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PARLAMENTO E SINDACALISMO ( MOSCA GAETANO , 1924 )
StampaQuotidiana ,
Il comunismo ha la sua prima radice in quel complesso di passioni , di sentimenti e d ' idee che cominciarono ad affermarsi nel secolo decimottavo e si svilupparono completamente nel decimonono . Se si parte infatti dal concetto che l ' uomo nasce buono , e che come affermava Rousseau , la società o meglio le istituzioni sociali , l ' hanno reso cattivo viene naturale la conseguenza che , cambiando radicalmente le istituzioni accennate , gli uomini possano , anzi debbano , in breve tempo perdere il loro egoismo e recuperare il loro naturale altruismo . Se si crede fermamente che la storia dell ' umanità si può sintetizzare assimilandola ad una marcia continua dalla disuguaglianza verso l ' uguaglianza , si deve ammettere che , quando in questa strada si è fatto un certo cammino , si deve arrivare ad un punto nel quale diventa necessaria la soppressione della proprietà privata , la quale rende impossibile la uguaglianza assoluta fra tutti i membri del consorzio sociale . Oggi riesce ancora assai difficile il precisare quanto bene e quanto male abbia prodotto la diffusione delle idee e dei sentimenti accennati , poiché è questa una indagine che solo fra un paio di generazioni si potrà fare con perfetta spassionatezza . Ad ogni modo sembra che il loro ciclo storico abbia raggiunto il suo vertice , e che , almeno nell ' Europa occidentale , esso accenni a discendere ; come del resto finora è avvenuto a quasi tutte le forme mentali ed a quasi tutte le correnti passionali che hanno contribuito colla loro diffusione a modificare la storia del mondo ed a creare ed a distruggere le varie civiltà . La esperienza di quanto è avvenuto ed avviene in Russia ha servito , e sempre più servirà , a far dileguare in proposito molte illusioni . Ho avuto di recente occasione di leggere la lettera di un operaio italiano che trovasi in Russia per ragioni di lavoro , nella quale egli informava un suo amico che colà , malgrado il trionfo ufficiale del Comunismo , vedeva ogni giorno persone che banchettavano nelle trattorie di lusso ed altre persone alla porta che mendicavano un tozzo di pane e che anche colà vi erano coloro che andavano in automobile e quelli che non avevano scarpe ai piedi . Non si può negare che le trasformazioni dell ' economia sociale avvenute durante il secolo decimonono e quello presente abbiano anche esse contribuito alla propagazione delle dottrine comuniste , e basterebbe in proposito ricordare il sorgere della grande industria colle grandi agglomerazioni di lavoratori manuali che essa rende necessarie . Ma se le trasformazioni accennate hanno agevolato il diffondersi delle dottrine comuniste esse hanno reso quasi necessaria la nascita di quelle sindacaliste . Infatti nella seconda metà del secolo decimonono e nei primi decenni del ventesimo non abbiamo assistito soltanto alla sostituzione della grande industria alla piccola , colla relativa scomparsa di una parte dell ' artigianato , che è stata sostituita dagli operai salariati , ma la vita economica si è trasformata in maniera che la soddisfazione di molti bisogni quotidiani o quasi quotidiani non è affidata più a gruppi d ' individui disorganizzati , che fra loro non avevano alcun legame e spesso si facevano reciprocamente la concorrenza , ma a determinate categorie di lavoratori per necessità di cose perfettamente organizzati . Agli antichi compagni di mestiere , spesso rivali fra di loro , si è sostituita la « classe » , che ha acquistato il monopolio di una data funzione e che , mercé l ' unità della direzione tecnica e la comunanza degli interessi , facilmente può concepire l ' idea dell ' unità nella direzione politica , una volta che si è costituita in sindacato . Esempio tipico di questa trasformazione è l ' industria dei trasporti , nella quale alle antiche carrozze postali ed ai carri si sono sostituite le grandi linee ferroviarie , agli antichi bastimenti a vela le grandi compagnie di navigazione a vapore . Altro esempio tipico si può trovare nelle industrie relative all ' illuminazione ed al riscaldamento . Ai quali fino a cinquanta anni fa si provvedeva mercé le candele , il petrolio ed il carbone che ognuno comprava nello spaccio più vicino , mentre ora si provvede coll ' illuminazione elettrica e col gas che in tutte le grandi città sono forniti da un ' unica o al massimo da due officine . In sostanza quindi nello spazio di un paio di generazioni è avvenuto un cambiamento radicale , nella struttura , direi quasi anatomica , del corpo sociale , in grado , bene o male , di provvedere quasi interamente a se stessa mercé l ' opera individuale delle cellule che la componevano , mentre oggi molte cellule seguitano a lavorare isolatamente , ma molte altre si sono coordinate ed hanno formato degli organi speciali l ' azione di ognuno dei quali è necessaria per il retto funzionamento dell ' intero organismo . La parte in altre parole ha acquistato una individualità a sé , e con ciò è sorta in essa la tentazione di contrapporsi , e forse anche d ' imporsi , al tutto . E se si vuole avere un ' idea dei pericoli contenuti in questa tentazione , basta pensare a quel che avverrebbe in Inghilterra se per tre mesi rimanessero chiuse le miniere di carbone e fossero sospese le ferrovie e la navigazione . Ora senza per nulla accettare la così detta dottrina del materialismo storico , secondo la quale tutte le diverse forme di organizzazione politica sarebbero esclusivamente la conseguenza dei mutamenti avvenuti nell ' organizzazione economica della società , sarebbe assurdo il negare che un cambiamento così profondo e sostanziale nella vita economica , come duello che ho testé sommariamente descritto , possa produrre delle importanti modificazioni nella vita politica . Lo Stato rappresentativo moderno è nato in un ' epoca nella quale l ' attuale specializzazione di alcune delle più importanti funzioni economiche non era neppure abbozzata , e perciò non poteva riconoscere come entità politiche le classi addette a queste funzioni . Inoltre esso non ha ammesso né poteva ammettere alcuna sovranità intermedia tra lo Stato e gli individui perché già le aveva quasi tutte distrutte , dopo lunga lotta coi baroni e coi comuni , l ' antico Stato assoluto , che quasi dappertutto , precedette e preparò le forme politiche odierne . Senonché oggi che la specializzazione economica ha prodotto la formazione delle classi e che gli individui appartenenti ad ognuna di esse hanno acquistato una innegabile solidarietà d ' interessi , ed anche , per la comunanza delle mansioni e della preparazione necessaria ad esercitarle , una certa identità di forma mentale , è nata l ' aspirazione a conferire loro un ' azione diretta nella vita politica , alla quale gli individui che le compongono dovrebbero partecipare non solo come semplici cittadini ma anche come membri della classe . Accanto perciò alla Camera o alle Camere , che rappresentano i singoli individui o che sono formate in modo da comprendere le migliori attitudini politiche che abbia il paese , si vorrebbe ora da molti istituirne un ' altra che fosse la rappresentanza delle così dette competenze , ossia in altre parole delle organizzazioni professionali , con facoltà finora non bene determinate , ma ad ogni modo con partecipazione diretta ai poteri sovrani . Ed in favore del progetto accennato si può dire che esso non farebbe che dare una forma legale all ' azione di una forza sociale che già si è affermata e che non possiamo distruggere , perché è impossibile di far rivivere l ' organizzazione economica della prima metà del secolo decimonono . Ed è perciò che molti credono che sia atto di sana e previdente politica l ' attirare i sindacati di classe nell ' orbita costituzionale ammettendo i loro rappresentanti speciali nei Parlamenti nei quali si discutono ed approvano le leggi , le imposte e le pubbliche spese . Ma il ragionamento accennato sarebbe esatto se le istituzioni rappresentative a base individuale finora prevalenti in tutti i paesi di civiltà europea , non avessero tanta elasticità da rendere possibile e facile a tutte le nuove forze dirigenti che si affermano in una società di acquistare sui poteri sovrani un ' influenza adeguata alla loro importanza . Sarebbe assurdo supporre che di questa facilità non si siano valsi e non si varranno i sindacati di mestiere , che anche col sistema della rappresentanza individuale possono moltissimo influire nella elezione dei deputati . Abbiamo oggi in proposito il calzante esempio dell ' Inghilterra , dove il partito del lavoro , che ha la sua base elettorale appunto nei sindacati operai , col sistema della rappresentanza individuale , sta per conquistare forse ha già conquistato , la direzione dello Stato . Mentre d ' altra parte se gli inscritti ai sindacati , oltre al partecipare come cittadini alla formazione della rappresentanza individuale potessero mandare al Parlamento i loro speciali rappresentanti di classe si avrebbe una doppia manifestazione della stessa forza politica , la quale perciò sicuramente verrebbe ad assumere una preponderanza superiore alla sua importanza numerica e diciamolo pure alla sua importanza sociale . Poiché mentre da un lato lo sciopero di una o di parecchie classi di lavoratori potrebbe fermare , o seriamente intralciare la vita economica del paese , dall ' altro l ' azione di una Camera che fosse la rappresentanza dei sindacati avrebbe in mano lo strumento legale per contemporaneamente fermare o almeno intralciare la macchina dello Stato . Lo Stato rappresentativo moderno a base individuale non è certamente un organismo politico perfetto , né potrà durare in eterno immutato . Ma finora non ci sono state organizzazioni politiche perfette ed immutabili e qualcheduna che per un momento si è creduta tale ha ricevuto dalla storia una rude smentita . Però ce ne sono state di quelle che trasformandosi hanno reso possibile un tipo più avanzato di civiltà e ce ne sono state delle altre che dissolvendosi hanno reso inevitabile l ' adozione di un tipo di civiltà molto inferiore a quello già raggiunto : come per esempio avvenne dopo la caduta dell ' impero romano . Or la sapienza degli uomini di Stato dovrebbe secondare le trasformazioni inevitabili evitando ad ogni costo le crisi violente , ossia le dissoluzioni degli organismi politici : dovrebbe saper trovare la via che conduce in alto , scansando quella che porta in basso . Pregio grandissimo del regime rappresentativo è stato quello di affidare la direzione della macchina politica a coloro che si consideravano legalmente come gli interpreti delle aspirazioni e degli interessi della collettività . Sarebbe assai difficile che lo Stato potesse conservare integro questo carattere e potesse continuare ad esercitare un ' azione coordinatrice di tutte le attività sociali se una parte dei poteri fosse attribuita ai rappresentanti delle singole classi . Ed è perciò che io per lo meno vorrei che l ' Italia non fosse la prima nazione che facesse l ' esperimento di ammettere come tali , i rappresentanti dei sindacati di qualunque genere nel Parlamento .
LO STATO E I SINDACATI PROFESSIONALI ( MOSCA GAETANO , 1925 )
StampaQuotidiana ,
La prima origine della importanza assunta dai sindacati professionali si deve ricercare nello sviluppo della grande industria , che , rendendo necessaria la riunione di un gran numero di lavoratori nella stessa fabbrica , ha reso loro più facile di associarsi per la tutela dei comuni interessi . Ma , oltre a questo fattore , ve n ' è un altro sul quale non è superfluo di richiamare ancora una volta l ' attenzione del pubblico e dei governanti . Questo fattore consiste , come ho già fin dal 1907 accennato nelle colonne del « Corriere » , in quella trasformazione che , sopra tutto nelle regioni dove prevale la civiltà europea , hanno subito le economie nazionali e private in seguito alla larga applicazione delle scoperte per le quali sarà sempre segnalato nella storia il secolo decimonono . Per citare alcuni esempi , è certo che l ' adozione del gas per l ' illuminazione e le cucine del vapore per le ferrovie e le navi , della luce elettrica per l ' illuminazione e della forza elettrica per i trams , ha profondamente modificato , sopra tutto nelle grandi città il nostro tenore di vita creando nuovi bisogni , sviluppando quelli vecchi e cambiando radicalmente i mezzi con i quali soddisfiamo i nuovi ed i vecchi . Fino ad un secolo fa chi doveva viaggiare , quando non voleva servirsi delle regie poste di cavalli , lo poteva fare con una carrozza propria o con quella che affittava presso uno dei tanti intrapenditori di trasporti , ed i viaggi brevi la povera gente li faceva a piedi o pigiata in scomodissimi carri . Oggi i ricchi vanno in prima classe , i poveri in terza , ma tutti fanno uso della ferrovia , senza la quale riuscirebbe impossibile l ' approvvigionamento di quasi tutti i grandi centri della popolosa Europa occidentale . Quaranta o cinquanta anni addietro ognuno comprava dal bottegaio più vicino l ' olio od il petrolio per l ' illuminazione ed il carbone per cuocere le vivande , oggi quasi dappertutto sono rare le case nelle quali non vi sia l ' impianto per la luce elettrica ed è molto diffuso per le cucine l ' uso del gas . Nello stesso tempo lo sviluppo preso dalle grandi città ha reso indispensabile l ' uso del tram elettrico e la navigazione a vapore ha sostituito quasi intieramente l ' antico bastimento a vela ed ha fatto sì che un numero relativamente piccolo di grandi compagnie di navigazione abbia concentrato in sé quasi tutta l ' industria dei trasporti marittimi tanto per quel che riguarda i viaggiatori che per le merci . Ora tutto ciò non è avvenuto senza che una profonda modificazione si sia introdotta nel meccanismo degli scambi tanto di derrate che di servizi . All ' antica forma di scambio , che lasciava all ' individuo che cercava la merce od il servizio la libera scelta dell ' individuo coattivo fra tutti gli individui , che hanno bisogno di quel dato servizio o di quella data merce , e la classe , organizzata od organizzabile , che sola li può offrire . E ciò fa sì che ogni classe di lavoratori che ha il monopolio di un servizio necessario o di una merce indispensabile , come sarebbe ad esempio il carbon fossile , può , incrociando semplicemente le braccia , mettere la società intiera in grandissimo imbarazzo . Infatti si sa da tutti che , nelle grandi città d ' Europa e d ' America , la vita diventerebbe molto difficile se per un mese soltanto le ferrovie , i tram e le officine del gas e della luce elettrica cessassero di funzionare e si sa pure che qualche grande nazione , come ad esempio la potentissima Inghilterra , non potrebbe materialmente più vivere se per tre o quattro mesi s ' interrompessero le linee di navigazione che la congiungono col resto del mondo o se si chiudessero le sue miniere di carbone . Non può destar maraviglia che le varie classi di lavoratori , le quali hanno il monopolio uno dei servizi accennati o della produzione di una delle derrate indispensabili , abbiano compreso quanto sia potente l ' arma che hanno nelle mani ; ed abbiamo visto testé in Inghilterra una di queste classi spalleggiata da altre , costringere il Governo a concedere notevoli vantaggi pecuniarii ai propri membri con grave sacrificio della pubblica finanza . Avendo in mano mezzi d ' influenza sociale così efficaci come quelli che ho accennate , è quasi naturale che i sindacati tentino di servirsene per fare pressione sui pubblici poteri . Siamo quindi davanti ad uno stato di cose che non è più lecito d ' ignorare o trascurare ed è anzi necessario che non solo i governanti , ma anche tutti coloro che s ' interessano all ' avvenire del proprio paese , si rendano perfettamente conto della gravità della quistione , perché l ' impreparazione od una preparazione incompleta potrebbe condurci a qualche passo falso al quale poi sarebbe molto difficile di rimediare . Or i problemi che oggi presenta la grave e complessa questione relativa alla condotta che lo Stato , nei paesi retti col sistema rappresentativo dovrebbe tenere rispetto ai sindacati dei lavoratori , possono ridursi a quattro : Il primo concerne il riconoscimento ufficiale dei sindacati , concedendo loro la personalità giuridica . Il secondo è quello relativo alla unità od alla molteplicità dei sindacati fra i lavoratori addetti ad un determinato servizio o alla produzione di una determinata derrata . Il terzo riguarda l ' obbligatorietà della inscrizione ad un sindacato di tutti i lavoratori che esercitano la stessa professione o lo stesso mestiere . Ed il quarto finalmente , consiste nell ' esame della convenienza o no di concedere ai rappresentanti speciali dei sindacati di entrare nelle assemblee che esercitano il potere legislativo . Ognuno di questi problemi è così vasto e complesso che potrebbe essere svolto in un articolo a parte ; mi limiterò quindi ad accennare i criteri fondamentali , seguendo e sviluppando i quali si potrebbe arrivare ad una soddisfacente soluzione . Ed in primo luogo crederci necessario , od almeno opportuno , di concedere il riconoscimento legale e la personalità giuridica a tutti quei sindacati che la chiedessero , preferibilmente subordinando la concessione alla dimostrazione di possedere un certo patrimonio investito sia in immobili che in titoli di Stato o in depositi presso le Casse di risparmio . In questo modo si accrescerebbe il senso della responsabilità nei dirigenti dei sindacati e la prudenza nei loro seguaci , e si avrebbe una seria garanzia nei casi di inadempimento di uno di quei contratti collettivi di lavoro che ora cominciano a diventare frequenti . In secondo luogo non troverei nessuna ragione per ostacolare o non riconoscere la molteplicità dei sindacati fra gli esercenti della stessa professione o del medesimo mestiere . Si obbietterà che in questo modo si avranno , come si sono avuti , dei sindacati di partito , composti cioè da coloro che seguono un dato indirizzo politico . Ma bisogna riflettere che è impossibile di escludere la politica dal movimento sindacale perché esso necessariamente mirerà sempre a far pressione sulla società , e quindi sullo Stato che ne rappresenta e tutela gli interessi , per aumentare i benefizi delle classi sindacate . Date queste condizioni , è preferibile che la pressione sia possibilmente suddivisa , anziché affidata ad un solo organismo . Tanto più che alle volte gli interessi e le vedute proprie di un dato partito possono temperare la soverchia vivacità degli interessi professionali . Non ammetterei poi in niun modo e con nessun temperamento una riforma che , abolendo una delle migliori conquiste della Rivoluzione francese , cioè la libertà di lavoro , imponesse il sindacato obbligatorio ; ossia rendesse necessaria l ' inscrizione in una associazione sindacale per potere esercitare un dato mestiere . Lo Stato mancherebbe ad uno dei suoi precisi doveri , che consiste nel tutelare l ' individuo contro ogni forma di coazione privata , se permettesse che la sussistenza di un uomo o di una famiglia restasse in balia dei dirigenti di un ' associazione la quale potrebbe ammettere o non ammettere nel proprio seno i postulanti , e potrebbe espellere tutti coloro che riputasse per una ragione qualsiasi indesiderabili condannandoli a non potere più fare uso delle proprie braccia e della propria capacità . Se ciò avvenisse sarebbe il principio dello sfacelo delle istituzioni politiche e sociali presenti . Poiché il monopolio dei sindacati non avrebbe più alcun freno ed i loro capi , sicuri ormai della ferrea disciplina dei seguaci , potrebbero trattare da pari a pari coi rappresentanti dello Stato come i baroni del Medio Evo trattavano con i Re . Né meno grave si presenta l ' ultima questione , ossia quella relativa alla rappresentanza politica dei sindacati . Se i membri di essi ne fossero oggi privi si potrebbe affermare che è cattiva politica il negare ad una nuova forza sociale ogni partecipazione ai poteri sovrani , ma , dove si è già adottato il suffragio universale , gli ascritti ai sindacati sono già elettori , e se votano compatti , come è presumibile , essi , anche con la rappresentanza individuale ora in vigore , possono potentemente influire sull ' assemblea elettiva ; giacché non vi è candidato né partito politico che non sentano l ' influenza di un gruppo elettorale numeroso e disciplinato e perciò capace di fare traboccare la bilancia in loro favore . Accoppiando la rappresentanza di classe a quella individuale nelle assemblee legislative si darebbe da un lato un ' arma efficacisSima ai sindacati , poiché i loro rappresentanti avrebbero il mandato imperativo di tutelare gli interessi sindacali , senza assicurare l ' indipendenza degli elementi scelti col vecchio sistema individuale , che dovrebbero avere la missione di tutelare quelli della collettività . Ed è perciò che se si vorrà in Italia dare ad ogni costo una rappresentanza politica ai sindacati sarebbe meno male l ' aggregare questa rappresentanza al Senato , avendo cura che essa non ne formi la maggioranza , anziché alla Camera elettiva . I senatori infatti sono nominati a vita e non hanno quindi da temere per la loro rielezione . È stato di recente pubblicato un libro del professore Gaspare Ambrosini sui sindacati , i consigli tecnici ed i Parlamentari politici . Sarebbe opportuno che esso fosse letto e meditato nel momento attuale . In sostanza l ' Ambrosini fa uno studio sulle costituzioni più recenti e dimostra che finora in nessun paese i sindacati hanno potuto ottenere una partecipazione legale ai poteri sovrani . In Germania la nuova costituzione stabilisce la formazione di un consiglio economico , formato dai rappresentanti dei sindacati dei padroni e degli operai , ma esso ha solo funzioni consultive ed inoltre ha facoltà di proporre al Reichstag disegni di legge solo sulle quistioni riguardanti la legislazione del lavoro . Nella stessa Russia bolscevica i Soviet non sono nominati dai sindacati ma dalle altre categorie di lavoratori , che sono le sole che colà sono riguardate come tali , cioè gli operai della città , i contadini ed i soldati . Ma l ' Ambrosini si affretta ad aggiungere che praticamente i Soviet sono un ' emanazione del partito comunista , che è la sola organizzazione politica la quale effettivamente governi nell ' antico impero degli Czar . Nel 1919 i sindacati russi avevano richiesto di essere riconosciuti come organi economici dello Stato , ma Lenin allora cercò di rimandare ogni decisione e nel marzo del 1921 fece approvare dal decimo congresso del partito comunista una mozione in base alla quale si stabiliva che sarebbe stato un errore politico la trasformazione rapida dei sindacati in organi dello Stato e che essi per ora dovevano limitarsi ad essere scuole di comunismo . Se ora per ciò in Italia si concederà la partecipazione dei rappresentanti dei sindacati allo assemblee politiche , il nostro paese sarebbe il primo ad attuare una riforma capace di cambiare profondamente l ' organizzazione dei pubblici poteri e della quale gravi potrebbero essere le conseguenze in un non lontano avvenire . E ciò da una parte potrebbe essere un onore , ma potrebbe anche costituire un grave pericolo . Io credo infatti che se i sindacati riuscissero ad assumere il potere legislativo , o ad esercitare una pressione abbastanza forte sopra di esso , gli interessi delle singole classi prevarrebbero su quelli della collettività e si avrebbe in sostanza la rivolta delle membra contro lo stomaco e soprattutto contro il cervello . La plebe di Roma antica dié prova di un gran senno politico quando comprese il significato dell ' apologo di Menenio Agrippa ; ne avrebbero altrettanto i nostri sindacati operai ? È lecito dubitarne finché la mentalità odierna delle nostre classi lavoratrici non sarà modificata , finché i loro intelletti non saranno « realmente » sgombrati da una dottrina che è stata ormai da più di mezzo secolo ad essi inculcata ; secondo la quale la produzione economica sarebbe dovuta all ' opera « esclusiva » di coloro che corrono a crearla col loro lavoro manuale .
L'OPERA DEL MARESCIALLO LYAUTEY ( MOSCA GAETANO , 1925 )
StampaQuotidiana ,
I telegrafo ci ha informati che il 27 agosto il maresciallo Lyautey s ' imbarcava a Casablanca per la Francia e che , fra poco sarebbe tornato nel Marrocco . Può darsi che ciò avvenga , perché non è facile trovare un uomo che , come Lyautey , conosca il Marrocco e sopra tutto i marocchini , ma può anche darsi che la sua partenza sia definitiva , perché in Francia molti sono oggi coloro che criticano l ' opera dell ' uomo che era riuscito nella difficilissima sorpresa di conquistare un paese musulmano , assi più ricco e popoloso di quanto fosse l ' Algeria nel 1830 , in un tempo assai più breve e con uno sforzo di molto inferiore a quello che per sottomettere completamente l ' Algeria era stato necessario . Difatti dopo che i francesi si furono impadroniti di Algeri nel 1830 , Costantina la città principale dell ' Algeria orientale , dopo un vano tentativo terminato con un quasi disastro , era stata presa solo nel 1837 , e nell ' Algeria centrale ed occidentale , negli attuali dipartimenti di Algeri e di Orano , Abd - el - Kader , il vero predecessore di Ab - el - Krim , avea tenuto testa agli invasori fino al 1947 . Fino al 1853 la gran Kabilia , paese montagnoso posto nel cuore dell ' Algeria , restava completamente indipendente , e solo dopo repressa l ' insurrezione del 1870 gli altipiani dell ' interno e la zona predesertica , che stendesi a mezzogiorno di essi , venivano ridotti sotto l ' effettiva dominazione francese . Sicché non è esagerato l ' affermare che la Francia ha dovuto impiegare mezzo secolo per conquistare l ' Algeria . Nel Marrocco invece , dopo il primo sbarco avvenuto a Casablanca nel 1907 e l ' entrata dei francesi a Fez , chiamati dallo stesso sultano , nel 1911 , seguita a pochi mesi di distanza dall ' occupazione di Marrakesch , non vi erano state né insurrezioni di grande importanza né grosse guerre . Proclamato il protettorato francese i paesi soliti a subire il governo del Sultano , cioè , oltre alle città , quelli della bassa vallata del Sebù e gli altri più importanti che costituiscono la grande pianura , posta fra il gruppo montagnoso del grande Atlante e l ' Oceano , aveano quasi senza resistenza subito le volontà che il governatore generale francese trasmetteva loro per mezzo del sultano protetto . Restavano indipendenti soltanto i paesi nei quali l ' autorità del sultano non si era mai effettivamente esercitata . Cioè la regione predesertica posta a mezzogiorno di Marrakesch e i due grandi sistemi montuosi , quello del grande Atlante , le cui cime tra Fez e Marrakesch superano i quattromila metri sul livello del mare e quello del Riff , ossia della catena che , staccandosi dallo stretto di Gibilterra , si prolunga parallela al Mediterraneo per circa duecento chilometri con un ' altezza che tocca quasi tremila metri . Nella zona predesertica , quando i francesi entrarono a Fez , si agitava El - Hiba figlio del marabutto Ma - el - Ainin , che aveva fondato una nuova confraternita religiosa . I suoi seguaci , che per un momento avevano minacciato Marrakesch , erano stati facilmente battuti e respinti nel deserto grazie all ' appoggio dei grandi Kaid , cioè di quattro o cinque grossi feudatari che avevano ed hanno tutto l ' interesse di restare attaccati alla Francia , che garantisce i loro possedimenti e lascia loro una quasi completa autonomia . Nel grande nodo montuoso posto fra Marrakesch e Fez , Lyautey aveva cinto le tribù indipendenti con una catena di posti fortificati che ogni anno si andava lentamente restringendo , avendo cura però di attaccare volta per volta una sola tribù . Nel Riff i posti fortificati francesi venivano posti là dove si doveva fissare il confine tra la Francia e la Spagna ed a questa era lasciato il difficilissimo compito di sottomettere le indomabili tribù riffane . Sarebbe puerile negare che Lyautey non abbia compreso benissimo la situazione politica e le condizioni sociali del Marocco . Egli perciò sapeva perfettamente che ciò che in Europa oggi appellasi la quistione sociale , l ' eterna rivalità fra proprietari e proletari , ricchi e poveri nei paesi maomettani prende spesso l ' aspetto di una riforma religiosa o quanto meno di un risveglio del fanatismo religioso , e sapeva pure che questa lotta , nel Marocco specialmente , si è sempre esplicata mercé un cambiamento delle dinastie regnanti e delle classi dirigenti , cambiamento che le tribù povere e guerriere della regione predesertica e delle montagne hanno imposto a quelle più pacifiche e relativamente agiate delle città e della pianura . Dal deserto erano venuti nell ' undicesimo secolo gli Almoravidi di Jusef - ben - Taschfin che aveva sottomesso il Marocco , la Spagna musulmana e parte dell ' Algeria e dal nodo montuario del grande Atlante erano discesi nel secolo successivo gli Almoadi , che , con a capo Abd - el - Mumen , si erano dappertutto sostituiti agli Almoravidi ed avevano inoltre tolto Tunisi e Mehedia ai siciliani che già l ' occupavano . Volendo conservare la pace nel Marocco la politica francese non poteva perciò essere che nettamente conservatrice e tale fu quella costantemente seguita dal maresciallo Lyautey . Egli conservò quindi anzitutto la vecchia dinastia , conservo antichi grandi Kaid del sud , lasciando ad essi la autonomia quasi completa della quale godevano , conservò , quanto poté dell ' antica burocrazia marocchina , cercò chi attirare a sé tutti i musulmani e gli ebrei danarosi , incoraggiando l ' associazione dei loro capitali con quelli degli speculatori europei , nello stesso tempo costruì strade , ferrovie e porti , fece sorgere quasi d ' incanto la nuova città di Casablanca , procacciò nuova ricchezza ai ricchi e lavora ben rimunerato alle plebi , in poche parole costituì tutta una rete di interessi materiali a difesa della nuova dominazione francese . Il risultato più ammirevole della politica di Lyautey si vide nel 1914 quando scoppiò la grande guerra europea . Si sa che allora il Governo francese ordinò al governatore generale di mandare in Francia una parte delle sue forze e di far ripiegare le altre in alcuni punti fortificati della costa ; ciò si stimava necessario perché i destini della Francia si sarebbero decisi sulla sua frontiera orientale e non nel Marocco , che , a tempo ed a luogo , si poteva riconquistare . Lyautey non obbedì che a metà : mandò in Francia una trentina di battaglioni ed alcune batterie ; ma , invece di ritirarsi sulla costa , ordinò che le avanguardie francesi restassero dove erano , non abbandonò un palmo di terreno , e le truppe che mandò le tolse appunto dalla costa e dalle retrovie . Militarmente il provvedimento era arrischiato e forse anche censurabile ; politicamente si dimostrò geniale , perché il governatore generale francese sapeva bene che tutto il territorio abbandonato sarebbe subito insorto , e che le colonne in ritirata sarebbero state aspramente taglieggiate e forse anche distrutte ; essendo costume dei marocchini , montanari e pianigiani , ricchi e poveri , di mettersi sempre dalla parte del più forte e di giudicare sempre come più debole colui che si ritira , e ritirandosi li priva della sua protezione . In seguito ricevette un rinforzo di battaglioni senegalesi e di territoriali francesi ; ma , in ricambio , organizzò e spedì in Francia numerosi battaglioni marocchini , sicché poté conservare il Marocco senza indebolire le risorse della Francia in Europa . Me l ' opera di Lyautey aveva necessariamente due punti deboli che , presto o tardi , si dovevano manifestare . Il primo era ed è che essa si appoggiava quasi esclusivamente sugli interessi materiali , che non si possono mai contentare tutti e dei quali l ' appoggio viene meno ogni volta che l ' interesse vacilla . Egli infatti ha potuto far sì che le classi agiate del Marocco ed anche le plebi delle città trovassero il loro tornaconto nella dominazione francese , ma non ha potuto mutare i loro sentimenti , non ha potuto , come si dice , conquistare le anime . Il loro modo di pensare e di sentire è necessariamente rimasto musulmano , e si sa che un buon musulmano potrà servire e sfruttare l ' infedele , se ciò ritrae un materiale vantaggio , ma in fondo all ' anima lo odierà e lo disprezzerà sempre . Ed il secondo era il Riff , dove la Spagna venne meno al suo compito , non riuscendo a conquistare il paese che le era stato assegnato , per una serie di ragioni , ma sopra tutto perché nel Riff si manifestò un uomo superiore per intelligenza e forza di volontà , Abd - el - Krim . Il quale , come Abd - el - Kader aveva saputo riunire in un unico fascio tutte le tribù di metà dell ' Algeria , è riuscito a coordinare sotto la direzione le forze di tutte le tribù riffane , avendo per giunta sul suo predecessore il vantaggio di conoscere le debolezze dei popoli di civiltà europea , delle quali le maggiori sarebbero le rivalità fra le varie potenze e l ' ostacolo che ormai in quasi tutte le nazioni europee trovano le guerre coloniali nell ' azione dei partiti ultra democratici . Non si può né affermare né negare in modo assoluto che la Francia e che sopra tutto il maresciallo Lyautey abbiano visto di buon occhio i ripetuti successi di Abd - el - Krim contro gli spagnoli . Pare certo ad ogni modo che non abbiano fatto nulla di efficace per impedirli e che quindi non abbiano intraveduto il pericolo che corrono tutte le potenze europee che hanno sudditi musulmani quando in un paese musulmano , e sopra tutto in un paese confinante con una propria colonia , sorge un uomo che dimostra di saper vincere gli invasori cristiani e che può quindi rappresentare la parte di colui che i seguaci dell ' Islam chiamano l ' « uomo dell ' ora » ; l ' uomo cioè predestinato da Dio , che , rinnovando le gesta di Saladino , dovrà un giorno o l ' altro liberare tutto il Dar - el - Islam , cioè il paese abitato dai seguaci del Corano , dall ' impuro dominio dei miscredenti . Ed è perciò che oggi in tutti i paesi musulmani si seguono con ansietà mal dissimulata le gesta di Abd - el Krim e che , fino a quando una sconfitta definitiva ed irreparabile non avrà distrutto interamente il suo prestigio , egli potrà sempre spingere alla rivolta le tribù berbere della montagna ed anche della pianura marocchina e che potrà sempre attirarsi le simpatie perfino degli abitanti delle città del Marocco , i quali molto avrebbero da temere da lui e sopra tutto dai suoi . È cosa difficile la politica coloniale nei paesi di antica civiltà maomettana che un solo errore di omissione è bastato per mettere in pericolo nel Marocco i risultati di quasi un ventennio di un ' azione politica accortissima sussidiata da un ' azione militare misurata , prudente ed efficace . Oggi certamente il distruggere la potenza di Abd - el - Krim non è impresa superiore alle forze della Francia , ma sarebbe un ' illusione il credere che a ciò possano bastare una campagna di pochi mesi e pochi combattimenti fortunati ; occorreranno invece del tempo , della costanza e sopra tutto l ' impiego di un esercizio coloniale molto numeroso e bene organizzato . Ma non perciò può dirsi che l ' opera del maresciallo Lyautey sia stata annullata e che tutto sia oggi nel Marocco da rifare . Ho già accennato che si dovette quasi esclusivamente alla sua intuizione geniale se , durante la grande guerra europea , la Francia ebbe , mercé il suo nuovo possedimento africano piuttosto un aumento che una diminuzione delle forze combattenti in Europa . Aggiungerò ora che si deve principalmente alla politica del vecchio maresciallo se la crisi attuale , che forse un giorno o l ' altro inevitabile , è stata tanto ritardata . Ciò che ha fatto sì che essa sia scoppiata quando la dominazione francese aveva messo già salde radici nel Marocco e si erano potuti costruire i porti , le ferrovie e le strade che sono gli strumenti principali mercé i quali potrà essere superata .