StampaQuotidiana ,
Una
cosa
notevole
e
buona
è
questa
:
i
caporioni
fanno
il
diavolo
a
quattro
da
un
capo
all
'
altro
d
'
Italia
,
e
il
popolo
,
meno
gli
interessati
pochini
anche
questi
non
si
move
.
Se
ci
fosse
nella
popolazione
la
fedele
ripercussione
del
chiasso
che
menano
i
sobillatori
politici
,
avremmo
l
'
Italia
in
fiamme
.
Invece
,
tutto
è
in
silenzio
.
Domenica
andranno
a
votare
i
soliti
che
non
possono
o
non
sanno
esimersi
,
e
anche
non
conoscono
il
dovere
di
esimersi
da
un
atto
che
,
nelle
condizioni
attuali
,
da
una
parte
è
ridicolo
,
dall
'
altra
è
un
parricidio
,
inquantoché
lo
si
dice
esercizio
di
sovranità
ed
è
l
'
abdicazione
della
sovranità
in
mano
di
alcuni
dei
più
audaci
liberali
.
Se
la
apatia
generale
fosse
conseguenza
di
poltroneria
o
di
incapacità
di
assorgere
alla
visione
dei
massimi
interessi
dei
paese
sarebbe
a
dolersene
.
Ma
la
indifferenza
è
solo
apparente
;
la
quiete
è
una
convinzione
profonda
,
un
proposito
fermo
e
sereno
,
una
minaccia
sdegnosa
,
una
seria
preparazione
.
Vi
ha
la
convinzione
che
il
male
in
Italia
ha
la
radice
nell
'
organismo
stesso
dello
Stato
;
nessuna
speranza
rifulge
di
possibile
risanamento
se
si
bada
agli
atti
singoli
o
agli
individui
.
Si
è
costituita
una
condizione
di
cose
sulla
negazione
di
ciò
che
dovrebbe
esserne
la
base
e
il
fondamento
.
Ciò
è
sentito
:
ne
nasce
il
proposito
di
non
concorrere
a
sostenere
l
'
assurdo
,
e
di
prepararsi
al
lavoro
di
ricostruzione
che
seguirà
l
'
esito
ultimo
della
prova
che
il
liberalismo
sta
facendo
n
Italia
.
È
l
'
avvenire
che
gl
'
Italiani
preparano
:
i
liberali
si
demoliranno
,
non
possono
sussistere
,
hanno
dentro
di
sé
la
ragione
della
loro
decomposizione
.
Lo
sfacelo
del
liberalismo
sarà
la
risurrezione
dell
'
Italia
e
degli
italiani
.
Dalla
radice
,
dagli
organi
vitali
si
incomincierà
il
risanamento
.
Il
divieto
pontificio
è
provvidenziale
anche
per
questo
riguardo
che
raccoglie
intorno
al
Papa
,
il
benefattore
storico
l
'
Italia
,
gli
elettori
e
fa
che
la
astensione
sia
una
positiva
opera
di
organizzazione
delle
forze
cattoliche
e
anti
-
liberali
,
otto
un
capo
,
con
un
programma
e
uno
scopo
,
di
contro
il
nemico
della
religione
e
del
paese
.
Cattolici
,
sentiamo
la
gravità
del
momento
e
prevediamo
che
dovremo
sobbarcarci
ad
un
lavoro
ben
arduo
.
Ma
sarà
un
lavoro
amato
,
poiché
sarà
lavoro
di
riparazione
delle
sciagure
che
il
liberalismo
,
il
satanico
delinquente
,
ha
adunato
sulla
patria
nostra
.
Facciamoci
degni
di
divenire
nelle
mani
di
Dio
strumenti
efficaci
di
salute
e
di
prosperità
d
'
Italia
.
Noi
dobbiamo
più
e
più
raccoglierci
attorno
al
Pontefice
,
allontanarci
dal
liberalismo
e
formare
le
falangi
salvatrici
.
Alla
vigilia
delle
elezioni
politiche
ci
stia
innanzi
il
nostro
dovere
:
se
desideriamo
libera
la
Religione
,
indipendente
il
Papato
,
grande
la
patria
e
atterrato
il
nemico
comune
,
il
liberalismo
,
che
ci
ha
dato
schiavitù
,
miseria
,
ladri
,
deplorati
;
se
desideriamo
mettere
assieme
l
'
esercito
dei
liberatori
del
paese
dal
brigantaggio
liberalesco
obbediamo
al
Papa
,
non
andiamo
alle
urne
.
StampaQuotidiana ,
Noi
deploriamo
che
la
maggioranza
dei
cattolici
e
degli
uomini
d
'
ordine
abbia
in
buona
fede
presa
sul
principio
una
posizione
che
li
ha
poi
condotti
a
trovarsi
in
urto
con
l
'
evidenza
dei
fatti
e
coi
principii
elementari
del
diritto
umano
;
ma
fiat
iustitia
et
pereat
mundus
:
nessuna
avversione
di
razza
o
di
religione
,
nessuna
necessità
di
difesa
politica
legittima
la
soppressione
della
verità
,
il
sacrificio
di
una
vita
,
il
tormento
d
'
un
'
anima
,
il
vilipendio
di
una
famiglia
,
la
morte
civile
d
'
un
colpevole
.
Come
abbiano
potuto
,
con
tanta
ferocia
,
i
nazionalisti
e
gli
antisemiti
assumere
una
causa
così
ripugnante
,
senza
indagare
,
se
mai
nella
loro
lotta
disperata
per
un
ideale
patriottico
contro
la
massoneria
e
il
giudaismo
,
calpestassero
il
fondamento
stesso
del
proprio
programma
e
creassero
agli
avversari
una
posizione
di
favore
,
è
un
fenomeno
che
non
si
spiega
se
non
tenendo
conto
degli
acciecamenti
che
la
passione
produce
:
l
'
avervi
però
persistito
,
e
il
persistervi
tuttora
,
malgrado
tutto
quello
che
di
triste
è
accaduto
,
malgrado
tutta
la
luce
che
si
è
sprigionata
dal
cozzo
terribile
,
malgrado
le
rivelazioni
,
le
confessioni
,
le
inchieste
,
tradisce
una
cecità
irreparabile
.
La
Francia
ha
bisogno
che
questa
brutta
pagina
della
sua
storia
contemporanea
si
chiuda
;
e
a
chiudersi
pare
infatti
vicina
:
ciò
non
accadrà
forse
se
non
attraverso
nuove
convulsioni
:
ma
è
sperabile
che
gli
uomini
onesti
d
'
ogni
partito
si
convincano
finalmente
che
oggi
alla
Francia
occorre
una
cosa
sola
:
far
giustizia
;
giustizia
riparatrice
del
passato
,
giustizia
punitrice
degli
autori
della
sventura
e
dell
'
onta
riversatasi
sul
paese
.
StampaQuotidiana ,
Sempre
fedeli
al
nostro
programma
che
difendemmo
omai
sempre
colla
libera
e
feconda
discussione
,
nemici
ognora
della
intransigenza
ma
fermi
fautori
del
progresso
civile
ed
economico
del
nostro
paese
,
vi
rivolgiamo
oggi
la
parola
perché
domani
nel
segreto
delle
urne
voi
deponiate
quel
plebiscito
di
favore
e
di
fiducia
verso
uomini
che
più
volte
vi
diedero
prova
luminosa
di
solerte
e
patriottica
amministrazione
.
Per
forza
di
legge
,
per
le
maggiori
guarentigie
di
libertà
concesse
dallo
Stato
,
per
l
'
allargamento
del
suffragio
popolare
voi
siete
chiamati
domani
a
rinnovare
il
Consiglio
Comunale
ed
eleggere
6
Consiglieri
provinciali
.
Non
potete
errare
nella
scelta
,
imperocché
il
partito
liberale
progressista
,
scevro
da
utopie
politiche
,
nemico
di
ogni
personalità
e
di
maneggi
elettorali
,
si
ripresenta
a
voi
con
grandi
garanzie
:
la
fiducia
della
pubblica
opinione
che
da
vari
anni
lo
ritenne
,
come
difatti
lo
è
moralmente
il
grande
e
benefico
partito
di
maggioranza
il
passato
periodo
di
tempo
speso
unicamente
pel
bene
del
paese
,
al
compimento
di
riforme
,
di
lavori
,
d
'
igiene
e
pubblico
progresso
!
Checché
hanno
sbraitato
e
malignato
gli
avversari
,
l
'
omai
compiuto
acquedotto
di
S
.
Marco
di
acque
pure
e
salutari
,
la
viabilità
interna
ed
esterna
stabilita
,
la
riselciatura
,
le
fontane
,
gli
abbeveratoi
ed
i
cimiteri
rurali
in
tutte
le
frazioni
,
il
pubblico
mattatoio
,
le
opere
di
sventramento
e
di
redenzione
morali
d
'
interi
quartieri
col
rialzamento
del
ponte
di
S
.
Antonio
e
del
taglio
del
palazzo
Marcatili
,
le
strade
obbligatorie
di
Venagrande
e
Casteltrosino
,
la
riforma
scolastica
sia
in
città
che
nelle
ville
,
tutto
ciò
in
parte
è
stato
compiuto
,
in
parte
si
completerà
,
essendo
stato
convalidato
,
come
di
legge
,
sia
la
vendita
dei
beni
comunali
come
la
creazione
del
prestito
straordinario
.
Questo
vasto
ed
importantissimo
programma
,
che
fu
accolto
con
entusiasmo
da
tutta
la
città
,
è
valida
garanzia
di
un
vicinissimo
,
grande
e
lungo
lavoro
,
immediatamente
utile
alle
classi
operaie
.
La
libertà
è
la
vita
della
democrazia
il
governo
di
questo
popolo
laborioso
e
perseverante
sta
nella
forza
,
nel
lavoro
.
Per
cui
se
il
nostro
partito
cittadino
progressista
ha
dato
e
compierà
un
programma
di
civili
riforme
e
di
utili
e
lucrosi
lavori
,
le
classi
operaie
trovano
in
esso
la
vera
democrazia
non
di
declamatori
ma
di
onesti
e
solerti
amministratori
.
Il
paese
è
sempre
più
forte
,
temuto
e
rispettato
,
laddove
il
popolo
lavora
,
s
'
educa
e
s
'
incivilisce
ed
allora
in
esso
la
libertà
è
vivo
fuoco
,
sublime
stimolo
alla
tempra
delle
coscienze
,
alla
patriottica
formazione
del
carattere
italiano
,
unica
base
della
forza
nazionale
.
Nel
Comune
,
istituzione
civile
eminentemente
democratica
,
non
deve
violentare
la
politica
le
idee
superiori
di
Stato
e
di
governo
non
devono
influenzare
l
'
amministrazione
del
circoscritto
territorio
terranno
esse
forti
e
divisi
gli
uomini
nelle
aspirazioni
,
ma
li
manterrà
sempre
uniti
nella
ricerca
del
bene
di
tutti
i
cittadini
.
La
civiltà
dei
tempi
creò
i
Municipi
in
Italia
,
come
la
più
bella
e
democratica
rappresentanza
di
una
grande
famiglia
,
nella
quale
non
vi
devono
essere
cadetti
,
né
primogeniti
del
Medio
Evo
.
Tutti
egualmente
rappresentati
perché
la
vera
forza
del
Comune
sta
nell
'
equilibrio
costante
delle
varie
classi
sociali
.
Il
partito
liberale
progressista
si
ripresenta
alle
urne
fiducioso
di
ritrovare
il
favore
del
corpo
elettorale
promettendo
l
'
immediata
esecuzione
delle
riforme
tutte
,
già
approvate
,
e
di
proseguire
sempre
nella
via
del
progresso
e
della
civiltà
,
senza
fermarsi
,
combattendo
pel
trionfo
della
sua
venerata
bandiera
!
La
lista
che
a
voi
si
presenta
è
composta
di
onesti
e
probi
cittadini
appartenenti
alle
varie
classi
sociali
.
Il
vecchio
partito
progressista
ridotto
a
quindici
consiglieri
viene
rafforzato
da
ottimi
elementi
che
rappresentano
il
censo
,
il
territorio
esterno
,
gli
industriali
,
i
reduci
delle
patrie
battaglie
,
i
professionisti
e
gli
operai
.
Alla
minoranza
,
affermatasi
con
programma
radicale
,
spetta
l
'
obbligo
di
completare
l
'
amministrazione
Comunale
,
perché
si
ottenga
il
vero
bene
del
paese
e
delle
classi
operaie
.
ELETTORI
!
Il
nostro
giornale
che
sostenne
sempre
contro
avversari
intransigenti
,
e
stampe
bugiarde
il
trionfo
di
tutte
le
riforme
cittadine
,
che
si
volevano
gettare
da
prepotenti
ed
interessati
nelle
voragini
di
esercizi
o
di
perdizioni
,
a
danno
del
popolo
ed
a
scorno
degli
operai
vi
raccomanda
caldamente
i
maggiori
suffragi
alla
lista
liberale
progressista
.
StampaQuotidiana ,
Fino
dalle
7,30
il
recinto
riservato
al
pubblico
nelle
Assise
va
popolandosi
discretamente
.
Giù
nel
cortile
del
palazzo
di
giustizia
passeggiano
molte
guardie
e
carabinieri
.
Altri
molti
agenti
sono
sparsi
nell
'
aula
e
nell
'
antisala
,
agli
ordini
diretti
del
commissario
Rossi
.
Si
notano
molti
questurini
in
borghese
.
L
'
accesso
ai
giornalisti
nei
posti
riservati
viene
regolato
rigorosamente
.
Gl
'
imputati
vengono
introdotti
nel
gabbione
alle
8,15
.
Essi
serbano
un
contegno
apparentemente
tranquillo
;
Palizzolo
è
pallidissimo
e
sorride
al
fratello
Eugenio
che
corre
a
stringergli
la
mano
,
quindi
scambia
poche
parole
con
Maggio
,
unico
dei
difensori
suoi
presenti
.
Degli
avvocati
soltanto
la
parte
civile
è
al
completo
.
Stante
l
'
ora
mattutina
non
sono
presenti
che
Melloni
e
Becchini
.
Più
tardi
sopraggiungono
Salerno
e
Venturini
.
Quando
si
apre
l
'
udienza
alle
8,30
,
circa
200
persone
sono
nel
recinto
del
pubblico
.
Fatto
l
'
appello
dei
giurati
e
degli
imputati
,
il
Presidente
passa
subito
a
svolgere
il
riassunto
.
Egli
che
appare
assai
sofferente
,
comincia
dal
fare
l
'
elogio
dei
giurati
che
con
spirito
di
abnegazione
hanno
seguito
diligentemente
lo
svolgersi
di
questo
immenso
processo
.
Dice
che
il
loro
esempio
è
degno
di
essere
tramandato
alla
storia
.
Il
comm
.
Frigotto
con
rapidissima
sintesi
ricostruisce
la
narrazione
dell
'
assassinio
di
Notarbartolo
al
Ponte
Curreri
,
cominciando
dal
rinvenimento
del
cadavere
di
Notarbartolo
e
passando
subito
a
ricordare
tutte
le
indagini
compiute
dalla
polizia
e
dai
carabinieri
per
raggiungere
i
colpevoli
.
Delinea
efficacemente
la
nobilissima
figura
della
povera
vittima
,
di
cui
fa
un
vivissimo
elogio
e
ricorda
le
varie
istruttorie
seguitesi
dall
'
autorità
giudiziaria
per
accertare
la
responsabilità
dei
maggiormente
indiziati
,
Carollo
,
Garufi
e
Fontana
.
Ricorda
il
loro
primo
proscioglimento
,
il
nuovo
arresto
dei
due
primi
e
il
loro
rinvio
alle
Assise
di
Milano
.
Accenna
alle
varie
causali
,
alle
quali
il
delitto
è
stato
attribuito
,
fra
cui
,
la
più
insistente
,
quella
relativa
agli
astii
incontrati
da
Notarbartolo
al
Banco
di
Sicilia
con
Palizzolo
ed
altri
consiglieri
.
Rileva
che
il
nome
di
Palizzolo
corse
per
le
bocche
di
tutti
poco
tempo
dopo
il
delitto
come
quello
del
mandante
,
e
gradatamente
,
dopo
aver
descritto
le
fasi
delle
varie
istruttorie
seguitesi
,
viene
a
parlare
del
processo
di
Milano
;
ove
fu
lanciata
dal
figliuolo
della
vittima
l
'
accusa
contro
Palizzolo
il
cui
nome
fu
ripetuto
poi
da
un
'
infinità
di
testimoni
come
colui
che
fosse
accusato
dalla
voce
pubblica
come
mandante
,
fino
dai
primi
momenti
che
si
ebbe
notizia
dell
'
assassinio
.
Il
Presidente
conclude
rapidamente
questa
parte
fino
al
rinvio
di
Palizzolo
,
Fontana
e
Garufi
alle
Assise
di
Bologna
.
Quindi
comincia
a
spiegare
i
quesiti
...
I
giurati
finalmente
entrano
nella
loro
camera
di
deliberazione
:
sono
le
21,50
.
Nell
'
aula
il
pubblico
si
abbandona
ad
un
cicaleccio
vivacissimo
facendo
le
più
disparate
previsioni
sull
'
esito
del
verdetto
.
Molta
folla
rumoreggia
fuori
,
trattenuta
da
guardie
e
carabinieri
regolanti
l
'
accesso
.
Oltre
quelle
poche
centinaia
di
fortunati
che
sono
riusciti
a
penetrare
nel
recinto
riservato
al
pubblico
,
ove
si
notano
,
nonostante
l
'
ora
tarda
parecchie
signore
ed
alcuni
preti
,
il
vestibolo
.
Lo
scalone
,
gli
ambulatori
del
Palazzo
di
giustizia
spesseggiano
di
folla
.
Una
grande
,
morbosa
curiosità
ha
invaso
tutti
.
L
'
attesa
del
verdetto
è
divenuta
febbrile
,
intensa
.
I
giurati
escono
dalla
sala
delle
deliberazioni
alle
ore
23,25
.
L
'
attesa
è
intensissima
.
Si
cerca
di
leggere
nei
loro
visi
la
sentenza
di
condanna
o
l
'
assoluzione
;
ma
nulla
essi
fanno
trapelare
.
Tutti
sono
imperscrutabili
,
ora
come
durante
l
'
intero
lunghissimo
dibattimento
.
Il
Presidente
,
per
precauzione
,
ha
fatto
venire
un
medico
.
Fra
un
silenzio
di
tomba
,
il
capo
dei
giurati
Gualtiero
Guaiani
,
posta
la
mano
sul
cuore
,
pronunzia
la
formula
sacramentale
:
«
Sul
mio
onore
e
sulla
mia
coscienza
il
verdetto
dei
giurati
è
il
seguente
:
Questione
l
ª
principale
-
L
'
accusato
Fontana
Giuseppe
è
colpevole
di
avere
la
sera
del
1°
febbraio
1893
,
lungo
il
tratto
ferroviario
Termini
-
Trabia
,
in
uno
scompartimento
di
prima
classe
,
inferto
da
solo
e
con
altri
o
immediatamente
con
altri
cooperato
ad
inferire
,
con
arma
da
taglio
al
comm
.
Emanuele
Notarbartolo
lesioni
,
che
furono
causa
della
di
lui
morte
e
ciò
con
intenzione
di
ucciderlo
?
A
maggioranza
:
sì
.
Sono
accordate
le
attenuanti
.
Questione
2ª
-
L
'
accusato
Fontana
Giuseppe
ha
commesso
il
fatto
di
cui
fu
ritenuto
colpevole
,
con
premeditazione
?
A
maggioranza
:
sì
.
Questione
3ª
principale
-
L
'
accusato
Palizzolo
Raffaele
è
colpevole
di
avere
determinato
altri
a
commettere
l
'
omicidio
in
danno
del
comm
.
Emanuele
Notarbartolo
?
A
maggioranza
:
sì
.
Sono
accordate
le
attenuanti
.
Questione
4ª
-
L
'
accusato
Palizzolo
Raffaele
ha
commesso
il
fatto
di
cui
fu
ritenuto
colpevole
con
premeditazione
?
A
maggioranza
:
sì
.
I
primi
sì
relativi
a
Fontana
e
a
Palizzolo
vengono
accolti
da
applausi
,
e
da
grida
di
bene
e
bravo
.
Il
presidente
scampanella
furiosamente
.
Il
momento
è
veramente
solenne
.
I
difensori
appaiono
commossi
e
commossi
sono
evidentemente
i
giurati
medesimi
.
Il
presidente
ordina
che
vengano
introdotti
gli
imputati
.
Questi
entrano
nella
gabbia
fra
numerosi
carabinieri
che
vi
rimangono
.
Gli
imputati
sono
pallidissimi
.
Palizzolo
fa
sforzi
per
imporsi
la
calma
,
ma
la
sua
agitazione
è
evidente
.
I
due
Vitali
e
Bruno
rimangono
tranquilli
.
Palizzolo
giunge
le
mani
sorridendo
tristamente
,
poi
piega
le
braccia
e
rimane
con
gli
occhi
socchiusi
,
scrollando
il
capo
nervosamente
.
Fontana
abbassa
gli
occhi
e
congiunge
le
mani
nervosamente
;
ma
il
suo
viso
nulla
lascia
trasparire
della
sua
agitazione
.
L
'
avv
.
Cevidalli
presenta
le
conclusioni
della
P
.
C
.
con
le
quali
chiede
siano
applicate
le
pene
di
legge
,
condannando
gli
accusati
ai
danni
da
liquidarsi
in
separata
sede
.
Il
P
.
M
.
Bertola
fra
l
'
attenzione
generale
presenta
le
proprie
richieste
:
Per
Palizzolo
,
mandante
dell
'
assassinio
Notarbartolo
,
chiedo
la
condanna
a
trent
'
anni
.
Scoppiano
grida
di
bene
e
bravo
.
Il
clamore
è
assordante
e
gli
zittii
non
riescono
a
farlo
cessare
e
occorre
una
energica
scampanellata
presidenziale
per
far
tornare
la
calma
.
Bertola
riprende
:
Per
Fontana
la
posizione
è
identica
a
quella
di
Palizzolo
;
chiedo
quindi
che
si
condanni
a
trenta
anni
.
Palizzolo
con
voce
vibrata
:
Domando
la
parola
!
Presidente
.
Aspettate
un
momento
.
Quindi
il
presidente
chiede
ai
difensori
dei
condannati
che
cosa
abbiano
ad
aggiungere
prima
che
la
Corte
emetta
la
sentenza
.
Venturini
,
difensore
di
Palazzolo
,
dichiara
di
rimettersi
alla
giustizia
della
Corte
.
Stoppato
,
difensore
di
Fontana
,
altrettanto
.
Il
Presidente
concede
la
parola
a
Palizzolo
.
In
questo
momento
scocca
la
mezzanotte
.
Fra
grande
silenzio
l
'
ex
deputato
di
Palermo
con
voce
convulsa
ma
forte
,
dice
placatamente
:
«
Una
sola
parola
»
!
Poi
prorompe
:
«
Signori
giurati
,
siete
stati
ingannati
.
Sono
innocente
,
Iddio
saprà
vendicarmi
,
non
su
voi
,
signori
giurati
,
ma
su
chi
mi
ha
assassinato
»
.
Fontana
grida
,
stendendo
la
mano
verso
i
giurati
:
«
Anch
'
io
sono
innocente
,
lo
giuro
sulla
tomba
di
mia
moglie
»
.
La
Corte
si
ritira
per
emettere
la
sentenza
.
Nell
'
aula
si
animano
conversazioni
vivaci
,
discussioni
svariate
sull
'
esito
del
processo
.
Per
sentimento
di
delicatezza
non
vi
riferisco
qual
sia
il
tono
generale
di
tali
discorsi
.
Riproduco
soltanto
questa
frase
che
fiorisce
sulle
bocche
di
moltissimi
:
«
Bologna
si
è
fatto
onore
»
.
Il
Presidente
legge
la
sentenza
colla
quale
Palizzolo
e
Fontana
sono
condannati
a
30
anni
di
reclusione
ciascuno
,
a
10
anni
di
sorveglianza
speciale
,
all
'
interdizione
perpetua
dai
pubblici
uffici
,
all
'
interdizione
legale
durante
la
pena
.
Palizzolo
e
Fontana
alla
rivalsa
dei
danni
alla
parte
lesa
Notarbartolo
e
alle
spese
.
Scoppia
un
grande
clamore
di
applausi
.
Il
presidente
scampanella
,
quindi
dice
:
Dichiaro
chiusa
la
sessione
aperta
il
9
settembre
;
ringrazio
i
giurati
del
servizio
prestato
per
tanti
mesi
nell
'
interesse
della
giustizia
.
L
'
aula
si
sfolla
rumorosamente
fra
gli
applausi
e
le
grida
di
:
viva
la
giustizia
bolognese
.
StampaQuotidiana ,
Gli
operai
della
Fonderia
Oretea
e
dello
Scalo
di
Alaggio
,
come
di
consueto
,
stamane
si
erano
recati
al
lavoro
,
quando
tra
di
loro
si
sparse
la
notizia
,
ieri
pubblicatasi
da
qualche
giornale
,
che
,
nella
nuova
ripartizione
dei
fondi
del
ministero
della
marina
e
dell
'
industria
navale
statale
e
privata
,
sarebbe
stata
trascurata
la
Sicilia
.
Tale
notizia
circolando
e
ingrandendosi
di
bocca
in
bocca
,
provocò
una
giusta
esasperazione
nell
'
animo
degli
operai
,
i
quali
,
smessa
la
giubba
di
lavoro
che
avevano
allora
indossato
,
si
vestirono
e
lasciarono
le
officine
e
,
col
proposito
di
scioperare
e
di
dimostrare
,
si
diedero
appuntamento
per
le
ore
9
al
Foro
Italico
,
presso
Porta
Felice
.
Ivi
furono
raggiunti
dal
direttore
della
Fonderia
cav
.
ing
.
Torrente
il
quale
lesse
loro
dei
telegrammi
del
presidente
dei
ministri
on
.
Zanardelli
,
del
ministro
dell
'
interno
on
.
Giolitti
,
e
di
quello
della
marina
on
.
Morin
,
in
cui
si
diceva
che
poiché
i
lavori
che
la
marina
ha
in
corso
di
fornitura
presso
l
'
industria
privata
consistono
principalmente
in
corazze
,
cannoni
e
macchine
motrici
per
navi
,
tali
lavori
non
potevano
commettersi
in
Sicilia
perché
non
vi
esistevano
stabilimenti
per
l
'
esecuzione
di
essi
.
Gli
operai
,
non
ascoltando
agli
incitamenti
alla
calma
loro
fatti
dal
cav
.
Torrente
e
dall
'
ispettore
Marzullo
,
in
preda
a
viva
agitazione
,
finirono
per
irrompere
clamorosamente
in
massa
nel
corso
Vittorio
Emanuele
.
Accorsa
la
pubblica
sicurezza
furono
suonati
gli
squilli
di
tromba
e
caricati
i
dimostranti
,
ma
inutilmente
,
giacché
gli
operai
,
essendo
in
numero
di
molto
maggiore
,
sopraffecero
la
forza
e
proseguirono
la
loro
marcia
dirigendosi
verso
la
Piazza
Pretoria
.
Dal
municipio
viene
quindi
per
telefono
avvertita
la
questura
che
i
dimostranti
si
vanno
riunendo
sotto
il
palazzo
municipale
e
tosto
vien
mandata
colà
una
buona
parte
della
forza
con
numerosi
funzionari
,
ma
già
la
folla
ha
invaso
ed
occupato
tutta
la
piazza
del
Municipio
e
mentre
gli
agenti
e
i
carabinieri
si
dispongono
in
guisa
da
circondare
i
dimostranti
,
sopraggiunge
l
'
on
.
avv
.
Di
Stefano
con
i
presidenti
delle
otto
società
operaie
del
mandamento
Molo
,
che
viene
accolto
da
fragorosi
applausi
.
Da
una
finestra
degli
uffici
di
Stato
Civile
,
ottenuto
un
po
di
silenzio
,
fa
un
breve
discorso
,
interrotto
spesso
dalle
grida
dei
dimostranti
.
Egli
ricorda
che
se
il
precedente
ministero
non
fosse
caduto
,
si
sarebbe
ottenuta
a
quest
'
ora
,
dietro
le
pratiche
fatte
,
una
legge
per
la
quale
gli
operai
marittimi
della
nostra
città
avrebbero
avuto
pane
e
lavoro
.
Però
la
Camera
fra
qualche
giorno
si
riaprirà
,
e
il
progetto
di
legge
,
dal
quale
si
ripromettono
i
dovuti
benefizi
,
sarà
senza
fallo
presentato
e
discusso
.
L
'
oratore
finisce
raccomandando
agli
operai
di
mantenersi
calmi
,
di
attendere
ancora
un
po
,
giacché
tanta
pazienza
hanno
finora
dimostrato
,
ed
annunziando
che
lunedì
prossimo
egli
partirà
per
Roma
con
una
commissione
di
operai
,
per
ottenere
dal
ministro
dei
lavori
pubblici
e
da
quello
della
marina
,
in
via
d
'
urgenza
,
qualche
lavoro
nel
quale
possano
essere
occupati
il
maggior
numero
degli
operai
.
StampaQuotidiana ,
Una
delle
più
tristi
giornate
oggi
per
il
cronista
!
I
disordini
ordinari
erano
naturalmente
preveduti
.
poiché
la
deliberazione
presa
ieri
nei
locali
della
società
Ignazio
e
Vincenzo
Florio
,
di
mantenere
cioè
vivissima
l
'
agitazione
,
non
poteva
che
preludere
ai
gravi
tumulti
che
tutti
dobbiamo
deplorare
.
Ma
agli
operai
marittimi
si
unirono
anche
gli
agrumari
,
i
quali
perciò
si
astennero
pure
dal
lavoro
.
Anche
le
incassatrici
furono
invitate
ad
abbandonare
il
lavoro
,
e
dinanzi
un
magazzino
in
via
Principe
Belmonte
,
il
cui
proprietario
sig
.
Barba
si
era
opposto
a
che
le
sue
lavoranti
smettessero
dal
lavorare
,
accadde
il
primo
tafferuglio
nel
quale
si
distinsero
specialmente
le
donne
.
Verso
le
ore
7,30
tutte
le
incassatrici
e
gli
impiegati
alla
manifattura
delle
casse
di
agrumi
,
sbucando
dalla
via
Emerico
Amari
,
via
Principe
Belmonte
,
via
Stabile
,
via
Polacchi
gridando
,
anzi
imprecando
,
accorsero
in
via
Borgo
,
ove
si
riunivano
agli
operai
marittimi
.
Verso
le
ore
8
tutta
quella
massa
imponente
invase
i
locali
dell
'
officina
elettrica
e
dell
'
officina
dei
trams
,
gridando
sempre
a
squarciagola
,
invitando
quegli
operai
a
lasciare
il
lavoro
.
I
dimostranti
,
così
ingrossati
,
tornarono
in
via
Borgo
.
Quivi
diedero
l
'
assalto
ai
trams
elettrici
,
chiedendo
che
fosse
sospeso
il
servizio
e
poiché
guidatori
e
bigliettari
naturalmente
si
opposero
,
cominciarono
a
tirar
sassi
contro
le
vetture
,
frantumando
i
cristalli
.
Ma
i
guidatori
proseguirono
ciò
nonostante
il
loro
cammino
,
prima
lentamente
,
poi
a
tutta
velocità
,
riuscendo
così
a
sfuggire
agli
assalitori
che
continuarono
ad
inseguirli
per
un
buon
tratto
,
lanciando
sassi
.
Intanto
una
buona
parte
dei
dimostranti
volendo
ad
ogni
costo
impedire
che
circolassero
i
trams
,
servendosi
delle
barche
che
erano
a
secco
al
Sammuzzo
,
cominciarono
a
costruire
delle
barricate
,
nella
via
Borgo
,
all
'
altezza
di
via
Stabile
,
per
impedire
così
il
passaggio
alle
vetture
elettriche
.
Uomini
e
donne
trasportavano
le
barche
e
le
ponevano
una
sull
'
altra
gridando
:
Le
barricate
!
le
barricate
!
Vengono
suonati
gli
squilli
di
tromba
,
si
viene
a
colluttazione
fra
dimostranti
e
forza
pubblica
;
i
soldati
inastano
le
bajonette
,
ed
allora
il
capitano
ordina
la
carica
.
I
dimostranti
dapprincipio
resistono
,
e
qualche
sasso
vien
lanciato
contro
la
truppa
.
Donne
,
bambini
,
vecchi
,
cadono
trascinati
dalla
folla
,
spinti
,
urtati
,
stramazzano
a
terra
ed
i
contusi
non
son
pochi
.
La
situazione
è
davvero
emozionante
;
si
ha
la
prova
oramai
che
i
dimostranti
non
vogliono
fare
una
delle
solite
innocenti
proteste
:
essi
non
temono
le
bajonette
e
tentano
di
procedere
innanzi
,
rompendo
i
cordoni
della
truppa
.
Finalmente
militari
ed
agenti
di
pubblica
sicurezza
riescono
a
fare
indietreggiare
i
dimostranti
che
si
dividono
allora
in
due
grandi
colonne
,
una
delle
quali
si
avvia
per
la
via
Principe
Scordia
,
e
l
'
altra
è
spinta
fino
in
piazza
Ucciardone
.
Agli
operai
frattanto
s
'
erano
uniti
una
quantità
di
monelli
,
dalle
faccie
patibolari
,
che
sogliono
profittare
delle
tristi
circostanze
per
sfogare
il
loro
odio
contro
gli
agenti
dell
'
ordine
.
La
via
Maqueda
,
dal
tratto
di
Sant
'
Agostino
fino
ai
Quattro
Canti
è
addirittura
gremita
di
dimostranti
.
L
'
ispettore
cav
.
Marzullo
intima
loro
di
sciogliersi
,
ma
naturalmente
.
non
viene
obbedito
,
e
allora
vengono
suonati
i
soliti
squilli
di
tromba
che
echeggiano
questa
volta
sinistramente
.
Nessuno
però
si
mosse
e
i
soldati
vennero
allora
spinti
alla
carica
.
Neanco
questo
giovò
.
I
dimostranti
contendendo
il
terreno
passo
a
passo
,
cominciarono
a
lanciare
dei
sassi
contro
la
truppa
,
e
i
soldati
,
i
carabinieri
,
gli
agenti
,
tentando
di
schivare
quei
proiettili
che
spesso
però
colpivano
il
segno
,
continuarono
a
procedere
innanzi
,
armati
,
più
che
di
altro
,
di
pazienza
e
di
rassegnazione
.
Intanto
i
bersaglieri
respingono
i
dimostranti
fino
all
'
angolo
della
via
Celso
,
mentre
a
rinforzarli
sopraggiungono
due
compagnie
del
14°
fanteria
le
quali
si
dispongono
in
doppio
cordone
avanti
la
discesa
di
Piazza
Nuova
,
in
via
Maqueda
.
Vengono
suonati
gli
squilli
di
tromba
ma
i
dimostranti
inveiscono
contro
le
guardie
lanciando
grossissimi
sassi
.
È
un
momento
di
grande
trepidazione
.
Militari
ed
agenti
stanno
fermi
ai
loro
posti
,
apparentemente
tranquilli
,
e
spesso
vengono
colpiti
da
proiettili
più
o
meno
grossi
.
Il
maresciallo
dei
carabinieri
Pittaluga
viene
ferito
da
una
sassata
alla
tempia
destra
.
Vengono
frantumati
i
vetri
di
un
fanale
e
allora
il
desiderio
di
distruggere
spinge
la
folla
ad
atti
deplorevoli
.
I
vetri
di
tutti
i
fanali
che
sono
nella
via
Maqueda
cadono
infranti
;
il
fragore
dei
vetri
che
si
rompono
dà
alla
selvaggia
scena
un
aspetto
triste
.
Si
ripetono
gli
squilli
di
tromba
di
tanto
in
tanto
,
si
torna
a
fare
delle
cariche
,
ma
la
folla
dei
dimostranti
non
indietreggia
.
Per
un
momento
sembra
che
le
cose
debbano
calmarsi
,
ma
la
folla
ingrossa
sempre
più
,
e
diventa
più
pericolosa
.
Vengono
suonati
ancora
una
volta
gli
squilli
di
tromba
ma
i
dimostranti
inveiscono
contro
le
guardie
lanciando
grossissimi
sassi
.
È
un
momento
di
grande
trepidazione
.
Militari
ed
agenti
stanno
fermi
ai
loro
posti
,
apparentemente
tranquilli
,
e
spesso
vengono
colpiti
da
proiettili
più
o
meno
grossi
.
Il
maresciallo
dei
carabinieri
Pittaluga
viene
ferito
da
una
sassata
alla
tempia
destra
.
Vengono
frantumati
i
vetri
di
un
fanale
e
allora
il
desiderio
di
distruggere
spinge
la
folla
ad
atti
deplorevoli
.
Intanto
i
Quattro
Canti
di
città
,
tutta
la
via
Maqueda
,
il
corso
Vittorio
Emanuele
sano
occupati
militarmente
.
I
balconi
sono
addirittura
gremiti
,
grande
folla
tumultuante
fa
ressa
dietro
i
cordoni
della
truppa
.
Le
botteghe
sono
chiuse
,
gli
uffici
pubblici
,
alcuni
chiusi
,
alcuni
altri
,
come
il
Municipio
,
il
Palazzo
delle
Finanze
,
sono
custoditi
da
compagnie
di
soldati
.
Una
gran
folla
di
dimostranti
occupa
la
piazza
Pretoria
e
comincia
a
lanciar
sassi
contro
i
fanali
e
contro
le
finestre
del
Municipio
,
la
cui
porta
d
'
ingresso
è
chiusa
e
custodita
anche
da
cantonieri
municipali
.
Verso
le
ore
14
,
la
grande
maggioranza
degli
operai
dimostranti
si
ritira
e
prende
il
sopravvento
la
ciurmaglia
dei
malviventi
,
monelli
,
giovinastri
,
brutti
ceffi
,
tutto
insomma
il
più
putrescente
strato
sociale
.
Verso
le
ore
16
,
l
'
aspetto
della
città
è
caratteristicamente
triste
.
La
gente
si
affaccia
ai
balconi
,
guardando
in
fondo
alle
strade
,
dove
,
di
tanto
in
tanto
,
si
destano
dei
pànici
,
e
si
vede
la
gente
che
corre
per
ripararsi
da
un
qualche
guaio
.
Nei
quartieri
popolari
,
specialmente
nel
rione
Capo
,
per
quei
vicoletti
angusti
,
tortuosi
e
popolosi
,
squadre
di
monelli
e
di
giovani
di
aspetto
molto
dubbio
,
scorazzano
ogni
tanto
vociando
e
lanciando
sassi
ai
fanali
,
ai
balconi
e
alle
vetrine
dei
negozi
.
Le
botteghe
che
fin
da
stamane
si
erano
chiuse
,
poi
si
sono
man
mano
riaperte
;
ma
ad
ogni
irruzione
vandalica
che
si
annunzia
da
lontano
si
richiudono
rapidamente
.
StampaQuotidiana ,
Lina
Cavalieri
,
fanciulla
,
era
una
di
quelle
deliziose
ciociare
di
Piazza
di
Spagna
a
Roma
le
quali
con
gli
occhi
grandi
e
neri
,
le
guancie
rosee
,
il
corpo
slanciato
,
invitano
con
insistenza
il
forestiere
ed
il
passante
ad
acquistare
un
fiorellino
,
oppure
fanno
da
modelle
ai
pittori
della
via
del
Babbuino
.
Ella
venne
poscia
educata
alla
musica
e
debuttò
applauditissima
nei
cafés
chantants
.
Cantò
anche
a
Parigi
,
ove
grande
grido
sollevò
la
sua
bellezza
,
tanto
che
ora
,
insieme
alla
Belle
Otéro
,
alla
Liane
de
Pugy
,
e
alla
Cléo
de
Mèrode
,
la
Cavalieri
è
annoverata
fra
le
beautés
mondiali
.
Dai
cafés
chantants
ella
passò
all
'
opera
seria
onde
ha
già
cantato
applaudita
al
S
.
Carlo
di
Napoli
,
a
Madrid
ed
in
altri
importanti
teatri
.
Adesso
il
pubblico
palermitano
avrà
il
piacere
di
applaudirla
nella
Bohème
.
Infatti
Lina
Cavalieri
è
arrivata
ieri
a
Palermo
,
e
incomincerà
presto
le
prove
dell
'
opera
del
maestro
Puccini
.
StampaQuotidiana ,
Si
prevedeva
che
la
manifestazione
di
oggi
sarebbe
stata
veramente
grandiosa
,
imponente
,
e
in
realtà
è
riuscita
superiore
ad
ogni
supposizione
.
Fin
dal
mezzogiorno
notavasi
una
grande
animazione
nelle
vie
principali
.
Erano
numerose
brigate
di
operai
che
si
avviavano
per
prendere
parte
alla
festa
.
Nelle
adiacenze
di
via
Oreto
si
è
riversata
immensa
popolazione
per
assistere
allo
sfilamento
del
corteo
.
Alle
ore
14
tutti
sono
al
loro
posto
,
e
con
ordine
perfetto
,
cominciano
a
muoversi
.
I
lavoratori
,
con
gentile
pensiero
,
prima
di
incamminarsi
direttamente
per
via
Macqueda
,
vollero
cambiare
per
un
momento
rotta
e
sfilarono
davanti
i
nostri
uffici
.
Gli
operai
fecero
una
lusinghiera
dimostrazione
al
Giornale
di
Sicilia
,
plaudendo
calorosamente
a
misura
che
il
corteo
passava
sotto
i
nostri
balconi
.
La
dimostrazione
si
ripeté
poi
,
dentro
il
Politeama
,
allorquando
Garibaldi
Bosco
ringraziò
la
stampa
;
si
udirono
delle
grida
di
Viva
il
Giornale
di
Sicilia
,
a
cui
la
odierna
dimostrazione
di
simpatia
è
largo
guiderdone
e
conforto
al
suo
mai
smentito
interessamento
alle
giuste
cause
dei
lavoratori
.
Senza
incidenti
,
il
corteo
giunge
al
Politeama
,
sempre
preceduto
da
un
plotone
di
carabinieri
,
da
funzionari
ed
agenti
di
P
.
S
.
Alle
ore
15,30
precise
giunge
il
sindaco
accompagnato
da
Garibaldi
Bosco
,
dagli
assessori
Graziani
,
Di
Martino
,
Caputo
,
Lazzaro
,
Galletti
,
Bordonali
e
dal
segretario
generale
Donatuti
.
Il
sindaco
,
cui
la
società
dei
fiorai
offre
un
artistico
mazzo
,
vien
fatto
segno
ad
una
entusiastica
ovazione
.
Cessati
gli
applausi
,
il
vice
-
presidente
della
Camera
di
Lavoro
,
sig
.
Lombardo
,
pronunzia
poche
parole
per
dare
il
saluto
agli
operai
;
sorge
a
parlare
quindi
il
sindaco
comm
.
Tasca
Lanza
,
che
viene
spesso
interrotto
da
applausi
.
Infine
,
Garibaldi
Bosco
pronunzia
il
discorso
ufficiale
,
celebrativo
della
grande
manifestazione
.
L
'
oratore
che
è
stato
felicissimo
viene
fatto
segno
alla
fine
a
ripetuti
applausi
,
mentre
molti
gridano
:
Viva
la
Camera
del
Lavoro
!
Viva
gli
operai
!
Il
teatro
comincia
a
vuotarsi
lentamente
e
le
carrozze
che
stazionano
in
piazza
Ruggiero
Settimo
vengono
prese
di
assalto
.
StampaQuotidiana ,
Un
avvenimento
mondano
è
,
davvero
,
l
'
esposizione
della
meravigliosa
camera
da
letto
che
la
ditta
Ducrot
e
C
.
ha
esposto
nel
suo
negozio
di
via
Ruggiero
Settimo
.
Ieri
tutta
la
Palermo
signorile
ed
aristocratica
si
è
affollata
colà
per
ammirare
quei
capolavori
di
mobilia
elegantissima
,
sontuosa
ed
artistica
ond
'
è
composta
questa
camera
da
letto
che
il
Giornale
di
Sicilia
offre
in
dono
ai
suoi
abbonati
insieme
alla
stanza
da
pranzo
.
La
curiosità
in
tutta
la
cittadinanza
era
ben
giustificata
,
poiché
si
trattava
non
solo
d
'
osservare
i
grandi
premi
del
Giornale
di
Sicilia
,
ma
anche
di
giudicare
del
valore
e
dell
'
importanza
di
un
arredamento
e
di
un
ammobiliamento
che
all
'
Esposizione
internazionale
d
'
Arte
decorativa
a
Torino
ha
avuto
il
grande
diploma
d
'
onore
,
la
maggiore
delle
ricompense
!
E
quanti
hanno
veduto
la
camera
da
letto
si
spiegano
agevolmente
il
grande
trionfo
riportato
a
Torino
dall
'
arte
e
dall
'
industria
palermitana
!
L
'
ultima
notizia
,
che
fa
tanto
onore
alla
Ditta
Ducrot
è
la
seguente
:
Sua
Eccellenza
il
conte
Giannotti
,
cerimoniere
della
Corte
di
S
.
M
.
il
Re
d
'
Italia
,
ha
ordinato
la
riproduzione
di
questa
camera
da
letto
che
,
come
i
lettori
ricorderanno
,
è
stata
disegnata
da
Ernesto
Basile
,
mentre
le
ornamentazioni
in
bronzo
sono
dello
scultore
Antonio
Ugo
.
StampaQuotidiana ,
Una
festa
meravigliosa
quella
di
iersera
in
casa
del
prefetto
marchese
De
Seta
,
in
occasione
del
concerto
col
quale
si
chiudono
i
ricevimenti
di
quest
'
anno
nell
'
ospitalissima
e
signorile
famiglia
.
Le
signore
della
nostra
aristocrazia
e
della
migliore
società
palermitana
affollavano
le
sale
;
il
mondo
ufficiale
era
al
completo
,
a
cominciare
dal
sindaco
senatore
Tasca
Lanza
,
dai
Generali
Guy
e
de
Boucard
,
Corticelli
ecc
.
Il
marchese
e
la
marchesa
De
Seta
facevano
gli
onori
colla
loro
grazia
squisita
.
Il
concerto
fu
un
vero
avvenimento
d
'
arte
,
perché
le
incantevoli
signorine
De
Seta
che
sono
intelligentissime
e
bravissime
musiciste
,
insieme
alle
loro
gentili
amiche
formavano
iersera
una
troupe
insuperabile
.
S
'
incominciò
con
Tops
là
bas
!
di
Monti
,
per
mandolini
,
eseguito
con
entrain
mirabile
dalle
signorine
Nerina
e
Delia
Whitaker
,
Emma
ed
Oliva
di
Cangi
,
Nina
e
Rosa
De
Seta
,
Costanza
Vannucci
,
Marta
di
Napoli
,
Giuseppina
di
Montereale
,
Paolina
Firmaturi
e
dalla
signorina
Angelina
Termini
che
accompagnava
al
pianoforte
.
Le
signorine
Aileen
Whitaker
e
Rosa
De
Seta
eseguirono
deliziosamente
il
duetto
per
arpe
Idillio
di
San
Fiorenzo
.
Seguì
la
signorina
Amalia
di
Villafranca
colla
Romanza
di
Schumann
trascritta
per
pianoforte
da
Liszt
,
mostrandosi
come
sempre
eccellente
pianista
,
e
degna
allieva
del
bravo
maestro
Arcieri
.
Poscia
le
signorine
Rosa
e
Nina
De
Seta
fecero
gustare
Berceuse
di
Godard
e
Saltarella
di
Papini
(
violino
e
piano
)
;
la
signorina
Rosa
De
Seta
(
arpa
)
e
la
signora
Marchello
(
piano
)
suonarono
il
Guarany
di
Gomez
trascrizione
del
Bellotta
.
La
signorina
Marianna
Tagliavia
cantò
squisitamente
l
'
aria
del
Mefistofele
e
Valzer
biondo
di
Marino
,
accompagnata
egregiamente
dall
'
ottimo
prof
.
Morasca
.
Dopo
il
concerto
si
schiusero
le
porte
del
buffet
elegantissimo
e
sontuosissimo
.
Lo
champagne
scorreva
a
profusione
nel
gaio
cicaleccio
dello
sciame
lieto
degli
amici
ed
habitués
ammiratissimi
.
Poscia
le
giovani
eleganti
coppie
si
abbandonarono
alle
dolcezze
del
boston
e
i
quattro
salti
durarono
fino
a
tardi
.