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MILANO PERCORSA IN OMNIBUS ( BRIGOLA GAETANO - VENOSTA FELICE , 1871 )
Miscellanea ,
MILANO PERCORSA IN OMNIBUS Guida per chi vuol visitare con poco dispendio di tempo e denaro , tutto quanto di più rimarchevole offre questa città COMPILATA DA GAETANO BRIGOLA ED ILLUSTRATA DA NOTIZIE STORICHE ED ARTISTICHE DA FELICE VENOSTA AL LETTORE . Le ferrovie , recando facilità ed economia di tempo nel viaggiare , fecero sentire il bisogno di Guide delle varie città , che in poche pagine offrissero non solo la descrizione storica ed artistica di esse , ma le presentassero benanco sotto l ' aspetto del loro soggiorno e della loro indole ; in modo che il viaggiatore potesse in pochi giorni farsi un concetto giusto del paese visitato . Le Guide , che sino ad oggi esistettero , non si prestavano a quest ' ufficio , e , limitandosi alla descrizione artistica , lasciavano al viaggiatore il cómpito di formare un apprezzamento , che il più delle volte non era ragionato , vuoi per la troppa rapida corsa fatta in luogo , vuoi per inscienza degli usi e dei costumi di esso . Questo bisogno fece nascere nel sottoscritto l ' idea di compilare all ' uopo una nuova Guida di Milano , resa tanto più necessaria in quanto che , dopo la emancipazione dallo straniero , 1' attività e l ' indole de ' suoi abitanti la portarono a floridezza e comodità tali da poter rivaleggiare colle più grandi metropoli d ' Europa . Il limite tracciatoci però e la novità di molte cose descritte potranno forse aver fatto cadere il compilatore in alcune inesattezze alle quali potrà in seguito rimediare se il favore del pubblico lo incoraggerà a fare una seconda edizione . Milano , maggio 1871 . G . B . CENNO STORICO . Circa seicento anni prima dell ' êra volgare una moltitudine di gente , composta di guerrieri , di donne e di fanciulli , spinta dalla scarsezza dei viveri a mutare paese , colla guida di Belloveso , uscì dalla Gallia , in oggi Francia , e , valicate le Alpi , giunse nell ' Insubria . Combattuti e vinti i popoli che l ' abitavano , Belloveso si stabilì nella terra chiusa tra i due fiumi Ticino ed Adda , e gettò le fondamenta d ' un villaggio chiamandolo Milano . L ' origine di questa parola si cercò di spiegare in molte maniere ; e noi , senza partecipare in tutto alla smania , che in oggi è rinata in alcuni , di cercare cioè ogni derivazione nel celtico , non peritiamo ad ammettere che il nome Milano sorse dall ' idioma dei Celti , e cioè da Med e Lan , o la terra ubertosa . Le vecchie leggende dei duci Medo ed Olano , del in medio amnium , del in medio lanae e simili non sono più ammissibili dalla buona critica filologica . A poco a poco Milano si aumentò in numero degli abitanti e degli edifici ; e il meschino villaggio divenne col progresso del tempo città . vasta e popolosa . - - Scorsi erano quattrocento anni dalla fondazione di essa città , quando i Romani , varcati gli Appennini , e passato il Po in prima sotto il comando del console Flaminio , poi di Marcello suo successore , dal 223 al 225 prima dell ' éra volgare , con segnalate vittorie si resero padroni di tutta l ' Insubria fino alle Alpi ; e fu vera conquista opima per la ubertà della terra acquistata . I Romani chiamarono il paese vinto Gallia Cisalpina , ossia al di qua delle Alpi , e lo dissero altresì Gallia Togata , perchè gli abitanti , deposto il rozzo saio gallico , avevano adottata la toga romana . Milano sotto il regime dei nuovi dominatori migliorò d ' assai . L ' asciugamento di molte paludi rese 1' aria più salubre e più fertili i terreni che la circondavano . Il popolo imparò quelle arti e quei mestieri che dirozzano e che sono necessari alla vita . La città crebbe , e , già aggregato di meschini casolari di legno , si andò abbellendo di edifici di pietra . Gli imperatori romani vi ebbero lunga stanza , per la sua col - locazione opportuna ad operazioni militari contro i popoli del Settentrione , i quali erano una minaccia perenne per la Gallia Cisalpina . Massimiano Erculeo abbattè la siepe che serviva di prima cerchia alla città celtica , che ci viene ricordata dal nome della Via Andegari , AndeGar , che corrisponde al nostro idioma a siepe di biancospini , ed eresse solide mura che gira - vano per due miglia con nove porte . La porta Romana aprivasi a S . Vittorello , presso la Via Unione ; l ' Erculea alla Maddalena , presso Sant ' Eufemia ; la Giovia a San Vicenzino , presso il Foro Bonaparte ; la Ticinese , o Marzia , al Carrobbio ; la Comasina a San Marcellino ; la Nuova alla Croce Rossa ; la Tosa a San Zeno ; 1' Argentea od Orientale , presso San Babila , e la Vercellina presso la chiesa di Santa Maria alla Porta . Sotto Costantino , Milano toccò l ' apice del suo splendore ; avvegnachè avendo quell ' imperatore divisa 1' Italia in due regioni , Milano fu dichiarata metropoli della settentrionale , che comprendeva sette provincie dalle Alpi fino alla Istria , e destinata a residenza di un governatore col titolo di Vicario dell ' Italia . Le mura romane durarono fino al nono secolo , allorchè l ' arcivescovo Ansperto ne operò il ristauro e l ' ampliamento , fra le porte Ticinese e Vercellina , costruendo un nuovo muro che dal Carrobbio seguiva le Vie del Circo e del Cappuccio , e girava poi a destra per ricongiunger - si all ' antica cerchia in vicinanza della Porta Vercellina . Per tre secoli rimasero ognora come le aveva ampliate Ansperto ; quando il Comune di Milano entrò in lotta con Federico Barbarossa . A premunire la città contro quell ' imperatore , i Milanesi pensarono , fin dal 1156 , di cingerla di un valido fossato , e precisamente quello per cui ora scorre il Naviglio . Della terra cavata nel fare la fossa , se ne formarono nel 1167 i bastioni nel luogo che fino ai nostri giorni conservò il nome di Terraggio . Nella prima metà del secolo XIV ( 1330-38 ) , Azzone Visconti rafforzò i Terraggi con un muro , mantenendo però inalterato il circuito della città , che continuò dove si trova il Naviglio interno , ed aveva gli ingressi ai ponti , che descrissero fino all ' anno 1866 , colla denominazione di Borghi , la parte di città al di là del fossato . Allorchè nel seco - lo XV fu costruito il Naviglio della Martesana , il fossato fu ristretto , e la metà interna di esso fu convertita poi ad uso di magazzeni di pietre o di legnami , chiamati col nome di sciostra o claustra , perchè rinchiusi fra il muro di Azzone e la fossa . L ' antica larghezza di questa fossa può facilmente anch ' oggi comprendersi nel sito degli Archi di Porta Nuova , misurando Io spazio che è fra le torri e la riva esterna del canale rimasta inalterata . Il terzo ed ultimo ingrandimento fu decretato da Ferrante Gonzaga ; governatore del bucato di Milano per 1' imperatore Carlo V . Le mura spagnuole , oggi accessibili alle carrozze , e convertite ad uso di pubblico passeggio , furono incominciate nell ' anno 1546 , presso la distrutta chiesa di S . Dionigi . Milano , dopo i Romani , venne mano mano governata dai Goti , dai Longobardi , dai Franchi , dai Re d ' Italia e dagli Imperatori di Germania . Dopo la guerra dei Valvassori , si costituì in Repubblica ( 1044 ) . Soccombuta questa forma di governo , ebbe a signori i Torriani , i Visconti ; indi si formò di nuovo in Repubblica , detta di Sant ' Ambrogio . Si diede poscia agli Sforza ; indi cadde in potere dei Francesi , degli Spagnuoli , degli Austriaci , dei Gallo - Sardi e di nuovo degli Austriaci . Nello scorcio del se - colo passato , 1797 , fu centro della Repubblica Cisalpina , che nel 1802 si tramutò in Repubblica Italiana . Nel 1805 , creato il Regno d ' Italia , ne divenne la metropoli . Nel 1815 Milano , ritornata sotto l ' austriaca dominazione , fu sede del regno Lombardo - Veneto . Nel marzo 1848 , cacciati gli Austriaci , si formò dai cittadini un governo provvisorio ; ma nell ' agosto di quello stesso anno ricadde in possesso degli Austriaci , che la governarono fino al 4 giugno 1859 . Fu allora unita aI regno sabaudo , e nel 1861 divenne parte del nuovo Regno d ' Italia . Nel volgere di secoli e di mutamenti di dominazioni , di guerre e di morie , ebbe Milano a subire molte vicende , e giorni di ristrettezze e di sciagure ; ma la ricchezza del suolo e la industria de ' suoi abitatori sempre la fecero risorgere , e ne tennero alta la rinomanza . Ora essa è riputata la seconda metropoli della gran madre , l ' Italia . Marzo 1371 . FELICE VENOSTA . AVVERTENZA . La Stazione principale della Società Anonima degli Omnibus è in Piazza del Duomo con apposita sala d ' aspetto , ove si può lasciare in deposito i propri effetti . L ' Impresa degli Omnibus Antonio Vismara ha la propria Stazione alla Porta Ticinese . L ' Impresa Michele Lissoni ha la stazione in Piazza Fontana , ove ha pur sede l ' Impresa Gaetano Lissoni . TARIFFE DEGLI OMNIBUS . Per una corsa tra la Piazza del Duomo ed una delle Porte della città indicate o viceversa L . 10 Per una corsa degli Oumibue in servizio delle ferrovie tra la Piazza del Duomo e la Stazione Centrale , o quella di Vigevano L 25 Per un bagaglio della dimensione non maggiore di centimetri 60 L 25 Per ogni bagaglio di maggior dimensione L 50 LINEE PERCORSE DALLE VETTURE OMMIBUS DELLA SOCIETA ' ANONIMA ( Veggasi la pianta della Città in fine della Guida ) . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PORTA VENEZIA Linea A – Colore Rosso : Piazza del Duomo , Corso Vittorio Emanuele , Corso Venezia alla Porta . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PORTA NUOVA . Linea B – Colore Azzurro : 1 . Piazza del Duomo , via Carlo Alberto , via S . Margherita , Piazza del Teatro alla Scala , via del Giardino , via Fate - bene - fratelli , Corso di Porta Nuova , alla Porta . 2 . Piazza del Duomo , via S . Radegonda , Piazza S . Fedele , via delle Case Rotte , Piazza del Teatro alla Scala , via di S . Giuseppe , via di Brera , via Solferino , via Castelfidardo alla Porta Nuova . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA BARRIERA PRINC . e UMBERTO . Linea C – Colore Terraceo : Piazza del Duomo , Corso Vittorio Emanuele , via Monte Napoleone , via del Giardino , Piazza Cavour , via Principe Umberto alla Barriera . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PORTA TENAGLIA . Linea D – Colore Violaceo : Piazza del Duomo , via S . Radegonda , Piazza S . Fedele , via delle Case rotte , Piazza del Teatro alla Scala , via di S . Giuseppe , via dell ' Orso , Ponte Vetero , Corso Garibaldi , via dell ' Anfiteatro , via Legnano alla Porta Tenaglia . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PORTA MAGENTA . Linea E – Colore Giallo : Piazza del Duomo , via Carlo Alberto , Piazza Mercanti , via Fustagnari , Cordusio , via di S . Maria Segreta , via dei Meravigli , via di S . Maria alla Porta , Corso Magenta alla Porta . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PIAZZA DI SAN VITTORE . Linea F – Colore Verde : Piazza del Duomo , via Torino , via Spadari , via Armorari , via Boschetto , Cinque Vie , via di S . Maria Podone , via S . Orsola , via del Cappuccio , via S . Valeria , Piazza di S . Ambrogio , via S . Vittore alla Piazza . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PORTA ROMANA . Linea G – Colore Arancio : Piazza del Duomo , via dei Cappellari , via dei Rastrelli , via Larga , via Velasca , Corso di Porta Romana alla Porta . DALLA PIAZZA DEL DUOMO ALLA PORTA VITTORIA . Linea H – Colore Ceruleo : Piazza del Duomo , Corso Vittorio Emanuele , via del Palazzo di Giustizia ( quanto prima si chiamerà Beccaria ) , via di S . Zeno , Verziere , via di S . Pietro in Gessate , Corso di Porta Vittoria alla Porta . DALLA PORTA TICINESE ALLA PORTA GARIBALDI . Linea I – Colore Rosa : Corso di Porta Ticinese , Carrobbio , via Torino , Piazza del Duomo , via Carlo Alberto , Piazza dei Mercanti , via dei Fustagnari , Cordusio , via Broletto , Ponte Vetero , Corso Garibaldi alla Porta . NB . Le Imprese degli Omnibus Antonio Vismara , Michele e Gaetano Lissoni , accennate di sopra , percorrono linee già intrecciate dalla Società principale , che è l ' Anonima . Linea A . ( Colore rosso Porta Venezia ) . MONUMENTI EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Palazzo di Corte ( Si può visitare nelle ore del giorno ) . Arcivescovado . Piazza Fontana . Palazzo del Duomo . Galleria Vittorio Emanuele . Uomo di Pietra . Galleria De Cristoforis . Colonna di San Babila . Palazzo di Prefettura . Regio Conservatorio . Reale Collegio delle fanciulle . Seminario . Palazzo delle Assisie . Serbelloni . Ciani . Saporiti . Barriera . Lazzaretto . Giardini Pubblici . Museo Civico . Villa Reale ( Si può visitare nelle ore del giorno ) . CHIESE . Metropolitana e sue ricchezze . Di Campo Santo . Di San Carlo . Di San Babila . Della Passione . TEATRI . Santa Radegonda . Teatro milanese . ALBERGHI ANCHE CON SERVIZIO DI TAVOLA ( * ) Agnello . Ancora . Roma . Europa . Francia . Ville ( De la ) ( Solo pranzo alla sera ) . Leone . Biscione ( Piazza Fontana ) . ( * ) Cucina pronta a tutte le ore . Pranzo alla carta ed a prezzo fisso , od a piacere . PIAZZA DEL DUOMO . La nuova Piazza del Duomo è in corso di esecuzione su disegno dell ' architetto comm . Giuseppe Mengoni da Bologna . I lavori vennero cominciati nel marzo 1870 . Metropolitana . Fra i più celebri e rinomati edifici , non solo d ' Italia , ma benanco d ' Europa , è la nostra Cattedrale . Questa insigne chiesa ebbe principio l ' anno 1386 al 15 marzo ; venne innalzata sulle rovine della antica chiesa di Santa Maria Maggiore , o Duomo jemale , nel luogo ove era già il tempio pagano a Minerva . Le fondamenta di essa furono fatte gettare da Gian Galezzo Visconti , signore di Milano , allo scopo di costruire un monumento che , nella sua magnificenza e gigantesca mole , attestasse la grandezza del suo potere . Per la costruzione assegnò vistose rendite , e donò la copiosissima cava di marmi bianchi di Gandoglia , che trovasi presso il Lago Maggiore . Ignorasi tuttodì quale ne sia stato l ' architetto ; ovvi però chi ne attribuisce il disegno al tedesco Enrico Gamodia , e chi allo svizzero Marco da Campione . Il nostro Omodeo nel 1490 innalzava la massima aguglia . Il Pellegrini , e quindi il Richini o Cerano disarmonizzarono collo stile greco - romano il carattere gotico del tempio nella facciata , che fu compiuta soltanto nel 1810 per ordine di Napoleone I dal Pollak e dall ' Amati . L ' interno è a croce latina , di - viso in cinque navate da 52 piloni sorreggenti la volta . La lunghezza dalla porta d ' ingresso allo sfondo del coro è di metri 148; la larghezza nella croce di 87 , e l ' altezza alla statua della Madonna di 108 . Dal piano al sommo della massima cupola si ascende per 328 gradini ( * ) . E bello dall ' alto mirare la sottoposta marmorea mole , stupenda per le 116 guglie piramideggianti , per le 4000 e più statue , poi trafori , balaustrate e terrazzi , lavori di più se - coli ; ed intorno l ' animato spettacolo della lombarda metropoli ; e più lungi 1' ubertoso agro ( * ) Si può salire sul Duomo mediante pagamento di una tassa di centesimi 25 per ogni persona da mezz ' ora dopo 1'Ave Maria del mattino ad un ' ora prima di quella della sera . Una disposizione dell ' Autorità non permette che si abbia a salire da soli . milanese , dove la celebre Abbazia di Chiaravalle , e più remota la maestosa Certosa di Pavia , e il memorabile campo di battaglia di Magenta , e gli ameni colli della Brianza colla Rotonda del Cagnola , e infine la catena dei monti che trasportano il pensiero fra le delizie dei laghi di Como e di Lecco . Nell ' interno del Duomo , dove la luce penetra attraverso le vetriate dipinte , quali da artisti del 500 , quali dai contemporanei Bertini , spiccano i monumenti eretti all ' arcivescovo Ariberto , l ' inventore del Carroccio ; a Gian Giacomo de ' Medici , che vuolsi disegno del Michelangelo con statue di bronzo di Leone Leoni ; al Vimercate e al Caracciolo , del Bambaja , autore dell ' altare della presentazione ; a Ottone Giovanni Visconti ; all ' arcivescovo Arcimboldi ; inoltre ammiransi 1' urna di porfido del Battistero , le statue di Martino V e di Pio IV de ' Medici , quella di San Bartolomeo dell ' Agrati , i bassorilievi del capocroce allo svolto , e le statue del Bussola , la Madonna dell ' albero del Buzzi , denominata dal ricco candelabro che sta dinanzi all ' altare ; i pulpiti rivestiti di rame stonati da Andrea Pelizzone e sostenuti ciascuno da quattro cariatidi ` di bronzo ; gli intagli degli stalli del coro , della cantoria ; il tabernacolo all ' altare maggiore , opera dei Solari lombardi e dono di Pio IV ; infine nella segrestia meridionale il Tesoro , e nella cripta o cappella sotterranea , la preziosa urna ove riposa la salma dell ' arcivescovo S . Carlo . Nel principio del Duomo ovvi una meridiana eseguita nella seconda metà . del secolo passato sotto la direzione dell ' illustre astronomo Boscovich , la cui perfezione subì qualche pregiudizio in occasione in cui si rifece il pavimento . Palazzo Reale . L ' area ove ora sorge questo edificio era anticamente Il Broletto , o sede del - ' autorità cittadina . Trasferito il Municipio nel 1228 in Piazza Mercanti , Matteo I Visconti converse quel luogo in palazzo ducale ; Azzone nel 1336 lo ornò ; Galeazzo II lo rifabbricò , e Francesco Sforza lo abbellì . Il palazzo era al di fuori cinto da portici , rinforzati da quattro torrioni , e per una via sopra i tetti comunicava col privato palazzo del Visconti a S . Giovanni in Conca . Logorato dagli anni , fu nel 1662 modificato , per ordine del governatore Don Luigi de Gusman Ponza di Leon , dall ' architetto Ambrogio Pessina con due grandi portici laterali , sui quali erano dipinti in medaglie i ritratti dei governatori di Milano . L ' arciduca Ferdinando lo fece rifabbricare tra gli anni 1772 al 1778 , come è al presente dall ' architetto Giuseppe Piermarini da Foligno , scolaro di Luigi Vanvitelli napoletano ( * ) . Il palazzo è grandioso , e le stanze sono addobbate con lusso , adorne di bei damaschi , di stucchi e di pitture di Giocondo Albertolli , Knoller , Traballesi , Hayez , Palagi ; ma sopratutto di Andrea Appiani . Magnifica è la gran sala delle Cariatidi . Nel 1796 vi furono posti gli uffici della Re - pubblica Cisalpina . Nella maggior sala il giorno 9 luglio 1797 vi si diede il gran pranzo ( * ) Fu la prima opera del Piermarini in Milano . patriottico ai deputati di tutti i comuni di Lombardia , destinati a dare il loro voto a nome del popolo per la creazione della Repubblica Cisalpina . Soggiacque dopo il 1799 a varie desti - nazioni ; finchè vi fu insediata il 24 giugno 1802 la sede del governo della Repubblica Italiana . Creato il Regno d ' Italia servì di abitazione al Vice - Re , principe Eugenio di Beauharnais ; come poi lo fu dal 1818 al 1848 pel Vice - Re austriaco , l ' arciduca Rainieri . Oggi è di proprietà del Re . Al . palazzo reale è unita una chiesa dedicata a San Gottardo , pur fatta erigere da Azzone , la quale conserva tuttodì della sua antica costruzione in terra cotta e dello stile del XIV secolo , il poscoro e il campanile , il più bello della città , e dove fu posto nel 1336 dal Visconti il primo orologio a batteria che suonasse in Italia . Fu in diverse epoche rimodernata : vi sono pitture di Knoller e Traballesi . Sulla soglia di questo tempio , la mattina del 16 maggio 1412 , veniva pugnalato il duca Giovanni Maria Visconti , il quale , a soli 20 anni , si era già mostrato uno dei più atroci tiranni . Arcivescovado . Il primitivo edificio fu di - strutto da Attila , e rialzato quindi nel 573 dal metropolita Lorenzo II ; atterrato ancora dal Barbarossa , venne ricostruito nel 1178 , dopo il trionfo di Legnano , dall ' arcivescovo Galdino , e reso più agiato da Giovanni Visconti , e più ancora nell ' anno 1494 da Guido Antonio Arcimboldi . . Nel 1565 San Carlo Borromeo lo compì per opera del Pellegrini , il quale architetto ideò il magnifico cortile con portici dorici sotto , e jonî sopra e la porta bugnata verso la via delle Ore , e 1' altra verso il Duomo . Del Pellegrini è anche la bella scuderia di forma decagona a tre piani . Il cortile verso la Piazza Fontana è opera di Fabio Mangone , fatta eseguire dal cardinale Federico Borromeo . Nel 1797 vennero sloggiati i preti , e vi fu insediato mi Consiglio militare francese , unitamente alle carceri pei detenuti francesi e cisalpini , e verso la fine del 1798 vi risiedette il Comitato di Polizia . Dal 1799 in avanti ritornò esclusiva sede degli arcivescovi . Nel cortile del Pellegrini veggonsi ora due magnifiche statue colossali , il Mosè di A . Tandardini e l ' Aronne di G . Stilizza . Nelle stanze Arcivescovili vi è una Galleria di quadri fondata dai cardinali Monti e Pozzobonelli . Piazza Fontana . A questa Piazza si diede il nome di Fontana , allorchè nel 1780 venne abbellita e lastricata , ponendovisi nel mezzo la fontana di granito rosso , ridotto a lucido , disegno di Piermarini , con due bellissime Sirene di marmo bianco di Carrara , opera di Giuseppe Franchi carrarese , celebre professore di scultura nell ' Accademia di Belle Arti . L ' acqua per l ' alimento della fontana si trae dal canale Seveso , che scorre di sotto la città , per mezzo di una ruota mossa continuamente dalle acque medesime del Seveso . Questo luogo era il Viridarium degli antichi , e , se si deve credere al Fiamma , vi era un vasto giardino , nel mezzo del quale i Gentili veneravano la statua della dea Februa , quale oracolo a cui ricorrevano per le predizioni sopra l ' esito della guerra . Nell ' anno 1864 , idi primavera , fa abbellita da verdi zolle ed alberi e sedili a cura del Municipio . Palazzo della fabbrica del Duomo . A tergo della Metropolitana ovvi il palazzo sede dell ' Amministrazione della fabbrica del Duomo . Venne eretto su disegno dell ' architetto Pietro Pestagalli dopo 1' anno 1845 . La facciata a colonne ne è grandiosa . Nell ' interno del palazzo trovasi la piccola chiesa dell ' Annunziata , detta di Campo Santo , perchè nel medio evo in questo luogo eravi un cimitero . Sull ' altare si vede un basso rilievo di marmo di fabbrica che doveva essere posto ad ornamento della porta settentrionale della Metropolitana . In questa Piazza si esponeva nel medio evo , in tempo di pace , il famoso Carroccio . Teatro Santa Radegonda . Qui presso , nella via omonima , è il teatro di Santa Radegonda costruito nel 1850 , sull ' area di una sala che serviva a pubblici trattenimenti , con disegno dell ' architetto Giacomo Moraglia . Ivi era l ' antica chiesa di Santa Radegonda , demolita nel 1783 , nel cui spazio veniva eretto verso il 1803 un teatro per marionette dalla signora Anastasia Franzini , vedova Barbini in società con Carlo Re , e quindi convertito dalla sola Barbini in teatro per opera o commedia circa l ' anno 1810; e il vecchio teatro durò a tale uso per alcuni anni soltanto . Galleria Vittorio Emanuele . I lavori di questa Galleria , unica al mondo , vennero solennemente iniziati il 7 marzo 1865 , avendovi posta la prima pietra re Vittorio Emanuele . L ' architetto ne fu il comm . Giuseppe Mengoni . La costruzione durò due anni e mezzo circa . Fu aperta al pubblico il 15 settembre 1867 . Misura metri 195 di lunghezza ; metri 14 , 50 di larghezza ; all ' ottagono la larghezza è di metri 39 . La superficie totale dei fabbricati è di metri quadrati 8600 . L ' altezza dei fabbricati è di metri 26; quella dal piano alla sommità dei vetri nelle braccia intorno all ' ottagono è di metri 32 , e di metri 50 l ' altezza della cupola dell ' ottagono . Gli archi maggiori verso le Piazze del Duomo e della Scala hanno una luce di metri 24 per metri 12 , 21; quelli d ' ingresso verso le vie Silvio Pellico e Berchet metri 23 per metri 12 . Venticinque statue d ' illustri italiani , eseguite da artisti milanesi , adornano gli ingressi e l ' ottagono . Quattro affreschi veggonsi negli scompartimenti della volta dell ' ottagono , larghi metri 15 , alti 7 , 50; e furono eseguiti : L ' Europa , dal Petrasanta ; L ' Asia , dal Giuliano ; L ' Africa , dal Tagliano ; L ' America , dal Casnedi . Gli stessi egregi artisti eseguirono nei pennacchi dei due grandi archi laterali quattro figure ; sono all ' arco verso la via Silvio Pellico : La Scienza , del Pagliano , e L ' Industria , del Pietrasanta . All ' arco verso la via Berchet : L ' Arte , del Canedi , e L ' Agricoltura , del Pagliano . In questa Galleria vi sono magnifici negozi , e i due più eleganti caffè di Milano ( * ) . DALLA PIAZZA DEL DUOMO A PORTA VENEZIA . Teatro milanese . Questo teatro venne fondato dal dottor Carlo Righetti nell ' anno 1869 per rappresentazioni in dialetto milanese ed operette buffe ; è sotto gli auspici di un ' Accademia , il cui presidente è il Sindaco di Milano , e conta fra i soci onorari illustrazioni dell ' arte cittadina . Il locale fu ridotto in forma di teatro a spese del fondatore su disegno dell ' architetto Carlo Vismara ; è molto elegante ; possiede pitture pregevoli , fra le quali due quadri del Domenico Induno . Pur bello è il telone , rappresentante Meneghino che cede il primato alla giovane Commedia milanese . L ' Uomo di Pietra . Sul Corso Vittorio Emanuele , all ' altezza del primo piano della casa N . 29 , evvi incastrata al muro un ' antica statua molto digradata dal tempo , che il popolo designa col nome di Uomo di Pietra , e che rappresenta ( * ) Sulla prima pietra della Galleria sta incisa la seguente epigrafe : VITTORIO EMANUELE RE D ' ITALIA POSE 7 MARZO 1865 AUSPICE IL RE . MAGNANIMO DITE RIVENDICAVA L ' ITALIA A LIBERTA ' MILANO INIZIA LE GRANDI IMPRESE DEI . LAVORO E DELL ' ARTE CHE NELLA LIBERTA ' HANNO VITA RIGOGLIOSA E FECONDA . una persona togata . Varie sono le opinioni intorno a questa statua ; alcuni la vogliono attribuire a Cicerone , per essere scritta ai piedi una sentenza di questo oratore ; altri a Mario , od a Cesare , ed altri ad Adelmano Menclozio , creato arcivescovo di Milano l ' anno 948 , per la vicinanza della di lui casa di abitazione , e per avere esso fatta in quel luogo fabbricare una chiesa , demolita nel 1787 . Più probabile è l ' asserto del Grazioli che la vuole di qualche console romano , che , benemerito di Milano , ha con - seguito l ' onore della statua . Chiesa di S . Carlo . Sull ' area dell ' antica chiesa di Santa Maria dei Servi o del Sacco , che da ultimo era stata ridotta dalla gotica forma dal Pellegrini , si gettavano le fondamenta nell ' anno 1838 della chiesa attuale di S . Carlo , che fu terminata nel 1851 . Costò circa 3,000,000 di lire . Il disegno , non troppo felice , è dell ' Amati . Dicontro alla chiesa evvi il grande Albergo della Ville , fabbricato non sono molti anni . Galleria De - Cristoforis . Vicino alla chiesa di San Carlo vi è la Galleria De - Cristoforis . Venne incominciata nell ' anno 1830 , ed inaugurata nel 1832 con una sfarzosa festa da ballo in costume , data dall ' arciduca vicere Rainieri . L ' elegante disegno è dell ' architetto Andrea Pizzala ; fu costruita sull ' area di antico palazzo appartente al duca Serbelloni . Leone di Porta Venezia . Il leone su di una colonna , che vedesi a destra nel principio del Corso di Porta Venezia risale al 1502 , e fu eseguito a spese della città per volere del prefetto Catiliano Cotta . La colonna venne eretta soltanto nel 1626 da Carlo Francesco Serbelloni . Varie sono le asserzioni degli storici su questo monumento ; alcuni opinano sia testimonio della vittoria riportata da Francesco I Sforza sui Veneti a Caravaggio ; altri lo stemma della Porta Orientale , che era uno stendardo bianco con lione nero . Chiesa di San Babila . Sulle rovine dell ' antico tempio del Sole venne innalzata la chiesa di San Babila . Subì una totale riforma nel 1588 , e fu anco a ' nostri giorni rimodernata . La chiesa era anticamente fuori delle mura della città , le quali seguivano la linea delle due vi - cine vie del Monte Napoleone e Durini . Palazzo di Prefettura . Nella vicina via di Monforte , che si trova a destra della chiesa di San Babila , evvi il palazzo della Regia Prefettura , residenza pure del Prefetto . Il disegno di questo palazzo è di Giovanni Battista Diotti , che ne era proprietario . In una delle sue sale possiede pitture dell ' Appiani . L ' attuale facciata venne costruita dipoi con disegno dell ' architetto Pietro Gilardoni , e terminata nel 1818 . Innanzi a questo edificio , già sede dei governatori austriaci , cominciò la gloriosa lotta delle cinque giornate del marzo 1848 , che finì colla cacciata degli Austriaci dalla città . Chiesa di Santa Maria della Passione . La chiesa di Santa Maria della Passione , che trovasi nella vicina via del Conservatorio , fu fatta innalzare , in forma di croce greca , da Daniele Birago , arcivescovo di Mitilene ( in partibus ) nel 1485 , e donata ai padri lateranensi . Il celebre scultore Cristoforo Solari , detto il Gobbo , eresse nel 1530 la grandiosa sua cupola . Nel 1692 venne ridotto il tempio a croce latina . - - La stravagante facciata fu disegnata dall ' architetto Rusnati . Questa chiesa ha peregrine pitture di Bernardino Luini , di Daniele Crespi , di Giulio Campi , di Cesare Procaccini , di Enea Salmeggia , di Gaudenzio Ferrari , ecc . Degno di ammirazione è il bellissimo monumento a Daniele Birago , opera del celebre Andrea Fusina , che lo eseguì nel 1495 . Regio Conservatorio . Presso la chiesa della Passione vi è il Regio Conservatorio di Musica , il cui edificio , già convento dei padri lateranensi , non offre nulla di rimarchevole . Il Conservatorio fu istituito nel 1808 a spese del governo . Dell ' antico refettorio si formò una elegante sala con palco ad uso di teatro , testè rimodernata , che serve per accademie vocali ed istrumentali . Nel 1868 venne in esso creata una biblioteca musicale . Reale Collegio delle Fanciulle . Nella via della Passione , vicinissima al Conservatorio , è il Reale Collegio delle Fanciulle . Fu esso fon - dato da Napoleone I , con decreto 18 settembre 1808 , e riformato nel 1861; quivi venne da altra sede trasportato soltanto nell ' anno 1864 . Vi sono stabiliti 24 posti gratuiti a vantaggio di fanciulle di famiglie civili , i cui genitori abbiano reso notevoli servigi allo Stato . Il disegno del grandioso edificio è dell ' architetto Besia ; esso era prima proprietà _ del conte Archinti . Ritornando sul Corso Venezia per la via della Passione , e quindi lungo il Naviglio , troviamo il Seminario . Il Seminario Maggiore fu fatto erigere sull ' area di una casa di Umiliati nel 1570 da San Carlo Borromeo , su disegno di Giuseppe Meda , uomo di genio intraprendente e perseverante . La Porta che dal Corso mette all ' edificio fu aggiunta , circa un secolo dopo , dall ' arcivescovo Alfonso Litta su disegno di Richini , fiancheggiato da maestose cariatidi , rappresentanti la Pietà e la Sapienza . Il grandioso ed imponente cortile è degno di ammirazione per la sua vastità e bellezza ; ha due ordini architravati l ' uno sopra l ' altro con colonne maestose binate , dorico il primo , jonico il secondo . Nel 1798 furono i seminaristi traslocati altrove , per porre in quell ' edificio i prigionieri tedeschi ; quindi nel 1799 i giovani requisiti per le milizie della Cisalpina . Nel ritorno degli Imperiali fu rimesso in pristino . Nel 1859 servì per qualche tempo di ospedale militare pei sol - dati feriti , austriaci e francesi . Casa Castiglioni . Di contro al Seminario evvi la casa bramantesca ora del sig . Silvestri , e già di proprietà Stampa - Castiglioni , ed in origine dei marchesi Pirovano , indi degli Scaccabarozzi . Questa casa , in oggi molto rovinata ed informe , si annovera solo per essere stata una delle prime fabbriche del Bramante , e di sua mano dipinta . Ove è il ponte sorgevano gli Archi o Por - toni di Porta Orientale , costruiti di viva pietra sulla forma delle antiche porte romane dopo la desolazione di Federico Barbarossa nel 1171 . Su di essi vedevasi scolpita una scrofa in atto di allattare i suoi piccoli parti . Vennero demoliti nel 1819 ( * ) . Palazzo delle Assisie . Poco discosto dal ponte , volgendo a sinistra , lungo la via del Senato , è il palazzo sede ora della Corte d ' Assisie . In questo luogo sorgeva anticamente un monastero di Umiliate . San Carlo Borromeo nell ' anno 1579 lo fece demolire , ed affidò l ' incarico all ' architetto Fabio Mangone di costruirgli un nuovo fabbricato , ove istituì un Collegio detto elvetico , venendovi educati i chierici svizeri . Concorse all ' opera anche il cardinale Federico Borromeo . L ' edificio è de ' pii vasti e ben architettati che si conoscano in Italia . I suoi ampi cortili sono adorni di doppio porticato dorico e jonico , con colonne di granito . La facciata , alquanto barocca , è del Richini . Nel 1786 1' edificio fu convertito in sede del governo . Nel 1797 fu destinato per le riunioni del Gran Consiglio dei Juniori della Repubblica Cisalpina ; indi per sede del Ministero della guerra della Repubblica Italiana . Sotto il Regno italico vi aveva residenza il Corpo Legislativo , il Senato ed il Ministero della guerra . Nel 1817 il governo austriaco vi poneva gli Uffici della Contabilità dello Stato , la quale venne abolita , con poco senno , nel 1864 . ( * ) Tre erano le porte costruite sulla forma delle romane , e cioè la Orientale , la Romana , demolita nel 1782 . e gli Archi di Porta Nuova . Ritornando al ponte di Porta Venezia devonsi rimarcare : Palazzo Busca . Appena passato il ponte , a man dritta , è l ' imponente palazzo del defunto Antonio Busca . Apparteneva già alla famiglia Serbelloni . Lo fece innalzare Giovanni Galeazzo Serbelloni , di poi consultore della Re - pubblica Italiana , su disegno del valente architetto Simone Cantoni ; venne terminato soltanto nell ' anno 1795 . Magnifica ne è specialmente la facciata ; nel mezzo di questa si vede un bellissimo pezzo architettonico con colonne isolate che forma una loggia maestosa , decorata di un grande bassorilievo di stucco dello scultore Donato Carabelli , rappresentante alcuni fatti della storia di Milano del tempo di Federico Barbarossa . In una sala del primo piano vi è un dipinto del Traballasi , Giunone che cerca sedurre Eolo perchè sommerga il naviglio trojano . Sulla facciata di questo palazzo , verso il ponte , vi è una lapide che ricorda avere ivi preso stanza Napoleone Bonaparte , entrato la prima volta in Milano , il 15 maggio 1796 . Il giorno 8 giugno 1859 vi abitò il re Vittorio Emanuele . Di contro al palazzo Busca è la chiesa di San Pietro Celestino ; possiede buone pitture dello Storer e del Procaccini , ecc . Casa Ciani . Poco lungi , a sinistra , vi è la casa del barone Ciani , sorprendente per decorazioni in terra cotta ; ha bassorilievi ed iscrizioni riferentisi ai gloriosi fatti delle guerre combattutesi per la indipendenza italiana negli anni 1859 e 1860 . Palazzo Saporiti . Nell ' area del soppresso convento dei cappuccini a Porta Orientale ( 1810 ) , citato nei Promessi Sposi del Manzoni , un signor Belloni , arricchitosi coi giuochi che si tenevano nel teatro alla Scala , su disegno dell ' ingegnere architetto Giusti , verso il 1811 , faceva innalzare questo palazzo , comperato quindi dalla fa - miglia dei marchesi Saporiti . Maestosa ne è l ' architettura , con grandioso colonnato d ' ordine jonico , ricca di un bassorilievo di Pompeo Marchesi e di varie statue di divinità , in parte lavorate dallo stesso Marchesi ed in parte da Grazioso Rusca . In questo tratto di Corso è pur degno di essere osservato il palazzo Ponti , già appartenente alla famiglia Bovara , e quindi a quella dei Camozzi di Bergamo , e testè al Busca . L ' elegante disegno di esso è dell ' architetto Fe - lice Soave . Fu abitazione degli ambascia - tori della prima Repubblica Francese . Porta Venezia . Questa porta si chiamò sino al 1862 Orientale , anche Lenza , per corruzione di lingua . I Romani l ' appellavano Argentea , vuolsi perchè da quivi entravano le ricchezze del paese . Alcuni storici affermano fosse dedicata al Sole , perché da questa parte nasce ad illuminare la città . L ' antica porta fu demolita nel 1784 , e in quell ' anno venne incominciata la nuova su disegno del Piermarini ; i lavori non terminarono che nel 1795 . Nel 1827 l ' Amministrazione della città , volendo nuovamente rifabbricarla , ne affidò il lavoro all ' architetto Rodolfo Vantini di Brescia , che lo compì nel 1831 . L ' esecuzione di questa porta o barriera , con colonne , statue e bassorilievi , è molto commendevole . La Concordia e la Giustizia sono di Pompeo Marchesi ; 1' Eternità e la Fedeltà , del Monti di Ravenna ; Cerere e Vulcano , di Gandolfi ; Minerva e Mercurio , di Cacciatori ; i bassorilievi di Busca , Somaini , Sangiorgio , ecc . Il Lazzaretto . Appena fuori di Porta Venezia , a sinistra , è situato il Lazzaretto , stato eretto su disegno di Lazzaro Palazzi nel 1489 da Lodovico Sforza , detto il Moro , ad insinuazione di Antonio Bembo , dopo la pestilenza dell ' anno 1461 , per la più comoda cura e separazione delle persone sane dalle infette . Il cardinale Ascanio Sforza , fratello del duca , contribuì alla generosa impresa . Il terreno aveva appartenuto al conte Galeotto Bevilacqua , che ne aveva fatto dono all ' Ospedale Maggiore . - - La fabbrica nel 1507 fu ridotta come al presente da Luigi XII re di Francia , in quell ' epoca signore di Milano . San Carlo , su disegno del Pellegrini fece erigere nel centro una bella cappella di figura ottagona con otto arcate aperte , affinchè gli ammalati potesser dalle loro celle vedere la celebrazione degli uffici divini . Dal 1785 in poi servì 1' edificio a differenti usi . Il giorno 9 luglio 1797 si celebrò nel Lazzaretto la generale Federazione di tutti i capi dei diversi dipartimenti della Repubblica Cisalpina ; venne allora denominato Campo di Marte , innalzandovisi la statua della Libertà , che venne dal popolo spezzata il 28 aprile 1799 , all ' entrare dell ' esercito austro - russo . Manzoni , ne ' suoi Promessi Sposi , descrive sovranamente questo luogo . Dicontro al Lazzaretto vi è la R . Scuola superiore di medicina veterinaria , con annesso ospedale per cura degli animali domestici infermi . Poco discosto vi è pure uno stabilimento per lezioni di nuoto , detto Bagno di Diana , che fu architettato da Andrea Pizzala . Il bello stradone , che si presenta dicontro alla porta , venne decretato da Napoleone I . Chiamasi di Loreto ; esso continua sempre così maestoso sino alla Reale Villa di Monza . Giardini Pubblici . Rientrando in città per la Porta Venezia , a destra , si presenta il magnifico bastione omonimo . Questo tratto di bastione , tutto alberato a doppio ordine di ippocastani , con comodi marcia - piedi , che si estende sino a Porta Nuova , è il passeggio preferito dalla popolazione . Qui hanno luogo i corsi pei quali la nostra città ha rinomanza . A destra di esso godesi la veduta degli ameni colli briantei , e dei monti comaschi e bergamaschi fino alle grandi Alpi . A sinistra presentansi i Giardini Pubblici . Al vecchio Giardino , che trovasi tra il bastione e il Corso Venezia , si scende per una magnifica gradinata . Esso venne ideato dal Piermarini , e fu incominciato l ' anno 1785 per ordine di Giuseppe II nell ' area ove già sorgevano i monasteri di San Dionigio , che ricordava l ' arcivescovo Ariberto , demolito nel 1770 , e delle Carcanine , demolito nel 1775 . E disegnato , secondo l ' antico gusto francese , a viali regolari con un folto boschetto , fiancheggiante il giardino della Villa Reale . Nel mezzo sorge un fabbricato quadrato ed isolato , già disegno dello stesso Piermarini . Da molti anni era in rovina per avvenutovi incendio . Ora , a cura di una società , fu ristaurato ed abbellito sotto la direzione dell ' ingegnere architetto Giuseppe Balzaretti . Nell ' interno questo edificio ha un ' elegante sala , sorprendente per la sua ampiezza ; essa serve per concerti musicali , feste da ballo , esposizioni , accade - mie , ecc . Fu inaugurato il 22 febbrajo 1871 . Il nuovo giardino , incominciato nel 1856 su disegno dell ' ingegnere Balzaretti nell ' area principalmente della estesissima ortaglia già di proprietà Dugnani , venne aperto al pubblico nel 1861; esso desta l ' ammirazione di tutti per la bellezza del suo disegno ; è a viali tortuosi , ad ondulazioni di terreno che innalzasi bruscamente al di là del rivolo che lo attraversa in senso diagonale . Una parte di questo passeggio è ridotta a giardino zoologico . Dal bastione vi si accede da un ponte di ferro ; ha pure parecchi ingressi dalla via Palestro , Piazza Cavour e via Manin . Nell ' altipiano evvi un elegante caffè assai frequentato nella estiva stagione . Questo giardino possiede parecchie statue , due delle quali del Pattinati , l ' una rappresentante L ' Italia e l ' altra Carlo Porta , il gran poeta milanese . Dal nuovo giardino pubblico si può accedere al Museo Civico ( * ) . Il Museo pervenne al Municipio nel 1838 per l ' acquisto da esso fatto delle ricche raccolte d ' oggetti naturali , di proprietà del nobile Giuseppe De Cristoforis e del professore Giorgio Jan ; ampliato in seguito sempre più con nuovi acquisti e privati doni . ( * ) E ’ visibile pubblicamente nei giorni di domenica e di giovedì , dalle ore 10 della mattina alle 4 pomeridiane nell ' estate , e dalle 11 antimeridiane e 3 pomeridiane nell ' inverno ; negli altri giorni devesi ritirare permesso o dei Municipio o del direttore del Museo . Venne nell ' attuale edificio trasferito nel 1864 dalla via del Circo , ed ordinato dai professori Jan e Cornalia . Racchiude collezioni di ogni ramo di zoologia , di botanica , di mineralogia , di geologia , di etnografia ed altre istruttive curiosità . Il palazzo apparteneva alla famiglia Dugnani sopra nominata , e conserva ancora vari affreschi del Porta di Milano , e del ' I ' iepolo di Venezia . In esso fu per qualche tempo il Reale collegio delle Fanciulle . Sotto al porticato vi è un gruppo in gesso del Marchesi rappesentante Ercole che libera Alceste . Nella via Palestro , che lambe il nuovo giardino pubblico verso la città , evvi la Villa Reale . Questo palazzo venne eretto su elegante e sontuoso disegno dell ' architetto Leopoldo Pollack per ordine del generale Lodovico Belgiojoso ; fu terminato nel 1793 . L ' interno e l ' esterno dell ' edifizio annunziano il buon gusto dell ' architetto . Sotto il regno Italico venne in possesso del governo . Vi abitarono principi e sovrani ; nel 1859 Napoleone III , vittorioso sui campi di Magenta . Ora è proprietà del principe ereditario Umberto di Piemonte . La più bella facciata di esso è quella verso il giardino . Grazioso Rusca , Francesco Carabelli e Bartolomeo Ribossi scolpirono le statue che adornano in alto il palazzo . Le medaglie all ' interno con figure a basso rilievo di stucco , rappresentanti vari fatti storici e favolosi , di cui forni i soggetti il Panini , sono di Donato Carabelli , di Angelo Pizzi , di Carlo Pozzi e di Andrea Casareggio . Nell ' interno ammirasi una grande medaglia di Andrea Appiani , che rappresenta il Parnasso , ultima opera di quel pittore , e affreschi di Bernardino Luini , trasportativi su tavola dal casale della Pelucca presso Monza . Linea B ( N . 1 . Colore azzurro Porta Nuova ) . Per la via Carlo Alberto . MONUMENTI , EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Il palazzo della Ragione . Loggia degli Osii . Palazzo delle Scuole Palatine , ora degli Uffici delle Ipoteche . Collegio dei Giureconsulti . Questura . Archi di Porta Nuova . Liceo Panini . Convitto nazionale Longone . Ospedale Fate - bene - fratelli . Istituto dei Ciechi . Casa di Salute . Fabbrica dei Tabacchi . Ospedale Fate - bene - sorelle . Porta Nuova . CHIESE . San Francesco da Paola . Sant ' Angelo . TEATRI . Teatro Re ( vecchio ) . La Scala . Filo - drammatico . ALBERGHI , ECC . Milano . Annunciata con bagni . Aquila . Angioli . Gallo . Piazza Mercanti . La Piazza Mercanti , così detta dalla riunione che vi facevano i mercanti in consiglio in occasione di qualche loro affare , è un vasto quadrato nel centro della città . Nel suo mezzo , sopra archi tutti aperti , s ' innalza l ' archivio notarile , insediatovi il 1 ottobre 1775 . Questo edificio , isolato e grandioso , venne eretto nel 1233 da Oldrado da Tresseno di Lodi , podestà di Milano , e fu chiamato della Ragione , come quello che era destinato a sede del Consiglio generale dei cittadini . Riconoscente Milano al podestà fecegli scolpire una statua equestre a mezzo rilievo , posta nella fronte meridionale del palazzo stesso . Dalla parte settentrionale vedesi inserita in un pilastro una scrofa pelosa , che si credette fino ai giorni nostri avesse dato il nome a Milano . La bellissima architettura del secolo XIII venne deturpata nel 1775 , e le ampie finestre furono chiuse . Ora si pensa di ripristinarla , e venne all ' uopo dalla Regia Accade - mia di Belle Arti aperto un concorso . Una delle finestre verso mezzodì venne nel 1870 scoperta quale modello . Di contro alla statua di Oldrado , è la Loggia degli Osii , così chiamata da una famiglia antica ivi esistente , fu costruita in epoche diverse . La parte più antica è del 1316 , e la si deve a Matteo Visconti : vuolsi terminato 1' edificio da Galeazzo Il . E di marmo bianco e nero , arricchita da stemmi della città e delle sei porte , ed altri dei Visconti e degli Sforza . Dal suo pulpito , detto dal volgo parlera , si leggevano le sentenze di morte e gli atti pubblici ; qui i consoli ed i podestà parla - vano al popolo . Ora è sede della Camera di Commercio . Nel palazzo attiguo stavano le Scuole Palatine , nelle quali insegnarono , secondo la tradizione , Virgilio , Plinio Secondo , Sant ' Agostino , Emanuele Crisolara , Demetrio Calcondila , venuto da Costantinopoli per la lingua greca , Francesco Filelfo , Giorgio Merula , Pietro Candido Decembrio , ecc . Le scuole vennero poi riunite al Ginnasio di Brera . Il palazzo stesso servì , in sullo scorcio del passato secolo e in sul principio del presente , ad uffici dei Tribunali di Prima Istanza ed Appello ; ora è sede dello Ufficio delle Ipoteche . Questa parte di Piazza , precisamente quella fra gli edifici descritti , era pur destinata alla esecuzione delle sentenze di morte , particolarmente dei nobili ( * ) . Fu qui che vennero giustiziati Francesco , Margherita ed altri della famiglia Pusterla . Il lato settentrionale della Piazza è fiancheggiato dalla maestosa e ricca fabbrica dell ' antico Collegio de ' Giureconsulti , conti e cavalieri , chiuso nel 1796 . Fu fatta costruire da Pio IV de ' Medici con disegno di Vincenzo Seregni . E formata da portici arcuati , sostenuti da binate colonne doriche , poste sopra a piedestalli . Il secondo ordine ha i pilastri ad uso di termini con capitello fonico . La statua in marmo di Sant ' Ambrogio è mediocre lavoro di L . Scorzini . Nel mezzo sta la torre , dicesi innalzata da Napo della Torre l ' anno 1272; era presso il Broletto Nuovo , o Municipio , stato trasferito , come abbiamo veduto , in questa Piazza nel 1228 , ove era un edificio della famiglia Faroldi . Al tempo di Fabrizio Bossi , vicario di provvigione , fu collocato sulla torre 1' orologio e la campana del pubblico . - - Ove è la torre da duecento anni , in una nicchia , inalzavasi la statua d ' ottima scultura rappresentante Filippo II , re di Spagna . La statua alla venuta dei francesi nel 1796 era stata rovesciata , e mozza del capo . Lo scultore Carabelli si esibì a sostituirvi quello di Bruto . ( * ) Il duplice supplizio della decapitazione o della forca non avevano in Milano un luogo esclusivo , specialmente pei plebei . La decapitazione d ' ordinario si eseguiva a mezzo il Corso di Porta Tosa ( ora Verziere ) ; il patibolo si erigeva al prato delle forche fuori di Porta Vigentina , alla Vetra ; o in altri siti secondo il delitto che era stato perpetrato . Venne la statua riformata il 9 luglio 1797 , giorno primo della libertà Cisalpina , ponendovi ai piedi questa iscrizione : ALL ' IPOCRISIA DI FILIPPO II SUCCEDA LA VIRTU ' DI MARCO GIUNIO BRUTO . CITTADINI SPECCHIATEVI NEL VOSTRO PRIMO PROCONSOLE . ANNO V REPUBBLICANO XXI MESSIDORO . Questa statua fu levata all ' entrare dei coalizzati ( 28 aprile 1799 ) , e dal popolo deturpata . Il collegio dei Giureconsulti servì in seguito per gli Uffici della Congregazione Centrale , dell ' I - spettorato delle Scuole ecc . ; ora è occupato dal Comando Superiore della Guardia Nazionale , ed in parte dalla Borsa . Su questa Piazza vedesi un pozzo ; nel 1767 venne ricostrutto con eleganza dal conte Nicola Visconti prefetto della città . Al N . 19 sono gli Uffici del Telegrafo . Nella vicina via Carlo Alberto vanno sorgendo grandiosi edifici , fra cui citiamo quelli dei fratelli Conconi , disegno dell ' architetto Jodani , dei signori Galli e Rosa , disegno dell ' architetto Maurizio Garavaglia , e dei fratelli Cesati e fratelli Bianchi , entrambi disegno dell ' architetto Bigatti . Presso la Piazza Mercanti , in fondo alla via Ugo Foscolo , evvi il Teatro Re ( vecchio ) . In quell ' area sorgeva ancora nel 1811 1' antica chiesa di San Salvatore in Xenodochio , fondata nel 787 dall ' arciprete Dateo col primo brefotrofio sulle rovine di una grandiosa fabbrica romana , detta il Campidoglio e dedicata a Giove . L ' Ospizio dei fanciulli esposti di Dateo era ancora in prospere condizioni nell ' undecimo secolo . Nel 1811 la chiesa di S . Salvatore venne comparata all ' asta bandita dalla Prefettura del Monte Napoleone da un ex - calzolajo Carlo Re , il quale vi fece erigere l ' attuale teatro sul disegno del Canonica , che venne inaugurato sulla fine del 1513 . Questo teatro sta per essere demolito . Nella via Santa Margherita trovansi gli uffici della Regia Questura . Ove è la R . Questura esisteva l ' antico e vasto monastero di Santa Maria di Giasone , detto quindi di Santa Margherita . - - Il disegno dell ' attuale fabbricato è dell ' ingegnere architetto Giusti . Durante la dominazione austriaca quivi erano le carceri , ora demolite , pei reati politici . E noto quanto Silvio Panico , che vi fu rinchiuso , scrisse sulle medesime . Teatro alla Scala . Incendiatosi , la mattina del 25 febbrajo 1776 , entrante la quaresima secondo il rito ambrosiano , il teatro nel palazzo ducale , che era stato eretto nel 1717 sull ' area di altro pure consumato dalle fiamme il 5 gennaio 1708 , si pensò con autorizzazione di Maria Teresa di innalzarne uno immediatamente fuori dal suddetto palazzo , in località più comoda al pubblico . Il teatro incendiato era proprietà dei palchettisti , perchè nel 1717 costruito a loro spese , avendo l ' erario fornito soltanto l ' area ed i muri di cinta ; spettava quindi ai medesimi la spesa del nuovo se non volevano perdere i di - ritti dei palchi , rappresentanti un capitale di oltre tre milioni . Perciò scelsero tra loro dodici cavalieri , delegati a rappresentarli , e trattare col governo e cogli appaltatori circa i lavori . L ' imperatrice , annuente al desiderio del figlio che si erigessero due teatri , fu scelto pel primo 1' area dove sorgeva la chiesa di Santa Maria della Scala , pel secondo 1' area delle Scuole Canobbiane . Si stipulò un contratto solenne tra la R . Camera e la società dei palchettisti , Ia quale obbligossi a far edificare i due nuovi teatri sui disegni di Piermarini , che nel luglio dello stesso 1776 li compì . In corrisponsione la R . Camera assunse l ' obbligo di tenere aperto il teatro nel carnevale e nell ' autunno con spettacoli d ' opere in musica e balli , assegnando ai proprietari oltre il canone dei palchi , l ' affitto di vari locali , ed il ricavo dell ' appalto dei pubblici giuochi , contemplato però il caso di generale soppressione dei medesimi . In meno di due anni la fabbrica della Scala venne ultimata dai fratelli Fè , Marliani e Nosetti appaltatori , e il 3 agosto 1778 se ne fece la solenne apertura col dramma in musica Europa riconosciuta del maestro Salieri . Il Panini ebbe a porgere 1' argomento per la esecuzione del sipario . Venne poi a subire dei ristauri e delle rimodernature nel 1807 , 1814 , 1830 , 1865 e 1870 . - - La platea ha metri 24 , 84 in lungo , e 22 , 01 in largo , e la recingono sovrimponendosi cinque ordini di palchi , sommanti a 194 , coronati da una galleria aperta . Contiene circa 4000 spetta - tori . È provveduto di ampie sale per ridotto , di un caffè . Ha annessa una scuola da ballo . La Piazza , che ha nome da questo teatro , nel prossimo anno verrà arricchita di un grandioso monumento a Leonardo da Vinci , opera dello scultore cav . Pietro Magni ; sarà collocato nel mezzo del giardino fatto costruire nel 1SG0 dal Municipio . Teatro Filodrammatico . Ove esistevano la chiesa ed il monastero dei santi Cosma e Damiano , sorge un elegantissimo teatro di declamazione eretto nel 1798 da una società di cittadini costituita in Accademia . Il disegno originario è del Piermarini ; ma fu costruito con modificazioni dagli architetti Pollai : e Canonica ; manca tuttora al compimento la facciata . Ha quattro ordini di logge non interrotte da alcuna separazione , e può contenere 800 persone sedute . Possiede un lodatissimo sipario rappresentante la Scuola d ' Atene , opera di Andrea Appiani , del quale è pure la bella medaglia nella vôlta . V ' hanno anche ornati pregevoli di Gaetano Vaccani . Si accede al teatro mediante biglietto gratuito rilasciato dai soci . Sulle scene di questi dilettanti comparvero Vincenzo Monti , Carlo Porta , la Pasta , ecc . Nella via Filodrammatici devesi osservare una bella porta scolpita in marmo con bassorilievo e tre ritratti , fra i quali quello di Francesco Sforza . Lungo la vicina via del Giardino , che è d ' uopo riprendere per recarsi alla Porta Nuova , vi sono parecchi edifici degni di osservazione ; la Banca Nazionale , già casa Greppi , disegno del Canonica ; qui abitò re Carlo Alberto il 5 agosto 1848 , ove poco mancò rimanesse ucciso da una mano di alcuni cittadini , frementi per la perdita della guerra intrapresa da lui contro gli Austriaci ; il palazzo Loria , compiutosi nello scorso anno 1870 su disegno dell ' architetto Luigi Clerichetti : ha un magnifico cortile ; il palazzo Traversi , già Anguissola disegno del Canonica ; il palazzo Poldi - Pezzoli , disegno dell ' architetto Cantoni . In quest ' ultimo palazzo sono raccolti molti oggetti d ' arte ; ammirasi all ' esterno 1' ultimo lavoro dello scultore Bartolini , gruppo in marmo rappresentante Astianatte , gettato dall ' alto del - le mura di Troia da Perseo per comando di Ulisse . V ' hanno pure il palazzo Melzi , disegno dell ' architetto Giocondo Albertolli , e il palazzo d ' Adda , disegno dell ' architetto Arganini . La chiesa di San Francesco da Paola che vedesi nella stessa via del Giardino non presenta nulla di rimarchevole . Allo sbocco della Croce Rossa vi è l ' Albergo Milano . Archi di Porta Nuova . In fine della via del Giardino evvi un avanzo di monumento antico , vogliamo dire gli Archi , o Portoni chiamati di Porta Nuova . Essi rammentano una delle porte costrutte dalla Lega Lombarda nel 1171 sulla forma delle antiche porte romane a due archi , e coi marmi estratti dalle mure della città erette da Massimiano ; e perché tutta la costruzione fosse romana , si levarono dall ' antica cerchia persino le decorazioni e le iscrizioni , e si trasferirono sulle nuove porte . La storia di questo monumento si lega fino ai nostri giorni colla storia della libertà di Milano . Nel marzo 1848 ha degnamente fatto la sua parte nella rivoluzione delle cinque giornate . Tra il 1861 e il 1862 furono ristaurati a spese del Comune ; e il 18 marzo 1862 vi vennero col - locate le seguenti epigrafi dettate dal dottor Tullo Massarani : DA QUESTI AVANZI DELLA CERCHIA ANTICA MILANO DOPO SETTE SECOLI RINNOVÒ LE BATTAGLIE DELLA LEGA LOMBARDA MDCCCXLVIII . - - - - - - - - - - - - - - - LIBERA RESTAURANDO GLI ARCHI VETUSTI MILANO RIBENEDICE LE MEMORIE CITTADINE NEL NOME D ' ITALIA MDCCCLXII . Liceo Panini e Convitto nazionale Longone . Passati gli Archi , volgendo a sinistra , trovasi la via Fate - bene - fratelli . Evvi in essa da visitare il P . Liceo Panini , il quale possiede due copiosi ed ordinati gabinetti di fisica e di storia naturale , una biblioteca ed una raccolta di carte geografiche . Nell ' edificio stesso è insediato il Convitto nazionale Longone , riformato con decreto reale 24 settembre del 1861 . Era prima Collegio sotto la direzione dei Padri Barnabiti . Venne fondato -43- nel 1573 da S . Carlo in una casa degli Umiliati , sotto il titolo di Collegio di Santa Maria , per l ' ammaestramento della nobile gioventù , ma povera ; fu in seguito detto Collegio Longone , perchè uno di questa famiglia , Pier Antonio Longone , ne accrebbe le entrate con lascito 15 luglio 1613 . Chiuso , fu nel 1820 riaperto sotto la direzione , come si è detto , dei Barnabiti . In esso vi sono dieci posti interamente gratuiti , e venti a metà . A pochi passi abbiamo 1' Ospedale Fate - bene - fratelli . Nel 1588 venuti in Milano i frati ospitalieri di S . Giovanni di Dio , detti Fate - bene - fratelli , fondarono questo nosocomio in parte di locali di proprietà degli Umiliati . La prima pietra fu posta dall ' arcivescovo Gaspare Visconti . Era detto in origine Ospedale de ' Convalescenti di S . Giovanni Evangelista ; poi di Santa Maria d ' AraCoeli dalla unitavi chiesa ; in fine nel 1634 assunse l ' attua - le denominazione ( * ) . A quest ' Ospedale molti benefattori lasciarono ricche dotazioni per accrescerlo e mantenerlo . Con tali mezzi nel 1825 venne innalzato 1' attuale edificio su disegno dell ' architetto Pietro Gilardoni . Ha un grandioso atrio ; al piede della grande scala scorgesi la colossale statua marmorea di San Giovanni di Dio , uscita dallo scarpello del professore Pompeo Marchesi . In questo stabilimento non si ricevono che uomini , esclusi gli affetti da malattie croniche e veneree . Con decreto 9 marzo 1870 esso veniva sottoposto ad una Commissione amministratrice laica . ( * ) Dal costume seguito dal fondatore dell ' ordine , ne primordi del suo spedale , di portarsi in giro per la città , anche di notte , a questuare pe ' suoi poveri col grido Fate - bene , o fratelli , a voi stessi , ne venne il nomignolo dato a que ' padrii . Istituto dei Ciechi . Non lungi da quest ' ospedale evvi 1' Istituto dei Ciechi , fondato il 7 maggio 1839 da Michele Barozzi , e quivi stabilmente insediato il 1° dicembre 1855 , trasportatovi dal locale della Pia Casa d ' Industria di S . Marco . E assai rinomato pel sistema di educazione impartiti a quegli infelici . Chiesa di Sant ' Angelo . Seguendo pel Corso di Porta Nuova devesi visitare la chiesa di Sant ' Angelo , già officiata dai Minori Osservanti . E una costruzione imponente cominciata nel 1552; ne pose la prima pietra 1' arcivescovo Arcimboldi . La facciata ha due ordini ; uno dorico , 1' altro jonico , ed è ornata di varie statue . L ' interno è grandioso , in una sola navata , che si allarga nel presbiterio . L ' architetto ne fu Vincenzo Seregni . Benchè questa chiesa sia stata soggetta a diverse vicende , pure vi si sono conservati molti preziosi freschi , e varie pitture degne di essere ammirate , fra le quali quelle del Procaccini , del Barabino , del Semini , del Lomazzi , del Fiammenghino , del Legnani , del Caravaggino , del Suardi , del Morazzone , ecc . Casa di Salute . Questa Casa , per la cura di individui d ' ogni età , sesso e condizione , affetti da qualsiasi malattia medica , chirurgica ed ostetrica , mediante pensione da determinarsi a norma dei casi e delle esigenze , ora esercita da una Società anonima , ricostituita con istrumento 15 aprile 1866 , a rogito del notaio Migliavacca , devesi ad un legato di Lire 50 mila di Leopoldo Bevagna , primo agosto 1826 , il quale lasciava appunto due terzi del di lui patrimonio all ' erezione di un ospedale in Milano pel ricovero di ammalati in pensione . Fu aperto nel 1835 . Fabbrica dei Tabacchi . Presso Sant ' Angelo , in principio del secondo tronco della via Moscova , evvi pure la Fabbrica dei Tabacchi . Essa fu eseguita su disegno dell ' architetto Canonica , e per la medesima si occupò tutto il vasto convento dei Carmelitani Scalzi , che era stato eretto nel 1622 sotto il governatore Mendozza . Secondo il Torri , ove era quel monastero sorgeva la casa della famosa Guglielmina Boema . Nel 1801 parte del convento servì di Ospedale Militare per le guardie del generale Brune . Quasi dicontro a questa fabbrica evvi la caserma dei Carabinieri . Ospedale Fate - bene - sorelle . Questo Pio Stabilimento ebbe il suo principio nel 1814 circa nel Borgo degli Ortolani , nel locale del già soppresso convento e chiesa di Sant ' Ambrogio ad Nemus . L ' ex - religiosa , madre Giovanna Lomeni ne fu la promotrice ; mercè le cure della con - tessa Laura Visconti Ciceri , ebbe poi tale sviluppo da meritare a questa dama 1' onore di fondatrice . Il Pio Istituto andò poi sempre prosperando per continue beneficenze ; onde si pensò a dargli nuova sede , e nel 1841 si principiò l ' attuale elegante e maestoso locale su disegno dell ' architetto Giulio Aluisetti , Questo spedale è destinato a ricovero delle malattie acute . Con Decreto 30 agosto 1863 l ' Amministrazione di esso fu concentrata nel Consiglio degli Istituti Spedalieri . Di contro all ' ospedale è da visitare la rinomata fabbrica di carrozze del signor cav . Cesare Sala . Porta Nuova . L ' antichissima Porta era de - dicata a Saturno . L ' attuale edificio venne eretto nel 1810 , tutto di pietra arenaria , d ' ordine corintio , con casini laterali d ' ordine dorico ; il di - segno ne è gentile ed elegante , e devesi al poeta prof . cav . Giuseppe Zanoia . Linea B . ( N . 2 . Colore azzurro Porta Nuova ) . Per la via santa Radegonda . MONUMENTI , EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Palazzo del Censo . Marino . Belgiojoso . Casa Manzoni Leone - Leoni . Monte di Pietà . Cassa di Risparmio . Comando Militare . Accademia di Belle Arti , ecc . Casa d ' Industria . Bagno Pubblico di Castelfidardo . CHIESE . San Raffaele . San Fedele . San Giovanni alle Case Rotte . San Marco . TEATRI . Della Commedia ( In costruzione ) . ALBERGHI E TRATTORIE . Popolo . Corona d ' Italia . Bella Venezia . Borsa . Chiesa di San Raffaele . La chiesa di San Raffaele riconosce la sua erezione dal re Berengario ; in seguito fu ricostrutta con disegno del Pellegrini : la grandiosa facciata non è ancora finita . Contiene qualche buona pittura del Figini , del Nuvolone , del Fiammenghino , ecc . Chiesa di San Fedele . Nella Piazza omonima vi è il bellissimo tempio di San Fedele , eretto sull ' area dell ' antichissima chiesa di Santa Maria in Solariolo . Il Pellegrini , che ne fu l ' autore , ha in esso spiegato il suo genio . - - Quell ' architetto , essendo stato chiamato in Ispagna , lasciò a Martino Bassi di condurre a termine il grandioso edificio . San Carlo , che lo fondò nel 1566 , volle consacrarlo il 24 giugno 1569 con molta solennità . I Gesuiti , venuti a Milano nel 1563 , entrarono in possesso di San Fedele nel 1569 . Aboliti i Gesuiti nel 1773 , vi subentrarono i Canonici della Cappella Regia di Santa Maria della Scala , chiesa stata chiusa il 5 agosto 1776 per fabbricare , come abbiamo veduto , il teatro grande . Soppressi parimenti questi canonici , continuò sino ai nostri giorni ad essere altra delle parrocchiali della città , conservando il titolo di Regia Cappella . Era in essa che si facevano i funerali aulici . L ' altare maggiore di questa insigne chiesa , composto di fini marmi , di sculture e di ricca doratura , è disegno dell ' architetto Pietro Pestagalli . Si contengono in essa chiesa pitture di Bernardino Campi , del Cerano , del Preterazzano , l ' allievo del Tiziano , dei fratelli Santagostino . E pure da ammirarsi un bel dipinto a fresco rappresentante la Vergine , quivi trasportato dalla chiesa di Santa Maria della Scala . Palazzo del Censo ed Archivio . Il palazzo della Direzione del Censo era già la casa o il Collegio dei Gesuiti . Venne rifabbricato sul di - segno dell ' architetto Pietro Pestagalli , dal quale pur furono disegnate e dirette tutte le interne costruzioni . La facciata con porta di pietra è d ' ordine dorico . In una parte del Collegio suddetto trovansi gli Archivi governativi , nei quali furono pure compenetrate tutte le carte pubbliche che erano nell ' antico Archivio del Castello . Fra i più curiosi documenti sono le gride e le ordinanze della città di Milano dal 1446 al 1450 dei signori capitanei et defensores libertatis . Teatro della Commedia . Di contro al tempio di San Fedele sta ora sorgendo un teatro per la commedia su disegno dell ' architetto Scala di Udine . Le proporzioni di questo teatro sa - ranno approssimativamente eguali a quelle della Fenice di Venezia . La platea misurerà , ai due assi principali , metri 13 , 50 per ciascuno ; il palco scenico avrà una profondità di metri A . La fronte verso la Piazza avrà un ' estensione lineare di 48 metri . L ' ingresso ed il passaggio dei cocchi sarà verso la via Berchet . Qui sorgeva la casa eretta nel IV secolo dai marchesi Imbonati , la quale nel 1829 passò in terza proprietà a Massimo d ' Azeglio . Fu ivi che questo illustre italiano eseguì dal 1830 al 1844 le migliori opere del suo pennello , e scrisse i romanzi storici Ettore Fieramosca , pubblicato nel 1833 , e Nicolò de ' Lapi , pubblicato nel 1841 . Nella Piazza di San Fedele evvi 1' albergo della Bella Venezia . Nel mezzo di essa sorgeva la casa Sannazzari , edificata in sullo scorcio del passato secolo dall ' architetto Piermarini , la quale conteneva ricchi musei d ' opere d ' arte , e una rara raccolta di uccelli , preparati dal Volpini . Verso il 1813 divenne proprietà del ministro Prina , e fu quivi che esso fu barbaramente ucciso il 20 aprile 1814 . In quell ' occasione , saccheggiata e guasta , la casa fu poscia del tutto demolita per dare agio maggiore alla chiesa . Palazzo del Marino . Tomaso Marini , genovese , venne a Milano verso il 1525 , e avendo presi , unitamente ad un suo concittadino Grimaldi , tutti gli appalti e dazi della città , ammassò in pochi anni una ricchezza sorprendente . Divenuto signore , ed in seguito duca di Terranuova , pensò a formarsi una magnifica abitazione , dove si tenevano le Finanze , dandone l ' incarico all ' architetto Galeazzo Alessi , perugino , che nel 1555 disegnò questo palazzo isolato con profusione grandissima di ornamenti . L ' edificio non venne terminato , vuolsi dalla tradizione popolare , perchè il Fisco andò al possesso di tutto il patrimonio del Marini , accusato di aver ucciso per gelosia la propria moglie nella sua villa di Gaggiano . Pare piuttosto che la confisca provenisse dai debiti verso lo Stato , cagionati dalla matta amministrazione di quell ' uomo . Nel 1682 fu venduto per ottanta - mila lire agli Omodei ; quella famiglia lo rivendette a Maria Teresa . Dopo aver servito a parecchi usi , specialmente per Uffici dipendenti dalla R . Finanza , vi si insediava nel 1861 il Municipio , che ne diveniva proprietario . La facciata verso la Piazza di San Fedele è la sola compiuta ; essa è di tre ordini di architettura , dorico , jonico e composito : è veramente imponente . Magnifico è anche il cortile . Vi si conserva una gran sala con pitture di Giovanni da Monte e di Ottavio Semini , del quale ultimo è la medaglia della vôlta , Psiche condotta al cospetto di Giove . L ' affresco del da Monte , il Ratto delle Sabine , andò perduto . Chiesa di San Giovanni . - - Presso il palazzo del Marino evvi la chiesa di San Giovanni alle Case Rotte , disegno di Francesco Richini , costruita sull ' area dell ' antica chiesa di Sant ' Anastasia , consumata dal fuoco nel 1728 . Non presenta senta nulla di rimarchevole , eccetto due dipinti , 1' uno del Giudici , e del Del Cairo l ' altro . Palazzo Comunale . - - Limitrofo alla chiesa evvi un palazzo , ora pur proprietà del Municipio e sede di Uffici civici . In questa linea erano le case di Guido della Torre , capitano perpetuo del popolo , guaste nell ' anno 1311 dalla fazione Ghibellina ; e perciò tanto la chiesa di San Giovanni come questo palazzo diconsi alle Case Rotte da quelle rovine . Palazzo Leoni . Nella via degli Omenoni evvi la casa Besana , già di Leone - Leoni , aretino , famoso scultore ed architetto del secolo XVI , il quale la ornò di varie sculture di sua mano . Le cariatidi , scolpite dal Vairone , tengono molto della scuola di Michelangelo . Palazzo Belgiojoso . Qui presso è la Piazza Belgiojoso nella quale è degno di osservazione il palazzo principesco di quella famiglia , eretto nel 1777 su disegno dell ' architetto Piermarini . Contiene nell ' interno pitture di Martino Knoller e Albertolli , e stucchi di Gerli . In questo palazzo abitò il maresciallo Brune . In angolo alla piazza Belgiojoso e la via del Morone è la casa di Alessandro Manzoni . Monte di Pietà . Il Monte di Pietà , destinato a provvedere con pronte sovvenzioni in denaro ai pressanti bisogni dell ' indigenza , ed a sottrarre la medesima dalle rovinoso estorsioni dell ' usura , venne fondato dalla liberalità dei cittadini , eccitata dalle prediche del francescano Domenico Ponzone nell ' anno 1490 , con approvazione e con sussidi di Lodovico Maria Sforza , detto il Moro , settimo duca di Milano . La primitiva sede era in via Santa Maria Segreta . Venne sempre più arricchito con altre pie disposizioni , non che colle generose elargizioni di Maria Teresa e di Giuseppe II . Nel 1783 fu trasferito ove trovasi al presente , in edificio eretto dall ' architetto Piermarini nell ' area sulla quale surgevano i soppressi conventi di monache dell ' ordine di Sant ' Agostino e di Santa Chiara . Nel 1796 , per varie vicende , essendosi quasi annientato , fu chiuso ; e quindi nel 1804 riaperto . Il 20 giugno 1810 ebbe un nuovo regolamento , e venne infine riordinato , secondo il bisogno dei tempi progrediti , in questi ultimi anni . Palazzo della Cassa di Risparmio . Nell ' area , ove esisteva in via Monte di Pietà il palazzo disegno del Piermarini , da ultimo sede dell ' Intendenza Militare , eretto ove già erano il convento e la chiesa delle monache cappuccine di Santa Barbara soppresse nel 1782 , a spese dell ' Amministrazione della Cassa di Risparmio si è innalzato un grandioso palazzo isolato , di - segno dell ' architetto Balzaretti , imitazione del palazzo Strozzi di Firenze . Sarà la sede della Cassa di Risparmio . Comando Militare . In via di Brera è il Comando Militare ; era già palazzo appartenente alla famiglia Cusani . E ’ di stile barocco , architettato dal Ruggeri , che vi aveva finto alla base una montagna su cui posasse lo Stiliobate ; ora i rocchi ne furono scarpellati . Il Piermarini disegnò la facciata verso il giardino . Degne di essere osservate sono le stanze , ricche di stucchi e di pitture . Palazzo di belle arti , o di Brera . Già casa degli Umiliati , indi dei Gesuiti ; attualmente vi hanno sede i principali rami delle scienze e delle arti . Questo palazzo è uno dei più grandiosi ed imponenti edifici della città nostra . - Il disegno originale devesi all ' architetto Francesco Richini ; il Piermarini vi aggiunse la maestosa porta con colonne doriche , dando termine alla facciata . Nella magnifica corte quadrangolare , circondata da doppio ordine di portici sostenuti da doppie colonne , vedonsi le statue di uomini distinti per dottrina , e quella in bronzo di Napoleone I al centro , dovuta al Canova . Grandioso è lo scalone a doppie andate colle statue di Beccaria e di Parini . Il palazzo contiene : L ' Istituto lombardo di scienze , lettere ed arti , sorto l ' anno 1802 , la cui missione è di raccogliere le utili scoperte e di eccitare al perfezionamento di tutti gli studi ; componesi di due classi di scienze matematiche e naturali , cioè , di lettere , scienze morali e politiche . L ' Accademia di Belle Arti , fondata da Maria Teresa nel 1776 , progressivamente ordinata ed ampliata , e pur da ultimo con decreto reale 3 settembre 1859 . Conta attualmente un Corpo accademico composto di venti accademici oltre il Presidente ed i professori delle varie scuole con voto deliberativo , che formano il Consiglio ; e di un numero indeterminato di soci onorari senza voto . La Biblioteca , istituita nel 1770 da Maria Teresa , possiede tal numero di manoscritti e tale quantità di opere di vario genere e rare edizioni e manoscritti e corali da potersi ritenere fra le distinte d ' Italia . Venne formata colla libreria dei Gesuiti e della famiglia Pertusati , coi libri di Haller , colla ricca collezione donata dal cardinale Durini e dal conte di Firmiam , ecc . , ecc . Il Gabinetto numismatico contiene tutte le classificazioni appartenenti alla numismatica antica e moderna , e possiede una biblioteca propria di opere relative alla scienza . Venne fondata nel 1803 . L ' Osservatorio astronomico innalzato dai Gesuiti nell ' anno 1766 , sotto la direzione del padre Boscovich . Il Gabinetto tecnologico , ricco di una collezione di macchine , modelli e disegni , destinato specialmente all ' istruzione degli artieri . Il Museo patrio d ' archeologia , istituito nel 1862 per la raccolta e conservazione dei monumenti patri dello Stato , del Municipio e di quelli offerti dai privati . La Cimelioteca , in cui sono raccolti cimelii scientifici , manoscritti , ecc . di Alessandro Volta . L ' Ateneo , composto di 60 membri effettivi domiciliati in Milano e di un numero illimitato di soci corrispondenti nazionali e stranieri . La Pinacoteca ( * ) , nei cui corridoi a mano manca sono raccolti gli affreschi di Bernardino Luini e della sua scuola , e nelle sale quadri di G . C . Procaccini , del Tiziano , del Salmeggia , di Wan - Dik , di Paride Bordone , del Guercino , di Rubens , del Domenichino , dell ' Albano , di Gaudenzio Ferrari , dei Caraccio , di Daniele Crespi , dei Campi , di Benvenuto da Garofolo , del Tintoretto , di Paolo Veronese , del Moretto , di Giacomo Palma , di Stefano di Ferrara , di Carlo Crivelli , del Mantegna , di Bellino Gentile , di Nicola Pisano , di Bernardino Marchesi , del Cima da Conegliano , di Giovanni Sanzio padre di Rafaello , di Van - Thielen , del Morillo , di Guido , di G . B . Moroni , di Lorenzo Costa , del Francia , di Vittore Carpaccio , di Cesare da Sesto , di Rafaello , e moltissimi altri di tutte le scuole , e dei primi tempi della pittura , di cui puossi trovare particolareggiato cenno nelle apposite guide . A destra le sale che servono all ' esposizione degli annuali concorsi di pittura , di scultura ed architettura , e contengono oltre due copie del Cenacolo , i quadri che riportarono il primo premio ai concorsi generali . In questo palazzo abitarono 1' abate Giuseppe Panini e l ' astronomo Barnaba Oriani . Il primo morì il 15 agosto 1799 , ed il secondo il 12 novembre 1832 , come lo indicano le due iscrizioni poste sulla facciata del palazzo verso la Piazzetta . ( * ) Vi si può accedere tutti i giorni dal 5 novembre al 20 aprile dalle ore 9 antimeridiane alle 3 pomeridiane : dal 21 aprile al 4 novembre dalle ore 9 alle 4 . Chiesa di San Marco . - - Nella Piazza omonima sorge il tempio di San Marco . Venne nell ' area di antichissima chiesa ricostruito nel 1254 in istile gotico con fregi in cotto , finestre a sesto acuto ; soltanto la facciata presenta ancora l ' idea di sua origine vetusta . Vuolsi rifabbricato per voto dei milanesi , e dedicato a San Marco in riconoscenza di servigi ricevuti dai Veneziani . L ' interno è . decoroso , di forma moderna con tre navi , ed è . a croce latina ; fu rimodernato nel secolo XVI . Possiede pitture del G . P . Lomazzo , del Conca , di A . Campi , di G . C . Procaccini , del Cerano , del Genovesino , ecc . ; e diversi monumenti sepolcrali , segnatamente quello di Lanfranco Settala , primo generale degli Agostiniani , morto nel 1264 , e vuolsi lavoro di Balduccio da Pisa . Casa d ' Industria . L ' annesso vasto monastero degli Agostiniani , padri soppressi nel 1797 , servì di caserma militare prima e dopo la Re - pubblica Cisalpina , ora ai soldati francesi , ora ai Polacchi , ora ai Cisalpini e Italiani . -1127 luglio 1815 vi venne aperto dal governo la Pia Casa d ' Industria e Ricovero pei poveri , e nel 1868 , per cura del Municipio , anche il Ricovero di Mendicità . Bagni pubblici . Stabilimento in costruzione in via Castelfidardo . Racchiude vasche comuni pei nuoto non troppo felicemente ideate . Linea C . ( Colore terraceo . Barriera Principe Umberto ) . MONUMENTI . EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Monumento Cavour . Istituto tecnico superiore . Palazzo Taverna . Palazzo Melzi d ' Eril . della R . Zecca . Regia Casa di Pena . Barriera . Stazione Centrale . CHIESE . San Bartolomeo . ALBERGHI . Cavour . Manin . Firenze . Percorrendo la linea dalla Piazza del Duomo alla barriera Principe Umberto devesi fare attenzione al palazzo in angolo tra la via Monte Napoleone e la via Sant ' Andrea . Era quivi l ' antica casa Marliani , di architettura bramantesca , ridotta alla moderna costruzione dall ' architetto Piermarini . Fu sede questo palazzo del Monte Camerale di Santa Teresa , specie di Debito Pubblico , istituito da Maria Teresa con un primo decreto 18 dicembre 1755 ; quindi del Monte Napoleone , fondato nel 1804 da Bonaparte allo scopo di consolidare e redimere il debito . Dopo il 1814 , gli Austriaci vi insediarono il Monte Lombardo - Veneto , che , nel 1864 , il governo italiano tramutò in Debito Pubblico . Di contro a questo palazzo è la casa portante il num . 23 , di proprietà della famiglia Verri , ed ove abitarono Pietro Verri , lo storico ed economista , ed i suoi fratelli Alessandro , autore delle Notti Romane , e Carlo , scrittore in agronomia . È rimarchevole anche la casa Vidiserti n . 37; ivi il 18 marzo 1848 si raccolsero i capi della insurrezione di Milano contro gli Austriaci . Apposite iscrizioni indicano poi ove abitarono e morirono gli scrittori e poeti Carlo Porta e Tomaso Grossi . Nella vicina via dei Bigli è l ' antico palazzo dei conti Taverna , ora del sig . Andrea Ponti , che si vuole architettura dalla scuola del Bramante ; la facciata venne restaurata non sono molti anni . Ammirabili le pitture nel cortile ; esse appartengono alla scuola del Luini . Nella vicina casa , pure Taverna , mentre il popolo milanese combatteva nelle cinque giornate del marzo 1848 , il Comitato centrale dell ' insurrezione respingeva l ' armistizio offerto dal generale Radetzki , e si costituiva in Governo Provvisorio . La famiglia Taverna ha un bel palazzo anche nella via Monte Napoleone . Piazza Cavour . Così chiamata pel monumento innalzato dal Municipio di Milano al grande ministro Camillo Benso conte di Cavour , che vedesi nel mezzo di essa Piazza . La inaugurazione del monumento avvenne la prima domenica di giugno dell ' anno 1865 . La statua di Cavour fu modellata da Edoardo Tabacchi , quella di Clio , che le sta ai piedi in atto di scrivere , da Antonio Tantardini . La fusione in bronzo delle medesime fu eseguita dal Papi di Firenze . In Piazza Cavour abbiamo di rimarchevole 1' Istituto Tecnico Superiore . Creato colla legge 13 novembre 1859 , ebbe principio di attuazione pel reale decreto 13 novembre 1862 . L ' edificio attuale , ricostruito con moderna architettura sotto il Regno Italico con disegno dell ' architetto Pietro Pestagalli , servì a parecchi usi , che non è ufficio nostro qui rammentare . Dalla Piazza Cavour si può anche avere accesso al Civico Museo , un cui ingresso trovasi nella via Manin . In questa Piazza vi è da visitare Io studio dello scultore cav . Pietro Magni , il quale sta eseguendo il gran monumento a Leonardo da Vinci , che dovrà sorgere nel mezzo di Piazza della Scala . Intorno al piedestallo del medesimo , saranno le statue degli scolari del fondatore della scuola lombarda : Salaino , Boltrafiio , Marco d ' Oggionno e Cesare da Sesto . Abbiamo pur quivi l ' Albergo Cavour . Percorrendo la via Manin è degno di osservazione il palazzo ducale Melzi di Eril , che fu abitazione di Francesco Melzi d ' Eril , vice - presidente della Repubblica Italiana , e vi morì il 16 gennaio 1816 nella età di 63 anni . In questa via è 1' albergo Manin con eccellente servizio di trattoria alla carta e a pasto . Volgendo nella via Moscova devesi visitare la Regia Zecca . Questo stabilimento monetario è stato eretto nel 1778 , ed è in moltissima considerazione , tanto per la quantità , delle macchine che servono alla fabbricazione delle monete , quanto per l ' ottimo sistema che si è introdotto , e per la scelta degli artefici ed operatori d ' ogni genere . Fu in questo stesso stabilimento che si illustrarono il cav . Morosi e il bolognese Luigi Manfredini . Prima dell ' anno 1778 la Zecca era situata nella via omonima presso San Sepolcro , e vi ò riconosciuta in quel luogo fin dal 872 , Poco lontano dalla Zecca vi è la nuova chiesa di San Bartolomeo , cominciata nel 1867 . Il disegno è dell ' architetto Maurizio Garavaglia , il quale nell ' interno si attenne alla demolita chiesa di Santa Marta , che era nella Piazza omonima , ed architettata da Francesco Richini . Nella via Principe Umberto sono degne di osservazione le case Maciacchini , architettura toscana dello stesso Maciacchini , e Calegari , architettura del Jodani . In angolo a questa via e quella Parini vi è l ' albergo Firenze . Trovandosi in questa località devesi visitare la Regia Casa di Pena , che sorge in via Giuseppe Parini . Essa è il primo edificio in Italia , eretto fin dal 1762 per uso carceri a forma penitenziaria ; architetto ne fu Francesco Croce ; ma non fu terminato . Ebbe gli elogi del benefico Howard , e destò 1' ammirazione di nostrali e forestieri . Barriera Principe Umberto . Questa barriera venne inaugurata nell ' autunno 1865 . Fu eseguita su disegno dell ' architetto Balzaretti , del quale sono pure i casini laterali , non che gli spazi a giardino tanto ai lati , quanto lungo la via Panini , e fuori città , per accedere alla stazione ferroviaria . Il re di Portogallo , Luigi Filippo Maria , fu il primo a passarvi . Stazione Centrale . La stazione centrale venne inaugurata il 5 maggio 1864 . Elevasi quasi a livello del bastione a 245 metri fuori della città ; ha una forma planimetrica rettangolare , col maggior lato di metri 233 œ di lunghezza , e poco meno di 78 di larghezza : due fronti , l ' una verso la città , l ' altra verso la campagna , insieme collegate da una gran galleria coperta di 40 metri e mezzo di larghezza . Nella fronte verso la città , trovasi l ’ ingresso e l ' ordinamento del servizio pubblico , nella fronte verso la campagna gli uffici della locale Direzione . Il servizio per le partenze è posto a sinistra di chi accede alla stazione , ed il caffè , squisitamente provveduto d ' ogni genere di trattoria e bottiglieria , è all ' estremo di questo lato . Alla parte opposta sta invece il servizio degli arrivi , e la loggia reale con molta ricchezza costruita . Nelle sale vi sono affreschi grandiosi dei pittori Gerolamo Induno ed Eleuterio Paliano . Linea D . ( Colore violaceo Porta Tenaglia ) . MONUMENTI , EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Foro Bonaparte . Castello . Piazza d ' Armi . Arena . Arco del Sempione . Il Tivoli . L ' Eco della Simonetta . CHIESE . Santa Maria della Consolazione . TEATRI . Circhi pel popolo . ALBERGHI ( * ) . Foro Bonaparte . Sull ' area delle demolite fortificazioni del Castello , dal lato di mezzodì , dall ' architetto Canonica disponevasi a pubblico passeggio la Piazza denominata quindi Foro Bonaparte , con svariati campi e zolle , e ben disposti viali ornati d ' alberi che gli Austriaci , me - mori delle cinque giornate del marzo 1848 , al loro ritorno nell ' agosto di quello stesso anno , fecero abbattere . L ' attuale ordinamento del Foro Bonaparte devesi alla Giunta Municipale , che dal 1864 vi continua a fare abbellimenti , su disegno dell ' ingegnere architetto cav . Agostino Nazari . Castello . Il Castello , detto anticamente la Fortezza di Porta Giovia , venne innalzato nel 1358 da Galeazzo II Visconti , con architettura militare di quei tempi . La fabbrica fu terminata nel 1368 . Essa doveva tenere in freno gli amatissimi sudditi . Morto Galeazzo , ad istanza dei cittadini , venne demolito . Se non che succeduto il figlio di lui Giovanni Galeazzo conte di Virtù , dopo l ' usurpazione dello Stato ( * ) In questa linea non vi sono che alberghi ed osterie secondarie . Milanese , non tardò a farne rifabbricare un altro di maggiore robustezza , e vi fissò poi la sua stanza , e qui nasceva il di lui figlio secondogenito Filippo Maria , in cui dovevasi spegnere la linea dominatrice dei Visconti . Così stette fino al 1447 , quando , morto quest ' ultimo duca , i Milanesi , proclamata 1' Aurea libertà ambrosiana , credettero necessario spianare quel forte per togliersene di dosso la soggezione . Ma anche questa volta si trovò subito chi lo rifacesse , e fu Francesco Sforza , quando con nessun diritto , ma colla più efficace delle ragioni , la spada , acquistò Milano , e ne corroborò tutti i punti . La nuova fortezza sorse in forma di un gran quadrato con alte mura cinte da fossato , e con vigorosi torrioni agli angoli rivolti verso la città , e di tale altezza elle le palle ad un bisogno potessero da essi volare in mezzo della città , stessa . Le diede vie coperte , oscure prigioni , cameroni pei militi , stanze col trabocchetto , ingressi muniti di alte torri con grande cortile interno quadrilungo , con rocchetto centrale per tenere , quando bisognasse , in freno lo stesso Castello , e per racchiudervi il tesoro . In questo quadrato era compreso il palazzo ducale , di cui si ponno mirare gli avanzi . Un fulmine , scoppiato ai 28 giugno 1521 nella polveriera , mandava in conquasso grande parte dell ' edificio , che fu ristaurato sotto i regni di Carlo V e Filippo II , e ridotto nelle più recenti regole militari , coronato di sei baluardi , cortine , fossi , strade coperte , mura fortissime , ecc . Salvo alcuni miglioramenti fatti nel 1734 durò la fortezza in quello stato sino al 1500 . Sostenne otto assedi . Con legge 30 nevoso , anno nono repubblicano , fu decretata dal Governo Cisalpino la demolizione della fortezza e 1' erezione del Foro Bonaparte , nel quale dovevano essere raccolti stabilimenti per le assemblee del popolo , per le arti , per le scienze , pel commercio e pel soldato emerito , ed innalzato , nel luogo il più insigne , un grandioso monumento , che tramandasse alla posterità le gloriose gesta degli eserciti francesi in Italia . Il progetto relativo al Foro Bonaparte era dall ' architetto Giovanni Antolini presentato al Governo il 25 frimale del suddetto anno . La prima pietra fu posta con gran solennità il 30 aprile 1801 , presso lo sbocco della via Cusani . Ma caduta la Repubblica Cisalpina non si pensò più alla costruzione del Foro Bonaparte . Il Castello , rimasto dall ' antica fortezza , venne ad avere parecchie migliorie , la più importante , verso la Piazza d ' anni , devesi all ' ingegnere militare colonnello Rossi sotto il Regno italico . I due torrioni di solide bugne agli angoli verso la città , furono mozzati dal popolo nel 1548 . Nel 1862 l ' attuale Governo demolì alcune opere forti fiancheggianti quei torrioni , e vi costrusse da un lato l ' elegante edificio gotico che serve a scuola di equitazione . Chiesa di Santa Maria . La chiesa di Santa Maria della Consolazione , detta del Castello , già convento degli Agostiniani , soppressi nel 1769 , fu fondata , secondo alcuni , dal duca Galeazzo Maria Visconti , e giusta l ' opinione di altri , da Giovanni Galeazzo . Fu dappoi , con disegno dell ' architetto Gio . Battista Chiappa , rimodernata . Contiene pitture di Camillo Procaccini , di Daniele Crespi , di Gaudenzio Ferrari e di altri . Piazza d ' Armi . Lo spazio dal lato di tra - montana del Castello nell ' anno 1806 venne ridotto a piazza per militari esercizi , d ' onde la denominazione di Piazza d ' armi . Ha la lunghezza di metri 549.93 , la larghezza di metri 654 . 43 . Qui presso evvi il bersaglio militare , della Guardia nazionale e della Società dei Carabinieri milanesi . In questa Piazza , specialmente durante il primo Regno d ' Italia , si sono fatte di molte feste popolari . L ' Arena . Questo grandioso edificio ò uno dei più insigni che si eressero sotto il Governo italico per accrescere il decoro e lo splendore della città di Milano , che mancava di un monumento di questo genere . Esso ha la forma di un elissi col maggior asse di 240 metri sopra 120; venne disegnato dall ' architetto Canonica ad imitazione del Circo di Caracalla , e può conte - nere 30,000 spettatori . Fu incominciato nel 1805 , e alla sua costruzione si impiegarono le pietre del demolito castello , ed alla fronte delle carceri gli avanzi del castello di Trezzo . Imponente è il Pulvinare , posto verso il mezzogiorno , non che la porta principale . Serve ai pubblici spettacoli di corse di cavalli e di bighe , ed ai giuochi ginnastici e pirotecnici , ed è atto altresì a divertimenti di naumachia , avendovi il comodo di riempire tutta l ' Arena col rigagnolo scorrente tra il podio e l ' Arena stessa . Nell ' inverno serve al divertimento del pattinaggio . Venne il giorno 17 dicembre 1807 inaugurato con un grande spettacolo di naumachia , presente 1' imperatore Napoleone . Arco del Sempione . L ' architetto Luigi Caguola , avendo per le nozze del vicerè Eugenio , nel 1806 , alzato a Porta Orientale un arco di legno e tela con stile classico e pretto , il Consiglio Municipale decretò fosse eseguito di marmo bianco a capo della strada del Sempione , adoperandovi i 200 mila franchi che Napoleone aveva assegnati alla città per spese di ornamento pubblico . L ' autunno del 1807 se ne gettarono le fondamenta , e al 1814 erasi all ' imposta delle due arcate minori . Il 19 aprile di quell ' anno se ne sospendevano i lavori per la caduta del Regno d ' Italia . Francesco I , per istanza della Congregazione centrale , che implorò di impiegare nella costruzione i crediti che le provincie avevano per somministrazioni fatte agli eserciti Austriaci , supplendo nel resto lo Stato , autorizzò il proseguimento di quei lavori , che , ripigliati nel 1816 , terminarono nel 1838 . Dovevano fregiarlo la statua della Vittoria , in ricordo della battaglia di Jena , e i fasti napoleonici . Il Governo austriaco volle che portasse la statua della Pace , e i fatti che precedettero quella pace sciagurata . Il monumento componesi di un arco grandissimo fiancheggiato da due minori , il tutto sormontato da un attico . E adorno di colonne monoliti di marmo di Crevola , e lo fregiano molti bassorilievi di G . Monti , di Cacciatori , di C . Pacetti , di C . Monti , di Rusca , di Acquisti , di Perabò , di Marchesi , di Somaini , ed ornamenti e statue di squisito lavoro . La sestiga colossale , modellata da A . Sangiorgio , venne fusa in bronzo dal Manfredini , come pure le quattro Fame modellate dal Putti bolognese . I due casini laterali di granito rosso sono di maestosa semplicità dorica . L ' arco è praticabile nell ' interno ; comoda scala conduce alla sommità , dalla quale si gode la vista di stupendi panorami , e si porno ammirare da presso la sestiga e le statue . La spesa . per salire è tenuissirna . Sotto questo monumento , il giorno 8 giugno 1859 , entravano l ' imperatore Napoleone III e re Vittorio Emanuele , vincitori nei campi di Palestro e di Magenta . A perpetuare sì felice avvenimento vennero , il 18 marzo 1860 , cancellate al sommo dell ' Arco le impronte servili , e poste le seguenti epigrafi : ( verso la campagna ) ENTRANDO CON L ' ARMI GLORIOSE NAPOLEONE III E VITTORIO EMANUELE II LIBERATORI MILANO ESULTANTE CANCELLÒ DA QUESTI MARMI LE IMPRONTE SERVILI E VI SCRISSE L ' INDIPENDENZA D ' ITALIA MDCCCLIX ( verso la città ) ALLE SPERANZE DEL REGNO ITALICO AUSPICE NAPOLEONE I I MILANESI DEDICARONO L ' ANNO MDCCCVII E FRANCATI DA SERVITÙ FELICEMENTE RESTITUIRONO MDCCCLIX Questo Arco doveva formare il principio della magnifica strada , che congiungeva Milano colla sommità del Sempione , opera delle più dispendiose e difficili che siensi intraprese sotto il Governo italico . La lunghezza della strada da Gabio , confine in allora del Regno , sino a Soma è di metri 106 , 586 . Da Soma a Milano , continuata dal Governo austriaco , metri 51,000 . Il Tivoli . Di fianco all ' Arena avvi uno spazio di terreno che la Giunta Municipale sta ordinando per luogo di sollazzi popolari , denominandolo il Tivoli . La Porta Tenaglia , che è qui presso , è una delle più vecchie , e reclama dal Municipio urgente ricostruzione . Non molto lungi fuori di questa Porta , evvi un palazzo denominato la Simonetta , da un già suo proprietario , celebre per la singolarità di un Eco che , allo scoppio di un ' arme da fuoco , al getto di un grido , si fa udire in un angolo del cortile , aperto da un lato , e viene ripetuto distintamente più di trenta volte , finchè , scemando , di mano in mano si perde . Crediamo abbia il primato sull ' Eco del Battisterio di Pisa . Ciò che di questo fabbricato rimane , dimostra bastantemente quello che doveva essere di magnifico a ' suoi tempi . Sulla costruzione di esso , la malignità , che non ha sempre torto , disse che fu eretto dagli appaltatori dei bastioni , e regalato poi a don Ferrante Gonzaga per gratitudine di avere questo governatore chiuso gli occhi sul prezzo e sul modo onde quell ' opera fu eseguita . Per avere accesso nel palazzo si deve pagare una tassa di centesimi 50 . Linea E . ( Colore giallo . Porta Magenta ) . MONUMENTI , EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Palazzo del Bollo . Litta . Orfanotrofio femminile . CHIESE . Santa Maria Segreta . San Nazaro Pietra Santa . Santa Maria alla Porta . Monastero Maggiore . Le Grazie . ALBERGHI . Beccaccia . Nella linea dalla Piazza del Duomo alla Porta Magenta havvi il palazzo , sede degli uffici del Bollo e di altri delle regie Finanze , eretto al Bocchetto , ove esisteva il monastero colla chiesa di Sant ' Ulderico , vescovo di Augusta , soppresso nel 1787 : offre poco di rimarchevole . Si disse questa località del Bocchetto da uno sbocco di condotto d ' acqua o piscina , costruito ivi presso . Chiesa di Santa Maria Segreta . Di questo tempio si fa menzione fin dal secolo XI come fondato da donna di famiglia cospicua . Nel seco - lo XVIII fu ridotto alla odierna forma su disegno dell ' architetto Giulio Galliori . In materia d ' arte , nella chiesa , altro non si ravvisa di interessante che un quadro del Panfilo rappresentante la Vergine col Bambino , e l ' altare maggiore , costrutto di fini marmi e di bronzi dorati su disegno del prof . Giuseppe Levati . Chiesa di San Nazaro Pietrasanta . E questa chiesuola molto elegante : l ' altare maggiore è dell ' architetto Zanoja ; possiede pitture di Cesare Procaccini , Aurelio Luini , Ridolfo Cunio , scolare del Cerano . Questo tempio fu detto di Pietra santa , secondo una tradizione , da un cippo di marmo africano , sul quale inginocchiossi il vescovo Ambrogio , implorando la sconfitta degli Ariani . Santa Maria alla Porta . Questa chiesa fu così detta perché già presso la porta Giovia e le mura fabbricate dall ' imperatore Massimiano Erculeo ; lo che dimostra la sua antichità . La vecchia chiesa fu rifabbricata nel 1652 su disegno di Francesco Richini per ordine di Benedetto Aresi . Sulla bella facciata , restaurata alcuni anni or sono , vedesi un basso rilievo in marmo rappresentante l ' incoronazione della Madonna , eseguito da Carlo Simonetta . Nell ' interno vi è una statua del Simonetta stesso , e parecchie pitture di Marco d ' Oggionno , di Camillo Procaccini , del Lomazzo . Monastero Maggiore . Molti pretendono che in origine qui fosse il tempio di Giove , e che le quattro belle colonne di porfido che sostengono la tribuna dell ' altare maggiore in Sant ' Ambrogio si trovassero in quell ' edificio . Diverse sono le opinioni sopra 1' epoca della fondazione del monastero : alcuni l ' attribuiscono a San Martino nel IV secolo ; tutti però si accordano nell ' ammetterlo ampliato da Ottone imperatore nel X secolo . La chiesa , già dedicata alla Madonna , venne nel secolo XII intitolata a San Maurizio . Fu già quell ' edificio , sino al 1799 , chiostro di Benedettine , e venne chiamato Maggiore , sia per copia di privilegi che per numero di monache . Si pretende che Barbarossa , prescrivendo il diroccamento di Milano , ordinasse di rispettare il Monastero Maggiore , la basilica di Sant ' Ambrogio e la cattedrale . La chiesa attuale col monastero ( ora sede di scuole comunali ) fu costrutta col disegno dell ' architetto Giovan Giacomo Dolcebono , pavese , scolaro di Bramante . La facciata è tutta di marmo , condotta con isquisito gusto dal milanese Francesco Pirovano . L ' interno della chiesa è una vera galleria di Scuola Lombarda ; vi primeggiano affreschi di Bernardino Luini , di Calisto Piazza da Lodi , di Pietro Gnocchi , di Lomazzo , Ferrari , e di - pinti di Antonio Campi . In questa chiesa leggonsi due iscrizioni sepolcrali , le quali ricordano d ' essere stati ivi sepolti , nell ' anno 1532 , Alessandro Bentivoglio , signore di Bologna , scacciato da papa Giulio II , e nel 1545 Ginevra Bentivoglio , moglie di Giovanni Carretto marchese di Finale . Il fianco di levante della chiesa venne deturpato nei secoli decorsi coll ' addossamento di case ; rimasto di nuovo scoperto per I ' apertura della via Bernardino Luini , si va a ristaurare in pietra e - laterizi su disegno del pittore Angelo Colla . Nello stesso fianco di levante , presso la via Ansporto , scorgesi una torre quadrata a diversi piani , innalzata ai tempi di Massimiano :.una porta a lato della medesima , con colonne di marmo antico isolate , deve aver servito di comunicazione al Circo romano , che esisteva nella vicinanza . Presso questa torre avvene altra rotonda , divisa in tre piani , e che vedesi da tergo al tempio . E opera , coll ' unito avanzo di antiche mura , dell ' arcivescovo Ansperto , il quale l ' avrebbe fatta costruire a difesa del monastero . La parte terrena si crede aver servito di carcere ad alcuni martiri milanesi , fra cui Gervaso , Protaso , Vittore , Naborre e Felice . Palazzo Litta . Questo palazzo fu fatto in - cominciare dal conte Bartolomeo Arese , presi - dente del Senato al tempo di Filippo IV di Spagna , sul disegno di Francesco Richini , e terminato in seguito dai successori di lui . Presenta una facciata maestosa e ricca di marmi ; l ' in - terno è decorato di grandiosi vestiboli e portici in giro sostenuti da colonne ; lo scalone magni - fico di marmo , che vi fu aggiunto posteriormente , è opera di Carlo Giuseppe Merli . E ricco pure di sontuose stanze , di un bel giardino e annessa cavallerizza . Morto l ' Arese , passò il palazzo al conte Giulio Visconti , nipote suo , ed ultimo vicerè di Napoli per Carlo VI ; da questi pervenne per eredità alla famiglia Litta - Visconti - Arese . Orfanotrofio femminile . Nel Corso Magenta evvi anche l ' Orfanotrofio femminile . Fino dal decimosesto secolo si pensò a sopprimere in Milano la mendicità , ed in questo luogo , denominato di Santa Maria della Stella , già convento di Benedettine , stabilì San Carlo Borromeo uno specale pei mendicanti . Creato arcivescovo di Milano , il cardinale Federico Borromeo fece costruire da Fabio Mangone solida e semplice fabbrica per applicarla al ricovero degli orfani d ' ambo i sessi , la quale venne poi destinata a beneficio delle sole femmine . Le orfane si ammettono dai 7 ai 12 anni , senz ' obbligo di speciale corredo ; devono appartenere a famiglie povere di Milano , aventi costì il decennale domicilio ; sono preferite quelle che hanno perduti entrambi i genitori . Alcune piazze sono di patronato privato . Il fabbricato venne ristaurato or non sono molti anni . Chiesa di Santa Maria delle Grazie . Questa chiesa fu fabbricata nel luogo ove esisteva - no i quartieri delle milizie del duca Francesco I Sforza , sotto il comando del generale conte Gaspare Vimercati , il quale , nel 1463 , donò ai Domenicani il fondo ed unitovi santuario con effigie della Madonna molto in venerazione , a patto che fabbricassero un tempio grandioso ed un convento . Lodovico il Moro e Beatrice sua moglie , nel 1492 , presero ad ingrandire la chiesa medesima in forma di croce latina ; ma per le vicende di lui rimase l ' opera imperfetta . I fini lavori di cotto , gli stemmi , le medaglie e gli emblemi che veggonsi esteriormente nella parte del coro , dimostrano quanto Lodovico si studiasse di renderla elegante . La facciata è semplice , di gotica architettura , e non presenta di osservabile che il piccolo pronao alla porta maggiore , ornato di medaglie e sostenuto da due colonne del miglior gusto del rimanente . L ' interno della chiesa è a tre navi di gotica architettura sino al presbiterio ; la grandiosa cupola , l ' ampio coro e le cappelle semicircolari nei lati sono disegno del Bramante , al quale Lodovico ordinò la costruzione tanto di quelle opere , quanto della grandiosa sacrestia e del chiostro contiguo . Questo tempio contiene pregevoli pitture di P . d ' Adda , Gaudenzio Ferrari , Francesco Vicentini , Gio . Batt . Secchi , Semini , G . Nuvolone , B . Zenale , ecc . ecc . Nel refettorio del monastero esiste ancora la famosa pittura di Leonardo da Vinci , Il Cenacolo . E ’ soverchio descrivere questa meraviglia dell ' arte , da tutta Europa conosciuta , e la quale Francesco I di Francia , nel 1520 , avrebbe voluto trasportare a Parigi . Deperita quella pittura , venne mirabilmente restaurata da F . Barezzi nel 1856 ( * ) . In questo stesso refettorio trovasi altro dipinto a fresco , La Crocifissione , con moltissime figure e colla veduta di Gerusalemme , lavoro eseguito da Giovanni Donato Montorfano milanese nell ' anno 1495 . Mentre Leonardo da Vinci dipingeva quel Cenacolo abitavasene nella vicina casa al numero 67 , contraddistinta in oggi al di fuori da medaglie scolpite da Pompeo Marchesi , ed ivi in una sala terrena eseguiva i quattordici ritratti sforzeschi . Nel convento di questa chiesa era stabilito il Tribunale di Sant ' Ufficio , trasportatovi nel 1559 da Sant ' Eustorgio , e vi esistette fino alla totale sua.abolizione avvenuta nel 1769 . I monaci furono soppressi il 7 marzo 1797 , e l ' edificio mutato in caserma . ( * ) Nel palazzo di Brera evvi una copia di quest ' opera rara , fatta dal pittore Giuseppe Bossi per allogazione del Governo Italico . Poco distante dalla Piazza delle Grazie eravi la Casa di Correzione , stata innalzata verso il 1764 , quando si cessò di vendere ai Veneziani i condannati alle , galere , che venivano poi spediti in Levante . Furono in seguito i condannati concentrati nell ' edificio in via Appiani . Porta Magenta . Questa porta era dedicata a Venere , forse per l ' amenità e piacevolezza del luogo . Era già chiamata Vercellina , perchè da essa si va direttamente a Vercelli ; indi Magenta in memoria della battaglia combattuta in quel borgo il 4 giugno 1859 , che portò la libertà a Milano . Dalla porta stessa entrò nel 1805 Napoleone I , che veniva a Milano a cingere la celebre corona ferrea . Nella casa al numero 9 , nel Corso Magenta , nacque nel 1598 il matematico Bonaventura Cavalieri ; in quella al numero 66 visse , e morì nel 1851 , Francesco Cherubini , e al numero 67 Giovanni Gherardini . Lapidi apposite sulle facciate di queste case ricordano tali fatti . Linea F . ( Colore verde Dalla piazza del Duomo alla Piazza di San Vittore ) . MONUMENTI , EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Biblioteca Ambrosiana . Monumento a Federico Borromeo . Palazzo Borromeo . Caserma San Francesco . Ospedale militare . Pusterla di Sant ' Ambrogio ( avanzi ) . Macello pubblico . Ospedale Fate - bene - fratelli . CHIESE . San Sepolcro . Santa Maria Podone . Sant ' Ambrogio . San Vittore . ALBERGHI . ( In questa linea non vi sono che alberghi e trattorie di secondo ordine ) . Biblioteca Ambrosiana . La Biblioteca Ambrosiana fu fondata e dotata nell ' anno 1602 dal cardinale Federico Borromeo . All ' uopo fece dall ' architetto Fabio Mangone , presso San Sepolcro , costruire apposito edificio , la cui facciata , di ordine dorico , è piccola , ma graziosa ; nel fregio , a caratteri di bronzo , leggesi : biblioteca Ambrosiana . Venne aperta ad uso pubblico nell ' anno 1609 , e detta Ambrosiana , in memoria del vescovo Ambrogio , protettore di Milano . Il cardinale Federico , a renderla una delle prime d ' Italia , spedì a sue spese in varie parti di Oriente e di Occidente uomini dotti per raccogliere libri , manoscritti , stampe , quadri , sculture ed oggetti di scienza e di rarità ; e ne fecero buona mèsse , che andò sempre più accrescendosi col progresso degli anni per donazioni e per lasciti . Circa 120 mila sono i volumi , e 15 mila le opere manoscritte di questa Biblioteca , come pure molti le pitture , le sculture , i disegni , i cartoni e le svariate rarità della storia naturale , delle scienze e delle arti . In essa sono pure riposti una parte del museo Settala ed il medagliere Castiglioni ; una bella raccolta di oggetti antichi nazionali e stranieri , come bronzi , avori , minerali , armi , frecce , ecc . ecc . Vi si vedono parecchie iscrizioni romane del medio evo , alcuni monumenti , fra cui gli avanzi di quello di Gastone da Foix , eseguito dal valente Bambaia , modelli di plastica , ecc . Fra le cose rarissime vi sono : Le Antichità giudaiche di Giuseppe Ebreo , tradotte in latino da Ruffino , su papiro del V secolo ; un Virgilio , con note del Petrarca relative alla sua Laura ; la Cronaca dei Papi , di Martino Polacco ; un Dante in pergamena ; un volume di Leonardo da Vinci ; il Codice Atlantico dei dodici che esistevano , rimasti a Parigi ; alcune lettere del cardinale Bembo a Lucrezia Borgia , con una ciocca dei capelli della medesima . Primeggiano pure l ' originale della Scuola d ' Atene di Raffaello , il cui affresco eseguì a Roma nel Vaticano ; un affresco di B . Luini , rappresentante Gesù coronato di spine , con varie persone in ginocchio , che si credono ritratti dei deputati del Pio Luogo di Santa Corona , cui apparteneva questo locale ed ove ebbe la sua prima origine ( * ) . ( * ) Il Luogo Pio di Santa Corona , fu fondato dal domenicano del convento della Rosa , Stefano Seregni , nel 1497 , o si disse di Santa Corona , in memoria delle spine del Redentore . Unito nel 1786 all ' Ospedale Maggiore , somministra tuttavia a circa trentamila poveri della città soccorso di medici , chirurghi , levatrici e medicinali . Vi sono peregrini lavori del Luini , del Durero , dei Caracci , del Vinci , del Procaccini , del Correggio , del Tiziano , del Giorgione , di Palma il Vecchio , di Andrea del Sarto , di Michelangelo , di Reni , del Guercino , di Giulio Romano , di Bruguel , di Rubens , ecc . , ecc . Ad un membro della famiglia Borromeo , e già al proposto degli Oblati , spetta la prerogativa di Conservatore perpetuo della Biblioteca , mentre gli altri Conservatori sono quinquennali . I bibliotecari formano un Collegio di dottori , più o meno di numero secondo 1' opportunità . In Piazza di San Sepolcro , avanti la facciata del Mangone , venne nel 1865 eretta , a spese di alcuni cittadini , la statua in marmo di Federico Borromeo , eseguita dallo scultore Corti ; nel piedestallo sono incise iscrizioni allusive al fondatore della Ambrosiana , tolte dal libro i Promessi Sposi di Manzoni . Qui presso , nella via omonima , era l ' antichissima Zecca di Milano . Chiesa di San Sepolcro . Questa chiesa è antichissima . Venne innalzata nell ' anno 1030 ad onore della Trinità da un ricco zecchiero , tale Benedetto Rozzone di Cortesella . Se non che un pronipote di Rozzone , reduce dopo il 1099 da Terra Santa , pur per desiderio mostratogli , dall ' arcivescovo in Costantinopoli , pose mano a riedificare la chiesa a somiglianza di quella del Santo Sepolcro di Gerusalemme , assumendo il titolo di San Sepolcro . Nel 1578 fu donata da San Carlo agli Oblati da esso istituiti , e nel 1618 Federico Borromeo riabbellì la chiesa , non rimanendovi della sua prima origine che le due ineguali torri . Sulla porta evvi un bell ’ affresco del Bramantino , rappresentante Cristo morto in seno alla Madre , con San Giovanni e la Maddalena , opera molto lodata dal Vasari e dal Lomazzo . Nell ' interno della chiesa vi sono quadri di Carlo Magatti e di Francesco Nuvolone ; nella sagrestia trovasi una raccolta di varie pitture , fra cui alcune del Luini . Curiose , ma malfatte , sono le statue in plastica che rappresentano due fatti di Gesù Cristo ; al contrario si stimano assai quelle dello Scurolo , rappresentanti un fatto della Vergine , opera del celebre Caradosso Foppa . In questo Scurolo , che pur possiede due affreschi del Luiui , veniva a meditare San Carlo . Chiesa di Santa Maria Podone . Si pretende da alcuni che il fondatore di questa chiesa sia stato un tal Werulfo , detto Podone , soldato di Carlo Magno nel 872; altri però ne attribuiscono la fondazione nel 834 all ' arcivescovo Angilberto Pusterla , lo stesso che fece fabbricare il famoso paliotto che vedremo nella basilica di Sant ' Ambrogio . Nel semicircolo sopra la porta d ' ingresso , scorgesi in un basso rilievo di marmo , intagliata insieme colla Vergine ed il Bambino , l ' effigie del conte Vitaliano Borromeo , il quale , nel 1440 , a proprie spese , fece riparare la chiesa , dotandola di molte ricche suppellettili e di un capitolo di canonici , stato soppresso ; nel 1625 il cardinale Federico la fece ridurre a più moderna architettura da Fabio Mangone tomi facciata d ' ordine composito , decorata con pronao . I Borromei vi collocarono i sepolcri di famiglia , come chiesa di loro juspatronato . Il conte Giberto fece ricostruire l ' antica cappella a destra con pitture ed ornati del Sanquirico onde riporvi il corpo di San Renato , dato in dono alla nobile famiglia da Leone XII . In questa chiesa vi è una buona pittura di Cristoforo Franchi . La statua di rame , colla testa e mani di getto in bronzo , rappresentante San Carlo , che sta nella Piazza , fu fatta eseguire da Federico Borromeo nel 1624 su modello di Dionigi Bussola ; essa trovavisi prima al Cordusio . Venne donata a Giberto Borromeo da Giuseppe II nel 1786 . Palazzo Borromeo . Di contro a Santa Maria Podone è il palazzo della cospicua famiglia Borromeo , il quale conserva ancora la sua antichissima forma gotica . In una sala a pian terterreno evvi un magnifico affresco dell ' antica scuola lombarda , sconosciuto in Milano , ma ricordato e fattone il disegno nella storia della Pittura Italiana del Rosini . Il palazzo contiene altre pitture , e si conserva la camera abitata da San Carlo , ivi nato . Caserma di San Francesco . Ove è la caserma , detta di San Francesco , esisteva una bella chiesa dei Minori Conventuali , la più grande dopo il Duomo , fabbricata sull ' area dell ' antichissima Basilica Naboriana ( * ) verso ( * ) La Basilica Naboriana , innalzata fin dal primo secolo da un tal Filippo Oldano nei suoi orti per seppellirvi i martiri , vuolsi la prima chiesa di Milano . l ' anno 1256 , epoca in cui andò la basilica in possesso di que ' padri . In San Francesco avevano i Corio i loro sepolcri , e vi erano raccolte le spoglie di Bernardino Corio , di Raimondo Torriani , di Frate Buonvicino da Riva , poeta anteriore a Dante , e quella di Francesco Carmagnola , e molte opere d ' arte . Disacrata la chiesa , e soppressi i frati , nel 1798 , venne l ' edificio convertito in Ospedale militare ; quindi vi si posero provvisoriamente gli Orfanelli . Il Governo Italico pensò di erigere in quel luogo una grandiosa caserma , dando incarico del di - segno all ' ingegnere militare , colonnello Rossi . Ricollocati gli Orfanelli in San Pietro in Gessate , se ne cominciarono nel 1813 i lavori , che durarono parecchi anni per le vicende politiche , e non si terminarono che nel 1851 . Può la caserma contenere più di 2000 soldati di fanteria . Ospedale militare . Nel vasto monastero dei Cistercensi è stabilito , sin dal 20 agosto 1798 , l ' Ospedale militare . La fabbrica è disegno del Bramante , e fu incominciata nel 1499 per ordine del cardinale Ascanio Sforza . Essa consiste in due grandiosi cortili con portici , che li circondano , divisi da un lungo corridoio . Non avvi niente di più magnifico di questi cortili , dorico l ' uno , jonico l ' altro , con colonne appoggiate sopra un continuato basamento a guisa di parapetto . L ' interno dell ' antico refettorio pure presenta grandiosità e magnificenza . Di prospetto all ' ingresso vedesi la bell ' opera dipinta a fresco nel 1545 da Calisto Piazza , lo scolare del Tiziano , divisa in tre parti , che rappresenta le nozze di Cana in Galilea . Dello stesso pittore sono pure gli Apostoli dipinti nelle lunette della vòlta . All ' ingresso dello scalone vedesi il ritratto del duca Lodovico il Moro . Sotto il Governo Italico era questo ospedale molto in grido . Basilica di Sant ' Ambrogio . La basilica Ambrosiana fu fondata nel 387 dal vescovo Ambrogio , ove già era il palazzo imperiale coll ' annesso giardino . L ' atrio esteriore , eretto nel 872 dall ' arcivescovo Ansperto Confalonieri , e tipo dell ' architettura più antica che si conservi dopo i Romani , è cinto da portici ; esso è un vero museo d ' iscrizioni e di tombe antiche : il visitatore legge su quelle pareti le memorie di tante passate generazioni . - - Le imposte di ci - presso della porta di mezzo hanno intagli del IX secolo . - - L ' interno è diviso in tre navate colla tribuna , la cripta , le cancellate , l ' ambone . Sorretta da quattro colonne di porfido , quelle delle quali abbiamo accennato parlando di San Maurizio , è la tribuna dell ' altare maggiore , sotto il quale si rinvenne nel 1834 un magnifico avello di porfido , che forse racchiuse le ceneri di Sant ' Ambrogio . Veri capolavori sono i mosaici del coro , il sarcofago sotto il pulpito e il famoso paliotto dell ' altare maggiore , di massiccio argento e pietre preziose , donato nel 835 da Angilberto Pusterla , ed eseguito da Wolvino , orefice , colla spesa , che immensa doveva essere a quei tempi , di ottantamila fiorini d ' oro . Contiene inoltre questo tempio di belle pitture di Ambrogio Borgognone , del Lanzani , del Tiepolo , del Porta , del Lanino , del Ferrari , del Procaccini , ecc . Nel 1002 1' arcivescovo Arnolfo vi fece collo - care , su di una colonna , il serpente di bronzo , che tuttodì si vede , che egli aveva portato da Costantinopoli ; vuolsi lo stesso che innalzò Mosè nel deserto a terrore degli Israeliti . La basilica Ambrosiana , dove incoronavansi i re d ' Italia , è celebre nella storia ; e l ' archivio capitolare conserva preziose pergamene ' e codici , fra cui un messale con belle miniature del 1395 , dono di Gian Galeazzo , e diversi diplomi dei secoli VIII e IX . Anticamente erano due chiese , separate da muro con tre porte , dalle quali si passava nella parte della primitiva basilica di Fausta . Esse vennero riunite nel 1507 , e si formò una sola chiesa . Fu la basilica piú volte ristaurata ; la prima , nel 1197 , dall ' arcivescovo Uberto . Da qualche anno importantissimi lavori vi si stanno facendo dal Governo sotto la direzione di una Commissione . Molti illustri vennero in Sant ' Ambrogio sepolti , fra cui Domenico Pagani , il cronista Pietro Candido Decembrio , il latinista Marcantonio ; Miraggio , il guerriero Pietrasanta , ecc . Molte favole corsero intorno all ' isolata colonna , che è sulla Piazza omonima ; alcuni vollero fosse reliquia d ' antico palazzo , detto Ambrosiano . Questo è certo che fino al 1500 il podestà di Milano , nel dì in cui entrava in carica , prestava su quella colonna il giuramento di mantenere integri gli statuti della città . Vicino alla basilica di Sant ' Ambrogio , verso la via Lanzone , sorge 1' oratorio di Sant ' Agostino . Il Torre vuole che in esso questo santo abbia ricevuto le acque battesimali dal vescovo Ambrogio ; ma è più facile il credere che fosse uno dei due battisteri che erano in que ' tempi in Milano per dare l ' acqua lustrale ai primi cristiani . Di contro all ' atrio di Ansperto vedesi la chiesuola di San Sigismondo , presso la quale abitò , dall ' anno 1353 al 1355 , Francesco Petrarca . Prendendo la via per andare a San Vittore , giunti al ponte , dove il Naviglio disvolta alla Porta Ticinese , scorgesi una torre che conserva ancora tutti i caratteri di opera fortilizia . Essa è avanzo della pusterla di Sant ' Ambrogio , eretta l ' anno 1171 . Fu a questa porta che Gian Galeazzo Visconti fece , il 0 maggio 1385 , a tradimento , prigioniero lo zio Barnabò coi figli di lui Rodolfo e Lodovico . Macello pubblico . In vicinanza di questa torre presentasi la nuova via Olona , in fondo alla quale è il Pubblico macello . Ha questo edificio forma rettangolare , e la superficie complessiva di oltre 37,000 metri . La fronte principale prospetta la via di San Calocero . All ' ingiro si trovano , oltre i locali per 1' amministrazione , per la Questura e per la Finanza , le stalle di deposito per le bestie , i magazzeni , il macello di ovini e le tripperie . Al centro il parco col padiglione per 1' esazione delle tasse ; a ponente il macello dei suini , i porcili , il locale delle macchine per l ' innalzamento delle acque al serbatojo e per lo sviluppo del vapore . Le celle macellatorie per le bestie mastre e soriane costituiscono quattro corpi di fabbricati isolati fra loro e suddivisi da strade coperte . Le celle macellatorie sono di varia dimensione ed assegnate a seconda dell ' importanza de ' macellai . L ' acqua viene distribuita ad ogni singolo locale mediante tubi sotterranei . Fu costrutto nell ' anno 1862 su disegno dell ' ingegnere civico cav . Agostino Nazari per cura del Municipio , a spese di una Società privata . Basilica di San Vittore . Questa chiesa , che dicesi eretta sull ' area di un tempio di Marte , è di antica fondazione ; ebbe la sua origine nel 114 da Porzio , figlio di quel Filippo Oldano , noto per la basilica Naboriana , innalzata da lui , come abbiamo accennato parlando della caserma di San Francesco , ne ' propri orti . Da esso Porzio la nuova basilica fu detta Porziana . Essendovi poi stato nel 303 posto il corpo di San Vittore , venne da quel tempo detta di San Vittore al corpo . Divenuta l ' antica chiesa cadente dal tempo , fu nel 990 riparata dall ' arcivescovo Arnolfo ; ed in essa furono insediati i Benedettini neri , che vi stettero alcuni secoli ; indi passò in Abbadia , e finalmente nel 1507 agli Olivetani , i quali nel 1560 posero la prima pietra dell ' attuale bellissima chiesa , costruita su disegno di Galeazzo Alessi . E tutta ornata di stucchi , di fregi , di cornici allumate ad oro finissimo con nicchie , e conserva pitture dei Proeaccini , del Crespi , del Salmeggia , del Nuvolone , del Moncalvo , ecc . Finissimi sono gli intagli degli stalli del coro . Fu sulle soglie di questa basilica che il vescovo Ambrogio cacciò l ' imperatore Teodosio , perchè macchiato del sangue dei Tessalonicesi . Il monastero di San Vittore , progetto di Giuseppe Antonio Castelli di Monza , riuscì uno dei più belli di Milano . Nel 1797 servì di ospedale militare ; quindi , senza interruzione , di caserma di cavalleria . Ospedale Fate - bene - fratelli . Di rimarchevole non abbiamo altro in questo giro che l ' ospedale succursale dei Fate - bene - fratelli , eretto su disegno di Nicola Dordoni , ed aperto nel 26 agosto 1860 . Quivi era il vecchio convento di monache Cappuccine , sotto la protezione di Santa Maria di Loreto , fondato nel 1620 dalla famiglia Secchi . L ' ordine sovrano militare Gerosolimitano mantiene in quest ' ospitale 19 letti . Si ammira nella chiesa una cappella che riproduce esattamente la Santa Casa di Loreto . Nella via di San Vittore ovvi il Pio Istituto del Buon Pastore per le povere figlie traviate , iniziato privatamente pochi anni or sono da al - cune pie giovani . Linea G . ( Colore arancio . Dalla Piazza del Duomo alla Porta Romana ) . MONUMENTI , EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Regia Posta delle lettere . Palazzo Annoni . Scuole Comunali , Palazzo Della Somaglia . Scuola Superiore d ' Agricoltura ( * ) . Ospedale Maggiore ed annessi Pii Istituti . Riformatorio della Gioventù . Collegio Convitto Calchi - Taeggi . Civica Palestra . Porta Romana . Fabbrica del gas ( * ) . CHIESE , Sant ' Eufemia ( * ) . San Paolo ( * ) . San Celso ( * ) . San Nazaro . San Calimero . Santa Maria del Paradiso . TEATRI . Canobbiana Carcano . ALBERGHI , ECC . Reale . San Marco . Tre Svizzeri . Pensione Svizzera . Reichmann . Due Spade . ( * ) Per visitare gli edifici segnati con asterisco , si può , per maggiore comodità . , abbandonare la linea di Porta Romana e prendere 1' omnibus dell ' impresa Lissoni con stazione in Piazza Fontana , linea al suburbio di Porta . Ticinese . Regia Posta delle lettere . In fondo al primo tratto della via Rastrelli evvi la Regia Posta delle lettere . La facciata dell ' edificio è di buona architettura , disegnata e diretta da Leopoldo Pollach . Vi si ammira una regolarità ben intesa delle parti , e termina con un elegante frontone . Bella è la sala della impostazione e distribuzione delle lettere , lavoro della locale Direzione del Genio Civile , eseguita nell ' anno 1862 . E sin dal 1788 che in questo luogo si trovano gli uffici della Posta : prima erano nella demolita via dei Profumieri , presso Piazza Mercanti . La posta delle lettere era stata introdotta dai Torriani ; se ne pagava tenuissima tassa ; ma nè pronta la spedizione , nè esatto il riscontro . Teatro della Canobbiana . Parlando del Teatro alla Scala , tenemmo pur parola del Teatro della Canobbiana . Sappiamo dunque che il disegno anche di questo è del Piermarini . Esso fu inaugurato nell ' estate del 1779 . Pei lavori si impiegò maggior tempo di quello voluto per la Scala , stante le gravi difficoltà incontrate per l ' acqua che vi scorre al disotto . - Hla cinque ordini di logge , compreso il loggione , e può contenere 2200 spettatori . L ' interno è stato rinnovato nell ' autunno del 1870 . La sua facciata è bella e regolare . Per mezzo di due archi , gettati sulla via dei Rastrelli , il teatro comunica col palazzo di Corte . Trovandosi in questo punto devesi ammirare la parte del palazzo Reale prospicente la via Larga : la bella facciata è dell ' architetto Tazzini . Nella casa al numero 1 , nella vicina via Pantano , vedesi l ' iscrizione che ricorda la nascita di Gaetana Agnesi , illustre nelle matematiche , ivi avvenuta il 16 maggio 1718 . Palazzo Annoni . Il palazzo Annoni venne eretto nel 1631 su disegno di Francesco Richini con magnifica facciata . L ' interno è sontuosa - mente decorato , ed è fornito d ' una collezione di pitture originali di Rubens , di Cesare Magno da Sesto , di Wandick e di altri insigni autori . L ' albergo Reichmann , che è di contro al palazzo Annoni , era già abitazione del generale conte Domenico Pino , illustre nelle guerre del primo impero . Poco lungi da questo luogo , verso la via Unione , vedesi una casa di moderna costruzione , la cui facciata innesta assai bene le teste dei Visconti colle teste di cani a fregio delle soprapporte e dei balconi . In quest ' area era il palazzo fatto erigere da Luchino Visconti ; veniva soprannominato la Casa dei Cani , essendo ivi che i Visconti tenevano rinchiusi quei cinque mila cani , i quali furono cagione di molti dolori . Era questo poi l ' edificio che comunicava col palazzo ducale , come abbiamo veduto parlando del reale palazzo . Vicino a questa casa esiste tuttora la soppressa chiesa di San Giovanni in Conca con facciata che mostra la sua antichità anteriore al secolo XII . In essa era la statua equestre di Barnabò Visconti , che vedesi nel museo archeologico . Fu in questa chiesa che il feroce Barnabò aveva fatto collocare il cada - vere di sua moglie Regina degli Scaligeri . Dell ' alta torre di San Giovanni , l ' eruditissimo dottor fisico Pietro Moscati trasse profitto per formarvi un Osservatorio astronomico dei più accreditati . Lasciato in dono al Vicerè Raineri , questi lo aggregava ad uso del Liceo Beccaria . La casa vicina , che nell ' ornato della porta ha i ritratti in marmo di Traiano e di Tito , era l ' antico palazzo degli Sforza - Visconti , edificato sull ' area di quello di Barnabò . Scuole Comunali . Grandioso edificio eretto a spese del Comune di Milano su disegno dell ' ingegnere architetto Agostino Nazari . In esso sono collocate parecchie scuole comunali . Venne terminato nell ' anno 1867 . Palazzo della Somaglia . I1 palazzo della Somaglia , già Mellerio , è dell ' architetto Simone Cantoni . Nell ' interno vi sono buone pitture , e tra queste una Madonna di Sassoferrato . Adorna questo edificio anche una bella scultura del Fabris , rappresentante Astianatte cd Andromaca . Il generale Massena , entrando in Milano il 14 maggio 1796 coll ' antiguardia dell ' esercito repubblicano francese , prendeva stanza in questo palazzo . Per visitare i monumenti che sono lungo il corso San Celso è d ' uopo percorrere la via Rugabella . In questa via era la casa dei Borromei , venduta non sono moltissimi anni ai signori Valerio e Carpani , che la rifabbricarono . In essa nacque il cardinale Federico Borromeo , e visse e morì , durante la lunga vedovanza , la contessa Clelia Borromeo , valente nelle matematiche non meno della contemporanea Agnesi . Abitò pure in questa via Gian Giacomo Trivulzio , maresciallo di Francia . Altra casa storica è quella ove ebbe culla Nicolò Sfondrato , che fu poi papa col nome di Gregorio XIV . In fondo alla via Rugabella sorge una colonna ; essa fa innalzata nel 1613 , e detta di San Senatore . Rappresenta Sant ' Elena coronata che tiene fra le braccia la croce . Chiesa di Sant ' Eufemia . La chiesa di Sant ' Eufemia è antichissima ; fu fondata verso il 478 da San Senatore , vescovo di Milano , presso la casa di sua abitazione . Venne rifabbricata nel XIV secolo sulle basi dell ' antica , e ridotta dalla gotica forma all ' ordine corintio sul principio del XVII . La facciata ha un bel pronao d ' ordine fonico ; grande ne è il pregio per la sua elegante semplicità ; il restante al di sopra è di ordine composito . Possiede la chiesa pitture del Tiziano , di Marco da Oggiono , la più stimabile di questo pittore su tavola , rappresentante Sant ' Eufemia , e di altri . Nell ' anno 1870 si intrapresero lavori su disegno dell ' architetto Enrico Terzaghi per la rivendicazione dell ' antica gotica forma . Chiesa di San Paolo . Del vasto monastero di Agostiniane , dette Angeliche , sotto il titolo di San Paolo , non rimane che la sola chiesa . La contessa di Guastalla Lodovica Torelli fu la fon - datrice di questo stabilimento , eretto nel 1531 . La elegante facciata della chiesa fu eseguita su di - segno di Giovan Battista Crespi , detto il Cerano , celebre pittore non meno elle valente architetto . Essa è ricca d ' ornamenti giudiziosamente distribuiti . I bassorilievi furono dal Cerano medesimo inventati , e scolpiti da Gaspare Vismara , dal Lasagna , da Andrea Biffi , ecc . L ' interno del tempio , ad una sola nave di ordine corintio , fu saviamente architettato da Galeazzo Alessi , il quale disegnò anche il fianco del medesimo dalla parte di Sant ' Eufemia . Contiene la chiesa pitture dei fratelli Vincenzo , Giulio ed Antonio Campi e del Salmeggia . L ' importanza dei capi d ' arte che vi sono raccolti fece sì che la chiesa di San Paolo , come il Monastero Maggiore , venisse conservata nella soppressione generale . Chiesa di Santa , Maria presso San Colse . Il tempio della Madonna presso San Celso è il più illustre dei nostri santuari per la sua architettura e ricchezza dei capolavori che vi si veggono . E antica tradizione che Sant ' Ambrogio , avendo trovato i corpi dei Santi Nazaro e Celso , facesse erigere in quel luogo , a perpetuarne la memoria , un pilastro , e vi volesse dipinta l ' immagine della Vergine col figlio , che tuttodì si venera dai fedeli . Il pilastro rimase esposto fino all ' anno 992 , tempo in cui Landolfo fece fabbricare la chiesa e monastero di San Celso . Filippo Maria Visconti , nel 1429 , fece circondare con una piccola chiesa quell ' immagine ; poi , crescendo la venerazione del santuario , Giovanni Galeazzo Maria Sforza , nipote di Lodovico il Moro , pensò di edificare la chiesa attuale che ebbe principio nel 1491 . - Il disegno di questo sontuoso edificio , del vestibolo , che gli sta davanti , è del Bramante . La facciata , costrutta posteriormente , è disegno di Galeazzo Alessi , con bassorilievi e sculture , quali dello Stoldo fiorentino , quali del milanese Annibale Fontana . L ' interno mostra una dovizia di dipinti di Cesare Procaccini , Gaudenzio Ferrari , Paris Bordone , A . Campi , Carlo da Urbino , Calisto da Lodi , Moretto da Brescia e Andrea Appiani , di cui sono anche i bellissimi affreschi della cupola . L ' Assunta nella sontuosa cappella della Madonna è del Fontana . L ' altare di questa cappella e quello dell ' altare maggiore sono preziosi . Galeazzo Alessi disegnò pure gli stalli del coro , che furono eseguiti da Paolo Banza milanese . Nell ' attigua chiesa di San Celso vedonsi parecchi avanzi antichi . Scuola Superiore di Agricoltura . ( Locale di San Luca ) . Questa scuola , istituita per iniziativa della Provincia di Milano con Reale Decreto 10 aprile 1870 , venne aperta il 2 gennaio 1871 col concorso del Governo , della Provincia e del Municipio ; ed è unica finora in Italia . Il locale ove essa si trova ci richiama molte memorie patrie . Quivi era un ospedale per gli esposti in sostituzione dello Xenodochio , fondato , come abbiamo veduto , da Dateo in San Salvatore : era chiamato Ospedale di San Celso . L ' arcivescovo Galdino nel 1168 lo ringrandì col patrimonio del consorzio dei poveri . E qui dall ' ospedale del Brolio si trasferivano gli esposti , allorchè pervenivano ai due anni ; disposizione conservatasi per alcuni secoli . Questo ospedale fu anche molto favorito da Barnabò Visconti . Riunito il Brefotrofio nell ' Ospedale Maggiore , l ' edificio venne nel 1750 comperato dai monaci di Sant ' Ambrogio , e nel 1765 convertito in un bellissimo monastero di Cistercensi con vago e comodo locale , e con chiesa dedicata a San Luca . Soppressi questi frati nel 1798 , servì di ospedale ai soldati francesi , tedeschi e cisalpini , e quindi di quartiere alle milizie veterane cisalpine . Un cartello fu posto al sommo della porta così espresso : AI VETERANI ED INVALIDI NAZIONALI ONORE E RIPOSO ANNO IX . Nel 1801 , il generale Pietro Theulié , morto il 19 giugno 1807 sotto Colberg , in allora ministro della guerra , concepì il disegno di raccogliere in San Luca i figli dei soldati orfani e bisognosi . L ' Istituto di beneficenza fu aperto nell ' anno 1802 , e durò fino al 1839 , contenendo oltre 250 alunni gratuiti , e 50 a pensione . Trasportato altrove l ' Istituto , fu qui posta una casa di cadetti , che cessò il 22 marzo 1848 . Servito 1' edificio a diversi usi militari , nel 1859 di ospedale pei soldati feriti francesi ed au - striaci , venivavi nel 1861 insediato un Collegio militare , che nel 1869 fu concentrato in quello di Napoli . Fuori della vicina Porta , chiamata Lodovica da Lodovico il Moro , che è una delle informi di Milano , trovansi , a destra , le officine della Impresa del gas per la illuminazione pubblica e privata della città . Ritornando sul Corso di Porta Romana per le vie di Sant ' Eufemia e delle Capre si trova , di contro a quell ’ ultima via , la Chiesa di San Nazaro . Questa basilica fu edificata nell ' anno 382 da Sant ' Ambrogio ad onore degli Apostoli ; quindi detta Nazariana pel corpo di S . Nazaro in essa trasportato . Vuolsi che quivi fosse un antico teatro , e che la chiesa sortavi venisse pavimentata con marmi africani da Sirena , moglie di Stilicone . Guasta dal fuoco nel 1075 , fu ristaurata con archi assai tesi , ma robusti . Forma vestibolo alla chiesa il grandioso edificio sepolcrale , con cappella dedicata alla Vergine . Assunta , costrutto nel 1518 dal maresciallo Gian Giacomo Trivulzio , soprannomato il Magno , che , vivo , volle prepararsi il soggiorno della morte .. . La facciata di questo vestibolo è di figura quadrata ; è ornata di pilastri dorici con base attica e capitelli un poco liberi ; il secondo ordine superiore è fonico moderno , con finestre quadrate , tramezzate da colonnette doriche . Il vestibolo ha tre porte , le quali danno accesso all ' interno , di figura ottagona , semplice e conveniente al carattere dell ' edificio . San Carlo , in esecuzione alle deliberazioni del Concilio Tridentino , fece trasportare le ossa del Trivulzio nel deposito sotterraneo . Dal vestibolo si passa al tempio , stato più volte ristaurato e rimodernato . E in una sola nave in forma di croce latina . In esso vi sono di pregevoli pitture di Vitale Sala , di Carlo Cane , di Bernardino Lanino , di Gaudenzio Ferrari . Il 14 dicembre 1870 furono scoperti nel presbitero alcuni grandiosi affreschi , altamente lodati , del pittore Giuseppe Ugolini , il quale , in costume del 400 dell ' éra volgare , vi effigiò due santi arcivescovi , fra i molti seppelliti sotto quell ' altare maggiore ; essi fiancheggiano un gran dipinto di una ventina circa di figure al naturale rappresentanti San Paolo apostolo che nell ' atrio dell ' areopago d ' Atene predica e fa conoscere agli Ateniesi non l ' Ignoto , ma il vero Dio risorto . Vi si vede Dionigi l ' areopagista , e la celebre Damaride , convertita da quell ' apostolo . Nella cappella di San Martoriano , architettata , come quella al lato del Vangelo , da Carlo Ruzzi nel 1653 , è sepolto il celebre Manfredo Settala , uomo istrutto e raccoglitore di un prezioso museo di cose naturali , che vedemmo in parte nella Biblioteca Ambrosiana . Altri illustri uomini sono in San Nazaro sepolti , fra cui Venanzio Oldrado , Clicerio Landriano , Lazzaro Beccardo , il canonico Torri , Carlo Maggi , Domenico Balestrieri , ecc . A destra dell ' altare maggiore è la chiesuola di Santa Caterina alla Ruota , di stile bramantesco , e della stessa scuola vuolsi il vestibolo sopra descritto . Essa è di forma rettangola e semplicissima . Vi sono pregevoli dipinti del Lanino , e pitture su vetri , sullo stile di Alberto Durero , che si credono eseguite da Luca d ' Olanda . A manca di San Nazaro sta la canonica , che tra i suoi fasti vanta il soggiorno fattovi da San Domenico . Ospedale Maggiore ed annessi . Prima di proseguire pel corso di Porta Romana è d ' uopo visitare l ' Ospedale Maggiore . Questo stabilimento di pubblica beneficenza si deve alla generosità di Francesco Sforza , duca di Milano , e della moglie di lui Bianca Maria Visconti . Per la costruzione dell ' ospedale lo Sforza dava un proprio palazzo con orto e una rôcca ai deputati della città , e ne poneva egli stesso con grande solennità la prima pietra il 4 aprile 1456; . e con Bianca e col popolo chiese ed ottenne da Pio II , con bolla 9 dicembre 145S , di concentrare nel nuovo ospedale i patrimoni di sette piccoli ancora esistenti ; epperò fu detto Maggiore . Il quale avvenimento venne festeggiato come una grande ventura : un ' epigrafe e due quadri , tuttora esistenti presso il Luogo Pio , ne perpetuano la memoria . Si vuole che nel 1460 fosse già l ' ospedale aperto . Antonio Filarete ; detto l ' Averulino , ne fu l ' architetto . Lo stile è gotico . La fabbrica primitiva forma un quadrato perfetto con quattro cortili , con portici inferiori e superiori . Nel centro delle crociere l ' architetto collocò una cupola , formata non solo ad ornamento , ma anche per una più copiosa illuminazione e maggiore aria ; ed in questo centro pose un altare isolato a comodo degli ammalati . A fianco di essa fabbrica scorre un emissario del Naviglio , che serve agli opportuni usi dell ' ospedale . Del Bramante è il portico che si presenta a destra entrando nel gran cortile di mezzo , stato aggiunto posteriormente alla fabbrica di Filerete , che non fu terminata in un sol tempo . La parte di mezzo , che prospetta la via Paletta , fu edificata in conseguenza al testamento 18 maggio 1621 di Giovanni Pietro Carcano , il quale lasciava al grande Ospedale l ' usufrutto della metà del suo ingentissimo patrimonio per sedici anni , che salì alla somma di 330,000 scudi d ' oro , equivalenti all ' incirca a quattro milioni di lire italiane . Quel denaro servì appunto all ' ampliamento del fabbricato dello Sforza . Il nuovo edificio venne terminato verso l ' anno 1642 . Il concetto è di Fabio Mangone e Francesco Richini , i quali si servirono del portico esteriore disegnato dal Bramante fino all ' altezza del parapetto , cambiando sotto le colonne ; e da quella disposizione concepirono l ' idea delle altre tre parti , e formarono per tal modo l ' elegante disegno di questo maestoso cortile , sorprendente per la sua vastità , per la ricchezza delle sculture e pei doppi portici che lo circondano , con colonne d ' ordine jonico moderno al piano terreno e composito al superiore . Di fronte al magnifico ingresso della porta maggiore è la chiesa di buona forma , ed in essa si ammirano un quadro dell ' Assunta del Guercino , e due altri del secolo XV della Scuola lombarda , che rappresentano le cerimonie dell ' innalzamento dell ’ ospedale . Nel sotterraneo di questa chiesa sono sepolti parecchi dei caduti nella rivoluzione milanese del marzo 1848 . L ' ala sinistra dell ' ospedale , cioè quella verso la Porta Vittoria , fu eretta in sullo spirare dello scorso secolo col denaro del notaio causidico Giuseppe Macchi , il quale , dopo una vita più gretta e misera che mai per spilorcia avarizia , lasciava nel 1797 all ' ospedale un assai pingue patrimonio . L ' architetto fu l ' ingegnere Castelli . Si conservano in quest ' ospedale i ritratti dei benefattori , fra i quali del Tiziano , del Procacciai , Traballesi , Hayez , ecc . , ecc . , che nel loro assieme rappresentano la storia della pittura lombarda dalla fondazione del nosocomio a noi . Essi , ogni biennio , vengono esposti alla pubblica vista sotto i portici del grande cortile , e precisamente nel giorno 25 marzo ; e in questo anno ( 1871 ) appunto se ne fa l ' esposizione . All ' Ospedale Maggiore sono riuniti il Luogo Pio di Santa Corona , di cui tenemmo parola , descrivendo la Biblioteca Ambrosiana ; non che l ' ospizio degli Esposti e delle Partorienti ; il locale di Sant ' Antonino , per le deliranti e le pazze ; di San Michele ai nuovi sepolcri per le croniche , ecc . Palazzo Venini . Nella vicina via di Chiaravalle evvi il palazzo Venini , il quale è di elegante architettura : fu ristaurato non sono molti anni . Palazzo Greppi . - - In via Sant ' Antonio , dicontro alla chiesa omonima , vi è il palazzo Greppi , il cui architetto fu il Piermarini . Vi hanno nell ' interno di esso grandiose sale ; una di queste , d ' ordine corintio , fu ornata dall ' Albertolli , dal Franchi , da M . Knoller , ed altre vennero affrescate da Calani , Traballesi , Appiani . Chiesa di Sant ' Antonio . La chiesa di Sant ' Antonio rimonta al secolo XIV , venne ricostruita nel XVII su disegno di Francesco Richini : è in una sola nave d ' ordine corintio . Conserva tuttavia dell ' antico il campanile , il più bel lavoro gotico di Milano dopo quello di San Gottardo e di Sant ' Eustorgio . Per ammirare questo campanile è d ' uopo recarsi nella via Bergamini . L ' interno ha buoni dipinti dei fratelli Carloni , del Moncalvo , di A . Figini , di C . Procaccini , di Del Cairo , del Bernardino Campi , di F . Gallizia , di E . Salmoggia , di Carlo Cani , di A . Caracci , di Palma il giovane , ecc . Ritornando sul Corso di Porta Romana devonsi ammirare sulla facciata della casa , a destra , portante il numero 54 , alcuni avanzi antichi , che già appartenevano alla porta clic venne eretta colà nell ' anno 1171 dai Consoli milanesi a memorare il fatto avventuroso del ristabilimento dei cittadini nella patria , succeduto il 27 aprile 1167 per opera dei confederati lombardi , guidati da un frate Jacopo . La porta fu di - strutta per ordine dell ' imperatore Leopoldo II nell ' anno 1791 . In pari tempo si demolì la torretta colle carceri ch ' era lì presso , innalzata da Luchino Visconti , la quale tenne pur rinchiusa Margherita Pusterla . Chiesa di San Calimero . La chiesa di San Calimero , che trovasi a destra non lungi dal ponte di Porta Romana , vuolsi fabbricata nel secolo XII nell ' area ove esisteva mi tempio di Apollo , la statua del quale fu distrutta dallo stesso San Calimero . L ' interno del tempio fu rifatto dal Richini . Nello scurolo vedesi il pozzo ove , secondo la tradizione , fu gettato il corpo di Calimero . Di rimarchevole in questo tempio non vi è che una pittura di Carlo Cane , e una memoria del Tempesta , celebre pittore di paesi e di marmi , ivi sepolto . Vicino a San Calimero è il collegio di Santa Sofia delle Salesiane . Riformatorio della Gioventù . In fondo alla via San Calimero evvi il Riformatorio del - la Gioventù , già Pia Casa di Patronato pei carcerati e liberati dal carcere . Scopo della istituzione , approvata dal Governo con decreto 4 aprile 1854 , per iniziativa del sacerdote Giovanni Spagliardi , è di visitare i carcerati per confortarli alla rassegnazione , migliorarli con assidue istruzioni , e indurli a ravvedimento ; di prestare assistenza e sussidio ai liberati dal carcere che danno speranza di emenda , accogliendo in apposito ospizio quelli fra essi che per le loro particolari circostanze richiedono questo speciale patrocinio ; di provvedere di stabile alloggio i detti individui quando offrano sufficiente guarentigia di buona condotta e si possano credere stabilmente emendati . Nello scorso anno 1870 venne il Riformatorio sottoposto ad un nuovo Statuto . Il progetto di questo edificio è dell ' architetto Enrico Terzaghi . Allungandosi per la via Quadronno , a destra uscendo dal Riformatorio , allo sbocco presentasi il Civico collegio Calchi - Taeggi . Il collegio Calchi - Taeggi dipende dal Municipio per Reale decreto 19 settembre 1861 . Trovasi quivi fino dall ' anno 1795 . Esso è l ' unione del Collegio Calchi , fondato verso il 1500 da Bartolomeo Calchi in via Borgonovo , e del collegio Taeggi , fondato nel 1559 dal conte palatino Ambrogio Taeggi nel convento di San Simone . L ' unione avvenne per decreto di Leopoldo del 20 giugno 1792 . Questo Istituto serve per gli studi ginnasiali , tecnici e liceali , di lingua , ecc . E regolato da civici amministratori , e diretto da un rettore , da un censore di disciplina , ecc . Ha otto piazze gratuite e venti a metà pensione . L ' edificio fu rimodernato con disegno dell ' architetto Giacomo Moraglia . Chiesa di Santa Maria del Paradiso . La chiesa di Santa Maria del Paradiso possiede quadri di Francesco Fabbrica , di Camillo Procaccini , di Domenico Pellegrini ; nella vò1ta Ferdinando Porta dipinse l ' Assunta . Nelle vicinanze evvi l ' altra chiesa di San Pietro dei Pellegrini ; Barnabò Visconti aveva unito ad essa uno spedale pel ricovero dei poveri pellegrini , i quali venivano per due giorni alloggiati ed alimentati . Teatro Carcano . Il teatro Carcano , così chiamato dal nome del proprietario , fu eretto su disegno del Canonica nel 1805 , ove antica - mente esisteva la chiesa coll ' ospedale di San Lazzaro , convertito nel 1498 in convento di monache domenicane , soppresse nel 1799 . Il teatro è armonico , però non troppo elegante . Agli amatori di fiori consigliamo una visita al giardino di casa Pertusati , che è rimpetto al teatro . Ha una pregevole raccolta botanica . Civica Palestra . Poco lungi dal teatro Carcano , a destra , è la Civica Palestra , eretta su disegno dell ' ingegnere architetto Agostino Nazari , ed inaugurata or sono pochi anni . Serve agli esercizi ginnici degli allievi , specialmente delle scuole comunali . Porta Romana . L ' antichissima Porta Romana era dedicata ad Apollo . L ' attuale fu fatta costruire dai Milanesi nell ' anno 1598 su disegno di Martino Bassi pel ricevimento di Margherita d ' Austria , destinata sposa a Filippo III di Spagna . E di ordine dorico bugnato , ed era già fortificata . Venne ristaurata nel 1794 . Entrarono per essa parecchi principi e sovrani , e il generale Bonaparte , vincitore degli Austriaci , nel giorno 14 maggio 1796 . In quell ' occasione vi venne posta la seguente iscrizione : ALLA VALOROSA ARMATA FRANCESE DAL SUPREMO GENERALE BONAPARTE GUIDATA AL TRIONFO CHE NEL GIORNO 14 MAGGIO 1796 PER QUESTA VIA PORTO ' LA LIBERTA ' ALL ' INSUBRIA IL POLOLO MILANESE MEMORE E RICONOSCENTE . Questa epigrafe fu tolta al ritorno degli Austriaci . Linea H . ( Dalla Piazza del Duomo alla Porta Vittoria ) . MONUMENTI , EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC : Monumento a Beccaria . Palazzo di Giustizia . Colonna di Porta Vittoria . Luogo Pio Trivulzio . Palazzo Sormani . Collegio della Guastalla . Riformatorio della Pace . Edificio di San Michele ai nuovi sepolcri , Orfanotrofio maschile . Porta Vittoria . CHIESE . Santo Stefano . San Bernardino . San Barnaba . Santa Prassede . San Pietro in Gessate . TEATRI , Gerolamo . ALBERGHI ECC , Passarella . Monumento a Cesare Beccaria . Nel mezzo della nuova Piazza dedicata a Cesare Beccaria sorge un monumento a quel grande filantropo nostro concittadino . La solenne inaugurazione di esso ebbe luogo il giorno 19 marzo 1871 . E lavoro peregrino dello scultore Giuseppe Grandi . La statua del Beccaria posa su ampio piedestallo rettangolare di granito ; i quattro lati di questo presentano due bassorilievi in bronzo , la Civiltà ed il Tempo , che stende un velo sugli emblemi del barbarismo , e due iscrizioni . La prima di queste suona così .... Italiani e Stranieri eressero , augurando che il voto 13 marzo 1865 della Camera dei Deputati per l ' ABOLIZIONE DELLA PENA DI MORTE sia tradotto in legge . E l ' altra il seguente brano dello stesso Beccaria : .... Se dimostrerò non essere la pena di morte nè utile , nè necessaria , avrò vinto la causa dell ' umanità . Attorno alla base della statua vi è scolpito : Cesare Beccaria nato in Milano il 15 marzo 1738 Morto il 28 novembre 1794 Inaugurato il 19 marzo 1871 . Palazzo di Giustizia . Il palazzo di Giustizia , ora del Tribunale Civile e Correzionale , è di un ' imponente e ben intesa architettura , in - dicante il carattere del luogo ; il cortile , a doppio porticato , è pur grazioso . Venne questo edificio fatto innalzare nell ' anno 1605 su disegno di Vincenzo Seregni , per ordine di Pietro Enrico Azevedo , conte di Fuentes , governatore di Milano per Filippo III di Spagna , come lo indicavano due epigrafi latine tolte nel 1796 . Allorchè si demolirono le prigioni del Podestà alla Piazza dei Mercanti , queste carceri furono dilatate e fortificate con una cinta soda e massiccia di muro . Nel 1796 si levarono le tredici armi rappresentanti gli stemmi di diversi fiscali , capitani e vicari di giustizia , ed al luogo delle accennate epigrafi , venne sostituito l ' assioma del celebre Gaetano Filangeri , che è il seguente : “ LO SPAVENTO DEL MALVAGIO DEVE ESSERE COMBINATO COLLA SICUREZZA DELL ' INNOCENTE “ Nell ' anno 1815 dagli Austriaci era fatto scomparire sotto uno strato di calcina ; e non fu che nel marzo 1871 che , mercè l ' iniziativa di un capo della magistratura milanese , rivisse . Superiormente alla porta vedesi un terrazzo donde pubblicavansi i bandi e le sentenze . Teatro Gerolamo . In sostituzione di demolito teatro , disegno del Canonica , veniva , nell ' anno 1868 , costruito l ' attuale su disegno dell ' architetto Ambrogio Spinella . Fu inaugurato nel 1869 . Il teatro è elegante : conserva un bel telone dipinto dal Vacca , rappresentante la caduta di Ippolito . Serve a spettacoli di burattini colla maschera di Gerolamo , protagonista monferrino . Può anche servire per attori . Chiesa di Santo Stefano . La chiesa di Santo Stefano è antichissima , ed era prima detta di San Zaccaria . La fondazione viene attribuita all ' arcivescovo San Martiniano , il quale vi fu seppellito nel 433 . Il primitivo tempio venne distrutto nel 1075 da un forte incendio ; rifatto , ma non colla vaghezza e maestà del precedente , l ' arcivescovo Visconti volle che fosse ricostruito su disegno di Aurelio Trezzi . Federico Borromeo lo fece perfezionare nel 1596 . Contiene l ' interno di buone pitture di G . Cesare Procacciai , di Federico Bianchi , di Camillo Procaccini , di Del Cairo , del Fiammenghini , di Francesco Casella , ecc . Girolamo Quadrio , nel 1642 , alzò 1' attuale campanile di bella forma archi - tettonica . Il 26 dicembre 1476 , all ' ingresso di questa chiesa , fu assassinato il duca Galeazzo Maria Sforza per opera dell ' Olgiati , del Visconti e del Lampugnani . La Piazza di Santo Stefano serve al mercato del pesce , selvaggiume , pollame , ecc . Chiesa di San Bernardino . Presso Santo Stefano trovasi la chiesa di San Bernardino , eretta nel 1696 . Superiormente all ' atrio di essa evvi un particolare oratorio , ove esistono giovanili lavori di Andrea Appiani . Giovanni V , re di Portogallo , fece levare il disegno di questa chiesa per erigerne altra a Lisbona . Attiguo vi è un Ossario , in cui vedesi una bizzarra decorazione di ossa e di teschi umani , che il volgo crede dei cristiani morti dagli Ariani al tempo di Sane Ambrogio ; ma noi non dubitiamo a supporre vengano dall ' ospedale del Brolio , detto ( li San Giobbe . E un ornamento che dovrebbe ormai scomparire . Colonna di Porta Vittoria . Dalla via di San Bernardino , recandosi al Verziere , o mercato delle erbe , trovasi una colonna di granito . Essa venne fatta erigere nel 1576 da San Carlo , su disegno del Pellegrini , in onore di San Martiniano . La statua del Redentore è del Vismara . Questa colonna è ora sacra alla libertà di Milano . Attorno al piedestallo di essa , su lapidi di bronzo , collocate il 18 marzo 1861 a cura del Municipio , trovansi incisi i nomi dei morti nella gloriosa rivoluzione del marzo 1818 . Evvi pure la seguente epigrafe : CITTADINI ONORATE LA MEMORIA DEI VOSTRI CHE A 18 MARZO 1848 SI LEVARONO NEL NOME D ' ITALIA E TRIONFATA L ' AUSTRIACA TENACIA COLLA VIRTU ' DEL VOLERE QUESTE VIE RIBATTEZZARONO PRIME COL SANGUE E COLLA VITTORIA MDCCCLX . Ai 22 marzo il popolo trae quivi a deporre corone e fiori . Luogo Pio Trivulzi . Il Pio Albergo Trivulzi trovasi nella vicina via della Signora . Questo istituto di beneficenza lo si deve al principe Tolomeo Trivulzi , il quale , con testamento 23 agosto 1766 , ordinò si convertisse il suo palazzo in casa di rifugio poi vecchi d ' ambo i sessi nativi di Milano o domiciliativi da dieci anni almeno , resi inetti , per età settuagenaria , a procurarsi col lavoro la sussistenza . L ' ospizio fa aperto il 1° gennaio 1771 , e venne poscia ampliato con altre elargizioni . Ora vi sono ricoverati oltre 400 vecchi fra maschi e femmine . In quest ' ospizio morì , il 9 gennaio 1799 , 1' illustre Gaetana Agnesi , e vi fu il 21 marzo 1812 trasportata la salma del principe Trivulzi , che era nella chiesa de ' Cappuccini a Porta Orientale . Palazzo Sormani . Passato il ponte di Porta Vittoria , a destra voltando , vedesi il palazzo Sormani . Esso fu eretto su disegno licenzioso , ed apparteneva alla famiglia patrizia Monti . Quivi nacque Cesare Monti , che fu arcivescovo di Milano , non che il fratello di lui , Marco Antonio , presidente del Magistrato di Sanità , e benemerito per savio provvidenze e per civile coraggio durante la peste 1630 . Estinta la fa - miglia Monti passò il palazzo all ' Andreani , e quindi , estinta pur questa , alla Sormani . Collegio della Guastalla . Nel parlare della chiesa di San Paolo , abbiamo accennato alla contessa della Guastalla Lodovica Torelli . E alla stessa che devesi questo collegio , fondato nell ' anno 1557 , per l ' educazione civile e religiosa di donzelle milanesi nobili e povere . Esso è il più antico di questa specie . Chiesa di San Barnaba . La chiesa di San Barnaba , eretta prima del secolo XII , venne ricostruita nel 1545 su disegno di Giacomo Antonio Morigia . E di ordine corintio con tre altari da ciascun lato , comodo presbiterio e coro . Vi sono buone pitture di Aurelio Luini , Carlo Urbino , del Lomazzo , di C . Procaccini , ecc . Poco discosto da San Barnaba , verso la Porta Romana , eravi un chiostro di Templari ; ivi prese alloggio Barbarossa sì nel primo che nel secondo assedio di Milano . Riformatorio alla Pace . Questo Riformatorio , regolato come quello di cui abbiamo parlato , era già Istituto di Santa Maria della Pace pei giovanetti traviati , fondato dal religioso comasco Paolo Marchiondi , ed aperto nel 1841 . La chiesa è di gotica architettura ; fu fondata nel 1466 da un tal Amadeo , cavaliere portoghese , frate francescano , che andava per la città gridando pace , pace , onde far cessare i dissidi tra ' Milanesi ; e perciò detta della Pace . Il duca Galeazzo Maria Sforza ed altri somministrarono di poi i soccorsi per terminarla . Vi sono in essa pitture , pur troppo in deperimento , del Luini , del Semini , di Marco d ' Oggionno ; una copia della Cena di Leonardo , fatta dal Lomazzo . Presso questo luogo evvi una caserma di soldati di fanteria : era quel fabbricato già convento di monache agostiniane , dette di San Filippo . Fu in esso che Napoleone I fondò , nel 1810 , il reale Collegio delle Fanciulle . Edificio di San Michele . In fondo alla via , presso il bastione a destra , presentasi un edificio di forma quasi circolare : è desso San Michele ai nuovi sepolcri , succursale dell ' Ospedale Maggiore . Questo fabbricato risale al 1698 , eretto su disegno dell ' ingegnere Attilio Arigone . Consiste in una chiesa a croce greca , con cupola nel centro , la quale oggidì forma soltanto il corpo di mezzo dell ' edificio . Fu innalzato per la tumulazione dei cadaveri dell ' ospedale . In seguito si formò il magnifico portico all ' in - torno della chiesa , nel quale si pose un continuato numero di sepolcri più alti da terra , a fine di preservarli dall ' acqua sorgente . Il disegno di questo porticato è dell ' architetto Francesco Croce , perfezionato nell ' anno 1731 . Cessò quivi la tumulazione in conseguenza della legge di Giuseppe II , che prescriveva la sepoltura dei cadaveri fuori città . Sotto il Regno Italico si pensava di convertire quest ' edificio in Panteon per gli uomini illustri . Chiesa di Santa Prassede . Questa chiesa fu fondata da San Carlo nell ' anno 1579 con ritiro per le Cappuccine ; nel 1782 vi subentrarono le Benedettine di Santa Radegonda , secolarizzate dalla Repubblica Cisalpina . La chiesa conserva tuttodì due bellissimi quadri , uno di Simone Preterazzano , l ' altro di G . Cesare Procaccini . Il convento , che eravi annesso , fu convertito sotto il Regno Italico in caserma di soldati , e tuttodì serve a tale uso . Chiesa di San Pietro in Gessate . Da una nobile famiglia di Gessate , o Glassiate , si vuole fondata questa chiesa nel 1344 con monastero di Umiliati , nel quale chiostro , nel 1436 , succedettero i Maurini , in ultimo i Somaschi . La chiesa è in tre navi , di gotica architettura , alquanto sformata nei tempi posteriori . Il coro fu innalzato nell ' anno 1450 , di poi ingrandito nel 1640 . V ' hanno in questo tempio pitture del Luini , del Crespi , del Caravaggino , del Lanzani , del Moncalvo , dello Zenale , del Civerchio , del Vajani e del Buttinoni . La Madonna col Bambino si crede del Bramante . Nell ' ultima cappella è pur degno di osservazione il monumento della famiglia Griffi . Orfanotrofio Maschile . Il convento di San Pietro in Gessate coi grandi chiostri , attribuiti al Bramante , per decreto 22 giugno 1772 , venne da Maria Teresa donato all ' Orfanotrofio Maschile , fondato in via Crocifisso nel 1533 da Girolamo Miani . Il patrimonio di quest ' Istituto , che può calcolarsi a tre milioni , è frutto di doni e di lasciti di molti benefattori . I ricoverati sono in numero di 250 circa . Vi si accettano dagli anni sette ai dieci , e vi rimangono sino ai diciotto ; vengono istruiti nelle materie proprie delle classi elementari , nel disegno ; ed avviati nelle arti meccaniche ; alcuni , i più idonei , vi apprendono anche la musica istrumeutale , la ginnastica e i militari esercizi . Ai tempi della Repubblica Cisalpina questi orfani vennero soldatescamente disciplinati : formarono un battaglione , che fu denominato Battaglione della Speranza . Nelle cinque giornate del marzo 1848 gli orfanelli prestarono pure un grande servizio alla patria ; parte di essi stettero alle barricate , parte servirono alla trasmissione degli ordini dei capi della insurrezione da un punto all ' altera del - la città .. Porta Vittoria . - - La Porta Vittoria , così denominata in memoria della vittoria riportata nel 1848 dai Milanesi sulle soldatesche austriache , chiamavasi prima Tosa . L ' origine di questo nome non è dagli storici ben definita . Il più probabile è che possa derivare da Tusca , perchè in antiche carte viene chiamata Tusa e non Tosa . Dalla cittadinanza si fanno voti perchè il Municipio abbia a ricostruire questa Porta e renderla degna del gran fatto al quale è stata dedicata . Fuori la città , non molto lungi , evvi l ' ospedale dei pazzi , detto la Senavra . Il locale era altre volte convento di Gesuiti . Linea I . ( Colore rosa . Dalla Porta Ticinese alla Porta Garibaldi ) . ( 1 . Dalla Piazza del Duomo alla P . a Ticinese ) . MONUMENTI EDIFICI RIMARCHEVOLI , ECC . Ginnasio e Liceo Beccaria . Palazzo Trivulzi . Congregazione di Carità . Istituto Tecnico . Colonne di San Lorenzo . Arco di Porta Ticinese . Barriera . Bagni pubblici . Stazione Milano - Vigevano . La Conca in via Arena . Istituti dei Sordo - Muti . Casa d ' Industria . CHIESE . San Satiro . Santa Maria Beltrade . San Sebastiano . Sant ' Alessandro . San Michele alla Chiusa . San Giorgio in Palazzo . San Sisto . San Lorenzo . Sant ' Eustorgio . Santa Maria della Vittoria . San Calocero . TEATRI . Re ( nuovo ) . ALBERGHI . Cappello . Falcone . Pozzo . Gran Bretagna . Gran Parigi . D ' Italia . Chiesa di Santa Maria presso San Satiro . - - La chiesa di Santa Maria presso San Satiro affermasi innalzata nell ' anno 869 dall ' arcivescovo Ansperto Confalonieri , ove era una sua casa eretta sull ' area di un tempio romano , e che de - dicò a San Satiro . Un fatto singolare diede il nome di Santa Maria alla chiesa , ed origine all ' edificazione dell ' attuale , chè mal si attribuisce al Bramante , e molto meno al Suardi , suo scolaro . Prima della venuta in Milano del Bramante la chiesa era già in costruzione . Non tornerà discaro sapere il fatto accennato . Nel 1242 , un tal Masazio , uscendo furioso da una casa da giuoco , ove aveva perduto tutto il suo avere , si fece a passare per la via del Falcone . Ivi vedendo l ' immagine della Madonna , che era sul muro esterno della chiesa di San Satiro , cieco d ' ira , le scagliò una coltellata , che colse nel collo il Bambino . Narra la tradizione che dal quadro stillasse sangue . La voce dell ' avvenuto , propagatasi tosto , fuvvi gran ressa alla via del Falcone ; la Madonna venne posta nella chiesa , e da quel giorno la divozione andò crescendo . La chiesa è formata di tre navi , in figura di croce mozza , non essendovi , cagione l ' attigua pubblica via , spazio pel coro ; onde l ' architetto vi surrogò una prospettiva a ' rilievo di mirabile effetto ; opera assai lodata dal Vasari e da altri . Dell ' antichissimo tempio evvi un avanzo nella cappella della crociera a sinistra , verso la via del Falcone , con quattro colonne di materia , dimensione e capitelli differenti , raccolti da edifici anteriori , come allora si soleva . In questa cappella vi è anche un bel lavoro in plastica del Caradosso Foppa . La sagrestia è un tempietto ottagono del Bramante , somma , mente lodato dal Vasari e dal Milizia . Fu assai bene ristaurato nel 1857 . Vi sono in questa chiesa pitture del Boltraffio , del Borgognone , del Bramantino , di Gaetano Vaccani , ecc . - - Quanto prima si darà mano alla costruzione della facciata del tempio , ancora in rustico , su disegno dell ' ingegnere architetto Giuseppe Vandoni . Chiesa di Santa Maria Beltrade . La chiesa di Santa Maria Beltrade fu fondata da una contessa Beltrado nell ' anno 836 , e ristaurata nel 1717 , e da ultimo , da Giacomo Moraglia , nel 1855 con buoni affreschi . Una rozza scultura , che prima vedevasi sulla porta maggiore , ora da un canto , rappresenta l ' immagine che chiamavasi Idea ; essa era il simbolo di una processione che sino all ' anno 1586 soleva farsi nel giorno della Purificazione da questa chiesa alla Metropolitana . Chiesa di San Sebastiano . La chiesa di San Sebastiano , di proprietà del Comune , è opera del Pellegrini , e devesi la sua erezione al voto fatto dai Milanesi durante la peste dell ' anno 1576 . La prima pietra fu posta da San Carlo . E di forma circolare , ed una delle più belle che vanti Milano . Magnifica è la parte esterna , ornata di lesene binate , d ' ordine dorico , con cornice elegantemente lavorata ; l ' ordine jonico si vede superiormente all ' attico praticabile . La cupola torreggia sopra questo secondo ordine . Tre porte , una maggiore ornata con colonne , e due laterali più semplici , danno ingresso all ' interno , il quale corrisponde alla bellezza esterna per la sua semplicità ed eleganza ; un ordine di lesene disposte in giro divide le cappelle arcuate ; il coro è di figura ottagona con cupola circolare . Vi sono in questa chiesa pregevoli pitture : il San Sebastiano è del Bramante . Sotto la Repubblica Cisalpina essa servì di Circolo costituzionale . E generalmente reclamato che quest ' edificio venga isolato , colla demolizione delle catapecchie addossatevi negli ultimi tempi della dominazione spagnuola . Chiesa di Sant ' Alessandro . La chiesa di Sant ' Alessandro , detta in Zebedia , vuolsi eretta sull ' area di una prigione chiamata appunto Zebedia , nella quale l ' alfiere della legione tebea , Alessandro , fu detenuto . La facciata dell ' antico tempio era verso San Giovanni in Conca . L ' attuale edificio venne elevato nell ' anno 1602 con tanta solennità che si coniarono persino medaglie commemorative . L ' architetto ne fu Lorenzo Binaghi , barnabita . Esso ha la forma di una croce greca con magnifica cupola , sostenuta da otto colonne di granito rosso lucido . La facciata , con due campanili e bella scalinata , sarebbe stata più grandiosa se avesse avuto un second ' ordine : così appare tozza . Questo tempio , restaurato non sono molti anni , è ricco nell ' interno di fregi e stucchi , e vi meritano particolare osservazione l ' altare maggiore , il pulpito e due confessionali , incastonati in pietre dure , gli intagli dell ' organo , vari dipinti del Crespi , del Procaccini , del Campi , del Fiamminghino , dello Scaramuccia , del Moncalvo , del Guadagnini , dello Scuri , ecc . , non che il monumento al matematico Paolo Frisi , il cui ritratto è del celebre Franchi . Liceo e Ginnasio Beccarla . Al lato destro della chiesa di Sant ' Alessandro , uscendo , trovansi pubbliche scuole , altre volte Arcimbolde , da monsignor Giovanni Battista Arcimboldi , il quale nel 1609 fondava due cattedre di logica e morale appunto presso i Barnabiti di Sant ' Alessandro . Soppressa la Congregazione di questi padri , vi fu stabilito dal Governo un Liceo ed un Ginnasio pubblico , diretti da professori secolari Il liceo Beccaria possiede un gabinetto di fisica , eretto fino dall ' anno 1787 , una raccolta di animali , ed una collezione mineralogica , che ebbe origine nel 1773 , e resa quindi molto ricca dal celebre naturalista , ex - barnabita , Ermenegildo Pini , mercè le sue fatiche , i suoi viaggi e le sue corrispondenze coi più celebrati naturalisti . Palazzo Trivulzi . Nella Piazza di Sant ' Alessandro , dicontro la chiesa , vedesi il palazzo Trivulzi ; esso è di una soda costruzione , e ragguardevole per le cose rare e preziose che vi si contengono , fra cui una ricca libreria ed un , museo di pregevolissime antichità , formato in gran parte dal filologo abate don Carlo Trivulzi , morto nel 1789 , dal fratello di lui Giorgio , morto nel 1802 , e continuato dai discendenti della famiglia , la quale cortesemente ne permette la visita al forestiero . Congregazione di Carità . La Congregazione di Carità ha la propria sede in via Olmetto , nella già casa Archinti , la quale conserva pregevoli pitture del Lanzani , del Tiepolo , del Piazzetta e del Bigori . Chiesa di San Michele alla Chiusa . La chiesa di San Michele alla Chiusa , che trovasi qui presso , ritiene il suo nome dalla chiusa , posta nel 1171 ad un acquidotto a trattenere le acque che da essa poi uscivano poco lungi dalla città . Sono due chiese riunite verso il 1750 ; contengono qualche buon dipinto . Nel portico del piccolo cortile si osserva 1' antico metodo , detto Graffito , introdottosi in Italia nel principio del XVI secolo , col quale si ornavano e si abbellivano le case nel loro esterno . Chiesa di San Giorgio in palazzo . La chiesa di San Giorgio credesi eretta nel 750 da San Natale , arcivescovo di Milano , sull ' area ov ' era un tempio di Mercurio . L ' aggiunto di Palazzo , che ancora essa ritiene , si vuole derivato da un palazzo imperiale edificato da Trajano o da Massimiano . Nel 1600 fu l ' edificio abbellito da Federico Borromeo . L ' attuale facciata di granito è disegno di Bernardino Ferrari . Vi sono in questa chiesa da ammirarsi un San Gerolamo , opera celebre di Gaudenzio Ferrari , la Deposizione , di Bernardino Luini . Nella casa Stampa - Soncino , presso S . Giorgio , sorge , monumento particolare , una torre a sei piani , con terrazzi accessibili , alta metri 42 24 , sulla cui sommità sono le colonne col plus ultra , stemma di Carlo V , al cui onore fu eretta . Chiesa di San Sisto - - La chiesa di San Sisto si pretende essere fondata da Desiderio , ultimo re dei Longobardi nell ' anno 770; fu rifabbricata da Federico Borromeo : vi sono pitture del Pietra . Istituto Tecnico . Nell ' area , ove sorgeva il convento di monache agostiniane , fondato da Simone da Casale nel 1345 , venne eretto , nella prima metà di questo secolo , un edificio ad uso scuole ginnasiali su disegno del conte Gian Luca della Somaglia . Soppresse queste scuole , sostituendole con quelle tecniche , dal Comune si rifabbricò ed ingrandì l ' edificio , con progetto dell ' ingegnere A . Nazari , comprendendovi anche la già chiesa di Santa Marta , che era una delle più belle opere del Richini . L ' Istituto tecnico impartisce l ' istruzione a circa 180 alunni . Presso il Carrobbio , nella via San Simone , evvi un teatro adatto a rappresentazioni drammatiche . Chiesa e colonne di San Lorenzo . Le sedici colonne , che veggonsi lungo il Corso di Porta Ticinese , e che sono parallele alla pubblica strada , formano il monumento romano più grandioso che conservi ancora Milano . Esse sono di marmo bianco scanalate , d ' ordine corintio , e composte di quattro pezzi ciascuna , compreso il capitello e la base , che ha unita una piccola porzione di colonna . Una giusta ed uniforme distanza si osserva nel loro scomparto ; la base è atticurga ; posano esse a perfetto livello sopra un rozzo zoccolo di pietra . Da ciascuna parte hanno per termine un pilastro innalzato in tempi posteriori . Gli architravi sono alti due terzi del diametro delle colonne con tre fasce , come debbe avere il corintio . Nella soffitta , fra capitello e capitello , avvi un riquadro decente - mente intagliato . Queste colonne da alcuni credonsi una parte delle Terme Erculee , costruite da Massimiano ; altri opinano del tempio di Ercole , pure eretto da quell ' imperatore . L ' iscrizione romana , che vedesi sul pilastro verso la città . ad onore di Lucio Vero , non deve avere nessuna relazione colle colonne , nè coll ' edificio : questa lapide fu ritrovata e dissotterrata 1' anno 1505 vicino al colonnato . Da questi avanzi antichi si ha accesso in un cortile , intorno al quale sono poste le abitazioni altre volte canonicali , fatte costruire da Federico Borromeo ; è il sagrato di una delle più vaste e più belle chiese di Milano , quella cioè di San Lorenzo . Questo tempio fu eretto fin dai tempi di Sant ' Ambrogio sulle rovine di opera romana . Fu distrutto da un incendio nel 1071 , poi ricostrutto ; rovinato di nuovo nell ' anno 1573 , venne infine riedificato per ordine di San Carlo su disegno di Martino Bassi , che imitò San Vitale di Ravenna . Il corpo dell ' edificio è composto di un ottagono formato da quattro archi grandi e da quattro minori . L ' ordine principale è dorico con lesene . I lavori terminarono verso il 1593 . In questa chiesa vi sono buone pitture di Ercole Procaccini , Aurelio Luini , Giambattista della Cerva , Carlo Urbino , dello Storer , ecc . Alla sinistra , verso la Vetra , evvi una chiesetta ottangolare , la quale ha servito di primitivo tempio dedicato a San Genesio , ed ora a Sant ' Aquilino martire , con un vestibolo che ha comunicazione colla strada . Questa cappella dicesi eretta da Galla Placidia , figlia di Teodosio , e vi si vede l ' urna sepolcrale della medesima e di Ataulfo , marito di lei . Posteriormente vi fu aggiunta la cupola con un lucernario . La porta di questa cappella è adorna di ricche sculture ; negli absidi si vedono mosaici del nono secolo , guasti però dai ristauratori . Nella chiesa è pur rimarchevole il mausoleo di Giovanni Conti , eretto nel secolo XVI da Gaspare Visconti , non che l ' altro dell ' antica famiglia Robiano . Uscendo in istrada dalla cappella di Sant ' Aquilino a destra trovasi la Piazza della Vetra . Questo luogo , pochi anni or sono , offriva un misero spettacolo . Da una parte scoperta correva la gora , e all ' intorno erano povere case , con terrazze di legno , occupate le più dai conciapelli . Da antico deturpava inoltre questa Piazza la forca , trasferita nel 1814 altrove . Le catapecchie dall ' anno 1829 vennero scomparendo mano mano , e moderni edifici vi vanno sorgendo ; le acque furono coperte ; e il Comune , nel 1863 , vi erigeva un Mercato per gli erbaggi e le frutta , e nell ' anno 1866 altro pei latticini ; entrambi su disegno dell ' architetto Enrico Terzaghi . Dicontro la Vetra , verso il Corso di Porta Ticinese , è la via Gian Giacomo Mora , nome dell ' infelice barbiere , che ivi aveva la bottega e l ' abitazione , i cui casi miserissimi sono sovranamente descritti da Alessandro Manzoni nel suo libro : Processo degli Untori nel 1630 . E qui appunto , ove ora è la casa al numero 1 , sorgeva la Colonna infame , stata posta sulle rovine della casa e bottega del Mora . La colonna , testimonio di barbarie , venne fatta togliere da Pietro Verri , il 1° settembre 1778 per consiglio di Cesare Beccaria . 123 - Arco di Porta Ticinese . Proseguendo pel Corso trovasi il ponte attraversante il Naviglio , costruito pochi anni sono , in istile lombardo , su disegno dell ' ingegnere Emilio Bignami . Questo ponte conserva l ' arco e parte della torre di cui erano munite le porte dei Visconti . Nel 1863 vennero questi avanzi dell ' antichità , modello dei primordi dell ' architettura gotico - lombarda , ristaurati da inesperto architetto ; sicché le torri furono guaste . Teatro Re . Questo teatro venne fatto costruire da un Giovanni Re nel 1864 , e fu inaugurato nel settembre di quell ' anno . Il disegno è dell ' architetto Concorreggi ; riuscì difettoso . Può contenere circa 1200 persone . Chiesa di Sant ' Enstorgio . La chiesa di Sant ' Eustorgio si annovera tra le più antiche di Milano , e si riguarda come uno dei primi edifici cristiani . Essa è una delle meraviglie dell ' arte lombarda . Fu fondata nel 320 dallo stesso Eustorgio , che la dedicò ai Re Magi , le reliquie dei quali vennero appunto a lui regalate dall ' imperatore di Costantinopoli , ed ivi sepolte ( * ) ; quindi prese il nome di Sant ' Eustorgio in onore dello stesso vescovo , per essere ivi stato tumulato . Nei primi tempi la chiesa trovavasi ben lontana dalla città ; la fronte era verso la via di Santa Croce con due archi che le servivano di portico . Fu rimodernata nell ' anno 1278 da Ottone Visconti coll ' opera di Tosano , detto il Lombardino , e quindi da Francesco Richini , il quale guastò la bella architettura lombarda . ( * ) Il sarcofago è ora vuoto di quelle reliquie , le quali , poste in San Giorgio per salvarle dalle mani del Barbarossa , furono quindi nel 1162 trasportate in Germania . Da qualche anno , sotto la direzione degli architetti Enrico Terzaghi e Giovanni Brocca , si sono intrapresi da quella Fabbriceria lavori di ripristino dell ' architettura antica . Il fianco meridionale della chiesa e la facciata sono stati egregiamente compiuti , ed anche l ' interno è a buon punto di avanzamento . Il campanile , assai ragguardevole per l ' altezza e per la bella costruzione , fu ultimato nel 1309 , e vi venne posto il primo quadrante che dinotasse le ore . Il pulpito di pietra , che si vede posto nell ' angolo della facciata servì a Pietro da Verona per iscagliare i suoi fulmini contro gli eretici . Nell ' interno sonovi magni - fiche opere di architettura , fra cui del Bramante e del Michelozzo Michelozzi , - lo scolaro del Donatello e il seguace del Brunelleschi , il primo che da noi incominciò a scostarsi dallo stile gotico , - consistenti specialmente nelle cappelle fatte erigere a destra dai Visconti , una delle quali ha bellissima arca dovuta a Gian Giacomo Balduccio da Pisa . Molte pitture peregrine pur vi sono del Borgognone , del Bramantino , del Fiammenghini , del Fratazzi , dello Storer , dei fratelli Procaccini , del Civerchio , del Figini , ecc . In Sant ' Eustorgio sono sepolti alcuni uomini illustri , fra cui il grecista Emanuele Crisolara e gli storici Gaspare Bugati e Giorgio Merula . Del convento annesso , ora caserma di soldati , entrarono nel 1220 in possesso i Domenicani . Vi ebbe per qualche tempo sede il Tribunale dell ' Inquisizione . Porta Ticinese . Anticamente la Porta Ticinese era situata dove ora è il Carrobbio , e chiamavasi Marzia , perchè dedicata a Marte . La terza Porta , quella costruita al tempo degli Spagnuoli , era ancora nel 1800 un informe fabbricato . Quando Napoleone Bonaparte , vinta la battaglia di Marengo , ritornò per questa Porta in Milano coll ' esercito francese , dando nuova esistenza alla Repubblica Cisalpina , si pensò di rammemorare il fatto in uno alla gloriosa giornata campale con un monumento . Il 16 giugno dell ' anno 1801 il Governo e le autorità francesi , con solenne pompa , recaronsi alla Porta Ticinese , e posero la prima pietra d ' un nuovo edificio . Il progetto però non fu eseguito per allora . Rivisse soltanto verso il 1810; e con soscrizioni private , ma vuolsi superiormente eccitate , si diede mano nel 1812 alla costruzione del severo Portico isolato che tuttodì esiste . Il disegno è del marchese Cagnola , il quale prese ad imitare quegli onorari che si facevano in Roma . E di grandioso effetto ; raggiunto dall ' architetto con pochissimi mezzi . Ai lati dell ' Arco trovansi due vistosi e sodi fabbricati a bugnato , per uso degli agenti daziari . Per la Porta Ticinese facevano il solenne ingresso i principi , gli arcivescovi , i governatori nostri ed i monarchi che venivano a visitare Milano , usanza derivata dai tempi in cui Pavia era residenza dei re longobardi . Fuori di questa Porta veggonsi i meravigliosi lavori fatti per 1' unione delle acque dell ' Adda con quelle del Ticino , ed il canale detto il Naviglio di Pavia . Più innanzi ne parleremo . Presso la Porta stessa , a sinistra , lungo la via di circonvallazione alla Porta Lodovica è lo Stabilimento nazionale pei bagni , costruito dall ' ingegnere cav . Sfondrini . E grandioso , e con vasche da nuoto eleganti . Prendendo la via a destra , e seguendo la strada di circonvallazione alla Porta Magenta , trovasi , alla sinistra , la nuova Stazione succursale per la linea Milano - Vigevano , inaugurata nel novembre 1869; stazione che fra non molto tempo sarà posta in diretta comunicazione coll ' interno di Milano , andandosi a dar mano ai lavori per l ' apertura di una nuova Porta , che si chiamerà dalla città di Genova . Ritornando in città per la Porta Ticinese devesi visitare la via della Conca , che è presso il bastione a sinistra . Quivi trovasi la magnifica conca , eseguita nella prima metà del decimoquinto secolo per opera degli ingegneri ducali Filippo da Modena e Fioravanti da Bologna , durante la signoria di Filippo Maria Visconti , allo scopo non solo di procurare il vantaggio a Milano coll ' introdurvi acqua navigabile , ma eziandio per congiungere le acque dell ' Adda , o Martesana , con quelle del Ticino , o Naviglio Grande , come sopra si è accennato . Si vede quindi che le conche sono ingegnose opere idrauliche , le quali , succedendosi in vari punti , portano due acque ad unirsi , malgrado la diversità dei loro livelli . Nel 1497 , per ordine di Lodovico il Moro , Leonardo da Vinci non rese che regolare questa conca per alzarsi dal Naviglio grande fino alla fossa di fortificazione . In quell ' anno , 1497 , il duca Lodovico faceva eseguire il monumento che vedesi presso la conca , il quale rammenta e come egli avesse alla fabbrica del duomo ridonato il diritto del dazio sulle navi che passavano per di là , e la morte della diletta di lui sposa Beatrice d ' Este . Santa Maria della Vittoria . Allungandosi per la via Arena , verso la città , trovasi la chiesa di Santa Maria della Vittoria , così chiamata da una vittoria non lungi da quel luogo , allora fuori mura , riportata dai Milanesi contro gli Imperiali , comandati da Lodovico il Bavaro . La chiesa fu eretta nel 1339 , e di nuovo fabbricata nel 1669 dal cardinale Omodei , con disegno del Mangone . L ' Omodei vi pose i sepolcri di sua famiglia in forma di piramidi con erme in bronzo . L ' interno del tempio è di buona e grandiosa architettura , di forma quadrata , con quattro archi , sui quali si innalza una maestosa cupola . L ' ordine è fonico composito . Si ammirano in essa pitture di Camillo Procaccini , di Giacinto Brandi , di Giovanni Ghisolfi , di Antonio Raggi , del Fiammenghini , ecc . Chiesa di San Calocero . Percorrendo la strada a sinistra , lungo il Naviglio , trovasi nella via omonima , la chiesa di San Calocero . Essa venne innalzata da San Carlo nel 1565 , e ciò , vuole una volgare tradizione , per una immagine della Madonna dipinta su d ' un muro , che fu veduta piangere alla vista dei mali che i Francesi facevano soffrire nel 1500 ai Milanesi . Altra tradizione narra poi che San Calocero istruisse ivi nella fede San Secondo , e lo facesse battezzare dai Santi Faustino e Giovita , sgorgando al sacro uso una fonte che tuttodì quivi si riguarda . Annessa a San Calocero è la casa dei padri delle Missioni nelle parti degli infedeli . Di contro evvi la soppressa chiesa di San Vincenzo al Prato , di gotica architettura , il cui primitivo edificio era stato nel 550 eretto sull ' area di un tempio dedicato a Giove . Istituto dei Sordo - muti . Nella vicina via di San Vincenzo , e precisamente nel convento già dei Padri Cistercensi , soppresso nel secolo scorso , venne nel 1830 posto l ' Istituto pei sordo - muti , iniziato in Milano nel 1805 da Antonio Heyraud di Lione , sotto la protezione del Governo italico . Sessanta sono i ricoverati ; v ' hanno 24 piazze gratuite , 16 per maschi e 8 per femmine , a carico del Governo . Coi legati conseguiti dappoi e cogli avanzi dell ' Istituto si sono costituite alcune pensioni semigratuite sì pei maschi che per le femmine , a norma dei casi . Ottima è 1' istruzione che si impartisce a quegli infelici , i quali , uscendo ai ventidue anni dall ' Istituto , ponno procurarsi una vita meno dolorosa . Annesso all ' Istituto principale avvene altro pei sordo - muti poveri di campagna , sorto nell ’ anno 1853 . Ha un patrimonio proprio , formato da lasciti di benefattori , colla cui rendita e col frutto di assegni mantiene circa 120 sordo - muti d ' ambo i sessi . 129 Casa d ' Industria . Ove era l ' ospedale di San Vincenzo de ' Pazzi , nell ' anno 1786 aprivasi una Casa di lavoro volontario pei poveri della città . Essa venne riformata colla denominazione di Casa d ' Industria , nel 1808 , nel qual tempo si proibiva la mendicità nel Dipartimento dell ' Olona . Mentre in quella di San Marco si accettano i soli uomini , quivi le sole donne . Per chi , percorrendo la linea di San Vittore , non avesse visitato il Macello pubblico , potrà recarvisi da questo lato . In principio della via di San Vincenzo , per ritornare nel centro della città , al ponte sul Naviglio , vedesi l ' Arco già della pusterla Fabbrica ; esso , come quello di Porta Ticinese , ci dà un saggio dei primordi dell ' architettura lombardo - gotica . Linea I . ( Colore rosa . Dalla Porta Ticinese alla Porta Garibaldi ) . (2.--Dalla Piazza del Duomo alla P . Garibaldi ) . MONUMENTI RIMARCHEVOLI , ECC . Palazzo Broletto . Clerici . Mercato . Forni militari . Porta Garibaldi . Cimitero maggiore . CHIESE . San Protaso . San Tomaso . Santa Maria del Carmine . San Simpliciano . Santa Maria Incoronata . TEATRI . Fossati . ALBERGHI . Madonna del Monte . Torre di Londra . Palazzo Carmagnola o del Broletto . Il palazzo , detto tuttodì del Broletto , fu ricostruito nel 1410 circa dal noto capitano Francesco Busone di Carmagnola , il quale lo abitò dal 1413 al 1424 , come lo indica l ' apposita lapide , e fu quivi che condusse la propria sposa Antonietta Visconti , parente del duca di Milano Filippo Maria . Passato il Carmagnola , per disgusti col Ducato , al servizio della Repubblica Veneta e dichiarato ribelle , dispose , con testamento 8 settembre 1429 , che questo palazzo toccasse come quota ereditaria alle sue figlie Luchina , maritata al conte Luigi Dal Verme , ed Antonia , maritata al dottor in legge Garnerio di Castilione i ma il 9 marzo 1464 , per contratto fra le due sorelle , passò in unica proprietà della contessa Luchina . Per varie vicende subite dai Dal Verme l ' edificio venne ad appartenere al Governo spagnuolo , e Filippo III , nel 1605 , lo donava alla città di Milano , che vi collocò il mercato dei grani . Nell ' anno 1714 vi fu trasportato il Banco di Sant ' Ambrogio , specie di Monte Mercantile ; nel 1770 , sotto la direzione dello storico Giulini , vi si pose l ' Archivio civico , e finalmente , nel 1786 , vi presero stanza gli uffici del Comune , che sino dal 1228 trovavansi in Piazza Mercanti , dandogli appunto il nome di Broletto , e vi rimasero fino all ' anno 1861 . Consiste esso in un ampio caseggiato , diviso in due cortili con portici nell ' intorno , e con porte di prospetto che mettono alle vie del Broletto e Giulini . Di antico pur conserva qualche finestrone ed alcune sale con buoni dipinti . Ora è sede dell ' Intendenza di Finanza . Trovandosi in questo punto si può visitare il Palazzo Clerici . Questo palazzo , sede della Gran Carte d ' Appello , non che del Tribunale di Commercio , che è posto nella via omonima , apparteneva alla nobile famiglia Clerici . Il capostipite di questa famiglia , venuto in Milano da Domaso , divenne straricco , commerciando in società con quel Pietro Carcano , quasi secondo fondatore dell ' Ospedale Maggiore . Il palazzo , quantunque barocco , è tuttavia grandioso : vi si vede una magnifica sala con stucchi dorati , ed una bellissima pittura a fresco nella vólta , di Gio . Battista Tiepolo . Chiesa di San Protaso . Poco lungi dal palazzo Clerici trovasi la chiesa di San Protaso , detta ad Monacos , aggiunto derivatole dall ' esservi stati fin dal 800 i Benedettini . Eretta poi in parrocchia , il diritto di nomina spettava ai monaci di San Simpliciano . Fu l ' antica chiesa ricostruita con disegno del Pellegrini , e restaurata nel 1852 . Vi sono in questo tempio pitture del Fiammenghini , del Nuvolone , di Daniele Crespi , del Cunio , del Cerano , di Camillo Procaccini . Chiesa di San Tomaso . La chiesa di San Tomaso in Terra Mala è d ' incerta origine . Secondo una tradizione l ' aggiunto di terra mala o amara le deriva da questo fatto . , Essendo morto un povero , e non volendo il parroco di San Tomaso dargli sepoltura , se prima la moglie non gli pagasse il dovuto ; la donna , disperata di non avere , nè trovare il denaro , diede in alti lamenti . Passò in quel mentre il duca Giovan - Maria Visconti , il quale , udito il motivo di quelle strida , comandò che il parroco non solo desse sepoltura gratis al morto , ma fosse , che è peggio , seppellito insieme ; e non vi fu prece peroratrice , nè pianto capace a far muovere il duca . Vuolsi che il parroco , calandosi nella fossa , andasse altamente sciamando : “ Quanto è amara questa terra “ . La chiesa ha un bellissimo pronao , e pitture di Cesare Procaccini , di Aurelio Luini , di Rodolfo Cunio . L ' altare maggiore è disegno dell ' architetto cav . Zanoja . Chiesa di Santa Maria del Carmine . La chiesa di Santa Maria del Carmine fu eretta dai padri Carmelitani nel 1268 . Se non che essa , dominata dal vicino castello , ne fu molto guasta . Rifatta in forma più grande a tre navi , le si diede l ' architettura gotica . L ' ornato esterno della porta , che tuttodì si conserva , vuolsi di - segno di F . Richini . La chiesa fu rimodernata nel 1840 . Vi sono pitture di Cesare Procaccini , di Filippo Abbiati , di Stefano Maria Legnani , di Bernardino Luini , del Montalto ; sculture del Volpi . Vi si ammirano inoltre un Battistero gotico - moderno ed alcuni monumenti . Nella parte del Foro Bonaparte , che trovasi a sinistra di chi si reca al Corso Garibaldi , lambente la strada , si sta erigendo , a cura del Municipio , un Mercato per gli erbaggi , su disegno dell ' ingegnere architetto Agostino Nazari . Teatro Fossati . Il teatro Fossati venne eretto dalla famiglia omonima nell ' anno 1859 , su elegante disegno dell ' architetto Fermo Zuccari . L ' interno è in legno ; può contenere circa 2500 spettatori . Esso ha due facciate , una prospicente il Foro Bonaparte , ì ' altra il Corso Garibaldi . Vi si danno variati spettacoli . Chiesa di San Simpliciano . La chiesa di San Simpliciano , di gotica costruzione , è una delle quattro basiliche che anticamente esiste - vano fuori della città , e si vuole fondata dal vescovo Ambrogio sotto il titolo di Santa Maria . Essendovi seppellito nell ' anno 400 Simpliciano , prese il nome di questo santo . L ' interno della chiesa è costrutto in tre navi in forma di croce latina con cupola . Contiene di belle pitture di Ambrogio Borgognone , - che eseguì mirabilmente nell ' abside del coro l ' affresco la Coronazione della Madonna , - di Francesco Terzi , di Camillo Procaccini , di Antonio Fratazzi , di Aurelio Luini , ecc . La facciata venne compiuta soltanto nel novembre del 1870 su disegno dell ' architetto Carlo Macciachini , il quale le conservò assai lodevolmente il carattere del XIII secolo . Il bellissimo chiostro , che era annesso alla chiesa di San Simpliciano , architettato dal Bramante e finito dal Seregni nel 1563 , fu convertito dall ' arciduca Ferdinando a quartiere pei soldati . Sotto il Governo Italico venne rimodernato con disegno del colonnello Rossi . Forni militari . Proseguendo la via per alla Porta Garibaldi , trovansi a destra , nella via Moscova , i Forni militari , stati costruiti verso il 1828 dal Governo austriaco , il quale si serviva dell ' area e di una parte dei fondamenti che erano stati preparati dal cessato Governo italiano per la principale caserma militare di cavalleria . Chiesa di Santa Maria Incoronata . La chiesa di Santa Maria Incoronata fu eretta nel 1451 dal duca Francesco Sforza ; e nel 1460 Bianca Maria , moglie di lui , ne fabbricò altra unita alla prima , che dedicò a San Nicola da Tolentino , volendo colle due fabbriche formare simbolo della sua unione col duca . La facciata è eguale e semplice , di forma pure eguale è l ' interno con due presbiteri e due altari maggiori . L ' architettura gotica fu guasta nel 1654 . Vi sono bei monumenti della famiglia Bossi , di Giovanni Tolentino e di Gabriele di Cotignola , arcivescovo di Milano , fratello germano di Francesco Sforza . V ' hanno pregevoli pitture di Luigi Scaramuccia , di Ercole Procaccini e del Montalto . Il convento , che era annesso a questa chiesa , fu convertito in caserma pei soldati . Porta Garibaldi . La Porta Garibaldi , già Comasina , è una delle principali di Milano . Essa era nei primi tempi al Ponte Vetero e dedicata alla Luna . La Porta che qui si trovava , costruita dal Governo spagnuolo , venne demolita , e su disegno dell ' architetto Giacomo Moraglia , dai negozianti della città eretta l ' attuale fra gli anni 1826 e 1828 . E un arco ornato alla dorica , sormontato da quattro colossi del Perabò , rappresentanti i fiumi primari di Lombardia : il Po , il Ticino , l ' Adda e l ' Olona . Nel 1860 la Rappresentanza cittadina la intitolava a Garibaldi a rammentare le vittorie comensi . Nell ' attico superiore , cancellata l ' impronta servile , venne posta la seguente epigrafe : QUI SULL ' ORME DEL NOME NEMICO IL FERRO DELL ' ITALICA GIOVENTU ' INCISE LE VITTORIE COMENSI MDCCCLIX ai lati : VARESE . SAN FERMO . Prima di terminare il giro di Milano non si deve tralasciare di visitare il Cimitero monumentale . Il Cimitero monumentale trovasi fuora la Porta Garibaldi , a sinistra , tra la strada comunale di Bovisio e la ferrovia . I lavori di questa grandiosa necropoli vennero iniziati nell ' anno 1863 su disegno dell ' architetto Carlo Macciachini . Eseguitasi la generale fondazione della parte anteriore , tratte a compimento e la metà degli spalti circostanti e il giardino rialzato dal lato di ponente , colle sottoposte gallerie , la Giunta Municipale pensò di farne l ' inaugurazione solenne il 2 novembre 1866 . I lavori continuano annualmente ; e appunto in oggi si stanno ponendo le fondamenta della gran cripta od ossario , e quanto prima si getteranno quelle del Famedio , che raccoglierà la memoria degli illustri cittadini . Il Cimitero è già ricco di pregevoli monumenti dovuti ad artisti milanesi , fra i quali Tantardini , Pandiani , Miglioretti , Strazza , Spertini , Crippa , Buzzi - Giberto , Corti , ecc . Lo stile di esso è lombardo della seconda metà del . XIII secolo . La Piazza del Duomo , la Galleria Vittorio Emanuele , il Cimitero monumentale e il Macello pubblico sono le maggiori opere edili iniziate dal Comune in questo decennio di libertà . 137 Notizie indispensabili od utili al viaggiatore ( * ) . Chiunque visiti Milano dimentica presto i comodi e gli agi del suo domicilio , trovando negli alberghi e nelle locande alloggio e trattamento confacente alla sua condizione qualunque essa siasi . In nessun albergo si penuria di mezzi accessori . Buone vetture , legni di piazza e destri servitori sono al minimo cenno a vostra disposizione . Il banchiere , il negoziante , l ' amico , cui siete raccomandato , vi servono di guida . Le Autorità di qualunque grado sono accessibili in ispecie al forestiere ; anche mancando di protezioni e di raccomandazioni non avete nulla a temere nel disimpegno dei vostri affari . Il Sindaco riceve in udienza particolare ogni settimana ; per essere ammessi a queste udienze bisogna farsi inscrivere in apposito registro . Per affari d ' urgenza riceve tutti i giorni . Le risposte alle suppliche od ai reclami che si presentano al protocollo generale si ricevono per mezzo della divisione a cui l ' affare appartiene . Al Prefetto si ricorre , sia direttamente , sia col mezzo delle Autorità locali , per tutto ciò che concerne l ' amministrazione politica . L ' esito delle suppliche e delle dimande o reclami contro le decisioni delle Autorità subalterne si conosce o col mezzo della Prefettura stessa o delle Autorità locali da cui il ricorso è partito . Il Prefetto dà udienza in determinati giorni della settimana . ( * ) Non permettendoci il limitato spazio di questa Guida di dare un elenco generale di ogni ramo di commercio e d ' industria , ci limitiamo ad additare al viaggiatore alcuno di essi fra i pii . accreditati . Se fa bisogno di rinvenire persone di cui si ignori il domicilio , se ne fa ricerca all ' Ufficio del Ruolo di popolazione ( Anagrafe ) , esistente al Municipio , via Case Rotte , al numero 4 . Qualunque reclamo che il forestiero abbia per avventura a fare contro il servizio delle vetture da nolo , od ogni altro riflettente la sicurezza pubblica , notificazioni di smarrimenti , ecc . , un ufficio di Sorveglianza urbana è posto nel Palazzo del Marino ad accoglierlo . Il forestiero può rivolgersi anche agli Agenti urbani . Ecco intanto alcuni dei principali indirizzi che crediamo segnalare al viaggiatore per gli emergenti suoi bisogni . Alberghi ( * ) . * Agnello - * Ancora - * Angioli - * Aquila - * Beccaccia - Bella Venezia - * Biscione - * Borsa - * Cappello - Cavour - Città ( Ville ) - * Corona d ' Italia - * Due Spade - * Europa - * Falcone - * Firenze - * Francia - * Gallo - Gran Brettagna - * Leone - * Madonna del Monte - * Milano - * Passarella - Pensione Svizzera - * Ponzone - * Popolo - * Pozzo - Reale - Reichman - * Roma - San Marco - * San Michele - * Torre di Londra - Tre Svizzeri . Antiquari . - - Arrigoni , Corso Venezia n . 6 . - Baslini , Corso Venezia n . 12 . - Franchi Ulisse , via del Pesce n . 2 . Sanquirico Antonio , Galleria De Cristoforis n . 43 , ecc . ( * ) Gli alberghi contrassegnati coll ' asterisco hanno trattoria in casa , pronta ad ogni ora del giorno . Con tre , quattro o cinque lire al maximum si può avere in tutti questi alberghi un buon pranzo . Articoli da Viaggio . Bouffier Pietro di Giovanni , via Torino n . 14 . - Ghezzi Enrico , Corso Vittorio Emanuele n . 18 . - Münster Fratelli , Corso Vittorio Emanuele n . 28 , ecc . Bagni particolari . Bagni con gabinetti separati e acque calde . Bagni dell ' ex Ville , via Pasquirolo n . 11 . del Giardinetto , Corso Vittorio Emanuele n . 17 . Reali , via Pantano n . 2 e via Larga n . 33 . di proprietà di Clotilde vedova Jodani , via Tre Alberghi n . 24 . dell ' Annunciata , via omonima n . 11 . Russi ed Orientali , anche per cura idropatica , via Sala n . 7 . Bagni pubblici : con vasche grandi e maestri di nuoto . Bagno di Diana , fuori di Porta Venezia . Bagno in via Castelfidardo . Bagno Nazionale , anche con gabinetti separati e doccia , fuori di Porta Ticinese . Bagno del Ticino , fuori di Porta Ticinese . Banche e Banchieri . Banca Franco - Italiana , via San Pietro all ' Orto n . 8 . - Banca Nazionale , via Giardino n . 6 . - Banca popolare , Piazza Mercanti . - Banca del Popolo , via Brera n . 19 . - Banca Lombarda , via Giardino n . 7 . - Belinzaghi commendatore Giulio , via Andegari n . 14 . Brot cav . Carlo Francesco , via Giardino n . 14 . - Campagnoni Francesco , Galleria Vittorio Emanuele n . 8 e 10 . - Cavajani Oneto e Comp . , via Giardino n . 5 . - Mazzoni e Campi , via Bigli n . 15 . - Mylius Enrico e Comp . , via Clerici n . 6 . - Pisa Zaccaria , via Meravigli n . 11 . - Spagliardi Giuseppe ed Antonio e Comp . , via Cusani n . 5 . - Ulrich e Comp . , via Bigli n . 21 . - Warchex vedova , Garavaglia e Comp . , via Oriani n . 1 . - Weill - Schott figli e Comp . , via Pietro Verri n . 7 , ecc . Biblioteche pubbliche . Biblioteca Nazionale di Brera , via Brera n . 28 , aperta dalle ore 9 antimeridiane alle 5 pomeridiane , meno i giorni festivi , le ferie del carnovale , della Pasqua , e le autunnali dal 15 settembre al 4 novembre . Ambrosiana , San Sepolcro n . 1 . Pei forestieri è aperta tutto l ' anno dalle ore 10 antimeridiane alle 3 pomeridiane ; nei dì festivi da un ' ora alle 3 pomeridiane . Popolare , via Circo n . 4 , aperta dalle ore 7 alle 9 pomeridiane ; nei dì festivi dalle ore 2 pomerid . alle 4 . Per ogni volume che si estrae dalla Biblioteca Popolare si pagano cent . 5 per la durata di venticinque giorni ; scorsi i quali , se il libro non viene riconsegnato alla Biblioteca , si paga di nuovo una tassa e una sopratassa di cent . 5 per ogni mese o frazione di mese . Per ritirare il libro bisogna far constare di sè a chi sepraintende alla distribuzione . Biblioteche private . Belgiojoso fu principe Emilio , piazza Belgiojoso n . 2 . Borromeo Arese conte Vitaliano , piazza Borromeo n . 7 . Bruschetti ing . Giuseppe , corso Porta Romana , n . 66 . ( Archivio storico di architettura civile , idraulica e militare , già proprietà del fu ingegnere F . B . Ferrari , Cavagna Sangiuliani conte cav . Antonio ( Raccolta di storie municipali italiane e illustrazioni patrie ) , via Pietro Verri n . 18 . Cavaleri avv . Michele , Corso Magenta , n . 86 . D ' Adda marchese Girolamo , via Gesù n . 12 . Rocca Saporiti conte Apollinare , marchese della Sforzesca , Corso Venezia n . 56 . Trivulzio marchese Gian Giacomo , Piazza di Sant ' Alessandro n . 4 . Bijoutieri , Orefici , Orologiai . Bigatti fratelli , negozianti in gioje , fabbricatori di giojellerie , bijouterie e argenterie , via Giardino 7 . - Carenzio e Confalonieri , giojellieri e bijoutieri , Piazza del Duomo n . 27 . - Conti Annibale , orefice e giojelliere , via orefici n . 28 . - Grisetti Eugenio , orefice e giojelliere , via Tomaso Grossi n . 9 . - Sartirana G . , orefice e orologiaio , Corso Vittorio Emanuele n . 26 . - Terruggia Pietro , orefice e giojelliere , via Orefici n . 38 , ecc . Broughams . - Stazioni principali . - Piazze : Duomo - Fontana - Mercanti - Santa Marta - Scala - San Sepolcro - Cavour . Vie : Giardino - Brera - Bottonuto - San Giuseppe - Corso Venezia - Corso di Porta Romana - Corso Magenta - Ponte Vetero , ecc . Tariffe : Per una corsa che non oltrepassi la mezz ' ora si paga di giorno Lir . 1 . e di notte Lir . 1 . 25 . Fino ad un ' ora intiera Lir . 1 . 50 di giorno e Lir . 1 . 75 di notte . Per ogni mezz ' ora successiva Cent . 75 di giorno e Lir . 1 di notte . La mezz ' ora incominciata si considera come completa . Per ogni bagaglio od oggetto che non stia nell ' interno si paga Cent . 25 sia di giorno che di notte . Caffè e Pasticcerie principali . Caffè ( * ) . Caffè Cova , via San Giuseppe - Caffè Biffi , Galleria Vittorio Emanuele - Caffè Gnocchi , Galleria Vittorio Emanuele - Caffè Gnocchi , al Foro Bonaparte - Caffè Martini , Piazza della Scala - Caffè Merlo , Corso Vittorio Emanuele - Caffè dell ' Europa , Corso Vittorio Emanuele - Caffè dell ' Accademia , Piazza della Scala - Caffè Maldifassi , via Principe Umberto - Caffè del Rinascimento , Corso Venezia - Caffè del Risorgimento , Corso Magenta - Caffè del Duomo , in Piazza del Duomo ( * * ) - Caffè ai Giardini Pubblici - Caffè Moresco , via Solferino . Pasticcieri od Offellieri . Biffi , Piazza del Duomo n . 33 - Lazzaroni , Corso Venezia n . 1- Dell ' Acqua , via Santa Margherita n . 4 , e Galleria Vittorio Emanuele - Puricelli , via Monte Napoleone n . 45 - Cova , via Giardino n . 1 - Baj Fratelli , Corso Vittorio Emanuele n . 4 - Castiglioni Luigi , via Tre Alberghi n . 2 - Lorioli Carlo , via Brera n . 2 , ecc . Calzolai da donna . Beltrami , Corso Vittorio Emanuele n . 17 - Brivio , Corso Venezia n . 4 - Dupin , via della Passarella n . 26 - Bianchi , via Tre Alberghi n . 14 , ecc . ( * ) Tutti questi caffè dalle ore 10 antimeridiane alle 2 pomeridiane servono il déjeuné alla forchetta . ( * * ) Questo caffè è provveduto di una grande quantità di giornali . Calzolai da uomo . Borioli Alessandro , Galleria Vittorio Emanuele - Mejani Carlo , via Lupetta n . 1 - Mosconi Domenico , Corso Vittorio Emanuele n . 31 - Mûnster fratelli , Corso Vittorio Emanuele n . 28 , e Galleria Vittorio Emanuele ( calzature specialmente di Vienna ) - Veronesi , Corso Venezia n . 11 , ecc . Cambia valute . Casati Ignazio , via Santa Margherita - Grisi Francesco e Comp . , Piazza Mercanti - Mazzucchelli Luigi , Cordusio - Prada Celestino , Piazza del Duomo n . 20 - Strada Luigi , via Giardino n . 4 , ecc . Cappellai . Bergamo Giuseppe , Piazza del Duomo n . 35 - Chiesa Antonio , Piazza del Duomo n . 27 - De Marchi - Gherini Ambrogio , via delle Asole n . 2 - Insom Domenico , Corso Vittorio Emanuele n . 3 - Mariani Gaetano , Cordusio - Migliavacca Giovanni , Corso Vittorio Emanuele - Ponzone Antonio ( Ditta ) , via Santa Margherita n . 4 , ecc . Cartolai , oggetti di cancelleria . Maglia Antonio , Galleria Vittorio Emanuele n . 20 - Crivelli , Corso Vittorio Emanuele n . 36 - Ripamonti - Carpano Antonio , Galleria De Cristoforis n . 18 - De Grandi , Corso Vittorio Emanuele n . 29 - Ferrario Luigi , via Armorari n . 3 - Bontà ( Ditta ) , via Pantano n . 9 - Orgneri Michele , via San Giuseppe n . 12 , ecc . Chincaglieria , Bronzi , Bijouteria di lusso , Grande novità . Baglia Carlo , Piazza del Duomo n . 43 . - Brioschi Fratelli , Corso Vittorio Emanuele n . 4 . - Pirotta e Caprotti , Galleria De Cristoforis . - Galli e Bonnefoy , al Gran Mercurio , Corso Vittorio Emanuele , n . 15 . - Grande Emporio d ' ogni genere d ' addobbi in pendole , bronzi , lampade , porcellana e cristalleria , macchine per usi domestici , bijouterie ed articoli da viaggio . Si spedisce gratis il catalogo dei vari articoli a chi ne fa domanda per lettera . Consoli . Austria - Ungheria . Cantoni Eugenio , console generale , via Meravigli n . 15 . - Belgio . Belinzaghi Giulio , console generale , via Andegari n . 14 . - Bolivia . Brambilla Pietro , vice - console , via Torino n . 51 . - Brasile . Mazzone cav . Carlo , vice - console , via Solferino n . 20 . - Chili . Brivio marchese Giacomo , console , via Olmetto n . 17 . - Confederazione Argentina Juan F . Pelanda . - Confederazione Svizzera . Vonwiller Oscar , console , via Broletto n . 37 . - Francia . Bouillat cav . Edoardo , console , via Sant ' Andrea n . 8 . - Germania del Nord e Granducato di Baden . Mack Davide , console , via Bassano Porrone n . 2 . - Grecia . Ralli cav . Giacomo , console , via San Simone n . 8 . - Inghilterra . Kelly Thomas William , vice - console , nell ' Albergo Reale , via Tre Alberghi . - Messico . Brocca dott . Giovanni , console , corso Vittorio Emanuele n . 21 . - Monaco ( Principato di ) . Cavriani nobile Ippolito , console , via Olmetto n . 7 . - Paraguay . Visconti di Modrone conte Guido , vice - console , via Cerva n . 28 . - Portogallo . De Souza Holstein cav . Federico Filippo , console , Piazza San Sepolcro n . 11 . - San Marino . Antona - Traversi avv . Giovanni , console , via Giardino n . 10 . - Spagna . Brocca commendatore Luigi , console , corso Vittorio Emanuele n . 21 . – Stati Uniti d ' America . Clark William , via Monforte . - Turchia . J . Dominian effendi , Corso Vittorio Emanuele n . 20 . Dentisti e Pedicuri . Ballerio Isidoro , dentista , via Rastrelli n . 16 - Banfi Girolamo , dentista , via Palazzo Reale n . 3 - Bauer Adolfo , dentista , via San Dalmazio n . 5 . - Briziano Pompeo , pedicure , via Pattari n . 3 . Buzenac Luigi , dentista , Corso Vittorio Emanuele n . 24 - Clément Arbib , dentista , via San Protaso n . 3 - Winderling L . Noé1 - e G . Noél , dentista , via Borgospesso n . 21 - De Ambrosis Giovanni , pedicure , via Falcone n . 1 , ecc . Editori di musica . Ricordi Tito , via Omenoni n . 1 , ed ottagono Galleria Vittorio Emanuele - Lucca Francesco , via San Paolo n . 10 , e via Santa Radegonda n . 5 - Canti Giovanni , via Giardino n . 1 , e via Meravigli n . 11 , ecc . Facchini e Fattorini . La società dei Facchini , con brevetto municipale , e quella de ' Fattorini di Piazza , prestano un lodevole servizio di scorta e trasporto di effetti per indicazione da uno ad altro punto della città , ricapito lettere , gruppi , circolari , ecc . Le due Società si distinguono in fra esse dal berretto ; hanno stazioni nelle Piazze e grandi vie ; la stazione principale è in Piazza Mercanti . Tariffa della Società dei Facchini . Per servizio di scorta e per indicazione da uno ad altro punto della città senza interruzioni o fermate L . 25 Per ogni ora L 50 Per ricapito di lettere , gruppi , fatture e di tutto quanto può contenersi nella borsa , per ciascun capo L 20 Trasporto di bagagli , casse , bauli e simili , in qualunque direzione nell ' interno della città del peso di kilogr . 1 a 30 L 30 fino a kilogr . 50 L 50 fino ad un quintale L 70 Pel trasporto nei sobborghi , in aumento per ogni tassa L 15 Tariffa della Società dei Fattorini di Piazza . Per servizio di scorta e per indicazione da uno ad altro punto della città senza interruzioni o fermate L . 30 Per ogni ora L 60 Per ricapito di lettere , gruppi , fatture e di tutto quanto può contenersi nella borsa , per ciascun pezzo L 20 Trasporto di bagagli , casse , bauli e simili , in qualunque direzione nell ' interno della città del peso dikilogr . 1 a 30 L . 30 fino a kilogr . 50 L 50 fino ad un quintaleL 70 Pel trasporto nei sobborghi , in aumento per ogni tassa L 20 Farmacie . Biraghi , Corso Vittorio Emanuele n . 5 - Brera ( di ) , via Fiori Oscuri n . 15 - De Ponti Donnino , alle Cinque Vie n . 22 - Foglia Antonio , Corso di Porta Romana n . 22 - Franzini , via Santa Margherita n . 12 - Garofoletti Alberto , via Santa Maria alla Porta n . 1 - Migliavacca Gio . Battista , via Monte Napoleone n . 1 - Porati , Corso di Porta Ticinese - Pozzi Giuseppe , Corso Venezia n . 41 - Riva Palazzi , Piazza della Scala - Stagnoli , via Bigli n . 28 - Zambelletti Lodovico , piazza San Carlo n . 5 . Farmacie omeopatiche . Biraghi Carlo , Corso Vittorio Emanuele n . 3 - Franzini , via Santa Margherita n . 12 - Garofoletti Alberto , via Santa Maria alla Porta n . 1 - Pozzi Giuseppe , Corso Venezia n . 41 . Fotografi . Calzolari Figlio , successore a Duroni Alessandro , Corso Vittorio Emanuele n . 13 - Deroche ed Heyland , Corso Vittorio Emanuele n . 15 - Ganzini Giovanni Battista , via Unione n . 10 - Montabone , Corso Vittorio Emanuele n . 22 - Pagliano Leonida , via Monforte n . 3 - Rossi Giulio ( sistema Crozat ) , via Bigli n . 7 - Triestina , Corso Venezia n . 77 . Gabinetti di decenza . Due sono i Gabinetti di decenza in Milano con assai proprie ritirate per uomini e signore , l ' uno in via Pasquirolo , l ' altro al nuovo Giardino Pubblico , sotto l ' edificio del caffè . - Il prezzo d ' accesso è di cent . 10 . - Nel primo , a convenienti prezzi , si può anche avere profumerie . - In esso da appositi incaricati si ricevono in deposito effetti da viaggio , e si fa ripulitura d ' abiti e di scarpe . - Pel deposito di effetti pagansi cent . 10 . - Pella pulitura di abiti e scarpe cent . 10 . Giornali politici . La Lombardia , giornale ufficiale della Provincia di Milano - La Perseveranza - La Gazzetta di Milano - Il Secolo - Il Pungolo - Il Corriere di Milano - Il Sole , anche commerciale - L ' Unità Italiana - Il Gazzettino Rosa . - - Questi giornali si ponilo comperare presso le apposite edicole , poste nei principali centri di Milano . Istituti e Collegi principali d ' Educazione . Convitto Nazionale Longoni , Corso ginnasiale - Iiceale e tecnica superiore , via Fatebene - fratelli n . 11 . Civico Collegio - Ginnasio - Liceo Calchi Taeggi , via Porta Vigentina n . 17 . Istituto Dolci , premiato più volte dalla Società Pedagogica italiana . È provveduto d ' un scelto Corpo di professori per l ' insegnamento elementare , ginnasiale , liceale tecnico , militare , amministrativo e commerciale , ecc . Lo stabilimento è arricchito di copiosa suppellettile , in libreria , macchine , musei , ecc . per lo studio della geometria , fisica , storia naturale , geografia , chimica , meccanica , ecc . Ha unito un Convitto regolato sulle norme dei migliori della Svizzera e della Germania . L ' Istituto , che raccomandiamo specialmente , e che può essere visitato in ogni tempo , è posto in vasto locale , con giardino , cortile e portici , Corso di Porta Ticinese n . 83 . Collegio di preparazione agli Istituti militari con annesso Corso tecnico . E molto in credito , diretto essendo da professori addetti al già Collegio militare che esisteva in Milano . Trovasi in via Camminadella n . 22 . Collegio reale delle fanciulle con 24 posti gratuiti , via Passione n . 12 . Liceo privato De Angeli , via Zebedia n . 1 . Istituto privato Boselli per l ' istruzione elementare e ginnasiale , via San Giuseppe n . 4 . Istituto privato Pietrasanta , per Corsi ginnasiali , elementari , tecnici e commercio . Possiede un museo di Storia Naturale e Mineralogia , via San Paolo n . 10 . Istituto privato Stampa . Insegnamento diurno e serale del Corso elementare , di ragioneria , amministrazione e commercio , Galleria Vittorio Emanuele , scala n . 15 . Vi è annesso un ufficio approvato per interpretazioni e traduzioni in qualunque lingua . Insegnamenti speciali . Reale Conservatorio di Musica . Istruzione in ogni ramo di materia musicale , via Conservatorio n . 12 . Accademia de ' Filodrammatici . Scuola di declamazione , via Filodrammatici n . 1 . Reale Istituto Sordo - muti per l ' istruzione de - gli stessi , via San Vincenzo n . 7 . Istituto dei Ciechi , corso Porta Nuova n . 5 . Collegio Tipografico fondato dal tipografo - editore signor Francesco Pagnoni , inaugurato il 14 maggio 1871 , via Ancona n . 3 . Scopo di questo Collegio è la professione e la educazione perfezionata dell ' Arte Tipografica , Fonderia , Stereotipia , Galvanoplastica , Legatoria ed Arti affini . Non si accettano giovinetti se non di madri vedove e bisognose . La durata di permanenza per l ' istruzione ed educazione agli Allievi professionisti non deve oltrepassare gli anni sei ; scorsi i quali ognuno dovrà provvedersi il proprio sostentamento procacciandosi onorato lavoro nelle altrui officine . Scuola civica di Musica , Piazza Mercanti , n . 4 . Scuola di Cauto per adolescenti , piazza del Duomo n . 16 . Scuola di Ballo e Canto , annessa al R . Teatro della Scala . Civica Palestra ginnastica , Corso di Porta Romana n . 108 . Scuole di nuoto presso i Bagni Pubblici , di Diana , Castelfidardo , Nazionale , Ticino , ecc . Scuola Orfeonica femminile , Corso Magenta , locale del Monastero Maggiore pel canto corale da impartirsi alle fanciulle , fondato dal maestro Cr . Varisco . Librerie italiane e straniere . Brigola Gaetano , Corso Vittorio Emanuele n . 26 - Bolchesi Domenico , Galleria De Cristoforis - Dumolard fratelli ( libreria francese ) , Corso Vittorio Emanuele n . 21 - Hoepl , successore a Laengner Teodoro ( libreria tedesca ) , Galleria De Cristoforis n . 59 - Agnelli Giacomo , via Santa Margherita n . 2 , specialmente per libri scolastici ed educativi , - Carrara Paolo , via Santa Margherita n . 5 - Paravia Cr . Batt . , Galleria De Cristoforis . Libri antichi . - Barbini Carlo , via Chiaravalle n . 9 , editore anche della Biblioteca Ebdomadaria - Galleria Teatrale - Repertorio del Teatro Milanese e Poliantea Drammatica - Branca Carlo , via Monte Napoleone n . 23 - Schieppati Gaetano , via San Pietro all ' Orto n . 17 - Frisiani Carlo , via San Paolo n . 11 . - Vergani Pietro , via Sant ' Antonio n . 20 . Mercanti in stoffe , seterie e snoda . Landi Mafessoni e Pollenghi , Corso Vittorio Emanuele n . 22 - Vernazzi Fulvio e Comp . , Corso Vittorio Emanuele n . 28 - Ronchi e Dell ' Orto , ottagono della Galleria Vittorio Emanuele - Cozzi Aliprandi , successori a Panseri , piazza del Duomo - Osnago , Eredi , via Santa Radegonda n . 5 - Manfredi , Zanardi e Comp . , via Rastrelli n . 24 - Rossignol G . , via Torino , ecc . Modiste e Sarte . Lebrun - Ferrandi Giuseppina , Corso Vittorio Emanuele n . 5 - Chaillon Enrichetta , via Pattari n . 2 - Corti , sorelle , via Passarella n . 2 - Nessi Elena . via San Paolo n . 5 - Vigorelli Induno , Corso Vittorio Emanuele - Jeannette Landi , via Borgogna n . 2 . Musei . Museo Cavaleri , dal suo fondatore , l ' egregio avvocato Michele Cavaleri , inaugura - tosi nel marzo 1871 . Trovasi al Corso Magenta n . 86 . Museo Molinari , del suo fondatore , il popolano Francesco Molinari , inauguratosi il 29 settembre 1870 . Trovasi in via Maddalena n . 17 . Museo Civico , nel palazzo Comunale de ' Giardini Pubblici . Museo Patrio di Archeologia , nel palazzo di Belle Arti via Brera . Museo Ambrosiano , presso la Biblioteca Abrosiana , Piazza della Rosa n . 2 , ed altri in case private . Numismatica . Avvi un gabinetto di numismatica nel palazzo di Belle Arti in via Brera - altro nella Biblioteca Ambrosiana - altro nel palazzo Municipale del Marino , proveniente al Comune da eredità del defunto conte Carlo Taverna . Parecchi altri Gabinetti di numismatica sono in case private . Oggetti chirurgici , Cinti , ecc . Baldinelli Ferdinando , via Pattari n . 7 - Gennari P . Enrico , via Ospedale n . 14 - Repossi Flaminio , via Torino 24 - Sighinolfi , via Santa Maria Segreta n . 1 . Orario ferroviario , vedi pag . III Ottici . Duroni Antonio , Galleria Vittorio Emanuele - Brenta Fratelli , Corso Vittorio Emanuele n . 12 - Quercetti Fortunato , Piazza del Duomo n . 35 - Albini Luigi , via Santa Margherita , n . 7 . Pinacoteche . Nel palazzo di Belle Arti in via Brera . - Nella Biblioteca Ambrosiana , Piazza della Rosa n . 2 . Una raccolta di quadri ed altri oggetti d ' arte sono giornalmente visibili nella Esposizione permanente in via Palermo n . 1 . Si fanno esposizioni di Belle Arti nella Gran Sala ai vecchi Giardini Pubblici . Vi sono molte altre Gallerie private di quadri , ecc . Posta delle lettere . L ' ufficio delle Regie Poste è in via Rastrelli num . 20 . Esso è aperto dalle ore 8 della mattina alle 10 della sera per la distribuzione , raccomandazione ed assicurazione delle lettere , giornali e vendita francobolli ; pel rilascio e pagamento di vaglia dalle ore 8 della mattina alle 4 pomeridiane . La levata delle lettere dalle buche sussidiarie ha luogo cinque volte al giorno , cioè : alle ore 7 e 30 e 10 mattina , ed alle 2 e 30 , 4 e 15 e 8 pomeridiane . Quelle site nei quartieri di Porta Vittoria , Porta Venezia , Porta Nuova e Porta Garibaldi sono levate mezz ' ora più tardi . E fatta eccezione per le buche - poste in via Broletto , via Armorari , Piazza Mercanti e Piazza della Scala , per le quali viene stabilita una levata straordinaria alle 12 meridiane . Le lettere della città fra la città e sobborghi dovranno essere impostate nell ' apposita buca presso l ' ufficio centrale . Giornali , stampe e campioni non potranno impostarsi nelle buche succursali della città . Le lettere che si vogliono raccomandare od assicurare , i giornali , le opere periodiche devono essere presentate agli uffici appositi un ' ora prima del tempo stabilito per l ' impostazione delle corrispondenze ordinarie . Le lettere contenenti valori devono assoggettarsi almeno alla formalità della raccomandazione , non rispondendo l ' Amministrazione , in caso diverso , del non avvenutone ricapito . Regia Questura . La Direzione centrale è in via Santa Margherita num . 18 , ed è sede della Questura . V ' hanno sei Sezioni distribuite per la città : la prima . , via Pontaccio n . 19 - la seconda , via Santa Margherita n . 10 - la terza , via Cerva n . 14 - la quarta Corso di Porta Romana n . 98 - la quinta , via San Simone n . 12 - la sesta , via Terraggio n . 4 . Restaurants . Borsa , via San Giuseppe n . 2 Pranzo da franchi 4 in avanti a tutte le ore . Manin , via Manin n . 7 - Rebecchino , via Rebecchino n . 7 - Ristoro , via Aquila n . 6 - Annunciata , via Annunciata n . 11 - Firenze , via Principe Umberto n . 29 - Trattoria Galli nella Galleria Vittorio Emanuele , ecc . La maggior parte degli Alberghi e Caffè primari danno pranzi e déjeunés alla carta e a prezzo fisso . Fra questi citiamo come principali : L ' albergo Milano - di Francia - Roma - del Leone - della Passarella - del Bissone - e del Falcone . Quando vogliasi uscire dalle porte della città per godere della vista della campagna , nei suburbi vi sono parecchie trattorie molto frequentate dai Milanesi , specialmente nella stagione estiva , le quali offrono pranzi succosi : le più in grido sono : l ' Isola Bella , il Giardino d ' Italia , l ' Isola Botta , la Magna , I Promessi Sposi , Loreto , la Noce , ecc . Sarti da uomo . Marzio Carlo , Corso Vittorio Emanuele n . 26 - Prandoni , via Farine n . 10 - Tonelli , via Carlo Alberto n . 1 . - Segramora Alessandro , via Pattari n . 3 - Segramora Giacomo , Corso Vittorio Emanuele n . 32 - Lampugnani Giuseppe , Piazza del Duomo n . 22 , ecc . Sorveglianza Urbana . La Sorveglianza Urbana ha pure sei Mandamenti , ai quali il forestiere potrà rivolgersi per quanto gli verrà ad occorrere per illustrazioni o per reclami dipendenti da servizi di spettanza civica . Il primo Mandamento è posto in via San Simpliciano n . 5 - il secondo via Case Rotte n . 4 - il terzo via Durini n . 19 - il quarto via Sant ' Eufemia n . 14 - il quinto Piazza Vetra n . 9 - il sesto via Terraggio n . 2 . Telegrafo . L ' Ufficio telegrafico è situato in Piazza Mercanti n . 19 . Esso è aperto giorno e notte senza interruzione . La tariffa dei prezzi dei dispacci è esposta nell ' ufficio stesso . Nella sala d ' accesso vi sono le module per l ' invio dei dispacci , non che l ' occorrente per iscriverli . Uffici d ' indizio . Per ricerca di alloggi , persone di servizio , impiegati , ecc . : Amadori Marino , via Tre Alberghi n . 28 - Gavazzeni Carlo , via San Raffaele n . 1 . - Bertolazzi Giuseppe , Piazza Duomo n . 41 - Bestetti Ambrogio Luigi , Verziere n . 5 - Bonfico Giuseppe , via San Vito n . 18 - Camisasca Francesco , via San Giuseppe n . 13 - De Vecchi Giuseppe , via San Raffaele n . 10 . Vedute di Milano , Stampe , Fotografie , Guide , ecc . Artaria Ferdinando e Figli , via Santa Margherita - Pozzi Pompeo , Galleria De Cristoforis - Ronchi Luigi , Corso Vittorio Emanuele n . 22 - Vallardi Antonio , via Santa Margherita , ecc . Guide , Dizionari in tutte le lingue , Dialoghi , ecc . , Brigola Gaetano , Corso Vittorio Emanuele n . 26 . Divertimenti . Sotto questo titolo esponiamo al lettore quanto la città di Milano offre al viaggiatore in materia di Spettacoli teatrali diurni e serali , Concerti , Passeggi , Società di Riunione , Balli , Equitazione , Velocipedi , Scherma , Ginnastica , Pattinaggio , Bersaglio , Salita al Duomo , Gite piacevoli ai dintorni di Milano , ecc . Quando il forestiere , dopo visitati i monumenti della Città , voglia conoscerne i passa - tempi , dovrà innanzi tutto recarsi al Teatro alla Scala , il quale offre il primo spettacolo che si possa godere in Italia d ' opera seria e di ballo , con attori di canto , ballerini e mimi di cartello , e con decorazioni sceniche che invano cercherebbonsi in altre città anche principali . Non dovrà in seguito dimenticare i Teatri secondari , come la Canobbiana , il Carcano , il Vecchio Re , Santa Radegonda , il Milanese ( * ) , il Politeama Milanese , nel quale ultimo , nelle stagioni principalmente di estate ed autunno , si danno opere e balli con abili artisti . Per la commedia italiana o francese è raccomandabile il Vecchio Teatro Re , il quale sarà nel 1872 surrogato dal Teatro della Commedia , che si sta costruendo in Piazza San Fedele . Al Fossati ed al Nuovo Teatro Re si danno operette buffe , balletti e commedie . Questi ultimi ( * ) Non ometta il viaggiatore la visita al Teatro Milanese , ove vi si recita la Commedia in dialetto , che dipinge al vivo i costumi della città . teatri sono frequentatissimi dal popolo dei quartieri operai , e vi è permesso anche il fumare . Seguono i teatri diurni : il Padiglione nazionale , i Circhi al Nuovo Tivoli , e la Commenda , ecc . Quando nella sosta che un forestiere fa in Milano , egli vegga annunciato uno spettacolo nell ' Arena , non deve tralasciare di recarvisi , onde godere del magnifico colpo d ' occhio che offre quell ' edificio , particolarmente dal Pulvinare se , specialmente , siavi concorso di spettatori . Eccovi intanto i prezzi ordinari d ' entrata ai teatri di Milano . Teatro R . alla Scala L . 3 50 In prime sere di spettacolo o di Veglione ( * ) L 5 R . della Canobbiana L 1 25 Quando vi si fa musica L 2 Carcano L 1 50 Re ( vecchio ) L 1 50 Milanese L 1 50 Politeama Milanese ( * * ) L 1 00 Fossati L 80 Re ( nuovo ) L 80 Santa Radegonda L 1 25 A seconda degli spettacoli . L 1 50 ( * ) Un Gabinetto di decenza per signore , custodito da apposita donna , trovasi tra la seconda e terza fila a sinistra del R . Teatro alla Scala . La tariffa è di cent . 10 . ( * * ) Varia il prezzo poi a seconda dei posti . Il teatro fu inaugurato il 4 maggio 1871 . Architetto ne fu il signor Carlo Naymiller . Commenda (spettac.i diurni ) L . 80 Fiando , detto Gerolamo ( marionette ) L . 50 Prandi ( marionette ) L 50 Filodrammatici , vi si ha accesso con biglietto d ' invito emesso dalla Presidenza , o dato da un socio . San Simone , occupato dalla Società di dilettanti Gustavo Modena . Vi si può entrare con biglietto come nel teatro dell ' Accademia dei Filodrammatici . In altra sera , anzichò rinchiudersi nei teatri , si può godere ottimi concerti nei caffè Gnocchi e Biffi nella Galleria Vittorio Emanuele . Si danno concerti assai di frequente nel Salone ai vecchi Giardini Pubblici , nella gran sala del R . Conservatorio . Nelle sere d ' estate si fa musica nel giardino dei caffè Cova in via San Giuseppe , in quello del Rinascimento al Corso Venezia , e Gnocchi al Foro Bonaparte ; al caffè Maldifassi , in via Principe Umberto , ogni giovedì e domenica , come anche al caffe Garibaldi in Piazza Fontana , ed in altre sale di caffè secondari . Pure in estate , ogni giorno di festa , vi è musica e gran passeggio ai Giardini Pubblici Vecchi dalle ore due alle quattro pomeridiane ; dalle ore sei alle otto di sera ai Nuovi Giardini . In questi geniali ritrovi il gentil sesso milanese fa pompa di bellezza e d ' eleganza . Dalle ore 3 alle 4 pomeridiane , nei giorni di martedì e giovedì , il corpo di musica della Guardia Nazionale eseguisce concerti in Piazza della Scala . Ogni giorno , dalle ore 2 alle 5 pomeridiane , passeggio dalla Piazza del Duomo , lungo i Corsi Vittorio Emanuele e Venezia , e bastioni dalla Porta Venezia alla Nuova . Particolarmente nei dì festivi vi si ammirano numerosi ed eleganti cocchi . Nei più caldi giorni dell ' estate il corso delle carrozze sui bastioni si fa dalle ore 7 alle 9 pomeridiane . Luogo di passatempo pel cittadino e il forestiero , offrono pure e la Galleria Vittorio Emanuele , il Foro Bonaparte , special - mente nell ' estate , ove sonvi vari divertimenti , ed il Tivoli , dove si eseguisce musica ogni giovedì e domenica ; vi hanno in esso caffè , liquoristi ed altri esercenti pel popolo ; un circolo per cavalli o comiche compagnie per chi ama gli spettacoli a poco prezzo ; giostre , saltimbanchi , suonatori ambulanti , ecc . Ogni forestiere che soggiorni a Milano per alcuni giorni può , presentato da un socio , frequentare i concerti della Società del Quartetto , e le riunioni serali delle Società Patriottica , dell ' Unione , degli Artisti , del Durino e del Giardino . In quest ' ultima vi sono assai splendide sale , nelle quali nel carnevale si danno bellissime feste da ballo ; possiede essa di molti giornali , ed una buona raccolta di libri . Anche alla Società degli Artisti e del Durino si danno frequentemente concerti , feste da ballo , alle quali il forestiero è ammesso munito di viglietto procurato da un socio . Sono celebratissimi i Risotti masqué , che una volta l ' anno dà la Società degli Artisti , per le spiritose mascherate , parodie e la vivacità più bizzarra che mai . Amate il ballo , 1' equitazione , il velocipede , la scherma , la ginnastica o il bersaglio , ecc . ? , vi hanno luoghi di riunione anche per ciò con ottimi maestri . Ne diamo un saggio . Maestri e maestre da ballo . Angiolini Silvia , via Durini n . 34 - Casati , conjugi , Giovanni e Wouthier Margherita , via Santa Margherita n . 22 - Della Croce Achille , via Bagutta n . 8 - Della Croce Carlo , via Soncino Merati n . 8 , ecc . Maestri di equitazione . Beretta Angelo , vicolo Tignoni n . 14 - Bergomi Saule , Corso Venezia 78 - Mangiagalli Alessandro , Corso Venezia n . 78 . Società del Veloce Club . Ogni socio paga annualmente L . 50 , ed è obbligato per un triennio . I ragazzi dai sette ai quattordici anni pagano la metà , e sono obbligati solamente per un anno . Scopo dell ' Istituzione è quella di diffondere questo nobile e salutare esercizio ginnastico . La Società ha una scuola nel locale presso Porta Tenaglia , il cui terreno è adattato con salite , ostacoli , ecc . , pel perfezionamento del dilettante . Stabilisce gare di velocità , gite di piacere . E in comunicazione colle altre Società principali di velocisti . Maestri di scherma . Citterio Fortunato , via San Vito n . 22 - Carmine Luigi , vicolo Rasivi - Cerri Giuseppe , via Passarella n . 8 - Galli Giovanni , Corso Venezia n . 31 , e Galli Enrico , via San Zeno n . 9 , ecc . Maestri di ginnastica . Bardelli Luigi , Corso Magenta n . 45 - Martinelli Paolo , via Gesù n . 23 - Lomazzi Ippolito , via Guastalla n . 13 - Ronchi Giovanni , via Armorari n . 12 - Zibecchi Luigi , via Stampa 11 . Una Società di Ginnastica ha sede presso la Civica Palestra a Porta Romana , col precipuo scopo di generalizzare l ' igienico esercizio . Anche la Giunta Municipale ha nominata una Commissione all ' uopo . Pattinaggio . Nella stagione invernale l ' Arena è allagata e ridotta ad uso degli amatori del Pattinaggio . Qui convengono i più esperti sdrucciolatori sul ghiaccio , e la spaziosa piazza presenta un incantevole colpo d ' occhio . Un ' apposita Società si è formata per rendere più agevole e più divertente quest ' esercizio ginnastico . La Società è retta da una Commissione di cinque membri . Ogni socio è vincolato al pag - mento della sua quota per anni tre consecutivi , e salvo il diffidamento in iscritto tre mesi prima della scadenza del suo triennio , e perciò prima del mese di settembre , s ' intenderà vincolato per un altro triennio successivo . La quota di ogni socio è fissata in lire 15 annue ; pei soci che non raggiungono l ' età di quindici anni la quota annuale è di lire 7 . 50 . Sono esclusi dal vincolo triennale gli ufficiali della guarnigione , gli impiegati ed i forastieri non aventi domicilio stabile in Milano . Nessuno può pattinare nel recinto della Società non essendo socio ; ai soli forastieri di passaggio in Milano è permesso di pattinare , mediante il contributo di lire 2 ogni volta approfitteranno del permesso , quando però siano presentati da tre soci ed ammessi dalla Commissione . Bersaglio al Lazzaretto fuori di Porta Venezia . Tiro di Carabina e di Pistola . Si fanno spesso partite di gara con premi analoghi . Tassa per ogni colpo di Carabina L . 06 ogni 100 L 5 ogni colpo di Pistola L 03 con figurina di gessoL 08 con cartone L 08 Alla Piazza Castello , vicino al bastione di Porta Magenta , evvi il Bersaglio Municipale . Esso è amministrato , ad esempio delle istituzioni simili , da una speciale Commissione civica di sette membri , sotto la presidenza del Sindaco , col precipuo incarico di promuovere lo sviluppo dell ' esercizio del tiro a segno con premi , incoraggiamenti , ecc . Serve anche ad uso della Società dei carabinieri Milanesi , il cui circolo è Corso Magenta n . 34 . Tariffa pel Tiro a segno nel Bersaglio Municipale N . 1 Ettogrammo polvere di fucileria . . L.-30 N 10 Palle bersaglio L -15 N 100 Id . id L 1 25 N 1 Scatola di 250 capsule rigate L -50 N 1 id . id . lisce L - 40 N 10 Cartucce arma retrocarica L - 60 N 10 » per fucili lisci L - 55 N . 1 Gramma pezzuole L . - 20 N 1 Cartone L - 06 N 1 Marca per colpo di carabina con arma e munizione del Bersaglio L - 05 N 10 Marche per colpo di qualunque arma privata con munizione propria L - 15 N 1 Marca per colpo di fucile liscio o rigato con arma del Bersaglio e munizioni proprie L - 02 N 1 Marca per colpo di pistola con arma e munizione del Bersaglio L - 03 N 10 Marche per colpo di pistola con arma e munizione propria L – 10 Avvertenze . I Tiratori con arma e munizioni proprie possono acquistare una marca personale per trenta giorni continui al prezzo di lire 3 . Il diritto che accorda tale marca viene sospeso nei giorni di partita . Le munizioni acquistate al Bersaglio debbono essere consumate nel luogo e non possono asportarsi dallo stesso . La polvere non viene accordata in quantità maggiore di un ettogramo . Salita al Duomo . Il forastiero , prima della sua partenza da Milano , non deve dispensarsi dalla salita al Duomo da noi citata a pag . 14 , Gite di piacere noi dintorni di Milano . Al forestiere , che abbia tempo di fermarsi in Milano , consigliamo di visitare i suoi dintorni . In alcuni di essi vi si può recare col mezzo della 164 ferrovia ; ma val meglio prendere apposita vettura , e per ciò proponiamo la Società Anonima degli omnibus per 1' ottimo servizio . Ne diamo 1' apposita tariffa . Vetture per servizio di città . Durata del Servizio A 2 cavalli Ad 1 cavallo Per ore due L . Ogni ora successiva Andata e ritorno dal teatro . Un servitore 8 2 4 2 5 1 3 2 Si fanno abbonamenti settimanali e mensili , sia per la passeggiata del Corso , sia per il Teatro , a prezzi da convenirsi . Non competono mancie al personale . Vetture per servizio di campagna . Percorrenza Con cocchiere Con postigl . e Fino a chilometri 40 fra andata e ritorno Ogni chilometro in più All ' uomo per vitto e mancia 15 30 2 18 50 4 Foraggio a carico dei committenti . Sconto del 10 per 100 nei giorni feriali e di ordinario concorso pei soli servizi con cocchiere . I principali luoghi da visitarsi sono : L ' Abbazia di Chiaravalle , fuori di Porta Romana , innalzata nel 1135 da San Bernardo per desiderio dei Milanesi . La Cascina Linterna , fuori di Porta Magenta , ove è la villa abitata da Francesco Petrarca . La Certosa di Garignano , fuori di Porta Sempione , fondata dall ' arcivescovo Giovanni Visconti . Vi sono le migliori opere di Daniele Crespi . La Chiesa di Saronno , una delle più belle e ricche chiese di Lombardia . La Certosa di Pavia , il più bel tempio del - l ' Alta Italia dopo il Duomo di Milano ed il San Marco di Venezia . Fu innalzato nel 1396 da Galeazzo Visconti . Il Santuario di Rho , assai rinomato . Nelle vicinanze vi è la principesca villa di Lainate . Cinisello , per la villa Ghirlanda - Silva , ricca di pitture , di oggetti d ' arte e di libri preziosi , sopratutto del XV secolo . Monza , per la sua Cattedrale , la chiesa di Santa Maria in Strada , il più ricco lavoro gotico in mattoni del Milanese , ristaurato egregiamente nel 1870 dall ' architetto Carlo Macciachini , e la sontuosa Villa Reale co ' suoi giardini e il Parco . Desio , ove evvi la bella villa Traversi - Antona . Como , per la Cattedrale cominciata nel 1396 , le chiese di San Fedele , del Crocifisso , di Sant ' Abbondio e San Carpoforo ; la Biblioteca Comunale , il Palazzo del Comune , il Palazzo Giovio , ecc . Il lago di Como , ove natura ed arte hanno intrecciati tutti i loro tesori . Vaprio , per la villa Castelbarco , detta Monastirolo , e il palazzo Melzi . Evvi in Vaprio una grande manifattura di velluti di cotone e di cotonerie , ora del duca Visconti di Modrone , una grandiosa fabbrica di carta con macchine inglesi , della ditta Binda e Comp . Non sarà male impiegata anche una gita al Santuario di Caravaggio , ai dintorni di Varese , ricchi di ville amenissime , non che al suo Santuario la Madonna del Monte , a Magenta , che diede il nome alla battaglia combattuta il 4 giugno 1859 , e vinta dai Francesi contro gli Austriaci ; alla Brianza amenissima per vedute e luoghi incantevoli , al Lago Maggiore , ecc . , e per ciò il viaggiatore può ricorrere alle Guide analoghe . FINE