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> anno_i:[1910 TO 1940}
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Alto , snello , bruno , due occhi vivaci , e mobilissimi , il nuovo sottosegretario all ' Economia nazionale , colpisce subito per il suo parlare franco e breve . Musacchio ha postato i suoi pezzi ed è necessario conversare . Sono qui mi dice il prof . Serpieri quasi inaspettatamente . Lunedì scorso fui invitato dal prefetto di Firenze di venire a Roma dove mi chiamava l ' on . Acerbo . Il sottosegretario alla Presidenza , fascisticamente , a nome dell ' on . Mussolini , mi invitò ad assumere il sottosegretariato all ' Economia nazionale . Io rimasi un po ' stupito ed incerto . Per ventiquattr ' ore fui tormentato da mille dubbi . Il pensiero di lasciare i miei studi preferiti e la tranquillità del mio lavoro mi faceva esitare . Ma alla fine mi decisi . Ed ora eccomi qua ... E quali sono i suoi propositi ? È questa una domanda alla quale non saprei sull ' istante rispondere . Sono un tecnico modesto che non ha altra ambizione che di servire il Paese e l ' Uomo insigne che oggi regge le fortune d ' Italia . E non ho , perciò , programmi preparati . Ho bisogno d ' un periodo , più o meno lungo , di adattamento ai nuovi doveri cui sono stato chiamato . Certo la mia è e sarà la voce d ' un uomo che ha vissuto in continuo contatto con le molteplici e varie necessità della nostra agricoltura , e mi lusingo che questa mia voce serena potrà essere di beneficio e di giovamento allo sviluppo e alla prosperità della nostra economia agraria . Perciò vorrei considerare la mia nuova funzione di governo né più né meno che la continuazione logica di quelle che sono state sinora la mia opera e la mia attività . Quindi nessuno sforzo di originalità e di novità , ma vigilanza assidua e amorosa delle varie questioni che attendono una soluzione , o solo l ' avviamento a una soluzione . Ma quali sono le sue idee generali sull ' attuale situazione agraria ? Anche questa è una domanda alla quale non si può rispondere direttamente . Io penso che , più che considerarlo generalmente , e però genericamente , il problema agrario va esaminato e studiato nelle sue singole questioni concrete , senza apriorismi e formalismi , ma sul terreno obiettivo della realtà economica . La quale , in verità , è complessa e varia specie nel campo agricolo , da regione a regione e importa , quindi , soluzioni diverse secondo le diverse peculiarità regionali . Ora io mi propongo , in collaborazione dell ' illustre senatore Corbino , di studiare , con criterio obiettivo , questi problemi che , per la varietà delle cause che li determinano , non ammettono soluzioni uniche e generali . Bisogna studiare e risolvere i problemi non della agricoltura italiana ma , come diceva Stefano Jacini , delle agricolture italiane . Questi sono i miei propositi e mi auguro che colla buona volontà cooperi anche la buona fortuna per attuarli . – Eccellenza , e la questione del Mezzogiorno ? – Non è possibile proporsi di favorire lo sviluppo agricolo senza pensare al Mezzogiorno . E con grandissimo amore mi auguro che un uomo del settentrione , possa fare un po ' di bene all ' agricoltura meridionale . Ma ripeto per il Mezzogiorno quello che ho detto in genere per il nostro paese . Anche per il Mezzogiorno è necessario , se si vuole contribuire alla sua prosperità , impostare chiaramente e serenamente il problema , fuori d ' ogni preconcetto dottrinario , soprattutto senza formule prestabilite . Dieci anni fa d ' ogni parte si gridava che solo il rimboschimento avrebbe risolto la crisi meridionale . Adesso siamo alla moda delle bonifiche e delle irrigazioni e non v ' è soluzione che non sia , più o meno , perseguita attraverso l ' uno o l ' altro sistema . Certo il bosco può essere utile a una regione , come altrove possono essere necessarie le bonifiche . Ma non è possibile confondere i bisogni della Campania con quelli della Sicilia . Generalizzare , in materia economica e particolarmente nel campo agricolo è un grave e insidioso errore . E quanto al Mezzogiorno , definire isolatamente i vari problemi , questo bisogna . La Basilicata presenta problemi ed esigenze diversi da quelli della Puglia e della Calabria e solo da una specificazione di queste varie individualità è possibile che derivi finalmente una conoscenza più diretta e più realistica del cosiddetto problema del Mezzogiorno . La vita agraria è necessariamente locale ed io mi considererei felice se , collaborando con il mio ministro riuscissi a dare a questa vita quegli organi locali , che oggi mancano e che costringono gli organi centrali a disimpegnare funzioni che non sono loro proprie , con danno generale del paese e dello Stato . Il prof . Serpieri , che parla a scatti , con acuta precisione di frase , che rivela precisione e chiarezza di pensiero , dopo una breve pausa accenna a concludere : – Questo che ho rapidamente riassunto , è un programma notevole , che abbisogna , per essere attuato , di vasta preparazione e di molto lavoro . E spero che da esso deriveranno al nostro paese e alla nostra agricoltura benefici incalcolabili .