Narrativa ,
I
.
"
C
'
è
l
'
avvocato
"
,
annunziò
mamma
Grazia
affacciandosi
all
'
uscio
.
E
siccome
il
marchese
non
si
voltò
né
rispose
,
la
vecchia
nutrice
,
fatti
pochi
passi
nella
stanza
,
esclamò
:
"
Marchese
,
figlio
mio
,
sei
contento
?
Avremo
finalmente
la
pioggia
!
"
.
Infatti
lampeggiava
e
tuonava
da
far
credere
che
tra
poco
sarebbe
piovuto
a
dirotto
,
e
già
rari
goccioloni
schizzavano
dentro
dall
'
aperta
vetrata
del
terrazzino
.
Il
marchese
di
Roccaverdina
,
con
le
mani
dietro
la
schiena
,
sembrava
assorto
nel
contemplare
lo
spettacolo
dei
fitti
lampi
che
si
accendevano
nell
'
oscurità
della
serata
,
seguiti
dal
quasi
non
interrotto
roboare
dei
tuoni
.
"
C
'
è
l
'
avvocato
"
,
replicò
la
vecchia
accostandosi
.
Egli
si
riscosse
,
guardò
la
nutrice
e
parve
percepisse
soltanto
dopo
alcuni
istanti
il
suono
della
voce
di
lei
e
il
senso
delle
parole
.
"
Fallo
entrare
"
,
rispose
.
Poi
,
all
'
atto
della
vecchia
che
accennava
di
voler
chiudere
la
vetrata
,
soggiunse
:
"
Chiudo
io
"
.
Si
udì
subito
lo
sbattere
di
pochi
goccioloni
su
i
vetri
che
tremavano
scossi
dall
'
aria
agitata
dalla
ondulazione
dei
tuoni
.
La
tavola
era
sparecchiata
.
Un
lume
di
ottone
,
a
quattro
becchi
,
illuminava
scarsamente
la
stanza
.
Il
marchese
non
poteva
soffrire
il
petrolio
,
e
continuava
a
servirsi
degli
antichi
lumi
a
olio
per
l
'
uso
d
'
ogni
sera
.
Soltanto
nel
salotto
,
e
perché
gli
erano
stati
regalati
dalla
baronessa
di
Lagomorto
,
sua
zia
paterna
,
si
vedevano
due
bei
lumi
di
porcellana
,
a
petrolio
;
ma
non
venivano
accesi
quasi
mai
.
Egli
preferiva
le
grosse
candele
di
cera
dei
candelabri
di
argento
a
otto
bracci
,
che
ornavano
colà
le
consolli
dorate
,
nelle
rarissime
circostanze
in
cui
doveva
ricevere
qualche
persona
di
conto
.
Con
l
'
avvocato
Guzzardi
non
occorreva
.
Era
di
casa
,
veniva
a
tutte
le
ore
;
entrava
fino
in
camera
,
se
il
marchese
si
trovava
ancora
a
letto
.
All
'
infoschirsi
del
viso
,
si
sarebbe
detto
che
quella
visita
,
a
quell
'
ora
,
con
quel
tempaccio
,
non
riuscisse
molto
gradita
al
marchese
.
Rimasto
in
piedi
,
accigliato
,
mordendosi
le
labbra
,
affondando
le
dita
tra
i
folti
capelli
neri
,
egli
si
era
voltato
verso
l
'
uscio
,
attendendo
.
L
'
avvocato
gl
'
incuteva
una
specie
di
paura
da
che
si
era
dato
agli
esperimenti
spiritici
.
Un
giorno
o
l
'
altro
,
quei
diabolici
esperimenti
,
povero
avvocato
,
lo
avrebbero
fatto
ammattire
!
Fortunatamente
,
fin
allora
,
la
sua
intelligenza
si
era
conservata
benissimo
,
per
ciò
il
marchese
continuava
ad
affidargli
tutte
le
sue
liti
e
tutti
i
suoi
affari
.
A
Ràbbato
,
dove
trovarlo
un
altro
avvocato
più
esperto
e
più
onesto
di
don
Aquilante
Guzzardi
?
Bisognava
prenderlo
così
com
'
era
,
con
quelle
sue
stravaganze
,
che
infine
provenivano
da
troppa
dottrina
.
Latinista
,
grecista
,
filosofo
,
teologo
,
giureconsulto
,
egli
era
tenuto
meritatamente
in
grandissima
stima
anche
nei
paesi
vicini
.
"
Peccato
che
sia
ammattito
per
gli
Spiriti
!
"
,
dicevano
tutti
.
Il
marchese
non
era
giunto
ancora
ad
esclamare
così
;
ma
quelle
magherie
,
come
le
chiamava
,
lo
impensierivano
per
l
'
avvenire
.
E
quantunque
egli
fosse
incerto
se
si
trattasse
di
operazioni
diaboliche
o
di
fantasticaggini
e
allucinazioni
,
non
poteva
difendersi
dal
senso
di
paura
che
in
quel
momento
lo
turbava
più
forte
,
forse
perché
il
vento
,
i
lampi
e
i
tuoni
imperversanti
fuori
influivano
su
i
suoi
nervi
e
accrescevano
l
'
effetto
della
solita
e
invincibile
impressione
.
Quando
l
'
alta
e
magra
figura
dell
'
avvocato
comparve
su
la
soglia
dell
'
uscio
,
quasi
ritagliata
sul
fondo
dell
'
altra
stanza
rischiarata
dal
lume
portato
a
mano
da
mamma
Grazia
,
il
marchese
si
sentì
correre
un
lieve
brivido
ghiaccio
da
capo
a
piedi
.
Visto
a
quel
modo
,
gli
parve
più
alto
,
più
magro
,
più
strano
,
con
la
scialba
faccia
interamente
rasa
,
col
lungo
collo
fasciato
dal
nero
fazzoletto
di
seta
,
le
cui
punte
formavano
un
piccolo
nodo
davanti
,
con
le
falde
dell
'
abito
nero
che
gli
scendevano
oltre
il
ginocchio
,
coi
calzoni
neri
quasi
aderenti
alle
secche
e
interminabili
gambe
,
con
quelle
stecchite
braccia
che
si
agitavano
in
ossequioso
saluto
:
"
Buona
sera
,
marchese
!
"
.
Anche
la
voce
,
che
sembrava
uscisse
dalle
profonde
cavità
dello
stomaco
,
parve
più
cupa
dell
'
ordinario
al
marchese
,
che
rispose
con
un
cenno
del
capo
e
un
gesto
della
mano
invitante
a
sedere
.
"
Pareva
dovessimo
avere
chi
sa
che
tempesta
,
eh
?
E
invece
!...",
esclamò
don
Aquilante
.
"
Per
questo
non
ho
voluto
rimettere
a
domani
la
buona
notizia
che
posso
recarvi
.
"
E
appena
il
marchese
si
era
seduto
dal
lato
opposto
della
tavola
,
don
Aquilante
riprendeva
:
"
Finalmente
ci
siamo
!
"
.
Il
marchese
spalancò
gli
occhi
,
interrogando
.
"
Neli
Casaccio
sarà
arrestato
questa
notte
.
"
"Ma!...",
fece
quegli
.
La
voce
gli
moriva
improvvisamente
nella
gola
.
"
La
deposizione
della
moglie
di
Neli
ha
finito
di
convincere
il
giudice
istruttore
.
Il
mandato
di
arresto
è
stato
firmato
quattr
'
ore
fa
e
consegnato
al
brigadiere
dei
carabinieri
.
Vedete
,
marchese
,
se
io
m
'
ingannavo
nelle
mie
induzioni
!
"
"
Che
cosa
ha
detto
quella
donna
?
"
"
Ha
confermato
le
testimonianze
di
Rosa
Stanga
,
di
Paolo
Giorgi
,
di
Michele
Stizza
.
Neli
aveva
esclamato
più
volte
:
"
Se
Rocco
Criscione
non
smette
gli
faccio
fare
una
fiammata
!
"
.
E
quando
si
convinse
che
non
smetteva
d
'
insidiargli
la
moglie
...
Tutto
si
spiega
,
tutto
è
chiaro
ora
;
e
possiamo
ricostruirci
la
scena
.
Egli
lo
ha
atteso
su
la
strada
di
Margitello
,
nascosto
dietro
la
siepe
di
fichi
d
'
India
,
dove
la
strada
fa
gomito
.
Era
passato
da
Margitello
la
mattina
,
fingendo
di
cacciare
da
quelle
parti
.
"
Salute
,
compare
Neli
.
"
"
Salute
,
compare
Rocco
.
"
C
'
è
la
testimonianza
del
bovaro
.
"
Se
stasera
tornate
a
casa
,
potrò
ripassare
da
qui
;
faremo
la
strada
assieme
.
"
"
Non
vi
scomodate
,
compare
;
tornerò
molto
tardi
.
"
Abbiamo
pure
la
testimonianza
del
garzone
di
Santi
Dimaura
,
che
udì
queste
parole
e
intervenne
nel
discorso
,
dicendo
:
"
La
vostra
mula
sa
la
strada
meglio
di
voi
,
e
non
ha
paura
dei
fanghi
di
Margitello
"
.
"
Con
la
mia
mula
andrei
anche
all
'
inferno
!
"
,
rispose
Rocco
.
"
E
dicono
che
la
strada
sia
peggio
.
"
"
In
paradiso
dobbiamo
andare
,
con
la
grazia
di
Dio
!
"
Risposto
così
,
Neli
Casaccio
si
allontanò
,
chiamandosi
dietro
il
cane
.
Egli
stesso
ha
deposto
che
il
garzone
di
Santi
Dimaura
ha
detto
la
verità
.
Il
garzone
non
ha
saputo
riferire
se
l
'
intonazione
di
quelle
parole
sia
stata
semplice
,
naturale
o
con
qualche
accento
d
'
ironia
:
ma
l
'
ironia
ha
dovuto
esservi
.
Rocco
,
scherzando
,
parlava
della
strada
dell
'
inferno
,
e
Neli
parlava
...
del
paradiso
,
per
non
dire
apertamente
:
"
Ti
manderò
all
'
inferno
io
,
questa
notte
!"."
"
Nessuno
però
ha
visto
Neli
Casaccio
.
"
"
Capisco
;
voi
,
marchese
,
vorreste
la
certezza
assoluta
.
In
questo
caso
non
ci
sarebbe
stato
bisogno
del
giudice
istruttore
,
né
di
tanti
testimoni
per
raccogliere
un
indizio
qua
,
un
altro
là
,
e
aggrupparli
,
confrontarli
,
svilupparli
.
Neli
Casaccio
è
furbo
.
Cacciatore
di
mestiere
;
figuriamoci
!
Ma
è
spaccone
,
ha
lingua
lunga
.
"
Gli
faccio
fare
una
fiammata
!
"
Quando
alla
minaccia
segue
il
fatto
,
che
cosa
si
può
chiedere
di
più
?
"
Parlando
,
don
Aquilante
aggrottava
le
sopracciglia
,
storceva
le
labbra
,
sgranava
gli
occhi
,
agitava
le
braccia
,
tenendo
combaciati
l
'
indice
e
il
pollice
delle
due
mani
e
allargando
le
altre
dita
con
gesto
dimostrativo
,
da
uomo
che
vuole
aggiungere
evidenza
alle
sue
ragioni
.
E
incupita
la
voce
nel
pronunziare
queste
ultime
parole
,
si
era
arrestato
,
fissando
in
viso
il
marchese
che
lo
guardava
con
occhi
smarriti
,
pallidissimo
,
umettandosi
con
la
lingua
le
labbra
inaridite
.
"
È
venuta
da
me
,
l
'
altra
mattina
,
la
povera
vedova
di
Rocco
"
,
riprese
don
Aquilante
,
vedendo
che
il
marchese
stava
zitto
.
"
Sembrava
la
Madonna
Addolorata
:
"
Non
avrò
pace
fino
a
che
gli
assassini
di
mio
marito
non
saranno
in
galera
!"."
"
Perché
dice
:
assassini
?
"
,
domandò
il
marchese
.
"
Perché
lei
crede
che
siano
stati
più
di
uno
.
"
"
Il
colpo
di
fucile
è
stato
più
di
uno
?
"
"
Che
ne
sappiamo
?
Uno
quello
che
ha
ucciso
.
E
nessuno
ha
udito
,
nella
notte
,
neppure
quel
colpo
.
"
Don
Aquilante
socchiuse
gli
occhi
,
scosse
la
testa
e
fece
una
lunga
pausa
.
Di
tratto
in
tratto
,
quasi
spruzzati
per
forza
,
pochi
goccioloni
sbattevano
sui
vetri
simili
a
chicchi
di
grandine
;
ma
i
tuoni
rimbombavano
con
lunghi
echeggiamenti
,
tra
le
grida
di
gioia
della
povera
gente
smaniante
per
la
pioggia
nelle
scoscese
viuzze
attorno
alla
vasta
casa
dei
Roccaverdina
,
isolata
da
ogni
lato
e
quasi
arrampicata
a
quell
'
angolo
della
collina
di
Ràbbato
che
aveva
in
cima
le
torri
dell
'
antico
castello
rovesciate
dal
terremoto
del
1693
.
Dalla
parte
del
viale
che
conduceva
lassù
,
la
casa
dei
Roccaverdina
aveva
l
'
entrata
a
pianterreno
,
mentre
dal
lato
opposto
la
facciata
di
pietra
intagliata
si
elevava
con
tre
alteri
piani
su
le
povere
casette
di
gesso
dalle
quali
era
circondata
.
Gli
altri
lati
,
a
mezzogiorno
e
a
tramontana
,
seguivano
la
ripida
elevazione
del
terreno
,
e
davano
a
chi
guardava
l
'
impressione
che
l
'
edificio
si
fosse
sprofondato
per
un
avvallamento
della
collina
.
Il
terrazzino
della
sala
da
pranzo
rispondeva
a
ponente
,
e
il
vento
impetuoso
lo
investiva
di
faccia
.
Durante
la
lunga
pausa
,
il
marchese
aveva
osservato
con
crescente
inquietudine
l
'
atteggiamento
dell
'
avvocato
che
,
tenendo
socchiusi
gli
occhi
e
scotendo
la
testa
,
sembrava
ragionasse
da
sé
,
sotto
voce
,
poiché
di
tratto
in
tratto
agitava
le
labbra
quantunque
non
ne
facesse
uscire
nessun
suono
.
"
Per
conto
mio
"
,
disse
don
Aquilante
,
destandosi
improvvisamente
dalla
concentrazione
che
lo
aveva
fatto
ammutire
,
"
io
sto
tentando
un
'
inchiesta
più
concludente
dell
'
istruttoria
del
processo
;
ma
forse
è
ancora
troppo
presto
.
"
"
Non
parliamo
di
queste
sciocchezze
...
scusate
,
avvocato
,
se
dico
così
"
,
lo
interruppe
il
marchese
.
"
E
avete
torto
!
"
Don
Aquilante
,
col
viso
rischiarato
da
un
orgoglioso
sorriso
di
compatimento
,
appoggiava
i
gomiti
su
la
tavola
,
incrociava
le
dita
delle
mani
e
ne
faceva
sostegno
al
mento
,
intanto
che
con
voce
cupa
e
lenta
riprendeva
:
"
L
'
ho
veduto
ieri
,
per
la
prima
volta
.
Non
ha
ancora
coscienza
di
essere
morto
.
Accade
così
per
tutti
gli
uomini
materiali
.
Erra
per
le
vie
del
paese
,
si
accosta
alle
persone
,
interroga
,
s
'
indispettisce
di
non
ricevere
risposta
da
nessuno
...
"
.
"
Sì
...
va
bene
;
ma
io
non
amo
ragionare
di
queste
cose
"
,
tornò
a
interromperlo
il
marchese
,
che
però
non
riusciva
a
nascondere
il
suo
turbamento
.
"
Lasciamo
in
pace
i
morti
.
"
"
Invece
i
morti
soffrono
di
vedersi
dimenticati
.
Io
lo
attirerò
verso
di
me
,
lo
interrogherò
per
sapere
proprio
da
lui
...
"
"
E
quando
sarete
arrivato
a
sapere
?
...
Che
valore
avrà
la
vostra
testimonianza
?
"
"
Non
voglio
testimoniare
,
ma
sapere
,
unicamente
sapere
.
Ecco
:
io
avevo
già
appreso
,
per
altre
vie
,
che
l
'
assassino
è
stato
uno
solo
,
appiattato
dietro
la
siepe
di
fichi
d
'
India
.
"
Il
nome
!
"
,
ho
chiesto
.
Non
me
lo
hanno
potuto
rivelare
,
per
leggi
inviolabili
del
mondo
di
là
di
cui
noi
ignoriamo
la
ragione
.
"
"
Ah
!
"
,
fece
il
marchese
.
"
Ma
se
quel
che
voi
volete
darmi
a
intendere
fosse
vero
,
non
rimarrebbe
più
nessun
delitto
impunito
e
il
governo
potrebbe
abolire
la
polizia
.
"
"
È
un
altra
quistione
!
"
,
rispose
don
Aquilante
.
"
Lasciamo
andare
;
non
mi
convincerete
mai
,
mai
,
mai
!
E
poi
,
la
Chiesa
proibisce
queste
operazioni
diaboliche
.
È
provato
che
si
tratta
di
inganni
del
diavolo
.
Vi
siete
lasciato
invischiare
,
così
dotto
come
siete
.
Ma
già
voi
altri
dotti
incappate
negli
errori
più
di
noi
ignoranti
...
"
"
Non
direte
così
tra
qualche
mese
!
"
"
Oh
,
vi
prego
di
lasciarlo
in
pace
...
cioè
,
di
lasciarmi
in
pace
!
"
,
si
corresse
il
marchese
.
"
Penso
all
'
arresto
di
Neli
Casaccio
.
Se
il
giudice
istruttore
si
è
deciso
a
ordinarlo
...
"
"
La
giustizia
umana
fa
quel
che
può
.
O
prove
evidenti
,
o
indizi
che
conducano
a
una
prova
morale
;
non
ha
altri
mezzi
.
"
"
E
così
,
spesso
,
condanna
qualche
innocente
!
"
"
Non
lo
fa
a
posta
;
errare
humanum
est
!
Ma
nel
caso
nostro
è
difficile
che
sbagli
.
Rocco
era
un
brav
'
uomo
;
non
aveva
nemici
.
Chiassone
,
sì
;
donnaiolo
,
anche
!
Da
che
aveva
preso
moglie
però
...
Gli
piaceva
di
scherzare
ciò
non
ostante
.
La
stessa
moglie
di
Casaccio
ha
detto
al
giudice
istruttore
:
"
Tempo
fa
,
è
vero
,
mi
si
era
messo
attorno
,
non
mi
dava
requie
.
Mandava
imbasciate
,
quando
non
aveva
occasione
di
parlarmi
lui
stesso
.
Ed
io
:
'
Siete
pazzo
,
santo
cristiano
!
Non
faccio
un
torto
a
mio
marito
.
Povera
,
ma
onesta
!
'
.
Poi
si
era
chetato
.
E
mio
marito
lo
sapeva
,
e
non
lo
minacciava
più
...
Erano
tornati
amici
"."
"
Ha
detto
:
si
era
chetato
?
"
"
Sarà
stato
vero
?
La
donna
ha
interesse
di
scusare
sé
e
il
marito
.
"
"
Si
era
chetato
!
"
,
mormorò
il
marchese
.
E
strizzò
gli
occhi
,
levandosi
da
sedere
.
Respirava
fortemente
,
quasi
sentisse
mancar
l
'
aria
nella
stanza
.
Aperti
prima
gli
scuri
dell
'
imposta
,
spalancò
poi
la
vetrata
e
si
affacciò
al
terrazzino
.
Don
Aquilante
lo
raggiunse
.
Dietro
le
nuvole
diradate
e
sospinte
dal
vento
,
sembrava
che
la
luna
corresse
rapidamente
pel
cielo
.
Al
velato
chiarore
lunare
i
campanili
,
le
cupole
delle
chiese
di
Ràbbato
si
scorgevano
nettamente
tra
la
bruna
massa
delle
case
affollate
nell
'
insenatura
della
collina
.
Tutt
'
a
un
tratto
,
il
vasto
silenzio
fu
rotto
da
una
roca
voce
che
gridava
quasi
imprecando
:
"
Cento
mila
diavoli
al
palazzo
dei
Roccaverdina
!
Oh
!
oh
!
-
Cento
mila
diavoli
alla
casa
dei
Pignataro
!
Oh
!
oh
!
-
Cento
mila
diavoli
alla
casa
dei
Crisanti
!
Oh
!
oh
!
"
"
È
la
zia
Mariangela
,
la
pazza
!
"
,
disse
il
marchese
.
"
Ogni
notte
così
.
"
E
il
grido
riprendeva
,
roco
,
con
una
specie
di
cantilena
feroce
.
"
Suo
marito
la
tiene
incatenata
come
una
bestia
"
,
rispose
don
Aquilante
.
"
Dovrebbe
immischiarsene
l
'
autorità
;
farla
rinchiudere
in
un
manicomio
.
"
La
pazza
tacque
.
Il
vento
aveva
già
spazzato
le
nuvole
.
Il
temporale
si
era
già
allontanato
,
con
gli
stessi
lampi
che
incendiavano
un
largo
spazio
di
cielo
,
verso
Aidone
,
dietro
le
colline
di
Barzino
.
"
Sempre
così
!
Sarà
un
gran
guaio
anche
quest
'
anno
!
"
,
disse
don
Aquilante
.
"
Buona
notte
,
marchese
.
"
Il
marchese
stava
per
rispondere
,
quando
un
altro
grido
,
acuto
,
straziante
,
gli
arrestò
le
parole
in
gola
:
"
Figlio
!
...
Figlio
mio
!
"
.
"
È
la
moglie
di
Neli
Casaccio
!
"
,
esclamò
l
'
avvocato
,
voltandosi
verso
il
punto
da
cui
il
grido
veniva
.
"
I
carabinieri
sono
andati
ad
arrestarlo
.
Guardate
,
là
,
nella
Piazzetta
delle
Orfanelle
...
"
Al
chiarore
della
luna
,
essi
poterono
scorgere
il
gruppo
dei
carabinieri
che
conducevano
via
l
'
arrestato
.
E
l
'
affettuoso
grido
della
moglie
di
Neli
Casaccio
vibrò
di
nuovo
,
dolorosamente
,
nell
'
oscurità
,
tra
il
sibilare
del
vento
che
riprendeva
violentissimo
.
"
Figlio
!
...
Figlio
mio
!
"
II
.
Due
giorni
dopo
,
il
marchese
di
Roccaverdina
vedeva
ricomparire
l
'
avvocato
che
questa
volta
non
veniva
solo
.
L
'
anticamera
era
piena
di
contadini
e
di
operai
,
tutti
in
piedi
attorno
al
tavolino
dove
il
marchese
,
seduto
,
esaminava
liste
di
conti
scarabocchiate
con
grossa
scrittura
.
"
Scusate
,
marchese
"
,
disse
l
'
avvocato
inoltrandosi
tra
le
persone
che
si
scostavano
per
lasciarlo
passare
.
"
Dobbiamo
parlare
di
cosa
urgente
.
C
'
è
qui
compare
Santi
Dimaura
...
"
"
Voscenza
mi
benedica
!
"
,
soggiunse
questi
,
sporgendo
la
testa
dietro
le
spalle
di
don
Aquilante
.
"
Andate
di
là
;
mi
spiccio
subito
.
"
Don
Aquilante
abbozzò
un
gesto
per
significare
:
"
Fate
pure
con
comodo
!
"
,
e
accennò
al
vecchio
contadino
di
seguirlo
.
Dalla
stanza
dov
'
erano
entrati
essi
udirono
,
poco
dopo
,
la
robusta
voce
del
marchese
che
pareva
litigasse
con
parecchi
.
Timide
risposte
interrompevano
,
a
intervalli
,
le
sfuriate
,
i
rabbuffi
,
le
parolacce
,
le
bestemmie
che
gli
sgorgavano
dalla
bocca
simili
a
un
torrente
.
E
durò
una
buona
mezz
'
ora
.
Don
Aquilante
,
con
una
gamba
accavalciata
all
'
altra
,
una
mano
davanti
agli
occhi
e
il
mento
chinato
sul
petto
,
assorto
in
profonda
meditazione
,
non
aveva
risposto
a
due
o
tre
domande
del
vecchio
che
,
seduto
in
un
canto
,
vicino
a
l
'
uscio
,
girava
tra
le
mani
il
berretto
di
panno
nero
,
di
Padova
,
e
sembrava
atterrito
dagli
urli
del
marchese
che
non
finivano
più
.
Finalmente
si
udì
sbatacchiare
la
porta
di
entrata
e
,
quasi
subito
,
acceso
in
viso
pel
sangue
che
gli
saliva
alla
testa
ogni
volta
che
montava
in
collera
,
il
marchese
irruppe
nella
stanza
,
facendo
balzare
in
piedi
l
'
avvocato
che
in
quel
momento
chi
sa
dov
'
era
con
la
fantasia
.
"
Qualche
giorno
mi
scoppierà
una
vena
del
petto
!
Vogliono
far
le
cose
a
modo
loro
!
E
se
uno
non
sta
loro
addosso
come
un
aguzzino
,
gli
rubano
fin
l
'
aria
che
respira
!
Posso
essere
dappertutto
?
Non
sono
Domineddio
!
"
Era
l
'
ultima
vampata
.
"
Che
c
'
è
di
nuovo
?
"
,
poi
domandò
rabbonito
d
'
un
tratto
,
aggiustandosi
in
capo
il
berretto
di
martora
.
"
Dice
compare
Santi
...
"
,
cominciò
l
'
avvocato
.
"
Per
fare
un
piacere
a
voscenza
"
,
soggiunse
il
vecchio
contadino
.
"
Un
piacere
a
me
?
A
voi
stesso
più
tosto
.
Si
tratta
,
suppongo
,
di
quella
lingua
di
terreno
,
è
vero
?
"
"
Eccellenza
,
sì
.
"
"
Compare
Santi
era
mal
consigliato
"
,
disse
don
Aquilante
.
"
Sono
vecchio
,
eccellenza
.
Ho
consumato
la
mia
vita
su
quelle
zolle
.
Che
vuole
?
Ho
piantato
io
quegli
alberi
;
e
mi
paiono
figli
miei
.
E
quella
casetta
l
'
ho
fabbricata
io
,
con
queste
povere
mani
.
Voscenza
vuol
bene
a
Margitello
?
Vuol
bene
alla
casina
,
colà
?
È
la
stessa
cosa
per
me
.
Chi
poco
ha
,
caro
tiene
.
Le
male
persone
però
vogliono
farmi
passare
una
cattiva
vecchiaia
.
Come
hanno
potuto
dire
che
ce
l
'
avevo
a
morte
con
la
buon
'
anima
di
compare
Rocco
?
E
voscenza
lo
ha
pure
creduto
!
E
il
giudice
istruttore
mi
ha
tenuto
due
ore
tra
le
tanaglie
,
per
strapparmi
di
bocca
:
"
L
'
ho
ammazzato
io
!
"
.
Perché
dovevo
ammazzarlo
?
Perché
compare
Rocco
faceva
gl
'
interessi
del
suo
padrone
?
Perché
più
volte
mi
aveva
accusato
di
alterare
il
limite
?
Il
pretore
però
non
ha
potuto
mai
condannarmi
...
Basta
!
Ho
detto
:
finiamola
!
Il
signor
marchese
vuole
così
?
Sia
fatta
la
sua
volontà
!
"
La
voce
del
vecchio
tremava
;
le
parole
gli
uscivano
lentamente
di
bocca
,
quasi
bagnate
di
lagrime
.
"
Ve
l
'
ho
già
spiegato
"
,
disse
don
Aquilante
.
"
Nell
'
operato
del
giudice
istruttore
il
signor
marchese
non
c
'
entra
.
La
giustizia
fa
il
suo
dovere
;
non
ha
riguardi
per
nessuno
.
"
"
Ora
hanno
arrestato
Neli
Casaccio
,
poveretto
!
"
"
Che
ve
n
'
importa
?
Badate
ai
fatti
vostri
.
"
"
Sceglieremo
due
periti
"
,
fece
il
marchese
.
"
Stavo
per
dire
di
no
,
sentendovi
piagnucolare
.
Non
ve
la
rubo
quella
lingua
di
terreno
;
ve
la
pago
...
Vi
piacerebbe
,
se
qualcuno
venisse
in
casa
vostra
a
occupare
una
stanza
?
Così
voi
,
a
Margitello
;
siete
in
mezzo
alla
mia
tenuta
,
come
quell
'estraneo."
"
Ma
io
mi
trovavo
là
fin
da
quando
i
fondi
attorno
erano
di
altri
proprietari
.
Se
essi
li
hanno
venduti
a
voscenza
,
che
colpa
ne
ho
io
?
...
Quando
dovrò
dare
il
consenso
al
notaio
mi
sentirò
strappare
un
brano
di
cuore
!
...
Pur
troppo
,
in
questo
mondo
,
la
brocca
di
terra
cotta
che
vuol
cozzare
col
sasso
ha
sempre
la
peggio
!
"
"
Ora
non
sapete
quel
che
vi
dite
!
"
,
lo
ammonì
don
Aquilante
.
"
Lo
so
anzi
,
signor
avvocato
!
E
il
pianto
che
faccio
io
Gesù
Cristo
deve
farlo
scontare
con
lagrime
di
sangue
a
colui
che
ha
ammazzato
compare
Rocco
Criscione
!
Senza
di
questo
,
io
non
sarei
costretto
,
per
vivere
in
pace
gli
ultimi
quattro
giorni
di
vita
,
a
vendere
il
fondo
che
mi
ha
lasciato
mio
padre
,
e
che
fu
di
mio
nonno
e
che
doveva
essere
dei
figli
di
mio
figlio
,
orfani
da
due
anni
!
Rimarranno
poveri
e
nudi
in
mezzo
alla
strada
,
perché
la
terra
non
la
porta
via
nessuno
,
e
i
danari
si
squagliano
tra
le
mani
come
la
neve
.
"
"
Potrete
comprare
un
altro
pezzo
di
terreno
.
"
"
Ah
,
signor
avvocato
!
Non
sarà
mai
quello
che
ho
innaffiato
tanti
anni
col
sudore
della
mia
fronte
.
Lagrime
di
sangue
deve
piangere
colui
che
ha
tolto
la
vita
a
compare
Rocco
Criscione
!
È
vero
,
eccellenza
?
Per
voscenza
è
stato
come
se
le
avessero
troncato
la
mano
destra
.
Compare
Rocco
era
un
altro
padrone
!
"
Rabbuiatosi
in
volto
,
il
marchese
andava
su
e
giù
per
la
stanza
,
stringendosi
le
mani
.
"
Vedete
?
"
,
disse
don
Aquilante
.
"
Il
marchese
non
vuole
neppure
aver
l
'
aria
di
farvi
una
soperchieria
.
Chi
vi
ha
detto
niente
?
Siete
venuto
da
me
per
vostra
spontanea
volontà
.
E
intanto
uscite
fuori
con
certi
discorsi
!
"
"
Non
vi
faccia
specie
,
signore
mio
!
Il
cuore
vuole
il
suo
sfogo
.
"
E
il
vecchio
contadino
si
asciugava
gli
occhi
col
dorso
d
'
una
mano
mezza
anchilosata
dal
rude
lavoro
dei
campi
.
Intravedendo
,
con
la
coda
dell
'
occhio
,
qualche
cosa
di
nero
fermatosi
silenziosamente
in
mezzo
all
'
uscio
,
il
marchese
rizzò
la
testa
.
"
Che
vuoi
?
Che
vieni
a
fare
qui
?
"
,
gridò
con
voce
turbata
.
L
'
avvocato
e
compare
Santi
si
voltarono
.
E
,
riconosciuta
la
vedova
di
Rocco
Criscione
,
si
tirarono
da
parte
.
Vestita
a
lutto
,
avviluppata
nell
'
ampia
mantellina
di
panno
nero
che
le
copriva
la
fronte
,
lasciando
scorgere
,
tra
le
falde
tenute
strette
con
le
due
mani
sul
mento
,
appena
gli
occhi
il
naso
e
la
bocca
,
la
donna
non
fece
un
passo
né
un
movimento
.
Rispose
quasi
sottovoce
:
"
Sono
venuta
per
qualche
notizia
,
se
mai
...
"
.
Quell
'
atteggiamento
e
il
tono
della
voce
dovettero
irritare
maggiormente
il
marchese
.
"
Sono
forse
il
giudice
istruttore
io
?
"
,
esclamò
con
stizza
.
"
Ne
so
quanto
te
,
quanto
gli
altri
!
"
E
,
a
un
tratto
,
accortosi
che
le
dava
del
tu
,
si
morse
le
labbra
,
tentò
di
frenarsi
:
"
Si
farà
la
causa
alle
Assise
,
in
Caltagirone
...
Sarete
chiamata
.
Ci
saranno
tre
avvocati
da
parte
vostra
.
E
questo
qui
"
,
soggiunse
il
marchese
indicando
don
Aquilante
,
"
vale
per
dieci
!
Alle
spese
penso
io
.
Non
c
'
è
bisogno
che
veniate
a
stimolarmi
,
a
sollecitarmi
...
Che
posso
fare
più
di
quel
che
ho
fatto
e
faccio
?
Era
vostro
marito
;
ma
era
anche
il
mio
fattore
,
la
mia
mano
destra
,
come
diceva
or
ora
compare
Santi
;
ed
io
l
'
ho
pianto
e
lo
piango
più
di
voi
...
Che
bisogno
c
'
è
di
venire
qui
?
...
Ve
l
'
ho
detto
e
ridetto
:
è
inutile
venire
da
me
!
"
.
Parlando
,
il
marchese
si
era
nuovamente
irritato
,
alzava
la
voce
,
gesticolava
agitatissimo
.
Anche
una
persona
che
non
avesse
saputo
quel
che
era
corso
tra
quella
donna
e
lui
,
avrebbe
facilmente
capito
che
la
irritazione
sorpassava
il
motivo
apparente
,
e
che
le
parole
e
l
'
accento
con
cui
venivano
pronunziate
significavano
qualche
cosa
di
più
di
quel
che
veramente
dicevano
.
A
Ràbbato
nessuno
ignorava
che
Agrippina
Solmo
era
stata
fino
a
tre
anni
addietro
la
femina
del
marchese
,
come
colà
si
esprimono
con
vocabolo
poco
indulgente
.
Nessuno
ignorava
che
egli
aveva
posseduto
quella
contadina
sin
da
quando
ella
aveva
sedici
anni
;
che
l
'
aveva
mantenuta
meglio
di
una
signora
,
e
che
per
qualche
tempo
anche
i
parenti
di
lui
avevano
creduto
che
finalmente
avrebbe
commesso
la
pazzia
di
renderla
marchesa
di
Roccaverdina
.
Intorno
ai
fatti
avvenuti
dopo
,
non
si
sapeva
niente
di
certo
.
Ognuno
diceva
la
sua
per
spiegare
la
subitanea
risoluzione
del
marchese
di
dar
marito
a
colei
.
La
cosa
era
passata
tra
il
marchese
e
Rocco
Criscione
,
detto
anche
Rocco
del
marchese
perché
factotum
di
casa
Roccaverdina
.
Solamente
,
ragionando
con
un
amico
,
una
volta
Rocco
si
era
lasciato
scappare
di
bocca
:
"
Se
il
marchese
mi
avesse
ordinato
:
"
Buttati
giù
dal
campanile
di
Sant
'
Isidoro
"
,
mi
sarei
buttato
a
chiusi
occhi
!
"
.
Vedendo
che
la
donna
restava
là
,
con
lo
sguardo
implorante
fisso
addosso
al
marchese
,
chiusa
nella
mantellina
nera
e
immobile
come
una
statua
su
la
soglia
dell
'
uscio
,
don
Aquilante
,
che
si
era
già
dato
una
spiegazione
di
quella
scena
,
pensò
bene
d
'
intervenire
.
E
avvicinatosele
,
cominciò
a
dirle
a
bassa
voce
:
"
Il
marchese
ha
ragione
.
Ormai
tutto
è
in
mano
della
giustizia
.
Per
quel
che
lo
riguarda
,
non
dubitate
,
spenderebbe
fino
all
'
ultima
stilla
del
suo
sangue
,
se
occorresse
.
Tornate
a
casa
vostra
;
e
quando
vorrete
sapere
notizie
,
venite
da
me
,
sarà
meglio
...
Andate
dunque
!
"
.
Agrippina
Solmo
abbassò
gli
occhi
,
stiè
un
istante
indecisa
,
poi
,
senza
un
motto
né
un
gesto
,
lentamente
volse
le
spalle
e
sparì
come
se
avesse
avuto
le
suole
delle
scarpe
foderate
di
ovatta
.
Il
marchese
,
quasi
masticando
qualcosa
di
amaro
,
si
era
accostato
alla
vetrata
della
finestra
per
evitare
di
guardare
la
vedova
.
"
Vestita
di
nero
,
col
viso
pallido
,
gli
occhi
intenti
e
le
labbra
scolorite
,
essa
deve
sembrargli
una
fantasima
di
mal
augurio
"
,
pensava
don
Aquilante
,
"
anche
forse
perché
gli
fa
temere
una
ripresa
che
potrebbe
produrre
quelle
conseguenze
da
lui
volute
evitare
dandola
in
moglie
a
Rocco
Criscione
!
"
"
Bisogna
compatirla
,
poveretta
"
,
egli
disse
tornando
indietro
.
E
annunziò
:
"
È
andata
via
!
"
.
"
Quella
stupida
di
mamma
Grazia
!
Perché
la
lascia
entrare
?
"
,
brontolò
il
marchese
.
E
riscotendosi
,
soggiunse
:
"
Ah
!
...
Mi
ero
scordato
che
voi
eravate
qui
per
l
'
affare
di
Margitello
.
Insomma
,
che
dobbiamo
concludere
?
Vogliamo
fare
alla
buona
,
tra
noi
,
senza
periti
né
altro
?
...
Cinquant
'
onze
!
"
.
"
Che
dice
mai
,
voscenza
?
"
,
rispose
il
vecchio
contadino
rimasto
presso
l
'
uscio
.
"
Sessanta
?
"
"
È
il
meglio
pezzo
di
terreno
,
eccellenza
;
il
cuore
di
Margitello
.
"
"
Più
sassi
che
terra
.
Dovrò
pagarlo
a
peso
d
'
oro
?
"
"
Quel
che
vale
,
eccellenza
.
"
"
Oh
!
Se
intendete
di
prendermi
per
la
gola
...
"
"
No
,
eccellenza
!
"
"
Sentiamo
dunque
:
che
pretendete
?
"
Il
vecchio
stette
un
po
'
a
riflettere
,
portò
la
mano
destra
al
petto
,
quasi
si
accingesse
a
pronunziare
un
giuramento
,
e
balbettò
:
"
Cent
'
onze
,
eccellenza
!
"
.
Il
marchese
diè
uno
scatto
.
"
Per
farmi
piacere
,
eh
?
Cent
'
onze
!
...
Per
farmi
piacere
?
...
Vi
paiono
fichi
secchi
cent
'
onze
.
E
venite
a
dirmelo
qui
!
E
scomodate
l
'
avvocato
,
quasi
fosse
vostro
servitore
!
...
Cent
'
onze
!
"
"
Compare
Santi
però
...
"
,
tentò
d
'
interromperlo
don
Aquilante
per
calmarlo
.
Ma
il
marchese
non
gli
diè
retta
,
e
continuò
a
gridare
come
un
ossesso
:
"
Cent
'
onze
!
...
Volete
scommettere
che
non
vi
faccio
più
andare
nel
vostro
feudo
?
...
Lo
stimate
certamente
un
feudo
,
se
ne
chiedete
cent
'
onze
...
Chiudo
tutti
i
sentieri
;
litigheremo
...
Intanto
dovrete
andarvi
col
pallone
nel
gran
feudo
di
cent
'
onze
!
...
Avrei
dovuto
fare
così
da
un
pezzo
.
Domani
!
Manderò
a
disfare
con
un
aratro
sentieri
e
viottole
.
E
chi
crede
di
avere
diritti
,
procuri
di
farli
valere
!
"
.
"
Ma
,
eccellenza
!..."
"
Zitto
,
compare
Santi
!
"
,
disse
l
'
avvocato
.
"
Lasciate
che
parli
io
...
"
"
Cent
'
onze
!
"
,
sbraitava
il
marchese
.
"
E
se
facessi
un
taglio
?
"
,
propose
l
'
avvocato
.
Il
vecchio
assentì
con
un
gesto
e
soggiunse
:
"
Fate
come
vi
pare
!
Sono
venuto
qui
ad
afforcarmi
;
coi
miei
propri
piedi
ci
sono
venuto
!
Il
signor
marchese
non
dovrebbe
approfittarsi
delle
circostanze
...
Dio
non
vuole
!
"
.
"
Zitto
!
...
Settant
'
onze
!
"
,
buttò
là
in
mezzo
don
Aquilante
.
E
fece
il
gesto
,
quasi
aprisse
il
pugno
pieno
di
monete
e
le
spargesse
per
terra
.
Il
vecchio
abbassò
il
capo
,
si
prese
il
mento
tra
l
'
indice
e
il
pollice
d
'
una
mano
;
poi
,
rassegnatamente
alzò
le
spalle
.
"
Andiamo
dal
notaio
,
eccellenza
!
"
,
conchiuse
con
un
fil
di
voce
.
III
.
Ogni
volta
che
entrava
nel
camerone
,
come
veniva
chiamato
il
salone
della
baronessa
di
Lagomorto
,
don
Silvio
La
Ciura
si
sentiva
compreso
da
un
sentimento
di
ammirazione
che
lo
rendeva
più
timido
del
solito
.
Era
rimasto
in
piedi
,
con
una
punta
del
cappello
da
prete
appoggiata
alle
labbra
,
e
sembrava
quasi
smarrito
tra
i
vecchi
mobili
che
davano
allo
stanzone
bislungo
un
'
aria
di
decrepitezza
e
di
abbandono
.
Attendendo
che
la
baronessa
comparisse
da
uno
dei
quattro
usci
alti
fino
al
cornicione
,
dopo
di
aver
dato
una
rapida
occhiata
ai
ritratti
polverosi
;
ai
quadri
anneriti
e
screpolati
;
agli
specchi
con
cornici
barocche
,
appannati
e
mezzi
rosi
dall
'
umidità
,
che
coprivano
le
pareti
;
ai
canterali
tinti
in
verde
pallido
con
fiori
e
fregi
bianchi
,
alla
pompeiana
,
nei
margini
e
nel
centro
delle
cassette
;
alle
esili
seggiole
con
spalliere
dorate
,
alle
poltrone
e
ai
due
canapè
di
stile
impero
,
rivestiti
con
damasco
rosso
già
stinto
e
logoro
,
don
Silvio
si
era
fermato
a
contemplare
il
gran
quadro
senza
cornice
,
dove
si
scorgevano
a
mala
pena
la
calva
testa
di
san
Pietro
,
quelle
di
altre
cinque
figure
di
fantesche
e
di
soldati
che
lo
circondavano
nel
pretorio
di
Pilato
,
e
un
gallo
,
su
la
balaustrata
del
portico
,
col
becco
aperto
in
atto
di
cantare
.
Egli
avrebbe
voluto
vedere
quel
quadro
in
chiesa
,
su
l
'
altare
di
una
cappella
,
e
non
là
irriverentemente
sovrapposto
alla
spinetta
verniciata
in
giallo
smorto
con
fregi
neri
e
sorretta
da
tre
sottili
gambe
quadrate
,
che
stava
appoggiata
lungo
il
muro
,
con
la
parte
della
tastiera
verso
il
finestrone
.
Ma
non
osava
di
tornar
a
suggerire
alla
baronessa
l
'
idea
di
regalarlo
alla
parrocchia
.
Quel
quadro
era
stato
portato
da
Roma
,
nel
Seicento
,
da
uno
degli
antenati
di
suo
marito
,
ed
ella
voleva
conservare
intatti
tutti
i
ricordi
di
famiglia
,
come
li
aveva
trovati
il
giorno
che
dalla
casa
dei
Roccaverdina
era
venuta
in
quella
degli
Ingo
-
Corillas
,
baroni
di
Lagomorto
,
sposa
al
baroncino
don
Alvaro
più
di
mezzo
secolo
addietro
.
Il
fruscio
della
gonna
sui
mattoni
verniciati
del
pavimento
rivelò
al
prete
la
presenza
della
baronessa
soltanto
mentr
'
ella
gli
passava
accanto
per
andare
a
sedersi
in
quell
'
angolo
di
canapè
dove
soleva
rannicchiarsi
le
rare
volte
che
riceveva
la
visita
di
un
parente
o
di
persone
molto
intime
.
Don
Silvio
era
tra
queste
.
Alta
,
stecchita
,
piena
di
rughe
ma
ancora
rubizza
,
con
capelli
bianchissimi
divisi
in
due
bande
che
le
coprivano
le
orecchie
e
le
rimpicciolivano
il
volto
tra
le
pieghe
del
fazzoletto
di
seta
nera
annodato
sotto
il
mento
;
vestita
di
leggera
stoffa
grigia
e
coi
mezzi
guanti
di
filo
dello
stesso
colore
alle
mani
scarne
e
affilate
,
la
baronessa
era
entrata
senza
far
rumore
dall
'
uscio
a
cui
don
Silvio
voltava
in
quel
momento
le
spalle
.
Il
prete
fece
un
profondo
inchino
,
si
accostò
a
baciarle
la
mano
appena
ella
,
messasi
a
sedere
,
gli
ebbe
accennato
una
poltrona
;
poi
,
con
umile
atteggiamento
ed
esile
voce
,
incominciò
:
"
Mi
manda
Gesù
Cristo
...
"
.
"
Gesù
Cristo
vi
manda
da
me
troppo
spesso
!
"
,
lo
interruppe
la
baronessa
,
sorridendo
benignamente
.
"
Si
rivolge
alle
persone
che
possono
fare
e
fanno
volentieri
la
carità
"
,
rispose
don
Silvio
.
E
così
dicendo
,
parve
volesse
rendere
più
piccola
la
sua
personcina
bassa
,
magra
,
che
nelle
occhiaie
e
nelle
pallide
gote
infossate
mostrava
i
segni
dei
digiuni
e
delle
penitenze
con
cui
macerava
il
misero
corpo
.
"
Gesù
Cristo
però
"
,
riprese
la
baronessa
crollando
la
testa
,
"
si
ricorda
dei
poveri
che
non
hanno
come
sfamarsi
,
e
dimentica
che
ricchi
e
poveri
abbiamo
già
bisogno
della
pioggia
pei
seminati
,
per
le
vigne
,
per
gli
ulivi
!
"
"
Pioverà
,
a
suo
tempo
,
se
i
nostri
peccati
non
vi
mettono
ostacolo
.
"
"
Voi
fate
penitenza
per
tutti
,
voi
"
,
soggiunse
la
baronessa
.
"
Io
sono
più
peccatore
degli
altri
!
"
"
Diteglielo
,
diteglielo
a
Gesù
Cristo
.
Ci
vuole
la
pioggia
,
Signore
!
Ci
vuole
la
pioggia
!
"
"
Glielo
dirò
"
,
rispose
con
semplicità
il
buon
prete
.
"
Intanto
vengo
a
raccomandarle
di
nuovo
quella
povera
donna
,
la
moglie
di
Neli
Casaccio
.
Ora
che
suo
marito
è
in
carcere
,
perisce
di
stenti
la
poveretta
,
con
quattro
figli
che
non
possono
darle
nessun
aiuto
.
Ella
giura
,
al
cospetto
di
Dio
e
dei
santi
,
che
suo
marito
è
innocente
.
"
"
Se
è
così
,
non
potranno
condannarlo
.
"
"
Quando
era
in
libertà
,
provvedeva
lui
alla
famigliuola
col
suo
mestiere
di
cacciatore
.
"
"
Manderò
un
sacco
di
grano
,
anzi
di
farina
;
sarà
meglio
.
"
"
Dio
glielo
renda
,
tra
cent
'
anni
,
in
paradiso
.
"
"
Vorrei
piuttosto
"
,
riprese
la
baronessa
,
"
che
Dio
me
lo
rendesse
un
po
'
anche
in
questo
mondo
,
almeno
aggiustando
il
cervello
a
mio
nipote
il
marchese
,
liberandolo
dalle
male
arti
di
quella
donnaccia
...
Tenta
di
riafferrarlo
la
sfacciata
!
Non
ho
chiuso
occhio
questa
notte
,
dopo
di
aver
saputo
...
"
"
Sia
fatta
la
volontà
di
Dio
!
"
,
esclamò
don
Silvio
,
giungendo
rassegnatamente
le
mani
.
"
La
volontà
di
Dio
qui
non
c
'
entra
per
niente
"
,
replicò
quasi
stizzita
la
baronessa
.
"
Dio
non
può
permettere
certe
enormità
;
non
può
volere
che
la
figlia
di
una
raccoglitrice
di
ulive
diventi
marchesa
di
Roccaverdina
.
Pares
cum
paribus
,
ha
detto
il
Signore
.
"
"
Siamo
tutti
uguali
davanti
a
lui
!
"
"
Oh
,
no
,
no
!
"
,
ella
protestava
.
"
Perché
dunque
Gesù
Cristo
ha
voluto
nascere
da
una
madre
di
stirpe
reale
?
San
Giuseppe
,
falegname
,
fu
padre
putativo
soltanto
.
"
La
baronessa
si
fermò
un
istante
,
aspettando
che
don
Silvio
le
desse
ragione
.
E
siccome
il
prete
rimaneva
zitto
,
con
gli
occhi
bassi
,
ella
continuò
:
"
Ai
miei
tempi
si
rimediava
a
tutto
col
braccio
delle
autorità
;
ma
oggi
!
...
Io
però
ho
mandato
a
chiamare
quella
donna
;
dovrebbe
già
essere
qui
,
se
lo
stolido
di
don
Carmelo
...
"
.
In
quel
punto
,
il
vecchio
servitore
che
faceva
da
maestro
di
casa
,
da
cameriere
e
da
cuoco
in
casa
della
baronessa
,
affacciava
la
testa
da
uno
degli
usci
,
annunciando
che
quella
donna
attendeva
nell
'
anticamera
:
"
Posso
farla
entrare
?
"
.
"
Subito
"
,
rispose
la
baronessa
.
Agrippina
Solmo
salutò
,
con
un
cenno
del
capo
,
prima
lei
,
poi
don
Silvio
e
,
chiusa
nella
mantellina
,
eretta
,
quasi
altera
,
gettando
sguardi
diffidenti
e
scrutatori
ora
su
l
'
una
,
ora
su
l
'
altro
,
si
avvicinò
lentamente
verso
il
canapè
.
"
Che
comanda
,
voscenza
?
"
Il
tono
della
voce
era
umile
,
l
'
atteggiamento
no
.
"
Non
comando
niente
;
sedete
.
"
E
rivolgendosi
a
don
Silvio
,
la
baronessa
soggiunse
:
"
Ho
piacere
che
voi
siate
testimone
.
Sedete
"
,
replicò
,
vedendo
che
la
Solmo
restava
ancora
in
piedi
.
Poi
,
dopo
alcuni
istanti
di
paura
,
con
aria
severa
e
accento
duro
,
disse
:
"
Figlia
mia
,
parliamoci
chiaro
.
Se
avete
fatto
ammazzare
vostro
marito
...
"
.
"
Io
?
...
Io
?
"
La
baronessa
,
senza
lasciarsi
intimidire
dall
'
energica
protesta
,
né
dall
'
occhiata
divampante
di
indignazione
che
l
'
aveva
accompagnata
,
continuò
:
"
C
'
è
chi
lo
sospetta
e
lo
farà
sapere
anche
alla
giustizia
!
"
.
"
E
perché
,
perché
lo
avrei
fatto
ammazzare
?
Io
?
Oh
,
Vergine
santissima
!
"
"
Chi
sa
che
vi
è
passato
per
la
testa
!
Tentazioni
del
demonio
,
certamente
.
Vi
eravate
messa
in
grazia
di
Dio
prendendo
marito
...
Non
vi
accuso
per
quel
che
è
accaduto
prima
;
vi
compatisco
anzi
...
La
miseria
,
i
cattivi
consigli
,
la
giovinezza
...
Forse
neppure
comprendevate
il
male
che
vi
si
faceva
commettere
.
Infatti
,
vi
siete
comportata
quasi
da
donna
onesta
...
Mio
nipote
,
dall
'
altra
parte
,
ha
fatto
il
suo
dovere
.
Si
è
tolto
ogni
scrupolo
di
coscienza
.
Siete
ricca
,
si
può
dire
,
con
la
dote
ch
'
egli
vi
ha
dato
...
Perché
dunque
non
lo
lasciate
in
pace
?
Che
vi
passa
per
la
testa
?
Fingete
di
non
capire
quel
che
vi
dico
,
eh
?
"
"
Ma
...
signora
baronessa
!
"
"
Sbagliate
,
figlia
mia
,
se
v
'
immaginate
che
possa
riuscirvi
ora
quel
che
non
vi
è
riuscito
l
'
altra
volta
!
"
"
Che
cosa
,
signora
baronessa
?
"
"
Segnatevelo
qui
,
su
la
fronte
.
C
'
è
chi
tiene
bene
aperti
gli
occhi
e
vi
sorveglia
!
Se
avete
fatto
ammazzare
vostro
marito
per
...
"
Agrippina
Solmo
scattò
dalla
seggiola
,
lasciò
cascare
su
le
spalle
la
mantellina
,
e
levando
in
alto
le
braccia
,
imprecava
:
"
Fulmini
del
cielo
,
Signore
!
Fuoco
in
questa
e
nell
'
altra
vita
a
chi
mi
vuol
male
!
"
.
E
coprendosi
il
volto
con
le
mani
,
scoppiava
in
pianto
dirotto
.
"
Calmatevi
!
"
,
intervenne
don
Silvio
.
"
La
baronessa
parla
pel
vostro
bene
...
"
"
Voi
che
siete
un
santo
servo
di
Dio
!
"
,
singhiozzava
la
vedova
,
asciugandosi
le
lagrime
e
facendo
sforzi
per
frenarle
.
"
Parlo
a
un
confessore
,
come
se
fossi
in
punto
di
morte
.
L
'
hanno
ammazzato
...
mio
marito
...
a
tradimento
!
Oh
!
...
Farlo
ammazzare
io
!
...
Chi
lo
dice
?
...
Venga
in
faccia
a
me
!
...
Giuri
su
l
'
ostia
consacrata
!
...
Se
c
'
è
Dio
in
cielo
...
"
"
C
'
è
,
c
'
è
,
figliuola
mia
!
"
,
esclamò
don
Silvio
,
stendendo
le
mani
,
quasi
volesse
chiuderle
la
bocca
e
impedirle
di
bestemmiare
.
"
Per
quale
scopo
dunque
andate
così
spesso
da
mio
nipote
?
"
,
strillò
la
baronessa
.
"
Non
vi
cerca
lui
;
non
vi
manda
a
chiamare
lui
!
"
"
Pel
processo
,
pei
testimoni
.
"
"
Il
processo
?
L
'
ha
istruito
il
giudice
.
I
testimoni
?
Deve
forse
scovarli
mio
nipote
?
Pretesti
!
Pretesti
!
Ormai
dovreste
averla
capita
.
Se
vi
lusingate
di
ricominciare
da
capo
,
se
vi
siete
messa
in
testa
...
di
salire
alto
dalla
vostra
condizione
...
Ecco
perché
la
gente
sospetta
:
l
'
ha
fatto
ammazzare
essa
il
marito
!
"
Agrippina
Solmo
si
era
rimessa
a
sedere
.
Non
piangeva
più
;
sembrava
irrigidita
contro
la
terribile
accusa
gettatale
in
viso
dalla
vecchia
signora
.
E
,
quasi
continuasse
ad
alta
voce
il
rapido
ragionamento
interiore
che
le
agitava
le
labbra
e
la
faceva
errare
con
sguardi
smarriti
lontano
lontano
,
parlava
senza
rivolgersi
a
nessuno
,
ora
lentamente
,
ora
a
sbalzi
:
"
Dio
solo
può
saperlo
!
...
Avevo
sedici
anni
.
Non
pensavo
al
male
;
ma
,
insistenze
,
preghiere
,
promesse
,
minacce
...
In
che
modo
resistergli
?
...
E
sono
stata
la
sua
serva
,
la
sua
schiava
,
dieci
anni
,
volendogli
bene
come
a
un
benefattore
.
In
prova
,
il
giorno
che
all
'
improvviso
egli
mi
disse
:
"
Devi
prendere
marito
,
il
marito
che
ti
do
io
...
"
.
Ah
,
signora
baronessa
!
...
Abbiamo
un
cuore
anche
noi
poverette
!
...
Avrei
voluto
continuare
ad
essere
soltanto
sua
serva
,
sua
schiava
...
Che
ombra
potevo
dargli
?
Eppure
non
fiatai
.
Ha
comandato
,
ed
ho
obbedito
.
Che
ero
io
rimpetto
a
lui
?
Un
verme
della
terra
...
Ed
ora
,
infami
!
dicono
che
ho
fatto
ammazzare
mio
marito
perché
vorrei
...
Ma
a
chi
devo
ricorrere
in
questa
circostanza
?
Non
ho
più
nessuno
al
mondo
!
"
.
"
Abbiate
fiducia
in
Dio
,
figliuola
mia
!
"
"
Se
il
Signore
voleva
proteggermi
,
non
mi
toglieva
il
marito
!
"
,
ella
rispose
bruscamente
a
don
Silvio
,
alzando
le
spalle
.
"
È
peccato
mortale
quel
che
dite
!
"
"
Si
perde
anche
la
fede
in
certi
momenti
!
"
Raccolse
la
mantellina
,
se
l
'
aggiustò
su
la
testa
,
chiuse
sdegnosamente
attorno
al
volto
le
falde
davanti
e
,
ritta
,
aggrottando
le
sopracciglia
,
stringendo
le
labbra
,
attese
così
che
la
baronessa
la
licenziasse
.
La
baronessa
in
quell
'
istante
parlava
sottovoce
all
'
orecchio
di
don
Silvio
.
"
Ma
è
poi
vero
?
"
,
rispose
il
prete
.
"
Le
donnacce
come
lei
sono
capaci
di
tutto
!
"
"
Comanda
altro
,
voscenza
?
"
Agrippina
Solmo
non
dissimulava
l
'
impazienza
di
andarsene
.
"
Badate
a
quel
che
fate
!
Uomo
avvisato
è
mezzo
salvato
"
,
rispose
seccamente
la
baronessa
.
E
la
seguì
fino
all
'
uscio
con
gli
sguardi
aguzzi
,
tetri
di
rancore
,
che
sembrava
la
sospingessero
fuori
per
le
spalle
.
"
Questa
è
la
grossa
spina
che
ho
nel
cuore
!
"
,
ella
esclamò
.
"
Dopo
d
'
aver
fatto
tanto
per
indurre
mio
nipote
a
darle
marito
!
...
Almeno
non
c
'
era
più
pericolo
di
vedergli
commettere
una
pazzia
!
...
Ma
già
noi
Roccaverdina
siamo
,
chi
più
chi
meno
,
col
cervello
bacato
!
Mio
fratello
il
marchese
,
padre
di
mio
nipote
,
sciupava
tempo
e
danaro
con
le
corse
dei
suoi
levrieri
.
Voi
non
lo
avete
conosciuto
.
Si
era
fatto
fare
un
vestito
da
burattino
,
all
'
inglese
,
diceva
lui
,
e
andava
attorno
pei
paesi
vicini
a
ogni
festa
di
santi
patroni
,
facendo
la
concorrenza
ai
ginnetti
...
Mio
fratello
il
cavaliere
si
è
rovinato
per
le
antichità
!
Scava
ossa
di
morti
,
vasi
,
brocche
,
lucerne
,
monetacce
corrose
,
ed
ha
la
casa
piena
di
cocci
.
Suo
figlio
se
ne
è
andato
a
Firenze
a
studiare
pittura
,
in
apparenza
;
a
buttar
via
quattrini
,
in
realtà
;
quasi
suo
padre
non
bastasse
da
solo
a
mandar
per
aria
il
patrimonio
!
...
Mio
nipote
,
il
marchese
attuale
...
Oh
!
C
'
è
il
castigo
di
Dio
su
la
nostra
casa
!
"
S
'
interruppe
vedendo
entrare
dall
'
uscio
rimasto
socchiuso
quattro
canini
neri
,
bassi
,
mezzi
spelati
,
con
gli
occhi
cisposi
,
quasi
vecchi
quanto
lei
,
che
volevano
saltarle
tutti
insieme
su
le
ginocchia
.
"
La
mia
pazzia
,
lo
so
"
,
ella
disse
allontanando
dolcemente
i
canini
,
"
sono
questi
qui
.
Ma
io
non
rovino
nessuno
;
e
per
gli
affari
,
me
ne
vanto
,
il
cervello
l
'
ho
a
posto
.
Così
lo
avesse
avuto
a
posto
il
barone
mio
marito
!
...
Bravo
,
don
Carmine
!
"
Strascicando
la
gamba
,
reggendo
con
le
due
mani
uno
scodellone
di
pane
e
latte
,
il
vecchio
s
'
inoltrava
cautamente
per
non
versare
la
zuppa
,
imbarazzato
dalla
ressa
delle
quattro
bestioline
che
,
alla
vista
del
loro
pasto
,
erano
corse
ad
abbaiargli
e
a
saltellargli
attorno
alle
gambe
.
Inutile
precauzione
!
Sospingendosi
,
urtando
lo
scodellone
con
le
zampe
e
coi
musi
,
i
cani
facevano
schizzare
parte
della
zuppa
sul
pavimento
;
e
la
baronessa
,
intenerita
,
si
chinava
soltanto
ad
accarezzarli
,
chiamandoli
per
nome
,
per
impedire
che
si
mordessero
,
esclamando
ripetutamente
:
"
Povere
bestie
!
Avevano
fame
,
povere
bestie
!
"
.
Don
Carmine
,
piegato
in
due
,
con
le
mani
dietro
la
schiena
,
tentennava
la
testa
osservando
i
bei
mattoni
di
Valenza
insudiciati
.
"
Non
occorre
ripulire
;
ripuliscono
essi
"
,
gli
disse
la
baronessa
mentre
egli
si
chinava
per
riprendere
lo
scodellone
vuotato
.
E
leccato
bene
il
pavimento
,
i
cani
andavano
quatti
quatti
ad
accucciarsi
,
raggomitolandosi
a
due
a
due
,
sui
seggioloni
destinati
a
loro
in
un
angolo
,
con
cuscini
a
posta
.
"
Anche
questa
è
carità
,
caro
don
Silvio
!
"
,
disse
la
baronessa
accomiatandolo
.
IV
.
Poco
più
in
là
del
portone
da
cui
era
uscita
,
Agrippina
Solmo
si
trovava
a
faccia
a
faccia
con
mastro
Vito
Noccia
,
calzolaio
.
"
Che
vi
accade
,
comare
Pina
?
Avete
un
viso
!
"
"
Niente
;
lasciatemi
andare
!
"
Voleva
evitare
di
fermarsi
;
ma
quegli
soggiunse
:
"
Ho
ricevuto
or
ora
la
cedola
per
la
testimonianza
alle
Assise
.
Sentite
,
comare
Pina
:
in
quanto
a
Neli
Casaccio
,
ve
lo
giuro
,
non
so
nulla
.
Non
voglio
dannarmi
,
comare
!
"
.
"
Chi
vi
forza
a
dire
il
falso
?
"
"
Quell
'
anima
lunga
di
don
Aquilante
...
"
Ella
lo
interruppe
:
"
Lo
avete
sentito
dire
,
per
caso
,
che
ho
fatto
ammazzare
io
mio
marito
?
"
.
"
Voi
?
Oh
,
Vergine
Maria
!
"
"
Me
l
'
han
rinfacciato
or
ora
,
mastro
Vito
!
"
E
accennò
,
con
significativa
occhiata
,
la
terrazza
centrale
sovrastante
al
portone
dei
Lagomorto
.
"
L
'
avete
sentito
dire
?
"
,
insisteva
con
sordo
fremito
nella
voce
.
"
Io
,
io
che
darei
tutto
il
sangue
delle
mie
vene
per
farlo
risuscitare
un
solo
minuto
!
"
"
E
il
marchese
che
ne
pensa
?
"
"
Ah
,
mastro
Vito
!
Non
si
può
più
discorrere
con
lui
.
Diventa
un
animale
feroce
appena
gli
si
parla
di
Rocco
.
"
"
Povero
signore
!
Gli
voleva
un
gran
bene
.
Ma
non
vi
angustiate
per
questo
.
Voci
di
mala
gente
.
"
"
Vi
saluto
;
scusate
.
"
Andava
a
rapidi
passi
,
rialzando
con
una
mano
la
gonna
,
guardando
dove
metteva
i
piedi
per
evitare
le
pozze
rossastre
formate
dall
'
acqua
mista
con
feccia
versata
da
una
cantina
dove
travasavano
il
vino
.
E
intanto
pensava
al
marchese
che
diventava
,
come
si
era
espressa
,
un
animale
feroce
ogni
volta
che
ella
andava
da
lui
per
parlargli
del
processo
.
"
Perché
?
Perché
?
"
Non
sapeva
spiegarselo
.
Sospettava
dunque
anche
lui
quel
che
dicevano
le
male
genti
?
Era
impossibile
!
E
affrettava
più
il
passo
.
Gli
occhi
le
si
velavano
di
lagrime
,
il
cuore
le
batteva
con
violenza
,
come
più
ora
rifletteva
intorno
allo
strano
contegno
di
lui
.
Era
cangiato
dalla
mattina
alla
sera
,
pochi
giorni
prima
della
disgrazia
.
Una
volta
,
appena
vistala
entrare
e
mentre
ella
stava
per
togliersi
la
mantellina
,
le
aveva
gridato
:
"
Vattene
!
Vattene
!
"
.
L
'
aveva
quasi
scacciata
.
Poi
,
richiamatala
addietro
,
si
era
rabbonito
tutt
'
a
un
tratto
.
E
quante
domande
!
"
A
che
ora
Rocco
è
tornato
da
Margitello
?
Perché
è
venuto
ed
andato
via
senza
farsi
vedere
da
me
?
"
Quasi
lo
facesse
spiare
o
lo
spiasse
.
Ripensando
alcuni
particolari
a
cui
non
aveva
mai
badato
,
sentiva
un
turbamento
profondo
,
una
specie
di
smarrimento
.
E
affrettava
ancora
il
passo
.
"
Perché
?
Perché
?
"
,
tornava
a
domandarsi
.
"
È
possibile
?
Sospetta
anche
lui
?
Ah
,
Signore
!
"
Mamma
Grazia
,
che
spazzava
l
'
anticamera
,
se
la
vide
davanti
come
un
fantasma
.
"
Dov
'
è
?
"
"
Ma
,
santa
cristiana
,
non
lo
sapete
che
non
vuole
?
"
"
Lasciatemi
entrare
.
Dov
'
è
?
"
"
Mi
sgriderà
;
se
la
prenderà
con
me
!
"
"
Glielo
dirò
,
state
tranquilla
,
che
sono
entrata
di
forza
.
"
E
attraversando
stanze
,
e
spalancando
usci
,
e
frugando
,
si
rivedeva
là
non
da
serva
,
come
aveva
detto
alla
baronessa
,
ma
da
vera
padrona
,
con
le
chiavi
della
dispensa
o
del
magazzino
alla
cintola
,
per
averle
pronte
quando
arrivavano
i
garzoni
col
mosto
o
col
grano
al
tempo
della
vendemmia
o
del
raccolto
.
Si
rivedeva
occupata
a
riguardare
la
biancheria
,
a
riporre
negli
armadi
quella
lavata
e
stirata
;
in
faccende
per
la
casa
,
assieme
con
mamma
Grazia
che
brontolava
,
povera
vecchia
,
perché
si
credeva
spodestata
della
sua
autorità
di
nutrice
.
"
Lo
hai
stregato
!
Lo
hai
stregato
!
"
Glielo
diceva
sul
viso
,
povera
vecchia
!
E
ciò
non
ostante
,
la
rispettava
,
perché
da
colui
ch
'
ella
aveva
nutrito
col
suo
latte
le
era
stato
ordinato
:
"
Voglio
così
,
mamma
Grazia
!
"
.
Ma
dov
'
era
?
Non
lo
aveva
trovato
in
camera
,
né
nella
sala
da
pranzo
,
né
in
salotto
,
né
nello
studio
,
né
in
quella
stanza
ingombra
di
selle
vecchie
e
nuove
,
di
briglie
,
di
cavezze
,
di
arnesi
di
ogni
sorta
per
carrozza
e
per
carri
.
Là
,
in
un
angolo
,
coi
capelli
disciolti
,
ella
si
era
dati
tanti
pugni
su
la
testa
!
Accoccolata
per
terra
aveva
singhiozzato
e
pianto
una
intera
nottata
,
quando
le
era
stato
annunziato
:
"
Domani
te
n
'
andrai
a
casa
tua
,
per
l
'
occhio
della
gente
.
Vi
sposerete
fra
un
mese
!
"
.
Erano
passati
quasi
tre
anni
,
ma
in
quell
'
istante
le
pareva
di
vedere
in
quell
'
angolo
un
'
altra
se
stessa
e
ne
sentiva
immensa
pietà
.
Ah
!
Si
sarebbe
buttata
di
nuovo
per
terra
,
dandosi
pugni
su
la
testa
,
a
sfogarsi
a
piangere
la
sua
mala
sorte
anche
ora
!
...
Dov
'
era
?
Come
non
lo
trovava
?
Giunta
davanti
al
pianerottolo
della
scala
che
conduceva
al
piano
di
sotto
,
cominciò
a
scendere
.
La
testa
le
vagellava
talmente
,
da
sentir
bisogno
di
appoggiarsi
al
muro
per
non
ruzzolare
gli
scalini
.
"
Voglio
saperlo
!
Dalla
sua
bocca
voglio
saperlo
!
"
E
attraversava
altre
stanze
quasi
vuote
,
e
spalancava
altri
usci
,
fino
alla
cameretta
laggiù
,
in
fondo
,
dove
aveva
dormito
nei
primi
mesi
,
allora
!
e
dove
era
restata
parecchie
settimane
quasi
nascosta
,
vergognandosi
di
farsi
vedere
per
le
stanze
da
mamma
Grazia
,
da
Rocco
,
dalle
altre
persone
di
casa
.
E
nell
'
atto
di
stendere
la
mano
al
pomo
di
rame
dell
'
uscio
,
quasi
la
parete
fosse
sparita
a
un
tratto
,
le
parve
di
vedere
il
lettino
con
la
coltre
bianca
,
e
il
tavolino
con
lo
specchio
,
e
il
lavamano
di
ferro
,
e
le
vesti
appese
al
muro
,
e
la
cassa
nuova
di
abete
,
tinta
in
verde
,
allato
all
'
uscio
,
con
la
biancheria
che
ella
si
era
cucita
da
sé
,
con
le
calze
che
si
era
lavorate
da
sé
a
casa
sua
,
prima
che
il
marchese
si
risolvesse
di
farla
venire
là
,
seccato
di
andare
da
lei
,
di
notte
,
a
ora
tarda
,
in
quel
remoto
vicoletto
dov
'
ella
abitava
...
Stese
la
mano
.
L
'
uscio
resistette
.
"
Chi
è
?
...
Mamma
Grazia
!..."
Quella
voce
grossa
di
stizza
l
'
atterrì
.
Se
ella
avesse
risposto
e
si
fosse
fatta
riconoscere
,
il
marchese
certamente
non
avrebbe
aperto
.
E
girò
di
nuovo
il
pomo
,
quantunque
avesse
già
capito
che
l
'
uscio
era
chiuso
dall
'
interno
.
Sentì
un
rumore
di
oggetto
duro
buttato
sul
tavolino
;
sentì
lo
scricchiolio
della
seggiola
smossa
...
"
Tu
!
...
Tu
!
"
E
il
marchese
indietreggiò
alla
vista
inattesa
.
Indietreggiò
anche
lei
davanti
a
quell
'
aspetto
sconvolto
.
"
Perdoni
,
voscenza
!
"
Non
gli
aveva
mai
parlato
altrimenti
,
anche
negli
istanti
più
intimi
,
piena
di
gran
rispetto
per
colui
che
ella
aveva
sempre
stimato
,
più
che
amante
,
padrone
.
Uscito
fuori
e
richiuso
l
'
uscio
dietro
a
sé
,
il
marchese
la
interrogava
con
sguardi
feroci
,
stringendo
i
pugni
,
rialzando
le
larghe
spalle
,
quasi
volesse
avventarsele
contro
.
"
Senta
,
voscenza
!
"
,
ella
pregò
.
"
Farà
poi
quel
che
vuole
,
ma
senta
,
per
carità
!
"
Sembrava
invecchiato
di
dieci
anni
,
con
la
faccia
non
rasa
da
parecchi
giorni
,
coi
folti
capelli
in
disordine
.
"
Chi
sa
chi
ti
manda
!
"
,
mugolò
.
"
Domineddio
?
O
il
diavolo
?
"
"
Perché
,
voscenza
?
"
"
Che
vuoi
?
Parla
!
Spicciati
!
"
"
Mi
ha
fatto
chiamare
la
baronessa
.
Dice
...
"
"
Che
cosa
dice
?
"
"
Dice
...
che
sono
stata
io
che
ho
fatto
ammazzare
mio
marito
!
"
"
E
vieni
a
contarlo
a
me
?
"
"
Lo
vedo
!
...
Non
sono
più
niente
per
voscenza
...
Mi
scaccia
come
una
cagna
arrabbiata
.
Che
ho
fatto
?
Che
ho
fatto
?
Anche
voscenza
dunque
crede
?..."
"
Che
ti
deve
importare
di
quel
che
credo
o
non
credo
?
"
"
È
un
'
infamia
!
"
"
Oh
!
...
Ci
sono
peggiori
infamie
in
questo
mondo
!
"
"
Ma
che
ho
fatto
,
Madonna
Santa
?
"
"
Che
hai
fatto
?
...
Che
hai
fatto
?
...
Niente
!
"
Agrippina
Solmo
,
sforzandosi
di
capire
,
andandogli
dietro
,
lo
supplicava
con
gli
occhi
pieni
di
lagrime
.
"
Niente
!
Niente
!
"
,
ripeteva
il
marchese
aggirandosi
per
la
stanza
,
assorto
nella
triste
idea
che
pareva
lo
torturasse
,
masticando
parole
che
evidentemente
non
voleva
lasciarsi
sfuggire
di
bocca
.
"
Me
ne
vado
"
,
disse
Agrippina
Solmo
,
rassegnandosi
.
"
Questa
è
l
'
ultima
volta
che
voscenza
mi
vede
qui
.
Il
Signore
dovrebbe
farmi
cascare
fredda
prima
di
uscire
dal
portone
!
"
E
fece
atto
di
avviarsi
.
Il
marchese
si
era
voltato
.
Ella
credette
che
stesse
per
risponderle
qualche
cosa
.
No
;
la
guardava
soltanto
,
forse
per
accertarsi
che
andasse
veramente
via
.
"
Le
ho
voluto
bene
!
"
,
ella
si
lamentava
,
senza
che
dal
suo
accento
trasparisse
nessuna
intenzione
di
rimprovero
.
"
L
'
ho
adorato
come
si
adora
Gesù
sacramentato
!
...
Mi
ha
preso
dalla
strada
,
mi
ha
colmata
di
benefici
,
lo
so
!
...
Ma
in
compenso
,
non
le
ho
dato
il
mio
onore
,
la
mia
giovinezza
,
il
cuore
,
tutto
?
Nessuno
saprà
mai
quel
che
ho
sofferto
dal
giorno
che
voscenza
...
Quasi
fossi
stata
uno
straccio
da
buttar
via
!
Oh
!
Era
padrone
di
fare
quel
che
le
pareva
e
piaceva
.
Mi
disse
:
"
Devi
giurare
!
"
.
Ed
io
giurai
,
davanti
al
Crocifisso
.
Mi
sarei
fatta
polvere
per
essere
calpestata
dai
suoi
piedi
!
Crede
forse
voscenza
che
non
sentissi
repugnanza
?
...
Che
la
coscienza
non
mi
rimordesse
?
...
Che
importava
?
Ero
nel
peccato
(
quando
è
destino
,
una
che
può
farci
?
)
e
restavo
nel
peccato
come
prima
.
Per
questo
avevo
giurato
,
alzando
la
mano
dritta
davanti
al
Crocifisso
!
...
E
ora
,
me
ne
vado
!
...
Mi
scoppiava
il
cuore
,
se
non
parlavo
!
...
È
convinto
voscenza
che
ho
fatto
ammazzare
io
Rocco
Criscione
?
...
Mi
denunzi
alla
giustizia
!
Mi
faccia
condannare
a
vita
!
...
Ma
no
,
voscenza
non
lo
crede
,
non
può
crederlo
!..."
"
Dici
bene
!
Non
posso
crederlo
!..."
E
con
voce
ancora
più
cupa
,
il
marchese
soggiungeva
:
"
Meglio
per
te
e
per
me
,
se
fosse
stato
così
!
...
Chi
t
'
ha
fatto
venire
in
questo
momento
?
Domineddio
o
il
diavolo
?
"
.
Agrippina
Solmo
,
incrociate
desolatamente
le
mani
e
scotendo
con
atto
di
compassione
la
testa
,
riprendeva
a
lamentarsi
con
voce
più
fioca
:
"
Non
diceva
così
voscenza
quando
io
le
ripetevo
:
"
Mi
lasci
stare
!
Mi
lasci
stare
!
"
.
E
mia
madre
piangeva
,
poveretta
:
"
È
la
tua
disgrazia
,
figlia
mia
!
"
.
È
stato
vero
!
Che
m
'
importa
se
ora
non
mi
manca
niente
?
Casa
,
oro
,
roba
,
voscenza
può
riprendersi
tutto
...
Un
'
altra
non
parlerebbe
così
!
E
intanto
la
baronessa
,
il
Signore
la
perdoni
!
,
dice
che
io
vengo
qui
per
tornare
di
nuovo
con
voscenza
,
per
...
Mi
vergogno
di
ripetere
quel
che
mi
ha
rinfacciato
!
...
Quando
mai
?
Quando
mai
?
...
Neppure
allora
che
voscenza
,
ogni
giorno
:
"
Sei
la
padrona
qui
,
sarai
sempre
la
padrona
!
"
...
Oh
,
non
si
arrabbi
!
...
Me
ne
vado
!
...
Tutto
avrei
potuto
credere
,
non
questo
di
vedermi
trattata
così
!
"
È
la
tua
disgrazia
,
figlia
mia
!
"
Mia
madre
aveva
ragione
!
"
.
"
Zitta
!
Zitta
!
"
,
urlò
il
marchese
.
Ella
uscì
,
più
turbata
e
più
smarrita
che
non
fosse
venendo
,
e
con
qualche
cosa
nel
cuore
che
somigliava
a
un
rimorso
.
Quei
torbidi
sguardi
del
marchese
le
erano
penetrati
nelle
carni
come
lama
ghiaccia
,
l
'
avevano
frugata
ne
le
più
intime
profondità
della
coscienza
dove
ella
stessa
non
osava
di
guardare
;
e
le
sembrava
che
vi
avessero
già
scoperto
la
infedeltà
che
stava
per
commettere
e
che
avrebbe
certamente
commesso
,
se
il
fucile
dell
'
assassino
non
avesse
colpito
Rocco
Criscione
tra
le
siepi
di
fichi
d
'
India
di
Margitello
,
mentr
'
ella
lo
attendeva
alla
finestra
,
al
buio
,
come
si
attende
un
amante
!
V
.
Mamma
Grazia
,
vedendola
ricomparire
,
nell
'
anticamera
,
l
'
aveva
rimproverata
.
"
Siete
contenta
?
Quasi
gli
mancassero
dispiaceri
a
quel
povero
figlio
mio
!
"
Ella
lo
chiamava
così
da
più
di
quarant
'
anni
.
Anzi
,
ora
che
la
casa
era
stata
vuotata
e
dai
matrimoni
e
dalle
morti
,
e
vi
rimanevano
soltanto
il
marchese
e
lei
,
il
suo
sentimento
di
maternità
si
era
accresciuto
fino
al
punto
che
in
certi
momenti
le
sembrava
di
non
avergli
dato
il
solo
latte
,
ma
di
averlo
partorito
con
gli
stessi
dolori
con
cui
aveva
messo
al
mondo
la
creaturina
,
frutto
di
un
amore
disgraziato
,
volata
in
paradiso
pochi
giorni
dopo
.
Allora
vivevano
il
marchese
padre
,
e
quella
santa
della
marchesa
,
bella
come
una
madonna
,
che
la
paralisi
delle
gambe
inchiodava
in
fondo
a
un
letto
,
dopo
l
'
aborto
che
l
'
aveva
tenuta
più
mesi
tra
la
vita
e
la
morte
!
Ed
erano
in
famiglia
il
cavaliere
e
la
signorina
,
zii
del
marchese
,
che
la
chiamavano
mamma
anche
essi
quantunque
belli
e
grandi
.
La
signorina
,
divenuta
baronessa
,
continuava
a
chiamarla
mamma
Grazia
tuttavia
,
ed
era
vecchia
come
lei
...
Il
cavaliere
,
pure
!
Ma
per
loro
ella
non
sentiva
nessuna
tenerezza
.
Colui
pel
quale
avrebbe
preso
passione
e
morte
era
il
marchese
nutricato
col
vivo
sangue
del
suo
petto
.
Infatti
non
sapeva
darsi
pace
di
vederlo
diventato
un
altro
da
che
avevano
ammazzato
Rocco
Criscione
.
Si
poteva
dire
che
non
mangiava
e
non
dormiva
più
,
quasi
gli
avessero
tolto
,
con
lui
,
metà
della
sua
vita
.
Certe
notti
ella
lo
sentiva
andare
e
venire
su
e
giù
per
la
camera
,
per
le
altre
stanze
.
E
si
levava
da
letto
e
accorreva
,
mezza
svestita
:
"
Ti
senti
male
,
figlio
mio
?
Hai
bisogno
di
qualche
cosa
?
"
.
"
Niente
,
mamma
Grazia
.
Dormite
tranquilla
;
niente
!
"
E
mamma
Grazia
si
addormentava
recitando
il
rosario
;
e
riprendeva
a
recitarlo
durante
la
giornata
,
appena
terminato
di
fare
quel
po
'
di
pulizia
che
le
sembrava
urgente
nella
casa
.
Don
Aquilante
non
riusciva
a
capire
in
che
modo
il
marchese
potesse
vedersela
attorno
,
tutta
scapigliata
,
con
certe
vesti
addosso
che
parevano
cenci
e
certe
ciabatte
che
le
sfuggivano
dai
piedi
a
ogni
due
passi
:
"
La
pulizia
non
è
davvero
il
forte
di
mamma
Grazia
!
"
.
"
Povera
vecchia
"
,
rispondeva
il
marchese
,
"
fa
quel
che
può
.
"
Poco
,
quasi
niente
.
Per
fortuna
egli
viveva
come
un
orso
.
Pagava
la
mesata
di
socio
al
Casino
,
ma
non
vi
andava
mai
.
Con
suo
zio
il
cavaliere
non
parlava
da
anni
.
Dalla
zia
baronessa
si
faceva
vedere
alla
sfuggita
,
soltanto
nelle
feste
di
Natale
,
di
Capo
d
'
anno
e
di
Pasqua
,
o
quando
la
baronessa
lo
mandava
insistentemente
a
chiamare
.
Col
cavaliere
Pergola
,
altro
parente
,
l
'
aveva
rotta
nel
sessanta
,
perché
,
rivoluzionario
e
ateo
,
sedotta
la
figlia
dello
zio
cavaliere
,
l
'
aveva
sposata
solamente
al
municipio
,
dopo
cinque
anni
di
disonore
per
la
famiglia
,
con
due
figli
che
crescevano
come
due
bestioline
e
già
bestemmiavano
peggio
del
padre
.
Unico
svago
del
marchese
era
la
passeggiata
,
lassù
,
su
la
spianata
del
Castello
,
tra
le
rovine
dei
bastioni
e
delle
torti
abbattute
dal
terremoto
del
1693
.
Ne
rimaneva
ben
poco
.
Il
marchese
grande
,
come
chiamavano
suo
nonno
quando
viveva
,
non
aveva
avuto
scrupoli
di
servirsi
delle
pietre
intagliate
di
quelle
storiche
rovine
,
per
rivestirne
la
facciata
della
sua
casa
;
e
nessuno
aveva
osato
opporsi
a
quell
'
atto
di
vandalismo
.
Così
ora
il
marchese
,
passeggiando
per
la
spianata
,
con
le
mani
dietro
la
schiena
,
in
pianelle
,
vestito
come
si
trovava
,
stimava
quasi
di
essere
in
casa
sua
,
e
teneva
udienze
seduto
su
gli
scalini
di
gesso
dello
zoccolo
,
sul
quale
anni
addietro
i
missionarii
liguorini
avevano
piantato
una
croce
di
legno
che
un
colpo
di
levante
aveva
portato
via
sfasciandola
,
e
non
era
stata
sostituita
.
Verso
il
tramonto
,
i
contadini
del
vicinato
salivano
lassù
per
osservare
come
si
coricava
il
tempo
e
per
dare
un
'
occhiata
alla
campagna
;
e
il
marchese
si
degnava
di
attaccar
discorso
con
loro
;
e
li
interrogava
,
e
dava
consigli
.
E
se
c
'
era
qualcuno
che
osava
di
fargli
osservare
che
si
era
fatto
sempre
così
,
da
Adamo
in
poi
e
che
era
meglio
continuare
a
far
così
,
il
marchese
alzava
la
voce
,
lo
investiva
:
"
Per
questo
siete
sempre
miserabili
!
Per
questo
la
terra
non
frutta
più
!
Avete
paura
di
rompervi
le
braccia
zappando
a
fondo
il
terreno
?
Gli
fate
un
po
'
di
solletico
a
fior
di
pelle
,
e
poi
pretendete
che
i
raccolti
corrispondano
!
Eh
,
sì
!
Corrispondono
al
poco
lavoro
.
E
sarà
ancora
peggio
!
"
.
Sembrava
che
stesse
per
azzuffarsi
con
qualcuno
;
lo
sentivano
fin
da
piè
della
collina
coloro
che
tornavano
dalla
campagna
e
ne
riconoscevano
la
voce
:
"
Il
marchese
predica
!
"
.
Ormai
sapevano
quasi
tutti
di
che
si
trattava
.
Durante
l
'
estate
,
venivano
lassù
a
prendere
una
boccata
d
'
aria
fresca
anche
parecchi
galantuomini
dal
Casino
,
e
il
canonico
Cipolla
,
dopo
l
'
ufficio
del
Vespro
nella
chiesa
di
Sant
'
Isidoro
.
Ma
il
marchese
evitava
più
che
poteva
di
attaccar
discorso
con
quei
signori
;
non
voleva
mescolarsi
affatto
nei
loro
torbidi
intrighi
di
partiti
municipali
.
Gli
bastava
pagare
le
tasse
,
che
erano
troppe
!
Quei
signori
infatti
non
sapevano
ragionare
d
'
altro
che
del
sindaco
che
si
lasciava
menar
pel
naso
dal
segretario
;
dell
'
assessore
per
le
liti
,
che
rovinava
il
comune
e
i
debitori
di
esso
per
la
nota
ragione
:
Fabbriche
e
liti
,
padre
Priore
;
dell
'
assessore
per
l
'
annona
che
chiudeva
un
occhio
e
anche
tutti
e
due
sul
conto
dei
macellai
e
dei
panettieri
...
perché
i
migliori
bocconi
dovevano
essere
per
lui
!
...
Sempre
le
stesse
accuse
,
per
tutti
,
sempre
una
musica
!
...
"
Ah
,
lei
,
marchese
,
potrebbe
fare
un
gran
bene
al
comune
!..."
"
Con
lei
sindaco
,
le
cose
andrebbero
diversamente
!
"
"
Ci
vogliono
persone
pari
a
lei
!..."
Venivano
lassù
,
come
il
diavolo
,
per
tentarlo
.
Ma
egli
non
li
lasciava
neppur
finire
:
"
E
gli
affari
di
casa
mia
?
Ho
appena
tempo
di
badare
ad
essi
!
Gente
sfaccendata
ci
vuole
per
servire
il
comune
!
...
Buona
sera
,
signori
!
"
.
E
scappava
,
quando
non
poteva
lasciarli
a
prendere
il
fresco
,
e
continuava
le
sue
passeggiate
in
su
e
in
giù
,
dal
bastione
agli
scalini
dello
zoccolo
,
e
dagli
scalini
al
bastione
,
affondando
i
piedi
tra
le
pianticine
di
malva
che
coprivano
la
spianata
.
Neppure
col
canonico
Cipolla
aveva
molto
piacere
di
discorrere
.
Che
gli
importava
a
lui
,
marchese
di
Roccaverdina
,
e
del
papa
Pio
IX
e
dei
conventi
e
dei
monasteri
che
il
governo
voleva
abolire
?
Il
papa
era
lontano
,
e
a
Palermo
c
'
era
la
Monarchia
che
funzionava
da
papa
pei
siciliani
.
In
quanto
ai
conventi
e
ai
monasteri
,
certamente
erano
una
risorsa
per
certe
famiglie
...
Ma
i
frati
non
avevano
aiutato
i
rivoluzionari
?
Ben
fatto
,
se
ora
i
rivoluzionari
li
ringraziavano
coi
calci
!
...
Egli
non
voleva
impicciarsi
di
politica
,
né
d
'
amministrazione
comunale
,
né
del
papa
,
né
dei
conventi
!
"
Bado
ai
fatti
miei
,
signor
canonico
!
E
,
vedete
,
i
fatti
miei
sono
laggiù
,
a
Margitello
;
e
lassù
,
per
le
colline
di
Casalicchio
;
e
da
questo
lato
,
a
Poggiogrande
;
e
da
quest
'
altro
,
a
Mezzaterra
,
lungo
il
fiume
...
E
il
papa
qua
sono
io
,
e
il
padre
guardiano
pure
;
stavo
per
dire
:
e
la
madre
badessa
anche
!
"
Il
canonico
Cipolla
sorrideva
,
pensando
che
allora
la
madre
badessa
il
marchese
se
la
teneva
chiusa
in
casa
,
e
non
era
un
bell
'
esempio
di
moralità
!
Intanto
gli
rispondeva
:
"
Dite
bene
.
Si
parla
per
chiacchierare
e
per
nient
'
altro
!
"
.
E
lo
lasciava
a
misurare
col
compasso
delle
gambe
la
spianata
.
In
quel
tempo
,
il
marchese
restava
spesso
lassù
fino
a
tardi
assieme
con
Rocco
o
con
l
'
avvocato
.
L
'
avvocato
gli
raccontava
le
sue
frottole
spiritiche
,
seduto
di
faccia
a
lui
sul
bastione
che
sovrastava
alla
vallata
,
ed
egli
lo
canzonava
rudemente
;
non
ne
aveva
ancora
paura
.
Intanto
dietro
le
colline
sorgeva
la
luna
,
enorme
,
rossastra
,
e
montava
su
pel
cielo
,
quasi
arrampicandosi
lesta
lesta
dietro
le
nuvole
,
inondando
di
luce
biancastra
la
immensità
della
campagna
,
fino
alle
montagne
lontane
che
si
confondevano
col
cielo
all
'
orizzonte
.
E
il
marchese
interrompeva
l
'
avvocato
per
indicargli
:
"
Vedete
quel
lume
laggiù
?
È
nella
stalla
di
Margitello
;
danno
la
paglia
alle
mule
.
Ora
Rocco
chiude
le
finestre
della
casina
.
Una
,
due
,
tre
!
...
Sembra
che
un
lume
si
accenda
e
si
spenga
.
Continuate
!
È
Rocco
che
passa
da
una
stanza
all
'altra..."
.
Erano
più
di
due
mesi
che
il
marchese
tralasciava
spesso
quella
passeggiata
di
cui
sembrava
non
avesse
potuto
fare
a
meno
.
Infatti
chi
aveva
bisogno
di
parlargli
,
in
quelle
ore
,
si
avviava
difilato
lassù
,
sicuro
di
trovarlo
a
passeggiare
o
a
tenere
udienza
su
gli
scalini
di
gesso
dello
zoccolo
senza
croce
.
Era
andato
soltanto
quattro
o
cinque
volte
in
campagna
,
non
a
Margitello
,
ma
a
Poggiogrande
,
a
Casalicchio
.
E
da
due
settimane
non
si
muoveva
di
casa
,
mettendo
mobili
e
oggetti
sossopra
,
quasi
per
stancarsi
con
quel
lavoro
manuale
;
ricevendo
soltanto
l
'
avvocato
che
veniva
,
come
le
nottole
,
sempre
di
sera
;
o
qualcuno
dei
garzoni
di
Margitello
mandato
dal
massaio
a
chiedere
ordini
,
perché
nessuno
voleva
assumersi
la
responsabilità
d
'
una
risoluzione
qualunque
.
Il
garzone
andava
via
grattandosi
il
capo
.
Oggi
,
un
ordine
;
domani
,
uno
contrario
.
E
se
esitava
:
"
Bestia
!
Avresti
dovuto
capire
!
"
.
Ci
andava
di
mezzo
lui
.
Mamma
Grazia
lo
compativa
:
"
Se
non
si
fa
la
causa
,
questo
inferno
non
finisce
!
"
.
Ma
ora
che
si
trattava
di
giorni
il
marchese
era
di
peggior
umore
del
solito
e
sbraitava
con
don
Aquilante
:
"
Che
istruttoria
mi
andate
contando
?
Che
processo
?
...
Tutto
è
imbastito
male
.
Le
testimonianze
?
Le
prove
?
Basterà
un
soffio
dell
'
avvocato
della
difesa
per
buttarle
giù
!
Saremo
daccapo
.
Dovrò
stare
ancora
mesi
e
mesi
con
l
'
animo
sospeso
...
"
.
"
Perché
?
È
curiosa
questa
!
"
"
Perché
se
io
me
ne
lavo
le
mani
,
diranno
:
"
Al
marchese
non
glien
'
è
importato
niente
del
povero
Rocco
!
Chi
muore
giace
e
chi
vive
si
dà
pace
"
.
E
verranno
fuori
nuovi
funghi
...
Vedrete
.
"
"
Perché
?
È
curiosa
questa
!
"
"
Vi
sembra
curiosa
,
perché
voi
non
vedete
altro
che
la
causa
,
la
bella
causa
e
la
bella
difesa
che
farete
...
E
se
il
giurì
manderà
assolto
Neli
Casaccio
?
...
Qualcuno
...
l
'
ha
ammazzato
il
povero
Rocco
,
giacché
è
morto
...
e
non
si
è
ammazzato
con
le
proprie
mani
...
E
così
daccapo
!
"
"
Attendiamo
che
il
giurì
abbia
giudicato
.
Ero
venuto
per
sapere
l
'
ora
precisa
della
partenza
.
"
"
Quando
vorrete
.
La
carrozza
è
a
vostra
disposizione
.
Io
non
vengo
.
"
"
Siete
citato
anche
voi
.
"
"
La
mia
deposizione
è
scritta
nel
processo
;
possono
leggerla
.
"
"
Ma
gioverà
anche
la
vostra
presenza
.
I
giurati
,
lo
sapete
,
giudicano
secondo
le
impressioni
del
momento
,
secondo
la
loro
coscienza
;
non
hanno
neppur
bisogno
di
fatti
precisi
...
"
E
don
Aquilante
aveva
dovuto
stentare
per
indurlo
ad
andare
assieme
con
lui
alla
Corte
d
'
Assise
.
Se
n
'
era
quasi
pentito
.
"
Badiamo
,
marchese
!
...
Badiamo
!
"
,
egli
si
raccomandava
.
Ma
il
marchese
non
gli
dava
retta
,
e
continuava
a
dar
colpi
di
frusta
alle
mule
,
lanciandole
in
corsa
vertiginosa
per
quelle
rampe
di
stradone
che
giravano
in
declivio
attorno
al
monte
in
cima
al
quale
Ràbbato
stava
esposto
ai
quattro
venti
,
che
qualche
volta
sembrava
se
lo
palleggiassero
tra
loro
.
"
Badiamo
,
marchese
!
"
Invano
Titta
,
il
cocchiere
,
seduto
in
cassetta
accanto
al
marchese
,
si
voltava
di
tanto
in
tanto
per
rassicurarlo
.
Don
Aquilante
ricordava
,
raccapricciando
,
che
appunto
lungo
quelle
rampe
le
mule
avevano
preso
,
tempo
fa
,
la
mano
al
marchese
,
e
lo
avevano
trascinato
giù
per
la
china
,
tra
sterpi
e
sassi
,
come
impazzite
,
fino
all
'
orlo
del
ciglione
a
precipizio
,
dove
si
erano
fermate
per
miracolo
;
e
pensava
che
certi
miracoli
non
si
ripetono
,
se
si
ripetono
i
guai
.
Doveva
ricordarselo
,
il
marchese
!
Invece
le
mule
,
spumanti
di
sudore
,
perdevano
il
fiato
,
smaniando
sotto
i
colpi
di
frusta
che
piovevano
fitti
.
Evidentemente
il
marchese
sfogava
contro
di
loro
tutto
il
suo
malumore
,
quasi
l
'
istruttoria
ed
il
processo
li
avessero
fatti
quelle
povere
bestie
e
potesse
essere
colpa
di
esse
se
Neli
Casaccio
veniva
assolto
!
Erano
trasvolati
,
come
un
lampo
,
accanto
ai
carretti
coi
testimoni
,
che
scendevano
senza
fretta
.
Don
Aquilante
aveva
intravisto
Rosa
Stanga
,
mastro
Vito
Noccia
,
Michele
Stizza
e
non
aveva
avuto
tempo
di
rispondere
al
loro
saluto
.
Li
invidiava
.
Stavano
scomodi
,
sì
,
sui
carretti
,
esposti
alla
polvere
e
al
sole
;
ma
almeno
andavano
tranquilli
,
senza
pericolo
di
rompersi
la
noce
del
collo
.
"
Badiamo
,
marchese
!
"
E
per
distrarsi
,
don
Aquilante
si
sforzava
di
pensare
al
marchese
grande
,
di
cui
si
raccontava
ancora
la
storiella
dei
testimoni
...
Quegli
era
un
vero
Roccaverdina
!
...
Altri
tempi
,
altri
uomini
!
...
Doveva
vincere
una
lite
?
Occorrevano
prove
?
E
scriveva
al
suo
agente
,
in
paese
:
"
Manda
subito
,
subito
,
un
'
altra
carrettata
di
testimoni
!
"
.
Si
compravano
a
due
tarì
l
'
uno
!
...
Falsi
,
s
'
intende
!
Il
marchese
grande
,
oh
!
oh
!
non
guardava
tanto
pel
sottile
!
La
razza
,
su
certi
punti
,
è
rimasta
la
stessa
.
Quando
un
Roccaverdina
prende
un
drizzone
,
è
capace
di
tutto
,
nel
bene
e
nel
male
!
...
Anche
a
costo
di
far
scavezzare
il
collo
a
chi
non
c
'
entra
...
"
Badiamo
,
marchese
!
"
Il
marchese
però
scendeva
da
cassetta
appunto
quando
,
raggiunta
la
pianura
,
lo
stradone
filava
dritto
a
perdita
d
'
occhio
,
tra
il
frinire
delle
cicale
su
per
gli
ulivi
e
il
zirlare
dei
grilli
tra
le
stoppie
.
"
Dicono
che
avremo
la
ferrovia
fra
quattro
o
cinque
anni
"
"
Anche
i
treni
prendono
la
mano
ai
macchinisti
negli
scontri
"
,
rispose
il
marchese
,
sorridendo
stranamente
.
"
E
con
le
macchine
è
inutile
gridare
:
Badiamo
,
marchese
!
"
VI
.
A
Ràbbato
si
era
già
saputa
,
per
telegrafo
,
la
notizia
della
condanna
di
Neli
Casaccio
:
"
Quindici
anni
!
"
.
E
due
giorni
dopo
,
i
testimoni
,
di
ritorno
,
erano
assediati
dalla
gente
che
voleva
conoscere
tutti
i
particolari
della
causa
.
Neli
,
appena
udito
"
Quindici
anni
!
"
si
era
coperto
il
volto
con
le
mani
scoppiando
in
singhiozzi
.
Poi
,
levata
in
alto
la
mano
destra
,
aveva
gridato
:
"
Signore
,
lo
giuro
al
vostro
divino
cospetto
:
sono
innocente
!
E
se
non
dico
la
verità
,
fatemi
cascare
morto
,
qui
,
davanti
a
voi
!
"
.
Nella
sala
tutti
gli
occhi
si
erano
rivolti
verso
il
Crocifisso
appeso
alla
parete
dietro
il
seggio
del
Presidente
,
quasi
il
Crocifisso
avesse
dovuto
dare
davvero
la
risposta
al
gesto
e
alle
parole
del
condannato
.
Ma
i
carabinieri
,
presolo
per
un
braccio
,
lo
avevano
condotto
via
,
che
si
reggeva
male
su
le
gambe
e
balbettante
:
"
Poveri
figli
!
Poveri
figli
miei
!
"
.
E
la
moglie
!
Si
era
buttata
ai
piedi
del
Presidente
della
Corte
,
coi
capelli
disciolti
,
col
viso
inondato
di
lagrime
,
chiedendo
grazia
pel
marito
:
"
È
innocente
come
Gesù
Cristo
,
eccellenza
!
"
.
Gli
si
era
aggrappata
ai
ginocchi
,
disperatamente
,
né
voleva
lasciarlo
.
"
Ma
io
non
sono
il
Re
,
figliuola
mia
!
Le
grazie
può
farle
lui
soltanto
.
"
"
Vostra
eccellenza
può
tutto
!
...
Vostra
eccellenza
ha
in
mano
la
giustizia
!
...
Un
padre
di
quattro
bambini
!
"
Bisognò
farle
violenza
per
staccarla
.
E
la
gente
,
chi
giudicava
che
Neli
Casaccio
era
stato
condannato
a
torto
,
chi
a
ragione
.
Non
aveva
egli
detto
:
"
Gli
faccio
fare
una
fiammata
?
"
.
Questo
dovrebbe
insegnare
a
tenere
in
freno
la
lingua
;
chi
non
parla
non
falla
!
I
signori
del
Casino
di
conversazione
attendevano
il
ritorno
del
marchese
di
Roccaverdina
e
di
don
Aquilante
per
conoscere
tutto
l
'
andamento
della
discussione
e
il
verdetto
dei
giurati
.
Gli
avevano
negato
fin
le
attenuanti
?
Non
era
possibile
!
Per
ciò
alcuni
dei
più
curiosi
si
erano
aggruppati
in
Piazza
dell
'
Orologio
per
fermare
la
carrozza
al
passaggio
.
E
fu
proprio
una
sorpresa
il
vedere
la
strana
compiacenza
del
marchese
che
,
sceso
dalla
carrozza
assieme
con
don
Aquilante
,
circondato
da
quei
signori
e
seguito
da
una
folla
di
persone
,
si
avviò
verso
il
Casino
dove
egli
,
quantunque
socio
,
aveva
messo
piede
due
o
tre
volte
in
tanti
anni
,
anche
perché
,
secondo
lui
,
vi
si
ammetteva
facilmente
troppa
gentuccia
.
Il
marchese
sembrava
trasfigurato
.
Da
due
giorni
,
don
Aquilante
lo
guardava
stupito
e
stava
ad
ascoltarlo
ancora
più
stupito
.
I
soci
del
Casino
si
erano
schierati
in
semicerchio
;
e
,
dietro
i
seduti
,
si
pigiava
la
siepe
dei
curiosi
che
,
invaso
quel
salone
a
pianterreno
,
stendevano
il
collo
e
si
sollevavano
su
la
punta
dei
piedi
per
sentir
parlare
il
marchese
o
l
'
avvocato
seduti
là
in
faccia
sul
canapè
addossato
al
muro
.
Alcuni
erano
fin
montati
su
gli
zoccoli
delle
quattro
colonne
di
finto
marmo
che
reggevano
la
volta
del
salone
,
per
vedere
e
udir
meglio
.
Questo
mosse
a
sdegno
il
marchese
.
"
Che
c
'
è
?
L
'
opera
dei
pupi
?
Che
cosa
vogliono
tutti
costoro
?
Non
siamo
in
Piazza
dell
'
Orologio
qui
...
Cameriere
!
"
E
scoperto
il
poveretto
del
cameriere
che
si
affaticava
inutilmente
a
fare
uscir
fuori
quegli
intrusi
,
lo
apostrofava
:
"
Don
Marmotta
!
Ma
che
:
prego
,
signori
miei
!
Prendeteli
per
le
spalle
se
non
sanno
l
'
educazione
"
.
Allora
parecchi
soci
si
levarono
da
sedere
,
e
cominciarono
a
spingere
indietro
la
gente
,
che
esitava
e
si
voltava
a
guardare
dopo
aver
fatto
pochi
passi
,
non
sapendosi
rassegnare
a
dover
andar
via
senza
cavarsi
la
curiosità
.
Intanto
il
marchese
aveva
cominciato
a
parlare
.
Ora
,
anche
per
lui
il
processo
era
stato
imbastito
maravigliosamente
.
Il
giudice
istruttore
,
dapprima
,
era
andato
tastoni
,
senza
lume
,
senza
guida
.
Aveva
poi
trovato
il
filo
conduttore
,
e
le
prove
erano
balzate
fuori
,
chiare
e
lampanti
.
"
Ah
,
quel
Procuratore
del
Re
!
Un
fiume
di
eloquenza
.
Gelosia
?
Forza
irresistibile
?
Chiudiamo
dunque
le
prigioni
e
lasciamo
assassinare
la
gente
!
...
Qui
ci
troviamo
davanti
a
una
premeditazione
di
lunga
mano
!
...
Sì
,
o
signori
giurati
,
c
'
è
la
legge
anche
per
coloro
che
disturbano
l
'
altrui
pace
domestica
,
che
insidiano
l
'
onore
delle
famiglie
!
Se
tutti
volessimo
farci
giustizia
con
le
nostre
mani
,
addio
società
!
Ognuno
crede
di
avere
ragione
soprattutto
quando
ha
torto
.
Soltanto
il
magistrato
imparziale
e
giusto
,
perché
non
interessato
,
soltanto
i
giudici
popolari
istituiti
per
questo
scopo
...
"
Sembrava
che
il
Procuratore
del
Re
fosse
lui
,
e
che
quei
soci
,
seduti
in
semicerchio
là
attorno
,
fossero
i
giurati
che
dovevano
giudicare
.
La
sua
voce
prendeva
il
solito
tono
alto
,
come
quando
egli
teneva
udienza
lassù
,
nella
spianata
del
Castello
;
e
la
gente
messa
fuori
del
salone
e
rimasta
davanti
a
l
'
aperta
grande
vetrata
poteva
udirlo
meglio
che
se
fosse
rimasta
dentro
,
perché
la
voce
rimbalzava
per
la
sonorità
della
volta
e
si
faceva
sentire
vibrante
fin
dal
centro
della
piazza
.
"
E
così
il
povero
avvocato
della
difesa
si
è
vista
chiusa
la
bocca
prima
di
parlare
...
Oh
,
non
già
che
non
abbia
parlato
!
Un
'
ora
e
mezzo
,
con
furia
di
gesti
,
battendo
i
pugni
sul
tavolino
...
Se
l
'
è
presa
anche
contro
i
pezzi
grossi
che
autorizzano
con
l
'
esempio
le
soperchierie
dei
loro
dipendenti
!
Come
se
,
in
questo
caso
,
il
marchese
di
Roccaverdina
avesse
detto
a
Rocco
:
"
Va
'
a
rubargli
la
moglie
a
Neli
Casaccio
!
"
.
Povero
avvocato
!
Non
sapeva
dove
sbatter
la
testa
;
armeggiava
con
le
braccia
e
con
la
lingua
,
dopo
che
il
Procuratore
del
Re
gli
aveva
troncato
anticipatamente
i
soliti
argomenti
.
La
gelosia
!
La
forza
irresistibile
!
Si
capiva
che
parlava
unicamente
per
parlare
.
E
poi
...
voleva
provar
troppo
.
Processo
d
'
indizi
!
Le
testimonianze
?
"
Ho
sentito
dire
!
....
Mi
è
stato
detto
!
....
Ha
minacciato
!
"
"
È
un
uomo
feroce
;
cacciatore
di
mestiere
!
Si
può
decidere
della
libertà
di
un
cittadino
su
così
fragili
basi
?"..."
E
il
marchese
rifaceva
la
voce
e
i
gesti
dell
'
avvocato
con
evidentissimo
accento
d
'
ironica
commiserazione
,
ridendo
perché
i
circostanti
ridevano
,
lieto
dell
'
effetto
prodotto
su
coloro
che
dovevano
sembrargli
proprio
i
giurati
,
o
altri
giurati
da
giudicare
in
appello
,
tanto
egli
si
animava
nel
ripetere
le
frasi
più
altisonanti
e
più
comuni
dell
'
avvocato
,
aumentando
l
'
ironica
intonazione
fino
alla
ripresa
del
Procuratore
del
Re
che
volle
parlare
l
'
ultimo
per
dare
il
colpo
di
grazia
!
"
Una
botta
da
maestro
intanto
l
'
aveva
già
data
il
nostro
avvocato
qui
.
Poche
parole
,
ma
sostanziose
,
ma
gravi
,
di
quelle
che
non
ammettono
replica
...
"
Don
Aquilante
che
,
con
le
mani
incrociate
,
gli
occhi
socchiusi
,
ora
storceva
le
labbra
,
ora
scoteva
la
testa
,
e
sembrava
di
non
accorgersi
del
mormorio
di
approvazione
seguito
alle
parole
del
marchese
,
si
scosse
con
un
sussulto
allo
scatto
di
voce
,
che
parve
un
tuono
,
con
cui
quegli
rispondeva
al
dottor
Meccio
,
detto
San
Spiridione
non
si
sapeva
perché
.
Il
dottor
Meccio
,
seduto
proprio
di
faccia
al
marchese
,
era
stato
ad
ascoltarlo
a
testa
bassa
,
col
mento
appoggiato
al
pomo
dorato
della
sua
canna
d
'
India
quasi
più
lunga
di
lui
;
non
si
era
mosso
,
né
aveva
fatto
nessun
altro
segno
di
approvazione
,
né
riso
come
tutti
gli
altri
.
E
rizzandosi
improvvisamente
su
le
interminabili
magre
gambe
-
la
sua
vecchia
tuba
pareva
dovesse
arrivare
a
toccar
la
volta
del
salone
-
avea
sentenziato
:
"
L
'
han
condannato
a
torto
.
È
il
mio
parere
"
.
Il
marchese
era
scattato
:
"
Come
torto
?
Con
tante
prove
?
Che
ne
sapete
voi
?
"
.
"
È
il
mio
parere
.
I
giurati
non
sono
infallibili
.
"
"
Chi
ha
dunque
ammazzato
Rocco
?
"
"
Non
lo
ha
ammazzato
Neli
Casaccio
.
"
"
Chi
dunque
?
Ci
vuole
un
bel
coraggio
a
parlare
così
!
Perché
non
siete
andato
a
dirlo
al
giudice
istruttore
quand
'
era
tempo
?
Non
vi
rimorde
la
coscienza
di
aver
lasciato
condannare
,
secondo
voi
,
un
innocente
?
Ecco
come
siamo
!
"
È
il
mio
parere
!
"
Ma
il
vostro
parere
non
vale
un
fico
contro
la
sentenza
dei
giurati
!
Il
giudice
istruttore
è
stato
dunque
un
bestione
?
Il
Presidente
e
i
giudici
della
Corte
di
Assise
sono
stati
pure
bestioni
?
Chi
è
dunque
l
'
assassino
?
Dov
'
è
?
"
"
Non
vi
scaldate
troppo
,
marchese
!
"
"
Dite
,
dite
:
chi
è
stato
l
'
assassino
!
Dov
'
è
?
"
Il
marchese
,
in
piedi
,
pallido
dalla
collera
,
gesticolava
,
urlava
,
ripetendo
:
"
Chi
è
stato
l
'
assassino
?
Dov
'
è
?
"
.
"
Può
essere
qui
,
tra
noi
,
tra
quella
folla
davanti
la
vetrata
,
e
forse
ride
di
me
,
di
voi
,
dei
giurati
,
dei
giudici
,
della
giustizia
!
E
se
dico
una
sciocchezza
,
lasciatemela
dire
!
La
parola
è
libera
!
"
San
Spiridione
gli
teneva
testa
imperterrito
,
mentre
parecchi
tentavano
di
condurlo
via
per
por
termine
a
quella
scena
sconveniente
,
e
altri
circondavano
il
marchese
pregandolo
di
compatire
un
presuntuoso
che
diceva
sempre
no
quando
uno
diceva
sì
,
per
vizio
d
'
indole
,
per
abitudine
...
"
E
perché
me
lo
dice
in
faccia
?
L
'
ho
fatto
forse
io
il
processo
?
L
'
ho
discussa
io
la
causa
?
L
'
ho
condannato
io
Neli
Casaccio
?
"
E
,
tornato
a
sedersi
,
riprendeva
la
relazione
daccapo
,
minuziosamente
,
riferendo
le
testimonianze
a
una
a
una
,
e
l
'
arringa
del
Procuratore
del
Re
,
e
le
arringhe
degli
avvocati
...
"
Tanto
,
a
me
che
può
importare
se
hanno
condannato
uno
invece
di
un
altro
?
È
affare
dei
giurati
,
dei
giudici
della
Corte
...
Disgraziatamente
"
,
conchiuse
,
"
per
gli
assassinii
che
commettono
i
medici
ignoranti
non
c
'
è
processi
né
Corte
di
Assise
!..."
Ma
il
dottor
Meccio
non
poté
rispondere
a
questa
frecciata
.
Era
andato
via
borbottando
:
"
Se
il
marchese
si
figura
che
il
Casino
sia
la
spianata
del
Castello
!
"
.
VII
.
"
Bene
!
Bene
!
"
,
disse
la
baronessa
.
"
Ed
ora
che
tutto
è
finito
,
mi
darai
retta
,
nepote
mio
?
"
"
Ho
altro
per
la
testa
!
"
,
rispose
il
marchese
.
"
Lo
so
,
pur
troppo
:
quella
donnaccia
.
"
"
Non
me
ne
parlate
,
zia
!
"
"
Anzi
debbo
parlartene
.
"
"
È
inutile
,
vi
dico
.
Per
me
,
è
come
se
non
esistesse
più
,
ve
lo
giuro
.
"
"
Tu
conosci
le
mie
intenzioni
.
"
"
Vi
sono
grato
e
vi
ringrazio
,
zia
!
"
"
Il
mio
testamento
è
in
mano
del
notaio
Lomonaco
.
Non
vorrai
costringermi
a
rifarlo
.
"
"
Siete
padrona
disporre
del
vostro
come
vi
pare
e
piace
.
"
"
Voglio
che
casa
Roccaverdina
rifiorisca
.
Tuo
zio
è
uno
scioperato
.
Ha
già
dato
quasi
fondo
a
tutto
il
suo
patrimonio
;
e
suo
figlio
è
più
matto
di
lui
.
Della
nepote
non
ragioniamo
;
ha
disonorato
la
famiglia
.
Vive
in
peccato
mortale
,
sposata
soltanto
in
municipio
,
per
la
tirannia
di
quell
'
eretico
marito
che
essa
ha
voluto
per
forza
...
Se
lo
tenga
!
"
"
Che
possiamo
farci
?
Non
è
colpa
nostra
.
"
"
Dammi
retta
.
Suol
dirsi
:
matrimoni
e
vescovati
dal
cielo
son
destinati
.
E
questo
di
cui
intendo
parlarti
è
certamente
tra
i
destinati
,
se
non
m
'
inganno
.
Ricordi
?
...
Sì
,
sì
;
non
c
'
è
stata
nessuna
promessa
tra
voi
due
;
non
vi
siete
mai
detta
una
parola
di
amore
;
ma
non
occorreva
dirla
.
Eravate
troppo
ragazzi
allora
,
e
gli
occhi
e
gli
atti
dicevano
assai
più
di
qualunque
parola
.
Così
essa
si
è
tenuta
sempre
come
vincolata
.
Se
si
fosse
chiusa
in
un
monastero
,
non
avrebbe
potuto
vivere
più
fuori
del
mondo
.
È
rimasta
sempre
in
attesa
,
non
ha
disperato
neppure
quando
tu
eri
tutto
di
quella
donnaccia
e
davi
lo
scandalo
di
tenerla
in
casa
...
"
"
Ma
zia
!
"
"
Non
m
'
interrompere
,
lasciami
dire
.
Parlo
per
tuo
bene
.
"
Il
marchese
chinò
il
capo
rassegnandosi
.
Lo
aveva
mandato
a
chiamare
col
pretesto
di
consultarlo
su
certi
miglioramenti
da
fare
nel
vigneto
di
Lagomorto
.
Ma
egli
,
capito
subito
di
che
si
trattava
,
si
era
preparato
le
risposte
.
Questa
volta
,
però
,
a
dispetto
di
ogni
suo
proposito
,
il
marchese
si
sentiva
imbarazzato
da
una
strana
fiacchezza
di
volontà
.
Da
prima
,
lo
avevano
un
po
'
rassicurato
le
domande
intorno
alla
causa
e
alla
condanna
di
Neli
Casaccio
.
E
si
era
diffuso
a
posta
nella
narrazione
per
sviare
la
zia
baronessa
.
Gli
sembrava
di
vedere
agitarlesi
su
le
labbra
gli
insistenti
consigli
con
cui
lo
assediava
ogni
volta
che
veniva
a
vederla
,
mandato
a
chiamare
per
lo
più
;
e
per
ciò
aveva
tentato
di
tirare
in
lungo
il
discorso
,
ad
evitare
la
noia
della
temuta
predica
:
Prendi
moglie
!
Si
era
però
eccitato
per
la
fissazione
della
baronessa
che
Agrippina
Solmo
avesse
fatto
ammazzare
il
marito
con
l
'
intenzione
di
tornare
ad
essere
quella
che
era
una
volta
e
raggiungere
uno
scopo
lasciatosi
sfuggire
con
l
'
aver
sposato
Rocco
Criscione
.
E
appunto
il
vederlo
eccitare
appena
gli
era
stato
accennato
questo
sospetto
,
aveva
spinto
la
baronessa
a
rompere
ogni
indugio
.
Egli
aveva
dovuto
ascoltarla
,
rispondendole
quasi
sbadatamente
,
girando
gli
sguardi
pel
salone
,
fissando
un
ritratto
,
osservando
un
vecchio
mobile
,
guardando
i
cani
accovacciati
sui
cuscini
dei
loro
due
seggioloni
,
e
che
riposavano
riaprendo
di
tratto
in
tratto
gli
occhi
e
alzando
le
teste
,
quasi
capissero
che
non
dovevano
muoversi
per
non
interrompere
la
conversazione
.
Dall
'
alto
di
uno
dei
balconi
era
entrato
improvvisamente
uno
sprazzo
di
sole
in
tramonto
.
La
striscia
di
luce
rossiccia
aveva
rischiarato
per
alcuni
istanti
il
soprapporto
dell
'
uscio
di
faccia
,
e
il
marchese
aveva
strizzato
gli
occhi
per
distinguere
le
figure
annerite
di
quel
Giudizio
di
Paride
malamente
dipinto
,
cercando
di
distrarre
anche
con
questo
la
sua
attenzione
dalla
predica
che
la
baronessa
aveva
cominciato
a
fargli
e
che
minacciava
di
non
finire
più
!
Poi
,
nella
penombra
della
sera
e
mentre
la
zia
gli
evocava
quel
ricordo
di
giovinezza
quasi
scancellato
dalla
sua
memoria
,
egli
si
era
sentito
prendere
da
una
sottile
angoscia
di
rimpianto
che
gli
increspava
la
fronte
e
lo
induceva
a
interromperla
con
quel
"
Ma
zia
!
"
che
non
era
un
diniego
,
né
una
protesta
,
e
non
poteva
avere
nessuna
efficacia
per
impedirle
di
continuare
:
"
Lasciami
dire
;
parlo
per
tuo
bene
...
Io
la
vedo
spesso
da
anni
.
Sempre
la
stessa
!
Vestita
sempre
di
scuro
,
come
una
vedova
,
poveretta
!
E
silenziosa
,
specialmente
dopo
il
tracollo
della
sua
famiglia
,
che
è
nobile
quanto
la
nostra
,
nepote
mio
...
Faresti
la
felicità
tua
,
e
anche
un
'
opera
buona
!
Dignitosa
,
anzi
orgogliosa
in
quella
miseria
che
deve
nascondersi
,
mai
un
accenno
di
te
e
della
sua
ostinata
speranza
.
E
quando
io
gliene
parlai
,
tempo
fa
,
divenne
,
prima
,
rossa
rossa
,
poi
impallidì
,
rispondendo
soltanto
:
"
Ormai
,
baronessa
!
Sono
vecchia
!
"
.
A
trentadue
anni
?
Non
è
vero
.
È
fina
,
delicata
,
signorile
.
E
quando
sorride
,
sembra
che
tutta
la
sua
persona
si
rischiari
e
si
illumini
e
lasci
scorgere
l
'
anima
gentile
e
pietosa
...
Perché
non
vuoi
?
Perché
ti
ostini
a
vivere
solo
?
...
Che
malia
ti
ha
dunque
fatto
quella
donnaccia
?
"
.
Pur
troppo
,
quella
donnaccia
avea
dovuto
gettargli
addosso
una
terribile
malia
;
lo
sentiva
e
fremeva
.
Ma
la
zia
baronessa
faceva
peggio
rammentandogliela
;
egli
ora
tentava
,
appunto
,
di
strapparsela
dal
cuore
,
insofferente
della
prepotenza
e
irritato
della
propria
inettezza
di
vincerla
e
di
liberarsene
.
Non
amava
più
,
odiava
Agrippina
Solmo
;
ma
l
'
odio
gliela
teneva
radicata
nell
'
animo
più
assai
dell
'
amore
!
Ah
,
se
la
zia
baronessa
avesse
saputo
!
...
Egli
però
non
aveva
mentito
giurandole
:
"
Per
me
,
è
come
se
non
esistesse
più
!
"
.
Non
voleva
vederla
neppur
da
lontano
;
le
aveva
interdetto
di
passare
la
soglia
di
casa
Roccaverdina
!
Intanto
...
!
E
si
rizzò
dalla
poltrona
,
ripetendo
:
"
Ho
altro
per
la
testa
in
questo
momento
.
Ne
riparleremo
,
zia
!
"
.
I
quattro
canini
,
saltati
tutt
'
insieme
giù
dai
seggioloni
,
e
stiratisi
e
sbadigliato
,
circondavano
il
marchese
,
mostrando
di
riconoscerlo
col
dimenare
festosamente
le
code
e
saltellargli
attorno
e
abbaiare
.
La
baronessa
li
guardava
sorridendo
dalla
commozione
.
"
Non
fai
loro
neppure
una
carezza
!
"
,
esclamò
.
Gli
passava
davvero
ben
altro
per
la
testa
in
quel
momento
che
accarezzare
quelle
decrepite
bestie
mezze
spelate
e
con
gli
occhi
pieni
di
cispa
!
La
zia
baronessa
aveva
ragione
.
Perché
egli
non
voleva
?
Perché
si
ostinava
a
vivere
solo
?
E
rientrando
in
casa
,
gli
parve
di
rientrare
in
una
spelonca
.
Mamma
Grazia
,
che
non
aveva
ancora
acceso
i
lumi
,
venne
ad
aprirgli
portando
con
una
mano
la
sporca
lumiera
di
terracotta
stagnata
,
col
lucignolo
a
olio
,
che
essa
adoprava
in
cucina
.
Dalla
zia
baronessa
tutto
era
un
gran
vecchiume
;
ma
vi
si
scorgeva
la
sorveglianza
d
'
una
intelligente
e
pulita
padrona
.
Qua
si
sentiva
il
tanfo
della
trascuratezza
,
del
disordine
e
dell
'
abbandono
.
Dal
giorno
che
quella
-
non
la
nominava
più
neppure
col
pensiero
-
era
andata
via
,
egli
non
aveva
più
badato
a
niente
,
lasciando
che
mamma
Grazia
facesse
quel
po
'
che
poteva
,
non
osando
di
rimbrottarla
,
di
sgridarla
,
per
via
dell
'
età
e
del
rispetto
che
le
portava
come
nutrice
e
come
vecchia
persona
di
casa
.
Altra
donna
di
servizio
non
voleva
,
anche
per
non
fare
dispiacere
alla
povera
vecchia
;
servitori
non
gli
piaceva
di
averne
attorno
,
perché
li
stimava
indiscreti
e
ciarlieri
.
Era
vita
questa
?
La
solitudine
ora
gliene
faceva
sentire
tutto
il
fastidio
e
la
nausea
.
Vita
bestiale
!
Egli
,
marchese
di
Roccaverdina
,
godeva
forse
delle
ricchezze
ereditate
?
I
suoi
massai
,
i
suoi
fittaiuoli
godevano
meglio
di
lui
.
Da
più
di
dieci
anni
si
era
ridotto
un
selvaggio
,
schivando
il
commercio
delle
persone
,
arrozzendosi
,
chiuso
in
quella
spelonca
d
'
onde
usciva
soltanto
per
fare
quattro
passi
su
la
spianata
del
Castello
,
o
per
vivere
in
campagna
,
tra
contadini
che
lo
temevano
e
non
gli
volevano
bene
perché
li
trattava
peggio
di
schiavi
,
senza
trovar
mai
una
buona
parola
per
essi
.
Ah
,
la
zia
baronessa
aveva
ragione
!
Perché
non
voleva
?
Le
altre
volte
la
zia
gli
aveva
parlato
su
le
generali
.
Ora
aveva
precisato
,
pur
non
nominando
colei
che
era
stata
la
segreta
aspirazione
dei
suoi
sedici
anni
,
quando
timido
ed
esitante
si
era
contentato
di
manifestare
il
sentimento
che
gli
tremava
in
fondo
al
cuore
soltanto
con
gli
sguardi
o
con
fanciullesche
intimità
di
scherzi
e
di
atti
forse
meno
espressivi
degli
scherzi
;
quando
gli
era
bastato
di
scorgere
o
d
'
indovinare
,
dal
pudibondo
contegno
,
che
ella
si
era
accorta
e
che
acconsentiva
con
maggiore
serietà
di
propositi
,
non
mai
smentita
dopo
.
Ed
egli
l
'
aveva
dimenticata
!
Ed
egli
l
'
aveva
offesa
anteponendole
quella
donna
poi
divenuta
sua
tortura
e
suo
castigo
.
Perché
ora
non
voleva
?
Non
lo
sapeva
neppur
lui
!
Era
seduto
a
tavola
.
Mamma
Grazia
,
portato
il
vassoio
dell
'
insalata
,
vedendo
che
il
marchese
mangiava
con
aria
cupa
,
evitando
di
guardarla
e
di
rivolgerle
la
parola
,
si
era
fermata
a
osservarlo
,
incrociando
le
mani
sotto
il
grembiale
di
traliccio
.
Due
grigi
cernecchi
dei
pochi
capelli
mal
pettinati
le
si
sparpagliavano
su
la
fronte
piena
di
grinze
,
cascandole
sugli
occhi
,
da
uno
dei
quali
,
con
gli
orli
delle
palpebre
rossi
,
non
ci
vedeva
per
un
disgraziato
accidente
di
molti
anni
addietro
,
quando
,
divezzato
il
marchese
,
era
rimasta
come
serva
dai
Roccaverdina
.
"
A
che
pensi
,
figlio
mio
?
"
,
ella
disse
teneramente
.
E
all
'
inattesa
domanda
il
marchese
faceva
una
rapida
mossa
di
tutti
i
muscoli
della
faccia
,
quasi
volesse
,
con
essa
,
trafugare
nel
più
oscuro
posto
del
cervello
i
pensieri
che
lo
tormentavano
e
nasconderli
anche
a
se
stesso
.
Ella
,
che
aveva
notato
,
altre
due
o
tre
volte
,
una
mossa
simile
e
in
identiche
circostanze
,
ne
fu
addolorata
.
"
A
me
puoi
dirlo
"
,
soggiunse
accostandosi
alla
tavola
.
"
Sono
la
tua
mamma
Grazia
!
"
"
Non
trovo
certe
antiche
scritture
;
pensavo
appunto
dove
cercarle
"
,
rispose
il
marchese
.
"
Giù
,
nel
mezzanino
ce
n
'
è
una
catasta
.
"
"
Dici
bene
.
"
"
Ce
n
'
è
tante
altre
anche
in
un
baule
.
Io
so
qual
è
la
chiave
.
"
"
Me
la
darai
domani
.
"
"
Farò
prendere
aria
a
quelle
stanze
.
Saranno
piene
di
topi
.
Non
vi
è
entrato
nessuno
da
anni
.
"
"
Sì
,
mamma
Grazia
.
"
Non
convinta
della
risposta
,
dopo
alcuni
momenti
di
silenzio
,
ella
riprendeva
:
"
Che
ti
cuoce
,
figlio
mio
?
Dimmelo
.
Pregherò
il
Signore
e
la
Vergine
Santissima
del
Rosario
.
Ho
fatto
dire
una
messa
alle
anime
sante
del
Purgatorio
perché
ti
diano
la
pace
dell
'
animo
...
Senti
:
se
è
per
quella
...
richiamala
pure
...
Le
farò
da
serva
,
come
prima
!
"
.
Il
marchese
alzò
la
testa
e
le
spalancò
gli
occhi
in
viso
,
impaurito
dalla
chiaroveggente
penetrazione
di
quella
rozza
e
semplice
creatura
.
"
Oh
,
mamma
Grazia
!
...
È
venuta
qui
?
Che
ti
ha
detto
?
Non
voglio
più
vederla
,
non
m
'
importa
più
niente
di
essa
!
...
Ti
ha
forse
suggerito
di
dirmi
così
?
"
"
No
,
figlio
mio
!
...
Non
irritarti
;
ho
parlato
da
vecchia
stolida
!
"
Si
era
irritato
,
invece
,
per
la
vergogna
di
sentirsi
quasi
alla
mercé
degli
altri
.
Non
sapeva
,
non
poteva
più
dissimulare
dunque
?
Allo
sgomento
che
gli
intorbidava
lo
sguardo
,
mamma
Grazia
,
intimidita
,
replicò
:
"
Non
irritarti
!
Ho
parlato
da
vecchia
stolida
!
"
.
E
andò
via
strascicando
le
ciabatte
.
VIII
.
Quantunque
,
il
giorno
dopo
,
mamma
Grazia
lo
avesse
avvertito
ch
'
ella
aveva
già
dato
aria
al
mezzanino
,
lasciando
la
chiave
nella
serratura
dell
'
uscio
perché
dalla
scala
interna
nessuno
passava
,
il
marchese
non
era
disceso
a
ricercare
le
vecchie
scritture
.
Fatte
attaccare
le
mule
alla
carrozza
,
era
partito
per
Margitello
.
Titta
,
il
cocchiere
,
si
meravigliava
di
vedere
il
padrone
rannicchiato
in
fondo
alla
carrozza
chiusa
,
e
insolitamente
silenzioso
.
Aveva
tentato
,
ma
inutilmente
,
di
fargli
dire
qualcosa
.
"
Ci
vuole
la
pioggia
!
Guardi
,
voscenza
;
non
un
filo
d
'erba."
La
pianura
si
estendeva
da
ogni
lato
,
con
terreni
riarsi
dal
sole
e
screpolati
,
con
aride
piante
di
spino
irte
sui
margini
dello
stradone
...
E
si
era
alla
fine
di
ottobre
!
Qua
e
là
,
un
paio
di
buoi
attaccati
all
'
aratro
si
sforzavano
di
rompere
le
zolle
indurite
,
procedendo
lenti
per
la
resistenza
che
incontravano
.
Qualche
asino
,
un
mulo
,
una
cavalla
col
puledro
dietro
,
pascolavano
,
legati
a
una
lunga
fune
,
o
con
pastoie
ai
piedi
davanti
,
tra
le
poche
stoppie
non
ancora
abbruciate
.
"
Quest
'
anno
la
paglia
rincarirà
.
Non
vi
sarà
altro
per
le
povere
bestie
!
"
La
carrozza
,
lasciato
lo
stradone
provinciale
,
aveva
infilato
,
a
sinistra
,
la
carraia
di
Margitello
,
tra
due
siepi
di
fichi
d
'
India
contorti
,
polverosi
,
coi
fiori
appassiti
su
le
spinose
foglie
magre
e
quasi
gialle
per
mancanza
di
umore
.
Le
mule
trottavano
,
sollevando
nembi
di
polvere
e
facendo
sobbalzare
la
carrozza
su
le
ineguaglianze
del
suolo
.
A
un
certo
punto
,
le
ruote
avevano
urtato
in
un
mucchio
di
sassi
che
ingombrava
metà
della
carraia
.
"
Qui
accadde
la
disgrazia
!
"
,
disse
Titta
.
Quel
mucchio
di
sassi
indicava
il
posto
dove
era
stato
trovato
il
cadavere
di
Rocco
Criscione
,
con
la
testa
fracassata
dalla
palla
tiratagli
quasi
a
bruciapelo
dalla
siepe
accanto
.
Chi
era
passato
di
là
in
quei
giorni
vi
avea
buttato
un
sasso
,
recitando
un
requiem
,
perché
tutti
si
rammentassero
del
cristiano
colà
ammazzato
e
dicessero
una
preghiera
in
suffragio
di
quell
'
anima
andata
all
'
altro
mondo
senza
confessione
e
senza
sacramenti
.
Così
il
mucchio
era
diventato
alto
e
largo
in
forma
di
piccola
piramide
.
Ma
neppure
questa
volta
Titta
sentì
rispondersi
niente
;
e
frustò
le
mule
,
pensando
a
quel
che
sarebbe
avvenuto
a
Margitello
dove
nessuno
si
attendeva
l
'
arrivo
del
padrone
.
Stormi
di
piccioni
domestici
,
usciti
alla
pastura
,
si
levavano
a
volo
dai
lati
della
carraia
al
rumore
dei
sonagli
delle
mule
e
delle
ruote
della
carrozza
,
che
ora
correva
su
la
ghiaia
sparsa
sul
terreno
a
poca
distanza
dalla
casina
.
Si
scorgevano
il
recinto
della
corte
e
le
finestre
chiuse
,
a
traverso
gli
alberi
di
eucalipti
che
la
circondavano
da
ogni
parte
.
Contrariamente
alle
previsioni
di
Titta
,
il
massaio
e
i
garzoni
l
'
avevano
passata
liscia
.
Il
marchese
avea
visitato
la
dispensa
,
le
stalle
delle
vacche
,
il
fieno
,
la
pagliera
;
aveva
ispezionato
minutamente
gli
aratri
di
nuovo
modello
fatti
venire
da
Milano
l
'
anno
avanti
,
la
cantina
,
le
stanze
di
abitazione
dei
contadini
,
seguito
dal
massaio
che
gli
andava
dietro
,
timoroso
di
qualche
lavata
di
capo
;
e
non
aveva
fiatato
neppure
quando
allo
stesso
massaio
era
parso
opportuno
scusarsi
per
un
oggetto
fuori
posto
,
per
un
ingombro
che
avrebbe
dovuto
essere
evitato
,
per
qualche
arnese
buttato
là
trascuratamente
,
guasto
e
non
riparato
.
Poi
il
marchese
era
salito
,
solo
,
nelle
stanze
superiori
;
e
il
massaio
,
dalla
corte
,
gli
vedeva
spalancare
le
finestre
,
lo
sentiva
passare
da
una
stanza
all
'
altra
,
aprire
e
chiudere
cassetti
di
tavolini
e
di
cassettoni
,
armadii
,
spostare
seggiole
e
sbattere
usci
.
Due
o
tre
volte
,
il
marchese
si
era
affacciato
ora
da
una
ora
da
un
'
altra
finestra
,
quasi
volesse
chiamare
qualcuno
.
Invece
,
avea
dato
lunghe
occhiate
lontano
e
attorno
,
per
la
campagna
,
o
al
cielo
che
sembrava
di
bronzo
,
limpido
,
senza
un
fiocco
di
nuvole
da
dieci
mesi
,
infocato
dal
sole
che
bruciava
come
di
piena
estate
.
Tre
ore
dopo
,
egli
era
disceso
giù
aveva
ordinato
a
Titta
di
riattaccare
le
mule
,
ed
era
ripartito
senza
dare
nessuna
disposizione
,
senza
mostrarsi
scontento
né
soddisfatto
.
A
mezza
strada
della
carraia
di
Margitello
,
là
dove
era
il
pezzo
di
terreno
di
compare
Santi
Dimauro
,
che
aveva
dovuto
venderlo
per
forza
,
per
evitarsi
guai
,
il
marchese
,
scorgendo
dallo
sportello
il
vecchio
contadino
seduto
su
un
sasso
rasente
la
siepe
dei
fichi
d
'
India
,
coi
gomiti
appuntati
su
le
ginocchia
e
il
mento
tra
le
mani
,
avea
ordinato
a
Titta
di
fermare
le
mule
.
Compare
Santi
rizzò
la
testa
,
e
salutò
il
marchese
sollevando
con
una
mano
la
parte
anteriore
del
berretto
bianco
,
di
cotone
.
"
Voscenza
benedica
!
"
"
Che
fate
qui
?
"
,
gli
domandò
il
marchese
.
"
Niente
,
eccellenza
.
Trovandomi
al
mulino
,
ho
voluto
dare
uno
sguardo
...
"
"
Rimpiangete
ancora
questi
quattro
sassi
?
"
"
Il
mio
cuore
è
sempre
qua
!
Verrò
a
morirvi
un
giorno
o
l
'altro."
"
E
avete
faccia
di
lagnarvi
,
dopo
che
ve
li
ho
pagati
settant
'
onze
?
"
Il
vecchio
si
strinse
nelle
spalle
,
e
riprese
la
sua
positura
.
"
Montate
in
serpe
con
Titta
"
,
soggiunse
il
marchese
.
"
Grazie
,
voscenza
.
Ho
lasciato
l
'
asino
al
mulino
;
vo
'
a
riprenderlo
,
con
la
farina
.
"
Titta
si
era
voltato
per
convincersi
se
il
padrone
avesse
parlato
sul
serio
invitando
compare
Santi
a
montare
in
serpe
,
tanto
gli
era
parsa
straordinaria
la
cosa
;
ma
la
sua
curiosità
rimase
insoddisfatta
.
Il
marchese
gli
accennò
con
la
mano
di
tirar
via
,
e
le
mule
si
rimisero
al
trotto
al
primo
schiocco
di
frusta
.
Lungo
la
ripida
salita
,
Titta
avea
risparmiato
le
povere
bestie
.
Alla
svoltata
della
Cappelletta
però
,
da
dove
lo
stradone
comincia
a
salire
dolcemente
,
egli
faceva
riprendere
il
trotto
;
e
pel
movimento
a
sbalzi
,
i
sonagli
delle
testiere
squillavano
all
'
ombra
degli
ulivi
e
dei
mandorli
che
sporgevano
dietro
i
ciglioni
le
chiome
grige
e
verdognole
tra
cui
stridevano
alcune
cicale
ritardatarie
,
illuse
forse
dal
persistente
caldo
che
l
'
estate
durasse
ancora
.
"
Che
c
'
è
?
"
,
domandò
il
marchese
all
'
improvviso
arrestarsi
della
carrozza
.
E
,
affacciatosi
allo
sportello
,
vide
l
'
avvocato
don
Aquilante
,
con
le
lunghe
gambe
penzoloni
dal
parapetto
di
un
ponticello
,
il
cappellone
di
feltro
nero
,
a
larghe
falde
,
che
gli
riparava
dal
sole
,
come
un
ombrello
,
la
faccia
sbarbata
,
con
la
grossa
canna
d
'
India
tenuta
ferma
da
una
mano
sul
paracarro
sottostante
.
Don
Aquilante
socchiuse
gli
occhi
,
scosse
la
testa
con
l
'
abituale
movimento
,
portò
l
'
altra
mano
allo
stomaco
,
quasi
volesse
reggere
la
cintura
rilasciata
dei
calzoni
,
e
scese
dal
parapetto
,
aggrottando
le
sopracciglia
,
stringendo
le
labbra
con
l
'
aria
di
un
uomo
importunatamente
disturbato
.
"
Qui
,
con
questo
sole
?
"
,
disse
il
marchese
aprendo
lo
sportello
della
carrozza
.
Don
Aquilante
fece
soltanto
una
mossa
che
voleva
significare
:
se
sapeste
!
e
,
accettando
l
'
invito
espressogli
con
un
gesto
,
montò
accanto
al
marchese
.
Le
mule
ripartirono
al
trotto
.
"
Qui
,
con
questo
sole
?
"
,
tornò
quegli
a
domandare
.
"
Voi
siete
scettico
...
Non
importa
!
...
Vi
convincerete
un
giorno
o
l
'
altro
!
"
,
rispose
don
Aquilante
.
Il
marchese
sentì
corrersi
un
brivido
per
tutta
la
persona
.
Pure
fece
il
bravo
,
sorrise
;
e
quantunque
avesse
pregato
don
Aquilante
di
non
più
riparlargli
di
quelle
cose
,
ed
ora
ne
sentisse
più
che
mai
invincibile
terrore
,
provò
un
impeto
di
sfida
per
vincere
la
sensazione
che
gli
sembrava
puerile
in
quel
punto
,
all
'
aria
aperta
e
con
tutta
quella
luce
.
"
Ah
!
Venite
a
cercare
gli
Spiriti
fin
qui
?
"
"
L
'
ho
seguito
a
dieci
passi
di
distanza
,
senza
potere
raggiungerlo
.
Ora
è
agitato
;
comincia
ad
aver
coscienza
della
sua
nuova
condizione
...
Voi
non
potete
intendere
;
siete
fuori
della
verità
,
tra
la
caligine
dei
pregiudizi
religiosi
.
"
"
Ebbene
?
"
,
balbettò
il
marchese
.
"
Un
giorno
vi
persuaderete
,
finalmente
,
che
io
non
sono
un
allucinato
,
né
un
pazzo
.
Vi
sono
persone
"
,
soggiunse
con
severo
accento
,
"
che
posseggono
facoltà
speciali
per
vedere
quel
che
gli
altri
non
vedono
,
per
udire
quel
che
gli
altri
non
odono
.
Per
esse
,
il
mondo
degli
uomini
e
quello
degli
Spiriti
non
sono
due
mondi
distinti
e
diversi
.
Tutti
i
santi
hanno
avuto
questa
gran
facoltà
.
Non
occorre
,
però
,
di
essere
un
santo
per
ottenerla
.
Particolari
circostanze
possono
accordarla
a
un
meschino
avvocato
come
me
...
"
"
E
non
vi
è
riuscito
a
raggiungerlo
!
"
,
disse
il
marchese
,
con
accento
che
avrebbe
voluto
essere
ironico
e
tradiva
intanto
l
'
ansia
da
cui
era
turbato
.
"
Si
è
fermato
presso
il
ponticello
ed
è
rimasto
un
istante
in
ascolto
;
poi
,
tutt
'
a
un
tratto
,
udito
lo
strepito
dei
sonagli
delle
mule
e
il
rumore
delle
ruote
della
vostra
carrozza
che
saliva
per
la
rampa
sottostante
,
si
è
precipitato
giù
pel
ciglione
dirimpetto
.
Evidentemente
,
ha
voluto
evitare
d
'
incontrarsi
con
voi
.
"
"
Perché
?
"
"
Ve
l
'
ho
detto
.
Egli
comincia
ad
aver
coscienza
della
nuova
condizione
.
In
questo
caso
,
tutto
quel
che
rammenta
la
vita
ispira
orrore
.
È
il
più
penoso
dell
'
altra
esistenza
.
Rocco
che
già
si
accorge
di
non
essere
più
vivo
...
"
Il
marchese
non
osava
d
'
interromperlo
,
né
osava
di
domandarsi
se
colui
che
gli
parlava
in
quel
modo
avesse
smarrito
il
senno
o
fosse
ancora
in
pieno
possesso
della
ragione
.
A
furia
di
udirlo
discorrere
di
queste
stramberie
,
come
il
marchese
soleva
chiamarle
,
si
sentiva
attratto
da
esse
,
non
ostante
che
da
qualche
tempo
in
qua
gli
ispirassero
una
gran
paura
del
misterioso
ignoto
,
a
dispetto
del
suo
scetticismo
e
delle
sue
credenze
religiose
.
E
l
'
Inferno
?
E
il
Paradiso
?
E
il
Purgatorio
?
Don
Aquilante
li
spiegava
a
modo
suo
;
ma
la
Chiesa
non
dice
che
si
tratta
di
cose
diaboliche
?
Titta
aveva
spinte
le
mule
al
gran
trotto
,
per
fare
una
bella
entrata
in
paese
con
schiocchi
di
frusta
,
gran
tintinnio
di
sonagli
e
rumore
di
ruote
;
e
questo
distrasse
il
marchese
dal
torbido
rimescolio
di
riflessioni
e
di
terrori
che
gli
passava
per
la
mente
mentre
don
Aquilante
parlava
.
Rimescolio
di
riflessioni
e
di
terrori
che
lo
riprendeva
però
appena
posto
il
piede
in
quelle
stanze
deserte
dove
non
si
udiva
altro
di
vivente
all
'
infuori
dello
strasciar
delle
ciabatte
di
mamma
Grazia
e
del
borbottio
dei
suoi
rosarii
,
quando
essa
non
aveva
niente
da
fare
.
"
Ho
lasciato
la
chiave
nella
serratura
dell
'
uscio
"
,
gli
rammentò
mamma
Grazia
.
E
il
marchese
,
per
occuparsi
di
qualche
cosa
,
quantunque
veramente
non
avesse
nessuna
vecchia
scrittura
da
ricercare
,
scendeva
giù
nel
mezzanino
.
Mamma
Grazia
aveva
dato
aria
a
quei
due
stanzoni
,
ma
il
tanfo
di
rinchiuso
prendeva
alla
gola
ciò
non
ostante
.
Larghe
amache
di
ragnateli
pendevano
dagli
angoli
del
soffitto
.
Un
denso
strato
di
polvere
copriva
i
pochi
vecchi
mobili
sfasciati
,
le
casse
,
le
tavole
rotte
che
ingombravano
la
prima
stanza
e
vi
si
distinguevano
appena
,
perché
essa
prendeva
luce
da
l
'
altra
che
rispondeva
su
la
via
.
Entrato
quasi
diffidente
,
arricciando
il
naso
pel
forte
puzzo
di
muffa
,
strizzando
gli
occhi
per
vedervi
,
il
marchese
si
era
fermato
più
volte
a
fine
di
raccapezzarsi
.
Tutta
roba
da
buttar
via
!
Era
là
fin
da
quando
viveva
il
marchese
grande
.
Nessuno
aveva
mai
pensato
di
fare
un
bel
repulisti
;
lo
avrebbe
fatto
fare
lui
e
subito
.
Ma
pur
pensando
a
questo
,
tornavano
a
frullargli
nella
testa
le
parole
di
don
Aquilante
,
quasi
qualcuno
gliele
ripetesse
sommessamente
dall
'
angolo
più
riposto
del
cervello
:
"
Ha
voluto
evitare
di
scontrarsi
con
voi
!
Comincia
ad
aver
coscienza
della
sua
condizione
!
"
.
Ormai
!
Che
doveva
importargli
delle
stramberie
dell
'
avvocato
?
...
Ma
se
fosse
vero
?
Eh
,
via
!
...
Ma
,
infine
,
se
fosse
vero
?
...
E
si
arrestò
con
un
senso
di
puerile
paura
,
appena
passata
la
soglia
dell
'
altra
stanza
.
La
stessa
angosciosa
impressione
di
una
volta
,
di
molti
e
molti
anni
addietro
!
Allora
aveva
otto
o
nove
anni
.
Ma
allora
il
lenzuolo
che
avvolgeva
il
corpo
di
Cristo
in
croce
,
di
grandezza
naturale
,
appeso
alla
parete
di
sinistra
,
non
era
ridotto
a
brandelli
dalle
tignuole
;
e
non
si
affacciavano
dagli
strappi
quasi
intera
la
testa
coronata
di
spine
e
inchinata
su
una
spalla
,
né
le
mani
rattrappite
,
né
i
ginocchi
piegati
e
sanguinolenti
,
né
i
piedi
sovrapposti
e
squarciati
dal
grosso
chiodo
che
li
configgeva
nel
legno
.
La
vista
di
quel
corpo
umano
,
che
il
lenzuolo
modellava
avvolgendolo
,
lo
aveva
talmente
impaurito
da
bambino
,
ch
'
egli
si
era
aggrappato
al
nonno
,
al
marchese
grande
,
da
cui
era
stato
condotto
là
,
ora
non
si
rammentava
più
perché
;
e
i
suoi
strilli
avevano
fatto
accorrere
mamma
Grazia
e
la
marchesa
nuova
non
ancora
assalita
dalla
paralisi
.
Il
nonno
aveva
tentato
di
convincerlo
che
quello
era
Gesù
Crocifisso
,
e
che
non
ne
doveva
aver
paura
;
ed
era
salito
sulla
cassapanca
sottostante
per
togliere
gli
spilli
dal
lenzuolo
e
fargli
vedere
il
Signore
messo
in
croce
dai
Giudei
,
del
quale
la
mamma
gli
aveva
raccontato
la
storia
della
passione
e
morte
,
un
venerdì
santo
,
prima
di
farlo
assistere
nella
chiesa
di
Sant
'
Isidoro
alla
sacra
cerimonia
della
Deposizione
.
Anche
quella
volta
egli
aveva
strillato
dalla
paura
,
come
altri
bimbi
suoi
pari
;
e
mamma
Grazia
era
stata
costretta
a
portarlo
via
in
collo
facendosi
largo
a
stento
tra
la
folla
delle
donne
accalcate
nella
chiesa
quasi
buia
,
e
singhiozzanti
e
piangenti
,
mentre
un
prete
picchiava
con
un
martello
sul
legno
della
croce
per
sconficcare
i
chiodi
del
Crocifisso
,
e
una
tromba
squillava
così
malinconicamente
che
sembrava
piangesse
anch
'
essa
.
Questi
ricordi
gli
eran
passati
,
come
un
baleno
,
davanti
agli
occhi
della
mente
;
e
intanto
la
paura
di
bambino
si
riproduceva
in
lui
ugualmente
intensa
,
anzi
raddoppiata
dalla
circostanza
che
il
vecchio
lenzuolo
,
ridotto
in
brandelli
,
rendeva
più
terrificante
quella
figura
di
grandezza
naturale
,
che
sembrava
lo
guardasse
con
gli
occhi
semispenti
e
volesse
muovere
le
livide
labbra
contratte
dalla
suprema
convulsione
dell
'
agonia
.
Quanti
minuti
non
aveva
avuto
forza
e
coraggio
d
'
inoltrarsi
né
di
tornare
addietro
?
Quanto
poté
vincersi
e
dominarsi
,
aveva
le
mani
diacce
e
il
cuore
che
gli
batteva
forte
.
E
non
riusciva
a
formarsi
un
'
esatta
idea
del
tempo
trascorso
.
S
'
impose
però
,
facendosi
violenza
,
di
fissare
il
Crocifisso
,
anzi
di
accostarsi
ad
esso
.
E
soltanto
dopo
che
si
sentì
un
po
'
tranquillo
,
uscì
dallo
stanzone
,
indugiò
un
istante
nell
'
altro
,
e
chiuse
l
'
uscio
a
chiave
.
Ma
nel
salire
le
scale
gli
sembrava
che
quegli
occhi
semispenti
continuassero
a
guardarlo
a
traverso
la
spessezza
dei
muri
,
e
che
quelle
livide
labbra
contratte
dalla
suprema
convulsione
dell
'
agonia
si
agitassero
,
forse
,
per
gridargli
dietro
qualche
terribile
parola
!
IX
.
Don
Silvio
La
Ciura
si
era
alzato
più
volte
dal
tavolino
dove
teneva
aperto
davanti
a
sé
uno
dei
quattro
tomi
del
breviario
.
Quella
sera
sembrava
che
i
venti
di
levante
e
di
tramontana
si
fossero
dati
la
posta
a
Ràbbato
per
una
sfida
di
gara
;
e
soffiavano
,
fischiavano
,
stridevano
,
urlavano
,
strisciando
lungo
i
muri
delle
case
,
scotendo
le
imposte
,
sconvolgendo
le
tegole
sui
tetti
,
azzuffandosi
agli
svolti
delle
cantonate
,
pei
vicoli
,
nelle
piazze
con
gridi
rabbiosi
,
con
ululi
prolungati
,
ora
vicini
,
ora
lontani
,
che
davano
i
brividi
al
povero
prete
.
Ai
ripetuti
assalti
,
l
'
imposta
poco
solida
del
balconcino
della
sua
cameretta
avea
minacciato
di
cedere
,
di
spalancarsi
,
di
lasciar
invadere
la
casa
da
quel
che
sembrava
un
nemico
assediante
,
inasprito
sempre
più
della
resistenza
che
trovava
.
Don
Silvio
,
interrompendo
la
recita
dell
'
ufficio
,
era
stato
costretto
a
puntellarla
con
un
pezzo
di
tavola
e
con
una
stanghetta
.
Ma
quantunque
rassicurato
,
si
arrestava
spesso
a
metà
d
'
un
versetto
di
salmo
,
e
si
sentiva
diventare
piccino
piccino
a
quegli
ululi
,
a
quegli
impeti
fischianti
che
facevano
fin
tintinnare
,
a
intervalli
,
la
piccola
campana
del
vicino
monastero
di
Santa
Colomba
,
o
buttavano
,
di
tratto
in
tratto
,
sul
selciato
della
via
qualche
tegola
o
qualche
vaso
da
fiori
che
vi
si
fracassavano
con
pauroso
rumore
.
La
sua
casetta
a
un
solo
piano
,
all
'
angolo
del
vicoletto
breve
e
contorto
,
investita
da
un
lato
dal
vento
di
levante
e
,
di
faccia
,
dal
tramontano
,
sembrava
vacillasse
.
Tutti
gli
usci
delle
stanze
si
agitavano
e
i
vetri
delle
finestre
e
del
balconcino
trabalzavano
,
e
sul
tetto
era
un
continuo
acciottolio
di
tegole
,
quasi
vi
spasseggiasse
a
salti
un
grosso
animale
.
Don
Silvio
levava
gli
occhi
dal
breviario
,
tendeva
le
mani
giunte
alla
Madonna
Addolorata
appesa
al
capezzale
del
lettino
,
invocandola
,
o
si
rivolgeva
al
Crocifisso
di
ottone
che
aveva
davanti
sul
tavolino
:
"
Sia
fatta
la
vostra
santa
volontà
,
Signore
!
Abbiate
pietà
di
noi
,
Signore
!
"
.
E
si
sarebbe
detto
che
i
venti
,
indispettiti
di
quella
preghiera
,
assalissero
allora
con
maggior
violenza
la
casetta
,
e
urlassero
con
più
forza
dietro
la
porta
,
dietro
le
finestre
e
il
balconcino
.
Per
ciò
don
Silvio
rimaneva
un
po
'
incerto
se
quei
colpi
che
gli
era
parso
di
udire
alla
porta
di
casa
provenissero
dal
rabbioso
furore
del
vento
o
da
qualche
persona
che
veniva
a
chiedere
per
un
moribondo
la
sua
opera
spirituale
.
Di
là
,
la
vecchia
sua
sorella
lo
chiamava
:
"
Silvio
!
Silvio
!
Non
senti
?
Picchiano
"
.
Scesi
con
un
lume
in
mano
gli
scalini
di
gesso
della
scaletta
,
egli
avea
domandato
da
dietro
la
porta
:
"
Chi
siete
?
Che
volete
?
"
.
"
Aprite
,
don
Silvio
!
Sono
io
.
"
"
Oh
,
signor
marchese
!
"
,
egli
esclamò
stupito
,
riconoscendolo
alla
voce
.
E
posato
il
lume
su
uno
scalino
,
toglieva
la
stanghetta
di
sorbo
che
sbarrava
trasversalmente
la
porta
di
entrata
.
Una
folata
di
vento
spense
il
lume
.
"
Lasciate
fare
a
me
"
,
disse
il
marchese
,
richiudendo
subito
la
porta
e
puntellandola
forte
con
una
mano
,
mentre
con
l
'
altra
cercava
tastoni
la
stanghetta
che
don
Silvio
aveva
appoggiato
in
un
angolo
.
"
Ho
i
cerini
"
,
soggiunse
,
dopo
di
averla
rimessa
trasversalmente
a
posto
,
introducendone
i
capi
nelle
due
buche
laterali
che
dovevano
tenerla
fissa
.
E
riaccese
il
lume
.
"
Signor
marchese
!
Che
accade
?
...
A
quest
'
ora
?
...
Con
questo
inferno
scatenato
?
"
Alto
,
robusto
,
con
la
cappotta
di
panno
scuro
il
cui
cappuccio
gli
nascondeva
metà
della
faccia
,
il
marchese
di
Roccaverdina
sembrava
un
gigante
di
fronte
al
magro
corpicino
del
prete
,
in
quella
cameretta
imbiancata
a
calce
e
che
aveva
,
soli
mobili
,
il
tavolino
con
su
un
crocifisso
di
ottone
,
i
volumi
del
breviario
e
poche
carte
alla
rinfusa
,
il
lettino
con
la
coperta
bianca
e
quella
Madonna
Addolorata
al
capezzale
,
e
due
seggiole
col
piano
rozzamente
impagliato
,
una
davanti
al
tavolino
e
una
accanto
al
letto
.
"
Permettete
"
,
disse
il
marchese
sbarazzandosi
della
cappotta
che
buttò
su
la
seggiola
più
vicina
.
Don
Silvio
non
osava
di
tornare
a
interrogarlo
,
dopo
che
non
avea
ricevuto
nessuna
risposta
a
piè
della
scala
.
Il
marchese
si
passò
più
volte
le
mani
su
la
faccia
,
si
tolse
di
capo
il
berretto
di
martora
,
posandolo
su
la
cappotta
;
poi
,
quasi
facesse
uno
sforzo
,
disse
:
"
Voglio
confessarmi
!
"
.
E
scorgendo
l
'
occhiata
di
stupore
di
don
Silvio
,
soggiunse
:
"
Ho
anche
fretta
"
.
"
Eccomi
"
,
rispose
il
prete
.
"
Un
momento
,
e
vengo
subito
.
"
Andò
di
là
,
rassicurò
sua
sorella
mezza
cieca
e
malaticcia
,
senza
dirle
chi
fosse
venuto
a
trovarlo
,
e
tornando
nella
cameretta
chiudeva
dietro
a
sé
gli
usci
delle
altre
poche
stanze
.
Il
marchese
era
rimasto
in
piedi
,
e
l
'
ombra
della
sua
persona
proiettata
dal
lume
si
disegnava
nera
e
ingrandita
su
la
parete
bianca
,
ingombrandola
con
la
larghezza
delle
spalle
e
del
torace
,
toccando
la
volta
del
soffitto
con
la
testa
attorno
a
cui
si
sparpagliavano
,
enormi
come
tentacoli
di
polipo
,
i
ciuffi
di
capelli
che
egli
aveva
arruffati
con
rapido
atto
delle
dita
irrequiete
.
Don
Silvio
intanto
,
cavata
dalla
cassetta
del
tavolino
una
stola
di
stoffa
scura
con
due
crocette
di
gallone
di
argento
nelle
estremità
,
se
la
passava
dietro
il
collo
,
facendone
ricadere
i
lembi
sul
petto
.
Tolse
dal
tavolino
il
lume
,
posandolo
per
terra
nella
stanza
accanto
,
vicino
all
'
uscio
,
in
modo
che
la
cameretta
restasse
in
penombra
;
e
sedutosi
su
la
seggiola
davanti
al
tavolino
e
fattosi
il
segno
della
croce
,
ripeté
:
"
Eccomi
!
"
,
invitando
nello
stesso
tempo
,
col
gesto
,
il
marchese
a
inginocchiarsi
.
Il
marchese
esitò
un
istante
.
Volgendosi
inquieto
verso
il
balconcino
contro
cui
il
vento
faceva
impeto
,
tendeva
l
'
orecchio
all
'
urlo
selvaggio
che
,
imboccato
il
vicolo
,
passava
rapidamente
oltre
,
seguito
da
altri
ululi
,
da
altri
fischi
,
da
altri
stridi
quasi
umani
che
passavano
pure
rapidamente
oltre
in
sinistra
rincorsa
,
lasciandosi
dietro
un
intervallo
di
morto
silenzio
più
sinistro
di
loro
.
Così
,
durante
uno
di
questi
intervalli
,
egli
poté
udire
benissimo
le
gravi
parole
che
il
confessore
gli
rivolgeva
a
bassa
voce
,
dopo
di
averlo
aiutato
a
recitare
il
confiteor
.
"
Dimenticate
ora
la
mia
povera
persona
e
il
misero
luogo
dove
vi
trovate
.
Al
cospetto
di
quel
Dio
che
vi
legge
nel
cuore
,
e
che
è
Padre
di
misericordia
e
di
perdono
,
confessate
umilmente
le
vostre
debolezze
,
i
vostri
falli
,
giacché
la
sua
santa
grazia
vi
ha
spinto
a
questo
atto
per
la
vostra
eterna
salute
.
"
La
voce
di
don
Silvio
aveva
preso
un
accento
solenne
;
e
il
marchese
che
,
quantunque
ginocchioni
,
si
trovava
con
la
fronte
all
'
altezza
della
testa
del
prete
sorretta
da
un
braccio
appoggiato
al
tavolino
,
rimase
stupito
della
severa
dignità
di
quel
viso
pallido
,
emaciato
dai
digiuni
e
dalle
penitenze
,
che
nelle
circostanze
ordinarie
aveva
un
'
umile
espressione
di
sorridente
dolcezza
e
di
bontà
quasi
femminile
.
Per
vincere
quest
'
impressione
che
lo
aveva
assai
turbato
,
il
marchese
aspettò
che
il
vento
riprendesse
a
soffiare
e
a
urlare
;
e
giusto
nel
momento
in
cui
parve
che
esso
volesse
trascinar
via
nella
sua
furia
tutte
le
case
del
vicolo
,
balbettò
:
"
Padre
,
ho
ammazzato
io
Rocco
Criscione
!
"
.
"
Voi
!
Voi
!
"
,
esclamò
don
Silvio
con
voce
tremante
,
sollevandosi
a
metà
da
sedere
,
tanto
gli
era
sembrato
enorme
quel
che
aveva
udito
.
"
Meritava
di
essere
ammazzato
!
"
,
soggiunse
il
marchese
.
"
Dunque
non
siete
pentito
del
fallo
,
figlio
mio
!
"
,
esclamò
il
prete
riprendendo
alquanto
la
sua
calma
.
"
Sono
qui
,
ai
piedi
vostri
,
per
ottenere
il
perdono
.
"
"
E
avete
permesso
"
,
riprese
quegli
severamente
,
"
che
l
'
umana
giustizia
condannasse
un
innocente
?
"
"
L
'
accusa
non
è
venuta
da
parte
mia
.
"
"
Voi
però
non
avete
fatto
niente
per
impedire
quest
'
infamia
!
"
"
È
colpa
dei
giurati
e
dei
giudici
,
se
lo
han
condannato
a
torto
,
quasi
senza
prove
.
"
"
E
perché
,
perché
avete
ammazzato
Rocco
Criscione
?
"
"
Se
lo
meritava
!
"
"
Chi
vi
ha
dato
il
diritto
di
farvi
arbitro
della
vita
e
della
morte
d
'
una
creatura
di
Dio
?
"
"
Giacché
Dio
lo
ha
permesso
...
"
"
Oh
!
Non
bestemmiate
a
questa
maniera
per
scusarvi
e
giustificarvi
.
"
"
Il
Signore
ci
toglie
il
senno
in
certe
circostanze
.
"
"
Quando
meritiamo
tale
castigo
!
"
"
Ero
pazzo
,
forse
...
certamente
...
in
quella
terribile
notte
!
"
"
Ma
dopo
?
Non
avete
riflettuto
,
non
avete
sentito
rimorsi
?
"
"
Oh
,
padre
!
Che
giornate
e
che
nottate
per
lunghi
mesi
!
"
"
Ebbene
;
era
la
voce
di
Dio
che
vi
premeva
,
vi
consigliava
,
vi
chiamava
...
"
"
E
sono
venuto
!
...
Lasciatemi
parlare
;
non
mi
togliete
con
la
vostra
severità
la
forza
di
dirvi
tutto
.
Aiutatemi
anzi
,
siate
misericorde
!
"
"
Dite
,
dite
,
figliuolo
mio
!
Vi
assisteranno
la
Beata
Vergine
e
i
santi
da
voi
invocati
col
confiteor
.
"
Ah
!
Perché
il
vento
taceva
in
quel
momento
?
Il
marchese
aveva
paura
della
sua
stessa
voce
,
davanti
a
quel
sant
'
uomo
,
nella
penombra
della
nuda
cameretta
.
Ma
già
egli
aveva
pronunciato
le
fatali
parole
:
"
Ho
ammazzato
io
Rocco
Criscione
!
"
.
Quel
segreto
,
da
cui
era
stato
torturato
tanti
e
tanti
mesi
,
gli
era
finalmente
sfuggito
di
bocca
!
Ed
ora
egli
sentiva
bisogno
,
più
che
di
accusarsi
,
di
difendersi
,
di
scolparsi
anche
!
Dopo
che
la
giustizia
umana
non
poteva
più
colpirlo
,
si
sentiva
oppresso
dal
terrore
della
giustizia
divina
.
Gli
sguardi
semispenti
di
quel
gran
Crocifisso
lo
inseguivano
fin
là
,
dal
mezzanino
;
e
ora
,
quasi
le
avesse
sotto
gli
occhi
,
egli
vedeva
agitarsi
quelle
livide
labbra
che
gli
era
parso
volessero
pronunziare
la
parola
:
Assassino
!
E
gridarla
forte
perché
tutti
la
udissero
e
tutti
apprendessero
!
Invano
egli
aveva
tentato
di
persuadersi
che
tutto
questo
era
opera
della
sua
immaginazione
esaltata
.
I
sentimenti
religiosi
con
i
quali
era
stato
educato
dalla
madre
,
attutiti
dall
'
età
,
dai
casi
della
vita
,
dalla
poca
frequenza
con
cui
li
aveva
praticati
specialmente
in
questi
ultimi
anni
,
suscitati
quel
giorno
dalla
vivissima
impressione
dell
'
inattesa
vista
del
Crocifisso
,
gli
erano
rifioriti
,
da
una
settimana
,
nel
cuore
con
la
stessa
semplicità
,
con
la
stessa
sincerità
di
quand
'
era
fanciullo
.
Egli
vi
aveva
opposto
,
sì
,
una
specie
di
resistenza
,
quasi
per
istinto
di
conservazione
,
di
difesa
personale
;
ma
quella
notte
,
nello
sconvolgimento
della
natura
,
il
suo
coraggio
,
il
suo
orgoglio
avevano
vacillato
,
avevano
ceduto
.
Ed
era
uscito
di
casa
,
spinto
pure
dalla
certezza
che
nessuno
,
durante
la
tempesta
scatenatasi
su
Ràbbato
,
lo
avrebbe
visto
entrare
dal
prete
,
nessuno
avrebbe
potuto
sospettare
niente
dell
'
atto
ch
'
egli
andava
a
compire
.
Per
questo
non
era
umile
davanti
al
confessore
,
per
questo
si
ostinava
a
ripetere
:
"
Se
lo
meritava
!
"
,
parlando
dell
'
ucciso
.
Visto
che
il
marchese
intendeva
di
diffondersi
nella
narrazione
,
e
comprendendo
che
avrebbe
sofferto
stando
lungamente
in
ginocchio
,
don
Silvio
lo
interruppe
:
"
Per
le
facoltà
accordatemi
,
vi
dispenso
di
continuare
a
confessarvi
ginocchioni
.
Sedete
;
potrete
parlare
più
liberamente
"
.
Il
marchese
obbedì
grato
di
quel
che
gli
pareva
un
giusto
riguardo
alla
sua
persona
;
e
riprese
:
"
Mia
zia
diceva
bene
:
non
dovevo
sposare
quella
donna
,
per
l
'
onore
della
nostra
famiglia
dove
non
è
mai
avvenuto
nessun
incrociamento
con
sangue
basso
...
Ma
io
non
sapevo
staccarmene
.
Convivevo
da
quasi
dieci
anni
con
lei
...
"
.
"
In
peccato
mortale
"
,
suggerì
il
prete
.
"
Come
tanti
altri
"
,
replicò
il
marchese
.
"
La
società
non
è
un
convento
di
frati
che
hanno
fatto
voto
di
castità
.
La
carne
ha
le
sue
imposizioni
;
e
i
pregiudizi
sociali
sono
talvolta
più
potenti
delle
stesse
leggi
umane
e
divine
.
Ho
fatto
male
,
come
tanti
altri
;
non
mi
accorgevo
di
far
male
.
Eppure
volevo
impedirmi
di
arrivare
fino
all
'
eccesso
paventato
da
mia
zia
e
dagli
altri
miei
parenti
.
Ci
sarei
arrivato
più
tardi
,
se
non
avessi
preso
la
risoluzione
...
Fu
un
patto
,
fra
noi
tre
.
Una
sera
,
chiamai
Rocco
e
gli
dissi
:
"
Devi
sposare
Agrippina
Solmo
...
"
.
Contavo
su
la
devozione
di
lui
,
su
la
sua
fedeltà
.
Rispose
:
"
Come
vuole
voscenza
"
.
"
Dovrai
però
essere
suo
marito
soltanto
di
nome
!..."
Non
esitò
;
rispose
:
"
Come
vuole
voscenza
"
.
"
Giuralo
!
"
Giurò
...
Poteva
rifiutarsi
...
"
"
Ma
è
stato
un
gran
sacrilegio
!
"
,
esclamò
il
prete
.
"
Allora
,
chiamai
lei
.
Ero
sicuro
della
sua
risposta
.
Per
quasi
dieci
anni
,
l
'
avevo
vista
davanti
a
me
umile
,
obbediente
come
una
schiava
,
senza
ambizioni
di
sorta
alcuna
.
Questo
formava
la
sua
forza
,
il
suo
potere
sul
mio
cuore
.
Le
dissi
:
"
Devi
sposare
Rocco
!..."
Mi
guardò
supplicante
,
ma
rispose
anche
lei
:
"
Come
vuole
voscenza
!
"
.
"
Sarai
però
sua
moglie
soltanto
di
nome
,
per
l
'
occhio
della
gente
;
giuralo
!
"
E
giurò
...
Poteva
rifiutarsi
...
"
"
È
stato
un
gran
sacrilegio
!
Al
concubinato
avete
sostituito
l
'
adulterio
!
"
,
lo
interruppe
con
accento
di
grande
tristezza
don
Silvio
.
"
Non
dovevo
,
non
potevo
sposarla
io
,
e
la
volevo
sempre
mia
.
Non
badai
ad
altro
.
Nel
mio
cuore
c
'
era
allora
una
tempesta
assai
più
tremenda
di
questa
che
sconvolge
l
'
aria
fuori
...
Voi
siete
un
santo
...
non
potete
intendere
...
"
Le
parole
gli
morirono
su
le
labbra
.
I
due
venti
in
contrasto
riprendevano
in
quell
'
istante
i
loro
ululati
,
i
loro
stridi
;
urtavano
alle
imposte
,
strisciavano
lungo
i
muri
,
pel
vicolo
,
come
una
masnada
in
rivolta
,
inseguentisi
,
e
la
campanella
di
Santa
Colomba
tintinnava
,
quasi
annunziasse
lamentosamente
un
prossimo
disastro
.
"
Avrei
voluto
subito
prevedere
che
esponevo
quei
due
a
un
gran
cimento
!
"
,
continuò
il
marchese
coprendosi
il
viso
con
le
mani
.
"
Ma
la
provata
devozione
di
Rocco
mi
affidava
;
ma
la
gratitudine
e
l
'
affezione
,
non
meno
provate
,
di
essa
mi
affidavano
ancora
più
!
E
l
'
ostacolo
apparente
metteva
un
sapore
nuovo
nella
mia
vita
;
non
godevo
di
altro
!
Per
compensare
Rocco
del
suo
sacrificio
,
gli
lasciavo
mano
libera
.
A
Margitello
,
a
Casalicchio
,
a
Poggiogrande
,
il
padrone
era
lui
.
Spendeva
e
spandeva
con
le
donne
;
tanto
meglio
.
Mi
pareva
rassicurante
segno
di
fedeltà
al
giuramento
.
A
lei
avevo
regalato
,
in
dote
,
anche
quella
casa
vicino
a
casa
mia
.
Essa
veniva
da
me
tutti
i
giorni
,
con
la
scusa
di
aiutare
nelle
faccende
mamma
Grazia
,
che
non
ha
mai
sospettato
niente
,
e
che
la
soffriva
malvolentieri
.
E
davanti
a
tutti
,
io
conservavo
con
gran
scrupolo
le
apparenze
.
Mi
son
divagato
con
questo
giuoco
...
fino
all
'
istante
che
cominciò
a
infiltrarmisi
nell
'
animo
il
bieco
sospetto
.
Per
quali
indizi
?
Non
saprei
dirlo
precisamente
.
Perdei
la
pace
.
Ella
se
n
'
accorse
subito
;
e
il
suo
contegno
più
non
fu
schietto
e
sincero
come
prima
.
Ah
,
che
fiera
trafittura
pel
mio
cuore
!
La
gelosia
mi
faceva
spalancare
gli
occhi
su
ogni
minimo
atto
di
Rocco
e
di
lei
,
ma
mi
dava
insieme
forza
di
dissimulare
.
Ora
egli
non
correva
più
dietro
alle
donne
.
Aveva
perseguitato
con
le
sue
insistenze
la
bella
moglie
di
Neli
Casaccio
...
Poi
,
si
era
chetato
;
lo
ha
confermato
pure
essa
,
nella
sua
deposizione
davanti
al
giudice
istruttore
...
Perché
?
Come
mai
?
...
Avrei
dovuto
prevederlo
!
...
Erano
sposi
davanti
alla
Chiesa
e
alla
legge
;
erano
giovani
e
costretti
a
vivere
nella
stessa
casa
,
a
vedersi
quasi
tutti
i
giorni
...
Ma
...
non
avevano
accettato
il
patto
?
Non
avevano
giurato
?
Se
si
fossero
presentati
a
me
e
mi
avessero
confessato
:
"
Non
vogliamo
,
non
possiamo
più
!
"
io
...
non
so
che
cosa
avrei
risposto
,
che
cosa
avrei
fatto
.
Avrei
perdonato
forse
,
li
avrei
sciolti
dal
giuramento
...
Invece
...
"
"
E
della
legge
di
Dio
non
vi
ricordate
mai
?
"
"
Voi
siete
un
santo
;
non
potete
intendere
!
Ella
giunse
fino
a
non
nascondermi
che
colui
le
faceva
pena
;
fino
a
pretendere
che
le
apparenze
fossero
conservate
anche
davanti
a
lui
!
...
Me
la
sentivo
sfuggire
di
mano
;
perdevo
la
testa
pensando
all
'
infame
tradimento
che
quei
due
mi
avevano
fatto
o
stavano
per
farmi
.
Ingrati
!
Spergiuri
!
Dissimulavo
tuttavia
.
Volevo
essere
certo
...
O
tutta
mia
,
o
né
mia
né
di
altri
!
Pensiero
fisso
che
mi
ribolliva
nel
cervello
,
e
mi
offuscava
la
ragione
...
E
quando
mi
parve
di
non
poter
più
dubitare
...
È
avvenuto
così
!
...
L
'
ho
ammazzato
per
questo
!
...
Se
lo
meritava
!
"
E
la
durezza
dell
'
accento
con
cui
il
marchese
aveva
pronunziato
queste
ultime
parole
vibrò
in
quell
'
intervallo
di
calma
come
uno
scoppio
di
frusta
e
parve
riempire
la
cameretta
.
Pallidissimo
,
con
la
testa
china
,
gli
occhi
socchiusi
pieno
di
terrore
e
di
compassione
,
il
prete
aveva
ascoltato
il
penitente
,
quasi
dimenticando
la
sua
funzione
di
confessore
.
Quella
gran
miseria
umana
,
di
cui
egli
ignorava
i
bassi
avvolgimenti
e
le
angosce
,
gli
faceva
stillare
dalle
palpebre
cocenti
gocce
di
lagrime
che
gli
cascavano
su
una
mano
.
Mai
,
da
confessore
,
gli
era
accaduto
un
caso
che
avesse
avuto
almeno
qualche
lontana
somiglianza
con
questo
.
E
quel
che
più
gli
stringeva
il
cuore
non
era
tanto
il
delitto
confessato
,
quanto
lo
stato
d
'
animo
di
colui
che
sembrava
non
avesse
una
chiara
idea
del
gran
sacramento
di
penitenza
a
cui
era
venuto
a
ricorrere
.
Mentre
il
marchese
parlava
,
egli
levava
la
mente
a
Dio
,
pregando
per
la
contrizione
del
peccatore
,
invocando
lumi
perché
i
suoi
consigli
giungessero
a
serenare
quell
'
anima
sconvolta
e
rabbuiata
.
"
Prostratevi
di
nuovo
davanti
a
Dio
"
,
disse
con
voce
lenta
.
Il
marchese
si
lasciò
cascare
pesantemente
sui
ginocchi
,
affranto
;
e
si
coprì
un
'
altra
volta
la
faccia
con
le
mani
convulse
.
"
Dio
perdona
soltanto
a
chi
è
pentito
,
a
chi
è
pronto
a
riparare
il
male
commesso
.
Sentite
voi
un
profondo
sentimento
di
contrizione
dell
'
assassinio
commesso
e
dei
gravi
peccati
che
lo
hanno
preceduto
e
preparato
?
"
"
Sì
,
padre
"
,
rispose
il
marchese
.
"
Siete
voi
pronto
a
riparare
i
danni
prodotti
alla
persona
e
alla
reputazione
altrui
,
unica
positiva
assicurazione
del
vostro
pentimento
?
"
"
Sì
,
padre
!
...
Se
è
possibile
"
,
quegli
aggiunse
esitando
.
"
C
'
è
un
innocente
che
soffre
per
colpa
vostra
.
Bisogna
giustificarlo
,
salvarlo
.
"
"
In
che
modo
?
"
"
Nel
modo
più
semplice
e
più
diretto
.
"
"
Non
capisco
...
"
"
Egli
sconta
immeritatamente
una
pena
che
avrebbe
dovuto
ricadere
sul
vostro
capo
...
"
"
Aiuterò
,
soccorrerò
sua
moglie
e
i
suoi
figli
,
in
ogni
maniera
...
"
"
Non
basta
.
"
"
Che
altro
potrei
fare
?
"
"
Liberarlo
,
prendendo
il
suo
posto
.
Soltanto
a
questo
patto
...
"
"
Padre
,
imponetemi
qualunque
gran
penitenza
...
"
"
Questo
vi
dice
il
Signore
per
bocca
del
suo
umile
ministro
;
ne
dipendono
la
vostra
pace
in
questa
vita
,
la
vostra
salvezza
eterna
nell
'altra."
"
Ho
sentito
dire
che
c
'
è
un
mezzo
di
riscatto
dei
peccati
,
beneficando
chiese
,
istituzioni
religiose
,
opere
pie
...
"
"
Dio
non
mercanteggia
il
suo
perdono
.
Egli
che
vi
ha
concesso
la
ricchezza
può
togliervela
in
un
momento
,
se
vuole
.
È
stato
immensamente
misericordioso
ispirandovi
di
accorrere
al
suo
santo
tribunale
.
"
"
Dovrei
disonorare
il
nome
dei
Roccaverdina
?
"
"
Un
misero
orgoglio
vi
fa
parlare
così
.
Badate
!
Dio
è
giusto
,
ma
inesorabile
!
Egli
saprà
vendicare
l
'
innocente
.
Le
sue
vie
sono
infinite
.
"
Il
marchese
abbassò
il
capo
e
non
rispose
.
"
Pentirsi
,
quando
il
male
da
noi
fatto
è
irreparabile
,
basta
alla
misericordia
del
Signore
.
Ma
se
la
riparazione
è
possibile
,
urgentissima
,
il
pentimento
non
vale
niente
.
Io
non
potrei
alzare
la
mano
in
nome
di
Dio
ed
assolvervi
.
Qualunque
più
grave
penitenza
sapessi
imporvi
sarebbe
insufficiente
,
irrisoria
.
Riflettete
bene
!
"
"
Rifletterò
!
"
,
disse
il
marchese
con
cupa
irritazione
nella
voce
.
"
Badate
intanto
;
io
vi
ho
rivelato
la
mia
colpa
sotto
il
sigillo
della
confessione
.
Voi
non
potete
denunciarmi
alla
giustizia
...
"
"
Denunciarvi
?
Che
vi
passa
pel
capo
?
Pensate
piuttosto
che
in
questo
momento
voi
rifiutate
la
grazia
del
Signore
...
"
"
Assolvetemi
!
...
Farò
penitenza
!
"
,
supplicò
il
marchese
.
"
Riparerò
in
qualunque
altro
modo
!
Tutto
si
compensa
nel
mondo
!
"
"
Sentite
?
"
,
rispose
il
confessore
.
"
Dio
ci
parla
anche
coi
venti
,
coi
terremoti
,
con
la
fame
,
con
la
peste
,
e
ci
palesa
l
'
ira
sua
e
ci
ammonisce
...
"
"
Tornerò
un
'
altra
volta
!
"
E
il
marchese
si
rizzò
in
piedi
.
"
Il
Signore
vi
aiuti
!
"
,
esclamò
il
prete
.
E
mentre
il
marchese
si
rimetteva
in
testa
il
berretto
di
martora
e
indossava
la
cappotta
,
egli
andò
a
riprendere
il
lume
;
e
su
quel
viso
pallido
ed
emaciato
riapparve
l
'
abituale
dolce
sorriso
di
bontà
quasi
femminile
.
"
Voi
non
potrete
denunciarmi
!
"
,
replicò
il
marchese
.
E
sembrava
minacciasse
.
"
Ho
dimenticato
"
,
rispose
don
Silvio
.
"
Ah
,
signor
marchese
!
Ah
,
signor
marchese
!
"
X
.
Non
aveva
avuto
agio
di
riflettere
lungo
il
faticoso
giro
per
straducole
e
vicoletti
a
fine
di
evitare
in
qualche
modo
la
furia
del
vento
;
ma
appena
chiuso
cautamente
il
portoncino
di
casa
e
acceso
il
lume
,
il
marchese
respirò
a
larghi
polmoni
,
quasi
si
sentisse
liberato
da
insopportabile
oppressione
.
Era
soddisfatto
.
Con
lieta
meraviglia
,
si
sentiva
tranquillo
.
La
coscienza
non
gli
rimordeva
più
,
o
almeno
non
lo
atterriva
coi
tetri
fantasmi
che
per
poco
-
ne
sorrideva
compiacendosi
-
non
lo
avevano
spinto
al
suicidio
,
quel
giorno
che
era
andato
a
rinchiudersi
nella
cameretta
al
secondo
piano
,
deciso
di
tirarsi
un
colpo
di
revolver
alla
tempia
.
Due
volte
era
stato
sul
punto
di
far
scattare
il
grilletto
;
e
perciò
,
trovatosi
inattesamente
faccia
a
faccia
con
Agrippina
Solmo
,
aveva
esclamato
:
"
Chi
sa
chi
ti
manda
!
Domineddio
?
O
il
diavolo
?
"
.
Ora
non
gl
'
importava
più
di
sapere
precisamente
chi
l
'
avesse
mandata
quel
giorno
.
Pensava
soltanto
che
la
giustizia
umana
si
era
legate
le
mani
da
sé
,
condannando
Neli
Casaccio
;
e
che
la
giustizia
divina
doveva
essere
,
in
parte
,
già
appagata
dalla
confessione
spontaneamente
e
sinceramente
fatta
un
'
ora
fa
.
Se
il
confessore
non
avea
voluto
imporgli
una
penitenza
,
se
si
era
rifiutato
di
assolverlo
,
non
era
colpa
sua
.
Forse
,
scegliendo
un
altro
sacerdote
...
Si
era
lusingato
che
don
Silvio
La
Ciura
,
tenuto
per
santo
dal
popolino
-
gli
attribuivano
anche
parecchi
miracoli
-
avesse
dovuto
giudicare
meglio
di
tutti
le
circostanze
per
le
quali
un
marchese
di
Roccaverdina
era
potuto
diventare
assassino
.
E
spogliandosi
per
andare
a
letto
,
esaminava
freddamente
il
suo
stato
d
'
animo
di
quei
giorni
.
Una
vampa
di
pazzia
lo
aveva
avvolto
!
Si
era
creduto
davvero
stregato
,
come
diceva
mamma
Grazia
.
Il
colpo
di
fucile
che
aveva
ucciso
Rocco
doveva
però
anche
aver
rotto
la
opera
diabolica
di
quella
donna
,
se
egli
si
era
sentito
invadere
immediatamente
da
invincibile
avversione
,
da
odio
verso
colei
,
appena
ella
poteva
essere
tutta
sua
,
unicamente
sua
,
come
la
desiderava
e
voleva
prima
di
ammazzare
lo
spergiuro
!
E
quel
sant
'
uomo
di
don
Silvio
gli
proponeva
di
denunciarsi
,
di
prendere
il
posto
di
Neli
Casaccio
!
Se
Dio
intanto
aveva
permesso
che
costui
fosse
condannato
,
voleva
dire
probabilmente
che
gli
pesava
addosso
qualche
altro
grave
delitto
rimasto
occulto
.
In
quanto
a
lui
,
visto
che
il
confessore
si
era
rifiutato
di
assolverlo
,
perché
non
si
sarebbe
rivolto
a
chi
sta
più
in
su
di
qualunque
confessore
,
a
chi
ha
piena
facoltà
di
sciogliere
da
tutti
i
peccati
,
al
Papa
in
persona
?
Il
Papa
è
Dio
in
terra
.
Col
pretesto
di
un
viaggio
nel
continente
,
egli
sarebbe
andato
a
Roma
per
buttarsi
ai
piedi
di
Sua
Santità
.
-
Doveva
fondare
un
altare
con
messa
perpetua
?
Dotare
un
orfanotrofio
?
Regalare
un
calice
di
oro
con
brillanti
a
San
Pietro
?
-
Purché
il
nome
e
l
'
onore
dei
marchesi
di
Roccaverdina
non
fosse
macchiato
!
...
Oh
!
Pio
IX
avrebbe
capito
subito
le
buone
intenzioni
di
lui
;
non
era
povero
di
mente
come
don
Silvio
!
E
si
era
addormentato
in
ginocchio
davanti
a
Pio
IX
che
alzava
la
mano
per
assolverlo
.
Così
si
rimetteva
alla
solita
vita
con
vivissima
eccitazione
di
occuparsi
,
di
stordirsi
,
quasi
le
energie
del
suo
organismo
volessero
prendersi
la
rivincita
dell
'
inerzia
in
cui
le
aveva
lasciate
per
tanti
mesi
,
abbandonando
gli
affari
di
campagna
in
mano
di
garzoni
incapaci
e
senza
scrupoli
,
di
mezzadri
che
col
pretesto
della
cattiva
annata
,
oltre
di
non
pagare
i
fitti
,
venivano
a
piangergli
davanti
per
avere
soccorsi
di
semenza
e
di
alcune
giornate
di
quegli
aratri
di
nuovo
modello
da
lui
fatti
venire
da
Milano
.
La
lunga
siccità
aveva
reso
duri
come
il
ferro
i
terreni
,
e
i
vomeri
ordinari
non
riuscivano
a
spezzarli
per
preparare
i
maggesi
.
"
Abbiamo
la
mano
di
Dio
addosso
!
"
,
conchiudevano
malinconicamente
.
Egli
non
osava
di
rispondere
,
come
le
altre
volte
:
"
La
vera
mano
di
Dio
che
vi
pesa
addosso
è
la
vostra
pigrizia
!
"
.
Guardava
un
po
'
scoraggiato
anche
lui
quelle
campagne
dove
non
si
scorgeva
un
fil
d
'
erba
,
quel
cielo
che
,
da
mesi
e
mesi
,
non
mostrava
agli
occhi
ansiosi
l
'
ombra
di
una
nuvoletta
all
'
orizzonte
.
Soltanto
l
'
Etna
fumava
,
quasi
volesse
ingannare
la
gente
facendo
scambiare
per
nuvole
le
dense
ondate
di
fumo
del
suo
cratere
,
che
il
vento
disperdeva
lontano
.
Verso
sera
,
la
spianata
del
Castello
si
popolava
di
contadini
,
di
gente
di
ogni
condizione
che
venivano
a
interrogare
il
cielo
per
trarne
qualche
buon
augurio
.
Le
serate
erano
dolci
,
quantunque
già
si
fosse
alla
fine
di
novembre
.
Non
spirava
un
alito
.
Il
canonico
Cipolla
,
che
aveva
letto
i
giornali
in
Casino
,
prognosticava
vicina
la
pioggia
.
"
A
Firenze
piove
da
un
mese
,
giorno
e
notte
!
In
Lombardia
,
fiumi
rigonfi
straripano
,
allagano
le
campagne
.
Il
cattivo
tempo
è
in
viaggio
;
arriverà
anche
qui
!
"
E
i
contadini
che
stavano
a
udirlo
a
bocca
aperta
,
volgevano
gli
occhi
verso
il
levante
per
scorgere
qualche
indizio
che
annunziasse
il
prossimo
arrivo
del
cattivo
tempo
in
viaggio
,
e
sarebbe
stato
tempo
benedetto
!
L
'
anno
avanti
non
si
era
raccolto
neppur
tanto
da
compensare
della
semenza
gettata
nei
solchi
.
Le
ulive
si
erano
rinsecchite
su
le
piante
.
Per
ciò
tutti
si
sforzavano
di
raddoppiare
la
sementa
,
risparmiando
il
grano
da
molire
,
stringendosi
le
cigne
dei
calzoni
attorno
allo
stomaco
,
sperando
di
rifarsi
col
nuovo
raccolto
.
E
il
marchese
parlava
poco
e
senz
'
alzare
la
voce
,
ora
passeggiando
su
e
giù
per
la
spianata
,
dal
bastione
allo
zoccolo
della
croce
,
ora
seduto
su
uno
scalino
di
esso
,
sentendosi
lentamente
compenetrare
dalla
costernazione
che
si
leggeva
su
tutti
i
volti
e
dalle
parole
di
tristezza
che
uscivano
dalla
bocca
di
quei
poveretti
.
Essi
se
ne
andavano
a
uno
a
uno
,
a
due
,
voltandosi
indietro
per
dare
un
'
ultima
occhiata
a
quel
cielo
limpidissimo
,
a
quelle
campagne
riarse
,
a
quei
monti
lontani
che
non
si
erano
coperti
di
neve
e
dietro
i
quali
non
si
affacciava
da
mesi
uno
straccio
di
nuvoletta
.
Anche
quei
del
Casino
che
venivano
lassù
non
a
godere
il
fresco
ma
a
spiare
,
come
la
povera
gente
,
il
cielo
di
bronzo
,
l
'
orizzonte
senza
vapori
e
l
'
Etna
che
fumava
,
anche
quei
del
Casino
non
discutevano
più
del
sindaco
,
degli
assessori
,
di
tutte
le
loro
misere
gare
municipali
per
cui
ordinariamente
si
accapigliavano
trovandosi
insieme
.
"
Sarà
una
mal
'
annata
peggiore
della
precedente
!
"
"
I
piccoli
furti
non
si
contano
più
!
"
"
Che
volete
?
La
fame
è
cattiva
consigliera
!
"
"
Dobbiamo
pensare
ai
fatti
nostri
,
marchese
!
"
"
Ognuno
ha
i
suoi
guai
!
"
,
egli
rispondeva
.
E
siccome
,
una
sera
,
assieme
con
altre
persone
,
era
venuto
lassù
anche
il
cavalier
Pergola
,
suo
cugino
,
col
quale
stava
in
rottura
,
il
marchese
fu
costretto
a
rivolgere
la
parola
pure
a
lui
che
si
era
avvicinato
salutandolo
il
primo
.
Il
cavaliere
,
ad
arte
o
no
,
lo
aveva
toccato
nel
debole
,
domandandogli
se
era
vero
che
quell
'
anno
avrebbe
adoperato
la
trebbiatrice
a
Margitello
.
"
Forse
,
per
prova
,
togliendola
in
prestito
dal
Comizio
agrario
provinciale
.
"
"
Voi
potete
farlo
;
ma
i
piccoli
proprietari
?
"
"
Si
tratterebbe
di
trasportare
i
covoni
.
La
spesa
verrebbe
largamente
compensata
dalla
celerità
e
dalla
perfezione
del
lavoro
.
Margitello
è
un
punto
centrale
...
Noi
abbiamo
quel
che
ci
meritiamo
"
,
aveva
soggiunto
il
marchese
.
"
Non
ci
curiamo
di
associarci
,
di
riunire
le
nostre
forze
.
Io
vorrei
mettermi
avanti
,
ma
mi
sento
cascare
le
braccia
!
Diffidiamo
l
'
uno
dell
'
altro
!
Non
vogliamo
scomodarci
per
affrontare
le
difficoltà
,
né
correre
i
pericoli
di
una
speculazione
.
Siamo
tanti
bambini
che
attendono
di
essere
imboccati
col
cucchiaino
...
Vogliamo
la
pappa
bell
'
e
preparata
!
"
"
Parole
d
'
oro
!
"
"
I
nostri
vini
se
li
prende
la
Francia
,
con
quattro
soldi
,
e
ce
li
rimanda
trasformati
in
Bordeaux
.
I
nostri
olii
sono
buoni
appena
per
saponi
o
per
macchine
,
e
abbiamo
intanto
le
migliori
ulive
del
mondo
.
Io
ho
prodotto
vini
,
così
,
per
saggio
,
da
mettersi
in
tasca
tutti
i
Bordeaux
,
tutti
gli
Xeres
,
tutti
i
Reni
dell
'
universo
;
olii
da
dar
dei
punti
a
quei
di
Lucca
e
di
Nizza
...
Ma
bisognerebbe
produrre
in
grande
,
esportare
...
E
non
parlo
dei
formaggi
,
del
burro
...
!
"
Erano
rimasti
soli
lassù
,
senz
'
accorgersi
che
la
sera
si
era
inoltrata
;
il
plenilunio
ingannava
.
All
'
ultimo
,
il
cavalier
Pergola
gli
aveva
detto
:
"
Pur
troppo
è
così
!
Siamo
ancora
mezzi
barbari
!
...
Ecco
:
per
parlare
di
noi
,
giacché
l
'
occasione
è
capitata
,
noi
ci
guardiamo
da
un
bel
pezzo
in
cagnesco
.
Perché
?
Per
un
pregiudizio
.
Non
ho
sposato
in
chiesa
!
È
il
mio
gran
delitto
.
Vostro
zio
non
vuol
vedere
in
viso
,
nemmeno
da
lontano
,
sua
figlia
!
Voi
avete
fatto
lo
stesso
con
me
"
.
"
Il
torto
è
vostro
,
cugino
!
Siete
scomunicato
,
non
lo
sapete
?
E
fate
vivere
in
peccato
mortale
anche
quella
poveretta
!
"
"
Perché
un
prete
sudicio
non
ci
ha
buttato
addosso
due
gocce
di
acqua
salata
?
"
"
Benedetta
,
cugino
!
Dio
vuole
così
!
"
"
Quale
Dio
?
Chi
lo
ha
visto
cotesto
Dio
?
"
"
Io
vi
rispondo
come
don
Silvio
La
Ciura
,
quando
don
Aquilante
voleva
provargli
che
le
persone
della
Santissima
Trinità
sono
quattro
:
il
Padre
,
il
Figlio
,
lo
Spirito
Santo
e
il
Dio
che
vien
formato
dalla
riunione
di
tutti
e
tre
.
"
"
E
che
rispose
quel
bestione
?
"
"
Tre
!
Tre
!
Tre
!
E
s
'
inginocchiò
e
baciò
per
terra
...
Lasciamo
andare
questo
discorso
.
"
"
Ebbene
,
scomunicato
qual
sono
,
io
sto
bene
quanto
gli
altri
.
Che
mi
fa
la
pretesa
scomunica
?
Niente
.
Se
fosse
vera
,
dovrei
vedermi
cascare
i
panni
d
'
addosso
;
le
mie
campagne
non
dovrebbero
fruttare
;
i
miei
affari
andare
a
rotoli
.
Invece
!
Guardate
là
.
Che
cosa
concludono
quei
gonzi
che
si
affollano
dietro
a
don
Silvio
,
recitando
il
rosario
del
Sagramento
,
con
la
croce
e
i
lanternoni
,
in
processione
per
le
vie
?
Sciupano
scarpe
e
fiato
.
Da
mesi
,
ogni
sera
,
essi
vanno
attorno
,
mettendo
malinconia
alla
gente
,
invocando
la
pioggia
.
Se
esistesse
davvero
un
Dio
che
fa
la
pioggia
e
il
bel
tempo
,
avrebbe
dovuto
muoversi
a
compassione
.
Non
piove
e
non
pioverà
fino
a
che
le
leggi
della
Natura
...
"
"
La
Natura
?
Che
cos
'
è
?
"
"
Il
mondo
,
il
cielo
,
l
'
universo
,
la
materia
;
non
c
'
è
altro
!
E
piove
quando
deve
piovere
,
quando
può
piovere
.
E
se
noi
crepiamo
di
fame
,
la
Natura
non
si
turba
per
ciò
.
Siamo
insetti
impercettibili
di
fronte
al
Creato
.
"
"
Ma
cotesta
Natura
chi
l
'
ha
fatta
?
"
"
Nessuno
.
Si
è
fatta
da
sé
,
e
da
per
sé
...
"
"
Chi
ve
l
'
ha
insegnate
tutte
queste
fandonie
?
"
"
Chi
?
I
libri
che
voialtri
non
leggete
.
Fandonie
?
Verità
sacrosante
;
e
i
preti
che
hanno
paura
di
perdere
la
cuccagna
,
se
esse
si
diffondono
nel
popolo
...
"
"
Voi
l
'
avete
sempre
coi
preti
!
"
"
Sono
nemici
d
'
ogni
bene
dell
'umanità."
Tacquero
,
per
guardare
la
folla
fermatasi
e
inginocchiatasi
laggiù
davanti
a
la
chiesa
di
Sant
'
Isidoro
recitando
il
rosario
del
Sagramento
dietro
a
don
Silvio
che
portava
la
croce
nera
,
tra
una
dozzina
di
lanternoni
.
Si
udivano
distinte
le
parole
cantate
:
"
E
cento
mìlia
volte
sia
lodato
e
ringraziato
...
!
"
.
In
quel
momento
la
campana
del
convento
di
Sant
'
Antonio
dava
il
segno
dell
'
un
'
ora
di
notte
.
Il
marchese
si
avviò
.
Al
lume
di
luna
,
si
vedeva
la
folla
dei
preganti
che
sfilava
inoltrandosi
per
la
via
di
rimpetto
,
dietro
la
croce
nera
e
le
fiammelle
gialle
dei
lanternoni
che
pareva
traballassero
.
XI
.
Rocco
Criscione
,
Agrippina
Solmo
,
le
Assise
,
la
stessa
nottata
della
confessione
erano
ormai
pel
marchese
di
Roccaverdina
persone
ed
avvenimenti
così
lontani
,
ch
'
egli
stesso
si
maravigliava
di
questo
strano
fenomeno
della
sua
memoria
.
Di
tratto
in
tratto
però
,
con
lunghi
intervalli
,
qualcuna
di
quelle
figure
gli
si
rizzava
improvvisamente
davanti
e
lo
faceva
sobbalzare
,
quasi
apparizione
reale
.
Rivedeva
ora
Rocco
ora
la
Solmo
in
un
particolare
atteggiamento
,
come
li
aveva
visti
anni
addietro
,
in
qualche
circostanza
insignificante
,
in
campagna
o
in
casa
sua
;
e
non
riusciva
a
spiegarsi
perché
mai
quei
ricordi
gli
scattassero
dalle
oscure
profondità
del
cervello
limpidi
,
precisi
,
senza
che
nessun
apparente
richiamo
avesse
potuto
sollecitarli
.
Rocco
che
maneggiava
un
arnese
rusticano
;
che
mangiava
sul
desco
di
pietra
,
nella
corte
di
Margitello
,
un
'
insalata
di
pomidori
,
col
fiasco
di
terracotta
stagnata
da
un
lato
,
e
con
la
grossa
pagnotta
di
pane
scuro
dall
'
altro
,
nell
'
atto
di
tagliarsene
larghe
fette
da
intingere
nel
condimento
.
La
Solmo
,
coi
capelli
disciolti
,
quando
si
pettinava
in
maniche
di
camicia
,
e
buttava
indietro
,
con
grazioso
movimento
della
testa
,
parte
della
chioma
nera
e
folta
,
legata
rasente
la
nuca
con
la
stringa
;
o
quando
,
lavata
e
pettinata
,
innaffiava
le
graste
di
basilico
e
di
garofani
su
pei
terrazzini
,
orgogliosa
di
quei
folti
e
rotondeggianti
cesti
di
basilico
,
che
ella
accarezzava
con
le
mani
per
impregnarsele
di
odore
e
annusarle
deliziata
.
E
mai
l
'
uno
o
l
'
altra
in
circostanze
gravi
,
in
atteggiamenti
di
rimprovero
o
di
accusa
,
o
semplicemente
in
atto
di
discorrere
con
lui
o
di
stare
ad
ascoltarlo
,
no
;
ma
occupati
in
qualche
faccenda
per
conto
loro
,
senza
sospetto
di
essere
osservati
.
Apparivano
improvvisamente
e
allo
stesso
modo
sparivano
,
e
non
gli
lasciavano
altra
impressione
all
'
infuori
dello
sbalzo
e
di
quella
curiosità
di
sapere
per
quale
nascosta
ragione
fossero
apparsi
e
spariti
.
Soltanto
allorché
,
allo
stesso
modo
,
egli
rivedeva
il
gran
Crocifisso
che
lo
guardava
,
lo
guardava
con
gli
occhi
velati
dallo
spasimo
dell
'
agonia
,
agitando
le
labbra
tumide
e
pavonazze
per
pronunziare
parole
che
non
prendevano
suono
,
soltanto
allora
egli
si
sentiva
rimescolare
da
terrore
quasi
puerile
,
e
chiamava
subito
:
"
Mamma
Grazia
!
"
.
In
quel
momento
voleva
qualcuno
che
gli
stesse
vicino
e
lo
aiutasse
a
vincere
quell
'
impressione
.
Mamma
Grazia
accorreva
.
"
Che
vuoi
,
figlio
mio
?
"
Ed
egli
la
intratteneva
con
un
pretesto
qualunque
,
fino
a
che
la
interna
visione
non
si
affievoliva
,
non
si
scancellava
e
non
lo
lasciava
di
nuovo
tranquillo
.
Qualche
volta
gli
passava
anche
per
la
testa
il
timore
che
don
Silvio
andasse
a
denunciarlo
,
in
un
impeto
d
'
ingenuità
o
di
compassione
pel
condannato
a
torto
.
Incontrandolo
,
è
vero
,
il
sant
'
uomo
lo
salutava
umilmente
,
al
suo
solito
,
con
quel
soave
sorriso
che
gli
illuminava
il
volto
pallido
e
scarno
.
Il
saluto
:
"
Buon
giorno
,
marchese
!
"
,
"
Servo
suo
,
marchese
!
"
,
aveva
però
,
o
gli
sembrava
,
la
stessa
intonazione
delle
ultime
sue
parole
in
quella
notte
,
miste
di
compianto
e
di
rimprovero
:
"
Ho
dimenticato
!
...
Ah
,
signor
marchese
!
Ah
,
signor
marchese
!
"
.
Ma
la
convinzione
che
i
confessori
,
per
speciale
grazia
divina
,
non
potessero
rivelare
i
peccati
dei
penitenti
,
lo
rassicurava
.
Infine
,
che
prove
avrebbe
potuto
dare
don
Silvio
?
La
sola
sua
affermazione
non
era
sufficiente
!
Per
tutto
questo
,
sere
addietro
,
egli
aveva
ascoltato
senza
indignarsi
le
empietà
del
cugino
Pergola
,
e
poi
le
aveva
ripensate
lungamente
,
ripetendosi
spesso
:
"
E
se
ha
ragione
lui
?
...
Non
è
solo
nel
pensare
così
...
E
se
ha
ragione
lui
?
"
.
Il
marchese
non
si
era
mai
occupato
di
quelle
intricate
questioni
,
come
non
si
era
mai
occupato
di
politica
,
di
amministrazione
comunale
,
né
di
tante
altre
cose
che
non
lo
riguardavano
da
vicino
.
Doveva
badare
ai
suoi
affari
,
non
voleva
avere
grattacapi
per
nessuno
.
Che
gl
'
importava
che
fosse
re
Ferdinando
II
,
o
Franceschiello
,
o
Vittorio
Emanuele
?
Tanto
,
era
la
stessa
solfa
:
"
Pagare
tasse
!
"
.
La
libertà
?
Ma
egli
aveva
sempre
fatto
quel
che
gli
era
parso
e
piaciuto
.
Si
sentiva
meglio
di
un
re
in
casa
sua
.
Comandava
ed
era
obbedito
più
di
Vittorio
Emanuele
che
non
poteva
far
niente
,
dicevano
,
senza
il
consenso
dei
ministri
.
E
allora
che
valeva
l
'
essere
re
?
In
quanto
alla
religione
...
No
!
No
!
Il
cugino
Pergola
,
con
quei
libri
proibiti
,
aveva
dato
l
'
anima
al
diavolo
.
Era
protestante
,
frammassone
,
ateo
;
bestemmiava
peggio
di
un
turco
...
Bestemmiava
anche
lui
,
ne
conveniva
,
ma
per
cattiva
abitudine
,
perché
aveva
da
fare
con
gente
che
non
capiva
le
ragioni
,
ma
le
parolacce
.
E
poi
,
una
cosa
era
il
praticar
poco
la
religione
,
un
'
altra
il
negare
l
'
esistenza
di
Dio
,
della
Madonna
,
dei
Santi
!
Intanto
,
quando
si
era
fortificato
,
per
un
poco
,
contro
l
'
impressione
dei
discorsi
del
cugino
,
la
pulce
cominciava
a
ronzargli
dentro
l
'
orecchio
:
"
E
se
ha
ragione
lui
?
E
se
ha
ragione
lui
?
"
.
Una
mattina
quel
demonio
tentatore
era
andato
insolitamente
a
fargli
una
visita
.
"
Vedete
,
caro
cugino
!
Sono
più
cristiano
di
tutti
voialtri
;
dimentico
le
offese
.
Non
vi
dispiacerà
,
spero
,
che
sia
venuto
a
trovarvi
.
Io
sono
indulgente
.
Capisco
le
debolezze
umane
,
come
le
chiamano
i
preti
.
Quando
tutti
vi
biasimavano
perché
tenevate
in
casa
la
Solmo
,
vi
difendevo
,
solo
contro
tutti
i
parenti
.
Mio
suocero
,
vostro
zio
,
buttava
fuoco
e
fiamme
dalla
bocca
e
dagli
occhi
;
la
zia
baronessa
,
peggio
.
Credete
che
fosse
per
la
morale
?
Per
vanità
,
per
interesse
.
Avevano
paura
che
la
sposaste
...
Oh
,
io
l
'
avrei
sposata
per
dispetto
.
Belloccia
,
giovane
,
onesta
,
via
,
più
di
parecchie
maritate
...
Siete
stato
troppo
buono
!
Basta
;
avete
fatto
il
comodo
vostro
;
ve
ne
siete
sbarazzato
.
Potrete
ricominciare
con
un
'altra."
"
Ah
,
no
!
"
,
esclamò
il
marchese
.
"
Perché
?
Per
quel
che
direbbe
la
gente
?
Lasciatela
strillare
!
Voi
fate
una
vita
impossibile
.
Siete
il
marchese
di
Roccaverdina
e
non
contate
per
niente
.
Se
fossi
nei
vostri
panni
,
non
si
dovrebbe
muovere
foglia
in
paese
senza
il
mio
consenso
;
e
anche
per
fare
un
po
'
di
bene
.
Vi
siete
imprigionato
qui
,
come
se
il
mondo
non
esistesse
.
"
"
Bado
agli
affari
miei
.
"
"
Potreste
badarvi
egualmente
.
Accumulate
quattrini
?
A
che
scopo
?
Quando
il
danaro
non
serve
a
far
godere
la
vita
,
è
cosa
senza
valore
.
"
"
La
godo
a
modo
mio
.
"
"
Avete
gli
occhi
chiusi
,
caro
cugino
.
Se
credete
di
guadagnarvi
il
paradiso
!
...
Il
paradiso
è
quaggiù
,
mentre
respiriamo
e
viviamo
.
Dopo
,
si
diventa
un
pugno
di
cenere
e
tutto
è
finito
.
"
"
E
l
'
anima
?
"
"
Ma
che
anima
!
L
'
anima
è
il
corpo
che
funziona
;
morto
il
corpo
,
morta
l
'
anima
.
Chi
ha
mai
visto
un
'
anima
?
Soltanto
don
Aquilante
e
i
pochi
pazzi
suoi
pari
si
illudono
di
parlare
con
gli
Spiriti
.
"
"
Che
ci
assicura
che
sia
come
dite
voi
?
"
"
La
scienza
,
l
'
esperienza
.
Nessuno
è
mai
tornato
dall
'
altro
mondo
...
Ma
già
,
per
voi
,
le
fandonie
dei
preti
sono
verità
sacrosante
.
"
"
Le
ha
rivelate
Dio
.
"
"
A
chi
?
Se
riflettete
un
momento
,
vi
avvedreste
di
qual
ammasso
di
contraddizioni
è
composta
la
Fede
.
E
i
preti
,
che
la
sanno
lunga
,
dicono
:
"
Fate
quel
che
vi
diciamo
noi
,
non
quel
che
facciamo
noi
!"."
"
Sono
uomini
anche
loro
...
"
"
Siamo
uomini
pure
noi
;
ci
lascino
tranquilli
!
"
"
Perché
Dio
ci
ha
dunque
creati
?
"
"
Non
ci
ha
creato
nessuno
!
La
Natura
ha
prodotto
un
primo
animale
e
da
esso
,
per
trasformazioni
e
perfezionamenti
,
siamo
venuti
fuori
noi
.
Siamo
figli
di
scimmia
,
animali
come
gli
altri
animali
.
"
"
Oh
,
questo
poi
!..."
"
Animalissimi
!
Solamente
,
invece
dell
'
istinto
,
abbiamo
la
ragione
;
ed
è
la
stessa
cosa
.
Con
la
scusa
della
ragione
,
facciamo
però
tante
cose
irragionevoli
.
Abbiamo
inventato
l
'
anima
immortale
,
il
paradiso
,
l
'
inferno
...
I
cani
,
gli
uccelli
hanno
l
'
anima
anch
'
essi
.
Dove
vanno
le
anime
loro
dopo
la
morte
?
C
'
è
il
paradiso
dei
cani
?
C
'
è
l
'
inferno
degli
uccelli
?
Sciocchezze
!
Fantasticherie
!
Tutte
invenzioni
dei
preti
.
E
quando
si
avvedono
che
una
loro
balordaggine
non
si
regge
più
,
ne
inventano
subito
un
'
altra
.
I
sacerdoti
pagani
:
Giove
,
Giunone
,
cento
mila
divinità
.
I
preti
cattolici
hanno
preso
Dio
agli
ebrei
e
hanno
inventato
Gesù
Cristo
.
"
"
State
zitto
!
Inventato
?
"
"
Gesù
Cristo
era
un
uomo
come
voi
e
come
me
,
bravo
,
caritatevole
,
che
odiava
i
sacerdoti
,
che
non
voleva
templi
...
Che
ne
hanno
fatto
i
preti
?
Un
Dio
,
col
papa
,
coi
cardinali
,
con
chiese
piene
di
fantocci
,
di
madonne
e
di
santi
...
"
"
State
zitto
!
State
zitto
!
"
Il
cavalier
Pergola
scoppiò
a
ridere
.
"
Che
?
Temete
che
ci
si
sprofondi
il
pavimento
sotto
i
piedi
?
Ecco
;
non
si
sprofonda
niente
!
...
Ah
!
Ah
!
Ah
!
Voglio
portarvi
certi
libri
.
Dovete
leggerli
;
tanto
,
non
avete
nulla
da
fare
.
"
"
Sono
proibiti
.
"
"
Figuratevi
!
I
preti
vorrebbero
impedire
il
trionfo
della
verità
...
"
E
mentre
il
cavalier
Pergola
,
parlando
,
agitava
i
quattro
peli
della
barbetta
che
gli
orlava
il
mento
,
il
marchese
si
meravigliava
di
stare
ad
ascoltarlo
con
grande
interesse
.
Se
fosse
così
,
come
diceva
il
cugino
?
Si
sentiva
rimescolato
,
quasi
una
mano
crudele
tentasse
di
strappargli
dalle
viscere
qualcosa
di
vivo
e
di
tenace
.
"
Secondo
voi
"
,
disse
,
"
ognuno
potrebbe
commettere
qualunque
delitto
e
scialarsela
,
giacché
non
c
'
è
inferno
né
paradiso
.
"
"
C
'
è
la
legge
,
fin
dove
può
;
c
'
è
la
coscienza
umana
che
ci
dice
:
Non
fare
agli
altri
quel
che
non
vuoi
fatto
a
te
stesso
!
"
"
È
uno
dei
dieci
comandamenti
di
Dio
.
"
"
Di
Mosè
,
che
era
un
gran
sapiente
,
un
politicone
come
non
ne
nascono
più
.
Fingeva
di
salire
sul
Sinai
a
discorrere
col
Padre
Eterno
,
quando
era
cattivo
tempo
e
tonava
;
e
poi
veniva
giù
:
"
Il
Padre
Eterno
mi
ha
detto
questo
;
il
Padre
Eterno
ordina
quest
'
altro
!
"
.
E
faceva
bene
;
col
popolo
ignorante
si
deve
agire
così
...
Dopo
che
avrete
letto
quei
libri
di
cui
vi
ho
parlato
...
"
"
Non
li
leggerò
;
è
inutile
prestarmeli
.
Non
voglio
guastarmi
la
testa
.
"
Eppure
li
lesse
,
con
una
specie
di
terrore
,
e
li
rilesse
anche
.
Ragionavano
assai
meglio
del
cugino
,
che
riferiva
le
cose
buccia
buccia
,
e
,
sentendosi
a
corto
di
argomenti
,
scaraventava
fuori
due
,
tre
bestemmie
in
fila
per
sfogarsi
contro
i
preti
,
contro
il
papa
,
fin
contro
il
governo
che
non
li
impiccava
tutti
.
"
Eh
?
"
,
gli
domandava
il
cavaliere
.
"
Vi
siete
convinto
?
"
Tutte
le
cose
lette
gli
turbinavano
nella
mente
e
nella
coscienza
,
senza
che
egli
avesse
coraggio
di
mostrargli
che
lo
avevano
scosso
.
Gli
sembrava
di
essere
penetrato
in
una
regione
nuova
,
dove
si
respirava
meglio
,
con
più
larghi
polmoni
,
ma
dove
egli
si
sentiva
ancora
,
come
le
persone
arrivate
di
recente
,
un
po
'
sbalordito
e
solo
.
Bisognava
abituarsi
;
e
si
accorgeva
con
piacere
che
non
era
difficile
.
Di
giorno
in
giorno
,
rimuginando
le
cose
udite
e
lette
,
vedeva
che
una
difficoltà
,
una
repugnanza
,
un
ostacolo
erano
già
superati
.
Incontrando
don
Silvio
,
al
saluto
:
"
Servo
suo
,
marchese
!
"
,
ora
rispondeva
con
tono
di
celata
ironia
,
quasi
volesse
dirgli
:
"
Non
me
la
date
più
a
intendere
,
prete
mio
!
"
.
E
si
sbalordiva
di
sorprendersi
a
pensare
così
.
Certe
sere
,
durante
la
cena
,
dal
balcone
aperto
,
gli
arrivava
all
'
orecchio
il
confuso
rumore
delle
voci
che
andavano
cantando
il
rosario
del
Sagramento
dietro
a
don
Silvio
,
in
penitenza
per
la
siccità
;
e
alzava
le
spalle
,
compassionando
quei
poveretti
che
sciupavano
scarpe
e
fiato
,
ripeteva
le
stesse
parole
del
cugino
,
con
la
speranza
che
il
cielo
si
movesse
a
pietà
di
loro
!
E
non
si
turbava
più
,
se
udiva
nella
notte
il
rauco
ritornello
cantilenato
dalla
zia
Mariangela
:
"
Cento
mila
diavoli
al
palazzo
dei
Roccaverdina
!
Oh
!
Oh
!
Cento
mila
...
"
.
Quei
diavoli
mandati
attorno
dalla
povera
pazza
,
cento
mila
qua
,
cento
mila
là
,
per
tutte
le
case
dei
ricchi
,
gli
facevano
soltanto
rivedere
con
l
'
immaginazione
la
figura
della
infelice
,
che
portava
i
capelli
tagliati
alla
mascolina
,
coperta
di
cenci
,
pavonazza
in
viso
pel
sangue
che
le
saliva
alla
testa
.
Così
andava
girando
per
le
vie
,
sboccata
ma
innocua
,
quando
il
marito
non
la
incatenava
al
muro
come
una
bestia
feroce
,
per
costringerla
a
restare
in
casa
.
Ma
poi
,
appena
egli
credeva
di
essere
già
certo
,
ridiveniva
a
poco
a
poco
perplesso
.
A
letto
,
prima
di
addormentarsi
,
in
campagna
sorvegliando
i
lavori
e
dando
ordini
,
nell
'
andare
e
venire
da
Ràbbato
a
Margitello
,
o
a
Casalicchio
,
o
a
Poggiogrande
,
rannicchiato
in
fondo
alla
carrozza
,
tutte
quelle
storie
del
cugino
,
tutte
le
cose
lette
e
rilette
gli
crollavano
nella
mente
come
un
giuoco
di
carte
.
E
riprendeva
a
pensare
al
progettato
viaggio
in
Roma
,
per
farsi
assolvere
dal
papa
.
Nel
dubbio
,
non
era
meglio
mettersi
in
salvo
?
Intanto
l
'
irrequietezza
lo
riafferrava
.
Il
cugino
Pergola
aveva
ragione
quando
gli
diceva
:
"
Voi
fate
una
vita
impossibile
!
"
.
E
la
zia
baronessa
aveva
pure
ragione
:
"
Perché
non
vuoi
?
Perché
?
"
.
Inoltre
,
in
fondo
in
fondo
al
cuore
,
l
'
odio
ora
gli
rimescolava
più
spesso
i
ricordi
di
Agrippina
Solmo
.
"
Potrete
ricominciare
con
un
'
altra
!
"
,
gli
aveva
suggerito
il
cugino
Pergola
.
"
Oh
,
no
!
Oh
,
no
!
"
E
rimpiangeva
la
calma
felicità
di
quegli
anni
in
cui
non
dava
retta
a
nessuno
e
faceva
il
piacer
suo
;
e
la
sua
casa
era
pulita
come
uno
specchio
,
ed
egli
possedeva
non
un
'
amante
delle
solite
,
ma
una
vera
schiava
,
buona
,
sottomessa
...
che
aveva
anche
il
gran
pregio
di
non
fare
figliuoli
!
Ah
,
se
non
avesse
ascoltato
i
rimproveri
e
i
suggerimenti
della
zia
baronessa
!
Niente
sarebbe
accaduto
di
quel
che
era
accaduto
!
Ed
egli
non
si
sarebbe
trovato
un
delitto
su
la
coscienza
-
gli
sembrava
quasi
incredibile
!
-
e
Agrippina
Solmo
starebbe
ancora
là
...
"
E
dire
che
c
'
è
gente
che
m
'
invidia
!
"
,
sospirava
,
scotendo
la
testa
.
XII
.
Quella
domenica
andando
,
cosa
insolita
,
dalla
zia
baronessa
senza
che
fosse
mandato
a
chiamare
,
il
marchese
ebbe
la
sorpresa
di
trovarvi
la
signorina
Mugnos
accompagnata
dalla
sorella
minore
e
dalla
serva
.
Riconosciuta
costei
nell
'
anticamera
,
dove
don
Carmelo
le
dava
spiegazioni
,
a
modo
suo
,
intorno
a
certi
ritratti
di
antichi
personaggi
dei
Lagomorto
,
appesi
ai
due
lati
della
stanza
sopra
le
cassapanche
strette
e
lunghe
con
spalliere
ornate
dello
stemma
gentilizio
rozzamente
dipinto
,
il
marchese
aveva
subito
indovinato
chi
si
trovava
dalla
zia
.
E
suo
primo
movimento
era
stato
quello
di
tornare
addietro
;
per
timidezza
,
come
ai
tempi
ormai
lontani
in
cui
non
aveva
osato
di
fare
alla
giovinetta
un
'
aperta
dichiarazione
;
e
anche
per
vergogna
di
trovarsi
ora
faccia
a
faccia
con
lei
che
già
sapeva
le
intenzioni
della
zia
baronessa
e
,
forse
,
pure
le
riluttanze
di
lui
,
non
essendo
la
prudenza
una
delle
principali
virtù
della
vecchia
signora
.
Ma
don
Carmelo
era
corso
ad
annunciare
alla
padrona
:
"
C
'
è
il
marchese
!
"
.
E
per
alcuni
istanti
anche
la
baronessa
si
era
trovata
in
imbarazzo
.
"
Si
parlava
della
mal
'
annata
"
,
ella
riprese
.
"
Si
può
parlar
d
'
altro
?
La
povera
gente
muore
di
fame
.
È
uno
strazio
!
"
"
Dicono
che
il
governo
manderà
dei
soccorsi
"
,
fece
il
marchese
.
"
E
queste
cucine
...
come
le
chiamano
?
"
"
Economiche
.
Distribuiranno
,
per
pochi
soldi
o
gratis
,
minestre
di
riso
e
pane
.
Al
Municipio
sono
in
faccende
per
metterle
su
.
"
Tacquero
.
La
signorina
Zòsima
,
la
maggiore
delle
Mugnos
,
non
aveva
detto
una
parola
e
non
aveva
alzato
gli
occhi
.
La
minore
avea
continuato
ad
andare
attorno
pel
camerone
,
osservando
minutamente
i
vecchi
mobili
e
i
quadri
,
dopo
aver
risposto
con
un
inchino
al
saluto
del
marchese
quando
era
entrato
.
Così
egli
,
trovandosi
ora
a
lato
della
baronessa
e
di
faccia
a
colei
che
era
stata
la
sua
breve
passione
giovanile
,
si
sentiva
su
le
spine
;
e
non
sapendo
come
riattaccare
la
conversazione
,
si
arrabbiava
internamente
contro
la
zia
che
non
gli
veniva
in
aiuto
e
che
pareva
lo
facesse
a
posta
,
per
costringerlo
a
parlare
.
Ah
!
Era
molto
cangiata
la
Mugnos
.
E
il
viso
pallido
,
con
quei
capelli
castagni
pettinati
all
'
antica
,
semplicemente
,
con
quel
fazzoletto
di
seta
scuro
che
glielo
contornava
,
e
col
vestito
quasi
nero
,
semplicissimo
anch
'
esso
,
mostrava
più
anni
che
ella
non
avesse
in
realtà
.
Qualche
cosa
però
della
primitiva
grazia
sussisteva
tuttavia
nei
lineamenti
,
nell
'
espressione
;
qualche
cosa
di
soave
,
di
gentile
,
di
signorile
,
quantunque
la
modesta
decenza
dell
'
abito
lasciasse
scorgere
la
triste
condizione
in
cui
la
famiglia
era
caduta
per
colpa
del
padre
.
Costui
aveva
voluto
vivere
sempre
da
signore
,
senza
far
niente
,
indebitandosi
,
vendendo
a
uno
a
uno
i
fondi
,
le
case
,
i
canoni
,
tutto
,
pei
vizii
della
gola
e
del
giuoco
.
Era
morto
all
'
improvviso
,
a
tavola
;
e
,
dalla
mattina
alla
sera
,
la
sua
famiglia
s
'
era
vista
sprofondare
in
un
abisso
.
Metà
della
scarsa
dote
della
vedova
,
strappata
a
stento
alle
rapaci
mani
dei
creditori
accorsi
subito
,
come
corvi
,
faceva
vivere
miseramente
lei
e
le
figlie
.
Tutte
e
tre
lavoravano
,
nascondendosi
per
pudore
,
di
cucito
,
di
ricamo
o
filando
lino
(
così
correva
voce
)
fino
a
tarda
notte
,
chiuse
in
casa
come
monache
,
uscendo
soltanto
le
domeniche
per
la
messa
cantata
o
per
qualche
rarissima
visita
.
E
si
intristivano
in
quelle
stanze
quasi
nude
,
dormendo
su
pagliaricci
perché
avevano
dovuto
vendere
fin
la
lana
delle
materassa
,
orgogliose
però
di
non
chiedere
niente
a
nessuno
;
la
mamma
,
invocando
silenziosamente
la
morte
che
si
era
dimenticata
di
venire
a
prendersela
,
e
paventando
nello
stesso
tempo
,
ma
soltanto
per
quelle
due
angeliche
creature
,
che
essa
venisse
;
le
figlie
,
rassegnate
a
tutto
e
non
lamentandosi
mai
.
Queste
cose
,
parte
egli
le
aveva
sapute
dalla
baronessa
;
parte
,
da
don
Aquilante
che
,
come
avvocato
,
aveva
dovuto
rimediare
per
loro
parecchi
brutti
affari
,
servendole
con
premura
di
amico
,
disinteressatamente
.
E
la
baronessa
,
dicendogli
,
l
'
altra
volta
:
"
Faresti
la
tua
felicità
e
anche
un
'
opera
buona
"
,
accennava
appunto
a
tali
circostanze
,
che
ella
,
evitando
di
offendere
la
dignitosa
verecondia
delle
tre
donne
e
con
diversi
delicati
pretesti
,
si
era
sempre
ingegnata
di
raddolcire
.
Il
marchese
intanto
,
durante
quei
momenti
di
silenzio
,
si
sentiva
invadere
da
un
impeto
improvviso
.
La
voce
della
coscienza
gli
suggeriva
:
"
Se
tu
lasci
passare
quest
'
occasione
,
se
tu
non
parli
ora
,
non
si
darà
più
il
caso
,
mai
più
!
E
non
potrai
rimediare
!
"
.
Questa
voce
era
la
conseguenza
di
quel
che
aveva
pensato
e
fantasticato
nei
giorni
avanti
,
quando
avea
fin
temuto
di
vedersi
di
nuovo
in
balìa
dei
rinascenti
stimoli
che
gli
facevano
rimpiangere
il
passato
,
quasi
la
creduta
fattura
di
Agrippina
Solmo
tornasse
a
oprargli
addosso
.
Era
anche
la
conseguenza
della
decisione
da
lui
presa
di
far
vita
nuova
,
con
intendimenti
nuovi
;
di
mescolarsi
con
gli
altri
,
di
agire
insieme
con
gli
altri
,
di
non
rimanere
più
oltre
un
'
ombra
,
un
nome
,
come
aveva
fatto
fin
allora
.
Il
cugino
diceva
benissimo
:
"
Il
paradiso
è
quaggiù
,
se
sappiamo
godercelo
!
"
.
E
,
ora
,
il
marchese
voleva
goderselo
,
largamente
;
convinto
ormai
che
appena
morti
si
è
morti
per
sempre
.
Non
se
ne
sa
niente
di
certo
,
per
lo
meno
;
e
poteva
darsi
,
in
ogni
caso
,
che
nel
mondo
di
là
fossero
più
di
manica
larga
dei
confessori
di
quaggiù
.
In
quanto
a
Neli
Casaccio
...
Soccorrendone
sotto
mano
,
per
mezzo
di
mamma
Grazia
,
la
famiglia
,
il
marchese
si
era
già
messo
l
'
animo
in
pace
.
E
poiché
si
trovava
là
,
di
faccia
alla
signorina
Mugnos
che
non
osava
di
guardarlo
;
e
poiché
sentiva
l
'
impulso
di
non
lasciarsi
sfuggire
l
'
occasione
,
e
il
cuore
gli
predicava
:
"
O
ora
,
o
il
caso
non
si
darà
più
,
mai
più
!
"
,
egli
cercava
una
parola
,
una
frase
con
cui
riprendere
il
discorso
,
quando
la
baronessa
ruppe
il
silenzio
:
"
Ebbene
?
Non
vi
dite
niente
?
Come
se
non
vi
foste
mai
conosciuti
!
"
.
"
Zòsima
!
"
,
esclamò
il
marchese
.
"
Permettetemi
di
chiamarvi
così
,
come
anni
fa
...
Ricordate
?
"
La
signorina
Mugnos
alzò
gli
occhi
,
e
un
dolente
sorriso
le
fiorì
su
le
labbra
;
ma
si
spense
subito
.
La
baronessa
allora
si
rizzò
da
sedere
con
la
scusa
di
mostrare
all
'
altra
sorella
certi
oggetti
curiosi
,
conservati
in
una
cassetta
del
cantonale
davanti
a
cui
quella
si
era
fermata
.
Rimasti
soli
,
Zòsima
e
lui
,
il
marchese
esitò
un
istante
.
L
'
atto
della
zia
baronessa
gli
aveva
fatto
smarrire
il
filo
delle
idee
,
ed
egli
cercava
di
rintracciarlo
.
"
Ricordate
?
"
,
poi
replicò
.
"
Non
ho
mai
dimenticato
!
"
"
E
nel
cuore
non
avete
niente
,
proprio
niente
,
contro
di
me
?
"
"
Che
mi
avete
fatto
di
male
?
"
"
Ho
fatto
molto
male
a
voi
e
me
;
ora
lo
comprendo
.
E
...
se
fosse
possibile
...
"
"
Ormai
!
"
,
ella
rispose
con
una
leggera
mossa
delle
spalle
.
"
La
mia
vita
,
finora
,
è
stata
un
grande
sbaglio
,
da
cima
a
fondo
"
,
continuò
il
marchese
.
"
Peggio
che
uno
sbaglio
,
forse
!
...
Ma
non
sono
così
vecchio
da
non
poter
rimediare
.
"
"
Tante
cose
sono
cangiate
;
io
,
soprattutto
.
Mi
avreste
riconosciuta
incontrandomi
altrove
?
Sono
parecchi
,
parecchi
anni
che
non
ci
troviamo
faccia
a
faccia
.
Siamo
due
fantasmi
venuti
fuori
chi
sa
come
!
...
Non
vi
pare
?
"
"
Voglio
rinunciare
al
mio
isolamento
;
voglio
vivere
come
gli
altri
,
in
mezzo
agli
altri
.
"
"
Fate
bene
.
"
"
La
zia
baronessa
vi
ha
parlato
qualche
volta
...
"
"
La
baronessa
è
buona
,
e
s
'
illude
riguardo
a
me
!
"
"
In
che
modo
?
Perché
s
'
illude
?
"
"
Non
so
che
dire
.
In
questo
momento
mi
par
di
sognare
di
star
qui
,
a
discorrere
insieme
.
"
"
E
non
vi
dispiacerebbe
di
svegliarvi
e
di
accorgervi
che
avete
sognato
?
"
"
Da
anni
,
non
mi
dispiace
più
nulla
.
Voi
sapete
quel
che
è
avvenuto
in
casa
nostra
.
Mi
sembra
ovvio
,
naturale
che
le
disgrazie
si
seguano
e
si
somiglino
,
anzi
,
che
non
si
somiglino
!
"
"
Bel
tempo
e
cattivo
tempo
non
durano
gran
tempo
!
dice
il
proverbio
.
"
"
I
proverbi
dicono
tante
cose
!
"
"
Riflettete
.
Se
noi
ci
fossimo
incontrati
di
nuovo
un
anno
fa
,
io
non
vi
avrei
parlato
così
;
forse
avrei
evitato
di
rivolgervi
la
parola
.
Ero
altro
uomo
un
anno
fa
!
...
Ero
un
bruto
!
Lasciatemelo
dire
;
lasciatemi
arrossire
davanti
a
voi
!
Oggi
,
tutto
mi
sembra
congiurare
perché
ogni
cosa
si
muti
per
voi
e
per
me
.
Non
sapevo
di
trovarvi
qui
.
Non
credevo
che
avrei
avuto
il
coraggio
di
dirvi
,
e
con
l
'
animo
con
cui
ve
l
'
ho
detto
:
ricordate
?
"
"
Mia
sorella
si
volta
spesso
a
guardarmi
,
meravigliata
di
vederci
discorrere
insieme
.
Quando
mi
domanderà
:
"
Che
cosa
ti
ha
detto
?
"
io
non
saprò
...
"
"
Rispondetele
:
"
Mi
ha
detto
se
voglio
fargli
l
'
onore
di
essere
la
marchesa
di
Roccaverdina
!"."
"
No
,
marchese
!
Ormai
!
...
E
per
tante
ragioni
.
L
'
onore
sarebbe
mio
;
ma
,
ripensateci
!
...
Ormai
!
"
"
E
se
insistessi
?
E
se
vi
dicessi
che
voi
commettereste
una
cattiva
azione
,
rifiutando
di
cooperare
alla
rinnovazione
della
mia
vita
?
Non
chiedo
una
pronta
risposta
...
Se
poi
il
cuore
vi
consigliasse
di
no
;
se
il
mio
passato
v
'
ispirasse
repugnanza
-
può
darsi
-
non
sarebbe
giusto
che
vi
sacrificaste
.
Consultate
vostra
madre
.
Darete
la
risposta
alla
zia
.
"
Egli
si
era
chinato
verso
di
lei
per
dirle
sommessamente
e
rapidamente
queste
ultime
parole
,
tanto
era
grande
il
suo
stupore
di
aver
potuto
parlare
a
quella
maniera
,
con
delicatezza
di
voce
e
di
forma
che
ignorava
di
possedere
,
e
non
meno
grande
il
timore
che
non
potesse
andar
oltre
senza
riprendere
la
sua
abituale
rozzezza
.
La
baronessa
veniva
a
rioccupare
il
suo
posto
.
"
Vi
siete
riconosciuti
,
finalmente
!
"
"
Un
poco
"
,
rispose
il
marchese
ridendo
.
La
signorina
Mugnos
lo
supplicò
,
con
gli
occhi
,
di
non
tornare
sul
soggetto
della
loro
conversazione
.
E
,
rassicurandola
allo
stesso
modo
,
egli
fu
lieto
di
scorgere
una
notevole
trasformazione
in
lei
,
quasi
un
'
istantanea
rifioritura
di
grazia
e
di
giovinezza
che
le
coloriva
leggermente
la
bianca
pelle
della
faccia
,
le
ravvivava
le
labbra
,
le
accendeva
le
pupille
,
e
le
metteva
un
dolce
tremito
nella
voce
,
allorché
domandò
alla
sorella
Cristina
se
non
le
paresse
che
la
mamma
poteva
stare
in
pensiero
,
vedendole
ritardare
.
La
giovane
,
accostatasi
timidamente
,
rispose
:
"
La
mamma
sa
che
dopo
la
messa
dovevamo
venire
qui
"
.
"
Tu
non
conosci
mio
nipote
"
,
le
disse
la
baronessa
.
"
Era
bambina
allora
"
,
soggiunse
il
marchese
.
"
Di
vista
,
sì
"
,
fece
Cristina
.
"
Me
lo
ha
indicato
Zòsima
,
dalla
finestra
che
dà
su
lo
stradone
.
Passa
spesso
,
in
carrozza
.
"
"
Com
'
è
il
mondo
!
"
,
esclamò
la
baronessa
.
"
Nello
stesso
paese
,
nello
stesso
quartiere
-
no
,
veramente
voi
siete
del
quartiere
di
San
Paolo
;
non
è
in
capo
al
mondo
,
infine
!
-
e
persone
amiche
non
s
'
incontrano
da
anni
,
quasi
vivessero
separate
da
grandi
distanze
!
"
"
Per
noi
"
,
disse
Cristina
,
"
il
mondo
è
racchiuso
tutto
nelle
quattro
mura
di
casa
nostra
.
"
"
Anche
per
me
,
figlia
mia
!
Ma
io
sono
vecchia
e
non
me
n
'
importa
niente
.
"
"
Non
ce
n
'
importa
niente
neppure
a
noi
,
baronessa
"
,
rispose
Zòsima
.
"
Siamo
abituate
...
Ormai
!
"
"
Ah
,
tu
con
questo
"
ormai
!
"
"
"
La
zia
mi
ha
tolto
di
bocca
quel
che
stavo
per
dire
.
Perché
:
"
Ormai
!
Ormai
!
"
.
Perché
?
"
"
Perché
è
così
!
"
,
disse
Zòsima
tristamente
.
Dai
seggioloni
dov
'
erano
accovacciati
,
due
canini
ricominciarono
a
tossire
con
rauchi
scoppi
.
"
Senti
?
"
,
disse
la
baronessa
al
marchese
.
"
Tossono
da
quattro
giorni
,
poveretti
!
Non
si
muovono
più
dalla
cuccia
.
"
"
Sono
vecchi
,
zia
.
"
"
Gli
altri
due
li
tengo
in
camera
mia
;
ho
paura
che
si
contagino
.
Questi
bevono
appena
un
po
'
di
latte
caldo
.
Se
morissero
,
nepote
mio
,
sarebbe
malaugurio
per
me
!
"
"
Dicevate
la
stessa
cosa
anni
fa
,
quando
morirono
prima
Bella
e
poi
Fifì
.
"
"
Senti
?
Senti
?
Mi
strappano
l
'anima."
Zòsima
lo
guardò
sorridendo
benignamente
del
gesto
della
baronessa
che
aveva
portato
le
mani
alle
orecchie
per
non
sentire
i
rauchi
scoppi
di
tosse
.
Ed
egli
andò
via
con
la
soave
impressione
di
quel
sorriso
che
gli
illuminò
il
cuore
parecchi
giorni
.
XIII
.
Non
già
che
il
marchese
fosse
innamorato
come
un
giovanotto
(
egli
anzi
si
meravigliava
un
po
'
di
non
provare
per
la
Mugnos
qualche
cosa
di
più
che
un
sentimento
di
gratitudine
e
di
rispetto
)
,
ma
perché
la
immagine
di
lei
sorridente
lo
rasserenava
tenendolo
occupato
.
La
risposta
poteva
essere
diversa
da
quella
che
egli
desiderava
?
Intanto
bisognava
pensare
a
ripulire
la
casa
,
a
farvi
grandi
mutamenti
.
Mai
,
come
in
quei
giorni
,
essa
non
gli
era
sembrata
un
laberinto
.
Ah
,
quel
marchese
grande
,
che
aveva
avuto
il
mal
del
calcinaccio
in
città
e
in
campagna
!
Fare
e
disfare
era
stato
per
lui
davvero
tutto
un
lavorare
.
Che
mostruosità
quella
massiccia
facciata
,
con
lo
smisurato
portone
e
le
pesanti
mensole
dei
balconi
,
in
quel
vicoluccio
,
tra
casette
che
non
permettevano
di
poterla
osservare
da
vicino
!
E
il
brutto
atrio
,
col
pozzo
in
mezzo
,
la
stalla
a
destra
,
la
cantina
a
sinistra
,
e
in
fondo
la
legnaia
e
la
pagliera
da
far
andare
in
fiamme
tutta
la
casa
,
se
qualcuno
vi
avesse
buttato
un
zolfanello
acceso
!
E
la
scala
!
Buia
,
storta
,
non
poteva
servire
ad
altro
che
a
far
scavezzare
l
'
osso
del
collo
alla
gente
.
Inutile
anche
,
perché
dal
lato
opposto
si
entrava
a
pian
terreno
,
e
soltanto
affacciandosi
ai
balconi
si
capiva
di
trovarsi
al
terzo
piano
.
Egli
già
aveva
tracciato
uno
schizzo
dei
mutamenti
da
fare
.
Ma
l
'
ingegnere
,
che
mostrava
di
non
raccapezzarsi
,
avea
voluto
,
innanzitutto
,
rendersi
conto
della
solidità
dei
muri
sottostanti
,
delle
volte
,
della
possibilità
dei
passaggi
da
praticare
.
"
Capisce
,
marchese
!..."
Parlava
con
aria
severa
,
di
uomo
che
la
sa
lunga
e
che
vuole
far
valere
la
sua
scienza
,
stirandosi
le
grige
fedine
alla
Francesco
-
Giuseppe
,
girando
il
collo
dentro
il
largo
colletto
con
lunghe
punte
a
canale
,
aggiustandosi
gli
occhiali
affumicati
,
a
capestro
,
le
cui
enormi
lenti
rotonde
sembravano
due
buchi
neri
sotto
la
fronte
.
Il
marchese
avea
cominciato
a
irritarsi
delle
minute
osservazioni
di
lui
.
"
Guardi
,
guardi
:
buttando
giù
questo
muro
,
non
avremo
un
'
ariosa
camera
quasi
immediata
alla
sala
da
pranzo
?
"
"
Ma
capisce
,
marchese
,
che
allora
non
sapremo
più
d
'
onde
cavare
un
discreto
corridoio
per
liberare
le
altre
stanze
!
"
"
Come
?
E
questo
spazio
qui
?
"
"
Ah
!
Su
la
carta
,
sta
bene
.
Io
però
non
guardo
la
carta
...
"
Don
Aquilante
,
che
veniva
per
render
conto
al
marchese
dell
'
andamento
di
una
lite
,
lo
sentì
sin
dall
'
anticamera
gridare
:
"
Capisce
!
Capisce
!
Sono
uno
stupido
forse
?
Il
corridoio
qui
...
Un
uscio
.
Un
altr
'
uscio
.
E
così
avremo
un
salottino
avanti
il
salone
!
Capisce
,
sì
o
no
?
"
.
E
rivolgendosi
all
'
avvocato
che
entrava
in
quel
momento
,
esclamò
forte
,
quasi
non
potesse
raffrenare
l
'
impeto
della
voce
:
"
Oggi
non
è
possibile
.
Domani
,
domani
l
'
altro
!
"
.
"
Quando
vi
fa
comodo
,
marchese
"
,
rispose
don
Aquilante
,
un
po
'
sconcertato
da
quell
'
accoglienza
.
Il
marchese
intanto
continuava
a
discutere
come
se
l
'
avvocato
non
fosse
rimasto
là
,
irritandosi
sempre
più
per
la
testardaggine
dell
'
ingegnere
che
scovava
difficoltà
da
ogni
parte
:
"
Io
debbo
avvertirla
avanti
,
marchese
;
non
voglio
assumere
responsabilità
.
"
E
si
stirava
le
fedine
.
Il
marchese
,
insistendo
nella
difesa
del
suo
progetto
,
invocava
anche
il
parere
di
don
Aquilante
,
che
lo
ascoltava
socchiudendo
gli
occhi
,
tirandosi
su
,
col
solito
movimento
delle
mani
e
del
ventre
,
la
cintura
rilasciata
dei
calzoni
,
approvando
con
la
testa
,
senza
pronunciare
un
monosillabo
.
"
Ho
ragione
?
...
Che
ne
dite
?
"
,
strillò
all
'
ultimo
il
marchese
.
Era
impazientissimo
;
quasi
le
obbiezioni
dell
'
ingegnere
ritardassero
i
lavori
e
potessero
mettere
qualche
impedimento
alla
rinnovazione
della
sua
vita
che
quel
matrimonio
doveva
iniziare
.
E
pochi
giorni
dopo
,
la
casa
era
piena
di
operai
che
buttavano
giù
pareti
intermedie
,
smattonavano
pavimenti
,
abbattevano
volte
reali
;
di
ragazzi
che
ammonticchiavano
i
calcinacci
ai
lati
del
portoncino
,
donde
li
portavano
via
i
carrettieri
,
di
mano
in
mano
,
per
non
ingombrare
il
viale
che
conduceva
alla
spianata
del
Castello
.
Impolverato
peggio
dei
manovali
,
il
marchese
andava
da
un
punto
all
'
altro
dando
ordini
,
gridando
come
un
ossesso
se
si
vedeva
mal
capito
,
togliendo
di
mano
il
piccone
a
un
operaio
se
questi
esitava
nel
dare
i
colpi
per
paura
di
vedersi
crollare
addosso
un
pezzo
di
muro
:
"
Così
,
animale
!
Debbo
insegnarti
io
il
tuo
mestiere
?
"
.
E
la
domenica
appresso
,
non
avendo
chi
sgridare
né
di
che
occuparsi
,
sentì
con
piacere
che
due
forestieri
,
pecorai
a
giudicarli
dall
'
apparenza
,
chiedevano
di
consegnargli
una
lettera
e
di
parlare
con
lui
.
Li
squadrò
mentre
apriva
la
busta
.
Vestiti
da
festa
,
con
camicia
di
grossa
tela
candidissima
sotto
il
bianco
corpetto
di
frustagno
casalingo
,
ornato
di
fitti
bottoncini
di
madreperla
;
giacchetta
di
albagio
nero
con
maniche
attillate
;
calzoni
della
stessa
stoffa
,
a
ginocchio
,
dall
'
orlo
dei
quali
scappavano
i
lembi
delle
mutande
;
calze
di
lana
grigia
,
e
calzari
a
punta
,
di
pelle
suina
,
legati
con
corregge
di
cuoio
incrociate
attorno
al
collo
del
piede
,
quei
due
,
un
vecchio
e
un
giovane
,
parevano
intimiditi
dalla
circostanza
di
trovarsi
al
cospetto
del
marchese
di
Roccaverdina
.
"
Di
che
si
tratta
?
La
lettera
non
spiega
nulla
"
,
egli
disse
.
"
Vostra
eccellenza
scuserà
l
'
ardire
"
,
balbettò
il
vecchio
.
"
Questi
è
mio
figlio
.
"
"
Me
ne
rallegro
con
voi
;
bel
pezzo
di
giovane
!
"
"
Grazie
,
voscenza
!
Abbiamo
detto
!
"
È
giusto
richiedere
prima
il
permesso
al
padrone
"
.
I
grandi
meritano
rispetto
.
Noi
non
vogliamo
offendere
nessuno
...
Se
voscenza
acconsente
...
"
"Spiegatevi."
Si
vedeva
che
non
era
facile
spiegarsi
perché
padre
e
figlio
si
guardarono
negli
occhi
,
invitandosi
l
'
un
l
'
altro
a
parlare
.
"
Siamo
di
Modica
,
eccellenza
"
,
riprese
,
esitante
,
il
vecchio
.
"
Ma
,
pel
pascolo
delle
pecore
,
veniamo
spesso
da
queste
parti
...
Così
si
sono
conosciuti
,
per
caso
.
Egli
mi
ha
detto
:
"
Padre
,
che
ne
pensate
?
Io
la
sposerei
,
però
...
"."
"
Chi
?
"
,
domandò
il
marchese
che
cominciava
a
comprendere
.
"
La
vedova
...
di
voscenza
,
cioè
,
la
Solmo
...
"
"
E
venite
da
me
?
Che
può
importarmi
a
me
di
cotesta
signora
?
...
Vi
compatisco
,
perché
non
siete
del
paese
.
"
"
Voscenza
deve
perdonarci
"
,
s
'
intromise
il
giovane
.
"
Ci
hanno
consigliato
...
"
,
balbettò
l
'
altro
.
"
Vi
hanno
consigliato
male
.
Non
ho
niente
che
spartire
con
costei
...
Sono
suo
parente
,
forse
?
Perché
è
stata
...
al
mio
servizio
?
Ha
preso
marito
...
È
vedova
,
libera
...
Che
c
'
entro
io
?
"
Il
marchese
alzava
la
voce
,
corrugando
le
sopracciglia
,
facendo
gesti
di
negazione
con
le
mani
.
"
Che
c
'
entro
io
?
"
,
agitato
da
improvviso
sentimento
di
rancore
,
quasi
di
gelosia
,
contro
colui
che
infine
(
egli
lo
riconosceva
nello
stesso
tempo
)
veniva
a
rendergli
un
bel
servizio
portando
via
,
lontano
,
quella
donna
che
forse
tratteneva
la
signorina
Mugnos
dal
prendere
una
risoluzione
affermativa
.
"
Chi
vi
ha
consigliato
?
...
Essa
?
"
"
Eccellenza
,
no
.
Un
nostro
amico
che
rispetta
tanto
voscenza
...
"
"
Ditegli
che
lo
ringrazio
,
e
che
poteva
far
a
meno
di
suggerirvi
una
sciocchezza
...
E
sposatevi
,
sposatevi
pure
!
È
libera
,
vi
ripeto
.
Io
non
c
'
entro
,
né
voglio
entrarci
...
Subito
vi
sposereste
?
"
"
Bisogna
cavar
fuori
le
carte
e
fare
i
bandi
in
chiesa
.
"
"
E
la
condurreste
a
Modica
?
"
"
Se
voscenza
permette
.
"
"
Io
non
c
'
entro
;
non
volete
intenderlo
?
"
,
urlò
il
marchese
.
Era
rimasto
turbato
.
Per
poco
non
gli
sembrava
che
Agrippina
Solmo
gli
facesse
ora
un
altro
tradimento
;
giacché
doveva
essere
di
accordo
con
lui
,
se
pure
quel
tentativo
non
nascondeva
un
'
insidia
,
un
mezzo
di
rammentare
a
lui
,
marchese
,
che
ella
era
viva
e
che
si
teneva
ancora
come
legata
!
...
Sposasse
!
Purché
gli
si
levasse
di
torno
!
...
Non
voleva
darle
neppure
la
soddisfazione
di
rinfacciarle
la
sua
infamia
!
Aveva
dunque
fretta
di
riprendere
marito
?
E
una
sconcia
parola
gli
uscì
di
bocca
,
quasi
la
Solmo
fosse
là
,
a
riceverla
,
in
pieno
viso
!
Per
sfogo
,
ne
parlò
con
mamma
Grazia
.
"
Meglio
così
,
figlio
mio
!
"
"
Se
venisse
,
bada
!
...
non
voglio
vederla
!
"
"
La
ha
incontrata
parecchie
volte
a
messa
.
Ultimamente
mi
ha
domandato
:
"
È
vero
che
il
marchese
prende
moglie
?"."
"
Chi
gliel
'
ha
detto
?
"
"
Non
so
.
Risposi
:
"
Se
fosse
vero
,
lo
saprei
prima
degli
altri
"
.
Ah
,
se
le
anime
sante
del
Purgatorio
facessero
questo
miracolo
!
"
"
E
...
insistette
?
"
"
Disse
:
"
Dio
lo
renda
felice
!
"
.
Nient
'
altro
.
E
ogni
volta
ha
soggiunto
:
"
Baciategli
le
mani
,
se
credete
!
"
.
Ma
io
te
l
'
ho
sempre
taciuto
,
per
non
farti
dispiacere
,
figlio
mio
!
"
Eppure
no
,
non
doveva
lasciare
andar
via
quella
donna
senza
prima
rinfacciarle
il
suo
nero
tradimento
!
Doveva
,
invece
,
strappargliene
la
confessione
,
perché
ella
non
potesse
vantarsi
,
in
cor
suo
,
di
essere
riuscita
a
farsi
gioco
del
marchese
di
Roccaverdina
.
Voleva
che
piangesse
,
che
avesse
rimorso
dell
'
atto
infame
da
lei
commesso
,
e
non
ignorasse
per
quale
motivo
egli
si
era
rifiutato
di
più
vederla
e
le
aveva
chiuso
in
faccia
la
porta
di
casa
!
Poi
rifletteva
:
"
Ho
torto
.
Vada
via
!
Lontano
!
Vada
!
"
.
Aveva
paura
di
tradirsi
,
di
farla
sospettare
per
lo
meno
.
E
s
'
indignava
contro
se
stesso
della
vigliaccheria
che
gli
rimestava
nel
cuore
i
ricordi
del
passato
,
che
gli
faceva
risentire
il
contatto
delle
verginali
carni
di
lei
,
come
la
prima
volta
,
a
Margitello
,
quando
egli
le
aveva
giurato
:
"
Non
avrò
altra
donna
!
"
.
Era
un
fiore
,
allora
!
...
E
dopo
...
anche
!
E
,
nei
giorni
scorsi
,
mentre
il
piccone
dei
manovali
abbatteva
le
pareti
della
sua
camera
,
non
si
era
sentito
stringere
il
cuore
...
?
"
Ho
torto
!
Vada
via
!
Lontano
!
...
Vada
!
...
E
se
ella
avesse
l
'audacia..."
Ma
quella
sera
,
al
vedersela
improvvisamente
davanti
,
avvolta
nella
mantellina
nera
e
vestita
a
lutto
,
nell
'
andito
del
portoncino
dov
'
ella
lo
aveva
atteso
quasi
un
'
ora
,
sapendo
che
doveva
arrivare
da
Margitello
,
al
sentirsi
salutare
don
voce
commossa
:
"
Voscenza
benedica
!
"
,
il
marchese
non
ebbe
animo
di
passare
sdegnosamente
innanzi
,
né
di
fare
un
gesto
o
di
dirle
un
'
amara
parola
che
la
scacciasse
.
L
'
umile
atteggiamento
,
il
suono
di
quella
voce
che
,
non
udita
da
un
pezzo
,
gli
ronzava
da
qualche
giorno
nell
'
orecchio
col
ricordo
di
parole
e
di
frasi
evocate
suo
malgrado
(
egli
stesso
non
avrebbe
saputo
dire
se
per
rimpianto
,
o
per
indignazione
,
o
per
rigurgito
di
odio
)
,
lo
sopraffecero
,
anche
perché
lo
coglievano
alla
sprovveduta
.
"
Che
fai
qui
?
...
Perché
non
sei
entrata
?
"
,
le
disse
in
risposta
al
saluto
.
"
Volevo
almeno
vederlo
...
Per
l
'
ultima
volta
!
"
"
Entra
!
Entra
!
"
La
voce
del
marchese
si
era
già
alterata
,
e
il
gesto
era
diventato
brusco
,
imperioso
.
Mamma
Grazia
,
accorsa
ad
aprire
l
'
uscio
al
tintinnio
dei
sonagli
delle
mule
e
al
rumore
delle
ruote
della
carrozza
,
indietreggiò
spalancando
gli
occhi
vedendoseli
apparire
insieme
,
e
non
poté
trattenersi
dall
'
esclamare
sotto
voce
:
"
Oh
,
Vergine
santa
!
"
.
Agrippina
Solmo
la
salutò
con
un
cenno
della
testa
,
inoltrandosi
dietro
al
marchese
tra
le
impalcature
e
gli
arnesi
da
muratori
che
ingombravano
le
stanze
,
fino
alla
sala
da
pranzo
,
rimasta
intatta
,
dove
il
marchese
si
fermò
,
sbatacchiando
nervosamente
l
'
uscio
per
chiuderlo
.
"
Volevo
almeno
vederlo
...
per
l
'
ultima
volta
"
,
ella
replicò
tra
i
singhiozzi
irrompenti
.
"
Sto
per
morire
,
forse
?
"
,
disse
il
marchese
con
cupa
ironia
.
"
Per
te
,
lo
so
,
sono
morto
da
un
pezzo
!
"
"
Perché
,
voscenza
?
"
"
Perché
?
...
Non
avevi
giurato
?
"
,
egli
proruppe
.
"
Ti
ho
costretto
con
la
forza
quel
giorno
?
Ti
feci
una
proposta
.
Potevi
rifiutarla
,
rispondermi
di
no
!
"
"
Ogni
sua
parola
era
comando
per
me
.
Ho
obbedito
...
Ho
giurato
,
sinceramente
.
"
"
E
poi
?
...
E
poi
?
...
Nega
,
nega
,
se
hai
coraggio
!
"
"
Per
Gesù
Cristo
che
deve
giudicarmi
!
"
"
Lascia
stare
Gesù
Cristo
!
Nega
,
nega
,
se
puoi
!
...
Ti
sei
data
...
a
tuo
marito
,
come
una
sgualdrina
!
Non
era
,
non
doveva
essere
marito
di
apparenza
soltanto
?
...
Lo
avevate
giurato
,
tutti
e
due
!
"
"
Ah
...
Voscenza
!
"
"
Tu
,
tu
stessa
me
l
'
hai
fatto
capire
!
"
"
Com
'
è
possibile
?
"
"
Ti
faceva
pena
!
Ti
sembrava
avvilito
davanti
alle
persone
!
Me
lo
hai
detto
più
volte
.
"
"
È
vero
!
È
vero
!
Ma
pensi
,
voscenza
!
...
Da
prima
,
niente
;
come
due
estranei
,
come
fratello
e
sorella
.
Spesso
lo
vedevo
appena
mezza
giornata
,
le
domeniche
...
Dopo
quattro
o
cinque
mesi
...
oh
!
sembrava
scherzasse
:
"
Bellavita
,
eh
?
Ho
sotto
gli
occhi
la
tavola
apparecchiata
e
debbo
restare
digiuno
!
"
.
Io
lo
lasciavo
dire
.
E
poi
,
di
tratto
in
tratto
,
mordendosi
le
mani
:
"
Ci
voleva
il
santissimo
...
del
marchese
di
Roccaverdina
per
farmi
fare
questo
sacrificio
!
"
.
E
una
volta
:
"
Vi
pare
che
io
non
indovini
che
cosa
dice
la
gente
?
Quel
cornutaccio
di
Rocco
!
"
.
Gli
risposi
:
"
Dovevate
pensarci
prima
!..."
.
"
Avete
ragione
!..."
.
Pensi
,
voscenza
.
Sentirlo
parlare
così
!
...
Non
ero
di
bronzo
!
"
"
E
allora
?
...
Allora
?
...
Non
me
ne
dicevi
niente
però
!
"
"
A
che
scopo
?
Perché
voscenza
andasse
in
collera
?..."
"
E
...
poi
?
"
"
E
poi
...
Ma
pensi
,
voscenza
!
...
Un
giorno
gli
risposi
:
"
Femine
ne
avete
quante
volete
...
Chi
v
'
impedisce
?
...
Non
vi
bastano
?
"
.
Si
mise
a
piangere
;
come
un
bambino
piangeva
,
imprecando
:
"
Sangue
...
qua
!
Sangue
...
là
!
Dobbiamo
finirla
questa
storia
!
Non
reggo
più
!
...
Che
cuore
avete
dunque
?
"
.
Che
cuore
?
Non
glielo
davo
a
vedere
,
ma
piangevo
,
di
nascosto
,
pel
peccato
mortale
in
cui
vivevo
...
"
"
E
per
lui
pure
!
...
Dillo
!
Confessalo
!
"
"
Niente
!
Niente
,
voscenza
!
...
No
"
,
ella
soggiunse
dopo
breve
pausa
,
"
non
voglio
mentire
!
...
Ma
il
Signore
ci
ha
castigati
...
per
la
mala
intenzione
soltanto
!
E
,
quella
notte
,
non
lo
fece
arrivare
a
casa
!
...
Oh
!
...
Saremmo
venuti
da
voscenza
,
a
pregarlo
,
a
scongiurarlo
...
Tanto
,
a
voscenza
che
le
è
più
importato
di
me
?
...
Il
mio
destino
ha
voluto
così
!
Sia
fatta
la
volontà
di
Dio
!
...
Ed
ora
,
si
perderà
di
me
anche
il
nome
.
Vado
via
,
in
un
paese
dove
nessuno
mi
conosce
;
per
disperazione
vado
via
...
Se
un
giorno
però
...
Serva
,
serva
e
nient
'
altro
!
Ah
!
Vorrei
dare
il
mio
sangue
per
voscenza
!
"
Il
marchese
l
'
aveva
ascoltata
con
crescente
ansietà
,
stringendo
tra
i
denti
il
labbro
per
non
irrompere
;
e
quando
,
fermatasi
un
istante
,
ella
aveva
subito
soggiunto
:
"
No
,
non
voglio
mentire
!
"
,
il
sangue
gli
aveva
dato
un
tuffo
,
quasi
egli
dovesse
vedere
compirsi
di
nuovo
l
'
infame
tradimento
e
proprio
sotto
i
suoi
occhi
.
Stette
immobile
,
senza
fiato
.
Immediatamente
però
il
petto
gli
si
gonfiava
con
un
gran
respiro
di
tetra
soddisfazione
.
Aveva
colpito
a
tempo
!
Aveva
impedito
che
il
tradimento
fosse
compiuto
!
...
Ma
la
intenzione
,
la
mala
intenzione
,
c
'
era
dunque
stata
!
E
,
chi
sa
?
-
non
osava
di
confessarglielo
-
essa
rimpiangeva
ancora
il
morto
!
Un
feroce
pensiero
gli
attraversò
la
mente
:
impedirle
di
sostituire
il
morto
con
un
vivo
!
Tenersela
sempre
schiava
,
e
colmarla
di
disprezzo
,
non
guardandola
neppure
in
viso
!
Quei
singhiozzi
,
quelle
lagrime
,
quelle
proteste
erano
certamente
menzognere
!
E
già
stava
per
dirle
:
"
Non
sposare
!
...
Resta
!
"
.
Si
trattenne
a
stento
.
Agrippina
Solmo
gli
si
era
accostata
umilmente
,
asciugandosi
le
lagrime
;
e
,
presagli
una
mano
,
gliela
baciava
con
labbra
gelide
e
convulse
:
"
Voscenza
benedica
!
E
il
Signore
le
dia
tutte
le
felicità
...
se
è
vero
che
sposa
!
"
.
Un
lieve
senso
di
tenerezza
lo
invase
al
contatto
,
ed
egli
ritrasse
lestamente
la
mano
.
E
prima
che
maggiore
commozione
lo
vincesse
,
al
gesto
di
commiato
,
fece
seguire
,
con
voce
turbata
,
queste
sole
parole
:
"
Se
,
per
caso
...
avessi
bisogno
...
Ricordati
!..."
.
XIV
.
La
baronessa
di
Lagomorto
,
che
da
dieci
anni
usciva
di
casa
soltanto
per
andare
ad
ascoltar
una
messa
,
le
domeniche
,
nella
vicina
chiesetta
delle
Orfanelle
,
era
venuta
dal
nipote
per
portargli
senza
indugio
la
risposta
della
signorina
Mugnos
,
e
anche
per
vedere
i
mutamenti
da
lui
fatti
nel
vecchio
palazzo
dei
Roccaverdina
dov
'
ella
era
nata
.
"
Dovresti
accendermi
un
bel
torcetto
!
"
"
Anche
venti
,
zia
!
"
"
Ma
che
hai
operato
qui
?
Non
mi
raccapezzo
.
"
"
Vita
nuova
,
pelle
nuova
!
"
,
esclamò
il
marchese
,
dandole
braccio
per
condurla
attorno
.
Mamma
Grazia
,
che
si
era
messa
subito
a
piangere
dalla
consolazione
di
rivedere
colà
la
baronessa
,
dopo
tanti
e
tanti
anni
che
non
ci
veniva
più
,
si
affacciava
timidamente
a
questo
o
a
quell
'
uscio
,
facendo
strani
gesti
,
cacciandosi
indietro
i
cernecchi
che
gli
cascavano
davanti
agli
occhi
.
"
Siete
contenta
,
mamma
Grazia
,
ora
che
il
marchese
prende
moglie
?
"
"
Ah
,
se
fosse
vero
,
eccellenza
!
"
"
Se
non
fosse
vero
non
ve
lo
direi
.
Bisogna
ripulirsi
,
mamma
Grazia
,
per
far
piacere
alla
bella
padrona
che
verrà
qui
.
"
"
Mi
ripulirò
,
per
l
'
altro
mondo
!
Oh
,
morrei
contenta
,
se
fosse
vero
!
"
Non
osava
di
credere
alla
notizia
.
Come
mai
suo
figlio
non
glien
'
aveva
fatto
neppure
un
accenno
finora
?
Era
l
'
ultima
a
saperlo
!
Tempo
fa
-
rammentava
-
fin
quella
le
aveva
detto
:
"
So
che
sposa
!
"
.
E
per
ciò
,
a
ogni
risposta
,
mamma
Grazia
aggiungeva
:
"
Se
fosse
vero
!
"
,
quasi
per
rimproverare
il
marchese
.
"
È
vero
!
È
vero
!
"
,
egli
le
confermò
accorgendosi
che
la
povera
vecchia
si
era
imbronciata
.
"
Ma
la
certezza
l
'
ho
avuta
or
ora
,
dalla
zia
baronessa
.
Ecco
perché
non
te
n
'
ho
detto
niente
.
Se
poi
non
fosse
accaduto
...
"
"
Hai
ragione
,
figlio
mio
!
"
E
si
ritrasse
dietro
un
uscio
per
nascondere
la
commozione
.
"
E
il
salone
?
"
,
domandò
la
baronessa
.
"
È
rimasto
intatto
.
"
"
Con
la
sconcia
donna
nuda
dipinta
nel
soffitto
?
"
"
L
'
Aurora
,
opera
pregevole
,
zia
,
dello
stesso
pittore
che
ha
fatto
gli
affreschi
nella
chiesa
di
Sant
'Isidoro."
"
Poteva
coprire
certe
parti
però
!
...
No
,
non
voglio
rivederla
"
,
soggiunse
la
baronessa
,
mentre
il
marchese
stendeva
la
mano
al
pomo
dell
'
uscio
.
Vita
nuova
,
pelle
nuova
!
Una
riunione
delle
principali
persone
a
cui
era
stato
invitato
personalmente
dal
Sindaco
per
provvedere
alla
gran
miseria
della
bassa
gente
,
aveva
fornito
il
pretesto
al
marchese
di
andare
in
Casino
,
d
'
intrattenervisi
a
lungo
,
di
tornarvi
altre
volte
con
lo
stesso
pretesto
.
"
C
'
è
voluta
la
mal
'
annata
per
rivedervi
qui
!
"
"
Tutto
sta
nel
prender
l
'
aire
!
"
Non
era
però
divertente
la
conversazione
nel
Casino
.
Non
si
sentiva
ragionar
d
'
altro
che
di
fame
,
di
miseria
,
d
'
intere
famiglie
di
contadini
emigrate
nei
paesi
fortunati
dove
la
terra
aveva
fruttato
e
c
'
era
da
trovar
lavoro
e
pane
;
di
gente
che
moriva
di
tifo
per
aver
disseppellito
e
mangiato
carne
di
animali
morti
dell
'
infezione
maligna
che
distruggeva
gli
armenti
,
quasi
la
carestia
non
fosse
stato
sufficiente
castigo
di
Dio
!
Oh
,
questa
volta
era
ben
diverso
dalle
terribili
cattive
annate
di
cui
parecchi
avevano
memoria
!
Nel
'46
,
mancava
il
grano
;
non
se
ne
trovava
neppure
a
pagarlo
a
peso
d
'
oro
!
Il
nuovo
governo
,
sì
,
aveva
fatto
venire
grano
da
ogni
parte
;
ma
i
quattrini
dove
erano
?
Dissanguati
dalle
tasse
e
dalla
mal
'
annata
dell
'
anno
avanti
,
i
proprietari
non
sapevano
più
a
qual
santo
votarsi
.
Ogni
lavoro
era
arrestato
.
Lo
stesso
marchese
non
osava
di
avventurarsi
a
intraprendere
niente
nelle
campagne
,
con
quella
persistente
siccità
!
Non
era
nato
un
fil
di
erba
da
tutta
la
semenza
prodigata
sperando
che
finalmente
,
dopo
quasi
un
anno
,
il
cielo
si
sarebbe
sciolto
in
pioggia
feconda
!
Dietro
la
gran
vetrata
del
Casino
,
larve
di
vecchi
,
di
donne
,
di
fanciulli
si
affacciavano
,
mute
,
senza
gesti
,
con
lo
stupore
dello
sfinimento
negli
occhi
,
attendendo
che
il
cameriere
apportasse
loro
qualche
soldo
,
o
che
venisse
a
cacciarle
via
perché
nessuno
là
dentro
aveva
più
niente
da
dare
.
E
,
poco
dopo
ecco
altre
larve
,
mute
,
senza
gesti
,
con
lo
stesso
stupore
di
sfinimento
negli
occhi
,
che
attendevano
,
che
non
mormoravano
vedendosi
scacciate
,
e
riprendevano
a
trascinare
di
porta
in
porta
i
corpi
ischeletriti
,
reggendosi
a
mala
pena
su
le
gambe
,
senza
un
fil
di
voce
per
invocare
la
carità
.
Si
vedevano
oggi
,
domani
,
e
poi
certi
visi
non
comparivano
più
.
"
È
morto
il
tale
,
di
fame
!
È
morto
il
tal
altro
,
di
fame
!
"
E
davanti
la
porta
del
convento
di
Sant
'
Antonio
,
dove
il
municipio
distribuiva
,
a
mezzogiorno
,
minestre
di
riso
bollito
nell
'
acqua
,
condite
con
un
po
'
di
lardo
,
e
grosse
fette
di
pane
nero
,
i
carabinieri
,
la
guardia
forestale
e
gli
inservienti
del
municipio
stentavano
molto
a
trattenere
la
ressa
!
Nessuno
aveva
vergogna
di
accorrere
là
.
"
Anche
il
tale
!
"
"
Anche
il
tal
altro
!
"
Li
nominavano
con
triste
maraviglia
.
Persone
che
mai
si
sarebbe
sospettato
potessero
arrivare
al
punto
di
dover
stendere
la
mano
,
e
che
senza
quella
misera
minestra
e
quella
fetta
di
pane
nero
,
sarebbero
morte
forse
anch
'
esse
di
fame
!
La
sera
,
non
più
rosario
del
Sagramento
per
invocare
la
pioggia
.
Don
Silvio
La
Ciura
aveva
visto
assottigliarsi
a
poco
a
poco
la
folla
che
soleva
seguirlo
.
In
che
modo
aggirarsi
in
processione
per
le
vie
e
cantare
il
rosario
a
stomaco
vuoto
?
E
il
sant
'
uomo
,
che
aveva
gran
fede
ed
era
ingenuo
quanto
un
bambino
,
dicendo
messa
,
ogni
mattina
picchiava
con
le
nocche
delle
dita
alla
porticina
dorata
del
tabernacolo
,
e
con
commovente
semplicità
,
invocava
:
"
Gesù
Salvatore
!
...
Gesù
Salvatore
!
...
Ti
sei
dunque
dimenticato
di
noi
?
"
.
E
,
dopo
messa
,
via
,
di
casa
in
casa
,
a
chiedere
l
'
elemosina
per
gli
affamati
,
riempiendosi
le
tasche
coi
tozzi
di
pane
che
gli
davano
,
portandone
in
un
fazzoletto
,
fin
nella
falda
del
mantello
;
e
due
tozzi
qua
,
tre
tozzi
là
,
uscio
per
uscio
in
quelle
sudice
catapecchie
dove
i
malati
di
tifo
guarivano
per
miracolo
,
senza
assistenza
di
medici
,
senza
medicine
...
E
avrebbero
preferito
di
morire
!
Sembrava
una
larva
anche
lui
;
e
intanto
saliva
e
scendeva
scale
,
correva
da
un
quartiere
all
'
altro
,
con
quei
suoi
brevi
passi
da
perniciotto
,
rasentando
il
muro
dei
vicoli
,
quasi
non
volesse
farsi
scorgere
;
portando
dappertutto
,
oltre
il
soccorso
materiale
,
il
conforto
di
una
buona
parola
,
di
un
sorriso
,
d
'
una
benedizione
...
E
pane
e
pane
e
pane
,
che
non
si
capiva
d
'
onde
potesse
cavarlo
;
talché
la
gente
credeva
che
gli
si
moltiplicasse
tra
le
mani
,
come
una
volta
a
Gesù
Cristo
.
La
baronessa
di
Lagomorto
gli
aveva
detto
:
"
Faccio
fare
,
ogni
tre
giorni
,
una
fornata
di
pagnotte
da
due
soldi
;
pensate
a
distribuirle
voi
"
.
"
Dio
la
rimeriti
,
buona
signora
!
"
"
O
perché
non
andate
pure
da
mio
nipote
?
"
"
So
che
ha
dato
molto
grano
e
molti
quattrini
al
Municipio
.
"
"
Darà
dei
soldi
anche
a
voi
,
non
dubitate
.
"
E
si
era
risoluto
a
seguire
il
consiglio
,
quantunque
si
fosse
già
accorto
che
il
marchese
di
Roccaverdina
,
da
qualche
tempo
in
qua
,
lo
salutasse
a
denti
stretti
ogni
volta
che
lo
incontrava
.
Egli
si
sentiva
trafiggere
l
'
anima
pensando
a
quel
peccatore
che
non
era
più
tornato
a
confessarsi
!
E
ogni
sera
,
nella
nuda
cameretta
dove
lo
aveva
visto
inginocchiato
ai
suoi
piedi
,
pregava
intensamente
perché
il
Signore
gli
spietrasse
il
cuore
e
lo
inducesse
ad
aver
compassione
dell
'
innocente
che
scontava
la
pena
del
delitto
altrui
.
Ma
appunto
quella
mattina
,
nell
'
aiutarlo
a
indossare
i
paramenti
sacri
per
la
messa
,
don
Giuseppe
il
sagrestano
gli
domandava
:
"
Avete
sentito
,
don
Silvio
?
Il
marchese
di
Roccaverdina
ha
regalato
un
Crocifisso
al
convento
di
Sant
'
Antonio
.
I
frati
fanno
una
gran
processione
.
Non
lo
sapevate
?
"
.
Don
Silvio
,
che
non
voleva
distrarsi
dal
recitare
i
versetti
rituali
,
indossato
il
camice
,
lo
ammonì
:
"
Zitto
!
...
Porgetemi
il
cingolo
"
.
E
intanto
ch
'
egli
se
lo
legava
ai
fianchi
,
il
sagrestano
,
giratogli
attorno
per
aggiustargli
le
pieghe
,
e
datagli
in
mano
la
stola
,
riprendeva
:
"
Grand
'
offesa
per
la
nostra
parrocchia
!
Il
canonico
Cipolla
è
furibondo
;
e
anche
gli
altri
canonici
.
Non
andremo
,
s
'
intende
,
alla
processione
del
trasporto
...
Il
padre
guardiano
ha
mandato
l
'
invito
.
Aspetta
,
che
vengo
!
"
.
Don
Silvio
adattatosi
il
manipolo
al
braccio
destro
,
abbassava
la
testa
perché
il
sagrestano
gli
infilasse
la
pianeta
.
"
Non
ve
n
'
importa
niente
,
a
voi
,
di
questa
offesa
alla
parrocchia
?
"
Preso
di
sul
pancone
il
calice
col
corporale
e
il
sovraccalice
,
don
Silvio
si
era
avviato
per
l
'
altare
.
Su
la
soglia
della
sacrestia
il
canonico
Cipolla
lo
fermava
.
"
Siete
avvertito
:
noi
non
interverremo
.
Ve
l
'
ha
detto
don
Giuseppe
?
"
Ospite
incomodo
quel
Crocifisso
che
,
di
tanto
in
tanto
,
pareva
si
svegliasse
per
turbare
con
la
sua
importuna
visione
la
coscienza
del
marchese
!
Egli
non
avrebbe
dovuto
badargli
più
,
dopo
che
il
cugino
Pergola
gli
aveva
sbarazzato
il
cervello
di
tutte
le
superstizioni
dei
preti
.
Intanto
,
che
cosa
poteva
farci
?
la
figura
di
quel
Cristo
agonizzante
su
la
croce
,
abbandonato
laggiù
nello
stanzone
del
mezzanino
,
con
la
testa
,
le
mani
e
le
ginocchia
fuori
dai
brandelli
del
lenzuolo
roso
dalle
tignuole
,
come
egli
lo
aveva
inattesamente
visto
quel
giorno
...
che
cosa
poteva
farci
?
...
quella
figura
gli
dava
un
senso
di
inquietudine
,
di
malessere
ogni
volta
che
gli
invadeva
l
'
immaginazione
.
E
meno
male
se
,
col
fantasma
di
essa
,
altri
ed
ugualmente
tetri
,
non
gli
si
fossero
ripresentati
davanti
,
altri
che
egli
già
credeva
scacciati
lontano
e
da
parecchio
tempo
!
E
così
ora
ecco
Rocco
Criscione
,
a
cavallo
della
mula
,
nell
'
oscurità
,
tra
le
siepi
di
fichi
d
'
India
di
Margitello
,
che
veniva
avanti
,
canticchiando
sotto
voce
-
gli
era
rimasto
nell
'
orecchio
!
-
Quannu
passu
di
ccà
,
passu
cantannu
e
non
aveva
avuto
tempo
di
dire
:
Gesù
!
Maria
!
...
con
quella
palla
ben
assestata
che
gli
avea
fracassato
la
testa
!
E
il
tonfo
del
corpo
!
...
E
lo
scalpito
della
mula
che
fuggiva
spaventata
!
...
E
il
gran
silenzio
nell
'
oscurità
,
terribile
,
seguito
allo
scoppio
della
fucilata
!
...
E
così
,
ora
ecco
Neli
Casaccio
che
dal
gabbione
delle
Assise
,
alzando
la
mano
destra
e
piangendo
,
gridava
:
"
Sono
innocente
!
Sono
innocente
!
"
.
E
tanto
forte
,
che
il
suo
giuramento
sembrava
si
trasformasse
in
urlo
,
in
quegli
urli
del
vento
,
la
nottata
della
confessione
,
e
ch
'
egli
assumesse
le
sembianze
di
don
Silvio
,
pallido
,
con
la
stola
,
e
inesorabile
:
"
Bisogna
riparare
il
mal
fatto
!
Ah
,
marchese
!
"
.
Nervi
!
Immaginazione
esaltata
!
...
Se
lo
ripeteva
cento
volte
,
n
'
era
persuasissimo
.
Ma
che
cosa
poteva
farci
?
Era
andato
a
sorvegliare
,
con
altri
della
Commissione
municipale
,
la
distribuzione
delle
minestre
e
del
pane
alla
povera
gente
;
e
Padre
Anastasio
,
guardiano
del
convento
di
Sant
'
Antonio
,
parlava
di
una
gran
processione
di
penitenza
,
a
piedi
scalzi
,
con
corone
di
spine
e
disciplina
per
placare
lo
sdegno
divino
.
Dovevano
intervenirvi
persone
di
ogni
ceto
,
sacerdoti
,
signori
,
maestranze
,
contadini
,
senza
distinzione
alcuna
,
come
egli
si
era
sognato
che
gli
ordinasse
Sant
'
Antonio
,
due
notti
di
seguito
.
Il
marchese
tentennava
il
capo
.
Quel
padre
Anastasio
,
alto
,
nerboruto
,
col
naso
a
tromba
e
gli
occhi
che
gli
scoppiavano
fuor
dell
'
orbita
,
non
era
tenuto
per
stinco
di
santo
nei
dintorni
del
convento
.
Caso
mai
,
Sant
'
Antonio
sarebbe
andato
proprio
da
lui
per
ordinargli
la
processione
?
Ma
gli
altri
della
Commissione
approvavano
.
"
E
col
simulacro
della
Regina
degli
Angioli
"
,
proponeva
uno
.
"
È
miracoloso
!
"
"
Con
la
statua
del
Cristo
alla
Colonna
"
,
suggeriva
un
altro
.
"
È
più
miracolosa
ancora
!
Si
dice
:
"
Ora
per
la
pioggia
,
ora
pel
vento
.
Non
si
fa
la
festa
del
giovedì
santo
!
"
.
Ed
è
quella
del
Cristo
alla
Colonna
.
"
"
Ho
un
gran
Crocifisso
.
Ve
lo
regalo
per
la
vostra
chiesa
,
padre
Anastasio
.
E
farete
la
processione
trasportandolo
da
casa
mia
.
"
L
'
idea
gli
era
balenata
in
mente
tutt
'
a
un
tratto
.
Il
marchese
si
stupiva
di
non
averci
pensato
prima
.
"
Quando
il
Crocifisso
non
sarà
più
laggiù
nel
mezzanino
,
col
lenzuolo
roso
dalle
tignuole
"
,
egli
rifletteva
,
"
i
miei
nervi
rimarranno
certamente
tranquilli
,
e
tutto
il
resto
si
cheterà
anch
'
esso
.
Che
diamine
!
"
E
sorrideva
in
faccia
a
padre
Anastasio
profondentesi
in
ringraziamenti
con
quel
naso
che
pareva
volesse
squillare
proprio
come
una
tromba
,
con
quegli
occhi
che
,
dalla
gioia
,
si
sgangheravano
più
dell
'
ordinario
...
"
Che
fortuna
pel
convento
!
Un
Crocifisso
grande
?
"
"
Al
naturale
.
"
"
Di
carta
pesta
?
"
"
Scolpito
in
legno
duro
e
con
una
croce
immensa
.
Non
lo
reggeranno
due
uomini
.
Figuratevi
che
un
giorno
...
"
Suo
malgrado
,
senza
poter
ritenersi
,
il
marchese
si
sentì
spinto
a
raccontare
quel
che
gli
era
accaduto
quel
giorno
.
"
Ha
avuto
paura
?
"
"
Un
pochetto
.
"
"
Ah
!
Lo
credo
...
Una
notte
,
anni
fa
,
nel
convento
di
Nissorìa
...
"
E
padre
Anastasio
rideva
anticipatamente
di
quel
che
stava
per
dire
:
che
paura
anche
la
sua
!
Nell
'
andare
dalla
cella
in
fondo
al
corridoio
...
in
un
certo
posto
...
miseria
umana
!
...
si
doveva
passare
davanti
a
un
gran
San
Francesco
,
dipinto
nella
parete
,
con
le
braccia
aperte
e
rapito
in
estasi
dal
suono
del
violino
di
un
angelo
a
cavalcioni
delle
nuvole
.
Lo
vedeva
almeno
venti
volte
al
giorno
,
da
sei
mesi
che
si
trovava
in
quel
convento
,
passando
e
ripassando
pel
corridoio
.
Ma
quella
notte
,
al
lume
della
lampadina
recata
in
mano
...
Come
se
quel
San
Francesco
-
che
alla
dubbia
luce
sembrava
vivo
e
parlante
,
con
gli
occhi
travolti
in
su
-
come
se
quel
San
Francesco
gl
'
imponesse
:
"
Padre
Anastasio
,
di
qui
non
si
passa
!
"
.
E
non
era
passato
,
con
tutta
l
'
urgenza
!
Che
cosa
fosse
allora
accaduto
,
miseria
umana
!
...
Ora
rideva
,
ma
in
quel
momento
!
...
E
la
pancia
di
padre
Anastasio
sobbalzava
sotto
la
tonaca
;
e
gli
occhi
gli
erano
diventati
lustri
dal
convulso
provocato
dalle
grosse
risate
.
XV
.
Il
cavalier
Pergola
trovò
il
marchese
che
sbraitava
ancora
:
"
Sono
padrone
io
in
casa
mia
!
O
che
?
Dovevo
chiedere
il
permesso
al
canonico
Cipolla
?
...
Al
prevosto
Montoro
?
...
Anche
a
don
Giuseppe
il
sagrestano
?
"
.
"
Con
chi
l
'
avete
,
cugino
?
"
L
'
impeto
della
collera
gl
'
impediva
di
raccontare
con
ordine
la
scena
avvenuta
poco
prima
davanti
ai
muratori
che
davano
l
'
intonaco
alle
pareti
di
quella
stanza
;
giacché
il
marchese
aveva
fatto
introdurre
colà
,
senza
cerimonie
,
amichevolmente
,
il
canonico
e
il
prevosto
venuti
a
trovarlo
.
"
"
Ma
come
,
signor
marchese
!
E
la
parrocchia
?
Il
Cristo
spettava
ad
essa
...
Alla
cappella
del
Crocifisso
!
Non
ci
faccia
quest
'
affronto
!
...
Ripari
!
"
Sissignore
,
pretendevano
questo
!
È
forse
un
buffone
il
marchese
di
Roccaverdina
,
da
fare
prima
una
promessa
e
poi
rimangiarsela
?
"
"
E
vi
guastate
il
sangue
per
loro
?
"
"
Ah
,
cugino
!
Sentirsi
dire
dal
prevosto
:
"
Vi
dava
noia
in
casa
quel
Crocifisso
,
marchese
?
Meglio
tenerlo
nascosto
nel
mezzanino
,
che
esporlo
nella
chiesucola
di
un
convento
ridotto
una
mandria
indecente
da
padre
Anastasio
e
dagli
altri
frati
!
"
.
Predica
la
morale
,
lui
!
il
signor
prevosto
,
quasi
non
si
sapesse
...
"
"
Benissimo
!
Quasi
non
si
sapesse
!..."
Il
cavalier
Pergola
si
stropicciava
allegramente
le
mani
,
rideva
battendo
i
piedi
,
mentre
il
marchese
tornava
a
ripetere
:
"
Dovevo
chiedere
il
permesso
a
loro
?
...
Anche
a
don
Giuseppe
il
sagrestano
?
"
.
E
ripeteva
che
,
soprattutto
,
lo
avevano
irritato
le
parole
del
prevosto
:
"
Vi
dava
noia
in
casa
quel
Crocifisso
,
marchese
?
"
.
Da
che
cosa
poteva
sospettarlo
quel
faccione
da
mulo
del
prevosto
?
Doveva
avergliele
suggerite
,
certamente
,
don
Silvio
La
Ciura
!
E
il
giorno
della
processione
...
Uno
spettacolo
!
Tutti
a
piedi
scalzi
,
e
con
corone
di
spine
in
testa
,
una
sfilata
che
non
finiva
più
,
a
dispetto
dei
canonici
di
Sant
'
Isidoro
!
...
E
pianti
e
colpi
di
discipline
...
E
,
mescolati
insieme
,
preti
,
frati
,
confraternite
,
signori
,
maestranze
,
massai
,
contadini
!
...
Tutta
Ràbbato
per
le
vie
!
E
padre
Anastasio
che
accorreva
da
un
punto
all
'
altro
,
con
in
testa
la
corona
di
vimini
un
po
'
di
traverso
e
la
disciplina
in
mano
,
per
mostra
.
Poteva
fare
due
cose
nello
stesso
tempo
,
flagellarsi
le
spalle
e
badare
all
'
ordine
della
processione
,
alle
fermate
,
alle
riprese
?
"
Psi
!
Psi
!
Psi
!
Avanti
!
"
Si
udiva
soltanto
la
sua
voce
,
si
vedeva
soltanto
un
suo
braccio
,
messo
fuori
dalla
larga
manica
,
trinciante
l
'
aria
con
rapidi
segnali
.
E
la
imperiosa
tromba
del
suo
naso
e
la
sua
poderosa
pancia
che
sporgeva
stretta
dal
cordone
trionfavano
allorché
egli
si
fermava
a
gambe
larghe
,
in
mezzo
alla
via
,
quasi
argine
,
per
far
passare
a
giusta
distanza
le
due
file
della
processione
che
accennavano
a
serrarsi
incalzate
dalla
folla
.
E
quel
giorno
...
Il
marchese
avea
dovuto
andare
dalla
zia
baronessa
per
trovarsi
colà
con
la
famiglia
Mugnos
che
voleva
assistere
da
un
terrazzino
al
passaggio
della
processione
.
Nervoso
,
irrequieto
,
rispondeva
spesso
fuori
tono
alle
domande
della
zia
e
della
signora
Mugnos
.
Si
affacciava
,
rientrava
,
tornava
ad
affacciarsi
;
e
la
processione
sfilava
,
sfilava
,
interminabile
,
tra
la
folla
enorme
.
"
Che
hai
,
nepote
mio
?
"
"
Niente
.
Certi
spettacoli
...
non
so
...
fanno
un
effetto
...
"
"
È
vero
.
"
"
È
stata
una
santa
ispirazione
,
marchese
!
"
,
gli
ripeteva
per
la
terza
volta
la
signora
Mugnos
.
Il
marchese
appoggiato
all
'
imposta
del
balcone
dov
'
erano
affacciate
Zòsima
e
la
sorella
,
chiamò
:
"
Zòsima
,
sentite
!
"
.
Ella
si
piegò
col
corpo
verso
di
lui
,
tenendosi
attaccata
con
una
mano
alla
ringhiera
di
ferro
.
"
E
ditemi
la
verità
!
"
,
soggiunse
il
marchese
sottovoce
.
"
La
dico
sempre
"
,
rispose
Zòsima
.
"
Ditemi
la
verità
:
perché
avete
tardato
tanto
ad
acconsentire
?
"
"
Per
riflettere
bene
;
e
anche
per
...
"
"
Per
gelosia
di
...
quella
...
?
Oh
!
"
"
Forse
!
Cosa
passata
non
conta
più
...
Ecco
il
Crocifisso
.
"
Dovette
affacciarsi
anche
lui
.
Si
attendeva
di
riceverne
un
'
impressione
violenta
e
avrebbe
voluto
evitarla
.
Invece
,
alla
luce
diffusa
,
nello
spazio
della
via
,
il
suo
Crocifisso
gli
parve
rimpicciolito
di
proporzioni
e
meno
doloroso
di
aspetto
.
Egli
stentava
a
persuadersi
che
fosse
proprio
quello
stesso
che
laggiù
,
alla
parete
del
mezzanino
,
gli
era
sembrato
quasi
colossale
e
così
terrificante
con
quegli
occhi
semispenti
e
quelle
sanguinolenti
piaghe
che
spuntavano
dagli
strappi
del
lenzuolo
!
Intanto
,
padre
Anastasio
se
lo
portava
via
,
in
coda
alla
processione
,
a
dispetto
dei
canonici
di
Sant
'
Isidoro
...
Solo
don
Silvio
non
avea
voluto
mancare
,
e
,
confuso
coi
più
umili
,
con
la
corona
di
spine
in
testa
,
a
piedi
scalzi
,
si
sbatteva
forte
la
disciplina
su
le
magrissime
spalle
.
E
quel
giorno
,
a
quella
vista
,
il
marchese
si
confermò
nel
sospetto
che
don
Silvio
avesse
suggerito
al
prevosto
le
parole
:
"
Vi
dava
noia
in
casa
Gesù
Crocifisso
?
"
.
Non
intendeva
di
ripetergliele
in
quel
momento
col
prender
parte
,
lui
solo
della
parrocchia
di
Sant
'
Isidoro
,
alla
processione
promossa
da
padre
Anastasio
?
Il
marchese
aggrottò
le
sopracciglia
e
si
ritrasse
indietro
.
Quando
la
via
tornò
deserta
e
silenziosa
,
traversata
soltanto
da
qualche
povera
donna
che
infilava
frettolosamente
un
vicolo
per
arrivare
in
tempo
alla
chiesa
di
Sant
'
Antonio
e
ricevere
la
benedizione
dal
Crocifisso
nuovo
,
come
dicevano
,
quantunque
fosse
vecchissimo
di
qualche
centinaio
di
anni
,
il
marchese
era
già
tranquillo
,
col
gran
sollievo
della
liberazione
finalmente
ottenuta
,
che
gli
traspariva
dagli
sguardi
e
da
tutto
l
'
aspetto
.
Visto
che
Zòsima
stava
per
seguire
nel
salone
la
sorella
Cristina
,
le
accennò
di
fermarsi
.
"
Zòsima
,
ora
tutto
dipende
da
voi
.
"
"
La
baronessa
sa
...
"
,
ella
rispose
un
po
'
meravigliata
di
quelle
parole
.
"
Che
cosa
?
"
"
Il
mio
voto
...
"
"
Che
voto
?
È
una
novità
!
"
"...Di
sposare
dopo
che
il
Signore
ci
avrà
concesso
la
pioggia
!
"
"
E
se
non
piovesse
?
"
"
Pioverà
presto
...
Bisogna
sperarlo
!
"
"
Come
mai
vi
è
venuto
in
testa
?..."
"
C
'
è
tanta
povera
gente
che
muore
di
fame
.
Non
sembrerebbe
malaugurio
anche
a
voi
?
"
"
Avete
ragione
.
"
Egli
era
stato
ad
osservarla
attentamente
durante
le
due
ore
che
si
trovavano
insieme
.
Sì
,
c
'
era
una
soave
finezza
di
espressione
nei
tratti
di
quel
viso
,
specialmente
negli
occhi
e
nella
bocca
;
ma
il
sangue
non
più
scorreva
rapido
e
caldo
sotto
la
bianca
epidermide
;
ma
il
cuore
non
più
batteva
agitato
da
baldo
impulso
di
passione
!
Le
disgrazie
,
le
sofferenze
avevano
ammortito
ogni
rigoglio
nel
non
giovane
corpo
;
e
per
ciò
sembrava
che
anche
quell
'
anima
vivesse
quasi
in
preda
a
continuo
sbalordimento
.
Ma
,
forse
,
egli
s
'
ingannava
.
C
'
era
voluto
e
una
straordinaria
forza
di
volontà
e
un
gran
coraggio
e
un
nobilissimo
orgoglio
per
rassegnarsi
a
vivere
dignitosamente
nella
miseria
dopo
aver
gustato
la
soddisfazione
e
i
piaceri
della
ricchezza
e
spesso
pure
quelli
del
fasto
,
come
lo
aveva
amato
e
praticato
,
a
intervalli
,
suo
padre
!
E
nei
momenti
in
cui
,
suo
malgrado
,
il
marchese
si
sentiva
spinto
a
fare
confronti
che
gli
sembravano
profanazioni
,
scuoteva
la
testa
per
scacciarli
via
,
ripetendo
mentalmente
:
"
Questa
,
questa
è
la
donna
che
ci
vuole
per
me
!
"
.
Glielo
dicevano
anche
gli
altri
in
Casino
,
fin
il
dottor
Meccio
che
pareva
volesse
entrargli
in
grazia
dopo
la
sfuriata
di
mesi
addietro
.
"
Bravo
marchese
!
...
Un
angiolo
!
...
Avete
scelto
un
angiolo
!
...
Tutte
le
virtù
!
...
Debbo
confessarvelo
?
Io
ce
l
'
ho
avuta
un
po
'
con
voi
,
vedendovi
vivere
come
un
romito
,
lassù
!
Questo
è
il
primo
passo
;
poi
verrà
l
'
altro
.
Siamo
qua
,
tutti
,
per
portarvi
in
palma
di
mano
.
Il
paese
ha
bisogno
di
uomini
energici
e
onesti
,
onesti
specialmente
!
Voi
mi
capite
.
Stiamo
passando
un
brutto
quarto
d
'
ora
.
Povero
Comune
!
"
"
Niente
,
dottore
!
Riguardo
ad
affari
comunali
...
"
"
Ma
se
gli
uomini
come
voi
si
tirano
indietro
!
"
"
Ho
troppi
grattacapi
in
casa
mia
.
"
"
È
casa
vostra
,
è
casa
nostra
il
Comune
!
"
"
Niente
!
Da
quest
'
orecchio
non
ci
sento
.
"
E
lo
lasciava
a
spasseggiare
su
e
giù
pel
salone
del
Casino
,
con
la
gran
canna
d
'
India
infilata
sotto
braccio
,
come
una
spada
,
lungo
,
diritto
,
impettito
.
Nell
'
attesa
che
l
'
intonaco
delle
stanze
si
asciugasse
,
che
arrivassero
da
Catania
il
pittore
pei
soffitti
e
gli
operai
per
tappezzarle
,
il
marchese
,
ora
,
andava
quasi
tutti
i
giorni
in
Casino
,
prima
di
assistere
alla
distribuzione
delle
minestre
e
del
pane
insieme
con
gli
altri
colleghi
della
Commissione
.
Aveva
preso
gusto
alla
partita
di
tarocchi
che
don
Gregorio
,
cappellano
del
monastero
di
Santa
Colomba
,
il
notaio
Mazza
,
don
Stefano
Spadafora
e
don
Pietro
Salvo
facevano
colà
,
in
un
angolo
appartato
,
due
volte
al
giorno
,
inchiodati
per
lunghe
ore
col
Giove
,
l
'
Impiccato
,
il
Matto
e
coi
Trionfi
tra
le
mani
,
accalorandosi
,
bisticciandosi
,
insultandosi
con
parolacce
e
tornando
,
poco
dopo
,
più
amici
di
prima
.
Spesso
,
don
Pietro
Salvo
gli
cedeva
il
posto
,
appena
vinto
qualche
soldo
:
"
Volete
divertirvi
,
marchese
?
"
.
Don
Stefano
sbuffava
.
In
presenza
del
marchese
,
gli
toccava
di
contenersi
,
ed
era
una
gran
sofferenza
per
lui
.
Il
marchese
,
che
lo
sapeva
,
sedendosi
gli
faceva
il
patto
:
"
Senza
bestemmie
,
don
Stefano
!
"
.
"
Ma
il
giocatore
deve
sfogarsi
!
Voi
parlate
bene
!
Debbo
crepare
?
"
E
un
giorno
,
a
ogni
svista
del
compagno
,
a
ogni
giocata
andatagli
a
male
,
don
Stefano
,
invece
di
dirne
qualcuna
di
quelle
da
schiodare
dal
Paradiso
mezza
corte
celeste
,
fu
visto
togliersi
rabbiosamente
di
capo
la
tuba
,
sputarvi
dentro
e
rimettersela
,
subito
.
"
Che
fate
,
don
Stefano
?
"
"
Lo
so
io
!
Debbo
crepare
?
...
Questa
vale
per
Giove
...
"
E
buttò
la
carta
picchiando
forte
con
le
nocche
delle
dita
,
quasi
volesse
sfondare
il
tavolino
.
Sembrava
che
quella
volta
i
tarocchi
lo
facessero
a
posta
,
e
il
compagno
pure
.
E
don
Stefano
,
a
cavarsi
rabbiosamente
di
capo
la
tuba
,
a
sputarvi
dentro
e
rimettersela
subito
.
"
Che
fate
,
don
Stefano
?
"
"
Lo
so
io
!
...
Volete
che
crepi
?
"
Soltanto
all
'
ultimo
,
quando
egli
,
fuori
dei
gangheri
,
scaraventava
la
tuba
per
terra
,
gli
astanti
si
avvidero
della
figurina
del
Cristo
alla
Colonna
ficcata
là
in
fondo
,
contro
la
quale
egli
aveva
inteso
di
bestemmiare
,
silenziosamente
,
a
quella
maniera
!
...
Doveva
proprio
crepare
?
E
non
gli
importò
che
gli
appiccicassero
per
questo
il
nomignolo
di
Maometto
.
Almeno
,
da
quel
giorno
in
poi
,
egli
poté
bestemmiare
in
pace
,
a
libito
suo
,
anche
in
faccia
al
marchese
.
Intanto
il
dottor
Meccio
e
parecchi
altri
tornavano
spesso
alla
carica
:
"
Un
signore
come
voi
!
Vi
porteremmo
in
trionfo
al
Municipio
!
"
.
E
siccome
il
marchese
da
questo
orecchio
non
voleva
sentirci
,
così
cominciò
a
riprendere
le
passeggiate
serali
su
per
la
spianata
del
Castello
,
dove
quasi
nessuno
più
osava
di
andare
,
tanto
era
desolante
lo
spettacolo
di
quelle
campagne
brulle
,
riarse
che
si
stendevano
,
di
qua
,
fino
a
piè
delle
colline
,
e
,
di
là
,
fino
a
piè
dell
'
Etna
sempre
pennacchiato
di
fumo
,
con
appena
un
piccolo
orlo
di
neve
in
cima
al
cratere
,
coi
boschi
di
castagni
e
di
lecci
attorno
ai
fianchi
,
scabroso
in
alto
e
rigato
da
nere
strisce
di
lava
che
l
'
aria
senza
vapori
permetteva
di
distinguere
nettamente
.
Ma
,
dopo
tre
o
quattro
volte
,
avea
dovuto
smettere
.
Trovandosi
solo
lassù
,
in
faccia
a
quell
'
immenso
orizzonte
e
con
gran
silenzio
che
lo
circondava
,
egli
sentiva
venirsi
addosso
un
'
inesplicabile
tristezza
.
Le
miserie
udite
raccontare
o
viste
durante
la
giornata
gli
tornavano
in
mente
.
Da
Margitello
,
da
Casalicchio
,
da
Poggiogrande
gli
erano
arrivate
,
una
dietro
a
l
'
altra
,
cattive
notizie
.
"
Ieri
sono
morti
quattro
animali
!
Oggi
,
tre
altri
!
"
Il
tifo
bovino
continuava
la
sua
strage
.
Come
non
impensierirsi
?
...
Ma
non
era
questo
,
no
!
Tristi
presentimenti
gli
scurivano
l
'
animo
;
si
addensavano
,
passavano
via
,
come
nuvoloni
spazzati
dal
vento
,
tornavano
di
quando
in
quando
,
senza
ragione
alcuna
e
senza
significato
preciso
.
Si
distraeva
ruminando
grandi
progetti
agrari
da
attuare
,
appena
sposato
:
un
'
Associazione
di
proprietari
di
vigneti
e
di
uliveti
,
sotto
la
sua
direzione
;
e
macchine
di
ogni
sorta
,
le
più
recenti
;
e
produzione
da
spedire
nei
mercati
della
penisola
e
fuori
,
in
Francia
,
in
Inghilterra
,
in
Germania
!
Altro
che
le
misere
brighe
municipali
con
cui
non
si
cavava
un
ragno
da
un
buco
e
che
significavano
soltanto
:
levati
di
lì
,
che
mi
ci
metto
io
!
E
rizzava
,
con
l
'
immaginazione
,
vasti
edifici
,
laggiù
,
a
Margitello
...
Sentiva
rinascere
in
sé
il
mal
del
calcinaccio
del
nonno
...
Da
una
parte
gli
strettoi
per
le
ulive
,
e
la
dispensa
coi
coppi
panciuti
per
gli
olii
;
dall
'
altra
,
i
pigiatoi
delle
uve
e
la
cantina
,
fresca
,
ariosa
,
per
le
botti
e
i
bottaccini
...
E
vedeva
olii
dorati
,
limpidissimi
,
in
belle
bottiglie
,
da
vincere
al
paragone
quelli
di
Lucca
e
di
Nizza
;
e
vini
rossi
,
e
moscati
da
contrastare
coi
Bordeaux
,
coi
Reno
,
con
tutti
i
migliori
vini
del
mondo
!
XVI
.
Il
povero
don
Silvio
attendeva
da
più
di
mezz
'
ora
nell
'
anticamera
,
e
mamma
Grazia
veniva
di
tanto
in
tanto
a
tenergli
compagnia
.
"
Abbiate
pazienza
!
C
'
è
l
'ingegnere."
"
Non
ho
fretta
,
mamma
Grazia
.
"
"
Siamo
con
la
casa
sossopra
.
"
"
Pel
matrimonio
,
l
'
ho
sentito
dire
.
"
"
Che
tosse
!
...
Riguardatevi
,
don
Silvio
!
"
"
Sia
fatta
...
la
volontà
...
di
Dio
!
"
Con
la
tosse
che
gli
soffocava
le
parole
in
gola
,
il
petto
di
quel
magro
corpicciuolo
,
scosso
rudemente
a
ogni
assalto
,
pareva
dovesse
schiantarsi
.
"
Mettetevi
a
letto
;
fate
una
buona
sudata
!
"
"
E
i
poveretti
che
muoiono
di
fame
?
Per
questo
sono
qui
.
"
"
Ah
,
don
Silvio
!
Non
si
finisce
mai
!
Il
marchese
ha
vuotato
il
magazzino
del
grano
...
Fave
,
ceci
,
cicerchia
...
Che
non
ha
dato
?
"
"
Lo
so
,
lo
so
!
Chi
più
ha
più
deve
dare
.
"
"
Famiglie
intere
su
le
spalle
!
"
"
Lo
so
.
Ma
ci
sarà
qualche
cosa
anche
pei
miei
poveretti
,
mamma
Grazia
.
"
"
Figuratevi
!
Non
se
lo
lascerà
nemmeno
dire
.
"
Il
marchese
,
che
accompagnava
l
'
ingegnere
fino
all
'
anticamera
,
si
fermò
,
turbato
,
alla
inattesa
vista
di
don
Silvio
.
"
E
andate
attorno
con
questa
tosse
?
"
,
gli
disse
l
'
ingegnere
dopo
averlo
salutato
.
Don
Silvio
si
levò
a
stento
da
sedere
,
inchinandosi
al
marchese
e
all
'
ingegnere
,
senza
poter
pronunziare
una
sola
parola
,
scusandosi
con
umile
gesto
di
rassegnazione
.
"
Che
abbiamo
?
"
,
gli
domandò
il
marchese
,
ostentando
disinvoltura
.
"
Qua
,
su
questa
poltrona
;
è
più
comoda
.
"
Lo
aveva
fatto
entrare
nella
stanza
accanto
,
e
gli
si
era
fermato
davanti
,
in
piedi
,
con
le
braccia
dietro
la
schiena
,
guardandolo
fisso
,
per
indovinare
il
motivo
di
quella
visita
prima
che
quegli
parlasse
.
"
Mi
manda
Gesù
Cristo
!
"
,
disse
don
Silvio
.
"
Quale
Gesù
Cristo
?
Perché
?
...
Andate
a
raccontare
queste
storie
alle
femminucce
!
"
Il
marchese
quasi
balbettava
,
pallido
,
da
la
improvvisa
concitazione
.
"
Mi
perdoni
...
voscenza
!
...
Me
ne
vado
...
"
E
don
Silvio
non
poté
proseguire
,
sopraffatto
dalla
tosse
.
Vedendolo
avviare
verso
l
'
uscio
,
il
marchese
lo
fermò
pel
braccio
:
"
Perché
siete
venuto
?
...
Che
volevate
da
me
?
...
Perché
siete
venuto
?
"
.
"
Pei
poveretti
,
marchese
!
Non
ho
saputo
esprimermi
.
"
"
Ci
sono
soltanto
io
a
Ràbbato
?
Ho
dato
assai
.
Troppo
!
Troppo
!
...
Sono
già
dissanguato
.
"
"
Si
calmi
!
...
Non
ha
obbligo
...
"
"
Eh
?
...
Siete
stato
voi
che
avete
detto
al
prevosto
Montoro
...
?
"
Gli
si
era
piantato
davanti
,
ringhiando
le
parole
,
fissandolo
negli
occhi
.
"
Che
cosa
?
"
,
domandò
timidamente
don
Silvio
.
"
Che
cosa
?
Gli
dava
noia
in
casa
quel
Crocifisso
al
marchese
!
"
"
E
ha
potuto
supporlo
?
Oh
,
voscenza
!
Io
,
anzi
,
ho
lodato
il
bell
'
atto
che
toglieva
quella
sacra
immagine
da
un
posto
non
degno
.
"
"
Non
degno
?
"
"
Certamente
;
il
suo
degno
posto
era
l
'altare."
"
Perché
dunque
or
ora
dicevate
:
mi
manda
Gesù
Cristo
?
...
Mi
avete
scambiato
per
una
donnicciuola
,
mi
avete
scambiato
?
"
"
Ha
ragione
!
Sono
parole
piene
di
superbia
quelle
!
...
Me
ne
accorgo
;
ha
ragione
!
...
Credevo
che
quando
uno
va
a
chiedere
pei
poveri
fosse
quasi
mandato
da
Gesù
Cristo
...
Se
la
prenda
con
me
.
I
poveretti
che
hanno
fame
non
debbono
scontare
il
mio
peccato
.
Gliene
chiedo
perdono
...
anche
in
ginocchio
...
"
Il
marchese
lo
trattenne
.
Si
vergognava
di
esser
trascorso
;
ma
non
voleva
lasciarsi
intimidire
da
quel
pretucolo
.
Gli
pareva
che
colui
intendesse
di
abusare
della
circostanza
di
essere
stato
messo
a
parte
,
in
confessione
,
di
un
terribile
segreto
...
Doveva
farglielo
capire
,
perché
non
ricominciasse
più
e
la
finisse
una
volta
per
sempre
!
Non
osò
.
"
Che
vi
immaginate
?
"
,
riprese
con
un
tono
meno
alterato
.
"
Mi
è
rimasto
appena
tanto
grano
da
bastare
per
me
.
"
"
Oh
,
penserà
il
Signore
a
ricoprirle
di
nuovo
i
canicci
!
"
"
Infatti
!
...
Infatti
!
"
"
Non
disperi
della
misericordia
di
Dio
,
marchese
!
"
"
E
intanto
la
gente
muore
come
le
mosche
.
Dovrei
avere
la
zecca
in
casa
,
o
stampare
carte
false
...
Ma
non
vedete
che
non
vi
reggete
in
piedi
?
"
Don
Silvio
assalito
da
un
nuovo
e
più
forte
accesso
di
tosse
,
aveva
dovuto
rimettersi
a
sedere
,
mezzo
tramortito
.
"
Ecco
!
...
Soltanto
per
mostrarvi
la
buona
intenzione
"
,
aggiunse
il
marchese
.
"
Lo
sapevo
che
non
sarei
venuto
invano
!
"
,
rispose
don
Silvio
ringraziandolo
.
Aveva
le
lagrime
agli
occhi
.
Il
marchese
rimase
,
tutta
la
giornata
,
con
un
senso
di
sorda
irritazione
nell
'
animo
,
quasi
il
sentimento
di
pietà
che
all
'
ultimo
lo
aveva
commosso
fosse
stato
una
specie
di
soverchieria
,
una
prepotenza
usatagli
,
con
fine
arte
,
da
quel
prete
.
Si
sfogò
con
mamma
Grazia
:
"
Ci
mancava
lui
per
venire
a
smungermi
!
"
.
"
È
un
santo
,
figlio
mio
!
"
"
I
santi
...
stiano
appiccicati
al
muro
,
o
in
Paradiso
"
,
rispose
duramente
il
marchese
.
E
due
giorni
dopo
,
don
Silvio
era
davvero
in
via
di
andarsene
in
Paradiso
,
dove
il
marchese
lo
voleva
.
Davanti
la
porta
della
sua
abitazione
,
gruppi
di
gente
costernata
,
con
gli
occhi
al
balconcino
della
cameretta
del
malato
.
Il
dottore
aveva
dovuto
ordinare
di
tener
chiusa
la
porta
perché
la
cameretta
non
fosse
invasa
.
Di
tratto
in
tratto
,
qualcuno
dei
pochi
ammessi
in
casa
veniva
fuori
asciugandosi
le
lagrime
,
ed
era
subito
circondato
.
Lo
interrogavano
con
gli
sguardi
,
con
una
lieve
mossa
del
capo
,
quasi
il
suono
delle
parole
potesse
disturbare
l
'
agonizzante
.
"
Si
è
confessato
!
"
"
Udite
?
Gli
portano
il
viatico
e
l
'
estrema
unzione
!
"
La
campanella
di
Sant
'
Isidoro
dava
il
segnale
con
pochi
squilli
affrettati
;
e
,
subito
dopo
,
la
campana
grande
un
tocco
,
due
,
tre
,
che
ondulavano
lenti
tristamente
.
Tutti
in
orecchie
,
a
contarli
:
"
Quattro
!
Cinque
!
"
.
Dappertutto
;
in
Casino
,
nelle
farmacie
,
nelle
botteghe
,
in
ogni
casa
,
davanti
le
porte
.
"
Sei
!
Sette
!
"
Come
se
quei
rintocchi
cupi
e
lenti
stessero
per
annunziare
una
pubblica
sciagura
.
Si
sapeva
:
otto
tocchi
per
le
donne
;
nove
per
gli
uomini
;
dieci
pei
sacerdoti
!
E
il
decimo
rintocco
,
più
cupo
,
più
lento
,
ondulò
a
lungo
per
l
'
aria
.
Altra
gente
accorreva
:
popolane
,
contadini
,
tutti
i
poverelli
da
lui
beneficiati
,
magri
,
squallidi
,
che
dimenticavano
in
quel
momento
la
mal
'
annata
e
la
fame
,
con
occhi
gonfi
di
lagrime
,
con
visi
sbalorditi
.
Ah
,
il
Signore
avrebbe
dovuto
prendersi
,
invece
,
qualcuno
di
loro
!
Ed
ecco
il
viatico
!
Si
udiva
il
campanello
che
precedeva
il
prete
con
la
pisside
e
l
'
olio
santo
.
Il
canonico
Cipolla
,
sotto
il
baldacchino
,
circondato
dai
fedeli
che
portavano
le
lanterne
di
scorta
e
seguito
da
un
centinaio
di
persone
recitanti
il
rosario
,
passava
a
stento
tra
la
folla
inginocchiata
che
ingombrava
il
vicolo
da
un
capo
all
'
altro
.
La
porta
fu
spalancata
;
il
campanello
cessò
di
suonare
.
Anche
il
marchese
aveva
contato
:
"
Uno
!
...
Due
!
...
Cinque
!
...
Dieci
!...",
i
rintocchi
della
campana
grande
di
Sant
'
Isidoro
.
Da
parecchi
giorni
,
tre
,
quattro
volte
il
giorno
,
egli
mandava
Titta
,
il
cocchiere
,
a
prendere
notizie
.
Lo
atterriva
l
'
idea
che
la
febbre
facesse
delirare
don
Silvio
,
e
che
nel
delirio
gli
sfuggisse
una
parola
,
un
accenno
!
...
Poteva
darsi
!
Smaniava
attendendo
il
ritorno
del
messo
.
"
Sei
entrato
proprio
in
camera
?
Lo
hai
visto
?
"
"
Già
sembra
un
cadavere
.
Non
c
'
è
più
speranza
!
"
Il
marchese
socchiudeva
gli
occhi
,
un
po
'
deluso
,
crudele
.
Aveva
la
pelle
dura
quel
prete
!
E
il
giorno
appresso
:
"
Come
va
?
Perché
hai
tardato
tanto
?
"
.
"
Non
volevano
farmi
entrare
.
Mi
ha
riconosciuto
.
Mi
ha
detto
:
"
Ringraziate
il
marchese
!
"
,
parlava
con
un
fil
di
voce
.
"
Ditegli
che
preghi
per
me
!
"
"
"
Ah
!
...
Poveretto
!
"
Ma
,
nel
suo
interno
,
egli
dava
un
significato
ironico
alle
parole
riferitegli
da
Titta
;
e
così
giustificava
il
rancore
che
gli
faceva
desiderare
più
pronta
la
sparizione
di
colui
che
possedeva
il
suo
segreto
,
e
che
era
per
lui
,
non
solamente
un
rimprovero
continuo
,
ma
un
pericolo
;
o
,
se
non
un
pericolo
,
una
ossessione
che
gli
dava
fastidio
.
E
quando
udì
in
Casino
(
vi
era
andato
a
posta
per
sentire
quel
che
si
diceva
)
,
quando
udì
raccontare
dal
notaio
Mazza
che
don
Silvio
aveva
detto
a
sua
sorella
:
"
Abbi
pazienza
,
fino
a
venerdì
a
ventun
'
ora
!
"
,
i
tre
giorni
e
mezzo
che
ancora
mancavano
gli
parvero
una
eternità
.
Sarebbe
stato
vero
?
Il
venerdì
non
poté
restare
ad
attendere
che
la
campana
grande
di
Sant
'
Isidoro
suonasse
a
morto
a
ventun
'
ora
,
com
'
è
di
rito
.
Il
cameriere
del
Casino
era
stato
mandato
a
informarsi
,
anche
per
la
curiosità
di
sapere
se
la
predizione
-
e
tutti
lo
credevano
-
si
sarebbe
avverata
.
Vedendo
che
don
Pietro
Salvo
cava
a
ogni
cinque
minuti
l
'
orologio
di
tasca
,
il
dottor
Meccio
esclamò
:
"
Stiamo
qui
a
tirargli
il
fiato
di
corpo
.
È
sconveniente
!
"
.
"
Andatevene
.
Chi
vi
trattiene
?
"
Erano
sul
punto
di
bisticciarsi
;
ma
dalla
cantonata
spuntava
don
Marmotta
come
il
cameriere
era
soprannominato
.
Veniva
col
suo
comodo
,
dando
la
notizia
a
quanti
lo
fermavano
,
riprendendo
a
camminare
a
passi
lenti
,
con
la
testa
ciondoloni
che
secondava
il
movimento
dei
passi
,
senza
curarsi
che
fosse
impazientemente
aspettato
.
Il
marchese
gli
andò
incontro
:
"
Ebbene
?
"
.
"
È
ispirato
proprio
allo
scocco
di
ventun
'ora."
Si
era
immaginato
di
dover
respirare
più
liberamente
a
quella
notizia
.
Invece
,
rimase
là
,
dubbioso
.
Non
credeva
ai
suoi
orecchi
,
quasi
don
Silvio
avesse
potuto
fargli
il
cattivo
scherzo
di
fingere
di
morire
.
A
casa
,
trovò
mamma
Grazia
che
recitava
il
rosario
in
suffragio
dell
'
anima
del
sant
'
uomo
.
"
È
morto
!
Che
disgrazia
!
A
trentanove
anni
!
Gli
uomini
come
lui
non
dovrebbero
morire
mai
!
"
"
Muoiono
tanti
padri
di
famiglia
!
"
,
la
rimbrottò
.
"
La
morte
non
porta
rispetto
a
nessuno
.
"
Quel
lutto
di
tutto
il
paese
lo
irritava
.
Lo
irritava
anche
il
pensiero
della
morte
,
che
ora
gli
ronzava
alla
mente
con
insolita
vivacità
e
strana
insistenza
.
Gli
sembrava
che
qualcuno
gli
sussurrasse
dentro
il
cervello
:
"
Oggi
a
me
,
domani
a
te
!
"
.
E
quel
qualcuno
,
a
poco
a
poco
,
prendeva
le
sembianze
di
don
Silvio
.
Avrebbe
voluto
esser
sordo
per
non
udire
le
campane
di
tutte
le
chiese
che
suonavano
a
mortorio
,
tacevano
un
po
'
,
riprendevano
a
suonare
!
Sarebbe
scappato
per
Margitello
,
se
non
avesse
riflettuto
che
le
avrebbe
udite
ugualmente
e
più
incupite
dalla
distanza
.
Eppure
non
si
sentiva
ancora
rassicurato
!
Volle
vedere
il
trasporto
dalla
terrazza
davanti
al
Casino
.
In
Piazza
dell
'
Orologio
gran
calca
.
Il
mortorio
che
andava
attorno
da
un
'
ora
,
secondo
la
costumanza
,
per
le
vie
principali
del
paese
,
doveva
passare
di
là
per
deporre
il
cadavere
nella
chiesa
di
Sant
'
Isidoro
dove
gli
avrebbero
cantato
la
messa
funebre
.
E
già
affluiva
in
piazza
la
gente
che
si
riversava
dalle
traverse
precedendo
il
convoglio
.
La
processione
s
'
inoltrava
lentamente
:
confraternite
con
gli
stendardi
avvolti
all
'
asta
,
frati
Cappuccini
,
frati
di
Sant
'
Antonio
,
frati
Minori
conventuali
,
preti
in
cotta
e
stola
nera
,
canonici
con
mozzetta
di
lutto
,
tutti
coi
torcetti
accesi
in
mano
,
salmodianti
;
e
dietro
,
sul
cataletto
,
il
cadavere
,
scoperto
,
con
le
mani
in
croce
,
in
cotta
e
stola
,
e
col
berretto
a
tre
spicchi
in
testa
,
che
spiccava
su
la
coltre
nera
di
broccato
orlata
con
frangia
di
argento
;
corto
,
sparuto
,
col
viso
giallo
,
con
gli
occhi
socchiusi
e
il
naso
affilato
,
sembrava
che
tentennasse
il
capo
a
ogni
passo
dei
portatori
.
Giunti
vicino
al
Casino
,
essi
deponevano
a
terra
il
cataletto
,
e
la
gente
faceva
ressa
attorno
al
cadavere
per
baciargli
le
mani
.
Quattro
carabinieri
erano
pronti
,
dai
lati
,
a
impedire
che
strappassero
in
brandelli
gli
abiti
del
morto
per
tenerli
come
reliquie
.
E
così
il
marchese
poté
osservar
bene
quella
bocca
chiusa
per
sempre
,
che
non
avrebbe
potuto
mai
più
,
mai
più
,
ridire
a
nessuno
il
segreto
da
lui
rivelato
in
confessione
!
Allora
si
sentì
forte
,
vittorioso
,
quasi
la
fine
di
quell
'
uomo
fosse
stata
opera
sua
.
E
soltanto
per
decenza
non
sorrise
,
quando
il
cugino
Pergola
gli
disse
all
'
orecchio
:
"
Dev
'
essere
rimasto
male
don
Silvio
,
non
trovando
di
là
il
Paradiso
!
"
.
XVII
.
Una
mattina
,
quando
il
marchese
meno
se
lo
aspettava
,
don
Aquilante
era
ricomparso
non
per
parlargli
,
come
al
solito
,
di
affari
,
ma
per
annunciargli
con
gravità
:
"
Finalmente
si
è
smaterializzato
!
"
.
Il
marchese
,
che
non
aveva
udito
bene
,
guardatolo
in
viso
con
stupore
,
replicò
:
"
Si
è
...
?
"
.
"
Smaterializzato
!
"
,
sibilò
don
Aquilante
.
Quantunque
le
idee
e
le
credenze
del
marchese
di
Roccaverdina
fossero
compiutamente
cangiate
,
ed
egli
avesse
anzi
,
più
volte
,
domandato
ironicamente
all
'
avvocato
:
"
Che
dicono
gli
Spiriti
?
Si
divertono
ancora
a
tormentarvi
?
"
-
don
Aquilante
gli
aveva
raccontato
,
tempo
addietro
,
che
Spiriti
cattivi
,
di
tanto
in
tanto
,
gli
riducevano
catalettico
il
braccio
destro
per
impedirgli
di
scrivere
-
lo
strano
annunzio
lo
aveva
rimescolato
,
quasi
si
fosse
trattato
di
un
fatto
di
cui
non
si
potesse
dubitare
.
"
E
ora
?
"
,
domandò
,
nell
'
improvviso
turbamento
.
"
Ora
sarà
più
facile
interrogarlo
con
certezza
di
ottenere
precise
risposte
.
Ieri
Rocco
Criscione
mi
è
apparso
,
spontaneamente
,
un
minuto
secondo
.
Ha
voluto
forse
dirmi
:
eccomi
a
vostra
disposizione
.
"
"
Eh
,
via
!
"
,
fece
il
marchese
che
già
riprendeva
padronanza
di
sé
.
"
La
vostra
incredulità
è
irragionevole
.
"
"
Ma
,
innanzitutto
,
dovreste
convincermi
che
l
'
anima
umana
è
immortale
.
"
Don
Aquilante
rizzò
il
capo
,
maravigliato
di
questo
inatteso
linguaggio
.
"
La
scienza
...
"
,
continuò
il
marchese
.
"
Non
mi
parlate
della
scienza
officiale
"
,
lo
interruppe
l
'
avvocato
.
"
È
la
più
massiccia
ignoranza
!
"
"...la
scienza
positiva
richiede
fatti
accertati
,
che
si
possano
provare
e
riprovare
.
La
scienza
...
"
Il
marchese
gli
ripeteva
,
con
enfasi
,
frasi
,
periodi
interi
dei
libri
prestatigli
dal
cugino
,
e
credeva
di
chiudergli
la
bocca
.
"
Fatti
,
sissignore
!
"
,
riprese
don
Aquilante
.
"
Accertati
,
sissignore
!
Solamente
,
poiché
certi
fatti
non
fanno
comodo
ai
materialisti
,
essi
fingono
di
non
vederli
.
Ma
i
fatti
non
per
questo
non
sono
veri
,
non
per
questo
rimangono
annullati
!
"
"
Quando
non
si
può
vedere
né
toccare
con
mano
...
"
"
Vedreste
,
tocchereste
con
mano
,
se
aveste
l
'
animo
di
tentare
l
'esperimento."
"
Ah
!
...
Credete
,
forse
,
che
scaldandomi
la
fantasia
e
mettendomi
paura
,
giungerete
a
farmi
vedere
quel
che
non
è
?
Infine
,
sarebbe
un
'
allucinazione
,
niente
altro
!
"
"
E
se
Rocco
ci
rivelasse
:
"
Mi
ha
ucciso
il
tal
dei
tali
?"."
"
È
impossibile
!
"
"
E
ci
desse
le
prove
?
"
"
È
impossibile
!
"
"
Dovreste
fare
da
medium
.
Egli
vi
era
persona
affezionata
e
fedele
.
Nessuno
meglio
di
voi
potrebbe
servire
ad
evocarlo
.
"
"
Ma
io
non
mi
metto
a
fare
certe
sciocchezze
!
"
"
I
vostri
famosi
scienziati
rispondono
appunto
così
.
"
"
Ed
hanno
ragione
.
"
"
Che
ci
rimettereste
,
a
coadiuvarmi
?
"
"
Siete
venuto
a
posta
per
questo
?
"
"
Sì
,
marchese
.
Da
qualche
tempo
in
qua
,
un
rimorso
mi
tortura
.
Ho
lungamente
riflettuto
intorno
al
processo
e
alla
condanna
di
Neli
Casaccio
.
Temo
che
i
giurati
siano
incorsi
in
uno
di
quegli
inevitabili
errori
giudiziari
che
fanno
scontare
a
un
innocente
il
delitto
di
un
reo
rimasto
ignoto
.
"
"
Perché
?
...
E
che
vorreste
fare
?
"
"
Quel
che
fareste
voi
,
che
farebbe
qualunque
onesta
persona
in
questo
caso
:
rimettere
la
giustizia
su
la
giusta
via
.
"
"
In
che
modo
?
...
Su
quali
indizi
?
"
"
Ce
lo
dovrebbe
dire
lui
!
"
"
Pensate
di
farmi
impazzire
con
le
vostre
stregonerie
?
...
Domandate
piuttosto
agli
Spiriti
se
avremo
presto
la
pioggia
.
Non
possono
far
piovere
cotesti
signori
?
...
Mi
stupisco
che
un
uomo
intelligente
e
dotto
come
voi
si
perda
dietro
a
tali
fandonie
.
Volete
una
spiegazione
?
"
,
soggiunse
.
"
Ve
la
darò
io
,
che
sono
un
ignorante
a
petto
vostro
.
Ora
che
siete
stato
preso
dagli
scrupoli
intorno
a
quel
processo
,
pensa
e
ripensa
,
vi
è
esaltata
la
fantasia
...
Ed
ecco
in
che
modo
vi
è
parso
di
vedervi
apparire
dinanzi
...
"
Non
volle
neppure
nominare
Rocco
Criscione
.
Come
mai
don
Aquilante
si
era
messo
a
riflettere
,
per
l
'
appunto
,
intorno
al
processo
di
Neli
Casaccio
?
...
Che
sospetti
aveva
dunque
?
E
contro
di
chi
?
Era
venuto
per
tastar
terreno
?
...
L
'
apparizione
poteva
essere
una
storiella
inventata
a
bella
posta
per
notare
che
impressione
gli
avrebbe
prodotto
su
l
'
animo
.
Fortunatamente
,
egli
era
rimasto
tranquillo
...
Perché
mostrargli
di
aver
paura
delle
pretese
possibili
rivelazioni
?
Chi
doveva
poi
farle
,
in
realtà
?
Quando
si
è
morti
,
è
per
sempre
!
Aveva
anche
pensato
a
tutto
questo
parlando
.
E
quantunque
gli
titubasse
in
fondo
al
cuore
lo
sgomento
delle
cose
misteriose
che
invade
,
in
certi
momenti
,
fin
gli
uomini
più
intrepidi
,
non
aspettò
che
don
Aquilante
gli
rispondesse
.
"
Intanto
"
,
riprese
subito
,
"
per
farvi
vedere
che
non
sono
,
come
dite
,
irragionevole
,
mi
dichiaro
pronto
a
contentarvi
.
Vedere
e
toccare
con
mano
,
s
'
intende
!
E
così
non
ne
riparleremo
più
...
Purché
non
ci
siano
pratiche
difficili
e
troppo
lunghe
;
non
ho
tempo
da
perdere
.
E
spero
di
rendervi
il
gran
servizio
di
togliervi
di
testa
queste
corbellerie
.
"
"
Lo
fate
per
curiosità
,
o
con
animo
ostile
?
"
"
Mettete
le
mani
avanti
?
Agisco
in
buona
fede
,
ve
lo
assicuro
;
più
per
voi
che
per
me
.
Vedrete
.
Vi
passeranno
pure
gli
scrupoli
,
i
rimorsi
.
"
"
Eccolo
!
"
,
esclamò
don
Aquilante
.
"
Non
ha
atteso
la
chiamata
.
"
Istintivamente
,
il
marchese
girò
gli
occhi
attorno
.
Il
cuore
gli
batteva
forte
,
la
lingua
gli
si
era
tutt
'
a
un
tratto
inaridita
.
"
State
in
orecchio
!
"
La
voce
di
don
Aquilante
era
diventata
cavernosa
.
"
Darà
un
segnale
della
sua
presenza
.
"
Il
pallore
,
il
lieve
tremito
che
gli
agitava
la
testa
e
le
mani
,
la
voce
alterata
mostravano
che
don
Aquilante
non
era
davvero
nello
stato
ordinario
.
E
il
marchese
tendeva
l
'
orecchio
,
trattenendo
il
respiro
.
"
Avete
sentito
?
"
,
domandò
don
Aquilante
.
"No."
"
Eppure
ha
picchiato
forte
sul
tavolino
!
"
"
Non
abbastanza
forte
,
pare
.
"
Dopo
questo
primo
insuccesso
,
il
marchese
cominciava
a
rassicurarsi
;
continuava
però
a
trattenere
il
respiro
,
a
stare
in
orecchio
.
"
Avete
sentito
ora
?
"
"No."
"
Udite
?
Picchia
più
forte
.
"
"
Non
credo
di
esser
sordo
!
"
"
Vi
prendo
una
mano
"
,
disse
don
Aquilante
dopo
qualche
istante
di
paura
,
"
per
assorbire
altro
fluido
vostro
e
poter
produrre
il
fenomeno
in
modo
che
possiate
percepirlo
anche
voi
...
Prestatevi
,
cedete
.
"
Il
marchese
ebbe
un
brivido
ghiaccio
per
tutta
la
persona
.
Don
Aquilante
lo
guardava
negli
occhi
con
ansiosa
intensità
.
"
Niente
!
"
,
esclamò
il
marchese
.
L
'
avvocato
corrugò
la
fronte
e
stette
un
pezzetto
a
capo
chino
,
agitando
le
labbra
quasi
parlasse
da
sé
.
"Insomma?...",
domandò
il
marchese
impaziente
.
"
Non
vuol
dirmelo
!
"
"
Ah
!
"
"
Vuol
dirlo
soltanto
a
voi
.
Promette
che
verrà
a
dirvelo
in
sogno
.
"
"
Lo
sapevo
!
"
,
esclamò
il
marchese
emettendo
un
gran
respiro
di
soddisfazione
.
"
Lo
sapevo
che
la
cosa
doveva
terminare
in
burletta
!
"
"
Verrà
,
certamente
.
Ecco
,
va
via
!
...
È
sparito
!
"
"
E
questo
lo
chiamate
vedere
e
toccare
con
mano
?
"
Il
marchese
rideva
,
si
muoveva
per
la
stanza
,
stirando
le
braccia
,
tendendo
le
gambe
,
quasi
per
sgranchirsi
e
scuotersi
d
'
addosso
quel
senso
di
faticosa
aspettativa
che
lo
aveva
fatto
stare
immobile
più
di
tre
quarti
d
'
ora
.
"
E
questo
lo
chiamate
vedere
e
toccare
con
mano
?
"
Voleva
prendersi
la
rivincita
su
don
Aquilante
che
gli
aveva
messo
una
bella
paura
,
non
ostante
ch
'
egli
non
avesse
mai
creduto
,
e
molto
meno
ora
,
a
quelle
magherie
.
In
sogno
?
...
Va
bene
!
E
sorrideva
internamente
.
Raccontò
la
scena
al
cugino
Pergola
e
ne
risero
insieme
;
la
raccontò
anche
alla
zia
baronessa
,
a
cui
nessuno
poteva
levar
di
testa
che
nella
brutta
faccenda
non
ci
fosse
entrato
lo
zampino
di
quella
donnaccia
!
E
così
facendo
,
gli
sembrava
di
acquistare
maggiore
coscienza
della
sua
sicurezza
.
Pure
,
per
più
notti
di
seguito
,
andò
a
letto
con
l
'
indefinito
terrore
di
rivedere
in
sogno
la
sua
vittima
.
Se
Rocco
avesse
mantenuto
la
parola
,
sarebbe
significato
che
davvero
...
Ma
non
la
mantenne
né
allora
,
né
dopo
!
Il
marchese
però
non
sapeva
spiegarsi
quella
smania
di
attività
che
da
qualche
tempo
in
qua
lo
urgeva
,
spingendolo
troppo
fuori
dalle
sue
vecchie
abitudini
.
Il
cugino
,
il
dottor
Meccio
e
parecchi
altri
,
picchia
e
ripicchia
,
avevano
un
po
'
scosso
la
sua
risoluzione
di
mantenersi
assolutamente
estraneo
alle
fiere
lotte
municipali
.
Resisteva
ancora
,
ma
con
visibile
fiacchezza
:
"
Dove
volete
condurmi
?
A
che
pro
?
Tanto
,
non
mi
persuaderete
che
vi
sia
da
fare
un
po
'
di
bene
nell
'
arruffata
amministrazione
comunale
che
si
regge
appena
a
furia
di
tasse
!
"
.
"
Il
Comune
ha
tesori
,
marchese
!
Ma
bisogna
strapparli
di
mano
a
coloro
che
se
li
posseggono
tranquillamente
perché
non
si
è
mai
ardito
di
disturbarli
.
Affari
del
Comune
,
affari
di
nessuno
!
È
la
bella
massima
che
prevale
.
"
"
E
pretendereste
che
mi
metta
all
'
opera
io
,
dottore
?
"
"
Lei
non
ha
interessi
particolari
.
Cioè
,
ne
ha
:
è
debitore
del
Comune
anche
lei
,
per
Margitello
,
dopo
lo
scioglimento
dei
diritti
promiscui
.
Dovrebbe
dare
l
'
esempio
con
un
'
onesta
transazione
.
"
"
E
i
sequestri
dei
creditori
?
Non
me
li
levate
di
addosso
voi
.
"
"
Si
convochino
,
tutti
;
s
'
invitino
a
transigere
anche
loro
.
Sarebbe
come
invitarli
a
nozze
.
Non
vedono
,
da
mezzo
secolo
,
il
becco
d
'
un
quattrino
!
Se
lei
potesse
dire
agli
altri
debitori
:
"
Fare
come
ho
fatto
io
...
"."
"
Penserebbero
:
"
Il
marchese
di
Roccaverdina
è
proprio
ammattito
!
"
.
E
dovrei
stuzzicare
il
vespaio
io
?
Perché
tutti
mi
diano
addosso
?
Perché
io
perda
quel
po
'
di
pace
che
i
miei
affari
mi
lasciano
?
"
"
Non
dobbiamo
essere
egoisti
,
cugino
!
"
"
E
voialtri
?
Ve
ne
state
con
le
mani
in
mano
voialtri
.
"
"
Io
predico
al
deserto
,
da
anni
ed
anni
!
Sono
un
povero
medico
,
non
ho
autorità
...
"
"
Eppure
ho
sentito
dire
che
una
volta
,
per
tapparvi
la
bocca
,
non
so
qual
sindaco
vi
disse
:
"
Fate
.
Avete
carta
bianca
"."
"
A
parole
!
...
Non
mi
costringete
a
vuotare
il
sacco
,
marchese
!
"
Lo
attiravano
in
un
angolo
del
salone
del
Casino
,
insistenti
,
parlando
sottovoce
come
se
stessero
a
macchinare
una
tenebrosa
congiura
,
dando
occhiate
di
traverso
a
coloro
che
passeggiavano
in
su
e
in
giù
,
e
che
,
fingendo
di
discorrere
insieme
,
tendevano
l
'
orecchio
,
spie
del
sindaco
e
degli
assessori
.
"
Vedete
quel
don
Pietro
Salvo
?
Non
si
muove
mai
di
qui
.
Si
direbbe
tutt
'
assorto
nella
lettura
dei
giornali
.
Invece
,
non
perde
una
sillaba
di
quel
che
qui
dentro
si
dice
;
la
sera
va
dal
suo
compare
l
'
assessore
,
ad
referendum
!
"
Il
marchese
non
si
decideva
a
rispondere
sì
o
no
:
"
Vedremo
.
Sono
cose
da
pensarci
bene
.
Quando
uno
prende
un
impegno
,
si
trova
poi
legato
mani
e
piedi
.
Non
voglio
impegnarmi
alla
cieca
"
.
"
S
'
intende
!
S
'
intende
!
"
Ma
se
imprendeva
a
parlare
dei
suoi
progetti
agrari
,
subito
si
accalorava
.
Allora
tutti
facevano
circolo
attorno
a
lui
,
spalancavano
tanto
di
orecchi
,
sgranavano
gli
occhi
,
quasi
stessero
per
afferrare
,
là
,
con
avide
mani
,
la
loro
parte
delle
immense
ricchezze
che
il
marchese
faceva
rigurgitare
,
con
un
colpo
di
bacchetta
fatata
,
davanti
alle
immaginazioni
che
la
miseria
di
quelle
tristi
annate
lasciava
sovreccitare
facilmente
.
E
ogni
vite
si
trasmutava
in
un
ceppo
di
oro
!
E
ogni
chicco
d
'
uva
in
un
brillante
!
Filati
interminabili
!
La
vasta
pianura
,
laggiù
,
doveva
diventare
,
in
poco
tempo
,
un
unico
meraviglioso
vigneto
!
E
le
colline
con
quei
boschi
di
ulivi
!
Bisognava
costringerli
a
produrre
annualmente
,
portandoli
bene
,
non
diramandoli
troppo
,
non
mortificandoli
con
la
barbarica
bacchiatura
che
ne
troncava
i
nuovi
polloni
ancora
teneri
e
disperdeva
il
futuro
raccolto
!
Soltanto
una
forte
Società
poteva
produrre
questo
miracolo
!
Nemmeno
un
sol
grappolo
di
uva
di
tutto
il
territorio
di
Ràbbato
doveva
essere
pigiato
nei
palmenti
privati
!
Nemmeno
una
stilla
di
vino
doveva
entrar
in
botti
che
non
fossero
quelle
del
loro
stabilimento
!
E
le
ulive
,
colte
a
mano
a
una
a
una
,
fresche
fresche
,
di
filato
alla
macina
,
senza
che
vedessero
neppur
da
lontano
quei
fetidi
camini
,
quelle
stufe
che
le
concocevano
e
le
facevano
rancidire
!
E
nemmeno
una
goccia
d
'
olio
fuori
dei
coppi
della
Società
!
"
E
i
quattrini
,
marchese
?
"
"
Si
trovano
,
si
debbono
trovare
.
Si
va
a
una
banca
:
"
Ecco
qua
l
'
intera
nostra
produzione
;
noi
vogliamo
attendere
,
per
la
vendita
,
che
i
prezzi
si
rialzino
;
intanto
dateci
il
denaro
che
ci
occorre
"
.
E
subito
:
"
Tanto
a
te
!
Tanto
a
me
!
Tanto
per
la
coltivazione
;
tanto
per
fondo
di
riserva
...
"
.
Si
fa
così
dappertutto
.
Soltanto
noi
dormiamo
come
ghiri
;
e
svegliandoci
,
vorremmo
trovare
la
tavola
apparecchiata
e
metterci
a
mangiare
e
a
scialare
!
"
Gli
ascoltanti
avevano
l
'
acquolina
in
bocca
,
assaporavano
la
imbandigione
,
storditi
anche
dalla
voce
del
marchese
che
si
era
elevata
a
poco
a
poco
,
ai
toni
più
acuti
.
"
Ma
io
mi
sfiato
inutilmente
"
,
egli
aveva
conchiuso
una
volta
(
e
infatti
si
era
arrochito
)
.
"
Basterebbe
,
per
cominciare
,
che
fossimo
soltanto
una
diecina
.
Gli
altri
accorrerebbero
dopo
,
dovrebbero
pregarci
in
ginocchio
per
essere
ammessi
nella
nostra
Società
...
Fatti
però
,
non
parole
.
Contratto
in
piena
regola
con
firma
e
bollo
notarile
;
se
no
,
lo
so
bene
come
si
andrebbe
a
finire
.
Si
dice
:
"
Tric
-
trac
di
Ràbbato
"
.
È
proprio
vangelo
.
Prendiamo
fuoco
,
facciamo
un
po
'
di
rumore
,
un
po
'
di
fumo
...
e
festa
!
Chi
si
è
visto
si
è
visto
.
"
"
Io
sono
pronto
a
redigere
gratis
il
contratto
"
,
disse
il
notaio
Mazza
.
"
Chi
vuol
dare
l
'
assegno
sa
dove
trovarmi
.
"
E
il
tric
-
trac
,
quel
giorno
,
prese
fuoco
;
e
la
Società
Agricola
fu
fondata
,
con
otto
soci
appena
,
pur
di
cominciare
!
"
E
voi
,
don
Pietro
?
Con
le
vostre
vigne
delle
Torretta
,
coi
vostri
ulivi
di
Rossignolo
?
"
Don
Pietro
Salvo
che
entrava
in
quel
momento
e
aveva
capito
di
che
si
trattava
,
rispose
con
una
spallucciata
,
e
soggiunse
:
"
Volete
sapere
una
notizia
?
Neli
Casaccio
è
morto
nel
carcere
;
me
l
'
ha
detto
il
sindaco
or
ora
"
.
Il
marchese
trasalì
.
"
Belle
notizie
ci
apportate
!
"
,
esclamò
per
nascondere
il
turbamento
.
Per
alcuni
minuti
non
si
parlò
di
altro
.
E
quando
il
notaio
Mazza
,
tratto
in
disparte
don
Pietro
,
cercò
d
'
indurre
anche
lui
ad
entrare
assieme
con
gli
altri
nella
Società
,
don
Pietro
rispose
:
"
I
Roccaverdina
sono
stati
sempre
uno
più
matto
dell
'
altro
;
e
il
marchese
non
di
razza
.
Ha
scelto
bene
il
momento
!
Si
muore
di
fame
;
e
,
se
non
piove
,
chi
sa
dove
andremo
a
finire
tutti
quanti
!
"
.
XVIII
.
Erano
anni
che
il
marchese
e
suo
zio
il
cavaliere
don
Tindaro
non
si
guardavano
in
faccia
.
Dal
giorno
che
il
marchese
non
aveva
voluto
permettergli
di
metter
sossopra
i
terreni
di
Casalicchio
per
scavarvi
le
antichità
che
,
secondo
lui
,
vi
si
trovavano
sepolte
,
don
Tindaro
,
soprannominato
sprezzantemente
marchese
contadino
,
gli
aveva
fin
tolto
il
saluto
.
Ora
si
erano
trovati
inattesamente
faccia
a
faccia
nello
stesso
albergo
,
in
Catania
;
il
marchese
,
per
un
prestito
di
settantamila
lire
presso
il
Banco
di
Sicilia
,
il
cavalier
don
Tindaro
per
la
vendita
della
sua
collezione
di
vasi
antichi
,
di
statuette
e
di
monete
,
a
un
lord
inglese
che
,
egli
diceva
,
buttava
via
le
sterline
quasi
fossero
soldi
.
E
la
gioia
per
quella
vendita
era
stata
tale
,
che
il
cavaliere
,
dimenticata
la
grave
offesa
della
non
permessa
esplorazione
di
Casalicchio
,
gli
aveva
steso
la
mano
:
"
Infine
,
sei
figlio
di
mio
fratello
!
...
Vieni
a
vedere
"
.
La
collezione
si
trovava
ancora
nella
sua
stanza
esposta
sui
commò
e
sui
tavolini
;
doveva
consegnarla
il
giorno
dopo
.
Egli
non
usciva
dall
'
albergo
un
istante
,
per
farle
la
guardia
,
e
anche
per
riempirsene
gli
occhi
l
'
ultima
volta
.
Non
li
avrebbe
più
riveduti
quei
preziosissimi
oggetti
che
formavano
,
da
trent
'
anni
,
la
sua
consolazione
e
il
suo
orgoglio
!
Si
sentiva
stringere
il
cuore
ripensandoci
.
Lo
confortava
però
l
'
idea
che
il
suo
nome
si
leggerebbe
su
una
targa
del
Museo
di
Londra
;
questo
era
il
patto
.
Quel
lord
comprava
per
conto
del
Museo
di
Londra
.
"
Trentamila
lire
,
nepote
mio
!
"
"
Vi
sembrano
molte
?
Ne
avete
speso
per
lo
meno
il
doppio
.
"
"
Fandonie
!
Dieci
lire
oggi
,
venti
un
altro
giorno
...
E
tornano
a
casa
tutte
a
una
volta
...
A
questi
chiari
di
luna
!
"
"
Me
ne
rallegro
.
Ma
non
dovreste
ricominciare
;
scapperebbero
di
nuovo
.
"
"
Ah
,
se
tu
volessi
permettermi
!
...
La
indicazione
è
precisa
:
Casalicchio
!
Ora
là
non
c
'
è
casale
né
grande
né
piccolo
.
Ma
in
antico
doveva
esservi
;
i
nomi
non
si
danno
a
caso
.
Né
a
caso
si
dice
:
a
Casalicchio
c
'
è
il
tesoro
!
"
"
Se
vi
facessi
una
proposta
?
"
,
lo
interruppe
il
marchese
.
"
Quale
?
"
"
Vi
leverei
certamente
la
tentazione
di
sciupare
queste
povere
trentamila
lire
.
Impiegatene
due
terzi
soltanto
nelle
costruzioni
della
Società
Agricola
fondata
da
me
.
Io
sono
qui
per
conchiudere
un
prestito
di
settantamila
lire
a
tale
scopo
.
"
"
Ne
riparleremo
...
Intanto
osserva
:
questo
solo
vaso
,
sei
mila
lire
!
Della
più
bella
epoca
greca
!
Sisifo
che
spinge
in
alto
un
masso
...
Mitologia
!
...
Prima
della
venuta
di
Gesù
Cristo
!
"
"
Quando
penso
che
avete
spianato
le
vigne
a
Porrazzo
per
scavarvi
sepolcreti
!
Dovreste
ripiantarle
.
Quelli
di
Porrazzo
sono
i
migliori
terreni
per
vigneto
.
"
"
Ne
riparleremo
,
nepote
.
Tu
hai
la
testa
alle
vigne
,
ai
vini
.
Io
non
bevo
vino
,
lo
sai
.
"
"
Lo
bevono
gli
altri
,
e
debbono
comprarlo
per
forza
.
"
"
Non
pianterai
vigne
anche
a
Casalicchio
!
Lasciami
,
prima
,
fare
almeno
qualche
saggio
.
Quando
di
un
posto
si
dice
:
"
C
'
è
il
tesoro
"
,
significa
...
"
"
Ebbene
,
scaverete
a
Casalicchio
!
"
Il
cavaliere
don
Tindaro
gli
saltò
al
collo
per
abbracciarlo
.
"
Allora
...
Tutto
quel
che
vuoi
...
Due
terzi
,
no
;
metà
,
quindici
mila
lire
...
Non
si
trovassero
là
che
due
soli
vasi
del
valore
di
questo
col
Sisifo
...
!
"
"
E
se
non
si
trovano
?
"
"
Li
veggo
da
qui
;
mi
pare
di
averli
tra
le
mani
...
Ma
,
un
momento
!
...
C
'
entra
pure
quell
'
empio
nella
tua
Società
?
"
"
Oh
,
zio
!
Bisogna
finirla
,
oramai
è
vostro
genero
.
"
"
Niente
!
Finché
non
avrà
sposato
in
chiesa
...
"
"
Sposerà
,
ve
lo
assicuro
,
un
giorno
o
l
'
altro
.
Legalmente
intanto
...
"
Don
Tindaro
si
trasse
indietro
,
imbronciato
.
"
Mi
è
stato
detto
"
,
riprese
,
quasi
masticando
le
parole
,
"
che
vi
siete
riconciliati
,
come
se
la
offesa
fosse
stata
fatta
a
me
solo
e
non
alla
parentela
tutta
.
Una
Roccaverdina
...
concubina
!
È
sua
concubina
"
,
incalzò
,
"
non
moglie
mia
figlia
!
Per
la
Chiesa
,
il
matrimonio
...
come
lo
chiamate
?
"
"Civile."
"
Incivile
dovrebbe
esser
detto
!
...
Matrimonio
da
bestie
!
...
Per
la
Chiesa
,
non
ha
nessun
valore
...
"
"
Coi
pregiudizi
che
avete
in
testa
!
"
"
Pregiudizi
?
Pregiudizio
uno
dei
sette
Sacramenti
?
Sei
dunque
diventato
protestante
come
lui
?
E
tu
pure
,
giacché
sposi
-
so
che
sposi
,
dagli
altri
l
'
ho
saputo
,
per
caso
.
Non
vuol
dire
!
-
tu
pure
non
sposerai
in
chiesa
?
"
"
Io
...
io
farò
come
fanno
tutti
.
"
Il
marchese
arrossì
.
Aveva
dovuto
arrossire
e
sentirsi
imbarazzato
parecchie
altre
volte
,
con
la
zia
baronessa
e
con
Zòsima
specialmente
,
per
la
mancanza
di
sincerità
riguardo
ai
mutati
suoi
sentimenti
religiosi
.
Ma
in
quel
punto
,
aveva
anche
arrossito
per
l
'
improvvisa
coscienza
che
,
da
più
di
un
anno
,
la
sua
vita
era
una
continua
ipocrisia
,
una
continua
menzogna
fin
con
se
stesso
.
Un
attimo
era
bastato
per
fargli
comprendere
che
la
smania
di
distrarsi
,
di
stordirsi
da
cui
si
sentiva
travolgere
era
un
inconsapevole
mezzo
di
addormentare
,
di
far
tacere
l
'
intima
voce
che
minacciava
di
elevarsi
tanto
più
forte
,
quanto
più
egli
cercava
di
soffocarla
.
"
Come
fanno
tutti
?
"
,
riprese
don
Tindaro
?
"
Com
'
è
dovere
,
ti
faccio
osservare
io
.
Sei
cristiano
cattolico
apostolico
romano
?
"
"
Non
mi
son
fatto
sbattezzare
!
"
"
Neppure
quell
'
empio
si
è
fatto
sbattezzare
!
"
"
Pensate
che
il
Vangelo
comanda
di
perdonare
le
offese
.
E
poi
certe
persone
bisogna
prenderle
pel
loro
verso
.
Con
le
buone
si
ottengono
tante
cose
che
non
si
riesce
a
ottenere
con
le
cattive
.
"
"
Perdoneresti
tu
nel
caso
mio
?
Ah
,
tu
non
sei
padre
;
tu
non
puoi
intendere
che
cosa
voglia
dire
vedersi
strappare
di
casa
una
figlia
unica
!
Era
maggiorenne
?
Che
importa
?
Il
padre
è
sempre
padre
;
la
sua
autorità
dura
fino
alla
morte
,
oltre
la
morte
!
E
mia
figlia
(
una
Roccaverdina
!
)
si
è
ribellata
,
si
è
avvilita
fino
al
punto
...
!
Avrei
voluto
vederti
,
se
qualcuno
fosse
venuto
a
portarti
via
Agrippina
Solmo
quando
era
con
te
!
...
E
si
sarebbe
trattato
di
un
'
amante
.
Lo
avresti
ammazzato
,
per
semplice
gelosia
,
se
le
volevi
bene
davvero
!
...
Ma
una
figlia
è
ben
altro
.
Carne
della
nostra
carne
,
sangue
del
nostro
sangue
!
...
Non
so
come
mai
,
allora
,
io
non
abbia
commesso
un
eccidio
!
"
"
Avete
ragione
,
zio
.
Quando
però
il
male
è
fatto
,
dobbiamo
cercarvi
il
rimedio
.
"
"
Sono
un
Roccaverdina
schietto
,
io
;
non
mi
piego
,
mi
spezzo
!
Se
tu
,
invece
di
sangue
,
hai
siero
nelle
vene
...
Quanti
anni
sono
che
non
ti
ho
più
guardato
in
viso
per
l
'
affare
di
Casalicchio
?
Oggi
il
caso
ci
ha
fatto
incontrare
in
terreno
neutrale
,
in
un
albergo
.
Ricorda
però
che
io
sono
di
acciaio
;
non
mi
piego
,
mi
spezzo
.
Frangar
non
flectar
!
Nel
secolo
scorso
i
Roccaverdina
erano
soprannominati
i
Maluomini
...
Coi
nostri
antenati
non
si
scherzava
.
Ora
siamo
una
razza
incarognita
;
tu
,
agricoltore
;
io
...
almeno
!
...
Non
c
'
intendiamo
.
Faccio
conto
di
non
esserci
visti
.
"
"
Non
ritiro
la
mia
parola
,
no
.
Scavate
pure
quanto
volete
a
Casalicchio
.
Darò
ordini
che
vi
lascino
fare
.
"
"
A
quel
patto
?
"
"
Con
nessun
patto
.
"
"
No
,
grazie
!
Non
voglio
restarti
obbligato
.
"
Il
marchese
stette
un
po
'
a
guardare
con
gratitudine
il
vecchio
parente
rimessosi
a
riempirsi
gli
occhi
di
quei
suoi
preziosi
oggetti
che
non
avrebbe
riveduti
più
.
Lo
vedeva
andare
da
un
vaso
all
'
altro
,
soffiare
diligentemente
sopra
uno
per
mandar
via
qualche
granellino
di
polvere
che
gli
pareva
lo
deturpasse
;
rivoltare
un
altro
per
ammirarne
ancora
,
mentr
'
era
in
tempo
,
le
bellissime
figure
disegnate
con
contorni
neri
su
fondo
rossiccio
;
e
palpare
una
statuetta
,
una
patera
con
dolce
carezza
di
amatore
.
E
intanto
che
lo
guardava
,
si
sentiva
rinascere
in
cuore
tutto
l
'
orgoglio
della
razza
dei
Maluomini
,
e
la
compiacenza
di
non
riconoscersi
degenere
,
come
il
vecchio
lo
giudicava
.
Il
rincrescimento
della
continua
ipocrisia
,
della
continua
menzogna
,
da
cui
poco
prima
era
stato
turbato
,
già
gli
pareva
debolezza
indegna
di
un
Roccaverdina
.
"
Avrei
voluto
vederti
!
...
Lo
avresti
ammazzato
!
"
Non
erano
parole
di
approvazione
,
di
giustificazione
?
Non
si
scherzava
neppure
con
lui
,
come
coi
suoi
antenati
,
che
certamente
avevano
ricevuto
quel
soprannome
perché
forti
e
potenti
!
...
I
tempi
però
erano
cangiati
,
e
la
razza
si
adattava
ai
tempi
.
La
Società
Agricola
gli
sembrava
un
atto
di
potenza
e
di
forza
;
oggi
non
era
possibile
mostrarsi
Maluomini
altrimenti
.
A
Margitello
,
dopo
tanti
mesi
di
trista
inerzia
,
cagionata
dalla
insistente
siccità
,
e
interrotta
soltanto
dall
'
occupazione
di
curare
i
pochi
bovi
rimasti
,
e
di
bruciare
e
seppellire
i
cadaveri
di
quelli
che
il
tifo
continuava
ancora
ad
ammazzare
,
il
massaio
e
i
garzoni
avevano
visto
arrivare
il
marchese
,
l
'
ingegnere
e
parecchi
azionisti
della
Società
Agricola
;
i
quali
erano
rimasti
colà
una
settimana
per
assistere
agli
studi
e
alle
prime
operazioni
di
sbarazzamento
del
terreno
su
cui
l
'
edificio
ideato
dal
marchese
doveva
sorgere
.
Più
di
una
cinquantina
di
contadini
,
tra
uomini
e
ragazzi
,
scavavano
le
fondamenta
,
trasportavano
il
terriccio
,
felici
di
guadagnare
pochi
soldi
al
giorno
che
almeno
servivano
a
non
farli
morire
di
fame
,
loro
e
le
loro
famiglie
.
Qualche
socio
aveva
,
timidamente
,
fatto
osservare
al
marchese
che
la
spesa
sarebbe
stata
,
forse
,
eccessiva
per
un
tentativo
...
"
Dovremo
poi
rifarci
da
capo
?
Tra
due
anni
ci
troveremo
costretti
;
vedrete
!
...
E
se
sopraggiunge
la
pioggia
,
addio
!
Occorrerà
di
scappellarci
alla
gente
,
perché
ci
faccia
la
grazia
di
venire
a
lavorare
qui
.
"
Nessuno
aveva
più
osato
di
fiatare
dopo
questa
strillata
.
Si
sarebbe
detto
che
i
denari
presi
in
prestito
dal
Banco
di
Sicilia
,
gli
scottassero
le
mani
,
ed
egli
avesse
fretta
di
buttarli
tutti
via
,
in
legname
,
in
mattoni
,
in
tegole
,
in
calce
,
in
gesso
,
in
ferramenta
di
ogni
sorta
.
L
'
atrio
era
già
ridotto
un
arsenale
con
un
brulichio
,
simile
a
quello
di
un
formicaio
affaccendato
,
di
uomini
che
in
certi
momenti
perdevano
la
testa
,
storditi
dalle
sfuriate
del
marchese
,
dagli
ordini
e
dai
contr
'
ordini
,
quand
'
egli
mutava
tutt
'
a
un
tratto
di
parere
intorno
alla
costruzione
di
un
muro
,
all
'
impostatura
di
una
porta
o
d
'
una
finestra
che
non
gli
garbavano
più
,
quantunque
stabilite
da
lui
stesso
e
segnate
nella
pianta
eseguita
,
col
suo
consenso
,
dall
'
ingegnere
.
Allorché
questi
,
ogni
due
o
tre
giorni
,
arrivava
a
Margitello
,
trovava
sempre
qualche
novità
.
"
Ma
,
signor
marchese
!..."
"
Mi
meraviglio
anzi
che
non
ci
abbiate
pensato
prima
voi
!
"
E
spiegava
la
ragione
del
mutamento
;
e
il
torto
doveva
essere
sempre
dell
'
ingegnere
,
non
di
lui
.
Era
preso
interamente
da
quelle
costruzioni
;
avrebbe
voluto
vederle
già
in
piedi
,
col
tetto
,
con
le
imposte
e
tutto
il
resto
;
e
gli
sembrava
che
venissero
su
lentamente
,
quasi
per
ostile
esitanza
.
Appena
le
domeniche
si
rammentava
di
fare
una
visita
in
casa
della
zia
,
dove
sapeva
di
trovare
Zòsima
con
la
madre
e
la
sorella
.
Alla
signora
Mugnos
non
era
parso
conveniente
che
il
marchese
andasse
a
casa
loro
.
"
Per
evitare
pettegolezzi
"
,
ella
aveva
detto
alla
baronessa
.
Ma
,
in
realtà
,
perché
voleva
evitare
a
sé
e
alle
figlie
l
'
umiliazione
dello
spettacolo
di
quelle
squallide
stanze
dove
esse
nascondevano
la
loro
misera
condizione
,
e
dove
le
figlie
passavano
le
giornate
,
e
spesso
le
nottate
,
lavorando
di
cucito
o
di
ricamo
;
e
lei
,
che
non
s
'
era
mai
sporcate
le
mani
quando
la
famiglia
era
in
auge
,
vi
s
'
incalliva
le
signorili
dita
tirando
il
pennecchio
della
rocca
e
girando
il
fuso
per
conto
di
altri
.
"
Ah
zia
!
...
Dovreste
venir
a
vedere
,
tutte
e
quattro
.
Una
scarrozzata
di
poche
ore
.
"
"
Il
mal
del
calcinaccio
è
ereditario
in
casa
nostra
!
"
"
Ma
di
che
si
tratta
?
Non
ho
capito
bene
.
D
'
un
palmeto
?
D
'
un
fattoio
?
"
,
domandava
la
signora
Mugnos
.
E
al
marchese
non
sembrava
vero
di
riparlarne
,
di
dare
ampie
spiegazioni
,
di
fare
descrizioni
particolareggiate
;
di
condurre
,
quasi
,
le
quattro
signore
per
mano
a
traverso
i
tini
,
i
tinelli
,
le
botti
e
i
bottaccini
che
ancora
non
erano
al
lor
posto
,
ma
che
si
sarebbero
trovati
là
tra
non
molto
;
a
traverso
i
frantoi
,
gli
strettoi
,
i
coppi
pieni
di
olio
,
che
non
c
'
erano
neppur
vuoti
,
ma
che
erano
stati
ordinati
,
tutti
di
una
misura
e
di
unico
modello
,
uguali
a
quello
in
uso
nel
Lucchese
e
a
Nizza
,
verniciati
dentro
e
fuori
,
e
non
di
semplice
terracotta
che
comunicava
agli
oli
il
rancido
e
ne
alterava
il
colore
!
Zòsima
stava
ad
ascoltarlo
con
soave
aria
di
rassegnazione
,
sorridendogli
ogni
volta
che
egli
si
rivolgeva
specialmente
a
lei
per
dimostrarle
che
la
stimava
di
maggiore
intelligenza
delle
altre
,
e
che
la
sua
approvazione
gli
riusciva
gradita
assai
più
di
quella
di
ogni
altra
persona
.
Ma
le
sole
parole
di
tenerezza
che
il
marchese
le
rivolgeva
accomiatandosi
erano
sempre
queste
:
"
Non
piove
!
Vedete
?
...
Non
piove
!
"
.
"
C
'
è
forse
fretta
?
"
,
rispose
Zòsima
una
volta
.
"
Margitello
intanto
non
vi
lascia
tempo
di
pensare
ad
altro
.
"
"
Lo
dite
per
rimproverarmi
?
"
"
Non
saprei
rimproverarvi
neppure
se
avessi
ragione
di
farlo
...
Quando
sarò
davvero
marchesa
di
Roccaverdina
...
"
"
Siete
già
tale
,
Zòsima
,
almeno
per
me
.
"
"
Quando
sarò
davvero
marchesa
di
Roccaverdina
"
,
lo
ripeteva
con
accento
scherzoso
,
"
avrò
certamente
più
agio
di
vedervi
e
di
darvi
qualche
preghiera
.
"
"
Perché
dite
così
?
"
"
Perché
dovrei
parlarvi
di
una
poveretta
venuta
l
'
altro
giorno
da
noi
...
"
"
È
vero
"
,
disse
la
signora
Mugnos
.
"
Voleva
la
signora
marchesa
.
"
Ma
qui
non
c
'
è
nessuna
marchesa
,
figlia
mia
!
....
Eccellenza
sì
,
la
marchesa
di
Roccaverdina
!
"
"
Non
ancora
,
figlia
mia
.
"
"
Eccellenza
sì
,
la
marchesa
di
Roccaverdina
;
debbo
gettarmele
ai
piedi
,
per
questa
creatura
qui
,
per
quest
'
orfanello
...
Il
signor
marchese
ha
fatto
tanto
!
Gli
dobbiamo
la
vita
.
Senza
di
lui
,
saremmo
morti
tutti
di
fame
anche
prima
della
disgrazia
di
mio
marito
...
"
E
bisognò
farla
parlare
"
,
la
signora
Mugnos
sorrideva
,
"
con
la
marchesa
di
Roccaverdina
!
"
"
Per
quel
figliuolo
di
dieci
anni
"
,
riprese
Zòsima
.
"
Che
cosa
voleva
?
...
Chi
era
costei
?
"
"
La
povera
vedova
di
Neli
Casaccio
.
"
"Ma...",
fece
il
marchese
.
"
E
insisteva
:
"
Per
niente
,
pel
solo
pane
e
vestiti
;
con
quattro
cenci
lo
ricopre
...
O
pure
,
se
lo
prenda
voscenza
,
per
ragazzo
da
mandare
qua
e
là
.
È
svelto
di
mente
e
lesto
di
gamba
"
.
Che
potevo
risponderle
?
Non
ha
voluto
persuadersi
che
non
sono
marchesa
di
Roccaverdina
!
"
"
E
su
questo
punto
ha
fatto
bene
"
,
egli
rispose
.
"
In
quanto
al
ragazzo
,
no
,
non
è
possibile
che
lo
prendiamo
in
casa
nostra
.
La
sua
presenza
mi
rammenterebbe
continuamente
troppe
cose
tristi
;
no
,
no
!
"
"
Povera
donna
!
"
,
esclamò
la
baronessa
.
"
Zia
mia
,
se
si
dovesse
beneficare
tutte
le
persone
nel
modo
che
esse
richiedono
!
...
Ognuno
fa
quel
che
può
.
"
"
Osservo
solamente
"
,
riprese
la
baronessa
,
"
che
gli
uomini
di
una
volta
erano
più
cortesi
di
quelli
del
giorno
d
'
oggi
.
Alla
prima
preghiera
di
una
signorina
"
,
e
calcò
su
le
parole
prima
e
signorina
,
"
non
avrebbero
mai
risposto
con
una
negativa
.
Per
lo
meno
,
avrebbero
promesso
;
e
poi
...
Si
sa
,
le
circostanze
...
"
"
Zòsima
"
,
disse
il
marchese
,
"
scommetto
che
voi
preferite
la
mia
...
scortesia
.
"
"
Sì
"
,
ella
rispose
.
XIX
.
E
una
mattina
,
dietro
i
colli
di
Barrese
,
si
erano
affacciate
le
nuvole
,
lentamente
,
quasi
non
avessero
viso
di
mostrarsi
dopo
di
essersi
fatte
desiderare
diciotto
mesi
,
o
quasi
non
riconoscessero
più
la
strada
da
percorrere
per
andare
verso
Ràbbato
.
Si
erano
affacciate
lungo
un
gran
tratto
,
addensandosi
una
dietro
all
'
altra
,
spingendosi
una
su
l
'
altra
;
poi
,
si
erano
fermate
.
Dalle
finestre
,
dai
balconi
che
guardavano
verso
Barrese
,
uomini
,
donne
,
ragazzi
protendevano
le
mani
,
invocandole
,
chiamandole
come
persone
vive
capaci
di
udire
e
d
'
intendere
.
E
dalle
casupole
rasente
il
ciglione
,
dai
vicoli
,
dalle
vie
la
gente
sbucava
,
affluiva
nei
punti
da
dove
avrebbe
potuto
accertarsi
coi
proprii
occhi
che
la
voce
corsa
rapidamente
attorno
:
"
Le
nuvole
!
Le
nuvole
!
"
,
non
fosse
stato
un
perfido
scherzo
di
qualche
cattivo
burlone
.
La
spianata
del
Castello
formicolava
di
persone
d
'
ogni
classe
accorse
ad
osservarle
come
spettacolo
nuovo
e
inatteso
.
Sarebbero
rimaste
ferme
là
?
Si
sarebbero
disperse
?
Che
attendevano
ormai
per
farsi
avanti
e
dirompersi
in
pioggia
?
Dense
,
nerastre
,
bianchicce
agli
orli
,
esse
si
distendevano
,
si
avvolgevano
,
si
allungavano
,
si
confondevano
insieme
,
formando
un
cupo
velario
sul
fil
dei
colli
di
Barrese
.
"
Non
si
muovono
;
hanno
paura
di
noi
che
stiamo
a
guardarle
"
,
disse
un
vecchio
contadino
;
e
rise
.
Ma
nessuno
rise
con
lui
.
Tutti
erano
intenti
a
seguire
con
occhi
ansiosi
le
instabili
forme
che
,
lente
lente
,
si
andavano
mutando
,
agglomerandosi
qua
,
assottigliandosi
là
;
e
le
labbra
mormoravano
preghiere
,
voti
,
esortazioni
a
le
capricciose
che
non
si
decidevano
a
prendere
il
volo
per
venire
a
spargere
il
lor
fecondo
tesoro
di
pioggia
su
quelle
terre
laggiù
,
languenti
di
sete
,
invocanti
dalle
mille
fenditure
,
simili
a
bocche
riarse
,
il
refrigerio
di
qualche
stilla
d
'
acqua
e
da
lunghi
mesi
,
incessantemente
.
Poi
,
una
delle
nuvole
più
lievi
si
staccò
,
si
avviò
come
nave
di
avanguardia
,
subito
seguita
da
un
'
altra
e
da
una
terza
;
e
le
palpebre
di
quegli
occhi
che
stavano
a
spiarne
ogni
movimento
cominciarono
a
battere
frequenti
dalla
profonda
commozione
;
e
quei
cuori
,
tremanti
per
la
dubbiosa
aspettativa
,
palpitarono
di
gioia
vedendole
venire
avanti
,
non
più
una
dietro
all
'
altra
,
ma
insieme
,
silenziosamente
,
e
invadere
il
cielo
azzurro
e
oscurarlo
,
abbassandosi
verso
terra
quasi
appesantite
dal
carico
che
portavano
in
seno
.
E
,
dietro
i
colli
di
Barrese
,
altre
già
ne
spuntavano
più
cupe
,
più
scure
che
salivano
su
spinte
dal
vento
di
levante
messosi
a
spirare
tutt
'
a
un
tratto
,
impregnato
di
umidore
;
e
non
appena
queste
si
eran
liberate
nell
'
aria
uscite
fuori
dalla
linea
curva
dei
colli
,
altre
si
affacciavano
,
sormontavano
lo
spazio
,
incalzando
le
precedenti
che
affrettavano
la
corsa
verso
Ràbbato
,
coprendo
con
la
loro
ombra
le
campagne
,
le
vallate
illuminate
dal
sole
,
quasi
ne
divorassero
lo
splendore
dorato
di
mano
in
mano
che
s
'
inoltravano
verso
le
braccia
tese
incontro
a
loro
,
benedicenti
quelle
di
esse
già
arrivate
su
Ràbbato
e
che
passavano
avanti
frettolose
.
E
alle
prime
gocce
di
pioggia
rare
e
stentate
:
"
Viva
!
Viva
la
divina
Provvidenza
!
"
.
Non
lo
gridava
soltanto
quel
centinaio
di
persone
che
parevano
impazzite
dalla
gioia
su
la
spianata
del
Castello
,
ma
tutte
le
campane
delle
chiese
squillanti
a
distesa
,
ma
Ràbbato
intera
dai
balconi
,
dalle
finestre
,
dalle
vie
,
dalle
piazze
dove
la
gente
si
era
riversata
per
inebriarsi
dello
spettacolo
della
pioggia
fina
,
fitta
,
e
che
ancora
sembrava
incredibile
.
Nessuno
pensava
a
scansarsi
,
tutti
volevano
sentirsela
sbattere
su
le
teste
scoperte
,
su
le
facce
sporte
indietro
,
su
le
mani
levate
in
alto
con
le
palme
riunite
a
mo
'
di
coppa
per
raccogliere
quella
grazia
di
Dio
,
che
irrompeva
con
impeto
,
rumoreggiando
su
le
tegole
,
riversandosi
dai
canali
,
formando
rigagnoli
e
gore
dove
si
gonfiavano
e
scoppiavano
mille
bollicine
,
quasi
l
'
acqua
ribollisse
.
E
,
sotto
la
pioggia
,
parecchi
erano
tornati
prima
di
sera
lassù
,
a
osservare
dalla
spianata
del
Castello
le
campagne
sottostanti
che
bevevano
,
bevevano
,
bevevano
e
non
riuscivano
a
saziarsi
.
Le
viottole
però
,
i
sentieri
,
le
carraie
luccicavano
,
segnando
una
gran
rete
argentata
su
i
terreni
scuriti
;
e
luccicava
il
fiume
ingrossato
,
che
serpeggiava
lambendo
il
piè
delle
colline
;
e
luccicavano
i
rigagnoli
rovesciantisi
su
la
pianura
dai
dossi
rocciosi
delle
colline
che
non
sapevano
che
farsi
dell
'
acqua
e
la
rimandavano
a
chi
più
ne
aveva
bisogno
.
E
la
pioggia
continuava
,
fitta
,
uguale
,
senza
tregua
,
stendendo
un
immenso
velo
che
nascondeva
le
linee
;
i
contorni
,
i
colori
,
sfumando
le
masse
delle
colline
e
delle
montagne
,
facendo
quasi
scomparire
l
'
Etna
,
da
farlo
supporre
una
nuvola
scioglientesi
in
pioggia
anch
'
essa
,
laggiù
,
lontano
.
Il
cavaliere
Pergola
,
riparato
dall
'
ombrello
,
cercava
con
gli
occhi
i
suoi
piccoli
fondi
che
si
distinguevano
appena
,
uno
a
diritta
,
uno
a
sinistra
,
un
terzo
più
giù
:
e
guardava
anche
verso
Margitello
,
dove
l
'
edificio
della
Società
Agricola
biancheggiava
tra
il
bruno
dei
terreni
inzuppati
di
acqua
,
e
con
le
buche
nere
delle
finestre
senza
imposte
e
con
le
mura
senza
tetto
sembrava
lo
scheletro
di
un
grande
animale
buttato
a
marcire
colà
.
"
Anche
voi
qui
,
compare
Santi
?
Ora
non
avete
più
niente
da
venire
a
vedere
da
questo
lato
.
"
"
Vengo
a
guardare
quel
che
non
ho
più
,
dice
bene
voscenza
.
La
roba
mia
se
la
gode
il
marchese
di
Roccaverdina
!
"
"
Ve
l
'
ha
pagata
.
"
"
Chi
lo
nega
?
Ma
se
l
'
è
presa
quasi
di
prepotenza
;
ed
io
ho
dovuto
appollaiarmi
su
le
rampe
delle
Pietrenere
,
che
sono
rampe
maledette
!
"
"
Con
questa
pioggia
però
...
"
"
Là
,
a
Margitello
,
era
la
pupilla
dei
miei
occhi
!
Lo
sa
voscenza
com
'
è
stato
?
Volevano
impigliarmi
nel
processo
...
perché
era
corsa
qualche
parola
di
rabbia
tra
Rocco
del
marchese
e
me
,
pel
limite
di
ponente
.
Rocco
(
il
Signore
gliel
'
avrà
perdonato
)
faceva
gli
interessi
del
padrone
a
diritto
e
a
torto
;
a
torto
per
quel
che
mi
riguardava
.
"
"
Ne
parlate
ancora
?
"
"
Ne
riparlerò
sempre
,
finché
avrò
fiato
!
"
"
Vedrete
;
con
questa
pioggia
anche
le
rampe
delle
Pietrenere
produrranno
.
Non
le
avete
scelte
male
quelle
rampe
;
vi
lagnate
d
'
una
gamba
sana
,
per
non
perdere
il
mal
vezzo
.
"
"
Eh
,
già
!
Noi
poveretti
abbiamo
sempre
torto
!
"
"
Tempo
chiuso
,
cavaliere
!
Ogni
goccia
è
un
pezzo
di
oro
che
casca
dal
cielo
!
"
"
Proprio
così
,
don
Stefano
!
"
"
Sant
'
Isidoro
finalmente
ci
ha
fatto
la
grazia
!
"
"
Voi
,
don
Giuseppe
,
s
'
intende
,
tirate
l
'
acqua
al
vostro
mulino
;
non
siete
sagrestano
per
nulla
!
"
Si
aggruppavano
imperterriti
,
senza
curarsi
che
gli
ombrelli
li
riparassero
male
;
e
,
per
uno
che
andava
via
,
due
,
tre
ne
sopraggiungevano
,
quasi
non
potessero
contentarsi
di
sentir
scrosciare
i
canali
e
veder
gonfiare
i
rigagnoli
per
le
vie
;
volevano
godersi
la
vista
delle
campagne
che
bevevano
,
bevevano
,
bevevano
e
non
arrivavano
a
saziarsi
!
Ah
,
quella
pioggia
avrebbe
dovuto
durare
una
settimana
,
senza
smettere
un
solo
momento
!
Ci
volevano
pei
terreni
almeno
tre
palmi
di
tempera
!
Da
una
finestra
di
Margitello
l
'
ingegnere
additava
al
marchese
la
gente
che
stava
a
guardare
su
la
spianata
del
Castello
.
Non
ostante
il
velo
steso
dalla
pioggia
,
si
distinguevano
le
macchiette
nere
che
apparivano
,
cangiavano
posto
,
si
diradavano
,
tornavano
a
radunarsi
.
Era
giunto
fin
laggiù
lo
scampanio
di
tutte
le
chiese
alle
prime
gocce
di
pioggia
.
E
colà
,
contadini
e
lavoranti
si
erano
abbandonati
a
una
frenesia
di
grida
,
di
salti
di
gioia
nel
cortile
,
mentre
i
ragazzi
si
divertivano
a
pestare
coi
piedi
nelle
pozze
e
a
sbruffarsi
in
faccia
,
l
'
uno
a
l
'
altro
,
l
'
acqua
raccolta
nelle
palme
.
Ora
,
affacciati
alle
porte
delle
stanze
a
pianterreno
,
si
davano
spintoni
per
buttarsi
fuori
a
vicenda
a
prendere
un
'
insaccata
di
quella
che
veniva
più
fitta
quasi
la
rovesciassero
con
gli
orci
.
"
Eh
,
ragazzi
!
...
Finitela
!
"
,
gridò
il
marchese
sporgendosi
dal
davanzale
.
Eppure
tutta
quell
'
allegria
avrebbe
dovuto
fargli
piacere
!
La
pioggia
tanto
desiderata
e
tanto
invocata
,
gli
aveva
messo
addosso
,
al
contrario
,
un
senso
di
tristezza
;
gli
scherzi
dei
ragazzi
lo
irritavano
.
Aveva
ripetuto
anche
ultimamente
a
Zòsima
:
"
Non
piove
!
Vedete
?
Non
piove
"
,
e
la
risposta
di
lei
:
"
Non
c
'
è
fretta
!
"
,
gli
aveva
fatto
una
cattiva
impressione
,
che
però
si
era
subito
dileguata
appena
ella
aveva
soggiunto
:
"
Margitello
non
vi
lascia
pensare
ad
altro
!
"
.
E
ora
che
la
pioggia
era
venuta
,
e
che
pioggia
!
ora
che
il
solo
lieve
ostacolo
frapposto
tra
loro
due
era
già
rimosso
,
egli
non
solamente
non
ne
sentiva
gioia
,
ma
stava
là
,
davanti
a
quella
finestra
,
con
gli
occhi
fissi
su
gli
eucalitti
grondanti
acqua
dai
rami
curvi
e
dalle
lunghe
vecchie
foglie
lavate
dallo
strato
di
polvere
che
le
aveva
fatte
ingiallire
e
inaridire
;
stava
là
,
con
gli
occhi
fissi
,
quasi
il
sogno
che
avrebbe
dovuto
presto
avverarsi
si
allontanasse
rapidamente
,
ed
egli
non
potesse
far
nulla
per
arrestarlo
o
richiamarlo
.
E
quel
senso
di
tristezza
che
gl
'
invadeva
il
cuore
era
tanto
più
penoso
e
vivo
,
quanto
meno
egli
scorgesse
occasioni
e
circostanze
da
doverlo
indurre
a
pensare
così
.
La
casa
,
rinnovata
,
era
pronta
;
il
voto
di
Zòsima
esaudito
.
Che
altro
gli
occorreva
di
fare
,
all
'
infuori
di
andare
a
prendere
lei
per
mano
,
condurla
davanti
al
sindaco
e
poi
davanti
al
parroco
,
in
riprova
del
proverbio
citato
spesso
dalla
zia
baronessa
:
Matrimoni
e
vescovati
dal
cielo
son
destinati
?
In
quel
momento
però
gli
sembrava
che
la
riprova
,
sì
,
sarebbe
avvenuta
,
ma
nel
modo
opposto
a
quel
che
egli
credeva
e
si
aspettavano
tutti
.
E
,
appunto
,
quasi
gli
avesse
letto
nel
pensiero
,
l
'
ingegnere
gli
diceva
:
"
La
signorina
Mugnos
dev
'
essere
lietissima
oggi
.
Per
dire
la
verità
,
essa
si
merita
la
fortuna
di
diventare
marchesa
di
Roccaverdina
;
ma
credo
che
se
qualcuno
,
mesi
addietro
,
glielo
avesse
predetto
,
la
signorina
si
sarebbe
fatto
il
segno
della
santa
croce
,
come
suol
dirsi
,
quasi
per
scacciare
una
tentazione
.
"
"
Forse
...
anch
'
io
!
"
,
disse
il
marchese
.
"
Il
mondo
va
così
,
per
salti
.
Non
c
'
è
mai
niente
di
sicuro
per
nessuno
.
Agrippina
Solmo
...
per
esempio
...
chi
sa
che
cosa
si
era
immaginato
di
dover
raggiungere
!
...
Ed
è
finita
,
prima
in
un
modo
,
poi
moglie
di
un
pecoraio
di
Modica
,
che
forse
le
farà
desiderare
fin
il
pane
...
"
"
No
;
anzi
la
tratta
come
una
signora
.
"
"
Gliel
'
ha
fatto
scrivere
lei
?
Brava
ragazza
!
"
,
continuò
l
'
ingegnere
.
"
Non
è
facile
trovarne
,
nella
sua
condizione
,
una
uguale
.
Qualunque
altra
,
padrona
,
com
'
era
qui
lei
,
di
ogni
cosa
,
avrebbe
pensato
ai
casi
suoi
,
si
sarebbe
fatto
il
gruzzoletto
.
Essa
,
niente
!
Ammirevole
anche
per
la
modestia
.
Avea
voluto
rimanere
quella
che
era
,
fin
nell
'
apparenza
.
Non
smise
mai
la
mantellina
,
e
avrebbe
potuto
portare
,
meglio
di
tant
'
altre
,
lo
scialle
che
ora
portano
tutte
le
popolane
,
anche
se
più
miserabili
.
E
poi
,
bocca
serrata
!
...
Anche
dopo
,
quando
non
poteva
più
lusingarsi
con
nessuna
speranza
,
mai
,
mai
una
parola
di
dispetto
o
di
sdegno
.
Dinanzi
a
lei
,
il
marchese
di
Roccaverdina
era
Dio
!
E
se
qualcuno
,
per
commiserarla
o
per
stuzzicarla
e
provocarla
,
le
diceva
:
"
Il
marchese
avrebbe
dovuto
comportarsi
meglio
con
voi
!
...
E
qua
!
...
E
là
!
"
,
sa
come
sono
certe
persone
!
essa
non
lo
lasciava
finir
di
parlare
:
"
Il
marchese
ha
fatto
bene
!
Ha
fatto
più
di
quel
che
doveva
!
Dio
solo
glielo
può
rendere
!
"
.
Me
l
'
ha
raccontato
mia
moglie
,
che
l
'
ha
sentito
proprio
con
i
suoi
orecchi
,
senza
esser
vista
...
Insomma
,
lei
,
marchese
,
è
fortunato
con
le
donne
...
L
'
una
meglio
dell
'
altra
!
...
Se
lo
faccia
dire
dal
notaio
Mazza
che
cosa
significhi
incappar
male
!
"
Il
marchese
avrebbe
voluto
interromperlo
subito
,
appena
pronunciato
il
nome
di
Agrippina
Solmo
;
ma
,
nella
gran
tristezza
che
gl
'
infondeva
la
pioggia
,
quello
spiraglio
sul
passato
aperto
dalle
parole
dell
'
ingegnere
,
quell
'
evocazione
inaspettata
lo
avevano
un
po
'
commosso
,
spingendolo
a
ricordare
tante
e
tant
'
altre
cose
con
lieve
senso
di
rimpianto
.
Perché
,
infine
,
la
colpa
era
stata
tutta
sua
.
Per
vanità
di
casta
,
per
premunirsi
contro
se
stesso
,
egli
aveva
dato
marito
alla
Solmo
,
con
quel
tirannico
patto
,
senza
punto
riflettere
alle
sue
possibili
conseguenze
.
L
'
ingegnere
,
vedendo
che
il
marchese
taceva
,
e
supponendo
che
gli
accenni
al
passato
gli
fossero
dispiaciuti
,
tratto
di
tasca
un
sigaro
e
accesolo
,
si
era
messo
a
fumare
e
a
passeggiare
per
la
stanza
,
stirandosi
le
fedine
.
Il
marchese
intanto
,
tenendo
ancora
fissi
gli
occhi
su
gli
eucalitti
grondanti
d
'
acqua
,
rincorreva
col
pensiero
una
figura
bianca
,
con
le
trecce
nere
sotto
la
mantellina
di
panno
blu
cupo
;
e
rincorrendola
per
luoghi
da
lui
visti
anni
addietro
,
tra
casupole
arrampicate
a
la
roccia
quasi
ad
accovacciarvisi
al
riparo
del
vento
,
sentiva
un
sordo
impeto
di
gelosia
diversa
assai
di
quella
sentita
una
volta
...
Poteva
forse
dubitare
ora
?
Poteva
forse
indignarsi
?
...
Non
era
egli
stato
contento
che
colei
fosse
andata
ad
abitare
in
quella
lontana
città
mezza
rannicchiata
nell
'
insenatura
di
una
roccia
,
in
una
di
quelle
casupole
arrampicate
su
pei
fianchi
di
essa
quasi
per
accovacciarvisi
al
riparo
del
vento
?
E
si
voltò
bruscamente
verso
l
'
ingegnere
,
che
passeggiava
su
e
giù
col
sigaro
in
bocca
stirandosi
le
fedine
,
in
atto
di
dirgli
:
"
Ma
perché
mi
avete
rimestato
nel
petto
queste
ceneri
ancora
calde
?
"
.
Come
se
la
tristezza
che
lo
aveva
invaso
gliel
'
avesse
soffiata
addosso
colui
,
come
se
gli
avesse
messo
lui
sotto
gli
occhi
la
visione
di
Zòsima
malinconicamente
rassegnata
e
che
diceva
con
voce
dolente
:
"
Non
c
'
è
fretta
.
Margitello
non
vi
lascia
pensare
ad
altro
!
"
.
Ed
era
vero
!
XX
.
Nelle
ore
,
nei
giorni
in
cui
l
'
affaccendamento
per
la
fabbrica
e
le
cure
della
campagna
non
lo
assorbivano
interamente
-
era
bisognato
provvedere
alla
rinnovazione
dell
'
armento
più
che
decimato
dal
tifo
bovino
,
al
dissodamento
dei
terreni
,
ad
acquistare
il
grano
della
sementa
per
rifarsi
dei
danni
delle
due
terribili
mal
'
annate
-
egli
provava
la
strana
sensazione
di
camminare
su
un
terreno
poco
solido
,
che
avrebbe
potuto
da
un
momento
all
'
altro
sprofondarglisi
sotto
i
piedi
.
In
quelle
ore
,
in
quei
giorni
,
ogni
sua
sicurezza
di
coscienza
svaniva
,
quasi
si
fosse
potuto
trovare
daccapo
col
processo
riaperto
,
con
la
imminente
minaccia
che
qualche
indizio
sfuggito
alle
prime
indagini
del
giudice
istruttore
dovesse
rimetterlo
su
le
piste
di
lui
;
quasi
le
parole
rivelatrici
,
nella
confessione
,
avessero
potuto
imprimersi
con
misterioso
processo
su
le
pareti
imbiancate
a
calce
della
cameretta
di
don
Silvio
e
apparire
,
tutt
'
a
un
tratto
,
come
le
bibliche
parole
di
fuoco
nel
convito
di
Balthassar
,
per
perderlo
irremissibilmente
;
quasi
le
magherie
di
don
Aquilante
,
andate
a
vuoto
l
'
altra
volta
,
potessero
,
per
ignote
condizioni
,
da
un
momento
all
'
altro
riuscire
;
quasi
tutte
le
cose
apprese
nei
libri
datigli
a
leggere
dal
cugino
Pergola
fossero
dottrine
inconsistenti
,
fallaci
,
ed
egli
si
fosse
vanamente
rassicurato
intorno
a
questa
e
all
'
altra
vita
!
Una
mattina
aveva
dovuto
scendere
,
con
Titta
e
un
falegname
,
nei
mezzanini
per
vedere
se
certe
vecchie
tavole
ammonticchiate
nella
prima
stanza
fossero
ancora
adoperabili
.
Vi
era
sceso
calmo
,
senza
nessun
timore
che
il
ricordo
del
Crocifisso
regalato
alla
chiesa
del
convento
di
Sant
'
Antonio
potesse
turbarlo
.
Ed
era
risalito
su
più
sconvolto
che
se
gli
fosse
accaduto
di
ritrovare
di
nuovo
al
suo
posto
la
sanguinante
figura
inchiodata
su
la
gran
croce
nera
e
avvolta
nel
lenzuolo
sbrandellato
.
Su
la
parete
ingiallita
dal
tempo
,
lo
spazio
coperto
dalla
croce
e
dal
Cristo
avvolto
nel
lenzuolo
aveva
conservato
intatto
il
colore
primitivo
,
e
la
impronta
dei
tre
bracci
della
croce
e
del
corpo
del
Cristo
era
rimasta
così
netta
,
così
precisa
,
da
sembrare
segnata
a
contorni
sul
giallo
della
parete
da
l
'
abile
mano
di
un
pittore
che
non
aveva
potuto
svilupparla
e
dipingerla
.
Il
marchese
si
era
poi
dato
piena
spiegazione
del
fatto
;
ma
l
'
impressione
improvvisa
era
stata
così
forte
che
egli
aveva
potuto
vincerla
a
stento
durante
la
giornata
.
Un
altro
giorno
,
entrato
nella
cameretta
dove
si
era
rinchiuso
per
tirarsi
una
revolverata
alla
tempia
,
gli
era
tornata
in
mente
la
scena
avvenuta
là
fuori
tra
lui
e
la
Solmo
corsa
a
cercarlo
colà
.
E
gli
era
parso
di
rivedersela
davanti
,
con
quegli
occhi
accesi
che
lo
scrutavano
,
mentr
'
ella
gli
diceva
:
"
Non
sono
più
niente
per
voscenza
!
Mi
scaccia
come
una
cagna
arrabbiata
.
Che
ho
fatto
?
Che
ho
fatto
?
"
.
Se
non
che
ora
gli
sembrava
di
non
aver
notato
allora
la
terribile
espressione
di
quegli
occhi
che
forse
volevano
dirgli
:
"
Io
so
!
Ma
taccio
!
E
voscenza
lascia
credere
che
ho
fatto
ammazzare
io
Rocco
Criscione
?
...
Io
so
!
Ma
taccio
!
"
.
Sospetto
che
non
gli
era
passato
mai
per
la
testa
.
Perché
gli
spuntava
in
mente
ora
?
Le
brevi
lettere
che
di
tanto
in
tanto
ella
gli
faceva
scrivere
quasi
per
rammentargli
che
era
viva
,
non
significavano
forse
:
"
Io
so
!
Ho
taciuto
finora
;
ma
potrei
parlare
.
Non
mi
disse
,
ricorda
voscenza
?
meglio
per
te
e
per
me
se
lo
avessi
fatto
ammazzare
tu
?
Che
intendeva
?
"
.
Gli
era
parso
di
sentirla
parlare
così
!
Anche
quel
giorno
avea
dovuto
stentare
per
vincere
l
'
ossessione
dell
'
orribile
sospetto
.
E
per
ciò
e
per
altro
ancora
egli
aveva
talvolta
la
turbatrice
sensazione
di
camminare
su
un
terreno
poco
solido
che
avrebbe
potuto
,
da
un
momento
all
'
altro
,
sprofondarglisi
sotto
i
piedi
.
Si
aggrappava
a
tutto
per
sostenersi
;
e
,
appena
sentitosi
di
nuovo
rassicurato
,
sorrideva
di
quei
terrori
,
se
la
prendeva
coi
suoi
nervi
.
Che
il
marchese
avesse
i
nervi
irritati
lo
vedevano
tutti
.
Guai
a
fare
una
piccola
cosa
che
non
gli
andasse
a
verso
!
Lo
sapevano
,
pur
troppo
!
mamma
Grazia
,
Titta
,
il
massaio
e
i
garzoni
,
l
'
ingegnere
,
i
muratori
e
i
falegnami
che
lavoravano
a
Margitello
,
e
quei
poveri
contadini
mal
pratici
nell
'
adoprare
gli
aratri
di
nuovo
modello
,
nonostante
le
lezioni
e
i
consigli
da
lui
prodigati
.
Erano
due
settimane
che
egli
non
tornava
a
Ràbbato
,
anche
per
evitare
l
'
impaccio
di
una
visita
alla
zia
baronessa
e
di
un
abboccamento
con
Zòsima
.
Non
poteva
più
dirle
:
"
Non
piove
!
"
.
Acqua
n
'
era
cascata
tanta
,
per
due
giorni
e
due
notti
di
seguito
!
E
le
terre
già
schiumavano
,
inverdivano
,
frettolose
di
far
germogliare
i
semi
delle
erbe
d
'
ogni
sorta
rimasti
addormentati
e
inoperosi
tra
le
zolle
indurite
.
Ma
come
pensare
al
matrimonio
con
quella
fabbrica
dello
Stabilimento
a
cui
egli
doveva
badare
da
mattina
a
sera
,
perché
si
fosse
potuto
trovare
pronto
prima
che
arrivassero
le
macchine
e
i
coppi
e
le
botti
da
collocare
a
posto
?
Come
pensare
al
matrimonio
con
tante
faccende
campestri
per
le
quali
era
costretto
a
scarrozzarsi
da
Margitello
a
Casalicchio
,
da
Casalicchio
a
Poggiogrande
,
volendo
osservare
ogni
cosa
lui
,
sorvegliare
tutto
lui
!
Poteva
fidarsi
di
quei
stupidi
contadini
che
non
capivano
nulla
o
fingevano
di
non
capire
ed
eseguivano
gli
ordini
a
rovescio
per
farlo
disperare
e
sgolare
?
Quando
però
,
dopo
la
colazione
con
l
'
ingegnere
o
con
qualcuno
dei
soci
,
andato
a
Margitello
a
osservare
lo
stato
dei
lavori
,
si
affacciava
alla
finestra
e
vedeva
là
,
a
un
centinaio
di
passi
di
distanza
,
le
mura
già
coperte
coperte
dal
tetto
,
le
finestre
con
le
solide
inferriate
e
le
imposte
,
e
il
via
vai
dei
muratori
che
lavoravano
nell
'
interno
,
e
udiva
il
rumore
delle
seghe
,
delle
pialle
,
dei
martelli
dei
falegnami
che
allestivano
le
porte
,
egli
si
sentiva
gonfiare
il
petto
di
orgogliosa
soddisfazione
.
"
Ve
lo
sareste
immaginato
mesi
fa
?
"
"
Portenti
vostri
,
marchese
!
"
Quei
soci
erano
un
po
'
imbalorditi
pensando
anche
ai
gran
quattrini
già
spesi
.
Li
aveva
anticipati
il
marchese
,
è
vero
,
ma
alla
fine
essi
dovevano
venir
fuori
dalle
loro
vigne
,
dai
loro
oliveti
,
quantunque
a
poco
a
poco
;
intanto
avrebbero
assorbito
altro
che
i
primi
guadagni
!
E
questi
erano
poi
certi
,
sicuri
?
"
Ci
siamo
imbarcati
in
una
grossa
impresa
!
"
"
Chi
non
risica
non
rosica
.
Ecco
come
siete
!
"
S
'
indispettiva
di
vederli
dubitare
davanti
a
quel
fabbricato
sorto
da
sottoterra
per
incanto
e
che
,
tra
non
molto
,
sarebbe
avvivato
dall
'
attività
delle
macchine
e
colmato
,
negli
spazi
ora
vuoti
,
dai
coppi
e
dalle
botti
contenenti
tesori
!
E
per
rincorare
gli
spericolati
,
li
conduceva
là
dentro
,
tra
l
'
ingombro
dei
materiali
,
facendoli
montare
su
le
impalcature
non
disfatte
,
saltare
qua
e
là
attraverso
sbarre
di
ferro
,
legname
,
arnesi
da
muratori
;
fermandoli
a
ogni
quattro
passi
per
ridare
spiegazioni
cento
volte
date
,
per
eccitare
le
loro
immaginazioni
perché
vedessero
le
cose
come
apparivano
agli
occhi
di
lui
,
in
pieno
assetto
,
coi
torchi
sprementi
le
ulive
infrante
e
colanti
olio
a
rivoli
;
coi
mosti
che
fermentavano
nei
tini
e
davano
alla
testa
.
Per
poco
egli
non
spillava
limpidi
vini
dalle
botti
e
non
glieli
porgeva
nei
bicchieri
ad
assaggiarli
!
"
Ma
dunque
,
nepote
mio
?
"
Finalmente
avea
dovuto
andare
dalla
zia
,
preparato
ai
rimproveri
che
ella
gli
avrebbe
fatto
.
"
Cara
zia
!
...
Appena
mi
sarò
sbarazzato
di
questi
impicci
.
Faremo
presto
,
in
poche
settimane
.
"
"
Tutto
alla
buona
,
modestamente
,
senza
lusso
,
desidera
Zòsima
.
"
"
Questo
non
deve
dirlo
lei
.
Il
marchese
di
Roccaverdina
non
può
sposare
come
un
galantomuccio
qualunque
.
"
"
Lo
credo
anch
'
io
.
Ma
quella
povera
figliuola
non
rinviene
ancora
dallo
stupore
di
veder
avverare
il
suo
sogno
.
Ha
paura
di
rallegrarsi
troppo
presto
della
sua
buona
sorte
.
E
io
debbo
trovare
ogni
volta
un
nuovo
sotterfugio
per
far
accettare
a
lei
e
alla
sua
mamma
quel
po
'
con
cui
tu
ed
io
vogliamo
farle
accorgere
della
loro
mutata
fortuna
.
"
Abbiamo
quel
che
c
'
è
sufficiente
.
Ormai
,
ci
siamo
abituate
!..."
Quel
suo
famoso
"
ormai
!
"
Mi
fa
pena
intanto
l
'
altra
ragazza
.
Si
farà
monaca
,
dice
.
"
"
Ora
che
stanno
per
abolire
i
monasteri
?
"
"
Dio
non
lo
permetterà
!
"
"
Penseremo
anche
a
lei
.
Ci
penserà
Zòsima
.
La
marchesa
di
Roccaverdina
riceverà
una
dote
,
e
potrà
disporre
di
qualunque
somma
,
a
suo
piacere
.
"
"
La
conosci
poco
.
Le
parrebbe
di
abusare
del
suo
stato
.
Ha
tutte
le
delicatezze
quella
figliuola
.
Giorni
fa
,
mi
diceva
:
"
Deve
trovarsi
male
con
mamma
Grazia
.
È
persona
fidata
,
affezionata
,
proprio
una
mamma
.
Una
casa
come
quella
però
ha
bisogno
di
una
donna
che
sappia
...
"."
"
Infatti
ha
ragione
.
Da
qualche
tempo
in
qua
,
mamma
Grazia
va
giù
,
va
giù
;
è
mezza
istupidita
.
Ma
posso
mandarla
via
?
Chiuderà
gli
occhi
in
casa
Roccaverdina
,
poveretta
!
"
"
Mi
diceva
anche
...
Debbo
riferirtelo
,
perché
tu
la
disinganni
;
il
tuo
modo
di
comportarti
non
è
tale
,
in
verità
,
da
tranquillarla
.
Mi
diceva
anche
:
"
Se
lo
fa
unicamente
per
contentare
sua
zia
(
giacché
io
so
quanto
interesse
ha
preso
lei
perché
questo
matrimonio
avvenga
)
,
se
il
suo
cuore
non
sente
per
me
quel
che
il
mio
sente
per
lui
"
,
e
le
tremava
la
voce
,
"
lasciamo
andare
!
Non
vorrei
che
egli
si
sacrificasse
.
Ormai
!
"
.
Sempre
quell
'
"
ormai
!
"
La
ho
sgridata
;
ho
risposto
per
te
.
"
"
Avete
fatto
bene
,
zia
.
"
"
Sarebbe
assai
meglio
che
cercassi
di
convincerla
altrimenti
tu
stesso
.
Non
pretendo
che
,
alla
tua
età
,
tu
ti
metta
a
fare
lo
spasimante
.
Ma
c
'
è
modo
e
modo
,
nepote
mio
.
"
È
un
po
'
orso
!
"
,
le
ho
detto
.
Lo
addomesticherai
tu
,
lo
renderai
un
altro
in
poco
tempo
.
"
Il
marchese
non
sapeva
che
rispondere
.
Sentiva
di
trovarsi
dalla
parte
del
torto
.
Il
suo
cuore
non
era
preso
,
e
quando
egli
pensava
a
Zòsima
gli
si
agitava
poco
o
niente
.
Provava
un
piacevole
sentimento
,
una
dolce
soddisfazione
;
non
altro
.
I
suoi
sensi
non
vibravano
,
come
gli
accadeva
se
una
folata
di
ricordi
,
investendolo
improvvisamente
,
gli
avvampava
il
sangue
e
lo
lasciava
turbato
e
sconvolto
,
con
un
indefinito
senso
,
che
egli
non
distingueva
bene
se
di
rancore
o
di
rimpianto
.
Appena
la
vide
entrare
però
,
assieme
con
la
sorella
e
con
la
mamma
,
le
andò
incontro
e
le
strinse
fortemente
la
mano
che
ella
gli
porgeva
commossa
.
"
La
campagna
dev
'
essere
un
paradiso
"
,
disse
la
signora
Mugnos
.
"
Germoglia
a
vista
d
'
occhio
;
sembra
che
scoppi
!
"
,
rispose
il
marchese
.
"
Era
tempo
!
"
,
esclamò
la
baronessa
.
Cristina
non
diceva
niente
.
Si
era
seduta
vicino
ai
seggioloni
dove
i
due
superstiti
canini
della
baronessa
stavano
accovacciati
coi
musi
appoggiati
sul
piano
imbottito
e
con
gli
occhi
socchiusi
,
e
ne
accarezzava
con
una
mano
le
teste
che
mostravano
di
gradire
assai
la
carezza
,
tremando
leggermente
ed
abbassandosi
sotto
la
mano
.
Intanto
il
marchese
,
tratta
un
po
'
in
disparte
Zòsima
,
le
diceva
quasi
sottovoce
:
"
Voglio
giustificarmi
"
.
"
Di
che
cosa
?
"
"
Di
quel
che
voi
sospettate
.
"
,
"
Non
sospetto
niente
;
temo
.
È
naturale
.
"
"
Non
dovete
temere
di
nulla
.
"
Guardandola
e
sentendola
parlare
,
egli
riconosceva
più
chiaramente
il
suo
torto
;
e
le
parole
di
una
volta
:
"
Questa
è
la
donna
che
ci
vuole
per
me
!
"
,
gli
ronzavano
nel
cervello
come
un
rimprovero
.
"
Un
po
'
di
pazienza
"
,
rispose
.
"
Qualche
altro
mese
ancora
.
Voglio
liberarmi
dall
'
ingombro
di
parecchi
affari
.
In
certi
giorni
,
ho
una
specie
di
stordimento
,
tante
sono
le
cose
a
cui
mi
tocca
di
badare
.
Dovrebbe
farvi
piacere
questa
febbre
di
attività
,
dopo
il
mio
balordo
isolamento
.
"
"
Non
me
ne
sono
mai
lagnata
.
"
"
Lo
credo
;
siete
immensamente
buona
.
Voglio
farvi
ridere
.
Ho
pensato
di
dare
il
vostro
nome
alla
botte
grande
dello
Stabilimento
;
porterà
fortuna
all
'impresa."
"
Grazie
!
"
,
disse
Zòsima
sorridendo
.
"
È
una
sciocca
idea
,
forse
...
"
"
Niente
è
sciocco
se
fatto
seriamente
.
"
Lieto
della
risposta
,
egli
tacque
un
istante
;
poi
riprese
:
"
È
vero
che
vostra
sorella
pensi
di
farsi
monaca
?..."
.
"
Non
lo
so
;
può
darsi
.
"
"Dissuadetela."
"
Assumerei
una
grande
responsabilità
.
"
"
Non
vi
ho
mai
palesato
una
mia
idea
.
Non
voglio
separarvi
dalla
mamma
e
dalla
sorella
.
La
mia
casa
è
abbastanza
vasta
da
poter
accogliere
anche
loro
.
"
"
Ve
ne
sono
gratissima
da
parte
mia
.
La
mamma
però
ha
una
particolar
maniera
di
vedere
le
cose
.
"
"
La
sua
delicatezza
non
potrà
offendersi
dell
'
invito
ad
abitare
in
casa
di
sua
figlia
.
"
"
La
nostra
condizione
c
'
impone
molti
riguardi
di
dignità
.
Quante
volte
non
ho
io
pensato
:
"
Che
diranno
di
me
?
"
.
È
vero
che
non
bisogna
occuparsi
della
malignità
della
gente
.
Basta
la
propria
coscienza
.
"
"
Io
non
mi
sono
mai
occupato
dell
'
opinione
degli
altri
.
Non
mi
chiamo
Antonio
Schirardi
marchese
di
Roccaverdina
per
nulla
!
"
"
A
voi
sarà
lecito
;
ma
una
famiglia
come
la
nostra
...
"
"
I
Mugnos
non
sono
da
meno
dei
Roccaverdina
.
"
"
Erano
!
"
"
Il
sangue
non
muta
;
il
nome
è
qualche
cosa
.
"
"
C
'
è
un
orgoglio
che
non
può
essere
scompagnato
dai
mezzi
di
farlo
valere
.
Io
la
penso
come
la
mamma
.
E
per
ciò
ho
detto
alla
baronessa
quel
che
deve
avervi
riferito
,
se
ho
ben
compreso
il
significato
delle
vostre
prime
parole
.
Siate
sincero
,
per
vostro
bene
e
mio
!
Tutto
è
rimediabile
ora
.
"
"
Quando
il
marchese
di
Roccaverdina
ha
impegnato
la
sua
parola
...
"
"
Potete
esservi
ingannato
.
Qui
non
si
tratta
della
vanità
di
mantenere
o
no
la
propria
parola
.
Io
vorrei
detto
da
voi
...
"
Ella
parlava
con
gentile
timidità
,
quantunque
non
timide
fossero
le
parole
.
La
voce
era
alquanto
affiochita
dalla
commozione
,
e
anche
dalla
circostanza
di
dover
ragionare
alla
presenza
della
baronessa
,
della
mamma
e
della
sorella
.
Il
marchese
,
ammirando
l
'
assennatezza
delle
parole
di
Zòsima
,
cominciava
a
scoprire
che
sotto
quel
contegno
nobile
e
riservato
covava
un
fuoco
intenso
,
a
cui
soltanto
la
fortezza
della
volontà
di
lei
non
permetteva
di
divampare
.
Ebbe
uno
slancio
;
e
prendendole
le
mani
con
rapido
gesto
,
senza
ch
'
ella
avesse
tempo
d
'
impedire
quell
'
atto
,
disse
:
"
Non
ho
altro
da
dirvi
,
Zòsima
,
che
sono
dispiacentissimo
di
avervi
dato
occasione
di
dovermi
parlare
così
!
"
.
Una
leggera
pressione
delle
belle
mani
di
lei
fu
la
risposta
.
Zòsima
abbassò
gli
occhi
,
col
volto
colorito
da
una
sfumatura
di
roseo
.
XXI
.
Ma
non
si
decideva
.
Sentiva
qualche
cosa
dentro
di
sé
,
che
sopravveniva
sempre
ad
arrestarlo
nei
momenti
in
cui
egli
avrebbe
voluto
prendere
finalmente
una
risoluzione
;
qualche
cosa
che
somigliava
a
una
superstiziosa
paura
,
a
una
vaga
apprensione
di
pericoli
appiattati
nell
'
ombra
e
pronti
a
slanciarsi
sopra
di
lui
appena
si
fosse
deliberato
ad
attuare
quel
progetto
iniziatore
della
nuova
fase
della
sua
vita
.
E
cavava
fuori
oggi
un
pretesto
,
domani
un
altro
,
con
una
specie
di
inconsapevolezza
feconda
che
gli
dava
un
senso
di
soddisfazione
e
di
sollievo
,
quasi
la
scusa
,
il
pretesto
non
fossero
stati
cercati
,
ma
offertisi
spontaneamente
col
naturale
andamento
delle
cose
.
Per
questo
il
cugino
Pergola
,
il
dottor
Meccio
e
gli
altri
erano
riusciti
a
far
breccia
nell
'
animo
di
lui
,
a
vincerne
la
repugnanza
di
prender
parte
alle
lotte
municipali
,
quantunque
,
secondo
la
sua
espressione
,
non
si
arrivasse
per
mezzo
di
essere
a
cavare
un
ragno
da
un
buco
.
Scadeva
di
carica
il
Sindaco
.
Menato
pel
naso
da
due
o
tre
consiglieri
furbi
e
prepotenti
che
non
avevano
voluto
essere
della
Giunta
per
levare
le
castagne
dal
fuoco
con
la
zampa
altrui
,
egli
non
osava
di
muovere
un
dito
senza
aver
preso
prima
l
'
imbeccata
da
loro
.
Appunto
i
nomi
di
essi
erano
stati
sorteggiati
per
la
rinnovazione
del
quinto
dei
consiglieri
.
Bisognava
impedire
che
venissero
rieletti
,
o
almeno
far
entrare
nel
Consiglio
,
invece
di
qualcuno
di
loro
,
il
marchese
che
sarebbe
poi
stato
il
personaggio
più
importante
tra
quei
pecoroni
,
capaci
soltanto
di
dire
sì
o
no
come
veniva
loro
imposto
.
Nome
,
censo
,
onestà
,
che
altro
poteva
chieder
di
meglio
il
governo
per
nominare
sindaco
il
marchese
?
E
la
cuccagna
di
quei
signori
sarebbe
finita
di
botto
.
"
Il
marchese
di
Roccaverdina
"
,
esclamava
il
dottor
Meccio
,
"
non
è
un
burattino
da
muoversi
secondo
che
quei
signori
tireranno
i
fili
da
dietro
la
scena
.
"
"
Avrete
un
plebiscito
,
cugino
!
"
,
soggiungeva
il
cavalier
Pergola
.
E
a
quattr
'
occhi
,
quando
il
dottor
Meccio
non
era
più
là
,
con
le
sue
fisime
clericali
,
a
trattenerlo
di
parlare
,
si
sfogava
:
"
Siamo
in
mano
di
una
serqua
di
sagrestani
!
Bisogna
spazzarli
via
.
Sagrestani
e
borbonici
!
Attendono
da
un
momento
all
'
altro
il
ritorno
di
Franceschiello
...
"
.
In
fondo
in
fondo
il
marchese
era
un
po
'
borbonico
anche
lui
.
L
'
Italia
una
,
sì
,
gli
sarebbe
parsa
forse
una
bella
cosa
,
se
non
avesse
portato
con
sé
tante
tasse
che
non
lasciavano
rifiatare
;
ma
a
lui
,
che
di
politica
non
si
era
mai
occupato
,
poco
importava
che
il
re
si
chiamasse
Franceschiello
o
Vittorio
Emanuele
.
La
libertà
egli
la
capiva
fino
a
un
certo
punto
.
Chi
gli
aveva
dato
noie
nel
passato
?
Aveva
sempre
fatto
qual
che
gli
era
parso
e
piaciuto
in
casa
sua
;
non
cercava
altro
.
Suo
nonno
e
suo
padre
si
erano
procurati
parecchi
fastidi
per
essersi
mescolati
in
certi
affari
;
il
nonno
specialmente
,
carbonaro
arrabbiato
nel
venti
!
Che
n
'
avea
ottenuto
?
Aveva
dovuto
acquattarsi
per
vivere
in
pace
.
E
suo
padre
nel
quarantotto
?
Capitano
della
guardia
nazionale
,
per
poco
Satriano
non
lo
aveva
fatto
fucilare
.
Ecco
i
bei
guadagni
dell
'
occuparsi
di
politica
!
Almeno
con
Ferdinando
II
e
Franceschiello
,
si
stava
tranquilli
.
Niente
lotte
municipali
.
I
Decurioni
,
come
allora
si
chiamavano
i
consiglieri
,
li
eleggeva
il
Sottintendente
e
nessuno
osava
di
rifiatare
.
Il
cugino
Pergola
si
arrabbiava
sentendogli
ripetere
queste
cose
:
"
E
la
dignità
umana
la
contate
per
nulla
?
Ora
ci
amministriamo
da
noi
con
deputati
e
consiglieri
eletti
da
noi
.
Se
scegliamo
male
,
la
colpa
è
nostra
...
"
.
"
Precisamente
;
ed
è
impossibile
sceglier
bene
.
Le
persone
oneste
non
sono
sfacciate
,
non
amano
di
mettersi
avanti
,
come
coloro
che
niente
hanno
da
perdere
e
tutto
da
guadagnare
.
"
"
Le
persone
oneste
hanno
torto
.
Lasciarsi
sopraffare
è
da
minchioni
.
"
"
Certe
volte
i
minchioni
la
indovinano
,
cugino
!
"
Intanto
si
lasciava
travolgere
dalle
incitazioni
e
dall
'
esempio
.
Il
cugino
e
gli
altri
digrossavano
gli
elettori
,
lasciando
al
marchese
la
cura
di
fare
soltanto
l
'
operazione
dell
'
ultima
mano
,
con
un
saluto
,
con
un
sorriso
,
con
un
bel
grazie
,
con
un
'
accorta
promessa
che
diceva
e
non
diceva
per
non
trovarsi
poi
troppo
impegnato
.
Così
nelle
prime
settimane
il
marchese
si
era
tenuto
un
po
'
in
disparte
.
A
poco
a
poco
però
,
il
fervore
della
lotta
aveva
eccitato
anche
lui
,
spingendolo
fino
ad
andare
personalmente
in
casa
di
alcuni
elettori
influenti
.
"
Oh
,
signor
marchese
!
Troppo
onore
!
...
Si
figuri
!
Il
suo
nome
...
"
"
Non
è
il
mio
solamente
.
Capite
;
sarei
una
noce
nel
sacco
.
Bisogna
votare
la
lista
intera
.
"
"
Ha
ragione
;
ma
...
come
si
fa
?
"
"
Transigiamo
.
Due
,
tre
nomi
:
questi
.
"
"
Si
può
dire
di
no
al
marchese
di
Roccaverdina
?
"
Gli
altri
,
contadini
,
operai
,
qualche
galantuomo
di
quelli
col
don
ma
scarsi
di
quattrini
,
li
mandava
a
chiamare
con
diverse
scuse
,
o
semplicemente
con
un
:
"
Il
marchese
vuol
dirvi
una
parola
"
.
"
Vi
darò
io
la
scheda
.
"
"
Come
voscenza
comanda
.
"
"
Segnata
,
badate
!
"
"
A
mio
compare
,
eccellenza
,
non
posso
fare
un
torto
;
ho
promesso
.
"
"
Vada
per
vostro
compare
.
"
Qualcuno
si
grattava
la
testa
,
impacciato
.
"
Che
c
'
è
?
...
Ti
pagano
?
"
"
Che
vuole
,
voscenza
!
Ho
moglie
e
figli
...
Le
male
annate
...
Con
lo
stomaco
non
si
scherza
!
"
"
Ti
do
il
doppio
;
ma
,
il
giorno
avanti
,
in
casa
mia
,
per
evitare
le
tentazioni
;
non
sarai
solo
.
"
E
se
incontrava
qualche
resistenza
,
il
maluomo
veniva
fuori
in
lui
.
Si
trovava
nel
ballo
,
e
doveva
ballare
,
in
tutti
i
modi
,
con
tutti
i
mezzi
,
e
non
rifuggiva
dalle
minacce
:
"
Me
la
legherò
al
dito
!
Arriva
un
momento
che
in
questo
mondo
si
ha
bisogno
di
qualcuno
.
Non
vi
lagnate
se
allora
...
"
.
Addentratosi
subito
nelle
manovre
elettorali
,
già
prendeva
gusto
alla
lotta
e
vi
si
accaniva
come
non
aveva
mai
immaginato
che
potesse
accadergli
.
Era
proprio
vero
che
certe
cose
bisognava
provarle
per
darne
equo
giudizio
.
Pensava
egli
forse
agli
interessi
del
Comune
,
alle
piaghe
da
guarire
,
alle
questioni
da
risolvere
,
al
bene
da
fare
?
No
.
Lo
attraeva
unicamente
la
lotta
;
e
questa
non
tanto
per
la
smania
di
vincere
a
ogni
costo
le
forze
avversarie
,
quanto
per
quell
'
affaccendamento
con
questo
e
con
quello
che
lo
distoglieva
dal
riflettere
ad
altro
,
che
gli
porgeva
occasione
di
mostrarsene
occupato
e
preoccupato
assai
più
che
non
fosse
in
realtà
.
Giacché
,
di
tratto
in
tratto
,
una
parola
,
un
accenno
,
un
avvenimento
,
qualche
cosa
che
insorgeva
dentro
di
lui
ciò
non
ostante
,
bastava
a
fargli
scorgere
la
inanità
di
tutti
quei
suoi
sforzi
.
Tra
poco
bisognava
ricominciare
a
combattere
l
'
aspra
intima
lotta
che
non
voleva
lasciarlo
tranquillo
,
quasi
niente
avesse
egli
fatto
sin
allora
per
soffocarla
,
per
nientarla
!
Giusto
in
quei
giorni
gli
si
era
presentata
la
vedova
di
Neli
Casaccio
coi
suoi
quattro
bambini
.
"
Voscenza
,
ch
'
è
stata
la
nostra
divina
Provvidenza
!
...
Ha
fatto
cento
,
faccia
,
per
carità
,
cento
e
uno
!
Prenda
al
suo
servizio
il
grandicello
.
Io
m
'
ingegnerò
per
sfamare
gli
altri
,
finché
avrò
braccia
e
salute
.
Lo
mandi
in
campagna
col
bovaro
.
Non
chiedo
salario
.
È
buono
anche
per
mandarlo
qua
e
là
,
dove
occorre
.
Ora
che
voscenza
prende
moglie
...
Ho
pregato
anche
la
signora
marchesa
.
Mi
avevano
consigliato
:
"
Andate
da
lei
!
"
.
Che
ne
so
io
come
vanno
queste
cose
?
E
la
buona
signora
mi
ha
risposto
...
"
"
Niente
!
È
impossibile
!
Ho
fatto
quel
che
ho
potuto
!
"
Aveva
rabbia
di
tremare
,
come
dinanzi
a
un
giudice
,
davanti
a
quella
povera
donna
coperta
di
miserabili
stracci
neri
,
sfiorita
pel
dolore
e
per
la
miseria
,
mal
lavata
e
mal
pettinata
,
e
che
conservava
un
lampo
della
vantata
bellezza
soltanto
negli
occhi
grandi
e
neri
,
gonfi
di
lagrime
.
"
È
vero
!
Glielo
renderà
in
paradiso
la
Bella
Madre
Santissima
!
Io
non
ho
parole
per
ringraziare
voscenza
!
E
il
Signore
deve
darle
,
in
compenso
,
cento
anni
di
salute
e
di
prosperità
!
Come
dovrà
dare
fuoco
in
questa
e
nell
'
altra
vita
alle
male
persone
che
hanno
fatto
morire
in
carcere
l
'
innocente
di
mio
marito
!
...
Era
innocente
,
eccellenza
!
Innocente
come
Gesù
Cristo
messo
in
croce
!
"
"
Non
l
'
ho
condannato
io
"
,
biascicò
il
marchese
.
"
Che
c
'
entra
voscenza
?
Dicevo
:
le
male
persone
.
"
Ogni
parola
di
lei
gli
aveva
trapassato
il
cuore
come
una
punta
di
stile
.
Fortunatamente
era
sopravvenuto
il
cavalier
Pergola
,
affannato
,
sudato
,
con
gli
occhi
scintillanti
per
le
buone
notizie
che
recava
.
La
povera
donna
si
risolve
anche
a
lui
:
"
Ah
,
signor
cavaliere
!
Metta
una
buona
parola
,
voscenza
!
"
.
"
Sì
,
sì
;
intanto
andatevene
.
Se
credete
che
il
marchese
non
abbia
altro
da
fare
!
"
E
la
nottata
precedente
alla
domenica
in
cui
doveva
avvenire
la
votazione
,
il
marchese
era
andato
attorno
,
accompagnato
dal
cugino
e
da
parecchie
persone
fidate
,
a
bussare
alle
porte
degli
elettori
che
dormivano
tranquilli
,
per
incoraggiare
gli
esitanti
,
per
tentare
gli
ultimi
assalti
su
coloro
che
resistevano
,
per
condurre
,
come
prigionieri
,
in
casa
sua
quelli
di
dubbia
fedeltà
,
o
che
non
avrebbero
saputo
resistere
alle
pressioni
degli
avversari
.
E
per
le
vie
,
pei
vicoli
,
le
squadre
dei
due
partiti
s
'
incontravano
guardandosi
in
cagnesco
,
scambiandosi
motti
ironici
,
prendendo
allegramente
la
cosa
,
secondo
gli
umori
delle
persone
.
Il
marchese
non
si
era
mai
sognato
di
dover
arrivare
fino
a
questo
punto
.
In
certi
momenti
,
sentiva
nausea
,
stanchezza
di
quei
piccoli
intrighi
.
Intanto
,
si
trovava
nel
ballo
;
doveva
ballare
!
Un
bel
giorno
,
quando
si
sarebbe
seccato
,
avrebbe
mandato
tutti
-
Municipio
,
Consiglio
,
elettori
-
tutti
a
farsi
benedire
!
Non
voleva
ridursi
il
servitore
di
nessuno
.
Era
tornato
a
casa
all
'
alba
,
e
si
era
messo
a
letto
,
che
non
ne
poteva
più
.
Di
là
,
intanto
,
nella
sala
da
pranzo
,
quei
mascalzoni
vuotavano
bottiglie
di
vino
dietro
bottiglie
e
mangiavano
a
due
ganasce
uova
sode
,
formaggio
,
salame
,
ulive
nere
salate
,
noci
,
fichi
secchi
,
con
montagne
di
pani
freschi
che
sparivano
di
su
la
tavola
quasi
fossero
pilloline
;
mangiavano
e
bevevano
,
in
attesa
di
essere
condotti
nella
chiesetta
di
San
Luigi
,
dove
la
votazione
aveva
luogo
per
mancanza
di
locali
più
adatti
.
Venivano
a
prenderli
a
due
,
a
tre
,
a
quattro
per
volta
,
secondo
la
prima
lettera
dei
nomi
;
e
il
cavalier
Pergola
e
il
dottor
Meccio
facevano
da
carabinieri
,
non
lasciandoli
avvicinare
da
nessuno
per
timore
che
non
accadesse
qualche
rapido
scambio
di
scheda
,
scortandoli
fino
al
tavolino
del
seggio
tra
le
risate
,
le
parole
sarcastiche
,
le
velate
minacce
degli
avversarii
,
che
però
non
protestavano
,
facendo
la
stessa
cosa
per
conto
loro
.
Poi
il
marchese
avea
dovuto
uscire
di
casa
in
fretta
per
andare
a
deporre
la
sua
scheda
,
al
secondo
appello
;
ed
era
passato
in
mezzo
a
due
ali
di
elettori
,
quasi
vergognoso
di
quel
suo
primo
atto
di
vita
pubblica
che
lo
esponeva
alla
vista
di
tanta
gente
non
meno
di
lui
maravigliata
di
vederlo
apparire
colà
.
E
la
sera
,
fino
a
tardi
,
la
sua
casa
era
stata
invasa
da
persone
di
ogni
sorta
,
venute
a
rallegrarsi
della
vittoria
.
Raccontavano
episodi
,
magnificavano
i
loro
sforzi
,
e
gli
si
affollavano
attorno
per
rammentargli
tacitamente
:
"
Dovrà
ricordarsi
di
noi
quando
occorrerà
!
"
.
"
Non
abbiamo
lavorato
pei
suoi
begli
occhi
!
"
"
Non
ci
siamo
messi
allo
sbaraglio
unicamente
per
farle
piacere
!
"
"
Così
è
il
mondo
!
"
,
pensava
il
marchese
.
"
Tutto
apparenza
.
Mi
credono
onesto
,
irreprensibile
perché
ignorano
.
Così
è
il
mondo
!
Forse
parecchi
di
questi
qui
hanno
fatto
peggio
di
me
,
e
,
ignorando
,
anche
io
li
stimo
e
li
rispetto
.
Forse
,
non
hanno
avuto
coraggio
,
ardire
,
astuzia
,
onesti
loro
malgrado
;
forse
,
loro
è
mancata
l
'
occasione
,
onesti
per
caso
!
"
Sentiva
rinascere
proprio
in
quei
momenti
la
solita
superstiziosa
paura
,
la
solita
apprensione
di
pericoli
appiattati
nell
'
ombra
.
Gli
pareva
che
il
contatto
con
tanta
gente
lo
costringesse
a
vivere
in
un
'
atmosfera
insidiosa
,
dove
non
poteva
respirare
liberamente
.
Non
vedeva
l
'
ora
di
sottrarsi
ai
loro
sguardi
,
di
tornare
a
Margitello
.
Colà
i
lavori
erano
stati
sospesi
;
voleva
sorvegliarli
lui
,
non
si
fidando
molto
dell
'
ingegnere
.
Stavano
per
arrivare
i
pigiatoi
,
i
frantoi
,
le
botti
,
i
bottaccini
,
i
coppi
;
e
i
locali
erano
ancora
ingombri
di
materiali
,
e
certe
opere
di
muratura
appena
iniziate
!
Inoltre
,
aveva
fretta
di
assestare
la
sua
casa
,
la
sua
vita
;
di
riprendere
un
po
'
la
vecchia
abitudine
d
'
isolamento
;
di
riposarsi
dopo
tante
agitazioni
che
,
infine
,
non
erano
servite
a
difenderlo
,
come
aveva
creduto
,
dagli
intimi
turbamenti
dai
quali
era
reso
scioccamente
irrequieto
.
La
baronessa
di
Lagomorto
non
aveva
visto
di
buon
occhio
l
'
intromissione
del
marchese
negli
affari
municipali
.
"
Che
t
'
immagini
?
Si
servono
di
te
pei
loro
fini
.
Ti
hanno
mai
ricercato
prima
?
"
"
Ho
sempre
rifiutato
.
"
"
Avresti
fatto
meglio
a
lasciarli
cantare
anche
ora
.
Zòsima
,
ieri
mi
diceva
:
"
Ha
tanto
da
fare
a
casa
sua
!
"
.
Quasi
,
poveretta
,
temesse
...
Insomma
,
quando
ti
risolverai
?
Io
non
voglio
morire
prima
di
assistere
alle
tue
nozze
.
"
"
Tra
qualche
mese
,
zia
.
"
"
Li
so
,
per
prova
,
i
tuoi
mesi
.
Hai
la
felicità
sotto
mano
,
e
non
ti
scomodi
a
stendere
il
braccio
!
Perché
?
Non
ti
capisco
;
Zòsima
ha
ragione
di
sospettare
...
"
"
Mi
dispiace
.
"
"
Lo
dici
in
certa
maniera
!
Comincio
ad
impensierirmi
anch
'io."
"
Non
credevo
che
la
fabbrica
laggiù
,
a
Margitello
,
dovesse
tenermi
tanto
occupato
.
Ora
poi
queste
elezioni
...
"
"
Domani
chi
sa
che
cos
'
altro
!
"
"
Niente
,
zia
!
Mi
sento
stanco
;
ho
bisogno
di
pace
,
di
tranquillità
.
Ecco
!
Voi
lo
sapete
,
se
una
cosa
mi
afferra
...
"
"Appunto."
"
Uno
di
questi
giorni
,
domenica
prossima
anzi
,
con
voi
,
con
la
signora
Mugnos
,
con
Zòsima
,
parleremo
dei
preparativi
;
e
in
due
o
tre
settimane
...
Ho
riflettuto
;
l
'
idea
di
Zòsima
mi
persuade
;
tutto
alla
buona
,
senza
sfarzo
,
senza
chiasso
.
Non
potranno
dire
che
faccia
così
per
avarizia
o
perché
mi
manchino
i
quattrini
.
Un
matrimonio
è
festa
di
famiglia
.
"
"
Zòsima
ne
sarà
molto
contenta
.
"
Ed
era
partito
per
Margitello
assieme
con
l
'
ingegnere
e
il
cavalier
Pergola
,
il
quale
gli
stava
alle
costole
più
che
mai
.
Bisognava
battere
il
ferro
mentre
era
caldo
;
non
perdere
i
beneficii
della
grande
vittoria
ottenuta
.
"
Gli
amici
sono
rimasti
scombussolati
;
ma
lavorano
con
le
mani
e
coi
piedi
presso
il
sottoprefetto
,
presso
il
deputato
,
perché
la
scelta
del
sindaco
caschi
sopra
uno
di
loro
.
"
"
Non
posso
farmi
sindaco
da
me
!
"
,
rispondeva
il
marchese
un
po
'
seccato
.
"
Se
li
lasciamo
mestare
,
se
non
ci
facciamo
vivi
!
...
Una
visita
al
sottoprefetto
...
"
"
E
chi
lo
conosce
cotesto
signore
?
"
"
Non
importa
;
è
un
funzionario
del
governo
,
e
si
terrà
onorato
di
ricevere
l
'
ossequio
del
marchese
di
Roccaverdina
.
"
"
Lasciamo
,
per
ora
,
questo
discorso
.
Guardate
.
Le
campagne
sembrano
un
giardino
!
"
Un
'
immensa
stesa
di
verde
,
di
mille
toni
di
verde
,
dal
tenero
al
cupo
che
sembrava
quasi
nero
;
un
trionfo
,
una
follia
di
vegetazione
fin
nei
terreni
più
ingrati
,
che
non
avevano
mai
prodotto
un
fil
d
'
erba
!
I
ciglioni
dello
stradone
sembravano
due
interminabili
siepi
folte
di
meravigliosi
fiori
gialli
,
rossi
,
bianchi
,
azzurri
,
che
si
rizzavano
su
giganteschi
steli
tra
foglie
di
smeraldo
,
come
se
un
'
esperta
mano
di
giardiniere
avesse
pensato
a
mescolare
i
colori
e
le
loro
sfumature
per
produrre
effetti
di
sorprendente
decorazione
.
Ed
erano
erbe
selvatiche
senza
nome
,
che
s
'
intrecciavano
,
si
pigiavano
,
non
lasciando
il
minimo
spazio
tra
loro
,
sorridenti
,
smaglianti
al
sole
che
le
vivificava
dall
'
alto
.
E
i
seminati
!
Un
tappeto
di
velluto
verde
che
non
finiva
più
,
cosparso
di
macchie
rosse
dai
papaveri
,
punteggiato
di
ricami
cilestrini
e
violetti
dalle
iridi
.
E
qua
i
papaveri
dilagavano
in
larghe
chiazze
sanguigne
;
là
,
i
fiori
del
lino
coprivano
liste
e
quadrati
col
loro
tenero
azzurro
argentato
;
e
,
dappertutto
,
miriadi
di
farfalle
che
s
'
inseguivano
con
ali
tremolanti
,
piccole
,
grandi
,
di
ogni
forma
e
colore
,
quali
non
se
n
'
erano
mai
viste
,
quante
non
se
n
'
erano
mai
dischiuse
dalle
crisalidi
e
dai
bozzoli
a
memoria
di
uomo
!
Le
mule
della
carrozza
trottavano
allegramente
,
e
gli
stormi
dei
piccioni
di
Margitello
,
incontrati
alla
svolta
della
carraia
,
tornavano
addietro
,
verso
il
casamento
con
rapido
fruscio
d
'
ale
,
quasi
ad
annunziare
colà
la
visita
del
padrone
.
XXII
.
Erano
già
arrivate
le
macchine
e
gli
operai
che
dovevano
montarle
e
metterle
a
posto
.
L
'
atrio
di
Margitello
sembrava
di
nuovo
un
arsenale
,
peggio
dell
'
altra
volta
,
coi
bottai
che
dogavano
botti
,
bottaccini
e
tini
pel
mosto
;
coi
carretti
che
sopravvenivano
carichi
ciascuno
di
un
coppo
da
olio
,
e
coi
manovali
e
i
contadini
che
,
imbracatili
,
li
portavano
nella
dispensa
già
pronta
,
col
suolo
di
cemento
,
liscio
e
un
po
'
avvallato
verso
il
centro
,
dove
la
morta
,
cioè
un
coppo
sotterrato
fino
all
'
orlo
,
apriva
la
nera
bocca
per
ricevervi
l
'
olio
nel
caso
che
uno
dei
coppi
si
fendesse
.
E
grida
,
e
bestemmie
da
ogni
parte
;
e
su
tante
diverse
voci
,
stentorea
e
dominatrice
,
quella
del
marchese
che
dava
ordini
,
rimbrottava
,
sacrava
,
e
faceva
perdere
la
testa
a
tutti
.
Non
c
'
erano
voluti
meno
di
otto
giorni
prima
che
ogni
cosa
fosse
in
assetto
.
Ma
,
finalmente
,
gli
strettoi
con
le
grosse
viti
e
le
madreviti
di
acciaio
luccicavano
,
quasi
fossero
d
'
argento
,
di
faccia
alle
macine
piccole
e
svelte
;
i
coppi
protendevano
,
torno
torno
,
la
pancia
verniciata
;
le
botti
,
insediate
sui
sostegni
di
pietra
intagliata
,
si
allineavano
in
ordine
digradante
,
dalla
botte
grande
ai
bottacci
e
ai
bottaccini
con
le
cannelle
e
gli
zaffi
sporgenti
.
"
La
chioccia
coi
pulcini
!
"
,
aveva
esclamato
il
massaio
,
ammirando
.
E
l
'
immagine
era
piaciuta
al
marchese
che
l
'
aveva
ripetuta
all
'
ingegnere
.
Quando
tutto
fu
in
ordine
e
gli
stanzoni
sgombrati
,
spazzati
,
parevano
più
larghi
,
più
luminosi
,
quasi
una
chiesa
da
farvi
le
sacre
funzioni
,
secondo
un
'
altra
immagine
del
massaio
(
l
'
altar
maggiore
era
la
botte
grande
ed
egli
avrebbe
voluto
celebrarvi
la
messa
cantata
allorché
essa
sarebbe
stata
piena
del
vero
sangue
di
Cristo
!
)
;
i
soci
dell
'
Agricola
vennero
invitati
a
un
pranzo
di
inaugurazione
dei
locali
,
e
alla
tavola
,
rizzata
fra
gli
strettoi
e
le
macine
,
mancò
soltanto
il
cugino
Pergola
,
a
cui
gli
strapazzi
per
le
elezioni
avevano
fatto
gonfiare
le
tonsille
come
spesso
gli
accadeva
.
Giornata
di
grandissima
soddisfazione
pel
marchese
,
che
in
quell
'
occasione
battezzava
la
botte
grande
col
nome
di
Zòsima
tra
i
brindisi
di
auguri
e
gli
applausi
dei
commensali
.
"
A
questa
accanto
"
,
disse
il
notaio
Mazza
,
"
metteremo
nome
San
Giurranni
che
è
il
patrono
del
vino
,
perché
ripeta
il
miracolo
di
far
rimanere
le
botti
sempre
piene
,
come
quella
sotto
cui
lo
avevano
sepolto
i
suoi
assassini
per
nascondere
il
loro
delitto
.
Più
ne
spillavano
da
essa
e
più
ne
veniva
fuori
.
E
di
che
qualità
!
Come
mai
?
Un
giorno
la
mamma
di
San
Giurranni
,
cerca
e
guarda
,
si
accorge
che
un
tralcio
verde
e
pampinoso
,
spuntato
dal
terreno
dietro
la
botte
,
era
montato
su
fino
al
cocchiume
e
vi
si
era
immerso
.
Fece
scavare
là
sotto
e
rinvenne
il
corpo
del
figlio
ancora
intatto
...
Ma
la
botte
non
diede
più
vino
!
...
Bisogna
ammazzare
qualche
santo
,
caro
marchese
"
,
concluse
il
notaio
ridendo
,
"
e
seppellirlo
qui
!
"
Il
marchese
non
rise
con
gli
altri
;
si
fece
anzi
scuro
in
viso
,
quasi
il
notaio
non
avesse
parlato
di
San
Giurranni
ma
di
Rocco
Criscione
.
E
al
ritorno
a
Ràbbato
,
passando
con
la
carrozza
tra
le
siepi
di
fichi
d
'
India
dietro
cui
egli
aveva
tirato
quella
notte
il
colpo
fatale
,
gli
parve
di
vedere
steso
per
terra
il
cadavere
di
Rocco
con
la
fronte
fracassata
dalla
palla
e
il
volto
insanguinato
.
Non
lo
rivedeva
così
da
un
pezzo
.
Gli
era
accaduto
di
passare
da
quel
punto
anche
senza
che
un
rapido
ricordo
del
fatto
gli
si
destasse
nella
memoria
;
quella
volta
però
,
non
ostante
la
visita
degli
alti
seminati
che
ondeggiavano
come
il
mare
,
e
delle
prode
della
carraia
tutte
in
fiore
sotto
il
sole
che
tramontava
maestosamente
dorando
la
campagna
attorno
,
egli
ebbe
,
lungo
la
strada
,
sempre
davanti
agli
occhi
la
visione
della
cupa
notte
,
in
cui
la
gelosia
lo
aveva
spinto
ad
appostarsi
dietro
la
siepe
;
e
col
bagliore
della
fiammata
e
con
la
sensazione
del
rimbombo
del
colpo
sparato
,
il
grido
acuto
del
colpito
che
cascava
da
cavallo
e
quella
dello
scalpito
della
mula
fuggente
spaventata
.
E
intanto
,
rispondendo
al
notaio
Mazza
che
gli
stava
a
fianco
nella
carrozza
,
parlava
a
voce
alta
quasi
per
stornarlo
dal
leggergli
su
la
fronte
il
pensiero
che
gli
sembrava
dovesse
essere
visibile
,
tanto
insistentemente
lo
tormentava
.
Quell
'
imbecille
di
notaio
gli
aveva
mutato
in
veleno
tutto
il
piacere
della
lieta
giornata
!
E
così
il
marchese
era
arrivato
a
casa
di
gran
cattivo
umore
.
Mamma
Grazia
gli
annunciava
dolente
:
"
Tuo
cugino
sta
male
,
figlio
mio
!
Ha
mandato
tre
volte
da
questa
mattina
,
vuole
vederti
prima
di
morire
"
.
"
Prima
di
morire
?
"
,
esclamò
il
marchese
stupito
.
"
Così
ha
detto
la
serva
.
Piangeva
.
Il
Signore
lo
ha
chiamato
;
si
mette
in
grazia
di
Dio
!
"
"
Sì
,
va
bene
"
,
rispose
il
marchese
.
"
Andrò
domattina
.
"
Aveva
crollato
la
testa
sorridendo
delle
ultime
parole
di
mamma
Grazia
.
Ed
ecco
don
Aquilante
,
per
parlargli
delle
pratiche
di
un
altro
prestito
di
cui
il
marchese
lo
aveva
incaricato
settimane
addietro
,
di
una
ventina
di
mila
lire
con
ipoteca
su
Casalicchio
,
giacché
le
settanta
mila
del
Banco
di
Sicilia
erano
state
ingoiate
dalla
fabbrica
di
Margitello
,
dalle
macchine
,
dalle
botti
e
dai
coppi
.
"
Marchese
,
andiamo
adagio
!
"
,
gli
disse
don
Aquilante
.
"
Non
tocca
a
me
darvi
consigli
.
Ma
io
conosco
i
miei
polli
.
Facciamo
!
Facciamo
!
da
noi
significa
:
Fate
!
Fate
!
"
"
C
'
è
un
atto
di
Società
,
bollato
e
registrato
...
"
"
Lo
so
...
Alle
strette
,
poi
,
se
doveste
mettervi
a
far
liti
...
vedreste
,
marchese
,
che
cosa
vi
rimarrebbe
in
mano
:
un
pugno
di
mosche
.
"
"
Lo
stabile
,
le
macchine
,
ogni
cosa
...
"
"
Che
ne
fareste
?
"
"
Ciò
che
ne
faremo
ora
.
Le
ventimila
lire
,
dunque
?
"
"
Sono
pronte
,
al
sette
per
cento
;
impossibile
per
meno
.
Quel
canonico
è
un
gran
strozzino
,
quantunque
servo
di
Dio
!
"
"
Allora
sarà
meglio
ricorrere
di
nuovo
al
Banco
di
Sicilia
.
Pago
a
rate
,
in
vent
'anni."
"Forse."
Don
Aquilante
si
voltò
tutt
'
a
un
tratto
indietro
come
se
qualcuno
lo
avesse
chiamato
.
"
Che
c
'
è
?
"
,
domandò
il
marchese
.
"
Nulla
...
Al
solito
...
È
qui
.
Da
un
pezzo
mi
viene
davanti
senza
che
io
lo
evochi
.
"
Don
Aquilante
non
aveva
più
osato
di
riparlargliene
dopo
quell
'
esperimento
mal
riuscito
,
né
il
marchese
gli
aveva
più
domandato
,
per
canzonarlo
:
"
E
gli
Spiriti
?
"
,
distratto
da
tante
occupazioni
.
Ma
in
quel
momento
,
colto
alla
sprovvista
egli
si
lasciò
sfuggire
:
"
Lasciatemi
in
pace
!..."
.
Si
corresse
subito
però
:
"
Ricominciamo
la
farsa
?
"
,
disse
.
"
Mandatelo
al
diavolo
,
se
è
vero
!
...
Parliamo
di
affari
.
"
"
È
un
grande
affare
anche
questo
"
,
rispose
don
Aquilante
con
gravità
.
"
Se
si
potesse
almeno
rivendicare
la
reputazione
del
poveretto
morto
in
carcere
!..."
"
Non
avete
altra
gatta
da
pelare
,
voi
?
"
E
tagliò
corto
al
discorso
.
"
In
quanto
al
canonico
"
,
soggiunse
dopo
alcuni
istanti
di
silenzio
,
"
scrivetegli
pure
che
strozzi
un
altro
.
"
Mentre
mamma
Grazia
preparava
la
cena
,
il
marchese
,
con
un
lume
in
mano
,
andava
da
una
stanza
all
'
altra
per
distrarsi
,
osservando
l
'
effetto
delle
novità
operate
,
fantasticando
intorno
a
quel
che
ancora
mancava
nell
'
ammobiliamento
;
tentando
d
'
immaginarsi
Zòsima
da
padrona
di
casa
colà
dove
quell
'
altra
era
stata
quasi
tale
dieci
anni
;
riflettendo
su
l
'
avvenire
che
doveva
accecare
straordinari
mutamenti
alla
sua
vita
.
Ma
quella
solitudine
,
quel
silenzio
,
quelle
ombre
che
si
raccoglievano
negli
angoli
per
la
scarsa
luce
del
lume
gli
davano
una
paurosa
sensazione
che
gli
faceva
girare
timidamente
gli
occhi
attorno
e
della
quale
si
garriva
nell
'
intimo
come
di
fanciullesca
viltà
.
La
paura
dell
'
ignoto
!
Oh
!
Lo
sapeva
benissimo
;
aveva
creato
tutte
le
chimere
delle
religioni
,
tutte
le
leggende
del
mondo
di
là
;
gliel
'
avevano
insegnato
i
libri
prestatigli
dal
cugino
Pergola
!
Li
rileggeva
di
tanto
in
tanto
,
per
fortificarsi
,
quando
i
suoi
convincimenti
vacillavano
,
quando
le
influenze
ataviche
rialzavano
la
testa
per
ridurlo
simile
ai
selvaggi
,
agli
uomini
primitivi
che
tremavano
pei
fantasmi
creati
dalla
loro
fantasia
e
poi
stimati
realtà
.
Quei
libri
avevano
ragione
.
Ciò
non
ostante
,
le
impressioni
della
giornata
agivano
ancora
sui
suoi
nervi
.
Bisognava
rassegnarsi
a
sopportarle
finché
non
si
fossero
affievolite
e
dileguate
,
proprio
come
le
allucinazioni
prodotte
dalla
febbre
,
che
svaniscono
appena
l
'
accesso
diminuisce
di
grado
.
Così
talvolta
,
durante
il
delirio
,
si
capisce
di
delirare
,
ma
non
si
subiscono
meno
le
allucinazioni
morbose
.
Si
sentiva
in
uno
di
questi
momenti
.
Infatti
ragionava
,
derideva
i
terrori
suscitatigli
dalle
parole
del
notaio
Mazza
,
dalle
sciocchezze
di
don
Aquilante
che
pretendeva
di
vedere
gli
Spiriti
e
di
parlare
con
loro
;
e
intanto
trasaliva
allo
scricchiolio
di
un
mobile
,
guardava
sospettosamente
verso
i
punti
che
rimanevano
meno
illuminati
,
quasi
nascondessero
qualcuno
che
poteva
venirgli
innanzi
all
'
improvviso
...
A
fare
che
cosa
?
...
Stupidaggini
!
E
intanto
si
affrettava
a
tornare
nella
sala
da
pranzo
,
sentendosi
venir
meno
il
coraggio
di
rimanere
più
a
lungo
solo
solo
.
Si
era
affacciato
al
balcone
.
Nel
vicolo
,
neppure
un
lampione
davanti
alle
porte
delle
casupole
;
le
vicine
recitavano
in
comune
il
rosario
.
La
fiammata
dei
focolari
,
le
misere
lucerne
dall
'
interno
gettavano
rossicce
strisce
di
luce
su
la
via
mal
selciata
,
su
un
gruppo
di
persone
,
su
quella
vecchia
accoccolata
sul
sedile
di
pietra
,
con
la
testa
china
e
le
mani
in
grembo
.
Ombre
passavano
e
ripassavano
di
tratto
in
tratto
a
traverso
le
strisce
di
luce
.
E
le
avemmarie
si
rispondevano
da
un
punto
all
'
altro
del
breve
vicolo
,
monotonamente
,
interrotte
da
una
chiamata
,
dal
pianto
di
un
bambino
che
faceva
accorrere
la
mamma
,
dall
'
arrivo
di
un
contadino
che
scaricava
dall
'
asino
due
fasci
di
legna
.
Poi
il
rosario
riprendeva
monotono
,
un
po
'
frettoloso
;
e
il
marchese
pensava
che
un
anno
addietro
egli
non
era
dissimile
da
quella
povera
gente
.
Essa
si
figurava
che
le
sue
preghiere
prendevano
la
via
del
cielo
,
arrivavano
fino
all
'
orecchio
di
Dio
e
della
Madonna
per
interessarli
dei
suoi
bisogni
,
delle
sue
disgrazie
,
e
andava
a
letto
consolata
da
un
luccicore
di
speranza
.
La
qualcosa
poi
non
impediva
che
quella
gente
in
certi
momenti
non
agisse
,
quasi
Dio
e
la
Madonna
non
esistessero
punto
.
E
pensava
che
il
mondo
era
un
inesplicabile
enimma
.
Perché
si
nasceva
?
Perché
si
moriva
?
Perché
tanta
smania
di
affaticarsi
,
di
arricchirsi
,
di
affrettarsi
a
godere
,
e
di
soffrire
con
l
'
intento
di
arrivare
un
giorno
a
godere
?
Qualche
istante
la
vita
gli
appariva
come
una
folle
fantasmagoria
.
E
stupiva
di
quelle
riflessioni
così
insolite
per
lui
,
di
quella
tristezza
che
gli
pensava
su
l
'
anima
,
di
quella
sorda
agitazione
che
gli
serpeggiava
per
tutta
la
persona
,
presagio
di
sinistri
avvenimenti
.
Il
rosario
era
finito
;
tutte
le
porte
delle
casupole
si
erano
chiuse
;
pel
vicolo
rimasto
buio
non
passava
anima
viva
.
E
sotto
il
cielo
senza
luna
,
chiazzato
di
nuvole
cineree
,
risuonò
improvvisamente
la
serale
imprecazione
della
zia
Mariangela
.
"
Centomila
diavoli
alla
casa
dei
Crisanti
!
Oh
!
Oh
!
-
Centomila
diavoli
alla
casa
dei
Pignataro
!
Oh
!
Oh
-
Centomila
diavoli
al
palazzo
dei
Roccaverdina
!
Oh
!
Oh
!
"
Il
marchese
si
ritrasse
dal
balcone
.
Quella
volta
la
voce
della
povera
pazza
gli
era
riuscita
insopportabile
.
La
mattina
dopo
egli
andava
dal
cugino
.
Cecilia
,
figlia
dello
zio
don
Tindaro
,
gli
venne
incontro
nell
'
anticamera
,
tenendo
i
suoi
due
bambini
per
mano
.
"
Grazie
,
marchese
!
"
singhiozzava
.
"
Fategli
coraggio
.
"
"
Ma
è
dunque
vero
?
Io
credevo
che
si
trattasse
di
un
'
esagerazione
di
mamma
Grazia
.
"
"
Questa
volta
è
grave
assai
;
può
rimanere
soffocato
da
un
istante
all
'
altro
...
Per
fortuna
il
Signore
gli
ha
toccato
il
cuore
...
C
'
è
di
là
il
prevosto
Montoro
...
Lo
ha
voluto
lui
,
per
confessarsi
.
"
"
Per
confessarsi
?
"
,
domandò
il
marchese
,
sospettando
di
aver
capito
male
.
Cecilia
non
badò
a
rispondergli
vedendo
uscire
il
prevosto
dalla
camera
del
malato
.
"
Vado
e
torno
subito
"
,
disse
questi
,
avvicinandosi
senza
salutare
il
marchese
a
cui
teneva
ancora
broncio
pel
crocifisso
regalato
alla
chiesa
di
Sant
'
Antonio
.
"
Precauzione
e
nient
'
altro
signora
.
Il
cavaliere
può
essere
fuori
di
pericolo
in
un
baleno
;
è
caso
ovvio
in
questo
genere
di
malattie
.
Non
bisogna
disperare
.
"
La
signora
Pergola
si
asciugò
le
lagrime
,
si
ricompose
e
disse
al
marchese
:
"
Venite
,
venite
!
"
.
Ma
egli
si
era
arrestato
su
la
soglia
della
camera
;
non
credeva
ai
suoi
occhi
.
Sul
cassettone
,
parato
con
tovaglia
da
altare
,
tra
candelabri
di
legno
dorato
con
candele
di
cera
accese
a
già
consumate
a
metà
,
aveva
subito
riconosciuto
le
teche
d
'
argento
delle
reliquie
vedute
esposte
nella
sacrestia
di
Sant
'
Isidoro
nell
'
occasione
dell
'
ultima
vista
diocesana
del
vescovo
.
La
piccola
,
con
le
falangi
di
un
dito
di
san
Biagio
,
protettore
contro
il
mal
di
gola
,
l
'
altra
,
con
un
avambraccio
in
cera
che
serviva
da
astuccio
a
un
osso
dell
'
avambraccio
di
sant
'
Anastasia
.
Di
rimpetto
al
cassettone
,
sul
tavolino
parato
egualmente
con
tovaglia
da
altare
,
tra
due
candelabri
con
candele
accese
e
sgocciolanti
,
in
un
vassoio
di
cristallo
stava
il
cordone
di
argento
del
Cristo
alla
Colonna
,
della
chiesa
di
San
Paolo
,
che
si
concedeva
soltanto
in
casi
estremi
e
a
fedeli
di
riguardo
.
Poteva
mai
aspettarselo
?
E
guardò
,
sbalordito
,
il
cugino
che
,
con
cenni
del
capo
e
mugolando
stentate
e
quasi
incomprensibili
parole
,
lo
invitava
ad
accostarsi
.
Seduto
sul
letto
,
appoggiato
a
un
mucchio
di
guanciali
,
con
in
testa
un
berretto
bianco
di
cotone
,
a
maglia
,
che
gli
nascondeva
anche
le
orecchie
,
coi
sacchetti
degli
empiastri
applicati
alla
gola
e
tenutivi
aderenti
da
una
larga
fascia
di
lana
grigia
,
col
viso
congestionato
,
con
gli
occhi
rigonfi
,
coperto
da
un
mantello
di
panno
verde
-
bottiglia
dai
cui
lembi
uscivano
le
mani
che
stringevano
un
piccolo
Cristo
di
ottone
su
croce
di
ebano
,
il
cavalier
Pergola
,
così
infagottato
,
era
quasi
irriconoscibile
.
E
soltanto
la
presenza
dell
'
afflitta
signora
e
dei
bambini
poté
trattenere
il
marchese
dal
prorompere
in
una
lunga
e
sonora
risata
.
La
risata
però
gli
fremeva
dentro
ed
era
anche
qualche
cosa
di
amaro
,
di
profondamente
triste
,
convulsione
nervosa
e
sgomento
prodotti
dall
'
immensa
delusione
che
lo
inchiodava
là
,
imbalordendolo
,
su
la
soglia
.
"
Ma
...
dunque
?
...
Ma
...
dunque
?
"
,
pensava
ansiosamente
,
accostandosi
al
letto
del
malato
.
"
Perdonatemi
!
...
Vi
ho
...
dato
...
scandalo
!
"
"
Zitto
!
Non
vi
sforzate
!
"
,
egli
lo
interruppe
.
Quelle
parole
,
che
uscivano
strascicanti
dalla
gola
quasi
senza
aiuto
della
lingua
,
facevano
soffrire
anche
lui
.
"
Vi
ho
dato
...
scandalo
...
con
quei
libri
...
!
Bruciateli
!
"
Il
marchese
si
sentiva
già
preso
da
vertigini
,
come
su
l
'
orlo
di
un
abisso
senza
fondo
.
"
Ma
...
dunque
?
...
Ma
...
dunque
?
"
Faccia
a
faccia
con
la
morte
l
'
ateo
,
il
baldo
bestemmiatore
,
il
feroce
odiatore
d
'
ogni
religione
e
dei
preti
,
rinnegava
tutt
'
a
un
tratto
i
suoi
convincimenti
,
diventava
una
femminuccia
,
si
circondava
di
reliquie
,
chiamava
il
confessore
,
voleva
benedetto
il
suo
matrimonio
!
Ed
era
stato
il
suo
iniziatore
,
il
suo
maestro
quasi
!
Oh
!
...
A
chi
doveva
egli
credere
ormai
?
All
'
uomo
sano
,
nel
pieno
possesso
di
tutte
le
sue
facoltà
intellettuali
,
o
a
questo
qui
,
infiacchito
dal
male
,
atterrito
dalle
rinascenti
paure
del
mondo
di
là
,
ma
che
forse
intravvedeva
con
lucido
sguardo
verità
nascoste
alle
menti
troppo
annebbiate
dai
sensi
,
o
sviate
dagli
interessi
e
dalle
passioni
mondane
?
...
E
la
risata
che
tornava
a
fremergli
dentro
,
amara
,
profondamente
triste
e
sarcastica
,
gli
dava
un
'
acuta
sensazione
di
dolor
fisico
all
'
epigastro
,
mentre
il
cavalier
Pergola
riprendeva
a
strascicare
le
parole
,
stralunando
gli
occhi
nei
momenti
che
fin
il
respirare
gli
riusciva
difficile
.
"
Perdonatemi
!
...
Pregate
...
che
Dio
mi
conceda
...
almeno
la
salute
dell
'
anima
...
se
non
quella
del
corpo
!
"
"
Eh
,
via
!
Non
mi
sembrate
neppur
voi
!
"
,
gli
disse
il
marchese
,
simulando
tranquillità
.
E
guardava
attorno
,
non
riuscendo
ancora
a
convincersi
che
lo
spettacolo
che
gli
stava
sotto
gli
occhi
fosse
cosa
reale
.
Un
senso
di
smarrimento
e
di
gran
vuoto
gli
faceva
correre
rapidi
brividi
di
freddo
per
la
schiena
,
quasi
tutto
stesse
per
crollare
e
miseramente
inabissarsi
attorno
a
lui
.
E
,
questa
volta
,
senza
nessuna
speranza
di
prossimo
aiuto
,
senza
nessuna
lusinga
di
lontana
salvezza
!
Così
egli
assisté
,
da
quarto
testimone
,
alla
celebrazione
del
matrimonio
religioso
,
che
il
prevosto
Montoro
venne
a
sbrigare
alla
lesta
,
accompagnato
da
don
Giuseppe
e
da
due
conoscenti
,
raccolti
per
strada
,
giacché
non
era
il
caso
di
perdere
tempo
nella
scelta
.
Indossate
la
cotta
,
la
mozzetta
e
la
stola
,
prima
di
aprire
il
rituale
che
don
Giuseppe
gli
porgeva
,
il
prevosto
,
cavata
dalla
tasca
della
sottana
una
carta
,
la
presentava
,
spiegata
,
al
cavaliere
.
"
È
indispensabile
!
...
Anche
per
mia
giustificazione
.
Bisogna
firmarla
.
"
Fu
portato
il
calamaio
;
e
,
mentre
il
malato
firmava
,
il
prevosto
invitava
gli
astanti
a
ringraziare
Dio
per
quella
spontanea
ritrattazione
di
tutte
le
eresie
,
di
tutti
gli
errori
,
di
tutte
le
empie
dottrine
professate
con
scandalo
di
tante
anime
,
con
corruzione
di
tanti
cuori
.
La
commovente
cerimonia
in
articulo
mortis
durava
pochi
minuti
;
e
il
sole
,
che
inondava
la
camera
dalla
vetrata
del
balcone
di
faccia
al
letto
,
la
rendeva
più
triste
con
la
sua
luminosa
letizia
.
Tra
i
ceri
ardenti
sui
candelabri
davanti
alle
sacre
reliquie
,
nel
raccolto
silenzio
dei
pochi
astanti
inginocchiati
attorno
alla
povera
signora
che
non
poteva
frenare
le
lagrime
,
i
due
sì
parvero
singhiozzati
,
e
le
due
mani
stese
,
una
per
porgere
,
l
'
altra
a
ricevere
in
dito
l
'
anello
benedetto
,
furono
viste
tremare
.
"
Ego
conjungo
vos
in
matrimonio
!
"
,
pronunciò
il
prevosto
con
voce
robusta
e
solenne
,
benedicendo
gli
sposi
.
Al
marchese
tornarono
in
mente
in
quel
punto
le
parole
del
cugino
,
di
un
anno
addietro
,
quando
si
lagnava
che
i
parenti
di
sua
moglie
fossero
indignati
contro
di
lui
perché
non
aveva
voluto
farsi
buttare
addosso
da
un
prete
sudicio
due
gocce
di
acqua
salata
!
E
si
levò
in
piedi
,
senza
avere
la
forza
di
dire
una
sola
parola
di
rallegramento
e
di
augurio
,
con
quella
convulsione
di
riso
amaro
e
sarcastico
che
la
compiuta
delusione
tornava
a
fargli
fremere
internamente
.
XXIII
.
Uscendo
dal
vicoletto
,
dov
'
era
rintanata
la
casa
del
cavalier
Pergola
,
il
marchese
di
Roccaverdina
aveva
incontrato
don
Aquilante
con
un
fascio
di
carte
sotto
braccio
e
la
grossa
canna
d
'
India
impugnata
,
quasi
dovesse
servirgli
di
sostegno
,
quantunque
egli
andasse
ben
diritto
,
scotendo
di
tratto
in
tratto
la
testa
sul
collo
circondato
dall
'
ampio
fazzoletto
nero
da
lui
usato
per
cravatta
.
Tornava
dalla
Pretura
.
"
Oh
!
Buon
giorno
,
marchese
!
Da
queste
parti
?
Capisco
!
Il
cavaliere
sta
dunque
proprio
male
?
"
"
Malissimo
!
...
Non
lo
crederete
:
si
è
confessato
!
"
Il
marchese
,
che
non
rinveniva
ancora
dallo
stupore
e
dal
turbamento
prodottigli
dalla
scena
a
cui
aveva
assistito
,
fu
meravigliato
di
sentirsi
rispondere
:
"
È
naturale
;
doveva
accadere
così
"
.
"
Perché
?
"
"
Perché
tutte
le
convinzioni
superficiali
vengono
spazzate
facilmente
via
dal
primo
vento
che
vi
soffia
su
.
Il
povero
cavaliere
aveva
letto
qualche
mezza
dozzina
di
pretesi
libri
scientifici
-
me
l
'
ha
buttati
in
viso
parecchie
volte
,
disputando
-
e
materialista
ed
ateo
in
pelle
,
in
faccia
al
mistero
della
morte
è
subito
ridiventato
quel
che
era
una
volta
:
credente
,
cattolico
,
bestia
prima
e
più
bestia
ora
!
...
Vi
accompagno
...
"
"Spiegatevi."
"
In
due
parole
.
Voi
siete
tranquillo
,
avete
fede
nella
Chiesa
,
credete
alla
Trinità
,
all
'
inferno
,
al
paradiso
,
al
purgatorio
,
alla
Madonna
,
agli
angeli
,
ai
santi
...
È
comodo
.
Non
sospettate
neppure
che
ci
possa
essere
una
verità
più
vera
di
quella
che
insegnano
i
preti
...
"
Il
marchese
,
abbassando
la
testa
,
vergognoso
di
non
avere
mai
avuto
il
coraggio
di
manifestare
sinceramente
le
sue
convinzioni
,
domandò
:
"
Quale
?
"
.
"
Quella
che
è
stata
rivelata
al
mondo
dallo
Swedenborg
,
dall
'
apostolo
della
Nuova
Gerusalemme
...
"
"
Ah
!
Intendo
"
,
esclamò
amaramente
il
marchese
.
"
Ma
dunque
non
abbiamo
certezza
di
nulla
!
C
'
è
da
perdere
la
testa
!
"
"
Assoluta
certezza
,
marchese
.
"
"
Insomma
,
secondo
voi
,
esiste
Dio
?
Sì
o
no
?
"
"
Esiste
;
non
quello
però
di
cui
ci
parlano
i
preti
.
"
"
E
il
paradiso
?
l
'
inferno
?
il
purgatorio
?
"
"
Certamente
,
ma
non
nel
modo
che
spacciano
la
Chiesa
e
i
suoi
teologi
,
con
le
loro
fantasie
pagane
,
con
le
loro
leggende
da
donnicciuole
!
Fuoco
materiale
,
supplizio
eterno
,
visione
beatifica
...
Vi
paiono
cose
serie
?
"
"
C
'
è
da
perdere
la
testa
!
"
,
replicò
il
marchese
.
"
Al
contrario
.
Niente
è
più
consolante
della
nuova
dottrina
.
Noi
siamo
arbitri
della
propria
sorte
.
Il
bene
e
il
male
che
facciamo
influiscono
su
le
nostre
esistenze
future
.
Passiamo
di
prova
in
prova
,
purificandoci
,
elevandoci
...
se
siamo
stati
capaci
di
emendarci
,
di
spiritualizzarci
...
"
"
Intendo
...
me
lo
avete
già
detto
tant
'
altre
volte
...
Ma
la
certezza
?
La
certezza
,
domando
io
?
"
"
Picchiate
e
vi
sarà
aperto
,
ha
detto
Gesù
.
La
verità
vuol
esser
ricercata
insistentemente
,
con
animo
puro
e
disinteressato
.
Voi
e
tutti
coloro
che
sono
nella
vostra
condizione
non
ve
ne
date
pensiero
.
Siete
immersi
nella
materia
.
Fate
il
bene
con
l
'
unico
intento
di
guadagnarvi
un
posticino
in
paradiso
;
non
fate
il
male
,
quando
non
lo
fate
,
per
paura
dell
'
inferno
e
del
purgatorio
...
La
certezza
?
Primieramente
sta
nella
logica
.
Voi
credete
all
'
assurdo
.
Che
certezza
avete
?
Perché
vi
hanno
affermato
:
È
così
?
E
noi
proviamo
che
non
è
così
.
Proviamo
,
badate
bene
!
...
Quel
povero
cavaliere
...
"
"
C
'
è
da
perdere
la
testa
!
"
Il
marchese
non
sapeva
dir
altro
.
A
chi
doveva
dar
retta
?
Avrebbe
voluto
,
con
una
gran
scrollata
di
spalle
,
tornare
almeno
allo
stato
di
una
volta
,
quando
pensava
soltanto
ai
suoi
affari
e
viveva
a
modo
suo
,
da
bruto
,
sia
pure
,
ma
in
pace
e
affidandosi
al
caso
che
lo
aveva
servito
bene
fin
allora
.
Ah
!
Il
cugino
Pergola
gli
aveva
fatto
un
gran
tradimento
con
quella
conversione
.
Ma
don
Aquilante
poi
che
cosa
conchiudeva
con
le
sue
nuove
dottrine
?
Parole
!
Parole
!
Parole
!
...
Eppure
i
libri
prestatigli
dal
cugino
gli
erano
sembrati
così
convincenti
!
Perché
non
doveva
fidarsi
della
propria
ragione
?
E
passò
la
intera
nottata
a
rileggerli
nei
punti
che
più
lo
interessavano
.
Ahimè
!
L
'
effetto
era
assai
diverso
da
quello
ottenuto
altra
volta
.
Ora
gli
sembrava
che
quei
libri
affermassero
troppo
sbrigativamente
,
che
gli
sgusciassero
di
mano
quando
egli
avrebbe
voluto
meglio
stringerli
in
pugno
.
Interrompeva
la
lettura
,
rifletteva
,
ragionava
a
voce
alta
,
quasi
avesse
là
davanti
una
persona
con
cui
discutesse
,
passeggiando
su
e
giù
per
la
camera
,
tentando
invano
di
combattere
i
terrori
che
gli
insorgevano
attorno
da
ogni
parte
,
e
non
soltanto
a
spaventarlo
ma
a
irriderlo
.
Un
'
inesorabile
lucidità
di
coscienza
lo
faceva
irrompere
contro
se
stesso
:
"
Eh
?
Ti
sarebbe
piaciuto
che
Dio
non
esistesse
!
Ti
sarebbe
piaciuto
che
l
'
anima
non
fosse
immortale
!
Hai
tolto
la
vita
a
una
creatura
umana
,
hai
fatto
morire
in
carcere
un
innocente
,
e
volevi
goderti
in
pace
la
vita
quasi
non
avessi
operato
niente
di
male
!
Ma
lo
hai
visto
:
c
'
è
stato
sempre
qualcuno
che
ha
tenuto
sveglio
in
fondo
al
tuo
cuore
il
rimorso
,
non
ostante
tutto
quel
che
tu
hai
fatto
per
turarti
gli
orecchi
e
non
sentirne
la
voce
.
E
questo
qualcuno
non
si
arresterà
,
non
si
stancherà
,
finché
tu
non
abbia
pagato
il
tuo
debito
,
finché
tu
non
abbia
espiato
anche
quaggiù
!..."
.
Parlava
e
aveva
paura
della
sua
voce
,
che
gli
sembrava
la
voce
di
un
altro
;
parlava
e
abbassava
la
testa
,
quasi
quel
qualcuno
gli
giganteggiasse
di
fronte
,
senza
forma
,
senza
nome
,
simile
a
un
terribile
misterioso
fantasma
,
facendogli
sentire
la
stessa
prepotente
forza
da
cui
,
la
notte
che
il
vento
urlava
per
le
vie
,
era
stato
trascinato
in
casa
di
don
Silvio
per
confessarsi
e
sgravarsi
la
coscienza
dell
'
orrido
incubo
che
l
'
opprimeva
.
Ed
ora
,
che
doveva
egli
fare
?
Accusarsi
,
come
gli
aveva
imposto
don
Silvio
?
Gli
sembrava
inutile
ormai
.
Neli
Casaccio
era
morto
in
carcere
.
Nessuno
,
all
'
infuori
di
lui
,
pensava
più
a
Rocco
Criscione
!
Che
doveva
egli
fare
?
Andare
a
buttarsi
ai
piè
del
papa
per
ottenere
l
'
assoluzione
,
per
farsi
imporre
una
penitenza
?
Oh
!
Non
poteva
più
vivere
così
...
E
tornava
ad
irrompere
contro
se
stesso
:
"
L
'
orgoglio
ti
acceca
!
...
Non
vuoi
macchiare
il
nome
dei
Roccaverdina
!
...
Dei
Maluomini
!
Ah
!
Ah
!
E
vorresti
continuare
ad
ingannare
il
mondo
,
come
hai
ingannato
la
giustizia
umana
!
...
Hai
scacciato
di
casa
tua
il
Cristo
,
che
t
'
importunava
col
rimprovero
della
sua
presenza
!
...
Ed
ecco
dove
ora
ti
trovi
!
Egli
,
sì
,
egli
ti
è
stato
addosso
,
non
ti
ha
dato
tregua
...
E
ti
perseguiterà
,
fino
all
'
estremo
,
e
smaschererà
la
tua
ipocrisia
,
inesorabilmente
!
...
Che
potrai
tu
contro
di
lui
?
"
.
Con
un
manrovescio
fece
volar
via
dal
tavolino
quei
libri
che
più
non
riuscivano
a
convincerlo
,
e
già
gli
sembravano
balorda
mistificazione
;
e
stette
a
lungo
,
con
la
testa
tra
le
mani
,
con
gli
occhi
sbarrati
,
guardando
verso
il
letto
,
dov
'
egli
aveva
dormito
,
facendo
brutti
sogni
,
la
notte
avanti
e
dove
non
avrebbe
più
potuto
trovar
sonno
fino
a
che
non
avesse
ottenuto
,
espiando
,
la
divina
grazia
del
perdono
!
Si
stupiva
di
vedersi
ridotto
in
questo
stato
,
come
travolto
da
un
turbine
improvviso
.
Gli
sembrava
che
il
tempo
fosse
trascorso
con
incredibile
celerità
,
e
ch
'
egli
fosse
,
in
poche
ore
,
invecchiato
di
vent
'
anni
.
Eppure
niente
era
mutato
attorno
a
lui
.
Ogni
oggetto
della
sua
stanza
era
al
posto
di
prima
,
li
scorreva
con
gli
occhi
,
li
numerava
...
No
,
niente
era
mutato
.
Egli
soltanto
era
diventato
un
altro
.
Perché
?
Perché
?
Suo
cugino
,
sentendosi
in
pericolo
di
morte
,
aveva
rinnegato
le
sue
convinzioni
?
Che
doveva
importargli
di
lui
?
E
non
poteva
essere
stata
una
debolezza
piuttosto
fisica
che
intellettuale
?
Raccolto
da
terra
uno
dei
volumi
,
sfogliò
parecchie
pagine
,
si
rimise
a
leggere
,
irritandosi
di
non
ritrovare
in
quei
ragionamenti
l
'
evidenza
persuasiva
e
convincente
che
lo
aveva
prima
turbato
un
po
'
e
poi
consolato
e
confortato
,
facendogli
vedere
il
mondo
e
la
vita
sotto
un
aspetto
positivo
,
affatto
nuovo
per
lui
.
Forza
e
materia
,
nient
'
altro
...
E
le
cose
che
scaturivano
per
propria
virtù
dal
seno
della
materia
cosmica
,
dall
'
atomo
all
'
uomo
,
via
via
con
lunga
serie
di
lente
evoluzioni
...
E
gli
organismi
che
si
perfezionavano
per
continuo
e
interminabile
movimento
,
dalla
coesione
minerale
alla
germinazione
vegetativa
,
dalla
sensazione
all
'
istinto
e
alla
ragione
umana
...
E
tutto
senza
soprannaturale
,
senza
miracoli
,
senza
Dio
!
...
La
materia
che
si
disgregava
assumeva
nuove
forme
,
sviluppava
nuove
forze
...
Ah
!
Si
era
lasciato
convincere
facilmente
,
perché
gli
accomodava
di
credere
che
le
cose
andassero
così
!
E
non
era
mai
rimasto
proprio
convinto
.
No
!
No
!
Come
espiare
?
Era
inutile
illudersi
;
doveva
espiare
!
Gli
sembrava
impossibile
che
quella
parola
fosse
potuta
uscire
dalla
sua
bocca
.
Ma
si
sentiva
vinto
;
non
ne
poteva
più
!
La
sua
volontà
,
il
suo
orgoglio
,
la
sua
fierezza
erano
cascati
giù
tutt
'
a
un
tratto
,
come
vele
abbattute
da
un
tremendo
colpo
di
vento
.
C
'
era
,
da
un
pezzo
,
dentro
di
lui
qualcosa
che
lavorava
a
logorarlo
,
se
n
'
era
già
accorto
...
Aveva
tentato
di
opporvisi
,
di
contrastarlo
...
Non
era
riuscito
!
...
Bisognava
espiare
!
Bisognava
espiare
!
Il
silenzio
gli
faceva
paura
.
Un
gatto
cominciò
a
lamentarsi
nella
via
con
voce
quasi
umana
ora
di
bambino
piangente
,
ora
di
uomo
ferito
a
morte
;
e
il
lamento
si
allontanava
,
si
avvicinava
,
elevandosi
,
abbassandosi
di
tono
,
prolungatamente
;
grido
di
malaugurio
,
sembrava
al
marchese
,
quantunque
lo
sapesse
richiamo
di
amore
.
Non
poté
fare
a
meno
di
stare
in
ascolto
,
distraendosi
,
o
piuttosto
confondendo
con
quel
grido
l
'
intima
voce
che
gli
si
lamentava
nel
cuore
,
mentre
gli
sfilavano
quasi
davanti
agli
occhi
a
intervalli
o
confusamente
Rocco
Criscione
,
Agrippa
Solmo
,
don
Silvio
La
Ciura
,
Zòsimo
,
Neli
Casaccio
,
dolorose
figure
di
vittime
sacrificate
alla
sua
gelosia
,
al
suo
orgoglio
,
alla
sua
impenitenza
.
Rocco
,
bruno
,
con
neri
capelli
folti
,
con
occhi
nerissimi
,
penetranti
,
con
impeto
di
virilità
che
scattava
nella
parola
e
nei
gesti
,
eppure
devoto
a
lui
,
altero
di
sentirsi
chiamare
Rocco
del
marchese
,
e
in
atto
di
ripetergli
le
parole
di
quel
giorno
.
"
Come
vuole
voscenza
!
"
.
Agrippina
Solmo
,
chiusa
nella
mantellina
di
panno
scuro
,
che
andava
via
singhiozzando
,
ma
con
un
cupo
rimprovero
,
quasi
minaccia
,
nello
sguardo
.
Don
Silvio
La
Ciura
,
steso
sul
cataletto
,
col
naso
affilato
,
con
gli
occhi
affondati
nelle
occhiaie
illividite
dalla
morte
,
la
bocca
sigillata
per
sempre
,
come
egli
si
era
rallegrato
di
vederlo
,
davanti
a
la
cancellata
del
Casino
,
tra
la
folla
.
Zòsima
,
con
quella
bianchezza
smorta
,
con
quel
sorriso
di
tristezza
rassegnata
,
che
non
osava
ancora
credere
alla
sua
prossima
felicità
,
con
quel
diffidente
"
Ormai
!
"
su
le
labbra
,
che
in
quel
punto
gli
sembrava
profetico
:
"
Ormai
!
Ormai
!..."
.
Come
avrebbe
potuto
avere
il
coraggio
di
associarla
alla
sua
vita
,
ora
che
egli
si
sentiva
alla
mercé
di
una
vindice
forza
,
avverso
alla
quale
non
poteva
nulla
?
...
No
,
no
!
Doveva
espiare
,
solo
solo
,
non
procurarsi
un
nuovo
rimorso
travolgendo
quella
buona
creatura
nella
inevitabile
ruina
!
Inevitabile
!
...
Non
sapeva
da
che
parte
,
né
da
parte
di
chi
,
né
come
,
né
quando
;
ma
non
poteva
più
dubitare
che
una
parola
rivelatrice
sarebbe
pronunciata
,
che
un
castigo
gli
sarebbe
piombato
addosso
presto
o
tardi
,
se
non
si
fosse
volontariamente
imposta
una
penitenza
,
un
'
espiazione
,
fino
a
che
non
si
sentisse
purificato
e
perdonato
.
Don
Silvio
gli
aveva
detto
:
"
Badate
!
Dio
è
giusto
,
ma
inesorabile
!
Egli
saprà
vendicare
l
'
innocente
.
Le
sue
vie
sono
infinite
!
"
.
E
con
l
'
accento
di
queste
parole
gli
risuonava
nell
'
orecchio
anche
il
ricordo
del
vento
che
scoteva
le
imposte
della
cameretta
,
e
passava
e
ripassava
via
pel
vicolo
,
urlando
e
fischiando
.
Non
osava
più
alzarsi
dalla
seggiola
,
con
la
strana
sensazione
che
la
sua
camera
fosse
diventata
una
prigione
murata
da
ogni
parte
,
dove
lo
avrebbero
lasciato
morire
di
terrore
e
di
sfinimento
,
com
'
era
morto
Neli
Casaccio
,
immeritatamente
,
in
scambio
di
lui
.
Si
era
lusingato
di
sfuggire
alla
giustizia
umana
e
alla
divina
,
dopo
che
i
giurati
avevano
emesso
il
loro
verdetto
;
dopo
che
don
Silvio
era
stato
reso
muto
prima
dal
suo
dovere
di
confessore
,
poi
dalla
morte
;
dopo
ch
'
egli
si
era
illuso
di
essersi
sbarazzato
di
Dio
,
della
vita
futura
e
di
avere
acquistato
la
pace
con
le
dottrine
e
con
l
'
esempio
del
cugino
Pergola
...
E
,
tutt
'
a
un
tratto
!
...
O
aveva
sognato
?
...
O
continuava
a
sognare
a
occhi
aperti
?
Sentì
il
primo
cinguettio
dei
passeri
sui
tetti
,
vide
infiltrarsi
a
traverso
gli
scuri
mal
chiusi
del
balcone
il
chiarore
dell
'
aurora
,
e
gli
parve
di
destarsi
davvero
da
un
orribile
sogno
.
Spalancò
l
'
imposta
,
respirò
a
larghi
polmoni
la
frescura
mattutina
,
e
sentì
invadersi
da
un
dolce
senso
di
benessere
di
mano
in
mano
che
la
luce
del
giorno
aumentava
.
I
passeri
saltellavano
,
si
inseguivano
sui
tetti
,
cinguettando
allegramente
;
le
rondini
gorgheggiavano
su
la
grondaia
,
dove
avevano
appesi
i
loro
nidi
;
pel
vicolo
,
per
le
case
riprendeva
il
rumore
,
l
'
affaccendamento
della
vita
ordinaria
.
E
il
sole
,
che
già
dorava
la
cima
dei
campanili
e
delle
cupole
,
scendeva
lentamente
,
gloriosamente
sui
tetti
,
faceva
venire
avanti
,
quasi
le
ravvicinasse
,
le
colline
lontane
,
le
montagne
che
formavano
una
lieta
curva
di
orizzonte
attorno
alle
colline
che
digradavano
e
si
perdevano
nella
vasta
pianura
verde
,
coi
seminati
qua
e
là
luccicanti
di
rugiada
,
nell
'
ombra
.
Con
la
crescente
luminosità
del
giorno
,
i
tristi
fantasmi
che
lo
avevano
contristato
durante
la
nottata
si
erano
già
dileguati
.
E
appena
gli
tornò
davanti
agli
occhi
la
figura
del
cugino
Pergola
,
col
berretto
bianco
,
di
cotone
,
calcato
fin
su
le
orecchie
,
il
collo
circondato
d
'
empiastri
sorretti
dalla
grigia
fascia
di
lana
,
seduto
sul
letto
,
appoggiato
al
mucchio
dei
guanciali
,
col
viso
congestionato
e
gli
occhi
rigonfi
,
quella
risata
che
colà
,
nella
camera
,
tra
le
candele
ardenti
sui
candelabri
di
legno
dorato
attorno
alle
teche
delle
reliquie
e
al
cordone
di
argento
del
Cristo
alla
Colonna
,
quella
risata
che
gli
era
stata
soffocata
in
gola
,
più
che
dal
turbamento
,
dalla
presenza
dell
'
afflitta
signora
e
dei
bambini
,
gli
scoppiò
ora
irrefrenabile
in
faccia
al
cielo
azzurro
,
luminoso
,
in
faccia
alle
cupole
,
ai
campanili
,
alle
case
di
Ràbbato
,
alla
campagna
,
alle
colline
;
e
senza
nessuna
amarezza
di
delusione
,
quasi
finalmente
comprendesse
di
aver
ecceduto
,
di
essersi
lasciato
vigliaccamente
impressionare
anche
lui
!
E
apriva
soddisfatto
i
polmoni
a
lunghi
respiri
di
soddisfazione
!
XXIV
.
Mamma
Grazia
,
portandogli
il
caffè
,
gli
diede
la
buona
notizia
:
"
Figlio
mio
,
sta
'
tranquillo
;
tuo
cugino
è
fuori
pericolo
.
Ha
mandato
a
dirtelo
la
signora
.
La
gola
gli
è
scoppiata
tutt
'
a
un
tratto
,
verso
mezzanotte
.
Ha
potuto
mangiare
una
minestrina
.
San
Biagio
e
il
Cristo
alla
Colonna
gli
hanno
fatto
il
miracolo
"
.
"
In
due
,
mamma
Grazia
?
Ci
voleva
tanto
?
"
Tentò
di
ridere
,
ma
il
riso
gli
si
ghiacciò
su
le
labbra
.
Più
tardi
,
lanciando
a
tutta
corsa
le
mule
della
carrozza
per
la
discesa
dello
stradone
,
il
marchese
si
sentiva
riprendere
da
una
sorda
inquietudine
,
da
una
inattesa
tristezza
che
gli
facevano
tornare
in
mente
le
terribili
ansietà
della
nottata
.
Le
mule
sbuffando
,
scotendo
le
teste
sotto
i
frequenti
colpi
di
frusta
,
infilata
la
carraia
di
Margitello
,
passarono
,
come
un
fulmine
,
tra
le
siepi
di
fichi
d
'
India
,
entrarono
rumorosamente
nella
corte
;
e
il
massaio
,
uscito
incontro
al
padrone
dal
ripostiglio
a
pian
terreno
,
non
poté
trattenersi
dall
'
esclamare
sotto
voce
:
"
Povere
bestie
!
"
.
Il
marchese
saltò
giù
dalla
carrozza
,
fosco
,
con
le
sopracciglia
corrugate
e
rispose
appena
con
un
cenno
della
testa
al
saluto
del
massaio
.
Andò
di
filato
allo
stabile
dell
'
Agricola
,
fece
spalancare
tutte
le
finestre
,
e
si
aggirò
lentamente
per
quegli
stanzoni
,
osservando
le
macchine
,
i
coppi
,
le
botti
;
provando
un
senso
di
malinconia
davanti
a
quegli
strettoi
,
a
quei
pigiatoi
,
a
quelle
macchine
,
ancora
non
adoprate
e
che
in
quel
punto
gli
pareva
non
sarebbero
mai
arrivate
ad
essere
adoprate
;
davanti
a
quelle
botti
,
a
quei
coppi
vuoti
e
che
gli
pareva
egualmente
non
sarebbero
mai
arrivati
ad
essere
riempiti
...
Perché
questo
scorato
presentimento
?
Non
sapeva
spiegarselo
.
Uscì
fuori
,
oltre
la
cinta
degli
eucalipti
,
su
la
linea
dei
seminati
che
già
incominciavano
a
ingiallire
.
Mai
egli
aveva
visto
tale
meraviglioso
spettacolo
di
sano
rigoglio
.
Le
spighe
si
piegavano
in
cima
dei
pedali
del
grano
così
alti
da
nascondere
un
uomo
a
cavallo
che
si
fosse
inoltrato
in
mezzo
ad
essi
;
e
i
seminati
si
stendevano
,
a
perdita
d
'
occhio
,
da
ogni
parte
della
pianura
,
ondeggiando
dolcemente
fino
a
piè
delle
colline
attorno
a
Ràbbato
.
Là
i
vigneti
nereggiavano
in
grandi
scacchi
,
col
fitto
fogliame
,
e
gli
ulivi
arrampicati
per
l
'
erta
,
macchinosi
,
protendevano
i
rami
in
basso
quasi
volessero
toccare
il
terreno
.
Ma
quelle
vigne
ch
'
egli
sapeva
cariche
di
piccoli
grappoli
che
tra
qualche
mese
si
sarebbero
ingrossati
e
anneriti
o
ambrati
sotto
il
benefico
calore
del
sole
;
ma
quegli
uliveti
che
,
avuta
una
felicissima
fioritura
,
erano
già
onusti
di
frutti
inverdicanti
lietamente
per
la
maturazione
,
non
gli
producevano
,
quel
giorno
,
nessuna
impressione
di
gioia
;
quasi
vigne
ed
uliveti
non
avessero
poi
dovuto
dar
lavoro
alle
macine
,
agli
strettoi
,
ai
pigiatoi
,
e
riempire
i
coppi
e
le
botti
.
Perché
questo
scorato
presentimento
?
Non
sapeva
spiegarselo
.
Era
scontento
di
sé
,
de
'
suoi
progetti
,
di
quel
che
aveva
fatto
,
di
quel
che
avrebbe
voluto
fare
in
seguito
,
di
tutto
.
Gli
pareva
che
ogni
sua
cosa
dovesse
risolversi
in
vanità
,
in
inanità
,
e
che
la
stessa
sua
esistenza
fosse
intanto
un
'
inanità
e
una
vanità
maggiore
delle
altre
.
E
cominciava
a
ripensare
:
"
Non
v
'
è
certezza
di
niente
!
"
.
E
tornava
a
domandarsi
:
"
Ma
dunque
?
...
Ma
dunque
?
"
.
Sempre
daccapo
!
Quando
s
'
immaginava
di
aver
domato
o
vinto
quel
tormentoso
nemico
interiore
,
lo
vedeva
insorgere
,
tornare
all
'
assalto
più
vigoroso
e
più
insistente
di
prima
.
Ogni
tregua
riusciva
illusoria
;
ogni
mezzo
messo
in
opera
,
un
palliativo
che
lo
calmava
per
qualche
tempo
ma
non
guariva
radicalmente
.
Forse
la
colpa
era
sua
.
Egli
non
opponeva
alle
circostanze
e
alle
impressioni
sufficiente
energia
di
resistenza
.
Non
era
dunque
un
Roccaverdina
?
...
Ah
!
Voleva
essere
un
Maluomo
come
i
suoi
d
'
una
volta
.
Non
vi
era
certezza
di
niente
?
Ebbene
...
egli
doveva
agire
come
se
vi
fosse
piena
certezza
!
Con
le
mani
dietro
la
schiena
,
le
gambe
allargate
e
piantate
solidamente
sul
ciglione
sotto
cui
i
seminati
ondeggiavano
,
con
lo
sguardo
che
errava
attorno
,
lontano
,
su
quella
vigorosa
esplosione
di
vita
,
egli
stette
un
pezzo
quasi
senza
pensare
,
radunando
con
intenso
sforzo
le
riposte
energie
del
suo
corpo
d
'
atleta
e
del
suo
spirito
rude
;
e
quando
sentì
corrersi
ribollente
nei
polsi
e
nelle
tempie
il
sangue
spinto
in
su
dal
cuore
che
palpitava
rapidissimo
;
quando
sentì
diventar
saldi
nella
mente
quei
proponimenti
di
ribelle
resistenza
contro
tutto
quel
che
si
opponeva
alla
sua
tranquillità
,
alla
sua
felicità
,
alzò
le
mani
con
un
secco
gesto
di
affermazione
e
di
sfida
...
E
si
sentì
un
altro
!
Quello
di
anni
fa
,
quando
legge
e
norma
di
sua
vita
era
per
lui
il
personale
interesse
,
e
anche
il
capriccio
.
Tutti
i
suoi
guai
presenti
originavano
dall
'
unica
debolezza
di
aver
dato
marito
alla
Solmo
!
E
aveva
creduto
di
fare
atto
di
forza
quel
giorno
!
Il
passato
?
Bisognava
annullarlo
dentro
di
sé
,
poiché
non
si
poteva
più
fare
che
quel
che
era
avvenuto
non
fosse
avvenuto
.
Riparare
,
fin
dove
era
possibile
,
sì
;
ma
non
scoraggiarsi
,
non
avvilirsi
,
non
disperare
;
e
,
soprattutto
,
prendere
il
mondo
qual
è
,
fare
come
gli
altri
.
"
Dio
...
se
c
'
è
...
C
'
è
!
...
Dev
'esservi!...",
soggiunse
.
"
Dio
sarà
certamente
più
misericordioso
degli
uomini
.
Egli
solo
può
valutare
con
esattezza
le
nostre
azioni
,
egli
che
può
leggerci
nell
'
intimo
anche
meglio
di
noi
stessi
.
Sappiamo
forse
,
spesso
,
perché
ci
siamo
risoluti
ad
agire
in
una
maniera
piuttosto
che
in
un
'
altra
?
Siamo
fragili
steli
che
il
vento
fa
piegare
di
qua
o
di
là
secondo
la
parte
da
cui
soffia
...
"
E
guardava
attorno
,
e
stendeva
le
mani
ad
accarezzare
il
seminato
,
che
si
piegava
sotto
la
lieve
pressione
e
si
rialzava
subito
,
quasi
egli
volesse
attingere
con
quel
contatto
,
e
direttamente
,
dalla
operosa
natura
nuovi
e
freschi
elementi
di
vigoria
fisica
e
intellettuale
.
Si
sentiva
un
altro
,
quello
di
anni
fa
.
E
il
massaio
,
che
lo
vide
tornare
con
l
'
aspetto
schiarito
,
gli
disse
:
"
Voscenza
si
è
rifatto
il
cuore
con
la
vista
dei
seminati
!
"
.
"
È
vero
,
massaio
"
,
rispose
sorridendo
.
La
baronessa
di
Lagomorto
era
andata
a
letto
da
un
quarto
d
'
ora
quando
il
marchese
picchiava
al
portone
.
"
Mi
hai
messo
una
gran
paura
,
nepote
mio
!..."
"
Se
avessi
potuto
supporre
!
non
è
tardi
,
zia
!
"
La
baronessa
,
in
cuffia
,
sotto
il
padiglione
che
circondava
il
letto
,
spariva
tra
le
coperte
;
e
le
magre
mani
sporgenti
fuori
dalle
maniche
della
camicia
da
notte
,
e
che
tentavano
di
nascondere
i
diavolini
con
cui
ella
aveva
ancora
la
debolezza
di
arricciarsi
i
capelli
,
sembravano
più
scheletrite
e
più
scure
tra
tanto
bianco
attorno
.
"
Dunque
?
"
,
ella
riprese
vedendo
che
il
nepote
rimaneva
zitto
,
in
piedi
,
e
accennandogli
di
sedersi
.
"
Sono
venuto
per
pregarvi
di
avvisare
la
signora
Mugnos
,
per
domani
...
"
"
Ah
!
Finalmente
!
"
"
E
per
sentire
,
avanti
,
quel
che
voi
mi
consigliate
.
Io
non
so
...
"
"
Zòsima
desidererebbe
che
le
si
risparmiasse
di
andare
al
Municipio
.
Le
due
cerimonie
,
insieme
.
C
'
è
la
cappella
in
casa
tua
,
privilegio
ottenuto
dal
nonno
.
Io
mi
sono
sposata
là
.
Allora
un
prete
veniva
a
dirvi
la
messa
ogni
domenica
.
La
nonna
non
andava
in
chiesa
neppure
pel
precetto
pasquale
.
Altri
tempi
!
"
"
Pel
Municipio
sarà
difficile
.
Parlerò
con
l
'
assessore
che
funziona
da
sindaco
.
Ho
sentito
dire
che
non
vogliono
fare
eccezioni
.
"
"
Le
dita
della
mano
non
sono
tutte
uguali
!
Non
sei
il
marchese
di
Roccaverdina
per
niente
!
Vorrei
vedere
che
ti
dicessero
di
no
.
"
"
È
probabilissimo
.
Quei
signori
della
Giunta
ce
l
'
hanno
un
po
'
con
me
,
per
la
lotta
di
mesi
fa
.
"
"
Vorrò
vederla
!
"
"
In
ogni
caso
,
al
Municipio
andremo
di
sera
,
tardi
...
"
"
Festa
di
famiglia
,
hai
detto
l
'
altra
volta
.
Ora
che
quel
disgraziato
ha
celebrato
anche
il
matrimonio
religioso
,
Tindaro
non
vorrà
più
tener
duro
con
sua
figlia
.
"
"
È
in
rottura
anche
con
me
,
per
gli
scavi
che
non
gli
ho
permesso
di
fare
a
Casalicchio
.
"
"
È
in
rottura
con
tutti
quel
matto
!
Suo
figlio
già
ritorna
da
Firenze
ammalato
,
pare
,
di
tisi
.
Povero
giovane
!
Chi
sa
che
stravizi
ha
fatto
!
...
Basta
:
non
dovremo
far
ridere
la
gente
.
Questo
matrimonio
sarà
una
bella
occasione
per
riconciliare
tutti
.
"
"
Lo
pensavo
anch
'
io
,
zia
.
In
quanto
ai
vestiti
e
al
corredo
per
Zòsima
...
"
"
Lascia
fare
a
me
.
Mi
metterò
d
'
accordo
io
con
la
signora
Mugnos
.
Eccellente
persona
,
ma
un
po
'
orgogliosa
,
o
meglio
,
di
troppo
delicato
pensare
.
So
io
come
prenderla
,
per
non
offendere
il
suo
amor
proprio
.
"
"
Sì
,
zia
.
Verrò
qui
domani
;
a
che
ora
?
"
"
Ti
manderò
a
chiamare
io
.
"
Egli
non
si
era
accorto
dei
canini
che
dormivano
sul
letto
,
dappiè
,
coperti
da
una
piccola
coltre
imbottita
.
Svegliati
dalla
voce
del
marchese
,
sollevate
le
teste
fuori
dai
lembi
della
coltre
,
si
erano
messi
a
ringhiare
.
"
Come
?
Dormono
con
voi
,
zia
!
"
,
egli
esclamò
.
"
Per
tenermi
caldi
i
piedi
.
Hanno
freddo
anch
'
essi
,
poverini
!
"
Uscendo
dal
palazzetto
della
baronessa
,
il
marchese
esitò
un
momento
,
poi
si
diresse
verso
la
casa
del
cugino
Pergola
.
Si
sentiva
abbastanza
forte
contro
le
impressioni
che
vi
avrebbe
potuto
ricevere
.
Era
risoluto
ormai
.
"
Prenderò
il
mondo
com
'
è
;
farò
come
gli
altri
!
"
Non
intendeva
di
voler
essere
un
santo
.
Il
cavalier
Pergola
stava
ancora
a
letto
,
ma
senza
berretto
bianco
calcato
fin
su
le
orecchie
,
senza
empiastri
attorno
al
collo
riparato
soltanto
con
un
fazzoletto
di
seta
.
Di
sul
tavolino
e
di
sul
cassettone
erano
spariti
i
candelabri
di
legno
dorato
,
le
teche
delle
reliquie
,
il
cordone
di
argento
del
Cristo
alla
Colonna
;
e
la
sua
parola
suonava
spedita
quantunque
la
voce
fosse
un
po
'
rauca
.
Seduto
sul
letto
,
appoggiato
al
mucchio
dei
guanciali
,
egli
raccontava
in
quel
momento
una
fiaba
ai
suoi
bambini
,
che
si
mostrarono
molto
malcontenti
dell
'
interruzione
prodotta
da
quella
visita
.
Infatti
,
appena
il
cavaliere
ebbe
finito
di
raccontare
come
le
tonsille
gonfie
erano
scoppiate
tutt
'
a
un
tratto
quando
egli
già
si
sentiva
soffocare
-
aveva
visto
proprio
la
morte
con
gli
occhi
!
-
il
maggiore
dei
bambini
,
impaziente
,
disse
:
"
E
allora
,
babbo
,
l
'
Orco
che
fece
?
"
.
"
Ve
lo
dirò
domani
;
ora
andate
a
letto
.
"
"
No
,
vogliamo
saperlo
ora
!
"
,
soggiunse
la
sorellina
quasi
piagnucolando
.
"
Che
fece
?
"
,
riprese
il
cavaliere
.
"
Prima
di
mangiarsi
viva
la
fanciulla
,
afferrò
la
capra
che
era
con
lei
e
ne
fece
un
boccone
.
Ma
,
nella
fretta
d
'
inghiottire
,
un
osso
gli
si
mise
per
traverso
nella
gola
,
e
morì
soffocato
.
E
la
fanciulla
tornò
libera
a
casa
sua
.
Stretta
la
foglia
,
larga
la
via
,
dite
la
vostra
,
che
ho
detto
la
mia
.
Siete
contenti
?
Andate
a
letto
.
"
La
signora
Pergola
,
all
'
arrivo
del
marchese
,
aveva
lasciato
di
cucire
accanto
al
tavolino
:
alzatasi
da
sedere
e
presi
per
mano
i
due
bambini
rimasti
delusi
dal
troppo
rapido
scioglimento
della
fiaba
,
uscì
con
loro
dalla
camera
.
Il
cavaliere
,
impacciato
di
trovarsi
da
solo
col
cugino
,
disse
:
"
Questa
volta
l
'
ho
vista
brutta
!
È
difficile
immaginare
che
cosa
significhi
sentirsi
morire
nella
pienezza
della
vita
e
con
l
'
intera
lucidità
delle
facoltà
intellettuali
.
Il
pericolo
fa
perdere
la
testa
,
riduce
imbecilli
.
Nelle
malattie
ordinarie
,
le
forze
sono
già
prostrate
,
l
'
intelligenza
è
annebbiata
;
si
muove
allo
stesso
modo
con
cui
ci
si
addormenta
,
senza
accorgersi
di
niente
...
Ma
quando
un
ostacolo
materiale
vi
stringe
la
gola
,
vi
toglie
il
respiro
,
vi
fa
provare
lentamente
tutti
gli
orrori
della
morte
vicina
,
oh
,
credetemi
,
cugino
...
!
Non
si
resiste
...
Io
mi
sarei
squarciato
la
gola
con
le
mie
stesse
mani
...
Voi
sorridete
,
capisco
perché
...
Ho
commesso
una
bestialità
...
Quel
vampiro
del
prevosto
Montoro
ne
ha
approfittato
...
Mi
ha
strappato
una
ritrattazione
.
Dovrà
rendermela
.
Lo
afferrerò
pel
collo
...
"
"
Lo
avete
mandato
a
chiamare
voi
,
mi
ha
detto
la
cugina
.
"
"
Chi
si
rammenta
più
quel
che
ho
fatto
in
quei
momenti
?
Mi
sarei
attaccato
ai
rasoi
...
Mia
moglie
che
mi
stava
davanti
con
gli
occhi
rossi
dal
pianto
...
I
bambini
...
Non
ragionavo
più
...
"
"
E
così
San
Biagio
,
il
Cristo
alla
Colonna
...
"
"
Non
me
ne
parlate
,
cugino
!
"
"
E
voi
,
ve
lo
avverto
,
non
mi
parlate
più
dei
vostri
libri
.
Ve
li
rimando
domani
.
Non
voglio
guastarmi
la
testa
...
Ho
altro
a
cui
pensare
.
Tanto
,
il
mondo
andrà
sempre
allo
stesso
modo
...
Brancoliamo
tastoni
,
nel
buio
...
È
meglio
premunirsi
,
in
ogni
caso
.
Che
ci
rimettiamo
?
Se
di
là
non
c
'
è
nulla
...
buona
notte
!
Ma
se
c
'
è
?
"
"
È
un
rimprovero
?
"
"
No
;
ognuno
la
pensa
a
modo
suo
.
E
per
certe
cose
,
la
miglior
maniera
di
pensarci
,
secondo
me
...
è
non
pensarci
affatto
.
Prendo
moglie
;
ho
i
miei
affari
,
voglio
vivere
tranquillo
.
Che
avete
guadagnato
voi
coi
vostri
famosi
libri
?
Non
ci
danno
da
mangiare
essi
,
non
ci
tolgono
un
guaio
di
addosso
;
e
ne
abbiamo
tanti
!
Dunque
?
Dunque
stringiamoci
nelle
spalle
,
e
lasciamo
che
le
cose
vadano
come
debbono
andare
.
E
poi
,
caro
cugino
,
noi
non
siamo
scienziati
.
Gli
scienziati
fanno
tante
belle
scoperte
;
se
le
tengano
per
loro
.
Noi
non
possiamo
rispondere
:
"
È
vero
!
Non
è
vero
!
"
.
Che
ne
sappiamo
?
Dobbiamo
stare
in
fede
loro
.
Non
sono
infallibili
.
Dunque
?
...
Me
ne
vado
;
è
tardi
.
"
"
I
preti
non
vogliono
altro
;
contano
su
la
nostra
ignoranza
.
"
"
Voi
ce
l
'
avete
coi
preti
.
Per
me
,
sono
uomini
come
noi
.
Perché
hanno
la
chierica
?
Perché
dicono
messa
?
Fanno
il
loro
mestiere
.
Io
sto
a
sentirli
,
e
poi
...
agisco
come
mi
persuado
.
Anche
don
Aquilante
ce
l
'
ha
coi
preti
.
E
intanto
egli
le
sballa
più
grosse
di
loro
.
Non
voglio
dar
retta
a
nessuno
da
oggi
in
avanti
.
Fate
come
me
.
Ve
ne
troverete
bene
.
Che
male
ci
sarebbe
stato
se
aveste
celebrato
a
suo
tempo
il
matrimonio
religioso
?
Avete
riparato
ora
,
e
vi
approvo
.
"
"
Per
contentare
mia
moglie
...
"
"
Dovevate
contentarla
prima
,
se
le
volevate
bene
.
Avete
avuto
paura
.
Significa
che
,
in
fondo
,
non
siete
proprio
convinto
neppure
voi
...
"
"
Vi
avrei
voluto
nei
miei
panni
,
con
queste
maledette
tonsille
!
Ma
le
farò
strappare
.
Un
'
operazione
da
nulla
,
senza
dolore
e
senza
sangue
;
le
afferrano
con
uno
strumento
che
taglia
e
caustica
nello
stesso
tempo
,
e
in
un
minuto
è
fatta
!
"
"
Bravo
!
...
Ma
intanto
avete
avuto
paura
!
"
Il
marchese
rideva
,
soddisfatto
di
aver
potuto
mortificare
il
cugino
,
e
d
'
essersi
presa
la
rivincita
del
turbamento
prodottogli
quella
mattina
con
la
confessione
,
con
lo
spettacolo
delle
reliquie
e
il
resto
.
In
quanto
a
sé
,
tornando
a
casa
,
era
contento
di
ripetersi
mentalmente
:
"
Non
voglio
essere
un
santo
io
!
"
.
XXV
.
Due
mesi
dopo
,
Zòsima
Mugnos
,
diventata
marchesa
di
Roccaverdina
,
era
ancora
quasi
incredula
della
felicità
raggiunta
non
tanto
col
trovarsi
in
mezzo
alle
ricchezze
dalla
pudica
miseria
della
sua
famiglia
decaduta
,
quanto
col
vedere
finalmente
avverato
quel
che
era
stato
per
lei
il
lungo
sogno
della
sua
giovinezza
.
Segreto
sogno
,
lusinga
,
ricordo
piuttosto
che
lusinga
,
dopo
che
il
marchese
,
giovanissimo
-
fattole
nascere
in
cuore
un
affetto
con
atti
e
parole
che
l
'
avevano
tratta
in
inganno
lasciandole
supporre
che
egli
non
osasse
di
dirle
apertamente
quel
che
le
pareva
di
indovinare
-
si
era
allontanato
da
lei
,
proprio
quando
avveniva
la
improvvisa
rovina
della
sua
famiglia
,
e
più
tardi
aveva
accettato
in
casa
una
donna
che
tutti
credevano
destinata
ad
occupare
,
un
giorno
o
l
'
altro
,
il
posto
ch
'
ella
s
'
era
immaginato
potesse
essere
suo
.
Aveva
pianto
nella
sua
cameretta
,
si
era
chiusa
nell
'
ombra
discreta
con
nel
cuore
sempre
vivissima
l
'
immagine
di
colui
che
l
'
aveva
fatto
palpitare
la
prima
volta
;
e
si
era
votata
a
quel
ricordo
nell
'
isolamento
,
senza
nessuna
speranza
,
non
osando
neppure
lamentarsi
della
sua
cattiva
sorte
,
sopportando
con
mirabile
rassegnazione
tutte
le
umiliazioni
della
miseria
;
consolata
unicamente
dal
ricordo
di
quei
lontani
giorni
,
di
quei
mesi
,
di
quei
due
anni
in
cui
tanti
piccoli
fatti
,
tanti
lievi
indizi
le
avevano
popolato
di
gentili
chimere
la
mente
,
e
rallegrato
di
un
continuo
sorriso
la
bella
bocca
e
gli
occhi
azzurri
.
Così
era
quasi
sfiorita
,
pregando
ogni
sera
per
lui
;
grata
di
dovergli
una
consolazione
ch
'
egli
certamente
ignorava
;
grata
di
potere
,
di
quando
in
quando
,
pensare
e
fantasticare
quel
che
sarebbe
potuto
avvenire
e
non
era
avvenuto
e
che
ella
credeva
non
sarebbe
più
avvenuto
.
Orgogliosa
che
mai
un
suo
atto
o
una
sua
parola
non
avessero
rivelato
a
qualcuno
la
sopravvivenza
di
un
'
illusione
della
sua
giovinezza
,
ella
era
rimasta
turbata
il
giorno
in
cui
la
baronessa
di
Lagomorto
le
aveva
fatto
capire
fuggevolmente
,
con
rimpianto
,
che
anche
lei
si
era
illusa
di
vederla
entrare
in
casa
Roccaverdina
per
continuare
la
tradizione
delle
sante
donne
massaie
e
caritatevoli
,
delle
quali
il
ricordo
durava
ancora
.
Una
santa
la
nonna
,
vecchietta
grassa
e
piccola
,
che
negli
ultimi
anni
di
sua
vita
andava
a
messa
col
bastone
,
quasi
strascinando
le
gambe
,
e
intonava
il
rosario
dal
banco
di
famiglia
posto
sotto
il
pulpito
;
banco
nel
quale
non
doveva
mai
sedere
nessun
estraneo
,
e
per
ciò
fatto
col
piano
che
si
rilevava
e
veniva
chiuso
a
chiave
terminata
la
messa
.
Ogni
venerdì
mattina
la
buona
vecchietta
attendeva
nel
portone
i
suoi
poveri
,
seduta
su
un
seggiolone
coperto
di
cuoio
,
con
ai
lati
due
cofani
ricolmi
di
grosse
fette
di
pane
infornato
a
posta
,
che
distribuiva
ella
stessa
,
facendo
sfilare
i
poveri
a
uno
a
uno
,
dicendo
una
buona
parola
a
questo
,
dando
doppia
razione
a
quelli
che
sapeva
carichi
di
famiglia
,
domandando
notizie
di
qualcuno
che
non
si
presentava
,
se
mai
fosse
malato
.
Santa
la
mamma
,
nonna
del
marchese
Antonio
.
Ne
aveva
visto
di
tutti
i
colori
con
le
scapataggini
del
marito
.
Era
padre
della
baronessa
,
ma
elle
soleva
dire
:
"
La
verità
innanzi
tutto
!
"
.
E
poi
,
chi
non
sapeva
che
la
povera
sua
mamma
era
stata
una
martire
?
Tra
bracchi
,
levrieri
,
segugi
,
cani
di
ogni
razza
e
campai
armati
fino
ai
denti
e
con
certe
facce
da
metter
paura
-
arrivavano
,
sparivano
,
ricercati
dai
gendarmi
,
e
riapparivano
poco
dopo
,
senza
barba
,
con
altri
nomi
,
sotto
altre
spoglie
,
e
dovevano
accompagnare
il
padrone
dovunque
,
come
guardie
del
corpo
-
la
santa
donna
tremava
davanti
al
marito
;
e
doveva
fare
la
carità
di
nascosto
perché
al
marchese
non
piaceva
di
vedere
la
casa
assediata
dalla
poveraglia
,
come
avveniva
quando
la
nonna
era
ancora
in
vita
e
non
le
si
poteva
impedire
di
fare
a
modo
suo
.
Santa
e
martire
pure
essa
la
cognata
,
col
marito
che
pensava
soltanto
ai
levrieri
da
far
correre
,
vestito
come
un
burattino
,
all
'
inglese
,
e
che
sciupava
quattrini
per
questa
sua
smania
e
per
le
donne
di
teatro
a
Palermo
,
lasciando
rodersi
di
gelosia
e
di
umiliazione
la
bella
e
buona
creatura
che
Dio
poi
aveva
inchiodata
paralitica
nel
letto
dove
era
morta
di
sfinimento
.
Oh
!
Quando
la
baronessa
cominciava
a
parlare
delle
persone
di
casa
sua
,
non
finiva
più
;
ed
era
così
schietta
e
sincera
da
far
sospettare
che
sentisse
una
specie
di
compiacimento
nel
mostrare
che
,
infine
,
i
Roccaverdina
appartenevano
quasi
a
una
razza
diversa
dall
'
ordinaria
,
non
importava
se
nelle
cose
buone
o
nelle
cattive
.
Le
donne
però
vi
erano
state
tutte
sante
;
e
forse
ella
attribuiva
un
po
'
di
santità
anche
a
se
stessa
,
pensando
ai
guai
che
le
aveva
fatto
patire
il
barone
suo
marito
.
Zòsima
stava
ad
ascoltarla
con
vivissimo
piacere
ogni
volta
che
la
baronessa
ragionava
della
gente
di
casa
Roccaverdina
.
E
quella
sera
che
nell
'
accomiatarsi
si
sentì
mormorare
nell
'
orecchio
:
"
Ah
,
figlia
mia
,
forse
Dio
esaudirà
le
mie
preghiere
!
"
,
e
l
'
accento
e
l
'
espressione
degli
occhi
le
fecero
intendere
di
che
cosa
si
trattasse
,
ebbe
una
vampa
alla
faccia
e
non
poté
neppure
rispondere
come
voleva
:
"
Perché
mi
dite
così
?
"
,
vergognandosi
di
mostrare
che
aveva
subito
capito
.
Dopo
che
il
marchese
aveva
fatto
chiedere
la
sua
mano
,
e
durante
i
lunghi
mesi
scorsi
tra
la
richiesta
e
il
compimento
del
matrimonio
,
quanta
ansietà
,
quanti
silenziosi
pianti
nella
sua
cameretta
,
pensando
a
quell
'
altra
che
forse
aveva
lasciato
qualche
profonda
impronta
nel
cuore
del
marchese
,
e
dubitando
di
poter
riuscire
a
scancellarne
ogni
traccia
!
Aveva
manifestato
i
suoi
timori
prima
alla
mamma
per
consultarla
intorno
alla
risposta
da
dare
;
poi
alla
baronessa
,
per
scusare
il
ritardo
di
quella
risposta
,
che
le
riusciva
strano
e
inesplicabile
.
La
signora
Mugnos
l
'
aveva
sgridata
:
"
Come
?
Ti
metti
a
pari
di
una
donnaccia
?
Ti
credi
così
poca
cosa
,
da
non
poter
fargliela
dimenticare
?
Ma
quelle
disgraziate
,
figlia
mia
,
non
lasciano
segno
alcuno
.
Infatti
,
egli
le
ha
dato
marito
anche
prima
di
chiedere
te
,
e
forse
pensando
a
te
.
Che
temi
dunque
?
"
.
E
la
baronessa
:
"
Hai
avuto
torto
,
figliuola
mia
!
Posso
assicurarti
che
colei
gli
è
andata
via
tutta
intera
dal
cuore
.
Mio
nepote
non
vuol
sentirne
nemmeno
ragionare
;
se
qualcuno
gliela
nomina
,
gli
tronca
le
parole
su
le
labbra
"
.
Eppure
,
che
farci
?
La
marchesa
di
Roccaverdina
,
dopo
due
mesi
,
quando
ormai
non
poteva
ragionevolmente
più
dubitare
di
appartenere
per
sempre
a
colui
che
era
stato
il
sogno
della
sua
giovinezza
,
e
se
lo
vedeva
attorno
premuroso
,
affettuoso
,
con
evidenti
prove
di
spontanea
sottomissione
,
sentiva
rinascere
dentro
di
sé
i
sordi
assalti
di
gelosia
che
le
avevano
tormentata
segretamente
tanti
anni
;
quasi
appunto
quelle
affettuose
premure
,
quelle
prove
di
sottomissione
fossero
da
parte
del
marchese
,
più
che
altro
,
sforzi
di
volontà
coi
quali
egli
cercasse
di
ascondergli
il
vero
stato
d
'
animo
di
lui
.
Mamma
Grazia
,
vedendola
arrivare
dal
Municipio
,
per
ricevere
la
benedizione
nuziale
nella
cappella
di
casa
,
dove
dopo
la
morte
della
marchesa
madre
non
era
più
stata
celebrata
nessuna
funzione
religiosa
,
si
era
buttata
ginocchioni
,
piangendo
di
contentezza
,
e
aveva
baciato
il
pavimento
per
ringraziare
Iddio
della
consolazione
concessale
prima
di
chiudere
gli
occhi
,
esclamando
:
"
Ora
questa
casa
è
ribenedetta
!
Ora
v
'
è
entrata
la
grazia
del
Signore
!
"
.
E
nei
giorni
appresso
la
povera
vecchia
un
po
'
istolidita
aveva
ripetuto
tante
volte
quelle
esclamazioni
,
da
spingere
la
marchesa
a
domandarle
:
"
Perché
?
Che
intendere
di
dire
?
"
.
Mamma
Grazia
si
era
sfogata
,
raccontando
tutto
quel
che
aveva
dovuto
soffrire
in
silenzio
per
non
dar
dispiacere
al
figlio
marchese
,
allorché
era
stata
costretta
a
servire
quell
'
intrusa
venuta
a
far
da
padrona
là
dove
non
era
degna
neppure
di
spazzare
le
stanze
!
"
Non
posso
però
dirne
male
"
,
aveva
soggiunto
:
"
mi
ha
sempre
rispettata
.
E
Dio
mi
castigherebbe
,
se
affermassi
che
era
cattiva
,
interessata
,
vanitosa
;
no
,
no
!
...
Ma
il
suo
posto
non
era
qui
.
E
glielo
dicevo
:
"
Come
hai
fatto
?
Lo
hai
stregato
?
"
.
Ed
ora
ho
qui
la
mia
bella
padroncina
!
Ho
la
mia
bella
figlia
,
che
mi
permette
di
chiamarla
così
perché
è
sposa
di
colui
che
è
quasi
figlio
per
me
...
Ora
questa
casa
è
ribenedetta
.
Il
peccato
mortale
è
andato
via
!
Ora
vi
è
entrata
davvero
la
grazia
del
Signore
!
"
La
signora
Mugnos
,
venuta
ad
abitare
dalla
marchesa
nelle
prime
settimane
,
aveva
voluto
tornare
assieme
con
la
figlia
minore
nella
casa
dov
'
era
nata
,
dove
era
stata
parecchi
anni
moglie
e
madre
felice
,
e
dove
poi
aveva
assistito
,
col
cuore
straziato
e
con
gli
occhi
in
pianto
,
alla
rovina
venuta
subito
dietro
alla
improvvisa
morte
del
marito
.
Due
,
tre
volte
la
settimana
,
ella
e
Cristina
pranzavano
in
casa
Roccaverdina
e
vi
restavano
l
'
intera
giornata
le
domeniche
;
ma
questo
non
impediva
che
la
testa
della
marchesa
non
fosse
invasa
lentamente
dall
'
ossessione
dell
'
altra
che
si
era
aggirata
,
dieci
anni
,
per
quelle
stanze
,
e
che
sembrava
vi
avesse
lasciato
l
'
acuto
odore
di
donna
peccaminosa
,
così
repugnante
per
lei
casta
di
corpo
e
di
pensieri
.
Il
marchese
aveva
già
ripreso
la
sua
vita
di
affaccendamento
che
lo
faceva
partire
quasi
ogni
giorno
per
Margitello
dove
la
vendemmia
ferveva
;
e
il
raccolto
delle
ulive
era
vicino
.
Due
volte
egli
aveva
condotto
la
marchesa
laggiù
,
altiero
di
mostrarle
quelle
macchine
che
luccicavano
quasi
fossero
state
di
argento
,
e
che
tra
poco
avrebbero
avuto
un
bel
da
fare
;
altiero
di
mostrarle
la
trebbiatrice
tolta
in
prestito
dal
Comizio
Agrario
provinciale
,
che
ingoiava
i
covoni
con
la
larga
bocca
,
immettendo
dagli
sbocchi
posteriori
il
grano
crivellato
nei
sacchi
pronti
a
riceverlo
.
Ella
aveva
fatto
sembiante
d
'
interessarsi
della
trebbiatrice
che
una
lunga
correggia
metteva
in
comunicazione
col
motore
fumigante
là
accanto
;
di
interessarsi
delle
macchine
che
da
lì
a
non
molto
sarebbero
state
rosseggianti
di
mosto
,
unte
di
olio
,
sudice
di
morga
,
e
più
belle
che
non
sembrassero
ora
con
quell
'
aria
di
ordigni
di
lusso
posti
là
,
apparentemente
,
per
delizia
degli
occhi
.
Ma
intanto
che
il
marchese
le
faceva
visitare
ogni
cosa
,
dando
minuziose
spiegazioni
,
esaltando
la
sua
iniziativa
,
la
sua
aspirazione
e
descrivendo
l
'
avvenire
della
Società
Agricola
,
quasi
non
si
potesse
menomamente
dubitare
che
esso
dovesse
essere
quale
appariva
alla
sua
immaginazione
o
quale
egli
lo
desiderava
,
Zòsima
si
sentiva
sopraffare
da
un
senso
di
delusione
,
da
un
'
inattesa
tristezza
,
cominciando
ad
avvedersi
che
ella
era
entrata
nella
vita
di
lui
con
la
stessa
importanza
delle
macine
,
della
pigiatrice
,
degli
strettoi
e
di
tutti
gli
altri
arnesi
che
lo
tenevano
occupato
,
senza
che
gli
facesse
vibrare
nel
cuore
qualche
cosa
di
più
intimo
,
di
più
dolce
di
cui
ella
stessa
non
aveva
chiara
e
precisa
idea
,
ma
di
cui
le
era
doloroso
notare
la
evidente
mancanza
.
Temeva
però
di
ingannarsi
;
temeva
specialmente
di
sembrare
o
di
essere
incontentabile
e
quasi
ingrata
,
chiedendo
alla
sua
sorte
un
compenso
più
largo
di
quel
che
era
stato
ora
concesso
alle
sue
lunghe
sofferenze
,
alla
sua
costanza
,
a
quella
segreta
dedizione
con
cui
ella
si
era
votata
a
lui
quando
egli
ne
aveva
perduto
ogni
ricordo
,
tutto
preso
dall
'
altra
,
più
giovane
,
più
fresca
di
lei
,
e
che
certamente
doveva
essergli
parsa
anche
molto
più
bella
.
E
perciò
la
gelosia
di
quel
passato
tornava
a
rigermogliarle
nel
cuore
come
una
volta
.
Allora
si
era
rassegnata
;
oggi
ella
sentiva
che
non
avrebbe
potuto
rassegnarsi
più
.
Che
confronti
faceva
dunque
il
marchese
?
Che
cosa
occorreva
per
impedirgli
che
li
facesse
?
La
signora
Mugnos
,
la
baronessa
,
Cristina
,
tutti
coloro
che
per
una
ragione
o
per
un
'
altra
l
'
avvicinavano
,
le
facevano
capire
chiaramente
che
la
credevano
felice
.
E
quando
,
accorgendosi
della
lieve
ombra
di
tristezza
che
le
velava
gli
occhi
o
traspariva
da
un
caratteristico
atteggiarsi
delle
labbra
,
o
da
una
cert
'
aria
stanca
della
persona
,
le
domandavano
se
per
caso
non
si
sentisse
leggermente
indisposta
,
sorridevano
credendo
che
si
trattasse
di
indizi
da
cui
potevano
trarsi
lieti
auspici
.
Ella
negava
:
"
No
,
no
;
sto
bene
,
molto
bene
anzi
.
Che
mi
manca
?
"
.
"
Che
può
mancarti
,
figlia
mia
?
"
,
le
diceva
la
baronessa
.
"
Ma
non
c
'
è
da
arrossire
,
se
hai
già
la
fortuna
...
"
"
No
,
zia
!
...
Ve
l
'
assicuro
!
"
"
Che
ti
senti
dunque
?
Sei
palliduccia
...
"
"
Niente
mi
sento
,
zia
.
Sono
sempre
stata
un
po
'
pallida
.
"
"
Un
mese
fa
eri
diventata
rosea
;
sembravi
un
'
altra
.
Ora
tua
madre
n
'
è
un
po
'
impensierita
.
Dovresti
smettere
questi
abiti
troppo
scuri
.
Ricordati
che
sei
sposa
,
che
sei
la
marchesa
di
Roccaverdina
...
"
Zòsima
aveva
voluto
conservare
le
modeste
apparenze
di
quand
'
era
semplicemente
la
signorina
Mugnos
,
anche
per
un
riguardo
alla
madre
e
alla
sorella
.
Il
marchese
,
nel
contratto
matrimoniale
,
le
aveva
costituito
in
dote
la
vasta
tenuta
di
Poggiogrande
,
autorizzandola
a
voce
,
anzi
volendo
che
ella
disponesse
della
rendita
in
favore
della
madre
e
della
sorella
in
maniera
da
non
offendere
il
loro
legittimo
orgoglio
.
La
signora
Mugnos
aveva
risposto
alla
figlia
:
"
Siamo
due
mosche
;
quel
che
ci
rimane
ci
basta
"
.
Ed
era
occorsa
una
grande
insistenza
da
parte
della
marchesa
per
farle
accettare
tanto
grano
e
vino
e
legna
da
impedire
che
essa
e
Cristina
dovessero
continuare
a
lavorare
,
come
due
misere
donne
,
mentre
ella
viveva
nella
ricchezza
.
Parecchi
oggetti
superflui
di
casa
Roccaverdina
erano
andati
a
rendere
meno
squallide
le
stanze
della
famiglia
Mugnos
.
"
Oh
mamma
!
Potrei
sentirmi
felice
pensando
al
vostro
stato
e
a
quello
di
Cristina
?
Fatelo
per
me
,
giacché
non
vi
è
piaciuto
di
venir
a
convivere
in
casa
nostra
,
come
il
marchese
ed
io
avevamo
desiderato
.
"
Ma
quando
il
suo
cuore
avea
cominciato
a
turbarsi
con
l
'
ossessione
dell
'
immagine
di
quell
'
altra
che
aveva
desinato
faccia
a
faccia
col
marchese
,
nella
stessa
sala
da
pranzo
e
forse
seduta
nello
stesso
posto
dove
ora
sedeva
lei
;
che
aveva
dormito
,
se
non
nello
stesso
letto
e
nella
stessa
camera
,
certamente
sotto
lo
stesso
tetto
,
e
aveva
toccato
con
le
sue
mani
la
stessa
biancheria
,
e
parecchi
oggetti
che
le
stavano
sotto
gli
occhi
e
che
non
potevano
non
ridestare
il
fantasma
di
colei
nella
immaginazione
del
marchese
,
la
gioia
di
far
partecipare
la
mamma
e
la
sorella
alla
mutata
condizione
della
sua
esistenza
non
era
più
bastata
a
compensarla
dell
'
angoscia
prodotta
dal
perfido
pensiero
che
le
si
insinuava
a
ogni
istante
nel
cervello
,
appena
rimaneva
sola
,
e
specialmente
ogni
volta
che
mamma
Grazia
le
faceva
sentire
il
suo
ritornello
di
vecchia
un
po
'
istupidita
:
"
Ora
questa
casa
è
ribenedetta
!
Ora
v
'
è
entrata
davvero
la
grazia
del
Signore
!
"
.
E
fu
una
gran
trafittura
per
lei
il
giorno
che
il
marchese
,
uditole
ripetere
quel
ritornello
,
sgridò
aspramente
mamma
Grazia
:
"
Non
hai
altro
da
dire
?
Sta
'
zitta
!
Mi
hai
già
rotto
le
tasche
con
la
tua
ribenedizione
!
"
.
"
Poveretta
!
"
,
s
'
interpose
la
marchesa
.
E
avrebbe
voluto
anche
domandargli
:
"
Perché
vi
dispiace
?
"
.
XXVI
.
Dal
canto
suo
,
nelle
prime
settimane
dopo
il
matrimonio
,
il
marchese
aveva
avuto
la
dolcissima
sensazione
di
un
compiuto
rinnovellamento
della
sua
vita
,
vedendo
animate
da
tre
figure
femminili
quelle
stanze
dove
egli
,
da
più
di
un
anno
,
non
vedeva
altra
donna
all
'
infuori
della
vecchia
nutrice
che
andava
attorno
curva
,
mal
pettinata
,
strascicando
le
ciabatte
,
larva
di
donna
più
che
donna
.
La
signora
Mugnos
e
Cristina
avevano
aiutato
la
marchesa
nel
dare
ai
mobili
,
agli
oggetti
,
alle
disposizioni
del
servizio
quell
'
impronta
che
soltanto
l
'
istinto
,
l
'
occhio
e
la
mano
della
donna
sanno
imprimervi
;
e
al
marchese
sembrava
che
ora
tutta
la
sua
tetra
casa
fosse
illuminata
da
altra
luce
,
sorridesse
e
quasi
cantasse
,
tanto
era
insolito
quel
risonar
di
voci
femminili
da
stanza
a
stanza
,
a
cui
lo
scoppio
argentino
di
certe
risate
di
Cristina
dava
una
gaiezza
di
freschi
gorgheggi
che
ringiovaniva
ogni
cosa
.
Quando
però
la
signora
Mugnos
e
Cristina
erano
andate
via
,
il
marchese
aveva
avuto
la
sgradita
sorpresa
di
riconoscere
che
quella
sensazione
di
rinnovellamento
proveniva
principalmente
dalle
impressioni
puramente
materiali
della
presenza
di
persone
quasi
estranee
a
lui
,
e
che
niente
o
poco
assai
era
mutato
dentro
di
lui
.
Nell
'
intimità
dei
primi
colloqui
,
Zòsima
aveva
commesso
l
'
imprudenza
di
parlargli
del
passato
,
di
quegli
anni
di
tristezza
trascorsi
nella
sua
cameretta
,
senza
il
minimo
luccicore
d
'
una
speranza
lontana
,
delle
trepidanze
e
degli
scoraggiamenti
che
l
'
avevano
fatta
esitare
ad
accorrere
al
richiamo
di
felicità
quando
egli
aveva
chiesto
la
mano
di
lei
.
"
Saprò
farvi
dimenticare
tutto
?
"
"
Ho
già
dimenticato
,
poiché
voi
siete
qui
.
"
"
Vorrei
darvi
ogni
felicità
...
Mi
sentivo
più
sicura
,
più
coraggiosa
allora
,
quando
attendevo
di
giorno
in
giorno
,
di
momento
in
momento
,
una
parola
che
non
vi
usciva
mai
da
le
labbra
,
e
che
pure
mi
sembrava
di
leggervi
chiaramente
negli
occhi
.
"
"
Non
v
'
ingannate
.
Ero
timido
;
e
poi
,
allora
vivevano
mio
padre
e
mia
madre
;
mi
sembrava
che
io
non
avessi
il
diritto
di
manifestare
un
desiderio
,
di
prendere
una
risoluzione
.
Mi
avevano
educato
a
una
sottomissione
assoluta
.
Dopo
,
quando
acquistai
piena
libertà
...
di
fare
a
piacer
mio
,
tante
e
tante
cose
erano
mutate
.
Non
vi
vedevo
più
da
un
pezzo
.
Le
nostre
famiglie
avevano
cessato
ogni
relazione
...
La
zia
però
dice
bene
:
matrimoni
e
vescovati
dal
cielo
son
destinati
.
È
stato
proprio
così
.
Non
siete
contenta
che
sia
stato
così
?
"
Oh
,
se
era
contenta
!
Egli
però
non
poteva
far
a
meno
di
rammentare
,
di
paragonare
;
e
Zòsima
gli
appariva
troppo
riserbata
,
troppo
fredda
in
confronto
dell
'
altra
a
cui
involontariamente
correva
il
pensiero
.
Se
ne
adontava
quasi
commettesse
in
quel
momento
un
sacrilegio
,
ma
non
poteva
distrarsi
,
non
poteva
scacciar
via
il
fantasma
che
gli
si
ripresentava
con
tanti
particolari
da
cui
a
poco
a
poco
gli
venivano
ridestati
nell
'
animo
altri
ricordi
che
egli
aveva
creduto
dovessero
essere
annientati
dal
solo
fatto
che
Zòsima
era
sua
legittima
moglie
.
E
quando
la
marchesa
gli
ripeteva
,
affermativamente
,
con
gentile
carezza
di
voce
:
"
Saprò
farvi
dimenticare
tutto
!
"
,
egli
rimaneva
male
,
si
sentiva
rimescolare
,
cercando
di
intendere
che
mai
ella
volesse
significare
con
la
parola
tutto
.
Pur
troppo
non
riusciva
a
dimenticare
!
Tornava
anzi
a
sentirsi
pesare
addosso
quell
'
oscura
fatalità
,
quella
continua
,
vaga
minaccia
di
parecchi
mesi
addietro
;
e
provava
rimorso
d
'
aver
messo
anche
lei
nella
circostanza
di
partecipare
alle
conseguenze
di
quella
fatalità
,
agli
effetti
di
quella
minaccia
,
legandola
inconsideratamente
alla
sua
vita
.
Così
tra
la
marchesa
e
lui
,
sin
dalle
prime
settimane
della
loro
vita
in
comune
,
si
era
interposto
qualche
cosa
,
che
a
lei
pareva
freddezza
e
a
lui
istintiva
repulsione
;
a
lei
naturale
rifiorire
di
sensazioni
e
di
sentimenti
che
lo
inducevano
a
confronti
nei
quali
ella
immaginava
di
doversi
trovare
inferiore
a
quell
'
altra
;
a
lui
,
se
non
rancore
,
dolente
rimprovero
di
scoprirsi
immeritatamente
ingannata
.
Nessuno
dei
due
osava
affrontare
una
spiegazione
;
temevano
di
far
peggio
,
di
apprendere
cose
che
avrebbero
voluto
ignorare
e
delle
quali
sarebbe
stata
peggiore
la
certezza
che
il
sospetto
.
Ella
cercava
di
prevenirne
ogni
desiderio
,
fargli
scorgere
che
se
nella
di
lui
vita
era
avvenuto
un
gran
mutamento
,
era
stato
in
meglio
e
non
in
peggio
.
Egli
tentava
di
mostrarle
in
ogni
occasione
un
'
assoluta
fiducia
nella
bontà
e
nell
'
affetto
di
lei
;
e
metteva
in
ciò
una
specie
di
ostentazione
,
di
cui
la
marchesa
si
accorgeva
e
che
non
le
sembrava
buon
segno
.
Timidamente
un
giorno
ella
gli
aveva
detto
:
"
La
povera
mamma
Grazia
si
stanca
subito
;
non
può
badare
a
tutto
.
Io
non
vorrei
darle
il
dolore
di
veder
in
casa
nostra
un
'
altra
persona
di
servizio
;
l
'
aiuto
dove
e
come
posso
.
Ma
non
solamente
le
mancano
le
forze
,
perde
ogni
giorno
più
la
memoria
"
.
"
Siete
voi
la
padrona
,
marchesa
.
Fate
come
vi
pare
,
non
avete
bisogno
di
consultarmi
;
tutto
quel
che
voi
disponete
e
ordinate
,
io
lo
approvo
anticipatamente
.
Mostratemi
col
fatto
di
sentirvi
qui
marchesa
di
Roccaverdina
per
davvero
.
"
"
No
"
,
ella
rispose
.
"
Dovreste
prima
parlargliene
voi
.
Merita
questo
riguardo
.
Non
vorrei
che
ella
vedesse
in
me
una
nemica
.
Le
donne
come
lei
sono
sospettose
.
Vi
ha
chiamato
sempre
con
l
'
affettuoso
nome
di
figlio
.
Vive
qui
da
tanti
anni
,
quasi
da
parente
.
Ed
è
così
buona
,
così
affezionata
!
"
In
quel
punto
mamma
Grazia
si
era
affacciata
all
'
uscio
.
Da
qualche
tempo
in
qua
commetteva
stranezze
.
Accorreva
immaginandosi
di
essere
stata
chiamata
,
e
spesso
,
pochi
minuti
dopo
,
tornava
a
presentarsi
per
lo
stesso
motivo
.
"
Hai
sentito
,
mamma
Grazia
,
quel
che
dice
la
marchesa
?
"
"
No
,
figlio
mio
.
"
"
Vuol
mettere
una
serva
a
tua
disposizione
,
per
aiutarti
nelle
faccende
di
casa
.
Ti
strapazzi
troppo
,
le
sembra
.
"
"
Non
sono
una
signora
io
.
"
"
Sei
grandetta
;
le
ossa
ti
pesano
.
Eh
?
"
"
Finché
mi
reggo
in
piedi
,
figli
miei
...
"
"
Ti
tocca
il
ben
servito
.
Mi
farai
tante
e
tante
calze
;
te
ne
starai
seduta
nella
tua
cameretta
,
o
al
sole
in
un
balcone
,
quando
è
bel
tempo
.
"
"
Vi
dispiace
,
mamma
Grazia
?
"
,
soggiunse
la
marchesa
.
"
Una
serva
?
Per
me
?
...
Vuol
dire
che
non
sono
più
buona
a
niente
,
figli
miei
!
...
Avete
ragione
.
Non
son
più
buona
a
niente
.
La
testa
non
mi
regge
...
"
"
C
'
è
bisogno
di
piangere
?
"
,
la
rimproverò
il
marchese
.
"
Avrei
voluto
servirvi
sempre
io
...
"
"
E
ci
servirai
sempre
tu
;
l
'
altra
ti
aiuterà
.
La
marchesa
anzi
vorrà
essere
servita
soltanto
da
te
.
Intanto
quella
farà
le
faccende
più
grossolane
.
"
Mamma
Grazia
si
asciugava
le
lagrime
col
grembiale
,
ripetendo
:
"
Lo
so
;
non
sono
più
buona
a
niente
!
"
.
"
Chi
vi
dice
questo
,
mamma
Grazia
?
Se
vi
dispiace
,
lasciamo
andare
;
non
ne
parliamo
più
...
"
"
Hai
ragione
,
figlia
mia
!
Non
sono
più
buona
a
niente
.
"
"
Zitta
!
Così
mi
farai
tante
belle
paia
di
calze
!
"
,
le
aveva
ripetuto
il
marchese
per
consolarla
.
Non
aveva
egli
detto
:
"
Tutto
quel
che
voi
disponete
e
ordinate
io
lo
approvo
anticipatamente
?
"
.
E
la
marchesa
avea
creduto
di
potersi
servire
di
quest
'
ampia
autorizzazione
compiendo
un
'
opera
di
carità
.
Una
settimana
dopo
,
era
tornata
da
lei
la
povera
vedova
di
Neli
Casaccio
a
implorare
di
nuovo
che
prendessero
il
maggiore
dei
suoi
figliuoli
a
servizio
.
"
Eccolo
:
ho
voluto
condurlo
con
me
perché
voscenza
e
il
marchese
si
persuadano
che
è
forte
e
svelto
,
quantunque
abbia
appena
dieci
anni
.
Ne
facciano
quel
che
vogliono
;
in
città
,
in
campagna
,
purché
io
sappia
che
non
gli
manca
un
boccone
di
pane
.
Non
so
più
dove
dare
la
testa
.
Non
mi
resta
che
andare
attorno
a
chiedere
l
'
elemosina
per
me
e
pei
miei
poveri
figliuolini
!
...
Ma
il
Signore
dovrà
farmi
morire
avanti
che
io
arrivi
a
quest
'
estremo
,
e
portarseli
tutti
in
paradiso
prima
di
me
.
"
La
marchesa
non
avea
potuto
risponderle
in
modo
evasivo
come
l
'
altra
volta
;
e
alla
vista
del
bambino
scalzo
,
coperto
di
stracci
,
pallido
e
macilento
,
ma
che
dimostrava
nella
faccia
e
specialmente
negli
occhi
intelligenza
precoce
,
si
era
sentita
commuovere
.
"
Vuoi
restare
qua
?
"
,
gli
domandò
.
"
Eccellenza
,
sì
!
"
"
O
vuoi
andare
in
campagna
?
"
"
Eccellenza
,
sì
!
"
La
marchesa
sorrise
.
La
povera
mamma
ravviava
con
le
dita
i
capelli
arruffati
del
bambino
,
sorridendo
anch
'
essa
,
e
le
ciglia
le
palpitavano
lasciandole
cascare
qualche
lagrima
su
le
gote
scarnite
.
Da
qualche
tempo
in
qua
il
marchese
non
si
era
più
ricordato
di
lei
;
mamma
Grazia
non
era
più
ricomparsa
a
portarle
quel
piccolo
soccorso
che
aveva
tenuto
in
vita
mamma
e
figliuoli
durante
i
terribili
giorni
della
mal
'
annata
.
Ella
,
povera
donna
,
non
se
ne
lagnava
.
Si
era
ingegnata
,
come
tanti
altri
,
andando
a
raccogliere
cicoria
,
amarella
,
tutte
le
erbe
mangiabili
che
la
pioggia
aveva
fatto
ripullulare
per
le
campagne
,
nutrendo
sé
e
i
bambini
con
esse
appena
condite
con
un
po
'
di
sale
e
con
qualche
stilla
di
olio
,
spesso
senza
neppur
questo
;
benedicendo
la
divina
Provvidenza
che
con
tal
mezzo
aveva
impedito
che
tanta
misera
gente
perisse
di
fame
.
"
Ora
m
'
industrio
alla
meglio
"
,
soggiungeva
la
vedova
.
"
Cucio
,
filo
.
Andrò
anche
a
raccogliere
ulive
,
raccomandando
i
bambini
alla
carità
di
una
vicina
.
Ma
siamo
cinque
bocche
,
eccellenza
!
"
"
Prendo
il
ragazzo
"
,
risolse
la
marchesa
tutto
a
un
tratto
.
"
Bisogna
rivestirlo
,
provvederlo
di
scarpe
.
Pel
vestito
,
comprate
la
roba
e
portatela
da
mastro
Biagio
,
il
sarto
...
Lo
conoscete
?
Le
scarpe
bisognerà
ordinarle
a
posta
,
credo
.
Vi
do
il
denaro
occorrente
per
tutto
.
Quel
che
rimarrà
lo
terrete
per
voi
.
"
E
le
lagrime
della
povera
donna
le
avevano
bagnato
la
mano
,
voluta
baciare
per
forza
.
Quella
sera
,
il
marchese
,
tornato
tardi
da
Margitello
,
si
era
messo
a
tavola
di
buon
umore
.
La
marchesa
,
seduta
di
faccia
a
lui
,
attendeva
che
egli
finisse
di
parlare
delle
meraviglie
delle
pigiatrici
e
degli
strettoi
delle
uve
,
che
agivano
con
la
precisione
di
un
orologio
.
"
Se
penso
"
,
egli
continuava
,
"
che
in
questo
vino
qui
hanno
sguazzato
i
piedacci
di
un
pestatore
,
mi
vien
nausea
di
berlo
!
Ai
tempi
di
Noè
non
si
faceva
altrimenti
!
Un
mascalzone
grosso
e
tarchiato
va
su
e
giù
pel
palmento
affondando
nell
'
uva
ammonticchiata
le
pelose
gambaccie
fino
alla
caviglia
,
reggendosi
a
un
bastone
per
non
scivolare
,
spiaccicando
i
chicchi
coi
piedi
mal
ripuliti
...
E
questa
incredibile
porcheria
dovrebbe
continuare
ancora
tra
noi
!..."
"
Non
mi
sgriderete
"
,
lo
interruppe
finalmente
la
marchesa
,
"
se
vi
dirò
che
sono
contenta
anch
'
io
della
mia
giornata
.
Ho
fatto
un
'
opera
di
carità
...
Ho
preso
un
servitorino
...
"
"
Come
mai
?
"
"
Mi
sono
lasciata
intenerire
...
Un
bambino
di
dieci
anni
...
Povera
creatura
!
...
Quell
'
orfanello
...
ricordate
?
di
cui
vi
parlai
tempo
fa
...
figlio
del
disgraziato
Neli
Casaccio
...
Ho
fatto
male
?
"
Ella
si
era
arrestata
un
istante
,
meravigliata
di
vederlo
rannuvolare
in
viso
e
di
vedergli
abbassare
gli
occhi
quasi
volesse
evitare
di
guardarla
o
sfuggire
di
essere
osservato
;
poi
aveva
ripetuto
la
domanda
:
"
Ho
fatto
male
?
"
.
"
No
.
Certamente
"
,
proseguì
il
marchese
con
voce
turbata
,
"
non
potrà
riuscirmi
piacevole
l
'
avere
sempre
dinanzi
chi
mi
ricorderà
avvenimenti
che
mi
hanno
contristato
assai
...
"
"
Posso
riparare
,
se
ho
sbagliato
.
"
"
La
marchesa
di
Roccaverdina
,
quando
ha
dato
la
sua
parola
,
deve
mantenerla
a
ogni
costo
.
"
"
Ma
,
infine
,
che
tristi
cose
può
rammentarvi
quel
ragazzetto
?
Se
suo
padre
è
morto
in
carcere
,
non
ci
ha
colpa
lui
.
Il
male
,
se
mai
,
l
'
ha
fatto
quello
;
dico
così
perché
ha
ammazzato
,
per
gelosia
.
Non
era
un
cattivo
soggetto
,
non
rubava
;
campava
facendo
il
cacciatore
.
Tutti
lo
proclamano
anzi
un
brav
'
uomo
.
Voleva
troppo
bene
a
sua
moglie
;
la
gelosia
lo
ha
perduto
.
In
certi
momenti
,
quando
la
passione
ci
offusca
il
cervello
,
noi
non
sappiamo
più
quel
che
facciamo
...
Io
lo
avrei
assolto
...
"
"
E
...
l
'
ucciso
?
"
,
disse
il
marchese
...
Ma
subito
,
quasi
questa
domanda
gli
fosse
sfuggita
suo
malgrado
,
si
affrettò
a
soggiungere
:
"
Che
bei
discorsi
a
tavola
!..."
.
"
Io
non
credevo
di
vedervi
accigliare
per
un
mio
atto
di
carità
...
"
,
rispose
Zòsima
dolcemente
.
"
Eppure
la
povera
vedova
non
si
stanca
di
benedirvi
,
gratissima
di
tutto
quel
che
voi
avete
fatto
per
essa
e
pei
suoi
bambini
,
durante
la
mal
'
annata
.
Volevate
essere
solo
nel
beneficarla
?
Ah
,
da
ora
in
poi
le
buone
opere
dobbiamo
farle
insieme
!
"
Sorrideva
,
tentando
di
scancellare
la
cattiva
impressione
da
lei
involontariamente
prodotta
;
e
si
meravigliava
che
restasse
silenzioso
,
e
non
riprendesse
a
mangiare
.
"
Non
avrei
mai
creduto
di
farvi
tanto
dispiacere
!
"
,
esclamò
.
"
È
una
mia
ubbia
,
scusate
"
,
egli
rispose
.
"
Forse
m
'
inganno
...
E
poi
...
Mi
abituerò
a
vedere
il
ragazzo
...
Parliamo
d
'altro."
Prese
dalla
fruttiera
un
bel
grappolo
di
uva
e
lo
porse
in
un
piatto
alla
marchesa
,
dicendole
:
"
È
cosa
vostra
,
di
Poggiogrande
"
.
Vedendo
che
ella
,
assaggiatone
soltanto
pochi
chicchi
,
riprendeva
a
picchiare
distrattamente
su
la
tavola
con
la
punta
della
forchetta
,
il
marchese
,
un
po
'
impacciato
,
le
domandò
:
"
Non
vi
piace
?
"
.
"
È
eccellente
...
L
'
ucciso
avete
detto
?..."
Il
marchese
la
guardò
negli
occhi
,
stupito
di
sentirle
riprendere
il
discorso
di
prima
.
"
L
'
ucciso
,
capisco
,
era
persona
di
casa
vostra
"
,
ella
continuò
.
"
Lo
chiamavano
Rocco
del
marchese
!
Gli
volevate
bene
perché
abile
,
fedele
;
non
avete
ancora
trovato
chi
possa
sostituirlo
...
Ma
...
giacché
,
per
caso
,
siamo
venuti
a
parlarne
,
voglio
dirvi
schiettamente
la
mia
impressione
.
"
"Dite."
"
Se
fosse
vivo
,
quell
'
uomo
mi
farebbe
ribrezzo
.
"
"
Ribrezzo
?
"
"
Sì
.
Uno
che
può
sposare
l
'
amante
del
padrone
...
per
interesse
,
non
per
altro
...
Oh
!
La
sua
condotta
lo
prova
.
Se
l
'
avesse
sposata
per
passione
,
io
ora
lo
compatirei
...
Ma
non
l
'
amava
,
non
si
curava
nemmeno
di
salvare
le
apparenze
...
Insidiava
le
mogli
degli
altri
.
Voialtri
uomini
però
giudicate
a
modo
vostro
...
La
stessa
sua
moglie
doveva
forse
disprezzarlo
...
Vedete
?
In
questo
momento
vi
ricordo
persone
e
fatti
che
vorrei
dimenticati
da
voi
;
che
voi
mi
avete
detto
più
volte
di
ricordare
appena
,
come
fantasmi
di
un
sogno
lontano
...
"
"
Non
mi
avete
creduto
?
"
"
Se
non
vi
avessi
creduto
,
non
ve
ne
parlerei
;
quantunque
di
tanto
in
tanto
...
Ecco
;
ve
ne
parlo
per
questo
.
Avrei
dovuto
avere
la
franchezza
,
il
coraggio
di
domandarvi
...
E
,
invece
,
faccio
come
coloro
che
intraprendono
un
gran
giro
per
arrivare
a
un
punto
dove
temono
di
trovare
una
trista
notizia
,
quasi
il
ritardare
per
via
fosse
un
sollievo
anticipato
...
"
"
Che
avete
,
Zòsima
?
"
,
disse
il
marchese
,
levandosi
da
sedere
,
e
avvicinandosi
a
lei
premurosamente
.
"
Che
vi
hanno
detto
?
...
Che
sospettate
?
Quella
stupida
di
mamma
Grazia
,
forse
...
"
"
No
,
poveretta
!
...
Ho
il
cuore
gonfio
.
Sappiatelo
,
Antonio
.
Non
mi
sento
...
amata
da
voi
!
"
E
alcuni
singhiozzi
soffocarono
queste
ultime
parole
.
"
Perché
?
Perché
?
"
,
balbettò
il
marchese
.
"
Dovreste
dirmelo
voi
perché
!
"
XXVII
.
Non
aveva
saputo
dirle
niente
,
cioè
soltanto
poche
parole
stentatamente
scherzose
che
dovevano
rassicurarla
pel
tono
con
cui
le
aveva
pronunciate
e
che
invece
la
turbarono
di
più
.
Era
rimasto
turbatissimo
anche
lui
.
Gli
pareva
che
la
marchesa
,
accettando
in
casa
loro
quel
ragazzo
,
vi
introducesse
qualche
cosa
di
più
che
un
malaugurio
,
un
germe
di
fatalità
;
e
pensava
al
modo
con
cui
impedire
che
questo
avvenisse
,
senza
che
ella
potesse
sospettare
l
'
opera
di
lui
.
Ma
,
infine
,
tutto
ciò
non
era
puerile
?
Fece
una
scrollata
di
spalle
.
E
per
mostrare
alla
marchesa
che
egli
non
era
uomo
da
lasciarsi
dominare
da
un
'
ubbia
,
il
giorno
dopo
,
sul
punto
di
partire
per
Margitello
,
le
diceva
:
"
Dovreste
ordinare
una
piccola
livrea
per
quel
ragazzo
;
calzoni
e
giacchettina
di
panno
scuro
,
filettati
di
giallo
,
colore
dei
Roccaverdina
,
con
berretto
gallonato
"
.
"
Oh
!
"
"
Al
tempo
del
nonno
,
i
nostri
servitori
dovevano
vestire
così
.
Mamma
Grazia
sa
dove
si
trova
qualcuna
di
quelle
vecchie
livree
tarlate
e
i
cappelloni
di
feltro
a
soffietto
.
"
"
Altri
tempi
,
altri
usi
.
"
"
Volete
che
me
n
'
occupi
io
?
"
"
No
;
lo
manderemo
in
campagna
.
Il
boaro
di
Poggiogrande
mi
diceva
appunto
la
settimana
scorsa
,
che
aveva
bisogno
di
un
ragazzo
.
"
"
Forse
sarà
meglio
pel
ragazzo
.
"
"
E
per
noi
"
,
soggiunse
la
marchesa
,
con
lieve
accento
di
tristezza
.
Il
marchese
,
in
piedi
,
sorbiva
lentamente
il
caffè
,
mentre
la
marchesa
,
seduta
vicino
al
tavolinetto
,
agitava
,
pensosa
,
col
cucchiaino
lo
zucchero
in
fondo
alla
tazza
che
le
fumava
davanti
.
"
Temevo
di
trovarvi
già
partito
per
Margitello
"
,
disse
il
cavalier
Pergola
entrando
all
'
improvviso
.
"
Scusate
,
cugina
.
Capperi
!
Mattiniera
!
Vi
credevo
ancora
a
letto
.
Buon
giorno
.
Una
tazza
di
caffè
?
Volentieri
;
non
l
'
ho
preso
in
casa
mia
per
la
fretta
di
venire
qui
.
"
"
Che
cosa
è
accaduto
?
"
,
domandò
il
marchese
.
"
L
'
amico
...
quello
della
Sottoprefettura
mi
ha
scritto
.
Siete
il
primo
nella
terna
;
il
colpo
è
riuscito
!..."
"
È
inutile
;
io
non
voglio
essere
sindaco
!
"
"
Come
?
Dopo
tutto
quel
che
abbiamo
fatto
?
"
"
Che
me
n
'
importa
?
Sbrigatevela
tra
voi
.
Io
ho
i
miei
affari
.
Ho
troppe
cose
a
cui
badare
.
"
"
Il
marchese
ha
ragione
,
cugino
.
"
"
Mah
!
...
Ci
siamo
compromessi
.
Si
è
compromesso
anche
lui
...
In
ogni
caso
,
basterà
dare
il
nome
,
circondarsi
di
assessori
di
fiducia
.
"
"
Ho
appena
fiducia
in
me
stesso
"
,
rispose
il
marchese
.
"
Questa
non
se
l
'
aspettava
nessuno
!
Riflettete
bene
,
cugino
!
"
"
Quando
ho
detto
no
,
è
no
!
...
Volete
venire
a
Margitello
?
Oggi
imbottiamo
il
vino
bianco
...
Poco
,
ma
tutto
d
'
uva
sceltissima
.
"
"
Attenderò
di
assaggiarlo
a
suo
tempo
!
"
E
il
marchese
era
partito
lasciando
là
il
cavaliere
che
bestemmiava
internamente
,
per
rispetto
della
cugina
.
"
Ci
abbandona
così
,
nelle
peste
!
Dovreste
persuaderlo
voi
"
,
egli
disse
,
rivolgendosi
alla
marchesa
e
giungendo
le
mani
in
atto
di
preghiera
.
"
Le
donne
fanno
miracoli
,
se
vogliono
.
"
"
Lo
avete
sentito
:
"
Quando
ho
detto
di
no
,
è
no
!
"
.
E
poi
...
Lo
conoscete
meglio
di
me
.
"
"
Pur
troppo
,
è
un
Roccaverdina
...
Preso
un
dirizzone
,
non
c
'
è
verso
di
stornarnelo
.
Bisogna
lasciarlo
stancare
.
Ora
è
tutto
oli
e
vini
;
non
gli
si
può
ragionare
d
'
altro
.
Probabilmente
,
tra
un
anno
o
due
,
butterà
per
aria
macchine
,
botti
,
coppi
!
Con
quella
donna
-
ve
ne
parlo
perché
è
cosa
già
passata
da
un
pezzo
-
ha
fatto
pure
così
.
Sembrava
che
,
dopo
dieci
anni
,
dovesse
commettere
la
corbelleria
di
sposarla
...
e
un
bel
giorno
la
dà
in
moglie
a
Rocco
Criscione
.
Gliel
'
ha
data
lui
,
gliel
'
ha
imposta
quasi
...
Rocco
non
poteva
dirgli
di
no
;
si
sarebbe
fatto
squartare
pel
suo
padrone
...
Era
sua
moglie
e
non
era
sua
moglie
,
dicevano
le
male
lingue
...
E
quando
Rocco
fu
ammazzato
,
tutti
credevano
:
ora
la
Solmo
ritorna
al
padrone
.
Che
!
...
Ve
l
'
ho
nominata
per
questo
;
non
potete
essere
gelosa
.
Se
mai
,
ora
,
delle
macchine
e
della
Società
Agricola
...
In
quanto
a
donne
,
egli
è
uscito
di
razza
.
Tutti
i
Roccaverdina
sono
stati
famosi
donnaioli
:
il
marchese
grande
,
il
padre
del
cugino
,
anche
vecchio
...
È
vero
che
,
dopo
,
aveva
la
scusa
della
paralisi
della
moglie
...
Povera
zia
!
Bocconi
amari
ne
ha
inghiottiti
parecchi
...
Ed
era
bellissima
...
L
'
avete
conosciuta
?
No
,
non
potete
averla
conosciuta
.
E
per
le
elezioni
comunali
?
Un
altro
dirizzone
;
ma
si
è
stancato
subito
...
Fate
il
miracolo
,
cugina
!
Dobbiamo
abbandonare
il
Comune
in
mano
a
certa
gentaccia
?
Che
penseranno
?
Che
il
marchese
di
Roccaverdina
ha
avuto
paura
!
Non
è
vero
;
ma
così
penseranno
e
lo
diranno
!
...
Mi
mordo
le
mani
!
...
Bella
figura
facciamo
col
Sottoprefetto
!
Egli
lo
ha
proposto
,
sicuro
che
il
marchese
avrebbe
accettato
la
nomina
.
Abbiamo
lavorato
tanto
!
Fate
il
miracolo
!..."
Ah
,
ella
avrebbe
voluto
fare
ben
altro
miracolo
!
Ma
si
sentiva
impotente
.
E
lo
diceva
quello
stesso
giorno
alla
sua
mamma
che
insisteva
presso
di
lei
:
"
Che
hai
dunque
?
Che
ti
accade
?
"
.
"
Forse
ho
sbagliato
,
mamma
!
"
"
Perché
?
"
"
Mi
sento
sola
sola
,
mamma
!
"
"
Che
intendi
dire
?
"
"
Ci
siamo
illusi
,
egli
ed
io
.
Il
suo
cuore
è
chiuso
per
me
.
Ha
preso
me
come
avrebbe
preso
qualunque
altra
...
Può
darsi
che
il
torto
sia
mio
...
Non
avrei
dovuto
entrare
in
questa
casa
...
C
'
è
ancora
il
fantasma
dell
'
altra
.
Lo
sento
,
lo
veggo
...
"
"
Ma
che
cosa
senti
?
Che
cosa
vedi
?
"
"
Niente
!
Non
so
...
Eppure
sono
certa
di
non
ingannarmi
.
"
"
Vergine
benedetta
!
Che
gusto
tormentarsi
così
!
"
"
Ah
,
mamma
!
Non
avrei
voluto
parlartene
per
non
angustiarti
.
Ma
il
cuore
mi
si
schianterebbe
se
non
potessi
sfogarmi
.
Lasciami
sfogare
...
Mi
ero
rassegnata
,
da
anni
.
Tu
non
hai
saputo
mai
nulla
fino
a
pochi
mesi
fa
.
Avevi
dolori
assai
più
grandi
del
mio
;
perché
avrei
dovuto
confidartelo
?
E
quando
,
tutt
'
a
un
tratto
,
quel
che
sembrava
stoltezza
sperare
mi
si
presentò
dinanzi
come
possibile
,
te
ne
rammenti
?
io
esitai
,
a
lungo
esitai
,
temendo
quel
che
,
pur
troppo
,
è
avvenuto
!
Sì
,
mamma
.
Tra
me
e
lui
sta
sempre
quell
'
altra
-
ricordo
vivo
...
!
Non
m
'
inganno
.
Sono
forse
una
persona
,
sono
un
cuore
qui
?
...
Sono
un
mobile
.
"
"
Che
aberrazione
,
figlia
mia
!
C
'
è
un
malinteso
tra
voi
;
dovreste
spiegarvi
.
Marito
e
moglie
debbono
fare
così
,
altrimenti
le
cose
s
'
ingrandiscono
.
Ognuno
immagina
che
sotto
ci
sia
qualche
cosa
di
grave
...
E
non
c
'
è
nulla
!
"
"
E
se
c
'
è
peggio
di
quel
che
uno
sospetta
?
"
"
Non
può
essere
.
Dopo
sei
soli
mesi
!
Il
marchese
ha
cento
cose
per
la
testa
.
Gli
affari
assorbono
,
danno
tanti
pensieri
.
Tu
rimani
a
fantasticare
,
a
roderti
il
fegato
...
Che
vuoi
che
ne
sappia
lui
?
Come
pretendi
che
indovini
?
"
"
Gliel
'
ho
detto
:
"
Antonio
,
non
mi
sento
amata
da
voi
!
"
.
Gliel
'
ho
detto
singhiozzando
...
"
"
Ebbene
?
"
"
Si
è
messo
a
ridere
,
mi
ha
risposto
scherzando
,
ma
rideva
male
,
scherzava
a
stento
.
"
"
Ti
è
sembrato
.
Ha
ragione
.
Gli
uomini
non
possono
intendere
certe
cose
di
noi
donne
,
che
non
hanno
importanza
per
loro
.
E
intanto
tu
ti
logori
la
salute
;
tu
non
ti
accorgi
che
deperisci
di
giorno
in
giorno
.
Sei
pallida
...
Non
sei
mai
stata
così
.
Che
credevi
,
sposando
?
Di
non
dover
avere
nessuna
croce
?
È
un
carattere
strano
;
sopportalo
come
è
.
Ho
sopportato
peggio
io
!
Ho
fatto
la
volontà
del
Signore
,
mi
sono
rassegnata
sempre
;
lo
hai
visto
!
Di
che
sei
gelosa
?
"
"
Del
suo
silenzio
,
mamma
!
"
"
Il
marchese
non
è
espansivo
;
è
fatto
così
.
Vorresti
rifarlo
?
"
"
Che
so
?
Certe
volte
rimane
assorto
,
col
viso
scuro
scuro
;
e
allora
,
quando
si
riscote
,
mi
guarda
con
occhi
smarriti
,
quasi
avesse
paura
che
io
indovinassi
.
E
se
gli
domando
:
"
Che
pensate
?
"
,
risponde
,
sfuggendomi
:
"
Niente
!
Niente
!"."
"
E
sarà
niente
davvero
.
Vuoi
che
gliene
parli
io
?
Che
gliene
faccia
parlare
dalla
baronessa
?
"
"
No
.
Può
darsi
che
io
abbia
torto
.
"
"
Hai
torto
certamente
.
"
"
Sì
,
sì
,
mamma
,
ho
torto
;
lo
comprendo
.
Non
affliggerti
per
me
!
"
Andando
via
,
il
marchese
le
aveva
detto
:
"
Tornerò
presto
questa
sera
"
.
Ma
era
già
un
'
ora
di
notte
,
e
la
marchesa
,
affacciata
al
terrazzino
a
pian
terreno
allato
al
portoncino
d
'
entrata
,
cominciava
a
impensierirsi
del
ritardo
.
Si
atterrì
vedendo
arrivare
soltanto
Titta
a
cavallo
d
'
una
mula
.
"
Il
marchese
?
"
"
Non
è
niente
,
eccellenza
.
"
Titta
,
saltato
giù
da
cavallo
,
legata
la
mula
a
uno
degli
anelli
di
ferro
confitti
a
posta
nel
muro
ai
due
lati
del
portoncino
,
si
affrettava
ad
entrare
.
Ella
gli
corse
incontro
nell
'
anticamera
.
"
Stia
tranquilla
,
voscenza
.
È
accaduto
...
"
"
Il
marchese
sta
male
?
"
"
No
,
eccellenza
.
Devo
andare
dal
pretore
e
dai
carabinieri
...
Si
è
impiccato
uno
a
Margitello
:
compare
Santi
Dimauro
.
"
"
Oh
,
Dio
!
...
Perché
?
Come
?
"
"
È
venuto
a
impiccarsi
nel
suo
fondo
venduto
al
marchese
due
anni
fa
.
L
'
aveva
detto
tante
volte
:
"
Verrò
a
morirvi
un
giorno
o
l
'
altro
!
"
.
E
finalmente
il
disgraziato
ha
mantenuto
la
parola
.
Si
era
pentito
di
aver
venduto
quel
fondo
...
Di
tanto
in
tanto
lo
trovavano
là
,
nella
carraia
,
coi
gomiti
su
le
ginocchia
e
la
testa
tra
le
mani
.
"
Che
fate
qui
,
compare
Santi
?
"
"
Guardo
la
mia
terra
,
che
non
è
più
mia
!
"
"
Avete
preso
un
sacco
di
quattrini
!
"
"
Sì
,
ma
io
vorrei
la
mia
terra
!
"
"
"
Perché
l
'
ha
venduta
?
"
"
Oh
!
Egli
soleva
raccontare
una
storia
lunga
.
Pel
processo
di
Rocco
Criscione
...
L
'
aveva
col
marchese
,
che
non
c
'
entrava
...
Il
giudice
istruttore
...
sa
,
voscenza
;
quando
si
fa
un
processo
si
raccolgono
tutte
le
voci
...
E
siccome
il
giudice
istruttore
...
Una
storia
lunga
!
...
Ma
era
venuto
lui
stesso
a
dire
al
marchese
:
"
Voscenza
vuole
quel
pezzo
di
terra
?
Se
lo
prenda
"
.
Era
proprio
nel
cuore
di
Margitello
,
e
di
tratto
in
tratto
il
vecchio
alterava
il
limite
...
I
contadini
quando
possono
rubare
un
palmo
di
terreno
,
non
hanno
scrupoli
.
Compare
Rocco
,
buon
'
anima
,
non
era
omo
da
lasciarlo
fare
,
nell
'
interesse
del
padrone
.
"
E
il
marchese
non
ne
troverà
un
altro
eguale
,
eccellenza
!
"
Il
vecchio
si
era
dunque
presentato
dal
marchese
:
"
Voscenza
vuole
quel
pezzo
di
terra
?
E
se
lo
prenda
!
"
.
Poi
il
vecchio
si
era
pentito
.
Veniva
a
piangere
là
,
quasi
ci
avesse
un
morto
...
Che
colpa
n
'
aveva
il
padrone
?
E
ora
,
per
fargli
dispetto
,
si
è
impiccato
a
un
albero
...
Chi
se
n
'
era
accorto
?
Spenzolava
davanti
la
casetta
...
Le
mule
della
carrozza
-
gli
animali
hanno
il
fiuto
meglio
di
noi
cristiani
-
non
volevano
andare
né
avanti
né
indietro
.
Io
guardo
attorno
per
veder
di
che
cosa
s
'
impaurissero
le
povere
bestie
...
Ah
,
Madonna
santa
!
Salto
giù
di
cassetta
,
scende
di
carrozza
anche
il
marchese
,
tutti
e
due
più
pallidi
del
morto
.
Non
lo
dimenticherò
finché
campo
!
...
Pavonazzo
,
con
gli
occhi
e
la
lingua
di
fuori
...
Lo
tocco
;
era
freddo
!
...
Allora
siamo
tornati
a
Margitello
...
Il
marchese
,
sturbato
,
non
poteva
parlare
...
Ha
dovuto
buttarsi
sul
letto
.
Ora
sta
meglio
...
E
mi
ha
mandato
per
avvertire
voscenza
.
Devo
andare
dal
pretore
e
dai
carabinieri
...
Il
morto
è
là
,
che
spenzola
ancora
...
Ha
voluto
dannarsi
!
"
La
marchesa
era
stata
ad
ascoltare
senza
interromperlo
,
corsa
da
brividi
per
tutta
la
persona
,
quasi
avesse
davanti
il
corpo
del
vecchio
contadino
col
viso
pavonazzo
,
con
gli
occhi
e
la
lingua
di
fuori
,
che
dondolava
dal
ramo
dell
'
albero
a
cui
disperatamente
era
andato
a
impiccarsi
.
"
Il
Signore
lo
avrà
perdonato
!
"
,
ella
disse
commossa
.
"
Ma
il
marchese
però
non
è
tornato
?
Ditemi
la
verità
,
Titta
:
sta
male
?
"
"
Eccellenza
,
no
!
Aspetta
la
giustizia
coi
carabinieri
e
i
manovali
che
dovranno
portar
via
il
morto
...
Mi
ha
mandato
a
posta
...
E
se
voscenza
permette
...
"
La
marchesa
quella
notte
ebbe
paura
di
dormire
sola
in
camera
sua
.
Disse
a
mamma
Grazia
:
"
Recitiamo
un
rosario
in
suffragio
del
disgraziato
"
.
A
metà
del
rosario
,
mamma
Grazia
era
già
addormentata
su
la
poltrona
dove
la
marchesa
l
'
aveva
fatta
sedere
;
ed
ella
si
buttò
sul
letto
vestita
,
certa
di
non
chiudere
occhio
,
con
nel
cuore
un
'
inesplicabile
angoscia
,
un
invincibile
presentimento
di
tristissimi
casi
che
sarebbero
sopravvenuti
,
presto
o
tardi
,
per
cattiva
influenza
di
quel
morto
.
XXVIII
.
Quella
notte
,
neppure
il
marchese
era
andato
a
letto
a
Margitello
.
Aveva
mandato
due
uomini
a
fare
la
guardia
all
'
impiccato
finché
non
fosse
arrivato
qualcuno
dei
nipoti
di
lui
;
e
riavutosi
dal
malessere
prodottogli
dal
repugnante
spettacolo
,
era
sceso
giù
nella
stanza
terrena
dove
i
garzoni
,
il
massaio
e
gli
altri
uomini
mangiavano
la
minestra
di
fave
lesse
,
discorrendo
dell
'
accaduto
.
La
presenza
del
marchese
li
aveva
fatti
tacere
.
Poi
uno
degli
uomini
,
presentando
il
piatto
vuoto
al
massaio
perché
glielo
riempisse
di
nuovo
,
si
permise
di
dire
:
"
Mandiamo
un
piatto
di
fave
anche
a
compare
Santi
!
"
.
E
rise
per
quella
facezia
;
parecchi
risero
con
lui
.
Il
massaio
,
rivolgendosi
al
marchese
,
notò
:
"
Era
un
pezzo
che
a
Ràbbato
non
s
'
impiccava
nessuno
.
Anni
e
anni
fa
,
il
Rospo
,
gessaio
,
poco
dopo
tornato
dalla
galera
.
Poi
mastro
Paolo
il
droghiere
,
perché
gli
era
scappata
la
moglie
col
campaio
dei
Pignataro
,
portandogli
via
gli
ori
e
i
quattrini
;
e
non
se
ne
seppe
più
né
nova
né
novella
!
"
.
"
Compare
Santi
ha
fatto
il
terzo
!
Ci
vuole
coraggio
a
impiccarsi
con
le
proprie
mani
!
"
,
disse
uno
dei
garzoni
.
"
E
ora
spargeranno
che
si
è
impiccato
per
me
!
"
,
esclamò
il
marchese
.
"
O
che
gliel
'
ha
detto
voscenza
:
Impiccatevi
?
"
,
rispose
il
massaio
.
"
Quasi
io
gli
avessi
rubato
quei
quattro
sassi
maledetti
!
È
venuto
da
me
coi
suoi
piedi
.
Si
è
preso
settant
'
onze
,
in
tanti
bei
pezzi
di
dodici
tarì
d
'
argento
,
uno
sopra
l
'
altro
!
E
dopo
andava
dicendo
,
a
chi
voleva
saperlo
e
a
chi
non
voleva
saperlo
,
che
io
gli
avevo
fatto
violenza
,
con
le
liti
,
quando
il
vecchio
ladro
spostava
il
limite
...
Questo
però
non
lo
diceva
!
"
"
È
il
destino
"
,
disse
gravemente
il
massaio
.
"
Il
destino
ci
chiama
.
Quando
il
destino
ci
sta
sopra
...
Dicevamo
del
Rospo
,
gessaio
.
Me
lo
raccontava
mio
padre
...
Quegli
,
sì
,
fece
bene
a
impiccarsi
!..."
"
Perché
?
"
,
domandò
un
giovanotto
contadino
,
continuando
a
mangiare
.
"
Aveva
rubato
il
pettorale
della
Madonna
...
Anelli
,
orecchini
,
spille
,
tutti
i
voti
dei
fedeli
,
e
la
corona
d
'
argento
,
anche
quella
del
bambino
Gesù
nella
cappella
di
Sant
'
Isidoro
,
e
calici
e
patene
nella
sacristia
...
Erano
stati
quattro
,
e
vennero
scoperti
perché
il
Rospo
si
era
presa
doppia
parte
,
e
uno
dei
compagni
cantò
.
Li
avevano
condannati
alla
galera
a
vita
.
Allora
non
si
scherzava
,
trattandosi
di
cose
sacre
.
Ma
nel
quarantotto
,
la
rivoluzione
mise
in
libertà
tutti
i
galeotti
...
E
il
gessaio
,
trovata
in
casa
una
figlia
di
sedici
anni
,
non
volle
credere
che
fosse
sua
,
quantunque
la
moglie
giurasse
che
egli
l
'
avesse
lasciata
incinta
di
un
mese
quando
era
stato
arrestato
.
Che
doveva
fare
?
Ammazzare
la
moglie
pel
tradimento
e
tornarsene
in
galera
?
Voscenza
si
annoia
con
questa
storia
...
Già
potrebbe
raccontarla
meglio
di
me
.
"
"
Continuate
"
,
rispose
il
marchese
.
"
L
'
ho
udita
accennare
una
volta
,
ma
non
so
tutti
i
particolari
.
"
"
Bisognava
sentirla
raccontare
da
mio
padre
...
Il
Rospo
stava
di
faccia
a
casa
nostra
,
dove
ora
abita
don
Rosario
il
farmacista
,
che
vi
ha
fabbricato
su
un
altro
piano
,
coi
balconi
,
e
ha
tinto
in
rosso
la
facciata
.
Diceva
mio
padre
che
il
Rospo
era
un
ometto
corto
,
segaligno
,
tutto
nervi
;
parlava
poco
,
e
dalla
galera
era
tornato
con
la
pelle
bianca
.
Sfido
!
Era
stato
all
'
ombra
sedici
anni
.
Chi
si
aspettava
di
vederlo
tornare
?
E
la
moglie
e
la
figlia
se
lo
videro
comparire
davanti
come
un
morto
risuscitato
;
neppure
la
moglie
lo
riconosceva
.
E
quando
egli
sentì
dirsi
:
"
Questa
è
tua
figlia
!
"
,
guardò
la
ragazza
con
tanto
d
'
occhi
.
"
Ringraziamo
Iddio
!
"
,
rispose
secco
secco
.
La
moglie
capì
,
e
si
mise
a
piangere
.
Il
Rospo
era
diventato
verde
come
l
'
aglio
,
raccontava
mio
padre
.
Tutti
i
vicini
,
che
erano
accorsi
,
si
posero
in
mezzo
in
difesa
della
moglie
.
E
il
Rospo
chinava
la
testa
:
"
Sì
,
sì
;
va
bene
.
Che
ho
detto
?
Ringraziamo
Iddio
!
"
.
Ma
metteva
paura
,
raccontava
mio
padre
...
Scusi
,
voscenza
"
,
soggiunse
il
massaio
,
rivolgendosi
di
nuovo
al
marchese
che
sembrava
ascoltasse
distrattamente
.
"
Io
non
so
raccontarla
bene
questa
storia
;
non
c
'
ero
allora
,
non
ero
neppur
nato
;
ma
la
ho
udita
tante
e
tante
volte
da
mio
padre
,
che
posso
ripeterla
con
le
sue
stesse
parole
...
"
"
E
s
'
impiccò
pel
tradimento
?
"
,
domandò
un
altro
contadino
.
"
Ma
che
!
Tutti
credevano
:
"
Ora
ammazza
la
moglie
!
"
.
Niente
.
Dal
giorno
dopo
,
egli
riprese
il
suo
mestiere
di
gessaio
.
E
con
la
moglie
non
una
parola
,
non
un
gesto
;
se
non
che
,
di
tratto
in
tratto
,
conduceva
via
la
figlia
alla
fornace
dove
cuoceva
il
gesso
.
E
la
moglie
tremava
:
"
Che
farà
?
Scannerà
quella
povera
creatura
?
"
.
Non
osava
di
fiatare
però
.
E
i
vicini
,
zitti
;
avevano
paura
di
lui
,
tornato
dalla
galera
,
con
quel
viso
smorto
smorto
che
inverdiva
sempre
peggio
dell
'
aglio
,
come
se
il
sole
e
l
'
aria
non
riuscissero
ad
abbronzarlo
.
Per
farla
breve
...
Vergine
benedetta
!
Pare
impossibile
!
...
Ormai
egli
era
convinto
che
quella
non
fosse
sua
figlia
;
anche
la
disgraziata
se
ne
era
convinta
,
indotta
da
lui
:
e
cominciò
ad
odiare
la
madre
.
Ogni
giorno
,
bisticci
,
parolacce
,
quando
non
andava
alla
fornace
col
padre
...
Finalmente
,
la
madre
se
n
'
accorse
.
Piangeva
da
mattina
a
sera
nei
giorni
che
restava
sola
.
Le
vicine
:
"
Che
avete
,
comare
?
"
.
"
Ho
la
maledizione
di
Dio
in
casa
!
"
Non
si
spiegava
.
Poi
,
la
cosa
diventò
palese
a
tutti
...
Bisognava
esser
ciechi
per
non
capire
.
Quella
sfacciata
non
si
conteneva
...
Insomma
la
povera
madre
doveva
vedere
e
tacere
.
Fosse
stata
un
'
altra
donna
...
sia
!
Ma
la
propria
figlia
!
Uno
scandalo
immenso
!
E
i
vicini
facevano
finta
di
non
avvedersi
di
niente
,
per
paura
del
galeotto
.
"
"
Cristo
!
Fece
bene
,
giacché
non
era
sua
figlia
!
"
"
Non
parlate
così
,
compare
Cola
"
,
riprese
il
massaio
.
"
Era
proprio
figlia
sua
!
Un
giorno
la
moglie
cade
malata
,
arriva
in
punto
di
morte
,
e
prima
di
ricevere
i
sacramenti
,
glielo
giura
davanti
al
sacerdote
con
l
'
ostia
consacrata
in
mano
,
davanti
a
tutti
.
"
Sto
per
presentarmi
al
cospetto
di
Dio
!
"
Oh
!
In
punto
di
morte
non
si
mentisce
.
E
due
giorni
dopo
...
Mio
padre
raccontava
:
"
Avevo
bisogno
di
un
carico
di
gesso
,
e
domando
alla
figlia
:
'
Dov
'
è
tuo
padre
?
'
.
Risponde
:
'
Nella
stalla
;
dà
la
paglia
agli
asini
'
.
Aveva
sei
asini
per
trasportare
il
gesso
.
E
vo
'
nella
stalla
,
una
porta
accanto
.
Chiamo
;
nessuno
mi
risponde
.
Spingo
la
porta
,
entro
...
-
mio
padre
qui
si
faceva
sempre
il
segno
della
santa
croce
...
-
Il
Rospo
s
'
era
impiccato
a
uno
degli
anelli
della
mangiatoia
con
la
cavezza
d
'
un
asino
...
I
sei
asini
mangiavano
tranquillamente
la
paglia
...
Si
era
fatto
giustizia
con
le
sue
proprie
mani
!
E
la
gente
disse
che
era
stato
il
castigo
di
Dio
perché
il
Rospo
aveva
rubato
gli
ori
della
Madonna
e
i
calici
e
le
patene
!
...
Fu
il
primo
a
Ràbbato
.
Nessuno
si
ricordava
che
un
rabbatàno
si
fosse
ammazzato
da
sé
fino
a
quel
giorno
"."
"
Il
Rospo
ha
aperto
la
strada
e
gli
altri
gli
vanno
dietro
!
"
,
disse
compare
Cola
.
"
Io
intanto
me
ne
vado
a
dormire
"
"
Anch
'
io
!
Anch
'
io
!
È
tardi
.
Santa
notte
!
"
Tre
rimasero
,
col
massaio
e
il
marchese
.
"
Pure
voscenza
ha
sonno
.
"
"
No
,
massaio
.
"
"
E
ora
,
chi
passerà
più
di
notte
per
la
carraia
?
"
,
disse
uno
dei
contadini
accendendo
la
pipa
.
"
Hai
paura
dello
Spirito
!
Ah
!
Ah
!
"
"
Voi
ridete
,
compare
.
Ma
chi
ha
visto
coi
suoi
occhi
,
come
in
questo
momento
vedo
il
padrone
e
voi
...
"
"
Eri
ubbriaco
quella
volta
.
"
"
Eh
sì
,
col
vino
che
danno
i
Crisanti
!
Aceto
battezzato
.
Credetemi
,
per
strada
pensavo
a
mia
madre
che
avevo
lasciato
malata
,
poveretta
.
C
'
era
un
fil
di
luna
.
Il
cielo
,
sereno
,
con
le
stelle
che
ammiccavano
;
e
il
cane
dei
Sidoti
uggiolava
lassù
davanti
a
la
casa
con
la
porta
aperta
,
e
gli
uomini
che
discorrevano
.
Si
udivano
le
voci
,
non
le
parole
...
Questo
per
dirvi
che
non
era
tardi
;
un
'
ora
di
notte
,
forse
,
poco
più
...
"
"
E
così
?
"
,
disse
il
marchese
,
vedendo
che
il
contadino
si
era
fermato
per
riaccendere
la
pipa
.
"
Mi
sento
accapponare
la
pelle
ogni
volta
che
ne
parlo
.
Prima
,
rispondevo
anche
io
:
"
Sciocchezze
!
Fantasia
alterata
!
"
,
quando
udivo
parlare
di
queste
cose
;
ma
ora
mi
farei
mozzare
il
collo
,
eccellenza
,
perché
è
la
verità
,
se
volessero
costringermi
a
dire
che
non
è
vero
...
Ero
arrivato
a
metà
della
carraia
qui
,
di
Margitello
,
e
davanti
a
me
non
c
'
era
nessuno
.
Ci
si
vedeva
bene
...
Via
,
si
fosse
trattato
di
uno
a
piedi
,
forse
non
avrei
potuto
accorgermene
...
Ma
di
uno
a
cavallo
!
Avrei
dovuto
almeno
sentire
il
rumore
delle
zampe
della
mula
...
Tutt
'
a
un
tratto
!
...
Come
se
la
mula
e
l
'
uomo
che
la
cavalcava
fossero
sbucati
di
sotto
terra
!
La
mula
faceva
salti
,
girava
a
destra
,
a
sinistra
...
A
una
ventina
di
passi
,
eccellenza
,
gridai
:
"
Ohè
!
Badate
!
"
.
Temevo
che
non
mi
venisse
addosso
...
Coi
fichi
d
'
India
della
siepe
non
potevo
scansarmi
,
e
mi
fermai
.
E
la
mula
saltò
e
girò
,
imbizzita
,
sbruffando
dalle
narici
.
Vidi
vacillare
quell
'
omo
e
sentii
il
suo
tonfo
per
terra
...
Volevo
accorrere
...
Gesù
sacramentato
!
Omo
e
mula
se
li
era
inghiottiti
il
terreno
dond
'
erano
sbucati
!
...
Se
in
quel
momento
mi
avessero
salassato
,
non
avrei
dato
una
stilla
di
sangue
!
...
Proprio
nel
punto
dove
ammazzarono
compare
Rocco
Criscione
,
eccellenza
...
Pensavo
a
mia
madre
malata
,
non
pensavo
al
morto
!
...
Ho
visto
con
quest
'
occhi
,
ho
udito
con
queste
orecchie
;
e
non
ripasserei
di
là
,
a
notte
avanzata
,
neppure
se
mi
dicessero
:
"
Ti
diamo
mille
onze
!...",
non
mi
crede
,
voscenza
?
"
Il
marchese
si
era
alzato
da
sedere
,
pallido
,
con
la
lingua
inaridita
,
e
un
tremito
dai
piedi
alla
testa
ch
'
egli
cercava
di
nascondere
mettendosi
a
passeggiare
su
e
giù
per
la
stanza
,
voltando
le
spalle
al
massaio
e
ai
tre
contadini
.
"
Degli
uomini
io
ho
paura
,
non
delle
anime
dei
morti
!
"
,
esclamò
il
massaio
.
"
Una
volta
tornavo
dalla
campagna
verso
la
mezzanotte
.
C
'
era
un
lume
di
luna
che
ci
si
vedeva
come
di
giorno
.
E
nel
piano
di
Sant
'
Antonio
ecco
un
fantasma
,
avvolto
in
un
lenzuolo
,
e
in
testa
un
arcolaio
che
girava
,
girava
!
Mi
fermo
...
e
lui
si
ferma
;
l
'
arcolaio
però
girava
sempre
.
Lì
per
lì
,
si
capisce
,
mi
sentii
gelare
il
sangue
!
ma
siccome
mi
pareva
che
il
fantasma
volesse
impedirmi
di
passare
,
"
Per
la
Madonna
!
"
,
grido
...
Con
la
chiave
di
casa
,
e
un
coltellaccio
dal
manico
di
ferro
,
da
due
soldi
,
avevo
fatto
un
rumore
come
quando
viene
alzato
il
grilletto
d
'
una
pistola
...
e
mi
ero
slanciato
con
impeto
ad
afferrare
un
lembo
del
lenzuolo
.
"
Compare
Nunzio
,
che
fate
!..."
Era
quel
gran
boia
di
Testasecca
!
"
Voi
,
compare
?
"
"
Zitto
non
avete
visto
niente
!..."
E
quel
che
vidi
infatti
non
l
'
ho
mai
detto
a
nessuno
...
Una
persona
che
scendeva
da
un
certo
balcone
con
la
scala
di
corda
...
"
"
Un
ladro
?
"
"
Già
,
di
quelli
che
fanno
spuntare
qualcosa
su
la
testa
dei
mariti
...
Chiunque
altro
sarebbe
tornato
indietro
,
e
ora
racconterebbe
,
come
voi
,
la
storiella
del
fantasma
col
lenzuolo
e
l
'
arcolaio
in
testa
.
"
"
Ma
la
mula
e
l
'
uomo
a
cavallo
,
che
sparirono
in
un
batter
d
'
occhio
,
inghiottiti
dal
terreno
?
"
,
riprese
il
contadino
che
aveva
finito
di
fumare
e
vuotava
la
pipa
sul
palmo
della
mano
.
"
Che
ne
dice
,
voscenza
?
"
,
domandò
il
massaio
.
Il
marchese
non
rispose
,
e
continuò
un
bel
pezzo
ad
andare
su
e
giù
per
lo
stanzone
,
a
testa
bassa
,
con
le
mani
dietro
la
schiena
,
contraendo
a
intervalli
le
labbra
,
quasi
per
trattenere
le
parole
che
gli
si
agitavano
su
la
lingua
,
scrollando
spesso
le
spalle
,
assorto
in
un
ragionamento
interiore
che
sembrava
gli
facesse
fin
dimenticare
il
luogo
in
cui
si
trovava
.
"
Andiamo
a
dormire
anche
noi
!
"
,
disse
uno
dei
contadini
.
Anche
gli
altri
due
si
alzarono
da
sedere
.
"
Buona
notte
,
voscenza
!
"
Il
marchese
accennò
col
capo
una
risposta
al
saluto
,
e
si
fermò
in
mezzo
allo
stanzone
.
"
Destino
!
"
,
esclamò
il
massaio
.
"
Che
vuol
farci
,
eccellenza
?
Pietre
dell
'
aria
,
che
ci
cascano
addosso
quando
non
ce
le
aspettiamo
!
Se
permette
,
mi
butterò
sul
letto
di
Titta
,
caso
voscenza
avesse
bisogno
di
qualche
cosa
.
"
E
prese
in
mano
il
lume
per
accompagnarlo
.
"
Sì
"
,
rispose
il
marchese
.
Il
cortile
era
inondato
dal
lume
di
luna
.
Nella
gran
pace
notturna
si
sentiva
,
in
lontananza
,
una
voce
che
cantava
.
XXIX
.
Aveva
trovato
la
casa
piena
di
gente
.
La
signora
Mugnos
,
Cristina
,
il
cavalier
Pergola
,
don
Aquilante
erano
accorsi
alle
prime
notizie
sparsesi
per
Ràbbato
del
suicidio
del
vecchio
Dimauro
.
Correvano
stranissime
voci
.
Il
vecchio
,
preparato
il
cappio
,
atteso
al
passaggio
il
marchese
,
gli
aveva
imprecato
addosso
tutte
le
maledizioni
del
cielo
e
si
era
impiccato
sotto
gli
occhi
di
lui
.
Il
marchese
,
dallo
spavento
,
cascato
come
morto
per
terra
,
trasportato
alla
Casina
,
era
rinvenuto
dopo
due
ore
!
...
Il
vecchio
si
era
presentato
al
marchese
con
la
corda
in
mano
:
"
Vi
restituisco
le
settant
'
onze
;
datemi
il
mio
fondo
o
,
quanto
è
vero
Iddio
,
m
'
impicco
a
un
albero
,
là
!
"
.
"
Impiccatevi
,
se
vi
fa
piacere
.
Volete
un
po
'
di
sapone
per
la
corda
?
"
E
alla
dura
risposta
del
marchese
,
il
povero
compare
Santi
era
andato
davvero
a
impiccarsi
.
Il
marchese
lo
aveva
guardato
dalla
finestra
,
senza
commuoversi
e
senza
mandare
nessuno
ad
impedire
quella
pazzia
!
...
Il
vecchio
aveva
detto
a
un
nepote
:
"
Domani
il
marchese
troverà
un
frutto
nuovo
a
un
ramo
del
mandorlo
nel
mio
fondo
di
Margitello
.
Gli
farà
stranguglioni
!
"
.
Il
nepote
:
"
Che
frutto
nuovo
?
"
.
"Vedrai."
E
la
mattina
era
andato
via
senza
dire
altro
.
Il
nepote
lo
credeva
a
messa
...
Invece
,
povero
diavolo
,
era
corso
a
impiccarsi
!
...
Titta
,
ripartito
di
buon
'
ora
col
pretore
e
coi
carabinieri
,
aveva
lasciato
la
marchesa
in
grande
agitazione
.
Alla
vista
della
madre
,
Zòsima
le
si
era
gettata
tra
le
braccia
singhiozzando
:
"
Che
disgrazia
,
mamma
,
che
disgrazia
!
"
.
Ma
era
sopraggiunto
quasi
subito
il
cavalier
Pergola
:
"
Eh
,
via
,
cugina
!
...
Che
colpa
ne
ha
il
marchese
?
"
.
Don
Aquilante
l
'
aveva
poi
confortata
un
po
'
,
raccontando
minutamente
com
'
era
andata
la
cosa
;
nessuno
poteva
saperlo
meglio
di
lui
che
aveva
conchiuso
l
'
affare
.
Il
marchese
aveva
tutt
'
altro
pel
capo
,
in
quei
giorni
,
che
il
terreno
di
compare
Santi
!
"
Il
vecchio
venne
da
me
:
"
Signor
avvocato
,
finiamola
!
"
.
Io
alla
prima
non
avevo
capito
.
"
Che
dobbiamo
finire
?
"
"
Questa
storia
del
mio
fondo
di
Margitello
.
"
"
Vi
siete
deciso
finalmente
?...""
"
Ma
dunque
perché
?...",
aveva
esclamato
all
'
ultimo
la
marchesa
strizzandosi
le
mani
.
"
Ma
dunque
perché
?
"
"
Perché
il
vecchio
avaro
avrebbe
voluto
insieme
e
fondo
e
denari
.
Tutti
i
contadini
sono
così
;
uno
più
ladro
dell
'
altro
.
Bruti
!
Anime
di
animali
in
corpo
umano
.
"
E
pronunziava
queste
parole
con
aria
misteriosa
scrollando
la
testa
,
socchiudendo
gli
occhi
,
quasi
nascondessero
un
concetto
profondo
che
sarebbe
stato
inutile
spiegare
;
né
la
signora
né
il
cavalier
Pergola
lo
avrebbero
capito
.
All
'
apparire
del
marchese
su
l
'
uscio
del
salotto
,
nessuno
aveva
osato
di
dire
una
parola
.
"
Che
cosa
c
'
è
?
Fate
il
lutto
?
"
,
egli
esclamò
bruscamente
.
Gli
era
parso
proprio
di
entrare
in
una
di
quelle
stanze
dove
i
parenti
di
un
morto
vi
ricevono
silenziosamente
le
persone
più
intime
,
con
costume
forse
orientale
tuttora
vivo
in
Sicilia
.
"
Come
state
?
"
,
gli
domandò
la
marchesa
.
"
Io
?
...
Benissimo
!..."
Era
pallido
invece
e
rivelava
una
profonda
irritazione
nel
tono
della
voce
.
"
Benissimo
,
vi
dico
!
"
,
egli
replicò
a
un
gesto
dubitativo
della
marchesa
.
"
Non
ci
mancherebbe
altro
"
,
intervenne
il
cavalier
Pergola
,
"
che
il
cugino
dovesse
star
male
perché
un
imbecille
si
è
impiccato
!
"
"
Mi
dispiace
soltanto
di
non
aver
potuto
dormire
la
notte
scorsa
"
,
soggiunse
il
marchese
.
"
Vado
subito
a
letto
,
per
un
paio
di
ore
.
"
La
marchesa
lo
seguì
in
camera
.
"
Grazie
,
non
ho
bisogno
di
niente
"
,
egli
disse
.
"
Prendete
almeno
un
torlo
d
'
uovo
col
caffè
.
"
"
Niente
.
Lasciatemi
dormire
un
paio
d
'ore."
"
So
che
vi
siete
sentito
male
...
"
"
Male
,
perché
?
Sono
un
bambino
forse
?
"
"
Lo
hanno
portato
via
?
"
,
domandò
la
marchesa
dopo
un
istante
di
pausa
.
"
Sì
,
il
diavolo
se
lo
è
portato
via
!
...
Ma
non
capite
che
non
voglio
parlarne
?
...
Che
voglio
...
dormire
?
"
La
marchesa
lo
guardò
stupita
e
uscì
di
camera
mortificatissima
,
quasi
si
fosse
sentita
scacciata
.
Chiuso
l
'
uscio
,
e
tenendo
una
mano
sul
pomo
di
rame
della
serratura
,
stette
là
alcuni
secondi
,
per
ricomporsi
prima
di
tornare
in
salotto
.
"
È
già
andato
a
letto
?
"
,
le
domandò
lo
zio
don
Tindaro
,
arrivato
in
quell
'
intervallo
.
"
Peccato
!
...
Volevo
mostrargli
...
"
E
tolse
di
mano
al
cavalier
Pergola
uno
strano
idoletto
di
argento
,
il
suo
più
bello
acquisto
di
quell
'
anno
,
egli
diceva
.
"
Eh
nepote
?
...
Un
tesoro
!
...
Cosa
egiziana
!
...
Un
Anubi
,
il
Dio
Cane
...
Come
è
venuto
qui
?
...
Da
quanti
secoli
?
Era
a
un
metro
sotterra
...
Lo
ha
scavato
,
per
caso
,
un
contadino
e
me
lo
ha
portato
...
"
Ti
do
due
piastre
,
sei
contento
?
"
E
non
ne
avevo
ancora
capito
l
'
importanza
,
lo
confesso
.
Dopo
,
osservandolo
meglio
...
Argento
...
non
c
'
è
dubbio
...
Ma
quand
'
anche
non
fosse
?
...
Il
valore
non
consiste
ne
la
materia
,
ma
nella
cosa
rappresentata
...
Pensate
,
nepote
mia
,
che
voi
avete
tra
le
dita
un
oggetto
di
parecchie
migliaia
di
secoli
!
...
Ero
venuto
a
posta
per
farglielo
vedere
...
E
anche
per
sapere
che
c
'
è
di
vero
in
quel
che
mi
è
stato
detto
.
Si
è
impiccato
sotto
gli
occhi
del
marchese
?
...
Ma
nessuno
ha
pensato
a
tagliare
la
corda
?
Dovevano
fare
così
...
"
"
Ma
vi
pare
,
papà
!
"
,
lo
interruppe
il
cavalier
Pergola
.
"
È
quel
che
ho
risposto
io
:
ma
vi
pare
!
"
"
Potrebbe
accadere
anche
a
voi
.
Figuriamoci
che
qualche
maligno
dicesse
al
contadino
che
vi
ha
venduto
questo
idoletto
:
"
Sciocco
!
Ti
sei
lasciato
cavar
di
mano
una
fortuna
.
Quel
cosettino
valeva
più
di
mille
onze
...
"
.
E
che
costui
dal
dispiacere
...
"
"
Ma
io
gliel
'
ho
già
detto
prima
:
"
Guarda
;
ti
do
due
piastre
.
Se
intanto
c
'
è
qualcuno
che
volesse
dartene
di
più
...
Mostralo
a
chi
ti
pare
;
solamente
io
vorrei
la
preferenza
.
C
'
è
chi
te
ne
dà
dieci
?
Ed
io
ti
darò
dieci
piastre
e
mezza
"
.
Se
costui
però
venisse
a
dirmi
...
(
sono
così
ignoranti
i
contadini
!
Si
credono
sempre
rubati
dai
galantuomini
!...)
Ma
io
gli
risponderei
:
"
Tieni
!
Restituiscimi
le
mie
due
piastre
"
.
E
mi
costerebbe
un
grande
sforzo
.
Mio
nepote
il
marchese
è
di
altro
parere
.
I
negozi
sono
negozi
;
non
si
fanno
per
disfarli
.
Ha
ragione
.
Ma
quando
si
combatte
con
ignoranti
che
poi
sono
anche
sospettosi
e
maligni
?
Il
meglio
è
non
avere
che
spartire
con
essi
.
Tanto
,
possedere
o
non
possedere
quella
spanna
di
terreno
che
dovrebbe
importargli
?
Visto
che
il
vecchio
si
era
pentito
della
vendita
,
e
che
andava
là
a
piangere
su
le
zolle
-
a
un
contadino
potete
prendergli
la
moglie
,
la
figlia
...
sta
zitto
,
chiude
gli
occhi
;
ma
un
pizzico
di
terra
no
!
è
come
strappargli
un
brano
di
cuore
-
visto
che
il
vecchio
si
era
pentito
della
vendita
,
io
gli
avrei
subito
proposto
:
sciogliamo
il
contratto
;
ecco
il
vostro
fondo
,
qua
le
mie
settant
'
onze
...
e
sputiamoci
su
,
come
suol
dirsi
.
Gliel
'
avevo
consigliato
,
poche
settimane
fa
:
"
Nepote
mio
,
levatelo
di
torno
questo
compare
Santi
Dimauro
!
"
.
Tuo
marito
,
scusa
,
nepote
mia
...
ha
una
testa
!
...
La
testa
dei
Roccaverdina
!
Se
mi
avesse
dato
retta
,
quel
che
è
accaduto
non
sarebbe
accaduto
,
e
tu
non
staresti
ora
spaventata
spaventata
,
con
quegli
occhi
che
guardano
e
non
vedono
...
Lo
hai
osservato
bene
il
mio
idoletto
?
Non
ti
sei
neppure
accorta
che
ha
la
testa
di
un
cane
!
"
Era
proprio
spaventata
spaventata
,
come
diceva
lo
zio
Tindaro
.
Le
rombava
nell
'
orecchio
il
tono
aspro
,
quasi
villano
,
della
voce
del
marchese
,
quale
fin
'
allora
non
le
era
accaduto
di
udirlo
in
parole
rivolte
a
lei
.
Per
giungere
a
questo
punto
,
ella
rifletteva
,
il
turbamento
del
marchese
doveva
essere
grandissimo
;
rimorso
più
che
turbamento
,
se
lo
zio
gli
aveva
consigliato
:
"
Levati
di
torno
quel
compare
Santi
!
"
,
ed
egli
non
aveva
voluto
dargli
retta
perché
un
affare
quando
è
concluso
...
è
concluso
!
In
un
angolo
del
salotto
,
il
cavalier
Pergola
discuteva
ad
alta
voce
con
don
Aquilante
intorno
ai
primi
capitoli
della
Genesi
.
Di
tratto
in
tratto
si
udiva
la
voce
severa
di
don
Aquilante
che
ripeteva
:
"
Parole
il
cui
senso
non
è
stato
ancora
compreso
!
"
.
E
la
replica
del
cavaliere
:
"
Bisognava
appunto
attendere
voi
per
sentirselo
spiegare
!
"
.
Come
fossero
arrivati
fino
alla
Genesi
parlando
del
suicidio
di
compare
Santi
,
nessuno
dei
due
avrebbe
saputo
dirlo
;
certamente
avevano
fatto
presto
.
Lo
zio
don
Tindaro
che
si
era
avvicinato
ad
essi
,
udito
di
che
si
trattava
,
guardato
in
faccia
suo
genero
e
crollata
la
testa
,
si
era
allontanato
borbottando
:
"
E
poi
si
ricorre
alle
reliquie
dei
santi
!
"
.
Passando
davanti
a
la
signora
Mugnos
e
Cristina
che
cercavano
di
confortare
la
marchesa
,
il
cavaliere
don
Tindaro
fece
il
gesto
di
chi
non
vuol
disturbare
un
intimo
colloquio
;
ma
la
signora
Mugnos
lo
richiamava
:
"
Diteglielo
anche
voi
,
cavaliere
;
non
è
un
'
imprudenza
pretendere
che
il
marchese
renda
quel
fondo
agli
eredi
?
"
.
"
E
senza
chiedere
la
restituzione
del
prezzo
,
aggiungerei
io
!
Settant
'
onze
non
fanno
né
ricco
né
povero
il
marchese
di
Roccaverdina
;
con
quella
spanna
di
terreno
o
senza
di
esso
,
Margitello
sarà
sempre
Margitello
.
Margitello
ha
fatto
come
il
pesce
grande
che
ingoia
il
pesce
piccolo
;
si
è
mangiato
Roccaverdina
.
Roccaverdina
,
che
è
il
titolo
di
famiglia
,
è
sparito
in
Margitello
,
dopo
l
'
abolizione
dei
fidecommessi
.
Un
pezzo
tu
,
un
pezzo
io
,
un
pezzo
quegli
...
come
le
spoglie
di
Gesù
Cristo
,
che
i
crocifissori
si
giocarono
ai
dadi
.
Dico
così
per
modo
di
esprimermi
...
Il
marchese
,
d
'
altra
parte
,
non
ha
torto
.
"
Perché
debbo
avere
quella
soggezione
in
casa
mia
?
Per
questo
ho
comprato
qua
,
ho
comprato
là
,
sbarazzandomi
di
tutti
i
vicini
.
"
Ora
Margitello
è
un
gran
rettangolo
,
chiuso
dai
quattro
lati
dallo
stradone
provinciale
e
dalle
carraie
comunali
,
perfettamente
isolato
.
Ma
quel
vecchio
testardo
voleva
star
conficcato
là
per
far
dispetto
al
marchese
...
"
"
Ah
!
...
Non
posso
pensarci
!
...
Mi
sembra
che
ci
sia
la
maledizione
su
quel
terreno
!..."
"
Chi
può
dirti
il
contrario
,
cara
nepote
?
"
"
La
mamma
ha
paura
che
il
marchese
...
"
"
In
questo
momento
non
vi
sembra
imprudente
prenderlo
di
fronte
?...",
la
interruppe
la
signora
Mugnos
.
"
Più
tardi
,
forse
...
Ma
serebbe
sempre
meglio
lasciarlo
fare
a
modo
suo
.
"
"
Ed
è
capace
di
continuare
a
fare
a
modo
suo
,
anche
per
picca
!
"
,
concluse
ridendo
don
Tindaro
.
"
Sì
,
mamma
;
vo
'
vedere
se
m
'
ama
!
"
,
esclamò
Zòsima
poco
dopo
,
appena
rimasta
sola
con
la
signora
Mugnos
e
Cristina
.
"
Vo
'
metterlo
a
questa
prova
!
"
"
E
poi
?
"
,
disse
Cristina
guardando
con
profonda
espressione
di
disinganno
la
sorella
.
"
E
poi
?
...
Almeno
avrò
la
certezza
.
"
"
Io
non
la
cercherei
.
"
"
Perché
?
"
"
Perché
...
La
penso
così
.
"
Ella
pensava
diversamente
.
Era
entrata
con
molta
cautela
in
camera
,
non
volendo
svegliare
il
marchese
,
se
per
caso
dormisse
ancora
.
Vistolo
supino
,
con
gli
occhi
aperti
,
immobile
,
come
se
non
si
fosse
accorto
della
presenza
di
lei
,
la
marchesa
lo
chiamò
con
un
grido
:
"
Antonio
!
...
Oh
,
Dio
!
...
Mi
avete
fatto
paura
!
Vi
sentite
ancora
male
?
"
.
Si
era
accostata
,
ansiosa
,
tremante
,
e
lo
aveva
preso
per
una
mano
.
"
Ma
che
cosa
immaginate
dunque
?
"
,
egli
disse
con
voce
che
mal
nascondeva
l
'
irritazione
.
"
Che
vi
hanno
riferito
?
Che
vi
hanno
insinuato
nell
'animo?..."
"
Ah
!
...
Sentite
"
,
ella
riprese
,
giungendo
le
mani
in
atto
supplichevole
,
"
ve
lo
chiedo
per
grazia
!
...
Se
mi
volete
veramente
bene
...
"
"
Avete
bisogno
di
altre
prove
?
Dopo
quel
che
ho
fatto
?
"
"
Di
altre
prove
no
...
Mi
sono
espressa
male
.
Per
la
nostra
tranquillità
,
per
disperdere
qualunque
mal
augurio
-
che
volete
?
Io
sono
superstiziosa
come
tutte
le
donne
.
Voialtri
uomini
forse
non
potete
credere
che
certi
sentimenti
sieno
spesso
previsioni
,
ammonizioni
del
cuore
-
per
la
nostra
tranquillità
,
sentite
...
!
"
Esitava
,
non
osava
di
esprimere
con
parole
più
schiette
e
più
semplici
il
suo
vivo
desiderio
,
di
imporglielo
anzi
con
la
tenerezza
che
in
quel
momento
le
vibrava
per
tutta
la
persona
e
che
ella
avrebbe
voluto
almeno
indovinata
se
non
scorta
da
lui
.
Esitava
,
aspettando
che
le
accorresse
spontaneamente
in
soccorso
e
che
la
prevenisse
accordandole
,
quasi
in
regalo
,
quel
che
ella
gli
richiedeva
con
timido
gesto
di
preghiera
.
Appena
però
si
avvide
che
il
marchese
la
guardava
diffidente
e
in
atto
di
difesa
e
di
resistenza
,
si
sentì
invadere
da
un
impeto
di
coraggio
e
di
forza
e
con
accento
risoluto
riprese
:
"
Sentite
:
dovreste
rendere
quel
fondo
agli
eredi
,
come
vi
ha
consigliato
lo
zio
don
Tindaro
,
e
senza
volerne
restituito
il
prezzo
...
Vi
prego
di
fare
così
,
per
amor
mio
!
"
.
"
E
con
ciò
confermare
che
il
vecchio
si
è
impiccato
per
colpa
del
marchese
di
Roccaverdina
!
"
Saltò
giù
dal
letto
,
buttando
da
lato
le
coperte
sotto
cui
si
era
ficcato
vestito
.
"
Mio
zio
non
capisce
niente
,
con
le
sue
antichità
!
"
,
soggiunse
.
"
Ve
lo
chiedo
come
dono
...
come
sacrificio
;
non
vorrete
rifiutarmelo
.
Non
sarò
mai
tranquilla
finché
quel
fondo
di
malaugurio
farà
parte
di
Margitello
...
"
"
Che
sospettate
?
Che
vi
hanno
detto
?
Parlate
!
"
"
Che
cosa
potrebbero
dirmi
?
...
Che
potrei
sospettare
?...",
ella
domandò
lentamente
,
indietreggiando
un
po
'
davanti
a
quella
domanda
scoppiata
con
un
urlo
di
collera
.
"
Non
mi
dite
più
niente
,
non
mi
parlate
più
di
questo
!
"
,
fece
il
marchese
.
C
'
erano
nell
'
espressione
della
faccia
e
nel
tono
della
voce
così
evidenti
segni
di
terrore
e
di
angoscia
,
che
la
marchesa
poté
significargli
soltanto
con
un
dolce
gesto
delle
due
mani
:
"
Farò
come
volete
!
"
.
E
uscì
di
camera
.
XXX
.
Infatti
non
gliene
aveva
riparlato
più
;
ma
tutti
e
due
capivano
che
ognuno
di
essi
pensava
continuamente
a
quel
silenzio
impostosi
e
ne
soffriva
in
diversa
maniera
.
Egli
,
stizzito
che
la
marchesa
col
rassegnato
contegno
,
col
muto
dolore
gli
rammentasse
che
attendeva
una
risposta
,
una
rivelazione
,
o
un
atto
,
quell
'
atto
richiestogli
con
supplichevoli
parole
,
come
prova
di
amore
;
ella
,
offesa
dell
'
inesplicabile
rifiuto
,
e
dei
modi
chiusi
e
bruschi
con
cui
si
vedeva
trattata
,
e
che
la
sua
vivace
fantasia
contribuiva
a
ingrandire
e
a
renderle
penosissimi
.
Durante
quei
tre
ultimi
mesi
,
la
povera
mamma
Grazia
se
n
'
era
andata
all
'
altro
mondo
,
senza
neppure
accorgersene
,
restando
immobile
con
la
calza
in
mano
,
su
la
seggiola
dov
'
era
seduta
nel
balcone
per
godersi
il
sole
di
febbraio
;
e
la
baronessa
di
Lagomorto
l
'
aveva
seguita
venti
giorni
dopo
,
estinguendo
tranquillamente
sotto
il
baldacchino
bianco
del
suo
letto
,
coi
canini
là
accucciati
che
più
non
valevano
a
tenerle
ben
riscaldati
i
piedi
.
"
Li
raccomando
a
te
"
,
ella
aveva
detto
alla
marchesa
.
"
Come
figliuoli
!
"
E
aveva
soggiunto
:
"
Muoio
contenta
...
Non
mi
avete
dato
la
consolazione
di
sapere
almeno
che
un
marchesino
è
per
via
...
Non
importa
;
verrà
.
Lo
solleciterò
io
,
di
lassù
,
con
le
mie
preghiere
"
.
"
Ma
che
cosa
dite
,
zia
!..."
"
Oh
!
Non
credere
che
io
non
capisca
che
questa
volta
...
è
finita
!
"
,
continuò
la
baronessa
.
"
Che
ci
faccio
più
in
questo
mondo
?
...
Tu
non
mi
dimenticherai
...
Ho
contribuito
un
po
'
alla
tua
felicità
...
Sei
felice
,
è
vero
?
"
"
Sì
,
zia
!
"
"
Come
si
può
essere
felici
in
questa
valle
di
lagrime
...
Valle
di
lagrime
dice
la
Salveregina
...
È
la
morte
non
ricordo
più
la
canzonetta
che
comincia
così
e
finisce
:
Un
rimedio
a
tutti
i
mali
Per
quei
miseri
mortali
Che
son
stanchi
di
soffrir
!
Me
la
facevano
recitare
quando
ero
bambina
...
La
ripeteva
spesso
la
mamma
...
"
Con
straordinaria
lucidità
di
mente
,
la
baronessa
aveva
provveduto
in
quegli
ultimi
due
giorni
a
modificare
il
suo
testamento
.
"
Ero
in
collera
con
mio
fratello
e
con
mia
nepote
allora
...
Non
voglio
che
maledicano
la
mia
memoria
.
Tu
sei
ricco
a
bastanza
"
,
disse
al
marchese
.
"
Tindaro
ha
più
bisogno
di
te
...
E
Cecilia
ha
due
figli
...
"
Ed
era
morta
due
giorni
dopo
balbettando
la
canzonetta
del
Metastasio
,
stringendo
la
mano
di
Zòsima
,
cercando
con
gli
occhi
i
canini
accucciati
dappiè
sul
letto
,
e
che
poterono
essere
allontanati
a
stento
.
Minacciavano
di
avventarsi
e
mordere
chi
si
accostava
alla
loro
padrona
,
stesa
rigida
sotto
le
coltri
,
col
capo
abbandonato
sui
guanciali
,
e
tra
i
capelli
sotto
la
cuffia
,
i
diavolini
voluti
farsi
fare
la
sera
avanti
perché
da
anni
ed
anni
ogni
sera
aveva
praticato
così
.
La
marchesa
pensava
ancora
dopo
un
mese
alle
parole
della
baronessa
:
"
Sei
felice
,
è
vero
?
"
,
e
alla
sua
risposta
:
"
Sì
,
zia
!
"
.
Ora
la
baronessa
doveva
vedere
di
lassù
che
ella
le
aveva
mentito
per
non
turbarle
quegli
ultimi
giorni
di
vita
.
Non
si
era
mai
sfogata
con
lei
,
come
con
la
mamma
e
la
sorella
;
la
baronessa
non
avrebbe
avuto
la
prudenza
di
confortarla
e
di
tacere
col
nepote
;
e
Zòsima
non
voleva
che
tra
il
marchese
e
lei
vi
fossero
intermediari
;
preferiva
soffrire
.
Poi
era
stata
distratta
dalle
cure
di
scartare
,
di
mettere
a
posto
i
mobili
,
i
quadri
,
gli
oggetti
diversi
che
il
marchese
aveva
fatto
trasportare
in
casa
dal
palazzotto
della
baronessa
lasciato
in
eredità
alla
nepote
maritata
col
cavalier
Pergola
,
a
cui
premeva
di
uscir
presto
dal
vicoletto
dove
ora
gli
pareva
di
sentirsi
mancar
l
'
aria
e
di
non
avere
a
bastanza
luce
.
La
marchesa
aveva
riposto
assieme
con
quelle
di
famiglia
le
gioie
antiche
,
di
molto
valore
,
destinate
a
lei
dalla
zia
.
E
un
giorno
che
ella
ammirava
,
tra
gli
altri
oggetti
ereditati
,
due
vestiti
di
broccato
laminati
in
oro
,
della
prima
metà
del
Settecento
,
conservati
perfettamente
con
tutti
gli
accessori
e
le
scarpine
-
la
baronessa
li
mostrava
raramente
tanto
n
'
era
gelosa
-
si
era
sentita
fin
prendere
dalla
curiosità
di
indossarne
uno
che
,
a
occhio
,
sembrava
tagliato
e
cucito
proprio
per
lei
.
Il
marchese
,
tornato
inattesamente
da
Margitello
,
l
'
aveva
sorpresa
mezza
vestita
,
e
l
'
aveva
,
con
insolita
compiacenza
,
aiutata
nel
travestimento
.
Quel
cantusciu
si
adattava
perfettamente
alla
sua
persona
.
Ma
ella
,
appena
terminato
di
abbigliarsi
,
e
guardatasi
nello
specchio
,
si
era
vergognata
della
sua
curiosità
,
quasi
si
fosse
mascherata
fuori
stagione
.
"
Vi
sta
benissimo
;
sembrate
un
'
altra
persona
"
,
le
disse
il
marchese
.
"
Il
marchese
grande
raccontava
che
,
ogni
volta
che
la
marchesa
bisnonna
indossava
questo
vestito
,
egli
soleva
ripeterle
:
"
Marchesa
,
approfittate
della
circostanza
;
in
questo
momento
non
saprei
negarvi
niente
!
"
.
Ma
la
marchesa
"
,
egli
soggiungeva
,
"
non
ne
approfittò
mai
.
"
"
Da
donna
prudente
"
,
rispose
Zòsima
.
Il
marchese
fece
una
mossa
interrogativa
.
"
Perché
una
signora
"
,
ella
spiegò
,
"
non
deve
chiedere
,
ma
attendere
che
il
suo
desiderio
sia
indovinato
.
"
Per
un
istante
si
era
illusa
intorno
alla
intenzione
del
marchese
.
E
vedendolo
pensieroso
,
un
po
'
accigliato
,
aveva
aspettato
che
le
dicesse
:
"
Indovino
il
vostro
desiderio
.
Sarà
fatto
come
voi
volete
"
.
Invece
egli
cambiò
discorso
.
"
Verrete
domani
a
Margitello
?
Faremo
l
'
assaggio
dei
vini
...
È
la
prima
festa
della
Società
Agricola
.
"
"
Grazie
"
,
ella
rispose
freddamente
.
E
la
mattina
dopo
finse
di
dormire
per
evitare
che
il
marchese
ripetesse
la
proposta
sul
punto
di
andar
via
.
Egli
si
era
aggirato
un
po
'
per
la
camera
,
esitante
se
dovesse
svegliarla
o
no
;
si
era
fermato
a
guardarla
,
e
la
marchesa
che
teneva
gli
occhi
socchiusi
fu
meravigliata
di
vedergli
fare
un
gesto
,
quasi
volesse
scacciare
con
le
mani
qualche
tristo
pensiero
che
lo
tormentava
,
tanto
dolorosa
era
stata
l
'
espressione
del
suo
viso
in
quell
'
atto
.
Soffriva
dunque
anche
lui
?
Di
che
cosa
?
Per
qual
motivo
?
Aveva
dunque
ragione
la
sua
mamma
dicendo
che
tra
marito
e
moglie
c
'
era
di
mezzo
un
malinteso
,
un
equivoco
,
e
che
il
non
tentare
da
una
parte
o
dall
'
altra
di
chiarirli
o
dissiparli
,
serviva
unicamente
a
prolungare
quel
penoso
stato
d
'
animo
e
a
renderlo
peggiore
?
"
Come
?
La
cugina
non
viene
?
"
,
domandò
il
cavalier
Pergola
che
era
già
montato
nella
carrozza
fermata
davanti
al
portone
.
"
È
un
po
'
indisposta
"
,
rispose
il
marchese
.
"
Gli
altri
ci
attendono
alla
Cappelletta
"
,
disse
il
cavaliere
dopo
di
aver
acceso
un
sigaro
.
"
Ecco
don
Aquilante
!
"
Don
Aquilante
arrivava
di
corsa
scusandosi
di
essere
in
ritardo
.
Titta
fece
schioccare
la
frusta
e
le
mule
partirono
di
buon
trotto
.
Il
cavalier
Pergola
non
poteva
trovarsi
insieme
con
l
'
avvocato
senza
cavarsi
il
gusto
di
provocarlo
a
qualche
discussione
.
Quando
la
carrozza
raggiunse
le
altre
due
coi
soci
dell
'
Agricola
alla
Cappelletta
e
passò
avanti
per
la
discesa
,
il
cavaliere
gli
disse
:
"
Oggi
voglio
vedervi
prendere
una
sbornia
.
In
vino
veritas
;
così
ci
direte
la
vera
verità
intorno
ai
vostri
Spiriti
...
Ma
ci
credete
,
proprio
?
"
.
"
Non
ho
mai
preso
sbornie
in
vita
mia
;
né
ho
bisogno
di
essere
ubriaco
per
dire
la
verità
"
,
rispose
severamente
don
Aquilante
.
"
Bevono
vino
anche
gli
Spiriti
?
"
"
Potrei
dirvi
sì
;
e
vi
parrebbe
una
sciocchezza
.
"
Il
cavaliere
scoppiò
in
una
risata
:
"
Meno
male
.
Se
nel
mondo
di
là
non
si
dovesse
più
bere
vino
,
mi
dispiacerebbe
assai
.
Avete
udito
,
cugino
?
Bisogna
turar
bene
le
botti
a
Margitello
;
c
'
è
il
caso
di
trovarne
qualcuna
già
vuotata
.
"
E
rideva
,
pestando
i
piedi
,
strofinandosi
le
mani
,
come
soleva
quando
era
di
buon
umore
.
"
Quel
che
gli
Spiriti
non
possono
vuotare
,
sono
certi
cervelli
dove
non
c
'
è
niente
"
,
replicò
don
Aquilante
,
socchiudendo
gli
occhi
e
scrollando
compassionevolmente
la
testa
.
Il
marchese
non
aveva
risposto
subito
.
Da
qualche
tempo
in
qua
andava
soggetto
a
certe
intermittenze
di
pensiero
dalle
quali
si
riscoteva
tutt
'
a
un
tratto
quasi
rinvenisse
da
uno
sbalordimento
.
Doveva
fare
uno
sforzo
per
rammentare
l
'
idea
,
o
il
fatto
dietro
a
cui
si
era
sperduto
,
e
qualche
volta
non
riusciva
a
rintracciarlo
.
Gli
sembrava
di
aver
camminato
,
camminato
in
mezzo
a
densa
nebbia
senza
distinguere
niente
attorno
a
lui
,
in
uno
spazio
deserto
,
silenzioso
,
o
su
l
'
orlo
di
un
abisso
dove
poteva
porre
il
piede
in
fallo
,
e
di
cui
risentiva
l
'
orrore
rientrando
in
sé
.
Aveva
fatto
un
lieve
balzo
all
'
interrogazione
del
cavaliere
,
e
atteggiava
le
labbra
a
un
sorriso
stentato
indovinando
a
chi
andasse
la
risposta
di
don
Aquilante
.
"
Mio
cugino
è
incorreggibile
"
,
egli
disse
mentre
il
cavaliere
rideva
.
"
Ha
però
in
serbo
le
solite
reliquie
per
quando
si
vede
in
pericolo
!
"
,
rispose
don
Aquilante
senza
scomporsi
.
"
Se
credete
di
chiudermi
la
bocca
col
rinfacciarmi
una
debolezza
di
moribondo
!
"
,
esclamò
il
cavaliere
.
"
Ecco
,
ora
son
qua
in
perfetta
salute
e
posso
tener
testa
a
voi
e
a
tutti
i
preti
della
terra
.
E
a
Margitello
farò
un
bel
brindisi
al
Diavolo
davanti
a
la
botte
grande
col
migliore
vino
della
Società
...
Evviva
Satana
!
Ribellione
,
O
forza
vindice
Della
ragione
!
...
Li
ho
letti
ieri
in
un
giornale
;
versi
di
un
gran
poeta
,
diceva
il
giornale
.
"
"
Ai
poeti
è
permesso
affermare
e
negare
nello
stesso
tempo
.
"
"
Affermare
e
negare
?..."
"
Se
non
m
'
intendete
,
è
colpa
mia
forse
?
Voi
vi
figurate
di
fare
chi
sa
che
cosa
con
un
brindisi
al
Diavolo
.
Credete
in
lui
dunque
;
e
vi
proclamate
libero
pensatore
!
"
"
Siete
più
irragionevole
voi
che
credete
negli
Spiriti
.
Almeno
il
Diavolo
è
una
potenza
,
che
tenta
,
induce
al
male
e
porta
,
lui
solo
,
più
anime
all
'
inferno
che
non
tutti
gli
angioli
e
i
santi
in
paradiso
.
E
a
questo
suggerisce
:
"
Ruba
!
"
.
A
quegli
insinua
:
"
Ammazza
!
"
.
A
uno
:
"
Fornica
!
"
.
A
un
altro
:
"Tradisci!..."
.
E
tutti
ubbidiscono
,
e
tutti
gli
vanno
dietro
...
se
è
vero
che
esiste
!..."
"
Volgarità
vecchia
,
stantia
,
caro
cavaliere
!
Voi
siete
addietro
di
un
secolo
,
a
dir
poco
!
"
"
E
voi
all
'
infanzia
dell
'
umanità
!
"
"
Intanto
con
questi
discorsi
facciamo
addormentare
il
marchese
"
,
disse
don
Aquilante
.
Il
marchese
era
ricaduto
in
quello
stato
di
intermittenza
di
pensiero
da
cui
si
era
destato
un
istante
poco
prima
;
solamente
gli
risuonavano
negli
orecchi
fioche
,
quasi
indistinte
,
la
parole
del
cugino
:
"
A
quegli
insinua
:
ammazza
!
A
questi
insinua
:
ammazza
!
"
.
Sì
!
Sì
!
Il
diavolo
gliel
'
aveva
soffiata
,
ohimè
!
un
'
intera
settimana
la
terribile
parola
...
Ed
egli
aveva
ammazzato
!
...
Così
,
dopo
,
il
diavolo
aveva
suggerito
a
compare
Santi
Dimauro
:
"
Impiccati
!
Impiccati
!
"
.
E
quegli
si
era
impiccato
!
...
Non
si
sarebbe
dunque
mai
sbarazzato
di
questi
incubi
?
Non
dormiva
,
come
diceva
in
quel
punto
don
Aquilante
.
E
dormiva
poco
da
parecchie
settimane
,
nel
letto
,
a
fianco
della
marchesa
;
giacché
non
poteva
dirsi
sonno
quel
chiudere
gli
occhi
per
qualche
quarto
d
'
ora
e
destarsi
di
soprassalto
col
terrore
che
ella
,
accorgendosene
,
gli
domandasse
:
che
cosa
avete
?
C
'
era
già
una
incessante
interrogazione
negli
occhi
di
lei
,
in
quella
chiusa
rassegnazione
,
in
quelle
brevi
risposte
,
che
sembravano
insignificanti
e
che
significavano
tanto
,
quantunque
egli
fingesse
di
non
prestarvi
attenzione
.
Aveva
un
tristo
significato
anche
il
rifiuto
di
andare
quel
giorno
a
Margitello
.
E
il
notaio
Mazza
glielo
rammentava
scendendo
dalla
carrozza
nella
corte
:
"
Peccato
anche
manchi
la
nostra
cara
marchesa
!
"
.
Intanto
doveva
mostrarsi
allegro
con
gli
ospiti
,
dare
una
cert
'
aria
solenne
a
quell
'
assaggio
,
battesimo
dell
'
impresa
per
la
quale
aveva
speso
tanti
quattrini
,
tante
cure
e
tanto
entusiasmo
,
e
suscitato
tante
avidità
e
tante
speranze
.
Fortunatamente
erano
allegri
i
soci
.
Il
notaio
Mazza
si
era
quasi
prostrato
in
ginocchio
davanti
a
la
botte
grande
,
levando
in
alto
le
braccia
ed
esclamando
in
latino
:
"
Adoramus
et
benedicimus
te
!
"
.
Il
cavalier
Pergola
,
tra
una
bestemmia
e
l
'
altra
,
parlava
di
tipi
di
vini
.
"
Se
non
si
arriva
a
creare
un
tipo
,
tutto
è
inutile
!
"
E
così
,
da
lì
a
poco
,
anche
il
marchese
era
già
eccitato
allorché
i
dieci
soci
si
trovarono
coi
bicchieri
in
mano
,
ascoltando
,
con
qualche
impazienza
,
le
spiegazioni
ch
'
egli
dava
intorno
ai
tagli
operati
e
alle
manipolazioni
dovute
fare
appunto
per
creare
il
tipo
,
che
doveva
chiamarsi
Ràbbato
,
bello
e
strano
nome
da
portare
buona
fortuna
.
Poi
il
vino
sgorgò
dalla
cannella
della
botte
Zòsima
limpido
,
di
un
vivo
color
di
rubino
,
coronando
con
lieve
cerchio
di
spuma
rosseggiante
i
bicchieri
;
ma
il
notaio
Mazza
,
assaggiatolo
,
nel
punto
di
fare
un
brindisi
,
si
era
arrestato
,
assaporando
,
facendo
scoppiettare
le
labbra
,
tornando
ad
assaggiare
,
guardando
negli
occhi
tutti
gli
altri
che
assaggiavano
come
lui
,
senza
che
nessuno
si
decidesse
a
dire
il
suo
parere
,
quasi
ognuno
avesse
paura
di
essersi
ingannato
.
"
Ebbene
?
"
,
fece
il
marchese
.
"
Cavaliere
,
dica
lei
...
"
"
Oh
!
...
Voi
,
caro
notaio
,
siete
assai
più
fino
conoscitore
di
me
.
"
"
Allora
,
don
Fiorenzo
Mariani
...
"
,
riprese
il
notaio
.
"
Io
?
"
,
lo
interruppe
questi
,
atterrito
di
dover
pronunziare
un
parere
in
faccia
al
marchese
.
"
Parli
l
'
avvocato
,
e
questa
volta
da
giudice
...
"
"
Dichiaro
la
mia
incompetenza
"
,
s
'
affrettò
a
rispondere
don
Aquilante
che
aveva
già
riposto
nel
vassoio
il
bicchiere
ancora
colmo
.
"
Tipo
Chianti
,
ma
più
forte
"
,
disse
il
marchese
,
dopo
aver
assaggiato
.
"
Troppo
forte
,
forse
!
"
,
soggiunse
maliziosamente
il
notaio
.
"
E
poi
,
i
vini
si
gustano
a
tavola
.
"
"
Dice
benissimo
il
cavaliere
!
"
Erano
usciti
d
'
imbarazzo
così
.
E
a
tavola
,
con
la
scusa
che
i
vini
nuovi
sono
traditori
,
tutti
avevano
bevuto
il
vino
vecchio
;
e
il
cavalier
Pergola
che
voleva
far
prendere
una
sbornia
a
don
Aquilante
,
l
'
aveva
presa
invece
lui
,
leggerina
,
sì
,
come
quella
di
don
Fiorenzo
Mariani
che
gli
sedeva
dirimpetto
,
ma
chiassona
e
con
la
fissazione
:
"
Don
Aquilante
,
evocate
gli
Spiriti
,
o
li
evoco
io
!
"
,
mentre
don
Fiorenzo
,
levato
in
piedi
col
bicchiere
in
mano
,
per
dimostrar
che
la
sua
testa
era
serena
,
ripeteva
sfidando
il
cavaliere
:
"
Pietro
ama
la
virtù
!
Qual
è
il
soggetto
della
proposizione
?
"
.
Soltanto
il
notaio
mangiava
e
beveva
zitto
zitto
.
"
Tipo
Chianti
"
,
rifletteva
,
"
un
po
'
più
forte
!
...
Aceto
addirittura
!..."
"
Mi
sono
ingannato
io
,
o
pure
?...",
lo
interrogava
sottovoce
il
socio
che
gli
sedeva
accanto
.
"
Da
condire
l
'
insalata
,
volete
dire
?
"
"
Questo
è
il
Ràbbato
bianco
.
"
Il
marchese
andava
attorno
egli
stesso
per
riempirne
i
bicchieri
dei
commensali
,
e
giunto
dietro
al
cavaliere
,
che
continuava
a
gridare
:
"
Don
Aquilante
,
evocate
gli
Spiriti
,
o
li
evoco
io
!
"
,
gli
disse
in
tono
severo
:
"
Cugino
,
via
,
finitela
con
questo
stupido
scherzo
!..."
.
"
Scherzo
?
"
,
rispose
il
cavaliere
rosso
in
viso
,
con
gli
occhi
accesi
e
la
lingua
un
po
'
incerta
.
"
Ma
io
parlo
seriamente
...
Carte
in
tavola
!
...
Dove
sono
cotesti
suoi
Spiriti
?
Vengano
,
vengano
qui
.
Io
vi
evoco
in
nome
...
del
Diavolo
:
"
Spiriti
erranti
,
che
non
potete
abbandonare
il
posto
dove
siete
morti
...
In
nome
del
Diavolo
!
"
.
Ah
!
Ah
!
Ah
!
Si
fa
così
...
O
ci
vuole
per
forza
il
tavolino
?
C
'
è
la
tavola
qui
pronta
e
c
'
è
il
vino
...
e
anche
l
'
aceto
che
il
cugino
ha
manipolato
...
Cugino
mio
,
questa
volta
,
aceto
da
peperoni
!
...
Aceto
Ràbbato
!..."
Il
notaio
Mazza
e
gli
altri
volevano
turargli
la
bocca
,
condurlo
di
là
.
"
Buona
persona
il
cavaliere
,
ma
un
dito
di
vino
di
più
lo
mette
subito
in
allegria
...
"
Il
notaio
tentava
di
attenuare
la
brutta
impressione
di
quella
scena
,
vedendo
il
viso
scuro
del
marchese
che
scrollava
le
spalle
e
voleva
far
le
viste
di
non
dare
importanza
alle
parole
del
cugino
.
Il
quale
,
mentre
don
Aquilante
,
appoggiati
i
gomiti
su
la
tavola
,
con
la
testa
fra
le
mani
e
gli
occhi
socchiusi
non
gli
dava
ascolto
,
seguitava
a
ripetere
:
"
Si
fa
così
?
Si
fa
così
,
gran
mago
?
Evocate
compare
Santi
Dimauro
!
...
Evocate
Rocco
Criscione
!
...
Devono
essere
in
queste
vicinanze
...
Spiriti
erranti
!
...
O
voi
siete
un
mago
impostore
!
"
.
Il
marchese
,
impallidito
,
gridò
forte
:
"
Cugino
!
"
.
E
quel
grido
di
rimprovero
parve
che
tutt
'
a
un
tratto
gli
snebbiasse
il
cervello
;
il
cavaliere
tacque
sorridendo
stupidamente
.
Don
Fiorenzo
,
dall
'
altra
punta
della
tavola
,
urlava
intanto
:
"
Chi
non
è
ubriaco
risponda
:
Pietro
ama
la
virtù
!
Qual
è
il
soggetto
della
proposizione
?
"
.
XXXI
.
Maria
,
la
nuova
serva
,
era
venuta
incontro
al
marchese
per
annunziargli
:
"
La
signora
marchesa
si
è
messa
a
letto
dopo
mezzogiorno
;
è
un
po
'
indisposta
.
Ha
un
forte
dolore
di
capo
"
.
"
Perché
non
avete
mandato
a
chiamare
sua
madre
?
"
"
Non
ha
voluto
.
"
"
Riposa
?
"
"
Eccellenza
,
no
;
è
sveglia
.
Credo
che
abbia
anche
un
po
'
di
febbre
.
Cosa
da
niente
...
Porto
il
lume
.
Ha
voluto
essere
lasciata
allo
scuro
.
"
Mario
lo
precedette
in
camera
.
"
Che
cosa
è
stato
?
"
,
egli
domandò
chinandosi
su
la
giacente
.
"
Non
so
;
mi
sono
sentita
male
tutt
'
a
un
colpo
.
Ora
mi
par
di
star
meglio
"
,
rispose
la
marchesa
con
voce
turbata
.
"
Mando
pel
dottore
?
"
"
Non
occorre
.
"
"
Lo
faccio
avvertire
perché
venga
domattina
,
di
buon
'ora."
"
È
inutile
.
Mi
sento
meglio
.
"
Egli
ficcò
la
mano
sotto
le
coltri
per
tastarle
il
polso
.
E
siccome
la
marchesa
evitò
che
la
toccasse
,
sforzandosi
di
sorridere
e
schermendosi
,
il
marchese
le
posò
la
mano
su
la
fronte
.
"
Scottate
!
"
"
È
il
calore
del
letto
"
,
ella
rispose
.
"
Non
ha
preso
nulla
?
"
,
domandò
il
marchese
alla
serva
.
"
Nulla
.
Il
brodo
è
pronto
in
cucina
.
"
"
Bevetene
almeno
una
tazza
.
Non
potrà
farvi
male
"
,
egli
disse
con
accento
di
preghiere
,
rivolgendosi
alla
marchesa
.
"
Più
tardi
,
forse
.
"
"
Portalo
"
,
ordinò
alla
serva
.
"
Sarà
meglio
che
lo
prendiate
subito
"
,
soggiunse
tornando
a
posare
la
mano
su
la
fronte
della
moglie
.
Ella
non
rispose
e
chiuse
gli
occhi
.
"
Vi
dà
fastidio
il
lume
?
"
"
Un
poco
.
"
Il
marchese
tolse
il
lume
dal
posto
dove
la
serva
lo
aveva
posato
,
lo
collocò
su
un
tavolinetto
coprendolo
con
una
ventola
che
quasi
abbuiò
la
camera
,
e
rimase
ritto
in
piedi
davanti
a
la
sponda
del
letto
,
attendendo
che
la
serva
recasse
la
tazza
col
brodo
.
"
Avete
avuto
brividi
di
freddo
?
"
,
domandò
dopo
lunga
pausa
.
"No."
"
Avreste
potuto
almeno
mandare
a
chiamare
la
mamma
"
,
egli
disse
dopo
altra
pausa
.
"
Per
così
poco
?
"
Egli
prese
la
tazza
di
mano
della
serva
.
"
È
un
sorso
"
,
fece
.
"
Bevetelo
prima
che
si
freddi
.
"
La
marchesa
si
sollevò
su
un
gomito
e
bevve
lentamente
.
"
Grazie
!
"
,
disse
lasciandosi
ricadere
sul
letto
.
Egli
la
guardava
con
grande
apprensione
.
Gli
sembrava
che
qualche
altra
terribile
cosa
stesse
per
accadde
e
che
quella
povera
creatura
innocente
dovesse
pagare
per
lui
.
L
'
insolita
tenerezza
nei
suoi
modi
e
nella
sua
voce
proveniva
da
questo
.
E
mentre
egli
restava
là
,
in
piedi
,
silenzioso
con
le
mani
appoggiate
a
la
sponda
del
letto
,
un
po
'
chino
e
con
gli
sguardi
intenti
,
la
marchesa
pensava
a
quel
gesto
,
a
quella
dolorosa
espressione
del
viso
di
lui
osservata
la
mattina
,
quando
il
marchese
stava
per
partire
per
Margitello
,
e
che
l
'
aveva
tenuta
in
profonda
agitazione
.
Pensava
anche
alla
cesta
e
alla
lettera
arrivate
da
Modica
quel
giorno
.
L
'
aveva
portata
un
giovane
capraio
spedito
a
posta
.
"
Chi
vi
manda
?
"
,
ella
gli
aveva
domandato
,
quantunque
già
avesse
capito
da
chi
potessero
provenire
lettera
e
cesta
.
"
Mia
zia
Spano
...
Solmo
la
chiamavano
qui
.
Bacia
le
mani
a
voscenza
.
"
La
marchesa
,
a
quel
nome
,
si
era
sentita
rimescolare
.
"
Il
marchese
è
in
campagna
.
Volete
aspettarlo
?
"
,
ella
disse
.
"
Aspetterò
per
la
risposta
.
Mia
zia
vuole
la
risposta
.
Dice
:
loro
eccellenze
devono
scusare
la
sua
impertinenza
;
sono
cacicavallo
.
Qui
non
ne
fanno
;
per
questo
si
è
presa
la
libertà
...
"
"
Va
bene
.
Siete
stanco
?
Mangerete
un
boccone
.
"
E
dato
l
'
ordine
alla
serva
perché
lo
servisse
in
cucina
,
era
rimasta
con
crescente
turbamento
,
davanti
a
quella
lettera
da
lei
buttata
sul
tavolino
quasi
le
avesse
scottato
le
dita
.
Che
voleva
costei
?
Perché
si
faceva
viva
?
Le
parve
di
vederla
,
a
un
tratto
,
aggirarsi
di
nuovo
per
quelle
stanze
dov
'
era
stata
quasi
dieci
anni
padrona
assoluta
della
casa
e
più
del
cuore
del
marchese
,
come
a
lei
,
moglie
,
non
era
riuscito
;
le
parve
che
quella
lettera
e
quella
cesta
nascondessero
un
tranello
per
far
riprendere
a
colei
l
'
antico
posto
,
e
scacciarne
chi
vi
era
divenuta
legittima
signora
.
E
fissava
,
con
sguardi
diffidenti
,
la
cesta
dove
poteva
,
fosse
,
essere
qualche
opera
di
malìa
.
Le
tornavano
in
mente
casi
uditi
raccontare
da
popolane
(
allora
l
'
avevano
fatta
sorridere
d
'
incredulità
)
,
casi
di
malìe
,
preparate
in
una
torta
,
in
una
frittata
dalle
quali
erano
stati
prodotti
o
una
lenta
malattia
di
sfinimento
e
poi
la
morte
,
o
un
rinfocolamento
di
passione
da
confinare
con
la
pazzia
.
No
,
non
avrebbe
permesso
che
il
marchese
mangiasse
di
quei
cacicavallo
,
e
lei
non
li
avrebbe
neppure
toccati
.
Chi
lo
sa
?
Tante
cose
che
paiono
fiabe
,
sono
vere
;
altrimenti
non
si
racconterebbero
.
E
,
a
poco
a
poco
,
si
affondò
talmente
in
questo
sospetto
,
che
esso
assunse
per
lei
evidenza
di
certezza
.
Sentiva
diffondersi
,
a
traverso
dei
vimini
della
cesta
,
la
maligna
influenza
colà
rinchiusa
,
e
invaderla
e
inquinarle
il
sangue
e
attossicarle
la
fonte
della
vita
.
Ebbe
la
tentazione
di
aprire
la
lettera
,
di
strapparla
anche
senza
leggerla
,
giacché
fin
le
parole
colà
scritte
potevano
avere
qualche
malefica
potenza
.
Resisté
;
intanto
ordinava
alla
serva
di
mettere
cesta
e
lettera
in
un
ripostiglio
nascosto
.
"
Che
ti
ha
detto
quell
'
uomo
?
"
,
le
domandò
.
"
Dice
che
sua
zia
ha
sempre
su
le
labbra
il
nome
del
padrone
,
benedicendolo
.
"
"
Niente
altro
?
"
"
Dice
che
vorrebbe
venire
a
baciargli
le
mani
,
e
che
verrà
un
giorno
o
l
'
altro
.
E
mi
ha
domandato
se
il
padrone
ha
già
avuto
un
figlio
.
"
"
Che
gliene
importa
?
"
"
Così
mi
ha
detto
.
"
"
Ha
un
figlio
...
sua
zia
?
"
"
Vuole
voscenza
che
glielo
domandi
?
"
"No."
Ma
quando
la
serva
ebbe
portato
via
cesta
e
lettera
,
la
marchesa
ripensò
lungamente
quella
domanda
che
le
pareva
insidiosa
quanto
il
regalo
e
la
lettera
.
E
per
tutta
la
mattinata
non
poté
distrarsi
,
con
dinanzi
gli
occhi
la
figura
di
Agrippina
Solmo
come
l
'
aveva
veduta
di
sfuggita
due
o
tre
volte
,
anni
addietro
.
L
'
aveva
invidiata
allora
,
sentendosi
inferiore
a
lei
per
giovinezza
e
bellezza
,
ma
senza
sdegno
e
senz
'
odio
,
perché
allora
stimava
che
non
era
colpa
di
colei
se
il
marchese
l
'
aveva
voluta
e
se
l
'
era
tenuta
in
casa
.
Ne
aveva
avuto
anzi
compassione
,
povera
giovane
!
La
miseria
,
le
insistenze
del
marchese
...
Come
non
cadere
in
peccato
?
E
talvolta
l
'
aveva
ammirata
per
la
devozione
,
per
la
sottomissione
assoluta
,
pel
quasi
incredibile
disinteresse
;
lo
dicevano
tutti
.
Ma
dopo
?
Zòsima
rammentava
il
sospetto
della
baronessa
intorno
alla
Solmo
per
l
'
uccisione
di
suo
marito
.
Rammentava
il
respiro
di
soddisfazione
della
vecchia
signora
quando
la
Solmo
era
andata
via
da
Ràbbato
col
secondo
marito
.
"
Non
mi
par
vero
,
figlia
mia
!
"
,
aveva
esclamato
.
"
Ti
si
è
levata
di
torno
una
gran
nemica
!
"
Ma
ella
era
piena
di
illusioni
e
di
fiducia
in
quei
giorni
,
e
le
parole
della
baronessa
le
erano
parse
esagerazioni
.
Invece
...
Invece
oggi
le
riconosceva
molto
minori
del
vero
.
La
sua
gran
nemica
ella
l
'
aveva
subito
ritrovata
,
invisibile
,
ma
presente
in
quella
casa
dove
si
era
lusingata
di
regnare
sola
e
senza
contrasti
;
l
'
aveva
ritrovata
su
la
soglia
del
cuore
del
marchese
,
e
non
aveva
permesso
che
la
moglie
vi
penetrasse
...
Ed
eccola
ora
;
arrivata
da
lontano
,
col
regalo
e
con
la
lettera
,
per
rafforzare
il
suo
potere
,
forse
creduto
in
punto
di
diminuire
:
eccola
,
arrivata
forse
per
mettere
in
opera
una
mortale
malìa
,
contro
di
lei
certamente
!
Andando
da
una
stanza
all
'
altra
,
torcendosi
le
mani
,
parlando
a
voce
alta
,
reprimendosi
di
tratto
in
tratto
per
timore
di
essere
osservata
,
con
gli
occhi
pieni
di
lagrime
che
non
potevano
sgorgare
,
ella
metteva
tutto
questo
in
confronto
col
contegno
del
marchese
verso
di
lei
,
e
vi
trovava
una
chiara
conferma
di
quel
che
pensava
e
che
non
avrebbe
voluto
credere
.
Ma
come
non
credere
?
Ah
,
Signore
!
Che
aveva
mai
fatto
per
meritarsi
tale
castigo
?
Non
aveva
già
rinunciato
al
bel
sogno
della
sua
giovinezza
?
Non
si
era
già
rassegnata
a
morire
in
quella
sua
triste
casa
dove
ora
le
sembrava
di
non
aver
sofferto
niente
a
paragone
di
quel
che
soffriva
là
,
tra
la
ricchezza
e
il
lusso
che
le
facevano
sentire
maggiormente
la
desolazione
del
suo
povero
cuore
?
E
un
lentore
l
'
aveva
invasa
,
e
un
cerchio
di
ferro
le
aveva
stretto
le
tempie
e
gliele
stringeva
ancora
,
mentre
il
marchese
,
nella
penombra
della
camera
,
con
le
mani
appoggiate
alla
sponda
del
letto
,
più
non
osava
di
interrogarla
,
ed
ella
avrebbe
voluto
gridargli
:
"
La
lettera
è
di
là
!
La
cesta
è
di
là
!
"
,
quasi
il
marchese
stesse
muto
e
chino
su
di
lei
in
attesa
di
tale
rivelazione
perché
già
sapeva
!
Spalancò
gli
occhi
,
lo
fissò
in
viso
,
e
con
voce
velata
dal
turbamento
,
gli
disse
:
"
Avete
visto
il
capraio
arrivato
da
Modica
?
"
"
No
.
Che
cosa
vuole
?
"
"
Ve
lo
dirà
lui
e
la
lettera
che
ha
portato
.
Ha
portato
anche
una
cesta
.
"
"
Ah
!
"
,
fece
il
marchese
accigliandosi
.
"
Lettera
e
cesta
sono
nel
ripostiglio
.
"
Il
marchese
rispose
con
una
spallucciata
.
"
Se
vi
pregassi
...
"
,
disse
la
marchesa
quasi
balbettando
dalla
commozione
.
E
arrestatasi
un
istante
,
riprese
subito
:
"
Sono
una
sciocca
!
...
Non
voglio
procurarmi
un
rifiuto
!
"
Scoppiò
in
pianto
dirotto
.
"
Zòsima
!
...
Zòsima
!
Che
cosa
è
accaduto
!
...
Non
mi
nascondete
nulla
!
"
,
esclamò
stupito
il
marchese
.
"
Voi
,
voi
mi
nascondete
qualche
cosa
!
"
,
ella
rispose
tra
i
singhiozzi
.
Si
sollevò
,
si
mise
a
sedere
sul
letto
,
e
frenando
il
pianto
,
ripeté
:
"
Sì
,
sì
!
Voi
mi
nascondete
qualche
cosa
!
...
Mi
trattate
da
moglie
forse
?
Neppure
da
amica
!
A
un
'
amica
spesso
si
confida
tutto
,
si
chiedono
conforti
o
consigli
.
Ma
io
qui
sono
una
estranea
che
deve
ignorare
,
che
deve
macerarsi
il
cuore
nel
buio
.
Oh
,
non
parlo
per
me
,
non
mi
curo
soltanto
di
me
.
Anche
voi
soffrite
;
lo
veggo
!
Non
state
continuamente
in
guardia
?
Ogni
mia
domanda
,
anzi
,
ogni
mia
parola
non
vi
mettono
in
sospetto
?
Credete
che
non
me
ne
sia
accorta
?
Da
un
pezzo
!
Se
non
vi
volessi
bene
,
non
baderei
a
niente
.
Se
non
vi
volessi
bene
,
non
mi
torturerei
pensando
e
ripensando
:
"
È
per
cagione
mia
?
In
che
ho
potuto
dispiacergli
?
"
.
Involontariamente
,
se
mai
;
dovreste
dirmelo
pure
...
Non
ho
voluto
ingannarvi
,
io
.
Siete
venuto
voi
a
cercarmi
,
quando
già
non
m
'
illudevo
più
,
non
speravo
più
...
"
.
"
Oh
,
marchesa
!
Oh
,
Zòsima
!
"
"
Chiamatemi
Zòsima
!
Marchesa
di
Roccaverdina
non
son
potuta
divenire
finora
!
"
"
Non
dite
così
!
"
"
Debbo
dirlo
per
forza
!
...
Vorreste
darmi
a
credere
,
per
esempio
,
che
la
notizia
di
quella
cesta
e
di
quella
lettera
non
vi
ha
prodotto
nessuna
impressione
?
Quale
,
non
so
.
Avete
alzato
le
spalle
;
ma
questo
non
prova
nulla
;
non
rivela
quel
che
avete
pensato
,
né
quel
che
pensate
in
questo
momento
...
Chiamate
Maria
,
fatevi
dare
la
lettera
...
Conterrà
forse
cose
che
potrebbero
farvi
molto
piacere
...
commuovervi
,
distrarvi
dal
presente
che
sembra
vi
pesi
...
Se
io
fossi
un
ostacolo
...
Oh
!
io
sono
un
fuscellino
che
potere
cacciar
via
con
un
soffio
!
...
Voi
lo
sapete
...
Voi
lo
sapete
!
"
La
voce
,
vibrata
un
momento
con
dolorosa
ironia
,
e
poi
diventata
tremula
,
incerta
,
le
si
era
affievolita
tra
i
singhiozzi
di
nuovo
irrompenti
;
e
le
ultime
parole
le
erano
uscite
dalle
labbra
soffocate
dallo
scoppio
di
pianto
che
l
'
accasciava
sui
guanciali
,
con
la
faccia
nascosta
tra
le
mani
.
"
Ma
ditemi
la
verità
!
Che
cosa
vi
hanno
insinuato
?
Ditemi
la
verità
!
"
Il
marchese
non
sapeva
persuadersi
che
unicamente
la
cesta
e
la
lettera
avessero
prodotto
quell
'
esplosione
di
gelosia
,
quel
grido
d
'
anima
trambasciata
!
Immaginava
che
,
nella
sua
assenza
,
fosse
dovuto
accadere
qualche
cosa
di
inatteso
,
di
grave
,
e
per
ciò
insisteva
a
ripetere
:
"
Ditemi
la
verità
!
Ditemi
la
verità
!
"
.
Stringendosi
forte
la
fronte
con
le
mani
convulse
era
andato
premurosamente
a
mettere
il
paletto
all
'
uscio
,
per
impedire
che
Maria
-
non
ancora
abituata
a
picchiare
prima
di
introdursi
in
una
stanza
-
entrasse
all
'
improvviso
;
e
tornato
davanti
al
letto
,
premendo
con
una
mano
carezzevolmente
la
testa
della
marchesa
,
la
supplicava
,
sottovoce
,
di
frenarsi
,
di
tranquillarsi
.
"
Siete
eccitata
...
Forse
avete
la
febbre
...
Voi
un
ostacolo
?
Come
avete
potuto
pronunziare
questa
parola
?
Ostacolo
a
che
?
...
Oh
,
non
voglio
farvi
l
'
offesa
di
credervi
gelosa
di
un
'
ombra
;
sarebbe
indegno
di
voi
...
Mi
giudicate
male
.
Quella
cesta
?
...
La
farò
buttar
via
,
con
tutto
quel
che
contiene
.
Quella
lettera
?
...
Non
la
leggerò
,
la
getterò
nel
fuoco
senza
aprirla
.
Dovreste
leggerla
voi
,
per
disingannarvi
...
Che
cosa
potrei
nascondervi
?
La
mia
vita
trascorre
sotto
i
vostri
occhi
...
Non
sono
galante
,
lo
so
;
sono
anzi
rozzo
di
maniere
.
Marchese
contadino
mi
chiamava
una
volta
lo
zio
don
Tindaro
;
e
me
ne
glorio
,
ve
lo
confesso
.
Avrei
potuto
vivere
in
ozio
come
tant
'
altri
,
meglio
di
tant
'
altri
...
Avete
veduto
;
ho
rifiutato
di
essere
Sindaco
,
per
continuare
a
fare
il
contadino
.
Il
cugino
Pergola
mi
tiene
il
broncio
;
il
dottor
Meccio
sparla
di
me
in
Casino
,
nelle
farmacie
,
dovunque
;
mi
ha
fin
chiamato
:
"
Fantoccio
di
cencio
!
Pulcinella
!
"
.
Che
me
n
'
importa
?
Ma
voi
,
voi
,
Zòsima
,
non
dovreste
giudicarmi
come
lo
zio
don
Tindaro
,
come
il
cugino
Pergola
,
come
il
dottor
Meccio
!
...
Sì
,
ho
preoccupazioni
...
di
interessi
...
Sono
cose
che
non
vi
riguardano
...
Si
accomoderanno
.
Forse
io
do
troppa
importanza
a
certe
difficoltà
,
a
certi
incidenti
...
Me
lo
ripeteva
,
giorni
addietro
,
don
Aquilante
...
Ma
neppur
lui
mi
capisce
.
Ormai
la
mia
vita
è
così
;
non
posso
stare
inoperoso
,
non
posso
arrestarmi
...
Se
verrà
un
figlio
-
e
spero
che
verrà
-
non
dovrà
dire
che
suo
padre
è
stato
un
fannullone
,
superbo
soltanto
del
suo
titolo
di
marchese
.
E
se
vorrà
essere
un
marchese
contadino
,
come
me
,
se
vorrà
fare
tutt
'
altro
...
non
potrà
dire
che
io
abbia
offuscato
il
nome
dei
Roccaverdina
;
non
potrà
dire
...
"
Parlando
,
parlando
,
con
foga
che
maravigliava
lui
stesso
,
il
marchese
sentiva
di
divagare
,
di
fare
uno
sforzo
per
lottare
contro
la
terribile
fatalità
che
si
rinnovellava
quando
già
gli
era
sembrata
per
lo
meno
respinta
assai
lontano
;
che
per
bocca
altrui
(
come
quello
stesso
giorno
a
Margitello
,
o
per
mezzo
della
sua
coscienza
,
allorché
egli
aveva
creduto
di
poter
sfuggire
all
'
ossessione
del
ricordo
immergendosi
nelle
lotte
municipali
,
negli
affari
,
mutando
condizioni
di
vita
)
veniva
a
sconvolgerlo
,
a
turbarlo
!
...
Il
tempo
,
le
circostanze
,
non
valevano
dunque
niente
?
...
E
la
sua
voce
si
addolciva
,
intenerita
dal
pensiero
che
quella
dolce
creatura
,
singhiozzante
sui
guanciali
perché
gli
voleva
bene
,
non
chiedeva
infine
altra
ricompensa
all
'
infuori
di
un
po
'
di
affetto
,
d
'
una
buona
parola
,
di
un
gesto
di
carezza
;
poco
,
quasi
niente
!
...
Ah
!
C
'
era
qualcosa
che
gli
aggelava
il
cuore
,
che
gli
irrigidiva
la
lingua
,
che
rendeva
duri
i
suoi
modi
,
proprio
nel
punto
ch
'
egli
stava
per
manifestarsi
veramente
qual
era
...
l
'
opposto
di
quello
poi
che
appariva
per
la
parola
interdetta
,
per
la
carezza
vietata
...
E
Zòsima
doveva
per
ciò
credere
ch
'
egli
non
si
accorgesse
di
nulla
,
che
rimanesse
indifferente
alle
sue
smanie
,
alle
sue
torture
,
e
che
il
passato
...
Ah
,
se
Zòsima
avesse
potuto
sapere
com
'
egli
imprecava
ogni
giorno
contro
di
esso
!
...
Se
avesse
potuto
sapere
!
...
E
intanto
continuava
a
parlare
,
a
parlare
,
senza
notare
che
,
di
mano
in
mano
,
la
sua
voce
diveniva
meno
dolce
,
meno
dimessa
,
e
la
parola
egualmente
,
anche
per
lo
sforzo
di
pensare
nello
stesso
tempo
a
cose
diverse
;
anche
per
lo
sforzo
maggiore
,
di
resistere
all
'
improvvisa
tentazione
di
gridare
alla
marchesa
:
"
Vi
spiegherò
...
Vi
dirò
.
Tutto
vi
dirò
"
,
tentazione
che
cercava
di
sostituirgli
su
le
labbra
queste
alle
altre
parole
che
non
spiegavano
e
non
rivelavano
nulla
.
"
Sentite
,
Zòsima
!
...
Ascoltatemi
bene
.
Io
non
posso
vedervi
piangere
,
non
voglio
vedervi
piangere
più
!
Mai
più
,
mai
più
non
voglio
vedervi
piangere
.
Siete
la
marchesa
di
Roccaverdina
...
Siate
fiera
e
orgogliosa
come
sono
io
.
E
non
mi
dite
mai
più
,
mai
più
,
che
dubitate
di
me
,
che
non
vi
sentite
amata
;
mi
fate
offesa
grave
;
non
la
tollero
...
La
gelosia
è
da
donnicciuola
.
La
gelosia
del
passato
è
peggio
che
da
donnicciuola
...
Io
ho
bisogno
di
tranquillità
,
di
pace
;
per
ciò
sono
venuto
a
cercarvi
.
Vi
ho
stimata
degna
di
questa
casa
,
e
non
credo
di
essermi
ingannato
...
Capisco
che
non
state
bene
;
forse
avete
la
febbre
...
Domani
manderò
a
chiamare
il
dottore
...
e
vostra
madre
che
è
donna
di
molto
senno
e
saprà
consigliarvi
bene
,
ne
sono
certo
...
Ma
voi
non
avete
bisogno
che
altri
vi
consigli
,
all
'
infuori
di
me
.
Dovete
avere
fiducia
in
me
...
E
questa
sia
l
'
ultima
volta
che
noi
ragioniamo
intorno
a
un
argomento
così
dispiacevole
.
Se
mi
volete
bene
,
sarà
così
!
Se
non
volete
contristarmi
,
sarà
così
!
"
La
sua
voce
era
divenuta
all
'
ultimo
talmente
severa
che
la
marchesa
,
quasi
intimidita
,
aveva
cessato
di
piangere
;
e
seguitolo
un
po
'
con
gli
occhi
,
mentre
a
testa
bassa
,
con
la
fronte
corrugata
e
le
mani
dietro
la
schiena
andava
su
e
giù
,
davanti
al
letto
,
da
un
punto
all
'
altro
della
camera
,
non
poté
fare
a
meno
di
accennargli
di
accostarsi
.
"
Perdonatemi
!
"
,
gli
disse
.
"
Mai
più
!
Mai
più
!
"
"
Vedremo
"
,
rispose
il
marchese
seccamente
.
XXXII
.
Don
Aquilante
,
venuto
per
parlargli
delle
minacciate
procedure
del
Banco
di
Sicilia
,
si
era
sentito
interrompere
dal
marchese
con
l
'
inattesa
domanda
:
"
Lo
avete
più
riveduto
?
"
.
"
Chi
?
"
"
Lui
!
...
E
quell
'
altro
?
"
Parlava
basso
,
quasi
avesse
paura
di
essere
udito
da
qualcuno
;
ed
erano
loro
due
soli
nello
studio
,
e
l
'
uscio
era
chiuso
.
E
dicendo
:
lui
e
quell
'
altro
,
ammiccava
strizzando
un
occhio
.
A
don
Aquilante
parve
molto
curioso
che
il
marchese
avesse
voglia
di
scherzare
sul
punto
di
ragionare
di
affari
seri
;
pure
rispose
:
"
Non
me
ne
sono
più
occupato
.
Ma
di
questo
riparleremo
un
'
altra
volta
;
per
ora
pensiamo
al
Banco
di
Sicilia
"
.
"
Sì
,
pensiamo
al
Banco
di
Sicilia
...
Pensateci
bene
"
,
soggiunse
il
marchese
.
E
rimase
assorto
,
con
gli
sguardi
fissi
nel
vuoto
.
Don
Aquilante
lo
guardò
stupito
.
"
Vi
sentite
male
?
"
,
gli
domandò
esitante
.
"
Chi
ve
lo
ha
detto
?
"
,
fece
il
marchese
riscotendosi
.
"
Ho
un
chiodo
,
qui
,
proprio
nel
centro
della
fronte
.
Passerà
.
Non
dormo
da
parecchie
notti
,
come
se
mi
tenessero
due
dita
appuntate
su
le
palpebre
per
impedire
che
si
chiudano
.
"
"
Tornerò
domani
;
sarà
meglio
.
"
"
Sarà
meglio
"
,
replicò
il
marchese
distrattamente
.
Don
Aquilante
uscì
dallo
studio
scotendo
la
testa
.
Passando
davanti
a
l
'
uscio
del
salotto
,
si
sentì
chiamare
:
"
Avvocato
!
"
.
"
Oh
,
signora
marchesa
!..."
"
Andate
già
via
?
Sedete
.
"
"
Tornerò
domani
.
Il
marchese
è
un
po
'
sofferente
,
dice
.
"
"Infatti..."
"
Si
strapazza
troppo
...
"
"
Io
non
oso
neppur
domandargli
come
sta
;
s
'
irrita
,
non
risponde
.
"
"
Effetto
dell
'insonnia."
"
E
della
debolezza
;
mangia
così
poco
da
qualche
giorno
!
Sono
impensierita
.
Sta
chiuso
nello
studio
,
rovistando
carte
...
La
vostra
visita
,
scusate
,
non
mi
rassicura
.
Affari
che
vanno
male
,
forse
?
"
"
Li
ha
un
po
'
trascurati
.
I
tempi
sono
duri
;
e
il
marchese
non
è
abituato
a
contare
i
quattrini
che
spende
.
Quella
benedetta
Società
Agricola
ne
ha
ingoiati
molti
.
Se
mi
avesse
dato
retta
!
Io
so
come
vanno
,
disgraziatamente
,
queste
cose
tra
noi
.
Il
marchese
però
vuol
sempre
fare
di
sua
testa
!..."
"
Non
si
tratta
di
case
gravi
,
spero
.
"
"
Ma
che
possono
diventare
gravi
,
se
non
si
ripara
con
prontezza
.
La
storia
della
palla
di
neve
;
rotola
,
rotola
e
s
'
ingrossa
e
si
riduce
valanga
.
"
"
Dev
'
essere
preoccupato
di
questo
...
"
"
Non
c
'
è
motivo
per
ora
.
"
"
Lo
sa
egli
?
Ve
lo
domando
perché
,
ripeto
,
il
suo
contegno
m
'
impensierisce
.
Non
l
'
ho
mai
visto
così
concentrato
,
così
silenzioso
!
Da
ieri
,
ha
detto
appena
una
ventina
di
parole
;
e
ho
dovuto
strappargliele
di
bocca
.
"
"
È
solido
,
ha
salute
di
ferro
;
potete
stare
tranquilla
intorno
a
questo
punto
.
Figuratevi
!
Aveva
cominciato
a
scherzare
con
me
,
al
suo
solito
,
ma
era
uno
sforzo
.
"
"
Ieri
non
ha
voluto
vedere
lo
zio
Tindaro
venuto
a
trovarlo
.
"
"
Sono
stati
sempre
un
po
'
in
urto
.
Anche
lui
,
con
quelle
sue
antichità
!
"
"
Da
che
il
marchese
gli
ha
permesso
di
scavare
a
Casalicchio
,
oh
!
...
nepote
mio
,
qua
!
nepote
mio
,
là
!
Ieri
appunto
veniva
per
regalargli
una
statuina
di
terracotta
trovata
negli
scavi
la
settimana
scorsa
.
Guardate
,
quella
lì
;
io
non
me
ne
intendo
.
A
sentire
lo
zio
Tindaro
,
vale
un
tesoro
.
"
"
Bella
e
ben
conservata
.
Cerere
;
si
capisce
dal
mazzo
di
spighe
che
porta
in
braccio
.
"
"
E
il
marchese
intanto
,
quando
gliela
mostrai
,
mi
rispose
:
"
Buttatela
via
!
Volete
giocare
con
la
bambola
?
Mio
zio
è
pazzo
"."
Don
Aquilante
sorrise
.
"
Che
vi
ha
detto
?
Che
si
sente
?
"
,
domandò
la
marchesa
.
"
Un
po
'
di
mal
di
capo
,
niente
altro
.
"
Da
quattro
giorni
,
il
contegno
del
marchese
era
così
strano
,
che
Zòsima
non
sapeva
che
cosa
pensare
o
fare
.
Ella
aveva
promesso
:
"
Mai
più
!
Mai
più
!
"
,
e
temeva
che
le
sue
parole
non
provocassero
qualche
scena
violenta
come
l
'
altra
volta
.
Chi
sa
?
Forse
egli
intendeva
di
metterla
al
cimento
.
E
questo
dubbio
la
rendeva
timida
,
riguardosa
in
ogni
atto
,
in
ogni
parola
.
Il
massaio
di
Margitello
aveva
chiesto
ordini
intorno
a
certi
lavori
da
intraprendere
.
Doveva
attendere
il
padrone
?
Fare
di
suo
capo
?
E
il
marchese
era
entrato
in
furore
appena
Titta
aveva
aperto
bocca
:
"
Dice
il
massaio
...
"
.
"
Bestia
tu
e
lui
!
Bestie
!
Bestie
!
Bestie
!
Dovrei
mandarvi
via
!
Bestioni
!
"
E
,
chiusosi
nello
studio
,
sbatacchiando
con
impeto
l
'
uscio
,
aveva
continuato
a
gridare
ancora
:
"
Bestie
!
Bestie
!
"
,
con
quel
vocione
che
in
casa
non
si
faceva
udire
così
forte
da
un
pezzo
.
A
cena
,
quella
sera
,
mangiò
poco
e
mala
voglia
.
"
Questa
...
so
che
vi
piace
"
,
disse
la
marchesa
mettendogli
nel
piatto
un
'
ala
di
pollo
arrosto
.
"
Via
,
imboccatemi
,
come
un
bambino
!
"
,
esclamò
il
marchese
con
tono
sarcastico
.
E
allontanò
il
piatto
,
sdegnosamente
.
Era
pallido
,
con
gli
occhi
torvi
,
che
sembrava
guardassero
senza
vedere
,
anche
quando
si
fissavano
intensamente
su
qualche
punto
,
su
un
oggetto
,
in
viso
a
una
persona
,
come
faceva
in
quel
momento
.
Allora
la
marchesa
,
turbata
da
quegli
sguardi
,
ebbe
l
'
impulso
di
dirgli
:
"
Voi
non
state
bene
,
Antonio
...
Che
vi
sentite
?
"
.
"
È
vero
"
,
egli
rispose
docilmente
,
"
non
sto
bene
...
Non
mi
fa
star
bene
!
...
Non
vuole
che
io
stia
più
bene
!..."
"
Chi
?
Chi
non
vuole
?..."
"
Ah
!
Nessuno
,
nessuno
!
...
Questo
chiodo
qui
!
"
E
fece
atto
di
strappare
stizzosamente
con
la
mano
il
chiodo
che
si
sentiva
conficcato
nella
fronte
.
"
Mettetevi
a
letto
;
il
riposo
vi
gioverà
"
,
soggiunse
la
marchesa
.
"
Andiamo
,
andiamo
a
letto
...
Venite
a
letto
anche
voi
.
"
Si
era
rincantucciato
con
le
ginocchia
piegate
,
quasi
raggomitolato
,
con
le
mani
davanti
agli
occhi
,
dopo
essersi
lasciato
insolitamente
aiutare
a
spogliarsi
dalla
marchesa
;
e
parve
che
si
fosse
subito
addormentato
.
Ella
stette
a
osservarlo
,
col
cuore
gonfio
dal
tristo
presentimento
di
grave
malattia
.
E
pel
timore
che
,
entrando
nel
letto
anche
lei
,
non
le
accadesse
di
svegliarlo
,
si
sedette
su
la
seggiola
dappiè
,
attendendo
.
Pregava
mentalmente
,
e
sussultava
ogni
volta
che
il
marchese
riprendeva
a
mugolare
nel
sonno
parole
incomprensibili
.
In
un
momento
di
calma
del
dormente
,
ella
andò
di
là
,
e
ordinò
a
Titta
che
prevenisse
il
dottore
per
domattina
e
avvertisse
anche
la
signora
Mugnos
.
"
Sta
male
il
padrone
?
"
,
fece
Titta
.
"
È
un
po
'
indisposto
.
Dite
così
alla
mamma
.
"
E
più
tardi
,
ordinato
a
Maria
di
andare
a
letto
,
si
era
affrettata
a
tornare
in
camera
.
"
No
,
no
...
Non
lo
fate
entrare
!
...
Chiudete
bene
l
'
uscio
!
"
,
balbettò
il
marchese
.
"
Venite
qui
,
davanti
a
la
sponda
;
così
non
potrà
tenermi
le
dita
su
le
palpebre
per
non
farmi
dormire
...
A
voi
non
può
nuocere
...
Non
siete
stata
voi
!..."
Con
gli
occhi
sbarrati
,
le
mani
brancolanti
e
un
tremito
per
tutta
la
persona
e
nella
voce
,
il
marchese
si
agitava
sotto
le
coperte
,
voltandosi
inquietamente
da
un
fianco
all
'
altro
,
alzando
la
testa
dai
guanciali
per
rivolgere
attorno
sguardi
di
sospetto
e
di
terrore
,
fissando
la
marchesa
quasi
volesse
interrogarla
e
non
osasse
.
Ella
non
sapeva
che
cosa
dirgli
,
un
po
'
impaurita
da
quelle
parole
di
delirio
che
il
marchese
tornava
a
ripetere
;
e
gli
riaggiustava
le
coperte
,
cercando
di
impedire
così
gli
scomposti
movimenti
di
smania
con
cui
egli
accompagnava
le
parole
.
"
È
andato
via
!
Va
,
viene
...
Don
Aquilante
dovrebbe
scacciarlo
...
"
"
Glielo
dirò
...
Lo
scaccerà
"
,
rispose
la
marchesa
per
secondarlo
ed
acchetarlo
.
Tacque
,
senza
però
levarle
i
sospettosi
sguardi
di
addosso
,
e
a
bassa
voce
,
cautamente
,
riprendeva
:
"
Nessuno
mi
ha
visto
...
Con
quel
gran
vento
!
...
Non
c
'
era
anima
viva
per
le
vie
...
E
,
infine
...
un
confessore
ha
la
bocca
sigillata
...
È
vero
!
"
.
"
Senza
dubbio
.
"
"
E
,
infine
...
i
morti
non
parlano
...
È
vero
?
Era
giallo
nel
cataletto
,
con
gli
occhi
chiusi
,
la
bocca
chiusa
,
le
mani
incrociate
.
Come
si
chiamava
!
...
Ah
!
Don
Silvio
...
"
Che
significavano
quei
ragionamenti
?
La
marchesa
non
capiva
a
quali
circostanze
accennassero
;
essi
intanto
le
facevano
intravedere
qualche
trista
cosa
,
nel
buio
;
e
avrebbe
voluto
dissiparlo
,
spinta
da
penosa
curiosità
.
Ma
il
marchese
già
taceva
di
nuovo
o
balbettava
parole
che
non
potevano
avere
nessun
senso
per
lei
:
"
Sì
,
hanno
giurato
?
...
Perché
hanno
giurato
?
Volevano
ridersi
di
me
?
"
.
Tornava
ad
agitarsi
,
a
smaniare
,
a
sconvolgere
le
coperte
.
Una
sconcia
parola
gli
uscì
di
bocca
.
Non
poteva
essere
rivolta
a
lei
.
Egli
la
ripeté
con
accento
incalzante
,
quasi
la
sputasse
in
faccia
a
una
donna
lontana
;
si
capiva
dall
'
espressione
e
dal
gesto
...
La
marchesa
ebbe
una
stretta
al
cuore
.
L
'
idea
della
malìa
,
che
l
'
aveva
sconvolta
il
giorno
in
cui
erano
arrivate
la
cesta
e
la
lettera
della
Solmo
,
le
si
riaffacciò
alla
mente
,
atterrendola
.
Ne
vedeva
già
gli
effetti
?
E
diè
un
grido
,
chiamando
:
"
Maria
!
Titta
!
"
,
allo
sbalzo
del
marchese
che
,
saltato
giù
dal
letto
,
cominciava
frettolosamente
a
rivestirsi
.
Aperse
l
'
uscio
,
chiamando
più
forte
finché
non
sentì
rispondere
;
poi
,
vincendo
la
paura
che
l
'
atto
del
marchese
le
ispirava
,
tentò
di
impedirgli
che
finisse
di
vestirsi
.
"
Antonio
!
Marchese
!
"
,
pregava
afferrandolo
per
le
braccia
,
incurante
delle
rudi
scosse
con
cui
egli
la
respingeva
.
Ritto
,
con
le
labbra
serrate
,
e
gli
occhi
aggrottati
,
il
marchese
respingeva
più
vigorosamente
i
tentativi
di
Maria
e
di
Titta
accorsi
mezzi
vestiti
in
aiuto
della
padrona
.
"
Delira
...
È
la
febbre
...
"
,
ella
spiegava
.
Maria
era
stata
rovesciata
su
la
sponda
del
letto
dal
vigoroso
movimento
d
'
un
braccio
del
marchese
,
e
Titta
,
stordito
da
un
manrovescio
,
non
osava
più
di
accostarglisi
.
"
Antonio
!
Antonio
!
...
Per
carità
!
"
,
supplicava
la
marchesa
.
Egli
la
guardava
intento
ad
abbottonarsi
il
panciotto
,
e
non
mostrava
di
riconoscerla
.
E
appena
ebbe
finito
di
infilarsi
la
giacchetta
,
scostò
la
marchesa
davanti
a
sé
con
gesto
violento
,
e
uscì
di
camera
,
facendo
sbattere
al
muro
Titta
che
cercava
di
trattenerlo
.
"
Oh
Dio
!
Che
fare
?
Dove
va
?
...
Chiamate
gente
!
Titta
,
chiamate
gente
!
"
Nella
gran
confusione
,
non
sapevano
dove
rintracciarlo
;
Titta
,
col
lume
in
mano
,
la
marchesa
dietro
e
Maria
che
invocava
:
"
O
Bella
Madre
Santissima
!
"
,
e
non
sapeva
dir
altro
.
"
Chiamate
gente
,
Titta
!
"
,
insisteva
la
marchesa
.
Visto
aperto
l
'
uscio
dell
'
anticamera
,
Titta
si
affacciò
sul
pianerottolo
della
scala
...
"
Ha
preso
il
fucile
!
Ah
,
Madonna
!
"
,
egli
esclamò
.
"
Va
fuori
!
"
E
tutti
e
tre
furono
su
la
via
,
gridando
,
correndogli
dietro
,
quasi
senza
sapere
quel
che
facessero
.
Egli
scendeva
affrettatamente
per
la
strada
sotto
il
Castello
,
sordo
agli
appelli
della
marchesa
e
di
Titta
,
col
fucile
a
bandoliera
.
"
Vado
io
solo
...
Voscenza
torni
a
casa
...
Ecco
gente
!
"
Tre
contadini
erano
accorsi
alle
grida
.
"
La
febbre
...
Il
delirio
!
...
Raggiungetelo
!
...
Fermatelo
!
"
Alla
Cappelletta
,
la
marchesa
si
abbandonava
,
singhiozzante
e
sfinita
dalla
corsa
,
tra
le
braccia
di
Maria
;
non
avevano
potuto
raggiungerlo
.
Per
alcuni
istanti
la
marchesa
poté
udire
la
voce
di
Titta
che
gridava
:
"
Signor
marchese
!
Eccellenza
!
"
,
e
il
rumore
dei
passi
dei
contadini
che
correvano
assieme
con
lui
;
poi
,
nell
'
oscurità
,
udì
soltanto
lo
stridere
delle
ruote
di
carretto
che
saliva
lentamente
per
lo
stradone
;
e
l
'
abbaio
di
un
cane
.
XXXIII
.
La
mattina
,
tutta
Ràbbato
già
sapeva
la
notizia
dell
'
improvvisa
pazzia
del
marchese
.
"
Ma
come
?
Ma
come
?
"
Lo
zio
don
Tindaro
era
accorso
tardi
;
nessuno
aveva
pensato
di
farlo
avvertire
;
e
per
strada
parecchi
lo
avevano
fermato
,
chiedendo
particolari
-
se
ne
dicevano
tante
!
-
meravigliandosi
che
il
cavaliere
dichiarasse
di
non
saper
niente
e
di
accorrere
appunto
per
persuadersi
-
gli
pareva
impossibile
!
Uno
così
equilibrato
come
il
marchese
suo
nepote
!
-
se
si
trattasse
di
delirio
febbrile
o
di
vera
pazzia
.
All
'
ultimo
,
nel
piano
di
Sant
'
Isidoro
,
gli
era
andato
incontro
il
notaio
Mazza
:
"
È
vero
?
Che
disgrazia
!
"
.
"
Ne
so
meno
di
voi
.
Io
abito
,
per
dir
così
,
all
'
altro
polo
.
Voglio
prima
vedere
coi
miei
occhi
.
"
"
Ha
tentato
di
ammazzare
la
marchesa
...
"
"
Ah
!
Questa
poi
!..."
"
Scambiandola
per
la
Solmo
...
Fuoco
che
è
covato
sotto
cenere
.
"
"
Eh
,
via
!
Il
canonico
Cipolla
ne
ha
detta
una
più
stupida
:
"
La
colpa
è
di
don
Aquilante
che
gli
ha
sconvolto
il
cervello
con
lo
spiritismo
,
facendogli
evocare
Rocco
Criscione
!
"
"
"
Può
anche
darsi
,
cavaliere
!
Può
anche
darsi
!
Infatti
pare
che
il
marchese
si
accusi
di
averlo
ammazzato
lui
...
"
"
Nel
delirio
,
giacché
io
credo
che
sia
un
caso
di
febbre
maligna
,
si
dicono
tante
stramberie
!
"
"
Dio
volesse
,
caro
cavaliere
!
...
Ma
i
contadini
che
lo
hanno
raggiunto
,
con
Titta
il
cocchiere
,
nella
carraia
di
Margitello
...
"
"
Nella
carraia
di
Margitello
?
"
"
Già
!
È
scappato
di
casa
,
col
fucile
...
Ma
dunque
non
sapete
proprio
nulla
!
E
laggiù
,
tra
la
siepe
di
fichi
d
'
India
ha
sparato
,
nel
punto
preciso
dove
fu
ammazzato
Rocco
Criscione
,
gridando
:
"
Cane
traditore
!
...
Avevi
giurato
!
Cane
traditore
!
"
.
Miracolo
che
ora
non
abbia
colpito
Titta
!
Hanno
dovuto
imbavagliarlo
,
togliendosi
le
giacche
di
dosso
-
non
avevano
altro
-
per
impedirgli
di
farsi
male
.
Lo
spiritismo
?
Può
darsi
benissimo
!
...
E
vedrete
che
don
Aquilante
finirà
pazzo
anche
lui
!
"
"
Mi
par
di
sognare
!
"
"
Povera
marchesa
!
Nemmeno
un
anno
di
felicità
!
"
Avevano
dovuto
picchiare
più
volte
prima
che
venissero
ad
aprire
il
portoncino
,
chiuso
perché
la
folla
dei
curiosi
non
invadesse
la
casa
.
"
Ma
come
?
Ma
come
?
"
,
ripeteva
don
Tindaro
,
nel
salotto
dove
la
marchesa
era
svenuta
per
la
terza
volta
quando
egli
vi
entrava
assieme
col
notaio
.
Fra
tante
persone
,
nessuno
gli
dava
retta
.
La
signora
Mugnos
e
Cristina
,
aiutate
dal
cavalier
Pergola
,
portavano
in
camera
la
marchesa
che
sembrava
un
cadavere
,
con
le
braccia
penzoloni
,
gli
occhi
chiusi
,
bianca
bianca
in
viso
.
"
Ma
come
?
Ma
come
?
...
Dottore
!
"
"
È
di
là
,
nello
studio
"
,
rispose
il
dottor
Meccio
.
"
Pazzia
furiosa
!
Vi
ricordate
,
notaio
,
in
Casino
,
quella
volta
?
Eh
?
Eh
?
Che
ne
dite
ora
?
"
E
seguì
le
donne
in
camera
per
soccorrere
la
svenuta
.
Dal
corridoio
,
don
Tindaro
e
il
notaio
udivano
gli
urli
del
marchese
,
quantunque
l
'
uscio
dello
studio
fosse
chiuso
;
il
cavalier
Pergola
li
aveva
raggiunti
.
"
Ci
sarebbe
voluta
la
camicia
di
forza
!
...
Ma
in
questo
porco
paese
dove
trovarla
?
...
Abbiamo
dovuto
legarlo
su
una
seggiola
a
bracciuoli
...
mani
e
piedi
!
Chi
poteva
mai
supporre
...
!
"
Lo
zio
don
Tindaro
non
osava
d
'
inoltrarsi
,
inorridito
dalla
vista
dell
'
infelice
marchese
che
si
dibatteva
urlando
scomposte
parole
,
con
la
bava
alla
bocca
,
i
capelli
in
disordine
,
agitando
qua
e
là
la
testa
,
stralunando
gli
occhi
,
quasi
irriconoscibile
!
Solide
corde
lo
tenevano
fermo
su
la
seggiola
,
e
Titta
e
mastro
Vito
Noccia
,
il
calzolaio
,
reggevano
dai
lati
la
seggiola
che
scricchiolava
,
asciugando
di
tratto
in
tratto
la
bava
che
dalla
bocca
colava
sul
mento
e
sul
petto
del
demente
.
"
Ma
come
?
...
Ma
come
?
"
"
All
'
improvviso
!
"
,
spiegava
il
cavalier
Pergola
.
"
Da
più
giorni
si
lagnava
di
una
trafittura
al
cervello
,
di
un
chiodo
,
diceva
,
conficcato
nella
fronte
...
Il
male
ha
lavorato
,
lavorato
sottomano
...
Ormai
è
certo
...
"
,
riprese
a
un
gesto
interrogativo
del
suocero
.
"
Lo
ha
ammazzato
lui
,
per
gelosia
!..."
"
Inesplicabile
!
"
,
esclamò
il
notaio
Mazza
.
"
Anzi
,
ora
tutto
diventa
chiaro
"
,
riprese
il
cavalier
Pergola
.
E
stettero
un
pezzo
muti
,
a
guardare
il
marchese
che
non
cessava
un
minuto
di
agitare
la
testa
,
di
stravolgere
gli
occhi
,
urlando
con
una
specie
di
ritmo
:
"
Ah
!
Ah
!
...
Oh
!
Oh
!
"
,
mandando
bava
dalla
bocca
,
intramezzando
agli
urli
parole
che
rivelavano
le
rapide
allucinazioni
della
mente
sconvolta
:
"
Eccolo
!
Eccolo
!
...
Mandatelo
via
!
...
Ah
!
Ah
!
Oh
!
Oh
!
...
Zitto
!
Siete
confessore
!
...
Voi
non
potete
parlare
!
Siete
morto
!
...
Non
potete
parlare
...
Nessuno
deve
parlare
!
Ah
!
Ah
!
Oh
!
Oh
!
"
.
"
Sempre
così
!
"
,
disse
Titta
stralunato
.
"
Sempre
così
!
"
,
confermò
mastro
Vito
.
"
E
una
settimana
fa
,
passando
davanti
a
la
mia
bottega
qui
vicino
si
era
fermato
su
la
soglia
.
"
Bravo
!
Di
buon
'
ora
al
lavoro
,
mastro
Vito
.
"
"
Se
non
si
lavora
non
si
mangia
,
eccellenza
!
"
Ah
Signore
!
Che
miseria
siamo
!
"
E
mentre
,
non
ostante
la
terribile
rivelazione
che
faceva
compiangere
il
povero
Neli
Casaccio
condannato
a
torto
e
morto
in
carcere
,
la
gente
da
due
giorni
s
'
impietosiva
in
vario
modo
della
pazzia
del
marchese
,
soltanto
Zòsima
rimaneva
inesorabile
,
inflessibile
,
sorda
a
ogni
ragione
.
"
No
,
mamma
,
non
posso
perdonare
!
...
È
stata
un
'
infamia
,
una
grande
infamia
!
...
Non
capisci
,
dunque
?
L
'
ha
amata
fino
a
diventare
assassino
per
essa
!
...
Te
lo
dicevo
!
Io
non
sono
mai
stata
niente
,
oh
niente
!
per
lui
.
"
"
Ma
che
si
dirà
di
te
?
"
"
Che
m
'
importa
di
quel
che
si
dirà
?
Voglio
andar
via
!
Non
voglio
restare
un
altro
solo
giorno
in
questa
sua
casa
...
Mi
fa
orrore
!
"
"
Anche
questa
è
pazzia
!
Sei
la
moglie
.
Ora
egli
è
un
infelice
,
un
malato
...
"
"
Ha
tanti
parenti
,
ci
pensino
loro
!
Qui
c
'
è
la
maledizione
!
Mi
sento
morire
!
Mi
vuoi
morta
dunque
?
"
"
Oh
,
Zòsima
!
...
Gesù
Cristo
ci
comanda
di
perdonare
ai
nostri
nemici
.
"
"
Sta
'
zitta
tu
!
...
Non
puoi
intendere
tu
!
"
,
aveva
risposto
sdegnosamente
alla
sorella
.
"
Se
non
mi
volete
in
casa
vostra
...
"
"
Figlia
mia
,
che
dici
mai
?
"
"
Fino
a
diventare
assassino
...
per
quella
!
"
Non
sapeva
darsene
pace
.
Il
suo
cuore
traboccava
di
odio
,
quanto
aveva
traboccato
di
amore
fino
a
pochi
giorni
addietro
.
Il
sangue
le
si
era
cangiato
in
fiele
.
Ah
!
ora
ella
doveva
,
con
più
ragione
,
invidiare
colei
che
poteva
insuperbirsi
apprendendo
di
essere
stata
amata
tanto
!
Si
sentiva
umiliata
,
ferita
mortalmente
nella
più
delicata
parte
di
se
stessa
,
in
quel
legittimo
orgoglio
di
donna
che
si
era
formata
un
culto
della
sua
prima
ed
unica
passione
,
e
aveva
sofferto
in
silenzio
,
nascostamente
,
senza
illusioni
e
senza
speranze
,
tanti
anni
!
Perché
non
aveva
dato
ascolto
all
'
ammonimento
delle
sue
esitanze
?
Perché
si
era
lasciata
indurre
dalla
baronessa
e
dalla
madre
?
Non
sarebbe
stata
,
com
'
era
stata
,
marchesa
di
Roccaverdina
di
nome
soltanto
!
Nulla
,
nulla
poteva
più
compensarla
,
consolarla
!
E
doveva
fingere
,
per
l
'
occhio
della
gente
?
Sentirsi
compassionare
?
Oh
,
chi
sa
quante
in
quel
momento
ridevano
di
lei
!
Tutte
coloro
che
avrebbero
voluto
essere
al
posto
di
lei
;
parecchie
,
lo
sapeva
!
No
,
no
!
Ormai
era
finita
!
Se
il
marchese
fosse
guarito
,
non
guarirebbe
egualmente
l
'
atroce
piaga
che
le
si
era
aperta
nel
cuore
!
Giorni
fa
,
poteva
confortarsi
,
lasciarsi
lusingare
dalle
buone
parole
,
dalle
apparenze
;
ora
,
impossibile
!
Doveva
stimarsi
un
'
estranea
in
quella
casa
che
neppure
la
sua
presenza
di
moglie
legittima
aveva
potuto
ribenedire
...
Mamma
Grazia
,
povera
vecchia
,
s
'
era
ingannata
!
E
,
ferma
nella
risoluzione
di
andar
via
,
rispondeva
:
"
Questa
sera
,
tardi
,
quando
nessuno
potrà
accorgersene
,
con
le
sole
vesti
che
ho
indosso
!
...
È
inutile
,
mamma
,
non
potrai
persuadermi
!
"
.
"
Se
tu
lo
vedessi
,
ne
avresti
pietà
!
"
"
Dio
è
giusto
!
È
la
mano
di
Dio
che
lo
punisce
!
"
"
Castigherà
anche
te
che
non
avrai
fatto
il
tuo
dovere
...
Non
ti
riconosco
,
Zòsima
!
Tu
,
così
buona
!
"
"
Mi
ha
resa
cattiva
lui
;
mi
ha
pervertita
lui
!
Mi
ha
fatto
diventare
una
creatura
senza
cuore
!
Peggio
per
lui
!
"
La
signora
Mugnos
,
addoloratissima
di
quest
'
altra
pazzia
(
tornava
a
qualificare
per
tale
l
'
ostinazione
della
figlia
)
,
aveva
voluto
parlarne
allo
zio
don
Tindaro
e
al
cavalier
Pergola
.
Il
vecchio
rispose
crudamente
:
"
Lo
ringrazia
così
del
bene
che
le
ha
fatto
?
"
.
Il
cavalier
Pergola
alzò
le
spalle
,
borbottò
una
bestemmia
e
domandò
:
"
La
casa
,
in
mano
di
chi
l
'
abbandona
la
casa
?
"
.
"
N
'
esce
come
vi
è
entrata
!
"
,
replicò
fieramente
la
signora
,
che
in
quel
punto
sentì
ribollirsi
in
petto
tutto
l
'
orgoglio
delle
nobili
famiglie
Mugnos
e
De
Marco
-
ella
era
una
De
Marco
da
ragazza
-
delle
quali
portava
il
nome
.
Ciò
non
ostante
,
tornò
ad
insistere
presso
la
figlia
:
"
Rifletti
bene
!
Hai
tante
responsabilità
!
"
.
"
Ho
riflettuto
abbastanza
!
"
,
rispose
Zòsima
.
"
Consigliati
col
tuo
confessore
!
"
"
In
questo
momento
non
posso
ascoltar
altro
che
il
mio
cuore
.
Non
voglio
essere
un
'
ipocrita
;
sarebbe
un
'
indegnità
...
Oh
,
mamma
!
"
E
vestita
di
scuro
,
quasi
da
vedova
,
sotto
lo
scialle
nero
che
le
copriva
la
fronte
,
a
sera
avanzata
ella
scendeva
assieme
con
la
mamma
sorretta
al
braccio
della
sorella
,
la
vecchia
scala
dell
'
atrio
,
e
usciva
nel
vicolo
buio
sotto
il
palazzo
Roccaverdina
.
Aveva
voluto
evitare
di
attraversare
il
corridoio
e
di
passare
davanti
a
l
'
uscio
dello
studio
dove
il
marchese
urlava
giorno
e
notte
da
quattro
giorni
-
assistito
da
Titta
e
da
mastro
Vito
che
si
davano
lo
scambio
-
agitandosi
su
la
sedia
a
bracciuoli
,
senza
che
mai
il
nome
di
Zòsima
gli
fosse
venuto
alle
labbra
.
Lo
zio
don
Tindaro
e
il
cavalier
Pergola
entravano
,
a
intervalli
,
dal
demente
che
non
li
riconosceva
,
e
ne
uscivano
atterriti
.
Ora
,
invece
del
dottor
Meccio
,
accorso
il
primo
giorno
più
per
maligna
soddisfazione
che
per
zelo
,
lo
visitava
il
dottor
La
Greca
,
medico
di
famiglia
,
soprannominato
il
Dottorino
perché
piccolo
e
smilzo
di
persona
.
Alle
corde
egli
aveva
fatto
sostituire
larghe
fasce
,
fino
a
che
non
fossero
arrivati
la
camicia
di
forza
e
l
'
apparecchio
per
le
docce
mandati
a
comprare
a
Catania
.
Con
lui
si
poteva
ragionare
.
Invece
quel
clericalaccio
di
San
Spiridione
aveva
fatto
andare
su
le
furie
il
cavalier
Pergola
,
ripetendogli
più
volte
:
"
Caro
cavaliere
,
qui
si
vede
la
mano
di
Dio
!
"
.
"
E
la
zia
Mariangela
dunque
,
che
riammattiva
a
ogni
gravidanza
?
E
bestemmiava
e
imprecava
,
mentre
quando
ritornava
in
senno
era
la
più
buona
e
onesta
donna
?
E
gli
altri
pazzi
?
La
mano
di
Dio
!
Esquilibri
di
nervi
,
sconvolgimento
di
cervello
prodotto
dal
pensiero
fisso
,
fisso
sempre
su
la
stessa
idea
.
"
Il
dottor
La
Greca
andava
di
accordo
con
lui
.
E
se
quel
fanatico
di
don
Aquilante
aveva
davvero
iniziato
il
marchese
nelle
pratiche
spiritiche
,
ce
n
'
era
d
'
avanzo
per
spiegarsi
perfettamente
quel
che
avevano
sotto
gli
occhi
.
Gli
ospedali
di
Parigi
,
di
Londra
,
di
Nuova
York
-
egli
affermava
-
rigurgitavano
di
spiritisti
ammattiti
,
uomini
e
donne
.
Per
ciò
il
cavaliere
aveva
fatto
capire
all
'
avvocato
di
non
farsi
più
vedere
in
casa
Roccaverdina
.
"
Insomma
,
dottore
,
non
si
può
far
nulla
?
Dobbiamo
stare
a
guardare
?
"
Lo
zio
don
Tindaro
avrebbe
voluto
ordinazioni
di
rimedi
,
tentativi
almeno
.
Gli
urli
del
marchese
lo
straziavano
;
e
si
desolava
alla
risposta
del
dottore
:
"
È
assai
se
riusciamo
a
farlo
mangiare
!
"
.
Dovevano
imboccarlo
,
indurlo
a
inghiottire
con
minacce
,
ingozzarlo
talvolta
come
una
bestia
.
Opponeva
resistenza
,
serrava
i
denti
,
agitava
furiosamente
la
testa
-
"
Oh
!
Oh
!
Ah
!
Ah
!
"
-
e
il
ritmo
di
questi
urli
si
udiva
fin
dalla
spianata
del
Castello
,
ora
che
il
dottore
aveva
fatto
trasportare
il
marchese
in
una
stanza
più
larga
e
più
ariosa
,
dove
si
era
potuto
rizzare
comodamente
l
'
apparecchio
per
la
doccia
,
arrivato
il
giorno
avanti
.
Steso
sul
letto
,
con
la
camicia
di
forza
,
il
demente
sembrava
avesse
intervalli
di
calma
,
allorché
con
gli
occhi
sbarrati
,
fissi
in
qualcuna
delle
sue
continue
allucinazioni
,
borbottava
accozzaglie
di
suoni
che
avrebbero
voluto
essere
parole
;
ma
era
calma
illusoria
.
La
forza
dell
'
allucinazione
lo
domava
,
travagliandolo
internamente
,
ed
egli
usciva
da
quello
stato
scoppiando
in
urli
più
violenti
,
più
forti
,
in
esclamazioni
di
terrore
:
"
Eccolo
!
Eccolo
!
...
Mandatelo
via
!
Ah
!
Ah
!
Oh
!
Oh
!
il
Crocifisso
!
...
Rimettetelo
al
suo
posto
,
giù
,
nel
mezzanino
!
Oh
!
Oh
!
Ah
!
Ah
!
"
.
E
i
nomi
di
Rocco
Criscione
,
di
Neli
Casaccio
,
di
compare
Santi
Dimauro
,
facevano
capire
il
tristo
cumulo
di
impressioni
che
gli
aveva
sconvolto
il
cervello
,
dove
la
pazzia
già
si
mutava
in
ebetismo
,
senza
speranza
di
guarigione
.
Lo
zio
don
Tindaro
,
per
la
sua
età
,
non
resisteva
alla
tortura
del
miserando
spettacolo
;
e
il
cavalier
Pergola
,
rimasto
in
casa
Roccaverdina
,
dopo
quindici
giorni
non
ne
poteva
più
,
anche
perché
doveva
badare
ai
proprii
affari
,
e
per
quelli
del
cugino
non
sapeva
come
regolarsi
.
La
imperdonabile
risoluzione
della
marchesa
lo
faceva
uscire
in
escandescenze
:
"
E
si
dicono
cristiane
!
E
si
confessano
e
ingoiano
particole
!
E
...
!
E
...
!
E
...
!
"
.
La
sfilata
degli
improperi
non
finiva
più
se
qualcuno
,
venuto
ad
informarsi
dello
stato
del
marchese
,
tentava
di
scusare
la
povera
signora
che
avea
dovuto
mettersi
a
letto
appena
giunta
a
casa
,
con
febbre
che
durava
ancora
e
faceva
temere
per
la
sua
vita
.
"
Qui
,
qui
era
il
suo
posto
!
...
E
quel
che
ho
detto
a
voi
glielo
direi
in
faccia
!
...
Voglio
che
lo
sappia
!
"
Poteva
durare
più
a
lungo
,
così
?
"
Non
durerà
molto
"
,
gli
aveva
risposto
una
sera
il
dottore
.
"
L
'
ebetismo
si
aggrava
con
terribile
rapidità
.
"
Ed
egli
e
il
dottore
che
stava
per
accomiatarsi
,
erano
rimasti
stupiti
e
quasi
non
credevano
ai
loro
occhi
,
vedendo
apparire
su
l
'
uscio
del
salotto
Agrippina
Solmo
,
che
Maria
non
era
riuscita
a
far
restare
in
anticamera
.
"
Dov
'
è
?
...
Lasciatemelo
vedere
!
"
Maria
teneva
ancora
afferrata
per
la
falda
della
mantellina
quella
sconosciuta
,
parsale
pazza
quando
le
aveva
aperto
la
porta
d
'
entrata
.
"
Dov
'
è
?
...
Me
lo
lascino
vedere
...
Per
carità
,
cavaliere
!
"
E
gli
si
era
buttata
ai
piedi
,
ginocchioni
.
XXXIV
.
Il
dottore
si
era
lusingato
che
la
vista
di
quella
donna
avesse
potuto
produrre
qualche
crisi
nello
stato
del
demente
;
ma
aveva
dovuto
disingannarsi
.
Il
marchese
,
fissatala
con
quegli
sguardi
smarriti
dove
la
pupilla
sembrava
già
coperta
da
un
leggero
strato
di
polvere
,
era
stato
zitto
alcuni
istanti
,
concentrato
,
quasi
frugasse
in
fondo
alla
memoria
per
trovarvi
un
lontano
ricordo
;
poi
,
indifferente
,
aveva
ripreso
il
triste
ritmo
dei
suoi
gridi
:
"
Ah
!
Ah
!
Oh
!
Oh
!
"
,
agitando
la
testa
,
lasciando
colare
dagli
angoli
della
bocca
la
bava
che
Agrippina
Solmo
,
pallida
come
una
morta
,
coi
neri
capelli
in
disordine
,
buttata
per
terra
la
mantellina
,
si
era
messa
ad
asciugargli
,
senza
una
parola
,
senza
una
lagrima
,
con
un
pietoso
stupore
negli
occhi
che
non
si
staccavano
dal
viso
sfigurato
del
suo
benefattore
;
non
lo
chiamava
altrimenti
.
Aveva
pregato
di
restare
là
l
'
intera
nottata
.
E
lo
aveva
vegliato
ripulendogli
le
labbra
,
in
piedi
davanti
al
letto
,
non
sentendo
stanchezza
,
con
un
groppo
di
pianto
che
la
soffocava
e
in
certi
momenti
le
annebbiava
la
vista
,
ma
non
giungeva
a
prorompere
;
con
le
mani
dolorosamente
incrociate
,
e
il
petto
ansante
di
angoscia
a
quel
continuo
agitare
della
testa
con
cui
il
marchese
accompagnava
gli
"
Ah
!
Ah
!
Oh
!
Oh
!
"
quando
le
allucinazioni
gli
concedevano
qualche
ora
di
tregua
.
"
Andate
a
riposarvi
;
noi
abbiamo
dormito
a
bastanza
"
,
le
disse
Titta
rientrando
nella
camera
verso
l
'
alba
.
"
Ah
,
comare
Pina
!
Chi
lo
avrebbe
mai
sospettato
!
"
,
esclamò
mastro
Vito
,
ancora
un
po
'
imbarazzato
dal
sonno
.
"
No
!
Lasciatemi
stare
qui
!...",
ella
rispondeva
senza
neppure
voltarsi
.
"
E
a
voi
,
chi
è
venuto
a
dirvelo
fino
a
Modica
?
"
,
domandò
Titta
.
"
Un
signore
di
Spaccaforno
...
Gliel
'
aveva
scritto
un
amico
di
qui
.
Die
'
la
notizia
a
mio
marito
...
E
sono
accorsa
,
con
la
morte
nel
cuore
...
Due
giorni
di
viaggio
,
con
un
garzone
.
Mi
pareva
di
non
arrivar
mai
!
"
"
Andate
a
riposarvi
...
C
'
è
un
letto
nell
'
altra
stanza
...
"
"
Lasciatemi
stare
qui
,
mastro
Vito
.
"
"
Comare
"
,
egli
disse
,
esitante
,
"
ora
è
inutile
fingere
...
Voi
già
lo
sapevate
...
di
Rocco
!..."
"
Ve
lo
giuro
,
mastro
Vito
!
Niente
!
...
Neppure
un
sospetto
!
...
Avevo
anzi
voluto
andarmene
da
Ràbbato
,
per
levarmegli
di
mezzo
.
Il
marchese
non
voleva
più
vedermi
,
mi
trattava
male
...
Che
colpa
ne
avevo
io
?
Era
stato
lui
...
Io
avrei
voluto
morire
qui
,
da
serva
,
per
gratitudine
...
E
sua
zia
pretendeva
che
avessi
fatto
ammazzare
io
Rocco
Criscione
...
per
tornare
col
marchese
e
farmi
sposare
!
...
Il
Signore
non
gliene
chieda
conto
là
dove
si
trova
!
La
colpa
è
dei
suoi
parenti
,
della
baronessa
soprattutto
...
Ora
non
sarebbe
in
questo
stato
!
...
Che
strazio
,
mastro
Vito
!
"
"
Potete
vantarvelo
!
...
Vi
ha
voluto
bene
!
"
"
È
vero
!
È
vero
!
"
,
ella
rispose
,
scotendo
tristamente
la
testa
,
asciugando
la
bava
dell
'
infelice
che
aveva
ammazzato
per
gelosia
di
lei
e
che
ora
non
la
riconosceva
più
e
smaniava
:
"
Ah
!
Ah
!
Oh
!
Oh
!
"
,
tenuto
stretto
e
immobile
dalla
camicia
di
forza
.
Vergine
Santa
,
che
pietà
!
Il
cavalier
don
Tindaro
,
la
mattina
,
apprendendo
dal
genero
l
'
arrivo
della
Solmo
,
gli
aveva
detto
:
"
Hai
fatto
male
a
farla
entrare
"
.
"
Per
dispetto
della
marchesa
!
...
E
poi
,
dove
trovare
in
questo
momento
una
persona
più
fidata
?
Lo
ha
vegliato
,
sola
,
tutta
la
nottata
.
"
"
La
marchesa
può
mandare
a
scacciarla
.
È
lei
la
padrona
.
"
"
Ha
perduto
ogni
suo
diritto
,
abbandonando
casa
e
marito
.
Io
ammiro
immensamente
questa
povera
donna
che
ha
fatto
due
giorni
di
strada
,
a
cavallo
,
quasi
senza
fermarsi
,
soltanto
per
vederlo
.
Ieri
sera
,
quando
si
è
presentata
e
si
è
buttata
ginocchioni
,
supplicante
,
io
...
che
non
sono
di
cuore
tenero
...
io
e
il
dottore
...
eravamo
commossi
come
due
ragazzi
.
Non
abbiamo
saputo
dirle
:
"
Tornatevene
donde
siete
venuta
"
.
Sarebbe
stata
una
gran
crudeltà
.
"
"
Ma
ora
...
"
"
Ora
,
la
lasceremo
qui
,
fino
a
che
non
vengano
a
scacciarla
via
,
se
ne
avranno
il
coraggio
.
È
stata
l
'
amante
?
E
voi
avete
tali
scrupoli
?
"
"
Non
li
chiamare
scrupoli
...
Il
marchese
di
Roccaverdina
non
deve
morire
con
quella
donna
al
capezzale
...
Sarebbe
uno
scandalo
!
"
"
Deve
morire
come
un
cane
,
alle
mani
di
gente
prezzolata
,
di
Titta
e
di
mastro
Vito
!
...
Questo
,
ah
!
non
vi
sembra
uno
scandalo
!
E
poi
dite
che
io
sono
uno
scomunicato
!
...
Ma
c
'
è
da
rinnegare
cento
Cristi
vedendo
simili
cose
!..."
Tre
giorni
dopo
,
l
'
ebetismo
aveva
fatto
passi
da
gigante
.
Il
marchese
,
liberato
dalla
camicia
di
forza
,
restava
seduto
su
la
seggiola
a
bracciuoli
,
cupo
,
silenzioso
,
con
le
mani
sui
ginocchi
.
Agrippina
Solmo
lo
vestiva
,
gli
lavava
la
faccia
,
lo
pettinava
,
gli
dava
da
mangiare
,
con
cura
materna
.
Certe
volte
,
al
suono
della
voce
che
lo
chiamava
:
"
Marchese
!
Marchese
!
"
,
che
lo
sgridava
con
dolcezza
quando
si
ostinava
a
rifiutare
il
cibo
,
egli
rivolgeva
lentamente
la
testa
verso
di
lei
,
la
guardava
sottocchi
,
con
aria
sospettosa
,
quasi
quella
voce
ridestasse
dentro
di
lui
riminiscenze
di
lontane
sensazioni
,
che
però
dileguavano
rapidissime
e
lo
facevano
ricadere
nella
cupa
immobilità
per
ore
ed
ore
.
E
nella
giornata
gli
si
sedeva
vicino
;
e
mentre
l
'
animalità
di
quel
corpo
sembrava
di
sentire
qualche
godimento
pel
tepore
dell
'
occhiata
di
sole
che
lo
investiva
presso
al
balcone
,
ella
gli
parlava
piano
,
per
sfogo
,
quantunque
sapesse
di
non
essere
capita
:
"
Perché
ha
fatto
così
,
voscenza
?
Perché
non
mi
disse
mai
una
parola
?
...
Ah
,
se
mi
avesse
detto
:
"
Agrippina
,
bada
!
"
.
Mezza
parola
sarebbe
bastata
!
Non
era
voscenza
il
padrone
?
Che
bisogno
c
'
era
di
ammazzare
?
...
È
stato
il
destino
!
Chi
credeva
di
far
male
?
Ah
,
Signore
!
Ah
Signore
!..."
.
Ella
si
rallegrava
di
vederlo
tranquillo
,
di
non
più
udirlo
gridare
né
smaniare
.
Le
sembrava
che
questo
fosse
miglioramento
.
E
rimaneva
dolorosamente
maravigliata
che
il
dottore
ogni
volta
venisse
,
guardasse
,
scotesse
la
testa
e
andasse
via
alzando
le
spalle
,
senza
risponderle
nemmeno
quando
gli
domandava
:
"
Va
meglio
,
è
vero
?
Ora
è
docile
come
un
agnellino
"
.
Si
sentiva
però
stringere
il
cuore
vedendogli
voltare
e
rivoltare
lentamente
le
mani
e
osservarle
a
lungo
e
tastare
le
punte
delle
dita
a
una
a
una
quasi
volesse
contarle
,
incurante
della
bava
che
riprendeva
a
colargli
.
Gliela
asciugava
col
fazzoletto
e
ne
seguiva
ogni
movimento
della
testa
e
degli
occhi
per
scoprirvi
qualche
lampo
di
coscienza
allorché
gli
ripeteva
:
"
Sono
io
!
Agrippina
Solmo
!
Non
mi
riconosce
,
voscenza
?
Sono
venuta
a
posta
;
non
mi
muoverò
più
di
qui
!..."
.
Poi
,
udendogli
mugolare
qualche
parola
,
gli
s
'
inginocchiava
davanti
,
prendendolo
per
le
mani
che
brancicavano
i
calzoni
,
e
tentava
di
farsi
fissare
da
quegli
occhi
che
parevano
inerti
.
"
Sono
io
;
Agrippina
Solmo
!
...
Faccia
uno
sforzo
,
voscenza
!
Si
ricordi
,
si
ricordi
!
...
Mi
guardi
in
viso
!
"
Lo
sollevava
pel
mento
su
cui
la
barba
era
già
cresciuta
ispida
,
pungente
;
gli
scansava
dalla
fronte
i
capelli
cascatigli
giù
nel
tenere
sempre
abbassata
la
testa
come
appesantita
per
la
malattia
del
cervello
;
e
all
'
ultimo
,
rizzatasi
con
scatto
disperato
,
nascondeva
la
faccia
tra
le
mani
convulse
,
balbettando
:
"
Che
castigo
,
Signore
!
Che
castigo
!
"
.
E
intendeva
di
dire
pure
per
sé
,
quasi
gran
parte
della
colpa
fosse
stata
sua
,
se
il
marchese
aveva
ammazzato
Rocco
Criscione
.
Titta
,
di
tratto
in
tratto
,
veniva
a
tenerle
compagnia
.
"
Voi
non
l
'
avete
visto
nei
primi
giorni
.
Non
si
chetava
un
momento
!
Sono
stato
tre
giorni
e
tre
notti
senza
chiudere
occhio
!
...
Faceva
terrore
.
"
"
E
la
marchesa
?
Con
che
cuore
ha
potuto
abbandonarlo
?
"
"
Ringraziate
Iddio
!
...
Se
ci
fosse
stata
lei
,
non
sareste
qui
...
"
La
osservava
.
Era
tuttavia
bella
,
meglio
della
marchesa
,
con
quel
viso
affilato
,
bianco
come
il
latte
e
quegli
occhi
neri
e
quei
folti
capelli
nerissimi
,
alta
e
snella
.
E
parlando
di
lei
con
mastro
Vito
,
Titta
dichiarava
che
,
secondo
lui
,
la
prima
pazzia
il
marchese
l
'
aveva
commessa
dandola
per
moglie
a
Rocco
che
non
se
la
meritava
.
"
Non
sapete
il
patto
?
Non
doveva
toccarla
neppure
con
un
dito
...
Per
questo
il
marchese
lo
ha
ammazzato
.
"
"
Aveva
messo
l
'
esca
accanto
al
fuoco
...
Che
avreste
fatto
voi
?
"
"
Capriccio
di
gran
signore
!
...
A
voi
e
a
me
non
sarebbe
passato
per
la
testa
quel
patto
.
E
n
'
è
andato
di
mezzo
un
innocente
!
La
marchesa
non
sa
che
la
Solmo
è
qui
.
Verrebbe
a
cavarle
gli
occhi
.
Maria
mi
ha
raccontato
di
averle
sentito
dire
alla
madre
:
"
Non
lo
posso
perdonare
!
È
diventato
assassino
per
quella
donna
!
"
.
Ed
ha
voluto
andarsene
.
"
"
Il
marito
è
sempre
marito
!
In
quello
stato
poi
!
"
"
Dicono
che
ha
rinunziato
alla
dote
per
mano
di
notaio
...
Il
marchese
le
aveva
assegnato
Poggiogrande
.
"
"
Per
mano
di
notaio
?
"
"
Ci
credete
voi
?
Io
vorrei
sapere
intanto
chi
comanderà
qui
e
provvederà
ai
fatti
miei
.
"
Lo
zio
don
Tindaro
e
il
cavalier
Pergola
venivano
tre
,
quattro
volte
nella
giornata
,
in
compagnia
del
dottor
La
Greca
.
"
Ah
dottore
!
Non
vuole
mangiare
più
!
Serra
i
denti
,
si
volta
di
là
;
come
fare
?
"
"
Ci
siamo
!
"
Il
dottore
non
die
'
altra
risposta
;
e
Agrippina
Solmo
,
che
ne
comprese
il
significato
,
si
buttò
su
una
seggiola
,
con
le
mani
nei
capelli
,
singhiozzando
:
"
Figlio
,
figlio
mio
!
"
.
La
desolata
tenerezza
di
queste
parole
non
commosse
il
vecchio
zio
del
marchese
,
che
le
si
avvicinò
e
la
prese
per
un
braccio
,
riguardosamente
ma
severo
:
"
Dovete
capirlo
"
,
le
disse
,
"
non
potete
restare
più
qui
.
Mastro
Vito
,
pensateci
voi
...
Poveretta
!
"
.
Ella
gli
sfuggì
per
baciare
e
ribaciare
quelle
mani
quasi
inerti
che
avevano
ammazzato
per
gelosia
di
lei
;
e
pareva
volesse
lasciarvi
tutta
l
'
anima
sua
grata
e
orgogliosa
di
essere
stata
amata
fino
a
quel
punto
dal
marchese
di
Roccaverdina
.
"
Figlio
!
figlio
mio
!
"
E
si
lasciò
trascinar
via
da
mastro
Vito
,
senza
opporre
resistenza
,
umile
,
rassegnata
com
'
era
stata
sempre
,
convinta
anche
lei
che
non
poteva
restare
più
là
,
perché
il
suo
destino
aveva
voluto
così
.