StampaPeriodica ,
Ditemi
animuccie
sconosciute
che
abitate
la
via
sole
,
chi
fu
vostro
padre
?
E
aveste
un
giorno
una
madre
?
O
siete
figlie
perdute
trovatelli
e
trovatelle
?
Fratelli
e
sorelle
....
Dimmi
tu
,
bottoncino
di
madreperla
che
ho
incontrato
sul
lastrico
solo
,
minorenne
traviato
quale
fu
la
tua
vita
galante
?
Animuccie
perdute
,
state
attente
e
sentite
il
poeta
che
vi
ama
:
per
voi
ci
vuole
l
'
ospizio
la
vostra
ultima
casa
di
salute
:
sacrificate
un
po
'
di
libertà
e
ne
guadagnerà
la
moralità
.
La
forcina
e
lo
spillone
si
narreranno
nei
lunghi
meriggi
dello
scatolone
le
impressioni
di
gioventù
,
il
bottone
racconterà
la
vita
dell
'
alta
società
:
le
carte
straccie
terranno
conferenze
di
varietà
:
e
la
forcina
anche
si
curerà
la
sua
brutta
malattia
:
io
sarò
il
presidente
della
vostra
società
.
Perché
da
voi
io
m
'
aspetto
,
da
voi
,
risolto
il
problema
della
fratellanza
universale
.
StampaPeriodica ,
La
piccola
rivoluzione
avvenuta
in
Vaticano
,
dove
,
con
l
'
avvento
di
Benedetto
XV
,
è
cessata
la
lotta
contro
i
"
modernizzanti
"
e
sono
tornati
in
onore
uomini
e
metodi
che
Pio
X
aveva
proscritti
,
e
contro
i
quali
si
esercitava
quotidianamente
lo
zelo
dei
migliori
interpreti
del
suo
pensiero
,
è
passata
pressoché
inosservata
,
per
via
della
guerra
.
Essa
ha
assai
poco
interesse
diretto
per
i
modernisti
,
quelli
contro
i
quali
si
rivolsero
i
primi
e
più
fieri
colpi
di
Pio
X
,
sino
all
'
enciclica
Pascendi
,
e
che
erano
tutti
usciti
,
di
propria
iniziativa
o
cacciati
fuori
a
forza
,
dalla
Chiesa
;
poiché
gli
uomini
che
oggi
tornano
in
auge
sono
quelli
i
quali
avevano
diviso
la
loro
responsabilità
da
quella
dei
primi
colpiti
ed
accettato
di
subordinare
la
loro
attività
di
pensiero
e
di
opere
alle
limitazioni
ed
ai
fini
imposti
dal
Vaticano
.
Qualunque
sia
oggi
l
'
atteggiamento
di
quei
modernisti
di
fronte
alla
Chiesa
cattolica
,
essi
rappresentano
pur
sempre
idee
ed
aspirazioni
che
sono
in
risoluto
contrasto
con
quelle
del
papa
attuale
e
di
ogni
papa
oggi
prevedibile
;
poiché
si
tratta
,
in
sostanza
,
di
sostituire
alla
concezione
statica
e
dommatica
e
autoritaria
della
Chiesa
e
della
religione
una
concezione
storica
,
immanentistica
e
democratica
.
E
attendere
ed
adattarsi
e
secondare
queste
così
lente
ed
inconsapevoli
evoluzioni
che
la
curia
di
Roma
giunge
a
tollerare
o
a
subire
può
solo
chi
non
si
è
impossessato
di
questo
nuovo
punto
di
vista
e
riman
perplesso
.
Ma
ciò
non
toglie
che
quella
piccola
rivoluzione
abbia
la
sua
importanza
,
religiosa
e
politica
.
La
dialettica
della
storia
procede
per
tiri
assai
più
lunghi
e
lenti
che
quella
delle
coscienze
singole
;
poiché
in
queste
,
una
idea
,
un
metodo
possono
facilmente
costituirsi
come
interesse
fondamentale
e
assoluto
e
dominare
tutto
lo
sviluppo
del
pensiero
;
là
invece
si
tratta
di
istituzioni
che
nella
tradizione
e
nella
stabilità
,
quale
il
tempo
permette
,
trovano
la
maggior
parte
della
loro
forza
e
di
molteplici
interessi
concreti
che
si
dirizzano
istintivamente
contro
il
lavoro
delle
nuove
sintesi
.
Ma
,
fondamentalmente
,
il
processo
dello
spirito
,
nell
'
uno
e
nell
'
altro
caso
,
è
lo
stesso
.
Non
si
può
dunque
disconoscere
che
la
piccola
rivoluzione
avvenuta
in
Vaticano
è
,
dentro
limiti
quanto
si
voglia
modesti
,
una
vittoria
del
modernismo
.
La
Chiesa
ha
,
con
Pio
X
,
respinto
il
tutto
-
la
dose
letale
-
per
poter
poi
con
il
nuovo
papa
incominciare
a
prendere
il
"
veleno
"
modernista
a
dosi
tollerabili
.
La
illusione
dei
modernisti
-
illusione
necessaria
e
generatrice
di
energia
-
fu
quella
di
poter
agire
direttamente
sulla
Chiesa
,
come
istituto
,
e
poi
mediante
essa
.
E
in
ciò
non
erano
modernisti
;
non
intendevano
ancora
che
il
processo
religioso
,
oggi
,
è
di
laicizzazione
dell
'
attività
religiosa
,
non
di
"
ecclesializzazione
"
(
ci
si
perdoni
il
barbarismo
)
della
vita
sociale
.
Ma
in
quanto
il
loro
movimento
era
per
necessità
intima
destinato
ad
agire
ed
agiva
sulle
coscienze
direttamente
,
esso
ebbe
il
suo
pieno
risultato
.
Ad
es
.
,
rimise
nella
circolazione
della
vita
di
cultura
del
proprio
paese
una
quantità
di
giovani
-
e
chiunque
ha
avuto
che
fare
,
in
Italia
,
in
questi
ultimi
dieci
anni
,
con
movimenti
spirituali
lo
sa
-
;
creò
e
pose
per
numerose
coscienze
il
problema
del
modo
di
conciliare
il
cattolicismo
con
la
scienza
e
con
la
democrazia
;
maturò
e
preparò
-
e
questo
si
vedrà
meglio
più
tardi
-
una
nuova
e
più
piena
concezione
della
laicità
e
della
libertà
religiosa
.
Quanto
all
'
istituto
ecclesiastico
,
così
come
esso
è
e
funziona
oggi
,
quel
movimento
di
giovani
non
poteva
che
nuocergli
;
e
gli
nocque
molto
;
e
il
danno
fu
lo
stesso
antimodernismo
di
Pio
X
,
da
esso
direttamente
provocato
;
antimodernismo
che
ha
finito
con
il
creare
nell
'
interno
della
Chiesa
così
stridenti
antinomie
e
dissensi
e
conflitti
,
che
la
morte
di
Pio
X
è
parsa
a
tutti
gli
spiriti
più
intelligenti
una
liberazione
.
Poiché
il
richiamo
alla
più
rigida
interpretazione
della
dottrina
e
della
disciplina
cattolica
,
così
nella
vita
interna
della
Chiesa
come
nei
rapporti
con
le
altre
confessioni
cristiane
,
con
gli
Stati
e
con
la
società
in
generale
,
opposto
alle
idee
e
tendenze
dei
modernizzanti
,
non
poteva
non
creare
ai
cattolici
e
alla
Chiesa
stessa
difficoltà
e
imbarazzi
innumerevoli
,
ridurre
l
'
ortodossia
e
l
'
integralismo
ad
absurdum
.
Ed
è
appunto
lo
stato
di
cose
venutosi
così
creando
che
ha
aperto
al
cardinale
Della
Chiesa
la
via
del
pontificato
e
gli
impone
oggi
il
nuovo
programma
.
Programma
di
conciliazione
e
di
temporeggiamenti
ma
anche
di
ritorno
al
primo
atteggiamento
di
Leone
XIII
verso
la
democrazia
cristiana
di
allora
,
di
fiducia
nei
laici
,
di
un
poco
più
di
libertà
alla
stampa
,
di
azione
popolare
e
sociale
.
La
Chiesa
può
permettersi
oggi
questo
movimento
,
perché
lo
ha
rinnegato
ieri
e
costretto
a
rinnegarsi
esso
stesso
,
a
recidere
da
sé
le
energie
generatrici
di
ulteriori
sviluppi
.
Ma
quello
che
ha
poca
importanza
come
fatto
di
oggi
,
può
averne
domani
molta
come
indizio
ed
orientamento
e
come
metodo
.
E
qui
,
proseguendo
,
entreremmo
nel
campo
delle
previsioni
,
che
dovrebbero
essere
molto
caute
e
dubitative
,
e
non
interesserebbero
quindi
il
lettore
.
Questo
solo
diremo
,
che
assai
probabilmente
,
per
un
decennio
almeno
,
nuovi
e
vigorosi
moti
di
pensiero
e
di
iniziativa
non
è
probabile
che
abbiano
luogo
nel
seno
del
cattolicismo
;
e
che
,
del
resto
,
conviene
oramai
vincere
la
illusione
per
la
quale
questo
è
considerato
come
un
sistema
chiuso
,
nel
quale
chi
governa
detti
legge
;
mentre
bisogna
invece
considerare
il
cattolicismo
come
una
delle
facce
della
coscienza
religiosa
italiana
,
della
quale
l
'
altra
faccia
è
lo
scetticismo
,
la
miseria
morale
,
l
'
ateismo
dei
clericaleggianti
,
il
dommatismo
di
sedicenti
nemici
del
domma
,
la
flaccida
grossolanità
dello
spirito
italiano
.
Agitate
potentemente
,
anche
agendo
da
fuori
della
Chiesa
,
la
coscienza
religiosa
del
paese
e
voi
imporrete
a
quella
atteggiamenti
e
movenze
diverse
.
StampaPeriodica ,
Durante
questa
guerra
i
tedeschi
in
mancanza
di
capolavori
strategici
avranno
creato
i
loro
capolavori
letterarî
.
Il
commesso
viaggiatore
teutonico
che
celebra
in
un
italiano
molto
goffo
e
sgrammaticato
la
sua
pacottiglia
e
il
suo
Deutschtum
,
vale
centomila
volte
tutti
i
suoi
Kant
e
Hegel
con
tutti
gli
altri
Lasson
,
Eucken
e
simili
confusionarî
nel
vuoto
ed
è
pari
a
Schiller
e
appena
inferiore
a
Goethe
:
peccato
che
costui
abbia
scritto
alcune
parti
del
Faust
:
solo
per
queste
merita
di
essere
sceverato
dalla
compagnia
malvagia
e
scempia
.
Di
questi
commessi
viaggiatori
farneticanti
per
tedeschite
acuta
il
principe
(
principe
anche
per
volontà
di
Guglielmone
)
è
indiscutibilmente
von
Bülow
,
l
'
ex
-
cancelliere
.
Il
Popolo
romano
il
quale
è
,
come
tutti
sanno
,
disinteressatamente
devoto
alla
grande
causa
germanica
,
pubblicava
alcuni
giorni
fa
una
letterina
di
Bülow
a
un
qualunque
senatore
o
deputato
italiano
(
a
proposito
perché
non
cerca
l
'
ottimo
Bülow
di
esportare
nell
'
immensa
tedescheria
tutti
i
nostri
deputati
e
senatori
e
professori
e
ministri
?
sarebbe
un
ottimo
affare
per
noi
a
cui
quella
malagenia
toglie
soldi
e
riputazione
)
.
-
Ecco
,
dunque
,
questo
cimelio
buloffiano
,
almeno
nelle
sue
linee
essenziali
che
trascrivo
dall
'
ottimo
giornale
teuto
-
italiano
di
Roma
:
anche
se
fosse
una
spiritosa
invenzione
del
giornale
romano
,
resterebbe
sempre
altamente
caratteristico
e
interessante
,
essendo
di
una
verosimiglianza
molto
maggiore
del
vero
.
E
del
resto
,
non
si
presta
che
ai
ricchi
.
Così
suona
dunque
l
'
aureo
testo
:
"
Iddio
protegge
visibilmente
i
nostri
eserciti
.
Noi
abbiamo
riportato
belle
vittorie
e
altre
ne
riporteremo
ancora
....
Spero
molto
che
l
'
Italia
si
manterrà
saggia
.
Assalire
l
'
Austria
sua
alleata
durante
30
anni
e
la
Germania
,
pure
sua
alleata
,
sarebbe
un
delitto
e
una
follia
.
Mentre
con
un
atteggiamento
prudente
l
'
Italia
conserverà
integra
l
'
amicizia
della
Germania
"
.
Siamo
dunque
intesi
.
Come
dicono
Bülow
e
i
suoi
milioni
di
compari
,
l
'
Italia
seguiti
a
portarsi
bene
,
stia
quieta
,
docile
e
ossequente
e
non
le
mancherà
la
protezione
della
Germania
neanche
per
l
'
avvenire
.
Con
ciò
si
riassumono
perfettamente
quaranta
anni
di
politica
italiana
passata
e
forse
altri
quarant
'
anni
di
futura
politica
italiana
.
Quelle
parolette
del
rigattiere
von
Bülow
meritano
,
v
'
assicuro
,
d
'
essere
incise
nel
bronzo
o
in
qualchecosa
aere
perennius
.
La
cosiddetta
erede
di
Machiavelli
è
scesa
al
rango
di
servetta
goldoniana
e
vi
si
trova
benissimo
.
La
grossa
e
tronfia
Germania
può
pigliare
l
'
arie
di
padrona
sicura
del
fatto
suo
e
rimbrottare
e
castigare
la
proterva
servetta
se
questa
,
Dio
ci
guardi
,
avesse
delle
frasche
o
facesse
qualche
giretto
di
danza
in
territorio
proibito
.
La
signora
Germania
conta
già
delle
belle
vittorie
ed
altre
spera
di
poterne
contare
quanto
prima
.
Attenta
,
ohe
!
,
la
servetta
.
In
quarant
'
anni
di
felice
servitù
Germania
e
Italia
hanno
imparato
a
comandare
da
un
lato
e
a
ubbidire
dall
'
altro
,
alla
perfezione
.
Crispi
che
con
grande
compiacimento
dei
nostri
nazionalisti
rappresenta
l
'
acme
(
ovverosia
il
fondo
)
del
vassallaggio
italiano
durante
questi
ultimi
quarant
'
anni
,
era
gioioso
e
trionfante
quando
poteva
andare
a
Fridrichsruhe
a
infagottarsi
nel
palamidone
di
Bismarck
.
E
quando
tornava
,
non
si
teneva
dalla
contentezza
e
sarebbe
volentieri
salito
in
Campidoglio
per
ringraziare
gli
dei
e
sostituire
ai
trofei
di
Mario
il
tabarro
di
Bismarck
.
Quando
vi
dico
che
noi
siamo
gli
eredi
dei
Romani
!
Ed
ecco
perché
e
come
Bülow
è
nella
perfetta
tradizione
italiana
e
germanica
tutte
le
volte
che
piglia
l
'
Italia
per
il
ganascino
e
la
richiama
galantemente
al
dovere
.
Sonnino
che
è
stato
parecchi
anni
collega
di
Crispi
nel
governo
,
deve
ricordarsene
perfettamente
.
E
non
dubito
che
saprà
perfettamente
conformarvisi
anche
nell
'
attuale
momento
che
è
,
non
bisogna
dissimularselo
,
un
po
'
difficiluccio
.
La
grossa
Germania
ci
tiene
il
broncio
e
ci
minaccia
.
Per
carità
,
mi
raccomando
,
cerchiamo
di
non
disgustarcela
.
È
una
padrona
tanto
cara
e
così
garbata
!
StampaPeriodica ,
Ci
sono
stati
di
quelli
che
mi
hanno
guardato
come
si
guarda
il
vitello
squartato
sui
ganci
del
macellaro
;
e
altri
hanno
voltato
,
verso
i
vetri
aperti
nei
muri
,
i
risi
rattratti
nel
finto
soprappensiero
.
Ho
avvertito
ne
'
loro
tacchi
,
dietro
dietro
inciampicando
,
uno
scricco
di
più
,
quasi
un
singulto
risareccio
per
la
buona
riuscita
.
Eppure
,
eppure
!
Chi
vi
chiamò
intorno
a
me
se
non
quei
due
occhi
miei
così
ghiotti
dietro
gli
spazzolini
corti
de
'
cigli
,
quei
due
occhi
che
sotto
la
facciata
unita
della
fronte
ingoiano
tutti
i
momenti
le
cose
come
quelli
di
un
negro
?
Mi
bastano
,
nel
piazzone
guarnito
di
ragazzi
in
maglia
rossa
,
due
botte
di
tamburo
per
rifarmi
in
un
lampo
l
'
anima
che
sta
bene
al
deserto
.
L
'
anima
del
nero
che
sa
ballare
al
colore
del
sole
e
del
fuoco
.
Una
negra
soltanto
poteva
essere
la
donna
che
avrebbe
steso
sopra
le
mie
palpebre
grinzose
di
troppo
lume
lo
scialle
bianco
del
sonno
.
Sarò
,
nella
seconda
parte
del
mondo
,
un
buon
negro
di
romanzo
che
si
bagnerà
dopo
il
rinoceronte
e
avrà
una
religione
di
legno
scolpita
a
coltello
.
Oggi
,
cavallo
di
privata
scuderia
,
tagliata
a
striscie
la
pelle
dal
cuoio
lucente
,
col
muso
tra
il
fieno
che
non
vidi
verdeggiare
,
porto
a
spasso
nella
vettura
di
nolo
tutte
le
signore
delle
mie
immaginazioni
.
Un
salto
di
qua
e
uno
di
là
:
per
giorni
e
per
giorni
appena
un
raggio
la
mattina
,
eppoi
tutto
il
giorno
,
imbiancato
,
senza
sole
,
finiva
prima
di
sera
come
un
trasporto
per
carità
.
Laggiù
sarei
stato
proprietario
della
mia
spelonca
di
travi
colla
maschera
di
cinabro
inchiodata
alla
soglia
.
Dentoni
bianchi
di
conchiglie
avrei
messo
fra
labbro
e
labbro
a
inorridire
gli
spiriti
e
avrei
sorseggiato
il
rhum
cristiano
la
domenica
sera
,
di
nascosto
a
tutti
.
Mia
moglie
,
spalmata
d
'
olio
e
rasa
la
testa
,
avrebbe
guardato
,
alla
destra
della
stoia
coniugale
,
le
sue
cioccie
pendenti
a
guanciale
fino
al
bellico
,
il
suo
grasso
bellico
spiombante
a
grembiule
fin
sopra
le
cosce
.
Ora
aspetto
,
sull
'
ora
di
cena
,
chi
passa
nel
vento
e
nei
riflessi
della
gran
piazza
schiacciata
da
'
marmi
.
E
mi
sento
così
scompagnato
dalla
mia
razza
vestita
di
lana
,
così
intirizzito
di
freddo
e
d
'
incerto
dolore
!
Se
un
'
ora
di
gioia
smarrita
viene
a
visitarmi
,
vestita
a
lutto
come
il
prete
per
sempre
,
non
so
riceverla
in
casa
mia
.
Non
mi
appartiene
.
Da
nessuno
mi
fu
destinata
.
Viene
e
sparisce
senza
toccarmi
e
se
nel
polso
il
sangue
vuol
battere
la
misura
del
risorgimento
non
vien
risposta
dalla
parte
del
cuore
.
Nella
solitudine
,
invece
,
mi
sollevo
più
alto
di
me
come
il
giovane
vincitore
di
bronzo
sotto
gli
archi
della
loggia
.
Mi
crescono
intorno
ai
capelli
foglie
di
sempre
-
verdi
e
duri
fiori
d
'
inverno
.
Rido
col
mio
specchio
;
segno
il
passo
nel
vuoto
armonico
delle
dodici
scoccate
;
gusto
ed
assaggio
con
indicibile
raccoglimento
tutta
la
soavità
della
mia
tristezza
bastarda
.
Nessuno
può
prendermi
il
braccio
in
quell
'
ore
.
Si
spengono
i
lumi
e
si
vedon
meglio
le
strade
del
cielo
fra
palazzo
e
palazzo
e
il
getto
dell
'
acqua
nella
rotonda
fontana
dà
bianche
faville
di
goccie
sulla
brunità
della
pietra
invecchiata
.
Passo
e
ripasso
per
rivedere
quel
che
ho
visto
mezz
'
ora
fa
né
mi
stanco
di
questo
giro
di
cose
intorno
a
me
stesso
,
più
fresco
di
amore
che
al
momento
della
levata
.
Le
carrozze
son
ferme
e
chiuse
come
bare
d
'
epidemia
:
se
tutti
gli
orologi
dei
dintorni
suonano
,
l
'
un
dopo
l
'
altro
,
il
primo
tocco
del
nuovo
giorno
penso
con
fremiti
di
passione
alla
bellezza
dell
'
eternità
.
Non
svegliatemi
.
Ripenso
alla
donna
alta
e
matura
che
si
fece
guardare
da
me
verso
l
'
otto
,
tutta
chiusa
nei
suoi
grossi
vestiti
di
velluto
e
di
pelli
,
colla
faccia
nascosta
dietro
la
veletta
,
tesa
come
una
finestra
di
filo
tra
i
capelli
ed
il
mento
.
La
pelliccia
lunga
che
le
rimodellava
in
dolci
monti
il
corpo
grande
e
fasciato
mi
lasciò
un
cattivo
senso
di
fortezza
da
prendere
.
E
quando
mi
fu
lontana
fui
contento
più
del
momento
innanzi
.
Accesi
pronto
una
sigaretta
come
una
ricompensa
odorosa
.
Non
potrò
essere
un
negro
.
Se
questa
pelle
di
secca
recluta
che
consumò
camicie
troppo
fini
lustrasse
di
grana
mora
sotto
il
sole
d
'
Uganda
e
degli
occhi
non
si
vedesse
che
il
bianco
,
più
bianco
di
tutto
sopra
il
mio
naso
camuso
di
cane
,
non
avrei
,
né
alla
luce
né
al
buio
,
questi
amari
passatempi
.
Dormirei
come
un
ceppo
collo
scudo
sotto
la
parrucca
cresputa
come
i
primi
cavalieri
né
mi
sveglierebbe
infingarda
la
luce
bigia
degli
orti
.
Avrei
tanto
bisogno
d
'
esser
più
barbaro
!
E
di
stringere
al
mio
un
corpo
ubbidiente
con
diti
sudici
di
sangue
infedele
.
Partirò
,
partirò
qualche
mattina
.
Sarà
liscio
il
mare
come
la
saponata
nella
conca
e
sarà
il
cielo
tutto
disteso
e
tirato
come
una
pezza
di
seta
nuova
.
Partirò
senza
pianti
dal
granito
del
molo
e
navigherò
verso
il
calore
e
l
'
allegrezza
cantando
a
mezza
voce
tra
il
sorriso
de
'
mozzi
.
StampaPeriodica ,
Il
mese
di
marzo
è
stato
segnato
da
due
grandi
crisi
che
continuano
.
Da
un
lato
quella
sanguinosa
del
Kosovo
,
dall
'
altro
quella
politica
e
istituzionale
dell
'
Unione
Europea
.
Qui
,
certo
,
il
sangue
non
scorre
come
nel
Kosovo
.
I
15
paesi
,
in
attesa
di
diventare
20
o
22
,
ostentano
anzi
tra
loro
rapporti
pacifici
,
amichevoli
,
soccorrevoli
,
quasi
fraterni
.
Tuttavia
nel
cuore
transnazionale
dell
'
Unione
,
nel
limbo
burocratico
di
Bruxelles
,
si
sta
giocando
la
più
grossa
scommessa
continentale
di
fine
secolo
.
La
guerra
nel
Kosovo
è
guerra
vera
,
selvaggia
,
primordiale
,
combattuta
senza
pietà
e
senza
ipocrisie
umanitarie
.
Quel
che
avviene
a
Bruxelles
è
invece
un
'
insidiosa
guerriglia
civile
,
una
guerriglia
ipocrita
,
subdolamente
combattuta
nelle
cangianti
e
confuse
istituzioni
comunitarie
in
nome
di
ideali
nobilissimi
:
l
'
euro
,
il
mercato
unico
,
l
'
armonia
agricola
,
l
'
integrazione
federalistica
,
l
'
allargamento
ai
cugini
derelitti
dell
'
Europa
centrorientale
.
Cos
'
le
due
Europe
,
quella
della
guerra
aperta
nei
Balcani
,
l
'
altra
della
guerriglia
sotterranea
nel
quadrilatero
carolingio
,
danno
l
'
impressione
di
voler
approdare
insieme
al
Duemila
in
uno
stato
di
disfacimento
più
che
di
evoluzione
concorde
nell
'
ordine
e
nel
progresso
.
Non
credo
che
il
parallelismo
tra
il
virulento
inferno
balcanico
e
il
travagliato
limbo
euroccidentale
sia
cervellotico
o
forzato
.
La
verità
è
che
un
'
Europa
comunitaria
incapace
di
integrarsi
,
di
democratizzarsi
nelle
istituzioni
,
di
dare
a
queste
l
'
autonomia
e
la
presa
di
strumenti
preparatori
di
uno
stato
federale
,
sarà
sempre
più
un
'
Europa
allo
sbando
.
Malaticcia
e
velleitaria
,
dominata
da
una
burocrazia
pletorica
sottratta
a
controlli
e
verifiche
popolari
,
lacerata
da
scompensi
organici
e
da
faide
tecnocratiche
complicate
e
incomprensibili
:
una
simile
Europa
non
sarà
mai
in
grado
d
'
imporre
una
pace
energica
all
'
Europa
delle
guerre
calde
,
arcaiche
,
che
a
medio
termine
potrebbero
tracimare
dai
Balcani
e
lambire
perfino
l
'
Asia
mediterranea
.
Solo
una
robusta
e
convinta
stabilità
interna
all
'
Unione
,
un
'
integrazione
che
prolunga
il
mercato
della
moneta
e
del
commercio
unificati
nel
mercato
politico
delle
diplomazie
e
delle
difese
unificate
,
potranno
trovare
la
forza
con
cui
sedare
le
turbolenze
belliche
evitando
che
le
guerre
balcaniche
diventino
guerre
paneuropee
.
Premessa
di
tale
necessaria
stabilizzazione
o
ristrutturazione
euroccidentale
è
in
certi
caso
lo
scorrimento
,
in
altri
l
'
ampliamento
,
in
altri
ancora
il
deperimento
delle
funzioni
assegnate
alle
tre
principali
macchine
comunitarie
.
Il
Consiglio
,
che
rappresenta
i
governi
degli
stati
membri
e
si
comporta
come
il
sinedrio
collegiale
di
una
monarchia
assoluta
,
dovrebbe
deperire
diventando
un
organo
di
rappresentanza
e
di
testimonianza
storica
delle
nazioni
associate
.
La
Commissione
,
che
dai
tempi
di
Jacques
Delors
non
è
più
subalterna
ancella
del
Consiglio
intergovernativo
,
dovrebbe
assumere
il
connotato
di
un
vero
esecutivo
federale
europeo
.
Il
Parlamento
,
che
fino
all
'
altroieri
appariva
confinato
in
un
ruolo
consultivo
di
second
'
ordine
,
dovrebbe
estendere
i
suoi
poteri
nei
confronti
sia
della
Commissione
sia
del
Consiglio
.
In
sostanza
,
l
'
Europarlamento
dovrebbe
conquistare
ulteriori
prerogative
costituzionali
dopo
quelle
espugnate
,
pochi
giorni
orsono
,
con
le
dimissioni
imposte
alla
Commissione
.
Lo
scandalo
moralistico
,
'
nepotismi
'
e
'
irregolarità
'
,
c
'
entrano
poco
o
niente
con
la
bocciatura
inflitta
dai
parlamentari
all
'
organismo
esecutivo
dell
'
Unione
.
C
'
entra
,
invece
,
il
prolungato
scandalo
politico
che
per
decenni
impediva
all
'
Assemblea
di
fare
i
conti
con
i
ministri
posticci
della
Commissione
e
con
i
ministri
reali
del
Consiglio
.
Ora
,
la
Commissione
bocciata
sarà
certo
più
debole
nei
confronti
del
Parlamento
,
ma
,
da
questo
paradossalmente
legittimata
nella
reciproca
autonomia
del
Consiglio
,
sarà
anche
più
forte
nel
quadro
istituzionale
complessivo
.
Il
dado
è
tratto
.
Il
resto
è
in
arrivo
.
D
'
ora
in
avanti
,
il
Parlamento
potrà
esercitare
un
potere
di
ratifica
sulla
nomina
del
presidente
della
Commissione
,
potrà
censurare
le
sue
spese
e
i
suoi
errori
,
potrà
sostenerlo
e
assisterlo
nella
nomina
dei
commissari
,
una
volta
scelti
con
metodo
impositivo
dal
Consiglio
.
La
rivoluzione
liberale
in
atto
raggiungerà
il
giorno
più
alto
quando
il
Parlamento
europeo
diverrà
assemblea
costituente
europea
:
allora
la
monarchia
autocratica
del
Consiglio
,
che
già
perde
colpi
,
dovrà
trasformarsi
per
forza
in
monarchia
costituzionale
.
In
quel
caso
,
forse
non
lontano
,
l
'
Europa
ci
apparirà
alfine
pressoché
unita
,
pressoché
compatta
,
pressoché
pronta
a
riportare
pace
e
ordine
nelle
regioni
limitrofe
sconvolte
dall
'
odio
e
dalla
guerra
infinita
.
StampaPeriodica ,
Il
primo
assaggio
del
mondo
è
talmente
ingrato
,
che
alla
persona
favolosa
del
più
sapiente
dei
re
venne
attribuito
un
libro
amaro
compendiato
nel
motto
amarissimo
:
a
Chi
accresce
la
scienza
accresce
il
dolore
n
.
La
prima
impressione
che
riceve
chi
si
dà
a
osservare
intorno
a
sé
le
cose
umane
,
non
è
posata
e
serena
;
è
passionale
;
e
si
riassume
nel
pregiudizio
,
tanto
più
nobile
quanto
è
più
retto
e
generoso
l
'
animo
dell
'
osservatore
,
che
le
cose
umane
non
sono
come
dovrebbero
essere
,
non
vanno
come
dovrebbero
andare
.
L
'
ingenuo
osservatore
non
si
accorge
che
,
credendo
d
'
immergersi
interamente
nelle
cose
.
col
fatto
ne
fa
astrazione
,
e
si
assorbe
invece
in
se
stesso
,
che
è
un
falso
sé
stesso
fuori
delle
cose
.
Stima
di
esplorare
il
mondo
,
e
all
'
opposto
si
smarrisce
in
un
sé
fittizio
fuori
del
mondo
.
Perché
il
dover
andare
,
il
dover
essere
che
desidera
alle
cose
,
è
dentro
di
lui
,
o
,
meglio
,
dentro
quel
suo
astratto
sé
stesso
,
e
non
è
nelle
cose
,
le
quali
vanno
come
vanno
,
sono
come
sono
.
Sono
,
cioè
,
la
situazione
storica
;
vai
quanto
dire
,
non
possono
non
andare
come
vanno
,
vanno
per
l
'
appunto
come
devono
andare
.
E
la
situazione
storica
s
'
impone
;
tanto
che
quel
primo
assaggio
,
quella
prima
impressione
si
risolverebbero
in
una
condanna
vuota
,
in
una
vana
disadeguazione
dalle
cose
,
se
non
portassero
naturalmente
a
una
riadeguazione
alle
cose
,
a
una
riassoluzione
del
mondo
.
L
'
astrarsi
in
una
inutile
maledizione
contro
il
tutto
,
è
un
disumanarsi
;
ma
se
quell
'
astrarsi
avviene
,
ed
è
,
dunque
,
necessario
,
non
è
necessario
se
non
perché
implica
una
più
intera
e
piena
riumanazione
.
Riflettendo
pacatamente
,
ragionando
,
ci
persuadiamo
che
questo
riumanarsi
nel
materno
seno
delle
cose
è
un
fatto
continuo
,
altrimenti
per
gli
uomini
la
società
dei
propri
simili
sarebbe
impossibile
e
l
'
homo
homini
lupus
non
si
comporrebbe
nel
proximus
tuus
.
Non
ostante
ciò
anche
ragionando
,
non
ci
è
lecito
di
dissentire
,
che
non
meno
continuo
persiste
dentro
di
noi
qualcosa
di
tenace
e
d
'
incoercibile
,
che
non
si
acquieta
,
che
non
si
abbandona
alla
corrente
,
che
all
'
andazzo
anzi
si
oppone
,
e
talvolta
si
solleva
a
tempesta
contro
le
cose
come
sono
e
come
vanno
tenendosi
all
'
apparizione
leggiadra
e
imperiosa
di
un
come
dovrebbero
essere
e
dovrebbero
andare
.
Donde
nasce
,
dunque
,
e
che
cosa
è
mai
cotesta
potenza
interiore
,
cotesta
prepotenza
dell
'
anima
?
Ognuno
ne
sente
in
sé
,
anche
non
pensandovi
,
anche
ignorando
affatto
la
spiegazione
di
Platone
,
la
presenza
;
ognuno
ne
segue
,
anche
non
rendendosene
o
non
sapendo
rendersene
ragione
,
l
'
impulso
.
Ne
segue
l
'
impulso
l
'
ultimo
zappatore
,
che
desidera
alleviata
la
sorte
dei
suoi
figli
;
il
legislatore
,
che
non
si
contenta
delle
leggi
in
vigore
e
ne
medita
di
più
rispondenti
;
il
condottiero
di
popoli
e
di
nazioni
,
che
vuole
l
'
inalzamento
del
suo
popolo
e
della
sua
nazione
;
e
,
il
santo
,
che
anela
a
una
beatitudine
senza
confini
di
stati
e
di
schiatta
ripartita
egualmente
a
tutti
gli
uomini
,
egualmente
affrancati
da
ogni
privazione
.
Anzi
,
la
procella
interna
dalla
quale
,
purtroppo
,
non
a
tutti
i
nati
di
donna
è
consentito
di
scampare
incolumi
o
vittoriosi
,
è
alimentata
proprio
da
niente
altro
,
che
dal
tormentoso
sentimento
del
dover
essere
delle
cose
contrapposte
al
loro
essere
:
qual
'
è
,
se
non
cotesto
,
il
soggetto
del
dramma
che
ogni
.
uomo
vive
dentro
di
sé
?
Erra
Schopenhauer
,
perché
non
lo
risolve
;
ma
è
l
'
eterno
dramma
,
che
è
commedia
comune
per
l
'
inetto
,
la
cui
inutile
rassegnazione
ai
colpi
impartitigli
dalla
fortuna
a
lui
conforme
si
rivela
alle
sue
stesse
querimonie
;
è
divina
commedia
per
l
'
uomo
di
genio
,
che
con
l
'
opera
sua
apre
un
'
epoca
nuova
;
è
tragedia
gaudiosa
pel
martire
,
che
col
proprio
sacrifizio
testimonia
la
realtà
dell
'
ideale
.
Come
si
fa
a
negarlo
?
"
Le
cose
non
vanno
come
dovrebbero
andare
"
.
Questa
specie
di
giudizio
universale
,
con
cui
l
'
anima
degli
uomini
e
delle
genti
butta
il
mondo
nella
geenna
,
e
che
sopravvive
e
si
tien
rannicchiato
nella
mente
perfino
del
filosofo
,
giudice
freddo
,
e
conscio
che
le
cose
non
possono
non
andare
come
vanno
,
non
sarà
,
e
infatti
non
è
un
giudizio
,
non
è
un
atto
della
ragione
,
la
quale
non
concepisce
sé
esistente
fuori
della
coessenza
della
realtà
.
Ma
che
sia
qualcosa
di
universale
è
innegabile
,
perché
il
negare
la
verità
del
dramma
umano
forma
appunto
un
episodio
dello
stesso
dramma
di
cui
s
'
impugna
l
'
esistenza
.
Qualcosa
di
universale
,
dunque
,
alimento
primo
dell
'
attività
mentale
,
chiamiamolo
lirismo
e
sentimento
,
chiamiamolo
fantasia
e
passione
,
chiamiamolo
epos
ed
ethos
,
non
nato
d
'
altronde
che
da
sé
stesso
,
congenito
con
sé
stesso
,
è
insomma
il
nucleo
autogenetico
,
il
focolare
vivo
per
cui
la
niente
non
si
sta
all
'
azione
e
alla
conoscenza
del
fatto
e
lo
trasmuta
nel
da
farsi
,
non
si
ferma
al
passato
che
riassimila
in
sé
riconformato
nell
'
avvenire
,
maledice
come
male
il
presente
non
ancora
superato
e
ribenedetto
come
bene
imminente
.
Perciò
gli
uomini
che
effettivamente
sentirono
fervere
dentro
di
sé
come
una
potenza
dell
'
universo
l
'
epos
antico
della
stirpe
e
lo
rivissero
con
la
certezza
e
la
virtù
di
un
bene
predestinato
,
preparato
a
rigenerarla
,
furono
quelli
il
cui
dramma
intimo
investì
tutti
e
si
trasfigurò
nel
dramma
di
tutti
,
il
cui
dramma
individuale
diventò
nella
storia
della
civiltà
la
missione
dell
'
epoca
.
Perché
la
potenza
da
cui
si
sentivano
invasi
e
che
illuminava
e
guidava
il
loro
destino
,
essi
l
'
hanno
creduta
quella
stessa
,
a
cui
attribuivano
la
creazione
e
l
'
esistenza
del
mondo
;
profondamente
,
con
tutta
l
'
anima
,
veramente
,
con
tutto
l
'
intelletto
,
l
'
hanno
creduta
e
l
'
hanno
pensata
Dio
.
E
furono
davvero
i
"
figli
di
Dio
"
,
perché
lo
crearono
.
I
figli
di
Dio
furono
i
creatori
di
Dio
.
Anche
quelli
che
comparvero
sulla
soglia
dell
'
antichità
storica
,
come
Hammurabi
,
come
Amenhotep
Chuenaten
,
come
il
leggendario
Mosé
,
avevano
alle
spalle
un
'
antichità
ben
più
remota
,
che
per
noi
oggi
si
disfà
nella
nebbiosa
astrattezza
di
un
qualunque
numero
plurimillenario
.
E
millenni
e
millenni
prima
di
loro
,
perfino
l
'
umanità
,
di
cui
non
abbiamo
potuto
rintracciare
di
meglio
che
vestigi
fossili
più
o
meno
eloquenti
,
appunto
perché
umanità
,
ebbe
essa
pure
un
sentore
della
realtà
universale
,
dell
'
universalità
della
mente
,
fosse
anche
spezzettandola
incosciamente
e
cacciandola
ad
abitare
paurosamente
o
speranzosamente
nella
pioggia
e
nel
sereno
,
nelle
piante
e
nelle
pietre
di
cui
,
come
i
selvaggi
tuttora
viventi
e
tuttora
non
viventi
meglio
dei
progenitori
paleoetnologici
,
si
fingevano
misteriosi
esseri
nemici
o
protettori
.
La
realtà
dello
spirito
può
rimanere
ignota
,
ma
è
la
vita
;
e
l
'
intensità
con
cui
,
gli
uomini
ignari
la
vivono
,
si
palesa
nella
finzione
degli
spiriti
e
nel
terrore
o
nella
gioia
della
loro
finzione
.
Gli
spiriti
buoni
e
cattivi
,
dunque
,
gli
dèi
e
i
demonii
nacquero
presto
con
gli
uomini
,
a
una
nascita
;
lo
spirito
o
,
meglio
,
l
'
idea
dello
spirito
,
Dio
,
nacque
tardi
;
la
realtà
dello
spirito
,
vale
a
dire
,
il
giudizio
reale
,
la
scienza
,
è
il
dente
del
giudizio
,
è
nata
all
'
ultimo
.
E
per
tirarlo
su
a
nascere
,
c
'
è
voluto
dolore
,
e
subisso
di
tempo
e
di
tempi
.
Basta
pensare
a
questo
,
cioè
al
cammino
che
ha
percorso
la
mente
umana
dalla
finzione
degli
spiriti
all
'
idea
dello
spirito
,
per
comprendere
il
valore
e
la
concretezza
della
missione
adempiuta
dai
figli
e
creatori
di
Dio
.
Per
comprendere
,
insieme
,
che
crearono
ciascuno
il
suo
Dio
,
vale
a
dire
il
Dio
conforme
all
'
epoca
,
alla
natura
del
paese
,
alle
tradizioni
nazionali
,
al
genio
della
stirpe
,
all
'
ambiente
e
simili
,
tutte
cose
che
,
se
hanno
senso
,
significano
precisamente
,
in
una
parola
,
la
situazione
storica
.
E
appunto
perché
espresso
dalla
situazione
storica
,
quello
che
essi
crearono
era
per
ciascuno
il
Dio
unico
,
l
'
unico
e
vero
Dio
.
Dunque
,
si
può
obiettare
,
essi
in
verità
non
compresero
Dio
,
che
è
l
'
uno
di
tutti
i
tempi
e
luoghi
,
e
non
è
quello
particolare
né
,
putacaso
,
di
Zarathustra
,
né
di
Maometto
,
né
di
Enfantin
.
Ma
che
l
'
obiezione
non
concluda
,
è
provato
dal
fatto
che
,
se
esaminiamo
proprio
il
Dio
oggi
confessato
cattolicamente
l
'
uno
e
vero
Eterno
,
dobbiamo
riconoscere
che
non
è
concepito
nello
stesso
modo
dai
medesimi
credenti
,
padri
e
dottori
e
teologi
,
che
ne
hanno
bandito
pel
mondo
la
verità
.
Costoro
,
anzi
,
lo
pensano
ognuno
in
una
maniera
altrettanto
diversa
,
quanta
è
la
diversità
peculiare
che
rende
inconfondibile
Shamash
con
Aten
,
Jahvé
con
Allah
,
Ahura
con
Eli
.
Passiamo
pure
sulla
storia
dell
'
eresia
,
che
offrirebbe
una
prova
troppo
alla
mano
e
comoda
:
nel
seno
stesso
dell
'
ortodossia
non
parlerebbe
logicamente
chi
sostenesse
che
il
Dio
di
San
Paolo
è
il
Dio
di
Sant
'
Agostino
,
il
Dio
di
San
Domenico
è
il
Dio
di
San
Francesco
,
il
Dio
di
San
Tommaso
è
il
Dio
di
Vico
.
Sono
,
al
contrario
,
iddii
così
distinti
,
come
sono
distinti
i
rispettivi
momenti
storici
.
Tanto
che
l
'
accorto
teologo
,
il
quale
dalla
variabilità
storica
del
concetto
di
Dio
,
o
svolgimento
,
volesse
,
come
hanno
fatto
i
gesuiti
in
partibus
infidelium
,
inferirne
giustamente
la
prova
decisiva
dell
'
irrefragabile
verità
del
Dio
onnipotente
,
imperscrutabile
e
inaccessibile
,
è
accessibile
alla
povera
intelligenza
umana
solo
per
quel
tanto
che
le
concede
della
sua
grazia
,
ebbene
,
a
che
cosa
l
'
accorto
teologo
concluderebbe
?
Sostenendo
l
'
unità
di
Dio
,
uno
e
vero
qualunque
sia
la
maniera
imperfetta
con
cui
lo
apprende
l
'
anima
dei
mortali
,
egli
in
sostanza
conclude
al
vero
uno
,
vale
a
dire
all
'
unità
reale
della
mente
umana
,
che
è
mente
in
tutti
i
luoghi
e
in
tutti
i
tempi
;
a
quell
'
unità
in
cui
s
'
identificano
Ptah
e
Brama
e
Giove
e
il
Signore
e
tutte
le
fantasie
e
le
idee
e
i
concetti
e
i
voleri
degli
uomini
,
siano
civili
o
selvaggi
,
deficienti
o
intelligenti
,
attivi
o
contemplativi
.
Che
cosa
dice
Chuenaten
?
"
Tu
sei
nel
mio
cuore
.
Nessuno
ti
ha
riconosciuto
fuori
di
tuo
figlio
Chuenaten
.
Tu
gli
concedi
la
tua
potenza
.
La
terra
è
nelle
tue
mani
perché
tu
l
'
hai
creata
"
.
La
mente
è
una
:
queste
parole
sono
le
medesime
che
,
espresse
o
tacite
,
suonano
nell
'
animo
di
Vyasâ
,
di
Ezra
,
di
Gesù
,
di
Lutero
,
degli
apostoli
e
dei
martiri
e
dei
santi
di
ogni
paese
e
favella
.
Nelle
parole
del
re
egiziano
,
l
'
ispirato
riformatore
monoteista
,
si
compendia
l
'
Imitazione
di
Cristo
,
si
compendia
il
succo
di
quella
grande
apocalissi
del
mondo
grecolatino
germanico
che
è
la
Divina
Commedia
.
Se
non
che
,
nessuno
si
fermerà
alla
lettera
,
e
ne
tirerà
che
dunque
Chuenaten
e
,
per
esempio
,
il
Nisseno
pensavano
la
stessa
cosa
.
Sotto
la
lettera
,
lo
spirito
è
ben
diverso
;
perché
lo
spirito
implica
quel
complesso
specifico
di
problemi
etici
,
la
cui
posizione
e
risoluzione
distinguono
l
'
una
dall
'
altra
le
varie
situazioni
storiche
delle
quali
il
momento
culminante
si
concentra
nelle
mentalità
proprie
di
ciascuna
,
dette
perciò
"
i
geni
rappresentativi
"
.
Ma
per
questo
stesso
,
tanto
più
emerge
l
'
unità
:
quali
che
fossero
i
problemi
congeniti
nel
momento
storico
,
e
risoluti
o
da
risolvere
secondo
le
contingenze
caratteristiche
,
i
figli
di
Dio
si
unificano
in
un
pensiero
:
nelle
loro
menti
sfolgorò
l
'
idea
dello
spirito
universale
,
e
gli
subordinarono
il
mondo
;
essi
rigettarono
ogni
forma
di
politeismo
,
distrussero
dèi
e
demonii
;
il
loro
genio
non
ammise
che
l
'
unico
e
vero
Dio
,
creò
Dio
.
E
creando
l
'
unico
Dio
signore
del
mondo
al
cui
volere
tutto
il
mondo
doveva
ubbidire
,
iniziarono
con
la
sapienza
della
forza
o
con
la
forza
della
sapienza
quel
moto
di
umanizzazione
dei
popoli
e
delle
stirpi
,
che
attraverso
il
dolore
e
la
morte
e
il
sangue
e
la
distruzione
rivela
agli
uomini
un
contenuto
sempre
più
profondo
e
un
senso
sempre
migliore
della
vita
,
e
fa
felice
anche
la
colpa
e
fa
buono
anche
il
male
,
perché
ne
cava
scienza
e
virtù
.
Subordinarono
il
mondo
a
Dio
,
l
'
essenza
degl
'
individui
all
'
essenza
del
tutto
:
umanizzarono
il
mondo
con
la
forza
irresistibile
della
legge
morale
.
Siamo
ritornati
al
punto
donde
siamo
partiti
,
alla
colpa
,
al
male
,
ossia
all
'
essere
delle
cose
contrapposto
al
dover
essere
.
Sviluppando
l
'
antica
formola
tradizionale
cinese
,
che
la
colpa
è
ciò
che
nuoce
ai
cinque
hing
,
agli
elementi
del
mondo
,
dice
Confucio
che
il
male
è
ciò
che
si
oppone
al
tao
,
alla
ragione
universale
.
Pei
figli
di
Dio
,
essenzialmente
monoteisti
come
sono
,
si
comprende
che
cosa
è
il
male
,
che
essi
abominano
con
tanta
più
inesorabile
abominazione
,
quanto
più
se
lo
sentono
da
presso
,
annidato
proprio
dentro
al
cuore
:
il
male
è
ciò
che
si
oppone
a
Dio
.
Creando
Dio
,
necessariamente
hanno
creato
il
diavolo
.
Ecco
il
dramma
.
Chi
dice
:
"
Tu
,
Dio
,
sei
nel
mio
cuore
"
,
dice
implicitamente
:
"
Tu
,
diavolo
,
sei
nel
mio
cuore
"
.
Se
Dio
è
l
'
idea
dello
spirito
universale
,
e
risponde
al
bene
del
tutto
,
alla
morale
,
il
diavolo
è
l
'
idea
dello
spirito
individuale
,
e
risponde
al
bene
dell
'
individuo
contro
al
tutto
,
ossia
all
'
egoismo
,
che
è
il
male
.
La
ragione
filosofica
scopre
e
sistema
assai
tardi
la
dialettica
animatrice
delle
cose
,
in
virtù
della
quale
gl
'
infimi
selvaggi
non
possono
immaginare
spiriti
buoni
senza
spiriti
malvagi
:
ma
in
quella
sono
maestri
anche
gli
animali
,
per
cui
l
'
appetire
da
una
parte
significa
il
fuggire
o
avversare
dall
'
altra
.
E
la
dialettica
,
che
di
necessità
scinde
il
monoteismo
deistico
nel
diteismo
divino
-
diabolico
,
precisa
nettamente
i
termini
del
dissidio
in
conformità
della
speciale
situazione
storica
,
che
ha
ispirato
alla
mente
dell
'
epoca
,
all
'
uomo
di
genio
,
l
'
idea
dello
spirito
universale
,
l
'
idea
del
sommo
bene
,
e
lo
ha
indotto
a
inventare
il
Dio
conforme
.
Se
,
per
esempio
,
Dio
significa
esclusivamente
il
creatore
della
terra
per
la
stirpe
e
il
protettore
della
nazione
,
il
diavolo
è
il
dio
dello
straniero
.
Se
Dio
significa
l
'
autore
della
luce
,
della
creazione
amica
agli
uomini
,
del
benessere
materiale
e
morale
,
della
vita
pura
e
gioconda
,
il
diavolo
è
il
Dio
delle
tenebre
,
della
creazione
ostile
,
della
miseria
e
della
malvagità
e
dell
'
infermità
e
della
morte
.
Se
Dio
significa
il
padre
e
custode
dei
buoni
e
dei
poveri
,
il
diavolo
non
è
che
il
Dio
dei
malvagi
e
dei
ricchi
.
Se
Dio
è
il
signore
dei
fedeli
credenti
,
il
diavolo
è
il
Dio
degl
'
infedeli
miscredenti
;
e
così
di
seguito
.
Così
di
seguito
,
con
tutta
la
trama
d
'
infinite
differenze
e
complessità
e
semplificazioni
e
varietà
e
sfumature
che
segnano
lo
sviluppo
e
il
transito
di
un
'
epoca
in
un
'
altra
,
di
una
nazione
in
un
'
altra
,
di
un
'
egemonia
in
un
'
altra
,
di
questo
o
quel
momento
storico
precedente
nei
successivi
.
L
'
idea
,
la
realtà
,
secondo
la
vecchia
immagine
,
è
come
il
filugello
che
cava
da
sé
il
suo
filo
,
e
non
si
rinchiude
nel
bozzolo
se
non
per
sfarfallarne
e
per
quell
'
apparente
riprincipiar
da
capo
che
è
in
verità
un
eterno
continuare
verso
una
meta
che
è
,
insieme
,
principio
e
fine
.
Non
si
dà
sole
senza
tenebra
,
né
state
senza
verno
,
né
natura
amena
e
amica
di
frutti
senza
natura
di
uragani
e
di
desolazione
,
né
ricchezza
senza
miseria
,
né
salute
senza
infermità
,
né
amicizia
senza
inimicizia
,
né
credenza
senza
miscredenza
,
né
bontà
senza
malvagità
,
né
gioia
senza
dolore
.
Vale
a
dire
,
non
si
dà
pensiero
senza
che
sembri
che
ci
sia
un
qualcosa
che
non
è
pensiero
,
ossia
senza
l
'
errore
,
che
,
appunto
col
pensarlo
,
viene
ridotto
a
pensiero
;
e
non
si
dà
azione
senza
che
sembri
che
ci
sia
un
qualcosa
di
cieco
e
renitente
,
ossia
il
fatto
di
bruta
natura
,
agendo
sul
quale
lo
si
riduce
al
fine
volontario
appunto
voluto
dall
'
azione
.
Solo
che
gli
uomini
non
la
sentono
così
;
e
l
'
egoismo
cieco
e
irrazionale
,
che
hanno
congenito
dentro
,
lo
vedono
fuori
,
nella
malvagità
del
mondo
o
nell
'
ostilità
della
natura
;
come
se
le
stesse
meteore
e
i
terremoti
,
che
sembrano
un
maleficio
a
chi
ne
è
colpito
e
che
li
giudica
secondo
il
danno
che
ne
porta
,
non.fossero
una
condizione
di
esistenza
per
la
terra
,
che
nell
'
equilibrio
dell
'
economia
generale
connaturata
alle
sue
forze
endogene
ed
esogene
,
ne
ha
,
dunque
,
bene
.
Ciò
che
è
compreso
dai
credenti
,
i
quali
nelle
grandi
calamità
parlano
di
imperscrutabili
decreti
della
Provvidenza
.
Ma
la
ragione
non
è
il
sentimento
;
e
dunque
la
fantasia
e
la
passione
fanno
un
fascio
delle
tenebre
e
della
miseria
e
dell
'
infermità
e
della
bruta
natura
e
dell
'
errore
e
del
dolore
e
del
male
,
e
il
fascio
lo
chiamano
diavolo
,
soprintendente
alle
cose
come
vanno
;
e
fanno
un
fascio
della
ricchezza
e
della
salute
e
della
gioia
e
del
dolore
e
della
luce
e
della
verità
,
e
lo
chiamano
Dio
,
termine
ideale
delle
cose
come
dovrebbero
andare
.
Errore
,
male
,
dolore
;
verità
,
bene
,
beatitudine
:
questi
sono
i
termini
della
lotta
combattuta
di
continuo
,
senza
requie
.
Ed
è
guerra
veramente
senza
quartiere
sulla
terra
,
e
concludibile
soltanto
nella
pace
del
cielo
,
quando
si
accetta
come
assioma
o
come
verità
dogmatica
,
che
non
è
concesso
agli
uomini
espellere
del
tutto
il
diavolo
da
questo
mondo
,
e
che
la
vittoria
completa
è
destinata
da
Dio
all
'
altro
mondo
.
Naturalmente
la
soluzione
,
che
avviene
in
terra
o
in
cielo
o
sotterra
,
varia
col
variare
dei
modi
con
cui
,
secondo
i
tempi
e
i
luoghi
,
i
termini
sono
impostati
.
Ma
sia
che
prometta
l
'
affrancamento
dal
contatto
straniero
o
dalla
servitù
,
oppure
da
una
casta
divenuta
esosa
,
oppure
dal
maligno
influsso
della
miscredenza
,
oppure
dalla
natura
materiale
,
oppure
dal
tedio
del
mondo
stesso
giudicato
tutto
intollerabile
,
o
comunque
altro
si
voglia
,
essa
rivela
la
verità
fondamentale
:
che
,
cioè
,
la
lotta
è
intuita
e
sentita
come
un
processo
di
liberazione
.
"
Libera
nos
a
malo
"
.
Le
ore
tragiche
dell
'
umanità
sono
,
in
sostanza
,
quelle
in
cui
l
'
accumulamento
di
un
passato
morto
,
esausto
di
ogni
senso
e
contenuto
di
utile
e
di
bontà
e
di
verità
,
sembra
appesantirsi
come
una
montagna
di
falsità
e
di
menzogne
sulle
genti
,
e
spegnere
in
loro
ogni
prezzo
dell
'
esistenza
,
ogni
gusto
della
terra
.
L
'
umanità
,
persuasa
a
proprie
spese
che
"
militia
est
vita
hominis
super
terram
"
,
sfiduciata
e
disfatta
si
chiede
:
"
ma
perché
?
a
che
serve
?
"
.
E
l
'
inerzia
e
il
cinismo
coprono
perfino
la
disperazione
.
In
tali
crisi
storiche
,
l
'
immortalità
della
mente
umana
,
lo
spirito
del
mondo
si
concentra
in
un
uomo
,
il
figlio
di
Dio
,
che
porta
contro
il
cumulo
del
passato
tutte
le
fiamme
del
cielo
e
dell
'
inferno
,
tutte
le
fiamme
della
sua
coscienza
,
e
scioglie
al
fuoco
e
spiana
il
passato
,
e
incenerisce
il
diavolo
,
e
al
suo
popolo
risollevato
e
richiamato
al
pensiero
e
all
'
azione
addita
il
segno
e
la
legge
di
una
nuova
esistenza
.
La
sua
legge
è
immedesimazione
e
compenetrazione
dell
'
individuo
col
tutto
;
è
vita
e
assunzione
in
Dio
;
la
guerra
che
egli
riaccende
nel
mondo
è
guerra
all
'
egoismo
,
che
è
arrivato
all
'
estremo
,
cioè
al
termine
in
cui
l
'
egoismo
diventa
divoratore
di
sé
stesso
;
la
legge
è
il
dovere
,
e
il
dovere
è
il
diritto
del
sacrifizio
.
Perciò
il
furore
e
l
'
odio
contro
le
cose
come
vanno
egli
li
risolve
in
incantamento
e
in
amore
alle
cose
come
devono
andare
.
E
spinge
gli
uomini
un
gradino
più
su
per
la
scala
della
verità
e
della
volontà
,
in
cima
alla
quale
inferno
e
terra
e
cielo
si
fondono
e
si.concludono
in
liberazione
dell
'
anima
redentrice
di
sé
a
sé
stessa
e
signora
del
proprio
destino
.
In
cima
alla
scala
è
l
'
ideale
,
che
è
la
stessa
realtà
;
è
la
beatitudine
,
che
è
la
stessa
volontà
.
Tale
fu
l
'
opera
dei
Figli
di
Dio
;
opera
d
'
incivilimento
,
di
progresso
,
di
umanizzazione
della
bruta
natura
,
di
umanizzazione
dell
'
uomo
all
'
uomo
,
di
addomesticamento
e
di
educazione
del
destino
ricondotto
ad
abitare
sotto
la
fronte
e
sotto
la
mano
dell
'
uomo
.
Opera
di
fervore
e
di
fermento
verso
una
meta
che
si
tocca
sempre
,
perché
non
vi
si
arriva
mai
;
verso
il
fine
,
il
cui
esser
fine
consiste
nel
non
essere
mai
raggiunto
;
verso
il
dover
essere
,
che
non
esiste
fuori
del
come
avviene
.
In
questo
gaudioso
e
tremendo
lavoro
di
sviluppo
e
di
avanzata
senza
sosta
né
riposo
,
in
questo
facimento
e
rifacimento
implacabile
,
in
cui
generazioni
su
generazioni
e
popoli
su
popoli
sono
assorbiti
come
materia
di
elaborazione
per
un
prodotto
perfettibile
,
non
mai
perfetto
,
il
genio
prescelse
solo
quei
pochi
uomini
a
testimoniare
la
ragione
per
cui
le
stirpi
e
le
genti
si
sono
tanto
affaticate
,
a
comprovare
la
sostanza
di
verità
e
di
utilità
nella
quale
si
esaurirono
,
a
dimostrare
per
quale
virtù
profonda
la
transitorietà
della
loro
opera
,
che
può
sembrare
talvolta
affatto
dimenticata
o
sparita
,
si
perpetua
nell
'
attualità
della
nostra
.
E
tra
quei
pochi
ce
n
'
è
uno
,
a
cui
dalla
parte
più
colta
e
fattiva
dell
'
umanità
furono
sanciti
gli
altari
,
e
anche
oggi
l
'
inanità
degli
altari
non
ci
offende
,
perché
egli
stesso
avrebbe
perdonato
alle
turbe
l
'
incapacità
di
comprenderlo
come
vero
uomo
,
come
l
'
uomo
migliore
che
fino
a
oggi
sia
passato
per
la
milizia
della
terra
,
inerme
affatto
di
ogni
cura
di
sé
,
armato
di
passione
al
povero
prossimo
suo
,
armato
di
devozione
al
sacrifizio
.
Ed
è
quello
che
li
riassume
tutti
,
tanto
la
verità
dell
'
ideale
e
la
sostanza
eterna
della
bontà
umana
s
'
identificano
nel
suo
nome
;
tanto
egli
è
presente
e
vivo
dentro
di
noi
,
e
ci
conforta
e
aiuta
a
guardare
dal
dolore
e
dall
'
odio
la
nostra
fatica
e
a
preservare
dal
male
il
nostro
pane
quotidiano
e
a
serbare
dignità
nella
miseria
e
mansuetudine
nella
fortuna
:
tanta
fu
la
dolcezza
con
cui
si
sforzò
di
far
confessare
alle
genti
,
che
il
vero
Satana
insidiatore
della
vita
dell
'
anima
è
l
'
egoismo
.
Tanto
egli
con
le
sue
lacrime
e
col
suo
sangue
ha
connaturato
in
noi
la
certezza
,
che
non
da
altrove
che
dal
nostro
sangue
e
dalle
nostre
lacrime
ci
è
dato
di
cavare
la
forza
di
redimerci
dal
peso
di
noi
stessi
,
e
di
assaporare
l
'
esistenza
come
una
continua
liberazione
dell
'
animo
nella
pienezza
della
realtà
.
E
sul
petto
di
lui
,
che
riassume
in
sé
tutti
i
figli
di
Dio
,
l
'
umanità
china
con
consolazione
il
capo
travagliato
.
Perché
solo
nel
battito
del
suo
cuore
,
che
seppe
uscire
rinfiammato
di
fede
e
di
affetto
dalla
tragedia
combattuta
tra
il
cielo
e
l
'
abisso
,
ella
ritrova
tutta
intera
e
riconosce
a
pieno
la
tragedia
propria
,
che
combatte
con
sé
stessa
dal
principio
del
mondo
per
stabilire
sulla
terra
il
regno
dell
'
uomo
.
StampaQuotidiana ,
La
società
romana
è
infinitamente
più
grigia
che
nel
1945;
non
si
contano
più
le
teste
che
,
essendosi
svegliate
in
quell
'
anno
,
sono
oggi
ricascate
nel
sonno
.
Le
tendenze
liberali
vanno
lentamente
scomparendo
dalla
scena
,
e
lasciano
il
campo
ai
gusti
,
all
'
eloquenza
,
ai
costumi
dei
partiti
di
massa
.
Ecco
qui
una
verità
che
sarà
giudicata
un
paradosso
:
le
elezioni
sono
state
senza
dubbio
un
grande
atto
di
libertà
e
hanno
dato
una
rappresentanza
più
vera
,
ma
lo
spirito
europeo
che
aveva
occupato
(
nel
senso
buono
e
cattivo
della
parola
)
l
'
Italia
,
nel
1945
,
era
riuscito
a
spremere
dal
nostro
paese
,
mediante
la
designazione
dei
sei
partiti
,
una
rappresentanza
nella
quale
era
assai
più
forte
che
non
in
questa
l
'
amore
per
la
libertà
.
Il
partito
d
'
azione
,
uno
dei
più
sgraditi
che
siano
mai
nati
al
mondo
,
bisbetico
e
infantile
nello
stesso
tempo
,
solenne
,
cattedratico
,
monumentale
e
tuttavia
amabilissimo
per
la
stizza
con
cui
s
'
illudeva
che
in
Italia
fossero
possibili
l
'
esame
di
coscienza
,
l
'
autocritica
e
una
riforma
morale
,
si
è
del
tutto
dileguato
.
Molte
voci
stridule
,
ma
in
sostanza
nobilissime
,
hanno
taciuto
.
L
'
Italia
comincia
a
far
l
'
esame
di
coscienza
del
suo
antifascismo
.
Aveva
fatto
male
quello
del
suo
fascismo
;
quest
'
altro
esame
non
può
riuscire
che
peggio
,
dato
che
esso
muove
da
una
concezione
della
vita
che
disprezza
la
critica
e
la
ragione
.
Il
settimanale
"
La
Nuova
Europa
»
è
morto
,
e
al
suo
posto
ci
sono
"
Rataplan
"
,
"
La
rivolta
Ideale
"
,
"
Manifesto
"
ecc.
Il
tono
della
vita
politica
si
è
estremamente
abbassato
;
la
polemica
,
che
si
svolge
fra
partiti
di
massa
al
governo
e
un
altro
partito
di
massa
all
'
opposizione
,
non
può
dirsi
vera
e
propria
polemica
,
essendo
i
due
contraddittori
poco
disposti
a
non
servirsi
di
assiomi
e
atti
di
fede
.
Un
paese
che
ha
il
fascismo
al
potere
è
un
paese
che
si
avvia
alla
catastrofe
nel
modo
più
buffonesco
,
con
maschere
di
generali
,
capi
,
imperatori
,
gerarchi
,
accademici
che
,
in
solenne
corteo
,
lanciando
d
'
ora
in
ora
grida
d
'
esultanza
,
filano
diritte
verso
un
precipizio
che
non
vedono
.
Un
paese
che
ha
il
fascismo
come
massimo
partito
d
'
opposizione
è
un
paese
che
continua
a
sbagliare
,
perché
,
in
verità
,
come
si
può
affidare
il
compito
della
critica
a
cervelli
abituati
a
credere
e
obbedire
?
I
partiti
al
governo
sono
in
massima
parte
dogmatici
,
ma
i
loro
dogmi
,
bisogna
riconoscerlo
,
sono
vasti
,
antichi
,
solenni
e
alcuni
logorati
dal
tempo
:
il
partito
all
'
opposizione
possiede
invece
un
dogma
ristretto
,
meschino
,
crudele
,
petulante
.
Cosa
ne
verrà
fuori
?
Speriamo
,
una
distruzione
assoluta
dei
dogmi
e
il
principio
di
una
vera
libertà
.
L
'
alleanza
fra
i
dogmi
,
quella
che
fu
temuta
nel
'39
,
quando
Russia
e
Germania
firmarono
il
patto
di
non
aggressione
,
non
riesce
mai
a
buon
fine
:
i
dogmi
sono
destinati
a
farsi
una
guerra
micidiale
che
ha
sempre
termine
con
la
morte
del
primo
per
opera
del
secondo
,
la
successiva
morte
di
questo
per
essersi
estenuato
nell
'
uccidere
il
primo
.
La
guerra
fra
il
dogma
cattolico
e
quello
protestante
terminò
con
l
'
indebolimento
di
tutti
e
due
e
la
vittoria
dei
principi
di
tolleranza
.
"
Quale
civiltà
scegliete
?
"
veniva
domandato
,
quattro
secoli
fa
,
in
Europa
,
a
tutti
gli
uomini
liberi
.
"
La
cattolica
o
la
protestante
?
"
"
Né
l
'
una
né
l
'
altra
!
»
rispondevano
gli
uomini
liberi
.
"
Siete
dei
poveri
ingenui
!
»
incalzavano
i
fanatici
.
"
Chi
vuol
contare
oggi
qualcosa
deve
scegliere
fra
i
papisti
e
gli
antipapisti
!
"
"
Ebbene
,
noi
non
scegliamo
!
"
"
Rimarrete
fuori
della
storia
!
"
"
Rientreremo
nella
storia
quando
ne
sarete
usciti
voi
!
"
"
E
quando
,
per
favore
?
"
"
Quando
il
mondo
non
sarà
più
né
papista
né
antipapista
!
"
"
E
che
cosa
potrebbe
essere
se
non
papista
o
antipapista
?
"
"
Tollerante
e
liberale
!
»
"
Che
vuol
dire
,
tollerante
e
liberale
?
Noi
non
comprendiamo
queste
parole
!
"
"
Le
capiranno
i
vostri
nipoti
.
"
Questo
antico
diverbio
si
ripete
oggi
in
Europa
.
Mettete
al
posto
delle
parole
papista
e
antipapista
quelle
di
fascista
e
comunista
,
e
avrete
un
diverbio
dei
nostri
giorni
.
Piazza
San
Pietro
gremita
di
folla
.
Molte
persone
con
gli
occhiali
e
molti
bambini
coi
guanti
di
lana
.
Dai
colpi
di
tosse
,
s
'
indovina
lo
stato
pacifico
di
coloro
che
sono
intervenuti
:
è
gente
tranquilla
,
che
soltanto
per
un
miracolo
del
demonio
diverrebbe
capace
di
atti
violenti
,
come
quello
di
ardere
un
povero
"
indemoniato
"
.
Nelle
adunate
oceaniche
di
carattere
profano
,
la
contrazione
nervosa
e
lo
stato
di
collerico
servilismo
in
cui
si
trovano
tutti
i
presenti
,
darebbero
ai
colpi
di
tosse
ben
altro
tono
.
Sarebbero
colpi
più
secchi
e
brevi
,
o
forse
non
se
ne
udrebbero
minimamente
,
compressi
dalla
retorica
della
buona
salute
.
Cionondimeno
la
quantità
di
fede
che
esprime
questa
moltitudine
è
assai
inferiore
a
quella
di
un
umile
solitario
che
prega
in
ginocchio
.
Siamo
ormai
espertissimi
nel
calcolo
di
quanto
perde
una
persona
nell
'
atto
in
cui
si
unisce
ad
altre
duecentomila
.
Mettete
in
colonna
sopra
un
foglio
i
duecentomila
esseri
umani
,
che
hanno
riempito
una
piazza
,
sottraete
l
'
uno
dall
'
altro
,
e
avrete
l
'
idea
esatta
di
quello
che
sarà
rimasto
di
umano
nella
piazza
stessa
,
nel
momento
dell
'
adunata
.
Cosa
vuol
dire
il
sì
o
il
no
di
questo
enorme
bambino
treenne
che
è
la
moltitudine
degli
uomini
disposti
a
fare
spettacolo
di
se
stessi
?
Che
gusto
si
può
provare
a
interrogarlo
?
Esso
ha
sempre
l
'
aria
di
avere
imparato
la
lezione
.
In
ogni
modo
,
di
tutte
le
masse
che
ho
veduto
,
questa
di
piazza
San
Pietro
mi
pare
la
meno
spiacevole
,
perché
non
è
eroica
,
non
inventa
nulla
di
nuovo
,
non
arrota
i
denti
...
e
i
misfatti
del
suo
fanatismo
,
li
ha
ormai
compiuti
...
La
mirabile
piazza
è
illuminata
da
un
sole
gelido
.
Le
persiane
bianche
dei
palazzi
vaticani
sono
aperte
,
ma
attraverso
i
vetri
traspaiono
gli
scuri
accostati
,
anch
'
essi
di
color
bianco
.
Sul
sagrato
è
stato
eretto
un
altare
a
sfondo
rosso
con
sei
candelabri
;
al
di
sopra
della
loggia
sporgono
la
bocca
i
più
chiari
altoparlanti
che
abbia
mai
udito
.
Ma
la
chiarezza
è
a
scapito
della
grandezza
.
La
voce
,
che
essi
gettano
nell
'
immensa
piazza
,
è
così
palesemente
di
un
piccolo
uomo
che
si
rimane
molto
impressionati
nel
sentire
la
chiesa
più
vasta
del
mondo
parlare
con
una
voce
di
piccolo
borghese
.
La
cerimonia
si
svolge
in
modo
perfetto
.
Ci
sono
stati
momenti
molto
poetici
:
quando
per
esempio
la
moltitudine
ha
recitato
il
Pater
Noster
o
quando
un
sacerdote
ha
letto
il
principio
del
Vangelo
di
San
Luca
.
È
un
vero
peccato
che
in
questo
modo
non
vengano
recitati
periodicamente
i
tratti
dei
Vangeli
che
dànno
le
regole
alla
coscienza
di
tutti
i
cristiani
,
anche
di
quelli
che
non
credono
nell
'
al
di
là
.
Il
Sermone
della
Montagna
,
letto
fra
tanti
echi
,
in
un
luogo
così
augusto
,
l
'
Amate
coloro
che
vi
odiano
"
,
il
"
Non
uccidere
!
»
recitati
fra
queste
colonne
farebbero
di
Roma
un
luogo
preoccupante
ove
le
canaglie
e
i
violenti
avrebbero
sempre
da
temere
che
una
parola
terribile
giungesse
al
loro
orecchio
.
Il
Pontefice
è
apparso
nella
loggia
centrale
sotto
un
manto
rosso
,
in
mezzo
a
due
figure
con
mantelli
di
un
rosso
più
scuro
.
Io
mi
sono
inginocchiato
la
prima
volta
davanti
a
Pio
XII
la
settimana
di
Natale
del
1942
.
Ho
visto
,
quel
giorno
,
la
persona
più
elegante
d
'
Europa
e
insieme
l
'
uomo
politico
più
civile
che
fosse
rimasto
chiuso
entro
il
recinto
hitleriano
...
Nel
cuore
di
Roma
,
tutta
piena
di
voi
militareschi
,
egli
dava
il
lei
con
la
forza
di
chi
scandisce
una
parola
proibita
.
Le
porte
,
che
si
spalancavano
all
'
annunzio
del
suo
avvicinarsi
,
scoprirono
una
ventina
di
donne
disposte
in
ginocchio
nelle
diverse
sale
.
Egli
le
interrogava
ad
una
ad
una
prestando
un
'
attenzione
vera
e
scrupolosa
alle
loro
risposte
.
Erano
,
per
la
massima
parte
,
madri
e
mogli
di
dispersi
,
che
chiedevano
notizie
dei
loro
figli
e
mariti
.
Alcuni
giorni
dopo
,
egli
avrebbe
pronunciato
un
fierissimo
discorso
antifascista
.
Senza
dubbio
,
lo
teneva
già
in
mente
,
e
direi
quasi
che
gli
si
leggeva
negli
occhi
:
un
dittatore
non
avrebbe
sopportato
a
lungo
lo
sguardo
che
,
in
quei
giorni
del
'42
,
aveva
quell
'
uomo
vestito
di
seta
bianca
e
calzato
di
pantofole
rosse
...
Pio
XII
pronuncia
oggi
il
suo
discorso
con
un
timbro
che
non
gli
conoscevo
:
molti
cattolici
lamentano
che
il
Papa
abbia
una
voce
tanto
più
fredda
quanto
più
caldo
è
il
cuore
che
le
affida
le
sue
parole
.
Ma
la
sua
voce
di
oggi
è
caldissima
.
Il
discorso
non
è
tutto
quanto
bello
.
"
...
Veramente
l
'
anima
cattolica
della
città
Eterna
,
pacifica
nella
santa
libertà
dei
figli
di
Dio
,
impavida
e
forte
nella
lotta
,
viene
ancora
una
volta
a
effondersi
nel
seno
del
Padre
comune
...
"
Bello
.
"
...
dopo
meno
di
tre
mesi
,
la
sfolgorante
giornata
del
2
giugno
!
Roma
,
uscita
prodigiosamente
incolume
da
immani
pericoli
,
volle
qui
festeggiare
con
traboccante
gioia
le
prime
ore
della
sua
liberazione
!
»
L
'
uscita
dei
tedeschi
da
Roma
è
definita
dal
Papa
liberazione
:
i
fascisti
ne
rimarranno
scandalizzati
.
"
Mai
forse
la
missione
di
Roma
è
stata
più
grande
,
più
benefica
,
più
indispensabile
che
nell
'
ora
pre
sente
.
Dai
colli
,
protese
le
braccia
materne
,
essa
estende
il
suo
imperio
spirituale
sul
mondo
che
misteriosamente
avvolge
nella
sua
luce
.
Quella
luce
,
che
prima
apparve
,
quando
la
Chiesa
,
Sposa
di
Cristo
,
si
sciolse
dalle
gramaglie
delle
persecuzioni
e
,
coronata
con
segno
di
vittoria
,
uscì
dai
circhi
e
dagli
anfiteatri
dianzi
ruggenti
alla
sua
rovina
;
quando
,
immortale
vindice
della
verità
,
più
sicura
dell
'
avvenire
che
il
pontefice
di
Giove
ascendente
con
la
tacita
vergine
il
Campidoglio
,
si
accinse
,
ecc
...
»
Periodo
non
tutto
fortunato
.
Le
parole
"
missione
di
Roma
"
non
portano
mai
bene
a
quelle
che
le
seguono
.
L
'
uscita
della
Chiesa
dai
circhi
è
descritta
con
forza
,
ma
l
'
accenno
ingeneroso
verso
il
vinto
pontefice
di
Giove
,
e
il
tono
di
trionfo
con
cui
si
coglie
la
civiltà
pagana
in
un
ingenuo
e
pietoso
momento
di
fiducia
nella
propria
immortalità
,
e
si
nota
che
invece
essa
è
morta
,
mi
danno
il
disagio
di
tutti
i
discorsi
violentemente
rivoluzionari
.
Questo
pontefice
,
vivamente
immerso
nella
storia
del
Cristianesimo
,
è
soggetto
alle
visioni
di
coloro
che
amano
tanto
la
loro
causa
da
sognare
la
notte
di
averla
perduta
;
visioni
che
gli
fanno
sparire
dagli
occhi
la
Roma
cattolica
e
riapparire
quella
pagana
,
sparire
la
basilica
di
San
Pietro
e
riapparire
il
sasso
su
cui
il
primo
Pietro
subì
il
martirio
.
Da
qui
l
'
aspro
tono
polemico
contro
quella
Roma
che
,
in
fin
dei
conti
,
i
suoi
predecessori
hanno
sepolto
profondamente
ed
egli
ora
calca
con
piede
di
re
.
"
Dal
suolo
romano
il
primo
Pietro
,
circondato
dalle
minacce
di
un
pervertito
potere
imperiale
,
lanciò
un
fiero
grido
di
allarme
:
`
Resistete
nella
fede
!
'
Su
questo
medesimo
suolo
Noi
ripetiamo
oggi
con
raddoppiata
energia
quel
grido
a
voi
,
la
cui
città
natale
è
ora
teatro
di
sforzi
incessantemente
volti
a
rinfiammare
la
lotta
fra
i
due
opposti
campi
:
per
Cristo
o
contro
Cristo
,
per
la
sua
Chiesa
o
contro
la
sua
Chiesa
.
"
A
questo
punto
,
egli
rivolge
alla
moltitudine
una
domanda
che
non
ritroverò
nel
testo
del
discorso
pubblicato
dall
'
"
Osservatore
romano
"
"
"
Voi
siete
per
Cristo
o
contro
Cristo
?
"
E
la
massa
risponde
:
"
Per
Cristo
!
"
"
Per
la
sua
Chiesa
o
contro
la
sua
Chiesa
?
"
E
tutti
:
"
Per
la
sua
Chiesa
!
"
È
preferibile
un
conclave
di
cardinali
che
si
azzuffano
;
è
preferibile
un
concilio
bizantino
che
litiga
su
inezie
mentre
il
nemico
bussa
alle
porte
della
città
,
a
un
dialogo
come
questo
fra
due
persone
di
cui
una
sola
è
adulta
:
quella
che
interroga
.
(
L
'
altra
ha
l
'
età
in
cui
si
sanno
pronunciare
soltanto
i
monosillabi
:
Sì
,
no
,
tu
,
io
...
e
ripetere
,
come
risposta
,
l
'
ultima
parola
della
domanda
)
.
StampaQuotidiana ,
La
moltitudine
dei
convertiti
alla
libertà
,
respinta
dall
'
antifascismo
ufficiale
,
andò
a
ingrossare
le
file
dei
separatisti
.
Sul
principio
del
'45
,
questo
movimento
era
il
più
vasto
che
contasse
l
'
Italia
e
,
insieme
,
il
più
energico
per
il
gran
numero
di
persone
risentite
e
irritate
che
vi
partecipavano
.
I
separatisti
potevano
allora
dividersi
nelle
seguenti
categorie
:
1
)
I
ricchi
,
che
non
amavano
pagare
le
spese
di
una
sconfitta
per
una
guerra
provocata
secondo
loro
dalle
industrie
del
nord
,
e
volevano
trovarsi
,
al
momento
della
firma
del
trattato
di
pace
,
invece
che
in
uno
Stato
italiano
carico
di
colpe
,
di
errori
e
di
sventure
,
in
uno
Stato
siciliano
nuovo
e
innocente
.
2
)
I
lavoratori
e
i
tecnici
che
avevano
sempre
sognato
di
diventare
italo
-
americani
,
gli
emigranti
per
istinto
e
per
educazione
,
i
quali
scoprivano
tutt
'
a
un
tratto
che
questo
sogno
poteva
avverarsi
senza
le
noie
di
un
trasloco
.
3
)
La
piccola
borghesia
spaventata
dalla
frase
:
"
Il
dopoguerra
in
Italia
sarà
orribile
!
"
Per
costoro
separarsi
dall
'
Italia
era
come
separarsi
dalla
realtà
.
4
)
I
contadini
piccoli
proprietari
che
temevano
il
comunismo
da
quando
avevano
scoperto
che
il
comunismo
era
il
regime
degli
ammassi
.
5
)
Gli
stanchi
del
servizio
militare
per
i
quali
l
'
Italia
antifascista
era
colpevole
di
continuare
una
guerra
che
l
'
Italia
fascista
aveva
chiuso
saggiamente
con
una
sconfitta
.
6
)
Gl
'
imperialisti
irriducibili
che
preferivano
uccidere
l
'
Italia
piuttosto
che
vederla
priva
di
sogni
imperiali
.
7
)
Un
certo
numero
di
sacerdoti
che
speravano
di
riacquistare
i
privilegi
che
gli
erano
stati
tolti
dal
regno
d
'
Italia
.
8
)
Una
folla
di
scontenti
minori
,
mossi
da
ragioni
piccole
e
quasi
inconfessabili
:
gl
'
ignoranti
che
odiavano
la
grammatica
e
l
'
obbligo
di
parlare
in
italiano
,
i
bocciati
alla
licenza
liceale
,
quelli
che
nel
viaggio
di
nozze
erano
stati
trattati
male
negli
alberghi
di
Milano
,
i
rimpatriati
per
accattonaggio
,
i
letterati
di
cui
la
"
critica
di
lassù
"
non
si
era
mai
occupata
ecc.
Il
separatismo
siciliano
del
'45
non
aveva
origini
ignobili
.
Era
nato
sotto
il
fascismo
come
odio
a
Roma
,
la
città
in
cui
l
'
oligarchia
fascista
,
proveniente
quasi
tutta
dal
nord
,
aveva
stabilito
i
suoi
troni
.
Roma
"
imperiale
"
aveva
ridotto
gli
agricoltori
quasi
alla
povertà
e
mandato
i
loro
soldi
al
di
là
del
canale
di
Suez
,
vicino
all
'
equatore
,
arricchendo
una
contrada
lontanissima
di
macchine
,
porti
e
strade
,
mentre
i
dintorni
di
Enna
e
Caltanissetta
marcivano
sotto
il
fango
e
la
malaria
.
Roma
imperiale
offendeva
poi
di
continuo
,
con
le
sue
prepotenti
bugie
,
il
buon
senso
dei
siciliani
.
Se
questi
diffidano
per
natura
di
qualunque
potere
costituito
,
pensate
come
dovevano
diffidare
di
un
potere
assoluto
e
imperiale
.
Quando
nell
'
agosto
del
'43
si
riunì
in
un
paesino
dell
'
Etna
il
primo
comitato
di
liberazione
,
i
rappresentanti
di
tutti
i
partiti
erano
separatisti
.
Ma
fu
quello
l
'
ultimo
giorno
in
cui
separatismo
e
antifascismo
coincisero
perfettamente
.
Subito
i
comunisti
capirono
che
separarsi
dal
continente
significava
perdere
i
contatti
col
grosso
del
loro
esercito
;
poi
lo
capirono
i
socialisti
;
infine
lo
capirono
i
democratici
del
lavoro
.
Sul
principio
del
'45
,
il
movimento
separatista
aveva
perduto
il
suo
carattere
antifascista
,
ma
conservava
profondamente
quello
di
un
movimento
di
diffidenza
verso
il
governo
centrale
,
verso
l
'
ufficialità
e
,
insieme
,
bisogna
ammetterlo
,
verso
la
modernità
.
E
dopo
un
disastro
come
quello
del
'43
,
quasi
tutti
in
Sicilia
erano
o
delusi
o
scontenti
o
perseguitati
o
timorosi
o
disgustati
.
Gli
animi
,
divisi
su
tante
questioni
,
erano
d
'
accordo
nell
'
odiare
il
re
.
Bastava
nominarlo
per
vedere
lo
stesso
pallore
di
rabbia
sfavillare
sulla
faccia
del
fascista
e
su
quella
dell
'
antifascista
.
I
primi
che
osarono
nominarlo
furono
in
verità
i
comunisti
in
seguito
alle
dichiarazioni
di
Togliatti
che
non
voleva
perdere
il
suo
tempo
in
una
impresa
sentimentale
come
quella
di
odiare
il
re
.
(
Fu
questo
il
primo
accento
machiavellico
nel
linguaggio
degli
antifascisti
che
era
stato
fino
a
quel
punto
romantico
e
mazziniano
.
)
Insomma
,
il
re
entrò
in
Sicilia
dalla
sinistra
;
poi
,
scacciato
bruscamente
da
quella
parte
,
rientrò
trionfalmente
dalla
destra
.
Ma
torniamo
al
separatismo
.
Già
nel
'44
esso
aveva
avuto
i
primi
sfoghi
violenti
.
V
'
erano
stati
atti
temerari
da
parte
della
folla
,
ma
nessuno
contro
i
ricchi
e
i
possidenti
.
La
folla
chiedeva
il
pane
e
i
sussidi
,
ma
non
ai
ricchi
:
li
chiedeva
al
governo
di
Bari
,
e
perfino
ai
propri
funzionari
e
burocrati
,
dei
quali
,
una
dopo
l
'
altra
,
distruggeva
le
sedi
.
Nei
colpi
di
randello
,
con
cui
venivano
spaccati
i
tavoli
e
le
casse
del
Municipio
,
del
Tribunale
,
e
dell
'
Agenzia
delle
imposte
,
sfogavano
la
loro
collera
le
persone
più
diverse
:
i
pensionati
che
non
riuscivano
più
a
vivere
,
i
contadini
costretti
agli
ammassi
,
i
ricchi
minacciati
dalle
tasse
e
dalle
riforme
,
i
fascisti
convertiti
alla
libertà
e
umiliati
dalle
nuove
leggi
,
gli
ex
militari
sconfitti
,
gli
autori
di
reati
comuni
dimessi
dalle
prigioni
il
giorno
in
cui
tutti
ne
erano
usciti
come
perseguitati
politici
e
ora
di
nuovo
ricercati
dalla
questura
,
gl
'
individualisti
che
consideravano
il
continente
la
patria
di
fanatismi
ripugnanti
.
Sui
muri
fecero
capolino
alcuni
manifesti
,
promossi
in
gran
parte
dai
comunisti
,
nei
quali
si
chiedeva
l
'
energica
repressione
di
questi
moti
"
antidemocratici
"
e
"
plebei
"
.
I
comunisti
erano
pochi
e
riuscivano
antipatici
alla
folla
.
La
campagna
li
odiava
perché
li
aveva
visti
far
parte
delle
commissioni
per
l
'
ammasso
del
grano
;
la
città
li
odiava
perché
li
aveva
visti
insieme
ai
funzionari
di
pubblica
sicurezza
correre
da
un
punto
all
'
altro
per
cercare
di
rimettere
l
'
ordine
.
Erano
i
soli
,
insieme
ai
monarchici
,
a
ricordare
violentemente
l
'
unità
della
patria
,
e
insieme
ai
monarchici
dividevano
,
nel
'45
,
l
'
universale
antipatia
della
Sicilia
.
StampaQuotidiana ,
Dopo
il
'45
,
il
movimento
separatista
cominciò
lentamente
a
scadere
.
Il
più
numeroso
gruppo
di
affiliati
,
gli
emigranti
per
istinto
e
per
sangue
,
i
lavoratori
e
i
tecnici
che
,
dopo
aver
cercato
inutilmente
di
trasferirsi
dalla
Sicilia
in
America
,
avevano
sperato
che
l
'
America
venisse
in
Sicilia
,
cominciarono
a
dubitare
fortemente
di
questa
loro
speranza
.
I
capi
separatisti
,
preoccupati
,
si
diedero
a
soffiare
in
tutti
i
modi
su
questa
fiamma
che
si
spegneva
.
Parlavano
a
bassa
'
voce
di
colloqui
con
ministri
e
generali
anglosassoni
;
confidavano
segretamente
,
sotto
il
suggello
del
giuramento
,
che
Finocchiaro
Aprile
aveva
telefonato
a
Washington
...
Cento
volte
mi
fu
detto
,
da
persone
pallide
,
con
la
pupilla
leggermente
dilatata
:
"
Compare
,
fra
quindici
giorni
,
sarà
tutto
fatto
!
"
Molti
avevano
visto
Ford
prendere
le
misure
dell
'
aeroporto
di
Catania
perché
"
voleva
costruire
a
sue
spese
una
immensa
pista
di
cemento
armato
"
.
I
visionari
,
gli
amanti
d
'
imprese
balorde
,
coloro
che
tornano
sempre
dall
'
aver
parlato
con
un
personaggio
importante
,
i
bugiardi
in
buona
fede
,
quelli
cioè
che
non
sono
tanto
ingannatori
del
prossimo
quanto
ingannati
dalla
propria
fantasia
,
occuparono
per
qualche
tempo
la
scena
.
I
siciliani
,
che
diffidano
per
natura
delle
verità
scientifiche
o
delle
bugie
ufficiali
,
sono
portati
a
credere
alle
verità
artistiche
e
alle
bugie
ufficiose
.
Le
notizie
dei
separatisti
allucinati
erano
l
'
una
e
l
'
altra
cosa
.
A
poco
a
poco
questo
credito
,
che
i
siciliani
facevano
ai
loro
concittadini
meno
normali
,
in
nome
della
fantasia
e
della
stranezza
,
divenne
troppo
grande
.
I
siciliani
si
stancarono
.
Sulla
faccia
degli
ufficiali
anglosassoni
non
era
scritto
nulla
che
potesse
incoraggiare
la
speranza
di
diventare
connazionali
.
D
'
altro
canto
,
era
meno
facile
vedere
le
facce
di
costoro
che
le
suole
delle
scarpe
piantate
di
pomeriggio
sulle
ringhiere
dei
balconi
più
bassi
ai
lati
del
corso
e
del
viale
XX
Settembre
.
No
,
la
Sicilia
non
sarebbe
mai
assunta
come
stella
nel
cielo
della
bandiera
americana
!
Tutti
coloro
che
avevano
puntato
sul
separatismo
,
per
attuare
il
loro
sogno
di
diventare
americani
rimanendo
a
casa
,
abbandonarono
con
amarezza
il
partito
che
li
aveva
ingannati
.
Subito
dopo
si
staccarono
i
giovani
delle
classi
di
leva
,
che
si
erano
ribellati
in
seguito
ai
nuovi
richiami
alle
armi
.
Il
governo
democratico
non
faceva
retate
come
il
governo
della
repubblica
sociale
;
era
un
governo
assai
mite
e
umano
;
non
valeva
la
pena
di
ribellarsi
con
la
violenza
a
un
ordine
di
richiamo
al
quale
si
poteva
rispondere
no
"
.
Rimanevano
nelle
file
del
separatismo
gli
agricoltori
che
non
volevano
pagare
le
spese
della
sconfitta
per
una
guerra
che
essi
addebitavano
totalmente
alle
industrie
del
nord
;
la
moltitudine
dei
fascisti
convertiti
alla
libertà
e
perseguitati
dalle
leggi
sull
'
epurazione
;
i
fascisti
tenaci
;
e
una
varietà
infinita
di
scontenti
e
di
protestanti
che
muovevano
da
ragioni
talune
buone
altre
pessime
,
ma
tutte
indistintamente
poco
meditate
e
tenute
il
più
lontano
possibile
dallo
spirito
di
esame
.
Oggi
,
il
separatismo
conta
una
nuova
perdita
di
proseliti
.
I
fascisti
convertiti
alla
libertà
e
puniti
con
sanzioni
più
dure
che
non
i
fascisti
cosiddetti
"
coerenti
"
,
hanno
trovato
il
loro
posto
nel
partito
dell
'
Uomo
qualunque
;
i
fascisti
inviperiti
lo
hanno
trovato
,
alcuni
,
e
non
credo
stabilmente
,
in
questo
medesimo
partito
,
altri
nelle
file
dei
"
fusionisti
"
e
altri
in
sètte
misteriose
che
ogni
giorno
vanno
comparendo
alla
luce
.
Chi
rimane
,
dunque
,
nelle
file
del
partito
separatista
?
In
basso
,
tutti
quegli
scontenti
e
protestanti
di
cui
la
Sicilia
è
ricca
:
coloro
che
sono
sempre
contro
il
governo
che
fa
pagare
le
tasse
(
il
governo
concepito
come
un
estraneo
,
anzi
un
forestiero
,
che
si
mangia
i
soldi
dei
cittadini
e
vomita
chiacchiere
sui
giornali
e
nella
radio
)
;
coloro
che
sono
contro
le
novità
perché
"
cu
cancia
'
a
vecchia
c
'
a
nova
,
peju
si
trova
"
;
coloro
che
sono
contro
la
civiltà
industriale
,
rumorosa
e
sporca
di
bitume
;
coloro
che
sono
contro
le
verità
acquisite
da
poco
e
difese
con
la
polizia
;
coloro
che
diffidano
del
linguaggio
rivoluzionario
,
non
perché
siano
avari
o
gretti
,
ma
perché
sono
troppo
umani
e
comprensivi
per
credere
che
la
società
attuale
sia
completamente
brutta
e
troppo
pessimisti
per
credere
che
la
società
di
domani
sarà
bella
.
Questi
rimarranno
sempre
separatisti
,
ma
non
daranno
mai
filo
da
torcere
perché
nativamente
filosofi
,
dubbiosi
e
pigri
.
Non
avremo
mai
rivolte
da
parte
di
costoro
;
nelle
epoche
di
servitù
totalitarie
,
quando
sarà
ordinato
di
lavorare
e
tacere
,
nel
silenzio
assoluto
di
tutti
gli
altri
,
essi
faranno
sentire
il
loro
amabile
e
umano
brontolio
.
StampaPeriodica ,
È
strano
che
in
mezzo
a
tanto
fiorire
letterario
di
piani
educativi
e
di
riforme
,
sia
sfuggito
il
tema
importantissimo
dell
'
educazione
famigliare
e
dei
suoi
necessarî
rimedî
.
La
morale
balorda
di
miliardi
di
persone
dell
'
uno
e
dell
'
altro
sesso
che
affrontano
la
vita
senza
cultura
,
senza
preparazione
morale
,
senza
religione
,
senz
'
anima
,
inquina
e
perturba
l
'
esistenza
delle
famiglie
e
ne
prepara
lo
sfacelo
.
Vivono
e
fondano
una
casa
,
una
famiglia
,
senza
il
culto
propiziatore
,
senza
Lari
,
senza
sentimento
di
responsabilità
,
senza
eroismo
.
Bambini
anche
a
cinquant
'
anni
,
chiusi
nei
piccoli
bisogni
del
loro
egoismo
e
nei
brevi
affetti
abituali
,
non
sono
armati
per
resistere
alle
bufere
del
gran
mondo
,
non
hanno
una
fede
pertinace
fino
alla
morte
,
un
impulso
che
superi
i
limiti
della
loro
persona
.
Il
loro
egoismo
puerile
li
isola
e
li
schiaccia
.
Grandi
famiglie
,
tali
che
,
se
ciascuno
avesse
avuto
la
generosità
di
votarsi
a
uno
scopo
superiore
,
avrebbero
trovato
in
esso
il
motivo
della
loro
solidarietà
e
della
loro
forza
,
finiscono
invece
disperse
in
balia
dei
turbini
dell
'
esistenza
,
perché
il
fondamento
della
loro
unione
in
origine
era
disonesto
,
troppo
inferiore
ai
motivi
pretestati
.
Il
padre
col
pretesto
del
bene
dei
figli
fa
tutto
quello
che
gli
pare
o
con
una
mostruosità
pedagogica
tenta
di
corrompere
e
di
schiacciare
la
loro
personalità
a
profitto
d
'
un
suo
banale
disegno
di
prosperità
economica
;
se
vuol
preservarli
dal
male
vieta
loro
ogni
amicizia
e
compagnia
affinché
si
affiatino
solamente
con
lui
che
rappresenta
il
bene
,
ed
a
lui
solo
riportino
le
loro
forze
vive
.
La
madre
,
col
pretesto
della
modestia
e
dell
'
umiltà
,
si
disinteressa
d
'
ogni
cosa
che
non
sia
il
suo
limitatissimo
compito
quotidiano
di
massaia
;
e
non
le
mancano
materni
pretesti
per
ogni
altro
qualsivoglia
atteggiamento
.
I
figli
con
gli
stessi
pretesti
debbono
tradirli
se
non
vogliono
rimanere
schiacciati
.
Il
bene
della
famiglia
,
la
modestia
,
gli
ideali
,
sono
tutte
belle
e
buone
cose
;
cose
belle
e
buone
tradite
che
si
vendicano
,
cose
che
finiscono
col
deviare
inutilmente
dai
veri
motivi
-
quali
che
siano
-
le
azioni
di
ciascuno
,
e
col
lasciarlo
perire
da
sé
in
un
suo
labirinto
o
in
un
suo
deserto
.
L
'
affiatamento
forzato
allora
diventa
schifo
,
l
'
umiltà
vigliaccheria
,
la
riverenza
sprezzo
o
violenza
.
Vogliono
tutto
per
sé
,
senza
larghezza
,
inospiti
e
avari
ostentano
la
liberalità
perché
non
si
dica
o
non
si
creda
,
e
pretendono
di
farsi
pagare
con
l
'
usura
quel
nome
che
sfruttano
,
quel
beneficio
che
credono
d
'
aver
fatto
o
che
ostentano
di
credere
d
'
aver
fatto
perché
stimarono
d
'
essere
obbligati
a
simularne
l
'
apparenza
e
forse
in
parte
non
poterono
fare
a
meno
di
curarne
anche
la
sostanza
.
Un
enorme
malinteso
,
un
groviglio
di
vuoto
,
un
incubo
.
Di
ogni
seme
che
gettano
nella
vita
pretenderebbero
i
frutti
!
Ma
li
pretendono
con
le
parole
e
non
con
l
'
inesauribile
costanza
d
'
attività
,
di
fede
e
di
cura
.
Noiosissimi
Tersiti
che
rintronano
di
querimonie
le
orecchie
e
mortificano
il
cuore
ai
taciturni
che
lavorano
per
un
loro
sogno
e
che
amano
al
mondo
qualche
cosa
oltre
se
stessi
.
Io
feci
pure
!
Com
'
è
che
non
ebbi
?
Ed
io
,
che
cosa
godo
?
La
loro
anima
è
tutto
negazione
,
tutto
egoismo
,
tutto
vizio
.
Non
v
'
è
più
nulla
d
'
umano
in
essi
.
E
sono
miliardi
.
Le
città
e
i
borghi
ne
sono
pieni
.
La
strada
fangosa
e
merdosa
,
le
case
piene
d
'
odori
di
cucine
,
di
detti
e
di
sporcizie
,
le
facce
bestiali
dei
cristiani
,
l
'
onda
del
mortifero
luridume
umano
che
dilaga
quasi
dappertutto
e
minaccia
anche
in
noi
stessi
,
ci
soffoca
,
ci
nausea
costantemente
,
ci
avvelena
.
Vi
sono
troppi
pidocchi
sull
'
ideale
.
Ci
vuole
un
bagno
rigeneratore
di
sventura
.
Sia
benedetta
la
Guerra
,
che
chiama
ogni
cosa
col
suo
nome
e
se
ci
manda
uno
shrapnel
non
pretende
d
'
averlo
fatto
per
nostro
bene
!