StampaPeriodica ,
A
mezzodì
,
nella
tanca
,
tranne
qualche
belato
,
qualche
dòndolo
di
campano
,
non
si
udiva
altro
.
Faceva
un
gran
sole
di
maggio
.
Si
sentiva
nel
cielo
,
nell
'
aria
,
qualcosa
di
invincibilmente
languido
e
soffocante
che
faceva
sognare
e
soffrire
,
e
Nenaldu
sognava
e
soffriva
.
Aveva
tratto
di
tasca
la
sua
leppa
dal
manico
di
corno
e
s
'
era
rimesso
a
intagliare
la
sua
zucchetta
rossigna
ben
avvinata
.
Che
arsura
!
Non
s
'
udiva
una
voce
.
Anche
la
correntia
della
fontana
pareva
tacesse
.
Nenaldu
lavorava
lavorava
senza
vedere
,
senza
udire
,
febbricitante
,
allucinato
.
Aveva
già
disegnato
da
una
parte
della
zucca
il
sole
e
le
stelle
,
i
buoi
e
l
'
aratro
come
gli
aveva
detto
la
voce
del
sogno
.
In
sogno
una
voce
gli
aveva
detto
:
Quando
scolpirai
una
zucca
e
avrai
fatto
il
fuso
e
la
rocca
e
in
mezzo
la
figura
di
Mallena
col
suo
vestito
nuovo
di
broccato
,
allora
Mallena
t
'
amerà
,
ma
se
tu
la
baci
morirai
...
Il
pastore
superstizioso
ricordava
e
fantasticava
.
La
voce
aveva
detto
il
vero
?
Che
cosa
bella
!
Mallena
l
'
avrebbe
amato
e
egli
le
avrebbe
offerto
latte
e
miele
tutti
i
giorni
.
Api
ora
ne
avevano
molte
.
Quanti
bugni
?
Quasi
cento
.
Tutto
l
'
ovile
era
pieno
d
'
albatri
e
di
rosmarini
:
anche
il
gregge
aumentava
.
L
'
inverno
era
stato
dolce
,
non
era
discesa
brina
e
l
'
erba
era
alta
e
fitta
come
ferrana
.
Mallena
sarebbe
stata
sua
moglie
e
l
'
avrebbe
baciata
...
Baciarla
?
ma
poi
sarebbe
morto
!
A
questo
pensiero
il
pastore
rabbrividì
e
gli
venne
voglia
di
piangere
e
di
pregare
.
Mallena
aveva
gli
occhi
così
belli
e
vellutati
e
la
bocca
così
fresca
e
così
rossa
!
Le
labbra
parevano
di
corallo
,
anche
a
costo
di
morire
l
'
avrebbe
baciata
.
E
continuava
a
scolpire
con
lena
la
sua
zucca
.
E
scolpiva
e
scolpiva
.
E
fece
il
fuso
e
fece
la
rocca
con
un
bel
fiocco
di
lino
e
poi
la
testa
,
le
braccia
,
tutto
il
corpo
agile
e
flessuoso
della
fanciulla
.
Che
cosa
meravigliosa
!
Mallena
pareva
viva
!
E
si
fece
sera
.
Salì
la
stella
dei
pastori
,
e
dagli
oleastri
caddero
le
grandi
ombre
della
notte
.
Il
pastore
fantasticava
ancora
,
vedeva
sempre
il
sole
bello
di
mezzodì
e
sentiva
il
profumo
inebbriante
della
menta
selvatica
e
del
timo
.
Le
calandre
cantavano
.
Dietro
una
gran
roccia
egli
conosceva
un
bel
giaciglio
di
borraccina
rossa
:
vicino
fiorivano
le
pratelline
e
gli
asfodeli
bianchi
.
Lì
,
in
mezzo
alla
caldura
e
al
profumo
,
avrebbe
condotta
Mallena
,
la
figlia
di
Cosimo
di
Serra
,
il
vignataro
,
e
avrebbe
aspettato
l
'
ombra
,
e
poi
sarebbe
salita
la
luna
piena
,
grande
e
rossa
come
il
sole
,
e
le
stelle
avrebbero
brillato
tutta
la
notte
.
Nenaldu
sorrise
al
suo
sogno
e
al
suo
amore
innocente
.
Era
un
bambino
magro
e
bruno
di
dodici
anni
,
sempre
un
po
'
malato
e
febbricitante
.
La
madre
era
morta
tisica
e
il
padre
l
'
avevano
ucciso
.
Egli
era
rimasto
solo
col
nonno
.
Nella
bassura
,
vicino
al
murello
,
s
'
udì
una
voce
.
-
Mallena
!
fece
il
pastore
.
Pigliò
la
zucca
e
corse
.
-
O
Nenà
,
mi
dai
del
latte
?
È
per
Rosina
che
è
malata
...
Il
fanciullo
andò
all
'
ovile
e
tornò
subito
col
latte
fresco
e
spumoso
munto
allora
allora
.
Tremava
tutto
.
Guardò
fisso
fisso
la
fanciulla
che
stava
zitta
con
la
bocca
tutta
sorriso
e
le
fece
vedere
la
zucca
.
-
Vedi
come
è
bella
!
Ecco
il
sole
,
le
stelle
,
il
fuso
e
la
rocca
,
e
questa
...
indovina
chi
è
?
-
Chi
è
?
-
fece
la
fanciulla
.
-
Questa
sei
tu
-
-
rispose
Nenaldu
impallidendo
-
Mi
vuoi
bene
?
Mallena
arrossì
e
fuggì
via
col
piccolo
seno
ansante
,
inebriata
.
La
notte
il
piccolo
pastore
fantasticò
a
lungo
.
Si
destò
così
presto
che
ancora
le
stelle
del
cielo
erano
fitte
fitte
e
non
si
udiva
cantare
né
una
quaglia
né
una
lodola
.
Allora
si
ricordò
delle
parole
del
sogno
ed
ebbe
veramente
una
grande
paura
.
Morire
,
non
muoversi
più
,
non
vedere
più
!
Che
orrore
!
E
il
nonno
a
chi
avrebbe
lasciato
le
pecore
,
i
bugni
,
i
denari
?
Quest
'
idea
lo
colpì
e
gli
venne
in
mente
che
il
vecchio
li
custodiva
dentro
una
piccola
anfora
rossa
che
aveva
trovato
vicino
a
un
nuraghe
.
Il
fanciullo
cominciò
a
esaltarsi
,
s
'
immaginò
d
'
essere
già
fidanzato
di
Mallena
ma
il
nonno
non
gli
voleva
dare
né
denari
,
né
pecore
e
lo
voleva
cacciare
dall
'
ovile
perché
odiava
a
morte
Cosimo
di
Serra
,
il
vignataro
.
Egli
allora
una
notte
che
il
nonno
era
andato
a
Sassari
colla
bisaccia
piena
di
formaggio
era
corso
al
nascondiglio
e
si
era
impadronito
dell
'
anfora
rossa
piena
d
'
oro
e
d
'
argento
.
Poi
se
n
'
era
andato
lontano
lontano
verso
la
Nurra
grande
e
deserta
,
piena
di
àlbatri
e
di
cinghiali
,
e
lì
s
'
era
fatto
un
bell
'
ovile
e
aveva
molte
pecore
e
molti
bugni
.
E
Mallena
era
con
lui
,
la
fanciulla
s
'
era
fatta
più
alta
e
più
bella
,
una
rosa
di
rio
,
e
egli
non
poteva
resistere
più
e
baciava
la
cara
creatura
sui
capelli
e
sugli
occhi
grandi
e
neri
.
Che
dolcezza
!
In
questa
esaltazione
Nenaldu
si
assopì
.
Ma
ecco
udiva
la
voce
del
sogno
.
Ebbe
di
nuovo
una
grande
paura
della
morte
e
gli
parve
che
il
cuore
non
gli
battesse
più
,
che
la
vita
gli
si
confondesse
.
Si
vide
tutto
giallo
,
con
gli
occhi
chiusi
,
con
la
carne
fredda
,
immobile
,
rigido
.
L
'
incubo
gli
fu
d
'
un
tratto
sopra
e
urlò
disperatamente
.
-
Che
ài
?
-
fece
la
voce
del
vecchio
-
Sogni
?
Lévati
che
è
mattutino
!
Nenaldu
si
levò
,
pallido
;
le
stelle
erano
già
tramontate
e
uscì
il
sole
e
venne
il
meriggio
caldo
e
luminoso
.
In
quel
sole
meridiano
,
in
quel
silenzio
immenso
della
solitudine
,
il
pastore
superstizioso
sentì
la
presenza
della
morte
.
Guardò
ancora
a
lungo
,
mentre
il
gregge
meriggiava
,
verso
l
'
oliveto
solatio
pieno
di
gramigna
e
di
papaveri
fiammanti
,
ma
Mallera
non
apparì
.
E
passò
la
sera
e
venne
la
notte
,
ma
di
qua
dal
murello
non
udì
la
vocina
dolce
della
fanciulla
.
La
notte
ebbe
la
febbre
e
delirò
.
La
mattina
poté
ancora
levarsi
e
scendere
col
gregge
alla
fontana
.
Si
portò
con
sé
la
zucca
e
non
si
stancava
di
contemplarla
con
una
fissità
quasi
tragica
;
quando
non
poteva
resistere
più
alla
passione
,
la
baciava
...
Ed
ecco
di
nuovo
l
'
incubo
della
morte
.
Verso
il
meriggio
Mallena
giunse
alla
fontana
per
acqua
.
Nenaldu
stette
immobile
a
guardarla
come
allucinato
,
poi
le
disse
con
voce
fioca
e
triste
:
-
T
'
ò
aspettato
ieri
,
Malle
'
!
-
Che
ài
!
come
sei
bianco
!
-
rispose
la
fanciulla
spaventata
.
-
Che
ò
?
Ti
voglio
bene
!
Mallena
sorrise
,
le
venne
una
gran
voglia
di
baciare
quel
viso
pallido
illuminato
da
due
strani
occhi
azzurri
e
di
fuggirsene
.
Ma
nella
fontana
v
'
era
gente
.
Volle
andare
via
,
era
turbata
e
inebriata
.
Nenaldu
la
seguì
,
dietro
alla
svolta
della
viottola
la
chiamò
con
voce
fievole
e
carezzevole
;
le
disse
ancora
:
-
Malle
'
,
mi
vuoi
bene
tu
?
-
Sì
...
-
rispose
la
fanciulla
sorridendo
a
pena
,
con
voce
quasi
inaudibile
.
-
Senti
,
la
voce
del
sogno
m
'
à
detto
che
se
io
ti
bacio
muoio
;
ma
non
ò
paura
,
sai
,
di
morire
,
baciami
...
-
Se
muori
tu
,
morirò
anch
'
io
-
aggiunse
la
fanciulla
con
voce
più
triste
,
e
porse
le
labbra
all
'
innamorato
che
la
baciò
con
infinita
passione
.
Il
giorno
dopo
il
pastore
non
poté
levarsi
.
A
pena
tornato
all
'
ovile
era
stato
colto
dal
terrore
.
Quanto
aveva
pianto
!
Cominciò
a
delirare
e
nel
delirio
vedeva
la
sua
roccia
con
la
borraccina
rossa
,
col
profumo
delle
pratelline
e
del
mentastro
,
e
Mallena
l
'
amava
e
egli
la
baciava
sugli
occhi
neri
e
sulla
bocca
di
corallo
.
Il
delirio
si
fece
più
acuto
.
Infine
pallido
pallido
,
con
gli
occhi
vitrei
,
atterriti
,
vuoti
d
'
un
vuoto
indicibile
,
quando
gli
si
avvicinava
pietosamente
il
nonno
urlava
,
vaneggiando
:
-
La
morte
!
la
morte
!
Il
vecchio
credette
che
il
fanciullo
fosse
affatturato
.
Chinò
la
testa
con
tristezza
sconsolante
e
disse
:
-
Pare
pazzo
!
Anche
la
madre
è
morta
di
delirio
.
Verso
sera
il
pastore
improvvisamente
spirò
.
Prima
di
morire
volle
la
bella
zucca
intagliata
,
se
la
strinse
forte
forte
al
petto
,
baciò
la
piccola
figura
e
esclamò
,
piano
,
con
voce
che
era
un
sospiro
di
desiderio
:
-
Vedi
,
Mallena
mia
,
com
'
è
bella
!
Questo
è
il
sole
e
queste
son
le
stelle
...
Il
vecchio
si
trovò
solo
ed
ebbe
paura
di
quella
solitudine
.
Pianse
come
un
bambino
,
si
disperò
,
chiamò
il
nipote
coi
nomi
più
dolci
,
lo
baciò
,
gli
chiese
perdono
,
tante
volte
perdono
...
Qualche
volta
l
'
aveva
battuto
,
era
stato
crudele
con
quella
povera
creatura
!
-
Perdono
,
perdono
-
urlò
ancora
il
vecchio
con
disperazione
;
Poi
ad
un
tratto
diventò
tetro
,
tragico
.
Gli
occhi
gli
diventarono
foschi
,
taglienti
come
lame
,
le
ciglia
gli
si
insanguinarono
.
-
Chissà
!
-
disse
-
forse
è
lei
,
la
piccola
maliarda
.
Questo
piccino
à
avuto
fattura
-
E
si
sentì
assalito
dall
'
odio
e
dal
desiderio
della
vendetta
.
Pigliò
una
scure
ben
affilata
e
se
la
mise
vicino
,
a
portata
di
mano
.
Poi
cadde
in
una
meditazione
lugubre
con
gli
occhi
fissi
nel
viso
contratto
del
morto
.
Fuori
,
presso
la
mandra
,
le
pecore
belavano
;
nessuno
usciva
dalla
capanna
per
spingerle
alla
fontana
;
eppure
era
già
tardi
.
Di
lì
a
poco
apparve
sulla
soglia
Mallena
.
La
povera
bambina
la
notte
non
aveva
dormito
e
aveva
sognato
la
morte
.
La
sera
dopo
ebbe
un
presentimento
lugubre
,
si
ricordò
delle
parole
di
Nenaldu
e
fu
assalita
da
un
terrore
superstizioso
.
-
Nenaldu
muore
!
-
esclamò
avvicinandosi
come
suggestionata
alla
capanna
,
e
si
mise
a
piangere
.
Quando
era
a
mezza
via
Nenaldu
moriva
.
La
fanciulla
lo
sentì
,
e
corse
inconsciamente
,
pallida
,
trasognata
.
Oltrepassò
la
soglia
,
non
vide
il
vecchio
che
era
nell
'
ombra
,
in
un
angolo
,
e
corse
a
baciare
,
piangendo
,
il
piccolo
morto
.
-
Ah
maliarda
!
ruggì
il
vecchio
,
e
brandì
la
scure
.