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> categoria_s:"StampaQuotidiana" > autore_s:"Moravia Alberto"
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Nuova York - Pochi Paesi al mondo destano nell ' animo del viaggiatore che non sia disposto ad una paziente comprensione reazioni così vive e talvolta così ostili come gli Stati Uniti . Specialmente coloro che arrivano in America da Paesi di antica cultura umanistica , come per esempio la Francia o l ' Italia , sono portati a fornire un giudizio sbrigativo ed avverso . A prima vista questo sembra contraddittorio : non sono forse gli Stati Uniti una Nazione di civiltà occidentale , non è forse la civiltà degli Stati Uniti erede legittima del razionalismo settecentesco inglese e francese ? Perché dunque tanti visitatori non riconoscono in questo Paese nulla di familiare e provano quasi una specie di repulsione e di nausea , un po ' come il viaggiatore che trovandosi per la prima volta in mare scopra con sgomento di non essere in grado di sopportare il movimento delle onde ? Secondo noi la spiegazione va ricercata in un carattere psicologico comune a tutti gli uomini ; i quali si sentono a loro agio con il passato ma non altrettanto con il futuro . E mentre possono considerare le cose passate come superate e risolte , hanno paura di quelle avvenire , nuove , ignote , non ancora sperimentate . Tra le Nazioni il passato è rappresentato da tutti quei Paesi che oggi , con eufemismo , sono chiamati aree depresse . Fate per esempio un viaggio in Siria , alla vetusta città di Aleppo e passerete con poche ore di aeroplano dal secolo ventesimo al dodicesimo . Ad Aleppo , tuttavia , pur invocando le comodità della civiltà moderna e lamentando il pittoresco e medievale modo di vita , vi sentirete sicuri e persino aggressivi , avvertirete che nulla di nuovo e di sconcertante si cela dietro il cosiddetto mistero d ' oriente . Spiccate invece il volo nella direzione opposta , attraversate l ' Atlantico , passate in poche ore da una vecchia città d ' Europa alle torri babilonesi di Nuova York e sentirete subito con inquietudine che , nonostante tutte le meravigliose comodità e facilità della vita americana , qui è l ' ignoto , il non ancora sperimentato , l ' imprevedibile , insomma il futuro . Ora il futuro gli uomini amano sognarlo , vago e promettente , abbellito dai rosei vapori della speranza . Ma non amano affatto vederselo torreggiare davanti in forma di città di acciaio e di cemento o nell ' aspetto di una società potente e perfettamente funzionante . Donde la nausea che si è detto , quello che chiamerei il mal d ' America , non tanto diverso dal mal di montagna o dal mal di mare . Perché gli Stati Uniti sono il Paese del futuro , o meglio il Paese in cui certi aspetti del futuro sono già presenti ? In un libro recente intitolato appunto : Il futuro è già cominciato gli Stati Uniti sono descritti come il Paese del futuro a causa dell ' applicazione qui più ardita che altrove dei principi della fisica elettronica e del macchinismo automatico . Ma questo non è ancora il futuro , se è vero , come è vero , che in questo mondo tutto dipende dall ' uomo e soltanto dall ' uomo . Le macchine , anche le più complicate , possono essere adoperate da uomini di mentalità tutt ' altro che avveniristica , per esempio dagli Asiatici . Secondo noi , gli Stati Uniti sono il Paese del futuro non tanto perché più di qualsiasi altra Nazione al mondo fanno dipendere l ' andamento della vita pratica dall ' uso delle macchine quanto perché quest ' uso determina ormai in larghissima misura il comportamento sociale intellettuale e morale degli Americani . In altri termini la macchina e tutto ciò che serve a produrre la macchina e tutto ciò che la macchina produce corrispondono agli Stati Uniti a quello che è l ' ambiente fisico in altri Paesi . Un Europeo e ancor più un Asiatico saranno determinati nella loro psicologia da modi di vita rurali e artigiani che in sostanza poco differiscono da quelli del passato ; agli Stati Uniti invece questa determinazione viene dalla macchina ; e basta guardare dall ' alto di un grattacielo ad una strada qualsiasi , percorsa da migliaia di automobili , o attraversare in un sobborgo il caos degli altiforni , dei capannoni , dei silos , dei serbatoi e dei macchinari più diversi per rendersi conto di questo fatto . Privi del tutto di residui di civiltà artigiane e medievali , gli Stati Uniti esordiscono come Nazione con la rivoluzione industriale del secolo scorso . Si deve così considerare il passato settecentesco ed ottocentesco dell ' America come il prologo fumoso e turbolento della presente scintillante e tersa civiltà meccanica . In principio ci fu il verbo , come sempre , ossia la concezione puritana della vita ; poi vennero le macchine e il verbo si fece carne , ossia le macchine si rivelarono meravigliosamente adatte alle primitive concezioni dei padri della Nazione . Il razionalismo utilitario era infatti all ' origine stessa della macchina intesa come mezzo di produzione in serie e di profitto moltiplicato ; il puritanesimo , strano a dirsi , agiva sulle coscienze , nel campo psicologico , allo stesso modo della macchina nel campo della produzione , eliminando cioè spietatamente nella persona umana tutto ciò che non era utile ad una ideale società fondata appunto sull ' efficienza produttiva . Tutto questo però avvenne in maniera provvidenziale , ossia involontaria . I Puritani del New England sarebbero oggi certo assai sorpresi dal carattere tecnocratico e macchinistico della civiltà agli Stati Uniti . Eppure questa civiltà deve a loro il suo primo impulso . Ci fu un tempo ormai lontano in cui la macchina ancora ai suoi albori imitava l ' uomo e l ' animale . Le prime macchine non erano che prolungamenti e trasformazioni dell ' energia animale ed umana , riproducendone con i loro congegni il sistema muscolare o nervoso o digestivo . Oggi si assiste al fenomeno inverso , in tutto il mondo ma soprattutto agli Stati Uniti : l ' uomo tende ad imitare la macchina . Non vorremmo con questo suggerire l ' idea di una Nazione di automi ; l ' uomo imita la macchina non tanto diventando macchina lui stesso quanto disfacendosi , nei propri rapporti con la realtà e con se stesso , di tutto ciò che non sia direttamente utile , pratico e razionale . Procedendo dall ' individuo alla società , noi vediamo oggi agli Stati Uniti un ' uniforme tendenza a trasformare l ' uomo in mezzo di produzione al servizio della macchina più vasta di una società tutta dedicata anch ' essa alla produzione . Questo avviene oltre che per l ' influenza dell ' ambiente meccanico di cui si è già detto , anche per necessità . Una civiltà macchinistica è infatti una civiltà di produzione e di consumazione in serie ; e la macchina richiede da un lato una produzione appunto uniforme , razionalizzata , semplificata e dall ' altro una massa di consumatori che si sia disfatta dei gusti e delle inclinazioni individuali , che si sia anch ' essa razionalizzata e automatizzata . Così la macchina determina con la produzione in serie la consumazione in serie e viceversa , all ' infinito . È la società che produce e consuma in serie tende per forza di cose a rassomigliare sempre più ad una macchina . Si giunge così all ' aspetto più vistoso e più sconcertante dell ' imitazione della macchina da parte della civiltà americana : la società . Agli Stati Uniti la società quale la si può osservare nelle grandi città è una eccellente imitazione di una macchina ; ed è una macchina per giunta i cui congegni sono oltremodo visibili e riconoscibili , un po ' come quelli dei motori d ' aeroplano spaccati a bella posta per motivi pubblicitari nelle vetrine delle società di navigazione aerea . Questa macchina sociale , fatta per produrre e consumare in serie , è la prima cosa in cui si imbatte il viaggiatore al suo arrivo agli Stati Uniti ; e non ha ancora avuto il tempo di rifiatare che già la macchina l ' ha afferrato e sbattuto nelle sue spirali , in un torrente di richieste ed esigenze sociali e produttive , come tutti gli altri cittadini di questo Paese . Si tratta di una macchina meravigliosamente potente , efficiente ed utilitaria , in cui sembrano diventare realtà , per virtù del capitalismo industriale , le utopie più ardite dei novatori comunisti ; una macchina per tutto dire in cui l ' individuo vale per quanto produce e consuma e per nessun altro motivo . Questa macchina non soltanto produce ciò che è necessario alla vita pratica , dai cibi ai trasporti , dai servizi pubblici ai vestiti , ma anche provvede a soddisfare i bisogni intellettuali e ricreativi delle masse . Parafrasando una nota definizione di Le Corbusier , si può affermare che in America , oltre alle macchine che producono beni di consumo , ve ne sono altre più insolite , macchine per leggere , per esempio , oppure macchine per divertirsi . Che sono infatti se non macchine le riviste per le masse a tirature di milioni e milioni di copie , in cui la materia è stata manipolata in vista di una facile e quasi insensibile digestione e in cui non c ' è parola o frase che non sia il risultato di una operazione mentale del tutto meccanica ; o i film confezionati nella stessa maniera , con ricette e trovate ed effetti anch ' essi tutti automatici e utilitari ? La macchina trasforma in macchine gli uomini per sostentarli e farli vivere . E a loro volta gli uomini si trasformano in parti di macchina per far funzionare questa macchina che li fa vivere . Tutte le società in fondo sono delle macchine . Macchina è il convento , macchina l ' esercito , macchina il castello feudale , macchina la corte rinascimentale , macchina il salotto ottocentesco . Ad un certo grado di efficienza collettiva ogni società tende fatalmente a rassomigliare ad una macchina . Ma la grande novità dell ' America è proprio questa : le macchine sociali sopra elencate avevano tutte uno scopo fuori e al disopra di esse ; un ideale umano o una concezione metafisica ; queste macchine , insomma , erano mezzi per raggiungere un certo fine che le trascendeva ; per la prima volta abbiamo invece il caso di una macchina sociale , certo la più potente ed efficiente che sia mai esistita , la quale sembra essere fine a se stessa . La macchina sociale americana come abbiamo detto è infatti una macchina per la produzione in serie e come tale produce per consumare e consuma per produrre . Il materialismo americano , tante volte deprecato , deriva così non tanto dall ' individuo che è qui disinteressato come e più che altrove , quanto dal carattere unicamente produttivo della società . Forse questo materialismo deriva dalla semplice sostituzione di una parola con un ' altra : creazione con produzione . Comunque sia , là dove tutto è inteso in senso di produzione , è difficile che la vita affermi i suoi diritti creativi al tempo stesso irrazionali e ideali . Di questa macchina che non sembra avere uno scopo , che sembra essere fine a se stessa , gli Americani , però , sono acutamente consapevoli ; e si può dire che tutta l ' immensa letteratura sociale e parasociale di questo Paese , tutte le conversazioni private vertano sullo stesso argomento : come fare per dare uno scopo alla macchina sociale , per trasformarla da fine in mezzo . E più modestamente : a che cosa dedicare le ore di ozio che il macchinismo consente e consentirà in misura sempre maggiore . Ai prodotti meccanici delle varie macchine per divertirsi , leggere , riflettere , istruirsi ? Ma in tal caso non si resterebbe dentro la macchina , senza possibilità di ricongiungersi con la vita più profonda degli istinti e della natura ? È giunto , però , il momento di avvertire che questa macchina produttiva così esigente è alimentata dall ' energia emotiva e morale di uno dei popoli più vitali e più giovani che ci siano oggi al mondo . Il visitatore , agli Stati Uniti , è colpito dall ' enorme vitalità della Nazione e dallo spreco immenso che si fa di questa vitalità per scopi che sembrano inadeguati ed effimeri . In maniera contraddittoria , l ' America dedica al ciclo produzione - consumazione forze ideali ingenti e intatte che in altri Paesi sembrano essere molto più povere o minate dalla stanchezza e dalla sfiducia . Questa contraddizione si risolverà forse in un capovolgimento della situazione attuale , le forze ideali che Stati Uniti 1955 oggi alimentano passivamente la macchina produttiva finalmente la sottometteranno e la trasformeranno da fine a mezzo . Per questo , come abbiamo detto in principio , gli Stati Uniti potranno forse essere il Paese del futuro ; perché hanno spinto alle estreme conseguenze il problema massimo della civiltà moderna e al tempo stesso sembrano possedere energia sufficiente per fornirne domani la soluzione .
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Il signor X , viaggiatore negli Stati Uniti e poeta illustre al suo paese , si sveglia molto presto nel suo albergo a Central Park , a Nuova York , perché in America , contrariamente all ' Europa , le camere non hanno scuri né persiane bensì soltanto leggere veneziane di materia plastica che lasciano entrare la luce a torrenti . Il signor X cerca di riaddormentarsi , ma non ci riesce . Finalmente va alla finestra , tira su la veneziana e guarda dall ' alto del trentesimo piano alle verdi ondate primaverili di Central Park che sembrano infrangersi senza rumore contro la bianca scogliera dei grattacieli allineati sulla quinta Avenue . È mattina presto , il cielo , dietro le torri dei grattacieli , è ancor rosa , si pensa ad un ' aurora tra i picchi di alte montagne . " Magnifica città " , borbotta tra sé e sé il signor X , " ma perché non si dorme ? " Il signor X va nel bagno , si spoglia , si sottomette alla doccia . Santi numi : questa non è una doccia , ma un furioso getto di spilli . " Ecco la differenza tra l ' Europa e l ' America " , pensa il signor X , " in Europa la doccia è uno stillicidio che appena accarezza . In America è una frusta che percuote " . Contento del suo paragone , il signor X si veste lentamente così che un ' ora e più passa prima che il telefono squilli e la voce disumana di una telefonista ( sarà bella o brutta , bionda o bruna , vecchia o giovane ? Oppure sarà una piccola macchina con molte ruote dentate e la voce di donna ? ) l ' avverta che sono le otto e mezzo : sveglia . Il signor X si precipita fuori della stanza , corre agli ascensori e discende a pian terreno in una cabina blindata e comandata elettronicamente , piena di omaccioni sbarbati che ostentano sui petti delle camicie insolite , cravatte ornate di stelle , di soli , di punti interrogativi , di cani e di alberi . Il signor X acquista , al passaggio per l ' atrio , il giornale del mattino ( titolo su sei colonne : famiglia massacrata nel sonno ; il bambino fatto a pezzi e messo nella ghiacciaia ) e quindi scende sottoterra , al ristorante , per la colazione del mattino . Gli viene portato il solito pasto sostanzioso composto di succo d ' arancia , uova , lardo , salsicce , burro , marmellata e caffè ; il signor X porta alle labbra il bicchiere e quindi rimane a bocca aperta : su una pagina del giornale campeggia la sua fotografia scattata appena due giorni fa , all ' arrivo del piroscafo . " Sono dunque davvero a Nuova York " , pensa il signor X , non senza compiacimento . Sì , è a Nuova York ; e Nuova York , di lì a qualche minuto , lo chiama , anzi lo esige per la voce di un cameriere che gira fra i tavoli gridando il suo nome . Il signor X pianta in asso la colazione e si precipita fuori dell ' albergo . Un giovanotto dall ' aria sportiva si presenta , gli stringe la mano , lo fa salire in una macchina . Vengono attraversate alcune Avenue e un numero non precisato di strade , la macchina si ferma sotto uno dei tanti grattacieli , sulla porta si veggono le sigle dorate di una società di televisione . Ascensore , corridoi , porte e porte , ecco il solito ufficio americano , con i bidoni d ' acqua da bere , le scrivanie di metallo , le tante segretarie tutte graziose e tutte simili l ' una all ' altra . Il signor X è introdotto direttamente nel teatro di posa della televisione , le macchine sono pronte , gli operatori in maniche di camicia chiacchierano aspettando il momento dell ' azione . Il signor X viene fatto sedere in un angolino borghesemente arredato con un divanetto , un tavolino e un vaso di fiori sul tavolino . Un ometto anzianotto , dalla faccia smaltata di cerone , si presenta sorridendo al signor X e gli siede accanto sul divano . Ha in mano alcuni fogli sui quali sono già scritte le domande che rivolgerà al signor X . Silenzio . I riflettori convergono sull ' ometto dal cerone . Costui adesso ha un piatto davanti a sé , sul tavolino , e sul piatto c ' è un pezzo di formaggio . L ' ometto taglia una fetta di formaggio , la prende tra due dita , la morde , mastica ghiottamente e quindi con voce sonora : " Signore e signori , questo è il formaggio per voi , il formaggio Smith , il solo formaggio senza calorie , ricordatevi : formaggio Smith . " La macchina da presa si abbassa sul piatto inquadrando il formaggio , quindi si rialza e il formaggio viene sostituito con un bicchiere e un fiasco di vino . L ' ometto dal cerone si versa un bicchiere di vino , lo sorseggia e quindi esclama : " Ora un buon bicchiere di vino . Ma vino Jones , ricordate : vino Jones . " L ' ometto fa piroettare il fiasco sotto i riflettori ; finalmente si sdraia voluttuosamente sul divano , accende un lungo sigaro biondo : " E questo sigaro è un ottimo , eccellente sigaro Paloma . Ricordate : sigaro Paloma . " Quindi senza alcuna transizione : " Ora passando ad altro argomento , vi presento il signor X , poeta celebre , arrivato fresco fresco dall ' Europa avant ' ieri . Come state signor X ? " Il signor X , sbalordito da tanto rapido passaggio dal formaggio , dal vino e dal sigaro alla sua poesia , riesce tuttavia a balbettare in cattivo inglese che sta bene . L ' ometto gli sorride benevolmente ; dietro i riflettori anche i macchinisti sorridono , ma il signor X ha l ' impressione che questi ultimi sorridano con qualche malignità . Comunque la trasmissione è presto fatta : sei minuti in tutto . Il signor X ha appena il tempo di accennare alla probabile parentela della sua poesia con quella di Eliot , alla stima in cui tiene poeti come Auden e Dylan Thomas , che i riflettori già si allontanano e l ' ometto con un gesto della mano gli taglia la parola in bocca . Il signor X si ritrova di nuovo nella strada , anche questa volta , però , c ' è un giovanotto zelante che si presenta , lo fa salire in macchina e lo trasporta ad altro grattacielo , in altra strada . Il signor X , dopo il solito ascensore e i soliti corridoi , è introdotto in una grande sala piena di seggiole , del tutto vuota . In terra c ' è uno scatolone irto di fili , davanti al signor X c ' è un microfono . Il signor X , adesso , deve recitare meglio che può alcune sue poesie affinché siano registrate su un disco che poi verrà messo in vendita in tutti gli Stati Uniti . Il signor X recita dunque quelle sue poesie che compose in vari anni , nella pace malinconica di una lontana città d ' Europa . Le recita mettendoci tutto il sentimento che può , più un altro sentimento affatto nuovo per lui , quasi di sgomento : possibile che la poesia debba diventare un affare così meccanico , attraverso fotografie di giornali , schermi televisivi , radio e dischi di grammofono ? Finita la registrazione , il signor X si precipita fuori del grattacielo , acchiappa a volo un taxi e corre attraverso le affollate strade di Nuova York all ' ufficio del suo editore americano , in bassa città , come si dice , ossia " down town " . Ecco la quinta Avenue piena di passanti frettolosi che corrono nel sole già caldo , ecco le torri ferrigne del Rockefeller Center , ecco gli alberi verdi di Washington Square . Il signor X vuol vedere l ' editore che gli ha pubblicato un libro di saggi sulla poesia moderna : non gli dispiacerebbe sapere se il volume si è venduto . In cima a un grattacielo in stile assiro - babilonese , al decimo piano , il signor X sbattuto fuori dell ' ascensore , rotola da una segretaria all ' altra fino alla stanza dell ' editore , il quale lo accoglie a braccia aperte . Come sono cordiali gli Americani : dopo quattro minuti il signor X si sente chiamare per nome e si sente proporre di chiamare a sua volta per nome l ' editore , James , soltanto James , anzi Jim . La visita del resto è breve perché l ' editore è molto indaffarato e interrompe spesso la conversazione sia per rispondere ad una delle sue numerose segretarie , sia per parlare in una macchinetta di ebanite che sta sullo scrittoio , sia per discorrere a lungo ad uno dei suoi due o tre telefoni . Il signor X apprende nel frattempo che il libro si vende bene ; e che quello stesso giorno egli dovrà lasciarsi intervistare da tre o quattro giornalisti , far colazione con due o tre critici , intervenire ad un cocktail che l ' editore offrirà in suo onore e finalmente partecipare ad una discussione pubblica in presenza di un centinaio di persone affiliate all ' associazione potente degli Amici della Poesia . Lasciato l ' editore , al signor X non resta dunque che correre al ristorante dove l ' aspettano i critici . È naturalmente un ristorante italiano e naturalmente il ristorante è quasi al buio , perché gli Americani amano mangiare al buio , come se si trattasse di una faccenda molto intima . Nel ristorante , al solito , c ' è grandissima folla e gli avventori aspettano pazientemente , con pazienza tutta americana , due per due , su per la scala , che un tavolo si liberi . Finalmente dopo un ' attesa di venti minuti , un tavolo si sgombera e il signor X e i suoi tre critici , più una ragazza che egli non sa chi sia , più un giovanotto che sembra accompagnare la ragazza , più una vecchia signora che pare conoscere tutti quanti seggono e consumano una breve colazione a base di grandi foglie di lattuga e di polpa di granchi tritata fine e condita di salsa piccante . Il signor X , rianimato dal cibo , svolge una conversazione brillante , o almeno così gli pare , rispondendo alle numerose domande dei critici e degli altri tre ; ma sul più bello , quando comincia a scaldarsi , il pasto finisce e tutti quanti , dopo avergli dichiarato che sono stati addirittura deliziati dall ' averlo conosciuto , si eclissano rapidamente . Il signor X si ritrova solo e deluso , sul marciapiede della quinta Avenue , tra la folla delle segretarie che , poverette , corrono agli uffici dopo aver mangiato il quotidiano sandwich a tre piani negli economici " drug stores " . È un brutto momento per il signor X , come è sempre un brutto momento a Nuova York quando ci si ritrova soli , perché la solitudine in America non fa parte della vita dell ' uomo e piomba addosso improvvisa come un vaso di fiori che caschi sulla testa da una finestra . Il signor X tuttavia si rincuora guardando al proprio libretto degli impegni : tra un ' ora gli appuntamenti cominciano e proseguono fitti fitti sino alle undici di notte . Consapevole dello sforzo che richiederà una simile giornata , il signor X corre all ' albergo , dove si getta sul letto , stremato , cercando di riguadagnare il sonno che la notte gli ha negato . Fatica sprecata : il sonno non viene e invece il telefono squilla senza tregua : interviste , vecchie signore protettrici di poeti , ammiratori , agenti letterari , qualche vecchia conoscenza d ' Europa emigrata molti anni fa in America e che , al telefono , sembra proprio storpiare ormai la lingua originaria . L ' ora del riposo , della " relaxation " come dicono gli Americani , è presto passata , il signor X balza dal letto come spinto da una molla potente , si cambia la camicia ormai già tutta nera e gualcita e corre ai vari appuntamenti del pomeriggio . Egli apprende così a proprie spese che a Nuova York il traffico è lentissimo perché le distanze sono enormi e le strade ingorgate di milioni di macchine ; che gli impegni che da lontano sembrano lusinghieri ed importanti si risolvono quasi tutti in faccenduole pseudo - pubblicitarie ; e che alla fine di tanti impegni , dopo tutto , non è spiacevole ritrovarsi nel salotto dell ' editore , alla cinquantesima strada , e sorbire un whisky o due o tre o anche quattro o anche cinque . Insomma , il signor X , pur bevendo senza tregua , stringe la mano ad una quarantina di persone , scambia dei complimenti con una ventina , discorre affabilmente con una decina , scrive sul suo libretto l ' indirizzo e l ' invito di cinque o sei , e , last but not least , fa la corte , alla maniera europea , ad almeno un paio di ragazze dalle stupende anatomie , bionde , ammirate e infantili . Come per miracolo ( il miracolo ingenerato dall ' ebbrezza del whisky ) , dopo il cocktail il signor X scopre ad un tratto di essere su un palco , nella sala da pranzo di un grande albergo : egli ha già cenato , ora si trova sul palco , e cento persone sedute nella sala lo guardano a bocca aperta . Qualcuno presenta il signor X , con acconce parole e poi è la sua volta : deve rileggere le poesie che già lesse al mattino alla sede della società grammofonica . Il signor X è stanco , anzi esausto , la dizione dei propri versi gli costa uno sforzo enorme , è fradicio di sudore , né valgono a rinfrescarlo ormai gli applausi numerosi che accolgono la fine della lettura . Quindi il signor X deve rispondere alle domande che gli rivolgono varie persone levandosi a turno dalla folla : gli piace l ' America ? Perché non scrive poesie di argomento religioso ? Che pensa del vaccino contro la poliomielite ? Che pensa della civiltà moderna ? Dove andrà in America ? Che pensa della psicanalisi ? L ' inglese del signor X è messo ad una prova durissima , tuttavia egli può accorgersi che i suoi difetti di pronunzia , il suo imbarazzo , la sua stanchezza piacciono al pubblico avido piuttosto di verità che di poesie , che in realtà è venuto più per veder lui che per sentire i suoi versi . Altro cambiamento di scena , l ' ultimo questa volta : uno studio da pittore " down town " , nel Greenwich Village , uno studio abitato però da un decoratore il quale , infatti , l ' ha arredato in maniera bizzarra con statue dell ' isola di Pasqua , totem , stoffe di Hawai e altre singolarità polinesiane . Ci sono anche qui una quarantina di persone e il whisky scorre a fiotti ; ma ormai il signor X non è più in grado di distinguere le facce né di contare i bicchieri di whisky . Nuova York l ' ha afferrato e sbattuto nelle sue spire , come il ciclotrone afferra e sbatte l ' atomo , e l ' ha disintegrato a fondo , senza possibilità , almeno per quella notte , di alcun ricupero anche parziale . Qualche bel volto di donna emerge un momento dalla nebbia della stanchezza e dell ' ebbrezza e poi scompare subito . Il signor X , accompagnato all ' albergo da una allegra compagnia , sale alla propria camera e si affaccia alla finestra . Il cielo notturno è pieno di finestre , fino ad altezze incredibili , e in ogni finestra qualche cosa brilla , un lume , qualche cosa si muove , forse una persona . " Un cielo pieno di finestre " , pensa il signor X faticosamente , " ma senza alcuna porta per entrarci . " Su questa riflessione , il signor X abbassa la veneziana e va a coricarsi .
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Nuova York - L ' uniformità , la monotonia , il livellamento egualitario della civiltà urbana degli Stati Uniti sono forse dopo il macchinismo il fatto più vistoso che attragga l ' attenzione del viaggiatore nel Nord - America . Intendiamoci : anche in Europa , persino Paesi di quasi incredibile varietà di aspetti come l ' Italia presentano uno stile nazionale uniforme e riconoscibile . Certi caratteri fondamentali della civiltà italiana si ritrovano egualmente così in Piemonte come in Sicilia . Ma si tratta di stile , cioè di qualche cosa di oltremodo indefinibile e irrazionale che bisogna far risalire per forza a quello che di solito viene chiamato genio nazionale . In America invece la monotonia e uniformità della civiltà urbana sono un fatto chiarissimo e definibilissimo , le cui cause sono perfettamente conosciute e conoscibili . La monotonia e uniformità americane sono non già un ' espressione del genio nazionale ( e come potrebbero , in un Paese come questo di composita emigrazione , tutto convenzionale e tutto legale ossia tutto astratto ? ) , ma il risultato di una rigorosa quanto inconsapevole opera di standardizzazione e unificazione meccanica . La monotonia e uniformità dell ' America sono , insomma , prodotte dalla macchina e non dall ' uomo . Una cittadina tipica americana , una Jonesville o Smithville , si annunzia prima di tutto con un colorato quanto squallido disordine di pompe di benzina , di stands per automobili , di bar , di " drug stores " e via dicendo . Sono costruzioni di cemento bianco , da fiera campionaria , decorate delle inevitabili , chiassose ed euforiche pubblicità dei grandi prodotti standard americani : sigarette , olii minerali , cibi in scatola , automobili , confezioni , ecc. ecc. Poco dopo questo disordine suburbano e industriale , la cittadina prende corpo lungo la Main Street , il corso diremmo noi . File e file di case di mattoni a tre o quattro piani , spesso con le scalette di ferro anti - incendi sospese sulle facciate , quali intonacate e altre no , quali con il portichetto e altre no , ancora cartelloni pubblicitari ; e poi negozi e negozi in cui non si vende nulla che non sia venduto nello stesso momento in tutte le città grandi e piccole dei quarantotto Stati d ' America : beni di consumo , insomma , fabbricati in serie e distribuiti ai minutanti che li accomodano a modo loro nelle vetrine . O meglio , non a modo loro , ma secondo le formule anch ' esse standard ; per esempio il negozio di scarpe trasformerà la vetrina in una piccola foresta di alberi di materia plastica rosa e tra i rami , come fiori o uccelli , poserà scarpette di donne né più né meno come nella cinquantasettesima strada a Nuova York o a Michigan Avenue a Chicago . Camminando per la Main Street , vi imbatterete nel Municipio quasi sempre dello stile insipidamente neoclassico degli edifici pubblici di Washington , nell ' albergo principale , assai simile ad altri alberghi di altre città americane , in un paio di cinema decorati di lampadine disposte nello stessissimo modo che a Times Square , in qualche ristorante italiano o steak - house anch ' essi standard , in una o due banche lucide , marmoree e ornate di ottoni come quelle di Nuova York e insomma in tutto ciò che a Nuova York o Chicago è più imponente , più ricco ma non diverso . Che dire di più : dovunque poserete lo sguardo vedrete , insomma , cose note , standard , che avete visto altrove e che anche quando le vedeste per la prima volta non vi diedero l ' impressione della novità . Ma non basta . Oltre all ' uniformità bisogna aggiungere un altro carattere : la mancanza di originalità o meglio di originarietà di questa civiltà . Ci sono ancora , è vero , agli Stati Uniti , soprattutto negli Stati del Sud e del New England aggregati urbani più vecchi che hanno talvolta una fisionomia distinta e inconfondibile ; ma sono poca cosa ormai di fronte all ' immensa quantità di città , cittadine , borghi , villaggi e località tutte simili e per così dire intercambiabili nelle quali invano si cercherebbe un carattere distintivo e originario , prodotto dalla storia , dalla tradizione , dall ' economia locale . Non c ' è tradizione , non c ' è storia e soprattutto non c ' è economia locale . La cittadina appartiene non a se stessa , bensì agli Stati Uniti , di cui riflette fedelmente i tratti più noti . In questa cittadina non si vende e non si compra nulla che sia prodotto sul luogo , non si pensa , non si legge , non si insegna , non si impara e non si fa nulla che non si pensi , non si legga , non si insegni , e non si impari e non si faccia in migliaia e migliaia di altri luoghi simili . Inoltre , non avendo nulla di originale , la città o il villaggio non ha nulla di bello perché la bellezza è legata all ' originalità e questa a sua volta è un frutto del rapporto tra l ' uomo e la natura . Veniamo qui ad un altro importante carattere degli Stati Uniti : l ' astrazione di questa civiltà urbana sviluppatasi troppo rapidamente in un Paese vergine ancor ieri abitato dalle bestie selvatiche e dagli indiani nomadi . Il simbolo degli Stati Uniti potrebbe essere il nastro di cemento e di asfalto percorso a gran velocità da brillanti automobili nuove di zecca il quale spesso si snoda attraverso magnifiche foreste dove ancora vivono gli orsi , i cervi , e i gatti selvatici . In realtà la natura americana è stata brutalmente violentata dalla civiltà industriale e pur largendo ad essa le sue ricchezze , come una donna , appunto , violentata non rifiuta i figli del suo ventre al suo violentatore , le ha negato l ' amore , ossia quelle radici , quella lenta fusione della civiltà con la natura , quel paziente assestamento dell ' uomo sulla terra che sono all ' origine delle antiche culture d ' Europa e d ' Asia . Qui natura e civiltà industriale si volgono a vicenda le spalle , la prima ancora vergine , la seconda tutta astratta e convenzionale . Le città qui finiscono nei campi di rottami dei cimiteri di automobili ; e sovente un passo più in là i cervi passano in branchi sui limitari delle foreste . Si è descritto finora la comunità urbana grande o piccola degli Stati Uniti . Ora vorremmo tentare un paragone che ci pare illuminante : l ' individuo in America si trova un poco nella stessa situazione di queste comunità ; ossia i suoi rapporti con la società americana rassomigliano molto ai rapporti delle comunità con il resto degli Stati Uniti . L ' individuo , in altri termini , come le comunità , non ha un ' autonomia propria , non è in grado di sviluppare i propri gusti privati e particolari , il proprio carattere , la propria personalità se non attraverso la società e anche questo in maniera affatto razionale e utilitaria , ossia molto ridotta . La scuola , il moralismo puritano , la pressione associativa , il " job " l ' aspettano al varco e non ha fatto ancora a tempo ad aprire gli occhi sul mondo che è già condizionato , limitato , determinato , assorbito dalla macchina produttiva e perciò separato definitivamente da se stesso e dalla più profonda e autentica natura . Né , in una civiltà come questa , in cui non esiste una cultura proletaria o contadina distinta da quella borghese , o una cultura provinciale distinta da quella metropolitana come in Europa , ma invece soltanto una generale cultura urbana e tecnica , egli può appigliarsi , per costruire se stesso , alle proprie origini . Dovunque , insomma , egli si volga , non trova che standards , ossia nastri scorrenti obbligati educativi , informativi , religiosi , morali e tecnici sui quali la sua personalità , che lo voglia o no , viene montata pezzo per pezzo , un po ' come le automobili nelle fabbriche di Detroit , e avviata inesorabilmente dentro il circuito sociale . Naturalmente il fenomeno è vicendevole : l ' individuo in America è debole perché la società è forte ma la società è forte perché l ' individuo è debole . Già Tocqueville nel suo libro sulla democrazia in America aveva notato l ' immensa capacità degli Americani di riunirsi e partecipare alle più svariate associazioni : " Les Americains de tous les âges , de toutes les conditions , de tous les esprits s ' unissent sans cesse . Non seulement ils ont des associations commerciales et industrielles auxquelles tous prennent part , mais ils en ont encore de mille autres espèces : de réligieuses , de morales , de graves , de futiles , de fort générales et de très particulières , d ' immenses et de fort petites " . Ancor oggi l ' Americano di tutte le età e condizioni teme la solitudine in cui si sente debole e disarmato come i suoi padri pionieri allorché colonizzarono il paese immenso , deserto e pieno di pericoli . Ma quello che ai tempi di Tocqueville , in pieno sviluppo dell ' individualismo demonico europeo , poteva sembrare ed era certamente una qualità nuova e insolita , oggi è diventato un po ' la fatalità della vita americana . L ' individuo , agli Stati Uniti , in qualsiasi condizione e a qualsiasi livello , non può che associarsi sia fisicamente , sia intellettualmente . Fisicamente , attraverso il lavoro e l ' immensa varietà delle associazioni d ' ogni genere , intellettualmente attraverso la cultura di massa o cultura di produzione in serie propinata in maniera seducente , facile e insensibile dalle innumerevoli riviste , dalla radio , dalla televisione , dal cinema , dalla letteratura spicciola , insomma , da tutto ciò che da un lato serve ad istruirlo e distrarlo e dall ' altro a mantenerlo ben dentro la massa , senza alcuna possibilità di scappatoia . Senonché questa impossibilità dell ' individuo di avere un ' esistenza propria , radici proprie , personalità propria non è affatto compensata dalle possibilità di trovare nella società ragioni complesse e profonde di vita . Si tratta , infatti , di una società esclusivamente dedicata alla produzione in serie al tempo stesso astratta e materialista , che rende ogni cosa facile ed acquistabile e perciò appunto anonima e impersonale . Una immagine simbolica di tale società può essere fornita dai grandi magazzini dove l ' avventore può trovare tutto , dal cibo ai libri , dai vestiti alle medicine , tutto fuorché naturalmente qualcosa che riguardi lui e soltanto lui sul piano ideale e metafisico . Ne segue che mentre la società produttiva agli Stati Uniti ha un ritmo potente , vitale , aggressivo , e , in certo modo meccanico , anche allegro , l ' individuo preso da solo , nell ' intimità di una sincerità amichevole o , come spesso avviene , di una confessione psicanalitica , si rivela molto spesso triste , ansioso , esaurito , frustrato e tormentato dal senso di colpa ( due parole molto in voga agli Stati Uniti : " frustrated " e " guilty " ) . Egli vorrebbe essere se stesso , ma molto spesso questo essere se stesso gli appare come qualche cosa di proibito , come un mancamento o un tradimento verso la società di cui fa parte . D ' altra parte , passando dal campo strettamente privato a quello pubblico , egli sa che se vuole contare soltanto sopra se stesso , tagliare i mille legami che lo uniscono alla società , ergersi magari contro di essa , si trova praticamente in una condizione di quasi assoluta impotenza . Le grandi corporazioni industriali , i grandi partiti politici , le grandi associazioni di razza , di religione e di capacità finanziaria gli stanno di fronte come tanti colossi che nonché combattere , egli non è neppure in grado di conoscere e giudicare . Né gli è consentito alcun vero anticonformismo ; ché anche l ' anticonformismo agli Stati Uniti è una faccenda di massa e trova subito l ' associazione , il partito , il gruppo , lo schema pratico e utilitario che lo assorbono e lo mettono al servizio della società . In altri termini l ' individuo agli Stati Uniti , come la piccola comunità urbana sopra descritta , soffre di un divorzio costante e prematuro dalla natura che è in lui e intorno a lui . Donde quella singolare mescolanza , nell ' americano , di liscio e scorrevole automatismo sociale e di improvvisi furori istintivi , di monotona efficienza produttiva e di esplosioni emotive , secondo che , appunto , prevalgono in lui i motivi razionali e sociali o quelli personali e irrazionali . Tuttavia quest ' individuo così spesso " frustrated " e " guilty " è ricco di forze ideali e vitali ; e non si capisce l ' America se non si tiene conto della fondamentale sanità e buona volontà dell ' uomo in questo Paese . L ' individuo in America non è quasi mai minato dal decadentismo , ossia da un rovesciamento negativo dei valori ; come avviene talvolta in Europa ; lo attesta se non altro la sua immensa fiducia nella scienza . Egli è essenzialmente il prodotto di una rigida censura , per adoperare un termine psicanalitico , di origine religiosa e sociale . Tutte le società subiscono una specie di moto pendolare che va dalla prevalenza dei motivi sociali a quella dei motivi individuali e viceversa . Oggi il movimento del pendolo agli Stati Uniti è chiaramente a favore del conformismo sociale . Ma domani potrà esserci un movimento opposto , di eguale ampiezza . Quale forma potrà avere questo movimento è quasi impossibile dirlo . Ma si può senz ' altro prevederne l ' originalità e la novità dall ' originalità e novità dei fenomeni attuali ai quali esso reagirebbe
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Nuova York - Mi trovavo a Chicago , in macchina , insieme con altre quattro persone , due donne e due uomini e correvamo lungo il lago per andare al Museo d ' arte moderna . Per caso la conversazione cadde sulla psicanalisi . Allora con mia meraviglia scoprii che tutti e quattro i miei compagni erano già stati psicanalizzati o si stavano facendo psicanalizzare . Una settimana dopo , a San Francisco , una signora che mi aveva proposto di mostrarmi la città , mi disse : " Però dovrebbe farmi il piacere di aspettare in macchina un ' ora ... soltanto un ' ora ... debbo fare una cosa che non posso rimandare . " Andammo dunque in macchina in uno dei quartieri signorili della città e dopo molti saliscendi per le incredibili strade di San Francisco , ripide come coste di montagne , l ' automobile si fermò davanti una casa di bell ' aspetto , in una strada tranquilla . La signora disse : " Aspettiamo un momento , sono le quattro meno cinque . " Aspettammo cinque minuti e poi dalla casa uscì una giovane e bella donna e si avviò senza fretta verso la propria macchina , ferma a poca distanza . La signora disse : " Ora è il mio turno . " Domandai : " Ma quale turno ? " E lei : " Il mio turno di andare dal dottore . " " Si sente poco bene ? " " No - rispose lei sorridendo - mi sento benissimo ... è il dottore psicanalitico ... sono in cura da quattro anni . " Così detto , discese ed entrò nella casa lasciandomi solo . Aspettai nell ' automobile un ' ora , leggendo ; poi , verso la fine dell ' ora , vidi un ' altra macchina fermarsi davanti la porta del dottore : altra giovane e bella donna . Di lì a qualche minuto la mia compagna uscì e quella che era arrivata allora discese lesta ed entrò a sua volta . Domandai alla signora : " Come è andata ? " E lei : " Oh , come il solito ... il dottore è di una crudeltà spietata e mi fa soffrire ogni volta indicibilmente ... per fortuna per oggi , è finita " . Due settimane dopo ero a Washington e in un ricevimento fui accostato da una studentessa che si interessava di letteratura italiana . Questa volta le domandai senz ' altro se fosse mai stata psicanalizzata e lei ammise senza difficoltà che lo era stata , per due anni . Finalmente , dieci giorni dopo , a Nuova York , in un pranzo di amici , scoprii che , su sei persone , tre tra cui la padrona di casa si stavano facendo psicanalizzare . Di lì a poco arrivò anche il dottore e confermò quasi scherzosamente la cosa . Dunque : Chicago , San Francisco , Washington e Nuova York . Qualche cosa che avviene contemporaneamente e nello stesso modo nelle quattro maggiori città di questo Paese vasto come un continente merita certamente che se ne parli per esteso . Se si apre qualsiasi trattato di psicanalisi , si trova che questa scienza , come è noto , cura soprattutto le malattie psichiche e in particolare le anomalie e perversioni sessuali . Così , di fronte al grandissimo numero di persone , almeno in certi ceti e gruppi , che agli Stati Uniti si fanno psicanalizzare , verrebbe fatto di pensare che in questo Paese perversioni e anomalie psichiche sono più frequenti che altrove . Ma non è così ; agli Stati Uniti non ci sono più perversioni e pervertiti che in altri Paesi . In realtà , come si scopre facilmente discorrendo con dottori e pazienti , le vere e proprie malattie psichiche rappresentano una percentuale minima delle affezioni e dei disturbi curati . Perché vanno dal dottore psicanalitico gli Americani ? Per qualsiasi difficoltà o incaglio psicologico anche leggero : perché sono timidi , perché non sanno farsi amare o non sanno amare , perché non sono in buoni rapporti col marito o con la moglie o con la famiglia o con il datore di lavoro , perché non sono dei buoni compagni ( " good mixer " ) , perché si sentono tristi o depressi o , insomma , in un qualsiasi stato d ' animo che non gli sembri normale . Il che è quanto dire che la psicanalisi agli Stati Uniti è ormai quasi più una specie di correttivo , di contrappeso , di parte integrante del sistema sociale , che una pura scienza intesa a curare determinate malattie . La psicanalisi agli Stati Uniti conta ormai migliaia di praticanti sparsi per tutto il Paese ; e basta entrare in una qualsiasi libreria per vedere interi banchi coperti di libri sui più svariati aspetti e argomenti di questa scienza . Ultimamente ci fu a Nuova York un congresso psicanalitico al quale parteciparono circa 1500 dottori , e uno degli argomenti dibattuto fu la inadeguatezza dei compensi . Gli psicanalisti lamentarono , insomma , che nonostante la voga crescente della psicanalisi , il dottore psicanalista è ancora oggi uno degli specialisti che guadagna di meno . E in certo modo è vero . Il prezzo di un ' ora di cura varia da venti dollari fino a cinquanta secondo la notorietà del medico , ossia da dodicimila lire fino a trentamila , che è un bel pagare . Ma i dottori fanno giustamente osservare che mentre un medico normale si fa pagare dicci o venti dollari o anche più per dieci , quindici minuti di agevole consultazione , il dottore psicanalitico dedica al paziente un ' ora del suo tempo e durante quest ' ora è sottoposto ad una tensione nervosa , ad uno sforzo intellettuale talvolta oltremodo stremanti . Quanto dire , insomma , che il dottore psicanalitico agli Stati Uniti ha preso un poco il posto del confessore nei Paesi cattolici d ' Europa . A lui si confidano uomini e donne sui più varii e sempre delicatissimi problemi della loro vita privata . Il dottore psicanalitico deve perciò essere non soltanto un bravo scienziato ma anche , fino ad un certo segno , un uomo di cultura e di elevati sentimenti morali , un conoscitore di questioni sociali e religiose , un consigliere , una guida . È difficile oggi dire fin dove si estendano la responsabilità e l ' influenza del dottore psicanalitico nella società americana ; i limiti di questa scienza sono assai incerti e più di un dottore può essere tentato di varcarli e sconfinare in campi che nulla hanno a che fare con la psicanalisi . Comunque una cosa è certa : il posto della psicanalisi agli Stati Uniti era già segnato da un pezzo , ancor prima che Freud formulasse le sue famose teorie . In altri termini , la psicanalisi , in America , è venuta incontro a un bisogno diffuso , ha riempito , come si dice , un vuoto . Tentando una cauta interpretazione della importanza sociale della psicanalisi agli Stati Uniti , si potrebbe dire che essa sia inseparabile dal puritanesimo il quale tutt ' oggi informa se non proprio il costume per lo meno la psicologia e la concezione dei valori in questo Paese . Il puritanesimo , per dirla con frase familiare , trova la morte sua nella psicanalisi ; e dal canto suo la psicanalisi calza come un guanto al puritanesimo . Se si esamina infatti una delle fondamentali affermazioni della psicanalisi e cioè che " ogni neurosi è la negativa di una perversione " si avrà , forse con un po ' di semplicismo , la chiave o almeno una delle chiavi più importanti per capire il successo della psicanalisi agli Stati Uniti . Infatti il rigorismo puritano , per sua natura storica e morale , porta spesso a considerare e dunque a reprimere come perversioni o inclinazioni psicologiche colpevoli istinti e modi di condotta che in altri Paesi sono ritenuti affatto irrilevanti o innocenti . Basterà ricordare , a questo proposito , le pene severissime ( dieci , venti anni di prigione secondo gli Stati ) , che teoricamente dovrebbero essere comminate per manifestazioni sessuali non del tutto normali ; e passando dalle leggi ( che sono tuttavia l ' espressione di uno stato d ' animo e di una tradizione morale ) alle coscienze , le infinite cose , anche non riguardanti il fatto sessuale , che un Americano si inibisce o dovrebbe inibirsi . Naturalmente la bestia nera del puritanesimo fu sempre ed è tuttora il sesso ; e non è esagerato dire che il puritanesimo fin dal suo nascere contrappose violentemente l ' uomo alla propria natura e mirò ad una società in cui tutto quanto era naturale fosse represso e , per quanto possibile , soppresso . Ma la psicanalisi ci dice che il sintomo neurotico interviene non già quando c ' è repressione ( ogni civiltà è basata sopra la repressione di una certa quantità di istinti naturali ) , ma quando questa repressione , per qualche motivo ( sovente per eccesso ) fallisce in parte o del tutto . Storicamente il puritanesimo riuscì a reprimere con successo le manifestazioni istintive per un lungo periodo di tempo ; e la civiltà americana deve gran parte del suo carattere e del suo dinamismo a questa repressione . Ma oggi , sotto l ' influenza delle mutate condizioni sociali e ambientali , della prosperità , della presenza di tante razze di religione diversa da quella protestante , della scienza nemica di ogni tabù religioso e morale , il puritanesimo agli Stati Uniti comincia , se non a ritirarsi , per lo meno a cambiare e , insomma , ad allentare la propria azione di repressione . Così gli infiniti leggeri sintomi neurotici di tanti Americani sembrano essere l ' indizio della diminuita e ormai imperfetta repressione puritana , della richiesta sempre più urgente di un adeguamento delle inibizioni sociali e private allo stato reale del costume , dell ' aspirazione , insomma , ad una vita istintiva più libera e più naturale . A questo punto interviene la psicanalisi la quale , come è stato detto , va incontro ad un bisogno diffuso e cioè : avviare il paziente ad un assestamento ( " adjustment " ) meno penoso e più proficuo nella società di cui fa parte , liberarlo dal senso di colpa , chiarirgli l ' innocenza e la normalità di tanti istinti da lui repressi . Tuttavia la psicanalisi soltanto in apparenza prende le parti del paziente contro i tabù sociali e morali : in questo Paese dove tutto è al servizio della società , anche la psicanalisi , a ben guardare , assolve soprattutto una funzione sociale . E qui si viene ad un altro carattere importante e sconcertante della società americana : il suo odio del dolore . E si capisce anche perché : in una società fondata sull ' efficienza , sulla produttività , sulla razionalità , il dolore è una superfluità , una scoria , un residuo , un inciampo se non addirittura un tradimento e una insidia . Il dolore insomma è una cosa che non serve e che va eliminata senza indugio . L ' idea che gli Americani si fanno della vita non ammette infatti la presenza del dolore : basta guardare , per esempio , alla pubblicità commerciale per convincersene : tutti sorridenti , tutti felici , tutti giovani , tutti sani , tutti privi di problemi sia che guidino una certa automobile o fumino una certa sigaretta o si dissetino con una certa bevanda . E a chi volesse opporre che la pubblicità è sempre ottimista risponderemmo che questo non è vero . In altri Paesi la pubblicità , che è in fondo una forma di illustrazione popolare , esprime altri ideali : di forza , di grazia , di serietà e via dicendo . Dunque , niente dolore . E allora la psicanalisi non più in difesa del paziente ma in difesa della società , procede a rimuovere il dolore , a rendere indolore la vita del paziente , a restituirlo efficiente e produttivo alla macchina sociale . In altri termini la psicanalisi , con minuto e delicatissimo lavorio , smonta la psicologia del paziente sotto i suoi stessi occhi , gli dimostra come funziona , la lubrifica , e la rimonta pezzo per pezzo . Il paziente , per qualche motivo era " bloccato " ossia in preda al dolore ; la psicanalisi lo " sblocca " e lo rende alla vita produttiva . Da tutto questo si deduce che se è possibile rintracciare un ' etica della psicanalisi , questa è un ' etica molto rassomigliante a quella della società americana : utilitaria , civile , sociale , di carattere se non pagano per lo meno acristiano . Infatti il dolore nel duplice aspetto di peccato e di pentimento , di caduta e di riscatto , di delitto e di castigo , è alla base della vita cristiana . Rimuovendo il dolore , la psicanalisi indirettamente contribuisce alla decristianizzazione di questo paese , del resto già avviata dal macchinismo , dalla prosperità , dal razionalismo settecentesco e , in genere , dalla scienza . Naturalmente tutto questo non va senza inconvenienti , i quali sono tutti più o meno facilmente intuibili . Per esempio , che ne sarebbe stato dei libri di uomini come Dostoieschi , Kafka , Flaubert , Proust , per non citare che i primi nomi che mi cadono sotto la penna , se quegli scrittori invece di lasciare fare alla natura e di vivere con pazienza e con intensità i loro problemi spirituali e psicologici , fossero andati dal dottore psicanalitico ? Ma uomini come Dostoieschi , come Kafka , come Flaubert , come Proust sono rari : la maggior parte dell ' umanità , come è noto , non scrive capolavori e dunque non sa che farsene del dolore . In questo senso , e anche nel senso di un ' assistenza psicologica ai tanti che agli Stati Uniti soffrono di inadeguatezze e difficoltà di origine morale e religiosa , la psicanalisi assolve senza alcun dubbio una funzione molto utile . Una ragazza che si faceva curare da tre anni mi disse : " Quando andai dal dottore la prima volta , io non sapevo parlare ... addirittura non riuscivo a parlare anche nella più innocente conversazione ... oggi parlo , per lo meno . " Come si vede in questo caso forse non insolito , siamo qui molto lontani dalle perversioni e anomalie che hanno reso celebre la scienza psicanalitica . Così che non è troppo arrischiato affermare che il dottore psicanalitico agisce ormai in un campo altrettanto vasto che quello del dottore tradizionale ; e come questo cura le affezioni leggere e gravi del corpo , così quello cura quelle della psiche .
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Nuova York - Qualcuno mi ha raccontato la storia seguente che , a quanto pare , è vera . Un uomo politico americano , ritiratosi ormai da anni dagli affari pubblici , si è dedicato all ' allevamento in grande o meglio alla produzione in serie di polli . L ' allevamento di polli , per chi non lo sapesse , è una faccenda molto difficile e delicata . L ' allevatore deve prima di tutto produrre polli tutti quanti di eguale peso e di eguale qualità , in modo da poter soddisfare le esigenze del mercato collettivo ; in secondo luogo deve provvedere a che il costo del mangime consumato da ciascun pollo non superi il prezzo di vendita del pollo medesimo , pena la bancarotta . Inoltre i polli vanno soggetti a morie ed epidemie improvvise quanto massicce . Ma di questo basta . Quello che mi colpì in questa storia fu piuttosto il fatto che l ' allevatore , dopo profonda riflessione senza dubbio confortata da calcoli statistici ed economici , aveva deciso di tentare l ' esperimento della creazione di polli sforniti di ali . Il suo ragionamento era ineccepibile : " Le ali non servono a nessuno : non ai polli perché non volano ; non al consumatore perché pesano e non hanno che poca carne ; non a me perché esse rendono i miei polli simili a quelli dei miei concorrenti mentre la loro mancanza li distinguerebbe e li renderebbe più vantaggiosi . Dunque aboliamo le ali . » Se si vuol sapere la fine della storia , possiamo aggiungere che , dopo ripetuti esperimenti e incroci , l ' allevatore è oggi non troppo lontano dalla meta che si è prefissa ossia la produzione di polli senza ali , Passiamo ad altro argomento . Uno scrittore , svegliandosi un bel mattino , ha un ' idea che gli sembra nuova e brillante . Il nostro scrittore si chiude in casa , sospende il telefono , rifiuta inviti e occasioni sociali , si nutre di " sandwiches " e aranciate , fuma una enorme quantità di sigarette , beve innumerevoli tazze di caffè e alla fine , dopo lungo e doloroso travaglio , se ne esce con un saggio di una quarantina di pagine , il quale se accettato da certa diffusissima rivista gli frutterà dai millecinquecento ai duemila dollari ossia da un milione ad un milione e trecentoventicinquemila lire . Lo scrittore va alla direzione della rivista , si presenta dal direttore , uomo notoriamente timido ( la timidezza , in affari , è come un alibi ; è come avere un socio invisibile al quale , in ogni frangente , si può ricorrere adducendone il cuor duro e l ' intransigente giudizio ) , e dopo una schermaglia di opposte timidezze , riesce a strappare la promessa che il saggio verrà preso in seria considerazione . Passano alcuni giorni e poi , miracolo , la direzione della rivista fa sapere allo scrittore che il saggio è stato accettato . Il nostro scrittore è giubilante , il suo avvenire , poco prima limitato dalle torri di cemento di Manhattan si apre , si sfonda , abbraccia lontani orizzonti californiani o italiani : finalmente un viaggio , una vacanza , una distrazione . Ma subito dopo , come nelle docce scozzesi , al getto confortante dell ' acqua calda , segue quello agghiacciante dell ' acqua fredda ; lo scrittore è convocato alla direzione , questa volta non dal direttore ma da un subalterno redattore che vuole sottoporre alla sua approvazione , prima di pubblicare il saggio , alcune leggere modifiche che , a quanto pare , si sono rese necessarie . Lo scrittore va dal redattore ed esamina le leggere modifiche . Altro che leggere modifiche . Pagine e pagine intere sono state tagliate , periodi espunti , sostantivi , aggettivi , modi sintattici sostituiti e resi irriconoscibili . Le ragioni di questa manomissione non sono chiare , il saggio non conteneva particolari scabrosi o comunque eterodossi rispetto ai vari conformismi dominanti , né era troppo lungo . In realtà , come lo scrittore sa fin troppo bene , la manomissione è semmai da imputare al fatto che la rivista è fatta tutta così : cioè di testi rivisti e modificati dalla redazione . È questo lavoro della redazione che dà , appunto , alla rivista il suo carattere scorrevole , lubrificato , unitario , facile e digeribile , tutto di un tono solo , tutto di un solo umore . Lo scrittore aveva scritto il saggio in maniera troppo personale , ossia originale . Altrove , forse in Europa , questa è una qualità ricercata e apprezzata ; agli Stati Uniti , no . Lo scrittore pesa il pro e il contro , mette su uno dei piatti della bilancia la propria originalità e sull ' altro la vacanza californiana o italiana e alla fine china la testa e accetta . Abbiamo dato due esempi assai diversi di un solo aspetto assai caratteristico della presente civiltà degli Stati Uniti : la passione manipolatrice la quale fa sì che in qualsiasi campo , da quello alimentare a quello giornalistico , da quello dello spettacolo a quello manifatturiero nulla di originario , di autentico , di naturale , di genuino , di schietto arrivi al consumatore americano . Intendiamoci , tutte le civiltà , sopratutto le fortemente urbane , trasformano et come si dice oggi , ridimensionano il prodotto naturale . È nota la frase di quel marchese settecentesco francese : " La campagna ? Un luogo pieno di correnti d ' aria dove gli uccelli sono , crudi . " Ma le modificazioni apportate al prodotto naturale anche dalle civiltà più artificiose , come quella francese , erano sempre di qualità . In altri termini , si mirava all ' eccellenza nell ' artificio , secondo un criterio aristocratico di raffinamento del gusto , di bellezza , di difficoltà , di rarità . Invece , agli Stati Uniti , non si può dire davvero che il prodotto manipolato sia sempre superiore a quello naturale . In molti casi è inferiore , come appunto è inferiore ogni prodotto fabbricato in serie per la consumazione in serie ad un prodotto fabbricato individualmente per la consumazione individuale . Evidentemente ci sono prodotti che vanno fabbricati in serie , ossia manipolati , per esempio il sapone . Il guaio si è che questo sistema della manipolazione in vista della consumazione in serie agli Stati Uniti si è ormai esteso a tutti i campi , ha sconfinato , insomma , da quello strettamente produttivo a quello creativo , da quello commerciale a quello intellettuale . Se si ricerca il motivo di questo furore manipolatore degli Americani , si trova naturalmente il profitto ; in qualsiasi produzione , come è chiaro , tanto maggiore sarà il profitto quanto maggiore sarà il numero dei compratori , e tanto maggiore sarà il numero dei compratori quanto più il prodotto sarà razionale ossia manipolato secondo i bisogni più diffusi . Ma qui si viene al punto importante ; per determinare il grado di razionalità di un prodotto e dunque il modo di manipolarlo acconciamente , occorre prima di tutto elaborare un ' ideale figura di consumatore , ossia nientemeno creare un modello umano a cui adeguare la manipolazione e , in ultima analisi , la civiltà intera . Il modello umano delle civiltà europee del passato era aristocratico : il gentiluomo inglese , il cortigiano italiano , il marchese francese . S ' intende che queste civiltà , appunto perché avevano un modello umano aristocratico , correvano per così dire sul binario di due culture parallele : quella della classe dirigente e quella popolare ; ancor oggi , in Europa , abbiamo queste due culture , talvolta avverse , talvolta amiche ma sempre divise . Agli Stati Uniti , invece , il modello umano fu fin da principio democratico in una sola cultura tecnocratica e urbana , perché l ' egualitarismo non può non regnare là dove la macchina produce i beni di consumo . Questo modello umano democratico , ma non necessariamente liberale , è l ' Average Man , ossia uomo medio , il Common Man , ossia uomo comune , The man in the street , ossia l ' uomo della strada . Ma questo ideale tipo d ' uomo di cui tutti parlano con reverenza e timore , al quale tutti si sottomettono e che come uno spettro aleggia nelle redazioni dei giornali e delle riviste , nei laboratori , nelle fabbriche , negli uffici , è forse il prodotto di una dura , sottile e complicata esperienza civile e morale , o di un ' ideologia superiore o di una tradizione storica ? Nient ' affatto , come certi robots , esso è il prodotto di calcoli quantitativi e statistici , di deduzioni scientifiche o che tali pretendono di essere . Sarebbe forse divertente delineare i caratteri dell ' Average Man , di colui per il quale in America si producono polli senza ali e articoli senza stile personale , di colui , insomma , che è all ' origine della frenesia manipolatrice di questo Paese . L ' Average Man o uomo medio è pudibondo e perciò non deve essere scandalizzato con rappresentazioni realistiche di quell ' amore che , come diceva Manzoni , è così importante e frequente nella vita quotidiana ; ma in compenso è brutale e anche un tantino sadico e può e deve digerire qualsiasi descrizione di crudeltà e di violenza . Non ama le idee generali e le teorie e va nutrito perciò di fatti , di numeri e di documenti vissuti . È sfornito di dentatura intellettuale e critica e di conseguenza , in qualsivoglia campo , da quello politico a quello religioso , da quello culturale a quello scientifico è alimentato di slogans , di divulgazioni , di sunti , di estratti e di altri simili prodotti premasticati . È infantile e dunque gli si largiscono in gran copia comic stripes o fumetti , novelle sentimentali , e convenzionali , narrazioni puerilmente avveniristiche . È curioso e persino indiscreto e così gli si ammanniscono i particolari intimi , ora scabrosi ora melensi , della vita privata di uomini politici importanti , attori e attrici del cinema , miliardari , grandi uomini di tutti i generi e celebrità del momento . È di orecchio piuttosto ottuso e viene servito alla radio e , alla televisione di jazz in scatola e di musichette agevoli . È di vista facilmente contentabile e non si esita a stancargliela con le immagini di una pubblicità euforica quanto irreale e sazievole . È privo o quasi di senso estetico e perciò in tutto quanto riguarda l ' abbigliamento , la casa , l ' ornamento e il gusto viene sommerso in un torrente di prodotti la cui praticità sembra essere stata raggiunta a diretto detrimento della bellezza . E così via , e così via . Ma poi esiste veramente questo Average Man , quest ' uomo medio di cui tanto si favoleggia e per cui tanti sacrifici vengono imposti a gruppi creativi degli Stati Uniti ? Pensiamo che esso non esista affatto nella realtà , esso è invece il prodotto di una scelta operata nell ' uomo completo , nell ' uomo senza altri attributi che in America è sano , vitale e ben fornito di qualità umane quanto e più che altrove . E questa scelta a sua volta è il risultato di una operazione riduttiva che su scala gigantesca e collettiva equivale in fondo alla vecchia adulazione dei potenti da parte dei loro servitori nelle più antiche civiltà d ' Europa e d ' Asia . Così il cerchio si chiude , come sempre , in maniera che non si sa bene chi fosse al principio , se l ' Average Man che determina con i suoi supposti caratteri la manipolazione adulatrice , o questa che a sua volta crea a sua immagine e somiglianza l ' Average Man . Perché a forza di definire questo mitico uomo medio e di adularlo e di additargli soltanto alcuni aspetti umani , si è finito per crearlo davvero , ossia per convincere l ' uomo a diventare uomo medio . Una prova di più , se era necessario , della grande plasticità , docilità e influenzabilità delle masse . Naturalmente le conseguenze di tutto ciò sono profonde e piene di lontani significati . È stato detto : " Il potere corrompe e il potere assoluto corrompe assolutamente " ; ora questa manipolazione così vasta , così uniforme e così coerente di una civiltà intera equivale ad un potere quasi assoluto messo nelle mani di coloro che presiedono alla manipolazione stessa . In altri termini esistono oggi agli Stati Uniti i mezzi per guidare e sospingere le masse in qualsivoglia direzione e in qualsivoglia campo . Per fortuna , tuttavia , come sempre avviene in Paesi diStati Uniti 1955 democrazia organica quali sono gli Stati Uniti , questo potere è bilanciato dalla grande fluidità , vitalità e capacità consumatrice della società americana , per cui non sembra che classi , gruppi , situazioni , privilegi e poteri debbano mai cristallizzarsi e ossificarsi staticamente come avviene in altri Paesi , e continuamente nuove forze , nuovi interessi , nuove correnti scacciano le vecchie , ne prendono il posto e correggono gli antichi errori e conformismi , sia pure talvolta con nuovi errori e nuovi conformismi . Il problema dunque è , semmai , che l ' Average Man , esista o no nella realtà , sia guidato e sospinto da élites e concezioni fondamentalmente sane e umane . Indubbiamente l ' adulazione di cui abbiamo parlato c ' è ; però , a ben guardare , è un ' adulazione basata sopra un ' idea dell ' uomo certo riduttiva ma in complesso bonaria e ragionevole . L ' Average Man americano non ha nulla di decadente , di corrotto , di disumano , di spietato e di irreale come certi Uomini Medii di nostra conoscenza che in un recente passato si sono affacciati alla storia , coi risultati che tutti sanno , in Europa e altrove . Insomma l ' esperimento americano di creare una cultura di massa è in corso , con una ricchezza e ampiezza di mezzi mai viste , e naturalmente ha portato come primo risultato all ' abbassamento della cultura al livello della massa . Si può dunque criticare alcuni aspetti di quest ' esperimento , per esempio quello della manipolazione eccessiva ; ma sarebbe prematuro oltre che presuntuoso pronunziare un giudizio definitivo .
DONNE EFFICIENTI, SPOSE INFELICI ( Moravia Alberto , 1955 )
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Nuova York - In America dove tutti i problemi vengono semplificati e ridotti a slogans divulgativi e gettoni di scambio corrente , gira una frase o meglio una piccola metafora sul rapporto tra uomo e donna : the battle of sexes , ossia la battaglia dei sessi . Si leggono comunemente , a proposito di questa battaglia , frasi di sapore strategico come questa : " The battle of sexes is raging all over the country " , ossia " La battaglia dei sessi infuria su tutto il Paese " . Lo straniero che non sia addentro alle cose americane potrà prendere la metafora alla leggera , come una definizione esagerata ed enfatica di una condizione umana ovvia quanto universale . Ma non è così : la battaglia dei sessi , agli Stati Uniti , è veramente una battaglia , accanita , sanguinosa , combattuta da ambo le parti senza esclusione di colpi . E conoscerne le origini e i modi può aiutare a capire il vero carattere di questo Paese . Aggiungiamo , però , che per spiegare la metafora basterà parlare della donna americana . È da lei , difatti , che sono partite le ostilità , è lei che ha scatenato la guerra . L ' uomo ha quasi sempre subito la sua iniziativa . Prendiamo per esempio una ragazza tipica americana e chiamiamola Margery . Essa è figlia di una famiglia middle class , termine che impropriamente in Europa si traduce borghesia , ma che in realtà designa una classe molto più vasta , la classe burocratica tecnocratica , comprendente non soltanto i borghesi veri e propri , ma anche buona parte degli operai qualificati e non pochi farmers ossia contadini . Nata , dunque , in una famiglia middle class , Margery eredita immediatamente fin dalla culla la condizione di privilegio che per lei e prima di lei hanno strappato agli Stati Uniti generazioni e generazioni di donne americane . Quest ' eredità è pesante e altamente determinante . La donna in America ha fatto sue tutte le rivendicazioni e ambizioni femministe dell ' Occidente e le ha ormai tradotte perfettamente nella realtà . Quali erano queste rivendicazioni e ambizioni ? A dirla in breve , che la donna godesse , in tutti i campi , degli stessi diritti dell ' uomo , che potesse esercitare le stesse professioni , insomma che oltre che donna fosse anche uomo . Questi scopi sono stati raggiunti in pieno dalla donna agli Stati Uniti , così che oggi si può affermare senza esagerazione che in America la donna è ormai anche uomo , almeno per quanto riguarda i diritti civili e le capacità professionali . Ma essendo essa per sua natura anche donna e soprattutto donna , è accaduto che abbia accumulato , oltre ai diritti dell ' uomo , anche quelli , di cui già godeva , della donna . Di modo che si è venuta ben presto a trovare in una condizione dominante , un po ' come chi , al gioco del poker , disponga di molto denaro e perciò possa imporre il proprio gioco agli avversari più poveri . Il risultato è che oggi l ' America è il solo Paese al mondo che sia retto a matriarcato o meglio a ginecocrazia . Le donne sono dappertutto , attive , potenti , protette dalle leggi e dal costume ; fra l ' altro ( fatto importante in un Paese come questo , dove tutto si misura sul metro della capacità finanziaria ) controllano , secondo le statistiche ufficiali , circa due terzi della ricchezza nazionale . Ma torniamo alla nostra Margery . Margery , appena nata , si trova dunque in una condizione di privilegio la quale tuttavia è in diretto contrasto con la natura che , almeno per quanto riguarda la vita sentimentale , vuole la donna sottomessa all ' uomo . Da questa contraddizione di fondo nasce , diciamolo subito , il dramma di Margery nonché di innumerevoli donne americane . Margery , insomma , fin dagli anni della scuola e dell ' Università sarà un uomo in competizione assai aspra ( competitive , aggettivo assai in voga in America per designare l ' atteggiamento delle donne verso gli uomini ) con i ragazzi della sua età ; e al tempo stesso sentirà oscuramente che tale competizione , almeno in certe occasioni , non è precisamente quello che ci vuole . Aggressiva , dura , razionale e ambiziosa nel campo degli studi e in quello delle acquisizioni sociali , ella intimidirà e spaventerà gli uomini i quali , dal canto loro , per l ' educazione puritana , già considerano il sesso opposto come qualche cosa di proibito e di temibile . Così fin da principio si formerà , sotto la maschera del cameratismo più disinvolto , un rapporto di animosità ( animosity ) , di mutua rivalità , di mancanza di vera comunicazione . Margery porrà il fatto sociale e professionale avanti a quello amoroso ; e il suo compagno , messo in sospetto da un atteggiamento così poco femminile , sarà costretto a fare lo stesso , relegando l ' amore a quei rari momenti di dimenticanza e di abbandono che qui , assai spesso , si ottengono artificialmente da ambo le parti e per tacito consenso , con un consumo immoderato di bevande alcooliche . Comunque , Margery , con tutta la sua bravura al college e i suoi privilegi ereditati , sente che tuttavia è donna e che , dopo i diciotto anni , occorre che pensi seriamente a sposarsi . Il matrimonio verso quella età diventa per lei quasi una ossessione ; ella sa , infatti , che , passati i ventitré anni , sarà assai difficile che trovi marito , perché altra ondata di ragazze più giovani la travolgerà e la respingerà nella temuta e odiata categoria delle zitelle . Non vogliamo dire che Margery si metta proprio a caccia di marito , di proposito e freddamente ; in queste cose del resto la natura è molto più potente del calcolo razionale e pensa lei a fornire alla donna le armi inconsapevoli della civetteria e dell ' attrazione sessuale . Margery dunque si sposa più per necessità che per amore , sebbene si illuda di sposarsi più per amore che per necessità ; il marito è un giovane della sua età e condizione , spesso uno dello stesso college , anch ' egli figlio di famiglia middle class , quanto dire che , come tutti i giovani americani , pur avendo la possibilità di trovare quasi immediatamente un lavoro , non dispone di denaro . I due sposi partono così nella vita con poca autonomia economica , con pochissima conoscenza della vita stessa e con questa realtà assai dura della guerra dei sessi ossia della contraddizione tra la potenza sociale della donna e la sua debolezza naturale . Dopo il matrimonio si offrono a Margery due strade egualmente difficili . O fare la moglie in maniera tradizionale , cioè occupandosi esclusivamente di faccende domestiche , oppure continuare la sua carriera di donna - uomo , già avviata dagli studi e dalle incursioni nella vita sociale , e al tempo stesso ( poiché , dopo tutto , è donna ) fare anche la moglie tradizionale . Esaminiamo ambedue i casi : essi ci dimostreranno che per Margery tutte e due le strade saranno impervie per non dire impossibili . Nel primo caso , pur dedicandosi , come si è detto , esclusivamente alle faccende domestiche , ella risentirà la sua funzione di moglie tradizionale come una frustrazione ( frustration ) , una mutilazione , un ' umiliazione . Abitando nel suburbio , in un quartiere inameno di casette allineate e tutte eguali o di semigrattacieli brutali in cui , di giorno , non rimangono che donne e bambini , le sembrerà di essere quasi un paria relegato in una specie di ghetto femminile . Il marito se ne andrà al lavoro di buon mattino e lei passerà gran parte della giornata nel quartiere , sia a casa accudendo alle faccende domestiche , sia fuori di casa per fare le spese o accompagnare i bambini nello stento e malinconico parco locale . Tutto ciò le donne di altri Paesi lo fanno naturalmente se non allegramente ; ma Margery si roderà in cuor suo per la nostalgia dei giorni del college , del tempo in cui considerava probabile una propria carriera di tipo maschile . Ella avrebbe potuto diventare decoratrice , giornalista , fotografa , dottoressa , impiegata , segretaria e non so quante altre cose ed eccola , invece , ridotta a fare la moglie . Ma non si pensi ad una specie di piccola Madame Bovary , perduta in sogni impossibili quanto convenzionali . Margery avrebbe potuto diventare tutte quelle cose perché possiede e sa di possedere le qualità di praticità utilitaria , di riflessione razionale , di efficienza lavorativa , che ci vogliono per simili professioni . Il risultato di tutto ciò sarà che , pur disponendo di tutte le macchine che in America ormai sostituiscono la razza estinta delle domestiche ( macchine per lavare i piatti , per asciugarli , per far fare il bucato , per stirare , ghiacciaia , prodotti di macchina come scatolame e altri simili ) ella sbrigherà male e di malavoglia le faccende ; sarà , insomma , una di quelle donne di cui si dice che sono disordinate , trascurate , confuse e che non hanno attitudini casalinghe . In realtà queste attitudini Margery le possiede quanto qualsiasi altra donna al mondo ; ma avvezza per educazione e per tradizione a considerarle resti di un ' età barbara e remota , di quando cioè la donna non era né sapeva rendersi indipendente , in cuor suo le disprezza , ossia le rende inefficienti . Il peggio si è che con gli anni ella svilupperà nel suo animo se non addirittura del risentimento contro il marito per lo meno la convinzione radicata che egli le ha impedito di avere una sua vita sociale e professionale ; che le ha , insomma , negato la possibilità di esprimersi ed essere se stessa . Vera o errata , questa convinzione è molto spesso alla origine dei dissapori coniugali e dei divorzi agli Stati Uniti . Prendiamo ora il secondo caso . Margery decide di essere al tempo stesso moglie e professionista . Per esempio farà la giornalista . Il marito non obbietterà contro questa sua decisione , per la semplice ragione che agli Stati Uniti nessun marito obbietta contro le decisioni della moglie . Dunque , Margery , invece di alzarsi alle otto o alle nove , si alzerà alle sei e mezzo in modo da poter sbrigare o per lo meno avviare le varie faccende domestiche prima di recarsi al lavoro . Poiché adesso sono in due a guadagnare in casa e mettono insieme intorno ai mille dollari al mese ( da cui però bisogna detrarre un buon trenta per cento di tasse ) , ella potrà avere una donna che viene a ore ; e per i bambini , soprattutto nei pomeriggi e le sere , potrà permettersi il lusso di pagare una baby sitter , personaggio recente della fauna sociale degli Stati Uniti , una ragazza cioè o professionale o semplicemente studentessa e abitante nello stesso caseggiato , che per una somma variante da mezzo dollaro a un dollaro , all ' ora , invigilerà sui bambini mentre Margery lavorerà . Sbrigate , così , con la solita fretta e malagrazia alcune incombenze casalinghe ( toast troppo abbrustoliti , uova malcotte , caffè troppo lungo , aranciata troppo corta ) , Margery salirà in macchina con il marito e correrà alla volta della città . Non c ' è che una sola macchina ( millecinquecento , duemila dollari , pagati a rate in parti eguali dal marito e da lei ) , ma sarà Margery che se ne servirà durante la giornata ; il marito si arrangerà con la ferrovia sotterranea , con gli autobus , con i tassì . Margery lascerà il marito al suo ufficio e andrà alla redazione del giornale o rivista dove lavora . Qui ritroverà l ' atmosfera amata del college : cameratismo , lavoro in gruppo , linguaggio schietto e brutale , sigarette , discussioni , maschilità , dedizione professionale . Ma Margery avrà sonno tutto il tempo , nonostante i numerosi caffè , perché la sua doppia vita di moglie e di giornalista non le consente che poche ore di riposo . Alla fine della giornata lavorativa , verso le cinque , stanca morta , Margery andrà a prendere il marito all ' ufficio e con lui tornerà al suburbio . Qui , invece di un meritato sonnellino , l ' aspettano nuove fatiche domestiche , ormai , per lei , doppiamente ripugnanti e per la stanchezza e per quel disprezzo che si è detto . Consumata in fretta la cena preparata in furia , messi a letto i bambini , i due coniugi torneranno in città per uno dei soliti parties o ricevimenti che sono così frequenti e così rituali agli Stati Uniti . Tra venti , trenta persone assembrate in piedi in un piccolo salotto , Margery , un bicchiere in mano , tenderà un ' ultima volta i suoi nervi dolenti per sostenere una conversazione brillante , ostinata , piena di volontà , di stizza , di civetteria e di ambizione intellettuale . Al primo bicchiere , per sostenersi , ella ne farà seguire un secondo , poi un terzo , e poi non si sa quanti . Verso l ' una , brilli tutti e due , i coniugi rincaseranno . Si vorrà forse sapere , a questo punto , in che modo e quando Margery e suo marito trovano il tempo di sviluppare i rapporti affettivi , psicologici . Non si vuole qui cadere in facili generalizzazioni ( sebbene , parlando degli Stati Uniti , esse siano oltre che facili anche quasi sempre esatte ) , ma non si va lontano dal vero affermando che questi rapporti sono il contrario giusto , come è stato già accennato , di quelli che intercorrono tra coniugi in Europa . Nella famiglia , chi comanda è Margery ; e il marito , per tradizione ormai stabilita , ha accettato fin da principio di buon grado di sottomettersi al dominio della moglie . Ma in maniera contraddittoria , questa sottomissione desiderata , voluta , imposta , irrita e scuora Margery . Alle amiche , a qualche compagno di lavoro più intimo , al dottore psicanalitico ( ché una vita come la sua presto o tardi la farà ricorrere alla psicanalisi ) , ella confiderà che il marito per lei è come un figlio ; e che , invece che moglie , le tocca essere madre . In realtà il marito nei momenti di depressione , di tristezza , di abbattimento ricorrerà a lei per trovare conforto come , in ogni sodalizio , il più debole ricorre al più forte . Ma lei non potrà fare altrettanto ; anche se volesse farlo , ella ha distrutto da tempo le premesse psicologiche e sentimentali che ci vogliono per un tale ricorso . Donde un rinnovato sentimento di sfiducia e di rancore verso gli uomini . Margery , evidentemente non conosce né se stessa né il proverbio : chi è causa del suo mal pianga se stesso . Come abbiamo già avvertito , si tratta di una generalizzazione ; e non c ' è dubbio che anche agli Stati Uniti ci siano moltissime donne che conducono una vita diversa o sono più felici e più equilibrate di Margery . Tuttavia Margery si può chiamare figura tipica ; il suo ritratto è il risultato di osservazioni , giudizi e informazioni raccolte da una parte all ' altra dell ' America , da Nuova York a San Francisco . Il dramma di Margery come si vede è duplice come è duplice la sua natura di donna - uomo . Da un lato ella vorrebbe e sente che dovrebbe essere una buona moglie , una buona madre , e fino ad un certo segno , una buona massaia ; dall ' altra ella non può rinunziare ai privilegi di cui godono le donne agli Stati Uniti , né essere diversa da quello che è , cioè una donna con attitudini , mentalità e capacità professionali maschili . In questa contraddizione essa si macera e si consuma ; e aspetta che il tempo porti una soluzione . Indubbiamente se si potesse mangiare con le pillole , se gli automi sbrigassero le faccende casalinghe , se la comunità si incaricasse dei bambini , Margery potrebbe essere compiutamente e felicemente quello che oggi riesce ad essere soltanto in parte e con duro sforzo : un uomo in gonnella . Rimarrebbe , è vero , il problema di tutta la parte , diciamo così , sentimentale della sua vita che nessuna macchina o ritrovato scientifico può risolvere . Ma quella parte lì è forse la sola di cui si possa dire che , pur cambiando e trasformandosi , è bene che non trovi soluzione . Insolubile ed insoluta , essa costituirà sempre per le Margery di oggi e di domani la riserva istintiva e romantica da cui esse trarranno la giustificazione più profonda della loro vita .
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Chicago - Il signor X , continuando il suo viaggio negli Stati Uniti , una bella mattina si precipita all ' aeroporto di La Guardia per prendere l ' aeroplano per Itaca . In questa città che porta il nome dell ' isola di Ulisse , lo aspetta un suo amico , un americano che si occupa di compravendita di case e a tempo perso anche di letteratura e di pittura , aspirazioni defunte della lontana gioventù . In Italia prendere un aeroplano è ancora qualche cosa di insolito ; ma agli Stati Uniti , a quanto pare , volare , come diceva D ' Annunzio , necesse est . Avete mai visto la stazione di Roma o di Milano in un giorno di punta ? Così , nei lunghi e stretti fabbricati dell ' aeroporto di La Guardia , un giorno qualsiasi della settimana . Una folla di gente trafelata che va e che viene ; facchini negri che ti buttano le valigie sul nastro semovente che le avvia dritte dritte all ' aereo e , intascata la mercede , ti piantano in asso ; bambini che si rincorrono giocando agli indiani ; moltissime persone che aspettano sui divani , tra le valigie ; macchine automatiche di tutti i generi che forniscono ogni sorta di conforti , ivi compreso , per la piccola somma di un quarto di dollaro , un ' assicurazione contro la morte in aereo di venticinquemila dollari . Intanto gli altoparlanti ( ma dove si nascondono le persone che vi parlano ? Ed esistono realmente ? ) non fanno che vociare cose incomprensibili , almeno per il signor X il quale di solito non capisce neppure gli altoparlanti in Italia , figuriamoci in America . Gli altoparlanti avvertono , gli pare , che il volo numero 371 è stato spostato dal cancello numero sette al cancello numero quattro . Il signor X indovina che si tratta del proprio cancello perché altre persone di cui aveva capito che si recavano anche esse ad Itaca , a quel vocio prendono i loro pacchi e le loro valigie e si mettono a correre come forsennate . Il signor X le segue , mentre l ' altoparlante , volubilmente , adesso , raccomanda alla " señorita Gomez " di raggiungere senza indugio il " señor Gomez " nella sala di attesa . Noncurante della sorte della " señorita Gomez " , il signor X percorre un lungo budello vetrato e scaturisce all ' aria aperta , subito investito dal vento impetuoso di molte eliche in movimento . Il signor X fa a tempo a notare sul vastissimo campo molti aerei che si allontanano ancheggiando come anatre , altri che si sollevano pesantemente a volo , altri ancora che planano accingendosi ad atterrare , quindi si arrampica sulla scaletta e si ingolfa dentro l ' aereo . Subito l ' apparecchio mette in moto le eliche e parte caracollando . La hostess , una bellissima ragazza in verità , si china verso il signor X domandandogli se vuole un caffè . Miracoli della pubblicità : per un momento il signor X ha l ' impressione di essere un personaggio da cartellone pubblicitario di qualche società di navigazione aerea , lui seduto , la bella ragazza che gli sorride con una fila di perfettissimi e bianchissimi denti ( c ' è una scuola per hostesses , a Denver a quanto pare , dove insegnano a sorridere in quel modo per dodici ore su ventiquattro ) , l ' aeroplano che adesso si libra in volo immobile sulle bianche torri di Nuova York , illuminate dalla rossa luce del sole declinante . Ma la hostess si allontana e l ' immagine si dissolve . L ' aeroplano è veramente simile ad un autobus , in un volo di poco più di un ' ora fa ben quattro atterraggi . La gente sale , scende , per lo più uomini che vanno ai loro affari , con la rivista o il giornale sotto il braccio , la sigaretta in bocca , a testa nuda , senza soprabito . L ' aeroplano atterra e riparte in pochi minuti , guai a non stare attenti ; se ne accorge a sue spese il signor X che , disceso per bere un ' aranciata nel bar dell ' aeroporto , ad un tratto attraverso i vetri vede ritirare su la scaletta e fa appena a tempo a correre sul campo e ad afferrare a volo l ' ultimo gradino già librato nel vuoto . Nonostante la fretta di quest ' ultima partenza , il signor X ha tuttavia il tempo di osservare la strana bellezza , da fantascienza , del quadro : il sereno cielo diafano del crepuscolo , punteggiato di stelle ; gli alberi intorno , neri ; il campo , di un verde prezioso , gelido ; e qua e là occhieggianti e funebri tanti lumettini di un blu da veglia di ospedale , mentre un altro aeroplano tutto illuminato di gialla luce , si solleva e fila sopra gli alberi . " Ah , l ' America , l ' America " , pensa il signor X . A Itaca , ultimo atterraggio , il signor X ha fatto appena a tempo a scacciare dalle orecchie il rombo assordante dei motori dell ' aereo che già subentra quello più basso e discontinuo dell ' automobile che sulla superhighway ( noi diremmo superautostrada : due strade parallele che non s ' incontrano mai e non si separano mai e sulle quali le automobili vanno a senso unico ) lo porta a gran velocità in direzione di Buffalo . L ' amico del signor X , che conduce la macchina , un grosso sigaro stretto tra i denti , è un uomo semplice e al tempo stesso sardonico , mescolanza non insolita in America dove l ' ingenuità e schiettezza originaria dei pionieri , a forza di delusioni e di potenza , ha finito per doppiarsi di una specie di brutale e allusiva ironia . Il signor X domanda all ' amico dove vadano e l ' amico risponde : " Stanotte dormiamo in un motel ; e domani mattina vediamo le cascate del Niagara . Mai visto le cascate del Niagara ? " Il signor X confessa di averne sentito molto parlare ma di non averle mai viste . " La seconda più grande delusione delle coppie in viaggio di nozze " ( the second greatest deception o f young married couples ) , spiega l ' amico senza batter ciglio . E poiché il signor X non sembra capire aggiunge : " La prima delusione è la prima notte di nozze . " Così , in conversari , si giunge al motel , non tanto lontano da Buffalo . I motel , per chi non lo sapesse , sono alberghi per automobilisti ( motor hotel ) cresciuti come funghi , è il caso di dirlo , sotto la pioggia delle automobili , lungo le strade , in questi ultimi anni . Fabbricati a un piano solo , con tante camere allineate in semicerchio intorno a uno spiazzo dove si parcheggiano le macchine , i motel , con i loro tetti di tegole , i loro veroni , le loro porte vivaci , la loro architettura civettuola rustica o coloniale , ricordano parecchio certe fattorie siciliane o spagnuole di simile conformazione e costituiscono un esempio di più della praticità americana : niente portieri , camerieri , cassieri , direttori , niente hall , ascensori , corridoi , bar , salotti , sale da pranzo . Si arriva , si suona il clacson ; il padrone esce , si fa pagare in anticipo e dà la chiave della stanza , come in uno stabilimento balneare ; quindi si va a dormire e la mattina si riparte , insalutati ospiti . Il signor X e il suo compagno pernottano dunque al motel ; e siccome non c ' è che una sola stanza libera , debbono adattarsi a dormire insieme in una bella camera a due letti . Il compagno , come si è detto , è uomo semplice ; eccolo , nudo e muscoloso , passeggiare per la camera , sotto gli occhi del signor X , chiacchierando del più e del meno . Notato l ' imbarazzo del signor X , lo rassicura : " Non formalizziamoci ... sono stato quattro anni nell ' esercito , so come si vive tra uomini . " Qualche minuto più tardi si corica e subito comincia , con la solita semplicità , a russare . Dopo aver provato varii sistemi per farlo tacere , tra i quali quello di adescare un gatto immaginario , il signor X , alla fine riesce a prender sonno anche lui . All ' alba la coppia riprende il viaggio . È primavera e gli alberi sono tutti ingioiellati di , gemme verdi ; ma è una primavera industriale e anemica che fiorisce tra i miasmi velenosi del carbone e dei prodotti chimici ; all ' orizzonte , infatti , è tutto un finimondo fumante e minaccioso di ciminiere , di fabbriche , di serbatoi e di gazometri . Siamo nella zona più fittamente industrializzata degli Stati Uniti , dove si trovano città celebri per la loro varia produzione come Cleveland , Rochester , Buffalo , Detroit , Chicago . Adesso la campagna cede al bosco e questo si fa sempre più rado e più pettinato , con sentieri di cemento , cartelli indicatori , chioschi per bevande ; finché un romorio di acque ruggenti fa drizzare le orecchie al signor X . " Le cascate del Niagara " , annunzia il compagno levandosi di bocca il sigaro ( un sigaro che sembra un bastone ) . Dopo un momento , infatti , eccoli affacciati ad una ringhieretta ammirando la spessa massa d ' acqua verde e livida che precipita dentro una nuvola tonante di spuma . In fondo alle alte ripe , il Niagara , fiume corto ma possente , esce dalla nuvola della spuma e scorre , denso e verde , tra rocce lustranti . Ma , ahimè , il compagno ha avuto ragione dicendo che le cascate del Niagara sono una delusione . Con la solita mania di modificare la natura e rendere accessibili perfino le cose ovvie ( che cosa di più ovvio di una cascata colossale ? ) gli americani hanno trasformato questo luogo un tempo selvaggio , in una specie di presepe turistico - industriale . Dovunque belvederi , case e casette , alberghi e locande , e anche piccole dighe e complessi idroelettrici . Lontani ricordi di letture infantili dei romanzi di Fenimore Cooper accentuano la delusione . Non mancano , pensa il signor X , che gli indiani imbottiti di stoppa , come se ne vedono nei musei di storia naturale , in agguato dietro gli alberi , il fucile in pugno , il compagno del signor X stancamente getta il sigaro nel fiume e conclude : " Le chiamano una delle meraviglie del mondo ... sì , il mondo si meraviglia che siano chiamate una meraviglia . " Si riprende la corsa , si varca il ponte che scavalca il Niagara , si fa una breve sosta prima al Consolato americano , sotto la bandiera stellata , poi al posto di blocco canadese sotto 1'Union Jack , quindi si fila in territorio canadese , attraverso l ' immensa lingua di terra pianeggiante che si sporge tra i laghi Ontario , Erie e Huron . " Il Canadà " , pensa il signor X vedendo i chilometri sfilare a decine senza che il paesaggio piatto e anonimo si modifichi anche leggermente , " è ben monotono . " E poi attraversando varie cittadine addormentate e bruttine in cui l ' americanismo sembra annacquato dalla rispettabilità britannica : " In fondo è un ' America più semplice , più povera . " Anche il compagno trova da ridire sui canadesi : " Sono tutti monarchici arrabbiati ... ci rimproverano ancor oggi a noialtri americani di essere repubblicani ... magari vorrebbero unirsi a noi , ma non per fare tutta una sola repubblica bensì per fare un solo regno ... il più piccolo che mangia il più grosso . " Canadà , Canadà , Canadà : più avanti si va e più è la stessa cosa . A tal segno che , come l ' automobile sbuca sul ponte di ferro che collega Windsor canadese con Detroit americana , il signor X prova quasi del sollievo . Ecco di nuovo l ' atmosfera eccitante , brutale , bizzarra e patetica degli Stati Uniti , finalmente . Le strade intorno a Detroit sono ingombrate di colossali autocarri a due piani che trasportano nelle loro gabbie di acciaio automobili nuove di zecca . Il compagno del signor X osserva : " Adesso , per far comprare le automobili , hanno escogitato le macchine chiare , a due tinte : verde e verdolino , rosso e rosa , blu e celeste . Ma quando questa moda sarà finita che faranno ? " Il signor X domanda che avvenga delle macchine vecchie . " Sono rivendute in provincia e poi sempre più a buon mercato e più in basso , finché finiscono nel cimitero delle macchine , ai margini delle città . Allora i ragazzi ( the kids ) frugano nei cimiteri , si costruiscono una macchina coi pezzi sparsi di molte , ci vanno e si rompono il collo . " Il signor X domanda se è vero che le grandi corporazioni automobilistiche hanno il programma : due macchine in ogni famiglia . L ' altro risponde : " Sicuro , due e anche più , una magari per il bambino di quattro anni e una per il nonno di novanta . Come si chiamava quel re francese che disse : un pollo in pentola in ogni famiglia ? I capi delle nostre corporazioni dicono invece : una macchina per ogni persona . Ma credetemi : il solo risultato sarà che gli americani si indebiteranno fino al collo per pagare le rate . " Ormai essi sono nel centro del Middlewest che a sua volta è il centro dell ' America . L ' automobile corre attraverso una campagna ondulata , bagnata da fiumicelli densi e pigri , punteggiata di case e di fattorie , per una strada fiancheggiata di grandi e antichi alberi fronzuti . Le cittadine , i borghi , i villaggi , le località si seguono , identici : vecchie case con verone a colonne e prato , case nuove di stile razionale , pubblicità immancabile dei prodotti standard , negozi in cui si vendono questi stessi prodotti , la chiesa gotica , il municipio neoclassico , la scuola , la banca , il cimitero . La sola cosa che distingua queste cittadine e borghi gli uni dagli altri sono talvolta i nomi scritti sulle insegne dei negozi , i quali indicano la diversa e compatta estrazione ( extraction ) o origine degli abitanti . In certi villaggi tutti i nomi sono polacchi , in altri tutti svedesi , in altri tutti tedeschi . A Jonesville , i due viaggiatori si fermano ed entrano in un drug - store per consumare , arrampicati sui soliti alti sgabelli , una frugale colazione . Allora tra il signor X e la cameriera , si svolge il seguente dialogo : " Jonesville . E chi era Jones ? " " Jones ? Ho cinquant ' anni , sono nata qui , ci sono sempre vissuta , ma non ho mai saputo chi fosse Jones . " " Ci pensi un po ' ; sarà pure stato qualcuno . Washington per esempio prende il nome dal grande uomo omonimo . Forse anche Jones era un grand 'uomo." " Jones ? Non ci avevo mai pensato ma ne dubito . Sarà stato piuttosto qualcuno di molto comune . Jones ? Come dire Smith . " " Insomma chi era questo Jones ? " " Adesso lo domando al cuoco . Forse lui lo sa ( forte , affacciandosi alla cucina ) : Chi era Jones ? " Risposta del cuoco , inviperito dal sospetto di essere preso in giro : " Jones ? Un figlio di ... " Grande risata della cameriera che è una donna allegra e sa stare allo scherzo : " Vedete , nessuno sa chi fosse questo Jones . Ciò non ci impedisce di vivere a Jonesville e di starci bene . " Il giorno dopo , il signor X che si era addormentato , si sveglia di soprassalto e scorge intorno a sé un paesaggio infernale : muraglie lisce , turrite , senza una sola finestra , cucine per titani di alluminio e ferro , con tubi che salgono al cielo contorcendosi come serpenti , serbatoi che sembrano pentole smisurate , file e file di fabbriche a grandi vetrate e ciminiere , ciminiere e ciminiere . E poi strade tetre tra queste mostruosità , sparse di detriti e di mattoni come le strade vuote dopo una rivolta operaia , e casucce sinistre e cadenti , e tra tutto questo squallore i soliti cartelloni pubblicitari pieni di sorridente e melensa euforia commerciale . " Chicago " , annunzia laconicamente il compagno . Il signor X osserva che tutto questo gli sembra brutto . E l ' altro : " A Chicago non hanno il tempo di pensare alla bellezza . Ma vi sembra poco poter dire della propria città che è la città più brutta del mondo ? Chicago è la più brutta città del mondo . " È il crepuscolo , ormai , rannuvolato e scuro , e l ' automobile corre a perdifiato per una larga strada lungo un mare tempestoso , livido , che poi è il lago . Dall ' altra parte , in fondo a una profonda trincea , si vedono ogni tanto correre i tetti dei vagoni della ferrovia metropolitana ; più in là si allineano , imbronciati e brutali , grattacieli e casamenti gremiti di finestre già illuminate e sormontati da pubblicità al neon verdi e violette . Il signor X , dopo circa mezz ' ora di questa corsa , domanda sconfortato dove si vada . " Siamo a Chicago est " , risponde il compagno , " questo è il lago Michigan ... andiamo a Chicago ovest ... eh , Chicago è lunga . " " Quanto lunga ? " " Eh , dalle venti alle quaranta miglia " , risponde il compagno .
L'UOMO, QUESTO INGRANAGGIO ( Moravia Alberto , 1955 )
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Chicago - Nell ' altro dopoguerra Ernest Hemingway pubblicò uno dopo l ' altro due romanzi : The sun also rises e A farewell to arms e una raccolta di novelle : Men without women . In tutti e tre questi libri c ' era un protagonista semiautobiografico ravvisabile in uno dei personaggi o addirittura nel narratore , il quale era destinato a percorrere una lunga e fortunata carriera come eroe rappresentativo dei cosiddetti " gay twenties " ossia allegri anni intorno il 1920 . Questo protagonista era un giovanotto sportivo e simpatico , di recente smobilitato , grande bevitore ( il suo motto era , come è noto : " have a drink ? " " volete bere ? " ) , grande amatore di corride spagnuole , di guerre e guerriglie mediterranee , di rivoluzioni e pronunciamenti , grande cacciatore , uomo d ' azione , insomma , piuttosto che di pensiero , libero come il vento , generoso , infantile o addirittura alieno dai legami amorosi ( il titolo " Men without women " ossia " Uomini senza donne " è significativo ) e , particolare importante , cittadino della potente e giovane repubblica degli Stati Uniti . Questo protagonista potrebbe anche essere considerato la versione americana ossia ingenua di analogo personaggio per niente ingenuo , frequente nella letteratura europea da D ' Annunzio su su fino a Lawrence di Arabia ; ma in realtà Hemingway l ' aveva attinto direttamente dalla tradizione e dalla vita del suo Paese . Teodoro Roosevelt , il fondatore della dinastia politica dello stesso nome , è senza dubbio l ' antenato e il prototipo diretto e reale del personaggio di Hemingway . Questo famoso Presidente degli Stati Uniti era stato anche lui ranchero , cow - boy , cacciatore nei safari d ' Africa , esploratore nel Sudamerica e uomo di tutti gli sport e di tutti gli interventi così nella vita privata come in quella pubblica . Basterebbe il titolo di un suo libro : The strenuous life ( La vita strenua ) per dare un ' idea non tanto dello scrittore quanto dell ' uomo . A sua volta , poi , Teodoro Roosevelt veniva dalla tradizione della cosiddetta frontiera , ossia dell ' avanzata verso ovest dei pionieri e colonizzatori della prima metà dell ' Ottocento . Così il personaggio di Hemingway che sembrò modernissimo ai letterati d ' Europa e che in Italia deve considerarsi il padre di molti eroi del romanzo neorealistico , risaliva nella realtà al deprecato diciannovesimo secolo . Oggi molti ancora , in Italia e altrove , considerano questo personaggio come rappresentativo della civiltà degli Stati Uniti . In verità costoro sono vittime di un ' illusione di origine letteraria o , se si preferisce , di un luogo comune . Il personaggio di Hemingway non rappresenta ormai più nulla ( all ' infuori di Hemingway stesso ) , e come la luce di certe stelle che ci arriva quando l ' astro che l ' emanò è già spento da un pezzo , in America deve ritenersi quasi del tutto estinto . Un primo punto da fermare è il seguente : la grande crisi economica del 1929 ha trasformato completamente la psicologia dell ' americano e , dunque , del personaggio caro ad Hemingway ed ai suoi imitatori . Nel 1929 avvenne all ' americano medio un po ' quello che avviene a certi uomini che non hanno mai avuto malattie : si ammalò seriamente , per la prima volta in vita sua , e da allora gli è rimasta la paura della malattia e di conseguenza la fiducia nel medico e nelle medicine che lo aiutarono a superarla . Si sa quali furono queste medicine e questo medico : i grandi lavori pubblici intrapresi dallo Stato , gli interventi dello Stato in tutti i campi e lo Stato stesso come datore di lavoro . Nulla dunque di più diverso dal disinvolto giovanotto di Hemingway , " free lancer " ossia libero professionista in qualche vago mestiere come il giornalismo di guerra o la caccia grossa , di questo nuovo americano impiegato statale o privato e comunque salariato , ansioso soprattutto di sicurezza e di tranquillità . In altri termini , tra il 1929 e il 1939 , l ' americano , attraverso le angosce della disoccupazione e della depressione economica , si è trasformato da individualista anarchico in cittadino associato . Hemingway , sia detto di passaggio , rimane il grande scrittore che è ; ma il suo personaggio appartiene non più alla cronaca dei nostri giorni bensì alla storia del più recente passato . Questo nuovo americano non ha ancora avuto il suo romanziere ( il Babbitt di Sinclair Lewis è altra cosa ) , ma ha già avuto i suoi sociologhi . Libri come per esempio The lonely crowd di Riesman , Glazer e Denney ( di cui si è già parlato in queste colonne ) , per non citare che uno dei testi più conosciuti , contengono già una definizione abbastanza esatta di questo nuovo personaggio . La sociologia di The lonely crowd , irta di neologismi talvolta sforzati , rappresenta tuttavia un tentativo molto serio di definire la realtà dell ' uomo americano . La suddivisione di Riesman e dei suoi due compagni delle tre età umane degli Stati Uniti , quella degli uomini diretti dalla tradizione ( tradition - directed ) , quella degli uomini diretti dalla coscienza ( inner - directed ) e quella degli uomini diretti dai rapporti con gli altri uomini ( other - directed ) , a qualcuno potrebbe sembrare un semplice travestimento delle definizioni marxiste ben note dell ' uomo del periodo precapitalistico , dell ' uomo del periodo capitalistico e dell ' uomo del periodo postcapitalistico ossia tecnocratico e collettivistico ; ma a ben guardare non lo è . Nella cultura le parole sono tutto . E adoperare parole diverse vuol già dire avere concezioni diverse e mire diverse . Ma torniamo al nostro americano nuovo . Riesman e i suoi collaboratori , come è noto , mentre affermano che questi tre tipi umani coesistono nello stesso tempo in America , lasciano intendere che i primi due ( tradition - directed e inner - directed ) appartengono ormai al passato e che il terzo ( other - directed ) è oggi il più diffuso e quello che prevarrà definitivamente nell ' avvenire . Non stiamo qui a discutere le idee di Riesman ; ce ne serviamo soltanto come punto di riferimento . Che cos ' è , dunque , nella realtà fisica e psicologica questo nuovo americano , quest ' uomo che per i suoi rapporti con gli altri non si fonda più sulla tradizione o sulla coscienza bensì sui rapporti degli altri con lui ? Per cominciare forse non sarà inutile ricordare che tra le note della pagella scolastica ce n ' è una consacrata al grado di adattamento all ' ambiente ( adjustment ) dell ' alunno . Questa nota sostituisce la nostra tradizionale " buona condotta " ed è forse più importante per il futuro dell ' alunno della conoscenza della letteratura inglese o della storia degli Stati Uniti . Quale sia l ' origine di questa ansietà per l ' adattamento è difficile dirlo ; forse il fatto che gli Stati Uniti sono un composto di tante razze , nazionalità e religioni diverse ed è essenziale che , appunto , individui così discordanti si adattino gli uni agli altri prontamente e durevolmente ; forse è un segno della influenza crescente degli studi sociologici , così estesi agli Stati Uniti , sull ' educazione . Certo è significativo che mentre quarant ' anni or sono l ' educazione avrebbe insistito semmai sul successo , ossia , alla maniera europea , sull ' eccellenza nelle materie studiate , oggi punta invece sull ' adattamento e , dunque , in certa misura , sulla capacità dell ' alunno di tenersi in riga con gli altri , anche quando , come è spesso il caso , i suoi doni di natura lo porterebbero più avanti . Se si pensa che l ' idea del successo è indissolubilmente legata agli Stati Uniti con la dottrina calvinista della predestinazione , si misurerà tutta l ' ampiezza del capitombolo che la vecchia concezione puritana ha fatto in America negli ultimi anni . Insomma , nelle scuole degli Stati Uniti i ragazzi non vengono educati per diventare dei Washington e neppure dei Teodori Roosevelt ; debbono invece diventare dei " good mixers " , ossia , letteralmente , dei " buoni mischiatori " e già nella parola " mischiatore " è contenuta l ' idea di un rapporto sociale continuo , fitto e ben dosato . Questa idea è conculcata nei ragazzi di buon ' ora non soltanto dalle pagelle ma anche dalla loro partecipazione alle molte associazioni sportive , mondane e culturali studentesche . Come è chiaro , quest ' idea del " good mixer " porta al timore della distinzione , dell ' eccentricità e dell ' isolamento . Riesman nel suo libro cita la seguente intervista con una bambina di dodici anni : Bambina : " Mi piace Superuomo ( personaggio di romanzi a fumetti avveniristici ) più degli altri perché può fare quello che gli altri non possono fare , per esempio volare . " Maestra : " Ti piacerebbe volare ? " Bambina : " Mi piacerebbe volare se tutti volassero , altrimenti mi sembrerebbe di fare qualche cosa di ostentato (conspicuous)." Dove è sottinteso che è preferibile essere simile agli altri piuttosto che migliore degli altri . In realtà il nuovo uomo americano non desidera il successo bensì la sicurezza ; e non desidera il successo perché sente d ' istinto che esso è collegato con molte difficoltà e pericoli , primo fra tutti quello di dare ombra ai suoi simili e perciò di renderseli ostili . Il che poi , come è ovvio , si convertirebbe in un danno economico e sociale . Difatti : mentre l ' avventuriero , il libero professionista , l ' industriale individualista potevano permettersi il lusso di infischiarsi degli altri ( è famosa la risposta di un miliardario americano del tempo dell ' imperialismo del dollaro a chi gli faceva osservare che le sue sfrenate speculazioni avrebbero rovinato una buona parte del pubblico : " The public be damned " ; ossia : " Il pubblico può andarsene al diavolo " ) , il nuovo uomo americano , che è quasi sempre impiegato statale o privato , ha bisogno della benevolenza generale ; e non l ' ottiene se non studiandosi di non rendersi né troppo valoroso né troppo potente . Questa preoccupazione di non dare ombra , di non essere " conspicuous " , secondo il termine adoperato dalla bambina , si estende a tutti i campi negli Stati Uniti , anche in quelli in cui la potenza è connaturata all ' attività professionale . Come dice l ' economista Galbraith , nel suo libro Il capitalismo americano : " Il capo della grande società non può ammettere che egli o l ' azienda possegga un potere economico di un qualche rilievo ... Gli uomini più saggi hanno scoperto che è meno drammatica ma molto più sicura la classica difesa di essere dei semplici ingranaggi in un sistema che non lascia loro alcun potere . " " Ingranaggi " ecco la parola che mancava al nostro ragionamento e che Galbraith ci suggerisce : l ' uomo nuovo americano sente che è un ingranaggio , vuole essere un ingranaggio e non desidera essere altro che un ingranaggio . Sia detto di passaggio , non essere un ingranaggio o un " good mixer " può risultare addirittura pericoloso , specie in certe comunità provinciali o in certi gruppi professionali . Chiunque infatti manifesti con la parola o con l ' atteggiamento un suo desiderio di distinguersi , di differenziarsi , può suggerire ai suoi colleghi o compagni o coabitanti il seguente sillogismo : " Si differenzia , dunque odia il modo di vivere americano e l ' America ; odia l ' America , dunque è un traditore , un ' commy ' ( comunista ) , una probabile spia , un uomo da evitarsi , da mettere sotto processo e così via . " Il che equivale a dire che in America attualmente ( ma sembra che l ' apice di questo processo sia stato raggiunto negli anni più recenti con gli scandali delle spie atomiche e il maccartismo ) c ' è un formidabile conformismo fondato sul generico e comprensivo slogan " The american way of life " " Il modo di vivere americano " . Che cosa sia questo modo di vivere americano è ben difficile dirlo ; come è stato già osservato da tempo , questo slogan deve la sua efficacia in tutti i campi , da quello strettamente giuridico e politico ( basti citare il titolo di un bel libro : Freedom and responsibility in the american way of life di Becker ) , a quello del costume spicciolo , alla sua estrema genericità e imprecisione . Questo slogan ormai stagionato ( a quanto pare ebbe origine ai tempi del New Deal e forse anche prima ) abbraccia praticamente tutti i vari conformismi minori americani e li congloba in uno solo e massiccio ; fonde insieme democrazia e abbigliamento , rispetto delle leggi e cucina , consapevolezza delle differenze razziali e religiose e abitudini casalinghe o mondane , diffidenza verso gli stranieri e preferenza per i tabacchi nazionali , ecc. ecc . ; insomma è l ' invisibile e pur sempre presente " linea generale " sulla quale si irrigidisce la grandissima maggioranza degli americani . Il conformismo è sempre un mezzo di espansione , consapevole o inconsapevole . La consapevolezza nel conformismo costituisce tuttavia una debolezza talvolta irreparabile . In Europa , per esempio , il tentativo recente di costruire consapevolmente e alla svelta dei conformismi a scopi militari e di conquista , finì in Italia e in Germania con il disastro . Invece il conformismo inglese dell ' epoca vittoriana può essere considerato un buon esempio di costruzione inconsapevole ( fino ad un certo segno , però ) ossia naturale , necessaria e spontanea , di un conformismo senza alcun dubbio espansivo e agguerrito . In America oggi assistiamo al concretarsi di un conformismo simile a quello vittoriano . In altri termini l ' uomo nuovo americano è entrato quasi senza accorgersene , per necessità di cose , in un movimento conformistico che , sempre senza che se ne avveda e magari contro il suo desiderio , lo porterà molto lontano . L ' espansione americana nel mondo , oggi , è legata strettamente all ' esistenza di questo conformismo a casa , ossia alla tacita e spontanea proliferazione di una quantità di tabù e di convenzioni . Ad un osservatore superficiale poteva forse sembrare che il giovanotto sportivo ed esuberante di Hemingway fosse il vero rappresentante di un ' America in fase di espansione . In realtà quel giovanotto non voleva che divertirsi . I veri " espansivi " sono oggi invece gli americani nuovi , l ' impiegato statale o privato che dirige la complessa e lentissima macchina amministrativa del Paese ( redtape ) , l ' ufficiale irreprensibile e quasi prussiano del Pentagono , il manager poco pittoresco della grande corporazione , il capo del grande sindacato , il tecnico , il sociologo , l ' esperto delle più varie questioni . Sono essi che trascinati dal movimento anonimo , possente e quasi senza scopo della macchina sociale , hanno fatto sì che gli Stati Uniti si siano impegnati ( committed ) fuori di casa nelle più diverse imprese nei più diversi Paesi . E più quest ' espansione all ' esterno si allargherà , più si stringerà all ' interno , per diretta conseguenza , la presa del conformismo .
StampaQuotidiana ,
A Chicago , come si accorge ben presto il signor X , batte il cuore degli Stati Uniti , più che a Washington , capitale politica , più che a Nuova York , capitale intellettuale . Brutta e brutale , proliferata in riva allo sterminato lago Michigan con la spontaneità sorda e apparentemente inanimata dei vegetali ( ma un vegetale gigantesco , di quelli che riempivano la terra nelle epoche geologiche ) Chicago , capitale industriale degli Stati Uniti , non sembra essere a prima vista che un immenso accampamento produttivo ( ci sono state prima le fabbriche o prima le case di abitazione a Chicago ? Difficile a dirsi ) in cui l ' Utilità ha regnato fin dagli inizi , dittatorialmente , senza mai permettere che la sua naturale oppositrice , la Bellezza , salisse al potere , foss ' anche per governare un solo giorno . Eppure , forse appunto perché schiacciata dall ' Utilità , pensa il signor X , Chicago sogna la Bellezza , con un ' intensità e ingenuità maggiore che altrove in America . Non è un caso , per esempio , si dice il signor X penetrando in una sala del museo d ' arte moderna e restando a bocca aperta davanti alla Grande Jatte di Seurat che riempie un ' intera parete , non è un caso che a Chicago si trovino alcune tra le più belle collezioni di arte moderna del mondo intero . Non è un caso , insomma , che questa Grande Jatte , pittura meravigliosa , paragonabile soltanto alle grandi composizioni del passato , alla Resa della città di Breda di Velàzquez o all ' Inumazione del Conte di Orgaz del Greco , questo quadro dorato dal sole declinante della vecchia Europa , si trovi nella città dei macelli , delle fabbriche , dei gangsters , dei miliardarii delle industrie alimentari e della " Chicago Tribune " del defunto ( or è qualche giorno ) colonnello Mac Cormick . Non è un caso neppure , pensa ancora il signor X , allontanandosi con rammarico dalla Grande Jatte , che , per esempio , ieri sera , egli abbia trovato nella casa di un agente di borsa la maggiore collezione di dischi microsolco che egli abbia mai visto ; o che l ' altro giorno abbia assistito in casa di un sensale di terreni ad una fervida e ben informata discussione sulla poesia modernissima . Non è un caso , no , conclude il signor X avviandosi all ' uscita del museo attraverso le sale piene zeppe di bellissimi quadri di Monet , Manet , Cézanne , Van Gogh , Gauguin e via dicendo : Chicago è un gigante di ferro ma con un cuore umano . E mentre è vero che Chicago deve la celebrità al suo carattere quasi esemplare di città tutta dedita alla produzione industriale , non è meno vero che moltissimi scrittori e artisti d ' America sono nati qui o nei dintorni , per esempio Hemingway , Mark Twain e tanti altri . Dopo il museo d ' arte moderna , il signor X se ne va lungo il Lake Front al museo di storia naturale . Il signor X ama questo genere di museo molto americano , dove dietro grandi vetrine , impagliati e circondati da scenarii a colori che ne riproducono l ' ambiente naturale , si possono vedere esemplari della fauna d ' America come il bisonte , l ' orso grigio o grizzly , l ' alce , la foca e il gattopardo . La fede nell ' evoluzionismo darwiniano è testimoniata da una serie di vetrine in cui l ' uomo passa lentamente da una condizione quasi scimmiesca ( la prima famiglia umana è rappresentata da tre fantocci , madre padre e bambino , irsuti , di bassa fronte , prognati , nocchieruti e ignudi , in atto di divorare crudo un povero cervo mezzo scarnificato ) alla civiltà già sofisticata delle palafitte . Ma il signor X è soprattutto attirato dagli scheletri dei grandi mostri preistorici che in America sono stati ritrovati un po ' dappertutto in ottime condizioni di conservazione . Eccolo per esempio girare intorno il Diplodocus , il più grande di tutti , un lucertolone gigantesco vissuto nelle praterie d ' America parecchie decine di milioni di anni or sono . Sarà lungo , pensa il signor X , una trentina di metri e doveva avere , almeno a giudicare dalla grandezza delle costole simili a cerchi rotti di una botte immensa , un corpaccio barcollante su brevi ( relativamente ) zampe ; preceduto da una testa molto piccola e seguito da una coda sottile e lunghissima che doveva strisciare tra le alte erbe per un pezzo dopo che l ' animale ci aveva impresso le sue orme mostruose . Un cartello ai piedi dello scheletro avverte che esso fu trovato in una cava dell ' Utah e qui portato , pietra e tutto , e poi che ci vollero cinque anni per liberarlo dalla sua tomba di sasso , pulirlo , smontarlo e rimontarlo , debitamente imbevuto di una sostanza chimica che impedisce alle ossa di andare in polvere . Eh , pensa il signor X , l ' America è proprio il paese dei Dinosauri ; milioni e milioni di anni or sono questi mostri scorrazzavano per le praterie del Middlewest e poi perirono tutti per qualche motivo misterioso probabilmente connaturato alla loro stessa grandezza . Oggi su queste stesse praterie scorrazzano mostri altrettanto smisurati , le cosiddette grandi Corporazioni dell ' acciaio , delle automobili , degli alimentari , delle sigarette e via dicendo . Che c ' è , si domanda il signor X , che c ' è nell ' aria , nell ' acqua , nel suolo d ' America perché qui ogni organismo cresce fuori della misura umana , mostruosamente , e diventi colossale , così i sauriani preistorici come le società industriali di oggi ? Tutto in America diventa colossale , ma la testa di questi colossi rimane piccola ; e la loro stessa grandezza li espone un giorno o l ' altro ai colpi dell ' uomo , di loro tanto più piccolo . E i mostri periscono e periranno , finché il mondo sarà un mondo umano e l ' uomo ne sarà il centro . Il signor X , dopo il museo d ' arte moderna e il museo di storia naturale , pensa di dovere anche una visita allo Stockyard , luogo famoso dei massacri di bovini e suini , descritto più e più volte dagli inorriditi ( ma non vegetariani , ahimè ) scrittori d ' Europa . Il signor X scopre che non potrà assistere a quei famosi massacri perché le grandi società alimentari hanno finalmente deciso di devolvere una parte dei loro guadagni all ' ammodernamento dello Stockyard , in altri termini alla costruzione di un campo di sterminio veramente scientifico . Non resta dunque al signor X che recarsi nel sobborgo dove si trova la Stockyard e lì prendere la ferrovia sopraelevata e contentarsi di gettare uno sguardo panoramico sul luogo dei macelli . Il signor X , come arriva nel sobborgo , è colpito una volta di più dal particolare aspetto della civiltà industriale là dove essa non si cura di adornarsi , sia pure in maniera goffa e retorica , e si mostra nella sua nudità utilitaria . Quel che fa più impressione al signor X , in quelle strade devastate ma irreprensibilmente squadrate ad angolo retto ( strana combinazione della geometria e dello squallore ) è l ' assenza assoluta del vecchio e dell ' antico che sono così frequenti anche nei quartieri più poveri delle città rurali e artigiane d ' Europa . Case , fabbriche , pubblicità , vetrine , insegne , lampioni , magazzini , ciminiere , muri e marciapiedi , tutto in queste strade è scaduto e cadente , ma non vecchio né antico . Sono luoghi quasi metafisici , pensa il signor X , non privi di una loro terribile patetica bellezza , i quali ricordano un poco i paesaggi urbani dei primi film di Chaplin girati nel West End di Londra . Luoghi , per tutto dire , dove l ' industria ha sostituito la natura , perfino , si direbbe , nelle facce degli abitanti , e mostra chiaramente di essere di molto inferiore alla sua rivale . Il signor X cammina tra i detriti , i rottami di vetro e i pezzi di assi , lungo un alto muro scuro e pensa che in definitiva la civiltà industriale è condannata dal solo fatto di non sapere creare un muro , un vero muro di mattoni , dall ' intonaco screpolato e indorato dalle intemperie e dal sole , inverdito dai muschi , illeggiadrito dai rampicanti . O il muro è nuovo fiammante , di cemento brutale o di mattoni che sembrano di ferro e non di terracotta , oppure è già cadente , nero , spaccato , non vecchio né antico ma morto . Ecco la scala di ferro che porta con molti gradini di ferro alla piattaforma di ferro della ferrovia sopraelevata , ecco il treno che sbuca , si direbbe , dal cielo , e si arresta in un fracasso di ferraglia . Il signor X siede dentro lo scompartimento di fronte ad un negro gigantesco e , al suo modo africano , bellissimo , tutto vestito a nuovo , color blu pervinca chiaro , con delle grandissime scarpe nere lucidate alla perfezione ( le scarpe dei negri , agli Stati Uniti , sono sempre lucide , i negri sono i soli che se le puliscono da sé ) . Il signor X guarda al negro e pensa : " Da dove vieni ? Sei nato a Chicago , in un quartiere un tempo elegante e abitato da bianchi facoltosi e poi la tua famiglia affittò con un sotterfugio attraverso un prestanome bianco una di quelle belle villette e allora tutti i bianchi , dopo due o tre agitate assemblee , decisero di fuggire e adesso il quartiere è abitato da soli negri e ci stanno in sei per ogni stanza e i bianchi evitano di passarci dopo il tramonto ? " Oppure attirato dagli alti salari come tant ' altre centinaia di migliaia di tuoi consanguinei hai lasciato qualche addormentata città del Sud , dove ti toccava osservare la linea di discriminazione tra bianchi e negri , frequentando scuole per soli negri , salendo in tram per soli negri , mangiando e bevendo in locali per soli negri e sei venuto qui a Chicago dove c ' è lavoro per tutti e nessuno guarda al colore della pelle e i salari sono eguali per bianchi e per negri ? E che fai ? A giudicare dalla larghezza delle spalle , dalla statura , dai muscoli che affiorano sotto la stoffa sottile dell ' abito , potresti essere pugilista , lottatore , campione di qualche sport pesante . Oppure sei suonatore di saxofono o di oboe in qualche orchestrina specializzata in musiche del Sud , e tutte le notti te ne stai in un minuscolo music hall , sul palco , e suoni con i tuoi compagni e ti abbandoni a prestigiose variazioni col tuo strumento , sfogando il tuo senso di ritmo ancestrale ? " E che c ' è dentro la tua testa che sembra di lucido ebano scolpito , un vero ebano durissimo d ' Africa , dietro i tuoi occhi e il tuo sorriso ambedue bianchi che sembrano intarsiati con l ' osso nell ' ebano , sotto la tua fronte sulla quale le potenti lozioni antiricci non sono riuscite a spianare del tutto l ' originale ricciutezza ? Quali pensieri , quali rancori ? A giudicare dal tuo largo sorriso , dalla tua cortesia verso i vicini , dalla tua aria soddisfatta , tu sei un uomo in pace con te stesso e con gli altri . Sei , cioè , un negro che vive secondo i suoi gusti e i suoi istinti , e non secondo i gusti e gli istinti dei connazionali bianchi , un negro , insomma , in cui sono ancor vivi il senso del ritmo , la immaginazione infantile , l ' emozione pronta della razza . Ecco ci siamo , la ferrovia che nella sua corsa aerea sembra puntare verso i più lontani e fumosi orizzonti di Chicago , adesso passa al disopra di uno strano paesaggio : innumerevoli , rozze , campestri staccionate delimitano a perdita d ' occhio innumerevoli recinti nei quali , code contro corna e corna contro code , stanno pigiati i poveri bovini in attesa di essere uccisi . Il treno si ferma , il signor X , per meglio vedere , si affaccia sulla piattaforma e subito investe le sue narici un fortore di sangue accagliato di carogna ancor fresca . Tra i recinti si levano qua e là edifici anonimi che portano scritti sui muri i nomi delle firme alimentari ; tubi enormi si dipartono da questi edifici dirigendosi a mezz ' aria verso non meno enormi serbatoi . Il signor X contempla questo triste paesaggio con occhio perplesso ; lo Stockyard , comunque , gli sembra del tutto intonato con quanto ha veduto sinora agli Stati Uniti ; macello di massa per l ' alimento delle masse , esso trae il suo carattere sinistro proprio dalla quantità , questa fatalità dell ' America . Un bue tratto dalla stalla per la cavezza dal contadino , pensa il signor X , per essere condotto al macello poco distante del villaggio , non fa che pietà ; ma migliaia di buoi assembrati dentro le staccionate dello Stockyard in attesa del colpo di coltello e subito dopo delle varie macchine confezionatrice che ne ripartiranno la carne in tanti barattoli gaiamente multicolori , fanno riflettere e ispirano un senso di vanità e di paradossale ribrezzo . Dopo la visita allo Stockyard , il signor X , per rinfrancarsi , sente il bisogno di qualche cosa di forte : si è ormai americanizzato il signor X , e verso il crepuscolo , come tutti gli americani prova il desiderio di rimontarsi con un doppio whisky o con un gin and tonic . Ecco sulla passeggiata lungo il Lago Michigan , la mole brutale e nerorossastra del Conrad Hilton Hotel . Conrad Hilton , proprietario di alberghi in tutti gli Stati Uniti , è uno di quei dinosauri , appunto , che oggi scorrazzano indisturbati ( la legge antitrust appena appena li sfiora , arma debole in mani deboli ) per la vastità dell ' America . Il signor X ricorda vagamente che si parlò l ' anno passato di costruire addirittura una di queste mostruosità del signor Hilton anche sul gentile Monte Mario , sopra Roma . A malincuore il signor X s ' ingolfa nelle fauci dell ' albergo . Soffitti sovraccarichi , colonne dorate , sale a pianterreno piene di negozi e di uffici , erti tappeti di un gusto più che dubbio , l ' albergo è anch ' esso un dinosauro di tipo ottocentesco , pratico , lussuoso e temibile . Ecco un antro oscuro che porta a lettere violette di neon la scritta rassicurante : bar . Il signor X penetra in un buio quasi completo , si inerpica su uno sgabello , ordina la sua bevanda . Dall ' oscurità una voce allegra esclama , in italiano : " Ma che fa di bello qui a Chicago , signor X ? " Il signor X aguzza gli sguardi e , guarda caso , riconosce nel barman certo Michele , anni fa incontrato a Capri dove lavorava come cameriere . " E lei che fa di bello a Chicago ? " " Come vede , il barman . " " E ci si trova bene ? " "Benissimo." " Non rimpiange l ' Italia qualche volta ? " "Mai." " Ma l ' Italia è pur tanto più bella di Chicago . " " Eh sarà vero , ma non si vive di sola bellezza . " Su questa risposta , il signor X è lasciato al suo gin and tonic , e alle sue riflessioni .
StampaQuotidiana ,
Chicago - Tutti , perfino i comunisti , sono d ' accordo nel riconoscere che gli Stati Uniti oggi conoscono un ' era di prosperità mai vista prima d ' ora anche in un Paese come questo nel quale il flagello antico della carestia è stato debellato da tempo . I capi delle Grandi Corporazioni e le riviste e i giornali che ne sono i portavoce sono giubilanti : mai sono state fabbricate e vendute in America tante automobili , tante sigarette , tante case , tante macchine casalinghe , tanto scatolame alimentare , tanto petrolio , tanto acciaio , tanti prodotti chimici , tanti manufatti d ' abbigliamento . La produzione annua generale della Nazione è salita da 357 miliardi di dollari nel 1954 a 380 miliardi secondo le cifre dei primi quattro mesi del 1955 , ossia con un aumento di 23 miliardi di dollari . È stato inoltre calcolato che nel campo delle case e dell ' arredamento , il 28 per cento del pubblico quest ' anno farà acquisti di contro al 26 per cento di un anno fa ( questa cifra è importante perché come dice lo slogan dell ' economia classica : " quand le bâtiment va , tout va " ) . Quanto alle automobili si ha un aumento dal 14 per cento del pubblico al 16 per cento . Non parliamo delle cifre che riguardano i viaggi , i divertimenti , gli apparecchi radio e televisivi , le bevande e le sigarette : anche esse hanno raggiunto cifre mai viste e tendono a salire . La borsa del resto conferma la prosperità con un bull - market ( mercato al rialzo ) persistente e ottimistico . Il toro ( bull ) della prosperità insomma , galoppa in salita mentre l ' orso ( bear ossia ribasso ) dorme della grossa . Ciò che significano queste cifre , d ' altra parte , qualsiasi viaggiatore può capirlo percorrendo gli Stati Uniti e guardando semplicemente intorno a sé . Le automobili che in Italia sono ancora un lusso e agli Stati Uniti sono una necessità ma dovunque sono un indice eloquente della prosperità di un Paese ( 1500-2000 dollari ossia un milione e un milione e trecentomila lire per macchina ) , le automobili dicevamo , sono la prima cosa che si nota agli Stati Uniti . Basta affacciarsi alla finestra di un grattacielo che guardi sull ' East River e sulla strada sopraelevata che corre intorno Manhattan , a Nuova York , per rimanere addirittura sbalorditi dalla immensa quantità di macchine poderose , grandi lussuose che corrono in quadruplice fila , nei due sensi , dalla mattina alla sera e dalla sera alla mattina , senza tregua , in un furioso e ossessionante carosello , simili a festuche di paglia lanciate nel vuoto da un turbine incessante di vento . Queste miriadi di macchine indicano due aspetti della prosperità americana : la capacità finanziaria che permette di acquistarle sia pure a rate , e la necessità di adoperarle per correre ai più diversi affari e occupazioni . Tutti o quasi hanno la macchina ; e certamente una delle visioni più impressionanti agli Stati Uniti sono gli immensi parcheggi per le automobili degli operai , ai margini delle grandi fabbriche di Nuova York , di Chicago , di Detroit e delle altre città manifatturiere . Se si pensa che il salario medio americano si aggira intorno i 300-400 dollari mensili si capirà che soltanto un ' ondata di prosperità mai vista può permettere al salariato di risparmiare sul suo mensile la somma di denaro che ci vuole per acquistare un ' automobile . Altra cosa che il viaggiatore noterà senza sforzo è il gran numero di case , casamenti nuovi costruiti in questi giorni negli Stati Uniti . A Nuova York , lo Stato , il Comune , le imprese private buttano giù interi quartieri di slums e casupole della fine e della prima metà dell ' Ottocento e li sostituiscono con pochi ma giganteschi mezzi grattacieli , di mattoni rossi , turriti e isolati , collegati tra di loro da anelli di parchi pubblici e di viali alberati . A Chicago c ' è in pronto un programma per abbattere decine e decine di strade di vecchie stamberghe e costruire nuovi casamenti di appartamenti per la popolazione operaia che in quella città cresce ogni anno con ritmo accelerato . A San Francisco , ai margini della città , sono nati interi quartieri per la classe media , di villette e cottages di vario tipo ( ma l ' effetto generale è di una grande monotonia ) tutti civettuoli , graziosi , forniti di verone con colonne , giardinetto , garage . Si potrebbe continuare . Ma basterà ricordare ancora una volta quel che significa il boom delle abitazioni per l ' economia di qualsiasi Paese : un ' infinità di oggetti , di manufatti , di prodotti di ogni genere i quali , poi , appunto , portano a loro volta maggiore occupazione , maggior giro di denaro , maggiore prosperità . Occorre tuttavia precisare il carattere di questa prosperità americana : la stessa parola " prosperità " potrebbe indurre molti a pensare che si tratti di un ' esplosione insolente di abbondanza , di opulenza , di lusso e di sciupio . Costoro sbaglierebbero , come sbagliano spesso in Europa coloro che giudicano l ' America dalle immagini fallaci del cinema di Hollywood e delle riviste in rotocalco . In realtà il carattere principale della presente prosperità americana è la sua mediocrità , congiunta , però , ad un elevato grado di diffusione . Anche qui le cifre parlano un linguaggio eloquente : prima della grande crisi del 1929 i ricchi erano molto più ricchi e i poveri erano molto più poveri . E difatti : tra il 1929 e il 1950 la percentuale del reddito nazionale percepito in forma di salarii , di mercedi , di pensioni e di sussidi contro la disoccupazione è salita dal 61 per cento al 71 per cento ; mentre i dividendi , le rendite e gli interessi delle classi privilegiate sono discesi dal 22 per cento del reddito nazionale al 12 per cento . Quanto dire che oggi si assiste al fenomeno di una discreta ma nient ' affatto impressionante agiatezza diffusa sopra un larghissimo strato della popolazione , la famosa middle class americana o classe media che è quella che dà il tono al paese ed è soltanto fino ad un certo segno la borghesia di ottocentesca accezione . Chi credesse , dunque , che l ' americano medio oggi sia ricco commetterebbe lo stesso errore che se stimasse ricco colui che possiede tutto quel che ci vuole per un genere di vita standard ossia , appunto , limitato alle necessità di una civiltà come quella degli Stati Uniti . L ' americano medio oggi non soltanto non è ricco ma spesso deve contare i soldi che ha in tasca prima di sbilanciarsi in qualche spesa fuori dell ' ordinarlo . Per converso , pur non disponendo di molto denaro , l ' americano medio oggi mangia , abita , veste , si diverte e viene trasportato in una maniera che cinquant ' anni or sono era ancora quella di un gruppo di cittadini molto più ristretto . In altri termini il tenore di vita dei privilegiati di un tempo si è esteso oggi alla maggioranza della popolazione , contribuendo tra l ' altro a creare uno dei tratti originali di questo Paese , cioè una civiltà basata sopra una sola classe tutta eguale , dall ' Atlantico al Pacifico , per gusti , mentalità , livello economico e abitudini . S ' intende che quando si parla di tenore di vita non si allude al superfluo che è pur sempre appannaggio di pochi , ma al necessario . Però il necessario dell ' America è spesso il superfluo di molti Paesi d ' Europa e d ' Asia . Forse dalla mediocrità stessa di questa prosperità , dalla sua mancanza di margini , dalla sua relativa novità deriva il senso di inquietudine , di preoccupazione e di paura che , pur sotto la brillante superficie , il viaggiatore avverte subito agli Stati Uniti così nelle conversazioni private come nella varia pubblicistica sull ' argomento . La presente prosperità non è pazzamente fiduciosa e speculativa , ingenua e sfrenata come quella degli anni antecedenti la crisi del 1929; è una prosperità doppiata di consapevolezza economica , sociale e politica . Per così dire in ogni americano medio oggi sonnecchia o sta sveglio un economista abbastanza edotto delle leggi del mercato , sempre in allarme e sempre inorecchito . Con altra metafora , forse logora ma sempre efficace : alla tavola non troppo opulenta dell ' americano medio di oggi , come alla tavola di Macbeth , siede in perpetuità uno spettro , quello della grande crisi del 1929 . In Europa forse non ci si rende abbastanza conto che la crisi del 1929 è stata agli Stati Uniti l ' avvenimento nazionale più importante dopo la guerra civile del secolo scorso . La crisi del 1929 , scoppiata in un Paese la cui economia da tempo non aveva più carattere artigianesco e locale , bensì era fondata sulla fiducia , creò una volta per sempre , coi semplici e diretti mezzi educativi della disoccupazione , della fame e dello spavento una coscienza economica ancora oggi inesistente in Nazioni molto più povere degli Stati Uniti . Quanto dire che anche per questo aspetto , l ' America è il Paese più moderno del mondo : a caro prezzo essa ha acquistato una consapevolezza del fatto economico che nel campo della profilassi politica e sociale equivale alla consapevolezza igienica in quello delle malattie . Tutti possono prendere , poniamo , la peste ; ma già un passo avanti nell ' evitarla è sapere che la si può prendere e attraverso quali agenti . Quel che avvenne nel 1929 lo dice molto bene l ' economista J.K. Galbraith nel suo bel libro The Great Crash , nel quale la grande crisi è descritta con un senso arguto e rassegnato della follia umana molto simile a quello che informa la descrizione manzoniana della peste di Milano : " Parecchi erano affamati nel 1930 , nel 1931 , nel 1932 . Altri erano torturati dalla paura di diventare affamati . Altri ancora soffrivano dell ' angoscia di scadere in decoro e rispettabilità passando dall ' agiatezza alla miseria . Altri finalmente temevano di scadere . Intanto tutti soffrivano di un senso di assoluta disperazione . Niente , sembrava , poteva esser fatto per fermare la crisi . " Ma ancor più interessante , ci pare , è notare che al capezzale del malato , negli anni dopo il '29 , c ' erano due medici , l ' uno pessimista e l ' altro ottimista ( relativamente ) . Il medico pessimista , Marx alla mano , considerava la depressione come una delle crisi cicliche del capitalismo e prevedeva un succedersi di tali crisi sempre più ravvicinato e sempre peggiore , fino al crollo finale . Il medico ottimista , Keynes alla mano ( la Teoria generale di Keynes è del '36 , ma l ' azione di Keynes nel campo della teoria economica risale ad alcuni anni addietro ) , affermava , invece , secondo le parole di Galbraith ( Il capitalismo americano ) che : " le variazioni nella produzione e nell ' occupazione globale sono parte intrinseca di un processo mediante il quale l ' economia si adegua da sé ai movimenti negli investimenti e nel risparmio e che di conseguenza né la depressione né l ' inflazione sono anormali . " In altri termini tutto il divario tra i due medici consisteva in due parolette : il medico marxista considerava la crisi " anormale " ossia mortale : il medico keynesiano la considerava " normale " ossia guaribile . Non stiamo qui ad indagare chi in teoria avesse ragione tra i due ( probabilmente tutti e due : Marx è l ' economista dei Paesi poveri e Keynes l ' economista dei Paesi ricchi ) ; ricordiamo soltanto che in pratica fu adottata la diagnosi ottimista e la conseguenza fu il New Deal di Roosevelt ossia l ' intervento dello Stato come elemento equilibratore , stimolante e di controllo . Però la scuola marxista , come è noto , afferma che dopo ogni crisi il capitalismo non riesce più a riprendersi in misura superiore a quella raggiunta nel ciclo precedente . Senza voler sottovalutare molti fattori esterni ( le forniture di guerra , la scomparsa momentanea dal mercato mondiale del Giappone e della Germania , il riarmo ecc. ecc . ) bisogna dire che , per ora , almeno , i fatti danno torto a questa scuola : il capitalismo americano ha senza dubbio , nella presente prosperità , superato gli indici di produzione del 1929 . Da tutto questo però è rimasto , come si è detto , nell ' animo dell ' americano medio di oggi un profondo senso di insicurezza e di paura . E se Keynes dopotutto potesse aver torto e Marx potesse aver ragione ? E più modestamente e meno intellettualmente : se un ' altra crisi come quella del 1929 si scatenasse all ' improvviso prendendo di sorpresa pubblico e autorità e mettendo sul lastrico dodici milioni di lavoratori e salariati come nel 1929 ? Ma questo senso di insicurezza e di paura , come è stato già accennato , altro non è che coscienza economica ( tutte le coscienze sono scomode e dolorose ) , e a sua volta la coscienza economica è un fatto politico nuovo di cui i governanti americani debbono tener conto e che , agli effetti pratici , ha modificato e sta modificando profondamente il carattere originario del capitalismo agli Stati Uniti . Il già citato Galbraith osserva : " Una buona conoscenza di quanto avvenne nel 1929 è la nostra migliore salvaguardia contro il ripetersi dei più infelici eventi di quei giorni ... Il carattere principale della fuga dalla realtà che ebbe luogo nel 1929 fu che la crisi travolse anche le autorità " . Dove si deve leggere che la grande novità della presente situazione rispetto a quella del 1929 ha due aspetti : 1 ) la conoscenza dei fatti già avvenuti ; 2 ) la ferma decisione delle autorità ( ossia il Governo ) di non lasciarsi più travolgere dalla crisi . Quanto dire che il capitalismo americano è ormai integrato nella sua azione e nel suo sviluppo dal controllo , dall ' assistenza e dagli interventi dello Stato . Ossia che ha abbandonato la strada dell ' economia classica liberale per quella , ancora oscura e incerta , della tecnocrazia , della pianificazione e dell ' intervento statale . Una strada , come tutti possono facilmente intendere , che può portarlo molto lontano e trasformarlo completamente . Difficile è dire che cosa succederebbe nella realtà se una crisi come quella del 1929 si ripetesse . Dovunque in America si sente dire che il Governo ha in pronto , in questo caso , una serie di controlli e un programma massiccio di lavori pubblici e di aiuti . Evidentemente il Governo si rende conto dell ' incalcolabile portata politica e sociale di una crisi simile ed è deciso a tutto pur di evitarla . A questo lo sprona , oltre alla pressione interna e politica della consapevolezza economica degli americani , anche , bisogna riconoscerlo , la guerra fredda , ossia il contrasto con la Russia marxista . In fondo , si tratta quasi di una scommessa , sia pure su scala gigantesca e mondiale : da una parte la Russia sovietica attraverso i suoi portavoce e tutta la sua azione politica punta sul crollo finale del capitalismo americano per mezzo di un susseguirsi di crisi cicliche ; dall ' altra l ' America vuol dimostrare coi fatti che l ' astrologo comunista ha torto . Il tempo , che non lavora mai a favore di una parte o dell ' altra bensì a favore soltanto di una inconoscibile e imprevedibile realtà avvenire , dirà forse la parola definitiva su questa scommessa . Tuttavia i cambiamenti e le riforme ( come per esempio quella recente del salario minimo garantito ) provocati dalla scommessa medesima sono già in atto , e danno ragione a quanti , come noi , considerano l ' economia degli Stati Uniti in fase non già di involuzione , ma di sviluppo e di metamorfosi .