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POLITICA E STORIA: POLEMICA SUL MANIFESTO ( ANSALDO GIOVANNI , 1922 )
StampaPeriodica ,
Caro Gobetti , Eccoti qualche osservazione sul tuo tormentato e tormentatore " Manifesto " . Tu poni perfettamente come compito della Rivoluzione Liberale la spiegazione di questi tre fenomeni della vita italiana : " 1 ) mancanza di una classe dirigente come classe politica ; 2 ) mancanza di una vita economica moderna ossia di una classe tecnica progredita ( lavoro qualificato , intraprenditori , risparmiatori ) 3 ) mancanza di una coscienza e di un diretto esercizio della libertà " Mio caro amico , ti dirò subito che non credo sia possibile arrivare a tanto , seguendo il tenue filo delle avventure hegeliane e delle peripezie antisensiste dei signori Luigi Ornato , Giovanni Maria Bertini e Santorre di Santarosa . Permetti che , in queste mie osservazioni , mi valga dei risultati degli studi di autori che qui convien nominare per vendicarli delle spogliazioni che essi soffrono da una ristretta cerchia di iniziati , che non li nomina mai per paura che anche gli altri se li facciano venire dal libraio . Mi baso sopratutto su : Sombart , Der Bourgeois , Monaco e Lipsia 1913; Max Weber , Gesammelte Aufsätze zur Religions soziologie , Tufinga 1921; Troeltsch , Soziallehren der chrislichen Kirchen , Berlino 1917 . La vostra posizione di protesta contro l ' Italia giolittiana o nittiana , contro il socialismo di Serrati e le cooperative di Vergnanini somiglia molto alla passionale opposizione puritana contro il sistema sociale che si era formato in Inghilterra sotto gli Stuardi : lega di malaffare fra Stato , Chiesa anglicana e monopolisti , per far prosperare le imprese di un capitalismo mercantile coloniale statalmente privilegiato . Il puritanesimo vi contrapponeva le tendenze ad un profitto capitalistico razionale e legale , raggiunto in forza della propria energia e iniziativa . I puritani ( Prynne , Parker ) rigettavano ogni contatto " con i cortigiani e i facitori di progetti " , fautori di monopolii parassitarii , come con una classe di persone eticamente sospette ; il nostro amico E . Corbino tratta precisamente su questo tono i socialisti , che " facitori di progetti " sono già fin d ' ora , e " cortigiani " diventeranno ben presto . Questa analogia di posizioni fa capire che , in fondo , iI compito di Rivoluzione Liberale mira alla spiegazione della mancanza prima e profonda nel nostro paese : quella dello " spirito capitalistico " . Definizioni dello spirito capitalistico non ce ne sono . Raccomandabilissimo , per mia esperienza personale , lo studio di due libri : La Vita di Beniamino Franklin e Robison Crusoè : né dirai che questa volta faccio delle citazioni peregrine . Lo spirito capitalista è facilmente percepibile quando l ' ascesi protestante si è impadronita del vecchio concetto ( - che il lavoro , anche per misera mercede , è meritorio agli occhi di Dio - ) e lo ha approfondito , anzi trasformato , fino a creare l ' impulso al lavoro come vocazione (ingl.: state ; ted . Beruf ) , fino a far considerare il lavoro come l ' eccellente , anzi l ' unico mezzo , per diventare sicuri dello stato di grazia : quando l ' ascesi protestante - divenuta vera ascesi laica - legalizzò d ' altra parte lo sfruttamento della specifica volonterosità al lavoro , chiarificando come " vocazione " , l ' ansia di guadagno dell ' imprenditore . È evidente poi , quanto l ' esclusivo sforzo di raggiungere il regno di Dio con l ' adempimento del dovere al lavoro ( inteso come vocazione ) dovesse promuovere la " produttività " , nel senso capitalistico della parola : è dimostrato come quella concezione dello " Stato di grazia " che poteva essere garantito non da qualunque espediente magico sacramentale , o dalla assoluzione della confessione , o dell ' adempimento di pratiche propiziatorie , ma soltanto dal mantenimento di uno speciale stile di vita pietistica , dovesse condurre a quella metodica razionale della vita pratica , che è il segreto dei grandi intraprenditori e delle grandi aziende . Si è spesso - e Sombart lo ha dichiarato in tratti particolarmente felici - indicato come motivo fondamentale dell ' economia moderna il " razionalismo economico " . Senza dubbio , se con questa espressione s ' intende l ' allargamento della produttività del lavoro mediante l ' ingranaggio del processo di produzione , combinato da un punto di vista scientifico . Ma questo processo di razionalizzazione sul terreno tecnico presuppone uno stile di vita pietistico - ascetica , e condiziona una parte importante degli " ideali " della moderna società borghese : il lavoro per una razionale distribuzione di beni materiali all ' umanità . Sotto Vanderlip , americano inquirente sui mali europei , è agevole scoprire Vanderlip razionalizzatore di una azienda bancaria ; raschiate ancora , troverete il gregario di una setta protestante che cerca di seguire un qualsiasi sistema di ascesi laica . Usando uno schema grossolano , possiamo dire , per esempio , di Beniamino Franklin : a ) Prima abbiamo lo stile di vita pietistico - ascetica , notissima in quelle storielle che a noi sembrano incredibili e ridicole , dell ' Almanacco del povero Riccardo , ecc . b ) Poi abbiamo la razionalizzazione della sua vita di produttore , da apprendista tipografo diventa padrone , inventa il parafulmine , ecc . c ) Infine abbiamo la razionalizzazione della sua vita politica : leggere la descrizione dei suoi sforzi in servizio degli Improvements comunali di Filadelfia , per capire come il lavoro per la distribuzione dei beni materiali , per la " prosperità " della città natale , ecc . penda sempre dinanzi agli occhi di chi è già passato attraverso ai due stadii o momenti precedenti . Questa è la fioritura completa dello spirito capitalistico , che , come vediamo tipicamente in Franklin e in tutta la società americana dei suoi tempi , ci dà perfettamente quello che la Rivoluzione Liberale cerca invano in Italia : classe tecnica progredita , coscienza e diretto esercizio della libertà . Ora , in Italia , non esiste e non è esistito mai lo " spirito capitalistico " come fenomeno di masse . Esiste quello che il Sombart chiama Paria - kapitalismus ( la cupidigia del barcaiolo napoletano o dell ' aranciaro , la parsimonia dell ' emigrante tanto ridicolamente vantata , tutti aspetti dell ' auri sacra fames che è vecchia quanto il mondo , e non ha niente da fare con lo spirito capitalistico ) . Esiste quello che lo stesso Sombart , e altri , chiamarono Abenteurer - kapitalismus ( il persistente parassitismo siderurgico , i casi Bondi , Perrone , ecc . rientrane in questa categoria ) . Non ci fu mai altro . Perché ? La risposta del materialismo storico ingenuo spiega subito , si sa : " Tale spirito capitalistico un rispecchiamento , una soprastruttura di situazioni economiche : non si è avuto in Italia , perché queste situazioni sono mancate " . Balle . Basta ricordare che nel paese natale di Beniamino Franklin ( Massachussets ) lo " spirito capitalistico " esistette ben prima dello " sviluppo capitalistico " : che nelle colonie che poi formarono gli Stati meridionali dell ' Unione , questo spirito capitalistico rimase molto meno sviluppato , quantunque là sorgessero le prime intraprese d ' affari su grande - ma non razionale - scala : che lo spirito capitalistico si preparò , insomma , alle più grandi esplosioni nelle Colonie di New - England , in mezzo a una popolazione di piccoli borghesi , di artigiani , di yeomen e di predicatori . Il ritornello incalza : perché ? Perché , dai Comuni , in cui , come tu dici , " sorsero gli elementi della vita economica moderna " non derivò anche lo spirito che questi elementi unifica e conduce alla battaglia ? Perché Machiavelli , che " professa una religiosità della pratica come spontaneità di iniziativa e di economia " rimane un isolato ? Perché , quando , sotto la superficiale influenza di Cavour e del periodo libero - scambista , parve che un più intenso sbocciare di imprese animate , da spirito capitalistico dovesse segnare l ' inizio del nuovo Regno , ci fu una vera rivolta della opinione pubblica , un vero riaccendersi di disprezzo mandarinesco verso gli uomini dell ' industria e questa rivolta si concretò nell ' accentramento burocratico ? Perché , mio caro , tu stesso , che con tanta minuzia studii , non dico l ' embrione , ma il feto della classe dirigente in Italia , arrivato al Santarosa " in cui l ' espressione dell ' esigenza religiosa si confondeva nell ' ossequio alla Chiesa " , trovi ciò assolutamente ovvio , " perché il Cristianesimo , iniziale ardore di sentimento , momento ideale naturalmente anarchico , eretico , atto che supera tutti i fatti , affermazione violenta di spiritualità contro tutti i dati , non può avere vita e compimento reale se non realizza l ' ardore in organismo , se non sostituisce alla purezza astratta dell ' aspirazione l ' ordine solido della praticità " ? Perché - io credo - il cattolicesimo , il cattolicismo della Chiesa romana assoluta negazione di ogni metodica di vita borghese , assoluta soffocatrice dell ' ascesi protestante , ci ha afferrati e non ci molla più . Io non so se , come tu dici , il cattolicesimo ha ucciso l ' idea liberale : perché l ' idea liberale è per me una espressione alquanto vaga e imprecisa ma esso ha forse ucciso in Italia ogni possibilità di ascesi laica . Ha , con la sua mole di Chiesa , cioè di universale fidecommesso per scopi ultraterreni , abbracciante i giusti e i reprobi , ucciso tutte le possibilità di svolgimento della setta , intesa come comunità di coloro che personalmente si sentono in stato di grazia , credenti ed eletti , e di costoro soltanto : e cosi , con questo primo schiacciamento , ha tolto di mezzo ogni classe dirigente come classe politica ; perché la setta ( religiosa ) ne è il presupposto . La Chiesa Romana ha incarnato in noi quell ' orrore verso l ' irrimediabile banausismo , volgarità e monotonia della attività pretina specializzata , e con questo ha tolto di mezzo le possibilità di avere la classe tecnica progredita . La Chiesa Romana ci ha evitate le angoscie del dubbio sull ' essere o no predestinati alla grazia , degni o indegni di appartenere alla " Ecclesia pura " : ma " la coscienza e il diretto esercizio della libertà " sono sorte proprio e soltanto da quelle angoscie . Insomma io credo che il cattolicismo della Chiesa Romana ci abbia privati dello " spirito capitalistico " ; e - insieme - di tutto ciò di cui Rivoluzione Liberale si propone di spiegare la mancanza , e che manca , perché è mancato quello spirito capitalistico stesso . Il più bello però è questo : che tu , con la tua rivista , non solo vuoi spiegare perché tutta questa roba manca : ma vuoi contribuire a fabbricarla . Io credo invece che la vittoria del cattolicismo sia definitiva , nel senso chiarito : che cioè lo " spirito capitalistico " non sorgerà - come afflato di massa - nel nostro paese . Tu dici : Data la loro affermazione di un principio idealistico o , se meglio piace , volontaristico , che fa risiedere la funzione dello Stato nelle libere attività popolari , affermantisi attraverso un processo di individuale differenziazione , Mazzini e Marx sono i più grandi liberali del mondo moderno . Giusto : appunto per questo il marxismo e il mazzinianismo sono fratelli ... nella tomba . Tu dici : Coerenti ad una visione marxista , o , meglio , italianamente marxista sono rimasti alcuni comunisti ( non il Partito Comunista ) , che agitando il mito di Lenin vedono nella Rivoluzione il cimento della capacità politica delle classi lavoratrici , della loro attitudine a creare lo Stato . Giusto : tu hai pronunciato la condanna di ogni attività pratica dei tuoi amici comunisti . Gira e rigira biondina , in Italia - altro che marxismo ! - non c ' è che del " poverismo " : indicando provvisoriamente col termine di poverismo il complesso delle tendenze e delle dottrine contrarie allo spirito capitalistico . Prima di tutto , al solito , il sistema poveristico della Chiesa Romana , cui ancora si volge con nostalgia il ricordo e l ' affetto degli italiani : né so tenermi dal trascrivere una paginetta del Veuillot , dove i suoi caratteri sono scolpiti con una efficacia che non mi stanco di ammirare : " A l ' osteria , le déjeuner couta dix - sept sous . C ' est une des grâces de Rome , de pouvoir déjeuner où l ' on veut , au prix que l ' on veut . Toute porte est ouverte à toute honnête homme . On a le droit d ' être pauvre , la pauvreté est de bonne humeur . Le droit d ' être pauvre , la bonne humeur de la pauvreté ! Le monde finira par n ' avoir même plus l ' idée de ces deux grands biens ; et alors il y aura des pleurs et de grincement de dents . Rome , Rome , doux pays de la pauverté honorée et libre ? Le docteur B * * , excellent prêtre , partit de Paris son breviaire sous le bras , il entra dans Rome sans autre fortune qu ' un sac de nuit ... qui contenait un plan d ' études . A vingt sous par jour , l ' honoraire de sa messe , il est logé , nourri , libre , content ; il est entouré de consideration , et il fait un beau livre " . L ' Italia , mio caro , in cui vi sentite come esiliati , è questa , è sempre questa . Per cambiarla pare che tu faccia assegnamento sui nuclei iniziali dei due partiti rivoluzionari , quello degli operai e quello dei contadini . Tu li chiami rivoluzionari : spiegati . Forse sono rivoluzionari i loro capi , le loro élites , i giovani che più o meno conosciamo , tizio o caio , e che assumono verso l ' Italia d ' oggi , l ' atteggiamento di protesta puritana ? Ma perché i capi e le élites mettano in moto le masse hanno bisogno di un vecchio ingrediente : il paradiso . E non mica qualche paradiso laico , come sempre ce ne hanno descritto gli utopisti . Per battere la Chiesa , completamente provvista con tre paradisi , quello di Adamo ed Eva , quello " poverista " in cui Venillot e il suo amico R * * si trovavano così bene , e quello lassù , bisogna che i capi e le élites dispongano di un paradiso come ne disponevano i Calvinisti , i Mennoniti , i Quaccheri . Vuoi tu rimandarci ai Circoli di Coltura Religiosa ? Ah , mon bon , pas si bête que ça ! Il coraggio di mascherarsi da protestante l ' ha soltanto il nostro amico Prezzolini ! O forse tu vuoi dire che " l ' ardore e l ' iniziativa degli operai saranno - da certe nuove circostanze economiche , - potenziati a un nuovo completo impeto rivoluzionario ? Ebbene allora io ti chiedo quale espediente rivoluzionario mai varrà a cancellare il marchio anticapitalistico impressoci dalla Chiesa di Roma , a far sorgere quello spirito capitalistico che i Comuni , il Rinascimento e il Risorgimento non sono riusciti a far sorgere : io ti domando come eviterai che la rivoluzione delle masse operaie e contadine ricada nel vecchio solco del poverismo cattolico , non sia semplicemente e rovinosamente un pazzo tentativo di ritorno al tempo in cui con venti soldi al giorno l ' uomo era alloggiato , nutrito , libero , e ... scriveva ancora dei bei libri ? Valgono insomma , non contro cotesti nuclei iniziali che sono stimabili , ma contro una loro ipotetica azione politica , le identiche obiezioni che valgono contro " la demagogia ridicola di Bombacci e di Misiano " . Essi non riescono a risolvere il problema ; quale io lo vedo : e cioè : " Come è possibile che una nazione , destituita di spirito capitalistico come la nostra , possa mettere in piedi una disciplina sociale valida ad affermarsi di fronte alle nazioni , che la loro disciplina sociale traggono da quello spirito capitalistico ? Come è possibile che l ' Italia non diventi una colonia - o non lo resti ? " Per chiudere con un filo di speranza , dopo questa domanda che pare disperata , faccio due righe di inventario . 1° Non siamo soli a dover risolvere questo problema , nel mondo . Questo problema è posto , in termini press ' a poco identici , ai popoli slavi e alla civilizzazione cinese . Ecco due enormi aggruppamenti dell ' umanità destituiti come noi , più di noi forse , di spirito capitalistico : eppure ben risoluti , mi pare , a non diventare colonie anglosassoni . Siamo in buona compagnia . 2° È innegabile che un inizio di cristallizazione , un inizio di speciale disciplina sociale si svolge attorno al cosiddetto " socialismo " di cui tu ti affretti troppo a dichiarare l ' impotenza . Non comprendo , a dir vero , l ' interpretazione missiroliana del fenomeno socialista . Lo intendo invece come una forma di poverismo laico , che però manifesta la sua originalità in questo : nella costituzione di una classe dirigente destituita , si capisce , di spirito capitalistico , ma reclutata in base ad un certo rituale , e munita delle conoscenze tecniche necessarie per far vivere una azienda . L ' epiteto di " mandarini " e di " bonzi " lanciato contro gli organizzatori per offenderli mette bene in rilievo un aspetto di questa originalità : l ' epiteto poi può essere trovato offensivo solo dagli ingenui . Se e come questa originalità possa svolgersi : se e come questa singolare classe dirigente possa essere paragonata a quelle che , in Russia ( funzionari bolscevichi ) e in Cina ( funzionari confuciani ) , cercano di difendersi contro gli assalti delle classi dirigenti derivate dalle sétte ascetico - laiche e sorrette da intenso spirito capitalistico : e , finalmente , quali siano i rapporti ideologici di essa verso la Chiesa Romana e la sua attività : tutte queste cose sono forse di un grande interesse : ma per non cadere nel vago dilettantismo , hanno bisogno di essere documentate con raffronti e citazioni lunghissime . Perciò chiudo . Tuo Giovanni Ansaldo .