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DEMOCRAZIA OPERAIA ( GRAMSCI ANTONIO , 1919 )
StampaPeriodica ,
Un problema si impone oggi assillante a ogni socialista che senta vivo il senso della responsabilità storica che incombe sulla classe lavoratrice e sul Partito che della missione di questa classe rappresenta la consapevolezza critica e operante . Come dominare le immense forze sociali che la guerra ha scatenato ? Come disciplinarle e dar loro una forma politica che contenga in sé la virtù di svilupparsi normalmente , di integrarsi continuamente , fino a diventare l ' ossatura dello Stato socialista nel quale si incarnerà la dittatura del proletariato ? Come saldare il presente all ' avvenire , soddisfacendo le urgenti necessità del presente e utilmente lavorando per creare e " anticipare " l ' avvenire ? Questo scritto vuole essere uno stimolo a pensare e ad operare ; vuole essere un invito ai migliori e più consapevoli operai perché riflettano e , ognuno nella sfera della propria competenza e della propria azione , collaborino alla soluzione del problema , facendo convergere sui termini di esso l ' attenzione dei compagni e delle associazioni . Solo da un lavoro comune e solidale di rischiaramento , di persuasione e di educazione reciproca nascerà l ' azione concreta di costruzione . Lo Stato socialista esiste già potenzialmente negli istituti di vita sociale caratteristici della classe lavoratrice sfruttata . Collegare tra di loro questa istituti , coordinarli e subordinarli in una gerarchia di competenze e di poteri , accentrarli fortemente , pur rispettando le necessarie autonomie e articolazioni , significa creare già fin d ' ora una vera e propria democrazia operaia , in contrapposizione efficiente ed attiva con lo Stato borghese , preparata già fin d ' ora a sostituire lo Stato borghese in tutte le sue funzioni essenziali di gestione e di dominio del patrimonio nazionale . Il movimento operaio è oggi diretto dal Partito socialista e dalla Confederazione del Lavoro ; ma l ' esercizio del potere sociale del Partito e della Confederazione si attua , per la grande massa lavoratrice , indirettamente , per forza di prestigio e d ' entusiasmo , per pressione autoritaria , per inerzia persino . La sfera di prestigio del Partito si amplia quotidianamente , attinge strati popolari finora inesplorati , suscita consenso e desiderio di lavorare proficuamente per l ' avvento del comunismo in gruppi e individui finora assenti dalla lotta politica . E ' necessario dare una forma politica e una disciplina permanente a queste energie disordinate e caotiche , assorbirle , comporle e potenziarle , fare della classe proletaria e semiproletaria una società organizzata che si educhi , che si faccia una esperienza , che acquisti una consapevolezza responsabile dei doveri che incombono alle classi arrivate al potere dello Stato . Il Partito socialista e i sindacati professionali non possono assorbire tutta la classe lavoratrice , che attraverso un lavorio di anni e di decine di anni . Essi non si identificheranno immediatamente con lo Stato proletario ; nelle Repubbliche comuniste infatti essi continuano a sussistere indipendentemente dallo Stato , come istituti di propulsione ( il Partito ) o di controllo e di realizzazione parziale ( i sindacati ) . Il Partito deve continuare ad essere l ' organo di educazione comunista , il focolare della fede , il depositario della dottrina , il potere supremo che armonizza e conduce alla meta le forze organizzate e disciplinate della classe operaia e contadina . Appunto per svolgere rigidamente questo suo ufficio , il Partito non può spalancare le porte all ' invasione di nuovi aderenti , non abituati all ' esercizio della responsabilità e della disciplina . Ma la vita sociale della classe lavoratrice è ricca di istituti , si articola in molteplici attività . Questi istituti e queste attività bisogna appunto sviluppare , organizzare complessivamente , collegare in un sistema vasto e agilmente articolato che assorba e disciplini l ' intera la classe lavoratrice . L ' officina con le sue commissioni interne , i circoli socialisti , le comunità contadine , sono i centri di vita proletaria nei quali occorre direttamente lavorare . Le commissioni interne sono organi di democrazia operaia che occorre liberare dalle limitazioni imposte dagli imprenditori , e ai quali occorre infondere vita nuova ed energia . Oggi le commissioni interne limitano il potere del capitalista nella fabbrica e svolgono funzioni di arbitrato e di disciplina . Sviluppate ed arricchite , dovranno essere domani gli organi di potere proletario che sostituisce il capitalista in tutte le sue funzioni utili di direzione e di amministrazione . Già fin d ' ora gli operai dovrebbero procedere alla elezione di vaste assemblee di delegati , scelti fra i migliori e più consapevoli compagni , sulla parola d ' ordine : " Tutto il potere dell ' officina ai comitati d ' officina " , coordinata all ' altra : " Tutto il potere dello Stato ai Consigli operai e contadini " . Un vasta campo di propaganda concreta rivoluzionaria si aprirebbe per i comunisti organizzati nel Partito e nei circoli rionali . I circoli , d ' accordo con le sezioni urbane , dovrebbero fare un censimento delle forze operaie della zona , e diventare la sede del consiglio rionale dei delegati dell ' officina , il ganglio che annoda e accentra tutte le energie proletarie del rione . I sistemi elettorali potrebbero variare a seconda della vastità delle officine : si dovrebbe cercare però di far eleggere un delegato ogni 15 operai divisi per categoria ( come si fa nelle officine inglesi ) , arrivando , per elezioni graduali , a un comitato di delegati di fabbrica che comprenda rappresentanti di tutto il complesso del lavoro ( operai , impiegati , tecnici ) . Nel comitato rionale dovrebbe tendersi a incorporare delegati anche delle altre categorie di lavoratori abitanti nel rione : camerieri , vetturini , tranvieri , ferrovieri , spazzini , impiegati , privati , commessi , ecc . Il comitato rionale dovrebbe essere emanazione di tutta la classe lavoratrice abitante nel rione , emanazione e legittima e autorevole , capace di far rispettare una disciplina , investita del potere , spontaneamente delegato , ed ordinare la cessazione immediata e integrale di ogni lavoro in tutto il rione . I comitati rionali si ingrandirebbero in commissariati urbani , controllati e disciplinati dal Partito socialista e dalle federazioni di mestiere . Un tale sistema di democrazia operaia ( integrato con organizzazioni equivalenti di contadini ) darebbe una forma e una disciplina alle masse , sarebbe una magnifica scuola di esperienza politica e amministrativa , inquadrerebbe le masse fino all ' ultimo uomo , abituandole alla tenacia e alla perseveranza , abituandole a considerarsi come un esercito in campo che ha bisogno di una ferma coesione se non vuole essere distrutto e ridotto in schiavitù . Ogni fabbrica costruirebbe uno o più reggimenti di questo esercito , coi suoi caporali , coi suoi servizi di collegamento , con la sua ufficialità , col suo stato maggiore , poteri delegati per libera elezione , non imposti autoritariamente . Attraverso i comizi , tenuti all ' interno dell ' officina , con l ' opera incessante di propaganda e di persuasione sviluppata dagli elementi più consapevoli , si otterrebbe una trasformazione radicale della psicologia operaia , si renderebbe la massa meglio preparata e capace all ' esercizio del potere , si diffonderebbe una coscienza dei doveri e dei diritti del compagno e del lavoratore , concreta ed efficiente perché generata spontaneamente dall ' esperienza viva e storica . Abbiamo già detto : questi rapidi appunti si propongono solo di stimolare il pensiero e all ' azione . Ogni aspetto del problema meriterebbe una vasta e profonda trattazione , delucidazioni , integrazioni sussidiarie e coordinate . Ma la soluzione concreta e integrale dei problemi di vita socialista può essere data solo dalla pratica comunista : la discussione in comune , che modifica simpaticamente le coscienze unificandole e colmandole di entusiasmo operoso . Dire la verità , arrivare insieme alla verità , è compiere azione comunista e rivoluzionaria . La formula " dittatura del proletariato " deve finire di essere solo una formula , un ' occasione per sfoggiare fraseologia rivoluzionaria . Chi vuole il fine , deve volere anche i mezzi . La dittatura del proletariato è l ' instaurazione di un nuovo Stato , tipicamente proletario , nel quale confluiscono le esperienze istituzionali della classe oppressa , nel quale la vita sociale della classe operaia e contadina diventa sistema diffuso e fortemente organizzato . Questo Stato non si improvvisa : i comunisti bolscevichi russi per otto mesi lavorano a diffondere e far diventare concreta la parola d ' ordine : tutto il potere ai Soviet , ed i Soviet erano noti agli operai russi fin dal 1905 . I comunisti devono far tesoro dell ' esperienza russa ed economizzare tempo e lavoro : l ' opera di ricostruzione domanderà per sé tanto tempo e tanto lavoro , che ogni giorno e ogni atto dovrebbe poterle essere destinato .