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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > autore_s:"Monelli Paolo"
StampaQuotidiana ,
Roma , 17 ottobre - Avevamo sperato per qualche tempo - pazza speranza , ma viviamo in un ' epoca di sorprese e di meraviglie - che la televisione in Italia non si avverasse mai , e restasse limitata agli esperimenti e a qualche costosa emissione come quelle che si hanno finora nel settentrione della penisola . In generale gli italiani sono fin troppo solleciti a prendere dagli altri popoli le novità , e più zelanti di quelli nell ' adottarle . È noto per esempio che la moda parigina , destinata soprattutto alle primitive e pompose clienti dell ' America del Sud , e guardata con sospetto e spesso ignorata dalle eleganti parigine , è ciecamente accettata , non dico dalle italiane , ma dalle milanesi , che subito inalberano le novità più pacchiane e fiammanti ; e l ' anno che Parigi disse pennacchi , erano tutte cimieri e gale e lattughe e pennoncelli , più burbanzose di una gallina faraona ; e quest ' anno che Dior dice gonne corte , le hanno già scorciate di un palmo . Le luci al neon , o come si chiamano , che in America hanno un campo ben limitato , officine e uffici e drugstores e insegne della pubblicità , da noi non trovano barriere , imperversano dal caffè di provincia all ' albergo di lusso ; non importa che facciano spettrali i visi , diano aspetto di carogna alle carni , uccidano i vivi colori delle verdure delle frutta della pommarola ' n coppa ai vermicelli , non c ' è trattoria popolare o raffinata che non le abbia , abbiamo letto rabbrividendo che le mettono su anche nei musei vaticani . Della radio ci siamo fatti una tortura appena inventata , apparecchi aperti al massimo nell ' appartamento del vicino , nel caffè , nella trattoria ; in America una società di autobus fa un ' inchiesta fra i suoi clienti se gradiscano la radio nelle sue carrozze o no , da noi senza chiedere il parere di nessuno si fa andare la radio negli autobus di gran turismo , si fanno strillare altoparlanti sulle piazze , sulle spiagge , nelle stazioni ; son soldi buttati via prendere la vettura letto da noi , ad ogni stazione una voce rimbombante vi desta , vi perpetua l ' ossessione del viaggio con le calde note romanesche della stazione di Orte , e le acche aspirate di Arezzo e di Firenze , e il grasso erre petroniano di Bologna . E guardate come si diffonde la moda sgarbata e villana delle radio portatili ; l ' altra sera a Capri al caffè di piazza abbiam dovuto tutti sorbirci le insulse melodie che uscirono per ore da una di quelle scatolette , che avevano collocata sul tavolino una fanciulla vestita da odalisca e un giovanotto con un giubbone di cuoio decorato da lunghe frange sulla costata delle maniche e lungo l ' orlo , come usano , anzi come usavano , i cow boys del Texas . Frettolosi dunque e alacri sono gli italiani a prender su le invenzioni e i nuovi ritrovati ; ragione per cui , considerato che nei cinque anni da che la televisione trionfa negli altri Paesi da noi non si sono avuti che timidi esperimenti , c ' era la speranza , ripeto , che le difficoltà per introdurla da noi fossero gravissime , invincibili ; e si fosse magari scoperto che l ' atmosfera che ci avvolge , quella che ci dà così tersi cieli , così limpide luci all ' aurora e al tramonto , che imbeve di arcane dolcezze i nostri frutti e di solare vigore i vini , che la nostra cristallina atmosfera fosse inadatta alle onde televisive . E se questo non fosse , che almeno quelle difficoltà tecniche si opponessero a lungo , almeno per quei pochi lustri che restano alla fine della nostra vita ; après nous le déluge , o addirittura la fin del mondo che si annuncia per cento segni , scatenata da noi stessi , bambocci incoscienti che ci ostiniamo a giocare con i fiammiferi in un pagliaio e diamo via libera a neutroni e pulviscoli radioattivi senza conoscerne la natura , e potrebbero essere carichi dei più mortali veleni . E mortali o no , certi guasti pare abbiano già cominciato a farli ; sia perché alterano la composizione dell ' atmosfera saturandola troppo di elementi radioattivi , sia perché sottopongono i nostri sensi a bombardamenti di particelle che non gli si convengono , e che la Provvidenza aveva saggiamente imprigionato dentro l ' atomo , nella cassaforte del nucleo . Ma noi abbiamo infranto atomo nucleo e cassaforte ; ed ecco le stagioni alterare il loro corso , imperversare cicloni e tornados e terremoti e nubifragi con una violenza e una frequenza mai prima veduta ; basta un acquazzone di due o tre ore e i fiumi traboccano , le strade si spaccano , edifici che hanno sfidato i secoli si abbattono sotto il vento del temporale quasi trasportasse qualche ignota terribile forza . E forse quelle onde misteriose avvelenano anche il nostro spirito ; forse si deve agli scoppi di bombe atomiche nel Nevada , in Siberia , nel deserto australiano se troppe menti umane si sconvolgono , governanti impazzano , guidatori di treni e di aerei smarriscono d ' improvviso il dominio della macchina ; e cittadini integerrimi fino a ieri commettono delitti di atrocità mai pensata . La nostra speranza fu vana . Avremo la televisione in Italia , l ' abbiamo già , assai prima della fine del mondo ; anzi , se la fine del mondo avverrà a rate , e la nostra nazione sarà fra le ultime a scomparire , potremo goderci sullo schermo la visione del cataclisma in America o in Australia e rallegrarci per breve tempo di essere i fortunati e i sopravvissuti . Fra pochi mesi saranno già numerose sugli edifici quelle antenne fatte come un fusto di ombrello : ci saranno in tutti i bar quegli schermi con su la danza di spettrali figure , grige in una nebbia grigia ( per poco tempo , il David Sarnoff Research Center of the Radio Corporation of America ha già fatto esperimenti ben riusciti di televisione a colori ) . Per qualche tempo l ' alto costo degli apparecchi terrà immuni le famiglie borghesi e operaie da questo flagello ( ma vedrete come si agiteranno i giornali di sinistra perché anche al popolo sia concesso contagiarsi di questa tabe ) ; ma è inutile illudersi , gli apparecchi verranno a buon mercato , e con le vendite a rate accessibili a tutti . Se in questi anni l ' Italia è rimasta un po ' addietro , riprenderà il suo posto all ' avanguardia delle nazioni in marcia verso il progresso ; un progresso all ' ingiù , voglio dire , una società di analfabeti , di conformisti , di meccanizzati , in cui non ci sarà più posto per la varietà e l ' imprevisto della vita , per la libera scelta dell ' attività e dello svago . Che verso una società così si vada , è indubitato ; l ' umanità sarà sempre più schiava delle macchine , e dei pochi individui che abbiano la capacità o la potenza di manovrarle ; l ' intelligenza cederà il posto all ' istinto , i sensi si ottunderanno ; già oggi si vende in America una macchina chiamata Comfort Indicator ; cioè uno strumento che vi dice se siete comodi o no , perché il costruttore parte dal principio che la macchina può saperlo meglio di voi . L ' anno scorso , scrivendovi dall ' America , vi ho detto che mutamento la televisione ha portato o sta portando alla vita americana . Non soltanto la crisi del cinematografo , o una nuova violenta forma di propaganda politica , per cui ogni famiglia si tiene in casa sua per una mezz ' ora intiera , e più volte , il candidato dell ' uno e dell ' altro partito , lo sente e lo vede parlare come lo avesse dirimpetto , noverandogli i foruncoletti sulla pelle e le stille di sudore sulla fronte . Ma la televisione non ucciderà soltanto il cinematografo e il teatro , è sulla via di annullare quelli che sono stati finora i rapporti sociali e familiari , come già oggi la radio e il cinematografo hanno ucciso la conversazione . Proclamano i costruttori di apparecchi che la televisione ha ricostituito il focolare domestico , le famigliole non hanno più bisogno di uscire e disperdersi per questo o quello spettacolo perché hanno tutto in casa , si godono in pigiama e pantofole il cinema , l ' incontro di pugilato , la lezione politica , il pettegolezzo sociale , la dimostrazione dei pregi di questo o quell ' aggeggio domestico che prima andavano a farsi fare nel grande emporio ( ve l ' ho detto , gli americani hanno una mania per queste cose e gli piace l ' eloquenza della pubblicità ) , la biancheria intima della diva , la sfilata sulla quinta avenue . Ma verrà tempo in cui tutti vorranno stare a casa per vedere la sfilata e nessuno vorrà scomodarsi a sfilare ; occorrerà stabilire turni , dovrà intervenire la polizia per decidere chi debba dare spettacolo in piazza e chi possa comodamente assistervi . Ognuno di quei focolari domestici sarà chiuso e ostile agli estranei ; non si cercheranno più contatti con gli amici ai quali piacciono programmi diversi , si accetterà a malincuore un invito a casa d ' altri perché si sa che hanno altri gusti televisivi . Ci si duole in America che i bambini non vogliono più uscire per giocare all ' aperto ; passano il pomeriggio immobili davanti alla cassettina delle ombre e dei suoni , quasi ipnotizzati da visioni grossolane , da precetti ovvi , da verità pubblicitarie , da slogans politici , da battute umoristiche , da ritmi ossessionanti , senza scelta , senza discriminazione di genitori o di maestri . Perché questo è l ' aspetto più deprecabile della televisione ; subdolo strumento di dittatura nel campo dello spirito e della coscienza , tanto più inavvertita quanto più le immagini e i suoni la fanno seducente . Già oggi gli americani si imbevono giornalmente per ore e ore di spettacoli , di discorsi , di visioni , scelte dall ' arbitrio del ristretto ufficio di direzione di non so quante società di trasmissione , senza altra libertà che quella di passare da un programma all ' altro ; una lezione di anatomia , una gara di corsa , una lezione universitaria , la riunione di un consiglio di amministrazione , un concerto o le fruste arguzie di un comico , un comizio o un delitto , un parto cesareo o gli ultimi istanti di un noto personaggio . E poiché , come appare , più ancora di quanto la radio ed il cinema abbiano fatto finora , la televisione sta sostituendo ogni altra fonte di divertimento , di curiosità , di istruzione , o per lo meno sottrae gran tempo alle ore che possono essere destinate ad una qualsiasi attività intellettuale o artistica , è chiaro che quella oligarchia di direttori , coi loro gusti discutibili , le loro simpatie politiche , gli interessi a cui sono legati , finisce con l ' « imbottire i crani » , come si diceva una volta , e con molta maggiore efficacia di quando nacque quella frase , quando l ' « imbottitura » era fatta solo con discorsi in piazza , e senza altoparlanti . In America , almeno , le società trasmittenti sono molte , ed in concorrenza fra loro . Ma in Italia , secondo il nostro sistema - eravamo il popolo più individualista d ' Europa , oggi siamo più di ogni altro schiavi dei monopoli - avremo un solo ente trasmittente , í programmi saranno nell ' arbitrio di quel solo ente , eventuali visioni di società straniere dovranno passare al suo vaglio . Se la televisione prenderà in Italia la voga che ha preso in America , se davvero anche da noi diverrà l ' unica o quasi unica fonte di passatempo , di volgarizzazione , di diffusione di concetti politici , di gusti letterari ed artistici , di celebrazione di questo o quel principio o di questo o quell ' individuo , questa sola fonte sarà manipolata , dosata , conciata secondo la scelta , l ' estro , il capriccio , i preconcetti , le storture di poche persone . Paurosa eventualità , siano anche quelle poche persone le più intelligenti , le più eclettiche , le più liberali di tutta la nazione .
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Tel Aviv , 8 novembre - I carri armati i semoventi gli affusti dei cannoni gli autocarri , insomma tutti i mezzi meccanici degli egiziani , sono dipinti di giallo , quelli israeliani di un colore bruno verdastro . « Il nostro problema » mi ha detto sorridendo un alto ufficiale israeliano « è ora se dipingere in bruno tutto il materiale catturato o se faremo più presto a dipingere in giallo anche quello nostro . » Certamente il bottino fatto nel Sinai di armi e di munizioni e carri di recentissima costruzione , russi inglesi cechi , supera le previsioni anche di coloro che da un anno osservavano con apprensione il grande affluire in Egitto di materiale bellico . Diversa è l ' interpretazione che si può dare a tanta abbondanza di mezzi e di armi nella deserta regione del Sinai popolata soltanto da sparsi presidi militari , se sia indice veramente di intenzioni aggressive , come affermano gli israeliani e come appare anche da certe parole minacciose di Nasser ( « alla prima occasione spazzeremo via Israele dalla faccia della terra » ) , o corrisponda all ' opportunità di preparare materiale bellico ad oriente del Canale in previsione d ' un attacco ad esso . Gli israeliani hanno certamente condotto una rapida campagna con buoni piani e intelligente azione di truppe , e í soldati si sono dimostrati bravi a servirsi dei nuovissimi mezzi di guerra che innovano radicalmente la tradizione tattica della fanteria , ma d ' altro canto sono stati favoriti dalla rapida stanchezza di combattere degli egiziani , colti evidentemente di sorpresa le prime ore , e dopo nemmeno due giorni di combattimento trovatisi privi di ogni soccorso aereo . Da quest ' affermazione a dire che non si sono battuti per nulla ci corre : ad El Gafgafa sulla via di Ismailia hanno resistito abilmente , e hanno respinto tutti gli attacchi frontali e c ' è voluto un aggiramento per farli cadere , a Abu Ageila hanno combattuto per tre giorni . L ' energia della loro resistenza iniziale è dimostrata dalle perdite subite dagli israeliani , centocinquanta morti ( non è stato comunicato il numero dei feriti ) : sembra una cifra da poco , ma se si fa il rapporto fra la popolazione di Israele - un milione settecentomila ebrei , la minoranza araba è esente dal reclutamento - e quella per esempio dell ' Italia , sarebbe come se noi avessimo perduto nel corso di una sola settimana e per soli quattro giorni di battaglia quattromila uomini , perdite considerevoli in così breve tempo . Ben Gurion ieri alla Camera ha detto che il comando militare si era prefisso di ridurre le perdite al minimo e che c ' è riuscito : contenti loro contenti tutti . Ha aggiunto che gli egiziani sono stati battuti nonostante l ' eccellenza delle loro armi perché ad essi è mancato lo spirito che ha animato i soldati di Israele ; e qui ha citato il profeta Isaia che parla degli egiziani smarriti come uomini ebrei per volontà dell ' Onnipotente che ha steso la mano su di loro , e fatti simili a donne incapaci di ogni lavoro . Perché Ben Gurion cita a ogni piè sospinto i testi sacri ; e come per rivendicare i diritti alla navigazione libera nel Mar Rosso risale a Salomone e ai re di Giudea fondatori del porto di Elath , così fa appello alla Bibbia per esaltare il valore storico e nazionale che ha il monte Sinai nella storia di Israele come quello da cui Mosè annunciò al suo popolo che Iddio lo aveva scelto per suo popolo eletto e gli dette i libri della Legge . E per confermare il suo dire , che le isolette all ' imboccatura del golfo di Akaba fino a 14 secoli fa erano un regno ebraico indipendente , ha citato il passo di uno storico greco nel testo originale ( Ben Gurion fino a qualche anno fa non sapeva il greco e se ne rammaricava , e si mise a studiarlo d ' impegno sino a che poté leggere nell ' originale i filosofi greci : ora mi dicono che sta studiando nello stesso modo l ' italiano per poter leggersi Benedetto Croce e Machiavelli ) . Ed esprimendo il desiderio che il dittatore egiziano si acquieti alla sconfitta ha detto che spera che questi non obbligherà gli ebrei a violare l ' imposizione fatta loro 3300 anni fa - quando lasciarono l ' Egitto - di non ritornarvi mai più . Sarà difficile per gli uomini politici che dovranno trattare di pace e di confini argomentare con quest ' uomo per cui realtà e utopia , presente e avvenire sono una sola cosa e cita i testi biblici e avvenimenti di tremila anni fa come fossero documenti e trattati di cui esista copia fotostatica e fa appello a diritti che nascono dalle promesse dei profeti . Ma certo il suo atteggiamento ispirato e grandioso corrisponde allo stato d ' animo del Paese . Soprattutto hanno trovato vasto consenso quei passi del suo discorso nei quali ha accusato gli Stati Uniti , la Russia e la Gran Bretagna di aver lasciato passare senza proteste l ' esclusione delle navi di Israele dal Canale di Suez ordinata dal dittatore egiziano e ha rimproverato alla Gran Bretagna di aver colta l ' opportunità della battaglia di Israele nel Sinai per risolvere a proprio vantaggio la questione di Suez . Queste sue parole hanno incoraggiato la stampa ad accusare la Gran Bretagna di « disonesta politica » e definire « ipocrita e ridicola » l ' affermazione del governo inglese che la sua azione è stata ispirata al desiderio di separare i due combattenti e agevolare la conclusione della pace fra essi . Ben Gurion ha anche ammonito il suo popolo che ogni pericolo non è passato e deve tenersi pronto per ogni evenienza : quasi a immediato commento di queste parole sono giunte oggi notizie da Bagdad , via Londra , che sono accolte con un certo disagio . Dicono le notizie che la Russia avrebbe chiesto il passaggio per le sue truppe alla Turchia e alla Persia : la Turchia avrebbe risposto di no , mentre nulla si sa qui della Persia attraverso la quale í russi potrebbero passare per l ' Irak in Siria ove , secondo altre informazioni , esistono disposizioni favorevoli per la Russia e prontezza a bene accogliere le sue truppe . Sono finora congetture e previsioni più apocalittiche che verisimili : ma certo viviamo in un ' epoca nella quale appaiono più probabili le cose assurde che quelle dettate dalla logica e dal buon senso : come ne abbiamo già avuto esempio in queste settimane .
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Monte Conero , 15 febbraio - Il Sole si affaccia rosso , congestionato , ad uno strappo nella fascia bassa di nubi che copre l ' orizzonte marino ; scompare , ricompare , si tira su per il cielo limpido , inutilmente le nubi gettano fuori tentacoli per riprenderlo . Brilla , già accecante , come tutti i giorni sereni , non sa che darà spettacolo di se stesso . ( Meno ancora lo sa la Luna , invisibile dietro le quinte dell 'atmosfera.) Sono sul Monte Conero , presso Ancona ; nella macchia rada della Badia di San Pietro del mille , cinta di mura . Il che ha reso facile ai carabinieri e alla polizia di vietarne l ' accesso al pubblico accorso con centinaia di macchine ; perché su una radura all ' estremità orientale del dosso boscoso , dove il monte cade a picco sul mare per cinquecento metri , si sono collocati con i loro strumenti gli astronomi , venuti da Milano , da Trieste , dalla Germania , dalla Norvegia . Come succede sempre da noi quando ci sono sbarramenti di polizia , molti son riusciti a varcarli ; si spargono sul pendio , fra i corbezzoli , i quercioli , i caprifoglio , i ginepri , cercano le aperture fra le piante . C ' è anche una cinquantina di turisti svizzeri che parlano - i coppo - francese e tedesco . Ognuno ha una macchina fotografica o un binocolo , schermi affumicati , un disco sulla giubba con su il nome della patria , la faccia estatica ( lei nordici che han lasciato il buio e il freddo a casa loro e si trovano trasportati di colpo in una tiepida intempestiva primavera . La veduta è vastissima . Sotto , a sud , la spiaggia di Numana , il paese di Sirolo la domina da un bastione di rocce . Verso sud ed ovest , un incalzarsi di valli e di creste . Bianche città sparse su cime arrotondate , Osimo , Castelfidardo , Loreto , Recanati . Dietro , un paravento di monti carichi di neve . Il Sole è già alto nel cielo , caldo in viso , dardeggia lucidissimi raggi . Ci fidiamo , naturalmente , dei calcoli dei dotti ; ma quando , un quarto d ' ora dopo il tempo annunciato per l ' inizio dell ' eclisse , si vede traverso il vetro annerito che davvero il Sole è già un po ' intaccato in alto a destra , ci si tranquillizza . Avessero sbagliato di qualche minuto ... Due svizzeri , una coppia matura , vestita come per gli sport invernali , è in visibilio . « Vedi » dice alla moglie il marito che ha un grosso cronometro al polso e lo consulta continuamente , « vedi , non c ' è più da meravigliarsi che ci sia un ' astronave in rotta per Venere . Là e qui , è tutta una faccenda di essere auf die Minute , di aver calcolato esattamente . » La Luna avanza sul disco solare , ma non si vede , è cielo ai nostri occhi , se guardiamo senza lo schermo offuscato , ciò che l ' invade e lo riduce a poco a poco , prima una pizza a cui abbiano dato un buon morso , poi una pizza ridotta a metà , poi ad una grossa fetta . Ci si accorge che se il Sole fosse un globo ridotto alla metà , ad un terzo di quanto non sia , il giorno sulla Terra non sarebbe gran che diverso . La fetta perde ancora spessore , ma la mattina ci pare sempre luminosa come più di mezz ' ora fa . Nette le ombre , chiare le case e lampeggianti i vetri del paese là sotto ; la spiaggia è color di miele , brillante il bianco delle nevi sulle grandi montagne d ' Abruzzo , candida la nebbia nel cavo delle valli strette . Ancora una decina di minuti . Ci si accorge che l ' aria si è fatta dorata , che i contorni si attenuano , che le corone degli alberi sono più oscure , che si stende sul mare sotto il Sole una scia scintillante che fa opaca l ' acqua intorno . I borghi sui colli sono meno nitidi . La gente sul dosso del monte non si distrae più come prima , non passeggia più ; ciascuno ha scelto il suo posto per lo spettacolo , e non intende lasciarlo , come se fosse particolarmente favorito . Tosca , cagna da caccia di un signore in giubba di fustagno , ha smesso di balzare da un gruppo all ' altro , è venuta ad accucciarsi accanto al padrone . Ormai il Sole è una falce sottile , come quella della Luna al primo giorno . Ed ecco lo spettacolo precipita , drammatico , inesorabile . Invade un senso di sgomento . La coscienza di forze arcane , di leggi implacabili , che nella profondità dello spazio hanno creato questi ricorrenti incontri di astri , a scadenza fissa , con matematica certezza , da un tempo infinito nel passato , per una infinità di tempo avvenire . Va bene , sappiamo calcolare questi moti al minuto secondo , dominiamo la materia e le onde cosmiche , lanciamo oggetti costruiti con le nostre mani verso remoti pianeti ; e tuttavia mi sento effimero , nullo , festuca inutilmente pensante , come gli antichi che non sapevano di orbite e di eclittica . Un buio di crepuscolo si allarga rapidissimo sui monti , sulle case , non si scorgono più i borghi sulle cime tonde . È giorno ancora , ma un giorno livido , verdastro , come le tristi terre boreali sotto il Sole di mezzanotte . Si spegne con un lampo vivido l ' ultimo brandello della faccia del Sole , a sinistra ; ed è come sia stato girato un interruttore , di colpo è notte , il cielo è un indaco cupo , vi si accendono astri , Giove e Saturno a destra , più in alto le stelle di Pegaso e dell ' Acquario . E di un indaco cupo sono le montagne , straordinariamente riavvicinate ; il paese là sotto è una visione incerta , come immerso in un plenilunio procelloso . Si leva un vento improvviso , freddo , che curva la cima dei corbezzoli e dei quercioli . La cagna Tosca si alza sulle zampe posteriori , le appoggia sulle gambe del padrone , ne cerca la protezione . Dov ' era il Sole c ' è la bocca tonda di un abisso , di un nero atro . A contrasto , la corona intorno è leggera , tenue , un alone fermo e delicato . Non da essa viene il barlume che ci fa ancora distinguere le persone e le linee del paesaggio ; ma da un assurdo biancore d ' alba che si è disteso dietro le montagne ad ovest e le fa parere più oscure . Si vorrebbe dalla gente un silenzio atterrito , adorante , in accordo con il silenzio della natura . Ma la gente sa troppo , ha letto i giornali , ascoltata la radio . Qualcuno se l ' è portata fin quassù , la radio , ne escono parole stonate . Solo una signorina svizzera , brutta , triste , sospira a lungo lang und bang come das Fräulein della poesia di Heine che si immalinconiva guardando il tramonto . Mi vien voglia di dirle , parafrasando il poeta , stia allegra , signorina , è una vecchia storia ; il Sole si è spento di qua e subito si riaccenderà di là . Ma i due minuti paiono lunghissimi . Si mutassero le leggi d ' abisso , e la Luna , finalmente visibile , scudo nero , non si spiccicasse più dal disco solare , come la metteremmo uomini presuntuosi ? Ma già da sud avanza la ritornante luce sulla Terra , i monti nevosi riprendono biancore , ma inciso da dure ombre . Ed ecco scatta di nuovo l ' interruttore , balena un abbagliantissimo pezzetto di Sole a destra , basta quel frammento a spegnere le stelle , a rifare azzurro il cielo ; e non è più verde e lugubre il dosso boscoso , sotto la falce esile ha già una gioiosa chiarezza d ' alba . Tosca schizza via con un abbaiamento allegro e caracolla a salti per il pendio .