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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1910 TO 1940} > autore_s:"VAIANA ALFONSO"
ANCORA I PARTITI E LE IDEE DI IERI? ( VAIANA ALFONSO , 1916 )
StampaQuotidiana ,
La guerra , è un fatto , ha distrutto le idee di ieri ed ha creato l ' idea di domani . Con le idee sono morti i partiti di ieri , che come tutte le cose che muoiono non ritorneranno più . A distruggere tutto quel patrimonio ideale che il vecchio mondo si teneva come l ' avaro il suo oro sono bastati quattro colpi di cannone . Tutta una serie di teorie non avrebbe fatto meglio di quei quattro colpi . La guerra ci ha dato la migliore dimostrazione , senza nessuno sforzo di calcolo , del principio enunciato da Euclide : la linea retta è la più breve tra due punti dati . Tra la ideologia del mondo che è stato travolto e quella del mondo che risorge poteva passare una lunga strada piena di tutte le tortuosità del sofisma , di tutte le aberrazioni della dialettica : la guerra ha unito i due punti col solo tracciato parabolare che segna il proiettile del cannone , ed in un attimo ha fatto giustizia di tutto ciò che era destinato ad essere distrutto , demolito , sorpassato . La guerra ha distrutto istantaneamente e questa guerra durerà anche dopo la pace . La guerra distrugge , ma anche la creazione è guerra . Su tutto ciò che è stato travolto con impeto , con furore , bisognerà pur edificare l ' edificio delle cose nuove . A furore che schianta sarà contrapposto uguale furore nell ' edificare . Ma se la guerra , quella che si combatterà dopo la pace , avrà , come deve avere , un corso incalzante , turbinoso , elettrico , spasmodico , eroico , identico a quello di oggi , è necessario che gli uomini vi siano preparati con anima nuova , fresca , forte perché alacri siano nell ' opera che si invia in tanto sangue ed in tanti eroismi . Questa guerra non determinerà il fine ultimo dei popoli . Se così fosse incomincerebbe la decadenza delle cose e degli uomini . Ma Giosafath è lontana . Dopo questa guerra i popoli si accorgeranno , di aver fatto ciò che in gergo militare si dice « prendere una posizione » . Sarà una posizione buona , null ' altro ; una posizione dalla quale si dominerà la strada che rimane a percorrere . Mi domando : Quando questa vecchia Europa tradita , dissanguata dovrà ricostruire tutto ciò che la guerra ha inesorabilmente e irreparabilmente distrutto sarà vivo il nome dei partiti di ieri ? Abbiamo detto che il turbine materializzato con tutti gli elementi di ferocia riposta nel « bruto potere ascoso che governa le cose » , che ha squassato , lacerato , straziato anime e carni , con un retaggio di odii superiore a quello di cui può essere capace cuore umano , ha travolto nel suo gorgo rovinoso tutte le ideologie che avevano rincoglionito la vecchia Europa decadente . Nessuna dimostrazione più facile . Gli scongiuri pontificali non hanno potuto scongiurare che cattolici marciassero contro cattolici . I fedeli devoti del « vecchio iddio » han visto il loro idolo dichiararsi neutrale nell ' aspra e sanguinosa contesa umana . Nelle coscienze credenti che ragionano si è fatto il deserto . Anche gli scongiuri dei marxisti se son serviti a neutralizzare uomini , non hanno potuto certamente neutralizzare gli eventi che si sono svolti inesorabilmente , ferocemente . La fatalità ha potuto operare in modo da darci , più di quanto poteva essere dato , la convinzione che non è possibile elevare l ' edificio di una sana e compiuta ricostruzione sociale sulla sola base di aspirazioni economiche . Alle braccia proletarie tese al di qua ed al di là delle frontiere sono state mozzate le mani dalla guerra , ed i monconi che sporgono come da una trincea che si arrende non potranno ghermire il pane che ... « ci han rubato quei signori » . Il sole dell ' avvenire s ' è ingiallito come il più superbo astro del cielo agli occhi del malarico . La guerra è passata oltre lo sciovinismo di tutti i popoli e l ' ha calpestato . « Ogni qual volta un popolo rinnega il fine comune , o svia dal bene di tutti esclusivamente al proprio il frutto dei progressi compiuti , la nazione retrocede » . ( Mazzini ) . Se l ' imperialismo di Roma poté librarsi in groppa alle aquile delle sue legioni con voli ampi là dove la civiltà non era ancora aspirazione , tutte le aquile oggi si sarebbero spennacchiate in voli più modesti . Oggi esistono le nazioni e le nazioni non possono perire . Non della civiltà di un popolo abbisogna il mondo ma della somma delle civiltà di tutti i popoli . Non del prodotto ideale di una razza , ma del prodotto di tutte le razze . Non della civiltà latina o slava o germanica soltanto , ma della civiltà latina , slava e germanica abbisogna la vecchia Europa . Ai tedeschi sarà spezzato l ' elmo non la testa . Le nazioni sono condannate dalla storia a vivere come i dannati nell ' inferno . Né il diavolo né dio può cancellare le stimmate che caratterizzano un popolo da un altro . Se Cristo avesse condannato gli ebrei a disperdere i caratteri della loro razza nel vasto mondo così come si disperde una boccetta di colore nelle acque del mare , gli ebrei avrebbero un argomento nuovo per dimostrare la mancanza della seconda natura dell ' uomo nazzareno . Logicamente , naturalmente sono stati travolti nel gorgo quegli organismi politici e sociali che vivevano della speculazione minuta di un mondo che periva per una fatalità storica contro la quale nulla valse : né arti , né armi , né il desiderio di pace delle masse ottuse od illuse che se qualche volta servì a tenere lontana la crisi non poté infine evitarne il fato . Ancora : Il vecchio mondo , che la « idea » della guerra ha sorpassato , è stato condannato senza diritto di appello . Il concetto cristianizzato dello « amore del prossimo » naufragò in un mare di sangue cristiano . La « débacle » marxista fu operata dagli interpreti più legittimi e più forti del marxismo . Lo spirito nazionalista si volatilizzò per opera del popolo più profondamente nazionalista . Chi crederà più all ' efficacia di ciò che era posto sugli altari dei popoli proni , quando tutto il formulario etico , essenza dell ' idolo , non ebbe alcuna influenza positiva sulle sorti dell ' umanità , quando al momento giusto tutto ciò che era formula non poté tramutarsi in forza attiva ed operante dell ' anima ? Marx , il vecchio iddio , Chovin sono già passati al museo , come pezzi archeologici allato alle lance di silice scheggiata dell ' età paleolitica . Uomini vecchi , cose vecchie . I tempi li hanno sorpassati . Se la storia si occuperà di loro non sarà per passare il piumino sulle loro effigi polverose e rimetterli a nuovo , ma per additarli come documenti di un ' epoca che fu . Oggi si distrugge ma domani sarà necessario edificare . Chi saranno gli artieri della nuova « città del sole » che correranno al lavoro alacre di domani ? Bisogna ricordare che è necessario creare un mondo non un partito . Non partiti sono necessari domani , ma forze , collettive , intelligenti , dinamiche . Forze che siano originate dal fatto e che sappiano creare i fatti : « Il fatto è l ' idea e l ' idea sta nel fatto » . Un partito che traccia la strada a priori , se i fatti mutano e se come tutti gli astrologhi sbaglia nelle sue previsioni , pone l ' uomo nel dilemma di dover percorrere una strada falsa , il che è assurdo , o di disilludersi , il che è doloroso . Ma gli uomini di domani non devono aver tempo di disilludersi , di dolersi : troppa letizia di vita e di lavoro aliterà sul terreno rasato dal cannone . Un partito domani non potrà rappresentare che un vincolo alla coscienza , al pensiero , che con intenso lavoro deve incanalare nel loro letto gli avvenimenti che incalzano come le acque di un fiume che straripa . Agli artieri di domani sarà necessario dimenticare la forca che strangola la parola nella gola e colla parola l ' espressione del pensiero . Ma ogni partito ha una forca : i suoi dogmi . Ma ogni partito ha i suoi carnefici : i suoi preti . Niente partiti domani , domani sarà necessaria « una comunione più e più vasta , più e più intensa di ogni vita con tutte le altre vite » . L ' attività delle forze sociali domani risplenderanno come la fiamma della fiaccola : perché possa originarsi in tutta la sua bellezza lucifera e fumida è necessario che la fiaccola risulti non di forze omogenee ma diverse . Ed è vero , come è vero ciò che Mario Adobati faceva osservare in un suo recente articolo ( e ce lo avevano detto prima tutti gli interventisti rivoluzionari ) che esiste un dualismo nella compagine borghese , che esiste cioè una borghesia intelligente , operosa , fattiva , che sa combattere ed ha ancora un destino segnato nella storia ed una borghesia conservatrice ed inetta perché tale , la lotta domani sarà impegnata con quella borghesia che è la più forte e che sopravviverà alla seconda . Ma lotta non vi sarà subito domani dopo la pace . La borghesia prima di ricordarsi di essere ancora e veramente « classe dominante » dovrà dimenticare le ore passate nella stessa trincea con l ' elemento proletario , dovrà dimenticare le vigilie operose , ansiose , di queste ore di difesa , trascorse in piena comunanza d ' intenti , di sacrifici , di sangue , di lavoro . Soprattutto dovrà creare il nuovo terreno per la lotta di domani . Anche la borghesia ha compreso , non può non averlo compreso , tutto l ' assurdo di un ' Europa permanentemente in stato di guerra . Questa borghesia irredentista che si batte per l ' unificazione delle Nazioni non riconosce forse implicitamente uno dei diritti più sacrosanti dei popoli : quello di nazionalità , diritto fondamentale per il quale è possibile evoluzione di popoli ? Ma chi non vede nella solenne affermazione di questo principio tutto un nuovo campo d ' azione di lotta per domani , che non è né potrà svolgersi nell ' angusto campo delle vecchie patrie , ma in un campo più vasto che ne oltrepassa le frontiere e le comprende tutte ? « Per quanto si voglia impedirlo noi corriamo ad una crisi europea simile a quella del '48 . Sventurata la Spagna ( lettera di Mazzini a Ferdinando Garrido scrittore e patriotta spagnolo ) e sventurati noi se le severe lezioni che allora e negli anni seguenti abbiamo ricevute non ci hanno insegnato a riunire le nostre forze per la prossima lotta . Riunitevi dunque o credenti nella libertà e nella associazione contro i nemici di queste due grandi idee e son certo che conquisterete il vostro posto tra gli stati liberi ed associati d ' Europa » . Ecco l ' obbiettivo che appena oggi la compagine europea si prospetta ed i mezzi atti a raggiungerlo . Dopo che avremo dato ( l ' Intesa esiste per questo ) la patria agli italiani , ai polacchi , ai belgi , ai francesi , ai popoli balcanici , bisognerà dare la patria agli europei . Come tutte le grandi evoluzioni , come tutte le grandi rivoluzioni hanno fuso nel periodo preparatorio e culminante i temperamenti sociali e politici più antitetici per raggiungere il fine più prossimo così la grande evoluzione o rivoluzione europea sarà il risultato dell ' operosità di forze e temperamenti sociali e politici non omogenei . Bisognerà creare un mondo non un partito . Uomini e cose sono necessarii che per tendenze verso lo scopo sappiano mutarsi , evolversi , assimilarsi ai tempi , dominare gli eventi , mimetizzarsi alle circostanze , disfarsi di ciò che è ingombrante , staccarsi da ciò che è nocivo , in una parola sappiano rinnovarsi e creare ciò che è nuovo senza attardarsi su ciò che è vecchio . Tutto quello che era di ieri oggi è già più che vecchio . Così domani . Creare è necessario , soprattutto , creare . Cosa volete creare in seno ad un partito i cui dogmi vi inchiodano , vi incollano , come passeri nel vischio ; in un partito che vi impone la vergine per il vostro coito spirituale , che vi educa alla rinuncia di ciò che non è nel formulario del suo corano , che vi immobilizza , vi atrofizza gli organi più delicati della vostra spiritualità , fino al punto di rendervi opaca la retina degli occhi davanti allo spettacolo della guerra terribile che incendia mezzo mondo , come avviene nella socialisteria ufficiale nostrana ? Non partiti ma associazioni « in cui si svolgano intese , fasci , unioni » . Provvisorie ? Durature ? Secondo i casi . Mai eterne per preconcetta idea . Chi crede all ' indissolubilità dei vincoli ? Alleanze buone finché siano utilizzabili per lo scopo ... E per quando cessano il loro servizio utile c ' è il museo , o la pattumiera per le meno pulite . È necessario « una comunanza più e più vasta , più e più intensa di ogni vita di altre vite » . È vecchia l ' idea , la enunciò colui che fu invocato dal re ( telegramma di Quarto ) mentre si compiva il fato della Nazione ( forse perché si compisse santamente ed il popolo per mezzo di Mazzini comprendesse meglio di quanto possa farlo un re , la necessità e la santità del sacrificio che si imponeva ) ne parlò chi non è soltanto la parte più buona dell ' anima di ciò che è passato , ma il vagito di ciò che nasce . L ' Europa tende ad unificarsi . I terribili commovimenti di popoli ai quali assistiamo e dei quali siamo tragici protagonisti , sono come quei commovimenti rovinosi di un terreno geologicamente giovane che tende a raggiungere la sua stabilità definitiva . Tutto ciò lo sente chiunque fatta eccezione di chi non vuole sentire e di chi non ha organi per sentire . Alcuni lo sentono perché vedono tutto l ' assurdo di sciupare e sfruttare in odii le migliori energie della vecchia Europa . Gli altri , quelli che vedono più in là , per le ragioni della difesa nostra del domani . Verrà il giorno in cui l ' Europa sentirà picchiare alle sue porte delle masse gialle le quali ci chiederanno quel genere di ospitalità che i mori ci estorsero per 800 anni . Quali forze si potranno opporre ad esse se non quelle di una Europa unita e forte perché unita ? Per questo pensiamo che il passato deve morire , e con esso tutte le cianfrusaglie ideologiche di ieri , nate e prosperate sotto l ' egida delle monarchie , perché più lontano fosse tenuto l ' obbiettivo più prossimo al quale deve tendere l ' Europa , se vuoi vivere , più divise le forze concorrenti a questo scopo . Questo rinnovamento di vita non è stato possibile con le vecchie idee . La guerra le ha per questo annegate nel sangue . Oggi noi sentiamo più diminuito il peso della zavorra che ci ingombrava lo spirito . Alleggeriti correremo meglio verso la meta , correremo soprattutto in linea retta che è la più breve sempre . Non è forse questo il più grande ammaestramento che ci han dato i primi colpi di cannone che smantellarono Liegi ?