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> autore_s:"PIRANDELLO LUIGI"
'CON GLI OCCHI CHIUSI” ( PIRANDELLO LUIGI , 1919 )
StampaQuotidiana ,
Soltanto quando si sia arrivati alla fine , e meglio ancora si siano lasciati passare parecchi giorni dopo la lettura , si comprende con una chiarezza che dà l ' impressione di cose vedute e vissute realmente , che non a uno a uno i particolari inesauribili , quasi momentanei , con tutte le variabilità accidentali o illogiche , determinate o da moti istintivi o da cangiamenti istintivi di immagini , di pensieri , di sentimenti , d ' umori , di desiderii , per segreti richiami e incoercibili analogie , non solo nel riposto animo dei personaggi , ma tra l ' animo di questi personaggi e i casi estranei e gli aspetti naturali ; si comprende , dicevo , che non i particolari a uno a uno si sono forzati , come pareva leggendo , a metter su l ' insieme di questo romanzo di Federigo Tozzi Con gli occhi chiusi ( Milano , Fratelli Treves editori , 1919 ) ; ma , cosa veramente mirabile , la comprensione radicale , il totale dominio , il possesso pieno e assoluto di questi personaggi e del loro animo , dei loro casi , di tutto ciò che è in loro e attorno a loro , per immediato irradiamento delle loro più minute sensazioni e impressioni , in una parola , l ' insieme ha realmente creato per suscitazione spontanea di una continua , attenta , vigile momentaneità creativa tutta quella copia inesauribile di particolari vivi , che in prima ci era parso conducessero come a caso e senza determinate vicende la sua rappresentazione . Quando s ' è finito di leggere , e , meglio , parecchi giorni dopo la lettura , Domenico Rosi , l ' oste del Pesce azzurro di Siena , col suo podere di Poggio a ' Meli , Anna sua moglie e il figlio Pietro , Ghisola Giacco e Masa , gli assalariati del podere , gli avventori della trattoria di Siena , e quel podere e quella trattoria , uomini e cose , vicende e paesaggi , tutto insomma , acquista davanti a noi una tal consistenza di realtà , che veramente ci stupisce , perché non riusciamo più a renderci conto , come davanti alla vita stessa , quali di quei tanti particolari che parean momentanei e casuali , quali di quelle tante notazioni minute , che parevano incidentali od accidentali , e anche talvolta svagate , abbiano potuto darcela , e come , e quando , così perfetta e solida , così intera e finita , tutta quella consistenza di realtà . Si penserebbe al procedimento di certi pittori che con un turbinio di punteggiature , in cui , a guardar davvicino sembra che ogni tratto , ogni linea si perda , riescono poi a dare a distanza con insospettati rilievi d ' ombra e giuochi di luce una inattesa costruzione di forme , se il paragone non fosse reso fastidioso e inaccettabile dall ' assenza , qua , d ' ogni evidente e minuzioso sforzo di tecnica , dalla fluidità continua , lieve e senza ambagi , d ' una piena e felice natività espressiva , da una vena di lingua viva che scorre da per tutto e rinfresca e s ' addentra permanendo a toccar con la parola , senza che si veda come , perché lì , ogni volta , la parola è la cosa stessa , non più detta , ma viva . Non è questo . È ciò che in principio ho notato come una cosa veramente mirabile ; la comprensione radicale , il possesso pieno ed assoluto che il Tozzi ha di quel suo mondo da esprimere , che gli ha permesso d ' esprimerlo quasi col procedimento stesso della vita , in cui tutto , quando si stia dentro , non si guardi da fuori e da lontano , par che vada a caso e che si svolga per eventi accidentali , giorno per giorno , oggi così e domani chi sa come ... Si direbbe naturalismo : ma non è neanche questo ; perché qui tutto , invece , è atto e movimento lirico . Quel che pare naturalismo è invece scrupolosa lealtà da parte dello scrittore , il suo bisogno ansioso e urgente d ' una controllata aderenza dell ' espressione al sentimento suscitato in lui dalle cose vedute o immaginate in questo o in quel luogo , in questa e in quell ' ora , nella tale stagione , e così o così ; tutto per esser poi mosso con intera padronanza , come l ' animo dei personaggi , e anzi , nell ' animo stesso dei personaggi , allo stesso modo , con la più naturale variabilità di luci e di colori , cosicché nulla posi descritto , ma viva e respiri e svarii con tutte le sue mutevoli precisioni anche il paesaggio . E come non posa mai descritto il paesaggio , così non si sofferma mai raccontata la passione di Pietro Rosi per Ghisola , né mai si fissano delineati i caratteri e le figure di questi e degli altri personaggi , che nell ' instabile rappresentazione momentanea ci si muovono davanti , coi loro pensieri subitanei , i loro capricci , le loro smanie , e sofferenze e aspirazioni e illusioni e scontentezze e disinganni , ciascuno con tutte le sue possibilità d ' essere , così nel bene come nel male , soggetti , non a un preconcetto disegno del loro autore , ma quasi a ogni possibile evenienza della loro sorte ; e noi li seguiamo con ansia , non sapendo mai , non potendo mai prevedere che cosa debba o possa esser di loro tra poco , perché se i casi che a volta a volta capitano ad essi non fossero questi , ma altri , essi avrebbero pure in sé , ben note a noi , tutte le possibilità d ' una diversa vita e d ' un diverso destino . Quella Ghisola , così viva tutta , che si perde , e quel suo Pietro che non vede , sempre vagante in cerca di sé stesso ... Ma perché così ? ci domandiamo , pur sapendo e sentendo che così è giusto , e che è soltanto una nostra pena per loro che li vorrebbe altrimenti . È così . E non perché questo sia un romanzo della loro vita ; ma perché la loro vita è in questo romanzo , così . E il romanzo di Federigo Tozzi , per questo loro modo d ' essere , che è poi il vero modo d ' essere , appar tutto nuovo e una cosa veramente viva .