StampaPeriodica ,
Domenica
scorsa
,
dopo
avervi
dimostrato
con
ragioni
chiare
come
la
luce
del
sole
,
che
il
governo
costituzionale
è
da
preferirsi
per
ogni
rispetto
al
governo
assoluto
,
intoppammo
in
quel
famoso
ritornello
che
fa
tanto
scalpore
fra
le
genti
bisognose
,
e
che
consiste
in
questo
:
O
governo
assoluto
o
governo
costituzionale
chi
ha
mangia
e
chi
non
ha
sta
a
vedere
.
La
piccolezza
del
foglio
non
permise
di
rispondere
subito
;
promettemmo
di
farlo
oggi
ed
eccoci
pronti
a
mantenere
la
promessa
.
Ma
amici
cari
bisogna
innanzi
a
tutto
smorzare
il
fuoco
delle
passioni
insidiose
,
e
sbrogliarsi
la
testa
delle
ideacce
prese
a
frullo
e
senza
riflessione
;
e
poi
con
quella
calma
che
si
richiede
per
ragionare
sopra
argomenti
di
grandissima
importanza
,
cercare
in
ogni
modo
di
scuoprire
la
verità
,
ed
accettarla
in
tutte
le
sue
necessarie
conseguenze
.
Se
a
quelli
che
brontolano
contro
il
nuovo
ordine
di
cose
domandate
,
quanti
sono
impoveriti
per
colpa
del
nostro
risorgimento
nazionale
,
senza
rispondervi
in
chiave
soggiungono
:
ma
i
poveri
sono
sempre
poveri
.
Bella
scoperta
!
O
che
s
aspettavano
dalla
Italia
unita
e
libera
,
poderi
,
ville
e
carrozze
per
tutti
?
Che
forse
la
libertà
civile
,
la
uguaglianza
davanti
alla
legge
,
la
indipendenza
dallo
straniero
doveva
portare
per
naturale
conseguenza
,
che
i
disperati
avessero
in
un
attimo
a
cambiare
di
stato
a
scapito
de
ricchi
?
Badate
bene
,
è
calcolo
fatto
,
e
che
ognuno
può
ripetere
;
se
di
tutti
i
beni
nazionali
si
facessero
tante
parti
quante
sono
le
persone
,
non
toccherebbero
che
poche
diecine
di
lire
per
ciascheduna
:
che
è
quanto
a
dire
che
in
pochi
giorni
si
farebbe
il
paese
de
disperati
.
O
il
Non
desiderare
la
roba
degli
altri
e
il
Non
rubare
che
sono
due
dei
dieci
comandamenti
di
Dio
,
si
avrebbero
a
mettere
sotto
i
piedi
?
Se
l
artigiano
tribolato
pretendesse
mettere
le
granfie
su
risparmiucci
,
che
l
operaio
assegnato
ha
dentro
il
suo
canterale
o
alla
Cassa
di
risparmio
,
se
lo
straccione
volesse
rimpannucciarsi
cogli
abiti
e
le
mobilie
dell
artigiano
,
o
non
vi
levereste
come
tanti
luciferi
,
per
difendere
i
frutti
de
vostri
sudori
?
O
allora
perché
quello
che
non
sta
bene
per
Tizio
,
si
ha
da
credere
giusto
per
Sempronio
?
I
poveri
ci
sono
sempre
stati
,
e
sempre
ci
saranno
,
finché
nasceranno
nel
mondo
de
minchioni
e
de
furbi
,
degli
sciuponi
e
dei
ribattini
,
e
s
incontreranno
de
fortunati
e
degli
sventurati
.
Bisogna
dunque
essere
proprio
zucconi
per
credere
di
buona
fede
,
che
Vittorio
Emmanuele
fra
le
altre
molte
belle
cose
,
e
ne
ha
fatte
tante
veh
!
,
avesse
a
fare
ancora
quella
di
farci
tutti
arricchire
.
Ma
non
ci
sono
lavori
,
i
viveri
sono
tutti
cari
,
insistono
coloro
che
per
mettere
su
si
attaccherebbero
a
muri
scialbati
...
Questo
è
un
altro
saliceto
nel
quale
non
vogliamo
entrare
oggi
,
perché
ci
devierebbe
troppo
dal
nostro
argomento
:
avremo
tempo
di
tornarci
sopra
.
Peraltro
chi
vorrà
essere
sincero
e
ripensare
a
tempi
passati
,
troverà
di
certo
che
sotto
i
governacci
de
principucci
intedescati
,
spesso
spesso
le
miserie
e
gli
affanni
sono
stati
anche
maggiori
,
e
di
che
tinta
!
Né
ci
vorranno
le
scale
di
seta
per
far
vedere
che
sotto
i
governi
giusti
e
ragionevoli
come
quello
di
Vittorio
,
assai
meglio
che
sotto
quelli
capricciosi
e
malcreati
de
Leopoldi
,
Franceschi
e
simili
,
si
possono
trovare
de
buoni
compensi
per
rendere
meno
funeste
coteste
crisi
,
che
di
tanto
in
tanto
sorgono
naturalmente
ad
angustiare
il
genere
umano
.
Noi
intanto
vogliamo
fare
intendere
,
a
chi
vuol
capire
,
che
il
governo
presente
a
mille
doppi
si
presti
meglio
di
quelli
passati
,
a
soccorrere
coloro
che
col
senno
,
colle
buone
intenzioni
,
coll
opera
assidua
,
e
coi
risparmi
si
propongono
da
galantuomini
di
dare
un
calcio
alla
miseria
.
Date
retta
!
dove
credete
che
abbiano
ad
andar
meglio
le
cose
,
o
in
una
famiglia
nella
quale
è
entrata
la
discordia
e
fratelli
,
figli
,
cugini
e
nipoti
si
siano
divisi
e
abbiano
aperte
parecchie
casuccie
o
in
un
altra
dove
tutti
lavorano
di
buona
voglia
,
e
d
amore
e
d
accordo
mettono
a
profitto
comune
,
quel
che
ricavano
dalle
loro
fatiche
?
Il
paragone
torna
a
capello
tra
l
Italia
di
prima
,
ridotta
a
brani
e
immiserita
dagli
odi
fomentati
a
bello
studio
fra
paese
e
paese
,
e
quella
di
ora
unita
,
potente
,
e
che
cerca
di
potere
un
giorno
godersi
in
pace
,
que
tanti
beni
che
la
natura
le
ha
prodigati
.
Senza
stare
a
dire
che
una
volta
viaggiando
il
mondo
col
nome
di
toscani
,
parmigiani
,
modenesi
,
lombardi
ed
anche
napoletani
eravamo
considerati
come
spazzatura
e
da
ora
in
avanti
con
quello
d
Italiani
saremo
riveriti
e
rispettati
da
tutti
e
per
tutto
:
ci
piace
piuttosto
rammentare
alcuni
de
molti
vantaggi
,
che
ogni
classe
di
popolo
si
può
ripromettere
da
questa
nostra
fortunata
trasformazione
.
Ai
tempi
dei
governi
assoluti
,
le
truppe
italiane
,
oltre
ad
essere
esclusivamente
destinate
a
fare
le
parti
degli
aguzzini
e
peggio
,
non
offrivano
,
pe
poveri
in
specie
,
veruna
speranza
di
lusinghevoli
promozioni
;
ora
invece
il
nostro
esercito
oltre
a
fare
con
ragione
insuperbire
chi
ne
porta
la
divisa
,
mantiene
aperta
una
splendida
carriera
per
i
giovani
,
che
privi
di
fortuna
hanno
voglia
di
vedere
la
via
di
Dio
.
Il
commercio
,
le
manifatture
,
la
marineria
,
e
segnatamente
le
industrie
agricole
,
da
cui
tanti
benefizi
può
sperare
la
nostra
feracissima
Italia
,
non
potevano
in
alcuna
guisa
prosperare
sotto
la
funesta
dominazione
dei
nostri
oppressori
.
Con
tutti
i
balzelli
doganali
,
che
fra
Stato
e
Stato
,
fra
città
e
città
costringevano
a
pagare
più
e
più
volte
il
dazio
sugli
oggetti
che
si
mettevano
in
giro
,
non
poteva
mai
il
negoziante
slanciarsi
nelle
grandiose
imprese
,
né
il
ricco
volgersi
alle
manifatture
,
né
il
possidente
darsi
cura
di
moltiplicare
e
migliorare
i
prodotti
del
suo
paese
.
Le
nostre
navi
non
solcavano
i
mari
con
egual
profitto
di
quelle
di
altre
nazioni
,
perché
le
loro
bandiere
erano
poco
rispettate
,
e
nulla
e
da
nessuno
temute
.
C
era
ancora
di
peggio
:
le
associazioni
di
qualunque
genere
elleno
fossero
,
riuscivano
pruni
negli
occhi
de
principi
che
avevano
presa
a
sfruttare
l
Italia
;
e
al
giorno
d
oggi
senza
i
capitali
riuniti
per
il
concorso
di
molti
,
non
si
fa
più
nulla
che
possa
resistere
alla
concorrenza
degli
stranieri
,
e
aver
vita
prosperosa
,
tanto
per
quelli
che
offrono
il
denaro
,
come
per
gli
altri
che
debbono
prestare
la
mano
d
opera
.
Ora
all
incontro
pensate
a
quello
che
diverrà
l
Italia
,
quando
avrà
preso
piede
in
quella
via
in
cui
il
nostro
glorioso
Re
l
ha
indirizzata
.
Con
millequattrocento
e
più
miglia
di
coste
,
le
centinaia
di
affamati
pescatori
e
barcaruoli
,
si
convertiranno
in
migliaia
e
migliaia
di
arditi
marinari
,
che
traversando
per
tutti
i
lati
l
Oceano
,
daranno
sfogo
a
quel
di
più
che
avranno
in
casa
,
e
vi
porteranno
quello
di
cui
abbiamo
bisogno
.
E
ognuno
è
al
caso
d
intendere
quali
immensi
vantaggi
,
direttamente
od
indirettamente
dovranno
derivarne
per
tutti
gli
Italiani
.
L
uomo
d
industria
e
l
agricoltore
siciliano
,
napoletano
,
romagnolo
,
toscano
,
parmigiano
,
modenese
,
lombardo
e
veneto
,
che
invece
di
essere
costretto
a
spacciare
le
produzioni
dentro
gli
angusti
confini
d
un
piccolo
Stato
,
potrà
metterle
in
commercio
liberamente
per
quanto
è
lunga
e
larga
l
Italia
,
si
darà
ogni
cura
per
migliorarle
e
moltiplicarle
,
e
così
potrà
aumentare
le
mercedi
ed
il
numero
degli
operanti
.
L
uomo
facoltoso
accorgendosi
che
in
una
grande
nazione
è
da
melensi
,
l
appiattare
tutto
il
proprio
denaro
nelle
banche
,
od
impiegarlo
in
sole
scritture
fruttifere
,
ne
destinerà
una
parte
ad
imprese
d
industria
,
e
con
ciò
crescerà
lavoro
agli
artigiani
.
Aspettate
poi
che
gl
Italiani
di
tutte
le
provincie
cominciano
a
conoscersi
,
intendersi
e
stimarsi
reciprocamente
,
e
che
com
è
ben
naturale
lo
spirito
di
associazione
incominci
ad
insinuarsi
negli
animi
,
e
vedrete
allora
le
più
gigantesche
lavorerie
d
ogni
specie
effettuate
;
e
non
rimanere
a
spasso
altro
che
i
veri
impotenti
,
i
bighelloni
ed
i
malfattori
.
E
se
vogliamo
essere
sinceri
bisogna
convenire
,
che
non
c
è
stato
mai
esempio
,
in
questa
povera
Italia
,
che
si
pensi
al
popolo
,
come
ci
si
pensa
in
questo
momento
.
Governo
,
municipi
e
filantropi
si
occupano
indefessamente
di
avvantaggiarne
in
ogni
guisa
la
istruzione
;
e
con
essa
intendete
bene
che
un
tozzo
di
pane
non
può
mancare
.
Dovunque
le
antiche
opere
di
beneficenza
intendonsi
migliorare
e
delle
nuove
crearne
.
Per
esempio
in
Napoli
si
è
formata
una
società
,
per
fabbricare
delle
case
comode
e
sane
per
la
povera
gente
e
il
nostro
buon
Re
ne
ha
accettato
il
protettorato
ed
il
Principe
ereditario
la
presidenza
.
A
Bologna
si
sta
maturando
un
grandioso
disegno
per
una
gran
fabbrica
da
servire
per
bagni
,
lavanderia
e
ginnastica
,
che
se
avrà
effetto
,
come
tutto
lo
fa
sperare
,
riuscirà
utile
fisicamente
,
moralmente
ed
economicamente
a
tutte
le
classi
di
persone
.
Qui
in
Siena
bocia
bocia
è
riuscito
finalmente
di
vedere
in
buone
mani
l
ospedale
.
Io
vi
potrei
e
vorrei
citare
molti
altri
fatti
consimili
;
ma
al
solito
il
padron
Socini
mi
tira
la
giubba
,
perché
vuole
che
lasci
discorrere
ancora
gli
altri
collaboratori
.
E
non
ci
fosse
stato
altro
che
quel
miracolo
della
Esposizione
Italiana
,
che
fa
rimanere
attoniti
tutti
i
visitatori
,
fino
al
punto
da
convertire
non
pochi
codini
;
non
ci
fosse
stato
altro
dico
,
che
la
Esposizione
Italiana
,
basterebbe
da
sola
per
far
palpitare
di
giubbilo
e
di
speranza
,
ogni
cuore
sensibile
e
devoto
alle
glorie
nazionali
.
Lascerò
che
altri
vi
dica
quanto
mai
bene
dovremo
ricavarne
tutti
d
accordo
e
che
vi
faccia
capaci
come
la
Toscanina
de
lorenesi
,
non
avrebbe
potuto
concepirne
,
e
molto
meno
sopportarne
la
spesa
,
che
si
calcola
potrà
salire
a
due
milioni
di
lire
:
io
mi
restringerò
a
farvi
riflettere
che
anche
in
questa
circostanza
,
si
è
cercato
da
ognuno
di
rammentarsi
del
popolo
.
Infatti
il
signor
Vincenzo
Cambi
proponeva
ai
capi
d
arte
,
di
soccorrer
con
denari
i
propri
sottoposti
,
perché
potessero
godere
di
quel
magnifico
ed
istruttivo
spettacolo
;
l
amministrazione
della
via
ferrata
riduceva
a
metà
il
prezzo
de
posti
di
trasporto
per
gli
operai
;
ed
il
Municipio
deliberava
d
inviarvi
a
proprie
spese
otto
artigiani
della
nostra
città
.
Non
ci
mangiamo
dunque
il
grano
in
erba
:
lasciamo
ai
tristi
il
pensiero
che
la
nostra
Italia
,
ridotta
a
Stato
libero
,
sia
un
terreno
da
sfruttare
;
il
popolano
onesto
deve
scacciare
con
orrore
il
pensiero
,
che
l
uomo
sano
e
robusto
abbia
a
vivere
in
panciolle
senza
lavoro
.
Chiunque
accresce
le
difficoltà
,
che
ci
rimangono
da
superare
,
con
querele
sediziose
,
e
con
pretensioni
sciocche
ed
avvilitive
,
è
traditore
della
patria
.
È
giusto
che
i
ricchi
e
gli
scienziati
si
diano
ogni
cura
per
migliorare
le
condizioni
dei
bisognosi
,
ma
dall
altro
canto
è
preciso
dovere
di
questi
di
contribuire
colla
volontà
di
ben
fare
,
a
che
l
opera
degli
amici
del
popolo
,
possa
conseguire
i
suoi
desiderati
e
possibili
frutti
.
Gridiamo
dunque
tutti
concordi
e
fiduciosi
Viva
Vittorio
Emmanuele
,
Viva
l
Italia
unita
,
Viva
il
Governo
Costituzionale
.