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> anno_i:[1910 TO 1940}
StampaQuotidiana ,
Il Comitato Centrale dell ' Associazione Nazionalista Italiana ha votato il seguente ordine del giorno : Il Comitato Centrale dell ' Associazione Nazionalista Italiana ; constatato che il Governo disgregatore e rinunciatore di Nitti è caduto esclusivamente perché l ' Italia è insorta contro lo scempio della sua vita statale e nazionale all ' interno e quello del suo diritto e della sua dignità all ' estero e specialmente nel vitale problema dell ' Adriatico ; deciso come sempre a non ammettere all ' azione politica nazionalista altra misura che il supremo interesse dell ' Italia ; riafferma l ' urgenza della restaurazione dell ' autorità e della funzione dello Stato , e la necessità della soluzione italiana del problema adriatico , che si concreta nella applicazione del Trattato di Londra e nel rispetto dell ' autodecisione di Fiume ; si dichiara pronto a combattere con tutte le sue forze , così come ha fatto per il Ministero Nitti , qualunque Gabinetto non sia per adempiere tali doveri , nella certezza che contro le necessità storiche della Patria , dal nazionalismo costantemente propugnate , non si governa ; e frattanto delibera di intensificare la propaganda ai fini sopra indicati . Quest ' ordine del giorno , nel quale è fissata in termini chiari e precisi la posizione del Nazionalismo di fronte al nuovo Ministero , fa giustizia di tutte le deformazioni , che gli organi rinunciatori vanno facendo dell ' opera nostra . Ma quest ' atteggiamento , che possiamo definire di vigile e diffidente attesa : diffidenza giustificata dai precedenti dell ' uomo chiamato a presiederlo , attesa giustificata dalle ragioni intrinseche della situazione politica , di cui il nuovo Ministero è l ' espressione ; non può essere adeguatamente valutato se non mettendolo in relazione appunto con le critiche onde è stato fatto segno e con gli autori di queste critiche . È sintomatico il fatto che dell ' antico interventismo antigiolittiano , sola quella parte che , disertando dalle ragioni nazionali della nostra guerra , per attribuirle un sedicente e donchisciottesco preminente carattere europeo e democratico , sostenne il Ministero Nitti ed oggi si schiera contro il nuovo Ministero precisamente per quel tanto di carattere antirinunciatore ; che si presume debba avere ; è sintomatico , diciamo , il fatto che dell ' antico interventismo solo la parte che tradì , nella rinuncia , la ragione vera e propria della nostra guerra , si faccia oggi innanzi per rimproverare al nazionalismo di abbandonare la sua posizione storica di fronte a Giovanni Giolitti . Che essi stessi abbiano già abbandonata la posizione storica iniziale dell ' intervento di fronte all ' Italia e alla vittoria e rinnegata l ' antica solidarietà interventista , dileggiando sotto la qualifica dispregiativa di fascisti tutti coloro che mantennero ferma la pregiudiziale delle integrali rivendicazioni nazionali di fronte alla politica di dedizione e di rinuncie dell ' on . Nitti , sono fatti che non contano : oggi il mito dell ' interventismo , già relegato in soffitta durante il governo Nitti favorito da neutralisti e socialisti di tutte le gradazioni , deve rivivere e riprodurre in Italia l ' antica divisione , non tanto per rendere impossibile all ' on . Giolitti di governare , quanto per rendere impossibile l ' attuazione di un programma nazionale all ' interno e all ' estero : cioè la restaurazione dell ' autorità e della funzione dello Stato e la soluzione italiana del problema adriatico . Si dice : è un ' illusione sperare che un simile programma possa essere realizzato da un Ministero , presieduto dall ' on . Giolitti , anche se di esso facciano parte soltanto uomini rappresentativi dei partiti che furono per l ' intervento e parteciparono ai ministeri di guerra . Rispondiamo che il nazionalismo , per mantenere la sua posizione strettamente aderente ai fini nazionali che si propone , non ha bisogno di fare atti di preventiva fiducia verso il nuovo Ministero , ma nello stesso tempo , non può non tenere conto che il nuovo ministero emana da una situazione politica determinatasi in perfetta antitesi con quella rappresentata dall ' on . Nitti , che i rinunciatori e i sabotatori dello Stato vorrebbero perpetuare . La posizione dei nazionalisti verso il nuovo Ministero , risulta chiara dal contrasto fondamentale , in cui essa viene a trovarsi di fronte alla posizione rispettivamente assunta verso lo stesso Ministero dall ' elemento nittiano e rinunciatore . I nazionalisti subordinano la pregiudiziale personale alla pregiudiziale nazionale . I rinunciatori mettono avanti la pregiudiziale personale per confondere ed annullare quella nazionale . Agitare intempestivamente la pregiudiziale personale vorrebbe dire confondersi e fare il gioco dei rinunciatori , i quali non esiterebbero un solo istante a diventare giolittiani se avessero la certezza o soltanto la speranza che l ' on . Giolitti fosse disposto a mettere la sua innegabile capacità di governo a servizio del programma dell ' on . Nitti . L ' antigiolittismo dei nazionalisti , se ha da essere , non sarà quello stesso dei rinunciatori , che sfruttano le ragioni storiche nazionali dell ' interventismo a vantaggio di un programma attuale antinazionale , ma sarà l ' antigiolittismo della nuova , Italia , che con la sua implacabile opposizione , rese impossibile il governo dell ' on . Nitti .