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> anno_i:[1850 TO 1880}
StampaPeriodica ,
Entrati nel 1849 gli austriaci in Toscana , ed occupata Firenze , quel Governo Granducale volse le sue mire a spegnere ogni favilla di libertà ; ma seguitando anche in questo l ’ antico fare lemme lemme , così ben cantato dal Giusti , procedé col piè di piombo , finché non ebbe coronata l ’ opera con uno spergiuro santificato dal Papa , abolendo lo Statuto . In quei mesi d ’ agonia i giornali liberi uno dopo l ’ altro cessarono le loro pubblicazioni ; e da ultimo il solo periodico , Il Nazionale , diretto da Celestino Bianchi , rimase intrepido battagliero sulla breccia , benché a più riprese strapazzato e ferito . Fu tempo di tenebre , di rammarico e di sgomento , ma ben si sentiva che se la paura delle baionette straniere poteva tener nascosto e compresso , non poteva però spegnere il fuoco sacro . Fra i segni che ne apparvero , se giudicare se ne dee dall ’ incontro , forse il più notabile fu la pubblicazione di certe lettere firmate Un provinciale , le quali destarono l ’ ira de ’ preti e l ’ entusiasmo dei liberali . L ’ autore di esse , professore Stanislao Bianciardi , fu richiesto da molti amici suoi di stamparle a parte , ma i tempi sempre peggiori impedirono l ’ adempimento di tal desiderio . Ora noi le riproduciamo , sicuri che i lettori nostri ce ne sapranno buon grado , e per l ’ argomento sempre nuovo e sempre più interessante in Italia , e pel modo in cui vien trattato . A lode del quale basti sapere come il celebre scrittore di commedie , avvocato cavalier Gherardi Del Testa , interrogato a chi dovesse quella sua vis comica la quale fa del suo dialogo un vero modello , rispose : “ alle opere di Luciano , ed alle Lettere di un provinciale . ” Tutto questo , non che a lode dello scrittore , vien da noi notato in omaggio del vero . L ’ amore del quale però ci costringe , e non l ’ avrà a male l ’ autor delle lettere , a dichiarare che quanto alla questione religiosa egli rimane alquanto indietro ai principi dal nostro periodico professati . Forse egli stesso , se avesse scritto in questi tempi più felici , avrebbe usato spesso espressioni diverse da quelle che allora gli uscirono dalla penna . Egli invita preti e secolari alla lettura libera del Libro , ed a quello solo obbedire in materia di fede ; e non è d ’ uopo dire che in ciò siamo con lui : ma quando ei dichiarasi cattolico sincero , e sembra pensare che il cattolicismo , riformato invero , potrebbe conciliarsi coll ’ esame libero della parola di Dio , ritenuta come sola autorevole , ci scusi , il buon provinciale , ma noi sospendiamo un poco il nostro consentimento . Cattolici nel vero , nel miglior senso della parola siamo anche noi ; anche noi crediamo alla Chiesa grande universale , di cui capo è Cristo , è ispirazione il Vangelo , è vita lo spirito che abita in essa ; ma cattolici nel senso ristretto , e come il Papa l ’ intende , cattolici romani , noi non siamo per certo : anzi , andiamo un passo più avanti , ed asseveriamo che né il nostro dabben provinciale , né il suo amico maestro , se vogliano essere coerenti coi propri loro principi , non sono , né possono essere in questo ristretto senso cattolici . Premessa questa breve dichiarazione lasciamo il campo al nostro buon Provinciale ; per udirlo parlare come parlava in Toscana tredici anni fa , quando gli era necessario pesare ogni parola , ogni sillaba per non compromettere le sorti del solo giornale che ancora era indipendente , ed esporre forse anche se medesimo , e quel che sarebbe stato più amaro , la propria famiglia , a qualche guaio non lieve . LA DIREZIONE Lettera prima Stimatissimo Signor Direttore , Io sono un uomo alla buona , ma cattolico e italiano sincero , e vorrei proprio di cuore che trionfasse sempre la mia religione e la mia patria . E però quando seppi nel mio ritiro che a Firenze avevano fondato una società per la diffusione de ’ buoni libri , n ’ ebbi tanto piacere . Io dissi fra me medesimo : quelli che dicono che fra i nostri preti non ci sono soggetti capaci , e che la religione cattolica non vuol discussioni , ora resteranno con tanto di naso . Venne la prima pubblicazione , e mi cascaron le braccia : quel tuono faceto e basso per trattare le questioni più gravi , quella leggerezza che appena tocca le cose : e poi mi parve che fosse una ripetizione del libercolino del Belli : rimasi scandalizzato e confuso . Vedremo quest ’ altra , dissi ; venne : si va di male in peggio . Io era là in Inghilterra quando fu pubblicato il libro di Moore : fece gran chiasso per via del nome del poeta , e perché , come sa , a quegl ’ inglesi le cose curiose , e , come dicono , eccentriche , vanno a sangue molto : e parve a tutti una cosa molto stramba che un uomo che non credeva a nulla , e che a leggere le sue opere parrebbe piuttosto , un maomettano , e un poeta da harem che un credente serio ; un uomo che non aveva parlato altro fino allora che di fiori , di ali , di sorrisi , di arrossimenti , di lacrime , e di baci : un uomo che era famoso più che altro per inventare e colorire a piacer suo i fatti con pennello aereo : un uomo tutto contrario , per esempio , al fare del nostro Manzoni , che è sempre nel vero , e anche di tutti gli altri grandi nostri ; un uomo tale , dico , che non credeva in nulla , avesse scritto in materia di religione . Anch ’ io che conosceva qualche altra opera di lui , ne rimasi : ma appena ebbi scorso que ’ suoi viaggi in cerca di una religione , mi capacitai che era una semplice bizzarria : e chi non lo credesse se ne avvede subito dal tuono scherzoso che domina quella opera fin dalle prime pagine . Anzi fra le altre in una rivista di Dublino , se non sbaglio , ne fu scritto una critica spiritosissima . Presto presto però , il libro , e le critiche tutte furono dimenticate , e almeno da 15 anni non se ne parla più . Un inglese molto dotto mi diceva tempo fa , che egli n ’ aveva udito parlare per la prima volta in Italia . E ora con questo po ’ po ’ di bisogno che ci è fra noi di buoni libri in fatto di religione , ora che si dovrebbe lavorare sul serio , i preti nostri vanno a mendicarne fra gli inglesi , e ci danno quel vecchiume come una perla rara ! io mi vergogno davvero . O che non c ’ è nessuno costà che scriva qualcosa di buono e di originale ? Voglion essere cose italiane di fisonomia , di genio , di lingua , e non traduzionucce di bizzarrie poetiche . Almeno avessero tradotto qualche cosa dal tedesco che ci è fior di roba ! ma un libro inglese , un libro di un poeta profano , un libro di Moore ! In verità , mi pare impossibile ! O costoro non hanno ingegno , o non hanno dottrina , o non hanno giudizio , o nulla di tutto ciò . Io mi contento di dire così , ma certi altri miei padroni , e li ho sentiti con questi orecchi , sa che cosa dicono ? Questo cattolicismo romano dev ’ essere la gran causa spallata , se in una Firenze non trova altro che di questa specie di avvocati ; mentre fra i loro avversari , specialmente di fuori via , ci son tanti e tanti uomini insigni per sapere , per fede , e per virtù . Se sapesse quel che io provo dentro di me all ’ udire questi discorsi ! E quegli uominoni , che purtroppo ho conosciuto anche io nella Svizzera , in Germania , in Francia e in Inghilterra , che diranno di noi ? Non ne abbiamo abbastanza de ’ motivi di vergogna ? Se vi par ben fatto , signor Direttore , stampate questa lettera : ma prima ripulitela un po ’ , giacché io l ’ ho scritta come Dio vuole . E dite ancora che noi non vogliamo forestierumi , né in religione , né in altro : italiani in tutto , italiani sempre . Che del resto io di queste controversie me ne voglio occupar sempre meno : mi pare che noi non abbiamo bisogno di questionare , ma di credere . Anzi , a dirla a voi , ogni sera qui ci riuniamo sette o otto amici e leggiamo un po ’ di Vangelo , e se ne discorre ; le domeniche poi un pezzo più lungo : ma mai e poi mai per far controversia : solamente per credere , e diventare più galantuomini . Quello , vedete , farebbe un libro bello davvero da pubblicarsi da cotesta società , perché si diffondesse per tutto ; e così smentire almeno l ’ accusa che certi capi scarichi danno ai nostri preti d ’ impedire o rendere difficilissima al popolo la lettura della parola di Dio . A noi quelle letturine ci fanno un gran bene , e a que ’ miei amici , che prima passavano la serata a giuocare a calabresella , ora se ne sono svogliati . Se venite per queste parti vedrete . Intanto ringraziamo il Signore , e vi saluto .