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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"ROBERTO CANTALUPO"
FATTO DI POLITICA ITALIANA ( ROBERTO CANTALUPO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Il nostro eccellente amico Price , redattore politico di quel londinese Daily Mail che improvvisamente ci mostra un volto amico dopo anni di ostilità non celata , dopo anni di campagna giornalistica contro l ' affermazione dell ' Italia in Adriatico , ha avuto il piacere di lasciarsi dire dal Presidente italiano queste ( ed altre non meno definitive ) cose : « Era ben tempo che qualcuna di queste piccole nazioni balcaniche imparasse che l ' Italia non è uno Stato insignificante , di pochi milioni di abitanti , ma una grande Potenza , forte di una sua propria forza » . Questo discorso fatto ai minori con un linguaggio così preciso ha un valore doppio : ha , oltre quello intrinseco , anche il valore esterno di essere rivolto ad Atene , e quindi a qualunque altra nazione balcanica , attraverso un organo importante della opinione pubblica britannica : esso è perciò un discorso fatto in via pregiudiziale anche alle maggiori potenze , anche alle grandissime , anche insomma all ' Inghilterra . L ' abilità diplomatica del Presidente ha , oltre tutto , la caratteristica di essere un ' abilità non segreta : non segreta nella sostanza , non timida nelle manifestazioni . Questo uomo singolare e potente nomina le cose con il loro nome e definisce i propri sentimenti tali quali ; essi si definiscono entro di lui ; l ' intervista con Price è un documento insigne di diplomazia , come dire , scoperta ; noi seguiamo , modestamente , l ' esempio del nostro uomo di Stato . Andiamo al sodo : non è concepibile che il Governo rassegnatamente sopporti che la Lega delle Nazioni diventi lo strumento mediante il quale Potenze egemoniche possano impedire all ' Italia di affermarsi nel Mediterraneo orientale come grande Potenza alla quale deve essere tributato rispetto completo ed indiminuibile . Quando Mussolini dice che la Lega non è competente a giudicare questa circostanza solo apparentemente episodica , quando dimostra che nello statuto della Lega non è compreso il diritto della Lega stessa ad intervenire in casi nei quali una grande Potenza deve difendere il proprio prestigio ed il proprio onore , dice e dimostra che la Lega non deve costituire in mano altrui un ' arma per impedire il fatale sviluppo della politica italiana . E poiché egli è « l ' uomo che agisce nell ' Europa che chiacchiera » , dice queste cose definendo la linea teorica della nostra azione , e contemporaneamente le dimostra applicandole e praticandole . La lega , e per essa ed in essa le qualsiasi Potenze che vorrebbero giovarsene ai fini di una loro politica particolare , debbono rassegnarsi ad assistere alla nostra azione autonoma , debbono rinunciare ad intervenire contro l ' Italia e in difesa della Grecia ; la Lega questa volta non farà della politica , non farà la politica dei suoi più cospicui componenti . Premesso dunque che essa tende sostanzialmente a svolgere un ' azione che per il fatto stesso che si delinea fin da ora è già iniziata , ne deriva che la incompetenza sua è non solo giuridica ma anche morale e politica , ne deriva che un suo tentativo di intromissione sarebbe considerato dall ' Italia come illecito ; l ' Italia non si presterebbe , e potrebbe arrivare fino ad abbandonare la Lega , fino insomma all ' applicazione di qualunque misura che fosse necessaria a salvare l ' autonomia ed il prestigio italiano . Lo spirito pubblico nel nostro paese è in questa circostanza superbo ; la compattezza è completa ; i giornali di opposizione sono stretti intorno al Governo , non solo perché deliberatamente abbiano deciso di dare agli stranieri spettacolo di integrità nazionale , ma soprattutto ed è questo il risultato massimo degli otto mesi di governo di Mussolini perché non possono più spiritualmente sottrarsi all ' atmosfera patriottica creata dal Fascismo , perché il nazionalismo è in atto dal momento che l ' individuo si fonde nella collettività nazionale , perché non possono più concepire l ' onore della Patria diversamente da noi , perché insomma è avvenuta nello spirito degli oppositori almeno in questa circostanza la fatale conversione che sarà domani la loro nuova vita ; Mussolini cambia e redime l ' anima degli italiani ; Dio benedica e salvi sempre il maraviglioso missionario , restauratore della religione patria . Ora dico che la così detta « opinione pubblica » , che stavolta è spirito nazionale intatto e compatto , ha avvertito immediatamente che l ' episodio italo - greco ha una grande portata politica , è la circostanza nella quale l ' Italia , purché sia sola , purché non abbia aiuto straniero , purché non ricorra a mezzi di indiretta , artificiale e diplomatica pressione , purché adoperi la sola propria forma individuale e risolva la vertenza a beneficio del suo proprio onore soltanto e del suo proprio prestigio soltanto , purché insomma « da sola » imponga alla Grecia la sottomissione , risolleverà definitivamente il proprio prestigio e ristabilirà per lunghissimo tempo il peso reale della sua propria forza reale nel Mediterraneo orientale e nei Balcani . Questo il Presidente ha avvertito con rapidità fulminea , quale hanno solo gli uomini destinati a reggere e rendere felici e potenti i grandi popoli ; questo hanno avvertito con uguale rapidità tutti gli italiani , pervasi dal nuovo spirito di nazionalità resuscitato dalla commovente e giovanile paternità spirituale di Lui ; questa è diventata la volontà Sua ; noi non siamo con Mussolini , ma in Mussolini ; Egli non è con noi e per noi , ma è noi . Contro questa volontà unanime , cioè contro questa unanime certezza che la circostanza è definitiva per il ristabilimento del nostro prestigio orientale , si è destata l ' avversa ed opposta sensibilità orientale ed imperiale dell ' Inghilterra , la quale ricorre alla Lega non solo contro il pericolo inesistente di un conflitto , ma soprattutto contro il pericolo esistente e certo di una restaurazione inevitabile della forza italiana in Oriente . E l ' Inghilterra ricorre alla Lega , come allo strumento internazionale nel quale essa dispone di forza preponderante , perché la Lega regoli la vertenza estraneamente al nostro interesse maggiore e più vitale , la regoli insomma in modo che attraverso il componimento della vertenza l ' Italia non possa affermare la propria individualità di grande Potenza tra l ' Egeo e Costantinopoli . A questo punto la parola « incompetenza » non è che la classifica formale che noi diamo al tentativo di ingerenza della Lega pseudo internazionale , tentativo condotto in nome di una politica particolare e specifica . Appello alla Lega , no ; noi in una Lega che tentasse malgrado il nostro rifiuto di agire contro di noi , no . La soluzione di questa vertenza con gli assassini di Janina è un fatto di politica nazionale italiana , e come tale va risolto e come tale va chiuso dall ' Italia ed esclusivamente dall ' Italia .