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> anno_i:[1850 TO 1880}
QUESTIONE SOCIALE ( - , 1869 )
StampaQuotidiana ,
In tutte le statistiche del felice regno d ' Italia sonvi due dati di una eloquenza straordinaria : Popolazione ... circa 25 milioni . Contribuenti della imposta dei fabbricati , terre coltivate e tassa di commercio ... circa 2 milioni . Che cosa siano e che cosa facciano questi due milioni di bravi cittadini contribuenti tutti lo sanno . Una parte di essi suda tre volte l ' anno per esigere una pigione che cresce d ' anno in anno a seconda che le unioni dei figli del popolo van feconde di nuovi pigionali . Un ' altra parte ha la generosità di permettere che il contadino lavori le terre che essa non sa e non vuole coltivare e la magnanimità di lasciargli del prodotto del suo lavoro appena quel che gli basti perché non muoia assai presto di fame e di freddo . Un ' altra parte infine passa la vita a studiare la quantità dei prodotti e la quantità dei bisogni e trova il mezzo di accumulare mucchi d ' oro sulla fame , sul freddo , sulla luce , sulla sete : sulle innumeri miserie e sulle poche gioie del popolo ; questi mucchi d ' oro eleva poi a nemici ed a tiranni del lavoro , con essi asservendo inevitabilmente il popolo operaio . Tutti sono brava gente ; hanno una rispettabile posizione sociale , sono elettori , eleggibili e spesso Deputati ; per essi predica il curato , per essi è fatto il codice civile , per essi sta il giudice , l ' usciere , il birro ed il gendarme ; le scuole , i libri , le scienze , i musei , i teatri , i cavalli ed i cocchi , le strade ferrate ed i telegrafi tutto è per essi , percioché essi solo possono usufruire della civiltà , ad essi soltanto gli agi ed i gaudii della vita . Ma gli altri 23 milioni d ' Italiani che cosa fanno e che cosa sono ? Borghesi e privilegiati , ve la siete fatta mai questa domanda ? Voi lo sapete ; i 23 milioni lavorano da che il sole si leva fino a che non si corchi , e sono essi che fanno e pagano la civiltà di cui gioite ; sono essi che creano tutto quanto voi consumate , dal vostro pane al vostro lusso sfrenato ; senza di voi essi sarebbero liberi e felici , senza di essi voi morreste di fame . Voi lo sapete ; essi sono miserabili perché il proprietario e il capitale li deruba , essi sono schiavi perché non possono usufruire della mendace libertà politica che , scienti di tanto , avete loro accordata , essi sono bruti perché non volete che la luce della scienza irradii le loro menti ; ma , voi lo sapete , essi che sono la forza creatrice sono pure la forza demolitrice . Borghesi e privilegiati , la rivoluzione che sopraggiunge vuole e deve demolire il privilegio che fa servire la grande maggioranza del popolo Italiano ai vostri bisogni ed ai vostri capricci , che allontana questa maggioranza da tutte le gioie della vita per gettarla nelle più profonde miserie , che nega ad essa ogni diritto , fin anco quello di lavorare e di vivere ! L ' ineguaglianza che da secoli separa in due classi gli uomini : oziosi ed operai , privilegiati e proletari , ricchi e poveri , dotti e bruti , felici e miserabili , carnefici e vittime , deve sparire . La rivoluzione vuole l ' eguaglianza del punto di partenza per tutti gli uomini ; essa vuole per tutti la medesima educazione ed istruzione , per tutti gli istrumenti del lavoro : la terra al contadino ; il capitale all ' operaio . Borghesi e privilegiati , non vi ponete come ostacolo sulla via della rivoluzione ; quando l ' ora sarà suonata , lasciate passare la giustizia del popolo ; essa vuole distruggere le cose e non gli uomini , ma se gli uomini si radicano alle cose , spariranno con esse . Sparirà così per sempre la vecchia società privilegiata e tutte le sue esigenze disastrose con lei ; il grande stato centralista con tutte le sue luride infamie cadrà come per incanto al soffio della rivoluzione , e la nuova società si constituirà spontanea in nome della libertà e della felicità degli Italiani . Così liberamento si avrà : la federazione delle autonomie locali , nate dalla rivoluzione sociale , avendo per unica base il lavoro liberamente associato .