StampaQuotidiana ,
Roma
,
3
settembre
-
Ho
sognato
di
scrivere
questo
articolo
per
tutta
la
mia
vita
.
Ora
che
posso
scriverlo
sono
scarico
di
nervi
come
una
medium
dopo
un
lungo
ed
estenuante
raptus
spiritico
.
Non
ho
vergogna
di
dire
che
ho
sentito
battere
il
cuore
come
al
momento
in
cui
mi
strattonò
in
cielo
il
paracadute
del
mio
primo
lancio
.
Ho
veduto
con
freddezza
la
finale
olimpica
vinta
da
Livio
Berruti
per
l
'
Italia
:
con
freddezza
e
allucinante
rapidità
di
immagini
,
esattamente
come
mi
avvenne
quando
spenzolai
per
la
prima
volta
duecento
metri
sopra
il
capannone
-
palestra
di
Tarquinia
.
Ma
vicino
a
me
era
Pasquale
Stassano
,
segretario
della
Commissione
tecnica
della
FIDAL
.
Pasquale
Stassano
è
tosco
-
lucano
da
parte
di
madre
.
Quella
razza
misteriosa
gli
ha
lasciato
nel
sangue
voci
arcane
.
Pasquale
parla
tutte
le
lingue
del
mondo
,
vive
e
morte
,
quando
lo
visitano
gli
spiriti
durante
il
sonno
.
I
suoi
nervi
non
sono
di
questa
terra
.
Udito
il
botto
del
via
,
Pasquale
fu
scosso
da
un
tremito
impressionante
:
egli
si
proiettò
oltre
il
parapetto
e
stava
per
cadere
fra
Bing
Crosby
e
non
so
quale
altro
ciarlatano
del
mondo
cinematografico
.
Potei
afferrarlo
per
miracolo
e
schiacciare
i
primi
100
metri
di
Berruti
,
che
non
mancheranno
di
strabiliare
il
mondo
:
il
mio
cronografo
sarà
stato
matto
come
era
certamente
Pasquale
e
come
son
io
adesso
:
ma
diceva
e
dice
tuttora
10
"
e
1
.
All
'
arrivo
ho
schiacciato
20
"
1
.
Maggioriamo
pure
d
'
un
decimo
:
sono
10
"
2
in
curva
:
roba
da
arcangeli
.
E
intanto
Pasquale
Stassano
si
tese
accanto
a
me
come
una
corda
e
sospirando
profondamente
mi
domandò
,
con
voce
sognante
,
se
avessi
visto
l
'
ultima
parte
della
finale
:
gli
dissi
che
aveva
vinto
Berruti
:
arrovesciò
gli
occhi
e
svenne
.
Io
sentivo
il
cuore
e
temevo
per
me
e
per
i
miei
figli
.
E
come
per
miracolo
mi
parve
di
non
aver
scritto
per
nulla
cinque
libri
di
atletica
leggera
.
Lo
svenimento
di
Stassano
era
la
liberazione
dopo
la
catastrofe
.
Non
so
dire
cos
'
era
,
veramente
.
Mi
sentivo
svenuto
anch
'
io
,
sostenendo
il
mio
amico
.
Non
ho
detto
che
ho
sognato
di
scrivere
questo
articolo
tutta
la
vita
,
e
ora
che
posso
scriverlo
sono
vuoto
?
Mi
si
accavallano
dentro
impressioni
e
pensieri
,
ricordi
e
speranze
lontane
.
Livio
Berruti
balza
dai
blocchi
con
l
'
aerea
levità
d
'
una
gazzella
.
Ma
il
suo
volto
è
stirato
in
una
smorfia
così
volitiva
da
atterrire
.
Anche
in
lui
potrebbe
schiattare
qualcosa
come
una
folgore
.
È
piccolo
ed
esile
,
un
ragazzino
bello
e
armonioso
,
ma
tutto
nervi
.
Galoppano
alle
sue
spalle
diavoli
orrendi
,
omoni
di
una
razza
spaventosamente
vitale
,
giovane
,
truculenta
,
belluina
.
Le
loro
falcate
impressionano
come
le
smorfie
disperate
sulle
loro
boccacce
vermiglie
,
sui
dentoni
di
candido
avorio
.
Il
mio
cuore
-
sento
io
-
va
salendo
in
affanno
dalla
sua
nicchia
sconvolta
;
mi
arriva
alla
gola
:
soffoco
.
Poi
rivedo
Livio
fuori
di
curva
,
già
vincitore
sicuro
;
ma
i
negracci
alle
sue
spalle
si
impegnano
allo
spasimo
:
paiono
avanzare
sino
a
raggiungerlo
.
Per
pietà
,
per
pietà
,
ancora
una
decina
di
passi
.
Berruti
ha
smesso
di
volitare
.
Soffre
sino
allo
stremo
.
Resiste
d
'
un
soffio
,
precipita
.
Ora
è
disteso
bocconi
sulla
pista
,
e
mi
pare
che
baci
la
terra
.
Mi
pare
e
forse
non
è
.
Berruti
è
ancora
presente
a
se
stesso
.
È
un
arcangelo
frigido
.
Un
grande
campione
,
un
italiano
quale
può
nascerne
uno
ogni
cent
'
anni
,
se
pure
è
mai
nato
.
L
'
ha
espresso
il
nostro
vecchissimo
sangue
e
questo
esalta
.
Ha
dominato
i
più
forti
velocisti
del
mondo
.
Ha
saputo
rinunciare
a
un
altro
titolo
possibile
per
ottenerne
uno
sicuramente
.
Nessun
atleta
muscolare
avrebbe
potuto
manifestare
così
perfetta
lucidità
mentale
.
Berruti
è
originario
della
Bassa
Vercellese
.
Viene
dalla
terra
.
I
suoi
erano
agricoltori
.
Studia
farmacia
o
sarà
professionista
come
tutti
i
buoni
piccoli
borghesi
che
hanno
fatto
il
gruzzolo
lavorando
in
campagna
,
da
saggi
agricoltori
.
La
sua
«
curtis
»
è
sorta
fra
le
risaie
,
la
sua
tempra
si
è
fatta
sui
lavori
più
duri
.
Ma
il
cervello
è
fino
e
la
cultura
è
salda
.
Un
ragazzo
di
21
anni
(
è
nato
il
19
maggio
del
1939
)
non
si
conosce
fino
a
questo
punto
se
non
è
intelligente
.
Berruti
avrebbe
potuto
cedere
alle
lusinghe
dei
superficiali
e
impegnarsi
anche
nei
100
,
esaurirsi
-
probabilmente
a
vuoto
.
Invece
ha
scelto
con
fredda
sicurezza
la
sua
prova
e
vi
si
è
preparato
come
chi
sapeva
di
poter
vincere
.
Né
l
'
ha
miracolato
il
buon
genio
degli
stadi
.
Ha
vinto
da
grandissimo
campione
ripetendo
in
semifinale
e
finale
il
primato
olimpico
e
mondiale
(
sui
200
con
curva
)
:
20
"
5
.
Quando
ebbe
vinto
la
semifinale
migliorando
il
proprio
record
di
ben
2
decimi
,
il
terrore
mi
prese
che
si
fosse
del
tutto
svuotato
:
e
la
sua
gracile
struttura
di
atleta
tutto
nervi
non
potesse
ricaricarsi
in
due
ore
.
E
riflettei
sulla
relativa
fortuna
di
Seye
,
il
negro
,
che
aveva
potuto
vincere
con
un
tempo
superiore
alle
sue
possibilità
(
20
"
8
)
.
Ma
Berruti
ritornò
ai
blocchi
contenendo
a
stento
la
prorompente
energia
dei
purosangue
.
Ebbe
una
falsa
partenza
,
con
Johnson
.
Lo
starter
Pedrazzini
non
l
'
assegnò
ad
alcuno
.
Probabilmente
ha
giovato
anche
lui
caro
vecchio
«
Primet
»
dell
'
atletica
milanese
ad
evitargli
ogni
assillo
,
a
mantenere
Berruti
nello
stato
d
'
animo
dell
'
atleta
sorprendentemente
sicuro
di
sé
e
deciso
a
vincere
.
Io
lo
vidi
infatti
guizzare
dai
blocchi
in
travolgente
furore
;
e
poi
distendere
la
falcata
in
curva
come
nessuno
al
mondo
riesce
,
e
balzare
in
rettilineo
con
più
di
un
metro
su
Carney
,
che
correva
all
'
esterno
.
Poi
ebbe
luogo
la
catastrofe
di
cui
dicevo
e
si
risolse
il
dramma
.
Furono
dieci
secondi
così
tormentosi
da
stupirmi
ancora
adesso
di
averli
potuti
superare
.
Infine
scorsi
il
filo
di
lana
tendersi
sul
suo
petto
:
e
Berruti
cadere
.
E
forse
baciare
la
terra
:
e
il
pubblico
urlare
per
lui
che
aveva
vinto
.
Carney
,
gigantesco
negro
d
'
America
,
l
'
ha
spuntata
su
Seye
,
un
negro
del
Mali
che
corre
per
la
Francia
.
Il
bianco
Foik
è
quarto
.
I
negri
Johnson
e
Norton
a
chiudere
la
marcia
ma
sotto
i
21
secondi
.
Tutto
il
fior
fiore
dello
sprint
battuto
in
breccia
da
un
ragazzino
italiano
di
21
anni
,
un
abatino
settecentesco
con
l
'
erre
arrotata
,
un
farmacista
...
ah
,
per
dio
.
Dovremo
ricordarci
di
questo
giorno
.
Lo
sport
italiano
non
ne
ha
mai
vissuti
di
più
esaltanti
nella
sua
storia
,
che
pure
è
molto
notevole
.
Vincere
una
gara
di
scatto
all
'
Olimpiade
(
e
a
questa
Olimpiade
,
e
per
giunta
a
Roma
)
significava
rivalutare
tutto
un
vivaio
,
direi
un
intero
gruppo
etnico
,
una
razza
,
e
affermare
la
civiltà
d
'
un
Paese
.
Perché
se
un
popolo
,
vecchio
e
povero
come
il
nostro
,
riesce
a
esprimere
atleti
quale
Berruti
,
sicuramente
ha
buon
sangue
,
sicuramente
è
avviato
a
forme
di
vita
sempre
più
civili
e
più
prospere
.
Sono
parole
grosse
?
A
me
non
pare
.
Sono
considerazioni
persino
ovvie
,
che
un
onesto
studioso
di
sport
deve
fare
,
io
dico
,
dedicandole
a
Livio
Berruti
,
primo
italiano
campione
olimpico
dello
scatto
.
Quasi
a
facilitare
l
'
auspicio
per
il
pais
Livio
Berruti
,
la
nostra
Peppa
Leone
infila
tutte
,
negre
,
americane
e
tedesche
,
australiane
e
bulgare
,
correndo
in
ottima
volitiva
scioltezza
i
200
metri
della
sua
batteria
.
Dice
il
cronometro
:
23
"
7
,
nuovo
record
italiano
.
Nessun
'
altra
fa
meglio
fra
le
ragazze
dall
'
aspetto
normale
;
corre
in
23
"
2
-
record
olimpico
-
la
Rudolph
,
che
è
una
pantera
nera
casualmente
rinata
fra
i
grattacieli
d
'
America
;
ma
le
altre
,
correre
dovranno
,
dietro
alla
Peppa
nazionale
.
Sui
400
piani
,
visti
e
ammirati
superuomini
del
ritmo
.
Kauffmann
resta
seduto
(
senza
esaurire
tutta
la
spinta
)
per
300
metri
buoni
,
seguendo
la
strabiliante
falcata
di
Singh
:
poi
si
alza
,
e
allora
vedo
un
marziano
finire
scioltissimo
in
463
.
Dopo
di
lui
,
quel
Yerman
,
che
per
me
può
vincere
,
Young
46
"
1
davanti
all
'
inglese
diciannovenne
Brightwell
,
che
fa
46
"
2
.
Infine
,
Otis
Davis
,
negrone
alla
McKenley
,
spinge
in
salita
gli
ultimi
100
metri
e
fa
45
"
9
,
record
olimpico
.
Che
se
inclinasse
il
busto
come
si
deve
,
la
sua
spinta
sarebbe
tutta
esaurita
in
avanti
,
e
otterrebbe
45
"
5
facili
.
Non
so
però
come
possa
reggere
la
semifinale
e
la
finale
.
Sui
1500
m
,
se
non
gli
segano
uno
stinco
,
vince
Elliott
.
Ha
corso
in
batteria
in
3'11
"
4
,
e
ha
fatto
esattamente
come
quando
lo
vidi
a
Bromma
,
nel
1958
,
due
giorni
avanti
il
3'36
"
di
Göteborg
.
Gli
altri
sono
uomini
,
lui
è
un
orice
.
È
partito
in
progressivo
ai
1000
metri
e
ha
coperto
gli
ultimi
400
in
54
"
netti
.
Che
cos
'
è
allora
,
se
non
un
'
antilope
?
Quarti
di
finale
nei
110
ostacoli
.
Passano
tutti
i
grossi
.
E
con
loro
il
nostro
Svara
,
con
i
14
"
4
che
ha
sempre
nelle
sue
gambe
oneste
.
Gli
altri
ragazzini
azzurri
,
tutti
a
casa
,
e
con
onore
.
Nel
martello
,
fuori
gli
americani
,
brutalissimamente
,
come
è
vero
che
i
records
fini
a
se
stessi
lasciano
freddi
í
tecnici
.
Grande
atleta
è
colui
che
vince
la
grande
gara
.
Connolly
è
passato
di
forma
ed
ha
anche
scontato
la
presunzione
di
quasi
tutti
gli
americani
.
Ha
dunque
vinto
un
russo
,
e
tutti
gli
altri
finalisti
sono
slavi
,
esclusi
un
magiaro
e
un
irlandese
.
Adesso
corro
alla
boxe
.
Ah
!
,
che
tifo
.
StampaQuotidiana ,
Middlesbrough
,
19
luglio
-
Giornata
amara
,
giornata
di
vergogna
.
Una
mesta
broccaggine
sembra
essersi
impadronita
dei
nostri
giocatori
.
Undici
ragazzi
coreani
sprovveduti
di
tecnica
ma
non
certo
di
coraggio
né
di
slancio
hanno
messo
sotto
,
votandoli
ad
un
'
ignobile
fine
,
i
nostri
miliardari
,
esaltati
da
megalomani
dei
quali
purtroppo
siamo
stati
complici
.
Mi
mancano
parole
per
esprimere
il
dispetto
che
ha
preso
tutti
noi
all
'
indegno
spettacolo
cui
abbiamo
assistito
.
Credo
che
abbiamo
toccato
il
fondo
e
poiché
quasi
tutto
è
storto
nel
nostro
calcio
e
nel
nostro
costume
sportivo
inerente
il
calcio
,
debbo
,
per
consolarmi
,
pensare
che
questa
ennesima
figuraccia
giovi
a
riportarci
su
piani
meno
scandalosi
nei
confronti
del
mondo
intero
.
Lasciamo
il
campo
di
Middlesbrough
fra
risate
giustamente
beffarde
e
ingiuriose
.
Eravamo
venuti
strombazzando
prezzi
ed
ingaggi
favolosi
,
mezzi
miliardi
,
milioni
a
centinaia
per
brocchetti
vuoti
come
canne
,
paurosi
e
imbelli
al
punto
da
sdegnare
chi
appartiene
al
loro
paese
e
da
esilarare
chiunque
,
conoscendoli
famosi
,
li
ha
veduti
goffi
ed
inutili
.
Francamente
non
avrei
mai
potuto
prevedere
questa
débâcle
.
Considerando
le
due
disastrose
partite
giocate
con
il
Cile
e
la
Russia
osavo
tuttavia
sperare
che
una
scuola
ormai
semisecolare
potesse
esprimere
una
prestazione
almeno
dignitosa
,
e
neppure
la
spregiosa
previsione
che
contro
i
più
deboli
si
sarebbe
maramaldeggiato
ha
avuto
consistenza
.
In
effetti
í
coreani
,
come
tutti
avranno
visto
,
non
sono
tecnicamente
tali
da
incantare
,
ma
il
loro
brio
,
la
loro
determinazione
hanno
smontato
via
via
le
velleità
degli
azzurri
sino
ad
annichilirle
.
Dei
dieci
che
sono
rimasti
in
campo
dopo
l
'
infortunio
a
Bulgarelli
non
saprei
francamente
salvare
se
non
i
più
modesti
e
perciò
più
generosi
,
i
Janich
,
i
Landini
.
Tutti
gli
altri
sono
stati
incapaci
di
connettere
e
di
costruire
.
Sprecate
un
paio
di
azioni
all
'
inizio
,
gli
azzurri
hanno
perduto
Bulgarelli
e
Fabbri
ha
richiamato
in
centrocampo
Mazzola
e
Rivera
tenendo
di
punta
le
ali
.
Per
alcuni
momenti
del
secondo
tempo
è
sembrato
che
Rivera
e
Mazzola
riuscissero
effettivamente
ad
impostare
e
a
entrare
in
azione
.
Si
sono
spenti
troppo
presto
e
hanno
preso
a
sciupare
,
scadendo
sui
toni
mosci
delle
giornate
avverse
.
Barison
non
è
mai
stato
in
grado
di
liberarsi
e
nessuno
ha
saputo
liberarlo
a
rete
.
Perani
ha
avuto
spunti
discreti
all
'
inizio
ma
ha
anche
sprecato
due
palle
-
gol
piuttosto
agevoli
.
Mazzola
ha
incominciato
male
da
centravanti
ed
ha
avuto
buoni
sprazzi
da
interno
finché
,
inadeguato
al
ritmo
del
ruolo
,
si
è
spento
fino
a
scadere
a
brocchetto
sgradevole
a
vedersi
anche
sotto
l
'
aspetto
morfologico
.
Si
è
capito
,
scadendo
Rivera
e
Mazzola
,
che
non
si
sarebbe
più
passati
:
galvanizzati
dalla
prospettiva
della
vittoria
e
dal
vantaggio
raggiunto
sul
finire
del
primo
tempo
,
i
coreani
hanno
preso
ammoina
con
determinazione
veramente
ammirevole
.
Senza
badare
a
finezze
essi
hanno
sempre
saputo
sventare
ogni
insidia
,
sia
che
fosse
condotta
su
lanci
volanti
,
sia
che
fosse
portata
con
azioni
inevitabilmente
confuse
e
irresolvibili
.
Una
sola
palla
-
gol
hanno
creato
gli
azzurri
nel
finale
su
cross
di
Perani
e
su
quella
palla
-
gol
si
sono
trovati
i
due
più
imbeceriti
della
giornata
,
cioè
i
giganti
Facchetti
e
Barison
che
si
sono
danneggiati
a
vicenda
.
Lo
smarrimento
di
questi
due
colossi
faceva
strano
contrasto
con
la
miseria
e
la
rassegnazione
dei
piccoletti
che
da
fin
troppo
tempo
abbiamo
preso
a
chiamare
abatini
.
Via
via
che
il
tempo
passava
un
'
amarezza
greve
calava
nel
mio
animo
alla
quale
dovevo
reagire
con
il
sarcasmo
e
con
la
irriguardosa
speranza
che
non
uno
,
ma
più
di
uno
,
avessero
a
segnare
i
coreani
per
rendere
più
schiacciante
e
altresì
incredibile
questa
nostra
ennesima
sconfitta
.
L
'
ennesima
Waterloo
del
calcio
italiano
farà
forse
(
ma
vale
illudersi
?
)
finire
una
situazione
di
fatto
veramente
insostenibile
e
insopportabile
.
Nulla
è
serio
,
nulla
è
fondato
sulla
realtà
economica
e
sportiva
nel
nostro
calcio
.
La
selezione
venga
attuata
da
tecnici
e
non
da
ignoranti
eternamente
condannati
all
'
empirismo
.
Si
avviino
al
calcio
gli
atleti
e
non
le
smunte
signorinelle
che
abbiamo
veduto
miseramente
pedalare
e
sentito
fin
troppo
esaltare
in
questi
anni
di
desolante
penuria
agonistica
.
Per
favore
,
non
si
parli
ora
di
moduli
,
di
catenacci
,
di
sciocchezze
,
per
giustificare
una
magra
che
non
trova
spiegazioni
se
non
in
incongrui
errori
di
fondo
,
le
facilonerie
,
le
leggerezze
,
gli
sperperi
indecorosi
e
colpevoli
.
Il
nostro
campionato
ritorna
,
deplorevole
moloch
,
a
scontare
la
sua
elefantiasi
.
La
preparazione
ha
risentito
del
suo
peso
massacrante
e
dunque
illogico
.
I
non
«
atleti
»
che
Fabbri
ha
portato
con
sé
non
hanno
vigore
né
riserve
psicofisiche
.
Le
gradassate
,
anch
'
esse
fasulle
,
che
abbiamo
perpetrato
ai
danni
di
rappresentative
rese
docili
dall
'
ospitalità
,
si
sono
inevitabilmente
scontate
allorché
l
'
agonismo
ha
imposto
sua
legge
.
Si
è
già
detto
quasi
tutto
,
ahimè
,
prima
ancora
che
il
tonfo
avesse
luogo
.
La
squadra
veduta
a
questi
mondiali
non
ha
mai
avuto
consistenza
né
tecnica
né
agonistica
.
Fino
all
'
ultimo
abbiamo
sperato
in
un
ricupero
.
Non
ha
avuto
e
non
poteva
aver
luogo
.
È
bastata
la
Corea
a
dimensionare
una
spedizione
sbagliata
in
partenza
,
e
per
giunta
dilatata
fino
al
ridicolo
,
accompagnata
da
speranze
che
,
deluse
,
danno
soltanto
dispetto
e
malinconia
.
Ora
ce
ne
torniamo
umiliati
fin
quasi
allo
sgomento
.
I
coreani
vanno
a
Liverpool
per
giocare
i
quarti
.
Il
topolino
nascosto
dietro
alla
gigantesca
montagna
di
carta
che
è
il
nostro
calcio
ha
dovuto
lasciare
il
passo
ai
cavallucci
mongoli
da
noi
applauditi
,
alla
fine
,
per
dovere
di
lealtà
sportiva
,
e
con
la
morte
nel
cuore
.
Intorno
a
noi
,
risate
,
soltanto
risate
.
Al
diavolo
,
dico
al
diavolo
,
tutto
ciò
!
StampaQuotidiana ,
MILAN
-
FIORENTINA
:
3
-0
.
NOTE
:
Solicello
autunnale
nel
primo
tempo
;
nubi
nel
secondo
.
Campo
un
po
'
grasso
,
ma
buono
.
Al
28'
della
ripresa
,
Bizzarri
,
scartato
da
Cucchiaroni
,
calcia
da
tergo
.
Cucchiaroni
cade
.
Viani
entra
,
inveendo
al
colpevole
:
Chiappella
lo
colpisce
,
Montuori
gli
vola
addosso
.
Acciaccapesta
.
Viene
espulso
Montuori
.
Pubblico
:
circa
60
mila
persone
.
Calci
d
'
angolo
:
4-3
(
1-2
)
per
la
Fiorentina
.
Sul
taccuino
del
cronista
annotazioni
che
,
adesso
,
paiono
spassose
:
«
Milan
attacca
,
Milan
presuntuoso
,
Milan
offre
gratuite
occasioni
contropiede
ai
viola
»
.
E
poi
,
a
correggere
le
prime
impressioni
:
«
Milan
come
e
meglio
che
a
Bologna
»
.
Infatti
,
Schiaffino
ha
deciso
di
fare
l
'
interno
,
come
nell
'
Uruguay
,
e
vale
el
hombre
orquestra
dell
'
Uruguay
.
Lo
marca
Gratton
,
gli
vorrebbe
stare
addosso
anche
Chiappella
(
ma
dovrebbe
avanzare
troppo
)
.
Schiaffino
non
si
accorge
di
loro
(
e
tuttavia
Gratton
è
molto
in
palla
all
'
inizio
)
;
Schiaffino
funziona
da
regista
come
modestamente
andavo
invocando
da
sempre
.
Fossi
milanista
,
ora
prenderei
cappello
:
se
il
signor
Pepe
si
fosse
degnato
di
correre
prima
di
Milan
-
Inter
,
il
Milan
non
avrebbe
rimediato
le
magre
che
sappiamo
contro
il
Napoli
e
a
Padova
.
E
Meazza
rinato
,
meno
dinamico
,
forse
,
ma
certo
più
sottile
:
e
come
regista
non
trova
confronti
neppure
in
Bozsik
.
Perché
Schiaffino
va
anche
nella
propria
area
a
respingere
:
e
non
fa
un
dribbling
che
è
uno
,
perché
non
gli
serve
di
farne
;
arresta
alla
perfezione
,
sia
o
non
sia
smarcato
;
ha
sempre
spazio
per
ridare
la
palla
a
un
compagno
;
e
quando
segue
l
'
azione
piomba
sui
rimpalli
e
spara
a
rete
:
tre
tiri
nel
primo
tempo
,
uno
nella
ripresa
(
ma
è
stato
il
gol
della
vittoria
sicura
)
.
Meglio
che
a
Bologna
,
dico
,
ed
è
chiaro
:
a
Bologna
s
'
è
veduto
Liedholm
in
difesa
e
Bagnoli
a
centrocampo
.
Qui
s
'
è
veduto
un
grande
immaginifico
Schiaffino
dei
giorni
di
Rio
,
Basilea
e
Losanna
.
E
sostituiva
Liddas
il
signor
Bergamaschi
.
Rendendo
forse
meglio
che
non
avrebbe
potuto
Liddas
,
nella
particolare
posizione
.
Perché
Bergamaschi
era
libero
dietro
e
alla
sinistra
di
Zannier
:
dunque
nella
zona
dove
suole
infiltrarsi
Montuori
in
diagonale
da
sinistra
a
destra
.
Per
questo
ho
citato
Viani
:
il
Gippone
si
è
superato
a
Firenze
e
soprattutto
ha
superato
Bernardini
.
Fulvio
mi
scusi
se
parlo
schietto
.
I
viola
hanno
perso
con
tanto
scarto
per
un
semplice
motivo
tattico
:
che
il
Milan
aveva
un
uomo
libero
dietro
e
a
lato
dell
'
ultimo
marcatore
(
Zannier
,
che
stava
su
Rozzoni
)
.
La
Fiorentina
aveva
a
sua
volta
un
libero
,
ma
non
era
a
fianco
dell
'
ultimo
marcatore
(
Rosetta
su
Bean
)
:
gli
stava
davanti
,
tra
Schiaffino
,
Cucchiaroni
e
Bredesen
.
Il
libero
della
Fiorentina
era
Chiappella
,
e
fra
quei
clienti
ha
finito
per
scoppiare
(
come
sarebbe
scoppiato
chiunque
)
.
Rosetta
è
stato
intelligente
e
generoso
,
ma
Bean
lo
dominava
in
dinamismo
:
se
Bernardini
avesse
osato
farlo
proteggere
meglio
,
non
l
'
avrebbero
piantato
tante
volte
.
E
l
'
equilibrio
difensivo
della
Fiorentina
sarebbe
stato
più
costante
.
Questo
è
l
'
errore
di
Bernardini
.
Da
questo
errore
sono
indotto
a
spiegare
il
crollo
della
Fiorentina
,
che
non
seppe
mutare
un
solo
schema
all
'
attacco
,
incappando
ogni
volta
in
Bergamaschi
.
Il
Milan
incominciò
da
pari
a
pari
con
la
Fiorentina
,
e
io
scrupolosamente
annotai
che
la
sua
era
presunzione
.
Poi
vidi
come
gli
uomini
erano
schierati
,
come
si
prodigavano
Schiaffino
e
i
compagni
dietro
il
suo
esempio
.
Allora
compresi
la
tattica
di
Viani
,
ammirandola
molto
.
Oh
,
intendiamoci
:
non
basta
un
particolare
tattico
a
spiegare
tutto
:
c
'
entra
-
e
come
!
-
l
'
apporto
degli
uomini
,
da
una
parte
e
dall
'
altra
:
e
gli
uomini
migliori
sono
apparsi
i
milanesi
.
Dal
portiere
,
via
via
,
all
'
estrema
sinistra
.
Soldan
si
è
fatto
onore
,
a
dispetto
di
qualche
uscita
un
poco
matta
;
Sarti
invece
è
mancato
in
più
occasioni
,
quasi
gli
avvenisse
di
astrarsi
dall
'
azione
.
Magnini
è
stato
superato
più
volte
in
dribbling
da
Cucchiaroni
,
che
è
molto
bravo
,
e
però
nel
dribbling
esagera
,
rischiando
a
volte
di
passare
per
uno
che
vuole
irridere
(
e
allora
rimedia
le
cianchettate
dei
malvagi
)
;
Maldini
,
invece
,
è
stato
assai
più
bravo
(
fin
troppo
disinvolto
in
certe
avanzate
)
.
Il
caro
,
vecchio
Rosetta
ha
dovuto
stringere
i
denti
per
reggere
alla
men
peggio
a
Bean
;
Zannier
,
per
contro
,
non
ha
mai
consentito
a
Rozzoni
di
smarcarsi
(
Rozzoni
ha
tirato
molto
,
senza
mai
minacciare
Soldan
)
.
Segato
è
rimasto
in
zona
,
e
nella
sua
zona
poco
avveniva
.
Beraldo
ha
seguito
invece
Julinho
e
,
non
sempre
in
forma
liliale
,
si
è
cavato
d
'
impaccio
per
il
meglio
.
Fontana
è
stato
costantemente
su
Montuori
,
opponendosi
in
tackle
alle
folli
danze
di
quel
gran
virtuoso
del
dribbling
.
Ma
,
quando
Fontana
perdeva
il
tackle
,
entrava
Bergamaschi
,
e
Montuori
veniva
puntualmente
neutralizzato
.
Chiappella
ha
sbagliato
a
vagare
senza
l
'
appiglio
di
un
avversario
ben
determinato
.
Si
è
sfiatato
,
correndo
a
quel
modo
;
ha
visto
doppio
;
ha
persino
perduto
la
calma
e
picchiato
Viani
,
senza
una
ragione
plausibile
.
Orzan
è
stato
su
Bredesen
e
ha
reso
assai
meno
di
Bergamaschi
,
uno
dei
migliori
in
campo
.
Per
quanto
concerne
gli
attacchi
,
Julinho
è
riuscito
a
smarcarsi
una
sola
volta
(
tiro
di
sinistro
,
bloccato
bene
da
Soldan
)
.
Mariani
,
invece
,
ha
praticamente
fatto
segnare
due
reti
(
la
prima
e
l
'
ultima
,
che
era
già
fatta
quando
intervenne
Bean
)
:
ha
sbagliato
parecchio
,
Mariani
,
ma
più
di
Julinho
ha
reso
senz
'
altro
.
Bredesen
è
stato
a
volte
un
po
'
rozzo
nei
palleggi
,
però
non
si
è
mai
fermato
:
dal
centro
campo
all
'
attacco
,
sino
a
far
morire
Orzan
.
Gratton
-
proseguo
nei
giudizi
paralleli
-
fece
benissimo
all
'
inizio
,
poi
seguì
le
sorti
della
squadra
(
e
il
rapporto
si
può
agevolmente
invertire
)
:
sbagliò
una
palla
-
gol
e
non
riuscì
mai
a
fermare
Schiaffino
(
figuriamoci
!
)
.
Rozzoni
si
è
dannato
l
'
anima
.
È
anche
un
po
'
pretenzioso
,
in
certi
atteggiamenti
individualistici
,
ma
almeno
è
pratico
:
tira
a
rete
.
Più
dinamico
di
lui
è
stato
Bean
:
ha
fatto
molto
ansimare
Rosetta
,
ha
giocato
per
i
compagni
,
avrebbe
potuto
segnare
altre
due
reti
,
oltre
a
quelle
che
fece
segnare
...
a
Rosetta
e
che
rubò
a
Mariani
,
con
una
zampata
galeotta
,
ma
tempestiva
.
Bean
è
qualcuno
,
senz
'
altro
.
Il
confronto
Schiaffino
-
Montuori
non
è
possibile
:
l
'
uno
ha
funzionato
da
regista
a
centro
campo
e
ha
per
giunta
segnato
una
stupenda
rete
;
l
'
altro
ha
funzionato
da
punta
avanzata
,
senza
mutare
uno
schema
che
è
uno
,
e
non
segnando
affatto
(
pur
dibattendosi
molto
,
da
quel
gagliardo
peperino
che
conosciamo
)
.
Cucchiaroni
è
sicuramente
un
campione
,
e
Bizzarri
una
riserva
del
modesto
,
ma
utile
,
Prini
.
Bizzarri
andava
espulso
,
per
avere
tirato
tre
o
quattro
volte
alle
gambe
di
Cucchiaroni
(
passato
ala
destra
nella
ripresa
)
con
la
precisa
intenzione
di
fargli
male
.
L
'
arbitro
Lo
Bello
ha
espulso
Montuori
,
come
era
giusto
,
e
Viani
,
e
poi
non
ha
osato
farli
seguire
da
Bizzarri
:
certo
per
non
indispettire
il
pubblico
.
Il
quale
è
passato
da
una
quasi
legittima
esaltazione
(
«
chi
tocca
i
viola
muore
»
)
all
'
ammirazione
più
sportiva
e
sincera
per
il
Milan
,
applaudito
talora
a
scena
aperta
.
Senza
dubbio
il
pubblico
fiorentino
è
stato
superiore
ai
suoi
atleti
:
ha
capito
l
'
incontro
e
quindi
anche
la
sconfitta
;
ha
saputo
perdere
meglio
,
con
molta
dignità
e
intelligenza
.
Il
gioco
realizzato
dalle
due
squadre
ha
raggiunto
a
tratti
un
livello
tecnico
molto
pregevole
.
Meglio
impostato
tatticamente
,
il
Milan
ha
retto
alle
arrembanti
girandole
viola
dell
'
inizio
ed
è
passato
una
volta
nel
primo
tempo
,
bissando
agevolmente
nella
ripresa
.
Mariani
e
Bean
hanno
mancato
tre
palle
-
gol
.
Da
parte
fiorentina
,
il
solo
Gratton
ha
mancato
una
palla
-
gol
degna
di
questo
nome
,
cogliendo
a
volo
un
rimpallo
fuori
da
una
mischia
su
angolo
.
Subìto
il
primo
gol
,
la
Fiorentina
ha
tentato
l
'
assedio
alla
porta
milanista
,
senza
prendere
le
debite
precauzioni
in
difesa
e
offrendosi
in
tal
modo
al
contropiede
.
Dopo
la
terza
rete
,
la
Fiorentina
non
è
più
esistita
come
squadra
:
e
i
suoi
giocatori
più
logori
nel
sistema
nervoso
si
sono
screditati
,
lanciandosi
contro
Viani
e
partecipando
all
'
acciaccapesta
del
28'
.
Viani
era
entrato
in
campo
per
soccorrere
Cucchiaroni
,
malamente
scarponato
,
come
si
è
detto
,
e
inveiva
a
Bizzarri
,
il
reo
,
mentre
Busini
lo
tratteneva
;
irruppe
Chiappella
a
rifilargli
un
cazzotto
;
poi
gli
volò
addosso
Montuori
.
Víani
torreggiava
gigantesco
nel
bailamme
:
omarini
furenti
schizzavano
lontano
da
lui
come
botoli
azzannati
da
un
cinghiale
,
Viani
pareva
Porthos
in
alcune
celebri
scene
di
pestaggio
care
a
Dumas
.
Infine
,
Lo
Bello
afferrò
Montuori
e
lo
portò
via
di
peso
(
molto
bravo
ed
energico
,
il
nostro
uomo
)
.
Entrarono
i
carabinieri
e
sedarono
l
'
incidente
.
Il
pubblico
fece
rumore
,
non
altro
;
fu
anzi
correttissimo
.
E
qui
finisce
il
commento
,
fin
troppo
breve
,
del
grande
folgorante
successo
milanista
.
StampaQuotidiana ,
Belfast
,
15
gennaio
1958
-
IRLANDA
DEL
NORD
-
ITALIA
:
2-1
.
NOTE
:
Mite
pomeriggio
di
sole
.
Terreno
in
ottime
condizioni
.
35.000
spettatori
(
cifra
ufficiale
)
.
Al
35'
del
primo
tempo
il
dottor
Foni
ha
spostato
Corradi
a
destra
e
Vincenzi
a
sinistra
.
Al
23'
della
ripresa
l
'
arbitro
ha
espulso
Ghiggia
per
aver
scalciato
,
a
terra
,
il
terzino
McMichael
.
Al
30'
della
ripresa
,
Costa
centro
,
Montuori
ala
sinistra
,
Pivatelli
ala
destra
.
Angoli
3
a3
(
l
a
l
)
.
Deve
esistere
una
nemesi
anche
nella
storia
spicciola
delle
pedate
.
La
nemesi
si
è
messa
all
'
opera
quando
già
speravamo
di
farla
franca
.
E
l
'
Irlanda
del
Nord
,
squallida
provincia
britannica
senza
giocatori
militanti
sul
suo
territorio
,
lascia
a
casa
l
'
Italia
dai
campionati
mondiali
,
che
la
videro
vittoriosa
due
volte
su
cinque
.
A
pensarci
,
è
abbastanza
iniquo
.
Ma
certo
il
calcio
italiano
ha
fatto
poco
o
nulla
per
meritarsi
il
viaggio
in
Svezia
.
Sul
suo
cadaverone
brulicano
le
nostre
nostalgie
,
soffia
il
nostro
livore
,
brucia
il
nostro
amor
proprio
offeso
per
nostra
colpa
.
Siamo
tornati
all
'
anno
zero
.
Forse
non
riusciremo
a
cavarcene
fuori
.
Il
calcio
diverrà
mero
spettacolo
per
folle
di
bocca
buona
.
Alle
folle
bisogna
pur
dare
circensi
.
Molti
ricchi
in
Italia
provvederanno
.
Funzioni
educative
,
il
calcio
ne
ha
ben
poche
.
E
quanto
a
fonte
di
prestigio
,
meglio
non
parlarne
.
Dal
calcio
sono
venute
tante
vergogne
al
nostro
Paese
nel
dopoguerra
,
che
un
legislatore
illuminato
farebbe
saggia
cosa
a
sopprimerlo
.
Ma
queste
sono
fanfaluche
di
un
cronista
sportivo
affetto
da
vogliuzze
moralistiche
.
Ora
stiamo
ai
fatti
:
il
riferirne
subito
significa
dimenticarli
presto
.
È
un
trucco
psicologico
ma
di
efficacia
ormai
collaudata
.
Tanto
,
a
chi
avventarsi
?
Così
stanno
le
cose
,
così
vanno
e
andranno
.
Domenica
riprende
il
campionato
.
Evviva
!
Quando
si
segue
una
squadra
italiana
,
gli
indizi
oscuri
della
precoscienza
affiorano
contraddittori
al
punto
da
non
doversi
ascoltare
mai
.
Ho
imparato
a
mie
spese
.
E
sentivo
che
a
Belfast
saremmo
venuti
per
briscole
,
e
anche
lo
dissi
.
Ma
poi
,
entrato
nel
clan
azzurro
,
disperare
mi
sarebbe
parso
tradire
.
Così
ci
si
trova
fra
gente
cutanea
come
la
nostra
.
E
cercai
allora
diversivi
tecnici
(
come
si
dice
)
.
Considerai
la
relativa
modestia
degli
irlandesi
e
la
necessità
di
stringerci
in
difesa
se
volevamo
dare
alla
squadra
un
assetto
almeno
omogeneo
.
Tornai
a
sperare
nel
palleggio
dei
sudamericani
e
nella
grintosa
potenza
della
difesa
chiusa
.
A
lume
di
logica
,
ne
indussi
che
potevamo
sperare
se
...
la
nostra
difesa
avesse
resistito
all
'
arrembaggio
iniziale
degli
irlandesi
,
che
sono
soprattutto
dinamici
.
La
difesa
,
ahimè
,
non
ha
retto
all
'
arrembaggio
iniziale
degli
irlandesi
scatenati
,
ma
prima
ancora
della
difesa
è
mancato
l
'
attacco
.
Quando
Schiaffino
portava
sotto
la
palla
invitando
i
compagni
di
prima
linea
a
giocarla
,
le
più
belle
cose
si
vedevano
in
fatto
di
tocco
,
dribbling
,
controllo
:
ma
ogni
azione
,
procedendo
lentissima
,
stagnava
in
diversioni
laterali
:
cinque
,
sei
tocchi
orizzontali
abbiam
potuto
vedere
e
soffrire
nei
nostri
primi
approcci
.
I
nostri
sembravano
di
gran
lunga
i
padroni
del
campo
.
Il
molle
ed
esasperante
Pivatelli
pareva
muoversi
però
sulle
grucce
,
nel
fitto
schieramento
difensivo
degli
«
irish
»
:
all
'
11'
ebbe
una
palla
-
gol
da
Montuori
e
,
fuori
causa
il
portiere
,
per
un
'
uscita
incauta
e
intempestiva
,
zappò
il
terreno
senza
toccare
la
palla
!
Al
15'
,
ancora
Montuori
riuscì
a
scartare
tutti
,
infilandosi
nel
centro
dell
'
area
e
poi
,
forse
stremato
,
a
portiere
di
nuovo
fuori
causa
,
toccò
a
lato
d
'
interno
destro
nel
più
ignobile
dei
modi
.
Costa
era
incerto
e
spaesato
all
'
estrema
sinistra
,
e
pochi
lo
cercavano
con
lanci
tesi
,
con
aperture
almeno
tempestive
.
Una
volta
discese
a
rete
e
sparò
fuori
anziché
dare
ai
compagni
schierati
in
linea
.
Fu
quello
il
primo
di
tre
tiri
imperfetti
,
ma
almeno
degni
di
questo
nome
.
Ghiggia
sosteneva
Schiaffino
avanzando
con
lui
in
assidui
palleggi
.
Purtroppo
,
nessuna
delle
azioni
costruite
con
tanta
elaborazione
riuscì
a
liberare
un
uomo
;
e
quando
parve
che
qualcuno
fosse
libero
,
allora
veniva
meno
il
tiro
,
o
la
precisione
,
o
ancora
la
potenza
necessaria
a
confondere
un
portiere
di
fortuna
,
sbulinato
e
incerto
(
il
titolare
Gregg
,
che
è
un
grande
campione
,
era
rimasto
a
Manchester
per
la
nebbia
)
.
Ogni
qualvolta
svaniva
un
'
azione
degli
azzurri
,
subito
incominciavano
i
guai
.
La
squadra
di
Foni
,
contaminazione
per
nulla
chiara
del
WM
in
difesa
e
del
Metodo
all
'
attacco
,
non
aveva
uomini
di
vera
interdizione
a
centro
campo
.
Schiaffino
solo
,
benché
il
suo
impegno
fosse
commovente
,
non
poteva
certo
bastare
alla
bisogna
.
Montuori
non
è
un
interditore
,
benché
ci
abbiamo
tutti
sperato
.
Danny
Blanchflower
lo
scherzava
negli
anticipi
e
sui
palloni
alti
.
Ogni
rimessa
del
loro
e
del
nostro
portiere
,
andava
regolarmente
agli
irlandesi
.
Talché
Bugatti
dovette
più
volte
rimettere
con
la
mano
,
costringendo
i
compagni
ad
elaborare
il
gioco
ancor
prima
che
convenisse
,
partendo
cioè
da
troppo
lontano
.
La
difesa
si
dispose
all
'
inizio
,
come
sembrava
logico
,
con
Ferrario
libero
e
Invernizzi
su
Simpson
.
Schiaffino
impegnava
da
solo
Peacock
e
Mcllroy
.
Vincenzi
teneva
abbastanza
bene
McParland
e
Corradí
si
disimpegnava
su
Bingham
assai
meglio
che
non
avesse
fatto
Cervato
.
Non
ho
capito
,
dunque
,
perché
Foni
abbia
inviato
Corradi
a
destra
:
forse
per
sua
richiesta
esplicita
?
Le
cose
preoccupanti
avvenivano
però
al
centro
dell
'
area
.
Ferrario
non
teneva
assolutamente
la
zona
:
seguiva
ciampicando
Simpson
,
che
lo
dirottava
,
astuto
,
lo
portava
lontano
.
Il
primo
goleador
irlandese
,
Mcllroy
,
poté
battere
da
quindici
metri
,
dopo
aver
ricevuto
un
tocco
di
Ferrario
in
grazioso
anticipo
su
Simpson
,
all
'
altezza
del
limite
,
dove
sarebbe
dovuto
essere
Invernizzi
.
Il
secondo
goleador
,
Cush
,
si
trovò
libero
in
area
,
e
al
centro
di
essa
,
su
di
un
lancio
da
almeno
quaranta
metri
di
Danny
Blanchflower
.
Quella
era
dunque
la
difesa
chiusa
invocata
da
tutti
e
assicurata
da
Ferrario
a
Foni
?
Dove
mai
era
andato
Ferrario
,
dov
'
era
Segato
?
Cush
arrestò
comodissimamente
la
palla
,
anzi
,
ebbe
l
'
esitazione
caratteristica
,
dopo
il
controllo
,
di
chi
teme
di
essere
in
fuori
gioco
:
poi
subito
esplose
un
bolide
che
Bugatti
fu
molto
bravo
,
anzi
eroico
a
parare
:
ma
sulla
respinta
-
inevitabile
-
del
nostro
sfortunato
portiere
,
non
un
difensore
azzurro
;
Cush
ebbe
ancora
tutto
il
tempo
di
riprendere
e
sparare
a
rete
a
colpo
sicuro
.
Tutto
questo
venne
perpetrato
in
mezz
'
ora
,
e
la
fatica
degli
attaccanti
(
prendi
e
porta
sotto
,
prendi
e
porta
sotto
)
divenne
vuota
e
velleitaria
e
spesso
anzi
sconsolante
.
I
sudamericani
avevano
ed
esibivano
tutto
,
fuorché
il
guizzo
per
liberarsi
e
il
tiro
per
concludere
.
Il
loro
reparto
,
in
cui
vaneggiava
melenso
e
legnoso
Pivatelli
,
pareva
un
distaccamento
del
nostro
calcio
sulla
luna
.
I
resti
della
squadra
si
affannavano
impotenti
davanti
a
Bugatti
e
denunciavano
in
ogni
mossa
il
sicuro
presentimento
della
disfatta
.
Poi
venne
il
riposo
e
sperammo
che
almeno
Foni
togliesse
di
mezzo
Pivatelli
,
spostando
Costa
al
centro
.
Foni
ci
arrivò
tardi
,
quando
venne
espulso
Ghiggia
.
Ma
di
che
fargli
colpa
,
pover
'
uomo
?
Era
già
bello
che
gli
azzurri
partissero
all
'
arrembaggio
,
che
Schiaffino
si
prodigasse
fino
allo
stremo
per
creare
l
'
occasione
buona
.
La
quale
venne
da
Invernizzi
(
povero
smarrito
"
macellarin
"
del
nostro
tifo
!
)
:
toccò
a
Ghiggia
e
questi
avanti
a
Montuori
,
verso
destra
:
il
cross
fu
bello
e
impeccabile
,
a
non
più
di
un
metro
d
'
altezza
:
Costa
era
al
centro
e
solo
davanti
a
Uprichard
:
da
sei
metri
sparò
d
'
esterno
destro
e
alzò
una
disgraziatissima
palla
a
campanile
:
ricadde
però
la
palla
incarognita
dall
'
effetto
e
Uprichard
vi
si
confuse
:
allora
Costa
gli
balzò
addosso
,
fuffignò
con
il
piede
fino
a
strappargliela
e
a
ficcarla
in
rete
.
Gli
irlandesi
del
pubblico
perdettero
subito
baldanza
.
Il
silenzio
calò
sullo
stadiolo
altrettanto
tetro
e
vecchio
della
città
di
Belfast
.
E
rinacque
la
nostra
speranza
.
Gli
azzurri
si
prodigavano
di
slancio
(
ma
quanto
slegati
!
)
.
Montuori
sfiorò
la
traversa
di
testa
,
su
angolo
.
Pivatelli
arrischiò
tre
altri
tiri
(
uno
solo
,
su
due
,
nel
primo
tempo
,
gli
era
riuscito
degno
:
di
destro
,
in
diagonale
dalla
destra
)
:
non
ebbe
però
né
abilità
né
fortuna
nel
tentarli
.
Iniziò
ancora
un
'
azione
dalla
destra
,
e
la
palla
passò
diagonalmente
-
nel
tombale
silenzio
dello
stadio
-
da
Pivatelli
a
Ghiggia
,
a
Montuori
,
a
Schiaffino
:
giunse
infine
a
Costa
,
che
si
trovava
a
cinque
soli
metri
dal
palo
,
e
quello
ignobilmente
vi
inciampò
sopra
!
Sul
conseguente
angolo
-
perché
incespicandovi
Costa
,
quella
palla
-
gol
fu
subito
spedita
sul
fondo
da
Cunningham
-
Ghiggia
tentò
una
sparata
fra
troppe
gambe
e
,
ripreso
anche
il
rimpallo
,
fu
anticipato
da
McMichael
e
Peacock
:
caddero
insieme
,
sul
limite
dell
'
area
,
e
Ghiggia
calciò
istericamente
da
terra
come
fanno
i
muletti
:
l
'
arbitro
era
a
due
passi
,
fischiò
subito
e
disse
:
fuori
.
Gli
azzurri
non
capivano
.
Noi
pure
.
Ghiggia
era
proprio
espulso
.
Uscito
Ghiggia
,
l
'
attacco
azzurro
ebbe
Costa
centravanti
,
Montuori
ala
sinistra
,
Pivatelli
ala
destra
.
Schiaffino
spese
gli
ultimi
spiccioli
per
recuperare
qualche
pallone
da
spedire
in
attacco
.
Ormai
era
tutto
finito
.
Gli
irlandesi
avevano
ripreso
animo
.
Delle
generose
sgroppate
di
Invernizzi
si
avvalsero
per
tornare
alla
carica
.
Ogni
loro
puntata
era
arrembante
per
la
nostra
difesa
.
Segnarono
pure
una
terza
rete
con
Simpson
al
39'
e
Zsolt
disse
no
,
per
fuori
gioco
(
che
a
me
non
pareva
)
.
La
difesa
azzurra
appariva
affranta
.
E
solo
calmo
era
Corradi
.
Ferrario
tentò
incursioni
senza
esito
all
'
attacco
.
Vincenzi
arraffava
su
Bingham
per
neutralizzarlo
alla
meno
peggio
.
I
laterali
erano
chiaramente
sopraffatti
dagli
interni
avversari
.
Premendo
gli
irlandesi
,
i
tre
rabicani
del
nostro
attacco
stavano
a
vedere
con
le
braccia
conserte
.
Schiaffino
deve
avere
sputato
l
'
anima
.
E
venne
l
'
ultimo
fischio
e
il
delirio
degli
irlandesi
liberati
dall
'
incubo
.
È
tutto
.
Degli
azzurri
va
senz
'
altro
onorato
Schiaffino
,
onesto
e
grande
campione
di
ventura
;
va
scusato
e
anzi
lodato
Bugatti
,
che
ha
salvato
un
gol
su
Simpson
,
nella
ripresa
,
e
avrebbe
anche
evitato
quello
di
Cush
se
qualcuno
lo
avesse
assistito
.
Il
tiro
di
Mcllroy
era
di
quelli
cui
mette
mano
anche
il
diavolo
.
Ghiggia
si
raccomanda
appena
per
l
'
inizio
,
non
per
la
calciatina
dell
'
isterico
che
gli
ha
causato
l
'
espulsione
.
Corradí
si
è
disimpegnato
senza
infamia
né
lode
.
Vincenzi
è
stato
promettente
all
'
inizio
:
poi
si
è
arrangiato
.
Montuori
ha
avuto
spunti
da
fenomeno
incompleto
,
quale
sappiamo
.
Poi
ci
sarebbe
voluto
Virgili
,
accanto
a
lui
,
per
scornare
da
toro
quelle
querce
.
Pivatelli
non
era
proprio
nel
giro
.
Degli
altri
abbiamo
detto
,
bene
o
male
.
Lasciar
solo
Ferrario
è
rivelare
al
mondo
un
vecchio
giocatore
senza
scatto
e
slegato
di
gambe
...
Gli
irlandesi
valgono
il
gagliardo
Belgio
che
ci
ha
umiliati
a
Bruxelles
.
Forse
sono
più
validi
in
mediana
,
non
però
di
moltissimo
.
Perdere
con
loro
non
è
davvero
esaltante
.
Ma
di
cosa
possiamo
dolerci
ormai
,
noi
italiani
?
Aspettiamo
Charles
di
ritorno
da
Israele
:
domenica
disputeremo
due
grandi
incontri
:
Roma
-
Juventus
e
Fiorentina
-
Padova
,
e
forse
sarà
in
campo
anche
Gratton
,
il
grande
assente
,
però
la
modesta
preziosa
e
potente
spalla
che
è
mancata
a
Schiaffino
in
centro
campo
.
Allegri
.
Meglio
esser
quarti
nel
bacino
del
Mediterraneo
che
ultimi
in
Svezia
.
Di
campionati
mondiali
ne
abbiamo
vinti
fin
troppi
.
Long
time
ago
:
che
in
piemontese
vuol
dire
:
al
tempo
del
cucco
.
StampaQuotidiana ,
PADOVA
-
GENOA
:
6-3
.
«
Zoghé
come
ve
gh
'
ha
insegna
'
vostra
mare
»
sbottò
Nereo
Rocco
,
accorgendosi
di
ripetere
consigli
tattici
ormai
propinati
da
anni
ai
suoi
leoni
.
In
realtà
,
s
'
era
accorto
di
dimostrare
eccessiva
paura
del
Genoa
;
tutti
i
padovani
avevan
paura
del
Genoa
.
La
sconfitta
di
Roma
li
aveva
alquanto
sgonfiati
.
Ritenevano
fosse
finito
un
bel
sogno
.
E
Frossi
gode
ormai
fama
di
mago
.
Frossi
aveva
giocato
il
Napoli
,
otto
giorni
prima
;
è
uno
che
pensa
(
«
Xe
el
me
maestro
»
esagerò
Nereo
Rocco
nell
'
esaltarne
il
valore
ed
i
meriti
)
:
era
andato
a
riconoscere
il
terreno
,
in
mattinata
,
e
aveva
constatato
che
dimoiava
in
superficie
:
i
tacchetti
trovavano
duro
sotto
una
patina
molle
di
tre
centimetri
.
Decise
allora
di
assegnare
a
Monardi
la
guardia
di
Hamrin
,
di
escludere
senz
'
altro
Becattini
e
lanciare
Bruno
,
il
giovane
centromediano
delle
riserve
,
che
sarebbe
andato
su
Brighenti
(
anche
Chiumento
non
avrebbe
certo
giocato
avanti
)
lasciando
libero
Carlini
.
All
'
ultimo
istante
,
Frossi
escluse
anche
Barison
,
ed
avendolo
incontrato
Rocco
prima
di
appostarsi
fra
il
pubblico
:
«
Sono
contentissimo
»
gli
disse
per
consolarlo
«
che
tu
non
abbia
a
giocare
oggi
:
sta
su
allegro
.
Annibale
preferisce
Frignani
perché
è
più
veloce
.
Tu
e
Blason
siete
della
stessa
pasta
e
vi
scornereste
,
con
danno
sicuramente
tuo
»
.
Rocco
aveva
capito
tutto
di
Frossi
,
e
questi
di
lui
.
Scesero
dunque
in
campo
,
ed
avevano
entrambi
un
uomo
libero
dietro
il
centromediano
effettivo
:
Moro
da
una
parte
,
Bruno
dall
'
altra
.
E
,
com
'
è
vero
Dio
,
non
avevo
mai
visto
il
Genoa
palleggiare
con
tanta
fiducia
.
Elaborava
le
azioni
fino
alla
bianca
barriera
patavina
,
davanti
a
Pin
,
poi
immancabilmente
rimbombava
la
respinta
di
Azzíni
(
spesso
così
disinvolta
da
cadere
nel
gigionesco
)
,
o
la
zampata
possente
di
Blason
.
Si
snodava
altresì
la
manovra
difensiva
di
Moro
e
Pison
verso
Mari
,
il
migliore
in
campo
.
E
Mari
serviva
subito
Rosa
o
portava
avanti
la
palla
in
attesa
di
ispirazione
migliore
.
Scattava
allora
Hamrin
,
indecifrabile
in
ogni
mossa
...
Era
ovviamente
impossibile
il
contropiede
,
su
cui
Frossi
fondava
le
sue
speranze
.
Il
palleggio
stretto
dei
genoani
s
'
immiseriva
sui
piedoni
dei
panzern
di
Rocco
:
perché
una
squadra
giganteggiava
in
campo
,
sfiorando
punte
d
'
altissimo
gioco
collettivo
:
il
Padova
.
E
la
difesa
genoana
,
benché
protetta
molto
da
Robotti
e
dai
laterali
,
era
inesorabilmente
infilata
da
Hamrin
all'8'
:
su
respinta
lunga
di
Azzini
,
comodo
arresto
di
Rosa
,
allungo
poi
ad
Hamrin
che
scatta
e
brucia
Monardi
,
poi
finta
d
'
anca
e
umilia
Delfino
,
guizza
ormai
in
area
e
squilibra
Carlini
,
infine
batte
di
destro
basso
e
Franci
,
poareto
,
si
butterebbe
d
'
istinto
sulla
destra
:
solo
con
il
piede
sinistro
può
toccare
la
palla
,
non
fermarla
.
Il
gol
subito
induce
l
'
animoso
Genoa
a
tentare
il
forcing
.
Una
perfetta
punizione
carica
d
'
effetto
di
Dal
Monte
,
dal
limite
,
umilia
Pin
che
vola
a
bloccarla
:
la
palla
che
gli
rimbalza
dal
petto
,
e
Frignani
stordito
che
manca
il
tocco
decisivo
a
rete
.
Riparte
il
Padova
e
la
difesa
del
Genoa
,
in
gravissimo
orgasmo
,
addirittura
segna
per
gli
avversari
.
Brighenti
traversa
alto
da
destra
,
manca
l
'
inzuccata
Rosa
(
spintonatissimo
)
:
la
palla
finisce
comoda
sui
piedi
di
Delfino
,
piazzato
al
vertice
dell
'
area
di
porta
:
«
A
me
!
»
urla
Franci
.
Delfino
si
volta
e
in
ottimo
stile
,
di
piatto
,
tocca
verso
rete
:
Carlini
urta
Franci
:
nessuno
dei
due
può
arrestare
il
tocco
preciso
e
irridente
di
Delfino
:
2-0
.
E
non
è
che
il
10'
.
Ora
il
Genoa
si
smonta
e
incalza
il
Padova
.
Viene
sotto
anche
Blason
-
solenne
a
volte
come
un
monumento
-
a
sfiorare
l
'
incrocio
dei
pali
con
un
lungo
tiro
-
cross
.
Il
Padova
manovra
nella
propria
metà
campo
,
attira
gente
,
poi
scatena
le
punte
avanzate
:
che
è
il
calcio
tatticamente
più
logico
del
mondo
.
Al
24'
,
un
gol
strepitoso
(
e
anche
fortunato
,
se
vogliamo
)
.
Brighenti
dà
avanti
a
Hamrin
scattato
al
centro
:
Hamrin
parte
in
dribbling
,
terrorizzando
tutti
,
poi
tocca
in
bellezza
a
Brighenti
,
libero
sulla
destra
:
non
ci
sarebbe
che
da
battere
in
rete
.
Brighenti
mai
si
decide
:
infine
,
chiude
gli
occhi
-
suppongo
-
e
molla
la
botta
:
senz
'
altro
un
tiro
sbagliato
:
ma
Hamrin
ha
seguitato
a
correre
e
da
due
metri
,
di
collo
destro
,
spacca
inesorabilmente
a
rete
.
Un
gigante
.
Da
parte
genoana
,
il
solo
bravo
Robotti
ha
l
'
anima
per
tentare
il
tiro
.
Dal
Monte
sembra
talora
uno
yeti
(
l
'
abominevole
uomo
delle
nevi
)
.
Abbadie
medita
sull
'
impossibile
.
Frignani
frascheggia
,
come
anche
Leoni
.
E
dietro
,
il
caos
.
Nonché
marcare
Hamrin
,
Monardi
non
ha
il
coraggio
di
guardarlo
.
Carlini
stesso
,
il
duro
,
si
smarrisce
.
Gli
altri
,
sopraffatti
a
loro
volta
.
Eppure
a
costruire
è
sempre
il
Genoa
,
come
quei
pugili
che
ciecamente
impostano
il
forcing
,
e
l
'
avversario
gli
arriva
ogni
volta
alla
mascella
con
pugni
d
'
incontro
,
che
valgono
doppio
.
Al
38'
,
parte
Mari
e
potrebbe
concludere
dal
limite
:
non
vuole
,
evidentemente
,
e
allarga
a
sinistra
:
poi
spara
il
cross
nel
ventre
a
Carlini
,
che
gli
si
è
fatto
incontro
:
mentre
si
torce
il
genoano
per
la
gran
botta
,
Mari
ripete
il
comodo
cross
e
arriva
uno
spirito
folletto
a
inzuccarlo
:
ancora
Hamrin
,
veramente
irresistibile
:
Franci
è
bruciato
a
mezzo
l
'
uscita
.
Che
fanno
quattro
.
E
non
basta
.
Mari
coglie
una
respinta
di
Delfino
e
tenta
il
tiro
,
da
una
ventina
di
metri
,
al
42'
:
Franci
lo
parerebbe
in
ginocchio
,
ma
ecco
balzarvi
sopra
Hamrin
in
proterva
spaccata
:
5-0
.
La
gente
,
in
tribuna
,
letteralmente
delira
:
«
Ben
venga
la
Juve
e
sì
la
farem
di
smalto
!
»
.
Stringe
il
cuore
vedere
il
Genoa
tanto
intronato
.
Attacca
ancora
e
non
molla
.
Frignani
e
Leoni
hanno
mancato
due
palle
gol
nel
primo
tempo
:
adesso
Frignani
ne
manca
un
'
altra
,
sparando
debolmente
su
Pin
un
'
apertura
di
Dal
Monte
(
al
6'
)
.
Un
istante
prima
,
Bruno
aveva
abbattuto
Brighenti
in
area
e
Boati
aveva
dato
la
punizione
dal
limite
:
era
rigore
netto
.
Il
pubblico
s
'
è
infuriato
,
come
se
il
Padova
perdesse
:
invece
il
Padova
faceva
dell
'
accademia
.
Al
17'
Robotti
cerca
decisamente
il
gol
:
spara
da
destra
appena
oltre
il
limite
e
batterebbe
Pin
,
ma
colpisce
la
traversa
:
per
soprammercato
,
il
rimbalzo
torna
gentilmente
su
Pin
,
ormai
rassegnato
a
terra
.
Proprio
nulla
va
bene
al
Genoa
,
benché
raramente
io
l
'
abbia
visto
giocare
,
a
quel
modo
.
Al
22'
in
vertiginoso
dribbling
parte
Rosa
-
sinora
un
po
'
fumistico
-
su
astuto
pallonetto
di
Brighenti
:
Carlini
manca
un
tackle
irrisorio
:
Rosa
può
concludere
a
rete
,
scartando
anche
Franci
:
6-0
.
«
Xe
come
darghe
ai
fioi
»
ironizzano
in
tribuna
.
Palla
al
centro
ed
ennesimo
attacco
del
Genoa
.
Sfuma
l
'
azione
ma
egualmente
Azzini
s
'
oppone
di
spalle
a
Leoni
:
Boati
fischia
il
rigore
.
Allora
il
pubblico
dà
fuori
da
matto
,
stordito
com
'
è
in
quella
gioiosa
sbornia
di
gol
.
Sul
6-0
,
tanto
strepita
che
Azzini
si
sente
forse
autorizzato
a
dirne
quattro
sul
conto
dell
'
arbitro
:
lo
calma
dapprima
Scagnellato
,
poi
,
come
quegli
insiste
,
il
rinocerontico
Blason
gli
ammolla
una
zuccata
sul
naso
:
e
mentre
Dal
Monte
batte
il
rigore
e
segna
,
Azzini
deve
trascinarsi
fuori
gatton
gattoni
e
quasi
KO
:
devono
portarlo
di
peso
negli
spogliatoi
.
Il
Genoa
attacca
sempre
deciso
,
contro
il
Padova
ormai
ridotto
in
dieci
e
senza
catenaccio
:
Brighenti
può
filarsela
in
contropiede
:
è
il
26'
:
Delfino
l
'
abbranca
ai
fianchi
(
in
area
naturalmente
)
mentre
stava
concludendo
a
rete
:
è
rigore
,
ma
Boati
vede
l
'
uomo
lanciato
e
gli
lascia
il
vantaggio
:
Franci
para
.
Il
Genoa
conclude
ora
più
che
non
abbia
mai
potuto
quest
'
anno
:
al
33'
segna
Abbadie
al
volo
,
da
posizione
centrale
.
Come
riparte
Hamrin
per
fare
sette
,
Bruno
lo
spintona
brutalmente
via
.
Boati
ha
così
l
'
occasione
di
negare
il
terzo
rigore
al
Padova
e
la
gente
gli
ringhia
insulti
sanguinosi
.
Dal
Monte
infila
cinque
tiracci
suoi
in
soli
otto
minuti
:
sul
quinto
,
finalmente
,
gli
riesce
di
battere
Pin
.
Ed
è
tutto
.
StampaQuotidiana ,
Londra
,
6
maggio
1959
-
INGHILTERRA
-
ITALIA
:
2-2
.
NOTE
:
Circa
90.000
spettatori
a
Wembley
,
in
una
giornata
di
sole
.
Terreno
molto
erboso
.
Nella
tribuna
delle
autorità
l
'
ambasciatore
d
'
Italia
a
Londra
,
conte
Zoppi
.
Angoli
6-2
(
2-2
)
per
l
'
Italia
.
Gli
inglesi
,
questi
simpaticoni
,
ci
hanno
gratificato
della
più
totale
indifferenza
in
attesa
del
settimo
incontro
fra
bianchi
ed
azzurri
.
E
il
loro
atteggiamento
era
tanto
più
comico
in
quanto
,
vista
giocare
la
loro
squadra
nazionale
,
non
è
che
se
ne
potessero
dire
incantati
.
Come
sanno
i
nostri
lettori
,
l
'
impressione
prodotta
dalla
squadra
di
Winterbottom
nell
'
ultima
esibizione
di
Highbury
era
stata
men
che
mediocre
.
Appresa
la
formazione
azzurra
,
poco
soddisfacente
a
nostro
parere
,
non
avevamo
mutato
il
giudizio
sugli
inglesi
,
e
anzi
avevamo
riferito
per
buona
la
segreta
speranzella
manifestata
da
Mocchetti
in
un
onorevole
pareggio
.
Gli
inglesi
,
invece
,
seguitarono
a
snobbarci
,
gabellando
l
'
odierna
prova
per
un
«
galoppo
salutare
»
nella
imminenza
del
volo
in
Sud
America
.
E
inoltre
ci
prodigarono
un
inno
nazionale
scaduto
da
tredici
anni
,
quasi
ignorassero
che
l
'
Italia
è
retta
a
repubblica
:
dunque
praticamente
ignorando
l
'
Italia
insieme
con
i
loro
giocatori
...
Così
stando
le
cose
,
il
minimo
era
augurarsi
che
la
boria
e
l
'
albagia
degli
inglesi
venissero
smentite
sul
campo
.
E
questo
precisamente
è
avvenuto
.
L
'
Italia
ha
dominato
il
primo
quarto
d
'
ora
,
senza
riuscire
a
trovare
uno
spiraglio
valido
ma
impegnando
Hopkinson
assai
più
che
non
fosse
impegnato
il
grande
Buffon
.
Poi
partirono
gli
inglesi
e
l
'
imperfetta
copertura
attuata
dai
nostri
terzini
,
incerti
se
seguire
o
meno
le
ali
avversarie
,
molto
arretrate
,
causò
la
prima
stupenda
rete
di
Charlton
.
La
rete
incassata
al
26'
spinse
immediatamente
gli
italiani
al
contrattacco
,
e
questo
favorì
gli
inglesi
,
che
avevano
trovato
schemi
più
validi
per
liberarsi
a
rete
.
Nella
ripresa
,
giova
precisarlo
per
onestà
critica
,
gli
inglesi
perdettero
Flowers
,
fastidiosissimo
per
Gratton
,
che
moriva
fra
lui
e
Haynes
(
come
purtroppo
era
stato
previsto
)
,
e
gli
italiani
arrivarono
di
slancio
al
pareggio
.
Wembley
non
visse
allora
che
degli
incitamenti
prodigati
agli
azzurri
.
Gli
inglesi
parvero
smontati
fino
all
'
abulia
(
in
tribuna
)
,
o
all
'
orgasmo
(
sul
campo
)
.
Zaglio
,
Buffon
e
Bernasconi
compirono
prodezze
in
difesa
:
Mariani
e
Brighenti
ritrovarono
la
palla
-
gol
per
un
successo
certamente
superiore
alle
loro
speranze
e
la
sciuparono
.
Gli
inglesi
tornarono
all
'
attacco
e
appunto
per
questo
si
aprivano
meglio
al
contropiede
.
Non
avevano
avuto
fortuna
perdendo
Flowers
:
non
ne
avevano
avuta
gli
azzurri
mancando
di
segnare
nel
primo
tempo
.
Il
pareggio
dovrebbe
accontentare
tutti
:
fuor
di
ogni
dubbio
,
mancava
al
nostro
orgoglio
così
scioccamente
offeso
dagli
ospiti
.
Sotto
l
'
aspetto
tecnico
,
l
'
incontro
non
è
stato
gran
cosa
:
ha
avuto
spunti
bellissimi
e
pause
di
gioco
meno
apprezzabili
.
Ancorché
Castelletti
fosse
stroncato
dall
'
emozione
,
all
'
inizio
,
fino
a
rischiare
il
deliquio
,
la
difesa
azzurra
ha
confermato
di
saper
reggere
a
qualsiasi
avversario
,
con
Zaglio
a
far
da
regista
come
suole
Liedholm
nel
Milan
.
Se
Buffon
e
Bernasconi
sono
stati
magnifici
,
Zaglío
ha
incantato
tutti
con
finezze
degne
d
'
un
Djalma
Santos
in
gran
forma
.
Segato
si
è
battuto
al
meglio
.
Farraginosa
,
talora
convulsa
la
prestazione
di
Gratton
-
mal
piazzato
-
che
si
è
smarrito
in
vane
e
dissennate
rincorse
.
Più
astuto
(
e
fermo
)
di
lui
,
Galli
ha
reso
il
doppio
in
alcuni
pochi
ma
felicissimi
tocchi
di
rifinitura
.
Meraviglioso
è
stato
l
'
impegno
di
Mariani
e
Brighenti
.
I
due
gagliardi
«
provinciali
»
di
Rocco
,
da
lungo
tempo
in
evidenza
,
hanno
premiato
chi
,
come
noi
,
li
aveva
sempre
stimati
degni
della
maglia
azzurra
.
Da
Mariani
,
stupendo
lottatore
,
avremmo
altresì
gradito
qualche
ritorno
più
arcigno
su
Flowers
.
Petris
ha
sempre
fatto
faville
sospingendo
la
palla
in
corsa
:
è
scaduto
quando
ha
preteso
di
palleggiare
alla
stregua
dei
compagni
:
ha
pure
mancato
due
reti
ma
ha
notevolmente
contribuito
a
frastornare
la
difesa
inglese
.
La
quale
difesa
,
disposta
invariabilmente
a
WM
,
ha
stroncato
i
mediani
nel
farsi
soccorrere
.
Charlton
ha
fatto
faville
,
ma
alla
lunga
Zaglio
l
'
ha
domato
.
Due
interni
meno
modesti
(
Galli
per
la
scarsa
mobilità
,
Gratton
per
la
scarsa
chiarezza
)
avrebbero
ancor
più
raffrenato
i
palleggi
del
trio
centrale
inglese
,
che
Bernasconi
fronteggiava
da
ultimo
,
costringendolo
quasi
sempre
ad
aprire
all
'
estrema
.
Così
impostata
,
la
squadra
inglese
non
promette
squisitezze
in
Sud
America
.
Verosimilmente
saranno
sorbe
:
e
tuttavia
ci
sarà
sempre
qualcuno
,
in
Italia
,
che
per
mera
ignoranza
sarà
indotto
a
tentarne
l
'
imitazione
.
E
ora
la
cronaca
.
L
'
arbitro
Dusch
è
grasso
e
...
casalingo
,
come
vedremo
.
E
anche
energico
.
Suonati
gli
inni
(
mancava
pure
Giovinezza
)
,
Wright
vince
il
campo
e
batte
l
'
Italia
in
favore
di
sole
.
Marcature
come
segue
:
Zaglio
cerca
Charlton
che
però
svaria
a
destra
per
confonderlo
.
Segato
su
Broadbent
,
i
terzini
sulle
ali
(
ma
poi
terranno
stolidamente
la
zona
,
pur
avendo
il
libero
)
.
Gratton
su
Haynes
,
Galli
presso
Clayton
,
Petris
all
'
estrema
su
Howe
,
Mariani
incerto
fra
Flowers
e
Shaw
,
Brighenti
a
ridosso
del
mastino
Wright
,
che
lo
spintona
spesso
e
volentieri
.
Libero
è
Flowers
,
e
se
ne
accorgerà
Buffon
.
Le
ali
inglesi
tornano
,
le
nostre
quasi
mai
.
Anche
Haynes
arretra
fra
i
mediani
.
Si
va
.
Tocchi
di
raccordo
.
Al
6'
,
fallo
di
Howe
:
batte
Petris
dal
limite
sinistro
:
testa
di
Wright
:
riprende
Zaglio
,
elegantissimo
e
da
venti
metri
scatena
il
destro
:
vola
Hopkinson
a
deviare
in
angolo
.
Ritenta
il
tiro
lungo
Zaglio
:
fuori
.
Gioco
discreto
.
Gli
inglesi
subiscono
fino
al
14'
,
allorché
conclude
basso
Holden
su
apertura
di
Charlton
.
Para
benissimo
Buffon
.
Un
istante
dopo
,
Petris
dà
a
Gratton
,
questi
a
Brighenti
che
scatta
e
serve
a
destra
Mariani
:
guizzo
e
tiro
;
Hopkinson
sarebbe
battuto
:
respinge
Howe
.
Applausi
.
Finezze
di
Zaglio
,
che
forse
corre
troppo
...
Esce
Buffon
su
Broadbent
e
sventa
.
Mariani
cerca
la
testa
di
Galli
al
18'
.
La
trova
:
Galli
previene
Hopkinson
,
Shaw
respinge
la
debole
battuta
(
che
sarebbe
uscita
)
.
Holden
in
fuori
gioco
ottiene
un
angolo
:
lo
batte
,
libera
Zaglio
di
testa
,
riprende
fortissimo
Flowers
:
vola
Buffon
a
bloccare
(
grandissimo
)
.
È
il
21'
.
La
sfuriata
italiana
è
finita
senza
reti
.
Gli
inglesi
si
riorganizzano
.
Al
22'
,
su
punizione
,
Charlton
tocca
indietro
a
Flowers
:
altro
proietto
;
Buffon
pare
battuto
:
la
diagonale
esce
a
sinistra
.
Al
25'
Buffon
si
supera
:
una
girandola
del
trio
centrale
inglese
libera
Charlton
,
che
spara
fortissimo
:
Buffon
ci
arriva
ad
alzare
con
il
pugno
.
Al
26'
Brighenti
sbaglia
un
tocco
per
Galli
e
serve
Clayton
:
lancio
a
Broadbent
:
arriva
fuori
tempo
in
tackle
Zaglio
:
Broadbent
serve
Charlton
a
sinistra
:
Bernasconi
viene
scartato
:
parte
il
tiro
,
basso
,
in
diagonale
:
Buffon
è
spacciato
ma
senza
colpa
.
Azzurri
a
capo
basso
.
Brighenti
pianta
Wright
e
scatta
a
rete
:
poco
oltre
il
limite
,
Wright
lo
spintona
da
tergo
e
sbilancia
.
L
'
arbitro
non
vede
.
Lieve
smarrimento
degli
italiani
.
È
il
39'
:
Holden
è
venuto
a
sinistra
e
traversa
lungo
alto
:
pugni
di
Buffon
,
che
cade
:
riprende
Haynes
e
spara
su
Bernasconi
:
Buffon
resta
a
terra
,
essendogli
ruzzolato
addosso
Segato
:
il
rimpallo
serve
stupendamente
Bradley
,
che
da
sinistra
segna
a
porta
vuota
.
Marca
male
,
ci
diciamo
.
E
invece
,
ecco
partire
Mariani
(
su
apertura
di
Brighenti
)
:
grintoso
scatto
e
cross
:
vi
arriva
sopra
solissimo
Petris
a
gamba
sinistra
tesa
:
e
mette
fuori
da
tre
metri
.
È
il
43'
.
Galli
tenta
a
sua
volta
:
tiro
fiacco
,
parato
.
E
al
45'
,
l
'
ultima
jella
:
Galli
apre
a
Petris
:
scatto
gagliardissimo
:
tre
avversari
piantati
:
esce
Hopkinson
:
Petris
gli
spara
addosso
.
Da
uccidere
.
Rilievo
statistico
del
primo
tempo
.
Conclusioni
:
azzurri
14
,
inglesi
13
.
Due
angoli
per
parte
.
Ripresa
.
Gli
inglesi
palleggiano
,
i
nostri
guardano
.
Al
3'
Brighenti
salta
in
duello
acrobatico
con
Flowers
,
che
viene
duramente
inzuccato
al
naso
.
Tre
minuti
di
sospensione
.
Flowers
esce
al
6';
arretra
Haynes
in
mediana
.
Ancora
qualche
istante
di
lassismo
in
tutti
.
Poi
esplodono
gli
italiani
,
inattesissimi
,
ormai
:
Gratton
apre
su
Petris
al
10'
:
Howe
è
fatto
fuori
:
cross
:
al
volo
,
in
corsa
,
di
sinistro
,
Brighenti
spara
a
radere
la
traversa
.
Siamo
tutti
in
piedi
:
allez
!
E
Segato
vince
un
anticipo
su
Broadbent
e
dà
a
Gratton
:
questi
tocca
a
Zaglio
:
ora
il
fuoriclasse
ha
ritrovato
...
Charlton
:
lancia
lungo
e
preciso
a
Brighenti
:
pronto
scatto
con
Clayton
a
ridosso
:
cade
l
'
inglese
,
non
Brighenti
,
che
evita
Shaw
sparando
di
sinistro
nell
'
angolino
.
Stupendo
gol
:
e
meritato
dall
'
autore
.
Charlton
si
secca
con
i
compagni
al
14'
e
tenta
da
solo
sbagliando
il
lungo
tiro
.
Al
16'
apre
a
Bradley
:
cross
:
Buffon
non
coglie
la
respinta
:
mucchio
intorno
a
lui
,
tiri
sbulinati
con
rimpalli
di
Haynes
,
Broadbent
e
Charlton
:
poi
Bernasconi
,
magnifico
,
spara
via
:
arresta
Segato
e
appoggia
a
Galli
:
stupenda
apertura
profonda
a
Mariani
:
imperioso
scatto
e
tiro
in
corsa
,
fra
il
palo
e
Hopkinson
,
folgorato
.
Due
a
due
:
coronarie
in
pericolo
per
tutti
.
Silenzio
glaciale
su
Wembley
.
«
Italia
,
Italia
»
invocano
i
«
nostri
»
.
Adesso
Zaglio
(
che
sta
su
Broadbent
)
offre
numeri
da
sudamericano
in
vena
.
Lui
non
teme
gli
inglesi
.
Al
24'
,
l
'
infarto
possibile
:
Castelletti
arriva
di
lungo
a
Brighenti
:
s
'
incurva
il
leone
e
fa
stramazzare
Wright
come
una
bestia
stracca
:
accorrono
i
terzini
:
Brighenti
apre
a
Mariani
:
perché
non
scende
a
rete
,
perché
?
:
si
illude
di
sparare
da
18
metri
:
e
batterebbe
tuttavia
Hopkinson
,
ma
sfiora
soltanto
la
base
del
palo
.
Qualche
fase
di
melina
a
torto
conclusa
con
lanci
ormai
inutili
ai
nostri
avanti
,
che
hanno
dato
tutto
.
Rilievi
statistici
sul
secondo
tempo
.
Conclusioni
:
Italia
8
,
Inghilterra
11;
4
angoli
a
0
per
l
'
Italia
.
Gli
inglesi
schiumano
rabbia
.
Ah
,
buon
Dio
,
avrei
dato
una
mano
per
un
terzo
gol
!
Adesso
,
che
inno
suoniamo
?
StampaQuotidiana ,
Torino
,
15
maggio
1960
JUVENTUS
-
MILAN
:
3-1
.
NOTE
:
Pomeriggio
afoso
per
via
di
una
incombente
cappa
di
nubi
.
Terreno
ottimamente
tenuto
.
Spettatori
60.000
circa
.
Nessun
incidente
.
Angoli
:
Juventus
4
,
Milan
3
(
1-2
)
.
Al
90'
,
Ornar
Sivori
andò
a
tre
quarti
di
campo
in
area
juventina
,
prese
la
palla
e
incominciò
a
dribblare
torno
torno
.
Era
un
dribbling
gratuito
e
insensato
,
di
pura
esibizione
.
Il
pubblico
si
spellò
le
mani
.
Poi
l
'
arbitro
Rigato
(
in
discreta
forma
)
fischiò
la
fine
e
i
giocatori
del
Milan
e
della
Juventus
si
strinsero
la
mano
,
perfino
Grillo
e
Boniperti
,
che
se
ne
erano
dette
per
i
porcelli
.
Una
cancellata
venne
aperta
dalla
parte
dei
popolari
.
Il
pubblico
si
mise
a
correre
verso
i
giocatori
juventini
che
lentamente
si
avviavano
al
sottopassaggio
.
Sivori
venne
agguantato
e
issato
sulle
spalle
dei
più
prestanti
,
che
gli
decretarono
il
trionfo
.
Anche
a
Boniperti
toccò
questo
onore
,
ma
non
a
Charles
,
per
una
pura
questione
di
chilogrammetri
.
Alcuni
pazzarielli
,
brandendo
bandiere
,
presero
a
correre
lungo
la
corda
della
pista
d
'
atletica
,
alla
maniera
degli
americani
del
sud
:
il
pubblico
tornò
a
spellarsi
le
mani
.
I
fotografi
scalarono
le
porte
e
sedettero
sulla
traversa
per
riprendere
dall
'
alto
le
scene
di
entusiasmo
popolare
.
La
frigida
Juventus
viveva
senza
grande
partecipazione
,
anzi
,
quasi
snobbando
,
la
sua
apoteosi
.
Le
radioline
avevano
annunciato
che
la
Fiorentina
era
stata
sconfitta
a
Marassi
dalla
Samp
.
Il
campionato
era
virtualmente
finito
:
evviva
ora
e
sempre
la
grande
Juvèntus
(
con
la
«
è
»
accentata
grave
)
.
La
partita
dell
'
apoteosi
fu
uno
strazio
che
tutti
compresero
,
anche
il
pubblico
di
più
facile
contentatura
.
L
'
afa
conciliava
il
sonno
.
La
nausea
da
pallone
rendeva
nervosi
quasi
tutti
.
Fatte
poche
eccezioni
(
Alfieri
,
Maldini
,
Liedholm
,
Charles
,
Schiaffino
,
Cervato
)
nessuno
aveva
voglia
di
correre
.
Il
Milan
assunse
il
forcing
e
pareva
un
paralitico
in
foia
.
La
difesa
reggeva
ottimamente
ai
grandi
della
Juventus
(
eccezion
fatta
per
lo
sfocato
Fontana
)
.
Occhetta
teneva
benino
Sivori
.
Liedholm
pendolava
maestoso
sull
'
arco
dei
centottanta
gradi
.
Schiaffino
bastava
per
Boniperti
,
ancor
più
sciroccato
di
lui
.
Parato
il
colpo
,
la
difesa
milanista
si
disimpegnava
come
suole
,
cioè
armoniosamente
bene
.
I
guai
incominciavano
quando
la
palla
giungeva
a
una
delle
quattro
punte
avanzate
.
Grillo
riceveva
da
fermo
,
aspettava
Emoli
e
ingaggiava
il
dribbling
:
o
lo
falliva
,
e
allora
si
metteva
le
mani
sui
fianchi
,
scuotendo
il
capo
,
o
lo
vinceva
,
e
allora
aspettava
Cervato
o
chi
per
lui
:
poi
cercava
un
compagno
,
che
riceveva
pure
da
fermo
e
ricominciava
la
manfrina
.
Insomma
,
una
lagna
da
correre
in
campo
con
la
frusta
.
Altafini
si
sbizzarrì
una
sola
volta
a
staffilare
sulla
traversa
,
poi
stette
a
vedere
o
,
che
è
peggio
,
si
defilò
addirittura
perché
a
nessuno
saltasse
in
mente
di
servirlo
e
farlo
correre
.
Bean
toccò
due
o
tre
palle
battendo
punizioni
(
tutte
alte
)
.
Danova
fece
fumo
piroettando
sotto
i
bulloni
arcigni
di
Sarti
o
di
Garzena
.
Sbagliò
una
palla
-
gol
sul
due
a
uno
.
Non
vidi
altro
,
fatto
da
lui
.
Il
povero
Schiaffino
,
andando
le
due
squadre
a
segatura
,
era
effettivamente
in
paradiso
.
Riceveva
da
fermo
,
smistava
,
corricchiava
ad
aspettare
il
rilancio
(
oh
,
illuso
!
)
,
leticava
con
Boniperti
che
,
decisamente
incarognito
,
gli
tirava
sgambetti
odiosissimi
.
Ma
tutto
era
moscio
e
dimesso
,
talché
avresti
creduto
che
le
due
squadre
fossero
d
'
accordo
di
non
umiliarsi
.
In
tutto
il
primo
tempo
,
dodici
volte
concluse
la
Juventus
e
sette
il
Milan
,
pur
avendo
tenuto
assai
più
a
lungo
la
palla
.
Vavassori
non
dovette
parare
un
sol
tiro
(
perché
Altafini
incocciò
la
traversa
dal
limite
)
.
Il
bravo
Alfieri
,
invece
,
se
la
vide
più
brutta
,
ma
non
di
tanto
.
Respinse
un
tiro
troppo
centrato
di
Nicolè
all'8'
,
non
parò
un
tiro
cross
di
Sivori
al
10'
,
ma
lo
vide
respingere
da
Maldini
sulla
linea
.
Un
'
altra
palla
-
gol
incornata
da
Sivori
ebbe
la
fortuna
di
trovarsi
,
papale
papale
,
fra
le
mani
.
Alla
ripresa
,
Nicolè
si
liberò
una
seconda
volta
,
e
molto
bene
,
a
rete
,
e
Alfieri
seppe
ancora
sventare
(
al
3'
)
.
Schiaffino
riprese
al
volo
un
comodo
pallonetto
e
consentì
a
Vavassori
di
accontentare
la
platea
in
un
plastico
tuffo
.
Al
10'
,
Liedholm
venne
punito
per
un
dubbio
fallo
su
Boniperti
e
batté
la
punizione
Garzena
per
Colombo
:
questi
fece
triangolo
su
Charles
e
toccò
di
piatto
verso
rete
:
due
o
tre
milanisti
aggrappolati
cercarono
di
incornare
per
la
respinta
:
la
palla
rotolò
beffarda
su
di
loro
e
cadde
presso
la
zampa
di
Sivori
,
che
toccò
sveltamente
per
l
'
uno
a
zero
.
Il
sospetto
di
un
accordo
a
non
procedere
venne
rincrudito
dall
'
immediato
pareggio
.
Sívori
stava
ancora
sotto
le
tribune
a
ricevere
l
'
ovazione
,
come
fanno
i
toreri
dopo
aver
concesso
due
banderillas
straordinarie
:
Altafini
toccò
a
Grillo
che
scattò
in
avanti
:
Grillo
scartò
il
solito
Emoli
e
cercò
il
centravanti
ormai
lanciato
:
balzò
Cervato
sul
primo
tocco
di
dribbling
ma
fece
rimpallo
:
in
quella
,
usciva
di
porta
anche
Vavassori
:
Mazzola
si
trovò
fra
i
piedi
il
più
comodo
dei
palloni
:
non
poté
esimersi
dal
toccare
in
rete
.
Era
trascorso
quasi
un
minuto
,
fra
abbracci
,
ovazioni
e
tocco
di
avvio
.
Poi
,
fu
di
nuovo
gnàgnera
oscena
.
Al
21'
batté
una
punizione
Sivori
per
Charles
e
la
vinse
di
testa
Cecco
Zagatti
:
sulla
respinta
,
arrivò
allupato
Garzena
e
incocciò
un
destraccio
da
svellere
le
braccia
a
qualsiasi
portiere
:
la
palla
schizzò
dallo
spigolo
inferiore
della
traversa
e
tornò
largamente
alle
spalle
di
Garzena
!
Si
sderenava
intanto
Charles
a
caricare
,
simile
a
un
ariete
:
Maldini
lo
fermava
di
agilità
.
Liedholm
eseguiva
dignitosi
passaggi
in
avanti
ma
l
'
attacco
del
Milan
era
da
fustigare
.
Mazzola
rifiutava
ostentatamente
la
palla
.
Grillo
si
metteva
le
mani
sui
fianchi
dopo
il
solito
dribbling
perduto
.
Le
ali
,
un
pianto
.
Né
bastava
Schiaffino
,
gamba
saggia
.
Così
ebbe
ancora
Sivori
la
palla
buona
sottomisura
e
la
rovesciò
in
rete
di
prepotenza
.
L
'
azione
era
stata
animosamente
condotta
da
Charles
a
destra
:
sul
suo
cross
,
aveva
trepestato
Stacchini
al
centro
senza
cavarne
più
di
un
rachitico
spioventino
verso
porta
:
ma
su
quello
saltò
il
demoniaco
Sivori
e
fu
il
due
a
uno
(
al
30'
)
.
Qui
,
il
Milan
ebbe
un
breve
sussulto
,
come
un
somaro
stracco
e
legnato
.
Una
punizione
di
Grillo
venne
incornata
da
Cervato
quando
già
Vavassori
stava
fuori
dai
pali
:
sul
rimpallo
arrivò
il
melenso
Danova
e
sorvolò
la
traversa
(
35'
)
.
Al
36'
,
un
traversone
di
Emoli
venne
svirgolato
da
Maldini
verso
sinistra
,
fu
Stacchini
a
trattenere
la
palla
,
che
sarebbe
andata
in
angolo
;
Stacchini
si
mise
a
fare
il
gigione
non
riuscendo
a
spiazzare
Fontana
per
il
cross
:
così
saltellava
fintando
da
destra
a
sinistra
:
poi
finalmente
vide
Boniperti
sul
limite
e
la
gente
si
accorse
allora
che
Stacchini
tutto
sarà
fuorché
un
micco
:
la
sua
palla
trovò
infatti
Boniperti
,
che
la
aggiustò
con
la
sinistra
e
,
dirigendosi
verso
destra
,
la
incocciò
di
collo
,
sorprendendo
Alfieri
alla
sua
sinistra
.
Vi
fu
ancora
una
stramazzata
di
Charles
lanciato
oltre
il
proprio
limite
dinamico
e
magari
anche
cianchettato
da
Maldini
in
furibondo
gomito
a
gomito
.
Rigato
non
volle
vedere
falli
di
sorta
e
lasciò
che
lo
strazio
finisse
.
«
Juve
!
Juve
!
»
invocavano
sgolandosi
i
sessantamila
.
E
incominciò
il
rodeo
delle
bandiere
.
StampaQuotidiana ,
Milano
,
27
agosto
1961
-
INTER
-
ATALANTA
:
6-0
.
NOTE
:
Pomeriggio
soleggiato
e
afoso
.
Circa
55.000
spettatori
.
Campo
buono
.
Nessun
incidente
,
se
si
esclude
un
tentato
omicidio
(
reversibile
in
tentato
suicidio
)
di
Hitchens
ai
danni
di
Cometti
nel
finale
.
Angoli
:
Inter
10
,
Atalanta
3
(
7-2
)
.
L
'
Inter
ha
esordito
in
campionato
sacrificando
la
mite
Atalanta
alle
sue
ambizioni
mattatorie
.
Ha
vinto
per
6-0;
avrebbe
potuto
vincere
per
almeno
il
doppio
.
Non
ha
maramaldeggiato
e
ha
fatto
benissimo
.
Ancor
meglio
avrebbe
fatto
se
avesse
dato
maggiore
essenzialità
alle
puntate
dell
'
attacco
palleggiando
un
poco
più
a
centro
campo
e
rischiando
un
poco
meno
sottomisura
.
Ha
concluso
la
bellezza
di
27
volte
nel
primo
tempo
(
con
7
angoli
)
e
di
21
volte
nel
secondo
(
con
3
angoli
)
.
Il
grande
protagonista
della
giornata
è
stato
Luisito
Suarez
.
Ispirato
da
lui
,
il
tandem
centrale
di
attacco
ha
fatto
cose
a
dir
poco
strabilianti
.
Mai
neppure
pensato
che
Bettini
possedesse
tanta
potenza
di
tiro
e
-
soprattutto
-
così
spiccato
senso
della
rifinitura
a
pro
dei
compagni
!
È
proprio
vero
,
allora
,
che
la
provincia
finisce
per
soffocare
anche
i
più
bravi
?
Quanto
a
Hitchens
,
difetti
ne
ha
millanta
:
ma
possiede
la
dote
fondamentale
del
centravanti
:
segna
fior
di
gol
:
è
grande
in
acrobazia
(
vulgo
a
incornare
)
e
potentissimo
nel
battere
di
destro
.
Suarez
ha
subìto
per
un
quarto
d
'
ora
le
puntigliose
attenzioni
di
Maschio
,
che
ha
offerto
uno
squisito
recital
della
sua
arte
all
'
attonito
pubblico
milanese
.
Maschio
è
figlio
di
un
pavese
delle
colline
(
Montesegale
)
e
di
una
milanese
della
Bassa
(
Castano
Primo
)
.
Vedendolo
agitarsi
con
la
bacchetta
del
maestro
abbiamo
pensato
a
Toscanini
proditoriamente
indotto
a
dirigere
la
banda
d
'
Affori
.
Chiaro
che
,
dopo
qualche
sciabolata
a
chieder
note
armoniose
,
sarebbe
zompato
urlando
dal
podio
...
Maschio
si
è
semplicemente
ritirato
in
un
angolino
della
ribalta
e
ha
fornito
i
suoi
numeri
di
controllo
,
dribbling
,
tocco
e
tiro
.
Buffon
gli
ha
parato
a
stento
-
però
da
campione
-
una
legnatona
lunga
e
beffarda
.
Era
il
10'
:
nessun
atalantino
era
mai
riuscito
a
concludere
un
'
azione
.
Nessun
atalantino
,
dopo
quella
prodezza
,
ha
mai
più
infastidito
Buffon
.
Maschio
ha
trotterellato
altero
e
distante
nella
sua
zona
di
interno
-
regista
.
Suarez
ha
torneato
come
e
quando
ha
voluto
in
lungo
e
in
largo
.
Ha
fatto
segnare
ed
è
perfino
venuto
a
noia
per
segnare
a
sua
volta
.
Ha
concluso
sette
volte
nel
primo
tempo
e
ben
undici
nel
secondo
.
Ha
colpito
un
palo
e
segnato
il
suo
bravo
gol
:
ma
avrebbe
voluto
insistere
e
forse
ha
fatto
male
.
Non
è
un
goleador
:
è
un
grande
interno
-
regista
che
farebbe
assai
bene
a
non
sprecarsi
in
bullerie
.
Il
campionato
è
lungo
(
ahi
quanto
!
)
e
l
'
Inter
lo
può
vincere
se
proprio
lui
,
Suarez
,
non
si
spreca
.
È
bellissimo
poter
criticare
una
squadra
che
segna
mezza
dozzina
di
gol
facendo
accademia
l
'
intero
secondo
tempo
.
È
una
soddisfazione
rara
.
Vorremmo
proprio
ci
toccasse
ogni
anno
.
E
forse
è
già
questo
l
'
anno
buono
...
Sissignore
,
Helenio
Herrera
.
Pensi
a
una
scappellata
d
'
un
Suo
avo
:
le
penne
di
struzzo
(
o
di
gallastrone
?
)
ripuliscono
il
terreno
davanti
ai
Suoi
piedi
augusti
.
Per
venti
minuti
ho
avuto
una
gran
paura
di
dover
ghignare
sulla
riesumazione
del
WM
.
All
'
Atalanta
venivano
offerti
spazi
grandiosi
.
Ma
l
'
offerta
era
piena
di
risaputo
sarcasmo
.
Quelle
tre
punte
della
banda
d
'
Affori
non
mettevano
insieme
un
arpeggio
neppure
per
sbaglio
.
Guarneri
toreava
il
bufalino
Nova
con
la
disinvolta
leggiadria
di
un
Ordoñez
o
di
un
Dominguin
.
Picchi
,
senza
strafare
,
controllava
pulitamente
Magistrelli
.
Masiero
ha
incornato
a
sua
volta
da
toro
per
i
primi
istanti
.
Poi
addirittura
ha
fatto
pases
da
vero
artista
della
plaza
.
Ha
toccato
con
misura
;
è
andato
perfino
a
battere
in
gol
.
Intorno
a
Maschio
,
sbacchettante
olimpico
nella
sua
metà
campo
,
Herrera
ha
messo
Luisito
Suarez
e
Pallino
Zaglio
.
Costui
,
propriamente
,
teneva
la
propria
zona
di
mediano
in
linea
con
Bolchi
(
il
quale
controllava
Christensen
,
rozzo
ma
non
inutile
acquisto
danese
)
.
Era
libero
come
un
uccello
:
e
poiché
il
suo
debole
è
il
tackle
,
non
certo
il
tocco
o
l
'
invenzione
costruttiva
,
la
mole
di
gioco
interista
sopraffaceva
nettamente
la
difesa
atalantina
.
Hitchens
e
Bettini
si
alternavano
in
temi
arrembanti
.
Corso
e
Mereghetti
caracollavano
in
appoggio
.
Il
portentoso
Cornetti
,
ciabattino
di
Romano
,
ha
strappato
lunghi
e
convinti
applausi
finché
gli
interisti
non
lo
hanno
cercato
sul
lato
mancino
.
Da
quella
parte
,
lesina
spuntata
,
Cornetti
non
fa
che
buchi
oltre
la
misura
.
Ha
provveduto
Corso
,
con
un
gran
balzo
felino
,
a
tagliare
la
prima
palla
in
diagonale
(
22'
:
su
tocco
delizioso
di
Suarez
alle
spalle
di
Rota
)
.
Cometti
era
squilibrato
a
destra
.
Poi
ha
volato
Hitchens
a
incornare
un
magnifico
traversoncino
di
Mereghetti
.
Poi
è
esploso
Bettini
:
e
ancora
Hitchens
.
Dopo
mezz
'
ora
,
la
partita
era
chiusa
.
Pubblico
lusingato
,
non
certo
in
delirio
.
Capivan
tutti
che
l
'
Atalanta
era
candida
e
povera
,
che
proprio
non
teneva
,
e
che
per
giunta
Maschio
faceva
un
recital
unicamente
pro
domo
sua
.
Fra
certi
musici
,
Toscanini
non
vale
:
meglio
uno
che
ci
dia
dentro
alla
brava
come
gli
altri
,
che
se
qualche
nota
stona
,
tanto
peggio
per
chi
l
'
ascolta
.
L
'
Atalanta
è
squadra
simpaticissima
:
le
mancano
,
purtroppo
,
le
tre
punte
avanzate
.
Il
resto
è
da
buona
,
onesta
figura
in
campionato
.
Che
abbia
resistito
22'
a
questa
Inter
è
già
grandioso
.
E
che
non
abbia
segnato
con
Maschio
è
miracolo
vero
(
di
Buffon
)
.
Alla
ripresa
,
calcio
se
n
'
è
visto
ancora
,
ma
di
pura
accademia
.
Gli
atalantini
non
hanno
più
lottato
.
A
turno
gli
interisti
cercavano
Cometti
.
E
sulla
sua
sinistra
passavano
.
Si
fa
presto
a
dire
,
48
conclusioni
in
una
partita
,
più
dieci
angoli
,
per
una
sola
squadra
!
Herrera
ha
richiamato
Mereghetti
a
tenere
il
centro
campo
,
Luisito
Suarez
ha
galleggiato
davanti
a
lui
:
ogni
palla
se
la
chiamava
con
un
bercio
imperioso
:
acà
(
o
come
si
dice
)
.
Molte
occasioni
hanno
sciupato
tutti
(
massime
Corso
)
.
Bettini
ha
compiuto
un
dribbling
aereo
da
lasciarci
di
stucco
.
Hitchens
ha
tentato
di
uccidere
il
coraggioso
Cornetti
con
una
legnata
di
destro
che
non
avrebbe
mai
dovuto
vibrare
.
In
compenso
,
Rota
l
'
ha
messo
a
terra
in
area
,
quando
già
Bettini
l
'
aveva
liberato
deviando
a
lui
un
tocco
sublime
di
Suarez
.
Era
stata
quella
una
delle
più
splendide
fasi
di
gioco
.
L
'
arbitro
ha
lasciato
correre
.
Però
la
spietata
furia
di
Hitchens
non
ci
è
piaciuta
.
Sarebbe
bastato
un
tocco
leggero
...
Niente
:
ha
sparato
fortissimo
di
destro
,
e
Cornetti
-
suicida
-
s
'
è
gettato
a
pararlo
sul
nascere
:
che
sicuramente
andava
a
150
orari
.
L
'
ha
colto
sul
costato
sinistro
:
uno
schianto
.
E
Dio
sa
come
abbia
potuto
reggersi
per
altri
due
minuti
!
Alla
fine
,
comprensibili
peana
.
Trombe
sonorissime
.
Campane
trillanti
.
Perfino
il
gracchiare
concitato
di
un
radiomegafono
.
Tutto
bene
.
Herrera
ha
promesso
adeguamenti
tattici
per
ogni
partita
.
La
prima
l
'
ha
azzeccata
con
il
wM
difensivo
e
con
l
'
M
all
'
attacco
.
Domenica
prossima
,
a
Roma
,
sarà
bene
che
Zaglio
rimanga
libero
...
alle
spalle
di
Guarneri
e
di
Bolchi
,
e
che
Mereghetti
si
prenda
cura
dell
'
interno
che
toccherebbe
a
Suarez
.
Questi
,
ad
ogni
modo
,
sono
anticipi
eccessivi
.
Ogni
tattica
è
buona
quando
si
vince
:
specialmente
se
si
vince
anche
alla
fine
.
Il
solo
pericolo
è
questo
:
che
l
'
Inter
palleggi
troppo
sottomisura
,
sottoponendo
i
centrocampisti
a
recuperi
pericolosi
.
La
cronaca
secca
.
Grandi
parate
di
Cometti
su
Bettini
e
Mereghetti
.
Fra
le
due
,
stupefacenti
,
il
volo
di
Buffon
a
fermare
il
lungo
proietto
di
Maschio
dopo
un
assolo
.
Al
22'
:
lancio
di
Picchi
a
Corso
:
avanzata
:
Suarez
chiama
il
triangolo
:
tocco
in
avanti
per
Corso
:
Rota
tagliato
fuori
:
balzo
di
Corso
a
gamba
tesa
sulla
palla
:
diagonale
assassino
sulla
sinistra
di
Cometti
.
Al
28'
,
Roncoli
segue
Bettini
sulla
sinistra
(
Colombo
,
sfuocato
,
è
ora
su
Mereghetti
,
ala
d
'
appoggio
)
.
Fallo
vistoso
e
goffo
di
Roncoli
.
Dall
'
estrema
sinistra
lo
batte
Suarez
cercando
Hitchens
:
traiettoria
troppo
alta
:
arriva
a
Mereghetti
:
costui
,
dribblando
a
ritroso
,
libera
elegantemente
il
sinistro
per
un
traversoncino
stupendo
:
Hitchens
ingobbisce
e
zompa
ad
ariete
:
Cometti
afferra
nuvole
:
il
crapottone
giallo
di
Hitchens
non
è
polenta
:
pota
,
Comett
!
:
bisognava
arrivarci
prima
col
pugno
:
è
il
2-0
.
Al
31'
,
Suarez
gioca
Pizzi
con
un
'
apertura
profonda
:
Pizzi
non
intercetta
:
fulmineo
irrompe
Bettini
:
un
destro
da
svellere
i
pali
:
3-0
.
Al
43'
,
Mereghetti
cade
sul
tackle
avversario
e
sopravviene
Zaglio
:
cerca
Bettini
in
area
:
Bettini
di
piatto
mette
all
'
indietro
(
idea
deliziosa
)
per
l
'
accorrente
ciclonico
Hitchens
:
destro
basso
diagonale
mancino
(
per
Cometti
)
:
carambola
in
rete
dalla
base
del
palo
.
Non
lo
parerebbe
il
diavolo
.
Intervallo
.
Gino
Patroni
dice
che
il
Tunisi
ha
acquistato
Asdrubale
,
però
non
segna
di
testa
.
Ripresa
:
notata
un
'
elegante
finta
di
Zaglio
per
Guarneri
.
Accademia
.
Ma
Christensen
azzoppa
il
Maciste
e
poi
gli
tende
la
mano
.
Maciste
,
bonazzo
,
accetta
.
Si
ripete
poco
dopo
e
Maciste
rifiuta
.
Corretti
sì
,
ma
non
ipocriti
.
Gol
sbagliati
(
uno
anche
da
Maschio
,
dopo
arrembanti
dribbling
:
arriva
a
Buffon
che
non
ne
ha
più
in
pancia
e
allora
gli
nasce
un
tiruccio
rachitico
)
.
Al
22'
Suarez
colpisce
il
palo
(
alla
sinistra
di
Cometti
)
:
al
23'
lo
sfiora
soltanto
(
alla
sinistra
di
Cometti
)
e
segna
il
5-0
.
Al
28'
,
visto
Hitchens
sventare
in
area
un
'
incursione
di
Nova
(
a
cornate
)
.
Al
33'
Suarez
si
degna
di
servire
Corso
:
pallonetto
squisito
per
Bettini
:
al
volo
,
diagonale
in
rete
(
alla
sinistra
di
Cometti
)
.
Meritate
ovazioni
.
Poi
il
rigore
di
Rota
:
il
tentato
omicidio
di
Hitchens
,
furia
gialla
.
Maschio
procura
a
Magistrelli
il
pallone
per
il
gol
della
bandiera
.
Magistrelli
ne
cava
una
stecca
.
E
allora
fischia
anche
Di
Tonno
.
A
casa
.
StampaQuotidiana ,
Milano
,
12
novembre
1961
-
MILAN
;
JUVENTUS
:
5-1
.
NOTE
:
Circa
60.000
spettatori
.
Crampi
a
Rivera
dal
30'
al
35'
del
secondo
tempo
.
Due
squadre
amministrate
in
modo
piuttosto
strano
hanno
opposto
ieri
a
San
Siro
le
loro
glorie
antiche
e
i
loro
acciacchi
presenti
.
Pioveva
a
scrosci
e
tirava
un
gran
vento
dall
'
est
,
che
porta
sempre
la
pioggia
in
Val
Padana
.
Umori
tetri
in
Rocco
,
al
quale
era
stato
negato
Rosa
a
vantaggio
di
un
glorioso
rudere
già
mollato
dal
Brasile
e
poi
dal
Boca
.
Qualcuno
lasciava
intendere
che
,
se
il
Milan
avesse
perduto
,
Rocco
se
ne
sarebbe
andato
spontaneamente
,
offeso
com
'
era
per
non
essere
stato
interpellato
nell
'
ultimo
acquisto
,
e
nemmeno
nel
penultimo
,
se
è
vero
che
da
un
mesetto
Gipo
Viani
lo
andava
sfruculiando
perché
appoggiasse
l
'
assunzione
di
Ghiggia
...
Rocco
improvvisava
l
'
ennesimo
attacco
con
questo
solo
vantaggio
:
di
non
aver
più
Greaves
fra
i
piedi
.
E
rilanciava
Salvadore
con
l
'
amatissima
maglia
numero
5
.
Dal
canto
suo
,
Parola
lamentava
l
'
assenza
di
Sivori
e
di
Mora
,
le
contusioni
di
Charles
e
di
Rosa
.
Ciononostante
,
aveva
dichiarato
alla
vigilia
che
avrebbe
fatto
il
WM
e
,
cosa
per
non
dir
altro
assai
strana
,
l
'
ha
fatto
davvero
,
lasciando
orfano
Bercellino
solo
soletto
su
Altafini
.
Vero
che
Leoncini
manteneva
la
zona
,
abbandonata
da
Dino
arretrante
su
Rosa
,
ma
stare
in
zona
senz
'
avversari
non
significa
proteggere
il
centromediano
,
significa
esser
male
guidati
dalla
panchina
.
Infilato
due
volte
in
7'
,
e
risparmiato
tre
altre
volte
in
18'
(
da
Altafini
)
,
Parola
ha
deciso
di
riconoscere
il
proprio
errore
al
28';
ha
mandato
Bercellino
sul
pari
-
classe
Barison
ed
ha
spostato
Garzena
in
centro
.
Né
questo
basta
.
Nella
ripresa
,
quando
la
Juventus
ha
iniziato
il
forcing
,
su
Altafini
è
stato
lasciato
Leoncini
e
Garzena
è
rimasto
libero
.
Che
aspettate
a
far
un
tecnico
del
vostro
figliolo
meno
bravo
in
latino
o
in
matematica
?
Io
comunque
non
sono
della
parrocchia
juventina
e
segnalo
queste
stranezze
per
dovere
critico
,
non
solo
,
ma
anche
per
limitare
i
peana
al
Milan
.
Che
cosa
vale
,
in
effetti
,
questa
squadra
pur
mo
'
nata
dai
maneggi
di
mercato
e
dalle
convinzioni
tattiche
di
Rocco
?
Le
mancano
due
ali
serie
e
un
regista
capace
anche
di
correre
.
In
tutto
il
resto
,
quando
non
gigioneggia
,
soddisfa
quasi
appieno
.
Dino
Sani
sa
giocare
a
calcio
.
Non
è
uomo
di
marcatura
,
bensì
di
posizione
:
e
aver
posizione
da
centrocampisti
significa
esser
grandi
.
Tocca
molto
bene
;
lancia
benissimo
.
Ha
esordito
sotto
l
'
acquivento
,
al
freddo
,
dunque
in
ambiente
per
lui
ostile
.
Il
suo
esordio
va
considerato
positivo
.
Deve
soltanto
fissare
qualche
schema
con
Altafini
e
Barison
.
Nella
ripresa
ha
avuto
buon
senso
...
nel
contenersi
.
Il
maggior
dinamismo
di
Rosa
lo
umiliava
.
Lui
andava
al
passo
.
Ma
i
palloni
rimediati
spigolando
li
ha
quasi
tutti
sistemati
bene
.
Ghiggia
è
il
vecchio
castrone
che
sappiamo
.
Quando
si
sarà
rassegnato
all
'
essenziale
,
senza
intraprendere
goffi
dribbling
fondati
sullo
scatto
(
che
non
ha
più
)
,
il
Milan
avrà
in
lui
un
ottimo
rifinitore
.
È
intelligente
,
il
marrano
,
sa
quel
che
ci
vuole
.
In
linea
con
Rivera
e
avanti
a
Dino
Sani
,
può
costituire
un
magnifico
reparto
di
lancio
e
di
appoggio
per
Barison
e
Altafini
,
a
patto
che
questi
due
crapottoni
di
gran
possa
si
muovano
per
tempo
a
dettare
il
passaggio
.
In
contropiede
sono
temibili
sempre
e
sparano
a
rete
come
pochi
,
sanno
giocare
alto
...
Altafini
ha
esploso
quattro
tiri
-
gol
.
Avrebbe
dovuto
segnare
sei
o
sette
volte
.
Come
dire
di
un
goleador
così
felice
e
fortunato
che
ha
soddisfatto
a
metà
?
In
effetti
,
non
è
stato
un
fenomeno
.
Ma
ha
segnato
quattro
gol
,
buon
Dio
.
Giocasse
sempre
così
male
,
e
nel
Milan
e
in
maglia
azzurra
!
Importante
è
però
che
abbia
capito
di
dover
tirare
sempre
,
vicino
o
lontano
che
sia
.
Lo
stesso
Barison
,
cercato
in
profondità
,
ha
soddisfatto
.
Dimenticato
,
è
riapparso
per
sbagliare
un
gol
e
farne
fare
un
altro
:
che
più
?
Se
il
Milan
potesse
contare
su
un
Dino
più
sicuro
di
costruire
per
qualcuno
e
sul
portentoso
Rivera
che
abbiamo
veduto
oggi
,
nessuno
potrebbe
escludere
un
suo
ritorno
alla
ribalta
dei
protagonisti
.
Rivera
ha
compiuto
in
scioltezza
le
prodezze
che
Rosa
ha
compiuto
ringhiando
.
Questa
è
la
differenza
fra
i
due
,
che
sono
stati
i
migliori
in
campo
.
Altafini
stava
spesso
a
guardare
Rivera
con
l
'
aria
allocchita
:
fosse
scattato
a
tempo
,
quale
altro
diluvio
!
Il
terreno
era
tale
che
non
bisognava
illudersi
di
compiere
squisitezze
sul
tocco
o
sul
dribbling
.
Il
solo
che
l
'
ha
capito
bene
è
stato
l
'
ottimo
David
,
e
ha
fatto
male
Ghiggia
a
non
servirlo
quando
scattava
sull
'
ala
(
se
ne
ricordi
)
.
La
difesa
del
Milan
ha
preteso
troppo
dalla
propria
abilità
di
palleggio
.
Spesso
la
palla
restava
in
area
e
gli
spaventi
sono
stati
molti
.
Lo
stesso
Trap
ha
mancato
respinte
che
s
'
imponevano
e
Radice
ancor
più
di
lui
.
Buono
è
stato
il
ritorno
di
Salvadore
.
Onesta
la
prestazione
di
Maldini
sull
'
ala
.
Liberalato
ha
gigioneggiato
(
da
allocco
)
come
i
compagni
sulle
rimesse
:
fra
i
pali
,
un
signor
portiere
.
Che
il
terreno
fosse
nemico
delle
difese
dimostrano
queste
cifre
:
il
Milan
ha
concluso
20
volte
(
con
3
angoli
)
nel
primo
tempo
e
13
(
con
due
angoli
)
nel
secondo
.
La
Juventus
10
volte
nel
primo
e
18
nel
secondo
.
Il
Milan
ha
marcato
Charles
con
Trap
e
Nicolè
(
centravanti
autentico
)
con
Radice
.
Sani
avrebbe
dovuto
marcare
Rosa
.
Delle
marcature
juventine
si
è
detto
.
Aggiungo
che
Rivera
veniva
marcato
da
Emoli
,
non
meno
smarrito
dei
compagni
,
ma
corretto
.
Già
al
2'
,
passa
il
Milan
.
Leoncini
perde
la
palla
su
Ghiggia
:
due
dribbling
:
Altafini
non
si
muove
:
mentre
inveisco
a
lui
,
Ghiggia
lo
serve
:
e
Altafini
prima
ancora
che
gli
arrivi
addosso
Bercellino
esplode
il
destro
basso
da
15
metri
:
gol
.
A15'
,
Rosa
si
libera
indietro
su
Bercellino
:
controllo
errato
:
palla
ad
Altafini
che
,
libero
,
tenta
la
finezza
di
piatto
destro
e
sorvola
la
traversa
.
Bercellino
lo
serve
meglio
al
7'
:
sentite
:
Salvadore
a
Dino
,
ad
Altafini
a
Rivera
che
sbaglia
il
passaggio
e
dà
sul
piede
di
Bercellino
:
nuovo
controllo
errato
:
Altafini
è
di
nuovo
solo
e
non
sbaglia
.
Comunque
colpita
,
questa
palla
diventa
un
proietto
imprendibile
per
i
portieri
.
Al
12'
,
Barison
pianta
Garzena
lanciando
se
stesso
:
crossa
basso
,
forte
,
bene
:
arriva
Altafini
e
da
tre
metri
manca
la
deviazione
.
Sciagurato
!
Al
18'
,
Rivera
imita
al
tiro
il
Trap
:
Anzolin
non
arresta
:
Altafini
manca
il
rimpallo
.
Scalogna
e
mancanza
di
agilità
.
Piove
.
Ma
il
gioco
è
onesto
.
Applausi
per
Dino
che
,
in
dribbling
,
si
libera
di
tutti
per
toccare
a
Liberalato
.
Forcing
della
Juve
.
Al
28'
,
Altafini
crossa
per
Barison
al
centro
:
clamoroso
buco
.
Povrazz
.
Al
37'
,
fallo
di
Ghiggia
su
Leoncini
al
limite
sinistro
:
batte
Rosa
di
collo
destro
e
splendidamente
segna
uccellando
Liberalato
.
Sul
2-1
,
tutto
ritorna
in
gioco
.
La
Juventus
si
ammucchia
davanti
a
Liberalato
.
Altafini
libera
Barison
che
,
tardo
,
telefona
il
tiro
ad
Anzolin
(
45'
)
.
Legnata
di
Ghiggia
fuori
di
un
'
unghia
al
fischio
del
45'
.
Ripresa
.
Catenaccio
juventino
(
sic
!
)
:
e
forcing
.
S
'
impapera
per
la
presunzione
di
far
palleggio
la
difesa
milanista
al
6'
:
Rossano
da
destra
crossa
e
Charles
incorna
fuori
a
sinistra
la
palla
-
gol
.
Non
è
tutto
.
Al
7'
Emoli
scende
e
crossa
alto
dall
'
estrema
:
Liberalato
smanaccia
alla
men
peggio
verso
Rossano
e
cade
:
lo
juventino
batte
verso
la
porta
e
Liberalato
,
a
terra
,
può
bloccare
.
In
un
minuto
,
mancato
due
volte
il
pareggio
.
Grigia
per
il
Milan
;
Dino
assiste
alle
rabbiose
folate
dí
Rosa
.
Questo
annoto
e
,
ironia
,
proprio
al
17'
Sarti
commette
mani
su
un
lancio
di
David
.
Apre
la
punizione
lo
stesso
David
a
Ghiggia
che
,
evitato
l
'
arbitro
,
traversa
basso
.
Area
deserta
:
il
traversone
arriva
a
tre
metri
dal
palo
di
destra
:
qui
piomba
Rivera
e
spacca
in
rete
.
Pesci
,
dalle
parti
di
Anzolin
.
Ora
è
fatta
.
Al
23'
,
Salvadore
caracolla
fuori
area
in
dribbling
e
dà
a
Dino
,
e
questi
lancia
stupendamente
Altafini
:
esce
a
vuoto
Anzolin
ma
Altafini
non
vuol
battere
troppo
da
destra
e
allora
si
accentra
in
dribbling
e
Anzolin
,
già
steso
,
gli
ghermisce
la
palla
.
Al
31'
,
Altafini
viene
liberato
da
Rivera
ma
...
preferisce
appoggiare
a
Barison
:
legnatona
:
palla
-
gol
alle
stelle
.
Al
32'
,
un
gaudioso
miracolo
.
Il
Trap
dribbla
e
dà
a
Barison
in
centro
:
costui
vince
un
dribbling
di
finta
(
sissignori
)
e
libera
Altafini
sulla
sinistra
:
proietto
basso
,
Anzolin
beffato
.
E
non
passa
un
minuto
che
David
fionda
avanti
a
fil
di
pozzanghera
:
Garzena
sballa
l
'
entrata
su
Altafini
,
e
anche
Anzolin
sballa
l
'
uscita
:
Altafini
,
birbone
,
accompagna
la
palla
in
rete
.
Cinque
.
«
Che
,
sei
ammattito
?
»
domanda
Sivori
ad
Altafini
.
Forse
.
StampaQuotidiana ,
Santiago
,
2
giugno
1962
-
CILE
-
ITALIA
:
2-0
.
Uomini
siate
e
non
pecore
matte
!
È
questo
il
solo
commento
valido
dopo
la
ripugnante
degradazione
dello
sport
cui
ho
assistito
in
questa
luminosa
giornata
dell
'
autunno
cileno
.
Era
un
viaggio
nato
disgraziato
sotto
moltissimi
aspetti
,
e
lo
sentivo
.
Oggi
ogni
nodo
è
venuto
al
pettine
,
tristemente
,
e
lo
sdegno
mi
impedisce
ogni
considerazione
a
favore
degli
azzurri
,
colpevoli
essi
stessi
come
i
cileni
,
più
modesti
,
e
moralmente
drogati
come
già
avevo
detto
.
Gli
errori
erano
cominciati
in
Italia
dalla
scelta
dei
tecnici
e
dalla
irresolutezza
di
Spadacini
,
che
pure
aveva
sottomano
in
casa
un
Viani
e
un
Rocco
,
e
che
mancò
l
'
ottima
occasione
di
togliersi
fuori
all
'
epoca
del
suo
lutto
.
Si
lasciò
poi
l
'
Italia
anche
discretamente
preparati
,
però
qualche
uomo
buono
è
rimasto
a
casa
e
qualche
brocco
è
stato
portato
qui
.
All
'
esordio
con
la
Germania
si
ebbe
la
sfortuna
di
trovare
un
arbitro
scozzese
che
sopportò
le
brutalità
apparentemente
oneste
dei
tedeschi
e
che
riprese
le
ritorsioni
vistose
degli
italiani
,
maleducati
e
poco
furbi
.
La
tremenda
battaglia
ci
esaltò
per
il
coraggio
agonistico
dei
nostri
,
ma
anche
preparò
l
'
ambiente
per
le
reazioni
dei
cileni
,
già
montati
da
una
campagna
di
stampa
a
causa
di
articoli
sciagurati
contro
il
Cile
.
Le
disgrazie
continuarono
quando
scioccamente
si
volle
andar
contro
il
destino
rifiutando
l
'
arbitro
spagnolo
Gardeazabal
e
pretendendo
l
'
inglese
Aston
.
Bene
:
costui
aveva
danneggiato
il
Cile
in
una
precedente
occasione
,
e
già
si
era
ingraziato
il
pubblico
sopportando
i
pestaggi
contro
gli
svizzeri
.
Si
ripeteva
il
pericolo
che
consentisse
le
entrate
fallose
di
gioco
,
ma
non
le
volontarie
ritorsioni
.
E
così
è
stato
.
I
tecnici
italiani
avevano
giustamente
valutato
come
modesta
l
'
avversaria
,
ma
hanno
sbagliato
la
formazione
immettendo
un
David
imbrocchito
paurosamente
da
mesi
,
e
un
Mora
per
giunta
capitano
(
sarebbe
come
nominare
me
presidente
della
Lega
Anti
-Fumo...)
.
L
'
incontro
si
annunciava
tuttavia
difficile
soltanto
per
la
situazione
psicologica
e
l
'
arbitraggio
.
Gli
italiani
,
disposti
bene
,
erano
partiti
all
'
attacco
,
sicuri
,
tuttavia
si
era
subito
rivelata
l
'
insufficienza
di
David
nel
tenere
Leonel
Sánchez
:
ogni
entrata
un
fallo
.
Il
primo
decisivo
incidente
avviene
al
4'
per
un
'
entrata
di
Tumburus
su
Landa
.
I
giocatori
si
assembrano
,
e
si
vede
David
alzare
le
mani
su
Leonel
Sánchez
,
e
Rojas
picchiarlo
,
poi
David
rispondere
,
sicché
Rojas
si
butta
a
terra
fingendosi
morto
e
eccitando
un
parapiglia
.
L
'
arbitro
già
qui
avrebbe
dovuto
espellere
David
e
Rojas
.
Riprende
il
gioco
al
7'
,
e
Landa
insegue
Ferrini
,
calciandolo
al
fianco
:
Ferriní
,
sciocco
,
sicuramente
drogato
oltre
il
lecito
,
esplode
un
calcione
volante
,
che
non
coglie
Landa
ma
è
visto
dall
'
arbitro
.
Aston
decide
l
'
espulsione
del
solo
Ferrini
,
e
sorge
un
nuovo
parapiglia
,
in
cui
si
vede
Maschio
steso
knock
-
out
da
un
pugno
di
Leonel
Sánchez
che
gli
ha
fracassato
il
setto
nasale
.
Invano
gli
azzurri
invocano
l
'
intervento
dell
'
arbitro
:
se
fosse
stato
spagnolo
,
bene
o
male
li
avrebbe
capiti
...
Maschio
deve
rimettersi
in
piedi
,
mentre
Ferrini
esce
piangendo
:
insisto
,
in
anormali
condizioni
psichiche
.
Anzi
,
psicoaminiche
.
Riprende
il
gioco
dopo
un
bel
pezzo
.
Maschio
deve
arretrare
a
marcar
Toro
,
e
incomincia
le
vendette
:
soprattutto
,
stordito
,
entra
vistosamente
greve
.
Il
Cile
attacca
,
e
ovviamente
dei
nostri
restano
in
attacco
solo
Altafini
e
Menichelli
.
David
seguita
ad
intervenire
da
broccone
su
Sánchez
,
ma
la
squadra
tiene
bene
,
la
difesa
si
batte
,
e
i
cileni
sono
incapaci
di
liberare
una
sola
volta
un
uomo
verso
il
gol
.
Al
contrario
,
gli
italiani
sfiorano
la
rete
al
34'
:
Menichelli
lancia
Mora
sulla
sinistra
:
ottimo
cross
,
e
Altafini
sbuca
libero
sulla
destra
,
incornando
da
sei
-
sette
metri
ma
buttando
fuori
sulla
sinistra
di
Escuti
.
Sciupata
questa
palla
-
gol
per
noi
!
Il
gioco
è
miserrimo
per
la
modestia
dei
cileni
,
che
ruminano
noiose
meline
senza
sbocchi
.
In
tutto
il
primo
tempo
il
Cile
ha
fornito
sei
conclusioni
(
tutte
fuori
,
tranne
due
punizioni
comode
per
Mattrel
)
.
Al
41'
l
'
episodio
decisivo
:
David
e
Leonel
Sánchez
si
disputano
la
palla
sulla
bandierina
,
e
David
da
tergo
tenta
il
tackle
,
scalciando
in
verità
sul
tendine
d
'
Achille
di
Leonel
Sánchez
,
il
quale
infuriato
si
volta
e
piazza
un
gran
pugno
al
volto
di
David
.
Questi
si
butta
a
terra
fingendo
il
KO
,
e
ora
come
minimo
Aston
dovrebbe
espellere
il
cileno
.
Niente
.
Entra
ancora
in
campo
la
polizia
e
divide
i
giocatori
.
Al
45'
(
secondo
l
'
orologio
,
ma
ormai
tra
una
cosa
e
l
'
altra
si
è
persa
una
decina
abbondante
di
minuti
)
David
a
centro
campo
urta
con
un
piede
alzato
da
omicida
la
testa
del
solito
Leonel
,
e
il
pubblico
s
'
inferocisce
:
allora
Aston
spedisce
via
anche
David
.
A
questo
punto
bisognerebbe
ritirare
la
squadra
,
accentuando
l
'
insolente
idiozia
dell
'
arbitro
.
Invece
si
rigioca
in
un
clima
vergognoso
:
gli
italiani
si
sentono
defraudati
e
picchiano
,
gli
altri
rispondono
.
I
cileni
,
modestissimi
,
avanzano
con
la
palla
finché
è
chiuso
ogni
sbocco
.
L
'
arbitro
fischia
la
fine
del
tempo
al
52'
,
recuperando
solo
sette
minuti
di
tredici
che
non
si
era
giocato
.
Uscendo
,
Salvadore
,
accenna
a
rifilare
una
testata
al
segnalinee
messicano
,
colpevole
di
non
aver
segnalato
all
'
arbitro
il
pugno
di
Sánchez
a
David
.
Al
rientro
,
gli
italiani
si
illudono
di
poter
condurre
fino
al
90'
il
risultato
bianco
,
e
il
solo
Altafini
resta
a
centro
campo
fra
Contreras
e
Raul
Sánchez
.
In
difesa
tutti
gli
altri
,
con
Menichelli
terzino
sinistro
e
Robotti
a
destra
,
con
Salvadore
libero
e
Janich
su
Landa
.
I
cileni
melinano
sicuri
,
ma
trovano
i
varchi
sbarrati
.
I
nostri
continuano
ad
entrar
duri
,
e
già
al
l
'
Mora
(
oh
degno
capitano
)
dà
un
pugno
nella
schiena
a
Contreras
.
Vorrei
sprofondare
,
andarmene
,
e
non
illudermi
-
come
invece
faccio
-
che
gli
azzurri
possano
condurre
in
porto
il
pareggio
:
fatalmente
moriranno
,
battendosi
contro
due
avversari
di
troppo
.
Cadono
infatti
al
29'
,
per
una
punizione
determinata
dal
solito
fallo
di
Maschio
su
Toro
.
Questi
batte
una
lunga
punizione
su
Mattrel
,
che
ora
ha
il
sole
cadente
negli
occhi
:
il
portiere
bravamente
respinge
di
pugno
,
ma
purtroppo
riprende
Ramírez
,
libero
,
e
con
un
bel
colpo
di
testa
infila
da
una
decina
di
metri
l
'
angolino
sinistro
,
con
Mattrel
ancora
fuori
.
Adesso
gli
italiani
si
avventano
in
patetico
WM
,
alla
ricerca
del
pareggio
.
Purtroppo
Mora
è
sfessato
e
brocco
,
Altafini
stanco
per
le
inutili
corse
contro
avversari
schierati
a
ricevere
le
respinte
lunghe
della
nostra
difesa
.
Soltanto
gente
di
classe
e
in
forma
avrebbe
potuto
«
alleggerire
»
palleggiando
:
ma
Maschio
era
intronato
dal
pugno
,
Mora
mediocre
,
Menichelli
stanco
,
Ferrini
espulso
.
Fatalmente
dovevano
passare
ancora
gli
animosi
,
arcigni
cileni
,
protetti
da
arbitro
e
pubblico
.
Gli
azzurri
non
andarono
oltre
una
conclusione
al
34'
,
ma
Mora
pretese
di
sparare
a
rete
da
trenta
metri
,
e
buttò
ignobilmente
fuori
.
Mattrel
compì
grandi
,
avventurose
parate
su
Fouilleux
,
Sánchez
,
Toro
,
ma
al
40'
costui
in
discesa
leonina
esplose
da
venti
metri
un
destro
basso
che
sorprese
tutti
.
E
poi
ancora
pestaggi
.
Pecore
matte
!
Ora
sappiamo
,
dopo
la
brillante
campagna
antidoping
,
perché
i
nostri
giocatori
siano
tanto
isterici
.
L
'
incompetenza
tecnica
,
la
mancanza
di
coraggio
e
di
esperienza
dei
dirigenti
federali
hanno
condotto
a
tutto
ciò
.
Dire
chi
sia
stato
bravo
mi
sembra
grottesco
.
Il
migliore
senza
dubbio
Mattrel
,
poi
i
due
bolognesi
e
Salvadore
.
Gli
altri
o
nulli
o
impotenti
.
Un
disastro
.
Torneremo
fra
le
solite
pernacchie
.
E
Spadacini
tornerà
ai
suoi
interessi
,
e
Mazza
ai
suoi
interruttori
elettrici
e
ai
suoi
affarucci
da
provincia
calcistica
.
E
Ferrari
riavrà
la
Nazionale
,
perché
tanto
è
stipendiato
,
e
poi
è
abituato
alle
brutte
figure
.
Pasquale
resterà
alle
sue
presidenze
,
Rizzoli
otterrà
il
mutuo
per
il
villaggio
del
Milan
,
e
Moratti
imporrà
il
ritorno
di
Herrera
.
Il
nostro
calcio
superficiale
ha
quel
che
si
merita
.
Soltanto
,
mi
piacerebbe
sapere
domani
la
dose
delle
amine
psicotoniche
.