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> anno_i:[1940 TO 1970}
TASTIERA 1 ( BALDINI ANTONIO , 1940 )
StampaQuotidiana ,
Un pomeriggio di sabato passavano in bicicletta frotte chiassose di ragazzi e ragazze avviate fuori porta . Era con me un vecchio compagno d ' università e stavamo rivangando i giorni di prima dell ' altra guerra . Quale mancanza d ' iniziative ! quante mai ore fermi a discutere sulla porta della Biblioteca Nazionale ! E il discorso cadde sulle ragazze d ' allora . Ai nostri tempi , ricordi ? , era un gran passeggiare sotto le finestre . E qualche volta quelle brave figliuole abitavano agli ultimi piani ! Anche maturotte , non uscivano di casa se non accompagnate dalla mamma o dal fratello . E seppure si riusciva a fermarne una , a sola , per la strada , quanta fretta ! Subito parlare con papà e mammà . Altrimenti niente ( o pochissimo ) da fare . Ancora c ' era un sacrosanto orrore per gl ' impieghi femminili : Roma fu una delle ultime città ad arrendersi , e si arrese , si può dire , per fame . Studenti torinesi e bolognesi , o ci raccontavano delle fandonie , o effettivamente dovevano durare assai meno fatica di noi a far breccia nelle coetanee . Davamo la colpa al papa . E tutte queste bionde , di dove son venute fuori ? Ai nostri tempi , ricordi ? , non se ne vedeva una , o non erano romane . Con questa bella novità il panorama della città è profondamente alterato . Roma portava ancora integro il vanto delle belle more , come per il passato , quando tutte le Memorie dei viaggiatori erano piene delle lodi della chioma corvina delle donne romane . Ma tu fa caso come in effetti sia stonata la bionda aureola intorno al grugnettaccio risentito di quella carbonaretta di Trastevere che attraversa adesso in strada ... Ai nostri tempi ! Un momento . Tutt ' altro che nostro , quel tempo . Roma è stata sempre una città piuttosto matrimoniale . La galanteria vi attacca poco . Lo sanno gl ' intraprendenti fastidiosi che cosa possa uscire da quelle rosee labbra ... È nota la uscita della bella trasteverina alla quale lo scultore Dupré , nuovo di Roma , ronzava troppo accosto per meglio ammirarla . Gli si fece addosso con lo spillone tolto ai capelli chiedendo : Sor paino , che ve puzza ' l campà ? Fiera e pudibonda la ragazza romana s ' era mantenuta fino a quei nostri tempi : e per difesa della sua pudibonderia , magari anche un po ' sguaiata . « Ecco mi sorrida , e mi dica una soave ingiuria in romanesco » : con tali parole il Carducci ( che nuove ricerche e nuovi documenti ci mostrano assai più ardito e concludente in approcci femminili che prima non si supponesse ) stuzzicava una bella romana : l ' Adele Bergamini . Il matrimonio , dicevo , a Roma si succhia nell ' aria . Ne fece assaggio Gustavo Flaubert , scapolo scapolorum , di passaggio per Roma la Settimana Santa del 1851 , quando un chiaro pomeriggio d ' aprile nella basilica di San Paolo gli apparve una bella convalescente languidamente appoggiata al braccio d ' una accompagnatrice : con le chiome corvine divise in due bande e acconciate con una sciarpa rossa , con un corsaletto rosso e lunghi guanti di pelle verde ( modella o amica di qualche pittore ? ) . Bastò che la bella romana girasse un momento i suoi occhi nerissimi e sfolgoranti sul forastiero perché il normanno si sentisse trapassare core e coratella ( anzi scrive : une rage subite m ' est descendue comme la foudre dans le ventre ) e venire senz ' altro la voglia di andarla a chiedere in isposa al padre ( ! ) . « Se avessi saputo l ' italiano , seguita , avrei ben trovato io il modo d ' attaccare conversazione » . ( Romanziere ! l ' impaccio della lingua è una scusa . Garibaldi che dall ' alto del cassero dell ' Itaparica vede col binocolo Anita apparire alla finestra di una casa sulla collina di faccia e si precipita a incontrarla , si fa capire a meraviglia « tu devi essere mia » senza bisogno d ' interprete ) . Rentré conclude Flaubert à l ' hôtel à 4 heures , déjà ses traits s ' effacent dans ma mémoire . Va e fidati dei romanzieri ! Flaubert aveva trent ' anni . Qualche anno prima , sui suoi quaranta , era passato da Roma Teofilo Gautier e le donne romane , outrageusement belles , l ' avevano colpito per la loro venustà piena e compatta . Vingt enfants tiendraient à la fois dans leurs flancs robustes ; e fantasticava che occorressero busti rinforzati di ferro per tenere a posto quei loro petti orgogliosi . Il grandioso portamento delle donne romane glie le fece sembrare tante statue discese dai piedistalli . E qualche vent ' anni prima , Stendhal scriveva : « Che cosa non darei per poter fare comprendere che cosa sia l ' aspetto impassibile d ' una bella romana . Essa considera la faccia dell ' uomo che la guarda ammirato , come voi guardereste di mattina , in campagna , una montagna . Ed è siffatta impassibilità che poi rende così affascinante un minimo segno d ' interessamento da parte loro » . La gravità e l ' indifferenza delle ragazze romane fecero effetto anche a Leopardi , il quale si meravigliava che girando per le strade « in compagnia di giovani molto belli e ben vestiti » nessuna alzasse loro gli occhi in viso . ( Al contino non venne il sospetto che le ragazze cittadine potessero veder tutto anche senza sollevare le ciglia ... ) . Benedette ragazze . Un uomo di cinquant ' anni ha una figlia di diciassette anni . Gli piacciono ancora le donne come gli sono sempre piaciute e per consuetudine se le rimira con quella compiacenza affettuosa , condita di una punta di desiderio , con la quale un uomo di buon sangue considera naturalmente una donna nel suo fiore . Altro alle donne non chiede , il mio cinquantenne , se non che si lascino guardare senza tirar fuori lo spillone dai capelli . Ora gli accade questo : che fino ai suoi quarantasette , fino a quando cioè la figliuola ne contava quattordici , egli si beava a guardare anche le ragazze sui diciassette . Ma quando la figlia ebbe toccati i sedici ecco che papà cominciò a farsi un certo scrupolo d ' appoggiare lo sguardo su quante s ' accostassero ai diciotto . Quando la figlia ne avrà diciotto la cosa dunque si farà grave . Perché , come si fa a non posare volentieri lo sguardo su una bella ragazza di vent ' anni ? , È vero altresì che disturba maledettamente il nostro cinquantenne quel dover pensare , quel dover ammettere che altri , cinquantenne o meno , possa poi posare sopra sua figlia lo stesso sguardo col quale egli considera la diciottenne figlia di chicchessia . Potrebbe , provvisoriamente , in via d ' accomodamento , farsi una legge di sbirciarle oramai solo dai ventuno in su : ma il tempo fa presto a passare , e di questo passo andrebbe a finire che un giorno dovrebbe limitarsi a godere in pace solo la vista e la compagnia delle patronesse del Lyceum . Meglio il chiostro , ragiona quel cinquantenne . Un santo eremita aveva per uso , ogni volta che gli accadeva di scorgere nella polvere della strada un ' impronta di piede femminile , di cancellarla perché altri non vi dovesse inciampare . Santo eremita , facci strada tu ... Un mio amico – il più brav ' uomo del mondo – era stato per oltre mezzo secolo un imperterrito amatore . Passata la settantina e calate le forze , cominciò a pensare all ' aldilà e piegava un poco a bacchettone . Ma le donne seguitavano a piacergli , sempre , molto , troppo . In istrada si faceva forza di non voltarsi a guardarle , anche per pietà dei propri capelli tutti bianchi : ma era più forte di lui . Un giorno ( andava oramai pei settantaquattro ) eravamo fermi sul marciapiede di Aragno e c ' era un passaggio , come succede certi giorni a certe ore , d ' una dopo l ' altra , una più bella dell ' altra e non una da buttar via . In fine ne passò una che dette al mio amico il colpo di grazia : trionfante , raggiante e , a dire il vero , abbracciabilissima . Si girò sulla vita indolorita a vederla allontanare , e poi sospirava e mi guardava al disopra degli occhiali . Due volte aperse bocca per parlare e poi la richiuse . Coraggio gli feci ridendo . Mi afferrò allora per un braccio . Non ridere e dimmi tu come può stare , come può essere vero che anche solo a desiderarle sia peccato mortale . – E lo disse come uno che si sentisse in corrente fra due porte , una aperta sul Paradiso e l ' altra sull ' Inferno e vedesse la prima chiudersi lenta lenta e spalancarsi lenta lenta quell ' altra . L ' accento mi fece fremere . Morì l ' anno appresso : e la notte vedeva i diavoli che venivano a portarselo via e chiamava atterrito i famigliari che salissero a tenergli compagnia . Santo eremita , prega per il mio amico . Da giovani sembrano cose da ridere , e nessuno ci aveva riso più del mio amico . ( Santo eremita , comincio a preoccuparmi anch ' io ) . Giovane era e ci rideva di gusto Carlo Bini , quando scrisse quel suo bellissimo contrasto con lo spione Innocenzio Tienlistretti al Forte della Stella . Innocenzio : Dunque voi avete desiderato la donna degli altri ? Carlo : Confesso la mia debolezza ; io l ' ho desiderata e la desidero tuttavia . Ne ho desiderate molte ; non quante voi , perché avete più anni , ma molte davvero : tante , che se mi fossero venute tutte ne avrei rimandate via la metà . Eppoi venne il giorno che una bella castigamatti , l ' Adele Witt , gli tolse grado a grado la voglia di scherzare , e a lungo lo tenne in corrente fra la porta della Beatitudine e quella della Disperazione . Sarà pur bello che uomo e donna , pur piacendosi a perdifiato , riescano a stare insieme in vicinanza coraggiosa e monda . È un verso dell ' Aleardi , non bello , anzi gaetanesco : ma dipinge una situazione tipicamente aleardiana : due innamorati che stanno sempre vicini e non si toccano mai . ( Spiego il gaetanesco . Aleardo Aleardi non si chiamava Aleardo : si chiamava , una bella differenza ! , Gaetano . E , a ben considerarla , la sua poesia ha doppia tempra : in alcuni versi si sente la mano sfiorante di Aleardo , in altri la mano pesante di Gaetano . Più forte è la stonatura dove un sentimento da vero Aleardo viene calato , come è il caso di sopra , in versi da vero Gaetano ) . Sarà pur bello ... ( Santo eremita , ora pro me ) .