StampaQuotidiana ,
La
stampa
liberale
,
non
potendo
negare
l
'
attività
colla
quale
i
cattolici
,
sull
'
esempio
del
Papa
,
del
Card
.
Manning
,
di
altri
egregi
Prelati
e
ottimi
laici
,
si
danno
allo
studio
ed
alla
soluzione
delle
questioni
sociali
,
tenta
di
screditare
questo
generoso
movimento
col
chiamarlo
socialismo
cristiano
.
Noi
non
abbiamo
paura
delle
parole
,
essendo
nostra
abitudine
sviscerarle
e
anatomizzarle
per
verificare
diligentemente
che
cosa
contengono
.
Se
per
socialismo
si
vuol
intendere
lo
studio
delle
leggi
costitutive
della
società
,
dei
mezzi
di
perfezionarla
,
di
svilupparvi
l
'
ordine
,
la
prosperità
,
la
pace
,
il
progresso
,
non
proviamo
nessuna
difficoltà
a
dichiararci
socialisti
,
specie
se
si
vuol
ammettere
che
il
perno
di
questo
socialismo
pacifico
è
il
Vangelo
.
Ma
per
chiunque
vuol
essere
di
buona
fede
tale
non
è
l
'
accezione
generalmente
attribuita
alla
parola
socialismo
nella
polemica
contemporanea
.
La
scuola
socialista
,
quale
si
definisce
essa
stessa
colle
sue
dottrine
e
co
'
suoi
atti
,
ha
per
iscopo
la
distruzione
dell
'
ordine
sociale
attuale
nella
sua
costituzione
d
'
origine
,
basato
sulla
religione
,
sulla
famiglia
e
sulla
proprietà
.
Certo
possono
esistere
gradazioni
nell
'
espressione
di
questa
ostilità
radicale
.
Alcuni
socialisti
assalgono
di
preferenza
una
base
sociale
piuttosto
che
un
'
altra
;
questi
stanno
per
la
propaganda
pacifica
,
quelli
invece
non
vedono
che
i
mezzi
violenti
.
Però
son
tutti
d
'
accordo
sullo
scopo
finale
della
loro
azione
e
sulla
necessità
di
far
tabula
rasa
dell
'
ordinamento
attuale
.
Ciò
stabilito
,
è
chiaro
all
'
evidenza
che
fra
cristianesimo
e
socialismo
non
è
possibile
nessuna
affinità
.
Il
cristianesimo
è
la
religione
,
e
il
socialismo
è
l
'
irreligione
.
Il
cristianesimo
sancisce
l
'
unità
e
la
perpetuità
della
famiglia
;
il
socialismo
ne
cerca
la
distruzione
.
Il
cristianesimo
afferma
il
diritto
di
proprietà
;
il
socialismo
ne
reclama
l
'
abolizione
.
Se
volessimo
cercare
la
figliazione
logica
e
storica
del
partito
socialista
,
dovremmo
cercarla
piuttosto
nel
campo
liberale
.
Il
liberalismo
è
anch
'
esso
il
libero
pensiero
;
il
liberalismo
ha
inferto
gravi
colpi
al
principio
sacro
dell
'
indissolubilità
del
matrimonio
;
il
liberalismo
,
finalmente
,
è
matricolato
nell
'
arte
delle
revisioni
testamentarie
e
delle
confische
legali
,
e
generalmente
trova
inviolabile
la
proprietà
in
un
caso
solo
,
quando
il
proprietario
è
desso
.
Sotto
un
altro
aspetto
si
può
dire
che
il
socialismo
,
anche
moderato
,
il
socialismo
della
cattedra
,
come
lo
chiamano
gli
economisti
tedeschi
,
si
caratterizza
da
una
estensione
in
certo
modo
illimitata
delle
attribuzioni
dello
Stato
.
Ora
,
sotto
questo
punto
,
i
cattolici
,
pur
ammettendo
che
lo
Stato
possa
equamente
intervenire
a
proteggere
diritti
ed
interessi
troppo
deboli
per
difendersi
da
se
medesimi
,
si
mostrano
dappertutto
e
sempre
ostili
ad
un
'
azione
legislativa
o
imperativa
della
ripartizione
cosiddetta
naturale
della
ricchezza
.
Ebbene
!
ancor
una
volta
,
è
da
questo
che
si
conosce
il
socialismo
,
ed
è
anche
per
questo
ch
'
esso
troverà
sempre
il
cattolicismo
attraversargli
la
strada
per
difendere
in
pari
tempo
i
principii
della
conservazione
sociale
e
le
mozioni
della
libertà
vera
.
Ecco
che
cosa
ci
preme
dire
per
evitare
i
malintesi
,
e
principalmente
per
illuminare
il
pubblico
,
sì
facile
a
lasciarsi
illudere
dalla
fraseologia
del
giornalismo
e
dal
lecco
delle
parole
,
sulla
vera
natura
del
movimento
che
nel
cattolicismo
si
manifesta
universalmente
a
favore
delle
classi
popolari
e
lavoratrici
.
Per
non
essere
socialista
non
si
dev
'
essere
egoista
,
né
mostrarsi
indifferente
alle
questioni
che
si
agitano
,
ai
pericoli
che
sovrastanno
,
e
ripetere
la
stupida
frase
di
Luigi
XV
:
«
La
durerà
quanto
noi
!
»
Invece
è
dovere
ed
onore
dei
cristiani
degni
di
questo
nome
interessarsi
a
sì
gravi
problemi
e
additarne
il
solo
scioglimento
compatibile
colla
ragione
e
colla
giustizia
.
Tanto
è
ridicolo
chiamar
socialisti
essi
perché
s
'
interessano
a
pro
del
popolo
quanto
lo
è
chiamar
malato
il
medico
perché
siede
al
capezzale
de
'
suoi
infermi
.
La
vera
maniera
di
combattere
il
socialismo
non
è
di
lasciargli
la
briglia
sul
collo
,
secondo
la
vecchia
massima
della
scuola
di
Manchester
:
anzi
è
di
dare
soddisfazione
alle
lagnanze
ed
alle
aspirazioni
legittime
su
cui
esso
specola
,
per
poter
meglio
essere
in
grado
d
'
acchetare
gli
odii
ch
'
esso
rimescola
e
di
combattere
quelli
ch
'
esso
diffonde
.
Ancor
una
volta
,
ci
voleva
questa
dichiarazione
per
togliere
di
mezzo
ogni
equivoco
e
per
dissipare
i
malintesi
che
il
liberalismo
cerca
troppo
spesso
di
suscitare
.
Gli
uomini
intelligenti
e
onesti
capiranno
;
quanto
agli
altri
bisognerà
rassegnarsi
a
far
a
meno
della
loro
approvazione
.
StampaQuotidiana ,
Nessuno
che
abbia
occhio
e
fantasia
,
può
negare
che
piazza
Vittoria
sia
una
delle
più
belle
piazze
del
mondo
,
e
solamente
,
forse
,
la
beltà
maestosa
della
place
de
la
Concorde
,
a
Parigi
,
la
supera
.
Così
chi
giunge
in
piazza
Vittoria
,
da
uno
dei
suoi
sbocchi
,
chi
ha
il
profondo
piacere
estetico
di
abitarvi
ha
,
sempre
,
una
impressione
penetrante
e
che
esalta
lo
spirito
.
Non
io
,
la
descriverò
:
voi
la
conoscete
e
l
'
amate
,
o
napoletani
:
voi
la
conoscete
e
ve
la
rammentate
,
o
lontani
,
o
stranieri
,
e
ve
la
rammentate
con
simpatia
e
con
nostalgia
.
Ma
questi
spiriti
gretti
e
meschini
da
cui
abbiamo
avuto
,
in
isconto
dei
nostri
grandi
peccati
,
la
punizione
da
Dio
di
essere
governati
,
ma
questa
gente
di
San
Giacomo
che
non
capisce
niente
,
che
non
fa
niente
...
e
che
manda
alla
morte
i
popolani
di
Napoli
,
sotto
le
macerie
del
mercato
di
Monteoliveto
,
ignora
forse
,
che
piazza
Vittoria
è
il
decoro
e
la
bellezza
di
Napoli
:
lo
ignora
,
certamente
,
la
nostra
ineffabile
giunta
comunale
!
Bisogna
vedere
che
è
,
da
quindici
giorni
questa
sventuratissima
piazza
!
Non
è
mai
stata
spazzata
dalla
cenere
completamente
e
ve
ne
è
,
sempre
,
una
media
di
due
o
tre
centimetri
,
più
,
certo
,
che
nella
maggior
piazza
di
Boscotrecase
;
e
,
quindi
,
a
ogni
colpo
di
vento
è
il
simoun
,
che
si
leva
;
e
,
quindi
,
a
ogni
goccia
di
pioggia
,
sono
strati
di
melma
in
cui
si
affonda
.
Ad
adornarla
bene
,
intorno
ai
suoi
squares
sono
,
da
quindici
giorni
,
alti
mucchi
di
cenere
,
sormontati
d
'
immondizie
o
fiancheggiati
dalle
medesime
:
e
invece
di
toglierla
,
i
carretti
,
passando
per
andare
a
via
Caracciolo
,
per
andare
a
Santa
Lucia
,
ce
ne
aggiungono
dell
'
altra
.
Ah
,
il
vento
,
il
vento
che
avvolge
in
una
immensa
nube
sordida
,
irrespirabile
,
piazza
Vittoria
,
una
delle
più
belle
piazze
del
mondo
!
E
la
povera
via
Vittoria
,
in
uno
stato
pietoso
,
anche
più
pietoso
di
piazza
Vittoria
!
In
quanto
ai
cattivi
odori
,
non
ne
parliamo
!
Il
direttore
dell
'
ufficio
d
'
igiene
non
pensa
che
a
farsi
fare
dei
soffietti
,
nei
giornali
,
dai
compiacenti
cronisti
municipali
:
e
mai
l
'
igiene
è
andata
così
male
,
come
in
questo
momento
.
E
la
Giunta
osa
fare
stampare
che
tre
quinti
della
città
sono
liberi
!
Tre
quinti
?
Ma
ci
vuole
una
bella
faccia
,
per
fare
stampare
questo
!
A
Ottaviano
faranno
più
presto
a
sbarazzare
le
vie
!
A
Boscotrecase
si
sta
molto
meglio
!
E
i
miseri
abitanti
di
piazza
Vittoria
invochino
la
misericordia
di
Dio
,
per
essi
,
perché
questo
castigo
municipale
finisca
!
StampaQuotidiana ,
L
'
avere
noi
detto
,
non
una
sola
,
ma
più
volte
che
non
tutto
nel
socialismo
è
errore
,
non
tutto
nel
socialismo
è
pretesa
infondata
,
e
l
'
essere
noi
cristiani
cattolici
,
può
aver
contribuito
a
far
credere
ai
nostri
lettori
che
ci
sia
del
vero
in
quello
che
è
stato
proclamato
in
questi
giorni
:
«
Il
socialismo
cristiano
dell
'
Osservatore
Cattolico
»
.
D
'
altra
parte
l
'
essersi
veduto
in
Germania
il
Vescovo
Ketteler
e
il
canonico
Moufang
fra
i
cattolici
,
e
il
pastore
Todt
e
il
cappellano
di
corte
Stöcker
fra
i
protestanti
,
occuparsi
attivamente
e
con
adunanze
e
con
scritti
e
con
istituzioni
delle
questioni
operaie
e
sociali
fece
credere
che
esistesse
quello
che
,
nella
supposizione
della
sua
esistenza
,
fu
detto
«
socialismo
cristiano
»
.
Ora
,
che
nelle
idee
socialistiche
si
trovino
anche
delle
verità
e
non
tutto
sia
errore
,
vi
si
trovino
dei
punti
di
diritto
e
non
tutto
sia
pretesa
infondata
,
questo
è
innegabile
.
Quando
il
Lassalle
,
p.e.
,
che
passa
per
il
creatore
scientifico
del
socialismo
pratico
in
Germania
,
dice
nel
suo
«
Programma
della
classe
lavoratrice
»
che
l
'
idea
nutrita
e
accampata
da
questa
classe
implica
che
ogni
uomo
abbia
diritto
ad
un
«
menschen
würdiges
Dasein
»
,
ad
una
esistenza
degna
del
suo
destino
morale
,
e
che
lo
Stato
sia
obbligato
a
tenere
questo
concetto
come
norma
direttiva
della
sua
opera
legislativa
ed
esecutiva
,
è
impossibile
negare
che
«
per
se
stessa
»
questa
aspirazione
a
tale
esistenza
e
questo
postulato
che
lo
Stato
concorra
a
provvedervi
sia
una
buona
idea
e
una
pretesa
tutt
'
altro
che
infondata
.
Quando
i
socialisti
rinfacciano
al
Thiers
e
al
Bastiat
,
oppositori
del
socialismo
tutti
e
due
,
quantunque
il
primo
protezionista
e
il
secondo
libero
-
scambista
,
che
essi
pure
credono
ed
ammettono
che
il
lavoro
sia
il
solo
terreno
sul
quale
possa
essere
basato
il
diritto
della
proprietà
individuale
,
i
socialisti
«
in
linea
di
fatto
»
dicono
propriamente
una
verità
.
Thiers
e
Bastiat
effettivamente
dicono
così
.
Avranno
torto
o
no
tutti
e
due
insieme
e
con
loro
i
socialisti
,
«
in
linea
di
diritto
»
;
questa
è
un
'
altra
questione
:
ma
essi
dicono
così
,
e
il
fatto
è
questo
,
e
nel
fatto
i
socialisti
hanno
ragione
.
D
'
altra
parte
è
verissimo
che
p.e.
il
Vescovo
Ketteler
nel
suo
opuscolo
Die
Arbeiter
frage
und
das
Christenthum
,
La
questione
operaia
e
il
cristianesimo
,
pubblicato
nel
1864
,
dice
che
considera
di
sua
competenza
la
questione
operaia
e
come
cristiano
e
come
vescovo
:
come
cristiano
,
perché
Cristo
,
Redentore
del
mondo
,
cerca
non
solo
di
salvare
le
anime
degli
uomini
,
ma
anche
di
addolcire
le
loro
pene
e
render
meno
grave
il
loro
stato
:
come
vescovo
,
perché
la
Chiesa
aveva
imposto
a
lui
in
conformità
del
suo
antico
costume
«
di
essere
,
in
nome
di
Dio
,
amorevole
e
misericordioso
coi
poveri
e
coi
raminghi
,
nonché
con
tutti
quelli
che
per
qualsiasi
ragione
si
trovano
in
miseria
»
.
Tutto
questo
va
benissimo
.
Ma
da
tutto
questo
risulta
egli
che
vi
sia
un
socialismo
cristiano
e
che
quelli
dell
'
«
Osservatore
»
siano
i
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
?
La
cosa
è
tutt
'
altra
,
ed
è
semplicemente
questa
,
che
la
Chiesa
,
cristiana
,
tanto
la
cattolica
quanto
la
protestante
,
si
è
interessata
della
questione
sociale
,
ma
non
si
è
fatta
mai
socialista
.
L
'
ha
creduta
,
ed
a
tutta
ragione
,
di
sua
competenza
,
come
già
la
questione
della
schiavitù
,
ma
non
si
è
fatta
mai
socialista
,
e
non
v
'
ha
nessun
socialismo
cristiano
,
come
non
v
'
ha
nessuna
Chiesa
che
si
sia
sostituita
agli
antichi
padroni
nel
diventar
essa
in
loro
luogo
proprietaria
degli
schiavi
.
La
Chiesa
,
e
la
vera
Chiesa
,
la
cattolica
,
non
è
né
socialismo
né
socialista
,
perché
è
libertà
in
nome
di
Dio
e
secondo
la
definizione
che
ne
dà
Leone
XIII
nella
sua
Enciclica
Libertas
.
La
cosa
è
semplicemente
che
quelli
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
non
hanno
mai
predicato
il
socialismo
;
ma
hanno
sempre
detto
,
prima
che
lo
dicesse
l
'
altro
ieri
l
'
on
.
Colombo
,
ai
moderati
,
a
tutti
i
liberali
:
«
Badate
,
i
grandi
problemi
sociali
vanno
studiati
;
badate
,
i
socialisti
dicono
delle
grandi
ragioni
specialmente
contro
di
voi
,
sostenute
dalla
logica
che
deriva
inesorabilmente
dai
vostri
principii
liberali
le
loro
conclusioni
;
badate
che
col
fuoco
non
si
scherza
,
tanto
più
che
chi
lo
ha
acceso
siete
voi
liberali
,
non
noi
dell
'
«
Osservatore
»
,
badate
che
non
si
possono
prendere
così
alla
leggera
queste
tremende
questioni
,
e
forse
non
siete
più
in
tempo
a
fare
quello
che
avreste
dovuto
già
aver
fatto
;
badate
,
che
non
tutto
è
errore
nel
socialismo
,
che
non
tutto
è
pretesa
infondata
»
.
Così
abbiam
sempre
detto
noi
.
Ma
questo
è
predicar
socialismo
?
È
essere
socialisti
?
Allora
era
socialista
anche
tanti
anni
fa
il
famoso
economista
sperimentatore
e
proprietario
feudale
Thuenen
,
perché
profetava
,
fin
da
quando
in
Germania
non
si
parlava
neppure
di
socialismo
,
che
«
allorquando
la
moderna
classe
lavoratrice
comincerà
a
muovere
la
domanda
:
quali
sono
i
salarii
naturali
?
potrà
scatenarsi
una
rivoluzione
tale
da
ridurre
l
'
Europa
allo
stato
di
barbarie
»
.
Ma
allora
uno
dei
primi
socialisti
era
il
Manzoni
che
nel
suo
romanzo
e
non
si
dica
«
ma
questo
era
romanzo
»
poiché
il
Lassalle
la
sua
propaganda
sociale
la
fece
anche
pubblicando
e
diffondendo
dei
romanzi
dello
Schweitzer
nel
suo
romanzo
i
Promessi
Sposi
fa
precisamente
una
questione
sociale
in
tutta
forma
e
completezza
,
mettendo
dall
'
un
lato
gli
oppressi
difesi
dalla
Chiesa
contro
(
dall
'
altro
lato
)
i
Don
Rodrighi
,
i
Conti
Zio
,
gli
Azzeccagarbugli
,
i
Conti
Attilio
,
i
Don
Abbondio
,
cioè
tutte
le
classi
dirigenti
nelle
loro
varie
gradazioni
di
oppressione
,
dal
prepotente
moderato
e
radicale
al
conciliatore
,
transigente
e
mancante
al
suo
dovere
per
paura
.
Del
resto
,
è
propriamente
nella
natura
del
socialismo
che
sta
l
'
impossibilità
essenziale
di
un
socialismo
cristiano
e
che
la
Chiesa
cattolica
sia
socialista
.
La
Chiesa
è
la
Chiesa
,
il
cristianesimo
è
il
cristianesimo
,
e
il
socialismo
è
il
socialismo
.
Il
Vescovo
Ketteler
diceva
bensì
che
come
cristiano
e
come
Vescovo
era
di
sua
competenza
la
questione
operaia
;
ma
non
si
dichiarava
socialista
per
questo
,
anzi
dal
solo
titolo
La
questione
operaia
e
il
cristianesimo
si
vede
che
l
'
opuscolo
del
Vescovo
mira
a
persuadere
che
il
cristianesimo
si
muova
a
strappare
dalle
mani
del
socialismo
e
dei
socialisti
quella
gravissima
e
tremenda
questione
.
Il
Rae
,
nelle
notizie
che
del
socialismo
dà
ai
suoi
inglesi
,
dice
chiaro
:
«
Il
socialismo
non
ha
origine
religiosa
»
.
E
il
Leroy
Beaulieu
,
economista
non
sospetto
di
clericalismo
al
certo
,
dice
nettamente
:
«
Che
la
prevalenza
delle
idee
socialiste
è
dovuta
in
gran
parte
alla
diminuzione
della
fede
religiosa
nelle
classi
operaie
»
.
Difatti
:
volete
vedere
scomparire
ad
un
tratto
il
socialismo
e
lo
spettro
rosso
della
questione
sociale
?
Fate
adempiere
regolarmente
,
cominciando
dalle
signore
classi
dirigenti
,
da
tutti
i
cristiani
,
uno
ad
uno
,
tutti
i
precetti
lasciamo
andare
i
consigli
tutti
i
precetti
del
cristianesimo
,
e
di
socialismo
non
ne
avremo
più
neppur
l
'
ombra
.
Ma
questo
è
impossibile
,
direte
voi
.
Impossibile
o
no
,
non
è
questa
la
questione
:
la
questione
è
che
se
ciò
avvenisse
ciò
dimostrerebbe
quello
che
è
in
fatto
che
l
'
essenza
del
cristianesimo
è
diametralmente
opposta
e
sterminatrice
dell
'
essenza
del
socialismo
;
e
che
quindi
socialismo
cristiano
non
v
'
ha
e
non
ve
ne
può
essere
;
e
che
quindi
è
un
errore
il
modo
di
dire
socialismo
cristiano
originato
dall
'
interesse
che
hanno
preso
nella
questione
i
cristiani
di
Germania
,
e
,
per
quello
che
riguarda
noi
dell
'
«
Osservatore
»
,
è
una
castroneria
madornale
degna
di
un
deputato
liberale
-
moderato
quella
dell
'
on
.
Colombo
di
aver
detto
:
I
socialisti
,
o
il
socialismo
cristiano
che
sia
,
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
.
L
'
essenza
del
socialismo
è
la
negazione
della
proprietà
nel
senso
in
cui
la
proprietà
è
intesa
dal
cristianesimo
.
E
tale
è
la
sua
essenza
,
ad
onta
che
il
Lassalle
si
sforzi
di
definire
il
socialismo
:
una
distribuzione
della
proprietà
per
le
vie
sociali
.
Col
che
egli
parrebbe
ammettere
,
contro
il
Proudhon
,
che
la
dichiara
un
furto
,
la
proprietà
.
Ma
l
'
ammetta
o
no
,
se
egli
l
'
ammette
l
'
ammette
in
tutt
'
altro
senso
e
natura
che
non
l
'
ammetta
il
cristianesimo
.
Tanto
è
vero
che
anche
il
Lassalle
finisce
poco
dopo
a
conchiudere
che
la
proprietà
è
un
furto
,
non
soggettivamente
nel
senso
che
i
proprietari
siano
ladri
,
ma
oggettivamente
nel
senso
che
è
ladro
l
'
attuale
sistema
sociale
.
Dunque
che
comunanza
può
essere
tra
cristianesimo
e
socialismo
?
Più
ancora
:
i
socialisti
dicono
che
non
vi
è
se
non
una
sola
vita
:
la
presente
;
essi
vogliono
dunque
e
nell
'
ipotesi
avrebbero
ragione
realizzare
in
quest
'
unica
vita
i
loro
ideali
,
e
far
presto
,
altrimenti
non
potrebbero
realizzarli
giammai
.
Di
qui
il
libero
amore
,
di
qui
l
'
eccitazione
alla
crapula
,
alla
sommossa
,
al
saccheggio
,
a
tutti
i
disordini
,
per
soddisfare
le
passioni
e
i
brutali
appetiti
,
che
,
come
diceva
la
«
Kölnische
Zeitung
»
all
'
imperator
Guglielmo
,
pochi
giorni
fanno
,
sono
l
'
anima
del
socialismo
.
Ora
,
chi
non
sa
che
il
cristianesimo
si
fonda
tutto
sul
contrario
,
su
una
vita
futura
e
sulla
mortificazione
e
sulla
pazienza
per
l
'
acquisto
di
un
'
eterna
felicità
spirituale
e
corporale
in
una
vita
futura
,
promessa
a
tutti
gli
uomini
senza
definizione
di
classi
colla
sola
condizione
dell
'
adempimento
della
giustizia
sulla
passeggiera
vita
presente
?
Vi
può
essere
dunque
comunanza
qualsiasi
fra
socialismo
e
cristianesimo
?
È
possibile
un
socialismo
cristiano
?
Insomma
ci
fanno
perdere
il
tempo
a
dimostrare
,
e
nelle
angustie
di
un
articolo
da
giornale
,
la
verità
conosciuta
.
Ed
è
possibile
che
si
voglia
far
passare
quelli
dell
'
«
Osservatore
»
quali
i
socialisti
cristiani
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
?
Sono
calunnie
dettate
dall
'
interesse
e
dall
'
odio
politico
e
non
altro
.
Ma
sanno
,
essi
i
primi
,
che
calunniano
.
Non
calunniamo
noi
,
invece
,
ma
diciamo
nulla
più
che
il
vero
quando
diciamo
che
i
socialisti
,
i
padri
del
socialismo
,
i
quali
poi
non
vogliono
riconoscere
il
figlio
,
e
vogliono
applicare
contro
di
lui
la
legge
antichissima
romana
«
monstruosos
partus
sine
fraude
coedunto
»
,
sono
essi
i
liberali
,
siano
poi
moderati
o
radicali
nulla
importa
.
Essi
sono
i
socialisti
.
E
non
solo
c
'
è
un
socialismo
liberale
o
un
liberalismo
socialista
,
ma
per
essenza
sua
e
per
natura
ineluttabile
il
liberalismo
è
socialismo
.
Quando
noi
ci
ostinavamo
,
come
ci
ostiniamo
,
a
combattere
il
Negri
perché
negatore
dell
'
assoluto
,
credete
voi
che
noi
sostenessimo
cosa
di
poco
momento
,
che
noi
non
sapessimo
quanta
importanza
socialista
si
contenesse
in
questa
sua
negazione
?
Quando
noi
oggi
al
Negri
aggiungiamo
il
Colombo
,
il
quale
viene
anch
'
esso
da
buon
collega
dell
'
Associazione
Costituzionale
Milanese
a
suffragare
il
Negri
col
riaffermare
quella
negazione
nella
sua
conferenza
di
Domenica
scorsa
,
ove
dice
:
Tutto
è
dubbio
,
tutto
è
relativo
:
credete
voi
che
noi
non
siamo
in
diritto
di
dire
al
Negri
e
al
Colombo
,
a
questi
illusi
o
finti
conservatori
liberali
:
I
socialisti
siete
voi
e
non
noi
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
!
?
Guardate
se
non
siamo
in
questo
diritto
.
Il
Proudhon
,
patriarca
socialista
,
in
certe
sue
lettere
ch
'
egli
intitola
Philosophie
du
progrès
Programme
pubblicate
a
Bruxelles
nel
1860
,
dice
precisamente
così
,
concludendo
quel
suo
programma
:
«
Tout
est
fini
!
Nous
n
'
avons
de
salut
que
dans
l
'
innovation
et
le
mouvement
.
Que
celui
qui
a
des
oreilles
pour
entendre
entende
!
Vous
l
'
entendez
du
reste
,
et
mieux
que
tout
autre
vous
saurez
dire
au
public
ce
que
contiennent
ces
deux
propositions
si
simples
:
Affirmation
du
Progrès
:
Négation
de
l
'
Absolu
»
Intendete
?
Proposizione
semplice
la
Négation
de
l
'
Absolu
:
ma
Proudhon
vi
dice
che
contiene
tutto
il
socialismo
.
Ed
è
la
proposizione
semplice
del
Negri
e
del
Colombo
:
di
questi
socialisti
proudhoniani
che
dicono
di
noi
I
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
.
E
la
proposizione
semplice
di
questi
due
conservatori
moderati
liberali
,
pei
quali
non
è
un
Dio
Cristo
,
ma
lo
sarà
piuttosto
Voltaire
,
con
quei
suoi
due
versi
:
«
Il
faut
un
nouveau
culte
,
il
faut
de
nouveaux
fers
,
-
Il
faut
un
nouveau
dieu
pour
l
'
aveugle
univers
!
»
È
la
proposizione
semplice
di
questi
due
liberali
moderati
,
che
potranno
essere
cari
al
Gruppo
Cattolico
,
ma
che
sono
combattuti
quali
socialisti
dai
non
socialisti
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
,
perché
basta
la
loro
negazione
dell
'
Assoluto
a
dirli
discepoli
di
Proudhon
,
se
piuttosto
loro
non
garba
di
essere
detti
l
'
uno
discepolo
di
Schopenhauer
e
l
'
altro
di
Renan
;
discepoli
insomma
dei
santi
padri
dell
'
anticristianesimo
.
StampaQuotidiana ,
Sono
più
schiavi
di
prima
.
Alcuni
processi
svoltisi
recentemente
al
Tribunale
contro
poveri
operai
ci
fanno
riflettere
sull
'
abbassamento
cui
furon
ridotti
gli
operai
stessi
in
alcune
officine
,
abbassamento
notevole
oggidì
di
fronte
alla
fierezza
ostentata
,
anzi
di
fronte
ad
una
cotale
smania
di
mostrare
riluttanza
agli
insegnamenti
della
Chiesa
.
Un
dì
erano
artieri
condannati
a
qualche
anno
di
carcere
per
poche
lire
di
merce
furata
al
padrone
,
un
altro
una
disgraziata
popolana
che
si
buscava
un
mese
di
carcere
per
un
boccettino
d
'
olio
medicinale
del
valore
di
una
lira
e
quindici
centesimi
portato
via
dall
'
officina
Erba
;
e
così
dicasi
di
altri
che
toccarono
due
,
tre
,
sei
mesi
di
carcere
per
cose
di
egual
natura
.
E
naturale
che
noi
non
istiamo
a
scagionarli
;
ci
fermiamo
però
sul
modo
onde
furono
scoperti
;
mentre
uscivano
dalla
officina
furono
perquisiti
,
e
trovati
in
fallo
.
Ora
quando
si
pensa
che
in
molte
officine
la
perquisizione
agli
operai
è
divenuta
consueta
,
e
che
la
consuetudine
si
va
generalizzando
,
si
presenta
spontanea
alla
mente
la
riflessione
che
gli
operai
non
debbano
sentirsene
molto
lusingati
nel
loro
amor
proprio
.
D
'
altronde
noi
pensiamo
:
ecco
a
che
siam
giunti
;
quando
gli
operai
aveano
meno
in
dispetto
la
Chiesa
,
quando
non
faceano
pompa
di
essere
emancipati
dai
cosidetti
pregiudizii
,
erano
dai
padroni
reputati
più
onesti
;
aveano
sul
collo
,
è
vero
,
l
'
enorme
,
insopportabile
,
l
'
intollerabile
giogo
dei
preti
,
ma
non
toccava
loro
la
delizia
di
doversi
fermare
sempre
alla
porta
delle
officine
per
vedersi
perquisire
come
sospetti
ladri
.
Dicano
un
po
'
se
si
trovano
contenti
del
cambio
.
StampaQuotidiana ,
Pare
impossibile
,
ma
non
è
soltanto
nei
corridoi
di
Montecitorio
,
non
è
soltanto
nei
circoli
e
nei
caffè
,
non
è
soltanto
nelle
farmacie
di
provincia
,
che
la
crisi
ministeriale
e
la
sua
risoluzione
hanno
tenuto
gli
animi
sospesi
,
hanno
acceso
vivissime
discussioni
,
hanno
provocato
polemiche
e
questioni
personali
;
perfino
nelle
famiglie
,
nelle
semplici
,
modeste
famiglie
borghesi
,
questo
periodo
di
disfacimenti
o
di
rifacimenti
,
di
dicerie
,
di
previsioni
,
di
calcoli
e
di
critiche
,
di
speranze
e
di
delusioni
,
si
è
riverberato
,
intensamente
.
E
vi
sono
stati
malumori
,
lotte
,
apostrofi
violente
e
scene
terribili
,
seguite
da
crisi
non
politiche
,
ma
nervose
.
La
famiglia
era
,
per
esempio
,
così
divisa
:
il
padre
,
sonniniano
,
uomo
del
centro
con
simpatie
per
la
sinistra
,
nemico
giurato
dei
sussidi
alla
stampa
ufficiosa
e
delle
note
della
sarta
;
la
madre
,
ammiratrice
di
Rudinì
,
per
la
sua
bella
barba
e
per
la
caramella
,
con
profonde
simpatie
per
la
destra
,
la
quale
,
secondo
lei
e
secondo
il
Vangelo
,
non
doveva
neppure
preoccuparsi
di
quel
che
facesse
la
sinistra
,
nello
stesso
modo
che
lei
non
si
preoccupava
punto
almeno
a
quel
che
dicevano
le
lingue
malefiche
delle
coinquiline
di
quel
che
facesse
Sisina
,
la
figliuola
,
quando
inviava
marconigrammi
allo
studente
di
fronte
;
il
figlio
maggiore
,
marcoriano
,
con
un
programma
radicale
,
tanto
radicale
da
voler
riformata
di
sana
pianta
tutta
la
mobilia
del
salotto
che
,
secondo
lui
,
era
divenuta
indecente
;
il
figlio
minore
,
socialista
accanito
,
amico
per
la
pelle
del
proletariato
e
,
conseguentemente
,
della
serva
di
casa
,
da
lui
iniziata
alle
dottrine
di
Carlo
Marx
,
con
grave
danno
dell
'
arrosto
domestico
,
troppo
spesso
bruciato
dal
fuoco
della
rivolta
;
Sisina
,
la
figliuola
,
di
colore
incerto
,
ma
di
opposizione
a
tutti
i
ministeri
per
spirito
di
contraddizione
e
per
reazione
alla
tirannia
paterna
e
fraterna
.
S
'
immagina
quel
che
è
stato
,
questa
famiglia
,
per
otto
giorni
:
a
tavola
,
tra
i
maccheroni
e
la
costoletta
alla
milanese
,
Giolitti
e
Sonnino
venivano
a
conflitto
,
si
mangiava
Cocco
Ortu
al
tegame
,
si
metteva
Gallo
allo
spiedo
o
ai
...
Ferri
;
il
signore
caricava
la
folla
in
nome
dell
'
ordine
,
il
figlio
maggiore
tuonava
contro
il
forcaiolismo
,
il
minore
faceva
dell
'
ostruzionismo
fracassando
i
piatti
,
la
signora
invocava
un
intervento
della
forza
,
in
persona
di
suo
cugino
Alberto
,
maggiore
di
artiglieria
,
e
Sisina
profittava
del
frastuono
per
correre
alla
finestra
e
comunicare
gli
ultimi
dispacci
della
Stefani
domestica
allo
studente
di
fronte
...
La
crisi
risoluta
,
ora
ha
calmato
gli
animi
:
con
Giolitti
c
'
è
modo
di
intendersi
,
e
il
padre
ha
deposto
le
armi
;
tutti
gli
altri
hanno
assunto
un
contegno
di
benevola
aspettativa
;
la
signora
si
è
riserbato
di
pronunziarsi
dopo
un
colloquio
con
Alberto
,
e
Sisina
spera
moltissimo
in
un
sottoportafogli
per
Gigi
,
studente
di
quarto
anno
di
legge
,
è
vero
,
ma
largo
parente
di
un
compare
di
Gianturco
...
E
gli
telegrafa
,
ogni
giorno
,
a
segni
:
Nessuna
notizia
da
Roma
?
Che
ti
scrivono
,
da
Avigliano
?
StampaQuotidiana ,
Domani
la
massoneria
italiana
che
comanda
a
Crispi
,
ministro
onnipotente
,
primo
consigliere
di
Casa
Savoia
,
apre
le
urne
politiche
italiane
.
La
massoneria
che
inspira
le
leggi
,
le
quali
sono
concretate
dal
ministero
,
Conclave
dei
33
,
e
vengono
approvate
dalle
camere
servili
composte
di
massoni
,
ha
presentato
le
liste
dei
candidati
alla
deputazione
,
e
le
associazioni
massoniche
unite
alla
stampa
liberale
battono
la
gran
cassa
perché
quelle
liste
siano
votate
.
Saranno
votate
.
Il
ministero
ha
tutto
in
sua
mano
.
Impiegati
,
magistrati
,
esercito
,
pensionati
,
beneficati
,
aspiranti
alle
prebende
dello
Stato
,
affigliati
alla
setta
tenebrosa
che
spinge
sulle
carriere
lucrose
i
suoi
fedeli
.
Saranno
votate
quelle
liste
massoniche
.
Vi
saranno
deputati
fatti
col
danaro
del
popolo
italiano
,
col
danaro
tolto
di
tasca
ai
cittadini
che
lavorano
e
pagano
sino
a
impoverirsi
.
Vi
saranno
i
deputati
fatti
col
danaro
straniero
,
dell
'
internazionalismo
,
del
Cernuschi
rinnegato
italiano
.
La
libertà
degli
elettori
è
un
mito
,
una
canzonatura
.
Si
devono
notare
le
liste
preparate
.
Non
si
può
scegliere
tra
i
migliori
cittadini
;
tutto
è
stato
manipolato
previamente
nelle
camorre
degli
interessati
.
Se
voi
andate
a
votare
per
un
galantuomo
di
cui
conoscete
la
onestà
,
voi
divenite
ridicolo
.
Dovete
credere
alla
massoneria
che
vi
porta
in
casa
il
nome
del
candidato
;
dovete
credere
al
giornale
venduto
alla
massoneria
;
dovete
ritenere
che
il
meglio
per
voi
è
di
ciecamente
obbedire
alla
setta
scellerata
che
spadroneggia
in
Italia
.
Usciranno
dalle
urne
i
deputati
.
Costretti
a
seguire
il
programma
loro
imposto
dai
manipolatori
delle
elezioni
,
sono
essi
stessi
privi
di
libertà
,
non
possono
curare
gli
interessi
del
popolo
,
divengono
gli
schiavi
di
un
furbo
ministro
,
il
quale
è
protetto
dal
misterioso
potere
settario
.
Gli
elettori
che
non
hanno
potuto
eleggere
liberamente
il
deputato
,
che
sono
stati
sopraffatti
dalle
influenze
di
chi
ha
il
potere
,
dai
raggiri
di
chi
vi
agogna
,
dal
danaro
o
nazionale
o
straniero
,
si
trovano
poi
di
aver
tessuto
a
se
stessi
la
camicia
di
forza
che
li
opprime
.
Gli
elettori
capiscono
poi
che
si
sono
preparati
essi
stessi
la
corda
che
li
strangola
.
I
loro
deputati
,
che
sono
deputati
di
tutt
'
altro
che
del
paese
,
se
ne
infischiano
degli
elettori
e
del
paese
.
Grandeggiano
,
servono
,
votano
,
fanno
affari
,
e
avanti
;
Codici
,
Opere
Pie
,
leggi
di
polizia
,
spese
pazze
,
tasse
enormi
,
scorticanti
,
misure
capricciose
e
compromettenti
la
pace
e
la
prosperità
del
paese
tutto
approvano
,
tutto
lasciano
passare
.
C
'
è
ancora
bisogno
di
raccomandare
la
astensione
?
I
liberali
,
i
massoni
,
i
scorticatori
nemici
d
'
Italia
,
colle
armi
e
coll
'
oro
straniero
,
colla
menzogna
e
colla
violenza
,
hanno
costituito
un
impianto
di
cose
che
giovano
a
loro
soltanto
,
non
permettono
di
reagire
efficacemente
.
Essi
hanno
organizzato
la
tirannia
,
e
in
modo
che
a
volerli
noi
combattere
coi
mezzi
che
essi
hanno
introdotti
come
organismo
e
esercizio
di
vita
politica
,
noi
dovremmo
rinunziare
alla
coscienza
nostra
.
Hanno
messo
in
terra
le
croci
colla
immagine
di
Gesù
Cristo
onde
se
noi
volessimo
entrare
nel
loro
edificio
parlamentare
fossimo
costretti
a
calpestarle
.
Il
liberalismo
usa
della
armi
che
lo
rendono
insuperabile
nella
sua
cittadella
;
se
noi
diamo
mano
a
tali
armi
,
se
prendiamo
parte
al
lavoro
parlamentare
,
noi
feriamo
noi
stessi
.
Non
ci
rimane
che
l
'
astensione
;
cavar
sangue
ai
partiti
liberali
,
renderli
anemici
,
isolarli
,
costringerli
a
riconoscere
che
devono
cessare
dalla
ingiustizia
che
essi
hanno
eretta
a
sistema
di
pubblica
vita
.
Quindi
l
'
astensione
.
Non
si
dica
che
noi
confessiamo
impotenza
.
Gli
inviti
dei
liberali
speranzosi
di
aiuto
nostro
,
le
loro
sollecitazioni
,
gli
inganni
,
il
ricorso
agli
Abbati
,
i
sofismi
e
le
citazioni
del
Vangelo
e
dei
Teologi
,
per
indurci
a
votare
,
dimostrano
che
impotenti
come
non
siamo
così
non
siamo
tenuti
.
Ma
vi
sono
momenti
critici
nella
storia
dei
popoli
;
vi
sono
aberrazioni
che
sovvertono
l
'
andamento
delle
cose
;
talvolta
il
fango
sale
in
alto
.
Ci
troviamo
in
uno
di
questi
momenti
,
e
il
fango
precipiterà
nelle
cloache
se
noi
non
lo
sosterremo
.
Astensione
,
dunque
;
non
lo
sosteniamo
il
fango
;
che
il
fango
precipiti
.
Astensione
.
I
moderati
non
esistono
più
.
Il
cielo
ha
permesso
che
fossero
fulminati
.
Lo
meritarono
.
Non
votiamo
dunque
pei
moderati
.
Erano
i
seminatori
della
zizzania
nel
campo
italiano
,
l
'
inimicus
homo
,
il
fariseismo
,
la
turpe
ipocrisia
.
Astensione
.
Stanno
in
lotta
crispini
e
radicali
;
sono
le
due
schiere
che
si
contendono
il
potere
.
Voterete
le
liste
dei
crispini
?
Voterete
le
liste
dei
radicali
?
Se
vi
ha
alcuno
che
odia
la
patria
,
che
vuol
condurre
alla
estrema
rovina
questa
cara
Italia
,
vada
,
ineffabile
parricida
,
a
votare
per
i
moderati
crispini
o
per
i
radicali
.
Vada
;
ma
il
sangue
della
madre
gli
arrosserà
di
macchia
incancellabile
la
mano
.
Il
voto
alle
urne
elettorali
,
dopoché
conosciamo
i
propositi
dei
crispini
e
dei
radicali
,
propositi
sciagurati
in
politica
,
economia
,
religione
,
scienza
,
morale
,
equivale
a
metter
in
mano
il
pugnale
ai
briganti
.
Astensione
.
Astensione
pensata
,
astensione
di
programma
,
astensione
che
sia
cognizione
di
ciò
che
essa
è
,
cioè
un
atto
positivo
contro
il
sistema
tirannico
che
impedisce
l
'
esercizio
della
libertà
,
contro
la
nimistà
dello
stato
ateo
verso
la
Chiesa
,
contro
il
depauperamento
del
paese
.
Astensione
per
contarci
,
reggimentarci
,
prepararci
a
qualunque
lavoro
futuro
contro
la
ignominia
settaria
che
ci
opprime
e
ci
dissangua
.
Astensione
attiva
e
sapiente
.
Formiamolo
questo
esercito
di
astensionisti
amanti
sinceri
del
bene
del
paese
indivisibile
dal
benessere
della
Religione
;
la
bufera
liberale
che
imperversa
rendiamola
maledetta
dai
cittadini
che
hanno
senno
e
cuore
;
a
vessilli
spiegati
i
cattolici
italiani
saliranno
a
proclamare
la
salvezza
compiuta
della
Religione
e
della
patria
.
Astensione
.
StampaQuotidiana ,
Molti
giornali
trattano
dell
'
«
Osservatore
Cattolico
»
e
gli
attribuiscono
,
in
riguardo
alle
elezioni
amministrative
,
propositi
e
fatti
che
non
sussistono
.
In
tesi
generale
,
l
'
«
Osservatore
Cattolico
»
propugna
la
partecipazione
dei
cattolici
alle
elezioni
amministrative
in
modo
da
costituire
consigli
onesti
e
rispettosi
della
Religione
e
della
libertà
dei
credenti
.
Riconosce
l
'
«
Osservatore
»
che
in
moltissimi
comuni
possono
darsi
persone
appartenenti
a
varie
scuole
e
partiti
,
le
quali
diano
bastevoli
garanzie
di
non
contrariare
gli
interessi
morali
e
religiosi
,
e
non
manomettere
gli
economici
,
così
da
poterle
eleggere
.
Nel
caso
particolare
di
Milano
,
l
'
«
Osservatore
Cattolico
»
ha
lavorato
e
lavora
,
per
costituire
le
forze
cattoliche
con
bandiera
cattolica
,
ossia
per
costituire
i
cattolici
in
numeroso
e
forte
esercito
che
operi
da
sé
e
rechi
il
suo
concorso
a
procurare
il
massimo
bene
religioso
,
morale
,
materiale
alla
città
.
Questo
è
sempre
il
desideratum
nostro
e
a
questo
tendiamo
costanti
.
Per
raggiungere
lo
scopo
l
'
«
Osservatore
»
nel
1889
alle
elezioni
generali
combatté
e
disperse
quelli
che
invitavano
i
cattolici
a
entrare
nell
'
ambiente
segnato
dal
partito
moderato
;
poiché
ne
sarebbe
derivato
l
'
assorbimento
da
parte
dei
moderati
delle
forze
nostre
,
e
noi
avremmo
contribuito
a
tener
vivo
un
partito
odioso
e
esiziale
.
Negli
anni
successivi
al
1889
dopo
la
costituzione
della
Associazione
di
Elettori
cattolici
,
divenuta
potentissima
,
abbiamo
stabilito
come
base
della
condotta
nostra
:
I
.
L
'
«
Osservatore
Cattolico
»
propugnerà
quella
lista
di
candidati
al
consiglio
comunale
che
gli
verrà
presentata
dalle
associazioni
che
in
Milano
sono
incaricate
di
trattare
delle
elezioni
amministrative
.
II
.
L
'
«
Osservatore
Cattolico
»
non
entra
a
formare
le
liste
;
nel
caso
di
divergenza
tra
le
Associazioni
,
preferirà
l
'
Associazione
di
Elettori
cattolici
;
si
mantiene
però
sempre
libero
pei
suoi
giudizi
e
nella
sua
condotta
.
Ora
in
questo
anno
1895
noi
non
decampiamo
da
quanto
abbiamo
stabilito
,
detto
,
fatto
,
in
passato
.
Si
capisce
che
noi
ci
siamo
tracciata
la
nostra
linea
di
condotta
avendo
innanzi
de
ipotesi
che
la
lista
possa
essere
o
pura
cattolica
e
quanto
ai
nomi
e
in
quanto
la
lista
sia
fatta
dalle
commissioni
cattoliche
,
sebbene
recanti
anche
nomi
non
cattolici
come
nello
scorso
anno
,
1894;
o
lista
cattolica
solo
nel
senso
che
sia
lista
fatta
dalle
associazioni
cattoliche
,
e
non
nei
singoli
nomi
come
nel
1893
.
Nell
'
un
anno
e
nell
'
altro
l
'
«
Osservatore
»
,
fedele
a
se
stesso
,
ha
accettato
le
liste
,
quantunque
non
messe
insieme
con
uguali
criteri
;
le
ha
accettate
perché
non
contrariavano
,
anzi
assecondavano
il
raggiungimento
dello
scopo
supremo
,
la
fondazione
,
cioè
,
delle
forze
cattoliche
in
esercito
ordinato
.
L
'
«
Osservatore
Cattolico
»
non
abbandona
questa
linea
.
Noi
attendiamo
di
conoscere
le
liste
;
le
accetteremo
,
come
nel
1893
,
anche
se
ci
costerà
sacrificio
,
specialmente
in
vista
della
coalizione
massonica
-
radicale
-
socialista
;
ma
il
sacrificio
non
sarà
mai
né
de
'
nostri
principii
,
né
del
nostro
alto
ideale
,
la
costituzione
delle
forze
cattoliche
pure
e
scevre
di
mescolanze
liberali
.
Abbiamo
fiducia
nelle
Commissioni
delle
due
associazioni
elettorali
,
quella
dei
Conservatori
e
quella
degli
elettori
cattolici
;
esse
ci
daranno
,
crediamo
,
una
lista
la
quale
potrà
recare
anche
dei
nomi
di
liberali
,
ma
ben
distinti
e
senza
confusioni
di
idee
e
di
partiti
.
Che
se
,
come
suppone
la
«
Gazzetta
di
Parma
»
,
si
venisse
ad
accordi
guidati
dal
concetto
che
qualunquesiasi
dei
partiti
liberali
possa
essere
affine
al
partito
,
per
dir
così
cattolico
,
noi
useremmo
della
libertà
nostra
per
mettere
in
salvo
coscienza
e
onore
.
La
«
Gazzetta
di
Parma
»
parla
di
accordi
del
marchese
Cornaggia
,
Presidente
del
Comitato
conservatore
,
con
rappresentanti
dei
moderati
.
Noi
possiamo
contrattare
hic
et
nunc
,
in
caso
speciale
,
in
vista
di
un
male
che
preme
a
tutti
evitare
,
ma
accordi
e
confusione
non
ci
possono
essere
tra
i
cattolici
e
i
moderati
,
poiché
questi
in
teoria
e
nel
fatto
sono
la
negazione
del
cattolicismo
,
la
più
rea
perché
la
più
ipocrita
negazione
.
Il
marchese
Cornaggia
avrà
dunque
agito
per
conto
suo
,
se
è
vero
quello
che
narra
il
citato
giornale
.
Egli
sa
che
i
cattolici
gli
risponderebbero
come
nel
1889
,
dissipando
ogni
accordo
che
tendesse
a
conglutinare
cattolici
con
altri
per
farne
un
partito
unico
.
Ma
,
come
abbiamo
detto
,
prepariamoci
a
votare
compatti
e
numerosi
;
le
Commissioni
cattoliche
non
ci
chiederanno
nulla
che
non
sia
secondo
la
nostra
coscienza
e
il
nostro
decoro
,
o
che
ci
allontani
sia
dal
fine
ultimo
per
cui
lavoriamo
che
è
di
formare
l
'
esercito
cattolico
,
che
dal
fine
prossimo
che
è
di
proteggere
gli
interessi
della
città
in
Consiglio
Comunale
in
quella
misura
che
ci
è
possibile
attualmente
facendo
entrare
nel
Consiglio
stesso
un
certo
numero
dei
nostri
;
i
quali
nostri
si
impegnino
a
agire
come
cattolici
in
Consiglio
e
non
come
ligi
sistematicamente
ad
altro
qualsivoglia
partito
.
StampaQuotidiana ,
Una
cosa
notevole
e
buona
è
questa
:
i
caporioni
fanno
il
diavolo
a
quattro
da
un
capo
all
'
altro
d
'
Italia
,
e
il
popolo
,
meno
gli
interessati
pochini
anche
questi
non
si
move
.
Se
ci
fosse
nella
popolazione
la
fedele
ripercussione
del
chiasso
che
menano
i
sobillatori
politici
,
avremmo
l
'
Italia
in
fiamme
.
Invece
,
tutto
è
in
silenzio
.
Domenica
andranno
a
votare
i
soliti
che
non
possono
o
non
sanno
esimersi
,
e
anche
non
conoscono
il
dovere
di
esimersi
da
un
atto
che
,
nelle
condizioni
attuali
,
da
una
parte
è
ridicolo
,
dall
'
altra
è
un
parricidio
,
inquantoché
lo
si
dice
esercizio
di
sovranità
ed
è
l
'
abdicazione
della
sovranità
in
mano
di
alcuni
dei
più
audaci
liberali
.
Se
la
apatia
generale
fosse
conseguenza
di
poltroneria
o
di
incapacità
di
assorgere
alla
visione
dei
massimi
interessi
dei
paese
sarebbe
a
dolersene
.
Ma
la
indifferenza
è
solo
apparente
;
la
quiete
è
una
convinzione
profonda
,
un
proposito
fermo
e
sereno
,
una
minaccia
sdegnosa
,
una
seria
preparazione
.
Vi
ha
la
convinzione
che
il
male
in
Italia
ha
la
radice
nell
'
organismo
stesso
dello
Stato
;
nessuna
speranza
rifulge
di
possibile
risanamento
se
si
bada
agli
atti
singoli
o
agli
individui
.
Si
è
costituita
una
condizione
di
cose
sulla
negazione
di
ciò
che
dovrebbe
esserne
la
base
e
il
fondamento
.
Ciò
è
sentito
:
ne
nasce
il
proposito
di
non
concorrere
a
sostenere
l
'
assurdo
,
e
di
prepararsi
al
lavoro
di
ricostruzione
che
seguirà
l
'
esito
ultimo
della
prova
che
il
liberalismo
sta
facendo
n
Italia
.
È
l
'
avvenire
che
gl
'
Italiani
preparano
:
i
liberali
si
demoliranno
,
non
possono
sussistere
,
hanno
dentro
di
sé
la
ragione
della
loro
decomposizione
.
Lo
sfacelo
del
liberalismo
sarà
la
risurrezione
dell
'
Italia
e
degli
italiani
.
Dalla
radice
,
dagli
organi
vitali
si
incomincierà
il
risanamento
.
Il
divieto
pontificio
è
provvidenziale
anche
per
questo
riguardo
che
raccoglie
intorno
al
Papa
,
il
benefattore
storico
l
'
Italia
,
gli
elettori
e
fa
che
la
astensione
sia
una
positiva
opera
di
organizzazione
delle
forze
cattoliche
e
anti
-
liberali
,
otto
un
capo
,
con
un
programma
e
uno
scopo
,
di
contro
il
nemico
della
religione
e
del
paese
.
Cattolici
,
sentiamo
la
gravità
del
momento
e
prevediamo
che
dovremo
sobbarcarci
ad
un
lavoro
ben
arduo
.
Ma
sarà
un
lavoro
amato
,
poiché
sarà
lavoro
di
riparazione
delle
sciagure
che
il
liberalismo
,
il
satanico
delinquente
,
ha
adunato
sulla
patria
nostra
.
Facciamoci
degni
di
divenire
nelle
mani
di
Dio
strumenti
efficaci
di
salute
e
di
prosperità
d
'
Italia
.
Noi
dobbiamo
più
e
più
raccoglierci
attorno
al
Pontefice
,
allontanarci
dal
liberalismo
e
formare
le
falangi
salvatrici
.
Alla
vigilia
delle
elezioni
politiche
ci
stia
innanzi
il
nostro
dovere
:
se
desideriamo
libera
la
Religione
,
indipendente
il
Papato
,
grande
la
patria
e
atterrato
il
nemico
comune
,
il
liberalismo
,
che
ci
ha
dato
schiavitù
,
miseria
,
ladri
,
deplorati
;
se
desideriamo
mettere
assieme
l
'
esercito
dei
liberatori
del
paese
dal
brigantaggio
liberalesco
obbediamo
al
Papa
,
non
andiamo
alle
urne
.
StampaQuotidiana ,
I
cattolici
hanno
oggi
innanzi
a
sé
un
campo
vastissimo
nel
quale
lo
scopo
che
essi
devono
raggiungere
è
di
importanza
capitale
;
trattasi
infatti
di
far
sentire
nella
vita
politica
,
amministrativa
e
scientifica
del
paese
l
'
influenza
della
dottrina
cattolica
;
trattasi
di
affermarci
e
di
agire
disciplinati
,
istrutti
,
compatti
in
partito
,
costituito
contro
i
partiti
avversarii
per
la
rivendicazione
dei
principii
di
religione
,
di
moralità
e
di
ordine
manomessi
o
snaturati
dalla
rivoluzione
e
dal
liberalismo
;
trattasi
di
conquistare
al
partito
,
e
più
specialmente
alle
associazioni
nostre
,
il
posto
a
cui
hanno
diritto
;
trattasi
infine
di
compiere
un
'
opera
assidua
ed
elevata
di
propaganda
a
favore
delle
idee
cattoliche
in
mezzo
alla
società
,
sicché
sempre
maggiore
sia
il
numero
di
coloro
che
coscientemente
vi
aderiscano
.
Perciò
è
bene
che
i
cattolici
continuino
l
'
opera
delle
conferenze
(
tanto
diffusa
ormai
in
tutte
le
città
)
sia
mediante
corsi
regolari
,
sia
mediante
la
trattazione
di
temi
speciali
suggeriti
dalle
circostanze
e
dal
momento
politico
,
amministrativo
,
scientifico
;
e
la
curino
e
la
sviluppino
ispirandosi
a
quei
criteri
che
già
negli
ultimi
anni
hanno
fatta
buona
prova
;
scegliendo
cioè
temi
ed
oratori
che
,
accendendo
l
'
amore
pratico
alla
religione
,
rechino
anche
un
contributo
alla
diffusione
ed
al
progresso
della
coltura
;
sicché
non
sia
più
lecito
ai
nemici
del
principio
cattolico
arrogarsi
il
monopolio
dei
buoni
studii
,
ma
tocchi
loro
riconoscere
che
i
cattolici
sanno
,
o
almeno
vogliono
,
gareggiare
con
tutti
nello
sviluppare
e
accrescere
il
patrimonio
delle
idee
.
Inoltre
i
cattolici
non
cessino
mai
dall
'
esercitare
influenza
nel
movimento
elettorale
,
provvedendo
alla
educazione
ed
alla
organizzazione
degli
elettori
e
diffondendo
i
criterii
pratici
dai
quali
già
tanto
bene
provenne
;
quelli
cioè
di
voler
assicurata
nei
consigli
amministrativi
una
equa
rappresentanza
agli
interessi
cattolici
,
e
di
preparare
nell
'
astensione
disciplinata
gli
elettori
politici
,
collo
scopo
diretto
di
tener
pronte
le
forze
per
il
giorno
dell
'
azione
,
e
di
predisporre
l
'
avvento
di
questo
giorno
,
avvento
che
pur
dipendendo
esclusivamente
dalla
volontà
del
Sommo
Pontefice
o
dal
radicale
mutamento
della
situazione
politico
-
religiosa
del
paese
,
è
presumibile
possa
anche
essere
ritardato
e
sarebbe
sventura
dalla
insufficiente
educazione
ed
organizzazione
nostra
.
Né
i
cattolici
debbono
interpretare
il
programma
della
preparazione
nella
astensione
nel
senso
di
non
partecipare
alla
vita
politica
;
ché
anzi
debbano
fare
che
l
'
astensione
diventi
per
tutti
quello
che
essa
effettivamente
è
,
cioè
un
atto
positivo
appunto
di
vita
politica
,
compatibile
con
tutte
quelle
altre
manifestazioni
che
ogni
cattolico
come
cittadino
può
e
talvolta
deve
fare
per
impedire
il
progresso
di
una
legislazione
anticristiana
o
diminuirne
gli
effetti
.
A
ciò
secondo
l
'
opportunità
è
bene
valersi
delle
adunanze
private
,
dei
comizii
,
dei
pubblici
manifesti
,
delle
petizioni
,
delle
pratiche
presso
le
autorità
civili
e
politiche
,
intendendo
in
particolar
modo
a
mantenere
rapporti
cordiali
colla
stampa
cattolica
politica
;
sicché
concorde
riesca
l
'
opera
dei
giornali
e
quella
delle
Associazioni
,
essendo
queste
le
due
grandi
potenze
della
vita
moderna
.
Anche
nel
campo
sociale
procurino
sempre
i
cattolici
di
affermarsi
efficacemente
,
portandovi
e
favorendovi
quell
'
indirizzo
teorico
e
pratico
che
risponde
alle
più
recenti
risultanze
della
scienza
cattolica
;
indirizzo
preconizzante
la
trasformazione
in
senso
rettamente
democratico
degli
ordinamenti
politici
e
la
migliore
applicazione
della
giustizia
nei
rapporti
economici
.
In
ogni
caso
abbiano
i
cattolici
gelosa
premura
di
serbare
netta
e
integra
la
posizione
del
partito
cattolico
,
senza
trascurare
lo
studio
di
quegli
eventuali
concerti
con
altri
partiti
dai
quali
fosse
in
determinate
occasioni
da
attendersi
buon
frutto
all
'
azione
cattolica
,
convinti
che
il
compito
odierno
delle
Associazioni
nostre
è
quello
di
formare
uomini
retti
e
sicuri
nelle
idee
,
disinvolti
e
abili
nel
maneggio
dei
pubblici
affari
,
uomini
insomma
sui
quali
si
possa
contare
nel
raggiungimento
dello
scopo
ultimo
nostro
sul
terreno
della
vita
pubblica
,
la
conquista
cioè
del
potere
per
farsene
strumento
ad
attuare
in
terra
il
regno
di
Gesù
Cristo
,
che
è
regno
di
sana
libertà
,
di
rigorosa
giustizia
,
di
pace
perenne
.
StampaQuotidiana ,
Un
amico
ci
scrive
:
Tempo
fa
in
un
giornale
socialista
lessi
una
notizia
,
la
quale
,
se
fosse
vera
o
falsa
non
so
,
mi
diede
da
riflettere
assai
.
Narrava
detto
giornale
che
in
Inghilterra
era
stata
inventata
una
macchina
per
ricamare
,
la
quale
eseguendo
automaticamente
tutti
i
lavori
inerenti
veniva
a
togliere
qualsiasi
intromissione
dell
'
operaio
e
con
questo
il
pane
di
bocca
a
gran
numero
di
famiglie
lavoratrici
che
dall
'
arte
del
ricamo
ricavavano
i
mezzi
di
sussistenza
.
L
'
articolista
conchiudeva
il
trafiletto
con
espressioni
per
nulla
affatto
benevoli
all
'
indirizzo
di
coloro
che
alle
idee
collettiviste
si
oppongono
,
dicendo
infine
che
col
continuo
inventar
macchine
si
andrà
diritto
al
collettivismo
.
A
parte
le
espressioni
ingiuriose
dell
'
articolista
,
le
illusioni
per
nulla
affatto
conformi
alle
regole
della
logica
,
a
parte
che
ammesso
il
regno
del
collettivismo
rimarrebbe
aperta
la
questione
chi
dovrebbe
portare
ricami
nel
regno
dell
'
eguaglianza
,
o
se
pure
i
ricami
dovrebbero
essere
aboliti
e
,
dato
questo
in
qual
maniera
dovrebbero
essere
occupati
ricamatori
e
ricamatrici
,
a
parte
tante
altre
questioni
,
reputai
che
il
quesito
dei
rapporti
fra
le
macchine
e
la
classe
lavoratrice
deve
essere
studiato
assai
,
nelle
sue
modalità
tutte
,
nelle
forme
che
assume
di
giorno
in
giorno
prima
di
concludere
con
leggerezza
che
per
le
macchine
si
va
diritto
al
collettivismo
.
E
avendo
riflettuto
assai
su
questa
quistione
,
credetti
corsa
utile
scrivere
alcune
delle
riflessioni
,
perché
è
appunto
dalla
comunicazione
delle
proprie
idee
e
dalla
discussione
che
scaturisce
la
verità
.
Non
è
qui
il
luogo
di
riportare
le
teoriche
e
le
discussioni
che
si
fecero
sulle
macchine
,
né
fare
dissertazioni
sui
vantaggi
e
sui
danni
da
esse
derivati
alla
società
e
in
particolare
alla
classe
operaia
,
quello
che
mi
piace
far
rilevare
si
è
una
idea
che
mi
balenò
alla
mente
al
leggere
l
'
articolo
del
giornale
socialista
.
Una
,
fra
le
solite
accuse
contro
le
macchine
,
che
merita
di
essere
ponderata
è
la
seguente
:
le
macchine
sono
nemiche
dell
'
operaio
,
perché
eseguendo
esse
il
lavoro
che
dovrebbe
essere
compiuto
dall
'
uomo
,
in
maggior
quantità
e
in
più
breve
tempo
sono
preferite
al
lavoro
dell
'
uomo
,
sono
chiamate
a
sostituire
la
mano
d
'
opera
e
perciò
rubano
al
lavoratore
il
salario
.
Questo
quesito
fa
sorgere
un
'
altra
infinità
di
quesiti
,
e
per
rispondervi
si
andrebbe
per
le
lunghe
,
perciò
li
tralascio
ed
espongo
brevemente
le
mie
idee
.
Orbene
chi
e
che
cosa
rappresenta
la
macchina
?
La
macchina
rappresenta
l
'
operaio
e
la
sua
forza
fisica
;
e
mediante
i
congegni
automatici
rappresenta
la
parte
d
'
intelligenza
che
è
necessaria
all
'
operaio
per
dar
opera
al
prodotto
:
ossia
la
macchina
sostituisce
in
molte
parti
della
produzione
la
classe
lavoratrice
,
in
una
parola
le
macchine
sono
la
riproduzione
delle
braccia
dell
'
operaio
e
per
essere
brevi
,
le
macchine
sono
le
braccia
moderne
della
produzione
.
Ammesso
questo
,
equità
e
giustizia
esigerebbero
che
le
macchine
dovessero
essere
di
proprietà
esclusiva
della
classe
lavoratrice
,
che
questa
le
usufruisse
,
che
da
esse
ritraesse
il
salario
del
quale
dalle
macchine
è
privato
.
A
questo
patto
le
macchine
non
potrebbero
più
essere
chiamate
le
nemiche
dell
'
operaio
,
le
divoratrici
del
suo
salario
,
ma
sarebbero
anzi
le
sue
più
potenti
ausigliatrici
,
e
perfette
cooperatrici
di
produzione
.
Le
macchine
sostituiscono
le
braccia
dell
'
operaio
,
appartengono
perciò
al
dominio
dell
'
operaio
.
Potrà
sembrare
un
paradosso
questa
idea
,
ma
studiatala
a
fondo
apparirà
sempre
più
chiara
,
pratica
e
conforme
ai
postulati
della
giustizia
e
carità
.
E
per
completare
l
'
idea
esposta
,
dirò
,
come
una
saggia
legislazione
sociale
dovrebbe
impedire
,
proibire
,
vietare
in
modo
assoluto
la
proprietà
individuale
delle
macchine
le
quali
sostituiscono
le
braccia
del
lavoratore
.
Le
macchine
dovrebbero
essere
possedute
dalla
classe
lavoratrice
,
la
quale
appunto
per
ragione
della
diversità
delle
macchine
,
e
dei
loro
scopi
,
dovrebbe
essere
divisa
in
corporazioni
di
arti
e
mestieri
.
Ogni
corporazione
dovrebbe
essere
proprietaria
di
un
determinato
genere
di
macchine
,
esercirle
e
ripartire
in
misura
proporzionale
i
frutti
ricavati
dalla
produzione
su
tutti
i
membri
della
corporazione
.
In
questo
modo
i
vantaggi
delle
macchine
sarebbero
goduti
direttamente
dalla
classe
lavoratrice
e
non
indirettamente
come
oggi
giorno
,
sarebbe
impedita
più
facilmente
la
disoccupazione
,
impediti
gli
sfruttamenti
,
e
allora
in
uno
alla
corporazione
l
'
operaio
troverebbe
i
mezzi
di
sussistenza
e
di
assistenza
.
A
molti
sembrerà
questa
un
'
idea
abbastanza
avanzata
,
perché
messa
in
pratica
verrebbe
limitato
il
diritto
di
proprietà
individuale
,
creando
la
proprietà
corporativa
,
ma
praticata
sarebbe
il
miglior
modo
di
creare
le
corporazioni
di
arti
e
mestieri
unico
porto
di
rifugio
e
salvezza
della
classe
lavoratrice
.
Tempi
nuovi
,
idee
nuove
;
e
al
progresso
dei
fatti
deve
precedere
il
progresso
delle
idee
,
perché
è
l
'
idea
che
illumina
il
fatto
;
propongo
la
quistione
,
studiamola
con
amore
,
e
un
po
'
di
frutto
risulterà
.