StampaPeriodica ,
Io
le
sono
,
marchesa
,
tenuto
assai
del
divertimento
,
altro
non
fosse
che
per
averlo
goduto
con
lei
,
ma
veda
,
per
carità
,
di
non
dare
del
mago
al
bossolottajo
Hermann
!
Bel
mago
!
un
sorridente
grassoccio
in
cravatta
bianca
e
marsina
,
servito
da
una
livrèa
di
scena
,
in
mezzo
a
un
teatro
affollato
e
illuminato
a
giorno
,
senza
apparecchi
,
senza
neppure
bacchetta
!
Ah
,
cara
lei
;
perché
essere
ingrati
ai
nostri
antichi
Merlini
e
Sabini
con
le
lor
barbe
e
i
lor
berrettoni
appuntati
e
i
lor
zimarroni
neri
con
su
cuciti
in
panno
rosso
i
soli
,
le
stelle
,
e
gli
spicchi
di
luna
?
perché
fare
torto
ai
loro
nascondigli
,
torri
sempre
in
rovina
,
con
certi
tenebrosi
stanzoni
rischiarati
soltanto
dalla
verdògnola
luce
degli
occhi
di
un
gatto
che
ingrossava
la
coda
e
soffiava
al
nostro
apparire
,
stanzoni
in
cui
,
oltre
un
puzzo
di
zolfo
,
un
borbottìo
di
caldaroni
dalle
orrende
misture
e
un
lamento
di
strigi
,
èrano
e
gufi
inchiodati
e
coccodrilli
e
basilischi
impagliati
e
cani
arrabbiati
appesi
alle
travi
,
e
ampolle
e
rospi
e
pignatte
e
diàvoli
che
arrampicàvano
su
e
giù
per
la
cappa
e
si
rannicchiàvan
ghignando
tra
le
gambe
dei
tavoli
?
...
Quelli
,
o
marchesa
,
èran
maghi
!
Almeno
,
ci
facèvan
paura
.
Ma
,
ahimè
!
la
uniformità
,
di
giorno
in
giorno
,
uggiosamente
si
accredita
.
La
ferrovia
vuol
la
pianura
.
Scompàjono
i
dialetti
,
le
foggie
,
i
misteri
;
scompàjono
le
divisioni
e
suddivisioni
nella
filosofia
,
scompàjono
i
confini
,
e
,
bastasse
il
volere
,
scomparirebbero
le
stagioni
.
Ecco
,
nell
'
arte
,
che
la
scultura
fa
da
pittura
,
la
pittura
da
mùsica
e
la
mùsica
da
matematica
,
mentre
la
letteratura
arieggia
l
'
analfabetismo
,
ché
gli
scrittori
del
giorno
temon
perfino
di
parere
d
'
ingegno
.
E
una
orrìbile
noja
e
la
somma
.
Tutte
poi
quelle
alte
e
basse
livrèe
,
che
,
palesando
con
chi
s
'
avea
a
trattare
,
mettevanci
tosto
a
nostro
agio
,
tutti
que
'
segni
,
che
,
a
primo
aspetto
,
ci
dàvano
il
grado
dell
'
officiale
moralità
di
ciascuno
,
dalla
poetica
laurea
alla
croce
di
cavaliere
,
dal
marchio
d
'
infamia
alle
gialle
o
rosse
bindella
delle
trecche
d
'
amore
,
vanno
,
uno
dietro
dell
'
altro
,
ad
aumentar
la
pastura
ai
topi
dell
'
Antiquaria
.
E
al
teatrino
dei
nostri
bimbi
,
e
al
tresette
,
è
al
tarocco
,
che
noi
dobbiamo
ricòrrere
,
quando
ancora
vogliamo
rallegrarci
la
vista
in
que
'
variopinti
vestiti
,
in
quelle
corone
di
talco
,
in
que
'
scettri
,
in
que
'
manti
,
senza
cui
,
addìo
re
e
regine
!
sembrano
carne
,
come
la
nostra
,
soriana
.
E
ne
viene
?
ne
viene
,
che
tu
,
col
cappello
tra
mani
,
credi
parlare
a
un
padrone
,
ed
è
un
servo
:
dai
del
tu
a
chi
di
servo
ti
ha
l
'
aria
;
è
un
padrone
.
Presti
danaro
ad
un
pòvero
,
perché
lo
reputi
ricco
;
non
aduli
ad
un
ricco
,
reputandolo
pòvero
.
Così
,
la
donna
che
è
di
uno
e
la
donna
di
tutti
si
baràttano
i
modi
;
anzi
,
le
donne
,
a
quanto
dìcono
loro
,
stanno
per
diventare
uòmini
.
Ognuno
nasconde
i
ferri
del
suo
mestiere
.
La
plebèa
araldica
delle
insegne
,
che
,
me
fanciullo
,
era
il
mio
spasso
,
va
a
ròtoli
con
la
nobiliare
delle
armi
.
La
barbierìa
,
a
don
Chisciotte
ingratìssima
,
ha
perduto
i
suòi
piatti
e
s
'
e
cangiata
in
uno
scipito
salon
;
il
caffè
cangiò
in
farmacia
;
mentre
il
fornajo
,
che
già
faceva
la
cosa
più
buona
del
mondo
,
volle
far
meglio
e
fe
'
peggio
,
togliendo
al
pasticciere
la
mano
,
sicché
costùi
trovossi
obbligato
a
gettarsi
nella
chincaglieria
e
ora
vende
i
confetti
per
amor
della
scatola
.
E
intanto
il
bugiardo
,
onestamente
,
chiàmasi
gazzettiere
,
e
il
ladro
,
speculatore
alla
Borsa
...
Senza
i
preti
e
i
soldati
a
mantenerci
un
po
'
ancora
nei
ranghi
,
dio
sa
che
babele
!
che
generale
miscuglio
!
E
voi
,
dove
mai
ve
la
siete
fumata
,
o
dottoroni
bisnonni
,
vecchi
sempre
,
dalla
tabaccosa
espressione
,
fonte
già
tanta
di
buon
umore
ai
Montaigne
,
ai
Maggi
,
ai
Molière
,
voi
che
,
annunciati
dal
serviziale
e
seguiti
dalla
lancetta
,
scendevate
da
portantine
color
verde
-
bottiglia
per
salire
da
noi
con
un
passo
pesante
che
paréa
di
mulo
e
una
tòrbida
cera
quasi
per
spaventare
la
malattia
,
mentre
non
spaventava
che
l
'
ammalato
,
e
facevate
le
vostre
divinazioni
stando
alla
porta
della
stanza
da
letto
,
tenebrosa
e
attufata
,
interrogando
gli
astri
e
le
orine
,
con
certi
termini
strani
e
citazioni
mezzo
in
linguaggio
greco
,
mezzo
in
ebreo
,
perché
,
piuttosto
che
andare
a
cercare
,
vi
si
credesse
sulla
parola
;
poi
partivate
,
lasciando
le
tracce
della
vostra
mano
rampina
su
certe
lunghe
ricette
,
lunghe
come
la
fame
da
voi
mantenuta
negli
infelici
clienti
?
e
dove
sono
iti
i
vostri
amplìssimi
studi
a
tramontana
,
dalle
vetriere
incartate
,
e
le
cataste
di
libraccioni
,
non
mai
vecchi
abbastanza
,
gialli
come
la
faccia
di
un
giapponese
,
e
i
gessi
,
verniciati
di
marmo
,
di
Galeno
e
d
'
Ippòcrate
,
e
i
lùcidi
crani
con
su
disegnata
la
città
degli
affetti
,
le
sue
piazze
e
contrade
,
e
i
poltrononi
di
pelle
dura
e
sdrucciolevolíssima
,
i
palandrani
color
tabacco
-
di
-
frate
,
le
berrette
a
ricami
e
col
fiocco
,
gli
occhiali
o
d
'
oro
o
di
osso
,
le
canne
d
'
India
dall
'
aureo
pomo
,
e
le
tabacchiere
tempestate
di
gemme
,
dono
di
qualche
grande
di
Spagna
o
di
una
dama
della
croce
stellata
?
...
Ahimè
!
voi
cedeste
a
dei
dottorini
,
senza
né
gravità
né
velluto
alle
unghie
,
abbigliati
con
gusto
e
ben
pettinati
,
che
fùmano
sìgari
e
ùsano
di
occhialetto
,
che
dottamente
annòjano
poco
,
ma
chiàcchierano
anche
di
cappellini
,
che
spesso
sanno
sonare
delle
polche
e
dei
valzi
,
e
,
all
'
occorrenza
,
ballarli
,
che
se
coltìvano
fiori
,
non
è
per
stillarne
le
quintessenze
,
ma
per
ornarsene
l
'
àbito
!
cedeste
a
studioli
,
che
si
direbbero
meglio
abbigliatòi
,
dalle
finestre
aperte
,
dalle
minuzierìe
eleganti
,
con
scranne
in
cui
si
siede
comodamente
,
con
quadri
che
non
ti
guàstano
il
desinare
,
con
scientìfici
libri
,
non
mai
nuovi
abbastanza
,
frammisti
a
romanzi
,
a
gazzette
e
ad
un
profumo
nell
'
aria
,
che
,
insieme
alla
donna
,
ti
ricorda
la
vìpera
!
Ma
non
sia
detto
con
questo
,
che
l
'
erudita
ciarlatanerìa
abbia
lasciato
i
mortali
:
oh
non
pensiàmolo
manco
!
Poiché
la
somma
dei
vizi
,
come
delle
virtù
,
è
tuttora
qual
'
era
negli
eròici
tempi
:
l
'
uomo
,
dagli
abiti
in
fuori
,
è
sempre
stato
quel
desso
.
Non
è
l
'
inganno
che
muta
,
è
il
gergo
.
Una
volta
,
per
farsi
valere
,
la
Scienza
dovèa
essere
greve
,
tediosa
,
con
le
cigne
e
le
staffe
e
circonfusa
di
un
certo
qual
reverendo
odore
di
vetustà
;
oggi
,
essa
deve
prodursi
in
scarpini
,
procèdere
gaja
,
spirar
la
freschezza
dell
'
appena
sfornato
.
Giovava
,
una
volta
,
se
simulata
;
or
giova
dissimulata
.
Quando
il
vecchio
dottore
volea
adoprare
paroloni
dell
'
arte
o
bizzarri
,
li
proferiva
lentissimamente
,
solennemente
,
perché
si
capisse
ch
'
ei
li
capiva
,
per
farne
sentire
tutta
la
difficoltà
;
il
medico
odierno
li
lascia
invece
sfuggire
come
se
a
caso
,
senza
che
appaja
ch
'
ei
dia
loro
importanza
,
quasi
già
noti
a
chiunque
.
Quegli
ostentava
di
avere
tanto
studiato
e
tanti
anni
(
ché
i
vecchi
sistemi
di
apprendere
èrano
come
i
sentieri
di
un
giardino
all
'
inglese
,
più
fatti
per
allungare
che
non
per
scorciare
il
cammino
)
e
di
avere
spogliato
,
lui
solo
,
in
privilegi
e
diplomi
,
un
gregge
di
pècore
,
e
di
possedere
una
biblioteca
di
scienza
inimica
dell
'
aria
e
di
fruire
della
illuminazione
di
tutti
i
torchioni
-
a
-
otto
-
stoppini
europei
;
questi
vorrebbe
invece
parere
di
non
èsser
mai
stato
a
scuola
,
neppure
.
L
'
uno
insomma
pompeggiava
in
da
-
più
,
l
'
altro
in
da
-
meno
,
ma
in
ambo
i
casi
per
guadagnarci
nel
credito
.
E
se
l
'
uno
abbigliava
le
proprie
stivalerìe
di
latino
e
di
greco
,
affibbiàndole
anzi
ai
nomoni
di
Celso
,
Magno
,
Oribasio
,
Avicenna
e
Averroè
;
l
'
altro
,
furando
a
costoro
le
migliori
pensate
,
ce
le
traduce
e
le
spaccia
per
sue
.
Ma
,
se
con
meno
dottrina
e
con
più
leggiadria
,
si
accoppa
scientificamente
ora
,
né
più
né
meno
di
allora
.
Gli
è
una
medesima
storia
,
stampata
,
anziché
nell
'
accadèmico
in
-
folio
,
nel
casalingo
trentaduèsimo
.
Oggi
,
in
cui
non
si
ha
più
a
trattare
con
gente
che
dalle
fasce
passa
alla
sferza
e
dalla
sferza
alla
fede
,
anche
l
'
inganno
dovette
modificarsi
,
e
si
fece
...
più
semplice
ossia
perfezionò
.