Tipi di Ricerca: Ricerca per parole
Trova:
> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"Camoriano Attilio"
Irresistibile il Campionissimo! ( Camoriano Attilio , 1953 )
StampaQuotidiana ,
Lugano , 30 . - Un ' altra bella impresa , un ' altra grande impresa . Ecco , di nuovo , la bandiera bianco rosso e verde in festa che si alza nel cielo pallido di Lugano . È , di nuovo , uno spavaldo campione in maglia azzurra che strappa di forza il nastro della « grande corsa dell ' arcobaleno » : è Coppi . Coppi si è lanciato . Coppi , perciò , ha vinto . La forza dell ' uomo , l ' orgoglio del campione non si discutono . Oggi , Coppi ha dato a tutto il mondo delle due ruote una lezione . L la lezione semplice , bella della classe . Coppi era il grande favorito . Coppi era l ' uomo da battere . Ma sulla « giostra » di Lugano , si pensava ( si credeva ... ) che Coppi non avrebbe potuto fare , tutto intero , il suo giuoco . Uomini come Kubler , come Bobet , come Wagtmans , uomini - cioè - più in confidenza con le corse che fanno anello e , più che altro , camminano sul piano . Avrebbero potuto , si pensava ( si credeva ... ) , tenere la ruota di Coppi e poi , magari , staccarlo sul guizzo dello sprint . Si aspettava Coppi . Si sperava di vederlo lanciato . Giri e giri , stanchi , tranquilli ; giri e giri con una serie quasi continua di scatti , di rincorse , di fughe . E Coppi non si vedeva ... però , davanti a Coppi camminava , libero , franco , furbo , Gismondi . Ogni tanto , Gismondi girava la testa , si capiva che il ragazzo sapeva che , da un momento all ' altro , Coppi avrebbe lasciato la compagnia . Stancava l ' attesa ; davanti con Gismondi , camminava Wagtmans e camminava Derijcke . L ' uno e l ' altro potevano ( si pensava ... ) fare il grosso colpo , di sorpresa . All ' improvviso l ' attesa notizia . Sulla « giostra » spiccava alto un numero : 13 . Era il numero del giro e lo speaker annunciò : « Sulla rampa della Crespera , Coppi ha staccato tutti » . Un urlo , applausi di festa ed evviva di gioia . Ma , più tardi , lo speaker ancora annunciò che Derijcke aveva raggiunto Coppi . Derijcke è un ragazzo in gamba , forte , veloce . Passava il tempo , passavano i giri : Derijcke correva dietro a Coppi con facilità , e non si stancava . E siccome Derijcke è ancora veloce , si pensò : " Sta ' a vedere che Derijcke tiene la ruota di Coppi e poi vince allo sprint ... " . Ma il campione Coppi allontanò presto il pericolo , lo allontanò prima ancora del suono della campana . Coppi - ancora lassù , sulla rampa della Crespera ... - staccò di forza Derijcke . All ' annuncio ( era l ' annuncio della vittoria , del trionfo ) la folla ancora gridò . Finalmente dopo ventuno anni , una maglia azzurra correva sola sul traguardo della « corsa dell ' arcobaleno » . Più nessuna ombra , più nessun dubbio . L ' orologio , sempre più sicuro , sempre più deciso , batteva il tempo del trionfo di Coppi . Derijcke , sempre più , si staccava . E gli altri ? Già , gli altri : dov ' erano ? Lontani , Kubler e Bobet ; lontano Wagtmans , lontano Ockers , lontano Gaul . E Schaer già si era dato battuto , come Magni e Petrucci , come Astrua . Ma non è stasera giorno di parole amare , della corsa di Magni , di Petrucci , di Astrua si parlerà dopo . Oggi è il gran giorno di Coppi , l ' uomo , il campione che ha fatto un mucchio di tutto il campo , un mucchio di uomini , che ha poi stretto nel suo pugno , un mucchio di uomini dei quali - persino - si è fatto giuoco . Un Coppi di eccezione , un Coppi come quello che era in corsa , in questa gara , a Copenaghen nel 1949 , come quello che , nel « Giro del '49» , da Cuneo a Pinerolo valicò montagne solo in fuga per sette ore , e poi sul traguardo gridò a se stesso : « Sono pazzo , sono pazzo » . E non si dica che la giostra di Lugano è dura , impossibile . Coppi ha vinto perché - con la forza di oggi , la volontà di oggi , la decisione di oggi - dappertutto , oggi , Coppi avrebbe imposto la sua ruota . Perciò ecco il vecchio ritornello : « Se Coppi vuole ... » . Via , purtroppo , qualche volta Coppi non vuole . Una grande corsa , una grande impresa che non dà spazio ( non può dare spazio ) alla corsa degli altri . E le tattiche e le strade sul piano , in montagna , in discesa , che cosa servono , se Coppi cammina come oggi ? Non valgono le strade e non valgono le tattiche ; se Coppi cammina come oggi , vince , domina , trionfa . Sì , bravo Derijcke ; sì , bravo Ockers . Ma bravo , soprattutto , a Gismondi . Il ragazzo si è lanciato per fare da punta di appoggio alla grande galoppata del campione , del suo capitano ; d ' accordo . Comunque Gismondi , nella corsa , ha fatto la bella parte dell ' uomo che si piazza in una corsa dov ' era il sale e il pepe di Coppi , una corsa che Coppi infine ha ridotto ad un giuoco . Un giuoco che egli solo conosce , un giuoco nel quale soltanto lui si diverte . Un giuoco nel quale ( pur essendo bravi ... ) invano hanno tentato di mischiarsi Kubler e Bobet , Wagtmans e Gaul , Geminiani ed Ernzer . Coppi , tutto Coppi . Il giuoco - il giuoco azzurro - è così fatto . E , con la forza , la buona volontà , a fare più bello il giorno di festa , ecco - ripeto - la buona piazza di Gismondi e , anche , le belle corse di De Filippis e Fornara . Più quello che questo , bravo : De Filippis infatti , nel finale , è venuto fuori per dire chiaro e tondo che , anche lui , un giorno , nel mondo delle due ruote , sarà campione .