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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"SUCKERT"
LA MASCHERA DELLA RIVOLUZIONE ( SUCKERT , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Oggi ancora , nonostante i segni in qualche modo palesi , molti han l ' aria di credere che nessuna rivoluzione è avvenuta in Italia . Beata innocenza . Tutto il vantato e dannosissimo buon senso degli italiani , il loro tradizionale amor del quieto vivere , il loro interessato timore dei mutamenti sostanziali , tutto il loro spirito classicamente antirivoluzionario , sono in gioco per architettare una pacificatrice mascheratura della Rivoluzione d ' ottobre . Questi timorosi italiani , che son poi la maggioranza , hanno molti rapporti , se non altro scenici , col disgraziatissimo Amleto , principe danese assai più democratico di quel che non si creda , ( era dunque malato d ' anglofilia , asserisce Jules Laforgue ) , il quale sulla terrazza di Elsinöre , all ' apparizione dello spettro del padre , finge sulle prime una grande noncuranza , quasi non creda , o non voglia credere per opportunità o per paura , a ciò che gli compare dinanzi . Questa apparente noncuranza degli italiani davanti all ' innegabile realtà della rivoluzione fascista , non è occasionale , ma storicissima . È un segno di paura . È un modo di difesa . È sopratutto la confessione di una colpa , o peccato , originale . Il decantato e spregevolissimo buon senso , che in Italia ha sempre avuto valore di legge maestra e di norma corrente , cerca di potersi illudere da se medesimo per non essere obbligato , da un momento all ' altro , ad accorgersi che qualcosa di definitivo è avvenuto in Italia e che qualche mutamento è pur visibile e sensibile . Il torto è forse da imputarsi più a noi , uomini della rivoluzione , che agli altri . Poiché abbiamo , senza dubbio , peccato di eccessiva signorilità ! Siamo stati troppo cavallereschi nei riguardi delle maggioranze costituzionali , liberali , democratiche , socialiste , popolari , ( ci sia consentito di adottare , a ragion veduta , una terminologia prettamente parlamentare all ' intero paese ) , quasi che la nostra rivoluzione sia stata una rivoluzione di palazzo , e non di piazza . La signorilità usata verso i nostri nemici è stata quanto mai antistorica . Ha mostrato , è vero , che il Fascismo ha « attuato » , esternandola , la rivoluzione nazionale dopo averla preparata e compiuta in mille modi nella coscienza dei singoli e delle masse , che la marcia su Roma è stata cioè il ritorno trionfale di un esercito vittorioso , pacificato nella vittoria , da una guerra combattuta nelle provincie , ma ha dato a vedere altresì che non esiste negli italiani un vero e proprio spirito rivoluzionario . Ha mostrato , sia detto senza tema di compromissioni , che anche la rivoluzione fascista , rivoluzione potentemente armata , dinamica , fatale , legittimata da cinquant ' anni di comune vigliaccheria nazionale , ha dovuto scendere a concessioni col nemico vinto , cioè con la maggioranza degli italiani . È stata anch ' essa pietosa e cavalleresca verso il nemico vinto , turpemente improprio a qualunque spirito rivoluzionario . Si badi però che se l ' esercito delle camicie nere è entrato in Roma per la Breccia di Porta Pia , ciò non significa che la Rivoluzione fascista abbia a dover ripetere gli errori del settanta . Poiché , se la Breccia ha portato al governo , tanto con la destra quanto con la sinistra storiche , non già la rivoluzione del 1821 , ma l ' « antirisorgimento » ( che fu prima borghese , liberale e democratico e da ultimo proletario ) ciò è dovuto sopratutto alla mancanza di un « eroe » tradizionale e tirannico e alla plètora di quei falsi eroi democratici e umanitari , romantici e puritani , che Emerson e Carlyle chiamavano in buona fede , con altra intenzione , « representative men » , uomini rappresentativi . Tutti quegli italiani « boni viri » i quali han l ' aria di credere che nessuna rivoluzione è avvenuta in Italia e che tutto rientrerà a poco a poco nel cinquantenne ordine democratico , mostrano di sperare che Mussolini sia un « uomo rappresentativo » e che abbia a ripetere perciò gli errori del settanta . Mussolini , tuttavia , non è un « representative men » , poiché è storicamente e naturalmente l ' espressione « contraria » del nostro comune spirito nazionale . Egli non « rappresenta » , comanda . Agisce per virtù e per volontà propria , non in ragione delle qualità , difetti e possibilità volitive , del popolo italiano . Non è il prodotto di una rivoluzione , ma l ' effetto . Quel che ha costituito la maggior debolezza di Napoleone , è l ' essere stato un figliuolo della rivoluzione . Quel che costituisce la forza di Mussolini è l ' essere la ragione determinante , naturale , storica e politica , della nostra rivoluzione . La forma dittatoriale del suo potere non può essere considerata un ' usurpazione , ma sopratutto la forma specifica della sua natura storica e politica . Né si può concepire in forma diversa da quella che è , senza voler disconoscere ciò che di legittimo , di proprio , di fatale , quasi diremmo , ha sempre avuto in Italia la logica rivoluzionaria , oggi per la prima volta attuata . La maschera compiacente con la quale Mussolini ha coperto il viso tragico della rivoluzione di ottobre , è , probabilmente , una concessione di natura politica ch ' egli ha voluto fare al comodo ottimismo degli italiani , e non soltanto degli italiani . È un riconoscimento della tradizione antirivoluzionaria del nostro comune spirito nazionale . È un segno di fede , di forza e di volontà ottimista , non di debolezza . Ma lasciamo che le confraternite effimere e timorose , liberali e democratiche , organicamente antirivoluzionarie , s ' illudano che nulla è mutato in Italia e che tutto rientrerà a poco a poco nell ' ordine burocratico della democrazia paesana , sudicia democrazia , nemica delle proprie grandezze più che delle altrui , avversa al nostro destino nazionale più che al destino delle nazioni straniere . Lasciamo che la gente pacifica e dabbene creda nella marcia su Roma come in un comodo « ricorso storico » , come in una ripetizione della Breccia di Porta Pia : lasciamo che i fautori dell ' « antirisorgimento » s ' illudano di scorgere nella sorridente maschera posticcia il volto vero della rivoluzione fascista , e possano immaginarsi in tal modo che il tempo delle comodità sia prossimo e la stagione dei pentimenti , dei tradimenti e dei ravvedimenti sia vicinissima . È questo un giuoco di natura politica , il quale può senza dubbio giovare agli interessi della rivoluzione fascista , cioè dell ' Italia . Tutte le rivoluzioni hanno avuto simili pause di attesa e di preparazione . La convenzione . C ' è ancora qualche probabilità di successo oratorio per i Mirabeau di questo « intermezzo » . Purché i molti Mirabeau che tuttora si nascondono dietro le cattedre rovesciate , cattedre e « chaises - percées » , abbian l ' animo di sostenere lo sguardo fermo e impassibile della maschera posticcia messa sul viso duro della rivoluzione . Forse questo « secondo tempo » sarà straordinariamente lungo , forse sarà più breve assai di quel che non si preveda . Noi auguriamo che sia breve . E che la seconda ondata sopraggiunga rapida e irresistibile . Tanto è grande il nostro desiderio , la nostra speranza , la nostra fiducia in una prossima ripresa rivoluzionaria , « antiliberale » , che vorremmo vedere accrescere e consolidarsi in certe confraternite l ' ottimismo antirivoluzionario , perché il colpo sia più duro e la disillusione più sentita . Non tutti gli italiani hanno diritto all ' ottimismo . Bisognerà bene che entri nel cuore di certi italiani un po ' di quella meravigliosa disperazione , senza la quale a nessuna rivoluzione è possibile compiere intero il suo ciclo storico e mutarsi da fatto particolare in fatto generale . È tempo che la rivoluzione fascista assolva il suo còmpito nazionale , per poter quindi attuare la sua funzione europea . Ma questo è forse un voler pretendere troppo da certi italiani , abituati a giudicare il tremendo gioco della storia dall ' impossibilità amorfa delle maschere politiche , e non dal viso terribilmente vivo della fatalità rivoluzionaria .