StampaQuotidiana ,
Roma
,
17
ottobre
-
Avevamo
sperato
per
qualche
tempo
-
pazza
speranza
,
ma
viviamo
in
un
'
epoca
di
sorprese
e
di
meraviglie
-
che
la
televisione
in
Italia
non
si
avverasse
mai
,
e
restasse
limitata
agli
esperimenti
e
a
qualche
costosa
emissione
come
quelle
che
si
hanno
finora
nel
settentrione
della
penisola
.
In
generale
gli
italiani
sono
fin
troppo
solleciti
a
prendere
dagli
altri
popoli
le
novità
,
e
più
zelanti
di
quelli
nell
'
adottarle
.
È
noto
per
esempio
che
la
moda
parigina
,
destinata
soprattutto
alle
primitive
e
pompose
clienti
dell
'
America
del
Sud
,
e
guardata
con
sospetto
e
spesso
ignorata
dalle
eleganti
parigine
,
è
ciecamente
accettata
,
non
dico
dalle
italiane
,
ma
dalle
milanesi
,
che
subito
inalberano
le
novità
più
pacchiane
e
fiammanti
;
e
l
'
anno
che
Parigi
disse
pennacchi
,
erano
tutte
cimieri
e
gale
e
lattughe
e
pennoncelli
,
più
burbanzose
di
una
gallina
faraona
;
e
quest
'
anno
che
Dior
dice
gonne
corte
,
le
hanno
già
scorciate
di
un
palmo
.
Le
luci
al
neon
,
o
come
si
chiamano
,
che
in
America
hanno
un
campo
ben
limitato
,
officine
e
uffici
e
drugstores
e
insegne
della
pubblicità
,
da
noi
non
trovano
barriere
,
imperversano
dal
caffè
di
provincia
all
'
albergo
di
lusso
;
non
importa
che
facciano
spettrali
i
visi
,
diano
aspetto
di
carogna
alle
carni
,
uccidano
i
vivi
colori
delle
verdure
delle
frutta
della
pommarola
'
n
coppa
ai
vermicelli
,
non
c
'
è
trattoria
popolare
o
raffinata
che
non
le
abbia
,
abbiamo
letto
rabbrividendo
che
le
mettono
su
anche
nei
musei
vaticani
.
Della
radio
ci
siamo
fatti
una
tortura
appena
inventata
,
apparecchi
aperti
al
massimo
nell
'
appartamento
del
vicino
,
nel
caffè
,
nella
trattoria
;
in
America
una
società
di
autobus
fa
un
'
inchiesta
fra
i
suoi
clienti
se
gradiscano
la
radio
nelle
sue
carrozze
o
no
,
da
noi
senza
chiedere
il
parere
di
nessuno
si
fa
andare
la
radio
negli
autobus
di
gran
turismo
,
si
fanno
strillare
altoparlanti
sulle
piazze
,
sulle
spiagge
,
nelle
stazioni
;
son
soldi
buttati
via
prendere
la
vettura
letto
da
noi
,
ad
ogni
stazione
una
voce
rimbombante
vi
desta
,
vi
perpetua
l
'
ossessione
del
viaggio
con
le
calde
note
romanesche
della
stazione
di
Orte
,
e
le
acche
aspirate
di
Arezzo
e
di
Firenze
,
e
il
grasso
erre
petroniano
di
Bologna
.
E
guardate
come
si
diffonde
la
moda
sgarbata
e
villana
delle
radio
portatili
;
l
'
altra
sera
a
Capri
al
caffè
di
piazza
abbiam
dovuto
tutti
sorbirci
le
insulse
melodie
che
uscirono
per
ore
da
una
di
quelle
scatolette
,
che
avevano
collocata
sul
tavolino
una
fanciulla
vestita
da
odalisca
e
un
giovanotto
con
un
giubbone
di
cuoio
decorato
da
lunghe
frange
sulla
costata
delle
maniche
e
lungo
l
'
orlo
,
come
usano
,
anzi
come
usavano
,
i
cow
boys
del
Texas
.
Frettolosi
dunque
e
alacri
sono
gli
italiani
a
prender
su
le
invenzioni
e
i
nuovi
ritrovati
;
ragione
per
cui
,
considerato
che
nei
cinque
anni
da
che
la
televisione
trionfa
negli
altri
Paesi
da
noi
non
si
sono
avuti
che
timidi
esperimenti
,
c
'
era
la
speranza
,
ripeto
,
che
le
difficoltà
per
introdurla
da
noi
fossero
gravissime
,
invincibili
;
e
si
fosse
magari
scoperto
che
l
'
atmosfera
che
ci
avvolge
,
quella
che
ci
dà
così
tersi
cieli
,
così
limpide
luci
all
'
aurora
e
al
tramonto
,
che
imbeve
di
arcane
dolcezze
i
nostri
frutti
e
di
solare
vigore
i
vini
,
che
la
nostra
cristallina
atmosfera
fosse
inadatta
alle
onde
televisive
.
E
se
questo
non
fosse
,
che
almeno
quelle
difficoltà
tecniche
si
opponessero
a
lungo
,
almeno
per
quei
pochi
lustri
che
restano
alla
fine
della
nostra
vita
;
après
nous
le
déluge
,
o
addirittura
la
fin
del
mondo
che
si
annuncia
per
cento
segni
,
scatenata
da
noi
stessi
,
bambocci
incoscienti
che
ci
ostiniamo
a
giocare
con
i
fiammiferi
in
un
pagliaio
e
diamo
via
libera
a
neutroni
e
pulviscoli
radioattivi
senza
conoscerne
la
natura
,
e
potrebbero
essere
carichi
dei
più
mortali
veleni
.
E
mortali
o
no
,
certi
guasti
pare
abbiano
già
cominciato
a
farli
;
sia
perché
alterano
la
composizione
dell
'
atmosfera
saturandola
troppo
di
elementi
radioattivi
,
sia
perché
sottopongono
i
nostri
sensi
a
bombardamenti
di
particelle
che
non
gli
si
convengono
,
e
che
la
Provvidenza
aveva
saggiamente
imprigionato
dentro
l
'
atomo
,
nella
cassaforte
del
nucleo
.
Ma
noi
abbiamo
infranto
atomo
nucleo
e
cassaforte
;
ed
ecco
le
stagioni
alterare
il
loro
corso
,
imperversare
cicloni
e
tornados
e
terremoti
e
nubifragi
con
una
violenza
e
una
frequenza
mai
prima
veduta
;
basta
un
acquazzone
di
due
o
tre
ore
e
i
fiumi
traboccano
,
le
strade
si
spaccano
,
edifici
che
hanno
sfidato
i
secoli
si
abbattono
sotto
il
vento
del
temporale
quasi
trasportasse
qualche
ignota
terribile
forza
.
E
forse
quelle
onde
misteriose
avvelenano
anche
il
nostro
spirito
;
forse
si
deve
agli
scoppi
di
bombe
atomiche
nel
Nevada
,
in
Siberia
,
nel
deserto
australiano
se
troppe
menti
umane
si
sconvolgono
,
governanti
impazzano
,
guidatori
di
treni
e
di
aerei
smarriscono
d
'
improvviso
il
dominio
della
macchina
;
e
cittadini
integerrimi
fino
a
ieri
commettono
delitti
di
atrocità
mai
pensata
.
La
nostra
speranza
fu
vana
.
Avremo
la
televisione
in
Italia
,
l
'
abbiamo
già
,
assai
prima
della
fine
del
mondo
;
anzi
,
se
la
fine
del
mondo
avverrà
a
rate
,
e
la
nostra
nazione
sarà
fra
le
ultime
a
scomparire
,
potremo
goderci
sullo
schermo
la
visione
del
cataclisma
in
America
o
in
Australia
e
rallegrarci
per
breve
tempo
di
essere
i
fortunati
e
i
sopravvissuti
.
Fra
pochi
mesi
saranno
già
numerose
sugli
edifici
quelle
antenne
fatte
come
un
fusto
di
ombrello
:
ci
saranno
in
tutti
i
bar
quegli
schermi
con
su
la
danza
di
spettrali
figure
,
grige
in
una
nebbia
grigia
(
per
poco
tempo
,
il
David
Sarnoff
Research
Center
of
the
Radio
Corporation
of
America
ha
già
fatto
esperimenti
ben
riusciti
di
televisione
a
colori
)
.
Per
qualche
tempo
l
'
alto
costo
degli
apparecchi
terrà
immuni
le
famiglie
borghesi
e
operaie
da
questo
flagello
(
ma
vedrete
come
si
agiteranno
i
giornali
di
sinistra
perché
anche
al
popolo
sia
concesso
contagiarsi
di
questa
tabe
)
;
ma
è
inutile
illudersi
,
gli
apparecchi
verranno
a
buon
mercato
,
e
con
le
vendite
a
rate
accessibili
a
tutti
.
Se
in
questi
anni
l
'
Italia
è
rimasta
un
po
'
addietro
,
riprenderà
il
suo
posto
all
'
avanguardia
delle
nazioni
in
marcia
verso
il
progresso
;
un
progresso
all
'
ingiù
,
voglio
dire
,
una
società
di
analfabeti
,
di
conformisti
,
di
meccanizzati
,
in
cui
non
ci
sarà
più
posto
per
la
varietà
e
l
'
imprevisto
della
vita
,
per
la
libera
scelta
dell
'
attività
e
dello
svago
.
Che
verso
una
società
così
si
vada
,
è
indubitato
;
l
'
umanità
sarà
sempre
più
schiava
delle
macchine
,
e
dei
pochi
individui
che
abbiano
la
capacità
o
la
potenza
di
manovrarle
;
l
'
intelligenza
cederà
il
posto
all
'
istinto
,
i
sensi
si
ottunderanno
;
già
oggi
si
vende
in
America
una
macchina
chiamata
Comfort
Indicator
;
cioè
uno
strumento
che
vi
dice
se
siete
comodi
o
no
,
perché
il
costruttore
parte
dal
principio
che
la
macchina
può
saperlo
meglio
di
voi
.
L
'
anno
scorso
,
scrivendovi
dall
'
America
,
vi
ho
detto
che
mutamento
la
televisione
ha
portato
o
sta
portando
alla
vita
americana
.
Non
soltanto
la
crisi
del
cinematografo
,
o
una
nuova
violenta
forma
di
propaganda
politica
,
per
cui
ogni
famiglia
si
tiene
in
casa
sua
per
una
mezz
'
ora
intiera
,
e
più
volte
,
il
candidato
dell
'
uno
e
dell
'
altro
partito
,
lo
sente
e
lo
vede
parlare
come
lo
avesse
dirimpetto
,
noverandogli
i
foruncoletti
sulla
pelle
e
le
stille
di
sudore
sulla
fronte
.
Ma
la
televisione
non
ucciderà
soltanto
il
cinematografo
e
il
teatro
,
è
sulla
via
di
annullare
quelli
che
sono
stati
finora
i
rapporti
sociali
e
familiari
,
come
già
oggi
la
radio
e
il
cinematografo
hanno
ucciso
la
conversazione
.
Proclamano
i
costruttori
di
apparecchi
che
la
televisione
ha
ricostituito
il
focolare
domestico
,
le
famigliole
non
hanno
più
bisogno
di
uscire
e
disperdersi
per
questo
o
quello
spettacolo
perché
hanno
tutto
in
casa
,
si
godono
in
pigiama
e
pantofole
il
cinema
,
l
'
incontro
di
pugilato
,
la
lezione
politica
,
il
pettegolezzo
sociale
,
la
dimostrazione
dei
pregi
di
questo
o
quell
'
aggeggio
domestico
che
prima
andavano
a
farsi
fare
nel
grande
emporio
(
ve
l
'
ho
detto
,
gli
americani
hanno
una
mania
per
queste
cose
e
gli
piace
l
'
eloquenza
della
pubblicità
)
,
la
biancheria
intima
della
diva
,
la
sfilata
sulla
quinta
avenue
.
Ma
verrà
tempo
in
cui
tutti
vorranno
stare
a
casa
per
vedere
la
sfilata
e
nessuno
vorrà
scomodarsi
a
sfilare
;
occorrerà
stabilire
turni
,
dovrà
intervenire
la
polizia
per
decidere
chi
debba
dare
spettacolo
in
piazza
e
chi
possa
comodamente
assistervi
.
Ognuno
di
quei
focolari
domestici
sarà
chiuso
e
ostile
agli
estranei
;
non
si
cercheranno
più
contatti
con
gli
amici
ai
quali
piacciono
programmi
diversi
,
si
accetterà
a
malincuore
un
invito
a
casa
d
'
altri
perché
si
sa
che
hanno
altri
gusti
televisivi
.
Ci
si
duole
in
America
che
i
bambini
non
vogliono
più
uscire
per
giocare
all
'
aperto
;
passano
il
pomeriggio
immobili
davanti
alla
cassettina
delle
ombre
e
dei
suoni
,
quasi
ipnotizzati
da
visioni
grossolane
,
da
precetti
ovvi
,
da
verità
pubblicitarie
,
da
slogans
politici
,
da
battute
umoristiche
,
da
ritmi
ossessionanti
,
senza
scelta
,
senza
discriminazione
di
genitori
o
di
maestri
.
Perché
questo
è
l
'
aspetto
più
deprecabile
della
televisione
;
subdolo
strumento
di
dittatura
nel
campo
dello
spirito
e
della
coscienza
,
tanto
più
inavvertita
quanto
più
le
immagini
e
i
suoni
la
fanno
seducente
.
Già
oggi
gli
americani
si
imbevono
giornalmente
per
ore
e
ore
di
spettacoli
,
di
discorsi
,
di
visioni
,
scelte
dall
'
arbitrio
del
ristretto
ufficio
di
direzione
di
non
so
quante
società
di
trasmissione
,
senza
altra
libertà
che
quella
di
passare
da
un
programma
all
'
altro
;
una
lezione
di
anatomia
,
una
gara
di
corsa
,
una
lezione
universitaria
,
la
riunione
di
un
consiglio
di
amministrazione
,
un
concerto
o
le
fruste
arguzie
di
un
comico
,
un
comizio
o
un
delitto
,
un
parto
cesareo
o
gli
ultimi
istanti
di
un
noto
personaggio
.
E
poiché
,
come
appare
,
più
ancora
di
quanto
la
radio
ed
il
cinema
abbiano
fatto
finora
,
la
televisione
sta
sostituendo
ogni
altra
fonte
di
divertimento
,
di
curiosità
,
di
istruzione
,
o
per
lo
meno
sottrae
gran
tempo
alle
ore
che
possono
essere
destinate
ad
una
qualsiasi
attività
intellettuale
o
artistica
,
è
chiaro
che
quella
oligarchia
di
direttori
,
coi
loro
gusti
discutibili
,
le
loro
simpatie
politiche
,
gli
interessi
a
cui
sono
legati
,
finisce
con
l
'
«
imbottire
i
crani
»
,
come
si
diceva
una
volta
,
e
con
molta
maggiore
efficacia
di
quando
nacque
quella
frase
,
quando
l
'
«
imbottitura
»
era
fatta
solo
con
discorsi
in
piazza
,
e
senza
altoparlanti
.
In
America
,
almeno
,
le
società
trasmittenti
sono
molte
,
ed
in
concorrenza
fra
loro
.
Ma
in
Italia
,
secondo
il
nostro
sistema
-
eravamo
il
popolo
più
individualista
d
'
Europa
,
oggi
siamo
più
di
ogni
altro
schiavi
dei
monopoli
-
avremo
un
solo
ente
trasmittente
,
í
programmi
saranno
nell
'
arbitrio
di
quel
solo
ente
,
eventuali
visioni
di
società
straniere
dovranno
passare
al
suo
vaglio
.
Se
la
televisione
prenderà
in
Italia
la
voga
che
ha
preso
in
America
,
se
davvero
anche
da
noi
diverrà
l
'
unica
o
quasi
unica
fonte
di
passatempo
,
di
volgarizzazione
,
di
diffusione
di
concetti
politici
,
di
gusti
letterari
ed
artistici
,
di
celebrazione
di
questo
o
quel
principio
o
di
questo
o
quell
'
individuo
,
questa
sola
fonte
sarà
manipolata
,
dosata
,
conciata
secondo
la
scelta
,
l
'
estro
,
il
capriccio
,
i
preconcetti
,
le
storture
di
poche
persone
.
Paurosa
eventualità
,
siano
anche
quelle
poche
persone
le
più
intelligenti
,
le
più
eclettiche
,
le
più
liberali
di
tutta
la
nazione
.