- ( SOMMARUGA ANGELO , 1884 )
StampaPeriodica ,
Il
Capitan
Fracassa
brav
'
uomo
e
brioso
giornale
sin
qui
uno
dei
migliori
d
'
Italia
s
'
è
pigliato
cappello
,
per
un
par
di
ciarle
della
Domenica
Letteraria
,
a
proposito
del
suo
nascituro
decembrino
,
e
ci
ha
intravveduto
sotto
una
macchina
infernale
o
poco
meno
,
montata
da
me
sottoscritto
editore
.
Io
ho
per
costume
di
lasciar
ampia
libertà
di
parola
ai
collaboratori
de
'
miei
giornali
e
me
ne
scagiono
ordinariamente
col
solito
unicuique
suum
.
Ma
talvolta
il
ciarliero
della
Domenica
ha
proprio
reso
un
mio
pensiero
;
e
però
,
se
il
valoroso
Capitano
me
lo
consente
,
gli
rispondo
di
persona
,
per
rimettere
le
cose
allo
status
quo
ante
,
nella
dolce
lusinga
di
non
isprecare
il
mio
latino
.
Io
non
mi
sono
mai
permesso
di
discutere
il
valore
letterario
del
Chiarini
,
che
ho
sempre
apprezzato
,
apprezzo
e
apprezzerò
ancora
altamente
,
al
pari
cioè
di
chiunque
abbia
fior
di
senno
e
sufficiente
competenza
.
Sono
stato
suo
editore
;
non
dispero
di
tornarlo
ad
essere
all
'
occasione
.
E
questa
mi
pare
una
prova
molto
concludente
,
che
avvalora
la
mia
dichiarazione
.
Ma
un
eccellente
letterato
può
riuscire
un
mediocre
direttore
di
giornali
,
e
viceversa
.
Né
il
Verga
,
né
il
Nencioni
,
né
il
Capuana
,
a
cagion
d
'
esempio
,
né
l
'
amico
carissimo
Giacosa
,
dirigendo
un
giornale
non
si
manterrebbero
,
forse
,
alla
levatura
del
loro
nome
chiarissimo
nelle
lettere
.
Carducci
,
Panzacchi
,
Stecchetti
sono
a
mio
parere
i
soli
che
non
verrebbero
meno
all
'
arduo
compito
.
Per
dirigere
un
giornale
è
mestieri
possedere
attitudini
,
carattere
e
condizioni
personali
specialissime
.
Alessandro
Manzoni
soleva
dire
che
non
si
sarebbe
sentito
capace
di
assumere
la
direzione
della
Gazzetta
ufficiale
;
e
Giuseppe
Rovani
,
che
era
pure
a
debita
distanza
letterato
di
vaglia
,
quando
nel
1859
prese
le
redini
della
Gazzetta
di
Milano
,
le
lasciò
subito
,
tanto
si
trovava
impacciato
e
disadatto
all
'
ufficio
.
Se
non
che
il
Fracassa
cerca
di
mettere
in
contraddizione
il
mio
dire
col
mio
fare
,
asserendo
che
io
ho
offerta
reiteratamente
la
direzione
della
Domenica
Letteraria
al
Chiarini
,
il
quale
l
'
avrebbe
a
suo
dire
rifiutata
categoricamente
.
Vera
la
prima
parte
della
asserzione
,
inesatta
la
seconda
.
Ecco
come
stanno
le
cose
.
Distratto
dalle
molte
,
forse
soverchie
,
mie
cure
,
in
questi
ultimi
tempi
avevo
trascurato
alquanto
la
Domenica
Letteraria
e
dovetti
pensare
a
compensarnela
.
Mi
occorreva
un
valore
ed
un
nome
.
Pensai
al
Chiarini
,
ch
'
è
l
'
uno
e
l
'
altro
ad
un
tempo
,
sebbene
non
concreti
il
mio
ideale
,
per
un
direttore
,
e
senza
più
gli
feci
la
proposta
di
accoglierla
sotto
le
sue
ali
poderose
.
Non
mi
disse
né
sì
né
no
:
prese
tempo
a
rispondere
e
si
consultò
frattanto
col
mio
ottimo
amico
Martini
,
primo
padre
della
Domenica
Letteraria
.
Il
Martini
,
intelletto
toscano
fine
ed
arguto
,
gli
rispose
press
'
a
poco
così
:
«
Fare
un
giornale
vivo
e
battagliero
,
a
te
preside
di
un
liceo
non
conviene
;
farlo
cattedratico
non
converrà
,
credo
,
all
'
editore
.
»
In
questo
mentre
toccò
a
me
una
singolare
fortuna
.
Parlando
coll
'
egregio
Anton
Giulio
Barrili
,
contrariamente
ad
ogni
ragionevole
previsione
poiché
aveva
sempre
rifiutato
di
accettare
la
direzione
di
giornali
letterari
lo
trovai
non
alieno
dall
'
assumere
quella
della
Domenica
.
Anton
Giulio
Barrili
è
la
personificazione
del
mio
direttore
ideale
.
Figurarsi
se
me
lo
lasciavo
scappare
.
Non
avevo
col
Chiarini
nessun
impegno
,
dal
momento
che
mi
aveva
risposto
di
voler
riflettere
prima
di
risolversi
fino
a
gennaio
.
Come
lei
,
neppur
io
avevo
accettato
o
rifiutato
.
Fui
ben
felice
quindi
di
esser
libero
di
affidare
la
direzione
della
Domenica
Letteraria
al
Barrili
,
al
quale
non
mi
ero
rivolto
prima
per
la
ragione
che
più
su
dissi
;
libero
di
conservare
la
mia
opinione
sulle
attitudini
dell
'
esimio
Chiarini
per
siffatto
ufficio
,
opinione
ripetuta
poi
nelle
Ciarle
senza
la
più
piccola
intenzione
di
menomare
i
suoi
meriti
intrinseci
e
positivi
.
Meriti
che
la
Domenica
Letteraria
sempre
riconoscerà
,
come
li
ha
riconosciuti
ed
attestati
ad
onta
degli
attacchi
dei
quali
in
altri
tempi
il
caloroso
professore
è
stato
fatto
segno
dal
Fracassa
.
Ve
ne
ricordate
?
Io
sì
.
Ho
buona
memoria
.
Il
fiero
Capitano
vede
dunque
che
mal
s
'
appone
giudicando
le
ciarle
della
Domenica
ispirate
dal
dispiacere
prodotto
in
me
dalla
notizia
che
quest
'
anno
non
volendo
egli
passare
sotto
le
mie
Forche
Caudine
siasi
determinato
di
fondare
una
Domenica
del
Fracassa
,
auspice
Giuseppe
Chiarini
.
E
se
non
lo
vede
di
primo
acchito
,
cerchi
di
ricordarsi
che
avendomi
il
suo
socio
amministratore
interpellato
se
intendevo
di
accordare
la
Domenica
al
Fracassa
,
anco
quest
'
anno
,
gli
risposi
di
non
poterlo
fare
perché
essa
mi
serve
per
le
combinazioni
degli
abbonamenti
al
Nabab
,
che
io
amministro
per
conto
di
una
società
d
'
azionisti
e
le
cui
pubblicazioni
saranno
inaugurate
con
un
pranzo
,
dirò
così
letterario
,
al
quale
spero
vorrà
assistere
pure
il
Fracassa
.
Il
Capitano
,
ha
buon
cavaliere
,
riconosce
,
conchiudendo
,
che
la
Domenica
fu
cortese
nella
forma
delle
sue
osservazioni
.
Per
questo
,
può
star
sicuro
per
adesso
e
per
l
'
avvenire
.
Noi
amiamo
,
tutti
,
di
portare
nella
polemica
i
modi
della
buona
società
,
sia
che
debba
finire
con
un
fraterno
asciolvere
sia
che
debba
risolversi
sul
terreno
.
Ci
rivedremo
a
tavola
,
amici
del
Fracassa
?