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Il Capo e la Nuova Frontiera ( Scalfari Eugenio , 1983 )
StampaQuotidiana ,
Roma . Lo staff è al lavoro . Al completo . Il fantasioso Formica , che sogna a occhi aperti l ' avvento dell ' Era Nuova , Giuliano Amato , il dottor sottile , futuro sottosegretario alla presidenza del Consiglio , esperto di diritto , di Costituzione , di trabocchetti giuridici e di scappatoie politiche . Giuliano Vassalli , ex principe del Foro , laureato in utroque , grigio di vestito , grigio di capelli , grigio di pelle , autorevole fin dalla nascita . Luigi Covatta , il socialista cattolico , il craxiano di sinistra e quindi il più devoto tra i fidi del leader . Martelli il giovane , che tiene ambo le chiavi ... Gianni De Michelis , un corpo imponente , una testa da imperatore romano dell ' età argentea , che te lo vedi perfettamente a suo agio nelle stanze palatine di Adriano o al banchetto d ' un Trimalcione in quarantottesimo . Lelio Logorio , il « superman della Difesa » . Francesco Forte , faccia di volpe di giorno e di faina di notte , girandola di idee , fuoco d ' artificio di soluzioni , croce e delizia dei direttori generali delle Finanze . Questo è lo staff , con in più qualche complemento dell ' ultim ' ora . Poi c ' è la banda , e quella è un ' altra cosa . La banda bada al sodo , non si occupa di fumisterie . Si occupa di organigrammi , di posti , di rapporti di forza , di servizi alti e bassi , di recapito di messaggi di pace , di intimidazioni di guerra , di pubblici ministeri riottosi , di industriali amici da aiutare e di industriali nemici da ricondurre alla ragione , di giornalisti dimezzati ai quali spianare la carriera e di giornalisti restii ai quali fare la vita dura . La banda è anch ' essa all ' opera in tutte le direzioni . Il « Corriere della Sera » e la cordata Berlusconi è una delle piste più seguite , ma ce ne sono altre , non meno pingui e promettenti , a cominciare dalla RAI e dalla Procura della Repubblica di Roma , da dove se ne sta ormai per andare il « fido » Gallucci , che dovrà dunque essere opportunamente sostituito . Lui , il Capo , il « Big Boss » , sta al sommo della piramide , riflette , prende appunti , parla pochissimo e di solito per parabole . Ai molti interlocutori ufficiali di questi giorni , concede ampia condiscendenza . Raccontano i segretari di partito , che si avvicendano al suo cospetto , che fa quasi sempre di sì con la testa alle proposte di chi gli sta di fronte . « Ci vuole molta prudenza in economia » gli suggerisce il collega della DC o del PRI . E lui annuisce . « Bisogna avere il coraggio delle riforme » lo provoca Pannella . E lui fa sì tre volte col capo e dà un ' occhiata che sembra dire « aspetta e vedrai » . « Stringere con la moneta » dice un altro . E lui ancora è d ' accordo . « Allentare il rigore della Banca d ' Italia che strozzerà l ' industria » ( e sempre è d ' accordo ) . Il Capo non si lascia andare . Stringe nelle mani molti foglietti d ' appunti , ma ci butta sopra un occhio distratto e ne cava pochi spunti : corsia preferenziale per i disegni di legge giudicati urgenti dal governo , abolizione del voto segreto , abolizione del doppio voto sui singoli articoli d ' una legge e sulla legge nel suo complesso , modifica del sistema elettorale che consenta l ' apparentamento tra diversi partiti e quindi una migliore utilizzazione dei resti . Programma economico ? Se ne parlerà in seguito . Abolizione dell ' Inquirente ? Certo , ma bisogna pensarci e comunque non con effetti retroattivi : chi ha avuto ha avuto , chi ha dato ha dato . Sopprimere il Senato ? Neppure parlarne . Semmai , elezione diretta del Capo dello Stato da parte del popolo sovrano . Dunque una Repubblica presidenziale ? Non esageriamo . Una Repubblica mista , metà uomo e metà cavallo , col presidente eletto dal popolo ma senza poteri esecutivi . Poi si vedrà . Col tempo e con la paglia ... Il Capo non sa della banda . Ci mancherebbe altro . Teardo , Biffi Gentili , Pittella , chi li conosce ? Gangi , sì , quello è un fedele , ma con la banda non c ' entra . La Ganga , un altro fedele . Compagni che andavano bene fino a ieri , quando bisognava guadagnarsi lo spazio a colpi di grinta . Ma adesso bisogna alzare il tiro . Certe impazienze , certi « squadrismi » ( si fa per dire ) , certe facce vanno tolte dalla circolazione . Da uomini di mano bisogna diventare uomini politici e da politici - possibilmente - statisti . Chi riesce a fare il salto sarà bene accolto , e chi non ce la fa resterà in cantina e non verrà fatto neppure entrare nel salotto buono , dove si ricevono finalmente gli ospiti di riguardo . Il Capo , quel salto l ' ha fatto da un pezzo . Uomo politico c ' è nato , fin da quando faceva le sue primissime prove come delfino di Pietro Nenni , condividendone la fiducia assieme a Pietro Longo . Statista è diventato fin dal 1978 , quando riuscì a portare un socialista al Quirinale . In realtà , lui non voleva Pertini , ma insomma fu lui a portarcelo , una volta che il nome fu lanciato sul tavolo . Non so se il nostro presidente sappia a chi deve veramente la carica che così degnamente ricopre da cinque anni . Per esser stato testimone diretto di alcune di quelle vicende , voglio qui render pubblica testimonianza : il nome di Sandro Pertini , per le qualità morali e la biografia politica dell ' uomo , fu fatto a Berlinguer da Franco Rodano e fu indicato dal PCI a Craxi nell ' ambito della rosa dei candidati socialisti come il solo che il PCI avrebbe votato . Così andarono le cose , e mi piace dirlo oggi , nel giorno in cui Franco Rodano viene seppellito nel cimitero di Monterado . Dunque , un uomo politico e uno statista insieme . Ce n ' è pochi in circolazione . Morto Moro , morto La Malfa , sono rimasti Spadolini , Andreotti , De Mita . E Lui . Il nostro Giampaolo Pansa lo chiama affettuosamente « re Bettino » . E forse ha ragione . Lo statista ha capito una cosa , ha colto un punto : da questa crisi non si esce - o meglio non ne esce Lui - se si resta agganciati ai problemi quotidiani . Se si vuole a ogni costo la concretezza . Se si pretende di far quadrare le proposte degli uni con le proposte degli altri . Se si deve coniugare il rigore con lo sviluppo , il monetarismo con il keynesismo , l ' inflazione con la recessione , la scala mobile con la politica dei redditi . Lo statista ha capito che da questa crisi si esce - e uscirà Lui con le bandiere al vento - solo se si potrà creare un clima da Nuova Frontiera , un entusiasmo autentico , una speranza collettiva . Insomma , se il Capo sarà capace di provocare un transfert che concili gli opposti e metta insieme i distinti . Anche lo staff l ' ha capito . Perciò , più che consultazione alla vecchia maniera , gli ha organizzato qualche cosa che somiglia alla convocazione degli Stati Generali . Da domani in poi , dopo aver incontrato nei giorni scorsi tutti i partiti rappresentati in Parlamento , varcheranno la soglia della stanza dove l ' Incaricato riceve i rappresentanti di tutte le grandi e piccole corporazioni : non solo la Trimurti sindacale e la Confidustria , ma gli agricoltori , i coltivatori diretti , gli assicuratori , i membri delle Cooperative rosse e di quelle bianche , gli artigiani , i commercianti , gli inquilini , i proprietari di case . Ma questo è ancora nulla , sarebbe solo un ' estensione della prassi già adottata da Spadolini . L ' Incaricato va molto più in là . Riceverà il presidente del Consiglio dell ' Economia e del Lavoro , il presidente del Consiglio di Stato , il presidente della Corte dei Conti , il Ragioniere generale dello Stato , il Governatore della Banca d ' Italia . E , forse , il capo di Stato maggiore della Difesa , il comandante generale dei Carabinieri , il Capo della Polizia , il Capo dei Servizi segreti dell ' Interno e il Capo dei Servizi segreti militari . Tireranno fuori toghe polverose , parrucche incanutite , sciabole rugginose , alte uniformi , e via per la prima volta a dir la loro a qualcuno che finalmente li ascolterà . Si può chieder di più ? Perché quest ' apparato ? È solo un polverone per confondere le idee ? Per sfuggire alla stretta dei problemi concreti ? Per colpire l ' immaginazione delle masse ? O c ' è un ' altra ragione più seria , più riposta , più di sostanza che non la semplice facciata ? Un ' altra ragione c ' è , o almeno così viene spiegato a chi , per dovere professionale , cerca di informarsi e di capire : non si tratta d ' un semplice cambio di governo ma d ' un cambio di regime . Chi non se ne fosse accorto , farà bene a riflettere . Siamo a una svolta storica . O la svolta viene superata felicemente , e allora un nuovo patto sociale sarà stipulato e tutte le forze politiche dovranno tenerne conto . Oppure sarà il caos . Semplice : l ' insuccesso eventuale dell ' Incaricato coinciderebbe con íl caos . Chi non fosse d ' accordo è avvertito , ma chi lo fosse si faccia avanti perché per un ' impresa di queste dimensioni c ' è spazio per tutti . Spadolini ancora recalcitra , forse perché il dispetto e l ' ambizione personale lo accecano , ma finirà per cambiare idea . Berlinguer , che resta tetragono , è una mela rinsecchita ; comunque il Partito comunista , volente o nolente , sarà coinvolto nell ' operazione , se non altro come portatore d ' acqua « costituzionale » . Pannella , lui sì , ha capito al volo : se non altro sarà un Grande Spettacolo , con una quantità d ' entrate in scena e di chiamate , con Primi Attori e Comprimari , Prestigiatori e Funamboli , ci sarà il Tragico e il Comico . Potrebbe mancare Marco Pannella ? Perciò , sorprendendo tutti , Marco ha letto una dichiarazione ( fatto per lui del tutto inconsueto ) dove promette un « responsabile sostegno politico » al nuovo governo dell ' Incaricato . Grand jeu , Pannella nella stessa maggioranza di De Mita e di Spadolini : questa nessuno se la sarebbe aspettata . Ma , ce n ' est que le début . Ai sindacati - ai quali bisognerà pur comunicare che il salario reale per almeno un paio d ' anni dovrà essere bloccato - si prometterà nientemeno che di diventare soci dell ' IRI . Lo staff sta infatti congetturando di fare affluire in un Fondo di solidarietà nazionale , alimentato da contributi dei lavoratori e dei datori di lavoro , tutte le partecipazioni azionarie che lo Stato possiede al di sopra del pacco di controllo del 51 per cento . Quindi : un pezzo di Alitalia , un pezzo di Finsider , un pezzo di Italsider , un pezzo di Finmeccanica , un pezzo di Ansaldo , un pezzetto di Banca Commerciale e di Credito Italiano e di Banco di Roma , un pezzo di Alfa Romeo , e via numerando . Cogestione , ma con tanto di azioni nelle mani . Non fanno così anche in Germania ? Non c ' è una banca dei sindacati ? E dunque facciamolo anche da noi . E ai padroni si darà qualche cosa che è assai più interessante di una riduzione pura e semplice del tasso di interesse ( che si poteva reclamare quando a capo del governo c ' era Spadolini , ma che oggi è chiaro che non si può ) . Ai padroni si concederà una vera e propria moratoria bancaria : chi ha debiti a breve otterrà il consolidamento a lungo . Invece di rimborsare domani , rimborserà tra dieci o vent ' anni . Certo , le banche resteranno alquanto immobilizzate : ma che vogliono le banche ? Con tutti i soldi che guadagnano , tirino un po ' la cinghia anche loro . Ecco perché gli Stati Generali . Ecco la Nuova Frontiera . Il compito storico dell ' Incaricato è quello di riconciliare le masse con lo Stato . Pertini vedrà coronato finalmente il suo sogno . L ' unico cruccio sta nella polemica che ancora divide il movimento operaio , ma l ' Incaricato gli assicura che non durerà a lungo . E De Mita ? Forse è un po ' frastornato , De Mita , da tutto questo clangore di progetti e di iniziative . La DC era abituata a procedure più ovattate , più casalinghe . Andreotti poi detesta i rumori . Lui è abituato a lavorare in silenzio . Insomma si vedrà . Quelli della banda non hanno ancora capito se possono farsi vedere o se per loro è chiusa per sempre . « Squilli di tromba salutano il vol dal Campidoglio al Quirinal ... » .