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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > anno_i:[1850 TO 1880}
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Dovendo rinnovarsi l ' appalto dei trasporti di neve in questa Città dalle due montagne nominate Pizzuta presso Piana dei Greci e Busambra vicino il sito di Ficuzza pel corso di due anni da gennaro 1862 a dicembre 1863 , sono invitati gli attendenti a comparire in questo Palazzo di Città nel giorno trenta corrente a mezzodì , onde procedersi all ' aggiudicazione preparatoria in persona del miglior dicitore allo stato , coi seguenti patti e condizioni : Art . 1 . L ' appaltatore è obbligato trasportare tutta quella neve , che giornalmente sarà dimandata dall ' Amministratore , dalle neviere della Montagna della Pizzuta in Piana dei Greci , e di quella di Busambra esistente nel bosco di Ficuzza giusta gli ordini del suddetto Amministratore , e suoi Uffiziali competenti , e consegnarla tanto nel riposto di neve in Palermo allo Spasimo , che nelle botteghe di smercio , e particolari compratori analogamente alle disposizioni del replicato Amministratore . Art . 2 . Deve l ' Appaltatore a proprie spese trasportare dalle neviere suddette fino al punto di stradone tutta la neve , che sarà per richiedergli il suddetto Amministratore a schiena di mulo , e dal punto di stradone fino in Palermo con appositi carri , anche a sue spese , che debbonsi trovare in detto punto di strada allo arrivo delle mule , onde la neve , che devesi trasportare soffra il minor sfrido possibile , ed arrivi al più presto in Palermo ; al quale oggetto l ' appaltatore è obbligato a mantenere a disposizione del detto Amministratore numero sessanta mule pcl trasporto suddetto . Art . 3 . L ' Appaltatore dovrà eseguire in ogni giorno dalla Montagna della Pizzuta , ovvero da quella di Busambra fino al punto della strada rotabile tutti quei viaggi , che abbisognano , onde fornire ai carri , che come sopra si è detto , debbonsi trovare nella strada , di tutta quella neve , che dal detto Aministratore sarà stata richiamata ...
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Elenco dei Senatori stati nominati nelle Provincie Siciliane da S . M . in udienza del 20 corr . : Ruggiero Settimo , Principe Romualdo Trigona di S . Elia , Principe Torremuzza , Principe Pandolfina di S . Giuseppe , Professore Michele Amari , Principe di S . Cataldo , Marchese Spedalieri . Barone Bruca , Conte Sommatino dei Principi di Butera , Giuseppe Lella , Marchese di Gregorio , Marchese di S . Giuliano
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Mi sono recato talune sere ai Colli onde fare delle osservazioni benché solo , trovandosi in Firenze l ' Abb . Pirrone , che altre volte mi ha assistito . Fra tutte ne ho fatto tre , che sono , io credo , molto approssimate . Mi sono servito del Refrattore costruito a Monaco , che ha 72 pollici di fuoco e 52 di apertura , che non è però montato parallatticamente ; per cui ho fatto le osservazioni col micrometro circolare ove sono passate le comete , e la stessa di confronto . Se la cometa è nuova , ovvero di quelle calcolate , saranno primi a darne giudizio i grandi Osservatori . Da principio sembrava quella di Carlo V , che si è veduta due volte , e si attendeva nel 1848 , ma potrebbe essere più facilmente quella del 1807 . Il suo moto da principio fu molto rapido ; comparì nella costellazione della Lince , indi passò nell ' Orsa Maggiore , e poscia nel Dragone ; benché il 4 e 5 non potei fare osservazioni , credo , però , che fu in uno di detti giorni che toccò il 67° grado boreale all ' incirca ; mentre ora però è molto scemata detta declinazione . L ' istessa , di giorno in giorno si va allontanando sì dalla terra che dal sole , e non passerà molto tempo che si renderà invisibile ad occhio nudo ....
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Il Pretore della città di Palermo . Visti i regolamenti del Consiglio edile ; Ritenuto che molte strade principali di questa città si trovano oggi ricostruite in miglior forma , e rifatte , tra le quali sono precisamente annoverate le seguenti : via Butera , via Alloro , via di Casaprofessa e Ponticello , via di S . Agostino al Crocifisso di Lucca , via Montevergine e Gelso , strada della Bara all ' Olivella sino al Monte di Santa Rosalia , stradone S . Antonino ; Volendo recare un provvedimento tale che riesca a togliere ogni causa di danneggiamento delle strade che trovansi riformate , non che delle altre che vanno a riformarsi : ORDINA 1 ) Tutti i proprietari delle case , le quali fiancheggiano la strada Macqueda non che le altre di sopra notate , nel termine improrogabile di tre mesi a contare da oggi , faranno incanalare le grondaie delle loro case nei modi e nelle forme stabilite dal Consiglio edile , cui prima presenteranno gli analoghi disegni per l ' approvazione ... 4 ) I Senatori delle Sezioni , ciascuno per la parte che lo riguarda , cureranno la esecuzione della presente ordinanza . Palermo , 1 aprile 1861 . II Pretore : Duca DI VERDURA
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Siccome era stato precedentemente annunziato , il 2 giugno alle 5 p . m . avea luogo la solenne funzione di collocare la prima pietra dello scalo della ferrovia fuori la porta S . Antonino . Nel sito designato dalla pianta che venne qui inviata dal Ministero dei Lavori Pubblici , erasi nel breve tempo concesso agli apparecchi , innalzato un grande ed elegante padiglione e di fianco un gran palco , per accogliere gl ' invitati . La Guardia Nazionale chiudeva il recinto formando un gran rettangolo di là dal quale era una grande massa di popolo tranquillo e giulivo . Nel centro del recinto stava un grosso cubo di pietra tenuto in sospeso da un argano . All ' ora indicata convenivano nel padiglione S . E . il Luogotenente Generale del Re Cav . Della Rovere col suo seguito , S.E. Rev.ma Monsignor Naselli Arcivescovo di Palermo accompagnato dal suo clero , tutte le autorità civili e militari , ed una eletta di cittadini di ogni ordine e di eleganti signore . L ' Arcivescovo avendo rivestito gli abiti del suo ministero , secondo le prescrizioni del rituale , seguito dai suoi chierici , avanzavasi insieme al Luogotenente del Re dinanzi allo scavo sul quale pendeva la pietra . Ivi il Segretario Generale dei Lavori Pubblici pronunziò un discorso , dopo il quale Monsignore Arcivescovo recitò le preghiere e benedisse la pietra . Indi Sua Eccellenza il Rappresentante del Re versò nella fossa un cucchiaio di calce . Venne compilato verbale del fatto dal Notaro di Casa Reale , il quale fu sottoscritto dal Luogotenente , dall ' Arcivescovo , dai Segretari Generali , e da molte altre autorità presenti alla cerimonia .
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Questura della città e Circondario di Palermo . IL QUESTORE Ad evitare gl ' inconvenienti che possonsi sperimentare in pregiudizio del pubblico in occasione del passeggio delle carrozze tanto nello stradone della Libertà , che al Foro Italico Dispone Art . 1 . Il passeggio delle carrozze nello stradone della Libertà , e lungo il Foro Italico , sarà sempre in due file , le quali tanto allo andarsi dalla città , che al ritornare , dovranno sempre tenere la destra , lasciando nel centro uno spazio sufficiente . Art . 2 . Le carrozze che vorranno fermarsi potranno farlo nel seguente modo . Quelle che passeggiano nello stradone della Libertà si fermeranno sulla propria diritta alla estremità dello stesso stradone , che divide questo dal viale alberato destinato alla passeggiata a piedi . Quelle che vanno al Foro Italico potranno fermarsi sempre sulla propria diritta , cioè parte rasente la panchina , e parte nello spazio limitrofo a quello destinato pel passeggio delle carrozze , e sempre ad una conveniente distanza . Art . 3 . La passeggiata nello stradone della Libertà si estenderà sino al palazzo del signor Duca di Realmena , e quella nel Foro Italico sino alla casina del principe di Cutò , salvo prolungarsi , qualora il numero delle carrozze sia così eccedente da portare ostacolo al libero cammino . Art . 4 . Il passeggio delle carrozze alla Marina nelle ore serotine sarà eseguito collo stesso ordine , se non che nel solo intervallo in cui l ' orchestra suonerà dei pezzi di musica , è permesso alle carrozze che vorranno fermarsi innanzi al teatrino di praticarlo con raddoppiare le file e lasciando sempre al centro lo spazio sufficiente a potere le due file ordinarie proseguire la passeggiata . Finito il pezzo di musica le carrozze fermate riprenderanno il corso seguendo la propria direzione per rimettersi nelle fila ordinarie , e non potranno retrocedere , se non giunte alla distanza di 300 passi dal teatrino . Art . 5 . I cocchieri contravventori alle suddette disposizioni soggiaceranno ad una multa ai termini dell ' articolo 39 delle leggi penali che resta fissata in tarì dieci . I recidivi oltre della multa saranno sottoposti alla pena della detenzione ai sensi dell ' art . 36 suddette leggi
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Questura della Città e Circondario di Palermo . IL QUESTORE Nello scopo di far conservare la pubblica decenza , in occasione dei bagni nelle acque del mare ; Dispone Art . 1 . Tutti coloro che vorranno bagnarsi rimpetto l ' abitato all ' Acquasanta , o nella spiaggia di Romagnolo , debbono praticarlo in mutande . Art . 2 . È però assolutamente proibito di bagnarsi anche in mutande , lungo la passeggiata della Marina , dal punto della scogliera che guarda la sinistra di Porta Felice , sino alla casina del Principe Cutò . Art . 3 . Tutti coloro che vorranno bagnarsi in luoghi prossimi alle camere dei pubblici bagni , dovranno pure essere in mutande . Art . 4 . È vietato a chiunque , ancorché fosse in mutande , di avvicinarsi a nuoto alle camere dei bagni . Art . 5 . I contravventori saranno puniti colla detenzione ai termini dell ' articolo 36 LL . PP . Art . 6 . Gli Ispettori di Sezione , tutti gli Agenti di Pubblica Sicurezza , e specialmente l ' arma dei Reali Carabinieri , sono incaricati della esatta esecuzione della presente ordinanza . Art . 7 . I Comandanti della forza armata sono invitati a prestar braccio forte in caso di bisogno .
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Il 1° del novello anno , verso le ore 3 pom . videsi in vari punti del detto Comune un aggirarsi inquieto e minaccioso di parecchi individui armati ; e sulla via Garibaldi presero specialmente a tirarsi molte fucilate alle grida di « abbasso la leva , morte ai liberali , viva la repubblica » . Di un subito si vide anche inalberata una bandiera rossa . Il Delegato di Pubblica Sicurezza accorse coraggioso unitamente a un suo figlio , tentando colla parola ridurre al dovere i tumultuanti ; per tutta risposta ebbero tratti addosso molti colpi di fucile , e furono ben fortunati a rimanerne illesi . Accorsero a quella scarica i pochi Carabinieri Reali colà stanziati e il Giudice di Mandamento ; ma , visto voltarsi il fuoco anche contro loro , furono nella necessità d ' indietreggiare , e di ricoverarsi l ' uno in casa dei signori Coppola , e gli altri nella loro caserma . Poco dopo i medesimi Carabinieri si trovavano aggrediti , circondati , sopraffatti dal numero , disarmati nella detta caserma . I tumultuanti si dirigevano in seguito contro la casa del Comandante della Guardia Nazionale . Attaccato da presso , oppone quel prode quella resistenza che la certezza di una morte vicina sa ispirare a ' generosi . Fu sparso il suo sangue , ed insieme quello di una giovane figlia . Per mano di feroci assassini la casa andò in fiamme . Andò ugualmente in fiamme la casa della famiglia Asaro , che diede altre vittime al loro furore . Poi furono manomessi e bruciati l ' Ufficio e l ' Archivio Comunale , l ' Ufficio Doganale , la Cancelleria Mandamentale : seguì la uccisione del sig . Antonio Calandra , e l ' incendio dell ' abitazione del medico dottor Calandra ; al Percettore fu tolto il numerarlo che trovavasi in cassa di oltre a 200 ducati . Così passavasi quella luttuosa notte ; all ' alba del 2 le grida di « morte ai liberali » ricominciarono a frustare le vie . Dopo lungo stormeggiare qua e là senza freno né scopo , alle ore 10 a.m. i tumultuanti assalivano a fucilate la casa del delegato di Sicurezza Signor Fundarò , il quale , trovando inutile ogni resistenza , rendevasi vinto a quell ' orda frenetica , che con angoscioso alternare gridava morte e grazia a vicenda . Il SottoPrefetto di Alcamo , che fino a quell ' ora nessuna notizia aveva ricevuto di quelle deplorabili scene , al primo annunzio spediva persona ad indagare il vero stato delle cose , con obbligo di riferirne a ' RR . Carabinieri , Militi a cavallo e truppa di linea da cui l ' avrebbe fatto seguitare . Lungo il cammino si poté veramente conoscere come la sommossa avesse un carattere alquanto grave , e il Maresciallo de ' Carabinieri inchinava al consiglio di chi dissuadeva dal cimentarsi in sì scarso numero . Il Comandante de ' Militi a cavallo signor Varvaro , spinto a improvviso ardire , spronò con quattro de ' suoi verso la città ; sperava che la voce e la presenza di lui , nella sua qualità di pubblico ufficiale , imporrebbe a que ' tristi ; ma ne fu crudelmente deluso al suo ingresso , e pagava colla propria vita e con quella di due de ' propri compagni una troppa generosa fiducia . La Luogotenenza Generale del Re in Palermo ebbe il primo avviso degli scoppiati tumulti alle ore 5 p . m . del giorno 2 per dispaccio di Alcamo , partito da quella città alle ore 4 . E fu immantinente disposto e co ' mezzi più celeri che il battaglione di linea , il quale , reduce da Trapani , era in Calatafimi , marciasse su Alcamo e Castellammare con truppa e con a bordo il Maggior Generale Quintini , a cui si diede il comando di tutte le forze . Le truppe imbarcate sul « Monzambano » arrivarono alle 4 della mattina del 3 , ma lo sbarco non si operò che a giorno . È falso che da ' tumultuanti si fosse cercato impedirlo con due piccoli pezzi di artiglieria . Le truppe misero piede a terra senza opposizione . Avanzatesi nel paese , furono aggredite a fucilate ; si rispose vivamente ; ridottisi su per la sovrastante montagna , i tumultuanti ne furono sloggiati con alcuni colpi di cannone tratti dal « Monzambano » e dall ' « Ardita » . Nello scontro avuto fu a deplorare acerbamente la morte del bravo capitano Mazzetti , e quella di un sergente de ' bersaglieri , oltre le ferite toccate ad un uffiziale e taluni soldati . Il battaglione di Calatafimi era intanto arrivato in Alcamo verso il mezzogiorno del 3 . Non avendo preso cibo né riposo , dové fermarsi quivi alcun poco ; e partitosi non prima delle ore 2 e mezzo p . m . arrivava in Castellammare presso alle ore 6 . Il SottoPrefetto marciava colla vanguardia di quel battaglione . Giunto in Castellammare , trovò già l ' ordine ristabilito , ordinato il disarmo ; seppe inoltre che sei de ' colpevoli , presi colle armi alle mani e in atto di far fuoco contro le truppe , furono fucilati ; di costoro tre non vollero palesare il loro nome , uno fu un tristo prete imbrancatosi fra quella sanguinaria ribaldaglia . Le cure tanto del nominato SottoPrefetto che dell ' onorevole Maggior Generale Quintini si sono quindi rivolte a dare ordine e norma per le indagini politiche e per la punizione dei rei . Si è stabilita una commissione composta del giudice , del Sindaco , del Delegato , e da due altri onesti cittadini per la ricognizione di coloro che possansi lasciare rientrare impuni nel paese . Si è ordinato al Sindaco di convocare immediatamente la Giunta e il Consiglio Municipale per le operazioni richieste dalla urgenza del Comune .
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L ' Istituzione della Cassa Centrale di Risparmio di queste Siciliane provincie è un fatto compiuto . Il Luogotenente Generale del Re , Conte di Pettinengo , ricorrendo l ' anniversario di quel memorabile giorno , il quale delle genti d ' Italia fece una sola famiglia , ne decretò l ' organamento ; egli stesso accompagnato ieri da eletti cittadini e da funzionarii volle far bella di sua presenza la solenne cerimonia che apriva il Gran Libro del popolo , e che tramutando in proprietarii l ' artigiano , il lavoriero , il proletario , provvede a quei bisogni talvolta fatali , in cui sventure inaspettate sommergono in un tratto numerose famiglie . Non più solenne , non più commovente potea tornare la cittadina cerimonia e bellamente ne compieva gran parte il discorso inaugurale del Direttore Prof . Bruno . Ripetere in questa congiuntura gl ' innumerevoli vantaggi di questa eminentemente benefica e moralizzatrice istituzione sarebbe un fuor di luogo , ma pur futile a me non sembra il rammentare che l ' uomo che vive dell ' esile prodotto delle sue fatiche , l ' artigiano cui è dato cibarsi di un pane bagnato dal sudore della sua fronte trovano là in quella cassa un mezzo sicuro come crearsi coi più piccoli risparmii di che onestamente sostenere la loro famigliola , allorché spossato dagli anni e dalla fatica l ' inerte braccio non potrà più rispondere agl ' impulsi del cuore e della mente ; potrà egli un giorno , il proletario , quando chiamato da Dio al suo eterno bacio vedrassi cinto il letto dalla sposa e dai figli , andar tranquillo e calmo all ' eterno riposo , perché i risparmi delle sue fatiche cumulati in quella cassa lo faran certo che alla vedova e agli orfani non mancherà il pane .
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Sul primo numero dell ' « Osservatore Cattolico » i buoni lettori ameranno di leggere una parola di istruzione e conforto nelle circostanze presenti . Noi l ' abbiam scritta in capo all ' articolo , noi la ripetiamo altamente : Coraggio , o cattolici . Nel tramestio di tante opinioni e aspirazioni contrarie , nella lotta così fieramente impegnata oggidì fra la verità e l ' errore , nello stato di incertezza e pericolo in cui versa presentemente quasi tutta l ' Europa , avviene purtroppo che molti eziandio dei migliori cattolici cadano sfiduciati e si condannino a quella inazione , che tanto vantaggio arreca ai loro avversari e tanto danno alla causa cattolica . Non saremo noi quelli che veggano in color di rosa la situazione presente . L ' immoralità diffusa per mezzo di tristi libelli , di licenziosi giornali , di ciniche caricature , di osceni teatri , l ' eresia operosa ed audace là dove in altri tempi non avrebbe osato mostrarsi , la ribellione alla Chiesa , l ' intrusione illegittima del potere laicale nelle appartenenze di essa , la guerra alla sua autorità , alle sue istituzioni , ai suoi possessi ; l ' odio fanatico contro tutto ciò che è soprannaturale e rivelato ; la dimenticanza e lo sprezzo dei primi principi dell ' onestà naturale , sono , non lo dissimuliamo , una congerie di spaventosissimi mali . Ma noi non vorremmo che i buoni se ne addolorassero a segno di perdere la fiducia di un più lieto avvenire , di chiudersi nella prigione di un cuore timido e angustiato , di consumare il tempo in rimpianti inutili , obbliando i motivi che pure hanno di confortarsi e sperare . La Chiesa non può perire ; la navicella di Pietro galleggerà sempre sulle onde infurianti , perocché Dio lo ha promesso e Dio non muta . Sieno pure le nazioni un gran corpo piagato dalla pianta del piede sino alla sommità del capo ; non è egli scritto che Dio ha fatto sanabili le nazioni ? Se , girando intorno lo sguardo , vediamo ancora l ' antica fede durare più ferma ed operosa nelle lotte terribili , se vediamo il ridestarsi del laicato cattolico e il suo affratellarsi nel bene col sacerdozio ; se vediamo l ' episcopato mirabilmente concorde e unito col Sommo Pastore , quale non fu giammai in tutti i secoli andati , possiamo noi disperare di tempi migliori ? L ' eccesso medesimo della infelicità che aggrava e costringe alle lagrime la cattolica Chiesa non è egli ordinato da Dio a farci sentire più vivamente il nostro nulla e le nostre miserie , a provare la nostra fede , a persuaderci con un trionfo a suo tempo che la Chiesa è più forte dei suoi nemici , che Dio si ride dei fremiti e delle macchinazioni degli uomini , che niente è impossibile a Chi disse ai flutti del mare : Fin qui e non più oltre . Che se l ' errore si scatena ora più ardito , se moltiplica le sue violenze , se getta perfino il manto dell ' ipocrisia , e nuovi nemici di Cristo tentano nuovi assalti e prorompono in nuove bestemmie , si è perché ha il presentimento che poco gli rimane di tempo , che è giunta l ' ora decisiva , che è al punto di essere schiacciato o di schiacciare . Essere schiacciato ? Lo sia per il meglio di coloro stessi che insensati o colpevoli cammineranno nelle sue vie . Perocché a parte la politica , che non è il nostro precipuo assunto , noi invochiamo la pace nella pratica della giustizia , il bene del prossimo , la prosperità della patria , il trionfo della Chiesa di Gesù Cristo . Schiacciare ? No , non mai . Chi conosce le promesse di una Bontà e Potenza infinita , chi confida nella Misericordia e nella Giustizia , chi crede alle comunicazioni del cielo colla terra , non può neppure un istante accogliere il dubbio che il mondo rigenerato dell ' Uomo - Dio possa ritornare preda dell ' antico serpente . Ma la nostra poca fede e la nostra pusillanimità , ponno demeritarci la protezione del cielo e ritardare il trionfo della religione . Coraggio dunque , o cattolici , coraggio nel nome del Signore , colle armi della giustizia a destra ed a sinistra .