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> anno_i:[1850 TO 1880}
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L ' uomo , sentendosi più forte , s ' immaginò che l ' intelligenza procedesse di pari passo colla forza e crescesse in ragione diretta di questa , cosicché si credette anche più intelligente e come tale , destinato a dirigere ogni cosa e ad imperare sovra tutti gli esseri , compresavi la sua compagna . Stimandola tanto a sé inferiore pensò che fosse nata per il solo piacere suo e non avesse com ' esso il diritto di disporre di sé , di vivere e regolarsi secondo la propria volontà ed inclinazione . Si arrogò tutti i diritti e le impose tutti i doveri . In seguito , trovando nella diversità , nel contrasto delle cose alcun che di armonico , di piacevole , volle avere pella donna un essere che totalmente da esso differenziasse e diresse la sua educazione in questo senso . Parvegli molto opportuna cosa l ' accrescere la naturale differenza di forza , aumentando la propria col continuo esercizio che gli offrivano le frequenti guerre , le lunghe marcie ; colla ginnastica , col pugilato , coi lavori dei campi , ecc . , e diminuendo quella della donna , costringendola ad una vita sedentaria , anche nell ' infanzia ( l ' età in cui è tanto necessario il moto per acquistare una vigorosa salute ) condannandola al monotono lavoro dell ' ago , continuamente seduta nel vano di una finestra , dall ' alba sino alla sera . Coll ' andare del tempo quest ' educazione portò i suoi frutti . La donna divenne più debole ; la sua costituzione fisica si alterò ; si fece più delicata , più sensibile . Dalla debolezza nacque la timidità , qualità di cui l ' uomo assai si compiacque , perché offriva alla nature grossolane e brutali , che sono per necessità tanto numerose , i mezzi di abusare sempre più del loro potere , ed alle nature generose , che sono sempre rare , porgeva occasione di protezione , la quale genera per solito la riconoscenza e l ' amore . A questa educazione fisica deprimente , tenne dietro un ' analoga educazione intellettuale e morale . Dapprincipio nulla doveva la donna conoscere ; non le s ' insegnava né a scrivere né a leggere . Più tardi imparò dell ' alfabeto quant ' era necessario alla lettura delle sue preghiere , ed annotare gli oggetti di biancheria che consegnava al bucato . Con tal genere d ' istruzione negativa era facilissimo farle credere tutto quello che si voleva . Allora s ' inventò per uso della donna , una morale tutta speciale . Si crearono delle virtù maschili e delle virtù femminili . Le prime furono il coraggio spinto sino alla temerità , sino alla baldanza ; la fierezza ; la rigidità del carattere ! l ' ostinazione che si chiamò fermezza ; la nobile ambizione di distinguersi , di empire il mondo della propria fama ; il dignitoso sentire di sé stesso ... Infine , tutto ciò che lusingava l ' amar proprio dell ' uomo , che secondava le sue inclinazioni dominatrici , il suo istinto belligero fu stimato virtù maschile e , per contro , la timidezza , la rassegnazione , la dolcezza e pieghevolezza del carattere , l ' obbedienza , la sommissione al volere altrui , la modestia , il pudore , il silenzio , la disposizione al sacrifizio , si dissero virtù che convenivano eminentemente alla donna ; e tanto si perdurò in questo sistema da far parere naturale , non solo agli occhi del volgo ma a quelli pur anco delle persone colte , ciò che altro non è se un mero effetto della educazione . Si riuscì , per tal modo , ad avere nella donna e nello uomo due contrasti viventi ; due nature direi quasi eterogenee ; due tipi opposti , come l ' acqua e il fuoco , lo spirito e la materia , la gioia e il dolore , e via dicendo ; il cui stato normale è una lotta continua che la stessa mutua attrazione è impotente a spegnere . La donna fu la poesia , l ' ideale ; l ' uomo fu la prosa , il reale . La donna rappresentò la passività , l ' uomo l ' attività (...) . (...) L ' uomo cammina a fronte alta in qualsiasi luogo ed in ogni circostanza , la donna deve camminare cogli occhi bassi come una colpevole , ché la modestia gliene fa un dovere . È permesso all ' uomo di farsi ammirare , di uscire dalla folla e mettersi in evidenza salendo sovra un piedestallo ; la donna deve eclissarsi , evitare che si parli di lei , sia in male che in bene ; deve tenersi celata , occupare il minore spazio possibile , onde l ' uomo possa meglio muoversi in tutto suo agio . In verità si direbbe che il nascer donna sia un disonore , un ' onta , una colpa da doversi espiare a forza di umiliazioni , di rassegnazione , di pazienza , e senza potervi mai riuscire (...) . (...) Non v ' è bisogno alcuno di essere forte , o intelligente , o dotto , o saggio , o educato , per aver diritto alla libertà . Tutti gli uomini , dal più degno al più tristo , sono liberi ed eguali tra loro . Le donne devono , allo stesso titolo , esser libere e sovra un piede di perfetta eguaglianza cogli uomini , per questo solo motivo , ché sono anch ' esse dotate di volontà , di spontaneità , al paro di tutti gli altri esseri viventi ; perché la libertà è un bisogno e quando una volontà non è libera , è vincolata da un ' altra , vi è un individuo che soffre ed un altro che si arroga più che non gli spetta . Ogni individuo a qualunque classe appartenga , deve avere la sua giusta , eguale dose di libertà , limitata soltanto da quella di un altro ; la sua dose di responsabilità , senza la quale non vi può essere né moralità , né onore , né dignità , né virtù di sorta . La donna ha diritto al pieno e legittimo possesso della sua persona perché è un individuo distinto e completo , che può stare da sé , senza unirsi all ' uomo e vivere , ciò non di meno , felice , rendersi utile alla patria , alla società , alla umanità , come l ' uomo può stare ed è un individuo completo anche senza unirsi alla donna , del che abbiamo numerosi esempi . La donna ha diritto quanto l ' uomo alla scienza , alla conoscenza del vero perché è quanto l ' uomo intelligente , morale e ragionevole . Ha diritto a tutto ciò cui ha diritto l ' uomo , perché una sola è la morale , una la giustizia , una la ragione , uno l ' onore . Tutto ciò che è permesso all ' uomo deve esserlo parimente alla donna , come tutto ciò che è vietato alla donna , se veramente giusto è il divieto , lo deve essere anche all ' uomo . Il male ed il bene , sì fisico che morale , non hanno , non conoscono , non sono d ' alcun sesso . Tutto ciò che merita davvero il nome di virtù conviene ad entrambi e ciò che è riconosciuto immorale , se propriamente è tale , non se lo devono permettere né l ' uno né l ' altro . È tempo , ormai , che si cessi dall ' usare due pesi e due misure , e qualora si persistesse a credere necessaria una distinzione tra i sessi ( cosa che noi non possiamo in verun modo ammettere ) la giustizia esigerebbe assolutamente che le prerogative , i riguardi , le preferenze , la maggiore tolleranza della legge , come della società , fossero in favore del più debole e la severità , il rigore dei Codici , dei Tribunali , della pubblica opinione , si adoperassero contro il più forte e non già tutto il contrario , come si è sempre praticato ed ancora si pratica .
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Lasciando , per ora , d ' indagare quanto vi possa essere di vero in questa sentenza : La speciale missione della donna è la maternità , come accade , domando io , che una donna divenuta madre senza essere maritata , è disprezzata da tutti , e talmente disprezzata , che si trova nella dura necessità di nascondersi per dare la vita alla sua creatura , o rassegnarsi ad una vita di disonore , di disprezzo , d ' umiliazione e di miseria (...) . (...) Mi risponde : Per essere madre onorata la donna deve prima maritarsi . Bene , sia pure . Ma può la donna maritarsi come , quando e con chi vuole ? No ; deve aspettare di essere chiesta in moglie . E se nessuno la chiede ? In tal caso si conservi zitella . Ma allora che diviene la vostra massima : la donna è nata per essere madre ? E poi , conservarsi casta per tutta la vita è presto detto , ma credete che sia cosa tanto facile , non dico per tutte , ma per molte e molte ? Tuttavia date loro , o Signori , l ' esempio e sono sicura che tutte sapranno imitarvi . Come oserete parlar loro di castità assoluta mentre voi , o Signori , date al mondo continue prove che la credete una virtù impossibile ? Voi sembrate persuasi che la donna può , anzi deve esser casta , ma per vostro conto la castità sembra che la consideriate , non più una virtù necessaria , ma una vera impossibilità e nello stesso tempo una ridicolaggine , direi quasi , una vergogna . Tutti i filosofi , siano spiritualisti ovvero materialisti , si accordano nel dire che l ' amore è un bisogno del cuore umano . Or come soddisferanno a questo bisogno le donne che non si maritano ? Mi si potrebbe rispondere : Vi è l ' amor platonico e di questo forse intendono parlare i filosofi . Nessuno al mondo più di me rispetta ed ammira l ' amor platonico , ma perché fosse possibile bisognerebbe trovare uomini che se ne contentassero . E , dopo tutto , mi sia permesso il dirlo , la natura fisica ha pure le sue esigenze , che sono tanto legittime quanto quelle della natura morale e senza le quali l ' umanità si estinguerebbe . Sapreste dirmi , o Signori , in cortesia perché , quando trattasi del vostro sesso , voi considerate l ' amor fisico quale un bisogno e ne fate una questione di salute , e quando trattasi del nostro il bisogno e la salute scompaiono ad un tratto e più nessuno ne parla ? Se mai vi figurate che le donne non hanno gli stessi bisogni vostri rivolgetevi ad un medico , che sia anche filosofo , e sentirete quali terribili sconcerti la castità forzata produce nella salute di quelle sventurate che si rinchiudono nei chiostri . Tutti compiangono la misera sorte di quelle povere sacrificate che , illuse da un falso concetto religioso , credettero non poter salvare l ' anima se non a patto di martoriare il corpo , e tale compianto è giusto , è generoso , ma come poi conciliare questo lodevole senso di simpatia per quelle infelici che finalmente si sono , dobbiamo supporlo , volontariamente immolate , colla pretensione che ha la società d ' imporre a tutte le donne non maritate quella medesima castità assoluta che si deplora nelle monache ? Non dipende sempre dalla donna il maritarsi ; sono anzi biasimate , criticate , messe in ridicolo le giovani che si industriano per trovare un marito , ( che si pretende d ' altronde tanto necessario ) e si vuole che non amino , che non diventino madri se non unite in legittimo matrimonio ! (...) . (...) Ogni qual volta io sento parlare nei termini più obbrobriosi di donne perdute , da uomini che le superano spesso in dissolutezze ; ogni volta che li sento , ipocritamente o ingenuamente , deplorare la crescente demoralizzazione femminile , mi par di sentire un ' orribile stuonatura . Suppongo che ben pochi debbano essere gli uomini che non siano stati , almeno una volta nella loro vita , in qualche casa di tolleranza , potendolo fare impunemente . Non sono soltanto gli uomini libertini , scostumati , rotti ad ogni vizio ; non sono soltanto gli uomini delle basse classi che frequentano , più o meno assiduamente , tali luoghi . Quelle donne affermano che uomini d ' ogni rango , d ' ogni classe , d ' ogni condizione , d ' ogni età ; celibi , ammogliati , rispettabili padri di famiglia , si recano a visitarle , e non si sanno persuadere perché esse debbano essere un oggetto d ' esecrazione per tutti , mentre gli uomini che frequentano le loro case sono tuttavia stimati onesti , degni , persone ammodo e come si deve . Io lo confesso , in questo non posso dar loro torto (...) . (...) Per me , non lo nascondo , vi è qualche cosa di ben più vile , di ben più abbietto , di ben più ignobile di una donna perduta . È l ' uomo che confessa averne bisogno , la considera necessaria , l ' avvicina e la disprezza ! (...) .
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La Società Operaia di Bologna ( raccolta in Assemblea generale ordinaria la sera del 29 Ottobre 1875 , essendo uniti in adunanza i Soci e le Socie componenti la Sezione femminile ) , convinta che gli attuali Regolamenti Governativi sulla prostituzione recano grande iattura al diritto comune ed all ' uguaglianza in faccia alla legge , contrastano alla missione educatrice dello Stato , dando sanzione ed eccitamento all ' immoralità ; offendono la personalità e la dignità della donna e ledono il principio essenziale civile della riabilitazione ; non rispondono od almeno inefficacemente , allo scopo con cui si è preteso di giustificarli , cioè , di tutelare la pubblica salute ; Considerando per dolorosa esperienza , come la famiglia popolana sia più di ogni altra classe da questi regolamenti colpita ; Augurando tempi migliori in cui una più completa coscienza del dovere , una condizione materiale e morale più elevata per la donna , la trasformazione degli eserciti permanenti , e un più equo ordinamento economico , tolgano le cagioni precipue della prostituzione ; Delibera frattanto di associarsi ai nobili sforzi della Federazione Britannica Continentale e per essa al Comitato Centrale Italiano costituitosi in Roma all ' uopo di ottenere l ' abrogazione de ' Regolamenti surriferiti . E autorizza detto benemerito Comitato a giovarsi di questo Atto di adesione in appoggio alle Petizioni da presentarsi al Parlamento Nazionale per conseguire l ' intento desiderato .
PER DIRITTO DI CONQUISTA ( BECCARI GUALBERTA ALAIDE , 1876 )
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La natura della donna non essendo per nulla inferiore a quella dell ' uomo , essa deve per ciò essere calcolata eguale a lui e ammessa in conseguenza a godere di tutti i diritti politici e civili ch ' egli gode . E questo anche se co ' fatti la donna fino ad oggi , non avesse potuto provare la sua capacità in nessuna guisa . Imperocché la nullità in cui si è lasciata languire , la grettezza delle idee in cui venne cresciuta , l ' ambiente ristretto della famiglia , che non è atto a farle comprendere i bisogni sociali e i portati del progresso , e più specialmente la schiavitù delle costumanze , che le pesa sopra come un coperchio di piombo , ben potrebbero averle compresse quelle facoltà che distinguono l ' essere intelligente e cosciente e capace , e potrebb ' essere , come io calcolo che in fatto sia , ch ' ella non abbia ancor potuto svolgere interamente tutta la sua potenza morale e intellettuale . Come si usa chiudere il piede delle cinesi in breve stivaletto , che ne arresta lo sviluppo e lo condanna a una picciolezza deforme , che offende l ' estetica della persona , così si fece col cervello della povera donna ; eppoi si osa far paragoni , confrontare le opere di lei con quelle dell ' uomo , le di cui facoltà , per converso , si sono spinte sempre al loro sviluppo massimo . La ingiustizia non potrebbe essere più manifesta né la protesta da parte nostra per quanto alta suonasse potrebbesi chiamare esagerata . E chiedendo noi che ci si parifichi e ci si provi poi su tutti i rami che l ' uomo ha discorso e discorre , non chiediamo che quanto per legge divina ed umana ci è dovuto . Ma quanto verrò esponendo , partendo dal punto prefissomi di consigliare la conquista di ciò che ci è dovuto di diritto , non offende la legittimità di questo diritto , ch ' io riconosco in natura e che ci dovrebbe venire conceduto appunto per diritto naturale . Ma ben sappiamo che nel mondo ha sempre avuto maggiore potenza il diritto della forza che la forza del diritto , laonde occorsero secolari rivoluzioni prima che l ' umanità purgasse sé di questo turpe peccato , e non ancora v ' è giunta , ché la indegna guerra che si combatte in Oriente è una macchia che si stampa indelebile sulla nostra civiltà , che ben dobbiamo riconoscere essere ancora una civiltà pigmea . È ad una rivoluzione pacifica , senza urti , né scosse violente , ch ' io v ' invito , o sorelle . Se quello che io intendo raccomandarvi , ci venisse proposto dall ' uomo , io prima , v ' alzerei la voce contro . Quando l ' uomo consiglia alla donna di andare alla conquista del proprio diritto , io ci vedo per entro quel consiglio un ' ipocrisia che mi ripugna ; ci scorgo un ' ironia , che mi fa male . Quando la parte a noi avversa ci dice , verbi grazia : Suvvia , donna , vuoi tu il tuo posto tra gli esseri che valgono qualche cosa nel mondo intellettuale ? Vuoi tu aver parte nella politica , vuoi tu che vengano tolti certi articoli del codice che ti disonorano ? Mostratene degna . Corri la lizza con noi e avanzaci o ci sii pari nella lotta . Se vuoi che ti coroniamo de ' nostri diritti , manifestaci che questi diritti non sarebbero per te un peso troppo superiore alle tue forze , con prove di fatto . Leva la macchia di debolezza che i secoli t ' imposero e noi di buon grado ti dichiareremo nostra eguale . Parmi di scorgere in queste parole che spesso simulati amici ci indirizzano un insulto che giustificherebbe qualunque più energica protesta . Sarebbe lo stesso che l ' uomo libero dicesse al galeotto dalla corta e pesante catena : Vedi là quell ' erta cima ? Provati a salirla con me e vediamo chi primo l ' aggiunge . Quell ' infelice guarderebbe agli anelli che lo costringono a un passo misurato e non risponderebbe che con un sospiro . Come fa la povera donna quando sentesi rispondere di competere oggi con l ' uomo e di mostrarsi alla sua altezza . E il paragone regge , ché i pregiudizi , certe abitudini , che si impongono più delle leggi , e la monca istruzione , superficialissima che al presente viene impartita alla donna , la incatenano peggio che nol sia il galeotto , epperò assai difficilmente essa può vincere , o solo mostrarsi eguale all ' uomo nelle opere della mente e della mano , o se lo può , è per un miracolo del suo ingegno , che deve essere straordinario in tal caso . Vuolsi però considerare che se malgrado questo ella ha dato pure buone prove di sé : se malgrado che da secoli , il suo cervello non ebbe il voluto sviluppo , e crebbe tisica pianta , eppure ha dato frutti non disgustosi al palato , da ciò puossi arguire quanto avrebbe potuto se ogni cosa le fosse stata favorevole , se stata fosse coltivata , se il sole dell ' istruzione l ' avesse riscaldata , se attinto avesse sempre alla fonte del sapere . Questa considerazione soltanto è un argomento formidabile che abbatte i contrari . Ma io parlo in famiglia , alle mie sorelle e a queste dico che ci è possibile nella presente condizione preparare quel rivolgimento sociale , che è il nostro obbiettivo . Protestiamo contro chi del partito a noi avverso , ce lo consiglia nascondendo un sorriso di compassione , ma noi uniamoci e lavoriamo attive , indefesse , concordi a questo scopo . Io ben so che per ciò fare ci conviene avere la virtù dell ' apostolo , ci conviene , all ' uopo , saper coronare le nostre tempie della corona di spine che inghirlanda la fronte dell ' apostolo - martire . Ma nessuno cosa buona né fu iniziata , né condotta al suo possibile termine se non ebbe e i suoi apostoli e i mariti suoi . Chi dunque di noi si sente la forza morale necessaria , chi ha la coscienza del proprio valore , chi sente di poter qualche cosa , sorga alla lotta e quanto può faccia a vantaggio della causa comune (...) . (...) O donne , nel cui intelletto v ' è la scintilla che dà fuoco all ' ingegno vero , o donne , che sareste suscettibili di adoprarvi per il bene del vostro sesso , o compagne nostre che avreste la potenza di esercitare un ' influenza massima e portare ciascuna nella propria città , ciascuna nel proprio cantuccio , un beneficio alla condizione della donna in generale , sorgete compatte e date aiuto alle vostre sorelle e fate che queste possano migliorarsi ; così che un giorno , in quel dì che ci verrà accordato l ' esercizio de ' nostri diritti , esse non siano troppo al disotto de ' nuovi doveri che questi diritti loro imporranno . Siamo unite ; associamoci tutte . Nell ' associazione sta la vera leva del progresso . Impadroniamoci dell ' istruzione ; sforziamone il tempio . Finora , sebbene noi possiamo essere maestre , siamo sempre subalterne all ' uomo (...) . (...) Chi trascura , trovando sé abbastanza soddisfatto , di sorgere a protestare contro qualsivoglia ingiustizia , che colpisce più direttamente altri , quegli manca ad un dovere sacrosanto , infrange uno de ' canoni primi della solidarietà , che deve esistere fra gli individui d ' una stessa specie . Converrebbe che fino dai primi suoi anni la donna venisse ammonita di curare la dignità del suo sesso , come la propria e il suo dovere le venisse additato ben altrimenti che al presente . Converrebbe le si dicesse , non consistere esso nella sommissione , nell ' umiltà , ch ' è spesso la negazione della nostra individualità , e che molto somiglia a viltà ; che non è quel sentimento di modestia , il quale rende tanto superiore un animo che sia naturalmente bello , un ingegno nato a brillare , un carattere che abbia qualità distinte . Converrebbe le si dicesse non consistere esso nella abnegazione completa di sé , che di sovente può originare fiacchezza ; poiché s ' è bello il sacrificio , conviene che questo sia consumato per uno scopo nobile , santo ed utile , sia illuminato , non cieco ; sia tale da sublimare chi lo compie , non da renderlo inferiore alla sua stessa natura (...) . (...) Fino a qui alla donna venne insegnato che il suo primo dovere , quasi l ' unico , è l ' obbedienza passiva , la qualità ch ' era il primo attributo dello schiavo , e che in essa si nascondeva il segreto della sua futura felicità . Io vorrei che ben altro venisse appreso a lei che dev ' essere il cardine della famiglia , che deve reggere e non essere retta . Io vorrei che non si curasse con soverchio amore di spegnere in lei ogni energia istintiva , sotto il pretesto specioso , che la donna deve solo emergere per i vezzi suoi , che ha da governare più con la potenza dell ' amore , che inspira la sua bellezza fisica , che con le qualità dell ' intelletto e del cuore (...) . (...) E riflettendo che qualunque cosa noi compiamo in male o in bene , il biasimo o la lode non ricade solo sopra di noi , ma su tutte le compagne nostre , dovremmo essere sollecite di evitare fin l ' ombra del male e curarci in ogni guisa del bene per onorare il nostro sesso e fargli acquistare stima sempre maggiore . Dovremmo soffocare ogni velleità di leggerezza , ogni vanità , ogni picciolezza , ed elevarci al disopra anche della nostra stessa natura , mirando all ' alto obbiettivo . Chi s ' adopera per un ' idea , chi si prefigge un fine , chi per raggiungerlo non teme sacrificii e non s ' arresta nella lotta , chi vuole e vuole ad ogni costo , quegli riesce . E noi , associate a questo intento benefico , con questo principio comune , anche oggi che la nostra condizione è sempre di dipendenti , possiamo ciò nulla ostante , adoprarci a nostro vantaggio , quando siamo determinate e volonterose . Quando non vogliamo trascurare di aiutare vuoi col censo , vuoi con l ' ingegno , vuoi con l ' opera nostra l ' istruzione femminile , di promuoverla da per ogni dove , di farla progredire , di far progredire il lavoro professionale , di perfezionare quel lavoro industriale , che anche al presente è conceduto alla donna , di sostenere in questo come in qualsivoglia cosa il diritto muliebre . Da questa azione concorde e assidua , potrà venire quel bene che aneliamo e iniziarsi quella riforma nei costumi , che sarà la precorritrice della riforma radicale che muterà la faccia della società (...) .
MEDITAZIONI DI UNA SOLITARIA — RIFORME E LEGGI — ( NAPOLLON_MARGARITA ERNESTA , 1877 )
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Lo spirito settario è improvvido consigliere . « Il dogmatismo perderà , un dì o l ' altro , fino il titolo ed il nome di scienza » disse Ausonio Franchi , e come cosa caduca non deve presiedere ciò che si ha diritto di considerare come scienza eccellentissima . « La storia rivela , dice Littré , nella sua Filosofia Positiva , l ' instabilità delle dottrine metafisiche » , e noi , eredi del secolo XVIII , ammettiamo nel codice conseguenze ben terribili , di quella metafisica trascendentale , che fuorvia il sano criterio dell ' uomo pratico , e a cui si devono tante pagine insanguinate della storia ! L ' indissolubilità del matrimonio e la eterna tutela della donna sono due gravi errori del nostro codice , sono vere mostruosità , che col progredire dell ' incivilimento dovranno scomparire . Devesi parificare la condizione dei due sessi , accordare ed entrambi la responsabilità delle loro azioni , concorrere diritti ed imporre doveri con equa ripartizione , bandire la prepotenza , levare alla donna una tutela indecorosa , offensiva ed ingiusta ; considerarla , non più come un essere inferiore , debole , incapace , ma come intelligenza capace di agire , di amministrare i propri beni , e non porla in balia di un marito , che talvolta colla forza e la minaccia , le estorce adesioni e firme che sono la di lei condanna (...) . (...) Davvero che egli è un far troppo la corte al motto ecclesiastico : L ' uomo non separi ciò che Dio congiunge Ma al Municipio , Dio non c ' entra , e non credo che il signor Sindaco , si senta in quel momento invasato da idee papaline , e si creda seriamente l ' infallibile rappresentante di Dio sulla terra . Oh se così fosse , perché colla sciarpa ufficiale , monsignor sindaco , non mette anche la mitra ? Sarebbe logico . Purtroppo nelle presenti controversie , fra il bisbiglio di tante voci contraddittorie , una mi ripercuote l ' orecchio , ed è una frase convenzionale , da tutti interpretata a piacimento . S ' invoca da leggi e da filosofi il diritto naturale ; ma chi lo rispetta ? Non l ' uomo a cui il codice accorda non pochi privilegi : non il marito , che è protetto dal codice ; non il potente , che sa di avere nel codice un benevole ausiliario ; non l ' avvocato , che , protetto dalla toga , scende talvolta all ' insulto ed all ' ingiuria contro la parte avversaria o l ' imputato ; e possiamo ripetere con Vico : Le gare degli ingegni , più che qual si voglia altro contrasto , si dimostrano veementi ed accanite ma non eque . La discussione trascende in querela , l ' arringa in ingiuria , il libero giudizio in pressione , e talvolta assistiamo col cuore stretto , allo svolgimento davanti ai tribunali di certi drammi , che terminano nel carcere o nel manicomio . Faccio appello all ' evidenza di alcuni fatti contemporanei , né quali si vide la giustizia o prostituirsi alla potenza o assecondare gli intrighi con colpevole condiscendenza . E ogni giorno non siamo spettatori di disordini che fanno raccapricciare gli onesti , dove si vede la legge premere sul debole e colpire la donna , per la sola colpa di essere donna , cioè considerata inferiore , incapace , e posta in coda agli idioti , agli imbecilli , ai mentecatti ? Il codice offese la donna nella sua dignità ; seguì la dottrina religiosa che la vuol soggetta a penitente , considerata causa del male e degradata ! Nei libri così detti sacri è sempre dipinta come impura , oggetto di compassione , avvilita , venduta . Si tengono concilii per chiarire il gran problema , se la donna è dotata di anima , e si crede aver detto l ' ultima parola deificando il mito della Vergine - Madre . Tutto intorno a lei è pregiudizio ed errore , e la prepotenza maschile volentieri ammette una inferiorità , che le assicura lo scettro , rifiutandosi di ascoltare le perorazioni della vittima , che si dichiara incompetente onde imporle silenzio . Ma perché una tanta ingiustizia ? Perché la legge si fa complice del più volgare pregiudizio e non propugna che ciò , che tende a stringerla nel circolo magico di una sedicente inferiorità ? (...) . (...) Badate , la donna è una forza latente , che se compressa diverrà pericolosa . Voi l ' allontanate dalla legge ed essa si abbandona all ' intrigo ; l ' astuzia è la specialità dei deboli ; le contestate la sua dignità ; ed essa corre tra le file dell ' esercizio clericale , ove la si blandisce con lusinghe e le si promette la gloria nel cielo . La respingete dall ' aula universitaria , ed essa si rifugia in chiesa ; in mancanza di scienza positiva , che le è vietata , si appassiona per la metafisica , e respinta dalla società , cerca un conforto nei sogni e nelle illusioni dello spirito . La nullità e la leggerezza femminile sono opera vostra , o signori ; l ' avete condannata ed essa si vendica . Le negate autorità , intelligenza , rettitudine , energia , coraggio , ed essa corre a piangere in un confessionale . Reietta dagli uomini si consacra a Dio . Il quadro è miserando , ma è opera vostra . Accordatele quelle franchigie , che chiede in nome del diritto naturale , e rialzate la di lei dignità ; divenuta persona e non trastullo , essa ripudierà le frivole abitudini di una vita nulla , per consacrarsi all ' opera santissima di incivilire l ' umanità e sorreggere l ' uomo nelle penose fatiche della vita pubblica . Ricordatevi , o legislatori , che la degradante schiavitù abbrutisce anche i migliori ingegni che voi cercaste ognora di distruggere il senso morale nella donna , sopprimendone la personalità . Non ci calunniate , o signori , offendereste l ' opera vostra (...) .
LA DONNA E IL SACERDOZIO DELLA STAMPA ( BECCARI GUALBERTA ALAIDE , 1877 )
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La stampa periodica o giornaliera dovrebbe essere una amica capace di venirci a illuminare a consigliare a correggere , sotto veste di appagare la nostra brama di apprendere le notizie politiche del giorno ; di conoscere le nuove importanti scoperte della scienza , di sapere quali dottrine nuove i filosofi i moralisti i pedagogisti , abbiano cavato dalle antiche , a guida norma inspirazione delle presenti e future generazioni ; un ' onesta curiosità , che potrebbe esserci feconda di molto bene , quando venisse onestamente soddisfatta . Ma di un ' istituzione proficua s ' è abusato e oltrepassandone i limiti ed esagerandone il bisogno , s ' è dato vita a una quantità straordinaria di giornali e periodici , da procurarne ai lettori un ' indigestione , tanto più seria e di tristi conseguenze , in quanto si diffusero pagine che contenevano nonché lumi ammonimenti consigli saggi , opportuni , valevoli , un veleno sottile sottile , corrompitore dell ' anima . In siffatto modo libertà venne insultata e costretta a velarsi la faccia e in sua vece sorse licenza , che , impunemente vestita del gran peplo della dea , che guida i popoli a ' loro destini , felice della maschera che agli ingenui o ignoranti la nasconde , si compiace spargere fra il popolo , avido di luce , di verità , la parola mentita della sua fede di corruzione : né il mal gioco accenna avere un termine , ché continua tuttavia , riempiendo di dolore chi vorrebbe che il giornalismo , compreso della sua missione , la compisse quale un apostolato . Ma perché mai di una cosa che potrebbe riuscire tanto benefica e ch ' è , come dissi , una necessità de ' tempi , come mai se ne fece uno strumento di dissolvimento morale ? Quando si potesse avere un giornalismo che tendesse allo scopo , che il giornalismo onesto dovrebbe prefiggersi , come ci sarebbe facile rifare l ' uomo , dar vita vigorosa al suo pensiero , educare il suo sentimento , indirizzarlo per quella via che a libertà vera conduce ; invece , il giornalismo che Italia a suo disdoro può in oggi vantare , salvo le belle , splendide eccezioni , è tutto vanamente ciarliero , pecca di pretenzioso , è spesso pettegolo , litigioso , presto alla polemica personale , allo insulto , alla calunnia e diffonditore sotto forma di cronaca amena , d ' immoralità ; ché si fa eco di processi scandalosi , ché registra ogni sorta di delitti , con una leggerezza colpevole ; ché narra le cose più sozze , più abbominevoli , più nefande , con un buon umore indecente , o con un sorriso beffardo ; ché nelle appendici , ammanisce i più scapigliati romanzi della scuola francese ; e i lettori non educati a serietà , non avvezzi alla riflessione , al discernimento , ci si abituano a letture tanto pericolose ; e ne hanno scuola , ripeto , di corruzione ; ci si abituano , poi che ben lo si sa , che per la natura dell ' uomo il male come il bene è quistione d ' abitudine , e a forza di leggere di latrocini , di omicidi , di suicidi e via di seguito , narrati con tanta superficialità , l ' uomo incolto , non trova in fine la colpa così orribile , anzi spesso la trova rivestita di una certa luce , sia pure luce sinistra , circondata di una specie di aureola , che potrebbe attrarlo se incauto ; anche il tristo nell ' esserlo ci mette il suo amor proprio . A questo brutto stato di cose si siamo ridotti , perché dimenticossi che la stampa è un sacerdozio , e la si assunse quale un mestiere (...) .
LA DONNA QUAL'È - LA DONNA POLITICAMENTE UNA NULLITÀ ( MALLIANI_TRAVERSARI MARIA , 1878 )
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La posizione sociale della donna , a giudicare dalle apparenze , è dignitosa ; dico a giudicare dalle apparenze , perché non posso chiamar dignitosa la posizione di una classe di persone e questa è la regola e non l ' eccezione nei paesi occidentali la quale con un solo articolo del Codice , è tenuta alla cieca ubbidienza e sottomissione verso chi ha cooperato a dettare quell ' articolo ; ben pochi sono i Codici europei che non contengono l ' ingiunzione esplicita , che la moglie deve ubbedienza al marito : solo nella revisione legislativa del 1865 , l ' atto di ubbidienza venne soppresso nel Codice italiano . L ' esclusione poi della donna da ogni legislazione , e la sua impotenza riguardo alle istituzioni nazionali , che non sono se non istituzioni a cui la donna non ha prestato il suo concorso , fanno sì che la vita morale dei popoli si risente assai della mancanza della influenza femminile ; l ' assenza completa dell ' influenza di donne oneste ed intelligenti nello Stato , deve riguardarsi come un abuso non lieve , e non poche istituzioni avrebbero un aspetto ben diverso , se si fossero consultate anche le loro opinioni e sentimenti . È cosa innegabile che l ' ingiustizia reca danno a quello che la commette non meno che a quello che la subisce , demoralizzando sì l ' uno che l ' altro (...) . Il desiderio dell ' Europeo incivilito , di voler continuare le tradizioni antiche , riguardo alla donna tradizioni che per conto suo egli ha rinnegate , dichiarando che nessuno ha il diritto di arrogarsi un potere illimitato sulla sorte altrui e di volerla segregata da tutti quegli interessi , che più importano al cittadino ; di volerla tenere estranea a tutto ciò che si chiama politica , ossia arte e scienza di governare un popolo , e ciò che solo tocca alle masse di farsi governare da uomini di Stato scelti bene ; ed infine , la sua brama di disporre , egli solo , senza il concorso di lei , dei mezzi per influenzare le leggi , dalle quali gli individui e la comunità vengono retti , possono essere in parte inconsci , e conseguenza di pregiudizi , di spensieratezza , di indifferenza , ma non sono certamente segni di uno spirito liberale , disinteressato ed equo . La circostanza inoltre , che anche nella donna europea l ' uomo si ostina a voler vedere null ' altro che la generatrice e la governante di casa , e per tale motivo persiste a negarle la facoltà e l ' opportunità di lavorare efficacemente al perfezionamento del suo essere intellettuale e morale , ridonda a danno di tutti , sebbene i pregiudizi impediscano agli indifferenti di accorgersene ; soltanto quando si avrà permesso alla voce femminile di prender parte alle decisioni che riguardano il suo sesso , di accennare agli inconvenienti e alle sofferenze che pesano su di esso , e che l ' altro sesso non può comprendere , perché , non le sente , gli uomini potranno parlare di libertà civile , di autonomia individuale e di rispetto alla personalità umana , senza essere tacciati d ' ipocrisia .
AI LETTORI ( LA DIREZIONE , 1879 )
StampaPeriodica ,
I luttuosi avvenimenti che contrastarono l ' Italia nostra negli ultimi giorni del 1878 non devono venir posti in oblio . Gran danno sarebbe invero se l ' impressione prodotta dall ' attentato esecrabile contro un Sovrano amato e devoto al bene dei suoi sudditi , e dalle congiure scoperte in varie parti del regno , scomparisse con quella medesima rapidità con cui nacque , e se quei delitti si attribuissero unicamente alla manchevole sorveglianza governativa od alla influenza rovinosa , ma passeggera , delle teorie di sconfinata libertà imprudentemente professate . Quando si vedono frutti di tal natura , bisogna dire che il male abbia radici assai più profonde . Né tali radici saranno difficili a scuoprirsi da chi voglia spassionatamente considerare le condizioni anormali , in cui si trova da molti e molti anni la società in Italia . Una rivoluzione , che abbatté sette troni , non poteva a meno di produrre negli animi e nelle menti un gran turbamento , accresciuto a cento doppi ancora dalla lotta perdutamente tra lo Stato e la Chiesa . Come può rispettare i decreti del potere civile ed ecclesiastico quel popolo , che assiste ormai da quattro lustri ad un tale spettacolo ? Aggiungasi la propaganda materialista , il falso avviamento che si vuol dare e che si è dato all ' istruzione , l ' empietà di molta parte della stampa , il disordine dei partiti parlamentari , il dissesto economico , la confusione delle amministrazioni date in preda ad uomini incapaci , solo perché appartenenti a questa o a quella chiesuola politica , e si comprenderà come a poco a poco si dovesse venire fino agli eccidi di Napoli , di Firenze , di Pisa . Né vale a dire che i medesimi mali appaiono in istati più solidi e meno liberali del nostro ; che , se bene si consideri , ancora essi trovansi sotto molti aspetti in condizioni analoghe alle nostre . A combattere tanto male non sono troppe tutte le forze della Società , ché anzi si richiedono in ispecie quelle dei privati , e più particolarmente di quell ' elemento conservatore che finora si è tenuto troppo in disparte e la necessità del quale , per la salute comune , ormai nessuno contesta . Egli è appunto al fine di contribuire nelle misure delle nostre forze a quest ' opera rigeneratrice e di offrire un campo agli uomini di parte nostra , che pur sono numerosi , ma sparsi in tutto il paese , che noi intendiamo fondare questa Rivista . L ' apparizione di un nuovo Periodico quando ne esistono già tanti , così generali come speciali , e fra gli altri alcuni a cui non si può contestare né l ' accuratezza della redazione , né la frequenza di lavori dovuti ai più reputati scrittori d ' Italia , potrà forse parere a tutta prima poco opportuna . Ma chi ben guardi , a molti di questi periodici , manca un carattere importante , il carattere politico , e se pure vi è , non può a nostro avviso dirsi sano e giovevole al bene della patria . Alcuni periodici infatti si vantano di offrire un campo aperto a tutte le opinioni più disparate , altri hanno tali principi e tale indirizzo che tendono a deviare sempre maggiormente dal retto sentiero la mente delle nostre popolazioni ; altri infine tendono a propagare sempre più quel veleno , onde pur troppo si rendono ogni giorno più visibili i funesti effetti . Imperocché , giova qui ripeterlo , a noi sembra fuori di dubbio che le cospirazioni tutto dì rinascenti , e i disordini ai quali l ' Italia è da qualche tempo in preda , trovino una delle loro più dirette cagioni appunto nella stampa . Che se tale difetto appare più grave che mai nella stampa quotidiana , non si può dire che sia meno nociva quella che tiene un posto di mezzo fra il libro ed il giornale ; poiché , se l ' uno va per le mani di maggior numero di persone e può quindi produrre direttamente un guasto più esteso , non conviene dimenticare che dalle Riviste il più delle volte lo scrittore di giornali trae le sue ispirazioni , che le dottrine delle Riviste , sminuzzate e spesso esagerate egli distribuisce e rende popolari giorno per giorno . Ora per una parte tra i periodici esclusivamente dedicati agli studi storici , filosofici e scientifici , per l ' altra fra le riviste politiche o troppo avverse all ' attuale costituzione del paese , o troppo ostili ai principi religiosi ci sembra possa stare benissimo di mezzo la Rassegna Nazionale . Ci diciamo Nazionali in ispecie , perché vogliamo essere italiani di cuore e quindi trattare ciò che altamente risguarda gli interessi della Nazione . Intendiamo pure di essere conservatori , poiché vogliamo conservare ciò che alla Nazione nostra o alla prosperità di lei ed alla sua grandezza si appartiene ; ma conservatori amici del progresso e dei perfezionamenti , da che sappiamo non potersi dare conservazione vera senza operosità perfezionatrice , né perfezionamento senza conservazione . Cattolici ed italiani , pur rispettando sempre le convinzioni e le credenze altrui , noi coopereremo , per la nostra parte , a conservare le istituzioni religiose , morali , sociali , civili , e politiche dell ' Italia . Le istituzioni religiose , perché noi Cattolici e sincerissimamente devoti alla Chiesa cattolica , quando sorgano quistioni di attinenza tra la Religione e lo Stato , pur riconoscendo la necessità che lo Stato mantenga i diritti propri , ci proponiamo di insistere e raccomandare la sacra necessità di rispettare i diritti della Chiesa e delle coscienze ; non rispettati i quali , si offendono o prima o poi anche i diritti della civile società . Le istituzioni morali , sociali e civili , e perciò ci occuperemo principalmente di ciò che risguarda l ' educazione nei suoi modi e nelle sue forme , e l ' istruzione privata e pubblica nelle sue attinenze colla pubblica o privata moralità ; ponendo in chiaro i diritti dei padri di famiglia di contro allo Stato , e tutto ciò che interessa la proprietà e le urgentissime quistioni , che riguardano il capitale ed il lavoro . Cooperemo a conservare le istituzioni politiche infine , poiché amiamo questo nostro paese , ormai felicemente costituito a Nazione colla nobile Casa di Savoia , questo paese retto da forme eminentemente liberali e possibili di politici perfezionamenti nell ' orbita delle più ampie libertà costituzionali , come avremo luogo di dimostrarlo , quando occorrono speciali argomenti , per esempio le riforme alle leggi elettorali così politiche come amministrative , dove ci sembrano necessari due grandi criteri , l ' uno di non badare solamente al numero , l ' altro di non badare solamente al censo . Ma questo non è che una parte del programma nostro ; poiché la Rassegna Nazionale si occuperà pure di scienze , di lettere , di arti , in quantoché amiamo che i nostri Lettori si tengano al corrente del movimento degli studi contemporanei : ma sia che si tratti di filosofia o di scienze , di letteratura o di storia , di economia o di legislazione , combatteremo le teorie materialistiche e razionaliste . Due cose ancora vogliamo notare , 1° che non vogliamo discutere dogmi o discipline ecclesiastiche , si di che noi saremmo incompetenti e ad ogni modo risoluti di non occupare questo campo , dove è facile ai non competenti l ' errore ; 2° che mentre siamo conservatori e quindi desiderosissimi di serbare l ' autorità dello Stato , abbiamo in animo di non concedergli , per l ' amore stesso che gli portiamo , più di quello che le sue competenze naturali richiedono ; dacché ogni trasmodare dell ' autorità politica e giuridica mena necessariamente alla confusione dell ' ordine religioso , civile ed anche del politico . Perciò ci sentiamo disposti , nelle questioni attinenti all ' industria ed ai commerci , a sostenere le soluzioni che ci offre la libertà e crediamo che ogni vincolo che possa giustamente porsi a questa libertà venga soltanto da principii di igiene e di moralità ; nelle questioni amministrative ed interne , persuasi della santità di quella massima che la smania di governare è il più funesto dei malanni dei Governi del giorno ( Humboldt ) , favoriremo il vero decentramento per avviare il paese alla libera e compiuta esplicazione dell ' individuo , conciliando coll ' unità dello Stato e la necessaria autorità del governo la maggiore ampiezza di attribuzioni ai Comuni ed alle Provincie . In questi limiti , che non rinchiudono certo un campo troppo ristretto , lasceremo la più ampia libertà ai nostri collaboratori e ci sforzeremo di dare alla Rivista la maggiore varietà tenendo una giusta misura fra gli articoli risguardanti argomenti scientifici , storici e letterarii e quelli concernenti le questioni che si sogliono chiamare di attualità . Da queste brevi premesse , il Lettore ha compreso quale sia il programma . È inutile il ripetere che senza essere organi di alcuna associazione particolare nel campo della politica , la nostra pubblicazione intende appunto di contribuire , secondo i suoi mezzi alla formazione ed alla manifestazione di quel partito nazionale e conservatore , del quale tutti sentono oggidì il bisogno e che pel bene dell ' Italia speriamo di vedere tra breve sì numeroso e potente da arrestare il paese sulla mala via nella quale altri lo spinge e ricondurlo a quella forza e prosperità , a cui hanno diritto tutte le nazioni libere e cristiane .
PAPA E RE ( - , 1878 )
StampaPeriodica ,
Argomento per noi di massimo sconforto per l ' avvenire del liberalismo in Italia è la quasi unanimità di cui dànno prova in questi giorni gli organi principali della stampa italiana , nell ' invocare che fanno , come beneficio massimo per il nostro paese , l ' elezione d ' un Papa che voglia conciliarsi con lo Stato italiano , e che accettando i fatti compiuti lasci libero ai cattolici di gettarsi con coscienza tranquilla in mezzo alle nostre lotte politiche . Strana contraddizione è questa ! Tutti riconoscono la follìa delle illusioni quarantottesche di un possibile governo liberale dei preti , di una possibile conciliazione nella stessa persona delle due qualità di buon Papa dal punto di vista ecclesiastico e di buon re dal punto di vista civile e liberale . Tutti vi dicono che non si capisce come già allora , nel 1848 , non apparisse a tutti evidente che la Chiesa cattolica poggiandosi sul domma , ed organizzata a gerarchia con governo autocratico , non poteva affatto coordinarsi con un governo civile che posi sul principio elettivo , e che abbia per ragion di essere la esplicazione di tutte le libertà , di quella di pensiero , di coscienza e di parola quanto di ogni altra più strettamente politica . Ma queste cose che sono chiare a tutti quando si tratti del '48 e del governo teocratico degli Stati pontifici fino al 1870 , non sarebbero dunque più vere per l ' Italia dal '70 in poi , dopo che la Chiesa ha proclamato il Sillabo ed eretto a domma l ' infallibilità papale , e ciò soltanto perché l ' autorità monarchica non è più riunita nella stessa persona con l ' autorità papale ? Dunque quella conciliazione tra le due istituzioni che non sarebbe assolutamente possibile quando fossero rappresentate dallo stesso individuo , diventerebbe per la sola divisione delle persone , naturale e desiderabile per ogni verso ! E come ciò ? Noi non giungiamo davvero a capirlo . Forse perché il Pontefice non è più egli stesso re , dunque deve poter ammettere la libertà di coscienza , di pensiero e di parola , e quindi di propaganda anche nell ' errore . È assurdo il supporlo , ammenoché si voglia ritenere che il nuovo Pontefice voglia e possa trasformare la Chiesa romana in Chiesa nazionale , e sé in un arcivescovo primate d ' Italia , valendosi della propria infallibilità per negare l ' infallibilità stessa , e facendo un falò del Sillabo e dei canoni della Chiesa . Quello che potrà avvenire sarà , bensì , che il Papa , cioè a dire la Chiesa cattolica romana , accetti di fare , per ora e per necessità , una croce sulla questione del poter temporale , e che non accettando , ma valendosi delle nostre libere istituzioni , entri nella lotta con tutte le sue forze , nazionali e forestiere , al solo ed unico scopo di distruggere o snaturare quelle stesse istituzioni , non appena si fosse impadronita del potere . Fin dal primo numero della « Rassegna » noi dichiarammo apertamente il nostro pensiero a questo proposito . Noi temiamo ogni e qualunque conciliazione tra il nostro governo e il Papato , perché non crediamo che la Chiesa romana con tutte le sue forze sia oramai più da paventarsi in quanto combatta la nostra costituzione a Stato nazionale , ma invece riteniamo fermamente che ella sia la nemica peggiore e più temibile di quello che , secondo l ' avviso nostro , è scopo non inferiore , e bene altrettanto inestimabile , quanto l ' indipendenza nazionale , cioè , delle nostre libertà interne , della libertà del pensiero italiano in tutte le sue forme . Se per sventura nostra il partito cattolico prendesse il di sopra in Italia , il principio della libertà individuale verrebbe soffocato dal principio dell ' autoritarismo , la ragione si sommetterebbe al Sillabo , ed il paese nostro , già così prostrato moralmente per le lunghe servitù politiche , e per l ' azione secolare dello spirito oscurantista della Chiesa romana , ricadrebbe ben presto in condizioni tali di servitù morale ed intellettuale , da far disperare di ogni possibile risorgimento avvenire , e la stella d ' Italia sarebbe tramontata per sempre . Non lusinghiamoci , a guisa di fanciulli , con stolte superstizioni di un destino fatale che debba per sua propria virtù e a dispetto dei vizi nostri e del poco nostro accorgimento , far trionfare il nostro paese di tutti gli ostacoli , e farlo procedere glorioso nelle vie della civiltà . Se non saremo savi , cadremo , come sono caduti altri popoli ; se non sapremo misurare freddamente le forze dei nostri nemici , se daremo loro battaglia prima di esser pronti , e impegnando il combattimento nello stesso nostro campo , saremo schiacciati ; se l ' Italia non saprà mantenersi libera dal giogo dei preti e dal predominio del principio autoritario che essi glorificano , l ' Italia diventerà pur troppo la terra dei morti .
LA MONUMENTOMANIA ( - , 1878 )
StampaPeriodica ,
I sintomi della mania monumentale che ha invase le menti in Italia vanno purtroppo crescendo . L ' ultimo e più pericoloso eccesso si è dichiarato con la proposta , stata accolta favorevolmente da alcuni autorevoli periodici , di promuovere una sottoscrizione nell ' esercito per innalzare a Palestro un monumento al gran Re che abbiamo perduto . Questa sottoscrizione sarebbe , è vero , contraria ai regolamenti disciplinari , che vietano nell ' esercito le sottoscrizioni con carattere collettivo ; ma di ciò poco importa ai fanatici monumentalisti : essi dicono che la sottoscrizione dei militari dovrebbe essere individuale e spontanea . Fortuna delle frasi ! Ci par di vederla questa spontaneità della sottoscrizione . Ogni comandante di divisione , premendogli che il corpo sotto i suoi ordini faccia buona figura , chiamerà i colonnelli dei reggimenti e li pregherà gentilmente a promuovere la sottoscrizione per il monumento , ad onore dell ' esercito e specialmente della divisione . I colonnelli aduneranno i maggiori , e li inviteranno a prestarsi per la riuscita della generosa impresa ; i maggiori raccomanderanno la cosa calorosamente ai capitani , i quali esorteranno seriamente i loro ufficiali , perché prescrivano ai bassi ufficiali di ordinare ai soldati di pagare individualmente ( sottoscrivere non sarà sempre possibile ) un tanto per uno per il monumento al Re defunto . Vedrete allora che spontaneità !