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> autore_s:"GOBETTI PIERO"
GIOVANNI BOINE ( GOBETTI PIERO , 1923 )
StampaQuotidiana ,
In Giovanni Boine può avvertirsi una preoccupazione centrale di eticità che egli venne chiudendo duramente in sè stesso . Invero le sue simpatie per la religione non erano in fondo che una forma di culto della personalità , rimasto l ' elemento fondamentale e quasi il segno di una ricca spiritualità nei migliori dei vociani , come reazione deliberata al pericolo degli schematismi filosofici . Boine cominciò col Rinnovamento e si pose in termini di cultura il problema della religione come problema di tradizione e di storia . Ma nonostante tutti gli sforzi , rimane già in questo preludio il peso di una preoccupazione personale , quasi fisica , che vuol trovare l ' unità nelle frammentarie esasperate espressioni di se stesso . La polemica col Croce lo individua perfettamente nel suo bisogno di valori individuali , di esperienze intime e nell ' esaltazione , che il Croce canzonò crudelmente , della propria oscurità e incompletezza contro l ' altrui sistemazione . C ' era nel Boine , nella sua sconsolata solitudine una paura del rigorismo filosofico che gli faceva esaltare nella religione la possibilità di una storia più umana . Egli si trovava psicologicamente assai più vicino agli sforzi fogazzariani di quel che non immaginasse e della stessa natura immorale era quel suo pensare la fede con torturante voluttà , come annientamento ognora sentito della libertà per opera dell ' imposizione e quell ' intendere l ' inconoscibile in funzione del pensiero , come un ' eterna allontanantesi e risorgente illusione . Ma , conscio dell ' immoralità di certe conciliazioni , Boine voleva qualche cosa di più ferrigno che la filosofia dolce della leggenda e del rito e delle sentimentali emozioni . Si separò dal Rinnovamento perché non ne condivideva le intenzioni pratiche , di rinnovamento ecclesiastico , perché gli ripugnava l ' agire per gli altri , tutto chiuso e incerto di sé stesso , e sentiva il bisogno di negare almeno in loro quell ' ambiguità di fiacche coscienze e di estetica religiosità che avvertiva latente in sé . Gli ripugnava l ' apostolato come la semplicità romantica . Educato alla rudezza di mistici , aveva bisogno di aspirare almeno alla verità , di ribellarsi alle angosciose incertezze e all ' impotenza intima . Accostatosi alla Voce , scrisse l ' Esperienza religiosa che è come la prova del fuoco della sua incapacità di decidersi tra religione e filosofia . Di questo dissidio parve che egli si accontentasse aspramente senza decidersi al dilemma né sperare conciliazioni . Cerca sconsolatamente il vero Dio sapendo di non trovarlo . Le sue doti di speculazione non bastavano per sollevarlo alla razionale certezza . Incapace di dedizione e di amore , non poteva credere . Da queste insoddisfazioni e da questi difetti nasce la sua disposizione all ' arte , qualcosa di non spontaneo , di duro , di acerbo , ma con tentativi e conquiste improvvise di profondità . Ci sono certi caratteri di letteratura ascetica e di racconti di edificazione ( a parte gli intenti ) , un certo pudore nell ' affrontare la materia e una scontentezza costante di uscire da sé per obbiettivare ciò che non era ancora certo e sereno . Aveva bisogno di esperienze per nascondere un po ' il suo egoismo e la sua tortura . ( E perciò scrisse addirittura di questioni politiche , di coltivazione degli ulivi in Liguria , di decentramento , ecc . ) . L ' arte sua recava il vizio di origine di una filosofia non chiara . Il nucleo ne era robusto ma non specifico , e interrotto . Di qui la frammentarietà e la sterilità delle ricerche metriche , delle assonanze , del periodo musicale che lasciano un senso di aridità . E ' un ' anima in pena . Certi cupi abbandoni ricordano Slataper , ma vi manca il maestro di vita , la consolazione dell ' espandersi : era condannato a un perpetuo irrigidimento . Nel Peccato c ' è lo sforzo costruttivo più profondo e complesso . Ma se si ricercano esigenze d ' arte bisogna convenire che il tentativo pecca di troppe lungaggini , e lo stile urta per quel monologare insistente , complicato di parentesi che non sono mai un limpido chiarimento , ma sovrapposizioni critiche esasperate o spunti ironici di pessimo gusto o divagazioni scomposte che egli vuol accumulare perché gli effetti siano più intensi , incapace di un dominio reale e sereno . Non si vince un senso di oppressione . " L ' intenzione generale , dice egli stesso in Plausi e botte , era di rappresentare quel lirico intrecciarsi di molto pensiero sulla scarsezza di pochi fatti ; quel continuo sconfinare della poca cronistoria esteriore nella contraddittoria , nella dolorosa , angosciata complessità del pensare che è la vita di molti e la mia ; intenzione di esprimere in complessità , una compresenza di cose diverse nella brevità dell ' attimo , dentro una apparente povertà di vita " . Ma i risultati di questo sintetismo convulso condannano le intenzioni , per l ' infecondità della fantasia e l ' assenza di buon gusto : incalzano le preoccupazioni e i ripensamenti per la smania non già di chiarire ma di concettualizzare . I Frantumi segnano il logico svolgimento di questa violenta disciplina , di questa repressa frammentarietà . Abolite le parentesi , abbiamo prosa ritmica , tenui spunti lirici , impressioni , notazioni ; ma sono l ' esperienza naturale , tormentata e ancora gretta , non trasfigurata . Il meglio in fatto di risulta ti lirici è nelle Prosette quasi serene , dove troviamo un Boine elegiaco , idillico , con una commozione raccolta e melodica . Questa malinconia non è molto lontana da Gozzano , da Corazzini , da Palazzeschi , ma c ' è un senso di incertezza e di predisposizione all ' armonia più umile e ritrosa , quasi un pudore contenuto ; benché l ' oggettivazione non si liberi da certi riferimenti non belli in cui riappaiono i limiti chiusi dell ' uomo , attraverso certi freddi e leziosi concettini . Pesava su di lui una condanna irrimediabile . Al suo orgoglio , alla sua solitudine è negata la confidenza del creare . Era , come dice Papini , della " razza triste dei solitari , con pruriti di apostolo , con brividi di santità , con estenuazioni di misticismo " . Ossia il suo tormento non riusciva a sollevarsi dalle forme inferiori , da sofferenze quasi fisiche . Tormenti , non ancora pensieri . Certe sue ricerche di complessità , certe finzioni di costruttività lirica sono dolorosamente tragiche , perché assistiamo al loro sfarsi , nolente il poeta , come se egli avesse disposti tutti i materiali e accarezzate fantasie già approssimative e adatte , ma un male oscuro e un ' impotenza finalmente avvertita ne sconvolgessero la sintesi sperata . La sua tesi sull ' arte identica con la filosofia , l ' importanza che egli si ostinava ad attribuire al contenuto esprimevano una dura esigenza personale , un ' aspra confessione . La sua filosofia non poteva avere se non un valore di esperienza , a tutti gli sforzi degli altri il suo sforzo rimaneva estraneo ; egli doveva accontentarsi della sua storia e della sua teoria . In tutto questo c ' è qualcosa di patologico . Le sue critiche ( Plausi e botte ) sono ciò che vi può essere di meno critico , prive di aderenze a problemi di gusto , per quanto anch ' egli avesse letto i suoi classici e fatte le sue notazioni di stile . Acre sempre , compatto , senza possibilità di sfumature o di signorile acutezza , negato a ogni versatilità , egli conserva come un odio cieco per la letteratura , intesa la letteratura non soltanto come estetismo , ma genericamente come sicurezza formale . Vuole delle crisi d ' anima , vuole la sua crisi d ' anima . E lo trovate in eterna polemica per ragioni di severità etica ; incontentabile verso sé stesso , sfoga con gli altri la sua sofferenza e volubilità . Nei suoi plausi e nelle sue botte manca non soltanto una continuità e consistenza di giudizio , ma anche ogni ideale assiduo e ogni attitudine a comprendere un ' esperienza etica . Ed è vano cercare una linea di svolgimento e di progresso . Abbandonato alle sue irrequietudini non riusciva a salvarsi dai suoi vizi , anzi li veniva facendo sempre più esclusivi e vividi . Riesce a scrivere le sue pagine migliori quando è costretto ad abbandonare finalmente la chiusa contemplazione di sé stesso per comunicare con gli altri , per esempio nella Ferita non chiusa . Il suo stile rivela impreviste risorse polemiche e una certa virtù tra comica e satirica tanto più efficace in quanto sa di chiuso e di lontananza . Certo si tratta più di impressione e di effetto pittoresco che di approfondimenti stilistici sicuri , ma il saggio Di certe pagine mistiche per esempio è pensato con rara efficacia . Nella polemica con Prezzolini ci sono dei tratti irosi , quasi di livore , in cui tuttavia il suo odio per la pratica riesce ad esprimersi , la sua angustia provinciale a teorizzarsi , attraverso il fraintendimento della tesi centrale dell ' idealismo militante . Tra molte lungaggini di pedanteria filosofica e di ritorsioni polemiche spunta fuori un bel ritratto di Prezzolini , dettato limpidamente dal furore . Anche le sue complessità stilistiche , le sue parentesi si possono qui tollerare meglio perché corrispondono ora alla vivacità polemica , ora alla reale abbondanza delle cose che ha da dire e al movimento del discorso . Ma soltanto in un ' operetta minore , nei Discorsi militari il Boine è riuscito ad andar diritto allo scopo che si era prefisso mettendo una maschera tra pedante e tra retorica al suo discorrere scapigliato . Il suo rigorismo trovava un valido modello nel Regolamento di disciplina che s ' era proposto d ' imitare e d ' esporre . I dubbi sono repressi dall ' intonazione didascalica . Tutto il discorso ha un aspetto di ordine e di obiettività che non si sarebbe sospettato . Qui si vede come l ' ingegno del Boine fosse più ricco di quel che egli non lo volle e suscettibile se non di una disciplina totale , nata dall ' interno , almeno di una certa dignità versatile . Ma la sua è la storia dolorante di una fibra che non poteva reggere alla fatica di dare una composizione ai tormenti intimi ; le sue attitudini erano incapaci di concentrarsi ; la sua fantasia rifuggiva dalle figurazioni riposate . Non si può leggere Boine senza provare la disperata commozione di un destino incompiuto , di una volontà eroica cui mancarono i muscoli .