StampaPeriodica ,
Ai
tanti
mali
ond
è
invasa
la
nostra
Italia
,
minaccia
oggi
d
aggiungersi
quello
di
una
missione
protestante
,
che
,
solennemente
annunciata
non
è
guari
dai
giornali
,
sta
per
esser
spedita
dall
Inghilterra
,
ad
oggetto
d
incoraggiarvi
con
tutti
i
mezzi
possibili
la
Riforma
protestante
.
Fra
questi
mezzi
viene
specialmente
indicato
quello
della
pubblicazione
di
libri
di
preghiera
in
lingua
italiana
,
e
di
altri
giudiziosi
scritti
pure
in
lingua
italiana
.
Bisogna
dunque
dire
che
la
rivoluzione
politica
,
da
cui
la
nostra
cara
penisola
è
da
omai
due
anni
contristata
,
sia
in
buon
accordo
col
protestantismo
,
dacché
questo
,
solo
oggi
,
e
dopo
appunto
che
quella
gli
ha
,
direm
così
,
preparato
il
terreno
;
solo
oggi
e
non
prima
,
anzi
non
prima
che
dessa
prevalesse
in
Italia
,
osa
annunciare
solennemente
l
invio
de
suoi
missionari
fra
noi
.
E
perché
questo
può
dirsi
con
tutta
ragione
,
non
si
vedrà
per
conseguenza
inopportuno
di
far
avvertiti
per
ogni
via
i
cattolici
,
e
massime
i
padri
a
tenersi
in
guardia
per
le
loro
famiglie
dall
influsso
dell
annunciata
missione
,
la
quale
,
proponendosi
di
agire
anche
mediante
scritti
giudiziosi
in
italiano
,
può
giustamente
temersi
che
ricorrerà
senza
meno
al
mezzo
degli
almanacchi
,
siccome
è
noto
che
vi
è
già
ricorso
un
di
lei
precursore
in
altra
contrada
del
cattolico
nostro
paese
.
Per
tale
evenienza
Il
Vero
Amico
viene
spontaneo
alla
luce
all
effetto
di
premunire
i
cattolici
contro
siffatto
genere
d
insidie
.
E
perché
inoltre
può
dirsi
con
tutto
fondamento
che
la
rivoluzione
e
il
protestantismo
sono
di
buona
intesa
fra
loro
,
così
sarà
utile
dare
un
cenno
dei
fatti
che
formano
la
storia
dell
una
e
dell
altra
.
Dei
fatti
di
quella
,
limitandoci
al
decennio
contemporaneo
,
direm
brevi
parole
in
questa
prefazione
;
e
del
protestantesimo
che
osa
venire
ad
inaugurarsi
fra
noi
,
registreremo
le
principali
gesta
,
od
in
note
,
od
in
riscontri
storici
mese
per
mese
nel
corpo
dell
almanacco
.
Così
il
savio
lettore
cattolico
conoscerà
di
che
mala
razza
siano
entrambi
.
La
rivoluzione
che
da
dieci
anni
ha
messe
le
radici
in
Piemonte
,
all
udire
quei
Dulcamara
che
governano
in
di
lei
nome
,
è
altamente
favorevole
allo
sviluppo
del
sentimento
religioso
.
Confrontinsi
le
di
lei
opere
coi
precetti
del
Decalogo
,
il
quale
è
la
legge
comune
di
noi
cattolici
,
e
si
vedrà
quanto
sia
menzognero
siffatto
vanto
.
Comanda
primieramente
il
Signore
nel
Decalogo
di
non
aver
altro
Dio
fuori
di
lui
e
con
ciò
proibisce
la
libertà
dei
culti
;
ma
la
rivoluzione
ha
invece
proclamata
questa
libertà
,
in
virtù
della
quale
si
sono
già
eretti
tempi
valdesi
,
chiese
nazionali
,
e
si
è
fatto
diritto
ai
protestanti
,
agli
scismatici
,
agli
eretici
d
ogni
genere
,
mormoni
,
quacqueri
,
turchi
,
di
dogmatizzare
a
lor
moda
e
combattere
direttamente
la
religione
degli
Italiani
,
di
seminar
Bibbie
falsificate
,
e
di
predicare
infine
ad
uditori
prezzolati
siccome
ha
fatto
specialmente
il
famoso
apostata
frate
Gavazzi
in
Toscana
ed
in
Napoli
.
Il
Signore
comanda
altresì
di
non
pigliare
il
nome
di
Dio
invano
ed
ordina
perciò
anche
l
osservanza
dei
giuramenti
e
delle
promesse
fatte
in
nome
suo
.
Or
bene
:
la
rivoluzione
,
appena
divenuta
al
potere
del
paese
ha
rotti
i
Concordati
colla
Santa
Sede
,
sì
in
Piemonte
che
in
Lombardia
,
ed
altrove
;
non
rende
ai
legittimi
principi
i
territori
che
ha
riconosciuto
loro
spettare
in
nome
della
SS
.
Trinità
nel
trattato
di
Zurigo
;
non
paga
i
tributi
dovuti
al
Papa
in
forza
di
antiche
convenzioni
;
non
rimette
ai
frati
di
Lombardia
i
beni
che
si
è
obbligata
a
Zurigo
di
restituir
loro
,
e
viola
tutto
giorno
la
promessa
di
pace
che
diede
solennemente
in
quel
trattato
.
I
giornali
poi
che
le
sono
devoti
bestemmiano
e
profanano
quotidianamente
il
nome
di
Dio
,
e
si
fanno
beffa
della
nostra
fede
.
Ricordati
di
santificare
le
feste
comanda
in
terzo
luogo
il
Signore
.
La
rivoluzione
colla
famosa
legge
Siccardi
,
in
onta
dell
opposizione
della
Santa
Sede
,
si
arrogò
sacrilegamente
l
autorità
di
sopprimere
alquante
feste
in
Piemonte
,
e
notizie
anche
di
fresca
data
assicurano
che
non
rispetta
poi
neppur
quelle
che
ha
conservate
;
ed
una
delle
prime
cose
che
ora
ha
fatto
in
Napoli
è
stata
quella
di
sopprimere
varie
feste
votive
di
quella
città
.
Onora
il
padre
e
la
madre
dice
il
quarto
comandamento
del
Decalogo
.
Proclamando
la
rivoluzione
la
libertà
di
opinione
di
coscienza
,
rompe
nell
ordine
domestico
il
vincolo
di
soggezione
da
cui
per
legge
di
natura
sono
tenuti
i
figli
verso
i
genitori
,
e
così
distrugge
la
veneranda
autorità
del
potere
paterno
,
che
è
la
base
dell
ordine
sociale
.
Chi
è
cattolico
inoltre
ha
per
madre
la
Chiesa
,
e
per
padre
il
romano
Pontefice
.
La
rivoluzione
ha
usurpato
i
domini
della
Chiesa
e
del
Papa
;
si
richiamano
di
queste
usurpazioni
le
allocuzioni
del
Sommo
Pontefice
Pio
IX
,
le
pastorali
de
vescovi
,
le
proteste
del
popolo
cattolico
;
lo
dicono
i
vescovi
in
esiglio
,
i
cardinali
prigioni
,
il
clero
spogliato
ecc
.
ecc
.
;
ed
essa
,
sconosce
i
richiami
,
e
le
proteste
,
e
continua
ad
offendere
il
Signore
anche
in
questo
.
Dice
il
quinto
comandamento
non
ucciderai
e
la
rivoluzione
,
movendo
ingiustamente
la
guerra
ai
poteri
costituiti
e
specialmente
al
Papa
è
rea
di
tanti
omicidi
,
quanti
sono
coloro
che
morirono
nelle
guerre
avvenute
dal
maggio
1859
in
avanti
,
e
quante
sono
le
vittime
fatte
fuori
della
guerra
,
come
a
dire
l
innocente
sacerdote
fucilato
in
Perugia
,
e
i
tanti
fedeli
sudditi
di
re
Francesco
II
fucilati
nelle
Due
Sicilie
.
Riguardo
al
sesto
precetto
non
maechaberis
basterà
ricordare
che
già
la
rivoluzione
si
dié
cura
di
regolare
con
leggi
che
hanno
la
data
del
1855
e
del
1857
il
libero
esercizio
dell
immoralità
,
ed
ora
,
conforme
lo
ha
pur
notato
ultimamente
Pio
IX
nella
sua
allocuzione
del
28
settembre
prossimo
scorso
,
appena
messo
il
piede
nelle
Marche
e
nell
Umbria
,
ha
proclamato
il
diritto
del
mal
costume
.
Non
ruberai
dice
il
settimo
precetto
;
e
la
rivoluzione
non
solo
non
può
dirlo
d
averlo
osservato
,
ma
anzi
lo
rinnega
in
principio
,
e
non
si
vergogna
così
d
aver
rubato
,
ma
ben
anco
si
mostra
disposta
a
rubare
tutto
quello
che
può
.
Ruba
gli
Stati
,
ruba
i
patrimoni
dei
principi
;
spoglia
i
Corpi
religiosi
non
che
gli
individui
,
nel
mentre
protesta
di
rispettare
a
tutti
il
diritto
di
proprietà
,
nel
mentre
condanna
la
confisca
che
usava
in
altri
tempi
,
e
che
alla
fin
fine
si
applicava
in
pene
di
delitti
contemplati
dalla
legge
,
e
commessi
da
coloro
cui
veniva
inflitta
;
ruba
infine
ai
popoli
coi
prestiti
,
e
colle
imposte
,
dei
quali
si
crea
il
bisogno
colla
sua
avventata
amministrazione
.
Non
dire
falso
testimonio
contro
il
tuo
prossimo
prescrive
l
ottavo
precetto
del
Signore
;
e
la
rivoluzione
dopo
aver
denigrato
per
i
trivi
i
governi
costituiti
in
Italia
,
s
incaricò
di
deporre
il
falso
contro
di
loro
,
e
massime
contro
il
Papa
nel
famoso
congresso
di
Parigi
,
dove
accusò
di
cattiva
la
legislazione
pontificia
,
mentre
per
avviso
degli
intelligenti
è
migliore
di
quella
di
Francia
e
dello
stesso
Piemonte
il
cui
Parlamento
rese
siffatta
testimonianza
;
e
dove
denunciò
in
pericolo
di
perturbazioni
politiche
gli
altri
Stati
,
e
molestato
da
bande
di
ladri
quello
del
Papa
,
mentre
niuna
perturbazione
vi
ebbe
mai
luogo
,
e
vi
riusciron
male
all
incontro
quelle
spedite
da
Sarzana
e
da
Genova
,
paesi
soggetti
al
Piemonte
;
e
mentre
i
ladri
,
avanzo
della
rivoluzione
del
1848
,
erano
già
stati
in
allora
distrutti
nelle
Romagne
ed
invece
crebbero
a
dismisura
in
Piemonte
,
fino
al
punto
che
un
giorno
furon
levati
d
in
sul
naso
gli
occhiali
ad
un
giudice
,
ed
in
un
altro
la
stampa
non
ebbe
rossore
di
manifestare
simpatie
per
certo
Mottino
celebre
masnadiere
,
e
di
intercederne
la
salvezza
contro
il
voto
della
legge
che
lo
dannava
a
morte
pe
suoi
misfatti
.
Il
Decalogo
comanda
eziandio
di
non
desiderare
la
roba
degli
altri
.
I
fatti
di
cui
siamo
testimoni
e
di
cui
abbiamo
dato
cenno
ci
dicono
se
la
rivoluzione
desideri
o
no
la
roba
altrui
.
Finalmente
il
Signore
vieta
un
altro
genere
di
desideri
;
ma
la
rivoluzione
colla
proclamata
libertà
delle
opinioni
e
delle
credenze
,
coll
esempio
di
usurpare
l
altrui
,
col
licenziare
per
legge
la
vita
immorale
,
non
può
farsi
scrupolo
di
un
desiderio
che
la
legge
del
Signore
proscrive
;
sicché
non
uno
dei
precetti
del
Decalogo
è
stato
ed
è
da
essa
osservato
.
E
dopo
tutto
ciò
ognuno
ben
vede
che
dessi
non
è
,
come
si
vanta
,
favorevole
allo
sviluppo
del
sentimento
religioso
.
È
invece
altamente
contraria
;
e
se
tale
non
fosse
,
come
oserebbe
il
protestantesimo
farsi
innanzi
sui
di
lei
passi
?
Stiam
dunque
all
erta
.
Diffidiamo
di
coloro
che
belli
di
siffatte
millanterie
rigettano
il
dominio
temporale
del
Papa
;
perché
questa
è
la
via
che
conduce
a
rigettare
anche
la
spirituale
autorità
.
Vegliamo
.
La
rivoluzione
si
leva
la
maschera
:
dopo
aver
distrutto
i
troni
,
si
avventa
all
altare
;
cerca
di
strapparci
dal
grembo
della
cattolica
Chiesa
.
Provvediamo
alla
nostra
fede
,
e
guardiamoci
dalle
insidie
che
ci
tendono
i
nemici
di
essa
.