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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"Giovannini Giovanni"
In veglia col tricolore sul luogo dove morirono ( Giovannini Giovanni , 1953 )
StampaQuotidiana ,
Trieste , 5 novembre - Il sangue è corso oggi a Trieste . Sotto il fuoco delle carabine della polizia civile , due triestini sono caduti : un ragazzo di 15 anni , Pietro Addobbati , figlio di un noto medico ; un uomo di 60 , Antonio Zavadil , cameriere . Decine sono i feriti e parecchi sembrano gravi ; centinaia i contusi . A tarda sera ancora continuano tafferugli , mentre echeggiano le grida dei dimostranti , le sirene della polizia e delle ambulanze , gli scrosci degli idranti . Già nel pomeriggio i negozi del centro erano stati chiusi mentre apparivano tricolori a mezz ' asta con un fiocco nero . Trieste è in lutto , Trieste è in fermento come non mai . Sembrava che le cose fossero andate lisce nelle due giornate tanto temute dalla polizia del 3 e del 4 novembre . C ' era stato , sì , due giorni fa l ' episodio del tricolore tolto a forza dalla facciata del Comune , e , ieri , i tafferugli provocati dal comportamento eccessivamente « energico » degli agenti ; ma , insomma , si era arrivati senza fatti gravi al 5 novembre . Anche lo sciopero studentesco di stamane sembrava destinato ad esaurirsi come tutti quelli precedenti . I ragazzi delle medie passavano a gruppi cantando e senza dar noia a nessuno , eccezion fatta per qualche fischio all ' indirizzo della polizia civile . Un contegno freddo degli agenti , abituati , del resto , a ben altri vituperi , avrebbe reso la giornata d ' oggi eguale a tante altre : gli ordini evidentemente erano stamane diversi , e diversi i nervi . In tenuta di guerra - elmetto , candelotti fumogeni , carabina - i poliziotti scorrazzavano con le jeeps coperte dalla rete metallica per ripararsi contro i sassi , con le motociclette , con gl ' idranti . Si fosse questo complesso formidabile di armati limitato a disperdere i gruppi di manifestanti , non avrebbe fatto che eseguire degli ordini . Ma impressionante era lo spirito che li animava , che li portava ad infierire contro chiunque all ' aspetto potesse sembrare uno studente . I manganelli si sono abbassati a tutto spiano finché da parte dei ragazzi non sono cominciate a volare le pietre : dove più c ' eran sassi , più la polizia si trovava di fronte a gente che l ' aspettava a piè fermo . Davanti alla chiesa di S . Antonio Nuovo , dove termina il grande canale che dal porto si addentra in città , tutta la piazza ha il selciato all ' aria per certi lavori del Comune . Questo , e il fatto che la polizia ha il suo quartier generale a cinquanta metri nella laterale via 30 Ottobre ( sulla sinistra di chi guarda il tempio ) spiegano perché tutti gli innumerevoli tafferugli abbiano avuto qui il loro epicentro . Verso le 11 un centinaio di studenti , davanti ad una carica a fondo degli agenti , dopo aver reagito a sassate ( veniva colpito a un braccio anche un colonnello americano ) si rifugiavano sul pronao della chiesa credendosi al sicuro . Senza un attimo di esitazione gli attaccanti , protetti dal getto degl ' idranti che allagavano l ' interno del tempio , irrompevano fino all ' altare maggiore picchiando implacabilmente tutti coloro che trovavano a portata di mano . Esterrefatto , un vecchio sacerdote che , caduto in ginocchio , implorava la fine di tanta furia , si sentiva urtare e urlare : « Zitto tu , politicante , non prete » . Quando la polizia si è allontanata trascinando con sé una trentina di ragazzi , c ' erano sul pavimento vaste chiazze di sangue . Appena informato dell ' accaduto , il vescovo monsignor Santin dichiarava sconsacrata la chiesa e indiceva la cerimonia di riconsacrazione per le quattro del pomeriggio . Intanto , col sopraggiungere del mezzogiorno , ogni manifestazione era cessata e la città stava riprendendo il suo volto normale . Il rito pomeridiano voleva essere una cancellazione di quanto di sacrilego era successo , un segno di pacificazione . Davanti a S . Antonio , oggi alle quattro , più che ragazzi c ' erano delle donne e persone anziane in attesa che le porte venissero aperte all ' officiante . Noi c ' eravamo per puro dovere di cronaca , non perché fosse successo niente : questo ci permette ora di fornire una relazione obiettiva di quanto è successo . Il parroco di S . Antonio , mons . Giovanni Grego , è apparso sul pronao , preceduto da chierici con la Croce astata e circondato da sacerdoti in stola bianca . La folla , cinquecento o seicento persone , aveva appena fatto il segno della Croce quando dalla via laterale di sinistra - via Dante - è avanzata una jeep , e dalla via laterale di destra - via 30 Ottobre , dove , come abbiam detto , ha sede il comando della polizia - un gruppetto di agenti . Un senso di irritazione è sorto spontaneo anche in chi triestino non è : « Perché costoro vengono dopo tutto quello che è successo stamane , a farsi vedere qui dove la gente è riunita per pregare ? » . Nei triestini ( notate , la cosa è importante , perché non è frequente , non solo nei giovani , ma in tutti gli uomini , donne e vecchi ) più che di irritazione il senso è stato di risentimento e di sdegno . All ' apparire della polizia si ebbero gli stessi effetti dello sfregamento di un fiammifero : per quanto in principio le persone ai margini dell ' assembramento consigliassero con buoni accenti di allontanarsi , tutti hanno avuto netta l ' impressione che il « via » a qualcosa di grave era stato dato e che niente avrebbe fermato il corso delle cose . Intendiamoci , tafferugli , zuffe , arresti , sì : ma non certo spargimento di sangue . C ' era quella Croce come garanzia , sull ' alto della scalinata ; c ' erano quei sacerdoti con le parole di pace e di fede . Han continuato i preti imperturbabili nelle loro lunghe preghiere . Ma la folla non li ascoltava più ; si alzava un fischio solo contro i perturbatori ; e già s ' abbassavano i primi pugni . Reagivano violentemente i poliziotti , ma davanti alla chiesa i ragazzi non davano indietro e ponevano mano alle pietre . Ed erano gli agenti ad indietreggiare , a ritirarsi in via 30 Ottobre . L ' episodio avrebbe potuto aver termine a questo punto : il breve corteggio di sacerdoti scendeva infatti la scalinata ed iniziava il rituale giro del tempio ; ma gli animi erano esasperati e i due gruppi erano lì , uno di fronte all ' altro , ad una cinquantina di metri : i poliziotti dalla via 30 Ottobre , i ragazzi allo sbocco della strada nella piazza . Nell ' effettuare la loro inoffensiva sassaiola , i « muli » Si guardavano di tanto in tanto ai fianchi e alle spalle , temendo di sentirsi arrivare addosso i getti d ' acqua degli idranti . Invece , di fronte , è arrivato del piombo e della morte . È stata una cosa così improvvisa ed assurda che , mentre balzavamo al riparo , dietro una colonna , ci sentivamo ridicoli . Avevano sparato a salve , si capisce . E quando abbiam guardato vicino a noi e abbiam visto a terra , immoto , il corpo di un ragazzo quindicenne con una chiazza rossa che si allargava sempre più nella polvere , siamo rimasti incerti , sbalorditi , atterriti . Non avevano sparato a salve - come in uso da parte di qualsiasi per quanto barbaro occupante - avevano sparato duecento colpi di carabina con del buon piombo : non in aria , ma tranquillamente , fermi davanti a sé . Tanto che l ' altro morto , l ' uomo di sessant ' anni , è stato abbattuto non in piazza , ma al di là , lontano , mentre attraversava per i fatti suoi la strada . E così , molti dei feriti da arma da fuoco . Avessero tirato a salve o per aria , tutti sarebbero scappati ; così , tutti sono rimasti . Il giovane Addobbati era caduto fulminato al cuore , su una bandiera : il tricolore intriso di sangue è stato issato su una trave . E di colpo centinaia di ragazzi hanno fatto letteralmente sparire il selciato : volavano le pietre in una ondata ininterrotta , come in una battaglia antica , mentre allo sbocco di via 30 Ottobre sorgeva una barricata . Sfondata una baracca di sterratori , pali aste vanghe e picconi passavano di mano in mano . Inutilmente anche con gli idranti la polizia è venuta a più riprese all ' assalto di fronte : ha dovuto , dopo un ' ora , decidersi ad infiltrarsi sui fianchi , minacciando nuove sparatorie . Anche gli ultimi dei più accaniti ragazzi hanno dovuto rifugiarsi nel tempio , mentre gli agenti accerchiavano in forze l ' edificio . Mons . Grego , che non aveva mai interrotto il rito della riconsacrazione , lo concludeva davanti ad una folla ansante , eccitata . La voce del sacerdote si è levata quieta contro « il sacrilegio commesso in mattinata da chi l ' ordine doveva proteggere » , e contro « lo spettacolo barbaro di persecuzioni verso chi nutre sentimenti che Dio non contrasta » , auspicando « la fine delle barbarie , per l ' amore di Nostro Signore » . Quando i primi hanno provato ad uscire dal tempio si sono trovati davanti i cordoni della polizia che arrestava tutti i giovani , lasciando passare solo le persone anziane e le donne . Né questo atteggiamento è parso sufficiente a quel reparto scelto della polizia , il Nucleo nobile , che aveva condotto la brillante azione bellica di poco prima : tanto che perfino tra agenti sono sorte contestazioni . Nella confusione generale è sopraggiunto il vescovo mons . Santin e tutti hanno approfittato del momento per allontanarsi . Impegnata in forze in chiesa , la polizia non aveva potuto occuparsi del resto della città : altri gruppi di giovani avevano dato l ' assalto a locali e edifici - il Regina , il NAAFI - occupati dagli inglesi . È stata vista bruciare anche qualche macchina e qualche motocicletta . Poi , verso le 19 , quasi duemila persone si sono trovate riunite sul Corso verso il Municipio , dove hanno issato il tricolore . Si era poi sparsa la voce che ci fosse un terzo morto ( e vi era stato effettivamente , ma per sincope , al rumore degli spari ; si tratta di tale Mario Lugnani , impiegato della Banca Commerciale ) e il furore era aumentato . Ma di pari passo era aumentato il furore della polizia per replicare con cariche a piedi e in motocicletta . Citiamo un esempio solo : il medico della Croce Rossa , dottor Sergio Biagini , mentre provvedeva al trasporto di un dimostrante contuso in piazza unità , veniva selvaggiamente aggredito a colpi di calcio di fucile da un poliziotto e riportava a sua volta ferite guaribili in parecchi giorni . Gli agenti avevano così evidentemente perso la testa che ad un certo momento il comando militare ha deciso di far uscire reparti americani e soprattutto inglesi in assetto di guerra . Con calma anglosassone i soldati si sono limitati a presidiare i punti che venivano loro affidati , incuranti dei tafferugli che continuavano a svolgersi intorno ad essi . Alle 20 veniva diffuso dalla radio un comunicato del generale Winterton con la singolare - diciamo così - affermazione che , « davanti ad una serie di attacchi al comando di polizia , gli agenti avevano dovuto reagire con una salve e che nell ' incidente si erano lamentati due morti » . Secondo il comunicato del generale i feriti sarebbero 25 , di cui uno grave ; stando alle ultime notizie sono , invece , 40 , di cui 9 ( tutti di arma da fuoco ) gravi ; si è dovuto procedere a quattro interventi chirurgici d ' urgenza . Il comunicato ufficiale depreca poi l ' azione di elementi irresponsabili che hanno provocato « un certo numero di vittime » e dà pure assicurazione che saranno presi gli opportuni provvedimenti . Anche il consigliere politico italiano , prof. De Castro , ha trasmesso per radio un appello alla calma « per evitare incidenti che potrebbero influire sulla situazione internazionale » . Mentre trasmettiamo la situazione si è tutt ' altro che normalizzata : un po ' dappertutto gruppi di giovani e di poliziotti si fronteggiano sorvegliandosi a vicenda : a metà della centrale via Carducci si segnala un ammassamento di alcune centinaia di persone ; di tanto in tanto al passaggio degli agenti la sassaiola riprende . In Comune la Giunta si è riunita d ' urgenza ed ha steso la seguente dichiarazione : « Di fronte alla gravità dei fatti di oggi , si deplora la carenza di responsabilità , si protesta contro gli eccessi di una reazione sproporzionata alle spontanee manifestazioni di popolo , fino alla profanazione di un luogo sacro ; si chiede una immediata rigorosa inchiesta per l ' accertamento delle responsabilità dell ' uso delle armi , e la punizione dei responsabili . La Giunta ritiene inoltre opportuno che la polizia rimanga consegnata in caserma e che la tutela dell ' ordine pubblico sia temporaneamente affidata alle forze militari » . I funerali delle vittime avranno luogo ( la data non è sicura : ma sembra sabato ) a spese del Comune ; la seduta straordinaria del Consiglio sarà domani sera dedicata alla commemorazione ed alla protesta . I partiti triestini hanno chiesto che la polizia civile passi immediatamente alle dipendenze del direttore per gli Interni del governo militare alleato , prefetto Memmo . Intanto all ' Ospedale Maggiore si veglia per salvare i feriti più gravi : per uno , Paolo Ferrari , di 20 anni , le speranze sono tenuissime . Quando il dott. Francesco Addobbati ha sentito oggi nel pomeriggio che c ' era stata una sparatoria in città , si è precipitato all ' ospedale per offrire la sua opera ed ha trovato il sindaco e i medici attorno a un lettino dove era steso un ragazzo di quindici anni con una coccarda tricolore sul cuore squarciato : era suo figlio Pietro che così ha visto per l ' ultima volta . Sia la Camera del Lavoro ( CISL e UIL ) che i sindacati unici ( CGIL ) hanno proclamato lo sciopero generale per domani . Già stasera si è cominciato a fermare molte vetture tranviarie . A mezzanotte sono entrati in sciopero i ferrovieri . Hanno già aderito alla sospensione di domani gli insegnanti di tutte le categorie . Davanti a S . Antonio Nuovo nei punti dove Addobbati e Zavadil sono caduti , sono sorti stasera dei tumuli infiorati e coperti del tricolore , accanto ai quali i triestini veglieranno per tutta la notte .