Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"CALZA_BEDOLO GINO TINO ADOLFO"
QUEL CHE CI DISSE L'ON. MUSSOLINI ( CALZA_BEDOLO GINO TINO ADOLFO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Questa che oggi appare , sottoscritta eccezionalmente da due firme , non è un ' intervista . L ' on . Mussolini non ama e non concede interviste . È invece il risultato di circostanze inattese e favorevoli , per le quali ammessi ambedue dalla singolare cortesia del Presidente del Consiglio parecchie settimane addietro ad un colloquio cordiale ed amichevole , noi sentimmo imperioso il bisogno , non appena usciti da Palazzo Chigi , di gettar giù in furia , e tuttavia fedelmente , talune delle lucide e interessanti dichiarazioni ch ' egli ci aveva fatte , consentendo ambedue così nel loro intrinseco quanto nel loro storico valore . E poi , come venimmo rileggendole , e come più ce ne appariva imponente e attuale la verità politica e la benefica influenza nazionale , decidemmo di inviare all ' on . Mussolini medesimo la trascrizione modesta e scrupolosa di quelle sue parole , per vedere se egli consentiva almeno nella loro fedeltà . E ce ne venne la convalida delle cose da noi trascritte , ma non l ' autorizzazione alla loro pubblicità . Ma poiché l ' on . Mussolini è ormai in dominio della storia , e poiché questa nostra professione ( della quale il Duce sente imperiosa nostalgia ) non consente di tener troppo a lungo nel cassetto documenti così notevoli , quale diremo così questo processo verbale di una elevata conversazione con un così eccezionale uomo , ci lasciamo oggi cogliere dall ' invincibile desiderio di far conoscere ai nostri lettori alcune idee fondamentali che il Duce ci espose sulla sua concezione dello Stato e del Governo . Andammo , dunque , a Palazzo Chigi e fummo ammessi , in quel sobrio e severo salone ove il Duce attende alla sua opera infaticabile . Uno di noi due , reduce da un lungo soggiorno all ' estero , non aveva mai conosciuto né veduto l ' onorevole Mussolini . Gliene derivava dunque e per quella sua curiosità e per la necessità spontanea del raffronto con altri eminenti uomini politici europei coi quali aveva avuta frequenza , un vivo bisogno di studio e di esame della sua personalità eccezionale . Né quello di noi due fu disilluso . V ' è nell ' on . Mussolini una fascinazione facile e imperiosa che costantemente sovrasta la rudezza breve del gesto , dell ' espressione e del pensiero , onde il visitatore è insieme di fronte a lui compreso di rispetto ed entusiasta di ammirazione . La burocrazia . L ' on . Mussolini , dopo aver discorso di altri numerosi argomenti così si espresse sul problema della burocrazia : – Io sono l ' imperatore dell ' impiegati . È facile l ' ironia sulla « pratica » . Ma la pratica è una petizione , è un bisogno , è una giustizia . Si dice molto male della burocrazia . Ma , la burocrazia è in molta parte lo Stato . In fondo , il Presidente del Consiglio è colui il quale si impone di venire ogni mattina alle 10 , davanti al proprio tavolo e di studiare e di controllare le pratiche . La burocrazia è sempre migliore di quello che si dipinge . È una forza continua e quotidiana dello Stato che va sapientemente secondata , con amore e senza falsi disprezzi . È come un motore gigantesco , il quale nei primi attimi del suo funzionamento , ha un suo ritmo regolare e fervido che è suscettibile di un improvviso arresto ... Allora intervengo io . Spingo una leva ed il motore che si era arrestato oppure girava a folle , sotto l ' impulso di quella leva s ' ingrana e il ritmo ripiglia regolare ... Bisogna controllarla , questa macchina che in fondo è lo strumento mirabile e agile attraverso il quale lo Stato si perpetua e si realizza . Volete un esempio ? ... Io ho risolto recentemente un grave problema d ' importanza nazionale qui in questa stanza . Erano riuniti degli uomini tutti competenti , tutti in buona fede , tutti armati delle loro proprie buone ragioni . Ma , naturalmente , per il contrasto di quella loro competenza e di quella loro stessa fede , la risoluzione del problema , in una diversa concezione dei doveri del Governo che non sia la mia , avrebbe richiesto tempo sufficiente a ridurre ed eliminare quel contrasto medesimo . Ebbene , che ho fatto io ? Sono andato a quella porta che voi vedete , l ' ho chiusa , mi sono messa la chiave in tasca e ho detto : « Signori , voi non uscirete di qua prima che il problema sia risolto ... » . E in poche ore si ebbe la soluzione ... – Presidente , ma talvolta non basta l ' imposizione del fare ; occorre la sicurezza di ben fare ... – Appunto , con la stessa facilità con cui ho chiuso quel giorno la porta di quella stanza , io andrò un giorno sul posto a riconoscere se si è « ben fatto » ... Perché un mucchio di pietrisco , una palata di calce , una distesa di rotaie , non rappresentano per me che il segno rivelatore e necessario della progressiva elevazione di questo nostro paese che , quando avrà la sua agricoltura prospera , la sua industria operosa , il suo traffico sicuro , il suo sottosuolo esplorato , le sue mille forze naturali ben dirette e sfruttate , solo allora avrà acquistato il valore della sua vita e il rispetto del suo destino ... Oggi io sento che l ' Italia è su questa via e che si spezza una rete tessuta di menzogne demagogiche per cui era soffocato e fatto incerto il bisogno e il desiderio degli uomini al lavoro e alla valorizzazione immediata del loro lavoro ... Funzione storica del capitalismo . – In verità , presidente , ci sembra che questa realtà cominci a farsi strada anche nel nostro paese – e singolare a dirsi – proprio per effetto di un fenomeno rivoluzionario quale fu il fascismo ... – Bisogna che l ' Italia rapidamente guarisca dalle sue secolari intossicazioni per porsi sul piano dei grandi paesi . Io non sono di coloro i quali pensano che la funzione e la missione storica del capitalismo siano presso ad esaurirsi . Io sono anzi d ' avviso totalmente opposto . Noi non siamo ancora nella storia ma solamente nella preistoria del capitalismo . Quando si pensi che in Europa oltre alcuni nuclei capitalistici in Inghilterra , in Francia e in Germania e con un po ' di ritardo ancora embrionali in Italia , esistono regioni immense e ricche come la Balcania , come la Russia , assolutamente estranee ai coefficienti della moderna organizzazione capitalista , è facile capire come la vera e propria storia del capitalismo non sia ancora incominciata o sia appena all ' inizio . Ma non basta . Pensate che vi sono nuovi continenti che il capitalismo appena ha lambito . Pensate al giorno in cui si potrà traversare a volo l ' Africa dal Mediterraneo alla Colonia del Capo , al giorno in cui nella sterminata immensità dell ' Asia saranno territori di rapido e intenso sfruttamento industriale e commerciale da parte di questo capitalismo che appena oggi , come ho detto , inizia la sua funzione storica e inevitabile , ed allora sarà chiaro che questa potrà maturarsi e svolgersi interamente soltanto nel giro di qualche secolo ... Quando il capitalismo avrà valorizzato le immense possibilità e capacità del nostro paese , allora soltanto l ' Italia prenderà il suo posto e assumerà la sua propria fisionomia nel quadro delle forze componenti l ' equilibrio mondiale . Il Fascismo giudicato all ' estero . – Ella ha ragione , Presidente , questo fervore mirabilmente innovatore del fascismo è ormai inteso all ' estero . – Sicuro . L ' Europa sente oggi che in Italia governano uomini di salda mano e di sicura volontà . Quando nei giornali stranieri leggo lunghi articoli dedicati al fatto tanto semplice e tanto spontaneo che l ' on . Mussolini attraversa il paese volando per otto ore ininterrotte su un apparecchio , io mi rendo conto che quelle cronache significano che l ' Europa non si è ancora avvezza a considerare la possibilità che il Capo di un Governo abbandoni il wagon - salon o la comoda poltrona presidenziale , per la carlinga disagevole di un apparecchio aereo ... Il fascismo all ' estero ha ancora diffidenze a sinistra e a destra : a sinistra perché si dice antidemocratico e antisocialista , a destra perché esso è affermazione di valori nazionali , in contrasto con altri opposti e concorrenti valori dello stesso genere . Ma tutto ciò non dispiace anzi conforta chi avverte che proprio attraverso questa diffidenza per il sistema politico , si fa strada il riconoscimento delle virtù e dei valori nazionali che il fascismo rappresenta . La resistenza del Fascismo . – E v ' è certamente chi si illude sulla sua caducità . – Vero . Le illusioni che fino a qualche tempo fa furono alimentate nel nostro Paese , ebbero una eco anche all ' estero . E vi fu chi condivise quelle illusioni e aspettò ingenuamente di ora in ora l ' aprirsi della crisi . Ma oggi è facile avvertire dovunque , alla Camera e fuori della Camera , la sensazione che il mio governo « durerà ben a lungo » . Non v ' è maggior forza per un Governo che la sua « certezza di durare » . Nulla recide più i nervi alla opposizione che questo senso della ineluttabile stabilità di un Governo . Lasciatemi dirvi qualcosa che vi sembrerà singolare : ma la stessa capacità di resistenza del bolscevismo in Russia consiste soprattutto in questa determinata sicurezza che è nei suoi governanti , di « durare » e di resistere ... L ' idea dello Stato . – Il Paese appare già partecipe di questa necessità ... – Sì . Il Fascismo ha suscitato e rivelato questa coscienza nazionale italiana , in cui è per la prima volta implicita l ' idea della coscienza dello Stato , forte e sovrano . Risaliamo un poco nella storia di questa nostra Italia , la quale fu dapprima una popolazione e a poco a poco si trasformò in popolo . Allo scoppiare della guerra essa non tardò a sentirsi Nazione e fu proprio questa coscienza della Nazione che fece e vinse il cimento tremendo . Oggi questa coscienza della Nazione diventa insieme coscienza dello Stato . Che cosa è infatti lo Stato ? È la coscienza giuridica della Nazione . Il Fascismo è sorto ad attuare e realizzare questa necessità nova ed estrema che istintivamente ha presentito : che una Nazione tanto è forte e tanto vale quanto più è forte e vale il suo Stato . Per questa ragione io mi sono preoccupato di costituire con ogni mezzo quella coscienza . Sono gli strumenti attivi dello Stato che conferiscono al popolo la certezza della sua solidità . Per esempio : io sono il primo Presidente del Consiglio che si dica orgoglioso di essere insieme il capo della polizia . Per questo io ho migliorato con ogni cura le condizioni degli agenti rappresentativi della disciplina e della forza statale ; voglio e spero di arrivare a suscitare la stessa convinzione popolare per la quale ad esempio in Inghilterra il « policeman » e lord Curzon possono ad un certo momento trovarsi allo stesso livello ed esplicare una funzione ugualmente nobile ed importante . Il carabiniere è lo strumento formidabile e sicuro attraverso cui in ogni contingenza , giorno per giorno l ' uomo umile ed il potente possono vedere realizzato a beneficio della superiore armonia sociale , la volontà e l ' imperio dello Stato . Il Governo è un fatto di volontà . Il Governo è un fatto di volontà ed io opero senza smarrire mai il senso freddo e preciso della destinazione di quella volontà . Ecco perché io non nutro mai fiducia : ossia non mi abbandono mai ad una fiducia aprioristica e sentimentale . Dopo aver lungamente vagliato la realtà attraverso un esame implacabile ed assiduo , allora soltanto io son capace di provare la gioia e l ' orgoglio della fiducia . Il mio Governo è solido ed è forte , non solo per l ' immensa forza che attraverso il fascismo lo nutre , ma soprattutto perché esso sempre più appare e si rivela interprete ed esponente di quella magnifica e giovanile volontà nazionale che volle , fece , pago , vinse la guerra . Il mio può dirsi veramente Governo Nazionale . Poi il nostro desiderio di ascoltare ancora il Duce dovette cedere alle imperiose esigenze del suo lavoro .