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> anno_i:[1880 TO 1910}
IL CANZONIERE D'UNA CONTESSA ( SALVADORI GIULIO , 1883 )
StampaPeriodica ,
Oggi com ' oggi la letteratura femminile in Italia fiorisce . Se siano tutte rose , non saprei dire : certo è che forse neanche il Cinquecento , così popolato di rimatrici e di gentildonne erudite , può vantarla così varia , così spregiudicata , così abbondante . È vero che poche ora ( diciamo poche per cortesia ) saprebbero scrivere epigrammi greci come Olimpia Morato , o reggere a disquisizioni teologiche come Giulia Gonzaga la bellissima , e Vittoria Colonna : ma è anche vero che le nostre sanno per compenso il francese ; e come lo sanno ! Agli uomini che sapessero il francese e non sapessero il greco , che leggessero Mendès e Barbey d ' Aurevilly riservandosi di guardare dall ' alto in basso la letteratura classica , non importerebbe poi gran che : ma scrivere è un altro paio di maniche . Questa usurpazione , per parte delle donne , nei loro diritti , costretti come sono a passarci sopra per non parere villani o di poco spirito , questa usurpazione non la mandano giù . E , sebbene in versi , quando devono celebrare una donna che inganna ricamando rime le ore d ' aspettativa , cavan sùbito fuori del cassettone rettorico Saffo e Corinna ; se ne vendicano poi nella prosa , nella vil prosa , protestando e giurando di esecrare le donne che scrivono quasi da quanto quelle che votano . E , in prosa e in versi , hanno torto . Già , s ' e mai trovato un uomo che , di fronte a una donna in qualunque argomento e in qualunque caso , avesse ragione ? Qui poi , torto doppio : di critici e d ' uomini . Come siamo fatti , come pensiamo , come amiamo , come viviamo noi , noi uomini , ( non se n ' abbiano a male i novellieri sperimentali ) lo sappiamo fin troppo ; tanto per le letterature di tutti i tempi e di tutti i luoghi , fan sangue le membra dilaniate , s ' incrociano le ramificazioni convulse delle vene e dei nervi nell ' anatomia dell ' anima nostra maschile ; qual e oramai il cameriere di caffé che , fra il posare e l ' alzar delle tazze , non si permetta ogni tanto un briciolo d ' analisi psicologica ? Ma come sia fatta e come viva la donna , noi non lo sappiamo se non di seconda mano e per congettura ; e per lo più , la immaginiamo e la rappresentiamo come un uomo senza persona , imbiancato dallo zolfo dell ' ignoranza , purificato per le acque chiare dell ' indeterminatezza . Ma la natura e la vita , crediamo forse che non si possano vedere , sentire , rappresentare , se non come le vediamo , le sentiamo , le rappresentiamo noi ? O crediamo che l ' arte non possa scapitare , se gli stessi fantasmi che visitano l ' anima nostra , passando per un ' anima femminile si colorano e si atteggiano diversamente ? Ancora , e peggio : se le donne oramai tutte date allo scrivere non avessero dimenticato di leggere , avrebbero nella lotta dell ' amore troppo vantaggio sopra di noi . Con tutta questa letteratura psicologica , noi uomini abbiamo messo e mettiamo di continuo le carte in tavola ; la donna le tiene ancora raccolte nel misterioso ventaglio , sicura di sé perché conosce il vostro giuoco , sicura di voi perché voi non conoscete il suo . È nell ' interesse nostro , fratelli , che le parti si mutino : giù le carte , signore . È vero che una scrittrice , la marchesa Colombi , ha detto recentemente che le donne non imparano a conoscere l ' abbandono se non quando si trovano abbandonate . Ah ! marchesa , marchesa , marchesa ! Eppure le misericordie per i colpi di grazia è da un pezzo che non usano più . La contessa Lara , o signore , vi dà il buon esempio . Questo suo canzoniere , come rivelazione d ' un ' anima femminile , come documento umano , direi , se la frase oramai non fosse inzaccherata di volgarità , e veramente prezioso . Intendiamoci : da questi fogli , che la contessa congedandoli chiama tersi ( e l ' editore Sommaruga ha fatto tutto il possibile perché si pensasse alla verità dell ' aggettivo , non alla necessità della rima ) da questi fogli non è che l ' arte non occhieggi profumata e capricciosa , facendo sorrisi e riverenze piene di grazia e di canzonatura : la testolina bionda emergente da un cerchio di pellicce e di velluto ha mosse sùbite e vive , e al muoversi s ' accompagna il riso degli occhi neri folgoranti fra i capelli aggrovigliati come fior di vitalba e il serpeggiare delle anella bionde che scendono come giacinti sul collo di latte . Non è dunque che in questi versi manchi l ' arte : ce n ' è anzi anche troppa . Qualche volta , per esempio , i drammi e le figure della vita reale , della vita borghese , vorrebbero un po ' più di vivezza nella frase anche a scàpito della martellatura e della brunitura del vaso , un po ' più di precisione rapida nel tocco , anche a scapito della lingua poetica eletta e dell ' audacia felice di stile . A questo proposito , anzi , ci sarebbe molto da dire : si potrebbe , per esempio , da questo libro di versi d ' una signora risalire alle ragioni per le quali l ' arte della rima , da noi , s ' è mostrata sempre disadatta o restia a rendere il vero di tutti i giorni , il vero del salotto e dell ' alcova , del teatro e della festa da ballo , della passeggiata ai Colli e dei bagni a Livorno e a Castellammare : il vero , insomma , di questa piccola vita borghese che ha per fondo la carta di Francia e il velluto ; dalla finestra , sì , si vede un po ' di verde e di mare e di cielo , ma i vetri sono chiusi per paura dei raffreddori . Tutto questo e altro potrei ricercare e considerare e osservare ; ma io , in questo libro , non ho cercato l ' arte , lo confesso , ho cercato la donna . E la donna c ' è : intelligente , troppo intelligente , anzi , se vogliamo dar ragione al Fontana , gloria , musa , angelo , idea , se vogliamo dar retta al ribelle spirito che ha mille volte meno spirito del Fontana ; ma , in tutto e sopra tutto , donna . Donna anche nella sincerità delle sue confessioni ; e forse potrebbe anch ' essere che , tanto per mutare , come parve ad un suo amico ch ' ella pregando si divertisse a canzonare i santi , così scrivendo si divertisse a canzonare i lettori . Le carte ella le mette in tavola , è vero , ma le mescola e le scambia con un ' agilità che sarebbe meravigliosa quando non fosse femminile , di modo che raccapezzar le fila dei drammi che si svolgono per entro il profumo di queste risa , di questi baci , di questi sospiri fatti armonia , non riesce davvero la cosa più semplice che si possa pensare . Tuttavia , a chi sappia guardar bene , tra la folla degli intermezzi , fra il vario muovere delle figurine illuminate dalla luce piena della passione o contorcentisi grottesche allo squillo argentino del riso della loro signora , tre drammi principalmente si distinguono diversi di carattere e di scioglimento . Far l ' analisi di tutti , non sarebbe né gentile né giusto ; comprino i curiosi il libro e tentino di farla da sé . Ma ce n ' è uno fra gli altri , che finisce allegramente in una risata ; cioè : in una risata dei lettori e in un sorriso maligno di chi determina la catastrofe . Protagonista è quel ribelle spirito che appare sempre accompagnato dai profumi di zagare del suo dolce paese amato dal sole , e inghirlandato dai pampini secchi della sua retorica , non saprei se più accademica o romantica , arcadica sempre . Egli le scrive da lontano : E nevica anche in questo del sol dolce paese , cadon le rose , tremano le zagàre da l ' insolito gel colte ed offese . E seguita raccontando d ' una sua passeggiata nei campi in cerca di solitudine , e d ' un sogno fatto passeggiando , a occhi aperti . Gli pareva d ' essere con lei in una slitta e di scivolare su quel gran piano di neve , lieve lieve come se la slitta volasse ; egli le cingeva col braccio la vita e il sangue gli batteva ardente nelle arterie , quando ... quando sparve il sogno , ed egli non seppe far altro che piangere . Ella scrolla la sua testina incredula Con un sorriso di bambino scaltra ; E data al fuoco l ' amorosa lettera , Stende la mano per aprirne un ' altra . Benissimo ! a tutto quel ghiaccio non c ' era altro rimedio che il fuoco . E poi , era ghiaccio artificiale : non è vero , contessa ?