StampaQuotidiana ,
V
'
è
egli
puntura
più
dolorosa
per
chi
nei
ceppi
,
negli
esili
,
rincorso
dagli
sgherri
,
appiattato
nel
solingo
studio
,
minacciato
dai
carnefici
,
non
ha
per
lunghi
anni
risparmiato
né
pericoli
,
né
fatica
perché
la
patria
sua
fosse
indipendente
da
ogni
forestiero
,
e
libera
nei
suoi
ordini
di
governo
;
vi
ha
egli
,
diciamo
,
puntura
più
dolorosa
per
lui
che
il
vedere
,
il
sentire
,
oggi
,
tanti
sussurrare
sommessamente
che
,
quanto
son
persuasi
dei
benefici
che
l
'
indipendenza
può
portare
all
'
Italia
,
tanto
cominciano
a
sospettare
che
la
libertà
politica
non
sia
in
grado
di
fargliene
;
e
che
una
prova
di
sei
o
sette
anni
mostra
oramai
che
un
governo
,
in
cui
vi
fosse
meno
luogo
a
parole
e
più
a
spazio
ai
fatti
,
sarebbe
meglio
in
grado
di
sanare
le
piaghe
che
nel
bel
corpo
d
'
Italia
,
oggi
,
come
ai
tempi
di
Petrarca
,
si
vedono
sì
spesse
?
Ebbene
,
costoro
seguono
un
'
apparenza
ingannevole
;
e
la
sostanza
delle
cose
sfugge
loro
.
Sì
,
l
'
Italia
ha
le
finanze
in
dissesto
,
e
l
'
amministrazione
sossopra
;
le
mutazioni
dei
ministeri
,
troppo
frequenti
,
hanno
impedito
che
nessuna
cosa
pigliasse
un
assetto
a
dirittura
stabile
;
le
discussioni
dei
parlamenti
hanno
talora
indugiato
d
'
un
anno
o
più
provvedimenti
che
,
presi
un
anno
prima
,
avrebbero
soffocato
nel
nascere
le
difficoltà
che
ora
ci
assiepano
;
il
demonio
del
parteggiare
ci
ha
tenuto
troppo
la
mano
nei
capelli
,
e
abbiamo
sciupato
nelle
gare
il
tempo
che
dovevano
spendere
a
fare
;
l
'
imitazione
della
Francia
ci
ha
sedotti
troppo
,
e
,
consumati
nelle
discussioni
astratte
e
teoriche
dei
diritti
,
ci
siamo
lasciati
a
sviare
dalla
considerazione
e
dall
'
esame
concreto
dei
fatti
.
Sì
,
è
vero
;
gli
elettori
hanno
scambiato
la
viltà
col
coraggio
,
e
,
assuefatti
a
governi
assoluti
,
non
hanno
inteso
le
necessità
dei
governi
liberi
.
Sì
,
si
son
lasciati
sopraffare
dalle
accuse
bugiarde
,
dalle
calunnie
demagogiche
di
quelli
che
,
all
'
indomani
della
libertà
,
colle
grida
scomposte
e
coi
finti
ardori
,
tentavano
di
far
dimenticare
la
lor
condotta
della
vigilia
;
e
,
invidiosi
d
'
ogni
primato
morale
,
d
'
ogni
influenza
legittima
acquistata
,
d
'
ogni
virtù
civile
,
versavano
la
bava
velenosa
del
loro
animo
sopra
i
migliori
,
sopra
quegli
stessi
che
avevano
loro
aperta
la
bocca
già
serva
.
Sì
,
tutto
questo
è
vero
;
è
dolorosamente
vero
;
ma
chi
gli
ha
educati
cotesti
italiani
,
dei
quali
ci
lagniamo
nelle
assemblee
,
nei
collegi
,
nei
circoli
,
nei
giornali
?
È
la
libertà
forse
?
Coloro
i
quali
la
vollero
e
la
vogliono
,
non
la
vollero
e
non
la
vogliono
se
non
perché
sanno
ch
'
essa
è
la
sola
Dea
adatta
a
svegliare
colla
gran
voce
tutto
un
popolo
,
e
a
ridargli
vigore
morale
;
sola
in
grado
di
suscitarne
le
virtù
sonnolente
,
di
acuire
le
menti
,
di
sferzare
gli
animi
,
di
agitare
gl
'
interessi
,
di
provocare
la
gara
di
tutti
sopra
ogni
cosa
,
e
di
farne
prorompere
quell
'
emulazione
rigogliosa
che
sopraffà
e
vince
gli
ostacoli
.
Quale
è
la
radice
dei
tanti
mali
dei
quali
ci
lagniamo
,
la
radice
sola
dalla
quale
pullulano
tutti
,
così
vari
e
diversi
come
sono
?
Una
sola
.
La
poca
operosità
intellettuale
,
morale
,
economica
di
ciascuno
di
noi
.
Noi
non
siamo
contenti
del
governo
,
né
delle
assemblee
,
e
abbiamo
ragione
.
Ma
il
governo
e
le
assemblee
hanno
ragione
d
'
essere
contenti
di
ciascun
cittadino
?
Ciascun
cittadino
di
essere
contento
di
sé
?
Il
governo
e
le
assemblee
hanno
una
gran
parte
nella
prosperità
dei
paesi
liberi
;
chi
lo
nega
?
Ma
non
l
'
hanno
tutta
;
e
ne
spetta
una
grandissima
al
complesso
della
cittadinanza
.
Questa
ha
egli
fatta
la
sua
?
Chi
l
'
affermerebbe
?
E
se
la
camera
ultima
è
riuscita
così
inferiore
al
bisogno
,
non
è
stato
perché
,
non
creata
,
come
la
prima
,
in
un
gran
momento
d
'
eccitazione
morale
e
politica
,
ha
ritratto
troppo
fedelmente
l
'
inerzia
scapigliata
,
discorde
,
querula
del
paese
stesso
?
Non
è
chiaro
,
quindi
,
che
una
rigenerazione
morale
,
intima
,
quella
di
cui
abbisogniamo
tutti
;
che
in
questa
sola
è
il
germe
d
'
ogni
altro
bene
,
il
seme
di
ogni
operosità
intellettuale
,
d
'
ogni
prosperità
economica
;
il
fondamento
su
cui
possiamo
solo
sperare
di
edificare
parlamenti
e
governi
che
ci
contentino
o
ci
soddisfacciano
?
Ora
,
questa
rigenerazione
morale
non
possiamo
aspettarla
che
dalla
libertà
politica
.
Chi
crede
che
,
facendo
gettito
della
libertà
,
rimedierebbe
prima
ai
mali
del
paese
,
deve
credere
che
anche
dando
a
tracannare
oppio
a
chi
dorme
,
riuscirebbe
a
svegliarlo
.
Chi
sussurra
questo
consiglio
al
paese
o
a
sé
,
consiglia
a
Esaù
di
vendere
la
sua
primogenitura
.
Se
con
i
parlamenti
l
'
Italia
non
è
riuscita
a
porsi
affatto
in
assetto
,
senza
quelli
non
avrebbe
anche
principiato
a
mettersi
insieme
;
non
sarebbe
stata
neanche
in
grado
di
stare
insieme
sinora
.
Sono
state
le
influenze
onorate
,
vigorose
,
fide
degli
uomini
i
quali
si
sono
raccolti
nel
primo
parlamento
dell
'
Italia
,
quelle
le
quali
hanno
dato
modo
a
un
governo
centrale
,
insolito
e
nuovo
,
e
nei
principi
scarso
di
forza
,
di
stendere
la
sua
azione
,
d
'
imporre
la
volontà
sua
da
un
capo
all
'
altro
d
'
un
paese
diviso
sin
allora
in
sette
Stati
,
discordi
d
'
abitudini
,
di
legislazione
,
di
storia
,
di
sentimenti
,
di
desideri
.
Nessun
'
opera
potrebb
'
essere
compiuta
in
Italia
,
senza
difficoltà
infinite
,
quando
in
un
parlamento
comune
non
vi
fosse
modo
di
temperare
le
voglie
diverse
,
di
moderare
e
conciliare
gl
'
interessi
contraddittori
.
La
libertà
,
quindi
,
che
sola
può
rifondere
il
succhio
della
vita
nelle
nostre
membra
stanche
,
può
anche
sola
compiere
l
'
opera
ch
'
essa
ha
principiato
,
e
tenerla
,
sin
che
dura
,
insieme
.
È
facile
,
quando
si
sentono
i
dolori
d
'
una
situazione
,
immaginarne
un
'
altra
diversa
,
e
fantasticare
che
in
questa
non
si
sentirebbero
.
Ma
è
fallace
illusione
;
fate
che
arrivi
coi
fatti
l
'
altra
situazione
che
oggi
sognate
,
e
ne
proverete
nelle
midolle
gli
aculei
.
Il
pericolo
,
che
un
uso
non
retto
delle
forme
parlamentari
del
governo
ancora
per
un
anno
o
due
creerebbe
,
è
appunto
questo
:
che
nel
paese
si
generi
quell
'
illusione
fallace
,
e
non
si
accorga
di
essere
caduto
d
'
un
errore
in
un
altro
,
se
non
quando
fosse
troppo
tardi
.
Da
quest
'
illusione
spetta
di
scaltrirlo
a
tutti
quelli
i
quali
hanno
col
consiglio
,
colla
penna
,
colla
parola
qualche
influenza
sopra
esso
.
Ma
,
nel
farlo
,
è
utile
persuadersi
,
è
utile
fissarsi
bene
in
mente
,
che
inganna
se
medesimo
chiunque
si
dice
amico
della
libertà
,
e
procura
insieme
di
stornare
i
suffragi
degli
elettori
dall
'
elezione
d
'
un
uomo
provato
d
'
animo
e
di
mente
,
e
di
rivolgerli
,
invece
,
a
quella
d
'
un
misero
e
vizioso
intrigante
,
d
'
un
povero
strumento
logoro
di
partito
,
d
'
uno
spirito
incerto
,
vano
,
flaccido
,
senza
costrutto
.
La
libertà
è
il
principio
d
'
ogni
bene
e
d
'
ogni
vita
:
persino
viziata
,
agitata
,
scarmigliata
,
val
meglio
che
un
dispotismo
tranquillo
;
sono
più
i
semi
che
feconda
essa
col
soffio
,
che
non
quelli
che
il
dispotismo
promette
di
sapere
schiudere
nella
stufa
.
Ma
scapigliata
,
scarmigliata
,
sconclusionata
,
le
masse
non
la
tollerano
,
perché
impazienti
dei
danni
che
intanto
soffrono
.
Ciò
è
necessario
che
ricordino
bene
tutti
coloro
i
quali
desiderano
veramente
che
essa
duri
e
prosperi
;
tutti
coloro
i
quali
,
sapendo
le
prove
ch
'
essa
ha
fatte
in
Grecia
e
in
Roma
,
in
Inghilterra
e
in
America
,
sperano
che
le
rinnovi
tra
noi
.
Tra
pochi
giorni
dovranno
i
circoli
,
i
giornali
proporre
agli
elettori
i
nomi
sui
quali
raccogliere
i
loro
suffragi
.
Quei
nomi
saranno
il
solo
e
il
migliore
indizio
della
saldezza
dei
loro
criteri
,
e
della
verità
dei
loro
affetti
a
quella
libertà
che
Alfieri
invocava
con
quei
ferocissimi
e
santissimi
versi
:
O
Dea
,
tu
figlia
del
valor
,
che
aggiugni
Duo
gran
contrari
,
indipendenza
e
leggi
;
Tu
che
da
'
miei
venti
anni
il
cor
mi
pungi
E
miei
studi
e
mia
vita
arbitra
reggi
:
pur
aggiungendo
che
non
la
riconosceva
in
quella
che
,
camuffata
del
suo
nome
,
vociava
e
si
dimenava
ai
suoi
tempi
,
sulle
rive
della
Senna
:
Licenza
è
questa
;
alla
lasciva
gota
Ben
la
conosco
:
e
d
'
ogni
pudor
priva
Volger
s
'
affretta
la
sua
breve
rota
.
StampaQuotidiana ,
Quest
'
accoppiamento
di
cognomi
parrà
irriverente
a
molti
;
e
l
'
avremmo
cansato
,
se
non
fossimo
sicuri
,
che
a
taluni
di
questi
riuscirà
dispettoso
il
Mazzini
messo
insieme
col
Mastai
,
l
'
avvenire
speranzoso
aggiogato
col
passato
semispento
;
ad
altri
invece
,
sembrerà
appunto
il
contrario
:
intollerabile
il
congiungere
colla
costanza
eterna
della
fede
l
'
illusione
passeggera
della
fantasia
e
della
passioni
.
Pure
,
così
gli
uni
come
gli
altri
possono
fare
questa
considerazione
:
che
v
'
è
al
mondo
persone
le
quali
credono
infallibile
per
l
'
appunto
l
'
opposto
di
ciò
ch
'
essi
credono
tale
e
che
noi
,
quindi
,
i
quali
non
siamo
qui
a
giudicare
chi
dei
due
abbia
ragione
,
tra
perché
non
è
il
nostro
proponimento
,
e
perché
anche
né
dagli
uni
né
dagli
altri
ce
ne
sarebbe
riconosciuta
la
competenza
,
ma
ci
contentiamo
di
rilevare
i
tratti
umani
delle
cose
umane
,
abbiamo
il
diritto
d
'
indicare
le
somiglianze
nella
condotta
di
quelli
che
raccolgono
in
sé
la
suprema
autorità
e
guida
delle
due
avverse
opinioni
.
E
ora
questa
somiglianza
balza
agli
occhi
di
tutti
.
Come
Pio
IX
vuol
rimanere
prigioniero
per
forza
,
così
il
Mazzini
vuol
rimanere
per
forze
esule
.
Né
l
'
uno
né
l
'
altro
teme
di
aggiungere
al
tipo
comico
dell
'
ammalato
immaginario
quello
del
prigioniero
,
dell
'
esule
immaginario
.
Il
governo
italiano
è
condannato
a
fare
rispetto
all
'
uno
il
carceriere
,
rispetto
all
'
altro
lo
scacciatore
,
malgrado
suo
.
Né
quegli
,
né
questi
accetta
da
esso
la
libertà
di
cittadino
;
anzi
,
diciamo
meglio
,
Pio
IX
ricusa
persino
la
libertà
di
sovrano
.
Può
parere
alla
prima
che
ci
corra
questo
divario
:
Pio
IX
si
può
dire
spogliato
della
dignità
di
principe
,
che
ha
pur
tenuto
sino
a
ieri
l
'
altro
:
il
che
Mazzini
non
può
pretendere
di
sé
.
Ma
anche
questi
è
stato
presidente
della
Repubblica
romana
;
e
d
'
altra
parte
,
il
dispetto
dell
'
esser
scaduto
testé
da
un
altissimo
grado
non
è
minore
di
quello
di
non
averlo
mai
potuto
raggiungere
;
e
Pio
IX
resta
pontefice
della
cattolicità
,
mentre
il
Mazzini
non
è
anche
riuscito
a
essere
né
principe
,
né
pontefice
della
Repubblica
universale
.
Nella
verità
,
è
lo
stesso
criterio
che
inspira
la
lor
condotta
,
anzi
la
costringe
a
essere
quale
è
.
Le
potenze
,
ch
'
essi
devono
mantenere
o
fondare
,
sono
tali
che
tutta
la
forza
ne
consiste
nella
impressione
fatta
da
talune
idee
e
sentimenti
sulle
coscienze
.
Sfumano
affatto
,
se
quelli
che
n
'
hanno
la
principale
rappresentanza
,
paiono
patteggiare
con
i
rappresentanti
delle
idee
e
dei
sentimenti
opposti
.
Sfumano
tanto
più
quanto
più
si
chiede
loro
di
scendere
a
patti
,
mentre
appaiono
fiaccati
e
deboli
.
I
pontefici
,
quando
nessuno
dubitava
della
legittimità
del
lor
principato
,
hanno
potuto
cedere
ai
re
e
agli
imperatori
cristiani
l
'
esercizio
di
taluni
dei
diritti
appartenenti
alla
Chiesa
;
ma
Pio
IX
,
cacciato
di
Roma
e
chiuso
in
Vaticano
,
non
può
o
non
crede
di
potere
,
più
che
potesse
o
volesse
Gregorio
VII
esule
.
Il
Mazzini
,
da
parte
sua
,
sente
che
,
messo
in
carcere
da
uno
sbirro
mentre
andava
cospirando
di
città
in
città
,
rovinerebbe
il
suo
credito
affatto
,
se
paresse
contento
di
essere
liberato
di
carcere
e
vivesse
,
come
ogni
altro
cittadino
,
tra
noi
,
pur
lavorando
per
promuovere
le
idee
sue
,
sotto
la
protezione
delle
leggi
e
del
re
.
Per
non
morir
affatto
gli
bisogna
o
star
lontano
e
parere
minaccioso
,
oppure
venire
,
sì
,
al
di
qua
delle
Alpi
,
ma
camuffato
da
operaio
o
altrimenti
,
con
finta
barba
,
e
con
falsi
mostacci
,
così
da
non
essere
riconosciuto
e
da
potere
dare
qualche
verosimile
pretesto
alla
polizia
,
che
ne
segue
i
passi
,
di
non
mettergli
sino
dal
primo
le
mani
addosso
.
Non
è
possibile
mantenere
ad
altro
patto
l
'
ardore
nelle
loro
reciproche
chiese
.
L
'
apparenza
d
'
un
'
umile
ragionevolezza
li
spegnerebbe
affatto
.
Ed
è
disperato
,
parrebbe
il
disputare
così
coll
'
uno
come
coll
'
altro
,
e
l
'
opporsi
ad
argomenti
adatti
a
sviarli
dal
loro
proponimento
.
A
Pio
IX
,
di
certo
,
non
è
rincresciuto
se
non
il
dover
pure
rimanere
in
Roma
,
il
che
potrebbe
farlo
credere
meno
ostinato
e
tenace
di
quello
che
è
davvero
;
il
Mazzini
,
certo
,
non
s
'
addolora
,
se
non
d
'
aver
pure
dovuto
traversare
l
'
Italia
prima
di
ripassare
le
Alpi
,
senza
che
nessuno
gli
desse
noia
,
o
s
'
accorgesse
,
non
che
d
'
altro
di
lui
.
La
persecuzione
è
uno
dei
principali
elementi
di
rigoglio
e
di
vita
così
per
l
'
una
come
per
l
'
altra
fede
.
E
invero
,
per
la
fede
di
noi
liberali
,
gente
a
modo
discreta
,
fredda
,
mediocre
,
se
si
vuole
,
la
vita
è
tutt
'
altro
.
Noi
proponiamo
ad
amendue
di
tenere
il
presente
nelle
lor
mani
od
occupar
l
'
avvenire
,
se
possono
,
con
tutti
i
mezzi
che
ci
paiono
soli
leciti
al
propagamento
delle
opinioni
e
delle
persuasioni
di
qualunque
natura
siano
;
ma
non
con
altri
.
Ecco
la
società
,
diciamo
loro
,
davanti
a
voi
;
non
vi
permettiamo
né
di
martoriarla
perché
crede
a
un
modo
,
né
di
mandarla
sossopra
perché
crede
a
un
altro
;
ma
scrivete
,
parlate
,
ragionate
,
associatevi
pure
,
ordinatevi
,
predicate
dai
pulpiti
o
sermonate
dalle
tribune
;
insomma
,
convincete
,
se
vi
riesce
,
mantenete
le
convinzioni
vecchie
o
insinuatene
di
nuove
;
questo
non
vi
vogliamo
,
né
possiamo
impedire
,
e
ci
limitiamo
a
mantenervi
tutti
tranquilli
nel
giro
dei
vostri
diritti
e
doveri
insino
a
che
la
lotta
dura
,
e
durerà
,
per
fortuna
dell
'
uomo
,
sempre
,
poiché
senza
di
essa
egli
marcirebbe
e
vi
prenderemo
,
secondo
il
nostro
giudizio
,
parte
anche
noi
.
Ci
sono
tra
noi
anche
molti
cattolici
e
cristiani
,
molti
i
quali
fermamente
credono
che
la
parola
di
Cristo
sia
stata
e
sia
parola
di
verità
e
di
vita
,
e
la
Chiesa
cattolica
la
conservi
più
sana
e
intatta
d
'
ogni
altra
;
ma
questi
cattolici
,
che
stanno
con
noi
,
credono
che
appunto
la
lor
fede
non
riprenderà
tutto
l
'
antico
suo
spirito
,
tutta
la
sua
antica
forza
di
restaurare
e
di
rinnovare
l
'
uomo
,
se
non
quando
il
sacerdote
,
che
ne
è
l
'
interprete
,
ritorni
a
fidare
,
come
una
volta
,
solo
sulla
virtù
e
sulla
sua
dottrina
.
E
così
vi
possono
essere
tra
noi
liberali
molti
,
i
quali
o
non
credono
che
la
monarchia
costituzionale
sia
l
'
ultima
parola
delle
società
politiche
,
o
non
si
sgomentano
per
ciò
solo
che
il
Capo
dello
Stato
deva
essere
eletto
a
suffragio
di
popolo
,
anziché
ereditario
;
ma
ritengono
altresì
che
nei
popoli
,
i
quali
si
vogliono
ordinare
a
repubblica
,
si
devono
formare
prima
,
o
esistere
,
taluni
sentimenti
e
condizioni
morali
e
sociali
.
A
nessuno
è
vietato
di
procurare
di
formarli
in
Italia
,
di
prepararli
via
via
;
ma
a
chi
può
essere
lecito
l
'
immaginare
che
ci
sono
,
e
con
questa
immaginazione
mandarci
tutti
all
'
aria
,
come
se
ci
fossero
?
Al
Mazzini
non
è
possibile
consigliare
nulla
,
né
mette
conto
;
a
Pio
IX
neanche
,
perché
non
sentirebbe
.
Ma
al
capo
della
cattolicità
giova
dire
quello
che
all
'
altro
sarebbe
soverchio
l
'
inculcare
.
È
impossibile
difatti
,
ch
'
egli
scordi
o
trascuri
ciò
che
la
fede
,
di
cui
egli
è
dottore
vivo
,
promette
all
'
uomo
;
ciò
di
cui
anzi
essa
afferma
di
essere
sola
lo
strumento
indispensabile
.
Ebbene
,
se
questa
dottrina
è
vera
e
al
pontefice
non
può
parere
altrimenti
che
tale
,
quale
enorme
responsabilità
è
la
sua
,
se
ne
lascia
cadere
in
maggiore
disordine
nella
sua
patria
stessa
il
governo
e
la
regola
e
la
credenza
?
Se
,
nel
contrasto
,
lascia
che
se
ne
spezzino
le
fibre
e
i
nerbi
?
Se
l
'
uccide
colle
sue
mani
stesse
nel
cuore
di
molti
,
i
quali
sentono
pure
il
bisogno
di
non
negare
da
una
parte
ciò
che
la
ragione
dice
loro
legittimo
,
e
non
negare
dall
'
altra
ciò
che
la
coscienza
grida
loro
essere
santo
?
La
cattolicità
non
può
essere
retta
al
modo
che
si
farebbe
d
'
una
setta
.
O
il
papa
è
cattolico
e
crede
,
e
bisogna
che
la
regga
nel
modo
che
i
tempi
vogliono
e
le
condizioni
presenti
delle
società
civili
consentono
;
o
se
persiste
nell
'
ostinazione
sua
,
vuol
dire
,
che
nel
principio
cattolico
ogni
vigore
morale
si
è
estinto
,
e
,
nel
capo
della
Chiesa
,
il
principe
durato
troppo
tempo
ha
spento
il
pontefice
.