StampaQuotidiana ,
Fuori
le
mani
dalla
giubba
,
mia
cara
gente
,
mano
all
'
opera
;
bisogna
svegliarsi
e
operare
.
Fin
quando
dormirete
?
Avete
capito
?
Dai
giornali
cattivi
bisogna
avere
il
coraggio
di
disassociarsi
;
nei
teatri
bisogna
avere
il
coraggio
di
non
metter
piede
;
bisogna
star
lontani
dalle
case
,
conversazioni
e
compagnie
dei
libertini
e
semilibertini
,
dica
il
mondo
quello
che
vuole
.
Voi
andando
con
loro
servite
come
di
coperta
alle
loro
brutture
,
fate
loro
da
salvacondotto
,
li
accreditate
,
li
consolidate
,
e
,
ciò
che
più
importa
,
li
pagate
con
de
'
buoni
denari
,
senza
i
quali
non
potrebbero
reggersi
in
piedi
e
far
il
male
che
fanno
.
Associarvi
coi
buoni
,
leggere
,
stampare
,
protestare
,
parlare
pel
bene
;
soccorrere
il
Santo
Padre
,
incoraggiare
colla
voce
e
coll
'
opera
gli
sforzi
dei
buoni
,
portare
,
come
diciamo
,
il
cappello
fuori
degli
occhi
,
non
aver
vergogna
del
Vangelo
,
capite
?
e
,
quando
venga
l
'
occasione
,
dir
bell
'
e
bene
sul
muso
degli
italianissimi
:
Vi
conosco
,
sì
:
voi
siete
i
primogeniti
del
diavolo
,
e
,
come
quello
,
mentitori
e
persecutori
.
Prudenza
di
qua
,
prudenza
di
là
!
Dite
invece
egoismo
di
qua
,
egoismo
di
là
:
vogliamo
,
con
generosità
eroica
,
salvare
la
pelle
pei
fichi
:
questo
,
dite
,
e
non
prudenza
,
prudenza
.
E
non
sapete
più
che
le
virtù
cardinali
sono
quattro
?
C
'
è
la
prudenza
,
ma
c
'
è
pure
la
giustizia
,
la
temperanza
,
ma
c
'
è
anche
la
fortezza
.
Poi
cos
'
è
questa
prudenza
?
Non
è
la
virtù
che
dice
di
stare
colle
mani
in
tasca
,
e
scappare
a
nascondersi
come
i
conigli
,
no
:
è
la
virtù
che
dirige
le
nostre
azioni
in
particolare
,
e
quindi
lungi
d
'
essere
la
virtù
del
far
niente
,
suppone
anzi
che
si
debba
operare
e
si
operi
.
E
del
resto
norma
delle
nostre
azioni
non
è
la
prudenza
,
ma
bensì
il
dovere
:
il
dovere
,
vi
dico
,
gente
senza
cuore
e
senza
convinzioni
!
Ci
diranno
codini
e
reazionarii
!
Tanto
meglio
:
ci
conosceranno
per
uomini
di
proposito
e
di
stabile
fede
,
per
uomini
di
onore
e
di
coscienza
;
perché
non
altro
quei
nomi
vogliono
significare
.
Sì
,
sì
,
farete
tanto
colla
vostra
furia
francese
!
Sì
,
faremo
:
se
non
altro
,
l
'
uomo
e
non
il
ragazzo
,
il
coraggioso
e
non
il
vile
;
difenderemo
il
campo
a
palmo
a
palmo
;
faremo
costar
cara
la
vittoria
ai
nemici
del
bene
;
non
vinceremo
sempre
,
ma
nemmeno
saremo
vinti
sempre
;
soccomberemo
,
ma
la
bandiera
sarà
onorata
;
stringiamoci
,
combattiamo
tutti
insieme
compatti
,
e
vi
so
dire
che
vinceremo
!
adempiamo
al
nostro
dovere
e
non
cerchiamo
altro
;
ci
basti
questo
!
Acqua
,
acqua
,
dirai
tu
,
popolo
!
Oggi
andate
in
fiamme
:
cos
'
avete
?
Ve
la
pigliate
con
me
?
Sono
proprio
scaldato
:
e
come
si
può
non
iscaldarsi
a
vedere
che
i
cattivi
sono
instancabili
nel
macchinare
e
seminare
dappertutto
il
male
,
e
invece
tanti
e
tanti
,
che
sono
buoni
,
se
ne
stanno
fuori
,
lontani
,
paurosi
di
lasciarsi
conoscere
,
anzi
studiosi
del
modo
di
tener
il
piede
in
due
scarpe
,
e
smorzare
perfino
(
cosa
incredibile
e
intollerabile
!
)
l
'
ardore
di
chi
combatte
pel
bene
?
Sicuro
:
non
si
ha
da
andare
avanti
colla
testa
in
un
sacco
:
ci
vuole
ordine
,
intelligenza
,
ubbidienza
ai
capi
!
Ma
non
li
vedete
,
non
li
sentite
i
capi
,
che
danno
gli
ordini
in
questa
aspra
battaglia
del
male
contro
il
bene
e
pei
primi
combattono
?
Non
li
vedete
i
Vescovi
e
il
Papa
?
Su
,
dunque
,
coraggio
,
seguiamoli
nel
combattimento
!
Io
sono
persuaso
che
chi
non
si
pronuncia
apertamente
per
cattolico
,
e
non
difende
la
sua
fede
,
quando
la
fede
è
combattuta
e
battuta
in
breccia
,
fa
oltraggio
alla
santità
e
verità
della
sua
religione
,
e
deve
sentirsi
tuonare
all
'
orecchio
quella
terribile
voce
:
Guai
a
me
,
che
ho
taciuto
!
Un
figlio
che
,
nei
pericoli
di
morte
,
d
'
incendio
,
di
assalto
,
abbandona
i
suoi
genitori
e
fugge
,
mentre
potrebbe
con
qualche
sforzo
salvar
loro
e
sé
insieme
,
è
un
figlio
snaturato
e
crudele
;
non
ha
cuore
.
Ma
la
nostra
dolce
e
tenera
madre
che
è
la
Chiesa
,
e
il
nostro
comune
e
impareggiabile
Padre
Pio
IX
sono
in
pericolo
:
noi
li
possiamo
,
noi
li
dobbiamo
difendere
:
animo
dunque
,
figli
,
se
avete
cuore
,
accorrete
in
aiuto
!
Io
chiamo
codardo
e
degno
d
'
infamia
un
soldato
che
si
dà
alla
fuga
e
abbandona
sotto
il
fuoco
della
mitraglia
i
suoi
compagni
combattenti
.
Chiamerò
dunque
codardi
quei
buoni
,
che
lasciano
soli
i
buoni
a
combattere
per
la
verità
e
per
la
religione
;
soli
,
dico
,
di
fronte
agli
attacchi
del
giornalismo
miscredente
,
ateo
,
bugiardo
:
li
chiamerò
anche
degni
di
infamia
?
Popolo
,
quando
una
casa
va
in
fiamme
,
quando
un
fiume
straripa
,
io
vedo
che
,
posti
in
salvo
le
donne
,
i
vecchi
,
i
ragazzi
,
tutti
gli
uomini
accorrono
in
aiuto
:
e
poi
vedo
,
che
mentre
va
in
fiamme
la
società
domestica
e
civile
,
e
il
torrente
delle
bestemmie
e
delle
ingiustizie
allaga
,
molti
buoni
corrono
a
nascondersi
.
Con
qual
nome
li
dovrò
io
chiamare
?
Muoviamoci
dunque
su
,
muoviamoci
,
rispettiamo
la
legge
,
anzi
invochiamola
,
dove
appena
si
può
,
ma
parliamo
,
assecondiamo
,
associamoci
,
protestiamo
,
gridiamo
.
Allora
vedremo
che
i
buoni
sono
pur
molti
,
e
ne
troveremo
in
ogni
classe
di
cittadini
,
integri
negozianti
,
cristiani
ricchi
,
medici
,
avvocati
,
giudici
,
soldati
e
via
discorrendo
;
piglieranno
coraggio
anche
quelli
che
ne
hanno
meno
;
e
i
nostri
nemici
perderanno
l
'
audacia
e
si
troveranno
spuntate
le
armi
e
paralizzate
le
forze
.
Non
sapete
chi
sono
i
nostri
nemici
?
Molti
appartengono
a
quel
L
'
oltracotata
schiatta
che
s
'
indraca
Dietro
a
chi
fugge
,
ed
a
chi
mostra
il
dente
,
Ovver
la
borsa
,
come
agnel
,
si
placa
.
Dante
.
Coraggio
!
Le
sentinelle
d
'
Israele
hanno
dato
il
grido
d
'
allarme
.
No
,
che
non
è
soldato
chi
fugge
,
o
sta
nascosto
,
o
trema
,
mentre
squillano
le
trombe
guerriere
,
i
compagni
combattono
da
leoni
,
mentre
tuona
il
cannone
della
battaglia
!
Coraggio
e
azione
.
StampaQuotidiana ,
Popolo
!
Cosa
vuol
dire
rubare
?
Portar
via
ingiustamente
la
roba
altrui
,
contro
la
volontà
del
padrone
.
Chi
è
dunque
ladro
?
Chi
porta
via
ingiustamente
la
roba
altrui
,
contro
la
volontà
del
padrone
:
quello
è
un
ladro
.
Bisogna
dunque
dire
che
,
se
un
governo
(
qualunque
esso
sia
)
porti
via
ingiustamente
la
roba
di
santa
Chiesa
contro
la
volontà
della
Chiesa
,
quel
governo
è
un
ladro
.
Il
sole
non
può
essere
più
evidente
di
questa
verità
.
A
noi
.
Vedi
cosa
pensi
e
proponga
di
fare
un
governo
che
tu
e
io
,
popolo
,
conosciamo
.
Conventi
e
monasteri
non
ce
ne
hanno
da
essere
più
;
e
tutte
le
loro
possessioni
e
tutti
i
loro
capitali
in
bocca
al
governo
.
Di
canonicati
un
terzo
o
un
quarto
di
quelli
che
esistono
al
presente
;
le
sostanze
di
tutti
gli
altri
in
bocca
al
lupo
come
sopra
.
Di
vescovati
una
sesta
o
settima
parte
di
quelli
che
si
hanno
ora
;
e
i
beni
di
tutti
gli
altri
item
in
bocca
al
lupo
.
Tutti
gli
altri
beni
di
parrocchie
,
fabbricerie
,
seminarii
,
vescovati
eccettera
dovranno
essere
venduti
a
rotta
di
collo
(
perché
al
presente
i
beni
stabili
,
a
venderli
,
danno
la
metà
di
quello
che
valgono
)
,
voltati
in
cartelle
dello
Stato
(
che
di
nome
contano
cento
,
ma
in
realtà
contano
sessanta
)
,
poi
amministrati
da
chi
parerà
e
piacerà
al
governo
,
ma
non
dalle
parrocchie
,
fabbricerie
,
seminarii
,
ecc
.
Se
questo
non
è
portar
via
,
io
non
so
più
cosa
voglia
dire
portar
via
.
Dunque
un
tal
governo
porta
via
.
Prima
cosa
.
Andiamo
avanti
.
La
Chiesa
non
vuole
che
le
si
tolgano
le
sue
sostanze
:
alza
la
voce
,
protesta
,
grida
,
minaccia
,
scomunica
chiunque
,
sotto
qualsivoglia
pretesto
,
in
qualunque
tempo
,
modo
,
circostanze
le
tocchi
o
danneggi
quello
che
è
di
lei
;
e
lo
chiama
non
solo
ladro
,
ma
ladro
sacrilego
,
come
violatore
di
cose
,
che
sono
sacre
a
Dio
.
E
di
tali
proteste
e
scomuniche
sono
piene
le
lettere
de
'
Vescovi
,
le
bolle
e
le
encicliche
dei
Papi
,
gli
atti
dei
Concilii
e
specialmente
del
Tridentino
;
e
sono
cose
che
fanno
spavento
a
leggerle
.
Dunque
non
c
'
è
dubbio
che
un
governo
,
il
quale
vuol
fare
quello
che
abbiamo
detto
,
lo
faccia
contro
la
decisa
volontà
della
Chiesa
.
E
questa
è
la
seconda
cosa
che
ci
vuole
,
per
dire
che
il
governo
,
di
cui
discorriamo
,
è
un
ladro
.
Ma
sai
tu
,
popolo
,
cosa
dice
il
governo
e
cosa
fa
dire
a
'
suoi
cagnotti
,
per
salvarsi
dalla
taccia
di
ladro
?
Odila
che
è
bella
.
Dice
e
fa
dire
che
la
Chiesa
non
è
e
non
può
essere
padrona
di
quelle
sostanze
,
che
ella
tiene
come
sue
.
Che
te
ne
pare
?
A
me
mi
pare
di
sentire
i
ladri
,
i
quali
danno
del
birbante
a
un
galantuomo
,
proprio
quando
lo
fermano
per
derubarlo
:
Fermati
,
razza
di
cane
,
qua
i
denari
!
La
Chiesa
è
e
può
con
tutta
ragione
essere
padrona
.
È
padrona
.
O
per
testamenti
di
pie
persone
,
o
per
donazioni
fattele
inter
vivos
,
o
per
contratti
leciti
e
onesti
ha
acquistato
quello
,
che
ora
possiede
,
a
quella
maniera
che
fanno
tutti
i
galantuomini
dal
Credo
vecchio
.
E
(
se
vi
piace
vederli
)
di
molti
e
molti
anche
antichissimi
acquisti
della
Chiesa
,
ci
sono
gli
istromenti
,
le
fondiarie
,
gli
atti
notarili
stesi
in
tutta
forma
.
Ma
ecco
il
gran
cavallo
di
battaglia
di
tutti
i
governi
ladri
:
«
La
Chiesa
non
ha
diritto
a
possedere
,
non
può
diventare
padrona
»
.
Popolo
,
per
dire
una
così
goffa
cipollata
,
ci
vuol
proprio
una
faccia
da
pignatta
.
Rispondi
così
:
«
La
Chiesa
è
composta
di
uomini
sì
o
no
?
Ora
gli
uomini
possono
avere
diritto
anche
alla
roba
.
La
Chiesa
è
composta
di
uomini
stretti
in
società
:
ma
gli
uomini
,
quando
entrano
in
una
società
,
non
cessano
di
essere
uomini
(
non
cessa
di
essere
uomo
uno
che
prende
moglie
,
per
questo
che
entra
a
formare
la
società
domestica
)
dunque
non
perdono
i
diritti
umani
;
tra
i
diritti
umani
è
anche
quello
di
diventar
padroni
:
dunque
gli
uomini
di
Chiesa
insieme
uniti
,
ossia
la
Chiesa
,
hanno
diritto
a
diventar
padroni
.
Non
è
una
cosa
chiarissima
come
cinque
e
cinque
dieci
?
»
.
È
tanto
evidente
questa
verità
,
che
l
'
hanno
confessata
perfino
i
miscredenti
più
inviperiti
contro
la
religione
.
L
'
empio
Bentham
,
grida
avari
e
ingiusti
quelli
che
hanno
spogliato
delle
loro
sostanze
le
corporazioni
religiose
,
e
che
le
hanno
trattate
come
nemici
,
ai
quali
si
faceva
grazia
.
Hallam
,
incredulo
com
'
è
,
non
trova
nessuna
ragione
di
biasimo
nella
Chiesa
,
per
questo
che
ella
possiede
.
E
Guizot
protestante
approva
ed
encomia
la
Chiesa
cattolica
,
perché
possiede
.
Se
la
Chiesa
non
potesse
acquistarsi
e
ritenersi
delle
sostanze
,
sarebbe
costretta
o
a
mendicare
,
o
a
far
lavorare
da
mattina
a
sera
i
suoi
preti
,
i
suoi
canonici
,
i
suoi
Vescovi
in
una
qualche
professione
od
arte
di
avvocato
,
di
medico
,
di
legnaiuolo
,
di
contadino
,
di
calzolaio
.
Ma
mendicare
!
Presso
chi
?
E
se
non
può
possedere
,
come
potrà
ritenere
quello
che
verrebbe
dato
per
carità
?
E
se
il
governo
mette
in
prigione
i
mendicanti
?
E
se
le
dicesse
:
Va
'
e
lavora
?
Lavorare
!
Ma
allora
,
quando
e
come
potranno
i
preti
,
i
canonici
,
i
Vescovi
,
studiare
e
preparare
le
prediche
,
le
dottrine
,
i
quaresimali
?
Quando
e
come
diranno
messa
,
confesseranno
,
reciteranno
l
'
ufficio
,
assisteranno
gli
ammalati
?
Un
prete
non
può
farsi
in
due
.
Tu
,
popolo
,
perché
sei
costretto
a
lavorare
da
mattina
a
sera
,
hai
tempo
e
modo
di
fare
quello
che
fanno
i
preti
?
La
Chiesa
in
tutti
i
secoli
ha
posseduto
denari
,
latifondi
,
ricchezze
.
Volete
dire
che
la
Chiesa
sia
sempre
stata
ingiusta
e
ladra
?
Ma
,
dicono
,
non
è
vero
che
la
Chiesa
abbia
sempre
posseduto
ricchezze
;
gli
Apostoli
e
Gesù
Cristo
stesso
non
possedevano
niente
,
ma
vivevano
di
elemosina
.
A
non
esse
ad
non
posse
non
datur
illatio
,
rispondo
io
.
E
vuol
dire
:
dato
anche
,
(
ma
non
è
così
)
che
gli
Apostoli
e
G
.
C
.
non
possedessero
,
per
questo
che
una
cosa
non
è
,
non
si
conchiude
subito
:
dunque
non
può
essere
.
Se
non
è
,
talora
non
può
essere
,
e
molte
volte
invece
può
essere
.
Ed
è
chiaro
.
Un
povero
artigiano
,
sul
principio
della
sua
carriera
,
non
ha
un
soldo
;
ma
,
se
la
fortuna
seconda
la
sua
diligenza
e
la
sua
avvedutezza
,
dopo
un
poco
d
'
anni
può
mettere
alla
Cassa
di
risparmio
una
buona
manata
di
marenghi
.
Del
rimanente
non
avete
mai
letto
gli
atti
degli
apostoli
,
scritti
da
S
.
Luca
?
Troverete
,
che
i
fedeli
facevano
gli
apostoli
depositarii
e
padroni
delle
loro
sostanze
.
Non
avete
letto
il
Vangelo
?
Leggetelo
e
troverete
che
G
.
C
.
,
per
quanto
povero
,
teneva
per
sé
e
per
gli
apostoli
un
po
'
di
peculio
.
Era
,
è
vero
,
capitato
male
,
perché
il
tesoriere
era
Giuda
Iscariota
(
che
al
dì
d
'
oggi
potrebbe
essere
in
qualche
sito
un
eccellente
ministro
delle
finanze
)
,
ma
intanto
qualche
cosa
possedeva
.
I
governi
,
quando
hanno
rubato
alla
Chiesa
i
suoi
possedimenti
,
legano
i
preti
e
i
Vescovi
per
la
gola
,
comandano
a
bacchetta
,
proibiscono
,
minacciano
e
fanno
da
tiranni
.
È
un
fatto
costante
attestato
dalla
storia
;
è
nella
natura
delle
cose
.
Per
evitare
un
così
grande
danno
,
bisogna
proprio
che
la
Chiesa
sia
padrona
essa
del
fatto
suo
;
ed
il
Signore
,
il
quale
ci
vede
,
confermi
alla
sua
Chiesa
il
diritto
di
possedere
.
Popolo
,
è
dunque
evidente
che
,
se
un
governo
si
intasca
le
sostanze
dei
conventi
,
monasteri
,
parrocchie
,
seminari
e
fabbricerie
,
o
costringe
a
venderli
a
rotta
di
collo
,
voltarli
in
cartelle
,
e
poi
lasciarle
amministrare
dai
Giuda
Iscarioti
,
quel
governo
porta
via
,
contro
la
volontà
della
Chiesa
,
la
roba
della
Chiesa
.
Resterebbe
da
vedere
se
un
tal
governo
ciò
tutto
farebbe
ingiustamente
.
Ma
chi
non
lo
vede
?
La
giustizia
dice
:
a
ciascuno
il
fatto
suo
:
la
Chiesa
ha
il
fatto
suo
:
dunque
chi
non
glielo
lascia
,
ma
glielo
toglie
,
opera
contro
la
giustizia
.
In
una
parrocchia
i
buoni
fedeli
sudano
per
mettere
insieme
i
denari
affine
di
avere
un
prete
di
più
,
di
comperare
un
bel
concerto
di
campane
,
un
baldacchino
,
un
paramento
o
altro
.
E
sarà
giusto
un
governo
,
che
venga
là
a
dire
:
tutti
questi
denari
sono
roba
mia
?
Sarebbe
cosa
dell
'
altro
mondo
!
!
Ma
...
le
sostanze
della
Chiesa
(
così
insistono
i
governi
ladri
)
son
tutta
roba
dello
Stato
.
Dello
Stato
?
Gliele
avete
date
voi
?
Quando
?
Fatecelo
sapere
.
Sono
dello
Stato
anche
le
sostanze
delle
famiglie
e
delle
società
commerciali
?
E
se
anche
(
ma
non
è
)
gliele
aveste
date
voi
,
quando
sono
cedute
,
sono
cedute
,
non
sono
più
dello
Stato
.
Quando
io
cedo
o
regalo
una
cosa
a
un
altro
,
pace
;
quella
non
è
più
mia
.
Popolo
,
avrei
da
dire
tante
cose
ancora
da
empirne
un
volumone
,
ma
bisogna
finire
.
Tiriam
su
la
somma
.
Chi
porta
via
ingiustamente
la
roba
altrui
contro
la
volontà
del
padrone
è
un
ladro
:
ma
un
governo
che
sopprime
conventi
,
monasteri
,
canonicati
,
vescovati
,
e
se
ne
mangia
o
in
tutto
o
in
parte
le
sostanze
,
ingiustamente
toglie
contro
la
volontà
della
Chiesa
la
roba
di
santa
Chiesa
:
dunque
un
tal
governo
è
un
ladro
in
tutta
l
'
estensione
del
termine
.
Ladro
!
hai
capito
?
ladro
.
StampaQuotidiana ,
Noi
abborriamo
l
'
assassinio
e
lo
condanniamo
fino
ad
ammettere
come
lecita
e
come
utile
la
pena
di
morte
,
o
che
la
si
consideri
come
una
espiazione
del
delitto
o
come
una
giusta
e
necessaria
difesa
della
società
.
Non
è
quindi
mestieri
che
spendiamo
molte
parole
per
dire
ai
nostri
lettori
tutto
l
'
orrore
che
c
'
inspirò
la
notizia
dell
'
assassinio
operato
da
Booth
.
Ma
in
pari
tempo
abbiamo
la
legittima
pretensione
di
essere
,
come
nelle
altre
cose
così
nell
'
estimazione
del
delitto
,
coerenti
.
E
vogliamo
dire
che
nella
stessa
riprovazione
e
condanna
avvolgiamo
tutti
gli
assassini
,
qualunque
ne
sia
il
nome
,
si
chiamino
essi
Booth
,
oppure
Agesilao
Milano
,
Orsini
,
ecc
.
ecc
.
Il
giornalismo
liberale
,
rivoluzionario
,
massonico
invece
non
rifugge
da
qualsiasi
contradizione
,
neppure
nell
'
argomento
sì
dilicato
e
grave
,
che
trattiamo
.
Esso
non
rifinisce
di
levare
inorridito
la
voce
contro
l
'
assassino
di
Lincoln
presidente
degli
Stati
Uniti
;
ma
non
è
molto
che
ha
levata
pure
la
voce
festosa
per
fare
plauso
all
'
assassino
di
Ferdinando
II
,
re
di
Napoli
.
Quando
Garibaldi
glorificava
Agesilao
Milano
e
ne
ricompensava
il
delitto
decretando
una
pensione
alla
vedova
di
lui
;
o
prima
ancora
quando
un
fedele
ministro
del
Papa
cadeva
vittima
del
dovere
sotto
il
pugnale
del
settario
;
allora
bisognava
dar
principio
alle
proteste
che
oggi
soltanto
si
fanno
a
nome
dell
'
umanità
e
della
civilizzazione
.
Che
se
l
'
usare
nei
propri
giudizii
due
pesi
e
due
misure
;
se
l
'
assolvere
e
condannare
un
medesimo
delitto
per
la
sola
differenza
dei
luoghi
e
delle
vittime
,
è
contradizione
ed
ingiustizia
;
non
sappiamo
davvero
con
quanta
ragione
il
nostro
giornalismo
possa
vantarsi
logico
ed
onesto
.
Il
governo
italiano
non
ha
egli
tollerato
in
tutte
le
città
l
'
esposizione
e
la
vendita
pubblica
del
ritratto
d
'
Orsini
,
precursore
e
tipo
di
Booth
,
meno
il
coraggio
?
Imperocché
Booth
non
si
nascose
da
vigliacco
nella
folla
,
come
Orsini
,
né
mise
a
pericolo
la
vita
di
due
o
trecento
persone
per
riuscire
nel
suo
misfatto
.
La
Camera
dei
deputati
italiani
votò
un
indirizzo
di
condoglianza
al
governo
di
Washington
.
Non
sarebbe
stata
più
saggia
e
più
coerente
,
se
avesse
soppresso
la
pensione
alla
famiglia
d
'
un
regicida
,
o
proibito
la
vendita
del
ritratto
d
'
Orsini
?
Imperocché
se
Milano
e
Orsini
non
sono
colpevoli
,
Booth
senza
dubbio
è
innocente
:
l
'
atto
è
il
medesimo
.
Tirare
sopra
un
re
o
sopra
un
presidente
di
repubblica
per
noi
è
lo
stesso
.
Il
nostro
Parlamento
non
può
illudersi
;
le
di
lui
lamentele
sul
delitto
di
Booth
non
varranno
mai
a
far
dimenticare
l
'
apoteosi
di
Milano
.
E
neppure
la
stampa
rivoluzionaria
.
S
'
immagini
che
il
suo
grido
d
'
orrore
contro
Booth
ci
faccia
dimenticare
il
suo
silenzio
o
meglio
la
sua
approvazione
,
allorché
Garibaldi
,
seco
traendo
con
gran
pompa
la
guardia
nazionale
di
Napoli
s
'
accostò
commosso
alla
tomba
di
Milano
e
vi
depose
riverente
una
corona
di
fiori
.
Adunque
,
o
signori
,
sdegnatevi
pure
allorché
vedete
una
grande
vittima
cadere
sotto
il
pugnale
o
la
palla
d
'
un
assassino
;
lo
sdegno
non
costa
caro
.
Ma
innanzi
a
tutto
non
fate
distinzioni
irragionevoli
e
ingiuste
tra
assassino
e
assassino
,
tra
vittima
e
vittima
.
Poi
non
obliate
che
la
responsabilità
dei
delitti
pesa
in
gran
parte
su
quelli
che
colle
loro
dottrine
,
cogli
scritti
,
colle
ricompense
,
invece
di
impedirli
,
li
incoraggiano
.
Chi
sa
che
Booth
percuotendo
il
presidente
Lincoln
non
abbia
detto
:
anch
'
io
avrò
la
mia
apoteosi
;
anch
'
io
avrò
il
mio
Garibaldi
;
anch
'
io
avrò
chi
assegni
una
pensione
alla
mia
famiglia
.
StampaQuotidiana ,
Le
coalizioni
degli
operai
si
vanno
moltiplicando
ed
estendendo
per
tutti
i
paesi
dell
'
Europa
liberale
.
Né
è
meraviglia
.
Se
giusta
i
principii
rivoluzionari
la
volontà
del
popolo
è
sovrana
;
debb
'
essere
lecito
del
pari
alle
numerose
classi
degli
operai
il
prescrivere
ai
loro
padroni
la
misura
del
salario
o
abbandonarne
le
officine
.
Oh
!
che
?
Non
hanno
anch
'
essi
la
loro
logica
gli
operai
?
Non
sanno
anch
'
essi
trovare
i
rapporti
e
scorgere
le
analogie
per
tirarne
le
medesime
conseguenze
?
Ovvero
il
popolo
,
del
quale
gli
operai
sono
sì
gran
parte
,
avrà
diritti
sui
principii
e
non
sui
padroni
,
alla
libertà
politica
e
non
al
pane
quotidiano
?
Di
qui
è
che
non
v
'
ha
forse
in
Italia
una
città
informata
ai
principii
nuovi
,
ove
le
coalizioni
degli
operai
non
abbiano
portato
lo
sgomento
o
comechesia
turbata
la
consueta
calma
.
Mentre
scriviamo
,
i
giornali
italiani
annunziano
uno
sciopero
in
Arpino
,
anche
nella
patria
di
Marco
Tullio
Cicerone
,
anche
là
!
Pare
che
le
coalizioni
abbiano
a
passare
dalle
città
alle
borgate
e
fare
il
giro
anche
dei
piccoli
villaggi
,
senza
però
lasciare
le
città
.
Che
noi
fossimo
riservati
a
vedere
le
diverse
classi
della
società
a
coalizzarsi
le
une
contro
le
altre
?
Che
avessimo
a
vedere
in
atto
la
favola
dello
stomaco
e
delle
membra
ribellate
del
corpo
umano
?
Eh
!
si
direbbe
che
vi
ci
siamo
incamminati
.
Usciamo
d
'
Italia
;
ecco
la
Francia
,
la
figlia
dell'89
,
il
paese
dei
lumi
e
del
progresso
,
l
'
antesignana
delle
nazioni
.
Il
governo
di
Napoleone
III
e
dietro
a
lui
il
Corpo
legislativo
sanciva
una
legge
per
disciplinare
le
coalizioni
.
Era
questo
un
legalizzarle
entro
certi
confini
e
sotto
certe
condizioni
.
Che
ne
avvenne
?
Se
prima
le
coalizioni
non
erano
rare
,
ora
sono
permanenti
.
Un
giornale
francese
tra
lo
sbigottito
e
il
festivo
così
ne
parla
:
«
A
Lione
gli
operai
tullisti
(
che
lavorano
il
tulle
)
fanno
sciopero
;
a
Parigi
i
maniscalchi
non
ferrano
più
i
cavalli
;
i
fabbricatori
di
carrozze
e
di
cappelli
non
lavorano
;
gli
operai
del
porto
di
Bercy
sono
in
procinto
di
abbandonare
le
loro
officine
.
Che
fia
della
grande
città
,
quando
verrà
la
volta
de
'
panattieri
,
de
'
pasticciai
,
dei
cuochi
,
ecc.ecc
.
?
Possiamo
far
senza
di
carrozze
,
lasciare
nelle
scuderie
i
cavalli
;
ma
di
pane
e
vivanda
non
possiamo
far
senza
.
Vedremo
noi
dunque
i
Parigini
avviarsi
ogni
sera
alle
stazioni
delle
strade
ferrate
per
andare
nelle
provincie
a
cercarsi
il
pranzo
?
Faccia
il
cielo
che
la
commedia
non
si
volga
in
dramma
»
.
Se
dalla
Francia
passiamo
nella
fredda
Germania
,
la
scena
non
si
muta
,
se
non
anzi
si
fa
più
tetra
.
A
Berlino
i
sartori
hanno
fatto
sciopero
e
ottenuto
un
aumento
di
salario
che
li
spingerà
a
nuovi
scioperi
per
ottenere
nuovi
aumenti
.
I
calzolai
,
i
falegnami
ed
altri
s
'
apparecchiano
a
seguirne
l
'
esempio
.
Lo
stesso
accade
a
Erfurt
,
a
Postdam
,
a
Francfort
sull
'
Oder
,
a
Magonza
,
ecc
.
ecc
.
Così
scrive
al
«
Monde
»
il
suo
corrispondente
di
Berlino
.
Se
le
esigenze
degli
operai
procedono
innanzi
di
questo
passo
,
i
padroni
saranno
obbligati
a
chiudere
le
loro
officine
e
le
loro
botteghe
.
Giacché
non
è
a
supporsi
ch
'
essi
vogliano
impiegare
e
molto
meno
consumare
i
loro
capitali
ad
esclusivo
beneficio
degli
operai
.
E
allora
?
Il
male
è
grave
e
può
divenire
gravissimo
.
Chi
presiede
al
governo
della
cosa
pubblica
,
e
ama
prevenire
collisioni
che
potrebbero
finire
coll
'
anarchia
e
col
sangue
,
dovrebbe
indagarne
le
cause
per
porvi
un
rimedio
.
A
nostro
giudizio
le
cause
sono
molteplici
;
ma
la
principale
o
complessiva
è
quella
che
abbiamo
indicata
sul
principio
.
Da
una
parte
si
sono
insegnate
e
si
vanno
insegnando
al
popolo
quelle
dottrine
che
ne
alimentano
necessariamente
insieme
coll
'
orgoglio
le
pretensioni
,
e
insieme
colla
sete
dei
godimenti
quella
del
denaro
.
Dall
'
altra
parte
chi
è
oggimai
che
insegna
al
popolo
a
stare
contento
del
proprio
stato
,
benché
umile
;
a
moderare
i
proprii
desiderii
e
a
saperli
talvolta
annegare
;
ad
apprezzare
e
cercare
sopra
tutto
i
beni
futuri
ed
eterni
?
Sono
questi
i
veri
e
benefici
insegnamenti
del
Vangelo
,
ossia
della
Chiesa
,
che
ne
è
la
interprete
e
la
banditrice
;
ma
tutti
sanno
come
massoni
,
razionalisti
,
rivoluzionarii
si
studiano
di
avvilire
agli
occhi
del
popolo
e
la
Chiesa
e
la
sua
dottrina
.
Non
vorremmo
essere
profeti
di
sciagure
;
ma
compaiono
già
sull
'
orizzonte
i
segni
precursori
d
'
una
catastrofe
.
Fortunati
i
popoli
se
cercheranno
la
salute
tra
le
braccia
materne
di
colei
che
sola
potrà
salvarli
.
StampaQuotidiana ,
Repetita
juvant
,
dicono
i
medici
agli
ammalati
cronici
;
e
gli
italiani
sono
ammalati
da
lunga
pezza
.
Perciò
noi
ritorniamo
volentieri
su
questo
argomento
della
pena
di
morte
,
e
lo
faremo
finché
essi
non
abbiano
confessato
che
,
prendendo
sotto
il
loro
patrocinio
i
due
teschi
di
Monti
e
Tognetti
e
facendo
una
colletta
per
quei
due
martiri
,
agirono
proprio
bestialmente
.
No
;
la
pena
di
morte
non
verrà
abolita
:
ce
lo
dice
la
consuetudine
,
più
che
mai
in
vigore
nel
regno
d
'
Italia
,
dove
,
dopo
la
famosa
tornata
del
25
novembre
,
non
passò
mese
senza
esecuzione
capitale
.
In
dicembre
si
impiccarono
due
a
Bologna
fuori
di
Porta
Lamme
;
item
a
Bologna
fu
fucilato
nella
schiena
un
soldato
in
gennaio
,
e
il
19
corr
.
il
guardasigilli
de
Filippo
assicurava
la
Camera
che
non
ci
era
stata
altra
esecuzione
in
Sardegna
se
non
di
un
solo
individuo
,
invece
di
quattro
,
come
sosteneva
il
deputato
Asproni
.
Recentemente
poi
fu
condannato
alla
morte
un
altro
soldato
a
Brescia
,
e
,
se
non
l
'
ha
ancora
subita
,
è
perché
fece
ricorso
alla
grazia
sovrana
.
Non
parliamo
dei
trenta
morti
nell
'
Emilia
nei
subbugli
del
macinato
,
né
degli
ultimi
cinque
uccisi
e
sette
feriti
a
Piano
del
Voglio
,
non
essendo
codeste
vere
esecuzioni
capitali
.
Oltre
una
consuetudine
mantenuta
in
tanto
vigore
,
abbiamo
i
pareri
di
magistrati
i
più
influenti
che
dissentono
dall
'
abolizione
della
pena
di
morte
.
I
giornali
di
Napoli
riferiscono
che
la
Commissione
della
Procura
generale
presso
quella
Corte
d
'
appello
ha
compiuto
un
lavoro
critico
sul
nuovo
progetto
di
codice
penale
,
e
che
si
è
dichiarata
contraria
all
'
abolizione
della
pena
capitale
;
e
aggiungono
che
nello
stesso
senso
si
è
già
pronunciata
anche
la
loro
Corte
di
Cassazione
.
Questi
fatti
ci
persuadono
ben
più
che
non
tutte
le
sottoscrizioni
dei
sentimentalisti
,
dei
rivoluzionari
,
degli
uomini
e
delle
donne
del
progresso
,
che
,
per
ora
e
per
un
gran
pezzo
ancora
,
no
;
la
pena
di
morte
non
verrà
abolita
,
e
,
per
quanto
riguarda
la
nostra
povera
Italia
ne
ringraziamo
cordialmente
il
Signore
.
Pensare
!
In
un
regno
dove
la
statistica
annovera
più
di
tre
mila
omicidii
all
'
anno
,
abolire
la
pena
di
morte
!
Bisognerebbe
esser
matti
o
disposti
a
tornare
ai
bei
tempi
di
Ezzelino
,
quando
un
galantuomo
,
che
avesse
cara
la
vita
,
non
poteva
conservarla
che
dentro
le
mura
di
una
torre
imprendibile
,
o
mediante
usbergo
,
lancia
e
spada
.
Scommettiamo
che
lo
stesso
Beccaria
,
sul
quale
fanno
tanto
assegnamento
gli
abolizionisti
,
se
vivesse
oggidì
in
Italia
muterebbe
parere
,
ovvero
direbbe
avverata
qui
nel
suo
più
stretto
senso
quella
condizione
eccezionale
ch
'
egli
esigeva
,
che
,
cioè
,
la
morte
del
reo
sia
il
vero
ed
unico
freno
per
distogliere
gli
altri
dal
commettere
delitti
.
È
tanto
chiaro
che
è
il
vero
freno
,
che
il
Catechismo
romano
chiama
benemeriti
del
quinto
comandamento
del
Decalogo
i
magistrati
che
condannano
a
morte
gli
assassini
,
come
erano
Monti
e
Tognetti
(
repetita
juvant
)
.
Che
poi
la
pena
capitale
sia
anche
l
'
unico
freno
,
si
prova
da
ciò
che
tutti
i
malviventi
sono
persuasissimi
che
nessuno
de
'
loro
compagni
caduti
in
mano
al
boia
è
tornato
indietro
,
mentre
di
spesso
avviene
che
le
porte
dei
bagni
si
aprino
a
loro
salvamento
,
e
oggimai
non
è
più
temerità
il
supporre
che
un
galeotto
,
come
il
Ceneri
,
diventi
un
questore
come
il
Curletti
,
il
prigioniero
di
Ham
passi
per
una
felice
combinazione
di
rivoluzioni
a
sedere
su
trono
imperiale
.
StampaQuotidiana ,
Abbiamo
sott
'
occhi
due
avvenimenti
,
entrambi
spettacolosi
,
entrambi
recentissimi
:
la
crisi
ministeriale
e
l
'
inaugurazione
del
canale
di
Suez
.
A
quale
daremo
la
preferenza
?
Per
chi
le
nostre
simpatie
?
Chi
baratta
,
imbratta
;
dice
un
proverbio
toscano
,
e
se
que
'
signori
di
laggiù
sono
sulle
secche
,
se
la
peschino
.
Noi
,
diciamo
noi
per
non
dir
tutti
,
siamo
stucchi
fino
alla
nausea
di
questi
ministeri
Cavour
,
Rattazzi
,
Ricasoli
,
Minghetti
,
Lamarmora
,
Menabrea
e
di
chi
seguirà
,
buoni
a
nulla
fuorché
a
desolare
la
pazienza
de
'
sudditi
,
a
peggiorare
lo
stato
di
questa
povera
inferma
,
che
è
l
'
Italia
,
e
a
fare
come
la
ruggine
che
divora
ciò
che
è
avanzato
agli
altri
malanni
.
Il
telegrafo
parla
di
Cialdini
e
di
Lanza
,
e
di
proposte
reali
fatte
a
quei
due
candidati
.
A
noi
pare
che
i
due
nuovi
candidati
non
sieno
meno
neri
degli
altri
e
che
i
loro
panni
sieno
sporchi
quanto
quelli
de
'
loro
predecessori
.
Laonde
diamo
,
quanto
a
importanza
,
la
preferenza
all
'
inaugurazione
del
canale
,
e
lasciamo
dov
'
è
e
come
è
,
senza
badarci
tampoco
,
la
crisi
ministeriale
.
Quaranta
bastimenti
sono
giunti
a
Suez
.
Così
un
telegramma
del
21
da
Suez
.
Ecco
un
umano
prodigioso
vaticinio
avverato
!
Ecco
una
grande
impresa
,
che
fa
onore
al
nostro
secolo
,
compiuta
!
Ecco
una
buona
novella
,
gravida
di
altre
che
la
Provvidenza
e
i
destini
del
cristianesimo
ci
garantiscono
ottime
,
giunta
al
nostro
fortunato
orecchio
.
Sì
,
fortunato
!
Perché
ogni
barriera
superata
,
ogni
istmo
tagliato
,
ogni
duna
sabbiosa
umiliata
,
ogni
valle
riempita
,
ogni
luogo
tortuoso
e
malagevole
raddrizzato
è
al
cristiano
un
felice
augurio
di
riavvicinamento
dei
popoli
,
di
ritrovo
dei
varii
fratelli
,
di
dilatazione
della
fede
e
di
avveramento
di
quella
consolantissima
profezia
che
da
diciotto
secoli
assicura
ai
credenti
sparsi
su
tutto
il
globo
un
solo
ovile
e
un
solo
pastore
.
È
appunto
per
questo
che
l
'
«
Osservatore
Cattolico
»
pone
fra
le
migliori
notizie
quella
che
ha
ricevuto
ieri
dal
telegrafo
.
Il
successo
del
canale
è
assicurato
,
dice
il
telegramma
:
dunque
,
diciamo
noi
:
l
'
Oriente
incredulo
si
è
avvicinato
al
centro
della
fede
di
quattro
mila
leghe
:
dunque
i
figli
civilizzati
di
Jafet
entreranno
con
maggior
frequenza
nelle
tende
semibarbare
dei
figli
di
Sem
e
vi
staranno
con
confidenza
:
dunque
i
piedi
di
chi
annuncia
i
beni
e
la
pace
arriveranno
meno
stanchi
sui
luoghi
della
loro
missione
:
dunque
l
'
Occidente
ricco
di
cuori
generosi
e
di
menti
irradiate
dal
Santo
Spirito
invierà
a
due
a
due
i
suoi
missionarii
nelle
regioni
orientali
ancora
desolate
dall
'
egoismo
e
dalla
più
supina
ignoranza
,
e
l
'
Italia
,
riaccostata
più
delle
altre
nazioni
occidentali
al
cuor
delle
Indie
,
sarà
la
prima
in
questo
risveglio
di
zelo
apostolico
,
e
l
'
invio
de
'
suoi
zelanti
missionarii
non
cesserà
che
a
opera
finita
,
quando
la
profezia
suddetta
avrà
raggiunto
il
suo
pieno
sviluppo
:
dunque
Civitavecchia
,
Napoli
,
Palermo
,
Genova
,
Venezia
,
Trieste
,
Marsiglia
,
Cadice
,
Lisbona
,
Bordeaux
,
Londra
,
Amsterdam
,
e
perfino
i
lontanissimi
Stati
Uniti
d
'
America
gareggeranno
d
'
impegno
a
stringere
relazioni
con
Bombay
,
Calcutta
e
tutta
la
vasta
penisola
indostana
,
avvicinata
di
2.700
e
più
leghe
,
a
seconda
delle
varie
distanze
,
e
siccome
ogni
stato
è
migliore
di
quel
sonno
letargico
in
cui
marciscono
quelle
povere
popolazioni
,
il
rimescolamento
delle
stirpi
giapetiche
colle
semitiche
e
camitiche
non
può
produrre
che
buoni
effetti
in
rapporto
alla
vera
religione
.
I
cristiani
sono
destinati
a
prendere
possesso
di
tutta
quanta
la
terra
,
e
di
loro
si
può
dire
in
senso
più
stretto
e
letterale
ciò
che
scriveva
Tacito
degli
ebrei
del
suo
tempo
:
In
fatis
erat
ut
gens
Judeorum
rerum
potiretur
.
È
decretato
in
cielo
che
i
giudei
diventino
i
padroni
del
mondo
.
Il
taglio
dell
'
istmo
di
Suez
non
contribuirà
poco
a
questa
futura
egemonia
del
cristianesimo
su
tutto
il
globo
,
ed
è
per
ciò
che
noi
gli
mandiamo
i
nostri
mirallegro
.
StampaQuotidiana ,
Consummatum
est
!
...
L
'
iniquità
è
consumata
:
il
sacrilegio
è
compiuto
:
le
truppe
italiane
hanno
fatto
breccia
nelle
mura
di
Roma
,
e
ieri
le
oltrepassarono
.
Il
santo
Padre
,
dopo
aver
richiesto
che
le
sue
truppe
opponessero
quella
resistenza
,
che
bastasse
a
dire
innanzi
al
mondo
,
che
non
si
cedeva
che
alla
violenza
,
ordinò
che
si
sospendessero
le
ostilità
,
e
lasciò
alla
Provvidenza
la
cura
di
difendere
i
supremi
suoi
diritti
.
Deplorabilissima
vittoria
,
in
cui
i
figli
hanno
vinto
contro
il
Padre
,
cattolici
contro
il
Capo
di
loro
religione
,
patrioti
italiani
contro
il
personaggio
più
illustre
della
loro
nazione
!
L
'
Italia
può
vestirsi
a
gramaglia
,
e
l
'
attuale
ministero
italiano
può
contare
i
suoi
giorni
.
La
storia
non
ha
mai
registrato
un
fatto
solo
,
dal
quale
risulti
che
il
parricidio
e
il
sacrilegio
abbiano
portato
fortuna
a
chi
li
perpetrò
.
Invece
,
lunga
,
lunga
assai
è
la
lista
di
quelli
,
che
,
persecutori
della
Chiesa
,
finirono
malamente
.
Cominciò
a
scriverla
fin
dai
suoi
tempi
il
Lattanzio
nella
sua
opera
:
De
mortibus
persecutorum
,
e
molti
altri
pur
troppo
si
assunsero
il
triste
incarico
di
continuarla
coi
loro
nomi
.
I
cattolici
possono
dar
sfogo
al
loro
dolore
,
oh
!
questo
sì
;
e
dividere
col
Papa
le
sue
angoscie
:
ma
non
devono
perdersi
di
coraggio
.
Guai
!
Dimostrerebbero
di
non
aver
che
una
fede
languida
,
e
non
è
questa
la
fede
che
trasporta
i
monti
e
vince
tutti
gli
ostacoli
.
La
Chiesa
nostra
dice
con
s
.
Paolo
:
cum
infirmor
,
tunc
potens
sum
.
Quando
essa
è
destituita
d
'
ogni
umano
soccorso
,
si
getta
in
braccio
al
suo
sposo
Gesù
Cristo
,
ed
esso
la
sostiene
e
la
riveste
di
più
fulgide
vestimenta
,
perché
gli
rimase
fedele
nella
contradizione
.
Altre
persecuzioni
,
più
gravi
forse
della
presente
,
cercarono
di
soffocarla
,
ma
non
riuscirono
che
a
danneggiare
i
proprii
promotori
:
così
avverrà
ora
;
è
peccato
il
dubitarne
.
Piuttosto
ricordinsi
i
buoni
cattolici
i
loro
doveri
in
queste
supreme
circostanze
,
e
procurino
di
adempirli
.
Ricordinsi
innanzi
tutto
di
pregare
,
perché
è
la
preghiera
che
vince
il
cuore
di
Dio
:
ricordinsi
di
non
cedere
vilmente
alle
domande
della
rivoluzione
,
e
di
opporre
ai
festeggiamenti
dell
'
empio
la
propria
mestizia
:
e
,
se
ci
è
lecito
fare
loro
una
proposta
,
cerchino
di
consolare
il
Santo
Padre
con
nuove
proteste
di
affezione
e
di
fedeltà
e
con
soccorsi
pecuniarii
.
Siamo
giunti
a
tal
punto
,
che
Pio
IX
non
avrà
più
che
l
'
obolo
di
S
.
Pietro
per
provvedere
ai
suoi
bisogni
,
e
tocca
a
noi
a
fornirglielo
abbondante
e
frequente
.
Ricordinsi
infine
che
la
storia
odierna
è
già
narrata
dal
Vangelo
,
con
quelle
parole
:
Mundus
gaudebit
,
vos
autem
contristabimini
,
e
che
presto
vedremo
avverarsi
anche
sed
tristitia
vestra
vertetur
in
gaudium
.
StampaQuotidiana ,
L
'
esercizio
del
diritto
elettorale
dovrebbe
essere
,
specialmente
in
un
paese
nuovo
alle
istituzioni
rivoluzionarie
,
dovrebbe
essere
fatto
con
trasporto
,
con
entusiasmo
.
All
'
incontro
l
'
apatia
degl
'
italiani
in
proposito
è
ormai
proverbiale
,
e
l
'
azienda
pubblica
si
è
ridotta
in
mano
di
un
partito
che
la
fa
da
vero
despota
.
Questo
stesso
partito
governativo
ha
in
mano
le
elezioni
;
scioglie
la
Camera
e
pretende
che
dal
5
al
20
novembre
gli
elettori
abbiano
a
poter
applicarsi
a
conoscere
le
questioni
che
la
futura
legislazione
è
chiamata
a
risolvere
.
Perché
questo
dileggio
delle
forme
costituzionali
?
Perché
questo
abuso
d
'
autorità
?
Gl
'
innamorati
di
questi
sistemi
rispondano
,
e
ci
spieghino
come
questo
non
sia
peggio
che
assolutismo
e
autocrazia
.
Ma
non
è
qui
che
a
noi
le
elezioni
danno
a
parlare
.
Vogliamo
dire
ai
cattolici
che
se
vi
fu
momento
nel
quale
l
'
astenersi
dal
votare
per
qualsiasi
candidato
fu
opportuna
e
savia
misura
,
ora
è
un
dovere
strettissimo
.
Già
alcuni
dei
giornali
cattolici
italiani
hanno
espresso
il
loro
parere
.
L
'
«
Unità
Cattolica
»
ha
asserita
e
difesa
la
formola
«
né
eletti
né
elettori
»
in
un
savio
articolo
,
nel
quale
agli
argomenti
addotti
noi
avremmo
forse
dato
una
maggior
estensione
.
A
Roma
un
deputato
cattolico
non
può
andare
come
legislatore
;
a
Roma
non
si
entra
che
per
la
breccia
,
per
forza
;
a
Roma
chi
votasse
anche
contro
l
'
usurpazione
ostenterebbe
un
'
autorità
là
dove
il
Pontefice
non
gliela
acconsente
.
Gli
elettori
né
di
Genova
,
né
di
Palermo
,
né
di
Roma
possono
concorrere
alle
elezioni
,
perché
i
deputati
,
secondo
i
principii
costituzionali
,
rappresentano
l
'
intera
nazione
e
il
voto
sarebbe
un
ritenere
nel
fatto
cessata
ogni
autorità
del
Papa
sul
suo
territorio
;
d
'
altra
parte
qual
elettore
è
costretto
ad
usare
del
diritto
di
eleggere
?
Non
ostante
che
la
ragione
ed
il
buon
senso
dissuadono
i
cattolici
dall
'
accorrere
all
'
urna
,
vi
sono
molti
ai
quali
quest
'
astensione
non
entra
.
Ebbene
;
qual
uomo
cattolico
accetterebbe
l
'
incarico
di
dettar
leggi
sotto
agli
occhi
del
Pontefice
prigioniero
?
chi
vorrebbe
rendersi
connivente
dell
'
attuazione
del
programma
ministeriale
,
sedendo
nella
Camera
anche
per
osteggiarlo
?
Chi
poi
vede
qualcosa
in
questo
buio
avvenire
che
ci
aspetta
?
Chi
vorrà
trovarsi
nella
sala
a
gozzovigliare
co
'
filistei
,
quando
Sansone
deriso
è
in
mezzo
alle
due
colonne
che
sostengono
l
'
edifizio
?
Che
se
fosse
pur
dicevole
entrar
deputato
nella
Camera
,
cerchino
i
cattolici
uomini
da
potersi
proporre
ai
collegi
italiani
!
Alcuni
ci
sono
,
ma
sono
alcuni
.
Non
s
'
offendano
i
cattolici
,
è
pur
troppo
vero
che
quelli
che
forse
s
'
offendono
,
ci
mettono
sulla
penna
queste
parole
.
Cattolici
ci
sono
!
dove
sono
?
dove
la
loro
vita
pubblica
?
E
se
si
trovassero
questi
uomini
ancor
capaci
d
'
indignazione
innanzi
alla
giustizia
oltraggiata
,
possiamo
supporre
che
rimarranno
vincitori
nel
campo
elettorale
?
No
;
si
pretende
che
gli
elettori
siano
in
mano
del
clero
,
il
quale
li
guida
;
ciò
non
è
vero
;
molti
del
clero
hanno
rovinato
,
e
molti
lasciarono
che
si
rovinassero
gli
elettori
.
Si
contarono
preti
che
condussero
all
'
urna
i
loro
dipendenti
a
votare
per
candidati
governativi
,
e
perché
?
pel
meno
male
.
Ah
se
il
meno
male
è
lecito
,
non
sappiamo
perché
si
predichi
di
non
commettere
nessun
male
,
e
di
abbandonarne
anche
le
apparenze
!
È
questo
un
argomento
che
naturalmente
oggi
ci
viene
presentato
dalle
elezioni
imminenti
,
e
di
cui
saremo
costretti
a
riparlare
.
Intanto
gli
elettori
pensino
se
l
'
astensione
non
sia
una
misura
moralmente
e
fisicamente
necessaria
.
Lo
«
Stendardo
Cattolico
»
rimane
attonito
e
pieno
di
dolore
di
fronte
ai
fatti
che
si
preparano
e
si
ritira
in
disparte
a
contemplare
da
semplice
spettatore
la
scena
;
ciò
sta
bene
,
quantunque
si
potesse
far
di
più
;
ad
ogni
modo
la
formola
«
né
eletti
né
elettori
»
ha
un
avversario
di
meno
nelle
nostre
file
,
e
speriamo
che
avrà
seguaci
tutti
i
cattolici
,
e
quelli
principalmente
che
vogliono
far
politica
.
StampaQuotidiana ,
Va
bene
,
che
si
porti
alle
stelle
il
traforo
del
Cenisio
;
esso
insieme
all
'
istmo
di
Suez
è
la
prova
più
splendida
del
progresso
delle
scienze
fisiche
.
E
di
passaggio
notisi
,
che
ammettiamo
progresso
solo
di
scienze
fisiche
non
di
vigoria
nazionale
,
come
vogliono
gli
italianissimi
,
perché
opere
grandiose
se
ne
fecero
anche
nella
vecchiaia
dei
popoli
.
Difatti
il
«
Fanfulla
»
non
trova
miglior
epigrafe
pel
traforo
,
che
quella
dei
veneziani
sui
loro
murazzi
=
Ausu
romano
aere
veneto
=
col
solo
cambiamento
:
aere
italico
;
questo
ricorda
le
grandi
opere
fatte
anche
dai
romani
e
dai
veneti
;
e
siccome
il
ponte
p.e.
di
Traiano
disfatto
tosto
da
Adriano
,
ed
i
murazzi
appartengono
alla
vecchiaia
degli
uni
e
degli
altri
,
non
si
vede
come
quell
'
opera
italiana
indichi
proprio
vigoria
nazionale
.
Ma
per
tornare
al
traforo
,
le
cose
bisogna
guardarle
sotto
tutti
gli
aspetti
,
se
no
,
non
si
potrà
avere
un
'
idea
adeguata
del
loro
valore
.
Senza
dubbio
il
traforo
sotto
l
'
aspetto
commerciale
ed
industriale
è
utilissimo
;
l
'
abbreviazione
delle
distanze
,
la
sicurezza
della
via
,
la
facilità
dei
trasporti
,
la
comodità
dei
viaggi
,
ed
insieme
a
tutto
ciò
la
diminuzione
della
spesa
sono
pregi
incontrastabili
dell
'
opera
grandiosa
.
Militarmente
poi
non
se
ne
può
temere
un
pericolo
di
rilievo
.
Sicuro
che
se
in
caso
di
guerra
la
galleria
cadesse
tutta
in
man
della
Francia
,
per
l
'
Italia
l
'
andrebbe
male
.
Luigi
XIV
dovette
far
la
pace
con
Vittorio
Amedeo
II
per
quella
maledetta
difficoltà
delle
Alpi
più
quasi
che
per
la
sconfitta
di
Torino
;
dovendo
far
varcare
quella
bagatella
di
monti
ad
uomini
,
armi
,
munizioni
e
fin
legna
da
bruciare
,
il
peso
della
guerra
gli
divenne
insopportabile
,
e
gli
convenne
chinar
il
capo
.
Ma
all
'
evenienza
di
un
pericolo
il
genio
militare
facilmente
può
provvedere
;
un
paio
di
mine
a
tempo
e
luogo
disposte
e
fatte
volare
rendono
impraticabile
la
galleria
;
questa
poi
impossibile
a
riattarsi
senza
grandi
e
lunghi
lavori
non
dà
più
il
passo
ai
tumulti
gallici
,
le
muraglie
alpine
riacquistano
l
'
antico
valore
,
e
coi
loro
fianchi
dirupati
e
nevosi
ridiventano
una
formidabile
difesa
.
Se
i
padri
coscritti
hanno
senno
,
per
cautelarsi
da
ogni
sorpresa
hanno
già
forse
preparate
le
mine
.
Ma
si
può
dire
altrettanto
del
traforo
considerato
dal
lato
morale
?
Premettiamo
che
astrattamente
del
traforo
non
si
può
dire
né
bene
né
male
;
è
una
porta
tra
l
'
Italia
e
la
Francia
,
e
una
porta
è
buona
o
cattiva
cosa
secondo
l
'
uso
a
cui
serve
nel
caso
concreto
.
Se
serve
a
due
galantuomini
per
visitarsi
ed
aiutarsi
dall
'
una
all
'
altra
casa
,
la
porta
moralmente
è
cosa
ottima
,
ma
dovesse
dar
comodo
alle
furfanterie
o
libertinaggio
di
cattivi
soggetti
,
meglio
sarebbe
stato
che
la
porta
o
non
fosse
mai
stata
aperta
,
o
fosse
tosto
sprangata
ben
bene
.
In
proposito
dobbiamo
regolare
i
nostri
giudizi
come
colle
breccie
fatte
nelle
mura
di
Roma
;
son
tutte
breccie
,
ma
quella
di
porta
Capena
per
dar
il
passo
al
trionfo
di
Marc
'
Antonio
Colonna
,
uno
dei
vincitori
dei
musulmani
antichi
a
Lepanto
,
deve
essere
guardata
con
occhio
ben
diverso
,
che
la
breccia
di
porta
Pia
fatta
per
intrudere
i
musulmani
moderni
.
Posto
dunque
che
sotto
l
'
aspetto
morale
il
traforo
è
nulla
più
che
una
porta
,
ossia
un
mezzo
per
sé
indifferente
che
diventa
buono
o
cattivo
secondo
l
'
uso
,
per
giudicarne
il
merito
morale
bisogna
consultare
il
caso
concreto
,
e
vedere
a
che
deve
servire
.
Il
traforo
in
genere
deve
servire
a
facilitare
e
moltiplicare
le
comunicazioni
tra
Italia
e
Francia
,
il
che
significa
accumunare
sempre
più
le
idee
ed
i
costumi
,
cioè
fare
che
si
cancellino
sempre
più
le
differenze
reciproche
,
e
che
l
'
una
nazione
diventi
quel
che
è
l
'
altra
.
Ora
quale
delle
due
nazioni
è
la
migliore
?
Con
buona
venia
del
signor
Trochu
l
'
italiana
senza
dubbio
.
Questo
bravo
generale
era
fuor
dei
gangheri
per
le
inaudite
sconfitte
toccate
,
e
si
sa
che
quando
si
è
in
tale
stato
,
uno
sfogo
ci
vuole
,
e
per
conseguenza
ci
vuole
anche
qualcuno
contro
cui
fare
codesto
sfogo
.
Ma
con
chi
a
Trochu
conveniva
prendersela
?
coi
suoi
francesi
,
e
confessare
,
che
sono
ancora
i
leves
Galli
di
Giulio
Cesare
?
l
'
amor
proprio
l
'
impediva
,
d
'
altronde
era
dar
ragione
un
'
altra
volta
a
Bismark
,
che
va
ripetendo
la
sentenza
di
Cesare
.
Prendersela
coi
prussiani
?
era
pericoloso
assai
,
che
un
uomo
di
governo
sparlasse
di
chi
calcava
ancora
il
collo
alla
misera
Francia
.
I
russi
,
i
turchi
,
gli
americani
,
i
chinesi
sono
troppo
lontani
;
colla
Spagna
non
v
'
era
nessun
legame
particolare
;
dunque
per
materasso
del
signor
Trochu
non
restavano
che
gli
antichi
alleati
di
Crimea
e
di
tante
altre
imprese
,
l
'
Inghilterra
e
l
'
Italia
,
alleati
ingratissimi
come
si
sa
.
Ecco
dunque
come
stanno
le
cose
,
secondo
il
signor
Trochu
,
il
lusso
inglese
e
la
corruzione
italiana
sono
le
cause
dei
disastri
francesi
.
Però
il
valente
generale
acciecato
dall
'
ira
non
ha
fatto
riflessione
che
l
'
Italia
non
deve
essere
giudicata
dalla
colonia
italiana
di
Parigi
,
gente
scappata
per
lo
più
,
senza
patria
,
senza
famiglia
,
senza
legge
né
fede
,
che
nella
cloaca
massima
si
sente
a
posto
.
Doveva
anche
ricordarsi
di
ciò
che
non
gli
può
essere
ignoto
,
che
l
'
Italia
da
lunga
pezza
è
pedissequa
della
Francia
,
caduta
in
balia
di
uomini
formati
alla
politica
nei
loro
esigli
,
viaggi
e
relazioni
di
Francia
,
che
di
Francia
ci
vennero
le
sette
,
i
libri
,
i
romanzi
,
il
teatro
,
i
costumi
,
la
rivoluzione
insomma
,
che
costà
comunissima
è
la
lingua
francese
segno
della
prevalenza
delle
idee
francesi
.
E
i
discorsi
del
Parlamento
italico
,
signor
Trochu
,
non
sono
il
plagio
delle
dicerie
tenute
nelle
Camere
francesi
?
le
leggi
italiche
mezzo
tanto
potente
di
influire
sulla
morale
non
sono
forse
infranciosate
?
Quanti
italiani
inoltre
per
commercio
,
nozze
o
divertimento
fanno
il
viaggio
di
Francia
,
tutti
sanno
che
ritornano
ben
diversi
da
quelli
che
furono
formati
tra
le
domestiche
mura
.
Poi
finora
s
'
è
forse
veduto
in
Italia
quanto
si
vide
in
Francia
nelle
varie
fasi
della
rivoluzione
?
Ghigliottina
e
petrolio
sono
ancora
una
privativa
francese
.
Se
dunque
moralmente
migliori
sono
gl
'
italiani
,
è
chiaro
che
il
traforo
destinato
a
togliere
le
differenze
tra
italiani
e
francesi
sarà
di
danno
ai
primi
,
veduto
anche
come
la
propagazione
del
male
sia
più
facile
che
quella
del
bene
,
specialmente
in
epoche
come
la
nostra
,
nelle
quali
,
secondo
l
'
osservazione
di
Platone
,
gli
uomini
sembrano
nati
al
vizio
ed
alla
ribellione
.
Che
vantaggio
morale
vorrà
dunque
essere
per
gl
'
italiani
il
traforo
,
quando
il
viaggio
di
Francia
non
lasciò
più
che
una
gita
di
piacere
?
Maggior
numero
di
italiani
andrà
in
Francia
a
guastarsi
,
maggior
numero
di
francesi
verrà
in
Italia
a
guastare
,
a
suggerire
,
a
trapiantare
i
caffè
chantans
,
i
ritrovi
,
i
clubs
e
quant
'
altro
mai
ha
di
più
diabolico
la
corruzione
e
l
'
empietà
della
moderna
Babilonia
.
Una
delle
ragioni
degli
alleati
per
cessare
prima
del
tempo
dall
'
occupazione
di
Parigi
fu
di
togliere
i
loro
soldati
da
una
cloaca
,
in
cui
tutto
è
pestifero
.
E
le
sette
non
si
vantaggeranno
del
traforo
per
rendere
i
loro
moti
più
vasti
,
più
simultanei
,
più
irreparabili
di
qua
e
di
là
delle
Alpi
?
Non
sappiamo
dunque
qual
uomo
onesto
ed
illuminato
potrà
rallegrarsi
gran
fatto
del
traforo
,
e
reprimere
il
desiderio
che
fino
a
tempi
migliori
le
Alpi
non
elevino
anzi
le
loro
creste
almeno
quanto
il
Kimborazo
ed
il
Dalavigari
.
Abbiamo
poi
tanta
fede
nell
'
Italia
vera
tanto
diversa
dalla
legale
,
come
dice
il
signor
Jacini
,
che
tolta
l
'
influenza
francese
il
genio
italiano
cesserebbe
di
lasciarsi
trascinar
a
ritroso
,
ed
in
breve
riparerebbe
al
20
settembre
ed
a
quanto
lo
ebbe
preparato
.
A
carico
del
traforo
c
'
è
poi
ancora
un
'
altra
riflessione
morale
.
Esso
darà
gran
aumento
alle
ferrovie
,
in
altri
termini
sarà
un
altro
anello
maestro
di
quella
ferrea
catena
che
avvince
un
intero
popolo
di
impiegati
,
inservienti
ferroviarii
interni
ed
esterni
,
macchinisti
,
conduttori
,
facchini
,
vetturali
e
simil
genia
che
senza
distinzione
di
giorni
,
dì
e
notte
prestando
il
loro
servigio
,
diventano
estranei
alla
religione
non
meno
quasi
che
alle
loro
stesse
famiglie
.
Si
badi
che
si
tratta
d
'
un
popolo
intero
.
A
chi
dunque
non
sa
che
sia
morale
e
quale
influenza
il
traforo
avrà
sulla
morale
,
sulla
famiglia
e
la
religione
,
lasciamo
il
rallegrarsi
puramente
e
semplicemente
del
traforo
alpino
;
a
noi
basterebbe
il
vanto
che
ne
menano
le
sette
per
fare
le
nostre
riserve
.
StampaQuotidiana ,
All
'
indirizzo
della
signora
Pezzi
che
progetta
una
scuola
Mazzini
breve
parola
.
Insieme
col
risorgimento
rivoluzionario
italiano
e
mondiale
,
fu
predicata
la
riabilitazione
,
l
'
emancipazione
della
donna
.
La
favorirono
tutti
i
framassoni
,
la
giovarono
i
ministri
,
i
quali
ne
fecero
delle
maestre
da
sedere
in
alte
cattedre
e
delle
ispettrici
,
i
quali
progettarono
di
donarla
del
diritto
elettorale
nei
comuni
.
E
la
donna
innalzata
a
tanta
altezza
,
dimenticate
le
opere
del
fuso
raccomandatele
dallo
Spirito
Santo
,
intese
alle
non
sue
della
vita
pubblica
e
politica
,
e
non
mancarono
le
fanatiche
per
Garibaldi
e
per
Mazzini
,
le
eroine
dei
due
mondi
che
fecero
di
loro
pazzie
celebre
il
nome
per
il
mondo
.
Or
bene
e
quelli
che
le
innalzano
,
e
quelle
che
s
'
innalzano
che
pretendono
ottenere
?
Alla
donna
noi
crediamo
che
duplice
missione
sia
affidata
,
quella
di
far
conoscere
la
verità
,
quella
di
alleviare
i
dolori
;
duplice
apostolato
di
verità
e
di
conforto
:
quello
debbono
e
possono
compiere
nell
'
interno
delle
pareti
domestiche
:
questo
,
insistendo
sull
'
orme
della
prima
associazione
di
carità
fondata
sul
Calvario
sotto
gli
sguardi
del
Salvatore
morente
si
compie
ad
ogni
giorno
,
ad
ogni
circostanza
della
vita
.
Fuori
di
questo
campo
non
trova
la
donna
né
fini
né
forze
a
sé
proporzionate
,
tutto
diviene
esagerazione
,
pericolo
e
rovina
.
Al
tempo
del
paganesimo
questa
duplice
missione
della
donna
fu
dimenticata
;
essa
era
quindi
divenuta
nient
'
altro
che
una
merce
trafficata
dalla
avarizia
,
una
schiava
che
vedeva
ai
suoi
piedi
un
despota
sempre
pronto
ad
alzarsi
per
abbatterla
,
un
idolo
incensato
e
poco
stante
spezzato
dal
suo
fanatico
adoratore
,
di
che
la
donna
stessa
aveva
trovato
meglio
educarsi
alla
colpa
fin
da
fanciulla
:
Et
incestos
amores
de
tenui
meditatur
ungui
:
e
se
congiungevasi
in
matrimonio
,
poteva
però
dopo
,
al
dir
di
Seneca
,
contar
gli
anni
non
dai
consoli
ma
dai
mariti
.
Perciò
essa
era
poi
divenuta
odiosa
,
e
ci
ricorda
benissimo
di
ciò
che
Eschilo
nei
Sette
all
'
assedio
di
Tebe
fa
dire
ad
Eteocle
:
«
Donne
,
insopportabili
creature
,
sesso
odioso
ai
savii
,
pessimo
flagello
delle
famiglie
e
dello
Stato
»
.
La
redenzione
salvò
la
donna
;
anzi
se
ci
si
passa
l
'
espressione
,
la
redenzione
sua
fu
duplice
,
la
redenzione
comune
e
un
'
altra
di
ordine
inferiore
e
materiale
che
la
riabilitava
davvero
nella
società
,
motivo
pel
quale
troviamo
nella
donna
una
naturale
e
più
sentita
inclinazione
alla
pratica
della
religione
di
Cristo
ed
in
conseguenza
di
ciò
,
la
vediamo
anche
divenuta
un
'
arma
invitta
in
mano
del
Signore
.
Ora
la
riabilitazione
massonica
che
oggi
è
di
moda
,
non
essendo
,
perché
framassonica
,
che
la
distruzione
di
Cristo
,
non
può
riuscire
che
al
vero
e
peggiore
degradamento
della
donna
.
No
,
non
ci
illudono
le
larve
di
alcune
donne
letterate
e
la
cui
onestà
di
costumi
noi
non
vorremmo
revocare
in
dubbio
;
le
statistiche
parlano
con
una
eloquenza
invincibile
,
e
le
75.000
donne
di
vita
perduta
che
già
erano
in
Italia
prima
dell
'
acquisto
del
Veneto
dicono
ove
siamo
riusciti
dopo
tanto
predicare
riabilitazione
,
dopo
tanti
sforzi
per
innalzar
la
donna
all
'
altezza
dei
tempi
.
Vi
ha
una
sola
dignità
per
lei
,
ed
è
quella
che
le
viene
da
Cristo
;
con
Cristo
è
grande
,
senza
Cristo
sta
nel
fango
.
È
per
ciò
che
noi
salutiamo
con
piacere
il
sorgere
in
Italia
,
specialmente
,
di
associazioni
femminili
,
e
quelle
in
particolar
modo
che
in
Roma
fanno
già
di
sé
bella
mostra
con
opere
tutte
informate
allo
spirito
di
Cristo
,
e
così
vantaggiose
alla
Chiesa
di
Cristo
.
Cristo
che
volle
la
donna
alla
sua
culla
,
e
la
volle
alla
sua
croce
,
affida
ancor
oggi
alla
donna
una
missione
.
È
vero
che
come
al
sorgere
del
cristianesimo
permise
che
la
donna
cristiana
vivesse
alquanti
secoli
accanto
alla
pagana
,
così
oggi
la
donna
che
sta
con
Cristo
ed
è
cattolica
vive
daccanto
alla
donna
senza
Cristo
,
rivoluzionaria
e
framassona
,
e
che
davvicino
alle
pie
che
salgono
il
Calvario
stanno
le
petroliere
e
le
comuniste
;
ma
ciò
è
nei
disegni
della
Provvidenza
,
perché
meglio
appaia
da
qual
lato
si
stia
vera
grandezza
,
onestà
e
virtù
.
Ritorni
la
donna
italiana
all
'
opere
della
sua
casa
,
alla
santa
missione
che
Cristo
le
ha
data
,
discenda
dalla
cattedra
,
non
s
'
accosti
alle
urne
,
viva
di
Cristo
e
Italia
avrà
pace
,
felicità
ed
onore
.