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> anno_i:[1850 TO 1880}
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“ Il giornalismo , ” scriveva anni sono Bianchi Giovini , “ dovrebbe cessare dalle parole sterili e vuote , dalle polemiche inconcludenti , dalle pericolose compiacenze delle guerre di partiti , per mettersi sopra una via più dritta e più efficace , per toccare dei mali del paese che sono molti e gravissimi . ” Potremmo ripetere oggi queste parole colla medesima opportunità , anzi con un ’ opportunità forse maggiore . Sono alcuni giorni che è comparsa sui giornali francesi una relazione della Società italiana di beneficenza a Parigi sulla questione della mendicità dei piccoli italiani nelle città principali d ’ Europa , a Londra ed a Parigi specialmente ; relazione che mette al nudo una delle piaghe più vergognose del nostro paese , e nessun periodico ne ha parlato , od è entrato in merito della questione , se ne escludiamo la Nazione e la Gazzetta Ufficiale . In Italia si fa mercato di fanciulli ; pochi lo sanno , e saranno meravigliati di apprenderlo dal nostro giornale . Ecco in qual modo principia e come continua un traffico che si basa sull ’ umanità nella sua forma più interessante : l ’ infanzia ! Nell ’ Italia meridionale , in una provincia ricca più delle altre , la Basilicata , una gran parte degli abitanti fanno una vera industria della musica e del vagabondaggio . Di là sono sempre partiti gli stuoli di fanciulli musicanti , grandi e piccoli , e che hanno resa la loro patria così singolarmente celebre in tutta Europa e perfino in America . Cinque o sei comuni si distinguono sopra tutti per il numero considerevole dei loro emigranti . Essi sono quelli di Marsicovetere , Corleto , Laurenzano , Calvello , Piccinisco e Viggiano . Questa emigrazione , che gli antichi governi del Regno di Napoli agevolavano nello intendimento evidente di sbarazzarsi dal soverchio di una popolazione turbolenta , continua oggidì colla stessa attività . E come i poveri montanari della Savoia e del Piemonte , cacciati dal freddo , si recano nelle grandi città in cerca di un ricovero e di un pane lavorando , i Calabresi si recano da lontano a cercare la loro sussistenza col mezzo di una vergognosa mendicità . Il costume di mendicare da città in città col mezzo di fanciulli ha creato un traffico che si effettua scopertamente sotto gli occhi e colla tolleranza delle autorità di tutti i paesi . Tutti gli anni , ad epoche determinate , partono dai loro villaggi centinaia di fanciulli , dei due sessi , a brigate da due a dieci , sotto la condotta di individui che si dichiarano loro genitori o parenti . Ma in realtà costoro sono veri padroni di schiavi perché questi fanciulli vengono loro affittati , venduti o confidati in forza di contratti bilaterali scritti , e che le due parti probabilmente suppongono regolari , poiché esse reclamano qualchevolta all ’ estero l ’ assistenza dei consoli onde far eseguire le clausole reciprocamente pattuite . Questi contratti stipulano di solito l ’ affitto dei fanciulli per un tempo determinato , mediante il pagamento di una somma annua ovvero di una somma unica pagata in anticipazione per tutta la durata del contratto . I genitori si liberano in tal modo dei loro figliuoli per una somma di denaro , senza altrimenti preoccuparsi della loro sorte , se non allora quando credono di poter trarre un partito più vantaggioso da queste miserabili e deboli creature . Queste bande di fanciulli , appena uscite dai loro villaggi , cominciano a mendicare per conto dei loro padroni , traversano tutta l ’ Italia seguendo il littorale del Mediterraneo , e per la Corniche arrivano a Nizza ed a Marsiglia . Rare volte giungono in Francia per la via di mare , giacché a Marsiglia lo sbarco di questi mendicanti costituisce oggetto di rigorosa sorveglianza . Quando non sono muniti di passaporti regolari passano attraverso alle Alpi per Briançon . Alle frontiere comincia la vera tratta dei bianchi . Là i conduttori li rivendono spesso ad individui abitanti di Parigi e delle altre grandi città di Francia o d ’ altrove . Smerciato il loro capitale , i conduttori tornano nella Basilicata a raccogliervi altri fanciulli che fanno viaggiare nello stesso modo coi documenti che hanno servito pel convoglio antecedente . Ed ecco in qual modo comincia questa odiosa industria . Ecco ora in qual modo essa si pratichi nella più bella città del mondo . Giunti a Parigi questi poveri fanciulli vengono installati alla rinfusa , bambine e bambini , con una promiscuità indegna , in certi alloggi vicini alla piazza Maubert ed al Panthéon . Ciascun mattino questi miserabili pezzenti vengono slanciati in tutte le direzioni alla ricerca del piccolo soldo . Taluna volta i padroni li seguono e li sorvegliano da lungi e vengono a strappar loro di mano il prodotto dell ’ elemosina non appena i donatori si sono allontanati . Ma l ’ incasso viene quasi sempre affidato al più avanzato in età della piccola banda . Il padrone preferisce passare la giornata nelle bettole in compagnia dei suoi pari aspettando pazientemente che i fanciulli rientrino . I più piccoli sono i migliori strumenti della industria perché attraggono meglio la pietà dei passanti , quindi è che sono più ricercati dai trafficanti . Il vagabondaggio dura da mattina a sera . Questi fanciulli vivono di ciò che la carità pubblica dona loro in natura : il numerario devono consegnarlo tutto . Venuta la sera tornano nel loro antro , sull ’ imperiale di un omnibus , che serve qualche volta di teatro alle loro questue . Chi può reggere alle contrazioni , alle contorsioni , al riso , alle lagrime di questi poveri derelitti ? Sovente essi terminano la giornata raccogliendo l ’ obolo dell ’ operaio . Il testo della relazione che abbiamo sott ’ occhio aggiunge : Vedendo questi cenci umani circolare per le contrade di Parigi , si è costretti a domandarsi quali motivi mai facciano tollerare , se non anche proteggere questa vergognosa speculazione . In questa città , nella quale il più piccolo merciaio ambulante paga la patente , dove il commissionario delle strade deve avere un distintivo , dove nulla si fa senza permesso , i soli industrianti di fanciulli sembrano essere fuori delle leggi . Perché questo favore ? Perché in un paese che è alla testa della civiltà , in un paese nel quale il lavoro è in così grande onore si ammette che questo genere di mendicità formi una vera corporazione ? Sono forse le leggi che mancano in simile materia ? Bisognerebbe crearne . Ma esse non mancano . Una sola basta . Il disposto del prefetto di polizia in data 28 febbraio 1863 che dice all ’ articolo 10 : “ È espressamente proibito ai saltimbanchi , suonatori d ’ organo , musici e cantori ambulanti di farsi accompagnare da fanciulli di età minori di 16 anni . ” Quest ’ articolo dice tutto , ci pare , e noi non comprendiamo come vi sia ancora a Parigi un solo fanciullo che chieda l ’ elemosina . Forseché l ’ amministrazione ignora i fatti di cui ci occupiamo ? No . Perché essa ha un servizio speciale di polizia che si occupa di questa industria , e i nomi dei principali trafficanti le sono perfettamente noti . I motivi della tolleranza dell ’ amministrazione francese sfuggono dunque compiutamente alla nostra perspicacia . Allorquando uno di questi fanciulli vagabondi viene arrestato in flagrante di vagabondaggio , viene provvisoriamente detenuto e ne vien dato avviso al consolato generale d ’ Italia . Quasi subito dopo arriva il padrone che lo reclama ed al quale viene immediatamente consegnato . Il momento del loro arresto è il più doloroso per questi fanciulli . Abbiamo spesso assistito ad una vera lotta tra l ’ astuzia di questi fanciulli e la forza degli agenti che ad ogni modo li trattano con dolcezza . Essi cercano tutti i mezzi possibili per sfuggire , perché il loro arresto produce a carico del padrone una perdita materiale che poi bisogna compensare lavorando di più , oltre ad essere severamente puniti . Al terzo arresto dello stesso fanciullo , viene ordinata la sua espulsione dal territorio francese , e del suo rimpatrio viene dato avviso al Console generale italiano che rilascia alla prefettura una ricevuta per ciascun fanciullo . L ’ espulsione non è mai seguita da effetto reale , giacché essi possono rientrare da un ’ altra frontiera accompagnati da altri individui , senza che la loro identità possa essere seriamente constatata . Questi mutamenti di nomi e di padroni si spiegano col mutismo in cui si chiudono questi fanciulli . Li abbiamo interrogati varie volte , e non abbiamo mai potuto averne in risposta che due parole : “ Abito in piazza Maubert e ... sono di Napoli . ” D ’ altronde nulla li obbliga a tornare a Parigi immediatamente : il campo della industria a cui servono è vasto come il mondo , e i miserabili che se ne valgono possono scambiarli , rivenderli , o spedirli a Londra fra le bande che vi formicolano . Tale è la sorte di questa meschina popolazione . La società italiana , aiutata in ciò possentemente dal Ministro d ’ Italia , finirà coll ’ ottenere dal Governo francese la esecuzione severa delle misure adatte a reprimere l ’ industria nella città di Parigi e nella Francia . Ma perché il male sparisca compiutamente , bisogna colpirlo alla radice , cioè là dove esso germoglia in modo incosciente , nello spirito degli abitanti della Calabria che vendono i loro fanciulli come vendono i prodotti del loro suolo . È in Italia che deve farsi il maggior sforzo per sopprimere una industria che la oltraggia . Bisogna che i nostri compatrioti riconoscano che si tratta in una volta di una quistione d ’ umanità e di amor patrio ; che essi sappiano il deplorabile effetto di questi cenci all ’ estero a disonore del loro paese . Non vi sono piccole cause senza effetto . I piccoli mendicanti che gironzano per l ’ Europa perpetuano il pregiudizio che fa dell ’ Italia una nazione accidiosa ! L ’ Italia sa che per ingrandire nelle opinioni dei popoli essa non deve trascurar nulla ; essa pertanto comprenderà la nostra conchiusione . All ’ Italia divisa , senza libertà , senza lavoro , molto poteva condonarsi . All ’ Italia unita , che tende a farsi industriosa , che ha bisogno di sviluppare le ricchezze del suo suolo e del suo genio , l ’ Europa ha diritto di dire : “ Provvedete ai vostri poveri , se ne avete ! Fatene degli uomini . Essi non vi saranno di troppo ! ”