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> autore_s:"TINO ADOLFO"
INTERVISTA CON BENES ( TINO ADOLFO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
Il Ministro Benes è infaticabile . Dopo la giornata di ieri , che fu una lunga ininterrotta serie di colloqui , visite e ricevimenti , stamane si è levato di buon ' ora , e di buon ' ora mi ha ricevuto . Piccolo , magro , bruno , vivaci occhi neri che sembrano star lì , a vigilare sul suo pensiero , e quasi sulla sua frase , parla sobrio e netto con la evidente e continua preoccupazione di riuscir chiaro e persuasivo . Qua e là , ogni tanto , un breve gesto interrompe o ravviva e sottolinea il discorso . È il primo giornalista comincia col dirmi il Ministro Benes col quale ho l ' opportunità di parlare . E colgo l ' occasione per dichiararmi veramente lieto , non solo delle cordiali accoglienze che mi sono state fatte , ma soprattutto dei risultati che negli abboccamenti di ieri sono stati raggiunti . I miei colloqui con l ' on . Mussolini e i Ministri De Stefani e Corbino sono serviti a confermare e ribadire quei vincoli di sincera e sicura amicizia che legano la Ceco Slovacchia all ' Italia . Quali sono stati gli argomenti trattati con l ' on . Mussolini ? Naturalmente il primo e più importante argomento è stato quello che riguarda direttamente , e più da vicino , i due paesi . I rapporti tra l ' Italia e la Ceco - Slovacchia sono stati largamente e minutamente esaminati , e posso con piacere affermare che essi continueranno a svolgersi in quell ' ambiente di schietta e fervida amicizia , in cui dalla fine della guerra ad oggi si sono mantenuti e sviluppati . Molti altri argomenti sono stati toccati . Sulla situazione europea , in genere , l ' accordo più completo è stato confermato . E quanto alla Piccola Intesa , io ho sostenuto e sostengo che nessuna ragione esiste la quale possa comunque dividerci dall ' Italia . Anzi , se ben si guarda , gli stessi motivi che hanno determinato la nascita della Piccola Intesa concorrono a favorire una sempre maggiore intimità di rapporti con l ' Italia . Ma quali sono le direttive attuali della Piccola Intesa dopo il governo di Sinaja ? A Sinaja i rappresentanti dei tre Stati hanno fissato chiaramente gli scopi e le finalità dell ' alleanza , la quale si propone , innanzi tutto , di difendere , contro qualsiasi tentativo e nei limiti insuperabili dei trattati , il nuovo assetto uscito dalla guerra e quindi la pace . La questione ungherese , di cui molto si parla , va appunto riguardata da questo punto di vista , che è fondamentale e da cui la Piccola Intesa non devierà . L ' applicazione dei trattati : questo è quanto noi chiediamo all ' Ungheria . Ed è anche su questo argomento l ' on . Mussolini si è mostrato pienamente consenziente . D ' altra parte , lo ripeto , io sono fermamente convito che mille sono le ragioni che contribuiscono fatalmente a far coincidere gli interessi dell ' Italia con quelli della Piccola Intesa . Oltre le ragioni geografiche , che sono a tutti evidenti , esistono insopprimibili ragioni storiche e non meno importanti ragioni politiche , che spingono l ' Italia ad essere accanto a noi , su tutti quei problemi che abbiamo ereditato dalla guerra e dalla cui soluzione dipende uno stabile assetto di pace . – Si è detto che la Piccola Intesa si allargherà , comprendendo nuovi aderenti ? – Sì , ne hanno molto parlato i giornali . Ma sinora niente v ' è , che io sappia , di deciso o di fondato . La Piccola Intesa , limitata ai tre Stati che attualmente la compongono , ha una funzione anch ' essa limitata . Noi non amiamo abbandonarci al bluff . La Piccola Intesa , come ho detto , è stata creata da profonde necessità , che hanno giustificazione e chiarimento nella attuale situazione dell ' Europa centro – orientale . E però non si illude di cambiare il corso della storia o di bouleverser il mondo . Noi viviamo nella realtà e tutti i nostri sforzi sono proprio diretti a questo scopo : non perdere mai di vista o altrimenti esagerare , i termini della realtà . La Ceco - Slovacchia , la Rumenia e la Jugoslavia hanno una base comune di interessi economici e politici , che dispersi o separati , sarebbero stati altrettante ragioni , prossime o remote , di dissidio e che , coordinati , tendono a riassestare il più presto e il più facilmente possibile , l ' equilibrio , non rotto dalla guerra . In questi limiti e per assicurare ai nostri paesi un periodo di pace e di lavoro , noi abbiamo sinora agito e ci proponiamo di agire . – E della questione di Fiume , si è fatto cenno nei colloqui ? – Direttamente no . Però io sono convinto che una soluzione , soddisfacente le esigenze dei due Stati , sarà presto concordata . L ' Italia e la Jugoslavia hanno molti interessi comuni , sui quali potrà iniziarsi un periodo di attiva e fattiva collaborazione . – Sulla questione delle riparazioni , quale è la tesi che la Piccola Intesa sostiene ? – È in breve detto . La Piccola Intesa , che nei suoi riguardi difende l ' applicazione dei trattati , segue lo stesso criterio a proposito delle riparazioni . È necessario che un accordo tra Francia e Germania sia presto definito , perché un periodo di tranquillità e di lavoro si apra in Europa , la cui economia risente ancora e fortemente degli sconquassi della guerra . Pertanto la Piccola Intesa , essendosi la discussione sulle riparazioni limitata in questi ultimi tempi , soprattutto tra l ' Inghilterra , la Francia , il Belgio e la Germania , ha creduto opportuno rimanere fuori dalle polemiche . Ha seguito , in parte , l ' esempio dell ' Italia , la quale svolge una politica saggia e accorta e che attende con vigile senso della realtà il buon momento per intervenire . È cardine fondamentale della nostra politica seguire e secondare , nei sui scopi di pace , l ' indirizzo della Grande Intesa . La quale non ha affatto esaurita la sua funzione ma deve conservarsi forte ed unita , a difendere l ' equilibrio europeo . L ' Inghilterra , la Francia e l ' Italia non possono e non debbono separarsi . Ed è mia profonda convinzione che solo da una più stretta concordia dei tre grandi Stati potranno all ' Europa venire benefici e vantaggi incalcolabili . La Piccola Intesa si riconosce un po ' figlia della Grande e la loro azione comune è la più sicura garanzia di pace contro minacce e tentativi di nuove guerre . – E , venendo a questioni di più diretto interesse quali sono i risultati dei colloqui per una più intima collaborazione tra l ' Italia e la Ceco – Slovacchia ? – Come ho detto , sono più che lieto dei risultati raggiunti . Tanto nel colloquio con l ' on . Mussolini , che io conosco sin dal 1918 quando ero in Italia esule e che io ammiro per la sua tenace volontà , quanto negli abboccamenti con i ministri De Stefani e Corbino sono state gettate le basi di nuovi accordi economici e commerciali che saranno la condizione d ' una più intima e più fervida collaborazione tra i due paesi . Sin dal giorno in cui trovai in Italia aiuti e favori per costruire e organizzare la legione ceco – slovacca , io pensai e stabilii in cuor mio , quali dovevano essere i rapporti tra l ' Italia e la nostra repubblica , ch ' era allora la mia fede e il mio sogno . Da quel giorno io non ho mai mutato e mai muterò . Ma oltre queste ragioni sentimentali , che pur servono , come nessun ' altra ragione a creare un ' atmosfera di spirituale fraternità fra i due paesi , ne esistono altre che vanno consolidate , secondate , e dirette e che riguardano la vita quotidiana . Io sono un realista e credo che tra due popoli , i quali hanno formidabili e indimenticabili vincoli sentimentali , è necessario questi vincoli ribadirli sul terreno pratico della vita economica . Ecco perché la parte più proficua dei miei colloqui ha trattato di quelle questioni attraverso le quali si potranno realizzare rapporti commerciali più fervidi e più intensi . Quando si pensa che l ' anno scorso il commercio di esportazione e d ' importazione tra i due paesi ha raggiunto il miliardo , è chiaro che esistono le condizioni elementari perché queste correnti commerciali , cui si legano tenacemente interessi di migliaia di cittadini , siano ravvivate , migliorate perfezionate e soprattutto meglio coordinate . Questo il principale risultato dei miei colloqui e credo che con esso non ho solo tutelato gli interessi del mio paese ma ho cercato di stringere , sempre più fortemente , quei rapporti che la guerra e la vittoria hanno consacrato tra l ' Italia e la Repubblica Ceco – Slovacchia .