StampaPeriodica ,
Ci
sono
stati
di
quelli
che
mi
hanno
guardato
come
si
guarda
il
vitello
squartato
sui
ganci
del
macellaro
;
e
altri
hanno
voltato
,
verso
i
vetri
aperti
nei
muri
,
i
risi
rattratti
nel
finto
soprappensiero
.
Ho
avvertito
ne
'
loro
tacchi
,
dietro
dietro
inciampicando
,
uno
scricco
di
più
,
quasi
un
singulto
risareccio
per
la
buona
riuscita
.
Eppure
,
eppure
!
Chi
vi
chiamò
intorno
a
me
se
non
quei
due
occhi
miei
così
ghiotti
dietro
gli
spazzolini
corti
de
'
cigli
,
quei
due
occhi
che
sotto
la
facciata
unita
della
fronte
ingoiano
tutti
i
momenti
le
cose
come
quelli
di
un
negro
?
Mi
bastano
,
nel
piazzone
guarnito
di
ragazzi
in
maglia
rossa
,
due
botte
di
tamburo
per
rifarmi
in
un
lampo
l
'
anima
che
sta
bene
al
deserto
.
L
'
anima
del
nero
che
sa
ballare
al
colore
del
sole
e
del
fuoco
.
Una
negra
soltanto
poteva
essere
la
donna
che
avrebbe
steso
sopra
le
mie
palpebre
grinzose
di
troppo
lume
lo
scialle
bianco
del
sonno
.
Sarò
,
nella
seconda
parte
del
mondo
,
un
buon
negro
di
romanzo
che
si
bagnerà
dopo
il
rinoceronte
e
avrà
una
religione
di
legno
scolpita
a
coltello
.
Oggi
,
cavallo
di
privata
scuderia
,
tagliata
a
striscie
la
pelle
dal
cuoio
lucente
,
col
muso
tra
il
fieno
che
non
vidi
verdeggiare
,
porto
a
spasso
nella
vettura
di
nolo
tutte
le
signore
delle
mie
immaginazioni
.
Un
salto
di
qua
e
uno
di
là
:
per
giorni
e
per
giorni
appena
un
raggio
la
mattina
,
eppoi
tutto
il
giorno
,
imbiancato
,
senza
sole
,
finiva
prima
di
sera
come
un
trasporto
per
carità
.
Laggiù
sarei
stato
proprietario
della
mia
spelonca
di
travi
colla
maschera
di
cinabro
inchiodata
alla
soglia
.
Dentoni
bianchi
di
conchiglie
avrei
messo
fra
labbro
e
labbro
a
inorridire
gli
spiriti
e
avrei
sorseggiato
il
rhum
cristiano
la
domenica
sera
,
di
nascosto
a
tutti
.
Mia
moglie
,
spalmata
d
'
olio
e
rasa
la
testa
,
avrebbe
guardato
,
alla
destra
della
stoia
coniugale
,
le
sue
cioccie
pendenti
a
guanciale
fino
al
bellico
,
il
suo
grasso
bellico
spiombante
a
grembiule
fin
sopra
le
cosce
.
Ora
aspetto
,
sull
'
ora
di
cena
,
chi
passa
nel
vento
e
nei
riflessi
della
gran
piazza
schiacciata
da
'
marmi
.
E
mi
sento
così
scompagnato
dalla
mia
razza
vestita
di
lana
,
così
intirizzito
di
freddo
e
d
'
incerto
dolore
!
Se
un
'
ora
di
gioia
smarrita
viene
a
visitarmi
,
vestita
a
lutto
come
il
prete
per
sempre
,
non
so
riceverla
in
casa
mia
.
Non
mi
appartiene
.
Da
nessuno
mi
fu
destinata
.
Viene
e
sparisce
senza
toccarmi
e
se
nel
polso
il
sangue
vuol
battere
la
misura
del
risorgimento
non
vien
risposta
dalla
parte
del
cuore
.
Nella
solitudine
,
invece
,
mi
sollevo
più
alto
di
me
come
il
giovane
vincitore
di
bronzo
sotto
gli
archi
della
loggia
.
Mi
crescono
intorno
ai
capelli
foglie
di
sempre
-
verdi
e
duri
fiori
d
'
inverno
.
Rido
col
mio
specchio
;
segno
il
passo
nel
vuoto
armonico
delle
dodici
scoccate
;
gusto
ed
assaggio
con
indicibile
raccoglimento
tutta
la
soavità
della
mia
tristezza
bastarda
.
Nessuno
può
prendermi
il
braccio
in
quell
'
ore
.
Si
spengono
i
lumi
e
si
vedon
meglio
le
strade
del
cielo
fra
palazzo
e
palazzo
e
il
getto
dell
'
acqua
nella
rotonda
fontana
dà
bianche
faville
di
goccie
sulla
brunità
della
pietra
invecchiata
.
Passo
e
ripasso
per
rivedere
quel
che
ho
visto
mezz
'
ora
fa
né
mi
stanco
di
questo
giro
di
cose
intorno
a
me
stesso
,
più
fresco
di
amore
che
al
momento
della
levata
.
Le
carrozze
son
ferme
e
chiuse
come
bare
d
'
epidemia
:
se
tutti
gli
orologi
dei
dintorni
suonano
,
l
'
un
dopo
l
'
altro
,
il
primo
tocco
del
nuovo
giorno
penso
con
fremiti
di
passione
alla
bellezza
dell
'
eternità
.
Non
svegliatemi
.
Ripenso
alla
donna
alta
e
matura
che
si
fece
guardare
da
me
verso
l
'
otto
,
tutta
chiusa
nei
suoi
grossi
vestiti
di
velluto
e
di
pelli
,
colla
faccia
nascosta
dietro
la
veletta
,
tesa
come
una
finestra
di
filo
tra
i
capelli
ed
il
mento
.
La
pelliccia
lunga
che
le
rimodellava
in
dolci
monti
il
corpo
grande
e
fasciato
mi
lasciò
un
cattivo
senso
di
fortezza
da
prendere
.
E
quando
mi
fu
lontana
fui
contento
più
del
momento
innanzi
.
Accesi
pronto
una
sigaretta
come
una
ricompensa
odorosa
.
Non
potrò
essere
un
negro
.
Se
questa
pelle
di
secca
recluta
che
consumò
camicie
troppo
fini
lustrasse
di
grana
mora
sotto
il
sole
d
'
Uganda
e
degli
occhi
non
si
vedesse
che
il
bianco
,
più
bianco
di
tutto
sopra
il
mio
naso
camuso
di
cane
,
non
avrei
,
né
alla
luce
né
al
buio
,
questi
amari
passatempi
.
Dormirei
come
un
ceppo
collo
scudo
sotto
la
parrucca
cresputa
come
i
primi
cavalieri
né
mi
sveglierebbe
infingarda
la
luce
bigia
degli
orti
.
Avrei
tanto
bisogno
d
'
esser
più
barbaro
!
E
di
stringere
al
mio
un
corpo
ubbidiente
con
diti
sudici
di
sangue
infedele
.
Partirò
,
partirò
qualche
mattina
.
Sarà
liscio
il
mare
come
la
saponata
nella
conca
e
sarà
il
cielo
tutto
disteso
e
tirato
come
una
pezza
di
seta
nuova
.
Partirò
senza
pianti
dal
granito
del
molo
e
navigherò
verso
il
calore
e
l
'
allegrezza
cantando
a
mezza
voce
tra
il
sorriso
de
'
mozzi
.
StampaPeriodica ,
...
L
'
importante
è
sopprimere
e
sopraffare
coll
'
odio
e
coll
'
armi
gli
avversari
.
Non
vale
che
il
fine
di
tutti
quanti
sia
unico
,
che
il
metodo
sia
sempre
lo
stesso
da
tutte
due
le
parti
.
Non
vale
che
l
'
odio
partorisca
odio
anche
maggiore
,
che
il
sangue
chiami
altro
sangue
,
che
i
morti
chiedano
,
come
vittime
espiatorie
,
altri
morti
.
La
pazzia
che
succede
alle
lunghe
febbri
ci
possiede
tutti
e
non
v
'
è
chi
vada
per
la
strada
senza
sospettare
nel
passante
un
nemico
e
senza
temere
,
certi
giorni
,
la
scheggia
d
'
una
bomba
o
un
proiettile
che
(
sbagli
la
mira
...
StampaPeriodica ,
Noialtri
ci
occupiamo
assai
meno
della
Spagna
di
quel
che
gli
spagnoli
si
occupino
di
noi
.
Della
vecchia
Spagna
conosciamo
appena
un
libro
,
il
Don
Quijote
,
e
due
o
tre
nomi
:
Calderon
,
Lope
de
Voga
,
Sant
'
Ignazio
.
Della
Spagna
ultima
,
della
Spagna
presente
nulla
.
Noi
abbiamo
uno
dei
più
illustri
spagnolisti
del
mondo
,
Arturo
Farinelli
,
ma
non
abbiamo
saputo
dargli
neppure
una
cattedra
e
deve
campar
la
vita
insegnando
italiano
e
lo
spagnolo
in
Austria
,
alla
scuola
di
Commercio
di
Innsbruck
.
Abbiamo
buoni
studiosi
di
letteratura
spagnola
,
(
Schiff
,
Restori
,
De
Lollis
,
Sanvisenti
,
Savj
Lopez
,
Mele
)
ma
costoro
non
si
occupano
che
di
cose
vecchie
e
la
loro
Spagna
finisce
col
secolo
XVII
.
Noi
siamo
abituati
troppo
ad
associare
l
'
idea
di
ricchezza
e
di
potenza
con
quella
di
cultura
e
di
genialità
e
non
pensiamo
che
un
paese
può
avere
dei
grandi
uomini
anche
se
ha
perduto
le
sue
colonie
e
se
la
sua
rendita
è
al
di
sotto
della
pari
.
La
Spagna
non
è
oggi
una
nazione
prospera
e
forte
ma
appunto
per
questo
è
più
favorevole
allo
sviluppo
di
certi
sentimenti
e
alla
creazione
di
certe
opere
.
In
Italia
nessuno
conosce
le
opere
di
quel
delizioso
e
melanconico
analista
che
fu
Angel
Ganivet
,
e
ben
pochi
,
credo
,
conoscono
i
libri
di
don
Miguel
Unamuno
.
Costui
è
professore
di
greco
,
è
basco
,
ha
quarant
'
anni
,
è
Rettore
dell
'
Università
di
Salamanca
ed
è
uno
dei
più
singolari
rappresentanti
dell
'
idealismo
contemporaneo
.
Ha
scritto
dei
romanzi
(
Paz
en
la
guerra
,
1897
,
Amor
y
pedagogia
,
1902
)
dei
saggi
di
filosofia
sociale
(
De
la
ensenanza
superior
en
Espana
;
1899
,
Entorno
al
casticosmo
,
1902
)
dei
bozzetti
di
costumi
e
di
luoghi
(
Paisajes
,
1902;
De
mi
pais
,
1903
)
e
poi
articoli
,
conferenze
,
discorsi
e
lettere
,
sopratutto
molte
lettere
.
Egli
ha
tutte
le
qualità
degli
apostoli
:
la
fede
,
l
'
attività
,
il
disprezzo
del
ridicolo
,
la
simpatia
intuitiva
per
gli
sconosciuti
che
possono
essere
vicini
alla
sua
anima
.
Egli
vuol
essere
un
po
'
il
confessore
della
Spagna
contemporanea
e
il
suo
scopo
sarebbe
quello
di
far
tornare
gli
spagnoli
alle
tradizioni
della
loro
anima
nazionale
.
Non
si
rigenera
la
Spagna
,
egli
dice
,
portandola
a
imitare
ciò
che
fanno
le
altre
nazioni
,
cercando
di
creare
industrie
,
rendendola
ricca
.
La
Spagna
ha
la
sua
missione
nel
mondo
:
quella
di
rappresentare
,
dinanzi
alla
paganità
latina
,
e
all
'
avidità
anglo
-
sassone
,
le
idee
della
rinuncia
e
dell
'
immortalità
.
La
Spagna
dovrebbe
essere
una
nazione
di
cavalieri
asceti
.
Gli
stessi
aspetti
della
terra
di
Castiglia
,
solitaria
,
arida
,
popolata
solo
di
rigide
encinas
,
danno
il
senso
dell
'
infinito
e
il
bisogno
dell
'
unione
con
Dio
.
La
rigenerazione
della
Spagna
è
un
problema
morale
e
perciò
un
problema
religioso
.
Miguel
de
Unamuno
dà
molta
importanza
alla
religione
e
per
quanto
cattolico
non
si
spaventa
né
delle
teorie
della
evoluzione
dei
dogmi
né
delle
sante
pazzie
del
misticismo
.
Il
libro
che
fa
meglio
comprendere
l
'
anima
sua
e
che
costituisce
,
per
ora
,
il
più
completo
programma
ch
'
egli
abbia
offerto
al
suo
paese
è
quello
che
ha
pubblicato
l
'
anno
scorso
col
titolo
di
Vida
de
D
.
Quijote
y
Sancho
(
Madrid
,
F
.
Fè
)
che
non
è
né
un
riassunto
né
un
commento
filologico
o
storico
ma
una
interpretazione
morale
della
meravigliosa
opera
del
Cervantes
.
Egli
segue
passo
a
passo
le
vicende
dello
infelice
cavaliere
e
del
suo
compagno
e
dopo
averle
ricordate
con
brevi
parole
ne
cerca
il
significato
e
ne
trae
gl
'
insegnamenti
.
E
per
far
comprendere
tutto
quello
che
c
'
è
di
eroico
e
di
religioso
nel
gran
libro
del
Monco
egli
richiama
ogni
momento
le
gesta
o
le
parole
delle
più
alte
e
nobili
anime
rappresentatrici
della
Spagna
:
il
Cid
Campeador
,
Santa
Teresa
,
Inigo
di
Loyola
,
Calderon
de
la
Barca
.
Questo
libro
di
Unamuno
si
presenta
,
così
,
come
una
specie
di
Vangelo
dello
Spagnolismo
,
ma
non
dello
Spagnolismo
quale
noi
siamo
abituati
a
disprezzarlo
attraverso
i
ricordi
della
dominazione
della
Spagna
già
in
decadenza
,
ma
di
uno
Spagnolismo
ch
'
è
quasi
l
'
opposto
di
quello
e
che
riconosce
come
virtù
il
disprezzo
della
vita
comoda
,
degli
affari
,
della
morte
,
e
l
'
amore
dell
'
avventura
e
della
povertà
,
il
coraggio
della
solitudine
e
della
pazzia
.
Tutto
questo
insegna
Don
Chisciotte
,
secondo
Unamuno
,
e
non
il
pessimismo
come
voleva
Turgheniev
o
la
fine
del
misticismo
cavalleresco
come
intende
ora
il
Peladan
.
È
inutile
aggiungere
che
sto
dalla
parte
di
Unamuno
.
lo
sento
per
lui
una
simpatia
istintiva
che
è
dovuta
,
probabilmente
,
alle
somiglianze
delle
nostre
anime
e
dei
nostri
scopi
.
Egli
vuol
fare
per
la
Spagna
ciò
che
io
vorrei
fare
per
l
'
Italia
e
riconosco
pure
come
mio
principal
patrono
l
'
immortale
Don
Chisciotte
il
quale
non
è
mai
veramente
morto
nel
mondo
,
perché
se
morisse
davvero
la
vita
diverrebbe
qualcosa
di
orribile
,
una
specie
di
sotterraneo
senza
luce
,
abitato
da
bestie
soddisfatte
.
Miguel
Unamuno
è
oggi
il
sacerdote
principe
della
Religione
di
Don
Quijote
di
cui
sono
,
per
mia
gloria
e
fortuna
,
un
fervoroso
fedele
e
ho
provato
il
bisogno
,
appena
l
'
ho
scoperto
,
di
mandargli
il
saluto
del
suo
fratello
ignoto
,
in
questa
rivista
che
si
onora
di
esser
l
'
organo
del
don
chisciottismo
italiano
.
StampaQuotidiana ,
La
polemica
è
chiusa
.
Possiamo
smettere
la
nostra
guerra
contro
la
sudicia
e
conigliesca
neutralità
dei
preti
rossi
e
neri
.
Sta
per
cominciare
,
e
più
presto
che
non
s
'
immagini
,
un
'
altra
e
più
seria
guerra
.
L
'
intervento
è
deciso
.
Chi
doveva
persuadersi
s
'
è
persuaso
.
Tutto
è
pronto
.
La
risoluzione
che
sola
doveva
scegliersi
è
stata
presa
.
Dentro
gennaio
,
verso
la
fine
di
gennaio
,
non
più
tardi
del
mese
di
gennaio
entreremo
,
in
ritardo
,
ma
non
troppo
tardi
,
in
campagna
.
Avremo
circa
un
milione
e
mezzo
di
soldati
di
prima
linea
;
la
Rumenia
ne
metterà
fuori
,
nello
stesso
momento
,
un
altro
mezzo
milione
.
Due
milioni
di
giovanotti
freschi
e
ben
armati
si
presenteranno
su
diversi
punti
contro
gli
sbattuti
austriaci
e
,
se
occorre
,
contro
gli
scossi
germanici
.
Quando
poi
,
in
aprile
,
sbarcherà
sul
continente
l
'
altro
esercito
inglese
di
un
milione
e
più
d
'
uomini
l
'
anello
di
fuoco
attorno
alla
doppia
tedescheria
sarà
chiuso
per
bene
e
guai
a
chi
ci
sarà
dentro
.
Prima
che
s
'
arrivi
un
'
altra
volta
all
'
agosto
,
i
conti
saranno
saldati
e
gli
alti
malfattori
di
Vienna
e
di
Berlino
si
saranno
avvisti
che
l
'
Europa
non
è
ancora
matura
o
marcia
per
la
civiltà
del
bastone
,
dell
'
elmo
a
punta
,
della
forca
e
del
bigottismo
civico
o
cattolico
o
protestante
che
sia
.
Finalmente
!
Dopo
cinque
mesi
d
'
ansia
e
di
attesa
;
dopo
giornate
d
'
angoscia
e
di
vergogna
;
dopo
settimane
di
falsi
allarmi
e
di
abbattimenti
;
dopo
tanto
battere
,
picchiare
,
dimostrare
e
,
ripetere
,
ragionare
,
urlare
e
strepitare
siamo
arrivati
alla
vigilia
vera
del
giorno
che
ci
riscatterà
dal
disonore
passato
e
ci
assicurerà
le
strade
per
la
libertà
futura
.
Ce
n
'
è
voluto
a
farli
muovere
,
quei
signori
di
Roma
.
Non
che
avessero
poi
tutti
i
torti
ad
aspettare
.
Ma
se
avessero
aspettato
di
più
o
avessero
davvero
ceduto
agl
'
inabili
approcci
dei
nemici
del
nord
e
dell
'
est
e
all
'
accomodante
vigliaccheria
paesana
sarebbe
stato
un
po
'
troppo
.
Avrebbero
fatto
male
i
conti
per
oggi
e
per
domani
e
avrebbero
messo
in
pericolo
proprio
quel
che
volevan
salvare
.
L
'
esercito
non
era
pronto
:
lo
sanno
tutti
.
Ma
ora
hanno
avuto
carta
bianca
e
centinaia
di
milioni
e
cinque
mesi
di
tempo
per
prepararlo
.
Ormai
è
quasi
pronto
.
Non
ci
son
più
scuse
.
Non
c
'
è
più
tempo
da
perdere
.
Potremo
aspettare
un
altro
mese
ma
non
di
più
.
Dopo
mezz
'
anno
di
preparazione
intensa
con
mezzi
larghissimi
non
esistono
altri
pretesti
possibili
e
ragionevoli
per
rinviar
la
partita
.
Infatti
l
'
hanno
capito
.
A
Roma
sono
ormai
d
'
accordo
.
Il
re
vuol
la
guerra
.
Salandra
è
per
la
guerra
.
Anche
Sonnino
s
'
è
rivelato
diverso
da
quel
che
i
più
e
i
suoi
amici
medesimi
temevano
.
Anche
lui
è
persuaso
.
Martini
era
persuaso
da
un
pezzo
.
I
nostri
ambasciatori
più
sperimentati
hanno
fatto
quel
ch
'
era
in
loro
per
rinforzare
e
giustificare
questa
persuasione
.
Allo
stato
maggiore
non
vi
sono
più
dubbi
e
si
lavora
per
le
ultime
riforniture
e
perché
tutto
sia
preveduto
e
provvisto
in
tempo
.
Il
Cadorna
ha
la
fiducia
del
re
e
dell
'
esercito
meno
qualche
generale
scontento
e
sembra
che
perfino
il
nuovo
ed
ignoto
ministro
della
guerra
si
sia
rivelato
una
buona
testa
organizzatrice
.
S
'
è
rimediato
per
l
'
artiglieria
e
s
'
è
ricevuto
materiale
dall
'
America
e
,
pare
,
anche
da
altri
paesi
.
Non
manca
più
nulla
o
mancano
cose
che
si
posson
mettere
insieme
in
tempo
breve
.
Non
mancherà
,
speriamo
,
neppur
l
'
animo
alla
nazione
che
deve
per
forza
superare
questa
prova
se
vuol
viver
tranquilla
e
sicura
in
casa
sua
e
pensare
,
in
seguito
,
a
cose
più
importanti
e
fruttifere
della
guerra
.
Ma
oggi
,
piaccia
o
dispiaccia
alle
diverse
categorie
di
cretini
,
qui
ed
altrove
più
volte
frustati
,
non
c
'
è
cosa
più
urgente
di
questa
.
Lo
stato
d
'
Europa
è
tale
che
dobbiamo
muoverci
o
ci
saranno
altri
che
penseranno
a
farci
muovere
colle
cattive
e
se
non
ci
si
volesse
muovere
a
nessun
patto
l
'
Italia
si
renderebbe
complice
del
più
mostruoso
tamerlanismo
de
'
tempi
moderni
e
dovrebbe
pagare
la
sua
immobilità
colle
più
dure
taglie
che
rammenti
la
storia
.
Colla
diminuzione
,
coll
'
invasione
,
colla
soggezione
,
colla
decadenza
della
civiltà
a
cui
appartiene
e
collabora
,
coll
'
impossibilità
di
svilupparsi
nel
senso
di
una
maggior
libertà
all
'
interno
e
all
'
esterno
,
col
disonore
che
ci
vuoi
secoli
a
sbiadirlo
e
si
traduce
poi
in
sanzioni
offensive
e
materialissime
in
mille
casi
.
Sanzioni
che
toccherebbero
tutti
,
signori
e
poveri
,
alti
e
bassi
,
e
quelle
stesse
idee
o
idealità
per
le
quali
combattemmo
e
combattiamo
e
che
non
son
da
buttarsi
via
se
la
vita
degli
individui
ne
viene
,
ad
ogni
momento
,
migliorata
e
magnificata
.
Ma
,
come
ripeto
,
le
esitazioni
son
finite
.
Si
sta
per
marciare
.
Si
può
indire
la
tregua
che
è
necessaria
alla
concordia
della
vigilia
e
dell
'
azione
.
Le
contese
passano
ormai
alla
storia
dello
spirito
pubblico
italiano
della
seconda
metà
dell
'
anno
1914
.
Comincia
,
coll
'
anno
nuovo
,
la
nuova
certezza
.
Quelli
stessi
che
hanno
tentato
di
far
argine
,
pagati
o
no
,
al
sentimento
irrompente
che
portava
il
nostro
popolo
verso
il
vero
suo
posto
hanno
detto
e
ridetto
,
a
scusa
del
loro
appariscente
o
ipocrita
germanismo
,
che
nell
'
ora
decisiva
sarebbero
stati
coll
'
Italia
e
avrebbero
dimenticato
e
fatto
dimenticare
i
loro
suggerimenti
sospetti
e
pericolosi
.
Vediamoli
alla
prova
.
Il
momento
è
venuto
che
per
salvare
non
soltanto
l
'
idea
italiana
e
la
missione
italiana
ma
lo
stesso
fondamento
della
civiltà
che
fu
liberazione
e
sempre
più
sarà
liberazione
per
tutti
e
per
il
corpo
e
per
lo
spirito
occorre
,
spaventosa
necessità
,
metter
peso
di
carne
e
di
piombo
sulla
bilancia
che
ora
oscilla
dalla
Fiandra
alla
Polonia
.
È
venuto
il
momento
:
li
aspettiamo
all
'
opera
.
Noi
siamo
disposti
a
lasciarli
stare
e
magari
a
scordarci
del
male
che
hanno
tentato
di
fare
al
nostro
popolo
e
alla
civiltà
del
mondo
ma
loro
devon
risolversi
e
stare
attenti
a
rigar
diritti
.
Ché
in
tempo
di
guerra
i
primi
nemici
sono
i
traditori
che
si
trovassero
per
caso
tra
noi
.
È
passata
o
sta
per
passare
la
finta
battaglia
della
discussione
,
della
propaganda
e
della
teoria
.
Domani
parleranno
i
fatti
ed
è
bene
che
tutti
siano
avvertiti
e
preparati
.
Preti
farneticanti
di
restaurazioni
e
di
vendette
;
senatori
rammolliti
o
spinitici
che
non
ebbero
neppur
la
pudicizia
del
silenzio
;
socialisti
imbecilli
che
non
vedono
come
ora
si
combatta
in
grande
la
guerra
da
loro
tanto
desiderata
contro
il
militarismo
,
il
clericalismo
e
il
cattedrismo
addormentatore
;
mariti
passivi
di
mogli
troppo
attive
;
contrabbandieri
titolati
e
ben
remunerati
,
signoracci
e
lazzaroni
tremanti
per
il
portafoglio
o
la
trippa
tutti
quanti
avete
chiesta
,
desiderata
,
imposta
ed
aiutata
questa
neutralità
che
minacciava
di
farci
servi
ed
infami
per
tutta
la
vita
,
la
vostra
ora
è
passata
,
il
vostro
sforzo
è
fallito
e
potete
andare
a
nascondervi
in
cantina
o
in
sagrestia
a
tremar
di
paura
e
di
rabbia
.
Noi
non
abbiamo
nulla
da
rimproverarci
.
I
fatti
e
gli
uomini
ci
hanno
dato
ragione
.
Io
credo
,
e
me
ne
vanto
,
di
essere
stato
il
primo
,
fin
dai
primi
d
'
agosto
si
veda
il
mio
articolo
«
Il
dovere
d
'
Italia
»
uscito
in
«
Lacerba
»
il
15
ma
scritto
diversi
giorni
innanzi
a
dire
«
chiaramente
»
ciò
che
molti
pensavano
fin
d
'
allora
ma
non
osavano
scrivere
,
ciò
che
ora
i
più
fra
i
pensanti
pensano
e
i
governanti
finalmente
vogliono
.
Il
dovere
che
additavo
esplicitamente
cinque
mesi
fa
l
'
Italia
sta
per
compierlo
.
Mentre
molti
,
che
ora
battono
il
ferro
e
gridano
all
'
armi
,
allora
tacevano
o
rinvoltavano
l
'
indeciso
pensiero
in
mille
fascie
di
precauzioni
e
sottintesi
io
vidi
fin
da
quei
giorni
,
quel
che
bisognava
fare
e
lo
feci
capire
,
e
lo
stampai
in
tutte
le
lettere
salve
le
righe
minacciate
dalla
censura
e
non
ho
mai
smesso
fino
ad
oggi
.
insieme
ai
miei
amici
,
di
proclamarlo
con
tutte
le
insistenze
e
dilucidazioni
necessarie
.
Non
son
pazzo
fino
al
punto
di
credere
che
le
mie
parole
abbiano
avuto
una
qualunque
influenza
sul
cambiamento
di
opinione
che
si
va
delineando
nel
paese
e
nel
governo
,
ma
oggi
sono
contento
e
orgoglioso
di
non
avere
sbagliato
.
Ormai
la
prima
guerra
,
quell
'
interna
a
colpi
d
'
idee
contro
la
bestialità
e
la
bassezza
dei
neutralisti
,
è
vinta
.
Ora
ne
comincia
un
'
altra
,
senza
confronti
,
più
grave
,
ma
ho
ferma
speranza
che
il
popolo
italiano
,
finalmente
pronto
e
convinto
,
vincerà
anche
questa
.