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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"COSTAMAGNA CARLO"
LO STATO FASCISTA ( COSTAMAGNA CARLO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Distratta dalle manifestazioni della politica estera ( cronaca e dichiarazioni del Governo , cerimonie e festeggiamenti ) , l ' opinione pubblica in questi giorni non ha avuto modo di soffermarsi sufficientemente sulle decisioni dell ' ultimo Gran Consiglio Fascista relativo al movimento sindacale . Eppure da esse risultano definiti i tre principi fondamentali di quello che dovrà essere in seguito la Magna Charta dell ' organizzazione nazionale della produzione e del lavoro e stabilire la nuova funzione politica delle varie forze sociali della Nazione , sebbene per ora rappresenti una sistemazione meramente volontaria e spontanea delle varie posizioni che professano di ispirarsi alla dottrina nazionale . Tali principi si determinano così : 1 ) Riconoscimento della libertà e della pluralità sindacale . 2 ) Coordinamento dell ' azione sindacale e delle grandi organizzazioni economiche sotto l ' egida del partito Fascista . 3 ) Istituzione dei Consigli Tecnici , nuovi organi integratori e rappresentativi , agli effetti della politica tecnica , delle organizzazioni economiche , siano aziendali che professionali , colle rappresentanze dei grandi istituti civili e morali del Paese . Fra i tre principi intercede un vincolo logico che non è possibile violare senza distruggere l ' intero sistema , l ' economia del quale implica la sovrapposizione di principio politico nazionale , a tutte le attività del Paese , aderenti al movimento fascista , individuate sulla base delle rispettive organizzazioni e istituzioni . Non può sfuggire la grande importanza del passo che in tal modo si viene a compiere sulla faticosa via della ricostruzione nazionale . Se vi è cosa assolutamente indispensabile e urgente nelle presenti condizioni dell ' economia italiana , esaurita dai sacrifizi della guerra e profondamente dissestata dagli esperimenti demagogici del dopo - guerra , essa è per l ' appunto la creazione di un sistema disciplinare per cui le diverse forze produttrici si impegnino in una collaborazione volonterosa e sincera diretta a liberare per sempre l ' erario pubblico dal compito estenuante e corruttore di coprire il deficit dell ' industria e a restituire gradatamente all ' attrezzatura di questa anche la capacità di affrontare il mercato internazionale . Si tratta insomma di frenare l ' anarchia nella materia sociale e di ristabilire l ' osservanza di quei due fatali termini della realtà che sono il bilancio finanziario e il bilancio economico , la cui sintesi esprime l ' obbiettivo della politica tecnica nazionale . Strumento indispensabile a raggiungere simile risultato è il Sindacalismo Nazionale , meravigliosa istituzione del pensiero italiano contemporaneo , Sindacalismo plurimo e integratore avente la sua potenza attrattiva e coesiva nella funzione degli elementi intellettuali . Attraverso i Consigli Tecnici , esso completa il proprio organismo colle emanazioni di ogni altra attività organizzata del Paese e assurge alla direzione della società nazionale , maturando una nuova coscienza italiana essenzialmente « politica » , cioè civica , nel senso etimologico della parola , e quindi « nazionale » , da quando la città è divenuta Stato . L ' utopia democratica aveva negato il carattere politico dello Stato , pretendendo di sostituirvi gli uffici di una mera funzione giuridica distributiva . La finalità della giustizia , essenzialmente individuale ed astratta , aveva sopraffatto il senso della conversazione collettiva e delle utilità generali e cioè il senso della vera politica . Lo Stato liberale , Stato neutro apatico e incolore , non aveva più fede e non aveva quasi nemmeno più legge , o , almeno non era più capace di imporne una . Esso aveva proclamato il proprio indifferentismo per tutti i partiti , e così si era interdetto anche il diritto di avere una propria opinione politica da propugnare o da difendere . Nel costume e nelle opinioni esso aveva travisato il fenomeno politico , riducendolo al solo aspetto elettorale . Alle esigenze elettorali , supreme ed uniche esigenze della sua vita , il regime democratico aveva sacrificato il rispetto di ogni idealità nazionale e di ogni realtà economica e finanziaria , precipitando alla dissoluzione . Orbene , nel sistema nazionale , essenzialmente organico , realistico , e corporativo e istituzionale , si istabilisce il senso politico e l ' autorità integrale dello Stato . Gli organizzatori della produzione e i dirigenti della cultura , attraverso esso , sono chiamati ad assumere la responsabilità diretta della società italiana , e anzitutto quella di educarla al processo analitico dei suoi problemi e a imprimerle quella « forma tecnica » che completerà le funzioni rappresentative del parlamento a base numerica e risulterà ad una sintesi , indubbiamente più completa e più realistica di quella effettuata nelle assise , esclusivamente ideologiche e passionali , dello Stato democratico . Dall ' ultima decisione del Gran Consiglio questi termini sono stati esplicitamente fissati . Da essi risultano i lineamenti del futuro Stato nazionale e su di essi il controllo è stato affidato « al Partito Fascista » costituito a centro ispiratore del relativo movimento . Giova pertanto confidare che il « Partito » sarà all ' altezza del compito e manterrà sempre chiara la coscienza dei suoi obbiettivi e dei suoi doveri . Quello che oggi accade in Italia , ha una notevole rassomiglianza colla situazione dell ' Impero Romano nel IV Secolo . Come allora si verifica la coesistenza di due sistemi , di due macchine politiche , ispirate a due concezioni diverse e volgentesi lentamente verso la reciproca compenetrazione . Nel fatto « il Partito Fascista » deve essere ben altra cosa dei soliti partiti a funzione elettorale , caratteristici dell ' ambiente democratico . Esso è una specie di antistato , o , se meglio si vuole , un « doppione di Stato » ; complesso e completo , colla sua milizia , e i suoi istituti di propaganda , le sue entità amministrative ed economiche e sopra tutto le istituzioni rappresentative del suo contenuto sindacale , gli organi , insomma , della nuova politica nazionale della produzione e del lavoro . Accanto ad esso esiste e funziona ancora una serie di poteri ufficiali , gli uffici del Governo , tutta la carcassa insomma del vecchio Stato democratico , così come accanto alla Chiesa , sistemata nella sua gerarchia episcopale , nei suoi concili , nelle sue opere e nel suo patrimonio , continuavano ancora sotto i successori di Costantino , il loro ritmo automatico le dignità civili e militari dell ' impero pagano . E il paragone tra il Fascismo , inteso quale complesso del movimento nazionale , e la chiesa , in questo speciale profilo , ha infatti questo grande fondamento di verità , che si tratta oggi per il Fascismo , come allora per la Chiesa , di due manifestazioni compiute di vita , compiute nello spirito e nella materia , accanto alle quali sopravviveva e sopravvive soltanto la spoglia morta , l ' armatura vuota di un ' esistenza finita . Elevatissima è la missione oggi affidata al Partito Fascista . Esso esige che gli uomini posti alla direzione posseggano lo sguardo e il cuore così grandi da comprendere l ' immensa vastità degli orizzonti nazionali e l ' immensa passionalità delle energie che fervono in tutti gli strati del Paese . L ' opera della creazione del nuovo Stato nazionale è ormai in marcia e non può essere più abbandonata . Essa deve gradualmente , ma inesorabilmente , raggiungere il suo punto matematico , nell ' assoluta identificazione del sistema fascista collo Stato e colla Nazione . Ed è ben naturale ( e doveroso anzi ) che questa suprema necessità si adempia sotto la guida del Partito Fascista per eliminare il pericolo , che la rivoluzione fascista , la quale corrisponde a improrogabili esigenze della nostra società politica , possa venire tentata dalle situazioni estranee al Partito Fascista , e quindi svisata nel suo spirito o allontanata dai suoi obbiettivi .