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> autore_s:"De Castro Diego"
StampaQuotidiana ,
Tutte le grandi questioni che il nuovo governo dovrà affrontare e realizzare costituiscono problemi di massa e la loro risoluzione risulterà tanto migliore quanto più accurata ne sarà la conoscenza . Quest ' ultima , a sua volta , si può ottenere soltanto attraverso l ' informazione statistica . È ben noto che i due più importanti Stati del mondo - America e Russia - hanno statistiche eccellenti ; purtroppo , in Italia , la situazione è ben diversa . Non esiste affatto una " coscienza statistica " non solo nella massa , ma , forse , negli stessi membri delle grandi istituzioni pubbliche , finché non giungano al livello dell ' Esecutivo : qui si rendono disperatamente conto della necessità di avere dei dati numerici decisionali che mancano del tutto o sono incerti ed incompleti . La massa o non crede nelle cifre e le ritiene pura invenzione o , per contro , le accetta senza il minimo accenno ad una critica . Chi sa come siano costruite e quale attendibilità abbiano le scale mobili dei salari , che pretendono di misurare un punto o mezzo punto di variazione ? O come sono gli indici dei prezzi e del costo della vita , sui quali basterebbe mutare una formula - senza il minimo errore scientifico nel farlo - perché tutto cambiasse ? Chi sa che essi perdono continuamente valore , man mano che si allontanano dal loro momento iniziale ? Chi conosce l ' errore di stima cui è soggetto il calcolo del reddito nazionale ? Bisognerebbe combattere il pregiudiziale rifiuto critico da un lato , e creare una possibilità di giudizio critico dall ' altro . Uno dei problemi che dovrà esaminare il Parlamento è quello del divorzio : avrà più importanza la battaglia che la vittoria o la sconfitta delle parti . Si andrà a toccare una questione delicatissima senza avere la più vaga notizia della sua realtà concreta . Basta leggere le cifre che sparano - è , purtroppo , l ' esatta parola - divorzisti e antidivorzisti , per rendersi conto della generale , completa ignoranza della vera situazione . Eppure , un ' indagine campionaria ufficiale sarebbe , se non facile , perfettamente possibile . Altri temi del programma governativo sono la scuola , le pensioni , le Regioni , il fondo di solidarietà nazionale per i contadini . Sottofondo di ogni questione è la programmazione nazionale e regionale . Che cosa conosciamo , ad esempio , della relazione tra rendimento ed estrazione sociale dell ' alunno ? Inoltre , è lecito dubitare che qualcuno sappia esattamente chi siano i contadini : è assai dubbio che si sapesse quanti fossero e quali fossero i pensionati . Le divergenze di più d ' un paio di migliaia di miliardi tra il programma minimo e quello massimo delle pensioni , fanno dubitare che si tratti solo di aliquote . La programmazione regionale si basa su dati per non piccola parte inattendibili ; il calcolo del reddito delle regioni viene fatto mediante indici , sul valore dei quali si possono sollevare molti dubbi . Inoltre , esiste un fortissimo divario tra le informazioni in materia economico - aziendale ed economico - generale , di cui si dispone nell ' Italia industriale del nord ed in quella in via di sviluppo del Sud . Chi dovrebbe provvedere a queste deficienze ? Sarebbe , intanto , utile che le grandi aziende private non considerassero segreti i loro dati ; ma sarebbe anche utile una riorganizzazione delle rilevazioni ufficiali . È poco noto che esse , in settori apparentemente attendibili , sono invece imprecise . In molte regioni è assai dubbio quale sia il vero tasso di natalità o di mortalità infantile . Nel 1961 , ci si trovò con quasi un milione di italiani in meno di quel che si credeva . Solo dal 1968 cominciamo a conoscere l ' esatto ammontare della criminalità in Italia . Quando il Presidente della Repubblica ebbe necessità di dati sull ' attività della magistratura , si dovette condurre una difficile e precipitosa inchiesta . Le statistiche degli iscritti agli uffici di collocamento , se usate come misura della disoccupazione , non hanno significato alcuno . E così via . Delle rilevazioni ufficiali si occupa l ' Istituto Centrale di Statistica , egregiamente presieduto e diretto , ma sempre carente di fondi . Esso andrebbe , quindi , molto potenziato e dovrebbe poter esercitare severamente quella potestà teorica di controllo che ha sulle statistiche raccolte da Enti pubblici di ogni tipo , evitando doppioni e pubblicazioni inutili e costose . Bisogna rendersi conto che le grandi indagini statistiche di " universo " che ancora si conducono , seguendo antichi modelli , per non rinunciare alla confrontabilità dei dati odierni con quelli di un lontano passato , dovrebbero cedere il posto a quelle sul tipo , ad esempio , della bellissima ricerca sulle forme di lavoro . Altrimenti avviene che i dati definitivi per i censimenti si abbiano con sei o sette anni di ritardo , quando tutto è mutato , e che le nostre pubblicazioni ufficiali uscite nel 1968 riguardino per la maggior parte , indagini del periodo 1963-1965 . Certe grandi rilevazioni vanno ridotte : 800 pagine di dati meteorologici sembrano troppe . Concludendo , il nuovo governo dovrebbe ricordare il detto di Luigi Einaudi " conoscere per decidere " ; e conoscere i problemi di massa significa potenziare le statistiche , se necessario sacrificando la loro completezza o la loro continuità a vantaggio del loro numero e della loro tempestività , della loro attualità .
StampaQuotidiana ,
L ' interesse che aveva suscitato la discussione , su questo giornale , relativa ai problemi paranormali , dopo le trasmissioni televisive e il libro di Piero Angela , pare spegnersi , malgrado l ' intervento di illustri personalità come Jemolo , Granone , Barone e Vacca . Essa sta esaurendosi in seguito alla risposta negativo - evasiva di Rol ed alla rassegnata replica dello storico e giurista romano , e cioè di Temolo stesso . Credo che il lasciar morire la discussione costituisca un errore sociologico e psico - sociologico , tanto più che , nel libro Angela , si parla di un Comitato scientifico per l ' esame dei problemi paranormali . Sono dell ' opinione che la scienza ufficiale non debba rifiutare , sdegnosamente , di occuparsi dei fenomeni paranormali , lasciando , a chi ne afferma l ' esistenza , l ' onere della prova . In teoria ciò è più che giusto . In pratica , se i fenomeni esistessero , un « sensitivo » povero non avrebbe mai la possibilità di dimostrare le proprie qualità , perché non potrebbe istallare un laboratorio con complessi strumenti che le provino . La presenza di un prestigiatore , infatti , può avallare l ' inesistenza di trucchi , ma non può sancire la realtà , né determinare , se possibile , la causa di tali strani eventi . Se è perfettamente inutile occuparsi dei molti inventori che ogni anno scoprono il moto perpetuo , può costituire una perdita di tempo un po ' meno inutile il cercar di indagare su chi può aver eventualmente ritenuto , in quella filogenesi di cui è frutto , alcune qualità che esseri più in basso di noi nella scala zoologica indubbiamente possiedono e noi abbiamo presumibilmente perduto ( la percezione di ultrasuoni , quella del magnetismo terrestre , ecc . ) . La segnalazione dell ' importanza psico - sociologica e sociologica di problemi del genere , da un lato , e l ' esempio della necessità di far luce , anche a costo di distruggere illusioni , dall ' altro , ci vengono rispettivamente dall ' affluenza dei visitatori all ' ostensione della Sindone e dal Convegno che ne è seguito - con discussioni a livello nettamente scientifico , salvo un paio di interventi soltanto fideistici - e ancor più dalla coraggiosa appendice di una indagine da condursi con i più moderni metodi d ' ogni scienza per provare , con procedura non difficile , l ' antichità del « lenzuolo » e , qualora risulti possibile , la genesi delle macchie . I tre milioni di visitatori dimostrano quale sia l ' interesse per i fenomeni paranormali , che esiste nella massa dell ' opinione pubblica . La Sindone , infatti , costituisce un fenomeno paranormale anche per chi ne ammetta l ' origine divina , normale essendo tutto ciò che può essere spiegato con le conoscenze che , in un certo momento storico , la scienza possiede . Il normale è , quindi , un concetto relativo al tempo . Ad esempi , mezzo secolo fa , sarebbe stato paranormale il sentire e vedere a colori , in Europa , una persona che stessa parlando nel Sud - America . Non v ' è dubbio che molte tra le persone passate davanti alla Sindone o compivano un atto di venerazione fideistica , verso un oggetto in cui credevano , o si impegnavano nella lunga fatica , pensando di poter rinforzare una fede vacillante . Ma altri visitatori erano certamente e semplicemente mossi dalla curiosità di vedere qualcosa di paranormale , divino od umano che fosse , per quel residuo di educazione magica esistente in ciascuno di noi , che ci porta a rifugiarci in un mondo nel quale speriamo che forze ignote agiscano in modo più giusto , più umano , più onesto . Con l ' indagine scientifica sulla Sindone la Chiesa dimostra molto coraggio nel disilludere , eventualmente , la prima fascia di visitatori e nel togliere un supporto alla fede dei dubbiosi , se il risultato riuscirà negativo . Ma compie un ' opera sociologica altamente positiva ed educativa nell ' eliminare dalla religione tutto ciò che di apparentemente paranormale può esistere , ben distinguendo tra la fede vera e quanto ha , in sé , ancora di « magico » , nel senso prettamente scientifico di questa parola . Il libro di Piero Angela , in un campo che ha da fare con la religione più di quanto si creda ( la parapsicologia è , spesso , un sostituto della religione ) , ha grande importanza sociologica perché può essere determinante per la formazione culturale di masse di popolazione molto più vaste di quel che generalmente si pensa . A mio modesto giudizio , perciò , occorrerebbe che qualcuno si muovesse per invitare eventuali « sensitivi » in buona fede a mostrare , sotto controllo scientifico ( ivi compreso il prestigiatore ) quali siano o non siano i loro poteri paranormali . Se in un solo caso si provasse l ' esistenza di un sola forza che non rientrasse in quelle conosciute , tutto il problema del paranormale sarebbe risolto . E se , invece , non si riuscisse a dimostrarla mai , la fascia dei credenti sarebbe molto disillusa - pur continuando molti a coltivare la propria illusione - ; quella dei dubbiosi smetterebbe i tentativi di ricerca e la grande massa di persone che agisce senza riflettere , facendosi anche ingannare da eventuali imbroglioni , man mano imparerebbe a ragionare con la logica e non in base a soli desideri ed a vane speranze . Perciò occorre che qualcuno concretamente si muova per chiarire una situazione che ha tanta importanza psico - sociologica o che qualche « sensitivo » se crede , in buona fede , di possedere poteri paranormali , li renda noti , ammettendo qualsiasi tipo di controllo sui fenomeni che può produrre .
Diventiamo un paese di anziani ( De Castro Diego , 1981 )
StampaQuotidiana ,
Di tanto in tanto , appare la notizia che , in Italia , la popolazione è divenuta stazionaria e qualcuno se ne rallegra , perché non ha la più vaga idea di quante conseguenze negative porti per parecchi decenni successivi il raggiungimento di un equilibrio del genere . Non credo esistano demografi e statistici italiani che non auspichino una sia pur lieve eccedenza dei nati sui morti . Il saldo negativo tra le nascite e le morti era limitato nel 1972 a poche province del Nord e a due del Centro , mentre ora si sta allargando a macchia d ' olio . Le ultime cifre ufficiali - non ancora pubblicate in dettaglio , provvisorie , ma attendibili - per i mesi dal gennaio all ' ottobre 1980 , indicano che , ormai , nell ' Italia Settentrionale , l ' eccedenza dei morti sui nati è cronica e che per i primi dieci mesi dell ' anno è stata di 31.611 unità , contro le 13.634 dei corrispondenti mesi del 1979 . In Liguria , i morti sono il doppio dei nati ; in Piemonte , si riscontra un supero di 9927 morti sui nati che sono soltanto 33.101 . In Toscana ed in Umbria le nascite sono largamente inferiori alle morti , nelle Marche sono lievemente superiori , mentre , nel Lazio , si sente nettamente l ' influsso del Meridione , con una eccedenza di 12.584 unità a favore delle nascite . L ' Italia Meridionale e le Isole realizzano un saldo attivo di 118.041 nati e l ' Italia intera di 91.197 . Forse non è male ricordare che , nel 1972 , tale saldo , per l ' Italia , era di 375.283 unità . Poiché ci siamo trasformati da Paese di emigrazione in Paese di immigrazione ed abbiamo , ormai , un saldo largamente attivo di immigrati , la popolazione dell ' Italia non corre , per ora , un pericolo grave di diminuzione : i1 Nord non produce figli , ma accoglie gente che viene o torna dall ' estero ; il Sud , dal Lazio in giù , mette al mondo nuovi nati e , seppur ormai raramente ( nel febbraio , marzo , aprile e maggio 1980 ) ha visto gli emigrati per l ' estero superare gli immigrati . Le conseguenze sono piuttosto evidenti . I settentrionali , non prolificando , fanno il possibile a che l ' Italia si meridionalizzi , poi si lagnano che ciò avvenga . Forse nessuno ricor - da che , attorno al 1950 , Torino aveva già raggiunto il risultato di avere più morti che nati e , se non fossero immigrati veneti e meridionali , essa sarebbe oggi , la metà di quella che è . Stiamo già ospitando , in Italia , più di mezzo milione di stranieri provenienti dal Terzo Mondo o da Paesi più poveri di noi . É troppo noto che , tra pochi anni , il carico degli an - ziani , dei vecchi , dei decrepiti - i novantenni sono cresciuti di sedici volte dall ' inizio del secolo - sarà spaventoso per le forze effettivamente produttive : le nuove leve di lavoro , na - te in Italia , saranno sempre più esigue e la situazione peggiorerà di anno in anno . La Francia e la Germania stanno prendendo provvedimenti di politica demografica per ovviare ad una situazione che è già leggermente peggiore della nostra ; noi stiamo a guardare . Anzi c ' è chi si compiace per le culle vuote . I non demografi non sanno che la « popolazione stazionaria » può esistere soltanto per un periodo brevissimo , perché , quando ci si mette sulla sua strada i morti tendono sempre più a crescere ed i nati sempre più a calare . Ed allora non c ' è che l ' immigrazione . Ma non tutti gli Stati europei che l ' anno sperimentata ne sono rimasti molto soddisfatti .