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La coscienza religiosa è lacerata da contraddizioni insanabili ; e lo dimostra la storia degli sforzi poderosi , ma vani della teodicea . Tutte , in fondo , si riducono a una : che Dio si concepisce insieme come spirito e come il suo opposto , la natura . La forma più tormentosa , forse , e più evidente di questa contraddizione è quella studiata da Boezio , dal Valla e dal Leibniz e tanti altri , del conflitto tra la prescienza divina e la libertà umana . Dio come spirito è sapere ; ed è sapere assoluto ; quindi anche prescienza . Ma il futuro , oggetto di prescienza infallibile , è già fatalmente determinato ; e perciò ogni azione umana è predeterminata ab eterno . E la coscienza religiosa non può rinunziare né alla prescienza di Dio , né alla libertà dell ' uomo . Ma la radice della difficoltà non è in questa negazione , che il concetto della . " prescienza porta seco . La predeterminazione dell ' oggetto importa che il soggetto , che a quest ' oggetto si adegua , è già anch ' esso determinato . Ora lo spirito , il pensiero non è un determinato , ma un determinarsi . Determinato è ciò che il pensiero pensa come altro da sé , la natura . Sicché la prescienza divina annulla lo spirito umano perché ha già annullato lo spirito divino . La contraddizione è insanabile finché l ' uomo contrappone a sé Dio ; giacche il contrapposto dello spirito , rispetto allo spirito autore della contrapposizione , non può essere se non natura , ancorché battezzata come spirito . La contraddizione perciò è inevitabile nella coscienza religiosa , che è caratterizzata appunto da questa proiezione che il soggetto fa dell ' oggetto , come di un oggetto assoluto . E si supera soltanto nel concetto dell ' unità dell ' uomo e di Dio , del soggetto e dell ' oggetto , onde il soggetto come assoluto conoscere , non conosce altro che se stesso nel suo determinarsi .