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> anno_i:[1910 TO 1940}
StampaQuotidiana ,
L ' on . Nitti , al ritorno da San Remo , dopo essere sfuggito ad un voto sulla politica estera , cadde l ' undici maggio scorso sulla politica interna . Da quel giorno a questo , in cui si ripresenta al Parlamento , l ' on . Nitti ha lavorato a tutt ' uomo per accumulare e complicare gli elementi del giudizio che la Camera deve dare sul suo terzo ministero e sul suo nuovo programma , nella speranza che i contrastanti motivi d ' opposizione delle varie parti della Camera si paralizzino fra di loro e in caso d ' infortunio , poter dire che egli è caduto non si sa bene perché e su che cosa , vittima del capriccio dell ' assemblea , anziché dei propri errori . Si direbbe che l ' on . Nitti speculi sui suoi stessi errori : egli crede che per sanare o almeno far dimenticare un errore non esista mezzo migliore che commetterne uno nuovo in direzione opposta o diversa . Eccitando così , in forma negativa , lo spirito partigiano di ciascun partito , cioè sacrificando a ciascun partito qualche cosa di nazionale , egli spera di riuscire se non a conquistarne alcuno , ad addomesticarli tutti . In meno di un mese dalla sua caduta e dalla sua reincarnazione abbiamo così veduto mutarsi tre volte la piattaforma , sulla quale avrebbe dovuto svolgersi la discussione parlamentare sulla politica generale del governo . Se infatti la discussione avesse avuto luogo immediatamente dopo la risoluzione della crisi , essa avrebbe soprattutto investito i criteri stessi con cui la crisi fu risoluta . La mancata concentrazione costituzionale , l ' ambigua ed equivoca posizione dei Popolari nel Gabinetto , l ' immoralità fondamentale del contrasto fra la continuità personale e la discontinuità politica del nuovo Gabinetto di fronte al precedente presieduto dallo stesso onorevole Nitti , il pregiudiziale dilemma determinato dalle origini stesse del Gabinetto : o l ' on . Nitti è l ' esecutore della politica altrui o l ' unico partito che , come tale , è rappresentato nel Ministero , ha abdicato al suo programma ed alla sua funzione specifica nel Parlamento e nel Paese , pur di essere rappresentato al governo : tutti questi elementi avrebbero fornito argomenti poderosi di discussione e di critica , ai quali poco o nulla avrebbe avuto da contrapporre il Governo . L ' on . Nitti credette di poter spostare la discussione dal terreno parlamentare e costituzionale , nel quale l ' avrebbe costretto la soluzione anormale della crisi , al campo più concreto della politica interna ed estera , dove avrebbe cercato d ' impressionare le menti di tutti e di propiziarsi gli elementi sovversivi , mediante un atto di forza contro i perturbatori adriatici e gli scalmanati nazionalisti . La diversione avrebbe attutiti i vecchi motivi d ' opposizione e , in ogni caso , disorientati gli spiriti degli oppositori . Ma la formidabile e immediata reazione dell ' opinione pubblica , lo fece accorto che la nuova violenza era un rimedio peggiore del male . Corse allora ai ripari col decreto - legge sul prezzo del pane , sperando di ristabilire , con un provvedimento ispirato a criteri di austera politica interna e finanziaria , l ' equilibrio spostato verso sinistra , senza accorgersi che , così facendo , coalizzava tutte le parti della Camera in una questione pregiudiziale d ' ordine costituzionale . Questa intensa vicenda di armeggii per metamorfizzare di giorno in giorno la situazione e arrivare alla Camera con una situazione irriconoscibile prova semplicemente due cose : prima di tutto che il metodo dell ' on . Nitti è pessimo in sé , e , in secondo luogo , che , quale che esso sia , l ' on . Nitti non lo sa adoperare . Il che , tradotto in parole povere , vuol dire che , anche a prescindere da ogni contenuto politico , l ' on . Nitti non sa governare . Questa incapacità di governo dell ' on . Nitti risulta dall ' esperienza di un anno , un anno che doveva essere decisivo e che è andato letteralmente perduto per l ' Italia . Nessuno dei problemi , che si sono accumulati sulla vita italiana , dopo uno sforzo superiore alle proprie forze , nessuno dei problemi , dai massimi ai minimi , dai formidabili ai più modesti , sono stati , nonché risoluti , avviati ad una risoluzione qualsiasi . L ' Italia , si ritrova oggi , dopo aver firmati nuovi trattati , , promulgate nuove leggi ed una serie indefinita di decreti , allo stesso punto in cui era stata lasciata dall ' on . Orlando , quando aveva contro di sé la coalizione degli Alleati . L ' on . Nitti non ha voluto o non ha potuto risolverli ? L ' alternativa in questo caso è perfettamente superflua , giacché l ' impotenza dell ' on . Nitti non essendo dovuta , se non in piccola parte , all ' azione di circostanze esterne , ma alla sua organica incapacità di uomo di governo , il non potere dell ' on . Nitti coincide col suo non volere . L ' on . Nitti , chiacchierone come tutti gli impotenti , ha continuamente fatto sfoggio di buona volontà , ma non ha mai , in dodici mesi di governo , dato un saggio di volontà . Mai forse , l ' Italia ha assistito ad un fenomeno più manifesto d ' impotenza di governo : disgraziatamente però ha dovuto anche subirlo . La rinuncia l ' on . Nitti non l ' aveva soltanto nel programma , l ' aveva nel temperamento . È un temperamento di rinunciatario non sa governare , neppure per realizzare un programma di rinuncie . Dato il programma dell ' on . Nitti , l ' Italia deve ringraziare il temperamento dell ' on . Nitti : essa deve a questa organica impotenza del suo primo ministro se ancora non tutto è stato compromesso . Molte cose sono state compromesse dall ' abulia dell ' on . Nitti , ma dove occorreva un atto positivo di volontà per compromettere definitivamente i destini dell ' Italia , fortunatamente l ' Italia ha trovato un alleato nello stesso temperamento dell ' on . Nitti . È necessario fare ora un bilancio di tutto il male , che questa impotenza irrequieta e verbosa dell ' on . Nitti ha rappresentato per l ' Italia ? Il passivo di questo bilancio si riassume in brevi termini : all ' interno tutti sentono che non esiste un governo , le fazioni antinazionali , incapaci di fare la rivoluzione sul serio , perché il Paese non vuol saperne , spadroneggiano lo stesso e sabotano come credono lo Stato , dando l ' impressione che il mantenimento dell ' ordine presente è soltanto formale e dovuta ad una loro benevola tolleranza ; del resto il capitano Giulietti può mandare i suoi ultimatum a S.M. Cattolica e gli anarchici di Spezia possono impossessarsi delle fortezze militari , mentre il Governo tien d ' occhio i generali che si uniscono in commissione , e gli studenti , che portano le dimostrazioni al Quirinale . All ' estero , mentre si sfascia la coalizione avversa all ' Italia e sembra venuto il momento per realizzare integralmente le aspirazioni nazionali , il Governo invoca dalla Jugoslavia il beneplacito per l ' annessione di Trieste , mostrandosi per il resto disposto a ratificare tutte le rinuncie che i sigg . Trumbich , Albertini e Steed crederanno di dovere concordare . E intanto , mentre i grandi alleati si accordano sulle indennità ad esclusione dell ' Italia , bande di predoni , istigati dai piccoli alleati , possono impunemente scacciare i soldati italiani dalle loro posizioni albanesi , riducendoli alla costa , in attesa che l ' on . Nitti mandi loro in aiuto qualche nave , col permesso sul sullodato capitano Giulietti . Consule Nitti , tutti possono disporre dell ' Italia : i partiti e le sette , la burocrazia e la guardia regia , la plutocrazia e la Confederazione del lavoro . Il Governo , fa e disfà , a talento altrui , emana decreti e li ritira , leva imposte e le sospende , trasforma i decreti - legge in decreti - disegni di legge . Il governo esiste unicamente per dare spettacolo della propria impotenza . Non si tratta adunque di discutere di un indirizzo politico , ma di dare un governo al Paese , giacché il Paese è senza governo dal giugno 1919 . La crisi che si apri allora è tuttora aperta . Il governo Nitti è stato semplicemente una beffa .