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> anno_i:[1850 TO 1880}
PREFAZIONE ( - , 1861 )
StampaPeriodica ,
Ai tanti mali ond ’ è invasa la nostra Italia , minaccia oggi d ’ aggiungersi quello di una missione protestante , che , solennemente annunciata non è guari dai giornali , sta per esser spedita dall ’ Inghilterra , ad oggetto d ’ incoraggiarvi con tutti i mezzi possibili la Riforma protestante . Fra questi mezzi viene specialmente indicato quello della pubblicazione di libri di preghiera in lingua italiana , e di altri giudiziosi scritti pure in lingua italiana . Bisogna dunque dire che la rivoluzione politica , da cui la nostra cara penisola è da omai due anni contristata , sia in buon accordo col protestantismo , dacché questo , solo oggi , e dopo appunto che quella gli ha , direm così , preparato il terreno ; solo oggi e non prima , anzi non prima che dessa prevalesse in Italia , osa annunciare solennemente l ’ invio de ’ suoi missionari fra noi . E perché questo può dirsi con tutta ragione , non si vedrà per conseguenza inopportuno di far avvertiti per ogni via i cattolici , e massime i padri a tenersi in guardia per le loro famiglie dall ’ influsso dell ’ annunciata missione , la quale , proponendosi di agire anche mediante scritti giudiziosi in italiano , può giustamente temersi che ricorrerà senza meno al mezzo degli almanacchi , siccome è noto che vi è già ricorso un di lei precursore in altra contrada del cattolico nostro paese . Per tale evenienza Il Vero Amico viene spontaneo alla luce all ’ effetto di premunire i cattolici contro siffatto genere d ’ insidie . E perché inoltre può dirsi con tutto fondamento che la rivoluzione e il protestantismo sono di buona intesa fra loro , così sarà utile dare un cenno dei fatti che formano la storia dell ’ una e dell ’ altra . Dei fatti di quella , limitandoci al decennio contemporaneo , direm brevi parole in questa prefazione ; e del protestantesimo che osa venire ad inaugurarsi fra noi , registreremo le principali gesta , od in note , od in riscontri storici mese per mese nel corpo dell ’ almanacco . Così il savio lettore cattolico conoscerà di che mala razza siano entrambi . La rivoluzione che da dieci anni ha messe le radici in Piemonte , all ’ udire quei Dulcamara che governano in di lei nome , è altamente favorevole allo sviluppo del sentimento religioso . Confrontinsi le di lei opere coi precetti del Decalogo , il quale è la legge comune di noi cattolici , e si vedrà quanto sia menzognero siffatto vanto . Comanda primieramente il Signore nel Decalogo “ di non aver altro Dio fuori di lui ” e con ciò proibisce la libertà dei culti ; ma la rivoluzione ha invece proclamata questa libertà , in virtù della quale si sono già eretti tempi valdesi , chiese nazionali , e si è fatto diritto ai protestanti , agli scismatici , agli eretici d ’ ogni genere , mormoni , quacqueri , turchi , di dogmatizzare a lor moda e combattere direttamente la religione degli Italiani , di seminar Bibbie falsificate , e di predicare infine ad uditori prezzolati siccome ha fatto specialmente il famoso apostata frate Gavazzi in Toscana ed in Napoli . Il Signore comanda altresì “ di non pigliare il nome di Dio invano ” ed ordina perciò anche l ’ osservanza dei giuramenti e delle promesse fatte in nome suo . Or bene : la rivoluzione , appena divenuta al potere del paese ha rotti i Concordati colla Santa Sede , sì in Piemonte che in Lombardia , ed altrove ; non rende ai legittimi principi i territori che ha riconosciuto loro spettare in nome della SS . Trinità nel trattato di Zurigo ; non paga i tributi dovuti al Papa in forza di antiche convenzioni ; non rimette ai frati di Lombardia i beni che si è obbligata a Zurigo di restituir loro , e viola tutto giorno la promessa di pace che diede solennemente in quel trattato . I giornali poi che le sono devoti bestemmiano e profanano quotidianamente il nome di Dio , e si fanno beffa della nostra fede . “ Ricordati di santificare le feste ” comanda in terzo luogo il Signore . La rivoluzione colla famosa legge Siccardi , in onta dell ’ opposizione della Santa Sede , si arrogò sacrilegamente l ’ autorità di sopprimere alquante feste in Piemonte , e notizie anche di fresca data assicurano che non rispetta poi neppur quelle che ha conservate ; ed una delle prime cose che ora ha fatto in Napoli è stata quella di sopprimere varie feste votive di quella città . “ Onora il padre e la madre ” dice il quarto comandamento del Decalogo . Proclamando la rivoluzione la libertà di opinione di coscienza , rompe nell ’ ordine domestico il vincolo di soggezione da cui per legge di natura sono tenuti i figli verso i genitori , e così distrugge la veneranda autorità del potere paterno , che è la base dell ’ ordine sociale . Chi è cattolico inoltre ha per madre la Chiesa , e per padre il romano Pontefice . La rivoluzione ha usurpato i domini della Chiesa e del Papa ; si richiamano di queste usurpazioni le allocuzioni del Sommo Pontefice Pio IX , le pastorali de ’ vescovi , le proteste del popolo cattolico ; lo dicono i vescovi in esiglio , i cardinali prigioni , il clero spogliato ecc . ecc . ; ed essa , sconosce i richiami , e le proteste , e continua ad offendere il Signore anche in questo . Dice il quinto comandamento “ non ucciderai ” e la rivoluzione , movendo ingiustamente la guerra ai poteri costituiti e specialmente al Papa è rea di tanti omicidi , quanti sono coloro che morirono nelle guerre avvenute dal maggio 1859 in avanti , e quante sono le vittime fatte fuori della guerra , come a dire l ’ innocente sacerdote fucilato in Perugia , e i tanti fedeli sudditi di re Francesco II fucilati nelle Due Sicilie . Riguardo al sesto precetto “ non maechaberis ” basterà ricordare che già la rivoluzione si dié cura di regolare con leggi che hanno la data del 1855 e del 1857 il libero esercizio dell ’ immoralità , ed ora , conforme lo ha pur notato ultimamente Pio IX nella sua allocuzione del 28 settembre prossimo scorso , appena messo il piede nelle Marche e nell ’ Umbria , ha proclamato il diritto del mal costume . “ Non ruberai ” dice il settimo precetto ; e la rivoluzione non solo non può dirlo d ’ averlo osservato , ma anzi lo rinnega in principio , e non si vergogna così d ’ aver rubato , ma ben anco si mostra disposta a rubare tutto quello che può . Ruba gli Stati , ruba i patrimoni dei principi ; spoglia i Corpi religiosi non che gli individui , nel mentre protesta di rispettare a tutti il diritto di proprietà , nel mentre condanna la confisca che usava in altri tempi , e che alla fin fine si applicava in pene di delitti contemplati dalla legge , e commessi da coloro cui veniva inflitta ; ruba infine ai popoli coi prestiti , e colle imposte , dei quali si crea il bisogno colla sua avventata amministrazione . “ Non dire falso testimonio contro il tuo prossimo ” prescrive l ’ ottavo precetto del Signore ; e la rivoluzione dopo aver denigrato per i trivi i governi costituiti in Italia , s ’ incaricò di deporre il falso contro di loro , e massime contro il Papa nel famoso congresso di Parigi , dove accusò di cattiva la legislazione pontificia , mentre per avviso degli intelligenti è migliore di quella di Francia e dello stesso Piemonte il cui Parlamento rese siffatta testimonianza ; e dove denunciò in pericolo di perturbazioni politiche gli altri Stati , e molestato da bande di ladri quello del Papa , mentre niuna perturbazione vi ebbe mai luogo , e vi riusciron male all ’ incontro quelle spedite da Sarzana e da Genova , paesi soggetti al Piemonte ; e mentre i ladri , avanzo della rivoluzione del 1848 , erano già stati in allora distrutti nelle Romagne ed invece crebbero a dismisura in Piemonte , fino al punto che un giorno furon levati d ’ in sul naso gli occhiali ad un giudice , ed in un altro la stampa non ebbe rossore di manifestare simpatie per certo Mottino celebre masnadiere , e di intercederne la salvezza contro il voto della legge che lo dannava a morte pe ’ suoi misfatti . Il Decalogo comanda eziandio di “ non desiderare la roba degli altri . ” I fatti di cui siamo testimoni e di cui abbiamo dato cenno ci dicono se la rivoluzione desideri o no la roba altrui . Finalmente il Signore vieta un altro genere di desideri ; ma la rivoluzione colla proclamata libertà delle opinioni e delle credenze , coll ’ esempio di usurpare l ’ altrui , col licenziare per legge la vita immorale , non può farsi scrupolo di un desiderio che la legge del Signore proscrive ; sicché non uno dei precetti del Decalogo è stato ed è da essa osservato . E dopo tutto ciò ognuno ben vede che dessi non è , come si vanta , favorevole allo sviluppo del sentimento religioso . È invece altamente contraria ; e se tale non fosse , come oserebbe il protestantesimo farsi innanzi sui di lei passi ? Stiam dunque all ’ erta . Diffidiamo di coloro che belli di siffatte millanterie rigettano il dominio temporale del Papa ; perché questa è la via che conduce a rigettare anche la spirituale autorità . Vegliamo . La rivoluzione si leva la maschera : dopo aver distrutto i troni , si avventa all ’ altare ; cerca di strapparci dal grembo della cattolica Chiesa . Provvediamo alla nostra fede , e guardiamoci dalle insidie che ci tendono i nemici di essa .