StampaPeriodica ,
Quando
il
sol
perderà
moto
e
splendore
;
Quando
di
stelle
sarà
privo
il
cielo
;
Quando
la
terra
non
avrà
calore
;
Quando
unito
vedremo
il
fuoco
al
gelo
;
Quando
parlerà
il
vero
un
impostore
;
Quando
il
leon
divenga
un
ragnatelo
;
Quando
all
uomo
sia
tolto
ogni
malore
;
Quando
la
quercia
si
converta
in
melo
;
Quando
non
avran
pregio
argento
,
e
oro
;
Quando
il
vizio
a
virtù
non
farà
guerra
;
Quando
tempesta
ai
campi
fia
ristoro
;
Quando
gli
augei
,
de
muli
avran
la
soma
;
Quando
cittadi
,
e
regni
andran
sotterra
;
Avrete
,
o
ciuchi
,
il
Campidoglio
,
e
Roma
.
StampaPeriodica ,
[
I
]
Adesso
tutti
insegnano
al
popolo
.
Ed
hanno
ragione
.
Passò
quel
tempo
in
cui
si
voleva
tenere
il
popolo
nell
ignoranza
e
nell
abbrutimento
.
Adesso
mo
tutti
sono
e
debbono
essere
dottori
e
sapienti
.
Una
volta
trovare
un
dottore
,
era
cosa
rara
come
una
mosca
bianca
:
adesso
se
scappucciate
in
un
sasso
,
salta
fuori
un
dottore
in
berrettone
e
toga
.
Ah
!
non
c
è
più
rimedio
:
la
luce
,
il
progresso
e
la
scienza
l
hanno
vinta
sulle
tenebre
,
sulla
barbarie
e
sull
ignoranza
.
E
se
nessuno
ve
lo
dice
ve
lo
dico
io
.
Sappiate
mo
che
anche
la
Marmitta
vuol
fare
la
sua
parte
in
questo
insegnamento
universale
.
Sicuro
,
voglio
fare
dei
dottori
anch
io
e
dottori
da
Marmitta
.
Altro
che
quelli
che
saltan
fuori
dalla
porta
dell
università
col
loro
diploma
e
colla
loro
scienza
in
tasca
.
Ho
perciò
deciso
di
fare
anch
io
lezioni
al
popolo
.
C
è
qua
in
Bologna
chi
lo
istruisce
dell
igiene
sociale
:
è
vero
che
il
professore
in
partibus
che
dava
le
lezioni
un
tanto
al
metro
ha
dovuto
mettere
il
catenaccio
alla
bottega
e
far
fagotto
.
Ma
il
suo
fallimento
non
è
ancora
aperto
:
dunque
posso
dire
che
l
igiene
sociale
è
anche
insegnata
al
popolo
di
Bologna
.
C
è
poi
chi
lo
ammaestra
in
altre
cose
più
sublimi
.
Cospetto
!
Si
tratta
nient
altro
che
di
lezioni
popolari
di
igio
e
di
fisiologia
,
dalle
quali
il
popolo
impara
che
non
bisogna
più
bollire
il
latte
di
vacca
,
ma
è
necessario
berlo
come
è
prodotto
da
madre
natura
.
E
in
tal
caso
la
natura
è
una
gran
mamma
!
Dunque
ho
detto
fra
di
me
:
giacché
a
Bologna
professori
con
paga
e
senza
,
giurati
e
non
giurati
,
a
gratis
e
a
un
tanto
il
cento
,
dispensano
tante
cognizioni
e
tanta
scienza
al
popolo
,
mi
metterò
anch
io
all
altezza
dei
tempi
,
o
piuttosto
farò
arrivare
il
popolo
ad
un
altezza
maggiore
di
quella
della
torre
degli
Asinelli
.
E
questa
è
proprio
la
misura
più
giusta
dell
altezza
dei
tempi
nostri
;
a
Bologna
,
quelli
che
andarono
più
in
alto
furono
gli
asinelli
.
Già
Bologna
si
chiama
la
dotta
,
e
se
qualcuno
non
crede
che
sia
all
altezza
dei
tempi
,
ci
rispondo
secco
secco
:
pezzo
d
asino
,
non
vedi
come
è
alta
la
torre
degli
Asinelli
?
Cosa
volete
che
mi
rispondesse
costui
?
Ma
veniamo
all
ergo
.
Io
non
voglio
parlare
né
di
igio
né
di
igiene
,
né
di
fisiologia
,
né
di
latte
dì
vacca
,
o
d
altre
cose
di
simil
genere
.
Io
voglio
spiegare
al
popolo
i
suoi
diritti
,
e
le
conquiste
nel
novanta
meno
uno
,
tutte
le
felicità
che
gode
e
tutte
quelle
che
godrà
per
omnia
saecula
saeculorum
.
Povero
popolo
!
Finalmente
è
venuto
il
suo
giorno
,
finalmente
non
è
più
schiavo
ed
oppresso
.
I
suoi
maestri
non
gli
discorrono
più
di
polenta
e
di
fagioli
,
ma
gli
fanno
scientificamente
conoscere
ed
amare
la
fisiologia
e
il
latte
di
vacca
.
Evviva
l
abbondanza
!
Ecco
in
breve
il
mio
programma
.
Prima
di
tutto
io
mostrerò
che
cosa
è
il
popolo
,
e
siccome
oggi
il
popolo
è
sovrano
,
così
farò
vedere
come
due
e
due
fanno
quattro
,
in
che
consiste
veramente
questa
sovranità
del
popolo
.
E
non
mi
fermo
mica
qui
,
perché
il
popolo
ha
tante
altre
belle
cose
che
una
volta
gli
negavano
iniquamente
i
suoi
tiranni
.
Il
popolo
è
stato
ridonato
alla
sua
libertà
,
e
oggi
abbiamo
proprio
un
innondazione
di
libertà
,
che
omai
ci
affoga
tutti
quanti
.
Dunque
dirò
qualche
cosa
anche
sulla
libertà
.
Poi
discorrerò
dell
unità
e
indipendenza
dell
Italia
con
tutti
i
suoi
annessi
e
connessi
,
e
finalmente
farò
vedere
al
popolo
,
e
glielo
farò
vedere
all
ultima
evidenza
,
che
cosa
è
la
civiltà
e
il
progresso
,
quali
ingredienti
si
richiedono
per
fare
la
prima
e
quali
cose
ci
vogliono
per
mettere
insieme
il
secondo
.
O
popolo
!
Qua
da
me
,
corri
alla
Marmitta
,
apri
la
bocca
e
le
orecchie
e
stammi
ad
ascoltare
.
Incomincio
.
Che
cosa
è
il
popolo
?
Ecco
la
prima
domanda
:
ed
ecco
subito
la
risposta
.
Si
è
sempre
scioccamente
creduto
che
il
popolo
fosse
formato
da
tutte
le
classi
della
società
,
e
i
tiranni
passati
e
presenti
hanno
sempre
dato
ad
intendere
ai
gonzi
che
il
popolo
era
l
assieme
di
tutti
i
cittadini
,
fossero
mo
grandi
o
piccoli
,
ricchi
o
poveri
,
nobili
o
plebei
.
Ma
adesso
che
la
luce
si
è
fatta
,
si
è
saputo
che
cosa
è
veramente
il
popolo
.
Mettete
insieme
tre
avvocati
senza
clienti
,
quattro
o
cinque
medici
senza
ammalati
,
due
o
tre
nobili
senza
un
becco
di
quattrino
,
otto
o
dieci
scamiciati
senza
scarpe
nei
piedi
e
in
piena
bolletta
nelle
saccoccie
,
dodici
o
quindici
ragazzi
dai
tredici
ai
diciotto
anni
,
aggiungete
una
discreta
turba
di
affamati
,
di
impostori
,
di
ciarlatani
,
di
ambiziosi
,
di
citrulli
e
di
scalzacani
,
ed
eccoti
fatto
il
popolo
,
il
vero
popolo
,
quel
popolo
che
è
chiamato
all
altezza
dei
tempi
e
a
godere
e
a
bearsi
tutta
mai
la
felicità
dei
tempi
nostri
.
Non
si
ha
diritto
di
far
parte
del
popolo
se
almeno
non
si
è
giurato
e
spergiurato
una
dozzina
di
volte
,
se
non
si
hanno
le
brache
rotte
,
se
non
si
è
fornito
di
due
eccellenti
polmoni
da
gridare
viva
questo
e
morte
a
quello
,
se
non
si
hanno
debiti
da
pagare
senza
un
baiocco
in
scarsella
,
se
non
si
ha
un
petto
forte
da
sostenere
ciondoli
e
croci
e
se
non
si
ha
a
sua
disposizione
una
coscienza
di
gomma
elastica
da
tirare
di
qua
e
di
là
a
proprio
piacimento
.
Questa
,
questa
sì
che
è
democrazia
,
e
questo
,
questo
è
proprio
il
popolo
.
Tutti
quelli
che
studiano
,
che
lavorano
,
che
faticano
non
sono
popolo
:
tutti
quelli
che
stanno
nelle
case
o
nelle
botteghe
,
nei
negozi
o
nelle
officine
,
e
non
istanno
nelle
bische
,
nei
caffé
e
nelle
osterie
tutto
il
giorno
,
non
hanno
diritto
di
essere
annoverati
fra
il
popolo
:
chi
non
si
sente
il
coraggio
e
la
forza
di
fare
del
baccano
e
del
chiasso
nelle
strade
non
è
popolo
,
no
,
intendetelo
bene
,
non
è
popolo
.
Volete
vedere
il
popolo
,
il
vero
popolo
sovrano
?
Venite
con
me
,
e
ve
lo
faccio
subito
vedere
.
Andate
dentro
in
quell
ufficio
,
in
quel
bureau
,
in
quel
gabinetto
:
là
ci
sono
diecine
e
centinaia
di
signori
,
da
vero
o
da
burla
poco
importa
,
che
la
loro
più
grande
fatica
consiste
nel
contare
alla
fine
d
ogni
mese
chi
cinquecento
,
chi
seicento
,
chi
mille
lire
.
Ecco
là
il
popolo
,
e
il
popolo
sovrano
.
Essi
parlano
sempre
in
nome
del
popolo
,
domandano
sempre
pel
popolo
,
e
comandano
sempre
da
parte
del
popolo
.
C
è
uno
scribacchiatore
di
giornali
che
tira
mille
,
duemila
,
tremila
lire
all
anno
da
questo
o
da
quel
ministro
?
Eccoti
là
il
popolo
!
C
è
un
ministro
che
spende
e
spande
prima
per
sé
e
poi
per
gli
altri
?
Eccoti
là
il
popolo
.
C
è
un
cavaliere
che
mangia
a
quattro
ganasce
attorno
ad
un
immensa
marmitta
?
Eccoti
là
il
popolo
.
Avete
finalmente
capito
che
cosa
è
il
popolo
?
Io
spero
d
essermi
spiegata
chiaro
,
e
m
avrete
capito
molto
meglio
di
quello
che
avete
fatto
di
igio
e
di
fisiologia
.
Bravo
popolo
!
Ti
mungono
a
dovere
,
e
dopo
che
ti
hanno
munto
t
insegnano
come
hai
da
fare
a
bere
il
latte
.
C
è
solo
questa
differenza
:
che
a
te
insegnano
come
hai
da
fare
a
bere
,
e
gli
altri
bevono
in
vece
tua
.
Una
cosa
per
uno
:
e
così
siamo
del
pari
.
Vengo
ora
alla
seconda
domanda
.
Che
cosa
è
la
sovranità
del
popolo
?
Qui
mo
mi
sbrigo
in
due
parole
.
Che
cosa
vuol
dire
sovrano
?
Vuol
dire
stare
al
di
sopra
di
tutti
gli
altri
.
E
tu
,
popolo
,
stai
proprio
sopra
a
tutti
.
E
sapete
in
che
cosa
il
popolo
sta
sopra
a
tutti
?
Ve
lo
dico
io
.
Ditemi
,
tra
padrone
e
servitore
,
chi
è
da
più
,
e
chi
sta
sopra
e
chi
sta
sotto
?
Oh
!
bella
,
mi
direte
,
ci
vuol
poco
a
capirlo
;
il
padrone
sta
sopra
il
servitore
.
Benissimo
.
Ma
perché
mo
il
padrone
sta
sopra
il
servitore
?
Per
una
sola
ragione
:
perché
il
padrone
paga
,
e
fra
padrone
e
servitore
il
solo
padrone
paga
.
Bene
:
fate
mo
i
vostri
conti
che
è
lo
stesso
del
popolo
.
Il
popolo
è
sovrano
solo
perché
paga
e
per
essere
sovrano
,
il
popolo
non
deve
fare
che
una
cosa
:
pagare
.
Ecco
già
risposto
alla
mia
domanda
:
la
sovranità
del
popolo
consiste
nel
pagare
e
nel
pagar
sempre
.
Già
la
buon
anima
di
Cavour
quando
proclamò
la
sovranità
del
popolo
,
disse
più
e
più
volte
,
bisogna
pagare
e
pagar
molto
.
Dunque
,
popolo
mio
,
più
pagherai
e
più
sarai
sovrano
.
Omai
sei
giunto
all
apice
della
tua
sovranità
:
niente
niente
che
duri
a
pagare
e
aumenti
nel
tuo
pagare
,
tu
diventi
il
sovrano
più
grande
e
potente
che
sia
mai
esistito
sulla
terra
!
La
lezione
è
già
lunga
abbastanza
;
quest
altra
volta
istruirò
il
popolo
sopra
tutti
i
diritti
che
ho
poc
anzi
accennato
nel
mio
programma
.
A
rivederci
.
[
II
]
Date
gratuitamente
dalla
Marmitta
sopra
tutte
le
cose
ed
altre
molte
ancora
Oggi
ho
bisogno
di
tutta
la
vostra
attenzione
,
perché
vi
parlo
di
cose
importantissime
.
Ehi
!
non
si
scherza
.
Il
tema
del
mio
dire
è
nientemeno
che
la
libertà
,
e
poi
l
unità
e
l
indipendenza
d
Italia
.
Comincio
dalla
libertà
.
Che
cosa
è
la
libertà
?
Una
volta
si
credeva
che
fosse
la
facoltà
di
fare
tutto
quello
che
non
si
oppone
alle
leggi
di
Dio
,
della
Chiesa
,
della
natura
e
delle
legittime
autorità
costituite
sulla
terra
.
Ma
adesso
è
un
altro
paio
di
maniche
,
perché
adesso
la
libertà
è
il
diritto
di
fare
tutto
quello
che
si
vuole
.
Eh
!
diavolo
(
mica
zoppo
)
il
popolo
,
che
è
sovrano
,
deve
bene
poter
fare
tutto
ciò
che
più
gli
aggrada
.
E
oggi
è
proprio
così
:
il
popolo
dice
e
fa
quello
che
meglio
gli
talenta
,
e
nessuno
ha
diritto
d
opporsi
ai
suoi
sovrani
voleri
.
Ma
già
v
ho
detto
che
cosa
è
il
popolo
e
chi
lo
forma
:
perciò
capirete
che
ho
ragione
io
di
dirvi
che
il
popolo
dice
e
fa
tutto
ciò
che
è
secondo
la
sua
volontà
.
Se
non
lo
credete
a
me
,
guardate
ai
fatti
e
poi
persuadetevene
una
volta
.
Se
il
governo
fa
qualche
cosa
di
male
,
commette
qualche
arbitrio
,
qualche
abuso
,
o
qualche
ingiustizia
,
adesso
là
Dio
mercè
abbiamo
il
diritto
di
dire
la
nostra
ragione
,
di
protestarci
contro
e
di
richiamare
al
dovere
chi
si
fa
reo
di
tali
offese
alla
giustizia
e
alla
legge
.
È
ben
vero
che
si
è
chiamati
alla
polizia
e
là
si
riceve
un
serio
rimbrotto
;
è
ben
vero
che
qualche
volta
si
va
in
carcere
,
o
si
è
tradotti
dinanzi
ai
tribunali
.
Ma
questo
è
nulla
:
è
un
puro
accidente
(
da
cui
Dio
salvi
ognuno
)
per
mostrare
anzi
che
c
è
libertà
per
tutti
.
Al
popolo
sovrano
la
libertà
di
dir
male
del
governo
,
al
governo
la
libertà
di
mettere
le
manette
al
popolo
sovrano
.
Una
cosa
per
uno
:
bisogna
poi
contentarsi
a
questo
mondo
.
Lo
stesso
dite
della
libertà
della
stampa
.
Non
sentiste
Don
Pasquale
quando
tutti
i
momenti
era
condannato
e
multato
il
gerente
dell
Eco
o
del
Patriota
Cattolico
?
"
Ecco
,
"
sclamava
il
reverendo
,
ecco
la
prova
più
convincente
che
la
libertà
della
stampa
è
fra
noi
al
colmo
!
Se
non
vi
sono
sequestri
,
condanne
,
multe
e
carcere
,
la
libertà
della
stampa
se
ne
va
a
calicutte
.
Dunque
resta
stabilito
all
ultima
evidenza
che
non
vi
è
vera
libertà
se
non
concorrono
simultaneamente
le
seguenti
cose
:
1
.
Manette
.
2
.
Corte
d
Assisie
.
3
.
Sequestri
.
4
.
Multe
.
5
.
Condanne
.
6
.
Carcere
.
Tutte
queste
cose
,
bene
si
intende
,
sono
fatte
per
quella
parte
del
popolo
sovrano
,
che
credendosi
proprio
sovrano
non
dice
e
non
fa
quello
che
vogliono
i
suoi
servitori
.
Ora
vengo
all
unità
e
all
indipendenza
d
Italia
.
L
Italia
è
fatta
,
dicono
tanti
.
Ma
so
ancor
io
che
l
Italia
è
fatta
:
sono
ormai
seimila
anni
che
questa
benedetta
Italia
è
fatta
.
Che
bisogno
c
è
mai
di
dirlo
tanto
?
Io
non
lo
capisco
proprio
.
Ma
,
si
aggiunge
,
l
Italia
è
una
.
Sicuro
,
che
l
Italia
è
una
:
non
ho
mai
sentito
dire
che
ci
siano
due
Italie
.
L
Italia
è
unita
dall
Alpi
al
mare
.
Altro
che
unita
!
È
unita
e
compatta
da
un
capo
all
altro
in
modo
che
se
non
viene
il
signor
Lesseps
a
farci
un
taglio
in
mezzo
come
ha
fatto
all
istmo
di
Suez
;
sfido
chiunque
a
dividerla
e
a
disunirla
.
Io
l
ho
girata
per
lungo
e
per
largo
e
l
ho
trovata
proprio
tutta
d
un
pezzo
.
Anche
qui
non
capisco
perché
tanti
si
sfiatano
a
dire
che
finalmente
l
Italia
è
unita
!
Quanto
poi
alla
sua
indipendenza
,
è
una
cosa
più
chiara
della
luce
di
pien
meriggio
.
Basta
guardarci
per
capire
che
è
il
paese
più
indipendente
del
mondo
.
L
Italia
è
una
penisola
e
perciò
sta
attaccata
da
un
lato
solo
:
essa
quindi
dipende
meno
di
qualunque
altro
.
Andate
mo
a
vedere
la
Francia
,
la
Prussia
,
l
Austria
e
tant
altri
paesi
:
sono
attaccati
da
tante
parti
che
fa
davvero
pietà
il
solo
vederli
così
pendenti
,
chi
a
una
catena
di
montagne
,
chi
a
un
fiume
,
chi
a
un
altro
Stato
,
chi
ad
un
altro
paese
.
Ma
l
Italia
,
volere
o
non
volere
,
non
ha
bisogno
di
tanti
puntelli
e
di
tante
pendenze
;
se
la
tira
di
lungo
col
suo
stivale
e
batte
il
tacco
,
come
suol
dirsi
,
in
mezzo
all
acqua
.
Ecco
perché
gli
stranieri
,
adesso
specialmente
,
non
possono
ficcare
il
naso
in
casa
nostra
.
È
vero
che
a
Malta
ci
sono
gl
Inglesi
,
che
a
Nizza
e
in
Corsica
ci
sono
i
Francesi
e
che
nel
Veneto
ci
sono
i
Tedeschi
:
ma
questo
non
monta
.
L
Italia
sarà
sempre
una
in
eterno
,
e
indipendente
del
tutto
.
Noi
lo
diremo
e
lo
proclameremo
sempre
e
dappertutto
.
Non
avete
veduto
,
come
abbiamo
fatto
ad
avere
Roma
?
II
Papa
si
ostinava
a
starci
,
i
Francesi
si
ostinavano
a
non
volere
andar
via
:
ma
noi
un
bel
giorno
abbiamo
raffermato
il
diritto
dell
Italia
su
Roma
,
e
felice
notte
,
Roma
è
diventata
dell
Italia
.
Ehi
!
Signori
miei
:
oggi
si
combatte
per
un
idea
,
non
si
cerca
mica
più
la
prosaica
realtà
.
Malta
sia
pure
degli
Inglesi
,
Nizza
di
Napoleone
e
il
Veneto
dell
Austria
:
ma
le
virtù
dell
idea
sono
e
saranno
sempre
dell
Italia
.
Dite
mo
che
il
barbaro
Tedesco
colle
sue
baionette
e
col
suo
quadrilatero
ci
venga
a
rapire
la
nostra
idea
!
Cucù
!
La
lezione
è
finita
.
A
rivederci
sabato
.
StampaPeriodica ,
Tolgo
in
prestito
dal
Commercio
questo
bel
dialogo
che
fa
per
me
:
Quali
e
quanti
sono
i
poteri
nel
Regno
Italico
?
Sono
quattordici
.
Misericordia
!
Possibile
che
siano
tanti
?
Eppure
l
è
così
.
Sentite
,
e
contateli
da
voi
:
1
.
Prima
di
tutti
,
il
Re
:
questo
si
venera
,
si
stima
,
ma
non
se
ne
parla
.
2
.
Dopo
viene
il
magnanimo
alleato
.
Di
questo
qualche
volta
se
ne
parla
,
ma
non
se
ne
deve
parlare
.
3
.
L
ebreo
Rotschild
.
Questo
si
fa
sentire
,
senza
che
se
ne
parli
.
4
.
Il
Ministero
.
Di
questo
se
ne
parla
meno
di
quel
che
se
ne
dovrebbe
parlare
.
Esso
è
un
carro
tirato
da
animali
diversi
,
vaccini
,
bufalini
,
somarini
e
bastardi
;
ma
questi
tirano
di
qua
;
quelli
tirano
di
là
:
sicché
non
va
né
avanti
né
addietro
.
5
.
I
massoni
.
Costoro
non
si
sentono
né
si
vedono
,
ma
sono
da
per
tutto
;
e
ne
appariscono
le
opere
.
6
.
I
Mitingai
...
E
che
razza
di
gente
è
questa
?
Vi
è
un
po
di
tutto
.
Moltissime
pecore
matte
;
molti
castroni
con
qualche
montone
;
buon
numero
di
volpi
e
volpini
,
e
qualche
lupo
in
disparte
.
Proseguo
.
7
.
Settimo
potere
sono
gli
scolari
.
Questi
ragazzacci
vogliono
spoliticare
;
sono
organizzati
per
conto
della
Rivoluzione
universale
:
si
sono
atteggiati
a
potenza
,
e
stanno
perfino
per
tenere
un
congresso
.
Da
che
levarono
dalle
scuole
le
immagini
di
Cristo
e
della
Madonna
,
e
vi
sostituirono
quelle
di
Garibaldi
,
di
Mazzini
,
di
Robespierre
e
di
Marat
,
si
sono
fatti
cattivelli
,
e
daranno
da
pensare
agli
altri
poteri
.
Che
volete
?
Sono
liberi
pensatori
...
pensano
,
è
vero
,
meglio
che
col
capo
,
con
qualche
altro
membro
.
Studiano
poverini
.
Solo
che
invece
delle
Pandette
,
meditano
Louis
Blanc
,
Proudhon
;
e
invece
che
all
anatomia
,
attendono
alla
teoria
delle
barricate
.
8
.
La
canaglia
.
Questa
opera
a
seconda
della
paga
;
sia
che
questa
venga
dai
fondi
segreti
,
ossivero
da
cassa
massonica
,
o
estera
.
9
.
I
circoli
e
comitati
.
L
azione
di
questi
spesso
si
neutralizza
per
dissidio
.
La
Malva
non
si
accorda
col
Rosolaccio
.
Ma
perché
?
Solo
perché
questi
vorrebbero
sedere
a
mensa
;
e
quelli
,
benché
sian
pieni
sino
agli
occhi
,
si
ostinano
a
mangiare
.
10
.
I
mezzani
,
o
mediatori
.
Vi
sono
mezzani
di
posti
ministeriali
,
di
cariche
,
di
nastri
e
ciondoli
,
di
sindacati
,
di
prefetture
,
di
questure
,
di
giudicature
,
di
posti
finanzieri
,
di
accolli
di
lavori
pubblici
,
strade
ferrate
,
di
forniture
.
Vi
sono
mezzani
di
sconti
,
d
imprestiti
,
e
perfino
di
donne
.
Questa
genia
,
senza
apparire
,
è
un
potere
formidabile
,
e
spesso
pesa
più
di
uno
degli
altri
poteri
.
11
.
I
giornali
e
la
rimanente
stampa
.
Non
è
questo
un
potere
indipendente
,
ma
ligio
e
pedissequo
di
questo
o
quel
potere
.
Pagata
o
addetta
,
è
lo
stesso
.
Non
vi
è
in
Italia
un
giornale
,
come
il
Times
,
che
sia
di
per
se
stesso
una
potenza
.
Così
vi
sono
giornali
dei
massoni
,
giornali
dei
circoli
o
dei
comitati
,
giornali
dei
liberi
pensatori
,
giornali
della
canaglia
,
e
soprattutto
giornali
ministeriali
,
dati
cioè
anima
e
corpo
al
soldo
del
ministero
che
paga
,
quale
che
esso
sia
.
Di
questi
,
alcuni
sono
scritti
con
acqua
di
malva
,
altri
col
fiele
,
altri
con
l
aceto
,
altri
col
tossico
,
altri
finalmente
sin
con
lo
sterco
.
Un
po
di
talento
,
abbenché
strampalato
e
malefico
,
è
solo
nei
giornali
rossi
.
Non
parlo
della
stampa
clericale
e
legittimista
.
Tutte
le
mediocrità
e
le
immondizie
,
che
formano
,
del
resto
,
il
corpo
della
stampa
,
si
accapigliano
fra
loro
,
e
sono
d
accordo
in
una
cosa
sola
;
cioè
nel
nuocere
invece
di
giovare
;
buoni
,
tutto
al
più
,
a
suscitare
una
tempesta
in
un
bicchier
d
acqua
;
assai
potenti
per
disunire
,
impotenti
per
unire
.
Tale
è
l
undecimo
potere
che
dicesi
la
stampa
.
Essa
aiuta
a
fare
il
male
;
impedisce
di
fare
il
bene
.
12
.
Le
donne
.
È
questo
un
potere
assai
meschino
e
soprattutto
dozzinale
.
La
Rivoluzione
italiana
non
ha
prodotto
né
una
madama
Roland
,
né
una
Carlotta
Corday
,
né
una
madama
di
Staël
.
Le
donne
politiche
in
Italia
,
o
tengono
della
Frine
o
tengono
delle
tricoteuses
.
Per
bassa
ed
ignobile
che
sia
l
azione
di
questo
potere
,
si
fa
tuttavia
sentire
nel
dettaglio
.
In
un
sistema
a
vapore
,
non
può
non
giuocare
la
sua
parte
la
crinolina
.
13
.
La
Camera
dei
Deputati
.
Di
questa
per
adesso
non
voglio
parlare
.
Ne
parleremo
presto
quando
si
reciterà
l
orazione
funebre
di
quella
che
è
in
agonia
.
14
.
Ed
ultimo
.
Il
Senato
.
Fu
lungamente
Corpo
morto
;
eppure
,
poco
fa
,
dette
segno
di
vita
.
Tuttavia
il
suo
organismo
non
pare
vitale
.
Mi
sembra
assai
complicato
questo
intreccio
di
poteri
.
Credi
tu
che
sia
buono
?
Sì
,
buono
per
mandar
noi
,
chi
a
Monte
Domini
,
chi
a
Bonifazio
,
chi
alle
Murate
,
e
chi
finalmente
a
Trespiano
.
Ma
non
credi
che
possa
esserci
rimedio
?
Troppi
cuochi
guastano
la
cucina
:
bisognerebbe
fare
un
buon
taglio
ed
un
buono
scarto
;
e
questo
si
potrebbe
fare
in
due
modi
.
Sentiamo
dunque
questi
due
modi
.
Non
posso
parlare
.
E
perché
?
Non
posso
dire
neppure
il
perché
.
Dirò
come
Bertoldo
:
`
Non
posso
,
mamma
mia
,
l
Oca
mi
guarda
.
StampaPeriodica ,
Il
paiòlo
non
dica
alla
padella
tirati
in
là
che
tu
non
mi
tinga
.
Questo
proverbio
,
l
aveva
sempre
in
bocca
quella
buon
anima
di
mia
nonna
,
quando
voleva
difender
me
,
che
ero
il
suo
cucco
,
difronte
a
coloro
che
mi
tenevano
per
il
più
birichino
fra
ragazzi
di
casa
e
di
scuola
.
Ed
il
proverbio
e
la
nonna
mi
tornarono
in
mente
una
mattina
,
che
uno
scamiciato
trattava
male
a
perdifiato
un
contadino
.
Non
vi
saprei
dire
il
motivo
della
contesa
:
so
per
altro
che
io
avrei
scommesso
tre
lire
contro
cinque
centesimi
,
che
aveva
torto
lo
schiamazzone
.
Toh
!
e
perché
?
Il
perché
sarebbe
troppo
lungo
:
ma
la
ragione
principale
sta
in
questo
,
che
i
cittadini
giudicano
quasi
sempre
colla
accetta
de
poveri
campagnuoli
.
Villanaccio
qua
,
villanaccio
là
,
villanaccio
su
,
villanaccio
giù
,
ecco
l
antifona
che
hanno
sempre
in
bocca
,
trecconi
,
facchini
,
vetturini
,
e
bottegai
d
ogni
specie
.
E
neanche
le
persone
dotte
ci
si
comportano
come
dovrebbero
:
non
parlo
de
pezzi
grossi
perché
questi
poi
,
tranne
pochi
e
pochi
bene
,
giudicano
e
governano
il
contadino
,
come
,
io
,
povero
diavolo
che
non
ho
mai
maneggiato
lo
schioppo
,
saprei
fare
il
generale
d
armata
.
E
quanto
inumana
cosa
sia
questa
e
dannosa
riesca
,
non
ve
lo
potete
immaginare
.
O
non
son
eglino
i
contadini
,
che
co
loro
sudori
ci
provvedono
del
pane
che
ci
sfama
,
delle
carni
che
ci
mantengono
grassi
e
robusti
,
degli
erbaggi
,
delle
frutta
,
dell
olio
,
de
latticini
,
del
vino
che
ci
ricreano
?
Se
smettessero
loro
di
lavorare
la
terra
,
di
custodire
il
bestiame
,
di
coltivare
le
piante
,
vorrei
vedere
quanti
artigiani
,
letterati
,
dottori
e
possidenti
anderebbero
a
sostituirli
.
Dei
campagnuoli
che
vengano
ad
ingombrare
le
città
se
ne
vedono
parecchi
,
ma
de
cittadini
che
vadano
a
zappare
,
a
portare
,
od
a
guardare
il
bestiame
,
ve
la
do
in
mille
se
me
ne
trovate
uno
soltanto
.
E
davvero
che
l
aver
sempre
il
povero
corpo
esposto
all
acqua
,
al
vento
,
alle
nebbie
,
allo
stridor
del
verno
,
ed
allo
stellone
d
estate
,
l
abitare
spesso
tuguri
che
stanno
ritti
per
miracolo
del
Signore
,
e
che
riparono
malamente
dalle
intemperie
delle
stagioni
;
mangiare
del
pane
nero
con
poco
e
cattivo
companatico
,
trangugiare
delle
sbroscie
tutt
altro
che
gustose
;
e
bevere
per
ristoro
dell
acqua
,
non
sempre
buona
,
è
tal
sorte
da
non
essere
di
certo
invidiata
da
chicchessia
.
E
se
badando
alla
condizione
delle
famiglie
di
qualche
bel
podere
delle
masse
,
o
di
qualche
altro
podere
stempiato
dalla
val
d
Arbia
,
s
irridesse
come
spropositato
il
quadro
che
ho
fatto
in
genere
del
campagnolo
,
prego
a
non
fermarsi
tanto
sull
eccezioni
,
ma
di
considerar
bene
come
vanno
le
faccende
per
i
più
,
ed
allora
ognuno
sarà
fatto
capace
,
che
invece
di
esagerare
sono
rimasto
al
di
sotto
del
vero
.
Alto
là
!
perché
arriccia
il
naso
lei
,
sor
Protoquamquam
della
prudenza
,
o
per
dir
meglio
della
paura
.
Se
mi
sente
fare
l
avvocato
de
contadini
non
si
pensi
,
ch
io
sia
di
que
figuri
,
che
vestiti
di
nero
o
di
rosso
mettono
a
leva
i
poveri
ed
i
disgraziati
,
per
farsi
largo
e
pescare
nel
torbido
.
Intendo
dire
la
verità
senza
rispetti
umani
,
ma
non
ha
a
credere
ch
io
voglia
adulare
le
genti
per
menarle
pel
naso
,
come
fanno
certi
bricconi
che
tutti
conosciamo
.
Ho
detto
quel
che
ho
detto
de
contadini
,
non
per
concluderne
che
tutti
sieno
stinchi
di
santo
,
e
che
in
quattr
e
quattr
otto
se
n
abbia
a
fare
altrettanti
pastori
come
quelli
della
Sacra
Scrittura
,
ed
agricoltori
alla
romana
.
Convengo
ancora
io
che
ce
ne
sono
,
e
non
pochi
,
degli
sgarbati
,
ignoranti
,
caparbi
,
lesti
di
mano
,
e
codini
;
ma
se
ci
mettiamo
una
mano
sul
cuore
,
si
dovrà
dall
altro
canto
convenire
,
che
se
sono
come
sono
,
non
è
assolutamente
di
loro
la
colpa
.
Sono
sgarbati
!
E
da
chi
e
dove
hanno
da
imparare
la
creanza
?
Sono
ignoranti
!
E
quando
si
è
pensato
ad
istruirli
come
farebbe
di
bisogno
?
Sono
caparbi
!
Mi
fate
ridere
,
e
come
non
dovevano
finora
esserlo
?
Costretti
a
fare
razza
da
sé
ed
a
vedersi
scherniti
da
tutti
,
fino
al
punto
che
della
qualifica
di
villano
si
fece
segno
di
spregio
ed
ingiuria
,
per
maledetta
saetta
non
potevano
dare
ai
lavori
campestri
altre
regole
,
che
quelle
che
da
padre
in
figlio
si
trasmettevano
.
E
per
peggio
se
qualche
volta
,
e
proprio
quando
il
diavolo
suonava
a
predica
,
i
proprietari
si
provavano
ad
ingerirsi
di
faccende
campestri
,
dicevano
tali
e
tanti
spropositi
,
che
i
contadini
avevano
ragione
d
insuperbire
della
loro
sapienza
;
e
sempre
più
s
intestavano
nella
falsa
supposizione
,
che
le
teorie
piuttosto
che
utili
fossero
dannose
,
e
che
a
voler
fare
qualche
cosa
di
buono
,
non
bisognava
dipartirsi
dalle
vecchie
consuetudini
.
Ora
poi
che
grazia
a
Dio
,
si
è
trovato
il
modo
di
fare
intendere
,
che
la
scienza
riesce
di
fatto
di
potentissimo
aiuto
alla
pratica
,
adagio
adagio
ancora
i
contadini
se
ne
persuadono
,
abbandonano
i
pregiudizi
,
accettano
le
nuove
pratiche
,
e
giorno
per
giorno
si
avvedono
meglio
,
che
l
agricoltura
è
suscettibile
di
grandi
e
continui
progressi
.
Le
macchine
introdotte
,
ed
i
nuovi
sistemi
di
cultura
in
parecchi
luoghi
accettati
,
ne
sono
luminosi
esempi
.
Sono
un
po
lesti
di
mano
!
È
un
peccataccio
questo
che
non
può
essere
scusato
.
Le
cagioni
che
lo
fomentano
sono
però
molte
,
e
ci
duole
per
ciò
,
che
la
necessaria
brevità
del
nostro
discorso
non
ci
permetta
dicifrare
.
Comunque
siasi
è
piaga
che
ha
bisogno
di
efficaci
rimedi
:
ma
i
peccatori
hanno
bisogno
di
esser
aiutati
.
Hanno
la
coda
!
L
avremmo
ancora
noi
se
non
vedessimo
,
non
ascoltassimo
,
e
non
confabulassimo
altro
che
con
codini
maliziati
.
Bisogna
proprio
avere
il
cervello
d
oca
per
non
convenire
,
che
di
molti
mancamenti
rinfacciati
ai
campagnoli
,
la
cagione
non
ultima
siamo
noialtri
cittadini
.
Se
mettiamo
il
caso
quando
vengono
in
città
principiassimo
a
trattarli
con
benevolenza
,
perderebbero
naturalmente
ancora
essi
quel
piglio
di
mala
grazia
e
diffidenza
che
tanto
ci
dispiace
.
Quando
le
cose
d
Italia
saranno
aggiustate
come
Iddio
comanda
,
e
,
giusta
i
voti
del
nostro
buon
Re
,
si
potrà
pensare
di
proposito
alla
sana
ed
efficace
istruzione
del
popolo
,
vedrete
che
ancora
le
genti
di
campagna
ci
guadagneranno
tanto
da
non
riconoscersi
nemmeno
.
E
se
li
sforzi
di
alcuni
benemeriti
,
saranno
coronati
da
buon
successo
,
e
riusciranno
di
far
comprendere
a
chi
può
dar
mano
all
opera
,
che
l
agricoltura
deve
essere
sorgente
di
ricchezza
incalcolabile
,
per
la
nostra
bella
e
feracissima
Italia
;
la
testardaggine
de
campagnuoli
dovrà
dileguarsi
,
come
la
nebbia
si
dissipa
al
vento
.
Si
pensi
da
senno
a
migliorare
la
sorte
del
contadino
;
si
riconosca
,
come
fra
gli
stenti
mal
si
cerchi
di
avere
robusto
e
lavoratore
l
operante
;
si
facciano
patti
da
potersi
veramente
mantenere
;
col
buon
esempio
s
inspiri
l
amore
pel
giusto
e
per
l
onesto
,
e
le
gherminelle
dell
affamato
cesseranno
,
e
le
bricconerie
del
mal
avvezzo
potranno
essere
facilmente
colpite
da
opportune
leggi
.
Poniamoci
tutti
d
accordo
alla
sant
opera
,
intesa
a
render
nulle
le
triste
e
nefande
pratiche
di
coloro
,
che
voglion
fare
del
contadino
un
cieco
strumento
di
reazioni
e
di
straniera
servitù
.
Dimostriamo
ai
miseri
illusi
,
che
gl
immensi
beni
che
debbon
derivare
agli
Italiani
,
dall
appartenere
ad
una
grande
e
potente
nazione
,
non
si
faranno
risentire
esclusivamente
nelle
città
,
ma
che
le
campagne
ci
avranno
forse
anche
maggior
tornaconto
.
Non
ci
spaventino
gli
ostacoli
;
non
ci
lasciamo
accalappiare
dalle
insidie
di
coloro
,
che
si
sono
ignominosamente
venduti
alla
fazione
parricida
:
concordia
,
fermezza
,
buon
volere
,
operosità
,
occhio
alla
penna
,
e
vedrete
ancora
i
contadini
divenire
buoni
,
onorati
,
amorosi
,
e
veri
Italiani
.
Ma
fino
a
tanto
che
queste
utili
pratiche
non
siano
iniziate
,
non
dimentichiamo
per
l
amore
del
prossimo
e
d
Iddio
,
che
il
paiolo
non
può
dire
alla
padella
tirati
in
là
che
tu
non
mi
tinga
.
StampaPeriodica ,
Domenica
scorsa
,
dopo
avervi
dimostrato
con
ragioni
chiare
come
la
luce
del
sole
,
che
il
governo
costituzionale
è
da
preferirsi
per
ogni
rispetto
al
governo
assoluto
,
intoppammo
in
quel
famoso
ritornello
che
fa
tanto
scalpore
fra
le
genti
bisognose
,
e
che
consiste
in
questo
:
O
governo
assoluto
o
governo
costituzionale
chi
ha
mangia
e
chi
non
ha
sta
a
vedere
.
La
piccolezza
del
foglio
non
permise
di
rispondere
subito
;
promettemmo
di
farlo
oggi
ed
eccoci
pronti
a
mantenere
la
promessa
.
Ma
amici
cari
bisogna
innanzi
a
tutto
smorzare
il
fuoco
delle
passioni
insidiose
,
e
sbrogliarsi
la
testa
delle
ideacce
prese
a
frullo
e
senza
riflessione
;
e
poi
con
quella
calma
che
si
richiede
per
ragionare
sopra
argomenti
di
grandissima
importanza
,
cercare
in
ogni
modo
di
scuoprire
la
verità
,
ed
accettarla
in
tutte
le
sue
necessarie
conseguenze
.
Se
a
quelli
che
brontolano
contro
il
nuovo
ordine
di
cose
domandate
,
quanti
sono
impoveriti
per
colpa
del
nostro
risorgimento
nazionale
,
senza
rispondervi
in
chiave
soggiungono
:
ma
i
poveri
sono
sempre
poveri
.
Bella
scoperta
!
O
che
s
aspettavano
dalla
Italia
unita
e
libera
,
poderi
,
ville
e
carrozze
per
tutti
?
Che
forse
la
libertà
civile
,
la
uguaglianza
davanti
alla
legge
,
la
indipendenza
dallo
straniero
doveva
portare
per
naturale
conseguenza
,
che
i
disperati
avessero
in
un
attimo
a
cambiare
di
stato
a
scapito
de
ricchi
?
Badate
bene
,
è
calcolo
fatto
,
e
che
ognuno
può
ripetere
;
se
di
tutti
i
beni
nazionali
si
facessero
tante
parti
quante
sono
le
persone
,
non
toccherebbero
che
poche
diecine
di
lire
per
ciascheduna
:
che
è
quanto
a
dire
che
in
pochi
giorni
si
farebbe
il
paese
de
disperati
.
O
il
Non
desiderare
la
roba
degli
altri
e
il
Non
rubare
che
sono
due
dei
dieci
comandamenti
di
Dio
,
si
avrebbero
a
mettere
sotto
i
piedi
?
Se
l
artigiano
tribolato
pretendesse
mettere
le
granfie
su
risparmiucci
,
che
l
operaio
assegnato
ha
dentro
il
suo
canterale
o
alla
Cassa
di
risparmio
,
se
lo
straccione
volesse
rimpannucciarsi
cogli
abiti
e
le
mobilie
dell
artigiano
,
o
non
vi
levereste
come
tanti
luciferi
,
per
difendere
i
frutti
de
vostri
sudori
?
O
allora
perché
quello
che
non
sta
bene
per
Tizio
,
si
ha
da
credere
giusto
per
Sempronio
?
I
poveri
ci
sono
sempre
stati
,
e
sempre
ci
saranno
,
finché
nasceranno
nel
mondo
de
minchioni
e
de
furbi
,
degli
sciuponi
e
dei
ribattini
,
e
s
incontreranno
de
fortunati
e
degli
sventurati
.
Bisogna
dunque
essere
proprio
zucconi
per
credere
di
buona
fede
,
che
Vittorio
Emmanuele
fra
le
altre
molte
belle
cose
,
e
ne
ha
fatte
tante
veh
!
,
avesse
a
fare
ancora
quella
di
farci
tutti
arricchire
.
Ma
non
ci
sono
lavori
,
i
viveri
sono
tutti
cari
,
insistono
coloro
che
per
mettere
su
si
attaccherebbero
a
muri
scialbati
...
Questo
è
un
altro
saliceto
nel
quale
non
vogliamo
entrare
oggi
,
perché
ci
devierebbe
troppo
dal
nostro
argomento
:
avremo
tempo
di
tornarci
sopra
.
Peraltro
chi
vorrà
essere
sincero
e
ripensare
a
tempi
passati
,
troverà
di
certo
che
sotto
i
governacci
de
principucci
intedescati
,
spesso
spesso
le
miserie
e
gli
affanni
sono
stati
anche
maggiori
,
e
di
che
tinta
!
Né
ci
vorranno
le
scale
di
seta
per
far
vedere
che
sotto
i
governi
giusti
e
ragionevoli
come
quello
di
Vittorio
,
assai
meglio
che
sotto
quelli
capricciosi
e
malcreati
de
Leopoldi
,
Franceschi
e
simili
,
si
possono
trovare
de
buoni
compensi
per
rendere
meno
funeste
coteste
crisi
,
che
di
tanto
in
tanto
sorgono
naturalmente
ad
angustiare
il
genere
umano
.
Noi
intanto
vogliamo
fare
intendere
,
a
chi
vuol
capire
,
che
il
governo
presente
a
mille
doppi
si
presti
meglio
di
quelli
passati
,
a
soccorrere
coloro
che
col
senno
,
colle
buone
intenzioni
,
coll
opera
assidua
,
e
coi
risparmi
si
propongono
da
galantuomini
di
dare
un
calcio
alla
miseria
.
Date
retta
!
dove
credete
che
abbiano
ad
andar
meglio
le
cose
,
o
in
una
famiglia
nella
quale
è
entrata
la
discordia
e
fratelli
,
figli
,
cugini
e
nipoti
si
siano
divisi
e
abbiano
aperte
parecchie
casuccie
o
in
un
altra
dove
tutti
lavorano
di
buona
voglia
,
e
d
amore
e
d
accordo
mettono
a
profitto
comune
,
quel
che
ricavano
dalle
loro
fatiche
?
Il
paragone
torna
a
capello
tra
l
Italia
di
prima
,
ridotta
a
brani
e
immiserita
dagli
odi
fomentati
a
bello
studio
fra
paese
e
paese
,
e
quella
di
ora
unita
,
potente
,
e
che
cerca
di
potere
un
giorno
godersi
in
pace
,
que
tanti
beni
che
la
natura
le
ha
prodigati
.
Senza
stare
a
dire
che
una
volta
viaggiando
il
mondo
col
nome
di
toscani
,
parmigiani
,
modenesi
,
lombardi
ed
anche
napoletani
eravamo
considerati
come
spazzatura
e
da
ora
in
avanti
con
quello
d
Italiani
saremo
riveriti
e
rispettati
da
tutti
e
per
tutto
:
ci
piace
piuttosto
rammentare
alcuni
de
molti
vantaggi
,
che
ogni
classe
di
popolo
si
può
ripromettere
da
questa
nostra
fortunata
trasformazione
.
Ai
tempi
dei
governi
assoluti
,
le
truppe
italiane
,
oltre
ad
essere
esclusivamente
destinate
a
fare
le
parti
degli
aguzzini
e
peggio
,
non
offrivano
,
pe
poveri
in
specie
,
veruna
speranza
di
lusinghevoli
promozioni
;
ora
invece
il
nostro
esercito
oltre
a
fare
con
ragione
insuperbire
chi
ne
porta
la
divisa
,
mantiene
aperta
una
splendida
carriera
per
i
giovani
,
che
privi
di
fortuna
hanno
voglia
di
vedere
la
via
di
Dio
.
Il
commercio
,
le
manifatture
,
la
marineria
,
e
segnatamente
le
industrie
agricole
,
da
cui
tanti
benefizi
può
sperare
la
nostra
feracissima
Italia
,
non
potevano
in
alcuna
guisa
prosperare
sotto
la
funesta
dominazione
dei
nostri
oppressori
.
Con
tutti
i
balzelli
doganali
,
che
fra
Stato
e
Stato
,
fra
città
e
città
costringevano
a
pagare
più
e
più
volte
il
dazio
sugli
oggetti
che
si
mettevano
in
giro
,
non
poteva
mai
il
negoziante
slanciarsi
nelle
grandiose
imprese
,
né
il
ricco
volgersi
alle
manifatture
,
né
il
possidente
darsi
cura
di
moltiplicare
e
migliorare
i
prodotti
del
suo
paese
.
Le
nostre
navi
non
solcavano
i
mari
con
egual
profitto
di
quelle
di
altre
nazioni
,
perché
le
loro
bandiere
erano
poco
rispettate
,
e
nulla
e
da
nessuno
temute
.
C
era
ancora
di
peggio
:
le
associazioni
di
qualunque
genere
elleno
fossero
,
riuscivano
pruni
negli
occhi
de
principi
che
avevano
presa
a
sfruttare
l
Italia
;
e
al
giorno
d
oggi
senza
i
capitali
riuniti
per
il
concorso
di
molti
,
non
si
fa
più
nulla
che
possa
resistere
alla
concorrenza
degli
stranieri
,
e
aver
vita
prosperosa
,
tanto
per
quelli
che
offrono
il
denaro
,
come
per
gli
altri
che
debbono
prestare
la
mano
d
opera
.
Ora
all
incontro
pensate
a
quello
che
diverrà
l
Italia
,
quando
avrà
preso
piede
in
quella
via
in
cui
il
nostro
glorioso
Re
l
ha
indirizzata
.
Con
millequattrocento
e
più
miglia
di
coste
,
le
centinaia
di
affamati
pescatori
e
barcaruoli
,
si
convertiranno
in
migliaia
e
migliaia
di
arditi
marinari
,
che
traversando
per
tutti
i
lati
l
Oceano
,
daranno
sfogo
a
quel
di
più
che
avranno
in
casa
,
e
vi
porteranno
quello
di
cui
abbiamo
bisogno
.
E
ognuno
è
al
caso
d
intendere
quali
immensi
vantaggi
,
direttamente
od
indirettamente
dovranno
derivarne
per
tutti
gli
Italiani
.
L
uomo
d
industria
e
l
agricoltore
siciliano
,
napoletano
,
romagnolo
,
toscano
,
parmigiano
,
modenese
,
lombardo
e
veneto
,
che
invece
di
essere
costretto
a
spacciare
le
produzioni
dentro
gli
angusti
confini
d
un
piccolo
Stato
,
potrà
metterle
in
commercio
liberamente
per
quanto
è
lunga
e
larga
l
Italia
,
si
darà
ogni
cura
per
migliorarle
e
moltiplicarle
,
e
così
potrà
aumentare
le
mercedi
ed
il
numero
degli
operanti
.
L
uomo
facoltoso
accorgendosi
che
in
una
grande
nazione
è
da
melensi
,
l
appiattare
tutto
il
proprio
denaro
nelle
banche
,
od
impiegarlo
in
sole
scritture
fruttifere
,
ne
destinerà
una
parte
ad
imprese
d
industria
,
e
con
ciò
crescerà
lavoro
agli
artigiani
.
Aspettate
poi
che
gl
Italiani
di
tutte
le
provincie
cominciano
a
conoscersi
,
intendersi
e
stimarsi
reciprocamente
,
e
che
com
è
ben
naturale
lo
spirito
di
associazione
incominci
ad
insinuarsi
negli
animi
,
e
vedrete
allora
le
più
gigantesche
lavorerie
d
ogni
specie
effettuate
;
e
non
rimanere
a
spasso
altro
che
i
veri
impotenti
,
i
bighelloni
ed
i
malfattori
.
E
se
vogliamo
essere
sinceri
bisogna
convenire
,
che
non
c
è
stato
mai
esempio
,
in
questa
povera
Italia
,
che
si
pensi
al
popolo
,
come
ci
si
pensa
in
questo
momento
.
Governo
,
municipi
e
filantropi
si
occupano
indefessamente
di
avvantaggiarne
in
ogni
guisa
la
istruzione
;
e
con
essa
intendete
bene
che
un
tozzo
di
pane
non
può
mancare
.
Dovunque
le
antiche
opere
di
beneficenza
intendonsi
migliorare
e
delle
nuove
crearne
.
Per
esempio
in
Napoli
si
è
formata
una
società
,
per
fabbricare
delle
case
comode
e
sane
per
la
povera
gente
e
il
nostro
buon
Re
ne
ha
accettato
il
protettorato
ed
il
Principe
ereditario
la
presidenza
.
A
Bologna
si
sta
maturando
un
grandioso
disegno
per
una
gran
fabbrica
da
servire
per
bagni
,
lavanderia
e
ginnastica
,
che
se
avrà
effetto
,
come
tutto
lo
fa
sperare
,
riuscirà
utile
fisicamente
,
moralmente
ed
economicamente
a
tutte
le
classi
di
persone
.
Qui
in
Siena
bocia
bocia
è
riuscito
finalmente
di
vedere
in
buone
mani
l
ospedale
.
Io
vi
potrei
e
vorrei
citare
molti
altri
fatti
consimili
;
ma
al
solito
il
padron
Socini
mi
tira
la
giubba
,
perché
vuole
che
lasci
discorrere
ancora
gli
altri
collaboratori
.
E
non
ci
fosse
stato
altro
che
quel
miracolo
della
Esposizione
Italiana
,
che
fa
rimanere
attoniti
tutti
i
visitatori
,
fino
al
punto
da
convertire
non
pochi
codini
;
non
ci
fosse
stato
altro
dico
,
che
la
Esposizione
Italiana
,
basterebbe
da
sola
per
far
palpitare
di
giubbilo
e
di
speranza
,
ogni
cuore
sensibile
e
devoto
alle
glorie
nazionali
.
Lascerò
che
altri
vi
dica
quanto
mai
bene
dovremo
ricavarne
tutti
d
accordo
e
che
vi
faccia
capaci
come
la
Toscanina
de
lorenesi
,
non
avrebbe
potuto
concepirne
,
e
molto
meno
sopportarne
la
spesa
,
che
si
calcola
potrà
salire
a
due
milioni
di
lire
:
io
mi
restringerò
a
farvi
riflettere
che
anche
in
questa
circostanza
,
si
è
cercato
da
ognuno
di
rammentarsi
del
popolo
.
Infatti
il
signor
Vincenzo
Cambi
proponeva
ai
capi
d
arte
,
di
soccorrer
con
denari
i
propri
sottoposti
,
perché
potessero
godere
di
quel
magnifico
ed
istruttivo
spettacolo
;
l
amministrazione
della
via
ferrata
riduceva
a
metà
il
prezzo
de
posti
di
trasporto
per
gli
operai
;
ed
il
Municipio
deliberava
d
inviarvi
a
proprie
spese
otto
artigiani
della
nostra
città
.
Non
ci
mangiamo
dunque
il
grano
in
erba
:
lasciamo
ai
tristi
il
pensiero
che
la
nostra
Italia
,
ridotta
a
Stato
libero
,
sia
un
terreno
da
sfruttare
;
il
popolano
onesto
deve
scacciare
con
orrore
il
pensiero
,
che
l
uomo
sano
e
robusto
abbia
a
vivere
in
panciolle
senza
lavoro
.
Chiunque
accresce
le
difficoltà
,
che
ci
rimangono
da
superare
,
con
querele
sediziose
,
e
con
pretensioni
sciocche
ed
avvilitive
,
è
traditore
della
patria
.
È
giusto
che
i
ricchi
e
gli
scienziati
si
diano
ogni
cura
per
migliorare
le
condizioni
dei
bisognosi
,
ma
dall
altro
canto
è
preciso
dovere
di
questi
di
contribuire
colla
volontà
di
ben
fare
,
a
che
l
opera
degli
amici
del
popolo
,
possa
conseguire
i
suoi
desiderati
e
possibili
frutti
.
Gridiamo
dunque
tutti
concordi
e
fiduciosi
Viva
Vittorio
Emmanuele
,
Viva
l
Italia
unita
,
Viva
il
Governo
Costituzionale
.
StampaPeriodica ,
Vi
è
un
uomo
che
possiede
molte
ricchezze
:
egli
ha
una
cassa
guernita
di
molta
moneta
,
egli
ha
palazzi
e
case
,
ville
e
fattorie
.
Molte
famiglie
campano
su
quello
di
lui
,
sia
lavorando
la
terra
sia
nell
impiego
delle
sue
amministrazioni
di
città
e
di
campagna
.
Dai
suoi
fondi
egli
ricava
in
abbondanza
vino
,
olio
,
lane
,
seta
,
bestiami
e
legname
d
ogni
sorta
.
La
natura
arricchì
i
suoi
terreni
di
marmi
e
di
minerali
,
e
i
porti
vicini
veggono
caricare
sulle
navi
straniere
i
suoi
prodotti
.
Quest
uomo
si
chiama
il
capitale
.
Vi
è
un
altro
uomo
che
ha
nelle
mani
molti
milioni
di
danaro
:
egli
possiede
diverse
banche
in
diverse
città
e
spesso
succede
che
se
lo
Stato
ha
bisogno
di
prestiti
trova
in
questo
millionario
l
aiuto
necessario
del
pronto
contante
:
non
è
solo
lo
Stato
che
a
lui
ricorre
:
perché
molti
negozianti
e
intraprenditori
trovano
per
mezzo
suo
l
aiuto
a
montare
dei
grandi
commerci
e
delle
grosse
fabbriche
.
Voi
vedete
quei
magazzini
forniti
di
grandi
masse
di
mercanzie
,
raccolte
d
ogni
parte
per
il
consumo
dell
interno
e
dell
estero
:
il
denaro
che
comprò
quelle
mercanzie
viene
dalle
mani
del
millionario
.
Voi
entrate
con
meraviglia
dentro
quella
officina
dove
una
macchina
fissa
mette
in
moto
tante
altre
macchine
per
lavorare
,
e
dove
tanti
uomini
sono
occupati
ognuno
al
suo
lavoro
:
il
costo
di
quelle
macchine
sale
a
millioni
:
e
sapete
che
il
millionario
prestò
il
suo
denaro
all
intraprenditore
di
quella
fabbricazione
.
Anche
quest
uomo
è
un
capitale
.
Evvi
un
terzo
uomo
che
possiede
niente
altro
che
un
bellissimo
ingegno
coltivato
fin
da
fanciullo
negli
studi
:
e
con
lui
ve
n
è
un
altro
che
possiede
ancor
meno
:
due
braccia
e
l
esercizio
d
un
mestiere
.
Il
primo
di
questi
due
è
capace
di
guidare
un
impresa
,
di
creare
una
macchina
,
di
dirigere
una
lavorazione
:
il
secondo
lavora
ed
è
esatto
,
diligente
ed
operoso
:
questi
due
uomini
sono
il
lavoro
.
Ponetemi
questi
quattro
uomini
isolati
:
saranno
essi
quattro
forze
senza
moto
,
quattro
vite
senza
destino
.
Il
mio
ricco
da
per
sé
non
potrebbe
giungere
dopo
tanta
fatica
a
coltivare
il
più
piccolo
de
suoi
poderi
:
i
suoi
terreni
ben
presto
s
impaluderebbero
e
sarebbero
coperti
di
bronchi
e
di
spine
:
dei
suoi
palazzi
non
saprebbe
che
farne
e
ben
presto
cadrebbero
in
ruina
per
effetto
dell
abbandono
.
Il
mio
millionario
sarebbe
il
più
povero
uomo
della
terra
:
senza
esser
capace
di
provvedere
con
le
sue
mani
al
più
piccolo
de
suoi
bisogni
,
egli
avrebbe
una
grande
massa
di
argento
e
d
oro
che
gli
varrebbe
quanto
un
monte
di
cenere
.
Gli
avverrebbe
come
all
avaro
della
favola
che
si
vide
imbandire
davanti
(
allora
che
aveva
più
appetito
)
pane
e
cibi
d
oro
,
e
disperato
sarebbe
ben
presto
perito
di
fame
,
se
non
avesse
dismesso
l
antica
avarizia
,
e
si
fosse
persuaso
che
tanto
il
denaro
vale
quanto
si
spende
ad
utile
comune
.
L
uomo
poi
che
ha
un
bell
ingegno
,
ridotto
solo
,
è
un
disperato
che
sogna
di
belle
cose
e
non
ne
può
ridurre
ad
effetto
pur
una
.
Egli
avrebbe
in
mente
di
procurare
lavoro
al
suo
compagno
l
operaio
e
alle
migliaia
di
questi
,
ma
il
denaro
gli
manca
per
apportare
tanto
utile
al
suo
paese
.
L
ingegno
suo
rimane
allora
come
un
diamante
nascoso
nel
fango
e
che
tu
non
puoi
distinguere
dagli
altri
ciottoli
del
terreno
.
L
operaio
ridotto
solo
,
anco
lui
è
un
vagabondo
,
è
un
pezzente
che
si
sente
struggere
di
noia
e
che
vede
morire
di
fame
la
sua
famiglia
:
indarno
offre
e
domanda
lavoro
,
perché
nessuno
ha
bisogno
di
lui
.
Varrà
meglio
per
tutti
che
queste
quattro
forze
la
ricchezza
e
il
denaro
,
l
intelligenza
e
il
lavoro
se
ne
vadano
associati
per
vivere
l
una
per
l
altra
e
l
uno
con
l
altro
.
La
ricchezza
fu
acquistata
per
via
di
risparmi
e
di
lavoro
:
il
capitale
ancora
del
millionario
fu
accumulato
per
via
di
risparmi
e
fu
quell
istinto
di
previdenza
che
distingue
le
creature
ragionevoli
che
spinse
l
uomo
accorto
ed
attivo
a
porre
insieme
il
resultato
de
suoi
guadagni
.
La
terra
è
il
primo
capitale
,
e
l
uomo
la
coltiva
e
da
essa
ricava
tante
ricchezze
che
fanno
la
potenza
degli
Stati
e
la
fortuna
dell
individui
.
Una
generazione
le
raccoglie
per
trasmetterle
all
altra
generazione
:
così
vive
la
società
:
via
via
ogni
età
valendosi
delle
ricchezze
e
dei
risparmi
dell
età
antecedente
.
Guai
a
una
generazione
prodiga
:
ella
non
solo
rovina
se
stessa
,
ma
compromette
ancora
l
avvenire
delle
generazioni
future
come
appunto
succedé
nelle
famiglie
.
Guai
a
una
generazione
oziosa
:
essa
campa
alle
spalle
delle
generazioni
passate
,
e
prende
delle
anticipazioni
sul
lavoro
e
sui
guadagni
delle
generazioni
future
:
come
fa
il
tristo
uomo
che
avendo
una
rendita
o
la
sciupa
o
non
la
fa
progredire
.
La
similitudine
torna
a
capello
,
perché
la
società
è
la
famiglia
universale
.
Il
capitale
dunque
è
un
avanzo
che
si
è
fatto
sui
lavori
antecedenti
per
potere
dar
vita
ai
lavori
futuri
:
e
se
la
terra
è
come
il
fondo
di
tutti
i
capitali
,
perché
da
lei
si
ricava
ogni
materia
del
lavoro
umano
l
istinto
di
previdenza
spinge
gli
uomini
come
diceva
a
creare
oggi
dei
grandi
riserbi
per
i
bisogni
e
per
le
opere
del
domani
.
Un
altra
volta
vedremo
come
il
capitale
non
può
essere
il
lavoro
e
viceversa
.
StampaPeriodica ,
Ecco
il
bel
regalo
che
ci
fanno
i
tiranni
di
Roma
:
i
più
iniqui
e
scellerati
uomini
che
si
conoscano
,
i
briganti
;
ecco
i
bei
difensori
di
Bombino
e
del
governo
de
preti
:
gli
avanzi
delle
galere
,
gli
assassini
,
i
nemici
dell
uomo
.
Già
gente
poco
di
buono
non
può
far
razza
che
con
brutti
soggetti
;
e
quando
una
causa
è
affidata
a
questa
canaglia
dite
pure
che
è
bell
e
ita
e
che
non
c
è
medico
che
la
guarisca
né
benedizione
che
la
salvi
.
Vi
pare
questa
una
bella
carità
,
per
sfogar
la
rabbia
contro
i
liberali
,
armare
quella
razzumaglia
perché
ammazzi
donne
,
fanciulli
,
vecchi
;
bruci
e
devasti
le
campagne
e
le
case
senza
riguardo
e
senza
misericordia
?
Ecco
qui
,
non
sentiamo
dire
che
stragi
,
che
spedizioni
di
briganti
,
e
tutto
si
prepara
e
si
ordina
a
Roma
,
e
tutto
si
paga
col
danaro
dei
minchioni
raccolto
dai
preti
colla
scusa
delle
offerte
al
Papa
per
il
trionfo
della
religione
.
Che
i
briganti
sono
tanti
missionari
che
vanno
a
predicare
il
Vangelo
che
si
dicono
i
campioni
della
Chiesa
?
Oh
!
è
una
bella
missione
quella
di
ammazzare
il
prossimo
suo
come
si
scannano
le
bestie
:
degna
proprio
di
esser
lodata
e
favorita
da
quelli
che
si
chiamano
ministri
di
Dio
.
E
poi
,
vedete
la
contradizione
,
a
far
trionfare
la
religione
di
Cristo
ci
si
mandano
dei
luterani
,
dei
calvinisti
,
e
degli
eretici
,
insomma
i
nemici
di
nostra
religione
.
Serva
questo
di
esempio
.
Sappiamo
tutti
quanto
soffrono
dall
Imperatore
della
Russia
i
poveri
Polacchi
,
che
pure
sono
cattolici
,
e
quanti
sono
trucidati
perfino
nelle
chiese
,
eppure
il
Papa
prima
di
sostenere
le
parti
dei
Polacchi
,
come
padre
di
tutti
i
cristiani
,
si
è
messo
d
accordo
coll
Imperatore
Alessandro
e
gli
ha
concesso
quanto
ha
voluto
;
ha
permesso
che
il
Vescovo
di
Varsavia
,
quell
ottimo
sacerdote
e
quel
buon
cittadino
fosse
,
per
grazia
speciale
,
condannato
a
un
anno
di
carcere
in
una
fortezza
,
e
che
tanti
e
tanti
altri
patriottici
sacerdoti
fossero
incatenati
,
senza
procurarne
la
liberazione
,
senza
maledire
all
ingiusto
e
tirannico
sovrano
,
per
timore
che
questi
non
si
faccia
amico
all
Italia
,
e
non
riconosca
il
nostro
Regno
;
mentre
scomunica
il
nostro
Re
,
e
tutti
i
liberali
i
quali
non
hanno
neppure
torto
un
capello
a
questa
buona
lana
di
preti
che
generalmente
abbiamo
noi
.
Ma
non
lo
intenderebbe
un
negro
che
uscisse
ora
da
una
foresta
e
che
non
avesse
conosciuto
mai
gli
uomini
,
che
qui
non
si
tratta
che
di
ingiusta
persecuzione
,
e
che
tutt
altro
si
vuole
che
il
trionfo
della
religione
quando
per
un
interesse
terreno
è
la
prima
a
sacrificarsi
?
Ecco
qui
:
là
per
conservarsi
un
amico
scismatico
,
un
tiranno
,
permette
si
uccidano
e
si
maltrattino
i
cristiani
,
qua
per
l
amicizia
di
un
altro
tirannello
che
ha
perduto
il
trono
e
per
sfogo
di
rabbia
contro
chi
è
stato
eletto
dai
sudditi
a
suo
legittimo
principe
,
e
che
egli
dice
avergli
usurpato
le
Romagne
,
le
Marche
e
l
Umbria
manda
i
briganti
ad
ammazzare
gl
innocenti
cristiani
.
Ma
non
si
contentano
di
questo
i
preti
:
le
tentano
e
le
fanno
di
tutte
.
Se
in
una
famiglia
v
è
un
giovanotto
che
è
chiamato
dal
dovere
di
cittadino
a
difendere
la
patria
,
lo
istigano
a
non
presentarsi
e
piuttosto
gli
forniscono
i
danari
perché
vada
a
servizio
dell
Austria
.
Incitano
i
soldati
a
disertare
procurando
loro
modo
,
vesti
,
danaro
,
suggerendo
la
via
perché
abbandonino
il
loro
posto
con
più
facilità
;
e
spesso
accade
che
questi
poveri
disgraziati
siano
arrestati
e
subiscano
gravi
punizioni
per
gli
inganni
di
loro
.
Quanti
dei
disertori
e
dei
refrattari
non
che
degli
stessi
briganti
,
arrestati
,
non
hanno
confessato
di
essere
stati
rovinati
e
ingannati
dai
preti
;
e
quanti
non
hanno
maledetto
a
questi
vili
insinuatori
,
e
perfidi
ministri
dell
Austria
.
Quel
famoso
brigante
Josè
Bories
prima
di
esser
fucilato
che
non
disse
contro
i
preti
?
E
quanti
e
quanti
altri
mai
saranno
morti
col
pentimento
di
aver
dato
retta
a
chi
li
spinge
sul
precipizio
.
Eppure
gli
esempi
non
bastano
,
e
da
per
tutto
di
quando
in
quando
si
ripetono
i
medesimi
fatti
:
da
per
tutto
vi
sono
dei
mostri
d
ignoranza
e
maligni
insinuatori
che
aiutano
e
tengono
di
mano
a
dette
diserzioni
.
Ma
bisognerebbe
che
la
pena
fosse
raddoppiata
per
chi
n
è
cagione
;
bisognerebbe
dar
qualche
bell
esempio
.
I
fatti
non
mancano
,
e
non
mancano
le
prove
,
non
ci
manca
altro
che
metter
mano
alle
punizioni
,
e
Dio
voglia
sia
presto
perché
cessino
una
volta
questi
maneggi
e
questi
rigori
.
Se
io
non
avessi
conosciuto
i
pregiudizi
di
molte
donnicciuole
e
specialmente
di
quelle
che
bazzicano
troppo
conventi
e
sagrestie
,
e
si
lasciano
portar
pel
naso
dalle
sottane
bigie
e
nere
,
avrei
dubitato
a
credere
quel
che
adesso
vi
voglio
riportare
e
che
ho
letto
in
un
giornale
napoletano
.
Con
me
certo
dubiteranno
quelli
che
ridono
sulle
matte
superstizioni
degli
ignoranti
ma
scommetto
che
non
parrà
più
strano
se
pongano
mente
al
dominio
che
i
preti
hanno
avuto
sempre
nell
ex
-
Regno
di
Napoli
sotto
i
Borboni
,
e
all
ignoranze
e
alla
superstizione
che
a
loro
profitto
preti
e
frati
vogliono
diffondere
per
ingannare
la
povera
gente
e
ingrassarsi
a
loro
spese
.
Il
fatto
che
io
vi
voglio
far
conoscere
è
intitolato
il
porco
di
S
.
Antonio
nelle
provincie
meridionali
:
sentite
ora
come
viene
raccontato
da
un
giornale
di
quei
luoghi
.
Non
so
se
sappiate
che
cosa
è
non
solo
in
Salerno
,
ma
in
quasi
tutti
i
paesi
del
napoletano
,
il
Porco
di
Sant
Antonio
.
Esso
è
una
creatura
privilegiata
,
accarezzata
,
lavata
con
acqua
fresca
,
se
fa
caldo
,
coperta
di
lana
,
se
fa
freddo
,
col
diritto
di
entrare
in
tutte
le
botteghe
dei
fornai
,
fruttivendoli
,
bottegai
,
ecc
.
ecc
.
,
e
servirsi
o
farsi
servire
gratis
di
un
buon
boccone
,
a
seconda
della
sua
ingordigia
,
ed
anche
di
mordere
se
uno
si
rifiuta
.
Guai
poi
,
se
passando
per
la
strada
,
qualcuno
lo
calpesta
o
lo
bistratta
!
Cento
furie
pettegole
e
bigotte
saltano
su
,
con
ragazzi
pezzenti
,
e
se
loro
non
impone
,
o
da
esse
non
si
sottragga
,
lo
fanno
a
pezzi
,
o
quanto
meno
lo
trattano
da
eretico
e
da
scomunicato
per
aver
toccato
con
poco
rispetto
quella
creatura
benedetta
,
che
dopo
morte
è
già
votata
alla
canonizzazione
.
Figuratevi
un
porco
a
cui
furono
tagliate
le
orecchie
a
guisa
di
un
bulldog
e
la
coda
netta
netta
,
ingrassato
a
dismisura
dalle
pagnotte
,
da
carote
,
pomi
,
ecc
.
,
ecc
.
,
che
gli
offrono
i
fedeli
,
e
che
giorno
e
notte
,
senza
domicilio
alcuno
,
va
girovagando
per
la
città
.
Figuratevi
una
bigotta
che
gli
passa
vicino
,
rispettosamente
lo
tocca
sullo
schifoso
groppone
colla
destra
e
quindi
bacia
ancor
più
rispettosamente
la
parte
che
toccò
il
venerato
maiale
,
susseguendo
l
atto
con
un
compunto
segno
di
croce
.
Non
mi
creda
chi
non
vuol
credere
,
ma
ciò
che
io
dico
è
scrupolosamente
storico
.
Ebbene
,
questo
maiale
è
dei
Frati
di
Sant
Antonio
;
e
corre
voce
che
se
qualcuno
lo
rubasse
,
la
sua
casa
sarebbe
infallantemente
arsa
dal
fuoco
del
cielo
,
ed
è
talmente
questa
cosa
creduta
,
che
fra
tanti
ladri
non
si
diede
mai
l
esempio
di
un
simile
atto
che
una
volta
sola
,
e
quella
volta
il
ladro
ebbe
arsa
la
casa
e
tutti
i
suoi
averi
:
così
la
tradizione
.
I
frati
lo
rinnovano
tutti
gli
anni
,
e
quando
dal
pubblico
è
ben
pasciuto
e
grasso
,
dopo
averlo
coperto
di
nastri
,
lo
portano
,
ossia
lo
conducono
in
processione
in
uno
alla
statua
del
suo
Santo
protettore
,
terminata
la
quale
bellamente
si
uccide
,
mentre
le
pinzocchere
recitano
il
rosario
e
seguitano
così
la
formazione
della
benedetta
salciccia
.
Il
giorno
dopo
si
distribuiscono
a
pezzetti
le
scarnate
ossa
al
popolo
credenzone
,
che
le
appende
sopra
il
letto
,
per
tenersi
lontani
da
cattivi
sogni
,
in
un
coi
corni
,
il
ferro
da
cavallo
,
e
l
ulivo
benedetto
,
tutti
famosi
preservativi
contro
la
iettatura
,
ecc
.
,
ecc
.
Né
si
creda
che
solo
il
basso
popolo
abbia
fede
in
ciò
;
ma
quando
dico
popolo
,
intendo
tutti
,
signori
,
dame
e
damine
;
meno
noi
che
ci
ridiamo
dei
pregiudizi
loro
.
StampaPeriodica ,
La
religione
non
è
nata
da
fatti
,
né
la
sua
forma
essenziale
esterna
è
l
effetto
di
una
complicazione
d
eventi
,
o
il
risultato
del
concerto
de
pensieri
degli
uomini
;
essa
è
il
parto
della
mente
di
Dio
,
e
da
Lui
l
organizzazione
del
suo
eterno
regime
fu
esclusivamente
costituita
.
In
nulla
dipende
da
fatti
umani
il
suo
prestigio
.
Che
ci
venite
dunque
a
dire
che
il
cattolicismo
unica
vera
religione
,
che
è
il
cristianesimo
nella
sua
purezza
sia
per
essere
oscurato
da
fatti
de
suoi
ministri
,
e
che
fra
breve
il
protestantesimo
s
impossesserà
d
Italia
?
Nel
secolo
XIX
queste
puerili
asserzioni
,
questi
panici
timori
,
questa
confusione
di
ciò
che
è
divino
con
quello
che
è
umano
?
Che
importa
al
cattolicismo
che
Italia
le
sia
fedele
;
come
qual
male
ridonda
alla
divinità
che
l
uomo
si
perda
?
L
uno
si
estende
al
di
là
dell
Europa
,
l
altra
è
glorificata
nella
sua
giustizia
.
Ma
di
grazia
chi
è
questo
clero
reazionario
che
tanto
avversa
alla
causa
italiana
?
Non
è
certamento
quello
che
imbrandì
le
armi
e
la
sostenne
col
sangue
;
non
è
l
episcopato
in
gran
parte
della
Sicilia
;
non
sono
i
vescovi
delle
Puglie
che
spedirono
indirizzi
a
Vittorio
Emanuele
,
o
scrissero
lettere
pastorali
per
inculcare
la
libertà
e
l
unione
italiana
a
loro
sudditi
;
non
è
il
vescovo
di
Striano
che
tanto
si
è
distinto
a
seguire
il
movimento
dell
Italia
meridionale
;
non
sono
i
vescovi
dell
alta
Italia
i
quali
già
governano
i
fedeli
,
stando
il
libero
regime
del
Re
Galantuomo
.
Si
riduce
dunque
tutta
la
colpa
a
quelli
i
quali
sono
passivi
,
cioè
che
non
hanno
presa
parte
alcuna
nell
azione
.
Eppure
quanto
c
illudiamo
!
Essi
sono
i
più
utili
alla
causa
italiana
.
Dico
primamente
sono
passivi
.
Sì
tali
sono
.
Signori
miei
,
via
le
dicerie
e
le
immaginazioni
.
Un
governo
libero
e
forte
è
un
governo
sapiente
che
non
si
fa
accalappiare
dagli
allarmi
di
chi
cerca
suscitare
tumulti
perché
non
è
contento
del
governo
.
Oh
quanti
sono
i
mascherati
!
I
fatti
dove
sono
?
Noi
non
crediamo
alle
ciarle
,
poca
fede
deve
prestarsi
a
qualche
penna
venduta
allo
straniero
:
dove
sono
i
processi
,
dove
sono
le
condanne
,
dove
è
la
flagranza
,
dov
è
la
congiura
scoperta
la
quale
abbia
a
capo
(
non
già
quattro
o
cinque
preti
ignoranti
,
qualche
monaco
indegno
di
portare
l
abito
religioso
e
qualche
altro
,
che
si
è
dimenticato
della
sua
divina
missione
)
ma
che
abbia
a
capo
almeno
la
decima
parte
de
vescovi
e
del
clero
,
per
dirsi
che
il
clero
avversa
il
progresso
sociale
?
Ma
noi
vi
dicevamo
:
essi
sono
utili
alla
causa
italiana
.
Signori
miei
giornalisti
,
invece
di
destare
sdegni
senza
scopo
animate
piuttosto
il
popolo
italiano
ad
attendere
a
suoi
veri
interessi
,
a
procurare
il
proprio
bene
,
la
prosperità
del
paese
...
oh
quanto
meglio
adempirebbero
essi
alla
loro
missione
;
e
si
toglierebbero
mille
ostacoli
.
O
la
nostra
causa
è
giusta
o
è
ingiusta
:
se
è
giusta
a
che
vi
serve
l
azione
di
tutto
il
clero
?
il
coagire
tutto
il
clero
a
concorrervi
con
l
azione
sarebbe
un
volere
a
forza
un
appoggio
dal
sacerdozio
,
quasi
che
noi
Italiani
non
l
avessimo
nella
nostra
causa
medesima
;
fate
supporre
che
noi
dubitiamo
della
giustizia
de
nostri
sforzi
e
andiamo
mendicando
titoli
e
colori
dal
clero
;
come
in
alcuni
passati
governi
la
scuola
febroniana
attuata
nel
sistema
amministrativo
del
culto
prendeva
ipocritamente
le
sembianze
di
zelo
per
la
Chiesa
e
pel
cattolicismo
.
E
non
vedete
che
la
passività
del
clero
,
la
sua
inerzia
è
una
tacita
espressione
che
dichiara
che
non
prende
azione
contraria
,
poiché
non
entra
nel
punto
dommatico
,
o
morale
,
quanto
avviene
nelle
trasformazioni
sociali
nel
solo
punto
di
vista
governativo
?
Se
fosse
altrimenti
avrebbe
ben
fatta
sentire
la
sua
energica
parola
;
avrebbe
con
pari
zelo
e
coraggio
esposto
il
petto
alle
spade
,
il
capo
alla
mannaia
.
E
se
vedete
che
noi
pure
infimi
nel
cattolicesimo
alziamo
la
voce
contro
i
fogli
anticattolici
,
contro
i
libri
perversi
,
contro
i
seducenti
sofisti
;
lo
è
perché
amiamo
che
la
causa
italiana
non
venga
ad
essere
disonorata
da
essi
.
Signori
miei
,
non
tocchiamo
il
cattolicismo
,
altrimenti
Iddio
ci
spezzerà
le
spade
.
Voi
ci
parlate
delle
azioni
della
corte
romana
.
Ma
se
voi
stessi
separate
re
da
papa
,
come
ora
volete
confondere
papa
con
re
?
Che
chiede
il
Papa
?
La
sua
indipendenza
.
La
indipendenza
del
Pontefice
è
necessaria
non
solo
a
tutt
i
cattolici
,
ma
principalmente
all
Italia
.
Un
potere
che
sia
giudice
de
sovrani
e
de
sudditi
è
il
più
grande
perno
della
transazione
democratica
,
che
è
la
Costituzione
.
Vorremmo
che
pacata
la
mente
de
nostri
lettori
vi
riflettesse
.
Voltaire
stesso
la
credeva
necessaria
a
tutta
l
umanità
.
Nel
Medioevo
l
autorità
del
Papa
salvò
l
Italia
,
e
salvò
l
Europa
dalla
tirannia
degl
imperatori
.
Eccovi
un
nemico
de
papi
e
del
cattolicismo
che
ne
fa
testimonianza
.
L
interesse
del
genere
umano
egli
dice
esige
un
freno
che
trattenga
certi
principi
e
che
ponga
al
sicuro
la
vita
del
popolo
:
questo
della
religione
avrebbe
potuto
per
effetto
di
un
generale
consentimento
essere
in
mano
de
papi
.
Quei
primi
pontefici
prendendo
parte
nelle
temporali
dispute
per
acchetarle
,
avvertendo
i
popoli
ed
i
re
de
loro
doveri
,
riprendendo
i
loro
delitti
,
riserbando
le
scomuniche
per
i
grandi
attentati
,
avrebbero
dovuto
essere
riguardati
come
imagini
di
Dio
sulla
terra
.
Niun
nuovo
principe
osava
dirsi
sovrano
,
né
poteva
essere
riconosciuto
dagli
altri
principi
senza
la
permissione
del
Papa
.
Ecco
il
fondamento
della
storia
del
Medioevo
.
Italiani
,
il
vessillo
del
cattolicismo
è
la
bandiera
della
vera
libertà
:
la
croce
;
stringetevi
intorno
a
questa
e
vostre
saranno
le
vittorie
.
L
episcopato
vi
benedirà
,
e
registrerà
i
vostri
nomi
come
de
più
cari
suoi
figli
,
se
correndo
alla
difesa
della
libertà
nazionale
con
uno
sguardo
cruccioso
caccerete
lungi
da
voi
i
seducenti
vostri
nemici
,
gl
inverecondi
apostati
della
religione
degli
avi
nostri
.
Iddio
benedirà
i
vostri
sentimenti
patriottici
se
sono
secondo
gli
ordini
di
sua
Provvidenza
.
StampaPeriodica ,
La
civilizzazione
del
popolo
è
la
conseguenza
di
sua
istruzione
.
Sinora
il
popolo
è
stato
manodotto
con
l
esempio
e
con
l
entusiasmo
,
oggi
è
chiamato
a
concorrere
al
grande
edifizio
della
restaurazione
italiana
col
senno
e
col
braccio
.
Guai
se
sarà
soverchiato
da
una
casta
,
o
sperperato
dalla
influenza
molteplice
degli
utopisti
.
Popolo
napoletano
,
è
tuo
retaggio
il
discernimento
.
La
Grecia
civilizzatrice
di
Europa
che
diede
leggi
a
popoli
liberi
,
per
mantenersi
in
libertà
,
spediva
qui
i
suoi
figli
;
essi
furono
gli
avi
tuoi
.
Il
sangue
greco
si
confuse
col
sangue
latino
;
la
Magna
Grecia
col
Lazio
addivenne
una
sola
famiglia
di
eroi
e
di
sapienti
.
Tu
puoi
vantare
anzi
di
ogni
altra
parte
d
Italia
più
grandi
uomini
,
e
in
numero
maggiore
,
e
sino
nell
ultima
classe
ricordi
un
uomo
,
che
fé
tremare
lo
straniero
,
e
con
la
parola
reggere
da
sovrano
la
moltitudine
sollevata
nel
pieno
del
suo
furore
.
Gli
aurei
secoli
di
Napoli
ritorneranno
se
con
efficacia
il
saggio
governo
attuerà
il
progetto
della
istruzione
,
e
il
popolo
corrisponderà
.
Cessi
la
servile
imitazione
nelle
arti
,
il
genio
d
inventare
è
il
carattere
esclusivamente
del
popolo
italiano
;
giovani
,
istruitevi
e
sarete
padri
di
nuove
invenzioni
.
La
natura
è
indefinitivamente
modificabile
,
sono
inesauribili
i
suoi
tesori
,
li
scuopre
l
istruzione
.
Che
dirà
lo
straniero
?
L
Italia
sa
imbrandire
solamente
la
spada
per
distruggere
,
non
sa
edificare
su
i
frantumi
aborriti
ed
abbellirsi
?
Alle
guerre
succede
spesso
l
ignoranza
,
da
questa
prende
motivo
il
dispotismo
per
dominare
;
l
Arabo
guerriero
e
capo
di
religione
brutale
vietava
a
suoi
seguaci
l
istruirsi
per
corroborare
la
sua
autocrazia
.
E
che
?
sul
terreno
della
libertà
combatterete
per
un
concetto
del
quale
ignorate
la
natura
?
I
giovani
che
compongono
l
eletto
ceto
della
Guardia
Nazionale
garanzia
del
popolo
e
del
re
se
trascureranno
la
scienza
delle
leggi
,
e
d
istruirsi
fin
dove
si
estende
il
reciproco
dritto
del
popolo
e
dell
imperante
saranno
ciechi
strumenti
egualmente
della
giustizia
e
della
ingiustizia
.
Fin
da
oggi
la
patria
dimanda
alla
gioventù
:
che
farai
un
giorno
per
me
?
Quale
storia
aggiungerai
a
quelle
,
onde
la
mia
grandezza
rifulge
?
Giovani
andate
a
raccogliere
nelle
scuole
le
gemme
ed
inghirlandate
la
fronte
della
nostra
madre
l
Italia
.
È
vero
:
spetta
al
governo
incoraggiare
le
scienze
e
le
arti
;
ma
deve
concorrervi
ancora
l
opera
de
cittadini
agiati
.
Un
governo
è
senza
dubbio
eccellente
allorché
progredisce
l
economia
sociale
del
paese
.
Noi
non
siamo
parteggiani
di
alcun
sistema
,
solo
facciamo
riflettere
che
i
due
primi
produttori
,
e
principali
obbietti
dell
economia
sono
agricoltura
ed
arti
.
Il
commercio
suppone
la
fecondità
;
perché
si
abbia
la
prima
e
si
realizzi
la
seconda
conviene
si
attivi
l
emulazione
dell
una
,
la
perfezione
delle
altre
.
L
esposizioni
annuali
delle
più
importanti
produzioni
agricole
ed
artistiche
sono
commendabili
,
le
onorificenze
sono
una
spinta
efficace
,
ma
non
conseguono
oggi
il
fine
completamente
.
La
classe
degli
agricoltori
è
la
classe
più
povera
e
più
disprezzata
,
quantunque
ella
sia
la
prima
produttrice
.
Manca
il
denaro
a
chi
volesse
industriarsi
a
migliorare
il
suo
fondo
.
Il
governo
pensi
soccorrerli
anticipandogliene
le
spese
da
rivalersene
dalle
derrate
;
formandosi
a
tale
oggetto
un
monte
in
ciascuno
de
comuni
a
benefizio
del
colono
più
industrioso
.
Vi
sono
degli
artigiani
che
potrebbero
avvanzarsi
nel
loro
mestiere
;
ma
la
loro
opera
è
disprezzata
perché
manca
di
quell
apparecchio
e
di
quei
finimenti
,
che
trovansi
ne
lavori
de
forestieri
.
I
cittadini
capitalisti
invece
d
impiegare
ad
usura
il
loro
denaro
con
discapito
notabilissimo
della
società
,
se
sono
amanti
del
lustro
della
loro
patria
aiutino
gli
artigiani
,
si
formi
una
società
ausiliatrice
di
essi
,
ed
orni
le
nostre
abitazioni
il
lavoro
dell
Italiano
,
ci
vesta
l
industriosa
mano
del
connazionale
.
Il
frutto
della
terra
esuberante
,
la
materia
grezza
che
supera
,
esca
da
nostri
porti
,
e
vi
entri
quella
che
a
noi
manca
,
e
sarà
più
il
denaro
che
entrerà
nella
penisola
,
che
quello
che
uscirà
;
poiché
di
derrate
abbondiamo
più
dello
straniero
:
ed
un
tempo
le
nostre
manifatture
saranno
ricercate
dalla
Francia
ed
invidiate
dalla
Gran
Brettagna
:
all
uopo
proporremo
di
tratto
in
tratto
al
diletto
popolo
taluni
progetti
economici
.
Se
all
egoismo
desolatore
succederà
la
filantropia
vera
non
finta
,
pratica
non
teorica
,
ne
fatti
non
già
ne
detti
,
Italia
si
dimenticherà
delle
lacrime
della
sua
vedovanza
e
giubilerà
al
riaprirsi
a
figli
suoi
un
era
di
prosperità
e
di
grandezza
.
StampaPeriodica ,
Ma
non
parmi
abbia
coraggio
chi
si
sforza
di
non
vedere
il
proprio
male
,
bensì
chi
vede
,
il
guarda
;
e
ci
proveda
;
né
ha
poi
amore
,
o
almeno
amore
virile
,
chi
illude
l
infermo
,
e
lo
ninna
quasi
fanciullo
,
ma
colui
che
gli
palesa
le
infermità
,
quali
ei
le
vede
,
studiandole
sinceramente
,
attentamente
...
C
.
Balbo
Molto
si
è
fatto
per
dare
a
questa
Italia
libertà
,
indipendenza
;
ma
non
possiamo
dire
che
fra
tante
meraviglie
di
valore
militare
e
di
senno
civile
,
noi
siamo
giunti
al
compimento
de
nostri
desideri
,
e
il
magnanimo
re
nostro
Vittorio
Emanuele
ben
rispondeva
il
primo
dell
anno
alla
deputazione
della
Camera
de
deputati
:
Signori
,
voi
molto
avete
fatto
,
ma
resta
molto
da
fare
.
Resta
,
dirà
taluno
,
che
l
esercito
debba
esser
potente
ed
in
punto
di
guerra
,
che
le
leggi
uniformi
e
omogenee
fortifichino
l
interno
ordinamento
,
che
il
commercio
,
e
l
industrie
si
accrescano
,
la
finanza
trovi
modo
di
non
ricorrere
a
prestiti
,
e
si
valga
delle
nazionali
ricchezze
,
vi
sia
la
concordia
delle
parti
per
essere
rispettati
e
temuti
.
Ma
v
è
pure
un
altra
necessità
,
ricorderemo
noi
,
alla
quale
non
si
pensa
come
si
dovrebbe
,
ed
è
il
perno
di
tutta
questa
mole
a
cui
si
vuol
dare
un
moto
che
è
la
vita
della
nazione
.
Essa
consiste
nell
intelligenze
illuminate
,
e
nei
cuori
educati
a
virtù
.
Noi
abbiamo
detestato
e
rotto
il
passato
col
disfare
le
dinastie
nemiche
della
nazionalità
,
ci
siamo
stretti
intorno
al
trono
di
un
Re
Galantuomo
;
il
sentimento
del
vero
e
del
giusto
ci
ha
condotto
a
questo
,
ci
ha
fatto
essere
Italiani
;
alla
parola
l
Italia
deve
essere
una
nazione
;
ma
i
mali
che
ci
vennero
dalle
cadute
signorie
sono
come
per
incanto
finiti
col
proclamarci
nazione
?
Non
ci
illudiamo
:
al
male
che
è
nelle
generazioni
corrotte
non
si
rimedia
se
non
studiandolo
nelle
cause
,
e
mettendo
ogni
cura
la
più
efficace
perché
sieno
tolte
.
Non
bisogna
che
fra
noi
ripetiamo
:
tutto
è
fatto
,
andiamo
avanti
così
;
ma
bisogna
fare
ed
aprire
,
se
occorre
,
colle
nostre
stesse
mani
le
piaghe
che
devono
esser
sanate
.
Duole
certo
di
dover
palesare
cose
che
toccano
l
amor
proprio
di
una
nazione
,
come
a
dire
,
che
in
Italia
vi
è
molta
ignoranza
nel
popolo
minuto
;
ma
è
una
verità
ch
è
innanzi
a
tutti
colle
testimonianze
statistiche
,
e
ciascuno
può
vedere
come
la
nostra
educazione
ed
istruzione
si
trovi
in
proporzioni
d
assai
al
di
sotto
con
gli
altri
popoli
civili
.
Ma
per
noi
questa
vergogna
non
è
nostra
,
e
non
siam
noi
che
ne
dobbiamo
arrossire
,
ma
sì
quelli
che
nell
imbestiare
la
specie
umana
credettero
di
aver
trovato
il
mezzo
di
dominare
sicuri
ed
onnipotenti
.
Se
adunque
abbiamo
la
certezza
che
le
classi
più
numerose
e
più
infime
sieno
in
tale
stato
di
dover
essere
rendute
ai
benefici
della
morale
e
dell
istruzione
che
,
come
diceva
il
Romagnosi
,
son
loro
dovuti
per
diritto
naturale
;
se
la
plebe
è
la
parte
più
sacra
della
nazione
perché
è
la
più
degna
insieme
e
la
più
misera
,
potremo
noi
in
questo
rinnovamento
italiano
rimanere
inoperosi
e
non
rivolgere
tutte
le
nostre
cure
a
sì
alto
fine
?
Né
le
cure
divise
de
governi
,
de
privati
e
del
clero
bastano
a
mettere
vita
e
ordine
a
questo
concetto
di
redenzione
intellettuale
e
morale
,
ed
eccone
le
prove
.
Niuna
parte
d
Italia
ebbe
come
in
Toscana
,
uomini
più
egregi
per
virtù
di
animo
e
per
senno
illuminato
e
operoso
:
questi
mali
che
noi
lamentiamo
,
essi
videro
,
e
cercarono
alleviare
:
pensarono
di
propagare
con
i
giornali
i
sani
principi
pedagogici
,
i
racconti
morali
,
le
virtù
cittadine
,
le
scuole
di
ogni
maniera
;
mostrarono
la
necessità
delle
scuole
normali
,
e
fecer
note
tutte
le
istituzioni
di
istruzione
educativa
d
oltre
monte
e
d
Italia
,
ed
essi
promossero
,
fondarono
asili
,
scuole
serali
,
di
mutuo
soccorso
,
e
Casse
di
risparmio
.
In
Piemonte
si
gareggiò
d
uguale
virtù
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più
popolari
sminuzzarono
al
popolo
il
pane
dell
intelletto
e
i
dettami
della
sana
morale
.
I
nomi
dei
direttori
e
collaboratori
dei
giornali
La
Guida
dell
Educatore
,
Le
Letture
popolari
,
e
le
Letture
di
famiglia
rimarranno
con
fama
e
riconoscenza
postuma
;
nel
Lombardo
Veneto
ove
lo
stesso
governo
come
nel
Piemonte
non
avversava
,
ma
favoriva
l
istruzione
elementare
,
molti
uomini
eminenti
in
carità
ed
in
lettere
diedero
prova
d
infaticabile
volontà
a
fare
il
bene
e
divulgarlo
,
e
così
avvenne
nelle
province
romane
:
non
parliamo
del
Regno
di
Napoli
e
dei
Ducati
perché
ivi
l
ignoranza
era
tenuta
come
dogma
di
governo
.
Ma
tanto
senno
,
tante
civili
virtù
,
tanta
carità
operatrice
che
valse
al
finale
compimento
di
questo
nazionale
beneficio
?
In
Piemonte
quando
erano
quattro
milioni
,
dall
illustre
Aporti
fu
dimostrato
che
non
presa
la
proporzione
di
una
sesta
parte
della
popolazione
(
che
tale
sarebbe
rappresentata
dai
fanciulli
dai
due
ai
sette
anni
)
,
ma
la
ventesima
,
ve
ne
sarebbero
stati
200
mila
da
educare
:
e
di
questi
quanti
se
n
educavano
?
appena
13.956
!
Ed
è
da
notare
che
il
Piemonte
per
le
istituzioni
degli
asili
e
delle
scuole
d
infanzia
,
era
innanzi
alle
altre
parti
d
Italia
:
da
ciò
argomentate
lo
stato
del
nostro
povero
popolo
,
come
le
statistiche
parziali
delle
altre
provincie
cel
dimostrano
.
Venuti
ora
i
tempi
in
cui
molti
di
questi
benemeriti
hanno
in
mano
la
educazione
,
e
l
istruzione
pubblica
delle
loro
province
,
promossero
utili
leggi
,
fondarono
scuole
normali
,
ma
l
opera
si
renderà
sempre
inefficace
se
tutti
i
buoni
,
se
tutti
quelli
che
vogliono
fare
di
questa
Italia
una
nazione
,
che
resti
eterna
,
non
si
collegano
insieme
in
una
volontà
,
in
una
azione
di
far
possibile
questa
rigenerazione
d
animi
ed
intelletti
:
e
si
persuadano
,
che
è
pur
carità
verso
il
prossimo
,
come
vuole
il
nostro
divino
Maestro
,
il
quale
dice
,
l
amore
che
dobbiamo
portarci
l
uno
l
altro
non
ha
da
consistere
in
sole
parole
,
né
fermarsi
nella
sola
lingua
,
ma
deve
essere
un
amore
anche
di
fatti
.
Le
scuole
comunali
,
gli
asili
infantili
,
le
scuole
serali
domenicali
sono
adunque
tutti
mezzi
atti
a
risolvere
il
gran
problema
,
ma
devono
essere
riuniti
,
e
mossi
da
un
azione
promotrice
e
direttiva
,
che
non
può
essere
se
non
nella
maggioranza
de
cittadini
,
che
nel
fare
il
bene
non
si
propone
le
sole
città
,
i
borghi
popolosi
,
ma
le
campagne
,
e
ovunque
siano
uomini
da
rendere
alla
patria
utili
cittadini
e
cristiani
.
Così
,
per
l
azione
collettiva
d
un
gran
popolo
,
pensava
l
illustre
ministro
inglese
Russell
,
il
quale
nel
pubblico
Parlamento
asseriva
che
i
sussidi
del
governo
verso
l
educazione
pubblica
potevano
accrescersi
,
ma
non
si
dovesse
dipartire
menomamente
dal
principio
fondamentale
dell
azione
volontaria
dei
cittadini
;
ché
da
questa
sorgente
aveva
fiducia
di
vedere
nel
futuro
scaturire
l
educazione
del
popolo
.
Non
per
scimiottare
estere
nazioni
noi
rechiamo
l
esempio
inglese
,
ma
perché
è
il
più
adatto
a
confortarci
a
fare
pel
popolo
,
e
riuscire
bene
,
come
avviene
in
Inghilterra
.
Noi
non
porremo
qui
la
quistione
se
meglio
sia
la
istruzione
lasciata
libera
,
o
obbligatoria
,
che
ancora
non
è
risoluta
fra
le
nazioni
civili
,
e
gli
uomini
più
illuminati
.
Diremo
soltanto
che
quelle
nazioni
erano
nazioni
quando
si
proponevano
e
discutevano
leggi
per
sì
alto
intendimento
;
ma
che
noi
siamo
per
esserlo
e
a
tal
fine
il
modo
più
sicuro
e
onnipotente
è
l
educazione
del
popolo
:
ricorderemo
che
l
Italia
,
la
quale
si
è
fatta
libera
in
grandissima
parte
,
per
il
senno
,
la
costanza
,
la
prudenza
e
il
valore
del
popolo
,
deve
essa
stessa
provvedere
a
questo
suo
diritto
,
che
si
è
fatto
una
necessità
politica
.
Bisogna
adunque
concludere
che
se
una
società
nazionale
raccogliesse
le
sparte
forze
,
si
giovasse
di
tutti
i
soccorsi
,
e
da
proprietari
in
campagna
cavasse
danaro
o
case
,
dai
contadini
,
che
è
possibile
,
retribuzioni
in
natura
o
in
denaro
,
e
così
dagli
artigiani
capi
di
bottega
,
dalle
comuni
,
che
troverebbero
largo
compenso
nel
render
più
sano
,
morale
,
istruito
il
suo
popolo
,
si
desse
qualche
soccorso
;
se
finalmente
ad
ogni
onesto
cittadino
fosse
permesso
di
concorrervi
,
sia
pure
con
un
franco
all
anno
,
chi
dubita
che
noi
non
avremmo
lo
stesso
fine
glorioso
delle
società
inglesi
?
Chi
dubita
che
il
Parlamento
nostro
non
la
soccorresse
con
generosità
come
fece
la
inglese
?
Nei
tempi
del
dispotismo
il
riunirsi
per
qualsiasi
proposta
onorevole
e
utile
alla
patria
adombrava
,
era
pericolo
e
spesso
costava
carcere
,
esilio
;
ed
ora
essendo
liberi
,
perché
non
iniziamo
questa
santa
associazione
?
Ma
intanto
per
riunire
cotali
forze
,
condurle
diremo
quasi
armate
in
legioni
combattenti
contro
l
ignoranza
e
l
vizio
,
bisognava
inalzare
un
insegna
che
ci
avesse
riuniti
,
che
ci
avesse
fatti
conoscere
,
e
direi
quasi
contare
.
Questa
è
il
giornale
che
proponiamo
il
quale
s
intitola
:
Letture
Serali
pel
Popolo
.
Il
minimo
prezzo
,
d
esempio
unico
,
che
costerà
(
per
quattro
fogli
di
otto
pagine
a
stampa
con
incisioni
)
poco
più
di
venti
centesimi
al
mese
,
e
le
utili
materie
adatte
all
intelligenza
del
popolo
,
lo
faranno
entrare
in
tutte
le
casipole
,
in
tutte
le
botteghe
,
in
tutti
i
focolari
de
contadini
.
Ma
in
questo
primo
suo
apparire
ha
bisogno
che
tutti
coloro
,
che
si
sentono
accesi
del
bene
del
suo
simile
procaccino
il
maggior
numero
possibile
di
lettori
o
di
benefattori
che
si
propongano
di
divulgarlo
.
E
i
comuni
stessi
che
hanno
cominciato
a
farsi
diffonditori
delle
scuole
serali
,
potrebbero
incoraggiare
queste
letture
prendendone
un
numero
di
esemplari
,
i
quali
,
con
i
racconti
morali
ed
altre
letture
educative
servirebbero
nelle
scuole
di
serale
lettura
.
Noi
rivolgeremo
spesso
le
nostre
cure
ai
contadini
,
che
son
parte
sì
eletta
di
noi
stessi
;
ma
siccome
crediamo
che
l
educazione
debba
precedere
l
istruzione
o
almeno
andar
di
pari
passo
con
essa
,
così
il
nostro
giornale
,
che
si
propone
di
correggere
i
mali
abiti
dell
animo
,
potrà
essere
per
tutto
quel
popolo
che
vive
nella
medesima
ignoranza
e
ne
costumi
corrotto
.
L
istruzione
elementare
vi
si
troverà
graduata
,
per
quanto
può
esserlo
in
un
giornale
,
in
guisa
da
tornare
utile
a
tutti
.
Gli
scrittori
non
vogliono
andar
nominati
per
dotti
,
ma
stimati
utili
per
scelta
di
materie
,
per
chiarezza
di
stile
e
proprietà
di
lingua
idonea
allo
scopo
che
si
sono
proposti
.
E
conoscendone
le
difficoltà
,
taluna
volta
si
varranno
di
scritti
d
illustri
Italiani
,
che
destinati
a
fruttificare
nelle
generazioni
crescenti
,
rimangono
o
ignoranti
o
in
mano
di
pochi
.
Noi
non
accoglieremo
nel
nostro
giornale
né
polemiche
,
né
garrula
e
vana
letteratura
.
Ci
studieremo
di
togliere
al
popolo
i
suoi
pregiudizi
,
faremo
noti
gli
esempi
di
virtù
cittadine
,
le
istituzioni
di
beneficenza
e
di
pubblica
carità
,
ridesteremo
i
sentimenti
che
più
onorano
l
umana
natura
,
mostreremo
come
l
amore
del
prossimo
,
della
patria
,
dell
ordine
e
del
lavoro
rendano
tranquilla
e
cara
la
vita
.
Queste
letture
avranno
due
rubriche
nuove
nei
giornali
popolari
in
Italia
,
e
di
cui
crediamo
utile
mostrare
l
opportunità
e
l
importanza
.
Per
la
parte
morale
si
è
usato
spesso
far
dei
racconti
che
trattando
di
qualche
virtù
domestica
o
pubblica
da
contrapporsi
ai
vizi
,
spesso
si
dialogavano
con
nomi
presi
a
caso
;
ma
se
in
vece
si
ponesse
da
noi
sotto
le
moralità
alcun
fatto
vero
accaduto
ai
nostri
grandi
capitani
,
scrittori
,
politici
,
popolani
,
non
si
avrebbe
il
doppio
scopo
di
mettere
negli
animi
le
stesse
massime
con
esempi
veri
?
non
si
potrebbe
così
via
via
venir
raccontando
la
storia
politica
,
artistica
e
letteraria
della
nostra
patria
?
Se
per
esempio
sotto
la
rubrica
La
virtù
infelice
mettiamo
Dante
che
cerca
asilo
e
pane
alla
corte
di
Cangrande
;
se
sotto
Memoria
e
riconoscenza
si
racconterà
la
visita
del
Boccaccio
alla
figlia
di
Dante
monaca
in
Ravenna
;
se
sotto
la
rubrica
Le
ricompense
delle
corti
agli
scrittori
,
Torquato
Tasso
a
Sant
Onofrio
;
e
così
:
Amate
la
verità
innanzi
la
vita
,
Galileo
e
l
Inquisizione
;
Il
patibolo
e
la
Patria
,
Mario
Pagano
;
Modestia
e
valore
,
Garibaldi
;
con
questi
argomenti
noi
non
metteremo
amore
e
riverenza
alla
patria
,
al
sapere
,
alla
sventura
?
Per
la
parte
storica
,
che
è
maestra
della
vita
,
porremo
sotto
gli
occhi
i
monumenti
disegnati
che
visibilmente
la
raccontano
,
e
che
oggi
al
povero
popolo
che
vi
si
aggira
intorno
nulla
insegnano
;
mentre
sarebbero
scaturigine
di
considerazioni
opportune
mettendo
sotto
gli
occhi
le
nostre
divisioni
,
le
guerricciuole
pestifere
,
donde
le
miserie
e
la
schiavitù
nostra
passata
:
e
così
per
contrapposto
le
grandi
virtù
antiche
e
moderne
dei
nostri
liberi
popoli
.
Daremo
conto
dei
libri
utili
con
una
bibliografia
,
e
in
fine
in
una
cronaca
settimanale
ragioneremo
delle
cose
più
importanti
che
sono
in
essa
avvenute
,
traendone
quella
utilità
di
politica
pratica
,
che
può
servire
a
dirigere
l
opinione
verso
i
nostri
due
precipui
scopi
,
che
sono
la
libertà
e
l
indipendenza
.
Né
caldeggeremo
più
l
una
che
l
altra
opinione
,
ma
il
vero
e
l
onesto
,
che
sono
le
sole
faville
che
devono
tenere
accesi
gli
animi
del
nostro
popolo
.
Ecco
lo
scopo
che
si
propone
questo
giornale
,
il
quale
crediamo
si
raccomandi
ad
ogni
uomo
onesto
che
sia
nato
in
quest
Italia
,
e
voglia
vederla
padrona
di
se
stessa
e
felice
.
Né
potremo
giammai
prometterci
tanto
bene
,
finché
non
sappiamo
che
l
educazione
e
l
istruzione
non
sia
divenuta
generale
,
e
per
esse
conformi
le
forti
e
sante
convinzioni
che
danno
la
tenacità
de
generosi
propositi
e
l
affetto
e
la
riverenza
verso
la
patria
.