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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"ER."
StampaQuotidiana ,
Il problema della monarchia è diventato acuto in Italia in relazione al fatto che i partiti antifascisti particolarmente sotto l ' influenza del conte Sforza hanno fatto dell ' abdicazione del re una condizione della loro partecipazione al governo , e , di conseguenza , il governo nazionale di tipo democratico che tutti si aspettavano non ha potuto venir costituito . Il problema della monarchia ha parecchi aspetti , e , a rigore , è concepibile una soluzione provvisoria e transitoria che , lasciando le cose impregiudicate e riservando la soluzione al popolo stesso , quand ' esso potrà esprimere il suo volere , permetta la costituzione immediata del governo . Una cosa infatti deve essere premessa , e deve valere per tutti come un principio . Se l ' Italia dovrà essere retta , in avvenire , a regime monarchico o a regime repubblicano , è la nazione intiera che dovrà deciderlo , inviando i suoi rappresentanti a quell ' Assemblea nazionale costituente che dovrà gettare le basi del nuovo ordinamento democratico del nostro paese . Avrebbero torto quei partiti e quegli uomini , di convinzione repubblicana , che volessero imporre oggi , di sorpresa e senza consulta popolare , la loro soluzione . Allo stesso modo avrebbero torto quei monarchici che volessero privare la nazione del diritto di esprimere il proprio giudizio anche sul problema della monarchia o della repubblica . Dopo ciò che è avvenuto dal 1922 in poi , sarebbe insensato considerare l ' istituto monarchico come indiscutibile . Al contrario , la sua funzione può e deve essere discussa . La soluzione dell ' Assemblea costituente è la sola , del resto , che permette di decidere il problema istituzionale evitando ogni rischio di disordini e di violenze . Essa è chiaramente indicata dalla « Dichiarazione sull ' Italia » della conferenza di Mosca . Ad essa quindi ci si dovrà attenere . Se ora veniamo al fondo del problema , esso ha due aspetti . Uno riguarda la persona del re attuale ; l ' altro riguarda l ' istituto monarchico in sé . Il re attuale ha commesso tre errori fatali , che lo hanno irrimediabilmente compromesso come capo dello Stato e che effettivamente rendono ben penoso il vederlo tuttora al suo posto . Primo : egli ha violato la fede alla Costituzione da lui giurata ; ha lasciato che questa Costituzione venisse calpestata e soppressa . Secondo : quando gli fu data la prova nel 1926 , da uomini come Amendola e Sforza , che Mussolini era un volgare assassino , egli si rifiutò di togliergli il potere . Terzo : egli acconsentì alla dichiarazione di guerra quando il suo dovere era di sapere che il paese era impreparato , che la guerra era ingiusta e ci avrebbe portato all ' attuale catastrofe . Per tutti questi motivi è comprensibile che i capi democratici sollevino il problema dell ' abdicazione di Vittorio Emanuele . Come potrebbero essi giurare fedeltà a un re che s ' è visto in qual conto tenga i giuramenti suoi propri . Vittorio Emanuele avrebbe reso un gran servizio all ' Italia e un omaggio segnalato alla pubblica morale se per conto suo , senza farselo dire , già avesse abdicato . La questione della monarchia come istituto è più complicata e più profonda . Per il vecchio diritto costituzionale , il valore dell ' istituto monarchico sta nel fatto che esso sarebbe un elemento di equilibrio e di conservazione , che eviterebbe i salti bruschi , i salti nel vuoto e i conseguenti pericoli per il corpo sociale . Orbene , è un fatto che la monarchia in Italia non ha adempiuto questa funzione . Essa non soltanto non ha impedito , ma anzi ha contribuito a che il paese cadesse nelle mani di una cricca di pescicani , di irresponsabili e di banditi , che lo hanno prima saccheggiato per conto proprio , e poi lo hanno venduto ai tedeschi , lo hanno portato alla sconfitta militare , alla rovina economica e alla catastrofe . Chi può oggi affermare in buona fede che il mantenimento dell ' istituto monarchico sia per la nazione italiana una garanzia contro il ripetersi d ' una simile tragedia ? Se vorremo avere una garanzia seria come sarà necessario che l ' abbiamo , della solidità del regime democratico nel nostro paese dovremo cercarla e la troveremo soltanto nell ' esistenza di una solida e ampia rete di organizzazioni popolari sindacati , cooperative , leghe di reduci di guerra , partiti politici antifascisti le quali siano penetrate di vero spirito democratico e agiscano unite in modo da sbarrare per sempre il passo a ogni ritorno o rigurgito di reazione . Ma qui l ' orizzonte si allarga , per abbracciare in pieno i problemi della costruzione di uno Stato italiano libero , forte , unito , indipendente e pacifico . Noi rimaniamo fermi al principio che è il popolo stesso che deve esaminare , discutere , decidere nella sua sovranità questi problemi . La parola dell ' Assemblea costituente diventa quindi il centro attorno al quale logicamente si può e si deve fare oggi l ' unità nazionale , perché è la sola che non fa violenza al popolo , ne rispetta i sacrosanti diritti , riserva , senza pregiudicarli , tutti i problemi del futuro , e permette quindi il massimo di unità e concentrazione di forze per risolvere quelli del presente , cioè della guerra .