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ITALIA E GERMANIA ( VITTORELLI PAOLO , 1941 )
StampaQuotidiana ,
Si può credere , a prima vista , che la nostra politica decisamente antihitleriana sia determinata da motivi sentimentali o da motivi di politica internazionale . Ci si potrà forse dire che questa nostra politica costituisca un semplice contributo alla guerra degli inglesi contro i Tedeschi . Ciò non corrisponderebbe alla verità . Vorremmo per l ' avvenite e l ' indipendenza dell ' Italia , che tali fossero i motivi che ispirano il nostro atteggiamento : vorremmo , cioè , che nessuna infiltrazione tedesca fosse venuta a spingerci in questo senso . Poiché , in tale caso , l ' attuale politica estera dell ' Italia non sarebbe un fenomeno così irrimediabile . invece , vi sono profondi motivi a fondamento di questa nostra politica : vi sono motivi che non possono lasciare indifferente nessun italiano . Questi motivi non sono più semplicemente motivi di politica estera : sono motivi , anzitutto , di politica interna . economica e sociale . Noi non intendiamo condurre questa lotta alla leggera , non l ' abbiamo impresa senza fortissime ragioni , superiori a qualsiasi considerazione . di falso amor proprio o di falso orgoglio nazionale . Le persone che scrivono in queste pagine non hanno mai fatto il mestiere di politicanti . Esse vengono da tutti i settori della vita italiana e sono costretti , oggi , allo scopo di permettere a se stesse e agli altri Italiani di proseguire una vita dignitosa , di imprendere una lotta a morte contro il regime hitleriano . Quelli che scrivono in queste pagine non superano generalmente i venticinque o trenta anni : sono , cioè , esponenti della nuovissima generazione italiana , che sa che nessuna vita sarà impossibile per essa , come per la nuova generazione delle altre nazioni europee , se non dal momento in cui quella casta di arrivisti , che ha alimentato il nazismo hitleriano e la nostra plutogerarchia , in uomini e fondi , non sarà definitivamente scomparsa dalla nostra vita civile . Assumiamo un atteggiamento battagliero perché . siamo costretti alla lotta ; e come siamo costretti noi , crediamo lo siano pure tutti quelli che oggi ci leggono ; poiché si tratta , non solo della sorte nostra personale , ma anche di tutti quelli che ci sono cari , cioè di tutti quelli che sono rimasti in Italia . A coloro che non capissero ancora l ' importanza dalla posta , la gravità della lotta , noi vogliamo fornire la massima documentazione possibile intorno alla necessità di entrare in azione . Mentre siamo , infatti . dalle circostanze , confinati qui in Africa , nell ' impossibilità di recare un contributo diretto alla nostra vita nazionale , questa vita nazionale viene in questo momento deturpata e compromessa dalle mene dei nostri plutogerarchi . Questa vita nazionale , dal momento in cui ne siamo stati divelti da questa guerra , viene trasformata a poco a poco in modo irriconoscibile . Viene trasformata , questa volta , non più ad opera di tirannelli nazionali , ma dai nazisti tedeschi . In una serie di articoli , ci proponiamo di documentare la disgregazione ad opera del nazismo hitleriano , della vita delle nostre classi lavoratrici . Disgregazione che , nel settore lavorativo , si attua mediante un invio sempre maggiore di lavoratori italiani in Germania e una conseguente riduzione del nostro ritmo produttivo nazionale . Il primo fenomeno ci pone , così , sullo stesso piano delle nazioni che , avendo perduto la guerra contro la Germania , sono costrette ora a contribuire , con l ' invio di lavoratori forzati , allo sforzo bellico del Reich . Siamo posti , cioè , sullo stesso piano della Francia , della Polonia , della Cecoslovacchia e di tutte le altre nazioni il cui territorio è occupato attualmente dalle truppe tedesche . Anche in questo , del resto , ci troviamo nelle medesime condizioni , in quanto i punti strategici più importanti del nostro territorio nazionale sono stati recentemente occupati da truppe naziste . Nessuna differenza perciò tra l ' Italia alleata della Germania e le nazioni sconfitte da questa . La seconda conseguenza di questa sottomissione della nostra vita economica agli scopi bellici tedeschi è una profonda trasformazione della nostra struttura economica e sociale . Trasformazione la quale influisce irrimediabilmente , anzitutto sul nostro presente sforzo bellico ; inoltre , sul futuro assetto economico e sociale dell ' Italia . Proprio nel momento in cui l ' Italia ha più bisogno di tutti i suoi figli per adempiere l ' ingente sforzo a cui il Governo fascista l ' ha oggi sottoposta , questo medesimo Governo , responsabile della nostra entrata in guerra e della nostra impreparazione a sostenerla , ci priva , per il suo atteggiamento servile nei confronti di Hitler , dei mezzi indispensabili a colmare le lacune della nostra efficienza bellica . Lo stesso Governo che ci ha fatto entrare in guerra nel giugno scorso senza necessità immediate e soprattutto senza la possibilità materiale di sostenere lo sforzo bellico non ha ancora capito che dovevamo , a qualsiasi costo , riprendere il tempo perduto per colpa sua e intensificare il ritmo produttivo nazionale . Invece di questo , esso invia ora le forze vive della nazione , quelle che ci sono indispensabili in tempo di guerra come in tempo di pace , in Germania hitleriana , per permettere ad Hitler di vincere la sua guerra . Queste forze lavoratrici , che vengono ora inviate in Germania diminuiscono il nostro potenziale umano per quel che riguarda il futuro assetto economico e sociale dell ' ltalia . Non è possibile ridurre impunemente , senza attenderne conseguenze perniciosissime , il numero dei lavoratori di un paese . L ’ Italia , priva dei suoi migliori operai , priva , cioè , di quelle forze che più hanno contribuito e contribuiscono tuttora a fare della nostra nazione una grande nazione , va perdendo la possibilità materiale di mantenere il suo posto in Europa . La parte migliore della nazione italiana è oggi costretta a ingigantire la Germania e ridurre proporzionalmente l ' Italia ad una entità politica minore . Queste sono le ragioni per cui crediamo che tutti debbano partecipare a questa nostra lotta , condividendo le nostre opinioni . Nessun Italiano , che sia cosciente delle necessità nazionali , può disinteressarsi di chiesta progressiva disgregazione dell ' Italia , ad opera dei suoi dirigenti attuali , in favore della Germania hitleriana . Se non vogliamo che l ' Italia e i suoi lavoratori costituiscano uno dei principali strumenti che avranno contribuito alla creazione del nuovo Impero hitleriano , dobbiamo , con tutti i mezzi , impedire che l ' opera svolta dai nostri dirigenti venga impunemente proseguita . Nei prossimi numeri pubblicheremo una serie di articoli che verranno a documentare con maggior precisione e con dati inconfutabili quello che oggi abbiamo affermato .