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> anno_i:[1850 TO 1880}
StampaQuotidiana ,
Repetita juvant , dicono i medici agli ammalati cronici ; e gli italiani sono ammalati da lunga pezza . Perciò noi ritorniamo volentieri su questo argomento della pena di morte , e lo faremo finché essi non abbiano confessato che , prendendo sotto il loro patrocinio i due teschi di Monti e Tognetti e facendo una colletta per quei due martiri , agirono proprio bestialmente . No ; la pena di morte non verrà abolita : ce lo dice la consuetudine , più che mai in vigore nel regno d ' Italia , dove , dopo la famosa tornata del 25 novembre , non passò mese senza esecuzione capitale . In dicembre si impiccarono due a Bologna fuori di Porta Lamme ; item a Bologna fu fucilato nella schiena un soldato in gennaio , e il 19 corr . il guardasigilli de Filippo assicurava la Camera che non ci era stata altra esecuzione in Sardegna se non di un solo individuo , invece di quattro , come sosteneva il deputato Asproni . Recentemente poi fu condannato alla morte un altro soldato a Brescia , e , se non l ' ha ancora subita , è perché fece ricorso alla grazia sovrana . Non parliamo dei trenta morti nell ' Emilia nei subbugli del macinato , né degli ultimi cinque uccisi e sette feriti a Piano del Voglio , non essendo codeste vere esecuzioni capitali . Oltre una consuetudine mantenuta in tanto vigore , abbiamo i pareri di magistrati i più influenti che dissentono dall ' abolizione della pena di morte . I giornali di Napoli riferiscono che la Commissione della Procura generale presso quella Corte d ' appello ha compiuto un lavoro critico sul nuovo progetto di codice penale , e che si è dichiarata contraria all ' abolizione della pena capitale ; e aggiungono che nello stesso senso si è già pronunciata anche la loro Corte di Cassazione . Questi fatti ci persuadono ben più che non tutte le sottoscrizioni dei sentimentalisti , dei rivoluzionari , degli uomini e delle donne del progresso , che , per ora e per un gran pezzo ancora , no ; la pena di morte non verrà abolita , e , per quanto riguarda la nostra povera Italia ne ringraziamo cordialmente il Signore . Pensare ! In un regno dove la statistica annovera più di tre mila omicidii all ' anno , abolire la pena di morte ! Bisognerebbe esser matti o disposti a tornare ai bei tempi di Ezzelino , quando un galantuomo , che avesse cara la vita , non poteva conservarla che dentro le mura di una torre imprendibile , o mediante usbergo , lancia e spada . Scommettiamo che lo stesso Beccaria , sul quale fanno tanto assegnamento gli abolizionisti , se vivesse oggidì in Italia muterebbe parere , ovvero direbbe avverata qui nel suo più stretto senso quella condizione eccezionale ch ' egli esigeva , che , cioè , la morte del reo sia il vero ed unico freno per distogliere gli altri dal commettere delitti . È tanto chiaro che è il vero freno , che il Catechismo romano chiama benemeriti del quinto comandamento del Decalogo i magistrati che condannano a morte gli assassini , come erano Monti e Tognetti ( repetita juvant ) . Che poi la pena capitale sia anche l ' unico freno , si prova da ciò che tutti i malviventi sono persuasissimi che nessuno de ' loro compagni caduti in mano al boia è tornato indietro , mentre di spesso avviene che le porte dei bagni si aprino a loro salvamento , e oggimai non è più temerità il supporre che un galeotto , come il Ceneri , diventi un questore come il Curletti , il prigioniero di Ham passi per una felice combinazione di rivoluzioni a sedere su trono imperiale .