StampaQuotidiana ,
La
Grosse
(
Wisconsin
)
,
22
novembre
-
Scrivo
questa
nota
dall
'
Holiday
Inn
di
La
Grosse
.
La
Grosse
è
una
cittadina
del
Wisconsin
.
Sono
le
13
,
ora
locale
;
la
sala
del
ristorante
è
affollata
:
c
'
è
un
gruppetto
di
vecchie
signore
che
chiacchierano
e
ridono
,
ci
sono
dei
camionisti
,
dei
commessi
viaggiatori
.
La
cameriera
dai
capelli
rossi
torna
correndo
dalla
cucina
e
strilla
:
«
Hanno
colpito
Kennedy
»
.
Nell
'
ingresso
dell
'
albergo
il
televisore
è
acceso
.
Parla
Walter
Cronkite
,
il
numero
uno
dei
commentatori
della
CBS
.
Lo
conoscete
anche
voi
:
è
il
giornalista
che
presenta
Aria
del
ventesimo
secolo
.
La
hall
si
riempie
di
gente
.
Cronkite
è
in
maniche
di
camicia
,
ha
alle
spalle
telescriventi
che
battono
,
ogni
tanto
qualcuno
gli
passa
un
foglio
.
Cronkite
parla
pacatamente
,
ha
la
faccia
tesa
,
a
un
certo
momento
si
toglie
gli
occhiali
e
dice
:
«
President
Kennedy
is
dead
»
.
Si
ferma
un
istante
:
«
Just
a
moment
»
,
si
scusa
e
si
schiarisce
la
voce
.
Le
telecamere
inquadrano
un
cartello
per
richiamare
l
'
attenzione
del
pubblico
:
una
voce
fuori
campo
prega
la
gente
di
non
telefonare
alle
stazioni
TV
,
le
linee
sono
sovraccariche
.
La
cameriera
dai
capelli
rossi
piange
.
«
Che
cosa
succederà
adesso
?
»
domanda
.
Riappare
Walter
Cronkite
e
racconta
che
il
Presidente
viaggiava
su
una
limousine
,
prende
in
mano
una
foto
e
la
mostra
,
si
vede
John
Kennedy
che
sorride
,
ha
accanto
Jacqueline
,
anche
Jacqueline
sembra
contenta
,
agita
una
mano
per
salutare
la
folla
,
il
governatore
Connally
ha
un
fiore
bianco
all
'
occhiello
.
Cronkite
legge
i
telegrammi
che
arrivano
.
Spiega
che
Kennedy
è
spirato
,
dopo
trentacinque
minuti
,
al
Park
Lane
Hospital
,
dice
che
Connally
,
quando
è
stato
ferito
,
ha
urlato
ai
poliziotti
:
«
Badate
a
Nelly
»
.
Nelly
è
la
moglie
.
Dice
che
dal
1901
non
c
'
era
stato
un
attentato
,
e
i
colpi
sparati
,
colpi
di
fucile
,
sono
tre
.
Venivano
da
una
finestra
d
'
angolo
,
forse
dal
terzo
piano
,
o
dal
quarto
.
Hanno
arrestato
un
giovane
di
ventiquattro
anni
che
aveva
in
tasca
una
pistola
.
S
'
interrompe
.
Le
telecamere
riprendono
la
sala
delle
riunioni
all
'
ONU
,
la
seduta
è
sospesa
,
i
delegati
vanno
a
stringere
la
mano
a
Stevenson
.
Lo
speaker
della
CBS
racconta
che
Johnson
,
il
vicepresidente
,
è
adesso
circondato
dai
poliziotti
che
hanno
paura
d
'
un
altro
attentato
.
Fuori
piove
forte
,
sul
Mississippi
stagnano
banchi
di
nebbia
.
Entrano
automobilisti
di
passaggio
,
con
gli
impermeabili
lucidi
e
subito
non
capiscono
.
Tanta
gente
è
attorno
al
televisore
.
Un
altro
giornalista
si
presenta
per
continuare
il
notiziario
,
Walter
Cronkite
si
infila
la
giacca
e
se
ne
va
.
Il
nuovo
commentatore
dice
che
a
New
York
molti
piangono
.
Pare
che
l
'
attentatore
,
dice
ancora
,
sia
uno
di
estrema
destra
.
Mostra
altre
fotografie
,
le
ultime
foto
di
John
Kennedy
,
prima
della
morte
.
Kennedy
stringe
le
mani
a
donne
agitate
,
è
allegro
,
ha
il
ciuffo
scomposto
,
applaude
anche
lui
Jacqueline
che
è
festeggiata
dagli
ascoltatori
di
un
comizio
.
La
cameriera
dai
capelli
rossi
sfoglia
l
'
ultimo
numero
di
«
Look
»
appena
uscito
,
c
'
è
un
servizio
fotografico
,
The
President
and
his
son
,
Kennedy
con
John
junior
,
che
gioca
,
si
nasconde
dietro
la
fotografia
di
«
Daddy
»
,
sale
sul
tavolo
ovale
dove
il
padre
si
riunisce
con
i
suoi
collaboratori
,
l
'
ultima
immagine
mostra
il
bambino
in
vestaglia
da
camera
che
dà
la
buonanotte
al
padre
.
Il
racconto
della
TV
continua
.
Il
fucile
che
ha
sparato
i
colpi
è
un
Mauser
.
Si
vede
un
cronista
che
intervista
í
passanti
su
una
strada
:
«
Non
è
possibile
»
dicono
,
«
non
ci
credo
»
.
Poi
trasmettono
un
filmato
,
ripreso
subito
dopo
gli
spari
.
Sulla
limousine
è
rimasto
il
mazzo
di
fiori
che
avevano
offerto
a
Jacqueline
all
'
aeroporto
.
I
poliziotti
in
borghese
,
grossi
e
con
i
cappelli
di
feltro
da
cow
-
boy
,
corrono
sui
marciapiedi
,
gli
agenti
hanno
i
fucili
sotto
il
braccio
,
un
dispaccio
avverte
che
il
corpo
del
Presidente
sarà
portato
a
Washington
.
Le
botteghe
di
La
Grosse
si
chiudono
;
nelle
vetrine
ci
sono
cartelli
che
fanno
propaganda
ai
tacchini
da
consumare
per
il
thanksgiving
,
il
giorno
del
ringraziamento
,
che
cade
giovedì
prossimo
,
ci
sono
i
primi
Babbi
Natale
.
Il
cronista
della
TV
racconta
che
la
signora
Kennedy
,
quando
le
hanno
detto
che
John
era
morto
,
ha
mormorato
soltanto
:
«
Oh
no
!
»
.
Come
la
gente
,
che
continua
a
dire
:
«
È
impossibile
,
non
ci
credo
»
.
StampaQuotidiana ,
Signor
Presidente
della
Repubblica
,
non
le
sottopongo
il
caso
di
un
mio
collega
,
ma
quello
di
un
cittadino
.
Non
auspico
un
suo
intervento
,
ma
non
saprei
perdonarmi
il
silenzio
.
Vicende
come
quella
che
ha
portato
in
carcere
Enzo
Tortora
possono
accadere
a
chiunque
.
E
questo
mi
fa
paura
.
Lei
è
il
massimo
esponente
dell
'
organo
supremo
dei
Magistrati
:
e
deve
sapere
.
Ho
un
sincero
e
profondo
rispetto
per
i
giudici
che
,
come
i
giornalisti
,
hanno
pagato
,
e
pagano
,
un
duro
conto
con
il
crimine
.
Conoscevo
Alessandrini
,
e
voglio
bene
ai
figli
del
dott.
Galli
.
Credo
nell
'
onestà
e
nel
sacrificio
di
quelli
che
lottano
,
a
Napoli
e
ovunque
,
contro
la
camorra
e
la
mafia
.
Ma
ci
sono
aspetti
del
«
blitz
»
contro
i
cutoliani
che
lasciano
perplessi
:
dalla
data
,
una
settimana
o
poco
più
prima
delle
elezioni
,
agli
sviluppi
.
Dalle
conferenze
stampa
trionfalistiche
,
alla
caccia
all
'
uomo
con
cineprese
al
seguito
,
dal
segreto
istruttorio
largamente
violato
,
al
numero
degli
arrestati
e
dei
dimessi
.
Su
350
,
se
le
cronache
sono
esatte
,
200
sono
tornati
fuori
:
ma
,
hanno
detto
gli
Inquirenti
,
e
mi
scuso
per
l
'
odioso
e
usatissimo
termine
che
suscita
il
ricordo
di
antiche
procedure
,
molti
rientreranno
in
cella
,
Come
dire
,
che
si
può
sbagliare
fino
a
tre
volte
:
arresto
,
scarcerazione
,
altra
cattura
.
Ma
qual
è
la
buona
?
Tortora
è
denunciato
da
un
tale
Pandico
,
che
fa
il
suo
nome
dopo
tre
interrogatori
:
guarda
caso
,
un
personaggio
così
popolare
non
gli
viene
in
mente
subito
.
Le
conferme
vengono
da
un
certo
Barra
,
conosciuto
nell
'
ambiente
come
«
O
'
animale
»
:
è
lui
che
parla
dello
«
sgarro
»
,
e
che
fa
andar
dentro
il
sindaco
D
'
Antuono
,
rilasciato
poi
al
trentanovesimo
giorno
di
detenzione
per
mancanza
di
indizi
.
È
sempre
lui
che
riferisce
della
visita
a
Cutolo
dei
Gava
e
dei
servizi
segreti
,
per
tirare
fuori
dagli
impicci
l
'
amico
Cirillo
,
ma
di
questa
impresa
non
si
discute
.
Gli
avvocati
che
difendono
il
presentatore
non
hanno
potuto
leggere
neppure
i
verbali
degli
interrogatori
del
loro
assistito
;
ci
sono
periodici
che
hanno
pubblicato
i
testi
delle
deposizioni
dei
due
camorristi
accusatori
.
Chi
glieli
ha
dati
?
Ogni
mattina
,
la
stampa
ha
ricevuto
la
sua
dose
di
indiscrezioni
:
Tortora
fu
iniziato
col
taglio
di
una
vena
,
Tortora
ha
spacciato
droga
per
80
milioni
e
non
ha
consegnato
l
'
incasso
,
Tortora
ha
riciclato
denaro
sporco
,
Tortora
era
amico
di
Turatello
:
smentisce
la
madre
del
bandito
,
smentisce
,
ed
è
a
disposizione
,
il
suo
braccio
destro
.
Nessun
segno
sui
polsi
.
Ma
ci
sarebbe
la
conferma
di
una
«
contessa
»
:
che
non
può
testimoniare
,
perché
,
guarda
caso
,
è
morta
.
C
'
è
la
prova
che
dovrebbe
mettere
in
difficoltà
Tortora
:
una
lettera
di
Barbaro
Domenico
per
dei
centrini
andati
perduti
alla
RAI
.
Esiste
un
carteggio
tenuto
dall
'
ufficio
legale
della
TV
di
Stato
,
ma
non
significa
nulla
.
Conta
,
invece
,
la
parola
di
due
assassini
.
Poi
ci
sarebbe
l
'
altro
seguace
di
Cutolo
,
che
messo
in
libertà
avrebbe
dovuto
far
fuori
il
compare
Tortora
che
ha
tradito
,
tanto
è
vero
che
ha
scritto
il
nome
dell
'
autore
di
Portobello
nella
sua
agenda
che
è
come
se
Oswald
avesse
segnato
sul
calendario
:
«
Mercoledì
:
sparare
a
Kennedy
»
.
È
pensabile
che
i
misteriosi
tipi
che
stanno
sconvolgendo
la
nostra
vita
,
per
far
fuori
uno
,
o
per
far
saltare
una
automobile
,
abbiano
bisogno
di
aspettare
che
un
detenuto
torni
in
circolazione
?
Si
ha
l
'
impressione
che
,
dopo
aver
messo
le
manette
a
Tortora
,
stiano
cercando
le
ragioni
del
provvedimento
.
Ma
ecco
che
arriva
il
colpo
sensazionale
:
col
caldo
che
imperversa
,
il
dottor
Di
Persia
corre
a
Milano
,
perché
ha
trovato
finalmente
chi
può
schiacciare
quel
finto
galantuomo
di
Tortora
.
C
'
è
uno
che
lo
ha
visto
,
nientemeno
,
consegnare
della
polvere
bianca
in
cambio
di
una
mazzetta
di
banconote
,
a
un
terzetto
di
farabutti
,
ed
ha
assistito
alla
scena
in
compagnia
della
sua
gentile
signora
.
Il
dottor
Di
Persia
non
si
informa
sui
precedenti
del
«
noto
pittore
»
,
che
si
chiama
Giuseppe
Margutti
,
ed
è
tanto
riservato
,
odia
tanto
la
pubblicità
,
e
dà
dello
stesso
fatto
versioni
differenti
:
una
ad
un
redattore
di
«
Stop
»
,
l
'
altra
al
Sostituto
Procuratore
.
Bene
,
l
'
artista
,
che
si
è
fatto
denunciare
dal
Louvre
per
una
mostra
delle
sue
opere
non
richiesta
,
che
inventa
,
per
andare
con
una
donna
,
un
rapimento
,
che
mette
in
circolazione
francobolli
con
la
sua
faccia
,
che
dichiara
guerra
agli
USA
che
lo
hanno
buttato
fuori
,
che
immagina
un
sequestro
che
non
c
'
è
mai
stato
,
che
denuncia
i
critici
che
non
lo
capiscono
,
che
si
fa
incatenare
nella
Galleria
di
Milano
,
che
chiama
i
fotografi
per
farsi
ammirare
mentre
imbianca
i
muri
sudici
dell
'
asilo
di
sua
figlia
è
il
teste
chiave
.
I
giudici
di
Napoli
spiegano
poi
agli
avvocati
Dall
'
Ora
,
Della
Valle
e
Coppola
,
tutori
di
Tortora
,
che
le
chiacchiere
di
Margutti
costituiscono
«
un
importante
risultato
sul
piano
probatorio
»
.
Signor
Presidente
,
chi
risarcirà
Tortora
di
queste
calunnie
?
Col
pappagallo
,
dovrà
forse
andare
a
distribuire
i
pianeti
della
fortuna
?
Del
resto
,
visto
come
va
la
giustizia
,
a
chi
si
dovrebbe
affidare
?