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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"Emanuelli Enrico"
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Siracusa , 2 ottobre - Più nessuno chiama la piazza Euripide , che si trova nella popolare borgata di Santa Lucia , con il vero nome . Oggi tutti la conoscono come piazza dei miracoli . È una piazza a forma di triangolo isoscele con la base verso un terrapieno della ferrovia e da molto tempo era lasciata in abbandono . Soltanto il mese scorso il comune decise di sistemarla ed i siracusani affermano : « Proprio come se l ' avesse ordinato la Madonna » . Dicono così perché adesso , sopra una stele , verso il vertice della piazza e contro la facciata di una casa dipinta di rosa , hanno esposto quella immagine che già tutti conoscono come la « Madonna delle Lacrime » . Da tre settimane , giorno e notte , sulla piazza Euripide c ' è gente che viene a supplicare una grazia o , semplicemente , a vedere di che si tratta . Ogni giorno la media dei visitatori è di circa cinquemila persone e va sempre crescendo ; di domenica si toccano punte di ventimila . All ' angolo con la via Timoleonte funziona un posto di pronto soccorso . Gli agenti della polizia regolano l ' afflusso , le crocerossine aiutano gli ammalati e gli infermieri trasportano gli invalidi con le barelle . Da tre settimane , su questa piazza , passano migliaia di fedeli , di curiosi e vi si radunano storpi , rachitici , deformi , paralitici , deficienti e ciechi e muti e sordi . Sotto il sole ancora forte o nelle notti ancora tiepide alcuni urlano le loro invocazioni , altri le mormorano con gli occhi pieni di pianto . Parecchi stanno ore ed ore fermi , lo sguardo fisso sulla Madonna , in attesa paziente . Ogni tanto la folla si agita e si commuove perché all ' improvviso corre l ' annuncio di una guarigione miracolosa e tutti vorrebbero vedere e toccare e sentire . I bambini ammalati , per lo più deformi per paralisi o scossi da singulti nervosi od ignari e sprofondati nella smemoratezza di chi sa quale malattia , vengono aiutati da preti e da inservienti perché possano sfiorare con la propria mano l ' icona della Madonna . Ieri notte mi è capitato di vedere un gruppo di muti . Nella luce dei riflettori la scena era drammatica . Gli sventurati alzando le braccia verso la piccola immagine sacra cercavano di mugolare una loro invocazione , ma era soltanto un urlo cupo , pareva un abbaiamento confuso e straziante . Da tutta la Sicilia , dall ' Italia meridionale e da più lontano ancora i pellegrini accorrono . Già si pensa di costruire una tendopoli con quattrocento letti ; già l ' Ente del Turismo provvede ad aumentare le possibilità di alloggio per quei visitatori che provenendo sempre da più lontano dovranno per forza restare una notte in città . Si sono organizzate corse speciali di treni e di autobus . Centinaia di venditori ambulanti combinano ottimi affari smerciando cartoline , catenine , immagini della Madonna di Siracusa . I negozi , i terreni intorno alla casa dove è avvenuto il fatto eccezionale o miracoloso , nel giro di pochi giorni , hanno aumentato di dieci volte il loro valore . Alla segreteria del Comitato cittadino , che si è pur dovuto costruire per imbrigliare tante attività diverse , ogni giorno arrivano centinaia di lettere ( 471 ieri ) e decine di telegrammi . Sono lettere e telegrammi che invocano una grazia o che ringraziano per averla ricevuta e c ' è chi manda danaro e chi manda oggetti d ' oro . Ognuno mette l ' indirizzo che suggerisce la fantasia , c ' è chi scrive « Alla famiglia che tiene la Madonna che piange » , o « Alla Signora di via degli Orti » ( la strada dove avvenne il fatto miracoloso e che è a duecento metri dalla piazza ) ed un biglietto , giunto dall ' Olanda , era inviato « Alla Signorina Mater Dei » , mescolando così il latino all ' imperfetta conoscenza dell ' italiano . A tutti si risponde con una circolare che dice : « Egregio signore , è pervenuta la sua lettera . Essa è stata deposta ai piedi della Madonna delle Lacrime ed i fedeli astanti sono stati invitati a pregare per le sue intenzioni . La bambagia che ha toccato le lacrime è purtroppo esaurita . Le inviamo un batuffolo che ha toccato il quadretto della Madonna . Continui a pregare con fede » . Tutta questa vicenda , che oramai ha preso proporzioni difficilmente immaginabili , ha avuto inizio il 29 di agosto e ne rifarò la storia come se si trattasse di redigere un rapporto burocratico . In modo certo i fatti sono soprannaturali e più tardi la Congregazione del Sant ' Uffizio stabilirà se devono essere considerati anche miracolosi . Oggi non c ' è altro da fare che una minuziosa ricostruzione ricorrendo alle testimonianze dei diversi protagonisti . Comincerò da Antonina Giusto , che fu la prima a vedere sgorgare dagli occhi della Madonna « il liquido che ha perfette analogie con le lacrime umane » , come è stabilito in una dichiarazione redatta da vari dottori chimici . Dopo molte trattative , protetto dalla polizia e sotto lo sguardo di centinaia di persone che avrebbero voluto fare quel che io stavo facendo , sono entrato nella piccola casa al numero 11 di via degli Orti di San Giorgio , dove è avvenuto il fatto eccezionale : una immagine della Madonna , di gesso colorato , di gusto molto popolare , fabbricata in serie da una ditta toscana , ha pianto per quattro giorni . E dirò subito di una strana coincidenza . Il primo di settembre una commissione di medici venne a prelevare il liquido che sgorgava da quegli occhi di gesso e da allora la « lacrimazione » è terminata . Dicono i fedeli : « Ecco , la prova era offerta anche agli increduli , per questo la Madonna non pianse più » . La casa nella quale entro fa parte d ' una costruzione molto semplice , del tutto di tipo meridionale . È ad un solo piano , lunga e bassa , ogni uscio un numero perché sono disposti in fila , uno dopo l ' altro . E oggi i muri sono ricoperti da firme , non c ' è più un centimetro di spazio libero . Mi trovo nella prima stanza , allo stesso livello della strada , che fa da cucina e da salotto per ricevere ; un breve corridoio conduce ad un ' altra stanza . Tutto l ' appartamento dei coniugi Jannuso è qui e la seconda camera è quella da letto , dove avvenne il « pianto » . Lui si chiama Antonio e fa l ' ortolano . Lo dicono iscritto al Partito comunista , ma nessuno è mai riuscito a strappargli una risposta precisa . Lei si chiama Antonina Giusto e la incontro seduta vicino al letto . Siamo in un locale piccolo e buio nel quale a mala pena ci si può muovere . La signora Antonina mormora : « Sono ancora tutta confusa » e poi aggiunge : « Quante cose sono capitate in così poco tempo » . Ha appena compiuto venti anni , si è sposata nel mese di marzo ed in dicembre sarà madre . Sta seduta immobile sulla seggiola , i capelli nerissimi fanno cornice al volto pallido , un poco trasognato . Con una sfumatura di rassegnazione dice : « Avrei bisogno di passeggiare , ma adesso non è più possibile . Tutti vogliono vedermi , risentire la storia di quanto è accaduto » . Torniamo al marzo di quest ' anno . Come regalo di nozze Antonina riceve dal suo futuro cognato una Madonna . Si tratta di una lastra di vetrolite nera , larga 25 ed alta 35 centimetri sulla quale è applicata una immagine della Madonna , quel che si potrebbe dire un mezzobusto . Esso è alto poco più di una spanna , l ' originale fu eseguito dallo scultore Amilcare Santini di Cecina e la riproduzione in serie è fatta da una ditta di Bagni di Lucca . Il volto è di gesso , che viene dalle cave di Brisighella , messo prima nello stampo di gomma e poi , quando è asciutto , dipinto con colori alla nitrocellulosa , così da risultare levigato e lucido . Antonina appese la Madonna al capezzale . A poco a poco divenne un oggetto come molti altri , così abituale da non farci nemmeno troppo caso . Un mese più tardi , alla fine di aprile , ella s ' accorse d ' essere in attesa d ' un figlio e cominciò un periodo infelice . Specie al mutar delle lune cadeva in brevi svenimenti , soffriva dolori acuti e perdeva per parecchie ore la vista . Venne il medico e disse che si trattava di tossicosi gravidica . Il male s ' aggravò , i dolori aumentarono e , nei momenti di crisi , Antonina si sdraiava sul letto , ma al rovescio , mettendo cioè la testa in fondo , al posto dei piedi . Come ho detto la camera è piccola . Tra il cassettone , i due comodini e la toilette ingombrante , risultava scomodo a sua sorella l ' assisterla . Per questo lei prendeva quell ' insolita posizione e così aveva proprio di fronte la Madonna appesa al capezzale . Confessa che una volta soltanto si rivolse alla immagine sacra invocando aiuto . Il 29 di agosto sopravvenne una crisi di dolore e non meravigliò nessuno . Nelle prime ore del pomeriggio Antonina fu assalita dal male , si coricò spasimando , la sorella l ' assistette . Svenne e rimase così per un quarto d ' ora . Quando tornò in sé ricorda che la sorella le chiese concitata : « Come ti senti ? E dimmi , mi vedi ? » . Antonina aprì gli occhi e , senza volerlo , lo sguardo le cadde sulla Madonna che aveva di fronte . Non soltanto vedeva chiaramente , ma anche vedeva qualche cosa che la sbigottì . Forse doveva sognare od essere vittima di una allucinazione . Vedeva le gote della Madonna bagnate , proprio come se piangesse . Abbracciando la sorella , le disse : « Guarda la Madonna , dimmi che cosa vedi » . Le due ragazze ( la sorella può avere diciassette anni ) rimasero interdette . Incredule vollero toccare l ' immagine , che era bagnata e l ' asciugarono . Dopo qualche istante il liquido ricomparve , cominciò anzi a gocciolare sul cuscino . Impaurite fuggirono a chiamare alcune vicine di casa . La prima ad accorrere fu la signora Buracca , moglie d ' un vigile , ed ebbe una scossa nervosa così forte che la dovettero ricoverare all ' ospedale . Accorsero altre donne , Tina Catauro , Concettina Nicotera , Milena Agati , Serafina Maisano , Adele Prato , Grazia Nocilla . Ognuna tornò via gridando al miracolo , la notizia si sparse nella borgata , raggiunse la città . La notte nessuno dormì . Da quella immagine di gesso sempre cadevano adagio le lacrime e non valeva asciugarle . Si rinnovavano . Il giorno dopo nella piccola strada non si poteva più circolare . I fedeli , i curiosi , i diffidenti si mescolavano per vedere quanto accadeva nella camera di Antonina . Lentamente le lacrime continuavano a sgorgare dagli occhi della Madonna e tutti volevano asciugarle , chi con il fazzoletto , altri con batuffoli di bambagia . La folla era tale da compromettere l ' ordine pubblico ed il signor Samperisi , commissario di polizia della borgata , dovette intervenire . Per conto suo avvertì il questore di quanto stava succedendo ; ed il parroco , d ' altra parte , dovette correre dall ' Arcivescovo a raccontare anche lui quanto stava capitando . Passarono due giorni . Il prodigio inspiegabile continuava a ripetersi , e già migliaia di persone potevano dire d ' essere state testimoni oculari . Venne il primo di settembre e la Curia decise di intervenire in modo palese e diretto . Si rivolse a una commissione di medici , formò un gruppo di osservatori non sospetti ed invitò ad esaminare quanto accadeva . Il mattino del primo settembre , alle ore dieci e mezzo , sette persone si presentarono nella casa di via degli Orti , fecero sgombrare la camera , cacciando i fedeli ed i curiosi . Il dottore Michele Cassola , che capitanava la spedizione , disse : « Siamo venuti a vedere di che si tratta » . Rimasero chiusi nella stanza due ore : quel che fecero , quel che videro e quanto annotarono lo dirò in un altro mio scritto .