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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1940 TO 1970} > autore_s:"Signori Giuseppe"
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Un filippino , Bert Somodio , forse sarà gradito da Duilio Loi per un combattimento valido per il sempre più commerciale campionato dei welter - juniors . Questa è la prima notizia messa in giro da via Cantù poche ore dopo il termine della drammatica sfida di San Siro in cui Carlos Ortiz , un giovane portoricano troppo crudo e monotono nella sua azione , dovette accettare una bocciatura , forse definitiva , dal suo nemico italiano . Dunque Duilio Loi rimane ancorato alla « cintura » delle 140 libbre , anzi fa sapere , tramite la voce del manager e trainer suo , Steve Klaus , di aver promesso una partita ufficiale al filippino . Il match si svolgerà a Manila , se l ' impresario isolano Lope Sarreal firma un assegno di almeno 30 mila dollari , si può pensare in questo angolo ; altrimenti l ' orientale potrebbe magari presentarsi a Milano . Tuttavia questa seconda possibilità sembra piuttosto vaga e per un logico motivo sotto il profilo affaristico . Difatti se la terza sfida fra Duilio Loi e Carlos Ortiz , quella di mercoledì notte , malgrado gli infiniti polemici fuochi d ' artificio scoppiati durante la sua doppia , interminabile vigilia , ha attirato nello Stadio di San Siro soltanto 40 mila spettatori paganti , magari meno , come risponderebbe il difficile pubblico di Milano nei riguardi di un match con protagonista straniero il poco conosciuto ( dalle nostre parti ) Bert Somodio ? Ritengo che il dottor Strumolo , leader della SIS , ci penserà a lungo prima di impegnarsi in una faccenda del genere . Probabilmente Bert Somodio merita una prova con Duilio Loi . I filippini risultano dei vigorosi lottatori , pronti alle alterne vicende di un combattimento all ' arma bianca . Nelle categorie piccine vantano parecchi campioni fioriti in un passato più o meno remoto : pensate a Pancho Villa , a Small Montana , a Dado Marino tutti vincitori di una « cintura » mondiale mentre nelle categorie intermedie ed alte essi valgono meno malgrado l ' esplosione , prima la guerra , di Ceferino Garcia che , in New York , abbatté Fred Apostoli per il campionato dei medi con il suo crudele bolo punch di cui risulta inventore . Anche oggi , nei leggeri , come nei leggeri juniors , vanta parecchio credito proprio un filippino . Si tratta di quel « Flash » Elorde , un picchiatore mancino , che nel ring di casa attende il nostro Campari . Ebbene , Bert Somodio viene ritenuto degno di Elorde . Il peso normale di Somodio si aggira sulle 136 libbre , quindi si tratta di un peso leggero più che di un welter - juniors . La sua più recente e brillante vittoria , Bert la riportò mesi fa nello Araneta Coliseum di Quezon City , Filippine , contro Vincente Rivas , di Caracas , presentatosi sulla bilancia al peso di 138 libbre . La partita ebbe bruscamente termine nel terzo round con il KO di Rivas , centrato al mento da un pesante hook sinistro di Somodio , illustrato come un fighter aggressivo e estremamente duro nel colpire . Si capisce che Duilio Loí potrebbe affrontare nei prossimi mesi altri pugili , lasciando perdere la promessa fatta a Bert Somodio . Sono cose , queste , che accadono di frequente . La divisione di peso delle «140 libbre » non è riconosciuta ovunque , quindi si interessano a tale « cintura » uno scarso numero di pugili . Tuttavia l ' inglese Dave « Silent » Charnley , attuale campione europeo dei leggeri , come del resto il francese Aissa Hashas , pure lui un 135 libbre , inoltre gli americani Louis Molina , Lennie Matthews , Joe Brown e LC . Morgan potrebbero farsi avanti , sebbene non pare molto probabile . Forse Loi riceverà maggiori sollecitazioni dai pesi welters europei dato che ne detiene il primato . Lo zingaro francese Hippolyte Anner ha deciso d ' invadere il mondo dei pesi medi , in compenso sta maturando il tunisino Omrane Sadok . In Danimarca vive il vecchio Chris Christensen che vuole battersi per il campionato del Continente , in più il ligure Bruno Visintin , il sardo Fortunato Manca ed il gallese Brian Curvis , probabilmente íl migliore di tutti , sembrano pronti a battersi con Loi . Duilio non avrà che da scegliere . Da parte sua il nostro ormai stagionato pugile ha qualche cosa da chiedere - ed in fretta - agli americani , ossia una prova al campione mondiale delle 147 libbre che oggi si chiama Emile Griffith . Costui risulta un giovane negro di 23 anni domiciliato a New York City . A questo punto si può scrivere che ogni cosa rischia di tramutarsi nella solita farsa , proprio come quando Duilio Loi faceva sapere di tanto in tanto di aver lanciata una sfida al campione mondiale dei leggeri : Wallace « Bud » Smith oppure Joe Brown . Infatti mentre la categoria dei welter - juniors viene controllata da tipi di periferia , come Dewey Fragetta ( Bert Somodio viene appunto caldeggiato dal nostro allegro « paesano » di Broadway ) , la divisione dei welters , una divisione seria , appartiene ai veri « padroni » del pugilato maggiore degli « States » . Magari Duilio Loi verrà invitato a battersi a New York , o altrove , con Emile Griffith , però prima dovrà venire a patti con certi « amici » che Steve Klaus , per esempio , ben conosce , di conseguenza sa quale è la loro legge , quali sono le loro abitudini , i loro desideri , le loro percentuali . Steve Klaus , l ' americano che vive in Italia da oltre 20 anni , risulta uno dei trionfatori della serata pugilistica svoltasi il 10 maggio nello Stadio di San Siro . Gli altri trionfatori sono Duilio Loi , si capisce , gli argentini Ernesto Miranda e Juan Carlos Duran , infine lo sport . Lo sport del pugilato , uno dei più virili ed inesorabilmente sinceri , ha battuto tutti gli uomini di affari , i Machiavelli nostrani e stranieri , tutti gli opportunisti - compreso il giudice René Schemann - pecorilmente legati al carro di via Cantù . Lungo la severa rotta dei 15 round Duilio Loi íl campione e Carlos Ortis lo sfidante hanno dato il loro meglio , senza risparmio , senza calcoli di astuta cautela . Persino Duilio , forse per la prima volta nella sua carriera che dura ormai da 13 anni , si è prodigato dall ' inizio alla fine dimenticandosi delle solite pause . Le vicende ed il risultato del big match li conoscete già . Ieri , inoltre , nella cronaca ancora calda dell ' infiammata lotta , ho cercato di descrivere l ' atmosfera che aveva resi prigionieri della violenza , del rancore , della vendetta , i due protagonisti . Duilio Loi , contro Ortiz , ha disputato il suo migliore combattimento dimostrandosi , per la prima volta , un autentico campione del mondo . Nel passato hanno lavorato nei rings di tutto il mondo campioni ancora migliori : per esempio Cleto Locatelli in campo italiano , Henry Armstrong , Tony Canzonari , Barney Ross , Benny Leonard , Johnny Dundee , Willie Pep , tanto per citare boxeurs americani al disotto delle 150 libbre . Tuttavia Duilio Loi si trova in un posto abbastanza lusinghiero nella graduatoria dei valori internazionali . Sono ridicole , ad ogni modo , certe esagerazioni lette su giornali sempre pronti a far scoppiare petardi pur di vendere una copia in più . Il pugilato merita di venire considerato una scienza quasi esatta ed il suo libro della storia , un volume immenso , è sempre pronto a confondere i superficiali . Del resto un campione del ring non lo si può giudicare con rigorosa esattezza , prima che non abbia appeso per sempre i guantoni alla porta di casa ; bisogna attendere per qualche anno . Sicuramente egli si trova già nel gruppetto scelto dei campioni da ricordare . La sua terza lotta sostenuta contro Carlos Ortiz è pure da ricordare . Rare volte se ne sono viste di più aspre , impietose e drammatiche non tanto per gli episodi di violenza e distruzione , quanto per la carica intima , solo astiosa , dei due lottatori . Il corto fulminante destro con cui Loi rovesciò Ortiz nel sesto round non sarà facilmente dimenticato e non soltanto dal portoricano che ne dovette sopportare le decisive conseguenze . È stata una botta corta , durissima , perfetta nella esecuzione , un big punch da passare alla storia come certi hooks ragionati , inesorabili che sono serviti a Ray « Sugar » Robinson per vincere certi polemici avversari , per esempio « Bobo » Olson , oppure Fullmer . Dopo il pur breve knock - down , Carlos Ortiz sembrava trasognato . Solo stringendo i denti e la sua energia primordiale gli hanno permesso di uscire senza troppi danni dalla bufera , anzi nel corso degli ultimi istanti della battaglia a scaraventare sul nemico una combinazione appunto velenosa . Duilio Loi è caduto sulla stuoia . Pur rialzandosi subito , non può certo cambiare le carte in tavola con sprezzanti dichiarazioni . Nel complesso Carlos Ortiz ha dimostrato d ' essere valido in fase di attacco , assai meno se costretto a difendersi . Quando viene pressato , il portoricano si scompone , la sua corazza si apre : i destri guizzanti di Loi lo hanno allegramente centrato . Il verdetto dell ' arbitro Frank Carter e dei giudici René Schemann e Neuhold De Cotre è stato unanime . Non poteva essere altrimenti tanto chiara la superiorità di abilità , di efficacia , di « classe » in una parola , del pugile di casa . Secondo il referee Frank Carter , Loi vinse con tre punti di vantaggio mentre lo svizzero Neuhold ha visto Carlos Ortiz distaccato di cinque punti . Per il francese Schemann ben otto punti dividevano il campione dallo sfidante . Le perplessità su René Schemann , il fido di Gilbert Benaim , non erano dunque infondate . Secondo il vostro osservatore il giudizio più esatto gli risulta quello di Frank Carter anche se , in fondo , il vantaggio di Duilio Loi , largheggiando , poteva venire valutato in quattro punti . Si tratta di un particolare che non diminuisce , certo , la prova del riconfermato campione del mondo per i welter - juniors che qualche giornale confonde simpaticamente con l ' altra dei welter - leggeri in uso per i dilettanti . Melanconicamente Carlos Ortiz lascia l ' Italia con una seconda delusione . Si consola con i 22 mila dollari della sua paga . Forse chiederà a Duilio un quarto match in un ring di Portorico . Il campione nostro sembra disposto ad esaminare l ' eventuale richiesta per un compenso sui 50 mila dollari . A questo prezzo la partita non si farà . Magro , asciutto , nervoso , il piccolo argentino Ernesto Miranda ha agevolmente dominato , ai punti , il coriaceo Scarponi , antico campione d ' Italia dei pesi gallo . Però il platense non poté fare i suoi soliti numeri spettacolari dato lo stile scorbutico del poco complimentoso avversario , solito a colpire con i pugni e con tutto il resto . L ' altro argentino , il peso medio Juan Carlos Duran , all ' inizio sembrava piuttosto timoroso . Il suo maestro , Nando Strozzi , ammette che il rinvio ha snervato il suo guerriero . D ' altra parte Garbelli si era lanciato in un furioso assalto a testa bassa che pareva concludersi con il rapido annientamento dell ' altro . Dal secondo round in poi , Duran sempre agile e pronto nei colpi di rimessa incominciava invece a manovrare il suo rivale , come sempre impreciso , arruffone , sconclusionato . Il boxeur , in altre parole Juan Carlos Duran , si è in seguito imposto con sempre maggiore chiarezza , malgrado qualche sporadica carica da toro , del Garbelli attuale , ormai alla deriva . Il round migliore risultò il quarto , tre minuti di infuocata battaglia , mentre sul finire il confronto corse il rischio di tramutarsi in una ignobile rissa da strada . Garbelli ha le maggiori colpe . Con questa nuova sconfitta - Duran lo ha superato largamente , circa quattro punti - con questa ennesima battuta di arresto , il milanese vede allontanarsi il suo sogno , ossia Lazslo Papp ed il campionato d ' Europa per i medi . Per Juan Carlos Duran - che deve aver risentito del gran freddo milanese - il meglio dovrebbe ancora venire : Fortilli e Bruno Visintin , ad un limite di peso ragionevole , sembrano gli unici italiani in grado di affrontarlo . Mercoledì notte Nando Strozzi ha confessato , in giro , di allenare , nella sua palestra , un terzo argentino che gli darà soddisfazione : si chiama Kid Oliva , fa il « leggero » . Presto Vecchiatto , Nobile e Campari se Io troveranno fra i piedi . Gli altri tre vincitori , Renato Bianchini , Plinio Scarabellin e Mastellaro , non mi sembra il caso di giudicarla , almeno stavolta .